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CDR'07 CORSO DI ROCCIA 5 a USCITA: "Dolomiti di Brenta" 30 giugno – 1° luglio 2007 Appuntamento: Ci si trova sabato 30 giugno alle ore 8.00 presso il Rifugio Ghedina (tel. 0465.321808) in Val D’Algone. Spunti per arrivare: SE VOLETE ARRIVARE IN ORARIO NON BASATEVI SOLO SU QUESTE INDICAZIONI MA STUDIATEVI UNO STRADARIO Questo avvicinamento: Autostrada Milano-Venezia fino all’uscita Brescia Centro; da qui seguire le indicazioni per Madonna di Campiglio. Arrivati a Tione prendere verso Stenico-Trento, poco dopo la falesia di Preore girare a sinistra; percorrere 7 km di stradina asfaltata fino all'albergo Ghedina (tel. 0465.321808), con ampio parcheggio. Tempo stimato di viaggio in macchina: circa 2 h 45’. Bisogna, quindi, partire da Milano molto presto (h 5,00) Programma: presso il Rifugio Ghedina c'è da pagare un pedaggio (parchimetro automatico: € 2,50) per fare altri 7 km su strada non asfaltata ("ma che puoi fare anche in mercedes") fino alla Malga Movlina, dove si lasciano le macchine (Att! Il passaggio in macchina si può fare fino ad esaurimento posti: chi fa tardi si sciroppa 7 km a piedi ; suggerimento: appena arrivati al Rifugio, munirsi subito di biglietto!). Dal parcheggio parte un comodo sentiero che in 2h30’ – 3h porta al Rifugio XII Apostoli (tel. 0465.501309). Il Rifugio ci ospiterà a mezza pensione (35 euri ca. BEVANDE ESCLUSE!) Da portare in particolare: - Scarponcini leggeri o scarponi (non di plastica) o scarpe da trecking particolarmente scolpite e robuste - Tutta la dotazione scalatoria (compresa la corda e la parte alta dell'imbrago per chi ce l’ha) - Sacco lenzuolo [obbligatorio] - Maglione o pile - Guanti e cappello - K-way “serio” o giacca vento - Borraccia PIENA - Tessera del CAI - Merenda - Ricambi Raccomandazioni: - Concordare col proprio istruttore la salita e farsi spiegare accuratamente le caratteristiche del "cimento" (lunghezza avvicinamento, difficoltà, discesa, scalata con zaino o senza, possibilità di pestare neve etc.) - Saremo in montagna: venite adeguatamente equipaggiati anche in base alle previsioni del tempo che DOVRETE aver guardato… Attenzione: - Vi potrebbero essere dei cambi di programma dell' ultim'ora per cause varie ma soprattutto per il tempo. Verrete informati capillarmente di tali variazioni entro le 18.00 di venerdì, ma se non doveste essere reperibili e aveste qualche dubbio fatevi sentire o sentitevi per conferme. - Chi dovesse disertare l'uscita all'ultimo momento lo comunichi alla direzione del corso con la massima sollecitudine. Per ogni chiarimento o disGUIDO…. chiamare GUIDO 347-9033781

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CDR'07 CORSO DI ROCCIA

5a USCITA:

"Dolomiti di Brenta"

30 giugno – 1° luglio 2007

Appuntamento: Ci si trova sabato 30 giugno alle ore 8.00 presso il Rifugio Ghedina (tel. 0465.321808) in Val D’Algone.

Spunti per arrivare: SE VOLETE ARRIVARE IN ORARIO NON BASATEVI SOLO SU QUESTE INDICAZIONI MA STUDIATEVI UNO STRADARIO Questo avvicinamento: Autostrada Milano-Venezia fino all’uscita Brescia Centro; da qui seguire le indicazioni per Madonna di Campiglio. Arrivati a Tione prendere verso Stenico-Trento, poco dopo la falesia di Preore girare a sinistra; percorrere 7 km di stradina asfaltata fino all'albergo Ghedina (tel. 0465.321808), con ampio parcheggio. Tempo stimato di viaggio in macchina: circa 2 h 45’. Bisogna, quindi, partire da Milano molto presto (h 5,00)

Programma: presso il Rifugio Ghedina c'è da pagare un pedaggio (parchimetro automatico: € 2,50) per fare altri 7 km su strada non asfaltata ("ma che puoi fare anche in mercedes") fino alla Malga Movlina, dove si lasciano le macchine (Att! Il passaggio in macchina si può fare fino ad esaurimento posti: chi fa tardi si sciroppa 7 km a piedi; suggerimento: appena arrivati al Rifugio, munirsi subito di biglietto!). Dal parcheggio parte un comodo sentiero che in 2h30’ – 3h porta al Rifugio XII Apostoli (tel. 0465.501309). Il Rifugio ci ospiterà a mezza pensione (35 euri ca. BEVANDE ESCLUSE!)

