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In queste settimane di oratorio estivo, mai come prima d’ora, c’è stata una forte affluenza di bambini. Abbiamo trovato nuove soluzioni per le attività per bambini e per l’accoglienza alle famiglie. Si è cercato di migliorare la formazione dei nostri adolescenti con la partecipazione a specifici momenti formativi che con grande impegno, visto la loro giovane età, hanno seguito con costanza. In questi giorni stanno portando avanti un bel servizio a tutta la comunità. E ’ v e r o c h e c i s o n o momenti di sconforto e scoraggiamento dovuti principalmente alla stanchezza accumulata. Ma io in questo sogno ci credo, credo in una comunità dove al centro non solo viene posto Dio, ma Dio stesso è riconosciuto in ogni fratello e ogni piccolo che Egli ci affida. Mi spiace che tante famiglie, anche cristiane, non riconoscono la stessa dignità ad ogni uomo: in modo speciale voglio fare mie le parole della sessione del Consiglio Pastorale Diocesano, riunito per svolgere il ruolo di assemblea sinodale per il Sinodo Minore “La chiesa dalle genti. Responsabilità e prospettive”, è emerso un condiviso disagio per vicende su cui la cronaca quotidiana attira l’attenzione e suscita emozioni e reazioni in tutti gli italiani. …“ Quello che succede, nel Mediterraneo, in Italia e in Europa può lasciare indifferenti i cristiani? Possono i cristiani stare tranquilli e ignorare i drammi che si svolgono sotto i loro occhi? Possono coloro che partecipano alla Messa della domenica essere muti e sordi di fronte al dramma di tanti poveri, che sono, per i discepoli del Signore, fratelli e sorelle?Forse anche noi abbiamo dei sogni, forse li stiamo realizzando, forse li intravvediamo, forse ci stiamo incamminando verso di essi; ma per realizzare questi sogni ognuno ha bisogno dell’altro, da soli non si va da nessuna parte. Ecco allora che, più che mai, la fede deve orientare le nostre scelte, i nostri pensieri, ci deve spronare a operare per rendere questo mondo più giusto. Anche il nostro Oratorio Estivo, pur continuando la tradizione degli oratori milanesi, si pone nella totale accoglienza di tutti, non solo dei Cristiani ma anche dei non credenti, rispettando le culture di altri Paesi, le loro abitudini, ma non rinuncia ad essere quello che porta Cristo. Coraggio allora, fratelli e sorelle, perché un mondo migliore dipende anche da noi. Dipende dal desiderio di riconoscere Cristo nella nostra storia, di servirlo, amarlo e seguirlo. Auguro a tutti una serena estate, e invito a riflettere su quello che la Chiesa indica in merito alla dignità di ogni uomo, e al riconoscimento dei diritti dei profughi, come ci invita a non prendere decisioni o esprimere parole di odio e divisione, ma di avere comprensione. A volte quello che viene detto, come gli slogan sui giornali o alla televisione, risultano un po’ come dei metodi o delle soluzioni operative concrete, che però non tengono conto dell’Uomo. A tutti voi auguro ancora un tempo di pace, che questa pace possa essere costruita anche per il nostro prossimo. Buone vacanze e grazie ancora a tutti voi che con il cuore, la mente, le forze e lo spirito amate Dio e i fratelli. Padre Ciro Sicignano Osservare, Incontrarsi, Riflettere, Informare Periodico gratuito della Parrocchia S.Antonio di Padova - Corsico - Anno XXIV - Numero 130 - Giugno 2018 - http://www.santantonio.cc - e-mail: [email protected] Un anno pieno di frutti

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In queste settimane di oratorio estivo, mai come prima d’ora, c’è stata una forte affluenza di bambini. Abbiamo trovato nuove soluzioni per le attività per bambini e per l’accoglienza alle famiglie. Si è cercato di migliorare la formazione dei nostri adolescenti con la partecipazione a specifici momenti formativi che con grande impegno, visto la loro giovane età, hanno seguito con costanza. In questi giorni stanno portando avanti un bel servizio a tutta la comunità. E ’ v e r o c h e c i s o n o momenti di sconforto e scoraggiamento dovut i p r i n c i p a l m e n t e a l l a stanchezza accumulata. Ma io in questo sogno ci credo, credo in una comunità dove al centro non solo viene posto Dio, ma Dio stesso è riconosciuto in ogni fratello e ogni piccolo che Egli ci affida. Mi spiace che tante famiglie, a n c h e c r i s t i a n e , n o n riconoscono la stessa dignità ad ogni uomo: in modo speciale voglio fare mie le parole della sessione del C o n s i g l i o P a s t o r a l e Diocesano, r iunito per s v o l g e r e i l r u o l o d i assemblea sinodale per il Sinodo Minore “La chiesa dalle genti. Responsabilità e prospettive”, è emerso un condiviso disagio per vicende su cui la cronaca quotidiana attira l’attenzione e suscita emozioni e reazioni in tutti gli italiani. …“Quello che succede, nel Mediterraneo, in Italia e in Europa può lasciare indifferenti i cristiani? Possono i cristiani stare tranquilli e ignorare i drammi che si svolgono sotto i loro occhi? Possono coloro che partecipano alla Messa della domenica essere muti e sordi di fronte al dramma di tanti poveri, che sono, per i discepoli del Signore, fratelli e sorelle?”

