Umbria Settegiorni Gennaio 2014

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Umbria Settegiorni - Settimanale della Global Project Srl - N. 01 - Anno XX - Sped. in A.P. 45% I. 662/96 DCB/Umbria - 30 Gennaio 2014 - Prezzo di copertina Euro 2,00 Perugia strade pericolose: chi paga? Foligno scelte sbagliate affondano la città Terni cultura edilizia ed estetica ignota Banche i pericoli per famiglie ed imprese Spoleto la guerra dei sindaci I misteri dell’Umbria viaggio nella “nera” con Alvaro Fiorucci Come affrontare la crisi. Dove e quando risparmiare ATTUALITA’, SOCIETA’, ECONOMIA, POLITICA, CRONACHE E APPUNTAMENTI

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Perugia strade pericolose:

chi paga?

Foligno scelte sbagliate affondano la città

Terni cultura edilizia ed estetica ignota

Banche i pericoli per famiglie ed imprese

Spoleto la guerra dei sindaci

I misteri dell’Umbria viaggio nella “nera” con Alvaro Fiorucci

Come affrontare la crisi. Dove e quando risparmiare

ATTUALITA’, SOCIETA’, ECONOMIA, POLITICA, CRONACHE E APPUNTAMENTI

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L’editoriale del Direttore

Tra le molte cose accadute in queste

settimane una positiva è quella

che si riferisce alla nomina a Cardinale

di Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia

e Città della Pieve. Continua la piaga

della disoccupazione, specie quella giovanile,

e aumenta il disagio di tante famiglie .

Occorre una “scossa”

Bruno Brunori

“Adda passà ‘a nuttata”: operiamo per creare una “speranza”

Grazie. Sì, dobbiamo rivolgere un grazie – riconoscente - a tutti

coloro che andando nelle edico-le dell’Umbria hanno acquista-to Umbria Settegiorni nella sua nuova veste, dimostrandoci affet-to e simpatia e facendo registrare l’esaurito di quel numero. Grazie. Grazie a quanti – e sono stati tanti – hanno voluto testimo-niarci interesse, affetto e simpatia e ci hanno stimolato a proseguire nel nostro impegno, venendo diretta-mente in redazione, telefonandoci, inviandoci sms o e-mail. Grazie agli edicolanti che hanno ben esposto la nostra rivista e la locandina, attirando così l’attenzione di chi non era a cono-scenza della ripresa delle pubblicazioni di Umbria Settegiorni. E ancora grazie agli inserzionisti che – garantendo la presenza dei loro messaggi pubblici-tari - hanno appoggiato e appoggiano concretamente la nostra fatica e il no-stro impegno, consentendo a Umbria Settegiorni di continuare ad arrivare in migliaia di famiglie, informando one-stamente e con entusiasmo. Il ringra-ziamento poi va ai colleghi dei quoti-diani regionali che hanno dato notizia della ripresa delle pubblicazioni del nostro periodico.

***In Umbria in queste settimane tra i tanti avvenimenti registrati, uno ha meritato un rilievo particolare nei me-dia non solo regionali: ci riferiamo alla decisione di Papa Francesco di creare il 22 Febbraio prossimo 16 nuovi cardi-nali appartenenti a 12 nazioni di ogni parte del mondo, tra i quali l’arcivesco-vo di Perugia e Città della Pieve, Gual-tiero Bassetti.

La scelta di Papa Francesco è impor-tante perché rinnova i criteri che pre-siedono alla scelta ed alla nomina dei nuovi porporati. Gualtiero Bassetti è il pastore di una Diocesi sede non tradizionalmente cardinalizia. L’ulti-mo cardinale che ha guidato la chiesa perugino-pievese è stato (avveniva 160 anni fa) monsignor Gioacchino Pecci, divenuto porporato il 19 Dicembre 1853 e che quasi un quarto di secolo dopo (il 25 Febbraio 1858) fu eletto Papa con il nome di Leone XIII.La chiesa perugina è rimasta per anni “sotto osservazione” per l’azione di sacerdoti che avevano abbracciato il movimento modernista. Da ricordare che nel maggio del 1907, il superiore del seminario di Perugia, l’esegeta bi-blico Umberto Fracassini, fu rimosso dall’incarico per avere - questa l’accusa - consentito la diffusione fra i giovani accoliti delle idee di Loisy, Semeria e Murri. E’ possibile che anche questo abbia influenzato le scelte di nuovi car-

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L’editoriale del Direttore

dinali da parte dei Pontefici che si sono succeduti fino ai nostri giorni. Il neo cardinale Gualtiero Bassetti ha 71 anni, è nato a Marradi, in provincia di Firenze. Venne ordinato presbitero a 24 anni e vescovo nel ’94, a 52 anni, prima a Massa Marittima-Piombino e quattro anni dopo venne trasferito ad Arezzo. È arrivato a Perugia nel 2009. «Un pastore», è questa l’immagine che meglio di altre lo descrive. Nell’omelia di Natale aveva salutato i manifestanti del movimento dei “forconi” che ave-vano affisso uno striscione fuori dal Duomo. E nel Te Deum di fine anno ha lanciato un appello ai proprietari di case: «Affittate gli appartamenti sfitti a canoni bassi».Monsignor Bassetti è stato definito nella nota ufficiale della diocesi pe-rugina “pastore molto sensibile alle problematiche sociali, in particolare al mondo del lavoro e al ceto meno abbiente”. Viene ricordata, a questo proposito, la sua vicinanza, da vescovo di Massa Marittima-Piombino (1994-1999), alle famiglie dei lavoratori delle Acciaierie alle prese con una crisi diffi-cile. Anche nella diocesi perugina (che amministra dal 4 ottobre 2009) mon-signor Bassetti ha coniugato l’azione pastorale con quella sociale, facendo

sentire la voce della Chiesa in diver-se, difficili situazioni accentuate dal perdurare dell’attuale crisi economica. Molto del suo impegno pastorale, poi, Bassetti lo dedica alle giovani genera-zioni, e nei piani pastorali affronta i temi della vita, della famiglia, della ri-scoperta dell’identità battesimale, della parrocchia dal volto missionario e co-munità educante, della giustizia socia-le. La sua parola si fa sentire spesso su temi scottanti come la prostituzione, il consumo di sostanze stupefacenti, di alcool e il gioco d’azzardo. Gualtiero Bassetti ha meritato l’altis-simo riconoscimento che papa France-sco gli ha concesso: Perugia e l’Umbria si sentono gratificate da questa nomina come è stato dimostrato dai messaggi che da ogni parte sono stati inviati al presule quando la notizia della sua no-mina a cardinale è stata confermata.Si è detto che in queste settimane sono accadute diverse cose. Quella della nomina di Bassetti a Cardinale è però l’unica positiva. Perché l’anno – seppu-re con segnalazioni fin troppo generose di ripresa dell’economia– è cominciato con un aggravamento della piaga della disoccupazione, in particolare quella giovanile, con l’aumento del nume-ro dei nuovi poveri, con la difficoltà

(se non con la impossibilità) di tante famiglie di arrivare a coprire le spese dell’ultima settimana del mese. E nel-le nostre città accanto alle vetrine dei negozi che annunciano i “saldi”, ogni giorno troviamo nuove saracinescbe abbassate con un cartello che segna-la la “chiusura per inventario”. Quelle saracinesche sono destinate a restare abbassate per sempre.La crisi, insomma, è ancora pesante e purtroppo l’inversione di tendenza qui non si nota. I cittadini sono stati anche in questi giorni alle prese con il pagamento di bollette, tasse e im-poste, e questo va ad appesantire la situazione finanziaria di tantissime famiglie. Alle porte della Caritas aumenta il nu-mero di coloro che vanno a chiedere un aiuto; alle “mense” aumenta il nu-mero dei commensali. Sono in corso aiuti per le famiglie disagiate anche da parte della Regione. Le associazio-ni di volontariato intervengono come possono per aiutare chi ha bisogno, le parrocchie sono assediate da cittadini che chiedono aiuto.Occorre uno strappo salutare, occor-re una “scossa” capace di rimettere in moto la nostra economia, che rianimi il mercato del lavoro, che crei finalmente una speranza per i troppi giovani che ora la speranza l’hanno perduta.Questo è ciò che Umbria Settegiorni intende fare, denunciando ciò che con-tinua a ostacolare la ripresa, l’inattività di chi ha la responsabilità della cosa pubblica, la chiusura degli istituti di credito verso le richieste di quegli ope-ratori che necessitano di un finanzia-mento per rianimare la loro attività e creare posti di lavoro. A fronte di questa situazione pesante vorremmo dire con Eduardo: “Adda passà ‘a nuttata”!

Si ringraziano gli inserzionisti che hanno reso possibile questa pubbli-cazione: Pac200A Conad, Luisa Spa-gnoli, Gherlinda, Agenzia Thema, Coop Centro Italia, Iges, Sea-Ital-gas, Banca di Mantignana

Monsignor Gualtiero Bassetti dopo l’annuncio della nomina cardinalizia da Papa Francesco

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In questo numero

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CRISI Come risparmiare su alimenti, energia, assicurazioni. Le banche

INCHIESTE Misteri dell’Umbria Viaggio col giornalista e scrittore Alvaro Fiorucci

ECONOMIA 4 società umbre selezionate dallo staff di Borsa Italiana

SPOLETO Ombra “sinistra” sul Comune della Città del Festival

PERUGIA Strade dissestate e buche pericolose per auto e pedoni

POLITICA Candidatura segretario umbro PD: Gianpiero Bocci guida i giochi

FOLIGNO Scelte economiche sbagliate affondano la città della Quintana

TERNI La Città dell’Acciaio ignora la cultura edilizia ed estetica

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chi paga?

Foligno scelte sbagliate affondano la città

Terni cultura edilizia ed estetica ignota

Banche i pericoli per famiglie ed imprese

Spoleto la guerra dei sindaci

I misteri dell’Umbria viaggio nella “nera” con Alvaro Fiorucci

Come affrontare la crisi. Dove e quando risparmiare

ATTUALITA’, SOCIETA’, ECONOMIA, POLITICA, CRONACHE E APPUNTAMENTI

Settimanale di Politica, Economia, Cultura, Commenti e Appuntamenti da

tutta l’Umbria.Registrazione Tribunale di Perugia

n.34/95 del 29-07-1995

Umbria Settegiorni e Where Umbria

sono edite da Global Project Srl su licenza della International

Communication SrlDirezione, Redazione, Amministrazione

Via Romeo Gallenga 12006127 Perugia

Tel. 075 5011168 Fax 075 5011173Email: [email protected]

www.umbriasettegiorni.it

Direttore responsabile: Bruno Brunori Direttore editoriale: Luigi Piccolo

Hanno collaborato a questo numero: Alberto Laganà, Darko Strelnikov, Leo Cubia, Luciano Spada, Antonella Pesola, Massimo Duranti, Attilio Navarra, Andrea Pagnotta,

Francesco Pastorelli, Billy Bouschon, Andrea Capuccini, Adriano Marinensi, Luigi

Ragni, Emanuela Renzi. Impaginazione e grafica: Stefano Cogorni

Media World concessionaria di pubblicità

Tel. 075 5011275Email: [email protected]

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Inchieste

di Luciano Spada

In un momento come l’attuale di tensione economica, è importante capire come fare per risparmiare

meglio. Per questo vi proponiamo una guida su come orientarsi per spendere il meno possibile, a partire dai consu-mi alimentari, che incidono dal 20 al 30% sul budget mensile delle famiglie italiane.Vogliamo dunque porre l’attenzione su cosa “pesa” di più sul bilancio mensile delle famiglie, a cosa siamo costretti a rinunciare e quali soluzioni dobbiamo adottare per poter arrivare senza affan-no a fine mese, e (anche) risparmiare (se è possibile).Dunque per affrontare le conseguenze della crisi dobbiamo rinunciare a qual-cosa, così si devono “tagliare” le vacanze (sia quella invernale che quella estiva), alle quali rinuncia il 74% delle famiglie, soprattutto quelle che ora sono a basso reddito.A seguire ci sono le rinunce al risto-rante, alle feste con gli amici. Si deve risparmiare sulle spese telefoniche, e preoccupa in particolare il “taglio” che molte famiglie operano sulle spese me-diche (interessa il 10% del campione).La limitatezza di risorse finanziarie e la povertà influiscono psicologicamente e moralmente sulla vita dei cittadini; il 7% del campione è costretto a chiedere un prestito per affrontare le difficoltà economiche, trovandosi di fronte ban-che che tengono atteggiamenti almeno poco professionali nei confronti del cittadino che chiede solo un contribu-to. Il 26% chiede per questo aiuto ad

amici o parenti e il 21% vende oggetti ricevuti dai genitori o dai nonni e che avrebbero dovuto restare patrimonio di famiglia. La situazione creata dalla cri-si si conosce: i consumi sono stati para-lizzati, la paralisi dei consumi ha bloc-cato le imprese che sono state costrette a ricorrere alla Cassa integrazione per i dipendenti (quando va bene) altrimenti i lavoratori vengono messi in mobilità.

Quindi meno risorse finanziarie, più rinunce e ansie quotidiane per pagare tasse, imposte, bollette.La situazione è pesante e deve essere comunque affrontata reagendo razio-nalmente, con un pizzico di ottimismo e con coraggio, facendo scelte giuste, rinunce mirate e sacrifici.E’ questo l’obbiettivo che intendiamo perseguire con i nostri “consigli” , senza presunzione di fare rivelazioni.Ecco dunque come vogliamo consi-gliarvi per risparmiare e stare attenti al portafoglio.La nostra guida inizia dalla voce “spesa alimentare” (che pesa come detto per il 20% sul budget delle famiglie). In questo consigliamo di tornare alle abitudini del passato e tornare a fre-quentare i mercati cittadini dove si può trovare, in tarda mattinata o in chiu-sura, merce a buon prezzo soprattutto frutta ed ortaggi.

Come affrontare la crisi. Consigli pratici su come, dove e quando risparmiareDa un’indagine sui consumi emerge uno spaccato preoccupante. Sempre più difficile per le famiglie la gestione delle risorse finanziarie. Risparmiare si può...

La situazione dunque è pesante e deve essere comunque affrontata

reagendo razionalmente, con un pizzico di

ottimismo e con coraggio, facendo scelte giuste,

rinunce mirate e sacrifici

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Inchieste

La stessa politica dei mercati rionali la fa anche la grande distribuzione con i “volantini” contenenti le offerte, ma anche con le promozioni direttamente sugli scaffali.Se volete risparmiare veramente de-dicate più tempo a scegliere la merce nei punti vendita della grande distri-buzione, privilegiando le “offerte” e le “promozioni”. Nel reparto “surgelati” spesso si realizza un risparmio consi-stente (fino al 30%) rispetto ai prodotti “freschi”.Il “volantino” dei supermercati va esa-minato e conservato; vi si possono ve-rificare i prezzi praticati, le promozioni. In alcuni hard discount, i prodotti, an-che se non di marca, sono ugualmente affidabili e permettono un risparmio sensibile. Negli stessi si può anche tro-vare carne, pesce e tantissimi altri pro-dotti artigianali.Fate attenzione ai prodotti in offerta, controllate la scadenza; è inutile com-prare a poco costo se il prodotto rischia di scadere quasi subito. Ma attenzione: il giorno di scadenza è indicato in due modi: “consumare entro il…” e “consu-mare preferibilmente entro il…”. Nel secondo caso il prodotto offerto a prez-zo scontato può essere consumato anche qualche giorno dopo la data indicata.Cercate di andare a fare la spesa nei punti vendita meno “costosi”; cercate il punto meno lontano e se deve es-sere percorso un bel tratto di strada, acquistate i prodotti necessari per più

giorni, risparmiando così sulla benzina.A proposito di benzina, sappiate che in Umbria ci sono ottime compagnie che offrono il carburante a prezzi vantag-giosi e, anche se non è di “marca”, non è vero che rovinino i motori delle auto. Il carburante costa meno perché ci sono minori incidenze di costi di tra-sporto.

Luce e gasIl problema più grande dell’Italia – in caso di luce e gas – era il monopolio che permetteva alle aziende di Stato di imporre i prezzi. Oggi il monopo-lio non esiste, ma prendete nota (tra questi potreste esserci proprio voi) che oltre il 90% delle famiglie italiane con-tinua a utilizzare le vecchie tariffe che sono fuori mercato e carissime, sem-plicemente per una mancata informa-zione. Oggi il mercato è libero, i prezzi delle compagnie, incluse le principali (ENEL) si possono contrattare e pos-sono farvi risparmiare: di questo si sono accorti anche le grandi compagnie che cominciano a competere con tariffe in-teressanti per l’utente; è una legge di marketing verso la concorrenza.Leggete bene i contratti e le condizioni che vengono scritte magari in caratteri piccolissimi in fondo alla cartella, per verificare che non ci siano trappole o fregature. Controllate sempre il consu-mo dei vostri contatori di luce e gas e comparatelo all’arrivo della bolletta.

Telefonia Fissa e MobileIn questo settore siamo pieni di offerte competitive ed economiche soprattut-to quelle che non vi fanno pagare il ca-none fisso (un grande bluff ). Internet aggiorna i listini in tempo reale, i punti vendita in tutte le città italiane e piccoli centri possono aiu-tarvi a trovare soluzioni economiche, competitive, a lunga durata, comparate i prezzi ed agite di conseguenza, senza fretta.

FarmaciAnche questa è una voce importan-tissima che pesa sul budget mensile di molte famiglie umbre (10%). Anche in questo caso esistono prodotti similari (generici) con nomi diversi da quelli di marca ma sono basati sugli stessi principi attivi, che possono costare an-che meno del 30%.È importante comunque chiedere al farmacista o al medico di famiglia un consiglio per giudicare la effettiva vali-dità di tali farmaci.

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Inchieste

Elettrodomestici ed altroConsigliamo di acquistare prodotti in-dustriali a basso consumo e di fidarvi meno delle grandi promozioni, che offrono prodotti a minor prezzo ma più costosi sotto il profilo del consumo energia. Con una scelta giusta dell’ap-parecchio (lavabiancheria e lavastovi-glie) si può, nell’arco di sei mesi recu-perare la differenza dei costi in eccesso facendovi risparmiare nella bolletta.Informatevi sugli orari di consumo consigliati, la sera ad esempio la bol-letta è meno cara e potreste rispar-miare molto, se l’utilizzo è costante e metodico.

AssicurazioniOggi Internet vi offre tante opportu-nità ed esistono siti che paragonano i prezzi e scelgono la polizza su misura per voi; successivamente andate a di-scutere la formula migliore anche con il vostro consulente di fiducia, ma at-tenzione alle garanzie dei valori mini-mali e massimali. Le polizze assicurative oggi sono di-ventate un vero e proprio peso nel budget familiare, soprattutto se pos-sedete più di due auto a seconda delle cilindrate.