Da portare in particolare: - Scarponcini leggeri o scarponi (non di plastica)

o scarpe da trecking particolarmente scolpite e robuste

- Tutta la dotazione scalatoria (compresa la corda e la parte alta dell'imbrago per chi ce l’ha)

- Sacco lenzuolo [obbligatorio] - Maglione o pile - Guanti e cappello - K-way “serio” o giacca vento - Borraccia PIENA - Tessera del CAI - Merenda - Ricambi

Raccomandazioni: - Concordare col proprio istruttore la salita e farsi spiegare accuratamente le caratteristiche del "cimento" (lunghezza avvicinamento, difficoltà, discesa, scalata con zaino o senza, possibilità di pestare neve etc.) - Saremo in montagna: venite adeguatamente equipaggiati anche in base alle previsioni del tempo che DOVRETE aver guardato…

Attenzione: - Vi potrebbero essere dei cambi di programma dell' ultim'ora per cause varie ma soprattutto per il tempo. Verrete informati capillarmente di tali variazioni entro le 18.00 di venerdì, ma se non doveste essere reperibili e aveste qualche dubbio fatevi sentire o sentitevi per conferme. - Chi dovesse disertare l'uscita all'ultimo momento lo comunichi alla direzione del corso con la massima sollecitudine.

Per ogni chiarimento o disGUIDO…. chiamare GUIDO 347-9033781

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Spunti per le scalate:

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CIMA TOSA (3173 m)

Cima Tosa, parete S-W

1 - Via Detassis-Castiglioni (IV, 1933)

2 - Variante Acerbis-Salvaterra (IV, 2003)

3 - Variante corso Guide (V+, 2000)

4 - Quecchia-Stefani "Via El Condor Pasa" (VII-, 1994)

5 - Aste-Solina "Via Città Di Brescia" (VI, 1962)

6 - Quecchia-Baresi "Via Franco Rapuzzi" (VI+, 1994)

7 - Salvaterra "Ultimo Pianto" (VI, 2003)

8 - Gadotti-Hoffer "Via delle Cascate" (V+, 1975)

9 - Armani-Gasperini “Media” (IV, 1936)

Via “Detassis-Castiglioni”

La salita offre una divertente arrampicata su buona

roccia e si svolge in un ambiente selvaggio,

Nell'estate 2003 è stata completamente riattrezzata.

Oltre ai chiodi tutte le clessidre sono munite di

spezzone di corda. Si consiglia comunque di portare

qualche stoppers. L'attacco si raggiunge dal rifugio

XII Apostoli passando la Bocca dei Camosci (ore 1).

La discesa si effettua lungo la via Migotti (I).

Cima Tosa, via “Detassis-Castiglioni” e varianti

Via “Armani-Gasperini”

Dalla Vedretta dei Camosci si percorre la grande cengia detritica alla

base della parete Sud-Ovest della Tosa, sopra uno zoccolo roccioso. Si

attacca al termine del cengione, su una specie di pilastro di rocce facili.

Dove questo termina nella parete verticale, si traversa 2-3 metri a

destra, per prendere una fessura bagnata, dapprima strettissima e molto

difficile, poi larga a camino fino al suo termine. La si rimonta con

divertente arrampicata, Superate le rocce gradinate del calottone

terminale, si raggiunge la vetta. (0re 4). L'attacco si raggiunge

comodamente in un'ora dal rifugio XII Apostoli passando la Bocca dei

Camosci. La discesa si effettua lungo la via Migotti (I).