Forse anche noi abbiamo dei sogni, forse li stiamo realizzando, forse li intravvediamo, forse ci stiamo incamminando verso di essi; ma per realizzare questi sogni ognuno ha bisogno dell’altro, da soli non si va da nessuna parte. Ecco allora che, più che mai, la fede deve orientare le nostre scelte, i nostri pensieri, ci deve spronare a operare per rendere questo mondo più giusto. Anche il nostro Oratorio Estivo, pur continuando la tradizione degli oratori milanesi, si pone nella

totale accoglienza di tutti, non solo dei Cristiani ma anche dei non credenti, rispettando le culture di altri Paesi, le loro abitudini, ma non rinuncia ad essere quello che porta Cristo. Coraggio allora, fratelli e sorelle, perché un mondo migliore dipende anche da noi. Dipende dal desiderio di riconoscere Cristo nella nostra storia, di servirlo, amarlo e seguirlo. Auguro a tutti una serena estate, e invito a riflettere su quello che la Chiesa indica in merito alla dignità di ogni uomo, e al riconoscimento dei diritti dei profughi, come ci invita a non prendere decisioni o esprimere parole di odio e d iv i s ione , ma d i ave re comprensione. A volte quello che viene detto,

come gli slogan sui giornali o alla televisione, risultano un po’ come dei metodi o delle soluzioni operative concrete, che però non tengono conto dell’Uomo. A tutti voi auguro ancora un tempo di pace, che questa pace possa essere costruita anche per il nostro prossimo. Buone vacanze e grazie ancora a tutti voi che con il cuore, la mente, le forze e lo spirito amate Dio e i fratelli.

Padre Ciro Sicignano

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Un anno pieno di frutti

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2 La voce della Chiesa

Festa del Corpus DominiLa solennità dell’Eucaristia è una festa piuttosto tardiva: è stata istituita solo nel XIII secolo. Nell’estate del 1263 un sacerdote boemo, di nome Pietro da Praga, in seguito ai dubbi sulla reale presenza di Gesù nell’ostia e nel vino consacrati, si recò allora in pellegrinaggio a Roma; il soggiorno romano lo rasserenò e, intrapreso il viaggio di ritorno, si fermò a pernottare a Bolsena (VT), dove i dubbi di fede lo assalirono nuovamente. Il giorno successivo celebrò la S. Messa nella chiesa di Santa Cristina: al momento della consacrazione l’ostia cominciò a sanguinare sul corporale. Impaurito e confuso il sacerdote cercò di nascondere il fatto, concluse la celebrazione, avvolse l’ostia nel corporale di lino e fuggì. Si recò subito dal papa, Urbano IV, che si trovava a Orvieto, per riferirgli l’accaduto. Il pontefice, fatti i dovuti accertamenti, dichiarò la soprannaturalità dell’evento e, per ricordarlo, l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa la solennità chiamata Corpus et Sanguis Domini. L’intenzione della Chiesa è quella di proporre, fuori del Triduo pasquale, la celebrazione del mistero eucaristico del quale viene fatto memoria il Giovedì santo, in coena Domini. Quando Gesù sedette a tavola per la cena, compì dei gesti e disse parole sul pane e sul vino, che diedero origine alla celebrazione della nuova alleanza con la sua comunità. Di questa scena abbiamo quattro racconti, tre nei Vangeli cosiddetti sinottici (Matteo, Marco e Luca; detti così in quanto il testo della loro narrazione può essere messo in parallelo per coglierne,

in un solo colpo d’occhio, uguaglianze e divergenze) e uno, il più antico, nella Prima lettera ai Corinzi (Cap. 11). Le prime comunità cristiane, volendo restare fedeli all’intenzione di Gesù, hanno ripreso i suoi gesti e le sue parole; e da allora la Cena del Signore è sempre celebrata: «Fate questo in memoria di me». Il gesto dello spezzare il pane già nei profeti (cf. Is 58,7) indicava il condividere il pane con i poveri,

esprimendo in tal modo una condivisione di ciò che fa vivere, che manifesta la comunione tra tutti quelli che mangiano lo stesso pane. Ecco perché il primo nome dato all’Eucaristia dai discepoli e dai cristiani delle origini è “FRAZIONE DEL PANE” (cf. Lc 24,35; At