Dottor Ferroni, dal giugno 2013 lei è in segreteria nazionale Adiconsum; quali progetti ci sono, ed in partico-lare quali sono per l’Umbria?Non posso certo negare che per me é stata una bella soddisfazione anche se questo comporta per me un impe-gno abbastanza gravoso dovendomi dividere fra Umbria e Roma.È però importante questo ruolo perché ti permette “frequentazioni” importanti per conoscere e impostare tematiche di forte ricaduta sul territorio.E per l’Umbria?Diciamo che l’Umbria ha già i suoi problemi importanti, il prossimo anno come Adiconsum avremo uno slogan: basta essere presunti colpevoli. Oggi il cittadino, infatti, si vede recapitare cartelle, richieste di soldi da restituire a vario titolo, multe ecc.molto spesso non dovute. In Italia, anche se com-metti un omicidio sei innocente fino prova contraria, non nei suddetti casi e/o verso la pubblica amministrazione nei confronti della quale invece, il cit-tadino é sempre colpevole e deve, da quel momento, mettersi alla ricerca di ricevute (quando va bene) o più spes-so cercare consulenti/avvocati per di-mostrare la propria innocenza. Que-sto non può più essere, anche perché se il consumatore ha sbagliato paga

anche le multe, se invece ha sbagliato l’amministrazione neppure... le scu-se, noi cercheremo, dove possibile,di chiedere i danni, morali e materiali in quanto alcune volte, alcuni consuma-tori hanno vissuto momenti di forte tensione e drammaticitá.Alcuni casi di mala amministrazio-ne in Umbria?C’è l’assurda situazione delle ammini-strazioni che non si parlano fra....uf-fici, prendiamo l’Inps, l’istituto consi-dera e, comunque pretende, che tutti i suoi clienti siano esperti navigatori in Internet avendo praticamente infor-matizzato quasi tutti i suoi servizi, il discorso cambia il problema riguarda l’Istituto; ad un nostro assistito rico-

Difficile (e impari) il rapporto fra cittadino, pubblica amministrazione e bancheLa crisi economica, la mancanza di risorse che angustia le famiglie, il rapporto – impari – fra cittadino e pubblica amministrazione, il credito ed il comportamento delle banche. Francesco Ferroni, segretario nazionale dell’Adiconsum ha risposto alle nostre domande

L’intervista a Francesco Ferroni, segretario nazionale dell’Adiconsum

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Inchieste

Bancomat e Carte di creditoValutate bene il costo annuo e utiliz-zateli il meno possibile. Dal Banco-mat i prelievi hanno costi esorbitanti. Nel caso di Bancomat prelevate negli ssportelli della vostra banca, perché questo è l’unico modo per prelevare il cash senza commissioni. Siate sicuri di rispettare le scadenze dei Rid in banca per evitare di pagare ulteriori commis-sioni.

Rapporti con BancheQuesta è la vera nota dolente. Tenere i soldi in banca costa tantissimo, soprat-tutto se ne avete pochi. Ma le banche non si accontentano, vogliono guada-gnare sempre di più. Attenzione alla lettura trimestrale dei C/C, controllate bene i costi dei servizi ed i contratti da voi accettati, non firmate nulla in banca se non previa accurata lettura

nosce una invaliditá in seguito a grave intervento, la situazione, per fortuna, migliora e allo stesso viene ricono-sciuta una invalidità minore(senza diritto di indennità) l’assegno se-guita però ad essere erogato per un lungo periodo per poi, dopo alcuni anni(verificheremo la prescrizione) chiedere la restituzione di una consi-stente cifra che, anche rateizzata, cre-erà delle difficoltá a quella famiglia.Ma chi ha fatto l’errore nonostante avesse in mano tutti i documenti?Un’altro caso, una badante regolar-mente assunta e poi licenziata fa do-manda di disoccupazione che viene accolta, la stessa, poco dopo, trova un’altra occupazione, viene assunta con regolare comunicazione all’IN-PS la quale seguita ad erogare l’asse-gno per poi chiederne la restituzione perché la lavoratrice doveva fare una ulteriore comunicazione, e la infor-matizzazione dell’istituto? È sempre il consumatore che ha colpa tranne prova contraria, va bene così? Per l’Adiconsum no!Ci sono poi gli assurdi regolamen-ti degli enti, per esempio il Comune di Perugia chiede ad un consumatore che a febbraio ha cambiato residenza con regolare comunicazione(ed asse-gnazione) di pagare la TIA fino a fine anno perché, anche qui, non ha fatto una ulteriore comunicazione fregan-dosene che questo consumatore ha ottenuto dal comune la residenza nel-lo stesso comune, e dal mese successi-vo ha ricevuto regolarmente la cartel-la della TIA per la nuova abitazione, anche questo è possibile? Vedremo cosa dirá il giudice.Vertenze di particolare rilievo na-zionale?Senza dubbio la sanità, abbiamo nei mesi passati fatto rilievi e questiona-ri in quasi tutte le regioni. È nostra intenzione affrontare questo tema, come consumatori, in maniera diversa da come è stato fatto fino ad ora. C’è un dato che emerge ovunque che sono

le liste di attesa, so bene che questo è un vecchio problema ma ci è stato de-nunciato come fra chi prenota ai Cup e chi fa visita privata od in intramenia ci sono velocità diverse, naturalmente a favore di questi ultimi, per diverse tipi di prestazioni in particolare, ci è stato detto,fisioterapiche, stiamo ve-rificandone la correttezza, poi chiede-remo alle ASL se questa è la prassi, se non lo è.....vedremo.Voglio poi ricordare che dal prossi-mo anno non si scherzerà più sulle carte di servizio, dallo scorso ot-tobre il governo ed a novembre il CNCU(parlamentino)delle asso-ciazioni dei consumatori,19) i para-metri di riferimento, in applicazione dell’art.461 sono definiti per legge. Chi non è in linea può perdere anche gli appalti, penso alle partecipate che

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delle condizioni su voci quali: scoper-ti di conto, valute ed altro. Attenzione ai CIV (Commissione Istruttoria Ve-loce); sono una vera truffa legalizzata, ma a volte (a secondo della data certa dei vostri versamenti) potete indurre la banca a risarcirvi o denunciarla pres-so gli organi competenti. Sappiate che nella sintesi finale di un conto corrente il costo degli interessi risulta spesso più altro di quello concordato (verificare); in tal caso reclamate subito con rac-comandata indirizzata alla Direzione generale.Se non ricevete riscontro provvedete a denunciare il caso alla sede della Banca d’Italia fornendo tutta la documenta-zione e chiedendo l’intervento di ve-rifica.Non fidatevi dei funzionari che vi si mostrano amici nel momento in cui vi offrono (come opportunità esclusi-ve) forme di investimenti nel tempo; è meglio e più saggio per voi prendere tempo per documentarvi. Vi sembrerà strano, ma oggi attraverso Internet si apprende tutto velocemente basta solo dedicarci del tempo.

ci mandano le loro proposte da veri-ficare entro qualche giorno o che fan-no indagine di gradimento del servi-zio magari con qualche ditta amica, non è più tempo il mondo cambia i servizi devo cambiare ed essere per il cittadino e non per la politica, la politica deve cambiare, i consumatori devono avere nuovi obiettivi e, na-turalmente anche le associazioni dei consumatori devono cambiare, noi ci stiamo provando, speriamo di riuscir-si ed essere all’altezza delle sfide che ci attendono.Questo è già un quadro di riferimen-to poi aggiungo:

Energia: In questo settore ci sono at-teggiamenti vergognosi da parte delle società di distribuzione, anche quelle primarie, che si curano principalmen-te della riscossione più che del servi-zio anche quando ci sono casi anche al limite della legalità.Esempio Due “parenti stretti”, uno vende un appartamento all’altro, otti-mi rapporti nessun problema tra loro, bene dopo UN ANNO fra fogli, do-cumenti vari ecc non è ancora stato possibile fare la voltura del contratto senza nessuna motivazione ufficiale sollevata da Enel.C’è poi chi comunica le letture con-tatori (ai call center automatici) che non vengono prese in considerazione e poi si vedono arrivare fatture di un anno difficili anche da rateizzare.Stanno poi arrivando via Mail comu-nicazioni che ringraziano per l’acqui-sto di prodotti su ebay, confermano l’avvenuto pagamento e chiedono una mail con codice tracciato; il problema è che l’utente non ha mai comperato

nulla, attenzione a non inviare nes-suna mail di risposta.(hanno inviato anche a noi). Il rapporto con la banca è particolarmente critico perché alla problematica classica legata alla su-premazia della banca si aggiunge la complessità della materia. Nell’inca-pacità del consumatore di “capire” o di “ conoscere i suoi diritti” si nasconde l’insidia. Le difficoltà maggiori si ri-scontrano nel ricevere la dovuta assi-stenza da parte della banca. A fronte dei reclami dei clienti molto spesso infatti la banca non offre riscontro come nel caso, molto diffuso recente-mente, dei dubbi di anatocismo o su-peramento del tasso usura. Purtroppo in un ottica collaborativa la banca non si preoccupa di chiarire i dubbi del cliente ed eventualmente restitu-ire quanto illegittimamente ricevuto. Simile problema nel caso di truffe su carte di credito o bancomat: il cliente che abbia subito un prelievo da parte di un terzo o una clonazione spesso non solo la banca non restituisce — come dovrebbe- i soldi assicurando una tempistica equa ma da informa-zioni ingannevoli per scoraggiare il consumatore.Molte difficoltà si incontrano poi in caso di chiusura dei conto correnti ove i tempi vengono prolungati o, peggio, la banca fa in modo di ostacolarne la chiusura rendendo difficoltoso il trasferimento dei RID, o semplice-mente allungando eccessivamente la tempistica. Allarmante rimane il set-tore degli investimenti, dove a fronte dell’ignoranza del consumatore, spes-so di distribuiscono prodotti molto rischiosi che portano alla perdita dei risparmi di una vita.

Attenzione ai CIV (Commissione Istruttoria Veloce) è una vera truffa

legalizzata

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Inchieste

di Andrea Pagnotta

La condizione delle strade di Pe-rugia è critica. La città è can-didata come Capitale europea

della cultura e viste le sue condizioni (si pensi anche alle difficoltà che sta attraversando l’aeroporto) non si riesce a vedere come possa risultare credibi-le in tale ruolo. O subiremo un’evolu-zione repentina, come quelle mostrate nei film degli anni ’80, dove alle porte del 2000 il pianeta Terra risultava aver guadagnato uno sviluppo da “Guerre Stellari”, o qui si iniziano a fare le cose per bene e cambiamenti seri. E per fare cambiamenti seri, serve gente seria. Buche grandi come crateri che con la pioggia creano pozze pericolosissime, segnaletica stradale evanescente, stri-sce pedonali assenti in troppe zone, tutti problemi che non investono sol-tanto la viabilità secondaria, ma che sono evidenti anche su tratte stradali importanti e molto trafficate. In via Carlo Manuali, si può incappare in una buca che può contenere la ruota di un motorino (vedi foto) e stiamo parlan-do di una zona scolastica che ospita un polo universitario, un liceo e un istitu-to geometri. E così, se la percentuale di incidenti stradali nella penisola è in continua diminuzione, il numero di danni a mezzi e persone provocati dal-la cattiva manutenzione stradale è in ascesa costante. Nel 2012 nel Comu-ne di Perugia sono stati rilevati dalle autorità poco meno di 200 incidenti di tale natura, nell’anno successivo se ne sono contati addirittura più di 300.

E tali dati non comprendono i sinistri non rilevati dalle forze dell’ordine, con i quali le cifre si moltiplicherebbero. Così come si moltiplicano le usci-te dalle tasche di noi cittadini, che ci ritroviamo a spendere soldi per le ri-parazioni delle nostre automobili a causa di incidenti in cui non abbiamo colpa. Gli organi dei veicoli vittime principali delle buche sono i cerchi ruota, gli pneumatici e le sospensioni. “Rossi Gomme” a Ponte San Giovanni ci rivela che di cerchioni piegati e di pneumatici squarciati ne vede arrivare di media 3 o 4 al mese, un’affluenza in aumento rispetto allo scorso biennio. Paolo Pedini, tra i soci di Pesagomme, dice che i danni aumentano dopo una pioggia perché il materiale che viene usato per tappare le buche è scadente. Avvicinandoci al centro del capoluo-go le cose peggiorano sempre di più. In via Settevalli, “Vantaggi” ne conta addirittura 2 o 3 al giorno e anche qui

l’aumento è sensibile rispetto a qualche anno fa. Il gommista ci mostra un co-pertone con al suo interno una polvere nera sottile come il sale, ci spiega che

Perugia: sulle strade buche pericolose per automobilisti e pedoniIl calvario per gli autoveicoli che risultano in particolare danneggiati nei cerchi ruota, negli pneumatici e nelle sospensioni. Chi paga?

Un gommista non chiede meno di 60-80 euro per raddrizzare un cerchio

(figuriamoci per cambiarlo) e se a questo ci si

aggiungono anche cambio della gomma e altro

Da notare la profondità della buca

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Inchieste

il cerchione nell’urto con una buca si è piegato internamente ed ha iniziato a triturare la gomma. Oltre che essere pericolosissimi per i passeggeri, questi danni si rivelano essere piuttosto co-stosi. Un gommista non chiede meno di 60-80 euro per raddrizzare un cer-chio (figuriamoci per cambiarlo) e se a questo ci si aggiungono anche cam-bio della gomma e sistemazioni varie, ci si può ritrovare in mano una fattura di 200-300 euro. Insomma il danno al cittadino è troppo ingente e il proble-ma diventa sempre più grave. Non reg-ge neanche più la solita giustificazione per cui se si guida con prudenza si evi-ta ogni tipo di incidente. Il dottor Giordano Franceschini, docente di meccanica applicata, in-gegneria del veicolo e bioingegneria

presso il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia, assicu-ra che di fronte a una buca di 10 cm (profondità minima per poter fare ri-corso agli Enti per un risarcimento danni) può essere sufficiente una ve-locità di 30 km/h per generare danni al veicolo interessanti il cerchione, lo pneumatico e addirittura il montante e l’ammortizzatore. E in tutto questo i nostri Amministratori cosa dicono? Si lamentano. E adducono a loro scu-sante il fatto che lo Stato continua, in questi tempi di crisi, a tagliare i finan-ziamenti impedendo loro la normale manutenzione della rete viaria. E’ stato stimato che solo per la ripavimenta-zione del manto stradale provinciale e comunale sarebbero necessari circa 160 milioni di euro, mentre il bilan-cio attuale della Provincia consente un investimento di appena 800.000 euro. Possibile, dato che il prezzo del binder (sottofondo bituminoso) è di 6-7 euro/mq, quello del tappetino (manto di fi-

nitura) comprensivo di emulsione è di 10-11 euro/mq. C’è anche da dire però che le possibilità di risparmiare in altri settori si sprecano e diventano sempre più palesi anche agli occhi di noi citta-dini. Sicuramente la soluzione non è, come avviene oggi, quella di introdurre limiti di velocità inferiori sulle strade dissestate; così come non si è rivelato efficace affidare la manutenzione della segnaletica orizzontale ai privati. Certo, le Amministrazioni ottengono così un risparmio ma a scapito del ser-

di A.P.

Alcuni lo sanno, altri lo igno-rano completamente, ma i cittadini hanno tutto il dirit-

to di far sentire la propria voce, quan-do diventano vittime ingiuste delle negligenze dello Stato e degli Enti Pubblici. Pertanto richiedere un risar-cimento, qualora si sia stati vittime di un danno causato dalla cattiva con-dizione del manto stradale, diviene non solo un diritto legale, ma anche un dovere morale, per evitare che altre persone subi-scano sorti uguali alla propria o ad-dirittura peggiori. Gli enti a cui fare appello sono diversi in base al tipo di strada su cui si subisce il danno, ma nella maggior parte dei casi sono le Provincie e i Comuni. In prima bat-

tuta si tenta di ri-solvere il conten-zioso con loro di-plomaticamente, ma questo spesso

non porta i risultati sperati: l’Ente o la compagnia assicuratrice dello stes-so si rifiuta di risarcire il cittadino e l’unica possibilità di ottenere giusti-zia diventa il procedere per via legale. Risulta in tal caso fondamentale for-nirsi della specifica documentazione

Cattivo stato delle strade e danni. Potete chiedere il risarcimento

Perugia, come altre città

dell’Umbria, è piena di questi

esempi

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Inchieste

vizio reso alla comunità. Fino a pochi anni fa, il Comune di Perugia aveva i propri operai addetti alla segnaletica stradale che, effettuavano un lavoro di qualità che poteva resistere anche un anno. Oggi i lavori di manutenzione vengono dati in appalto a privati, che riescono a vincere le gare offrendo prezzi talmente ribassati, che per otte-nere un profitto devono diluire le ver-

nici che in taluni casi non resistono più di un mese, tre quando va bene. Tali fenomeno diventano ancora più intol-lerabili se si considera che i danni che una cattiva cura della strada può por-tare non riguardano solo i veicoli. Nel 2008 Daniele Severi, di ritorno a casa alla guida del suo ciclomotore, al ter-mine di via Assisana, a causa di un’ir-regolarità del manto stradale perdeva il controllo del suo mezzo fino ad urtare violentemente un guardrail. In condi-

zioni normali l’evento si sarebbe risolto con qualche lesione e un grande spa-vento. Peccato che il guardrail in que-stione, danneggiato da un precedente sinistro, non fosse stato ripristinato, tanto che un paletto di sostegno (vedi foto), di norma totalmente coperto dalla lama, in quel caso risultava spor-gere superiormente di almeno 20 cm.

Nell’impatto Daniele è stato trafitto al fianco dal pezzo di metallo. In ospe-dale, subito operato d’urgenza, scoprirà poi dai medici di essersi salvato quasi miracolosamente: il paletto, lacerando-lo, aveva evitato per pochi centimetri

la milza e con essa la morte per dis-sanguamento. Eventi come questi sono del tutto evitabili e non trovano giusti-ficazione con nessuna mancanza di fi-nanziamenti, rivelando una negligenza istituzionale che talvolta può portare a danni gravissimi. In questi giorni sia-mo tornati sul luogo dell’incidente di Daniele e sorpresa sorpresa abbiamo constatato che il guardrail è nelle stes-se identiche condizioni del 2008. Sono passati cinque anni.

necessaria per avviare la richiesta ri-sarcitoria. Vengono infatti richieste le fotocopie della patente di guida del proprietario e/o del conducente del mezzo, del documento di iden-tità del proprietario del veicolo, del codice fiscale o della partita IVA del proprietario o del legale rappre-sentante il mezzo e del libretto di circolazione. Oltre a questo bisogna indicare se ci siano stati testimoni al momento dell’incidente e se sia intervenuta l’autorità. Richiedere l’intervento di quest’ultima può ri-sultare spesso una mossa vincente: la forza dell’ordine durante il fatto ha il dovere di verbalizzare e uffi-cializzare l’accaduto in tutte le sue dinamiche, generando una docu-mentazione che in luogo di ricorso acquisisce un peso ingente. Infine è bene procurarsi del materiale foto-grafico rappresentante il danno che il proprio veicolo ha riportato e le condizioni del manto stradale nel punto interessato.

Il luogo dell’incidende che ha visto coinvolto Daniele Severi

“Dal 2008 ad oggi il pericoloso guardrail, malgrado gli incidenti e le denunce, è ancora nello stesso stato”

La trafficata strada che collega Perugia a Ponte San Giovanni è in queste condizioni da almeno tre anni

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Inchieste

Di Andrea Capuccini

Nell’incontro a Palazzo della Corgna lei ha affermato che la cronaca nera è un documen-

tario della realtà che ci circonda. Che implicazioni ha tale affermazione?“I fatti raccontati dalla cronaca nera in parte rappresentano quella che è la società in cui viviamo. Quindi parla-re dei fatti criminali ed approfondirli descrivendoli è un po’ come osservare quelle che sono le dinamiche sociali di una realtà, di un paese come il nostro,

di una democrazia occidentale avan-zata come la nostra. E’ chiaro che nel crimine si esprime quello che di peg-gio la società riesce a produrre, ma si tratta pur sempre di un prodotto della società stessa”.