Via “Città di Brescia”

Dislivello: m 350 circa

Materiale usato: 10 chiodi

Difficoltà: dal V al VI

Si attacca la parete all'inizio della grande cengia detritica che

caratterizza la parete Sud-Ovest, dove si presenta leggermente

concava e strapiombante (sotto la verticale del diedro in alto

fra i pilastri). Si sale una prima lunghezza di roccia grigia (IV)

fino a due macchie gialle sovrapposte. Si continua fino a metà

della prima di queste due macchie, poi con traversata

ascendente verso sinistra su placche grigie ci si porta in

prossimità di una grande costola grigia e gialla (VI). Salire

direttamente per 8 metri, poi traversare a sinistra fin oltre lo

spigolo della costola suddetta (V). Salire diritto, poi un po' a

zig zag mirando all'inizio della fessura-camino sul fondo del

diedro superiore (III e IV, poi V e ancora IV). Dopo due brevi

lunghezze (una traversata ascendente verso destra su roccia

gialla , poi in salita diretta, V) si arriva alla base del diedro. Si

sale tutto il diedro camino (IV eV). Si esce sulle rocce

terminali da dove per un facile colatoio si raggiunge la vetta

(ore 7).

L'attacco si raggiunge comodamente in un'ora dal rifugio XII

Apostoli passando la Bocca dei Camosci. La discesa si

effettua lungo la via Migotti (I).

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CIMA TOSA (3173 m)

“Via Migotti“

A. Migottti, solo, il 9 agosto 1886.

Dal Rifugio XII Apostoli si sale dapprima alla Bocca dei Camosci e quindi per il nuovo sentiero attrezzato si raggiunge la Bocca

d'Ambiez (m. 2871, ore 1.30). Si attaccano le rocce che salgono a metà dell'ultima cengia del sentiero superando ripidi gradoni e facili

canalini fino ad una prima spalla della cresta. Si prosegue per un tratto lungo la cresta ben gradinata e poi ci si porta sul lato che

sovrasta la testata della Vedretta d'Ambiez, dirigendosi verso l'imbocco di un largo e caratteristico colatoio, spesso con acqua (talvolta

vetrato) nel fondo. Ci si tiene percio' un po' a destra dello scolo e si sale con facilita' per brevi gradini e rocce articolate fino alla spalla

della calotta sommitale, prominente verso la Vedretta d'Ambiez. Di qui, per un breve pendio nevoso. si guadagna la cresta e la si

percorre verso il punto culminante (difficoltà: I e II - ore 2).

Via Migotti, Attacco

Via Migotti, Seconda Parte

Traversata Cima Tosa

Interessante: senza dubbio di notevole interesse alpinistico è la traversata della Cima Tosa. Raggiunta quindi la vetta, anzichè ritornare

per la Via Migotti, si scende sulla cresta nevosa verso E e quindi dapprima scendendo a sinistra, poi verso destra, superando facili

gradoni e seguendo i numerosi ometti, si arriva al camino della normale. Una discesa in corda doppia di 25 metri permette di arrivare

alla base della parete, raggiunta la quale si puo' salire in circa 15 minuti alla Sella della Tosa. Dalla Sella si segue il sentiero Brentari e

raggiunta la Vedretta d'Ambiez ritornare alla Bocca d'Ambiez o proseguire verso il Rifugio Agostini e per la Ferrata Castiglioni

ritornare al Rifugio XII Apostoli.

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CIMA XII APOSTOLI (2697 m)

Cima XII Apostoli

1 – “Via Normale”, I

2 – Discesa

3 – “Variante dei Gatti”, V

4 – “Variante Pluto”, IV+

5 – “La Teresona”, III+

6 – “Via Coro Sosat”, V

Tutte le vie sono state riattrezzate con fix 10x10. La roccia è

buona e le vie risultano molto divertenti. L'accesso si

raggiunge comodamente in 5 minuti dal Rifugio. Tutte le vie

sono state aperte da Ermanno Salvaterra. Si consiglia di

portare qualche stoppers o friends.

Avvicinamento

Dopo aver raggiunto il rifugio, proseguire lungo il sentiero n.

341 sino a quando questo si avvicina alla parete Nord-Est della

Cima XII Apostoli. Qui si stacca una piccola traccia che porta

agli attacchi (bolli bianchi cerchiati di rosso con all'interno il

nome delle vie). Due dei quattro itinerari che solcano la parete

partono da questo punto e continuano oltre la larga cengia

erbosa soprastante (via Sosat e via Teresona); mentre gli altri

due partono in corrispondenza della cengia (varianti Pluto e

Gatti).

Cima XII Apostoli

Discesa

La discesa avviene per la cresta Sud lungo la via Normale. In

corrispondenza di un grosso camino c'è un bollo rosso con all'interno uno

spit e una maglia rapida per la calata in doppia. Viste le basse difficoltà (II°)

è possibile scendere arrampicando. Giunti al passo dei XII Apostoli si

ritorna al rifugio mediante il sentiero 341 abbandonato durante la salita.