2,42). Q u a n t o a l l e p a r o l e c h e accompagnano i l g e s t o – «Prendete, …» –, esse vogliono significare che Gesù consegna e d o n a l a s u a intera vita ai discepoli i quali, mangiando quel

pane, si fanno partecipi della sua vita spesa e consegnata per amore, «fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2,8). Prendere il pane, spezzarlo e darlo è un gesto quotidiano fatto da chi presiede la tavola, ma Gesù lo compie con un’intensità e con una forza che lo rendono carico di significato, ne fanno un gesto che si imprime nella mente e nel cuore dei commensali di quella cena pasquale. Vi è in questo gesto e in queste parole di Gesù il suo donarsi fino all’estremo, perché

egli ha amato e ama fino al dono della sua vita (cf. Gv 13,1). Si noti bene che Gesù non disse: « A d o r a t e , c o n t e m p l a t e , riverite, …». Bensì: « P r e n d e t e … » . Semplicemente, ma veramente, proprio così. Atto di amore e … risposta di libertà.

Di fronte a questa azione i discepoli furono certamente scossi e solo dopo la morte e resurrezione di Gesù compresero ciò che non avrebbero mai più potuto dimenticare.

Padre Moni

La Finestra Giugno 2018

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3La Finestra Giugno 2018

Il giorno di Pentecoste, festa diocesana delle genti, la commissione per il coordinamento del Sinodo “Chiesa dalle genti” ha pubblicato lo strumento di lavoro per i Consigli diocesani (Presbiterale e Pastorale). Il Sinodo diocesano entra così nella sua seconda fase: dopo aver raccolto le osservazioni dei fedeli – e proprio a partire da esse – l’assemblea sinodale comincia il suo lavoro di riflessione e discernimento, per giungere a consegnare all’Arcivescovo, nella prossima festa di san Carlo, i frutti di tutto il cammino ovvero le costituzioni sinodali che riscriveranno il capitolo 14 del Sinodo 47°. Il mese di giugno sarà determinante per il cammino sinodale: il 4 e il 5 si è dato appuntamento il Consiglio Presbiterale, mentre il 23 e 24 si ritroverà il Consiglio Pastorale diocesano. Entrambi questi organismi non intendono lavorare in modo autonomo e distaccato. Per questo motivo, lo strumento di lavoro predisposto appositamente viene pubblicato sul sito diocesano:  perché  ogni   realtà  ecclesiale  ne  possa   fare  ogge2o  di  studio  e   riflessione,  e  possa  poi   fare  avere   il   fru2o  di  questo  discernimento  a  qualcuno  dei  membri  dei  due  consigli  (ogni  decanato  vede  la  presenza  di  ameno  un  membro  di  ques=  consigli  diocesani).   In  questo  modo  

il  percorso  sinodale  con=nuerà  ad  essere  un  cammino  di   tu2a   la   Chiesa   Ambrosiana,   che   sta   imparando   a  riconoscersi  “Chiesa  dalle  gen=”. Lasciando   allo   strumento   di   lavoro   l’informazione  de2agliata  sugli  esi=  della  consultazione  diocesana,  è  

u=le   dare   rilievo   a   queste   tre   constatazioni   che   –  come   pilastri   solidi   e   ben   visibili   –   perme2ono   al  cammino   sinodale   di   procedere   sicuro   dei   fruI   che  stanno   maturando.   Primo:   anche   se   in   modo   non  uniforme,  tu2o  il  tessuto  ecclesiale  diocesano  grazie  al  cammino   sinodale   sta   scoprendo   il   volto   colorato   e  pluriforme  di  una  ca2olicità  vissuta  nel  quo=diano  ma  poco   osservata   e   valorizzata.   Secondo:   occorre  imparare  a  vivere  la  conversione  dal  “fare  per”  al  “fare  con”,   perché   la   Chiesa   dalle   gen=   possa   diventare  

realtà   concreta   e   quo=diana.   Terzo:   il   Sinodo  diocesano  non  è  che  il  punto  di  avvio  di  un  percorso  di  maturazione  che  ci   impegnerà   in  modo  serio  e  denso  di  fruI  nei  prossimi  anni..  

mons. Luca Bressan Presidente della Commissione di coordinamento

Sinodo “Chiesa dalle genti”Vicario episcopale Arcidiocesi di Milano

Il cammino della “Chiesa dalle genti”: una nuova tappa

La voce della Chiesa

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4 La Finestra Giugno 2018

La voce della Chiesa

Quando il 19 settembre 1961, dopo una giornata di viaggio da Lucca a Possagno, accompagnato da un Padre di Porcari, P. Guerrino Molon e da papà e mamma siamo entrati nella Direzione del Seminario minore dei Padri Cavanis, siamo stati accolti da un giovane Padre Rettore: Padre Nicola Zecchin. Con la sua veste nera, una fascia sui fianchi, lo scapolare di ordinanza e una mantellina chiamato