Lei afferma che queste dinamiche de-littuose evidenziano una serie di dati di fatto, una serie di elementi che ci consentono di poter indagare a fondo e, quindi, di analizzare alcuni aspet-ti rilevanti della nostra realtà e della nostra società.“Senza alcun dubbio un individuo che compie efferati crimini è un protago-nista in negativo della nostra società. Seguire e cercare di ricostruire il modo in cui si è sviluppato un fatto criminale e capire come la società lo metabolizza, il modo in cui si rapporta a tutto ciò è piuttosto interessante. Se poi andiamo a vedere il modo in cui i fatti raccolti

dalle forze dell’ordine vengono portati davanti ad un giudice e come succes-sivamente quest’ultimo tratta le evi-denze raccolte nel corso delle indagini, allora noi abbiamo un’indicazione di come funziona il nostro sistema giudi-

Alvaro Fiorucci - giornalista e scrittore - e i “misteri” dell’UmbriaSensazioni ed esperienze maturate nella lunga carriera di cronista di “nera” trasferite in libri di successo - in cui “racconta” vicende umbre che l’hanno particolarmente colpito come i delitti del “Mostro di Foligno”, il rapimento del piccolo Augusto De Megni, e il “Caso Narducci”

Umbria Settegiorni pubblicherà nei prossimi numeri una serie di servizi de-dicati ai Misteri dell ’Umbria, cioè a quei fatti di cronaca che non sono stati risolti e che hanno particolarmente colpito l ’attenzione e la sensibilità dell ’opinione pubblica regionale. Abbiamo dedicato la presentazione di questi servizi all ’atti-vità di un giornalista, Alvaro Fiorucci, che ha seguito da cronista l ’evolversi di numerosi fatti di cronaca e che ha svi-luppato l ’analisi degli stessi in alcuni libri, i più importanti dei quali sono: “48 small. Il dottore di Perugia e il mostro di Firenze”, “Il cacciatore di bambini. Biografia non autorizzata del mostro di Foligno” e “Un bambino da fare a pezzi. Rapimento e liberazione di Augusto De Megni” (Morlacchi editore).Di recente Fiorucci è stato ospite dell ’Iso-la del Libro Trasimeno a Palazzo della Corgna di Castiglion del Lago, dove ha presentato al pubblico i suoi libri. Fiorucci ci ha rilasciato una lunga in-tervista della quale pubblichiamo una prima parte.

La manifestazione per Augusto De Megni. In alto Alvaro Fiorucci

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Inchieste

ziario. E in un paese democratico avere una macchina della giustizia ben fun-zionante è indice di una democrazia avanzata che funziona e che è in grado di assicurare e garantire la legalità e lo Stato di diritto. Ecco perché a volte la cronaca ci può insegnare molte più cose sul funzionamento di uno Stato”.Se i delitti sono espressioni distorte, negative di alcune dinamiche sociali - e naturalmente di patologie indivi-duali - perché alcuni casi hanno più ri-sonanza rispetto ad altri. Penso ai casi di cui si è occupato nei tre libri indicati rispetto, ad esempio, all’uccisione del barbone Brugnoli in piazza Partigiani o della prostituta di Città di Castello, casi per altro rimasti irrisolti? “Purtroppo i casi irrisolti sono tanti: la prostituta uccisa a Narni, la scomparsa di Barbara Corvi ad Orvieto, il caso di Sonia Marra che a tutt’oggi vede un processo in corso. Alcuni casi di crona-ca nera colpiscono più di altri perché rappresentano quei fatti, quelle realtà che le persone riconoscono essere più vicine a loro, nelle quali si riconoscono di più. Insomma, quei fatti nei quali la gente può dire: “poteva succedere anche a me” ma anche “è un fatto nel quale avrei potuto essere coinvolto an-che io”. Per gli avvenimenti di questi

ultimi 15 anni c’è però il potere dirom-pente dell’informazione televisiva. In-fatti se la televisione e la carta stampata insistono su un determinato evento di cronaca nera, l’opinione pubblica vie-ne colpita e tutto ciò non rappresenta necessariamente un fatto positivo. E’ bene che le persone, i cittadini siano informati; ma quando si va oltre l’in-formazione, quando la cronaca e i suoi

protagoni-sti vengono

portati su un piano diverso, un piano dove tutto diventa spettacolo te-levisivo o co-munque media-tico, allora tutto

ciò diventa fuor-viante rispetto ai dati di fatto.Quindi la cronaca nera e quella giudi-ziaria devono essere

raccontate dai mezzi di informazione, a patto che ciò non diventi puro spet-tacolo, puro intrattenimento mediatico che fa del dolore e dei delitti un sem-plice spettacolo finalizzato a favorire particolari istinti o per suscitare forme di morbosità. La cronaca ha un valore oggettivo soltanto se è documentazio-ne della realtà”. (Continua)

Francesco Narducci. A fianco la moglie Francesca Spagnoli con l’avvocato Francesco Crisi . Sopra il ritrovamento del corpo del giovane medico perugino

Luigi Chiatti dopo l’arresto. A destra le copertine dei libri di Alvaro Fiorucci

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Inchieste

di Francesco Pastorelli

Umbria Mobilità è giunta al ca-polinea. Sono passati appena tre anni dalla sua festosa “par-

tenza” che l’azienda regionale dei tra-sporti si è già arenata al binario morto. Il cambio di proprietà e l’ingresso di BusItalia come socio di maggioranza invece di rasserenare il clima cupo e diradare le nuvole nere che avvolgono la società partecipata, sembrerebbe-ro aggiungere complicazioni ai tanti problemi finanziari moltiplicatisi nel frattempo e rimasti senza soluzione. L’uscita del direttore Mauro Proietti, che il 31 dicembre, dopo tanti anni ha lasciato la sua “scomoda” poltrona, è solo l’ultimo anello di una catena che è andata via via sgarrupandosi e che ha perso continuità e consistenza. Come

sempre quando le questioni si compli-cano invece che semplificarle ed estir-pare il male alla radice c’è chi preferisce “spalmare” dolori e sofferenze. E così Umbria Mobilità subirà a bre-ve una procurata scissione. Da questo mese sarà spacchettata in due: UM Holding e UM Esercizio. BusItalia andrà ad acquistare il 70% delle azio-ni - il pacchetto di maggioranza – di Umbria Mobilità Esercizio, la “newco” creata nei mesi scorsi e che, in seguito al trasferimento del ramo di azienda, avrà in capo la gestione dei servizi di trasporto bus, treno, navale e mobilità alternativa. Di questa nuova società gli enti proprietari umbri continueranno a detenere il 30% delle quote, anche se,

Umbria Mobilità al capolinea: entra Busitalia. L’azienda divisa in UM Holding e UM EsercizioMa i problemi non sono finiti. Era nata tre anni fa ed è precipitata in una crisi profonda. Ora deve recuperare i milioni di crediti vantati, soprattutto verso Roma, per poter pagare i fornitori e ripianare il debito verso le Banche

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Inchieste

prima della definizione della vendita e nell’arco dei successivi 12 mesi, po-tranno decidere di cedere tutto il pac-chetto al nuovo socio.L’altra società, UM Holding, avrà un’al-tra funzione. Strategica anch’essa. La holding dovrà gestire il patrimonio e le infrastrutture ferroviarie (la rete), ma soprattutto avrà lo spinoso compito di amministrare la transizione finanziaria. Come? Recuperando i milioni di cre-diti vantati, soprattutto verso la Capi-tale (finora ne sono arrivati solo nove), pagando i fornitori che puntualmente battono cassa e ripianando l’esposizio-ne debitoria nei confronti delle banche. Si tratta di un’attività fondamentale: se la ristrutturazione finanziaria non verrà portata a termine, infatti, si rischia di incorrere in un’ azione revocatoria da parte dei creditori che, in caso di dis-sesto, potrebbero chiedere ai giudici l’annullamento della vendita. Insomma l’ obiettivo primario rimane portare i conti in salvo e ci si deve arrivare a tutti i costi. Anche al prezzo di due consi-gli di amministrazione. L’attuale cda di Umbria Mobilità rimarrà in carica almeno fino alla stesura del prossimo bilancio, poi si vedrà. La newco UM Esercizio, invece, dovrà essere dotata di un proprio consiglio di amministrazione (ci penserà BusI-talia) dove potrebbe sedere anche un rappresentante delle istituzioni umbre, almeno nel caso in cui gli Enti deci-dano di non privarsi di quel 30% di quote societarie che è rimasto (per ora) fuori dalla vendita. E molti si chiedo-no che ne sarà delle attuali maestranze, chi rischierà il posto di lavoro? In UM Esercizio finiranno 1.188 dipendenti dell’attuale azienda. Non uno di più, non uno di meno. Lo prevede il bando di gara: impossibile una modifica che andrebbe contro quanto convenuto nell’asta. In UM Holding finiranno i 47 lavoratori che si occupano dell’ in-frastruttura ferroviaria e 1.213 ammi-nistrativi. Saranno quei dipendenti che avranno il delicato compito di portare in salvo le finanze dell’azienda. L’attuale management di Umbria Mo-

bilità ha stabilito i criteri per la scelta delle figure che rimarranno fuori dal trasferimento e ne ha discusso con le sigle sindacali. «Non ci sono ancora i nomi, ci stiamo ragionando. Ci sono comunque i criteri per la loro indivi-duazione - ha spiegato Mauro Proietti prima di andarsene -. Di certo saranno persone capaci e autonome. Per quanto riguarda i paventati esuberi di perso-nale, mi sento di tranquillizzare tutti, a cominciare dai sindacati: non ci sono rischi. Se dovesse esserci qualche posi-zione di troppo, BusItalia ha assicurato che metterà in essere strumenti alter-nativi, come il blocco del turnover, per evitare che ci siano interventi diretti sul personale». Intanto non ci resta che aspettare l’annunciata cessione. La vendita del-le quote a BusItalia si sarebbe dovuta chiudere il 31 dicembre. Tutto rinvia-to. Manca l’ok dell’Antitrust che ha chiesto a Umbria Mobilità nuovi do-cumenti prima di dare il via libera alla cessione del pacchetto di maggioranza a BusItalia.

E l’allungarsi dei tempi per la chiusura della vendita di UM potrebbe riper-cuotersi negativamente sui pagamen-ti degli stipendi. Ogni mese in più di attesa prima della vendita rischia di trasformarsi in un nuovo nodo che si aggiunge ai tanti giunti al pettine. So-prattutto preoccupa la questione dei pagamenti degli stipendi. Ma per ora non resta che attendere. La nuova sca-denza è già fissata: fine gennaio, inizi di febbraio. Se son fiori...

Un sit-in dei lavoratori di Umbria Mobilità presso la Provincia di Perugia

Di questa nuova società gli enti proprietari umbri

continueranno a detenere il 30% delle quote

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Primo Piano

di Billy Bouschon

Inaugurando l’Anno Giudiziario 2004 del Distretto dell’Umbria, il Procuratore Generale Giovanni

Galati, ha difeso la Magistratura- alla presenza di autorità politiche, civili e religiose -- negli ultimi anni oggetto di continui, pesanti attacchi, che sono ar-rivati a parificare tutti i magistrati alle Brigate Rosse tanto che la magistratura viene accusata di agire per finalità ever-sive. Accuse gravissime, in giustificate, che non solo sono lesive del prestigio e dell’indipendenza della funzione giurisdizionale, ma mettono anche a repentaglio i principi della convivenza democratica”. Il Procuratore Genera-le ha anche trattato del problema del sovraffollamento carcerario, criticando la riforma partorita dal Governo “che avrà come effetto quello di aumentare il numero dei delinquenti a piede libero.

In Italia ben 67 mila reclusi stanno in 47 mila posti. Per raggiungere questo numero l’Europa non ha consigliato di liberarne 20 mila, ma temo proprio che finirà proprio così”. Il Presidente della Corte d’Appello Wladimiro De Nunzio ha detto che “la presenza di molti stranieri e studenti e l’attribuzione di particolari compe-tenze rispetto a soggetti residenti nel Lazio, fanno si che l’effettiva domanda di giustizia in Umbria sia nettamente superiore, anche qualitativamente, a quella prevedibile tenendo conto del solo dato residenziale”. De Nunzio ha sottolineato come “la riforma della geografia giudiziaria abbia inciso pro-fondamente anche nell’assetto degli Uffici umbri” e come “gli interventi sulla composizione degli organici non appaiono appaganti e idonei a soddi-sfare adeguatamente le esigenze del-la giustizia”. Facendo un rendiconto

dell’attività nel distretto dal 1 luglio 2012 al 30 giugno 2013, De Nunzio ha evidenziato come “la portata trancian-te della riforma con la chiusura di tanti uffici il 13 settembre 2013 possa aver determinato la sensazione di un vuo-to istituzionale per il venir meno di un contatto diretto con l’ufficio giudizia-rio” e per questo condivide “la creazio-ne di quei servizi telematici chiamati sportelli della giustizia”.De Nunzio assicurando “massimo impegno della magistratura e del per-sonale amministrativo in questa fase di assestamento degli uffici”, ha an-nunciato che “le difficoltà e i proble-mi vecchi e nuovi della giustizia, in Umbria - saranno oggetto di analiti-che valutazioni in incontro del ‘Tavolo permanente sulla giustizia in Umbria’, con la partecipazione della precedente Rappresentanza parlamentare, ma che si intende riattivare”.

Inaugurato l’anno Giudiziario 2014 del Distretto dell’UmbriaIl Procuratore Generale Giovanni Galati ha condannato i pesanti attacchi ai magistrati che sono stati anche parificati alle Brigate Rosse. Critiche alla riforma carceraria che “rischia di far aumentare i delinquenti in libertà”

Il P.G. Giovanni Galati. Sopra il presidente della Corte d’Appello Wladimiro De Nunzio

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Scienza

di Bruno Brunori

Al CERN di Ginevra è stato prodotto il primo fascio di an-timateria. Questo risultato –

pubblicato dalla Rivista “Nature Com-munication” - è stato definito come il primo strumento concreto per studiare la proprietà della materia “specchio”, nella quale le particelle hanno la stessa massa ma un’opposta carica elettrica rispetto alla materia ordinaria. A questo si è giunti grazie all’Ams–02 (Alpha Magnetic Spectrometer) il cacciatore di antimateria, partito nello spazio con l’ultimo lancio del-lo shuttle. L’Ams-02 Endeavour, ac-compagnato dall’astronauta dell’Asi Roberto Vittori (umbro di adozione). Lo Ams-02 è stato collocato nel-la Stazione spaziale internazionale (Iss), il laboratorio in orbita a 400 km di altezza sopra le nostre teste, con l’obbiettivo di studiare le particelle elementari direttamente dai raggi co-smici che attraversano lo Spazio.Il vice responsabile della missione è il perugino professor Roberto Battiston, fisico dell’Infn e docente all’Universi-tà di Perugia, che ha seguito questa ricerca assieme ad un gruppo di gio-vani scienziati “nati” e cresciuti nella facoltà di Fisica dell’Università di Pe-rugia, e che ora lavorano sia al Cern di Ginevra che in altri centri. Per questo si può dire che negli studi e scoperte sull’antimateria c’è… molto di umbro. A cosa puntano queste ricerche sull’antimateria? Dice il professor Luca Venturelli dell’INFN: “Attorno a noi vediamo soltano materia, ma non abbiamo mai trovato nemmeno un an-tiatomo; dove sia finita l’antimateria è un mistero”. Ora, una volta “cattura-ta” l’antimateria (che andrebbe tenuta

separata dalla materia perché esse si annullerebbero a vicenda provocan-do una gigantesca esplosione) questa potrebbe diventare una straordinaria fonte di energia e potrebbe essere alla base di futuri sistemi di propulsione, ad esempio di motori di astronavi in-terplanetarie come quelli immaginati nella serie televisiva Star Trek.Il passo successivo - dice il prof. Ven-turelli - sarà quello di ottimizzare le caratteristiche del fascio di antimateria per effettuare misure precise dei livelli

energetici dell’antidrogeno, utilizzan-do la radiazione a microonde. Dal con-fronto con i valori già noti dell’idroge-no, sarà possibile testare la simmetria tra materia e antimateria contribuendo così a cercare e spiegare uno dei grandi misteri della natura, la netta prevalen-za della materia rispetto all’antimateria nell’universo sconosciuto.

Al Cern di Ginevra prodotto il primo fascio di antimateriaC’è molto di umbro negli studi e nelle “scoperte” sull’antimateria

L’Ams-02 sulla Stazione Spaziale Internazionale. A sin. il preofessor Roberto Battiston. Sotto Roberto Vittori

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Politica

Umbria Settegiorni n.1 - 2014 21

di Darko Strelnikov

Salvo terremoti dell’ultima ora, che nella politica di oggi posso-no sempre accadere, Giacomo

Leonelli diventerà il nuovo Segretario Regionale del Partito Democratico. E’ un renziano della prima ora e quindi in linea con la tendenza emersa dalle scorse primarie. Ma Perugia non è Roma e i giochi, le alleanze, gli accordi, gli inciuci passano e passeranno ancora per altre e conosciute logiche. La spal-lata infatti che ha determinato tutti i successivi “endorsement” ha un nome, un cognome e un indirizzo: si chiama Gianpiero Bocci. Essendosi schierato per primo con il Presidente del Consi-glio Provinciale di Perugia, il Sottose-gretario agli Interni ha di fatto “spari-gliato le carte” e reso complicato l’emergere di una vera alternativa. Sen-za di lui sia la “strana maggioranza” che ha eletto Rossi alla segreteria provin-ciale di Perugia, sia quel che rimane dei “Cuperliani”, non hanno i numeri suf-ficienti a far vincere un proprio candi-dato. Leonelli è diventato quindi il classico punto di caduta di un accordo tra molte delle parti in causa. Lo ha capito in fretta il Presidente della Pro-vincia di Perugia Marco Vinicio Gua-sticchi che ha così rimesso in piedi un sodalizio (Bocci, lui e Leonelli) già vi-sto all’epoca di Franceschini e, dicono, mai scioltosi. Questa serie di eventi ha gettato nel caos i Renziani senza voti, ma pieni di incarichi, e in primis la Vi-cepresidente della Camera dei Depu-tati Marina Sereni “detta la segretaria dei nominati a vita”, secondo un “gen-tile apprezzamento” di un renziano doc. Sembra che la Vice - Fassino avesse chiesto “ai colleghi di area” di aspettare prima di pronunciarsi, con

l’obbiettivo di convincere la riluttante Nadia Ginetti a scendere in campo. Ma gli strali degli arrivati “dell’ultimo-ra” nell’area del Sindaco di Firenze, manifestati a gran voce nella riunione di corrente, sono stati lasciati cadere nel vuoto. “Adesso – dice ancora il soli-to cattivissimo renziano di prima -

non le rimane che rimettersi a sedere “in seconda fila” in attesa della inevita-bile “rottamazione”. Per la serie “te la do io la Presidenza della Regione”. “Dovranno rassegnarsi alla marginalità – continua – perché per alzare la voce bisogna avere consenso e lei, Bracco, Antonini e Verini chi rappresentano?”. Ma Bocci ha messo in crisi anche gli sconfitti alle primarie. I Giovani Tur-chi Catiuscia senza K Marini e Wladi-mir senza lussuria Boccali, avevano già fatto sapere a Leonelli la loro “com-pleta” disponibilità a sostenerlo. Ma non l’hanno potuto fare subito in for-ma ufficiale perché la vecchia guardia della corrente (Mignini, Riommi, Loc-chi ecc.) continua a ritenere che sia indispensabile mettere in pista un pro-prio candidato (il solito Fancelli) “per continuare a marcare le differenze”. “Errore imperdonabile” dice un loro sostenitore. “Se lo avessero fatto subito, avrebbero messo il cappello sopra un candidato non gradito al resto dei ren-ziani, costringendoli o a spaccarsi met-