Via “Coro Sosat” 1° tiro: dall'attacco salire verticalmente le placche

sino a portarsi sotto dei salti verticali che si vincono

facilmente. 35 Mt., III°, IV°, 4 spit. 2° tiro: dalla

sosta salire lungo il filo dello spigolo sino a

raggiungere la sosta attrezzata. 20 Mt., IV°, III°, 3

spit. Risalire per qualche metro il terreno erboso sino

alla base della parete, indi procedere verso sinistra

per circa 40 Mt. sino a raggiungere la placca grigia

dove un bollo bianco cerchiato di rosso indica il

proseguimento della

Via Sosat. 3° tiro: salire la bella placca lavorata

sfruttando dei piccoli buchi e delle lame sino a

giungere in sosta. 35 Mt., IV°, V°, 5 spit. 4° tiro:

dalla sosta spostarsi a sinistra e salire la placca

giallastra. Proseguire poi lungo il filo dello spigolo.

Le difficoltà calano man mano che ci si avvicina alla

sosta. 20 Mt., V°, IV°, III°, 2 spit.

Effettuare una calata e raggiungere nuovamente la

cengia erbosa. Poco più a sinistra attacca la via

Pluto.

“Variante Pluto”

1° tiro: salire la placca verticale stando attenti a non

entrare nel camino che corre a sinistra della stessa

sino a raggiungere la sosta. 35 Mt. IV°+, 4 spit. 2°

tiro: salire la placca sovrastante portandosi poi verso

destra in direzione della sosta (la stessa della via

Sosat). 25 Mt., IV°+, IV°, 4 spit. Effettuare una

calata e raggiungere nuovamente la cengia erbosa.

Ancora più a sinistra attacca la via dei Gatti.

“Variante Dei Gatti”

1° tiro: rimontare le facili rocce sino a raggiungere

una placca. Salirla sino a giungere in sosta. 35 Mt.,

IV°+, 1 passo di V°, 3 spit. 2° tiro: proseguire

rimontando lo spigolo. 20 Mt., IV°, III°, 4 spit. Dalla

sosta proseguire per terreno erboso fin poco sotto la

vetta. (Eventualmente con un ulteriore tiro di corda).

Poi per semplici rocce raggiungere la vetta.

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CIMA BASSA D’AGOLA

Punta Marco, “Via del Pirata”

1 – “Spigolo dei Giganti”, ?

2 – “Via del Pirata”, 6a

“Via del Pirata” L'attacco si raggiunge in circa 25 minuti dal Rifugio.

La via sale a sinistra dello Spigolo dei Giganti. La salita è dedicata

al grande Marco Pantani, persona eccezionale dal grande cuore .

Aperta nel settembre 2005 con l'uso di 6 spit e richiodata dopo con

fix 10x10. Divertente salita anche se con un paio di passi

leggermente friabili. Discesa in doppia: dopo la prima calata,

conviene spostarsi lungo lo spigolo dei Giganti.

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TORRI D’AGOLA (2850 m)

Torri D’Agola

Le punte (max IV):

- Lisetta

- Manuel

- Paolo

- Alex

- Dario

- Gianni

La traverasata delle Torri offre una salita in ambiente

suggestivo e merita di essere ripetuta non tanto per

l'arrampicata, ma proprio per l'ambiente in cui si svolge.

Le difficolta' maggiori si incontrano in due lunghezze (IV -

UIAA). Le soste sono attrezzate come tutte le corde doppie.

A parte la Punta Lisetta, le altre Torri erano prive di nome e

per questo le sono state date i nomi dei cari Amici che

persero la vita al Monte Bianco nel 1999.

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LASTRONE ORIENTALE (2670 m)

Lastrone Orientale

1 – “Via del Dolfo” (IV/V)

2 – “Isotta” (6b)

3 – “Pollicino” (7a)

“Via del Dolfo”

Bella salita su roccia buona. L'arrampicata è molto

divertente e varia. La prima parte si svolge su plache

inclinate ed a buchi, poi su roccia grigia e ripida ed in

fessura. Anche questa via e' chiodata con fix 10x10.

Dopo 7 lunghezze si puo' uscire dalla via e per i

ghiaioni raggiungere il rifugio. L'attacco si raggiunge

dal rifugio XII Apostoli in discesa in 15 minuti. La

discesa si effettua per la facile cresta che porta alla

Bocca di Valstretta da dove comodamente in 15

minuti si raggiunge il rifugio.