“bavero” (era il vestito che distingueva i Padri Cavanis da altri religiosi e frati) incuteva un poco di soggezione ed un certo rispetto. Ma poi il suo sorriso, la sua affabilità e la sua accoglienza ristabilivano immediatamente un rapporto di dialogo che dava tranquillità anche a papà e mamma che mi avrebbero lasciato lontano da casa. Rivivere i ricordi di un cammino fatto in vari periodi vicino a Padre Nicola lascia un segno profondo nella vita. È quel segno che tanta gente, in tutti questi anni del suo sacerdozio, porta nel cuore avendo incontrato la semplicità, la discrezione e la disponibilità verso le persone. La sua lunga vita ne dà testimonianza. A Camposampiero, in Provincia di Padova, è nato il 17 dicembre del 1926 e lì è stato battezzato e ha ricevuto la Cresima. Anche lui si è preparato al Sacerdozio, entrando il 3 dicembre del 1938 nello stesso Seminario dove mi ha accolto. La sua preparazione si è conclusa con l'ordinazione Presbiterale a Venezia il 21 giugno 1953

per l'imposizione delle mani di San Giovanni XXIII, allora Patriarca di Venezia. Con la professione Perpetua e l'ordinazione sacerdotale, il r e l i g i o s o C a v a n i s è a disposizione del Superiore generale che lo destina nel luogo e per le at t ivi tà n e c e s s a r i e a l l ' i n t e r a Congregazione. Nella scheda di archivio che ogni religioso possiede sono riportati tutti i luoghi in cui ha svolto l'apostolato e la scheda di P a d r e N i c o l a h a u n a

caratteristica dove si vede che la permanenza maggiore è nella nostra Parrocchia di Corsico, dove arriva per la prima volta nel 1972 e con una permanenza, escluse alcune parentesi, di ben 38 anni. Inizia la sua attività pastorale nella Casa di Esercizi spirituali del Sacro Cuore in Possagno poi è destinato alla Comunità di Porcari quale insegnante di educazione fisica. Nel 1955 inizia la sua esperienza nelle case di formazione, in particolare nel Seminario minore di Possano, detto Probandato, per poi essere Maestro dei novizi per 6 anni presso la Casa del Sacro Cuore e la Casa di Levico. Ripercorrere una storia e il suo cammino, fa percepire la disponibilità che sempre Padre Nicola ha avuto nell'accogliere il servizio che la Congregazione stava a lui chiedendo. Inizia la sua attività pastorale a Corsico, nel 1972, con una parentesi nella Comunità Cavanis di Roma, quale economo negli anni 1985-88. Nella parrocchia di Corsico è sempre stato attento agli ultimi. Infatti per tanti anni ha organizzato la Caritas nei nostri ambienti e altrettanto importante nel suo servizio pastorale è stata la presenza e la sua vicinanza alle persone ammalate con visite sacerdotali costanti. Tutti coloro che hanno percorso un pezzo di strada con lui hanno percepito valori umani e cristiani e una grande disponibilità. È stato accompagnato anche, talvolta, da una salute un po' cagionevole, ma la sua sistematicità e la sua attenzione gli hanno fatto e gli fanno vivere nella normalità la sua esistenza. Anche se la sua riservatezza,

la sua semplicità e la sua umiltà non gradiscono gli elogi e i riconoscimenti, credo che sia importante ringraziare il Signore per la sua vita e per quello che ha permesso in lui che fosse fatto per il servizio dei fratelli. Festeggiando i suoi 65 a n n i d i S a c e r d o z i o , ringraziamo e lodiamo il Signore e accanto a questo ringraziamento c'è l a p r e g h i e r a c h e l o conservi ancora a lungo nelle nostre Comunità per quella testimonianza e per que l s e rv i z io che è importante nella Chiesa. Il cammino fatto insieme,

da quel giorno che fu il primo incontro nel Seminario minore di Possagno, dal periodo del Noviziato, dove è stato Maestro e dove mi ha dato i primi insegnamenti della vita religiosa, fino a tutti gli anni passati insieme nella Parrocchia di Corsico, mi ha fatto vivere una profonda amicizia e una stima reciproca nel segno della stessa vocazione secondo gli insegnamenti dei nostri fondatori Padre Antonio e Padre Marco Cavanis.