Tutti dietro Leonelli, pardon tutti dietro Gianpiero BocciPer la candidatura a segretario regionale del Partito Democratico

Giacomo Leonelli

Il sottosegretario Gianpiero Bocci

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Politica

Umbria Settegiorni n.1 / 201422

tendo in campo un altro nome o ad allinearsi ad un segretario “di tutti” e quindi di nessuno”. I muri dei palazzi raccontano di una Presidente e di un Sindaco “terrorizzati” da una nuova conta che li avrebbe visti sconfitti. Sa-rebbe stata la certificazione definitiva dello stato cronico di “piccola mino-ranza” e, quindi, di una loro “inelutta-bile” uscita di scena. E allora hanno mandato in tutta fretta i loro “sherpa” a firmare la petizione pro Leonelli, per confondersi dentro il “calderone”, ed arrivare, come si dice in gergo calcisti-co, ad un “sofferto pareggio”. Un risul-tato che, a loro giudizio, non chiude-rebbe i giochi per amministrative 2014 e regionali 2015. Ma è un pareggio fit-tizio che, soprattutto dopo che sono uscite le graduatorie sul gradimento degli amministratori locali italiani, sa tanto di marginalità. Leonelli ha in-cassato, ma non ha stretto accordi alla luce del sole, anche perché non poteva farlo, pena il crollo del castello pazien-temente costruito attorno alla sua per-sona. E lo dimostra il fatto che la situa-zione si fa ogni giorno più difficile per i sostenitori di Fassina e soci, soprat-tutto per la Governatrice. E Leonelli non può farlo perché la strategia dei suoi “grandi elettori” sembra prevedere un “trattamento differenziato”, per i due non più tanto giovani turchi dell’Umbria. Si carpisce infatti, nei ra-gionamenti e nei comportamenti della nuova classe dirigente del Pd locale, fatta quasi interamente di personaggi provenienti da esperienze diverse da quella del Pci, una certa tolleranza per Boccali e un pollice sempre verso per la Marini. Catiuscia deve già guardarsi da tre pericolosi contendenti: La Sereni, la Ginetti e lo stesso Bocci. Invece, nonostante le grandi difficoltà, non è ancora emerso un vero anti Wladimiro. I nomi di Mauro Volpi, Lidia Costa-magna e l’ex preside di medicina Lu-ciano Binaglia sono stati messi là da qualche suo avversario al solo scopo di creare confusione. I diretti interessati hanno già smentito di voler competere per la poltrona di primo cittadino. E

anche i possibili competitori interni non sembrano irresistibili. Nomi come quello dell’On. Rita Fioroni sembrano messi in pista solo per vedere “l’effetto che fa” ed utilizzati, da qualche mar-pione per contrattare e condizionare il debolissimo sindaco del capoluogo. Di un candidato alternativo parlano tutti gli alleati del Pd (ammesso che riman-gano questi) ma ancora non è emerso nessuno che possa fare veramente pau-ra. E quelli che girano (Granocchia, Aviano Rossi, Pampanelli ecc.) hanno solo lo scopo di creare un credito poli-tico ai loro presentatori “da esigere al tavolo delle trattative”. Ma c’è anche una ragione più politica che determina

questa situazione. Emerge infatti la ve-rità di una città in profondo declino che, da tempo, non è più in grado di mettere in campo una classe dirigente degna di questo nome. Perché chi è in grado si ritira e chi non è in grado resta in pista. Una città dove regna e impera da molto tempo il motto del “meno peggio”. E in questa ottica Boccali re-sta in pole position essendo sicura-mente il “meglio” dei “meno peggio” presenti sul campo. Ma non è che negli altri grandi centri la tendenza sia di-versa. Da nessuna parte paiono emer-gere sia nel centrosinistra che nel cen-trodestra, nuovi personaggi in grado di cambiare radicalmente lo status quo. Renzi, qui da noi, ha vinto le primarie con il 75% dei voti, ma nessuno di quelli che si preparano o si propongo-no di sfidare destra e grillini ha votato per lui. Boccali, Di Girolamo, Mismet-ti, Todini, Batino e Barberini di Spole-to (che incredibilmente, dopo i disastri di bilancio, potrebbe anche ripresen-tarsi come candidato del Pd e del cen-trosinistra) facevano parte della “zona Cuperlo”. A dimostrazione che in pe-riferia il principale partito italiano è governato da altre maggioranze, tutte ispirate dalla cultura delle correnti.

Nelle foto, in senso orario, il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, la Senatrice Nadia Ginetti e il Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali

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Politica

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Quello che potrebbe cambiare è invece il quadro delle alleanze. Il centrosini-stra vorrebbe, perlomeno nelle inten-zioni di diversi suoi capibastone, allar-garsi ancora a destra. Si parla tanto di un accordo con i centristi. Si tratta però di una cosa diversa dall’aggiunge-re Udc o Scelta Civica. E non si sareb-be nemmeno alla fase di approccio, ma addirittura a quella operativa. Si sta-rebbe infatti lavorando a liste civiche di cattolici nelle quali, si prevede, ci sarà di tutto. L’operazione sarebbe spalleggiata dalla curia che, natural-mente, non lascia mai indietro nessu-no; dai Focolarini, a Comunione e Li-berazione, dai Pentecostali ai Neocate-cuminali, dalle Acli ai Boyscouts. Ma c’è di più. Starebbe guardando “con maligno interesse” a queste liste anche un pezzo del Nuovo Centrodestra. Magari a mò di ricatto verso Forza Ita-lia per ottenere di più nelle trattative per la formazione delle liste, ma ci sta pensando. Insomma la linea Dalemia-na dell’“aggiungi un posto a tavola” continuerebbe ad essere la più gettona-ta. E stavolta, se il centrosinistra, vuole vincere “facile”, come sempre, potrebbe essere anche una necessità. Sulle attua-li Amministrazioni incombe infatti un incubo. “Uno spettro si aggira per l’Umbria”, ma non è più quello del Co-munismo, ma quello del ballottaggio.

La Senatrice Anna Rita Fioroni

di Luigi Ragni

L’onorevole Catia Polidori, no-minata da Silvio Berlusconi commissario di Forza Ita-

lia dell’Umbria, si è presentata in un incontro che si è svolto nella Sala di Partecipazione di Palazzo Cesaroni. Tra i presenti è stata notata l’assenza, di molti ex AN che non hanno dige-rito – evidentemente - la nomina di un commissario e in particolare di una parlamentare proveniente dalle file del PdL (ora Forza Italia).L’imprenditrice di Città di Castel-lo, parlamentare per volontà di Silvio Berlusconi, nella sua veste di Commis-sario in Umbria, dovrà ora incontrare i rappresentanti del Nuovo centro de-stra e di Fratelli d’Italia per la scelta delle candidature per la coalizione di centro destra- per le prossime elezioni. In proposito Polidori ha fatto presente che non ci saranno le “primarie” per la scelta dei candidati; del resto – ha det-to – si sa che siamo contrari alle pri-marie. Su questo punto – ha aggiunto – non si transige, considerando anche che per questo si è già verificata una importante scissione.Nella sala erano in evidenza i consiglie-ri regionali Raffaele Nevi e Fiammetta Modena, l’ex senatrice Ada Urbani e vari sindaci, assessori e consiglieri da tutta l’Umbria. Perchè la nomina di un commissario? Polidori ha detto: “tutti gli organismi sono stati azzerati» ora – ha aggiunto - si riparte da zero, o quasi. Confermato il no alle “primarie”

la neo commissaria ha annunciato che in proposito ci saranno delle consulta-zioni con i “club”, poi lei stessa porterà a Berlusconi il risultato delle consulta-zioni stesse e Berlusconi farà la scelta definitiva.Il lavoro della neo-commissaria è deli-cato in quanto deve ricostruire il par-tito che ha visto il passaggio al Nuo-vo Centro destra di Angelino Alfano, esponenti personaggi di primo piano, compresi alcuni sindaci importanti.Il nuovo Centro Destra si era pre-sentato in un incontro convocato dal senatore Luciano Rossi, coordinatore regionale del NCD il quale – guar-dando alle prossime amministrative – aveva indicato la necessità della colla-borazione con le altre forze del centro destra. “La divisione – aveva aggiunto - non gioverebbe né a Forza Italia, né al Nuovo Centrodestra”.

Forza Italia: la nomina di Catia Polidori provoca malumoriLa parlamentare tifernate si è presentata al Partito con un incontro a Perugia. Avvierà consultazioni con NCD e Fratelli d’Italia. No alle “primarie”; i candidati saranno scelti da Berlusconi

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Umbria Settegiorni n.1 - 2014 25

di D.C.

In Umbria non tutto va male; ci sono settori che hanno reagito po-sitivamente alla crisi economica e

che – oggi in ottima salute - vengono premiati con riconoscimenti impor-tanti. Come quello che lo staff di Borsa italiana ha fatto a quattro società um-bre che sono state immesse nella lista nazionale delle potenziali matricole del listino di Borsa. Sono quattro società di questa piccola regione delle 131 (di tutta Italia) in-serite nella citata lista dallo staff bor-sistico. Le società umbre “in evidenza” sono la Angelantoni Test Technolo-gies; la Eles Semiconduttori di Todi, la Goldlake di Gubbio e la So.Ge.Si. del Gruppo Nardi Schultze di Perugia. Il risultato di questa selezione di im-prese che premia le quattro “eccel-lenze” umbre è stato segnalato in un articolo firmato da Pino Di Blasio e pubblicato da La Nazione. Nell’artico-lo – a proposito di quotazioni in Borsa – viene segnalato il successo (eccel-

lente) di Brunello Cucinelli (il vero re del cachemire di Solomeo) è schizzato dalla iniziale quotazione di 7,50 euro fino ai 26 euro dopo un anno e mezzo dall’esordio. A fronte del successo del “Cucinelli” c’è invece il “crollo” del titolo della Banca Popolare di Spoleto “vittima” di ma-novre insidiose, attualmente in mano a Commissari della Banca d’Italia e in procinto di passare in altre mani, come quelle della Banca Popolare di Desio o della cosiddetta “cordata Clitumnus”.

Conosciamo più da vicino le socie-tà entrate nella élite delle probabili matricole della Borsa Italiama.La Angelantoni Test Tecnologies di Massa Martana, è stata creata l’01/01/2012 dal conferimento del ramo d’azienda Testing della Angelan-toni Industrie S.p.A., con lo specifico obiettivo di avere un’organizzazione centrale focalizzata sul business del Te-sting. Il ruolo del management azien-dale e la configurazione ideale di ATT come unità centrale sarà il risultato di

un processo, in corso di implementa-zione, che punterà ad armonizzare e coordinare in particolare le aree com-merciali, marketing, R&D, tecnologia e supply chain del Gruppo ATT. I principali business in cui può essere suddivisa l’attività di ATT sono: En-vironmental Test Chambers (ETC), Test Benches, Vibration, Balancing & MPT. In aggiunta, ATT produce Non-De-structive Test Systems per il setto-re aeronautico, tramite la controllata BIA, ed è sub-fornitore di Mechanical Engineering Services, tramite la con-trollata TIRA, che rappresentano però business marginali.Rappresenta un ramo della Angelan-toni Group, fondata nel 1932 e che oggi comprende 3 subholdings ed una controllata: e cioè la citata * Angelan-toni Test Technologies (AT-T); * Angelantoni Life Science (ALS); * Angelantoni CleanTech (ACT); * Archimede Solar Energy (ASE).

Quattro società umbre selezionate dallo staff di Borsa ItalianaIn Umbria non tutto va male. C’è chi ha reagito con intelligenza e coraggio alla crisi

Angelantoni – che è un gruppo diversificato e fortemente presente a livello internazionale con 8 uni-tà produttive in Italia, Germania, Francia, India e Cina - è caratteriz-zato da un elevato livello di inno-vazione dei settori del biomedicale, del testing e delle tecnologie pulite con un focus specifico al settore del solare. La Angelantoni Test Tech-nologies è stata creata con lo scopo di avere una società focalizzata sul business del “testing”, per i settori automobilistico, elettronico, ed ae-rospaziale.

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Umbria Settegiorni n.1 / 201426

Economia e Finanza

La seconda società inserita nel-la “élite” è la Eles Semiconduttori Equipment spa di Todi, ed opera dal 1988 nell’ambito dell’elettronica in-dustriale; sviluppa, produce, supporta e vende prodotti e servizi in due di-stinti settori.Per l’industria Semiconduttori, core business della società, ELES fornisce soluzioni innovative di test al mercato globale dei produttori di circuiti inte-grati. L’offerta copre tutti i principali tipi di dispositivi, dai System-on-Chip alle Memorie, che costituiscono il cuo-re di moltissimi oggetti di uso quoti-diano. Il settore Industria & Difesa fornisce sistemi e moduli di potenza e segnale rispondenti agli elevati stan-dard di qualità richiesti dal mercato internazionale. Le sue applicazioni sono parti importanti di sistemi avio-nici e navali.Eles ha una significativa esperienza nella gestione della documentazione in varie classi di sicurezza e nella gestione della configurazione finale del prodot-to, elemento chiave nella gestione di programmi a lungo termine, dove le revisioni del prodotto nel tempo sono un fattore critico. Questo grazie a sistemi ERP di ge-stione, sviluppati da aziende specializ-zate e riconosciute a livello mondiale, quali Baan PDM, Matrix, Salesforce ed altri.

Il Goldlake Group di Gubbio, è una realtà che opera nel settore aurifero e multi-metallico in Honduras (Centro America). Ha sedi a Londra (Regno Unito) e, a Gubbio (Italia) con base operativa in Honduras (Tegucigalpa ed El Paraiso). Il Gruppo opera attraverso Eurocantera, una società honduregna, che detiene concessioni per l’estrazio-ne di oro e per lo sfruttamento di oltre 10.500 ettari nella valle di Lepaguare, nella regione di Olancho in Honduras centrale. La quota di maggioranza di Goldlake Group è detenuta da Gold Holding, che fa capo alla famiglia di Franco Colaiacovo, uno dei fondatori di Co-lacem, terza società italiana nel settore cemento. Goldlake Group ha come obiettivo lo sviluppo di un business di successo attraverso una compagnia mineraria che sappia operare in modo innovativo attraverso l’uso di tecnologie moderne, salvaguardando e proteggendo l’am-biente. Le attività in Honduras vengo-no svolte all’interno di un giacimento alluvionale di oro attraverso un pro-cesso di estrazione, definito “cianuro-free”, che permette di filtrare l’oro tra-mite il riciclo dell’acqua e senza l’uso additivi pericolosi e nocivi per la salute degli operatori. L’alto grado di specia-lizzazione permette a Goldlake di co-

Eles è stata la prima azienda elet-tronica umbra ad essere certificata dal 1993, attualmente affianca alla certificazioni del proprio sistema qualità, secondo la ISO 9001: 2000, numerose certificazioni ottenute da clienti di rilevanza internazionale, tra cui aziende del mondo Finmec-canica. Con uno staff di oltre 100 risorse, la metà delle quali inserita nel comparto di Ricerca & Svilup-po, si avvale di un’unità operativa a Milano e di società filiali negli USA e a Singapore.

Angelantoni Test Tecnologies di Massa Martana

Eles Semiconduttori Equipment spa di Todi

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Economia e Finanza

niugare il rispetto di elevati standard qualitativi con un’estrema attenzione agli aspetti multiculturali e ambientali.

Quarta spa dell’elite è la So.Ge.Si. (Servizi integrati per la sanità) del Gruppo Nardi Schultze di Perugia, società leader nel businessl del servizio di lavanderia della sanità pubblica per la Regione. Attualmente il Gruppo occupa circa 500 persone, gestisce 8 impianti pro-duttivi e, partendo dall’Umbria So.Ge.Si. ha sviluppato la propria attività, sia

in campo sanitario che industriale, pubblico e privato, in tutta Italia ed è presente, particolarmente in Toscana, nel Lazio, nelle Marche, in Piemonte ed in Emilia RomagnaL’originalità dell’esperienza So.Ge.Si. scaturisce sin dall’inizio dal positivo rapporto tra soggetti pubblici ed ope-ratori privati e dalla felice intuizione

di modernizzare il sistema sanitario attraverso l’out sourcing di servizi di supporto, riducendo costi ed innalzan-do la qualità del servizio stesso.La modernissima tecnologia installata nei propri stabilimenti, le originali ed avanzate procedure operative ed una pluriennale esperienza permettono una specializzazione esclusiva nel lavaggio di biancheria piana e confezionata per

strutture sanitarie ed industriali, nella sterilizzazione di dispositivi medici per l’attività chirurgica, nella logistica e gestione dei magazzini.Il sistema So.Ge.Si., sottopone la pro-pria attività ed i prodotti che ne deriva-no a certificazione e controlli di qualità e ad una costante rintracciabilità.Non a caso un significativo numero di Aziende Sanitarie, pubbliche e private in molte regioni italiane hanno trovato in So.Ge.Si. il partner ideale per rag-giungere lusinghieri livelli di igiene e di comfort ospedaliero e sanitario at-

traverso servizi di “certificata” qualità.Al fine di soddisfare le ulteriori nuove esigenze di garanzia igienica contro le infezioni ospedaliere ed in particolare quelle post-operatorie, So.Ge.Si. ha realizzato Impianti all’avanguardia per le sterilizzazioni di set in TTR e coto-ne per l’attività chirurgica, nonché kit di strumentario chirurgico, per blocchi operatori ed ambulatoriali.

I punti di forza di Goldlake Group sono:

un team manageriale di grande •esperienza con una conoscenza ap-profondita del settore minerario e una visione di grande sviluppo delle diverse opportunità di business;

un consolidato “track record” •nell’attività imprenditoriale in altri paesi oltre all’Italia;

una solida filosofia di sviluppo •aziendale sostenibile sia a livello ambientale che a livello sociale;

un approccio imprenditoriale con •controllo centralizzato nella gestio-ne e sviluppo del business, in tutte le sue diverse fasi operative e senza l’interazione con terze parti.

Da alcuni anni, azienda leader a li-vello nazionale, So.Ge.Si. realizza e gestisce in outsourcing centrali di sterilizzazione all’interno di strut-ture ospedaliere, coprendo l’intero fabbisogno di DM (strumentario, teleria e termolabili) grazie alla sua comprovata capacità e conoscenza del settore.