Lastrone Orientale, “Via del Dolfo”

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CIMA NARDIS

Cima Nardis, “Via Ginella”

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TORRE D’AMBIEZ

Torre d’Ambiez, Diedro Est

Torre d’Ambiez

“Diedro Est”

Si traversa a destra nella fessura, che segue fino ad un discreto

punto di sosta( 35 m, IV+, poi IV-). Si segue il diedro obliquo a

destra che porta in una zona facile e ad una cengia (20 m ; oppure

si supera unaparetinagrigiastra, V, per portarsi nella suddetta zona

facile). Un po’ a destra si prende un diedro verticale (20 m, IV).

Da una terrazza si sale nel diedro per m (IV,IV+,2ch.) a una

comoda cengia detritica (a questo punto sipuo’giungere anche all’

attacco della via normale, traversando a destra sulla cengia

stessa). Si continua la salita nel diedro per 3 lunghezze (100 m,

IV, IV+). Si sale poi perroccettein cresta (II) arrampicandosi verso

sinistra sulleparetinedel versante ovest (III) si raggiunge la vetta (

ore 2:30-3).

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PALESTRA DI ROCCIA “BUGS BUNNY”

Palestra di Roccia “Bugs Bunny”

La falesia di ottima roccia dista due minuti dal Rifugio. Le lunghezze dei tiri variano dai 15 ai 30 metri. Le lunghezze sono

ottimamente attrezzate con fix 10x10 e le soste sono munite di moschettone di calata. (difficoltà scala UIAA)

1 – Fiji, III

2 – Zanzibar, III+

3 – Bahamas, III+

4 – Maldive, III

5 – Bali, III

6 – Oasi, IV

7 – Hawaii, IV+

8 – Spina, III+

9 – Testina, III

10 – Ischia, III

11 - Ferrata

12 – Skitch, V

13 – Pixi, IV

14 – Deborah, V-

15 – Navajo, V

16 – Tortine, III+

17 – Cantimplora, III+

18 – Pokerock, II+

19 – Digirock, II

20 – Giuda, II

21 – Tartanoch, VI

22 – Zavar, VI

23 – Moncler, V

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PALESTRA DI ROCCIA “LA FATTORIA”

Palestra di Roccia “La Fattoria”

La palestra si trova a circa 3 minuti dal rifugio. Le soste sono attrezzate con moschettone. La Torre è ottimamente preparata per

l'apprendimento della discesa a corda doppia. (difficoltà scala francese).

1 – Pioc, 5b

2 – Büniol, 6a

3 – Tabui, 6a+

4 – Gat, 5b

5 – Camuc, 5c

6 – Sors, 6b

7 – Ciablina, 7a

8 – Cavriöl, 7a+

9 – Piciacioc, 6a

10 – Levar, 5a

11 – Corda Doppia

12 – Corda Doppia

Riferimenti: G. Buscaini – E. Castiglioni – Dolomiti di Brenta. Guida dei Monti D’Italia Salvaterra E. - http://www.salvaterra.biz (sito dal quale sono tratte molte delle relazioni riportate in questo documento)

Spunti per le ordinazioni: Canederli, o Knodel detto alla Trentina, sono un piatto tipico della gastronomia Tirolese, in particolar modo delle città di Trento e Bolzano. Questo gustoso piatto è sicuramente uno dei più conosciuti ed apprezzati della cucina Trentina ma, accanto a tanta bontà, c'è sicuramente da dire che i canederli sono un piatto molto calorico e nutriente adatto soprattutto al periodo autunnale ed invernale (o semplicemente a chi torna da una bella scalata…). Infatti non sono altro che palline di pane farcite con spek e formaggio cotte nel brodo di carne, che spesso vengono paragonati a degli gnocchi. Come secondo non può mancare lo stinco di maiale al forno possibilmente servito con crauti, patate o polenta. La pietanza ben si accompagna ai rossi locali tra i quali spiccano il Marzemino ed il Teroldego (Rotaliano). Tra i dolci niente di meglio dello strudel ormai tipico del Trentino Alto Adige, ma di origine turca. I Turchi, che dominarono intorno al XVII secolo l’Ungheria infatti già preparavano un dolce di mele simile che si chiamava baklava. Questa ricetta fu variata e trasformata dagli ungheresi nell’attuale dolce che presto prese piede in Austria, che, a sua volta, dominando per un certo periodo alcuni territori dell’Italia del Nord, fece conoscere loro questo delizioso dolce.