Padre Gigi

Padre Nicola: un ricordo e una presenza

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5Parrocchia e dintorniLa Finestra Giugno 2018

Viaggio in Russia

22 aprile 2018

29 aprile 2018

Personale con sguardo serio, nessun sorriso, efficienza, questo il primo impatto alla dogana dell’aeroporto di San Pietroburgo. Il benvenuto della nostra guida Veronica ed il buongiorno in russo dell’autista del nostro pullman stemperano però questa prima impressione. Il tragitto dall’aeroporto al nostro albergo è già un tour che ci dà la prima impressione della Città. E’ un giorno festivo per i Russi per cui c’è poco traffico, vediamo i palazzoni della periferia, alcuni moderni altri che richiamano le tipiche case del popolo. Ci si accorge subito che è una città costruita con ampi spazi e molto verde con i l m a e s t o s o f i u m e c h e l’attraversa. Nei giorni seguenti, su due pullman in quanto siamo un gruppo di 78 persone, visitiamo le b e l l e z z e d e l l a c i t t à ; l’immancabile Ermitage con i suoi tesori d’arte e di architettura e la profusione d’oro zecchino, la Chiesa del Sangue Versato con le sue cupole, la Cattedrale di Sant’Isacco ed il giro serale sul fiume Neva e sui canali interni. Il giorno seguente visita alla residenza estiva di Pietro il Grande a Pedrovoretz con i suoi giochi d’acqua e getti che escono da putti dorati di stile barocco. Successivamente, a Puskin, abbiamo modo di ammirare la f a m o s a C a m e r a d ’ a m b r a restaurata in tempi recenti dopo il saccheggio avvenuto durante l’ultimo conflitto mondiale. Anche qui ci troviamo di fronte ad una profusione d’oro zecchino in palazzi il cui scopo architettonico (molti gli architetti italiani) era quello di dimostrare la grandezza dell’Impero e dello Zar. Non poteva mancare una tipica cena russa con musica folcloristica ma anche con l’immancabile “o sole mio” cantato da un coro caldo anche grazie a qualche bicchierino di vodka. Il trasferimento da San Pietroburgo a Mosca avviene in treno…purtroppo un modernissimo mezzo superveloce. C’è un po’ di rimpianto per chi ha sentito i racconto di trasferimenti su treni ben più lenti e meno attrezzati ma forse più romantici. Ed eccoci a Mosca. La nostra nuova guida, Marta, ci fornisce subito alcune notizie che danno una fotografia

della città: 13.000.000 di abitanti (almeno quelli censiti) 12 linee della metropolitana per circa 350 Km di lunghezza con alcune stazioni che sono delle piccole gallerie d’arte. C’è anche un detto ovvero che i moscoviti hanno due grandi nemici: il tempo (il freddo) ed il traffico e su quest’ultimo possiamo essere testimoni visto che, dopo una escursione al monastero fortificato di Sergiev Posad, il traffico del rientro a Mosca ci ha fatto arrivare al ristorante, per il pranzo, alle 15,30.

E’ una città enorme di circa 2500 Kmq con lo sky line dominato dalle 7 sorelle, ovvero dai sette alti e massicci palazzi fatti costruire da Stalin, e dai modernissimi grattacieli del centro finanziario. Non poteva mancare la visita al Cremlino (vietato uscire dai percorsi segnalati), al tesoro dell’Armeria e poi tutti in Piazza Rossa. L’impressione è forte anche perché ci tornano in mente le riprese viste in televisione magari in occasione delle parate militari. A sinistra i magazzini Gum ed a destra le mura del Cremlino, il mausoleo di Lenin e le tombe di eroi russi. Quello che però attira subito l’attenzione è San Basilio con le sue forme architettoniche uniche e le sue cupole colorate. Quante foto! Abbiamo anche avuto occasione di ammirare questa piazza al crepuscolo

durante il tour notturno e l’atmosfera d’insieme è fiabesca. Concludendo, un viaggio molto interessante con un gruppo affiatato e simpatico e con delle ottime guide, il simpaticissimo Franco e l’onnipresente Florentina (Flo per gli amici che già la conoscevano dal viaggio in Baviera). Un grazie particolare all’organizzatrice Paola che si è impegnata tantissimo per mettere tutti a proprio agio. C’è stato anche il fuori programma (ma siamo sicuri che fosse veramente un fuori programma?) della nottata passata sui sedili del terminal A23 dell’aeroporto di Francoforte che ha “arricchito” il viaggio di un ulteriore forte ricordo.

Ezio Tagliaferri

Parrocchia e dintorni

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6 Festa di S. Antonio 2018La Finestra Giugno 2018

Un cuore generoso può contenere tutto !