Goldlake Group di Gubbio

So.Ge.Si. (Servizi Intergrati per la Sanità) del Gruppo Nardi Schultze di Perugia

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Umbria Settegiorni n.1 / 201428

Economia e Finanza

di Luciano Spada

Fino a qualche tempo fa le banche erano viste dai cittadini come forzieri dove mettere al sicuro i

risparmi e dove rivolgersi per fare un mutuo o per ottenere un prestito. Ma le banche hanno cambiato pelle perché ora il loro obbiettivo sembra sia solo quello di arricchirsi facilmente. Hanno acquistato bond (anche fasulli) e deri-vati - spazzatura senza accorgersi che anche il tasso Euribor era tenuto artifi-cialmente alto da un pool di banche per far lievitare i tassi dei mutui. Quando il trucco è stato scoperto le banche hanno rischiato di crollare. Intanto la crisi aveva distrutto l’econo-mia mondiale e cittadini e imprese del nostro Paese sono finiti sotto la scure dello Stato che, per ripianare i buchi apertisi nel suo bilancio per la politica economica dissennata di una serie di Governi, ha inventato tasse e gabelle. Famiglie e imprese sono state costrette a rinunce ed a sacrifici. Inutile per loro andare a chiedere un aiuto dalle ban-che perché la risposta è sempre negati-

va. Anche in Umbria – dove la raccolta delle banche cresce, gli impieghi desta-no seria preoccupazione. Calano infatti (e di molto) i finanzia-menti alle imprese e alle famiglie, tanto che tali finanziamenti sono scesi del 7,4% su base annua e dell’1,5% rispetto all’ultimo mese.In Umbria le banche potrebbero fare molto per il territorio; affermano di

farlo, ma in realtà questo non avviene. Il problema più noto è costituito dalla lungaggine dei tempi con cui vengono portate avanti le pratiche, probabil-mente causate dalla scarsa formazione del personale. I servizi alle famiglie ed alle imprese da parte di una piccola o grande banca dovrebbero essere più snelli ed immediati, soprattutto in que-sti momenti di crisi, ma - come detto - spesso questo non avviene. Dinanzi alla richiesta di un finanziamento co-mincia la gara dello “scarica barile” tra i vari livelli della banca stessa. Se un’im-presa chiede un finanziamento ogni scusa è buona per rinviare la risposta: o è il cda che rinvia l’esame, oppure sono necessarie in formazioni sulle società collegate. Oppure sorge un dubbio cre-ato dalle centraline di rischio che non cancellano antiche operazioni che pur saldate restano nelle comunicazioni uf-ficiali.In un momento difficile come questo la dirigenza della banca (soprattutto se grande) dovrebbe affidarsi a perso-naggi che conoscono bene il territorio,

Banche: la scarsa qualità dei servizi uccide famiglie ed impreseCalati i finanziamenti alle imprese e alle famiglie (scesi dal 7,4% all’1,59) eppure le banche potrebbero fare molto per il territorio. La serie di scuse che vengono addotte per non rispondere alle richieste di finanziamento. I dirigenti periferici non possono decidere ma devono ubbidire alle disposizioni delle direzioni generali. Un problema di formazione

La Banca d’Italia di Perugia

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Umbria Settegiorni n.1 - 2014 29

Economia e Finanza

le famiglie e le imprese, e che possono essere in grado di avere un’idea chiara del cliente. Invece questo non avviene perché i responsabili periferici delle banche sono costretti a seguire cieca-mente le disposizioni delle direzioni generali, pena punizioni. Così la rac-colta risulta una cosa semplice e facile da fare, mentre per gli impieghi il “no” è

una costante, tanto le aziende possono anche chiudere o, se va bene, continua-re a pagare interessi sproporzionati (da usura) alla banca.Ci si chiede: se il fallimento o la crisi di un’azienda dipende da malanimo o incompetenza degli “operatori” è pos-sibile chiamare in causa la banca per chiedere il risarcimento del danno

provocato? Umbria Settegiorni chie-de ai suoi lettori di indicare situazioni anomale nei rapporti con le banche e il perché dell’insoddisfazione e del di-sagio. Noi pubblicheremo tali segna-lazioni con l’obbiettivo di denunciare gli abusi e migliorare la qualità del servizio.

Lo sportello di una banca umbra

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Umbria Settegiorni n.1 / 201430

Economia e Finanza

di S.C.

“La situazione creditizia delle nostre imprese, soprattutto di quelle di piccola e picco-

lissima dimensione, rimane critica”. È quanto ha sottolineato il segretario di Confartigianato Imprese Perugia, Stel-vio Gauzzi, commentando i dati di un rapporto dell’associazione di categoria che ha ‘misurato’ la crisi di liquidità che soffoca gli imprenditori con finanzia-menti sempre più scarsi e costosi.“Un credito sempre più scarso e costo-so – ha detto il segretario provinciale – blocca le opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica. Tutto ciò mentre le nostre aziende sono alle prese anche con i ritardi di pagamento degli enti pubblici e privati che le costringono a chiedere prestiti per compensare i mancati incassi dei ‘cattivi pagatori’. Quando le banche decideranno di sostenere la ripresa?”.“Dalla rilevazione ha continuato Gau-zzi – emerge che tra ottobre 2012 e

ottobre 2013 i prestiti alle aziende sono diminuiti del 5,2 per cento. Al calo della quantità dei finanziamenti nel sistema produttivo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. A ot-tobre 2013 il tasso medio per i prestiti fino a 1 milione di euro è del 4,49 per cento (66 punti base in più rispetto alla media dell’Unione europea), ma sale al 5 per cento per i prestiti fino a 250.000 euro, vale a dire 44 punti base in più rispetto alla media Ue.“La diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti. Anche per quanto riguarda il costo del denaro, il gap Italia-Ue per i tassi d’interesse penalizza in partico-

lare le piccole imprese con meno di 20 addetti”. “A livello regionale – ha con-cluso Gauzzi – la situazione peggiore si registra in Calabria dove le piccole im-prese pagano i tassi d’interesse più alti: 10,60 per cento. Seguono la Campania con il 10,14 per cento e l’Umbria con il 10 per cento. Sul versante opposto del-la classifica, il denaro è meno costoso nella Provincia autonoma di Bolzano (6,11 per cento), nella Provincia auto-noma di Trento (6,64 per cento) e in Emilia Romagna (7,89 per cento). Le più colpite dal razionamento del credi-to sono le imprese artigiane: tra giugno 2012 e giugno 2013 i prestiti sono di-minuiti del 6,4 per cento”.

Quando le Banche decideranno di sostenere la ripresa?Stelvio Gauzzi (Confartigianato): “In Umbria tassi fra i più alti”

L’agenzia delle Entrate di Pe-rugia ha comunicato che nel 2013 sono stati effettuati 28

mila rimborsi per complessivi 120 mi-lioni di euro a famiglie e aziende, che hanno riguardato imposte dirette (Irpef e Ires), Iva ed altre “minori” (registro e tasse di concessione governativa). Per quanto riguarda l’Iva,+ 98,6 milioni di euro sono arrivati per 1.400 imprese, artigiani e professionisti. Nelle impo-ste dirette sono stati erogati 23mila rimborsi Irpef per 15,1 milioni di euro. Tra i beneficiari anche i contribuenti che, non avendo più un datore di lavo-ro e vantando un credito fiscale, hanno usufruito dell’opportunità offerta dal Decreto del Fare di presentare il mo-dello 730 e ricevere così direttamente i rimborsi. Alle imprese, oltre all’Iva,

l’Agenzia ha pagato anche rimborsi di imposte dirette per un totale di 5,4 mi-lioni di euro. Sul fronte delle imposte “minori” sono stati erogati, 456 rim-borsi per 445 mila euro.

Fisco: in Umbria rimborsati 120 mln pagati nel 2013 da famiglie e imprese

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Umbria Settegiorni n.1 - 2014 31

Cronaca umbra

di M.N.

Doveva essere il centro nevral-gico per la sfera giudiziaria umbra. Invece la nuova sede

di Balanzano, dove con l’applicazione della nuova legge sul riordino dei tri-bunali sono arrivati tutti i fascicoli della regione, lascia attoniti e perplessi non solo gli avvocati, ma anche i testimo-ni. E non passa giorno che non nasca qualche difficoltà. L’ultima è accaduta la scorsa settimana, quando le udien-ze provenienti dalla ex sede distaccata di Città di Castello hanno avuto uno stop di due ore a causa della mancanza di spazi. Venerdì mattina, infatti, era-no programmati ben 34 processi, tut-ti provenienti dalla sede distaccata di Città di Castello. L’inizio dell’udienza fissato dal giudice onorario era per le 9. Ma a quell’ora l’aula «A», dove si cele-brano i processi altotiberini, era occu-pata. E così è iniziata una lunga attesa per avvocati e testimoni, mentre gli ad-detti del tribunale erano alla ricerca di una sala vuota, con i legali che hanno duramente protestato per quanto stava accadendo. Addirittura alcuni di loro erano pronti a iniziare i processi in una sala d’aspetto dove era sistemato un lungo tavolo. «E’ stata una mattinata infernale: abbiamo dovuto aspettare perchè non c’erano aule disponibili», hanno raccontato alcuni professionisti, mentre i testimoni (fra cui chi prove-niva da regioni diverse dall’Umbria)

erano sempre più basiti e arrabbiati. Intorno alle 10,45 con il pm e il giu-dice onorario anche loro alle prese con la ricerca di una sala vuota dove celebrare le udienze, sono stati fat-ti tutti trasferire nell’aula «C» dove sono iniziati, finalmente, i processi. E lo sdegno fra i legali altotiberini aumenta di giorno in giorno, dopo la manifestazione realizzata a settem-bre contro lo stop all’attività della se-zione tifernate. «Non solo la difficoltà di raggiungere questa sede ogni giorno – hanno ancora spiegato – ma ades-so dobbiamo sperare di trovare aule vuote per fare il nostro lavoro. Senza contare i disagi che abbiamo dovuti a una struttura che non era stata pensa-ta come sede per i processi». Intanto il tribunale tifernate si apre uno spira-glio. A renderlo noto è il consigliere regionale Andrea Lignani Marche-sani, che proprio su quest’argomento ha pronta un’interrogazione question time presentata all’esecutivo. «La legge di stabilità – spiega il vice presidente del Consiglio regionale – consente, di fatto, la possibilità di reintrodurre, per lo svolgimento dei carichi di lavoro

pendenti, le sezioni distaccate recen-temente soppresse. In effetti, molti dei fascicoli giudiziari non sono stati an-cora trasferiti nella nuova sede provvi-soria di Balanzano e risulta anche che alcuni locali della sezione distaccata di Città di Castello siano ancora sotto contratto di affitto oneroso, a comin-ciare dall’archivio, tuttora situato nei locali del seminario». Secondo Lignani «è necessaria una forte mobilitazione istituzionale di tutti i livelli elettivi, a cominciare dal sindaco, per superare da un lato resistenze geopolitiche e dall’altro pressioni corporative. Non può essere Città di Castello la sola a pagare una riforma iniqua della geo-grafia giudiziaria che si sta progressi-vamente smontando».

Caos Tribunale: per le cause da Città di Castello non ci sono spazi a BalanzanoQuesto accade dopo la soppressione della sede distaccata del capoluogo tifernate. Aumenta lo sdegno dei legali altotiberini

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Cronaca umbra

di Alberto Laganà

Gli ultimi dati economici ed occupazionali disponibili par-lano di una disoccupazione

folignate leader in Umbria, soprattut-to tra i giovani, di una desertificazione commerciale del centro storico e di una redditività delle aziende ancora presen-ti sul territorio al di sotto della media regionale. L’ultimo piano regolatore approvato dai soliti politici sprovveduti (sempre gli stessi da trent’anni) preve-deva una popolazione di 100 mila abi-tanti e di conseguenza si sono costruiti palazzi per lo più invenduti perchè nes-suno ha pensato ad un piano di rilancio economico della città che già subiva i contraccolpi della deindustrializzazio-ne ferroviaria (persi tra i 3 ed i 4 mila posti cioè almeno 10 mila persone). La ricostruzione post terremoto non ha fatto altro che peggiorare la situazione in quanto l’afflusso di imprese e lavo-ratori esterni ha tenuto a galla bene o male il commercio, altro elemento trainante da secoli per Foligno ma non

ha lasciato niente di duraturo sul piano occupazionale. Qualcuno tra i soggetti beneficiati locali si è arricchito è vero, ma non ha certo pensato di reinvestire i guadagni in innovazione o aziende di punta, non ha cioè rischiato minima-mente i propri capitali. Ed il risultato è sotto gli occhi di tutti con un centro storico, che sarà sì ben presentabile agli occhi dei turisti dopo la ripavimenta-zione, ma che è pressochè un deserto in mano agli extracomunitari perchè una buona parte dei commercianti ha abbassato le saracinesche e non inten-de riaprire.Per descrivere in modo plastico il de-stino discendente di Foligno basta portare l’esempio del suo settore carta-

rio ed editoriale quasi defunto dopo la chiusura della storica tipografia Man-cini e Valeri che lavorava ancora in centro. Siamo passati dalle medievali ‘gualchiere’ del Menotre che rivaleg-giavano con Fabriano per la fabbrica-zione della carta, alle grandi tipografie che hanno stampato dalla prima copia

della Divina Commedia fino ai libri della Mondadori e riviste come TvSor-risi e canzoni...Tra le tante amministrazioni che si sono succedute al governo della città non se ne ricorda una che abbia inve-stito sul futuro ma solo sul presente ed ora, in mancanza di una vera classe in-dustriale o di aziende pubbliche, non si intravvedono all’orizzonte capitani di ventura del calibro di un Angelantoni, di un Cucinelli o di un Colaiacovo che, partendo da centri regionali minori ma con un chiaro disegno imprenditoriale, hanno costruito imperi; capaci di dise-gnare scenari futuri che diano speranze alle nuove generazioni.

Una serie di scelte economiche sbagliate affondano FolignoDopo la “sbornia della ricostruzione post sisma restano solo “macerie”

Qualcuno tra i soggetti beneficiati locali si è arricchito è vero, ma

non ha certo pensato di reinvestire i guadagni

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Cronaca umbra

di Alberto Laganà

La dinastia diessina di Spole-to una ne fa e cento ne pensa, anche se in realtà si dovrebbe

parlare di diversi partiti che convivono sotto una stessa sigla spinti da interessi spesso contrapposti. Di solito le varie anime ‘democratiche’ tirano all’infi-nito la corda ed alla fine si mettono d’accordo sulla spartizione del potere all’ombra della Rocca, ma questa volta sono volate troppe parole grosse e que-rele tra l’attuale primo cittadino Bene-detti (area Popolare) e Massimo Bru-nini (duro e puro) a causa del famoso buco di bilancio la cui paternità viene rimpallata tra i due e che di certo sarà pagato dai cittadini in aggravi d’imposte e carenza di servizi.Ad aumentare la con-fusione tra i militanti esterrefatti dell’ex Uli-vo ci pensa la segre-teria del partito ora un mano ai renziani che è indecisa sul da farsi come Ponzio Pi-lato e non scomunica nessuno dei due con-tendenti in attesa di sapere chi vincerà (se vincerà) nella prossi-ma contesa ammini-strativa per dargli l’in-vestitura ufficiale.Di danni a Spoleto Brunini ne ha fatti tanti, a detta dei suoi detrattori, an-che perchè la sua megalomania sulle grandi opere ha un prezzo come pure l’isolamento decennale nel contesto regionale per non parlare delle con-tinue battaglie campanilistiche con

la vicina Foligno che ha finito per paralizzare la Val-le Umbra Servizi, una società con-sortile un tempo fiore all’occhiel-lo dell’area vasta tanto cara alla Lorenzetti. I Ds pensavano di aver sepolto l’esperien-za dell’era Bru-nini, ma come nei film revival gli scheletri negli

armadi a volte ritornano e diventano ingombranti.Benedetti sa che la sua rielezione è a rischio, incalzato dal Movimento 5 Stelle (che nel frattempo ha fatto esperienza amministrativa) e da un centrodestra alla ricerca di un valido

condottiero che lo faccia resuscitare in una delle maggiori città dell’Umbria e la grana Brunini proprio non ci voleva perchè sicuramente l’ex sindaco solleti-ca la pancia della città, quella che vive di ricordi e di grandeur e non si capa-cita di essere sprofondata nell’inferno del buco di bilancio.A Perugia i Ds sono in trepidazione (non solo per Spoleto ma per tutto l’apparato di potere messo in piedi in questi decenni) e sperano in una ri-composizione magari offrendo ad uno dei due contendenti un posto in Re-gione o qualche appetibile prebenda, ma non ci sembra che questa volta lo scambio riesca perchè l’orgoglio bruni-niano è arcinoto e come tutte le amanti tradite spera di farla pagar cara ai suoi (ex) amici di partito mandandoli prima al ballottaggio e poi affibbiandogli una sonora sconfitta per una rabbia che ha covato per cinque anni.

Un’ombra ‘sinistra’ si aggira sul comune di SpoletoSi tratta del discusso ex sindaco Massimo Brunini che vuole presentarsi con la lista ‘Vince Spoleto’ alle prossime amministrative

L’ex sindaco di Spoleto Massimo Brunini

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Cronaca umbra

di Adriano Marinensi

C’è un argomento del qua-le, pur se ad intervalli lun-ghissimi, mi torna l’uzzolo

di scrivere, perché, nella sua bizzarria, resta immutato e d’attualità. Si tratta del Tulipano, che non è un fiore, ben-sì quell’edificio alto, alto, che svetta, a Terni, dentro lo svincolo stradale di Ponte le Cave. Chissà quanti automo-bilisti, in transito lungo la strada da e per Spoleto, avranno cercato un motivo credibile per spiegare la ragione degli eterni lavori in corso. A conoscere da quanto tempo sono in corso, c’è da ri-maner di princisbecco. Somigliano a certi rotoloni della carta igienica: non finiscono mai! La similitudine più calzante può chia-mare in causa la Torre di Babele. Ne parla la Bibbia e fu la prima (torre); il Tulipano, la seconda. Il testo sacro ci racconta del popolo dei Sennaar che si incaponì nel costruire un palazzo la cui cima avrebbe dovuto raggiungere la

sommità del cielo. Una presunzione che Dio punì, provocando la grande confu-sione delle lingue tra i costruttori. Ne nacque un tale arruffamento delle idee da portare al fallimento la vanaglorio-sa impresa. Lo stesso arruffamento delle idee che sicuramente deve aver colpito le menti eccelse degli urbani-sti ternani, nel mettere mano al pro-getto della “seconda Torre di Babele” (il Tulipano, appunto). L’unica certezza oggi è l’assurdo iter della pratica che ha dato vita a quel monumento alla cultura edili-zia ignota. Quando ebbi la ventura di sedere sui banchi del Consiglio comunale di Terni, presentai una interrogazione per conoscere l’an-nosa storia del grattacielo in que-stione. Rispose l’allora Assessore Mario Mideja, il quale fece il pun-to. Il progetto era stato approvato nel 1978 (sì, proprio 1978 e 2013 meno 1978, fa 35) ed aveva ricevuto 4 li-cenze per costruire: 1)

Ignorata nella città dell’acciaio la cultura edilizia ed esteticaTerni: la lunga storia del “Tulipano” per la quale l’unica certezza oggi è l’assurdo iter della pratica che ha dato vita a quel monumento alla cultura edilizia ignota. La novella dello stento della Terni-Rieti

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Cronaca umbra

motel casa – albergo; 2) locali di espo-sizione; 3) negozi; 4) sala conferenze e riunioni. Con tali obiettivi prese forma la “seconda Torre di Babele”. Poi, ebbe principio la lunga serie di varianti, di stati di avanzamento (e di arretramen-to). E, cammina, cammina, la favola ha proseguito il suo racconto, Biancaneve ha mangiato la mela, s’è addormentata e deve ancora risvegliarsi. Ecco perché l’ho chiamato il monumento alla cultu-ra edilizia ignota. C’è una notizia che alcune settimane fa ha fatto il giro dell’Umbria: mi ri-ferisco alla ennesima inaugurazione tenutasi lungo il percorso della super-strada Civitavecchia – Terni – Rieti. Contrabbandata per una grande noti-zia. Ho scritto “ennesima” perché, du-rante gli ultimi decenni (decenni, mica anni) di cerimonie simili ce ne sono state più d’una. Riuscimmo a tagliare un nastro persino per il tratto che, dal raccordo, passa per Maratta e Voc. Sab-bione. L’opera viaria doveva salire verso Collescipoli, Stroncone, Marmore. In-vece si cambiò progetto e, in località S. Carlo, ricominciammo tutto daccapo. Quando venne pensata, la “strada dei due mari”, la considerammo, a ragio-ne, una infrastruttura strategica per il sistema economico umbro. L’avrebbe collegato rapidamente al Tirreno, da una parte e, dall’altra, alla Sabina che godeva, a quel tempo, dei benefici della Cassa del Mezzogiorno. Da allora, si è

andati avanti – come si dice dalle mie parti – ”a pezzi e bocconi”. Ogni pez-zo, una inaugurazione, restando ancora la grande incompiuta, senza né capo, né coda. Comunque, l’appuntamento per il prossimo taglio del nastro è al prossimo chilometro. Riferendomi al Tulipano, ho parlato di cultura edilizia ignota. Ora un cenno merita la cultu-ra dell’estetica, altrettanto sconosciuta

a Terni. La cultura del bello, del buon gusto, dell’arredo urbano di pregio. Ho pronunziato un’eresia? Se si, mi dichiaro pronto ad affrontare l’autodafé. Prima però, facciamo un salto al centro, dove si trovano le tre piazze, cioè il salotto buono della città. La più importante

è Piazza della Repubblica. Dal punto di vista architettonico, non pare un ca-polavoro. Ora però, conciata com’è per le feste (natalizie), si approssima allo sconcio, privata d’ogni decoro. Nella sua sede, peraltro di modeste dimen-sioni, ci hanno allocata un’ imponente giostra a due piani, con i cavallucci per il gioco dei bambini; quattro casette di legno; un finto giardino, “ingentilito” da due grossi pupazzi di neve e una

slitta trainata dalle renne; una ingom-brante pista di pattinaggio su ghiaccio. Tutt’intorno, i “baracchini” del merca-tino e automobili parcheggiate in ogni dove. Se il Tribunale dell’Inquisizione farà un sopralluogo, sono certo mi as-solverà da ogni accusa di eresia.