Anche quest’anno la nostra festa ha regalato emozioni, tanti sorrisi e tanta, tanta partecipazione. Il gruppo volontari, sempre ben agguerrito e disponibile, è stato all’altezza e molto bene organizzato. E’ doveroso ringraziare chi muove ed organizza tutto questo. Mi riferisco alle persone che con la loro grande esperienza hanno organizzato e creato questo gruppo in tutti questi anni. Non occorre fare nomi ma ci sono tante persone che lavorano dietro le quinte e sono indispensabili per la riuscita di ogni serata. C’è chi organizza e si occupa della spesa della cucina e chi contatta i vari artisti. C’è chi prepara i volantini delle varie serate e chi prepara il palco degli artisti. C’è chi, anche se non si vede mai, lavora duramente nascosto dai flash delle fotografie. C’è chi, per tutta la sera, sta davanti ai fornelli e chi si occupa di lavare i piatti. C’è chi si occupa di portare via i sacchi della spazzatura o di lavare i vassoi per le portate successive. C’è chi sta dietro il bancone del bar o vende i biglietti della pesca di beneficenza. C’è chi a fine serata sparecchia il tutto e prepara per la serata successiva. Sono tutti quelli che ce la mettono tutta e si impegnano per la buona riuscita della serata. Ovviamente si

può sempre fare e dare di più ma l’importante è lo spirito che muove q u e s t a s q u a d r a . A m i c i z i a e Generosità. E per fare tutto ciò non si prende nessun compenso. Per molti questo è strano e si stenta quasi a crederci. Ma chi lavora gratis? Sono tutti quelli con la maglietta con la scritta Staff stampata dietro la schiena. Ormai sono diversi anni che regalano al nostro quartiere una festa colorata e divertente. Lo dimostrano gli affetti e la folla che riempiono il piazzale dell’oratorio nell’ora di cena. Lo dimostrano i numerosi like che accompagnano le foto postate qua e là sui vari social. Lo dimostra la grande partecipazione agli spettacoli che riescono ad organizzare con l’aiuto delle scuole di ballo ma anche dei vari artisti che fanno divertire tutti con la propria musica.

Alla fine rimangono i ricordi e le fotografie che più di ogni altra cosa, fermando l’attimo perfetto, regalano sempre un sorriso e riempiono il cuore. Un cuore generoso che, volendo, può contenere tutto.

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7Festa di S. Antonio 2018La Finestra Giugno 2018

Festa di S. Antonio 2018

COGLI L’ATTIMO

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8 Parrocchia e dintorniLa Finestra

Giugno

Viva gli Sposi“Vi dichiaro marito e moglie”. Con questa frase ha inizio un viaggio fatto di passione, ironia, sentimenti, nuove abitudini, sogni realizzati e desideri da esaudire, tutti da vivere e condividere per tutta la vita. Per tutta la vita, fino a che morte non ci separi; e non osi l'uomo dividere ciò che Dio ha unito. Ha un sapore strano l'essere qui oggi 27 maggio 2018, assieme ad altre dodici coppie di sposi, in occasione della Festa della Famiglia il riproporre a noi stessi, a tutta l'Assembla chiamando Dio stesso a Testimone Supremo, le promesse di reciproca fedeltà e di reciproco amore rinnovando ancora una volta il concetto di Famiglia. Ha un sapore strano perché appena fuori dalle mura di questo tempio, l'istituto della famiglia assume sempre più un significato arcaico, labile, transitorio. Oggi incalzano le “famiglie arcobaleno”, le “famiglie allargate”, le “coppie di fatto”, le unioni fra persone dello stesso sesso, ed altre situazioni similari che assumono le più colorite denominazioni. “Queste sì, sono attuali”.Queste sono veramente al passo coi tempi. Almeno secondo il metro di paragone di questo mondo sempre più laicizzato che continua con ritmo incalzante a disconoscere i valori morali che non sono patrimonio univoco della Chiesa ma sono eredità del nostro passato classico che a partire dall'epoca d'oro del mondo greco, transita attraverso i migliori pensatori, poeti e umanisti per arrestarsi oggi di fronte a un tecnicismo esasperato ed arido se svincolato dai freni della morale. Ma noi, dentro queste mura, nel contesto di questa Santa Messa concelebrata dai Padri Gigi e Ciro vogliamo fare solido baluardo a difesa della vera famiglia. Vogliamo farlo qui, ora e portarlo e propugnarlo nelle nostre case, nel nostro quartiere ed ovunque si avverta il sospetto di un tentativo disgregante. Il matrimonio, è composto da un uomo, una donna come recita la Genesi:”..Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.”e la famiglia si arricchirà coi loro figli secondo le leggi della natura che da Dio stesso sono stabilite. Oggi la famiglia, minata dallo scarso riguardo e dalla scarsa considerazione operati nelle sedi istituzionali, minata altresì, dalla dirompente filosofia del relativismo (ved. La Finestra n°127) sta diventando una struttura