Due cantieri della Terni-Rieti. Sotto Piazza della Repubblica di Terni

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Cronaca umbra

di C.D.

Il gruppo Italeaf sta completando con il Comune di Narni l’iter au-torizzativo per l’approvazione del

“masterplan strategico” di rigenerazio-ne dell’area industriale di Nera Monto-ro, a cura della Scuola di Architettura e Società del Dipartimento di Architet-tura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Il progetto è stato presentato a Milano nell’ambito del workshop “In-dustria nel parco. Architettura Energia Paesaggio”, con la partecipazione – tra gli altri – dei coordinatori del piano di rigenerazione dell’ex polo chimico, gli architetti Roberto Spagnolo e Barba-ra Coppetti e del presidente di Italeaf, Stefano Neri.“Nei prossimi mesi partiremo con i lavori – ha annunciato proprio Neri -, dando vita nella nostra area industriale di 24 ettari a un intervento strategico di ridisegno dello stabilimento in dire-zione di una nuova visione. Abbiamo fatto nostra la sfida progettuale pro-postaci dal Politecnico di Milano e ci muoveremo secondo le linee guida di questo progetto, per realizzare un par-co eco-industriale nel quale convivano aziende ad alto contenuto innovativo nel settore cleantech. Società e imprese, startup e iniziative produttive, con una propensione industriale e una vocazio-ne all’affermazione di un nuovo model-lo di creazione del valore. Il nostro non sarà un intervento di sviluppo come se ne sono visti tanti in Italia e in Euro-pa, con cambi di destinazione d’uso e

investimenti tradizionali nell’immobi-liare, nei centri commerciali, nei servi-zi. Si tratterà, invece, di dare vita a un nuovo ecosistema produttivo, inserito nel paesaggio e nella storia produttiva territoriale, capace però di declinare i paradigmi dell’industria di domani a disposizione delle nuove generazioni e a servizio di una modalità innovativa di fare industria manifatturiera”.

Neri ha anche confermato che Italeaf si quoterà sul mercato AIM UK del-la Borsa Londra entro l’anno e che il progetto sarà presentato agli investito-ri internazionali nell’ambito del piano industriale della società, che intende qualificarsi come “startupper company” con l’obiettivo di accelerare il business di startup cleantech ad elevato tasso di innovazione.Il progetto del Politecnico prevede una trama di corrispondenze tra il paesag-gio rurale e gli spazi della produzione attraverso la definizione degli ambiti di passaggio: un nuovo accesso all’area industriale la realizzazione di un piaz-zale dell’Archeologia industriale, un nuovo Centro Ricerche (edificio pen-sato come una macchina di ferro che

Al via il progetto di rigenerazione dell’area industriale di Nera MontoroPresentato in un workshop a Milano su: “Industria nel Parco. Architettura, Energia, Paesaggio”

Un momento della presentazione

Il presidente di Italeaf Stefano Neri

Si tratterà, invece, di dare vita a un nuovo

ecosistema produttivo, inserito nel paesaggio

e nella storia produttiva territoriale

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Cronaca umbra

si avvicina alle forme dell’industria, divenendo un basamento percorribile ricoperto di granulato di pneumatici fuori uso, prodotto dal limitrofo im-pianto di recupero PFU), la previsione di un nuovo “Viale dell’Innovazione”, impianto per la produzione delle idee, che interseca perpendicolarmente il “Viale del lavoro”.

Alla giornata di lavori hanno parte-cipato anche Ilaria Valente, Preside Scuola di Architettura e Società, che ha illustrato il progetto di ricerca del Ministero dell’Ambiente PRIN Re-Cycle Italy “Nuovi cicli di vita per ar-chitetture e infrastrutture della città e del paesaggio” del quale è coordinatri-ce, Gabriele Pasqui, Direttore Dipar-

timento di Architettura e Studi Urba-ni del Politecnico di Milano, Manuel Marangon, Responsabile Ingegneria e Tecnologie Ambientali di ENI Syn-dial, Carlo Gasparrini dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha illustrato il progetto di riqualifica-zione dell’ex raffineria K8 Petroleum di Napoli, e Cecilia Bolognesi, direttore della rivista Direttore Dedalo e consu-lente di Assimpredil, ANCE.Dal convegno è emersa la decisione di organizzare un interessante confronto tra l’esperienza italiana e quella tedesca della Ruhr, con Peter Latz, l’architetto che ha curato il recupero degli spazi metallurgici e siderurgici del bacino teutonico. Latz, considerato un ma-estro della rigenerazione degli spa-zi dismessi dall’industria pesante, ha condiviso l’impostazione del progetto Italeaf e ne ha sottolineato alcuni punti di forza, come il recupero del rapporto tra fabbrica e paesaggio circostante e l’osmosi tra nuove produzioni materiali green e modelli di sviluppo innovativi.

Il plastico del progetto di rigenerazione dell’area industriale di Nera Montoro

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Fra’ Alessandroil francescano che incanta il mondo

La perugina Giovanna Vignola coprotagonista del film di Paolo Sorrentino

Da Assisi hanno preso “Il Volo” i “Tenorini” scoperti da Antonella Clerici

La “Madonna di Foligno”: un ritorno destinato a segnare la storia

SETTIMANALE DI CULTURA, SPETTACOLI, TURISMO ED EVENTI

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Where Umbria

di P.P.

Dopo il Golden Globe per mi-glior film straniero “La Gran-de Bellezza” di Paolo Sorren-

tino è entrata nella cinquina dei fina-listi agli Oscar e riaccende la speranza di una vittoria dell’Italia a Hollywood vittoria che manca da 15 anni. L’ultima volta che una pellicola made in Italy ha conquistato la statuetta più importante è stata nel 1999 quando il premio fu vinto da Roberto Benigni per La vita è bella. L’ultima opera del regista napoletano rimasta senza premi a Cannes, aveva trionfato agli European Film Awards, vincendo ben quattro premi a fronte di cinque candidature, ha ricevuto – cm si sa – la prestigiosa nomination, quella ai Bafta, i British Academy Film Awards, come miglior film non in lingua in-glese mentre in Spagna è in lizza per il Goya come miglior film europeo. A questi importantissimi riconoscimenti si è poi aggiunto quello della critica straniera accreditata a Hollywood. Ne-gli Usa il film è stato molto apprezza-to: ha raggiunto il milione di dollari di incasso e lo scorso 10 gennaio è stato presentato anche al Festival di Palm Springs. Nella cinquina dei film candidati al maggior riconoscimento cinemato-grafico, oltre a “La grande bellezza” con Toni Servillo, ci sono i film “The Broken Circle Breakdown” di Felix van Groeningen (Belgio), “The Missing Picture” di Rithy Panh (Cambogia); “The Hunt” di Thomas Vinterberg

(Danimarca); “Omar” di Hany Abu-Assad (Palestina). Con questa nomination un film ita-liano entra nuovamente nella cinqui-na per il miglior film straniero dopo 8 anni di assenza. L’ultima nomination l’Italia la conquistò nel 2006 con “La bestia nel cuore” di Cristina Comen-cini. Sulla carta, i competitor più te-

mibili The Hunt e The Broken Circle Breakdown. La cerimonia di premia-zione degli 86esimi Academy Awards, condotta da Ellen Degeneres, si terrà il 2 marzo.Tra coloro (e sono tanti) che sperano in una vittoria di “la grande bellezza” c’è (direttamente interessata) l’attrice perugina Giovanna Vignola (non pro-

La perugina Giovanna Vignola è coprotagonista nel film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino Il successo che sta registrando il film - che ha trionfato ai Golden Globe e che è tra i cinque candidati all’Oscar - ha per l’attrice perugina – così ha detto lei stessa - il valore di un riscatto “per chi come me è affetto da acondroplasia”

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fessionista) co-protagonista - a fianco di Toni Servillo, Carlo Verdone e Sa-brina Ferilli – del bellissimo film di Paolo Sorrentino. Giovanna Vignola – che nel film in-terpreta la parte di Dadina - direttrice di un autorevole giornale, amica e con-fidente del protagonista - nel lavoro di Sorrentino risulta, con il personaggio della santa, l’unico ruolo “positivo”. Rispondendo alle domande della gior-nalista Sofia Coletti de La Nazione – Giovanna – che nel film interpreta una parte non di primo piano - si è dichia-rata entusiasta del premio ottenuto dal film e ha detto di sentirsi gratificata dai riconoscimenti che ha ottenuto. E spera di poter essere a Hollywood il 2 Marzo prossimo, per festeggiare uno sparato successo del film.Riferendosi al recente Gold en Globe ed all’inserimento nella cinquina dei film concorrenti all’Oscar 2014, Gio-vanna ha detto che “il premio e la chia-mata nella cinquina hanno il valore di un riscatto per chi è come me. – Ed ha aggiunto - Sorrentino ha scelto per far interpretare Dadina una persona ‘diversa’, perché affetta da acondro-plasia, volgarmente detta nanismo, se-gnando il riscatto di tutti noi. Questa partecipazione ed i riconoscimenti per me rappresentano una speranza per le mamme e per le famiglie che hanno

un familiare con questa affezione e che chiamano l’associazione che ci riunisce per avere conforto. Questo – ha conti-nuato Giovanna - significa che si può essere inseriti dignitosamente nella so-cietà, perché si viene valutati per quello che si vale”.Nella vita di ogni giorno Giovanna – oltre che nel lavoro - è impegnata come referente umbra dell’associa-

zione “Econdroplasia – Insieme per crescere”; lei è una giovane donna che ha una grande carica di simpatia e che riesce a trasmettere gioia in chi ha la fortuna di frequentarla. E si capisce il perché – dopo averla conosciuta – Pa-olo Sorrentino l’abbia voluta a tutti i costi nel film. Giovanna dice che la sua vita dopo questo clamoroso successo, non è af-fatto cambiata; continuerà a vivere a Perugia dove per anni ha lavorato in Comune - a Palazzo dei Priori – e adesso lavora in Provincia, allo sportel-lo “Salute In-forma”,E’ inarrestabile la corsa al successo di questo film (“La grande bellezza”) rea-lizzato lo scorso anno . E’ stato presen-tato in concorso al Festival di Cannes 2013; il 7 dicembre 2013 ha vinto quat-tro premi, miglior film, migliore regia, miglior attore e miglior montaggio, agli European Film Awards dall’Acca-demia Cinematografica Europea. Il 25 settembre 2013 è stato designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar 2014 al miglior film in lingua non inglese. Il 20 dicembre seguente viene conferma-to nella “shortlist” di nove film selezio-nati per la candidatura. Il 16 gennaio 2014 viene candidato come miglior film in lingua non inglese.Il 12 gennaio 2014 ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero. L’ultimo film italiano aggiudicatario di questo premio della stampa estera a Hollywood era stato, nel 1990, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Torna-tore.Il film è ambientato a Roma. Sullo sfondo di una architettura rinascimen-tale dei turisti giapponesi si lasciano incantare dalle bellezze della capitale. Uno di loro ne vuol catturare la bel-lezza; punta la machina fotografica, sta per scattare ma d’improvviso la strut-tura crolla. Tutto splende, all’inizio di “La grande bellezza” (Italia e Francia, 2013, 142’). Sullo sfondo d’una architettura rina-scimentale, dei turisti giapponesi si la-sciano incantare da Roma. Uno di loro

Il regista de “La grande bellezza” Paolo Sorrentino. In alto una scena del film

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ne vuol catturare la bellezza che s’ada-gia morbida sotto la luce dell’estate: punta la macchina fotografica, sta per scattare, e d’improvviso crolla. Non c’è splendore che sfugga all’evento ultimo d’ogni vita.Lo sa bene Jep Gambardella (Toni Servillo), scrittore di fama che da qua-rant’anni non scrive più un libro. Oggi, compiuti i 65 anni, intervista donne e uomini celebri per una rivista di grande prestigio (della quale è direttrice Nadi-na, interpretata da Giovanna Vignola). E soprattutto passa le notti nei salotti che contano, con gente che conta. Il ci-nismo è padrone dei suoi discorsi. Nul-la vale per lui, in primo luogo il merito, l’impegno, la serietà, l’entusiasmo, la dignità. Giunto a Roma poco più che ventenne da una piccola isola del Sud, tutto questo s’è lasciato alle spalle. Ma ancora ne soffre la nostalgia. E appunto un “nostos”, un ritorno a casa doloroso e impossibile è quello che ora vorrebbe compiere, sentendo più vicino l’evento ultimo della sua vita.Niente attorno a lui ha senso: non la ricchezza volgare di faccendieri e ma-fiosi, non la superfluità umbratile di vecchi principi e principesse, non quel che resta di antiche soubrette televisi-ve, non il potere irreligioso di cardinali

in limousine, non le furbizie isteriche di artisti da marketing. E di questa mancanza di senso Jep fa un alibi della sua stessa nullità. Che cosa riuscirebbe a riportarlo indietro, agli inizi colmi di speranza della vita? Una parvenza nuova d’amore per Ramona (Sabri-na Ferilli)? L’amicizia quasi vera per Romano (Carlo Verdone), anche lui scrittore, per quanto oscuro? La iera-ticità decrepita e muta di una “santa” che viene dall’Africa e che somiglia a Teresa di Calcutta?Non c’è bellezza nella Roma splendida di Sorrentino. La volgarità e il cinismo

ne sono padroni, come lo sono di Jep, che tuttavia ne ha orrore. In ogni caso, non ha vie d’uscita. O ha la sola che la vita garantisce a tutti. Lui l’attende. L’attende come fosse il suo nostos, un ritorno a casa e alla grande bellezza di un amore intenso e dolce dei vent’an-ni. Ma sopra le immagini luminose di quella bellezza emerge la decrepitezza della santa africana. Il suo corpo e il suo viso si tendono nello sforzo di sa-lire una scala che dovrebbe garantirle l’indulgenza per sfuggire alle fiamme dell’inferno. E a noi sembrano lo spa-simo stesso della morte.

In alto Toni Servillo con Sabrina Ferilli. Qui sopra Giovanna Vignola

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di Leo Cubia

Ci sono contrasti a Gubbio a proposito del progetto di inter-vento architettonico – firmato

dall’Architetto Salucci e presentato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – che punta a realizzare un intervento architettonico sulla Loggia dei Tiratori, in piazza 40 Martiri.Per chiarire le posizioni in campo e de-finire i punti di contrasto sul progetto è stato convocato nella sala dell’ex Refet-torio di S. Pietro un incontro pubblico indetto dal Comitato per la tutela delle Logge dei Tiratori. Erano presenti fra gli altri l’Arch. Teodolo Manganelli, il Presidente di Terra Mater Prof. Raffi, il Presidente di Italia Nostra di Gub-bio Ing. Franceschtti. È intervenuta la Commissaria Prefettizia Dott.ssa Ma-ria Luisa D’Alessandro che si è seduta in prima fila insieme al marito, Dott. Gianlorenzo Fiore, ex Prefetto di Pe-rugia e attuale membro del Comitato di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio Perugia. L’architetto Manganelli – nel suo in-tervento - si è dichiarato contrario all’apposizione delle vetrate, ma non a una rifunzionalizzazione attenta delle Logge. Gli organizzatori hanno riper-corso le fasi della protesta nei confronti dell’intervento architettonico firma-to dall’architetto Salucci in profonda dissidenza – hanno detto - con l’im-postazione del progetto, sottolineando la diffidenza di associazioni e cittadini per quel che riguarda la chiusura delle Logge con vetri e tendaggi in modo da farne una sala polifunzionale per con-

vegni, mostre e concerti. Teodolo Man-ganelli ha sottolineato punti di forza (accesso alla Piazza S. Giovanni, frui-bilità pubblica delle Logge) e punti di debolezza del progetto. L’ utilizzo delle vetrate, ha detto, provocherebbe una radicale trasformazione del concetto di loggiato, come luogo aperto all’aria, e causerebbe la totale alterazione del pri-mo piano basale della città, senza par-lare poi della problematica legata alla gestione termica di un luogo delimitato da vetrate per una superficie totale va-stissima. La Commissaria Maria Luisa D’Ales-sandro ha difeso il suo operato e in-direttamente le linee dell’intervento proposto, citando pareri ministeriali e delibere del precedente Consiglio Comunale. La Commissaria ha letto anche il documento con il parere favo-revole del Ministero dei Beni Culturali, recentemente pervenuto al Comune di Gubbio, che secondo i “contrari” con-terrebbe inesattezze e valutazioni poco appropriate.

Ubaldo Scavizzi ha completato la par-te mancante della delibera citata dalla Commissaria, che riguardava una pro-posta di permuta fra il Comune e Uni-credit per l’acquisizione in proprietà pubblica delle Logge. Il Prof. Chiocci ha ricordato come vada attentamente fatta una convenzione per l’uso pubbli-co del loggiato; altri interventi hanno puntato sulla necessità di non perdere il finanziamento privato e sul rispetto dei passaggi autorizzativi che il proget-to ha ottenuto. Pavilio Lupini si è detto preoccupato della credibilità interna-zionale di Gubbio se l’intervento di chiusura delle Logge venisse attuato .Il Prof. Stirati ha richiamato la necessità di estrema attenzione da usare negli in-terventi nel centro storico. L’intervento conclusivo è stato quello dell’Ing. Sanio Panfili che ha sottolineato l’attenzione che Gubbio ha sempre riservato a ogni modifica o intervento nel Centro stori-co, avvertendo che quella delle Logge non è certo paragonabile all’apertura di una finestra qualsiasi.

Gubbio – Loggia dei Tiratori: contrasti sul progetto presentato dalla Fondazione CaRiPgNo alle vetrate che trasformerebbero radicalmente il concetto di loggiato. Necessario non perdere il finanziamento privato. I punti di forza e di debolezza del progetto Salucci

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

MUSICA

Terni Domenica 2 febbraio alle ore 17.30, presso la Sala Blu dell’Auditorium Gazzoli, la Filarmonica Umbra pre-senta lo spettacolo “Clair de lune” - Emozioni di un viaggio tra finito e infinito. Voce recitante: Sebastiano Lo Mo-naco - Yolanta Stanelyte soprano, Giuseppe Nese flauto, Gabriella Or-lando pianoforte. Liriche di Saffo, Leopardi, Ariosto, D’Annunzio e Garcia Lorca; musiche di Rutter, Debussy, Chami-nade, Bellini, Mendelssohn, Rodrigo e Albeniz.www.filarmonicaumbra.com

PerugiaMartedì 4 Febbraio alle ore 21,30, presso l’Oratorio Santa Cecilia, con-certo di Max Andrzejewski’s Hütte. Organizzazione a cura di Jazz Club Perugia.Il quartetto è formato dai musicisti Johannes Schleiermacher – sax te-nore, Tobias Hoffmann – chitarra, Andreas Lang – contrabbasso, Max Andrzejewski – [email protected]

TEATRO

Corciano (PG)Mercoledì 29 gennaio alle ore 21, presso il Teatro della Filarmonica, andrà in scena “Il fantasma di Can-terville” di Oscar Wilde. Divertente racconto con venature horror che narra le vicende di una famiglia americana alle prese con un fantasma inglese, Sir Simon de Can-terville appunto. Con Lucia Poli e Simone Faucci e Lorenzo Venturini. Regia di Lucia Poli.Info: www.teatrostabile.umbria.it

TerniVenerdì 31 gennaio e Sabato 1 feb-braio, presso il Teatro Secci, andrà in scena lo spettacolo, tratto da testi di Pierpaolo Pasolini, “Na specie de cadavere lunghissimo”. Di e con con Fabrizio Gifuni, regia di Giuseppe Bertolucci. www.teatrostabile.umbria.it

Lugnano in Teverina (TR)Il 1 febbraio alle ore 21.15, presso il Teatro Spazio Fabbrica, “Due più uno”, spettacolo interamente dedi-cato al delicato equilibrio di coppia. Con Federico Tocci, Alessandra del-la Guardia, Maria Vittoria Argenti e Christian Marazziti. Regia di Gian-ni Corsi.www.comune.lugnanointeverina.tr.it

Todi (PG)Sabato 1 febbraio, presso il Teatro Comunale di Todi, andrà in scena “The Elephant man”. Storia di un giovane chirurgo che salva un uomo, l’Uomo Elefante appunto, dalle tor-ture dei freak show della Londra di fine Ottocento. Di Giancarlo Ma-rinelli, con Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolinwww.teatrostabile.umbria.it

Corciano (PG)Domenica 2 febbario, presso il Te-atro Cucinelli di Solomeo, in scena “La Cantatrice Calva” un omaggio a Massimo Castri, figura di riferimen-to del teatro del dopoguerra, recen-temente scomparso. Di Eugène Io-nesco. Con Mauro Malinverno, Va-lentina Banci, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone, Sara Zanobbio, Francesco Borchi. Regia Massimo Castri www.teatrostabile.umbria.it

Orvieto (TR)Sabato 1 e domenica 2 febbraio, presso il Teatro Mancinelli, andrà in scena “Don Giovanni - Vivere è un

Terni, Auditorium Gazzoli

Max Andrzejewski

Terni, Teatro Secci

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

abuso, mai un diritto”, di e con Fi-lippo Timi. Con Umberto Petranca, Alexandre Styker, Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Lietti, Rober-to Laureri, Matteo De Blasio, Fulvio Accogli. www.teatromancinelli.com

Narni (TR)Martedì 4 febbraio alle ore 21, pres-so il Teatro Manini, in anteprima nazionale andrà in scena “Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello.Con Umberto Orsini, Alvia Reale, Michele Di Mauro e con Flavio Bo-nacci. Regia Roberto Valerio. www.teatrostabile.umbria.it

Foligno (PG)Martedì 4 febbraio alle ore 20, per il ciclo “La Grande Stagione Live 2013/2014 di Microcinema”, in di-retta verrà trasmessa dal Teatro Re-gio di Torino “Madama Butterfly” di G. Puccini. Direzione di P. Steinberg, regia di D. Micheletto. Con Amarilli Nizza, Massimiliano Pisapia, Alber-to Mastromarino.www.comune.foligno.pg.it

Assisi (PG)Martedì 4 e Mercoledì 5 febbra-io alle ore 21.15, presso il Teatro Lyrick, andrà in scena lo spettacolo “Cinecittà” con Cristian De Sica.Regia di Giampiero Solari. www.teatrolyrick.com

Assisi (PG)Venerdì 7 e Sabato 8 febbraio alle ore 21.30, presso il Piccolo Teatro degli Instabili, andrà in scena lo spetta-colo, in prima assoluta, “Mom’s the Word - Quello che le mamme non osano dire”. Con Carla Ferraro, Corinna Lo Castro, Valentina Martino Ghiglia, Silvia Siravo. Regia di Ferdinando Ceriani.www.teatroinstabili.com

PerugiaDa Mercoledì 5 a Domenica 9 feb-braio, presso il Teatro Morlacchi, an-drà in scena lo spettacolo “Otello” di William Shakespeare.Con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Angelica Leo, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Matteo Alì. Regia di Nanni Garella.www.teatrostabile.umbria.it

Trevi (PG)Da Venerdì 7 a Lunedì 10 febbraio, alle ore 19 e 21.30, il Lemuri Teatro presenta, prima nazionale, lo spet-tacolo “Purgatorio”. Con Emiliano Pergolari, Stella Piccioni, regia Emi-liano Pergolari con il contributo di Stella Piccioni. Prenotazione obbli-gatoria.Info: Tel. 0742 301689

Magione (PG)Martedì 11 febbraio alle ore 21, presso il Teatro Mengoni, andrà in scena lo spettacolo “L’invenzione della solitudine”, di Paul Auster.Con Giuseppe Battiston, regia di Giorgio Gallione. www.teatrostabile.umbria.it

Marsciano (PG)Martedì 11 febbraio alle ore 21, pres-so il Teatro Concordia, lo spettacolo “La misteriosa scomparsa del signor W”, di Stefano Benni. Con Ambra

Massimo Dapporto nei panni di Otello

Christian De Sica, Cinecittà

Magione, Teatro Mengoni

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

Angiolini per la regia di Giorgio Gallione.www.teatrostabile.umbria.it

MOSTRE

Deruta (PG)Fino al 2 febbraio, presso la Free-mocco’s house, è possibile visitare la mostra dal titolo “Incontrinterra”. Espongono gli artisti: Nino Caruso – Alan Caiger-Smith – Lucia An-geloni – Tonina Cecchetti – Anto-nella Cimatti – Eraldo Chiucchiù – Marino Ficola – Mirco Denicco-lò – Luciano Laghi – Rita Miranda – Riccardo Monachesi – Jasmine Pignatelli – Attilio Quintili – Gian-carlo Sciannella – Maurizio Tittarel-li Rubboli.Info: Tel. 349 1339086www.freemocco.com [email protected]

Trevi (PG)Fino al 7 febbraio, prosegue la pro-grammazione di Galleria Cinica, con la doppia personale di Amedeo Abello e Cinzia Delnevo dal titolo “Legami Deboli”. Mostra a cura di Celeste Ricci.Info: Tel. 0742 381021 [email protected]

PerugiaFino al 18 febbraio, presso la Galle-ria Nazionale dell’Umbria, è possibi-le ammirare “Riserva Aurea”, Mostra del maestro Bizhan Bassiri.Info: Tel. [email protected]

PerugiaFino al 28 febbraio, presso il Foyer del Teatro morlacchi, sarà possibile ammirare la mostra di Susanna Cati dal titolo “Mappe in scatola”[email protected]

Spoleto (PG)Fino al 16 marzo, presso Palazzo Collicola, sarà possibile visitare la mostra collettiva dal titolo “ATOL-LO”. Espongono gli artisti: Stefano Abbiati, Teresa Emanuele, Mauro Maugliani, Silvia Morani, Francesco Paretti, Vincenzo Pennacchi, Nicola Pucci.Tel. 0743 [email protected]

Montefalco (PG)Fino al 30 marzo, presso il Comples-so Museale San Francesco, mostra di Vittorio Paris dal titolo “Il mio mondo fantastico”. L’artista, nato a Montefalco, è con-siderato uno dei più interessanti pit-tori naif del nostro tempo.Info: Tel. 0742 [email protected]

FOLKLORE

Ferentillo (TR)Fino al 31 gennaio sarà possibile am-mirare il Presepe Artistico di Feren-tillo che, conosciuto ormai a livello nazionale, attira ogni anno migliaia di visitatori. Orari: festivi 15-19; feriali 16-18www.presepeferentillo.it

San Gemini (TR)Dall’ 8 al 14 febbraio, dalle 8.30 alle 17.30, presso l’area archeologica e il Centro Visita e Documentazione “U.Ciotti” di Carsulae, sarà possibile partecipare a “Tagliando d’amore”, gioco di coppia che metterà alla pro-va tutti gli innamorati.Info: www.carsulae.it

Campello sul Clitunno (PG)Domenica 2 febbraio, presso Piaz-za di Pissignano e Fonti del Cli-tunno, si terrà il consueto Mercato dell’Antiquariato, dell’Usato e del

Deruta (PG)

Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

Spoleto, Palazzo Collicola

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Where UmbriaAppuntamenti dalla Regione

Collezionismo. (240 Espositori: per importanza e grandezza è la 1ª Fiera dell’Umbria e la 4ª Fiera D’Italia). Piazza di Pissignano e Fonti del Cli-tunno. Orario 8-20 Info: Tel. 0743 271928 / 29www.comune.campello.pg.it

PerugiaDomenica 2 febbario, in via del Ca-nerino, si terrà il Mercatino delle Pulci. Mercato spontaneo di cose usate, inutilizzate o fatte in casa. Orario 8-20

PerugiaDomenica 2 febbraio, in Piazza Pic-cinino, dalle 7 alle 20, si svolgerà “Umbria Terra Viva”. Mostra mer-cato di prodotti biologici e naturali, artigianato artistico ed ecocompati-bile.Info: Tel. 075 393097

Orvieto (TR)Sabato1 e Domenica 2 febbraio “Di tutto un po’”. Mercatino di artigia-nato locale e rigatteria. Orari: Sabato 8-20; Domenica 9-20.Info: Tel. 389.3472919 [email protected]

PerugiaSabato 8 febbraio, presso la zona pe-donale di Corso Cavour, “Borgobello in Fiera”. Mercatino degli artigiani e degli hobbisti. Orario 9-19.Info: Tel. 349 [email protected]

Assisi (PG)Domenica 9 febbraio, presso piaz-za Garibaldi di Santa Maria degli Angeli, si terrà il classico Mercatino dell’antiquariato www.comune.assisi.pg.it

EVENTI

Porano (TR)Sabato 1 Febbraio alle ore 21, pres-so il Teatro Santa Cristina, andrà in scena un recital interamente dedica-to alla canzone Napoletana classica e d’autore. Protagonista Rossella Co-sta con il suo Trio.Info. Tel. 0763 374753E-mail: [email protected]

PerugiaLunedì 3 febbraio, presso l’audito-rium e negli spazi dell’Hotel Giò Jazz Area, nell’ambito della manife-stazione “DancEat”, andrà in scena “Il Lago dei Cigni” di Tchaikovsky (Balletto di San Pietroburgo).Le rappresentazioni saranno pre-cedute da degustazioni di piatti dell’enogastronomia umbra e di pro-dotti Doc e Dop delle aziende del territorio

TerniDal 12 al 16 febbraio, in vari punti della città, si svolgerà la manifestazione “Ciocco-lentino”. Gli appassionati del cioccolato potranno degu-stare e acquistare i prodotti pasticceri.www.cioccolentino.com

PerugiaDa Sabato 15 febbraio fino al 1 marzo riprendono le inizia-tive delle “Giornate del Bar-toccio”, organizzate dalla So-cietà del Bartoccio al fine di far risorgere nella città di oggi l’antica tradizione satirica.

Santa Maria degli Angeli

Perugia, “Il lago dei cigni”

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Where Umbria

di Antonella Pesola

Lo splendido quadro intitolato la Madonna di Foligno, fu dipinto da Raffaello Sanzio tra il 1511-

12 su commissione di Sigismondo de’ Conti, segretario di papa Giulio II, come ex voto per il miracolo grazie al quale la sua casa di Foligno era rimasta illesa dopo essere stata colpita da un fulmine. La pala si trovava nella chie-sa di Santa Maria in Aracoeli a Roma, luogo di sepoltura di Sigismondo, da dove nel 1565 suor Anna Conti, una monaca nipote del committente la fece trasferire nella chiesa di Sant’Anna a Foligno, nel Monastero delle Contesse delle Terziarie francescane della Beata Angelina. Fu requisita da Napoleone Bonaparte, che nel 1797 la fece trasferire a Parigi. Al rientro in Italia nel 1816, e restitu-ita allo Stato Pontificio, per volere del pontefice Pio VII, è sempre rimasta conservata a Roma nella Pinacoteca Vaticana, che ha sempre rifiutato ogni richiesta di prestito. La Madonna di Foligno raffigura una storia narrata nella Legenda Aurea secondo la qua-le nel giorno di Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augu-sto, davanti al disco solare, portando così l’imperatore a consacrare il luogo della visione alla Madonna e a rinun-ciare a pretendere la venerazione della sua persona. In basso le figure dei santi Giovanni Battista, Francesco d’Assisi, il com-mittente e Girolamo, partecipano alla visione che esemplifica con le sue for-me equilibrate e delicate l’armonia ce-leste; un putto in primo piano presenta all’osservatore una tabula ansata priva di iscrizione, sul cui significato gli stu-diosi si sono interrogati a lungo. Sullo

sfondo sono rappresentati: un arcoba-leno e un corpo infuocato che precipita su una casa, da ricondurre alla scampa-ta morte del committente. Esposta fino al 12 gennaio di quest’anno a Milano,

nel suo viaggio di ritorno la pala d’al-tare ha fatto tappa a Foligno. Meritoria l’opera compiuta dagli organizzatori (il gruppo Eni, sponsor dell’iniziativa, in collaborazione con i Musei Vaticani,

Il ritorno di Raffaello in UmbriaDopo quasi duecento anni la Madonna di Foligno è tornata per alcuni giorni nella sua sede originale. Gremita di visitatori la chiesa di Sant’Anna grazie ad un evento destinato a segnare la storia

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Where Umbria

il Comune e la Diocesi di Foligno), riuscendo a riportare il dipinto, sep-pure per pochi giorni, nella chiesa di Sant’Anna, in un allestimento sempli-ce e scarno. Nel corso degli anni, sono stati vani i tentativi degli Enti locali, associazioni e autorità per restituire

l’opera alla città, ma si è dovuto atten-dere il 2014 per poter almeno godere temporaneamente della sua visione. La mostra curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, si è inaugurata il 18 per chiudersi il 26 gennaio con un in-credibile successo di pubblico. La visita guidata di piccoli gruppi, gratuita della durata di quindici minuti, è stata utile per smaltire la fila, ma non del tutto per far apprezzare l’opera, la cui visione avrebbe richiesto più tempo per goder-ne i dettagli, anche per la maestosità delle dimensioni (metri 3x2 circa). Per accogliere lo straordinario afflusso di visitatori, il Comune di Foligno aveva predisposto per l’occasione l’ingresso gratuito, anche a palazzo Trinci, con-sentendo di apprezzare il piano nobile affrescato da Gentile da Fabriano, le raccolte d’arte nelle sale della Pinaco-teca, il museo Archeologico. Visitabili anche il museo della Stampa, dove è esposta la prima copia tipografica del-la Divina Commedia e l’oratorio del-la Nunziatella affrescato dal maestro dell’urbinate, Pietro Vannucci detto il Perugino.

di Massimo Duranti

Racconteremo quello che succede in Umbria in fatto d’arte, contemporanea e non

solo, anche quello che non succede e dovrebbe succedere. Ci occuperemo di musei, pubblici e privati, di Fonda-zioni e associazioni culturali, di galle-rie d’arte e di artisti. Vorremmo fare poca cronaca d’arte e invece tornare a praticare un’onesta critica degli eventi (e delle cose dell’arte), quella che non si fa più da un pezzo sulla carta stam-pata, senza presunzione, che non vuol dire dare solo giudizi negativi.Perugia e l’Umbria hanno bisogno di attrarre turismo di qualità con la cultura; l’ha ripetuto di recente an-che l’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco all’interessante con-vegno di istituzione dell’ICOM (In-ternational Council of Museum) in Umbria. Nato negli anni Cinquanta, è diffuso in tutto il mondo e raduna musei e operatori museali stimolan-done la crescita. Il suo coordinatore

regionale, Giovanni Luca Delogu, ha denunciato che anche in Umbria molti musei rischiano la chiusura, totale o parziale che sia, sotto la scu-re dei tagli. Occorre dunque portare gente a visitare collezioni e mostre, e non solo per i grandi eventi. E di grandi eventi si è appena spenta l’eco (a meno di proroghe che al momento in cui scriviamo non sono previste) dell’esposizione a Foligno, nel Con-vento di sant’Anna, della “Madonna di Foligno di Raffaello della quale scrive Antonella Pesola. Decine di migliaia di persone, non solo foli-gnati, né solo umbri, hanno fatto ore di fila per vedere quel capolavoro di rientro da Milano, dove è stato visi-tato da 240.000 persone. Allora, con o senza il fondamentale ENI, ci sono capolavori che storicamente sono nati in Umbria che ora stanno nei Musei Vaticani, al Louvre, all’Ermi-tage, che potrebbero essere protago-nisti di altrettanti eventi come quel-lo di Foligno: un’opera, un evento. Certo, occorre molta autorevolezza, qualche buon sponsor e tanta deter-minazione.Venendo ai nostri ricchi musei, quel-lo che manca non sono solo i visita-tori, e dunque una promozione im-portante anche nella stessa regione, ma soprattutto in Italia e nel mondo, ma il fare rete fra di loro. In Umbria, invece, dominano ancora deteriori e anacronistici campanilismi. Manca una programmazione integrata, le specializzazioni e una circolazione di informazioni e di diffusa comu-nicazione. Where Umbria segnalerà le criticità, ma anche le eccellenze. Anzi, attendiamo le vostre di segna-lazioni!

L’Arte in Umbria, occorre fare rete. Poca cronaca ma critica degli eventiPerugia e l’Umbria hanno bisogno di attrarre turismo di qualità con la cultura

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Where Umbria

di L.C.

Alla galleria Nazionale dell’Um-bria, si tiene il primo incon-tro dell’iniziativa “XC=CM.