estremamente fragile; una struttura pronta a incrinarsi e a rompersi con il sopraggiungere delle prime difficoltà. Da che mondo è mondo, o, se preferite, da quando è stata creata l'Istituzione famiglia, le difficoltà non sono mai mancate all'interno di essa, ma l'unicità di una legge cristiana e morale posta a supremo giudice dei nostri rapporti interpersonali si è fatta carico di superarle. Quando una nave è costretta ad affrontare un fortunale, l'unica speranza di salvezza viene dalle decisioni e dalla bravura del capitano più che dalla struttura della nave

stessa; se ogni marinaio ha la pretesa di agire a modo suo, inesorabilmente, tutti si infrangeranno sulla prima scogliera. A suffragio di queste reali situazioni vorrei riferire la situazione problematica di una famiglia di 1600 anni fa che cercò il conforto nelle parole del capo ed arbitro della Chiesa ambrosiana; e così parlò loro il vescovo Ambrogio.” Come l'uomo

diventi uomo e la donna diventi donna resta un'opera di Dio che non cessa di riempirmi di stupore: quand'anche avessi letto tutti i libri che dicono della famiglia e dell'educazione dei figli, non saprei dire se ci sia un gesto più efficace di quello di mio padre che incomincia le preghiere e di quello di mia madre che incoraggia studi faticosi... ...la vita dei figli sarà segnata per sempre dal modo con cui la madre accoglieva i bambini e sosteneva le fatiche per crescerli onesti, sani, cristiani...L'educazione dei figli è impresa per adulti disposti a una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci marito e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove l'affetto necessario. Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna...” [*] Vorrei proporre queste parole, a tutte le coppie che con noi hanno celebrato questi anniversari, ma vorrei proporle con maggior vigore a tutti coloro i quali si apprestano a formare una famiglia.

E. Murelli

[* da:”Sette Dialoghi con Ambrogio, vescovo di Milano” di C.M. Martini 1996]

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9Oratorio estivo 2018La Finestra

Giugno

AGENDA di MAGGIO - GIUGNO SONO ENTRATI NELLA VITA ETERNA:MAGGIO: Puliafito Francesco, Pugliese Maria, Garatti Francesco, Fiscine Iole GIUGNO: Falcomer Angela.

SONO DIVENTATI FIGLI DI DIO:MAGGIO: VASSALLO LEONARDO, PETRALLA SOFIA, VALENTI CHLOE, MOTA VICCARO ALESSIOANDRES,GIUGNO: Brocca Eva Francesca, Scevola Ilenia, Cristofaro Alessio, Cani Riccardo, Serra Alice, Ortiz Matias, Ballarin Maia, Re Beatrice

SI SONO SPOSATI GIUGNO: SCEVOLA ROBERTO E TESTA SHARON

Oratorio Estivo 2018

Camilla

Fare l'animatrice in oratorio é u n ' e s p e r i e n z a c h e t i responsabilizza e che ti aiuta a interagire e collaborare con persone di età differenti dalla propria.Fare l'animatore non é per niente semplice dato che dobbiamo riuscire  a far rispettare le regole a tutti i bambini ma soprattutto cercare di dar loro i l buon esempio.Tuttavia é una bella esperienza e quello che più ci ripaga di più  é l ' affe t t o c h e i b a m b i n i c i dimostrano.I volontari

Alessia

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10 La Finestra Giugno 2018

Oratorio Estivo 2018

Oratorio Estivo 2018Quest’anno, l’oratorio estivo 2018 ha avuto una numerosissima partecipazione. Possiamo dire che è stato il più frequentato degli ultimi 9 anni. Le presenze medie (ingressi giornalieri) variano da un minimo di 270 ad un massimo di 320 presenze

complessive (bambini e animatori) 351 sono i bambini iscritti (186 maschi e 165 femmine) suddivisi per età :

- 178 piccoli (prima, seconda e terza elementare)

- 104 medi (quarta e quinta elementare)- 69 grandi (prima e seconda media)

Al momento si sono iscritti: - 271 alla prima settimana- 301 alla seconda settimana- 261 alla terza settimana.

Abbiamo previsto una partecipazione di 230 iscrizioni alla quarta settimana e 200 alla quinta. Al momento ci sono 65 iscrizioni alla sesta settimana delle 70 disponibili. 45 sono gli animatori iscritti con una presenza giornaliera altissima Come nota di “colore” la cucina informa che nella giornata del 21 giugno sono stati cucinati 46 Kg di pasta ! Molto apprezzato il servizio per i rinnovi il

giovedì sera che evita lunghe code alla mattina quando quasi tutti arriviamo con l'orologio in mano perché già in ritardo per andare al lavoro Anche in termini di qualità, l'oratorio è migliorato offendo delle nuove proposte in particolare per i grandi sono state organizzate tante attività che si sono affiancate alle uscite in piscina e al parco acquatico che storicamente sono apprezzate da tutti. Segnaliamo l’uscita alla masseria di Cisliano e la pinacoteca di Brera, l'uscita al carcere di Opera l'uscita al centro operativo della Polizia Municipale di Milano e l'uscita al Palazzo Ducale di Vigevano l'uscita con i barconi sul Naviglio con la Canottieri

San Cristoforo, un incontro con Libera Si sono anche organizzati la possibilità di confronto su tornei specifici con i ragazzi grandi degli altri oratori della città in un pomeriggio a settimana Da quest'anno, il fondo speciale dedicato agli animatori, (ricordiamo che fanno questo prezioso servizio gratuitamente come da tradizione) è servito per partecipare alle attività extra in modo gratuito o con una minima quota.

I volontari

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11Chiesa e dintorniLa Finestra

GiugnoTweetter Papa Francesco

Pellegrinaggio Sotto il Monte Un  folto  gruppo  di  pellegrini  ha  visitato  la  Salma  del  Santo  Papa  Buono  cui  è  dedicata  la  piazza  sulla  quale  affaccia  la  nostra  Parrocchia.  Abbiamo  partecipato  alla  Eucaris=a  presieduta  dal  Vescovo  di  Brescia:  ha      concelebrato  Padre  O2avio.  Abbiamo  rappresentato  la  nostra  Parrocchia  e  pregato  Papa  Giovanni  ricordando  i  bisogni  di  tuI  noi.

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12 Parrocchia e dintorniLa Finestra Giugno 2018

Stampate 750 copie

prossima uscita sabato xx ottobre 2018

Numeri utili

Parrocchia 02.44.78.919 - fax 02.4589.9063 e-mail: [email protected] 02.44.08.027 e-mail: [email protected] di Ascolto 02.44.78.919

S. Messe da luglio a agostoFeriali ore 8.30 - 18.30 Vigiliare ore 18.30 Festiva ore 8.00 - 10.30 - 18.30

Orario Segreteria Parrocchiale Lunedì: dalle 9.00 alle 12.00 Mercoledì: dalle 16.00 alle 18.00 Sabato: dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00

LA REDAZIONE: WALFRIDO FABBRI, LIA GRECCHI, ENNIO MURELLI, ROBERTO NADDEO, PADRE CIROSICIGNANO, ANGELO SPAGNUOLO, CINO STOPPAHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: PADRE GIGI PENNACCHI, PADRE GIUSEPPE MONI, CAMILLAMARIOTTI, EZIO TAGLIAFERRI, MONS. LUCA BRENNA

L’incontro dei cresimandi a San Siro è diventato una tradizione della Chiesa Ambrosiana e del suo Arcivescovo Questo appuntamento con i cresimati e cresimandi e l’Arcivescovo di Milano venne istituito dal cardinale Colombo nel 1973 in Duomo. Da subito fu un successo, inizialmente fu spostato prima in piazza D u o m o , p o i a l Velodromo Vigorelli, quindi all’Arena di Milano e, infine, con il cardinale Carlo Maria M a r t i n i e i s u o i successori allo Stadio San Siro. Anche due Papi furono presenti: nel 2012 Papa Benedetto XVI, in occasione del “Family 2012” che r a c c o l s e 6 5 . 0 0 0 presenze e nel 2017 papa Francesco con 80.000 presenze tra ragazzi della Cresima, genitori, padrini, madrine e catechisti. Quest’anno è la prima volta per il vescovo Mario che non li delude, arrivando con ampio anticipo sull’ingresso previsto, salutando i tantissimi che si

fermano per un selfie, una stretta di mano, un abbraccio festoso. Una festa di preghiera, riflessione e animazione, quest’anno intitolata “Vedrai che bello” con il tema dell’anno oratoriano.

«I nostri padri sono stati saggi perché hanno costruito questa città intorno al Duomo, così che il nostro vivere insieme sia benedetto da Dio», dice il Vescovo a commento di q u e s t o p r i m o m o m e n t o rivolgendosi a tutti i ragazzi richiamando la gestualità – il vedere, sentire, rispondere.

L’ultima parola è del «famoso p o e t a c o n t e m p o r a n e o Delpini» (così si autodefinisce) c h e r e c i t a u n a s u a c o m p o s i z i o n e a completamento del noto detto

popolare: “Casa mia, casa mia \Con lo Spirito per via\ Se anche adesso vado via\ tutto il mondo è casa mia”. Inutile dire che “San Siro esplode” come a un gol nel Derby: ma questa volta la squadra per cui tifare è di tutti.

La redazione

L’Arcivescovo incontra i Cresimandi a S. Siro