90 minuti sull’architettura e sull’arte umbra del ‘900”, che si svilupperà in 11 “lezioni” a cadenza mensile suddi-vise in quattro relazioni, tre su opere d’architettura del ‘900 umbro e una su un’opera pertinente con il tema occa-sionale, per concludersi con un inter-vento di commento. Nel primo incon-tro dedicato al tema “Architetture per la mobilità”, Paolo Belardi relaziona su “Scale mobili della Rocca Paolina”, Giuseppe Antonelli su “Aeroporto Internazionale di Sant’Egidio”, Mas-simo Ciuffini su “Minimetrò” e Paolo Nardon su “Grande Nero”. Le consi-derazioni conclusive spettano a Paolo Lattaioli. Sul tema dell’Architettura del Novecento Umbria Settegiorni ha ospitato la rubrica curata da Paolo Be-lardi dal titolo “L’Umbria non è solo Medioevo” dedicata all’Architettura del Novecento in Umbria, le cui pun-tate saranno raccolte in un volume. A presentare l’iniziativa sono stati i sog-

getti promotori: Giovanna Giubbini, Capo Delegazione FAI Perugia, Fran-cesco Scoppola, Direttore Regionale Beni Culturali e Paesaggistici Umbria, Paolo Belardi, curatore “XC=CM. 90 minuti sull’architettura e sull’arte um-bra del ‘900”, Luca Cesaretti, Ordine degli Ingegneri, Antonio Cesarini, Fondazione per l’Istruzione Agraria, Silvia Giani, Capo Delegazione FAI Terni, e Nives Tei Coaccioli, Presiden-te Regionale FAI Umbria.

L’architettura e l’Arte umbra del Novecento. 11 incontri nel 2014Il primo incontro sarà dedicato al tema delle Architetture per la mobilità

di Andrea Baffoni

A Deruta, nello spazio Freemocco’s House di Attilio Quintili (via Vincioli, 11), si svolge fino al 2 febbraio la mostra Incontrinterra,

curata da Marinella Caputo. Gli artisti Nino Ca-ruso, Alan Caiger-Smith, Lucia Angeloni, Tonina Cecchetti, Antonella Cimatti, Eraldo Chiucchiù, Marino Ficola, Mirco Denicolò, Luciano Laghi, Rita Miranda, Riccardo Monachesi, Jasmine Pignatelli, Attilio Quintili, Giancarlo Sciannella, Maurizio Tittarelli Rubboli, sono stati scelti quali rappresen-tanti di un’arte tanto antica quanto attuale, che pro-prio a Deruta trova una delle più prestigiose patrie elettive. La terra come simbolo di vita e la ceramica come forma d’arte che unisce vari livelli espressivi: dal design all’artigianato, fino alla sperimentazione artistica vera e propria. La mostra offre uno spaccato di ciò, offrendosi a singolare esperienza per cogliere i molteplici aspetti di questo antico mestiere, porta-to avanti con passione da artisti che non smettono di trasformare la terra in sogni d’arte.

“Incontrinterra”: mostra a Deruta nella Freemocco’s House

I promotori dell’iniziativa durante la presentazione

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Where Umbria

di Leo Cubia

Nel Santuario della Porziun-cola, all’inizio dello scor-so Dicembre, in occasione

dell’inaugurazione della grande mostra internazionale dei presepi della Basili-ca Papale di Santa Maria degli Angeli, si è tenuto un concerto di Fra’ Ales-sandro Brustenghi, e del Coro di voci bianche “Octava Aurea” di Perugia. Frate Alessandro Giacomo Brusten-ghi, è quel giovane frate, conosciuto e apprezzato in Italia e in mezzo mondo per la sua bellissima voce tenorile; in Umbria frate Alessandro nelle ultime settimane è stato ancora applaudito nella Basilica Inferiore di Assisi, in occasione del concerto con la Cappella Musicale della Basilica papale di San Francesco.Ma chi è frate Alessandro Giacomo

Brustenghi? E’ un fenomeno di canto (è un tenore) nato a Perugia il 21 aprile 1978, che ha vissuto la sua infanzia e l’adolescenza a Castiglione della Valle, dove ha condotto una normale vita di ragazzo prima e poi di giovane, colti-vando, con impegno e soddisfazione, la sua passione per la musica e per il canto, facendo tesoro degli insegna-menti impartiti dai docenti del Con-servatorio Musicale “Francesco Mor-lacchi” di Perugia. A 21 anni ha deciso di seguire il cammino di Francesco d’Assisi nell’Ordine dei Frati Minori; e nel Settembre del 2009, nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, ha pronunciato la profes-sione perpetua dei voti. La passione per la musica e per il can-to, e la sua bellissima voce di tenore, gli hanno permesso di impreziosire le liturgie celebrate nei conventi in cui ha

vissuto. Ma, la bellezza della sua voce non poteva restare chiusa nelle basili-che e nei conventi; fino a che qualcuno che conta e conosce i misteri del canto, lo ha ascoltato e apprezzato. Ad ascol-tarlo è stato il produttore Mike Hed-ges, che – entusiasta - gli ha aperto le porte della storica casa discografica britannica Decca che era in cerca del tenore del futuro. Questo è stato un passo decisivo per il fraticello dalla voce d’angelo, che – con la benedizione e il consenso dei suoi superiori - ha imboccato la strada del-la professione canora, pur sapendo che la sua promessa di povertà gli avrebbe impedito di percepire compensi. La Decca – che è stata l’etichetta di Pava-rotti e che è una vera autorità in fatto di musica classica e operistica – gli ha offerto un contratto. E il suo primo di-sco lo ha registrato negli studi di Ab-bey Road di Londra - quelli dei Beat-les - con la supervisione del produttore Mike Hedges (U2, Cure, Manic Street Preachers).La sua semplice ma entusiasman-te vicenda – lui è il primo frate nella storia della musica, ad aver firmato un contratto con la major - ha colpito la fantasia e l’attenzione di giornalisti di mezzo mondo che hanno raccontato la storia “della Voce di Assisi” del tenore seguace del Poverello, mentre le tele-visioni e le radio hanno fatto ascoltare ed ammirare la sua voce. Così, in un batter d’occhio, di Fra’ Alessandro si è parlato su tutti i quotidiani inglesi mentre i dirigenti di 25 paesi si davano convegno in un ufficio di Westminster per studiare le strategie di marketing.

Fra’ Alessandro: il tenore francescano che incanta il mondoFu “scoperto” dal produttore Mike Hedges firmò un contratto con la Decca (l’etichetta di Luciano Pavarotti) che cercava un nuovo tenore. Vive nel Convento della Porziuncola e le somme che riceve per i suoi concerti vanno all’Ordine dei frati minori che le utilizzano per finanziare le attività benefiche

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Where Umbria

Il video di Panis Angelicus che andò su Youtube ha sedotto le giornaliste, che hanno strizzato l’occhio al suo sex appeal da popstar.Frate Alessandro non è caduto nella trappola del successo ed è subito rien-trato in Porziuncola, dove ha ripreso la sua vita con i ritmi di sempre. La mu-sica è una passione ma le priorità sono quelle stabilite dall’ordine. Lui rispetta il contratto stipulato, rispondendo alle chiamate per i concerti e per le appa-rizioni in TV e alla radio ma, come si è detto, per il voto di povertà pronuncia-to al momento della sua consacrazione, non percepisce personalmente denaro, ma i proventi dei suoi concerti vanno all’Ordine dei frati minori francescani che li destinano per il finanziamento delle attività benefiche. Frate Ales-sandro è molto timido e si è trovato a disagio nei primi momenti d’impatto con il mondo dei media, con i giorna-listi che lo inseguivano e lo assillavano con interviste a mitraglia, e con i foto-reporter che gli tendevano l’agguato per coglierlo in tutte le sue manifestazioni e impegni in convento. La notorietà – nei primi tempi - gli aveva tolto la serenità, ma il pensiero che avrebbe potuto con-tinuare a coltivare la sua passione per la musica e per il canto – ovviamente con l’assenso dei suoi superiori – gli ha dato il coraggio di affrontare l’assalto dei cronisti. Rispondendo alle domande che una giornalista gli rivolgeva, alla presenza dei confratelli che seguivano le domande e annuivano alle risposte, Fra’ Alessandro disse, rivelando i momenti dell’arrivo della vocazione: “Studiavo musica già da sette anni quando ricevetti dal Si-gnore il voto della conversione. Fu un cambiamento nel mio modo di pensare, di sentire, di amare. La parola d’ordine, da quel momento in poi, fu: comunione e condivisione dell’amore. Il messaggio di Dio mi diceva di pensare agli altri, di farmi domande più che darmi risposte. Dopo qualche mese vidi un film su San Francesco e capii che quella era la vita che volevo, distacco da tutto e completa donazione a Dio”. Postulato, noviziato,

professione temporanea per quattro anni, infine professione solenne a vita; avrebbe accettato tutto anche se avesse dovuto rinunciare alla musica e al canto. ‘Ma c’è una provvidenza’, - disse con-tinuando ispirato- ‘Tu sei il Dio che opera meraviglie’, recita il salmo. E così non è stato difficile coltivare in conven-to la mia passione. È come quando si ha famiglia, ci sono delle priorità; prima gli altri, poi il tuo talento. È stato il so-stegno della comunità che mi ha spinto ad andare avanti. Per me è tutto nuovo e faticoso, non ce la farei senza l’aiuto dei frati”. Fra’ Alessandro è un competente cultore di musica: “Oltre alla lirica – ha detto - adoro Bach, l’elettronica, Philip Glass, Steve Reich e il gregoriano. Ma anche Michael Jackson, che è stato un innovatore, un rivoluzionario del canto. È un fenomeno che andrebbe studiato a fondo, come io ora sto studiando Amon Tobin, il dj brasiliano, e Björk”.Frate Alessandro – nei tempi liberi dai concerti – conduce con entusiasmo francescano la sua routine nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, accoglien-do molti dei sei milioni di visitatori che ogni anno si riversano ad Assisi e, durante il tempo libero, lavora da fale-gname, restaurando mobili, vecchi har-monium e pulpiti di legno. Intervistato ha detto: “La celebrità? Se non serve a rendere famoso l’amore di Dio, tutto questo è un fallimento”.

Giovanni Arcuri, il detenuto di Rebibbia che nel film dei fratelli Taviani (“Cesare deve

morire”) è il protanisnista, ha parteci-pato – alla Sala Frau di Spoleto – alla proiezione dell’opera dei registi pisani, programmata a conclusione del pro-gramma delle celebrazioni per San Sebastiano 2014, organizzate dalla Po-lizia Municipale di Spoleto per espri-mere la vicinanza della città ai detenuti e agli operatori degli istituti di pena. Arcuri (l’altro attore Cosimo Rega non ha potuto essere presente per motivi di salute) ha detto – che il ruolo svolto nel film “è stata un’esperienza emo-zionante, un’esperienza che ti cambia la vita”. La cultura, ha spiegato Arcuri nella introduzione al film (presentato criticamente dallo scrittore e giornali-sta Alfonso Marchese), rappresenta un fattore determinante per combattere i comportamenti devianti e per la co-noscenza del sé. Come spiega Cosimo Rega alla fine della pellicola “da quan-do ho conosciuto l’arte questa cella è diventata una prigione”.

Spoleto: “Cesare deve morire” il film dei fratelli Taviani proiettato alla Sala Frau

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Where Umbria

di Leo Cubia

Il giorno di Natale - in Eurovisione su Rai1 (dopo la benedizione Urbi et Orbi impartita da Papa Fran-

cesco) è andato in onda il tradizionale “Concerto di Natale” (28ma edizione) del Sacro Convento di Assisi, registra-to pochi giorni prima nella Basilica su-periore di San Francesco, alla presen-za dei Presidenti della Camera Laura Boldrini. e del Senato Piero Grasso e con loro la Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Catiuscia Ma-rini, i cardinali Giuseppe Bertello, pre-sidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Con-siglio della cultura. Presenti anche molte altre autorità, cittadini e tanti religiosi francescani.Fra gli affreschi di Giotto, sotto la dire-zione del maestro Steven Mercurio, si sono esibiti Arisa, Stacy Francis, Paul Sorvino e Il Volo, con il coro di voci bianche e Cantoria dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, diretto dal maestro Ciro Visco, e l’Orchestra Sin-fonica Nazionale della Rai. Fra i brani eseguiti, Hallelujah, White Christmas, San Francesco d’Assisi predica agli uc-celli e Astro del Ciel.

Con nomi importanti di tanti artisti conosciuti e applauditi – c’era pure quel trio “Il Volo”, che ci era piaciuto nelle esibizioni proposte, non ci sem-brava di averlo mai visto né ascoltato prima. Ignoranza nostra perché poi ci siamo accorti che quel trio – ma con altro nome - lo avevamo conosciuto sempre in una trasmissione della RAI e che di recente aveva fatto apparizioni applaudite in altrettante trasmissioni televisive.Il Trio “Il Volo” è infatti composto da quei “tenorini” che parteciparono con successo alla seconda edizione del ta-

lent show di Rai 1 “Ti lascio una can-zone”, condotta da Antonella Clerici. I tre ragazzi – allora imberbi - (Pietro Barone – 1993 di Naro; Ignazio Bo-schetto – 1994 siciliano di Marsala e Gianluca Ginobile 1995 di Roseto de-gli Abruzzi), si presentarono come so-listi alla gara televisiva, ben impressio-nando gli ascoltatori che apprezzarono (lo dimostrarono con i voti) l’ottima impostazione di voce dei tre ragazzi, due con voce tenorile uno con voce da baritono, e la loro spigliatezza sul palcoscenico. Fu Antonella Clerici e il Maestro che seguiva la preparazione

I “tenorini” hanno preso “Il Volo”. Gli applausi nella Basilica di AssisiScoperti da Antonella Clerici nel corso del talent show di Rai 1 “Ti lascio una canzone” e sono passati di successo in successo, richiamando (in diminutivo) nel pubblico il famoso trio (I tre tenori) composto da Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti

Il Trio “Il Volo” durante il Concerto di Natale nella Basilica superiore di Assisi

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dei concorrenti a pensare di utilizzare i tre ragazzi per formarne un trio. In-fatti i tre si esibirono in una successiva puntata del talent show facendo venire giù il teatro dagli applausi. Antonella Clerici li battezzò “I tenorini”, richia-mando (in diminutivo) il famoso trio (I tre tenori) composto da Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti. I tre ragazzi dopo la fortunata partecipazione a “Ti lascio una canzone”, si costituirono in grup-po musicale, e firmarono un contratto con l’etichetta Geffen Records per la pubblicazio-ne di un album sul mercato internazionale. Prima di assumere il loro nome de-finitivo, i tre cantanti sono stati ribattezzati Il Tryo e hanno partecipato all’in-cisione del brano We Are the World 25 for Haiti, pubblicato nel febbraio 2010 con lo scopo di rac-cogliere fondi a sostegno della popolazione colpita dal terremoto di Haiti.A pochi giorni di distanza, i tre cantanti si sono esibiti in qualità di ospiti al 60º Festival di Sanremo. Il loro primo al-bum, intitolato semplicemen-te “Il Volo”, è stato prodotto

da Humberto Gatica e Tony Renis e si è avvalso anche della collaborazio-ne dell’autrice Diane Warren. In Italia il debutto discografico del trio è sta-to pubblicato il 30 novembre 2010 e, dopo aver raggiunto la sesta posizione in classifica, è stato certificato disco d’oro dalla FIMI per le oltre 30.000 copie vendute.Il 17 maggio 2011 l’album è stato pub-blicato anche negli Stati Uniti e in Eu-ropa. Dopo alcune apparizioni televisi-ve, tra le quali un’esibizione dal vivo nel corso del talent show American Idol, l’album ha raggiunto la decima posi-zione nella classifica Billboard 200. Il Volo ha raggiunto la top 10 anche in Francia, Paesi Bassi e nella regione belga della Vallonia, mentre in Austria, dopo aver esordito in seconda posizio-ne, è arrivato fino alla vetta della classi-fica degli album più venduti. Il 7 giu-gno 2011 l’album è stato inoltre pub-blicato in un’edizione cantata in lingua spagnola. L’album ha in poco tempo raggiunto lo stato di disco d’oro an-che in Francia e in Olanda per aver venduto rispettivamente 50.000 e 25.000 copie. Nel settembre 2011 il trio ha ricevuto una nomination ai Latin Grammy Awards, nella categoria Miglior Nuovo Artista.

Il 17 dicembre scorso il trio è stato ospite all’edicolafiore di Fiorello per presentare il disco Il Volo - Buon Natale - The Christmas Album esibendosi con “Tanti auguri a te” in spagnolo “Que los cumpla feliz” per il comple-anno di Papa Francesco, “Santa

Claus Is Coming to Town”, “Il mondo di Jimmy Fontana”, “Woman in Love di Barbra Streisand”, “Feliz Navidad” di José Feliciano, “Nessun

dorma” e una divertente paro-dia in siciliano di “Daje de tacco, daje de punta”. Nello stesso giorno sono poi ospiti di Porta a Porta di Bruno Vespa insieme ad Antonella Clerici.A Natale sono stati ascoltati da spetta-tori di mezzo mondo, grazie al collega-mento assicurato da Eurovision.

“Il Volo” all’epoca di “Ti lascio una canzone” condotto da Antonella Clerici (foto sotto)

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di Attilio Navarra

Il 4 e il 5 Febbraio arriva al teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli il musical brillante e divertente, de-

dicato ai famosi studi di Cinecittà per la produzione di Christian De Sica e la regia di Giampiero Solari. Lo spetta-colo si snoda come un lungo racconto in un mondo magico che ci ha reso fa-mosi in tutto il mondo come Armani o la pizza. Nessuno meglio di Christian De Sica poteva ripercorrere la storia dei mitici Studios, un omaggio al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader ed ai telefoni bianchi. Christian ha ini-ziato a frequentare Cinecittà all’età di sette anni poi vi è tornato di nascosto alla sua famiglia quando ha iniziato a fare la comparsa e dove ha girato molti film. Christian è cresciuto con Rober-to Rossellini e i suoi figli e ha sposato la sorella di Carlo Verdone. Nella sua

vita professionale ha partecipato a decine di film da protagonista, raccogliendo, nella quasi to-talità, grandis-simo successo. Christian De Sica è non solo attore, ma autore, sceneggiatore, regi-sta. Ha raccolto delle tranche di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che ri-mangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, “Cinecittà” è uno spetta-colo scritto da Christian De Sica, Riccardo Cassini,

Marco Mattolini e Giampiero Solari, le musiche dal vivo sono dell’orchestra diretta dal maestro Marco Tiso, le co-reografie sono di Franco Miseria e la regia è di Giampiero Solari. Cinecittà: una sola parola che racchiude insieme un meraviglioso mondo, un secolo di storia del cinema fatta da geni dell’ar-te, ma anche da migliaia di comparse, fatta di indimenticabili musiche, parole e canzoni. Una storia che appartiene alla cultura italiana ma che è stata fon-damentale per tutto il cinema a livello

internazionale. Il rapporto fra Ci-necittà e Christian De Sica è

profondo già da prima della sua nascita grazie al pa-dre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Chri-stian cresce a Cinecittà prima da adolescente

come comparsa e poi da attore affermato vivendo la profonda trasformazione di Cinecittà che ora strizza l’occhio an-

che al mondo della televisione. Il musical

propone irresistibili racconti di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che ri-mangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, sul dop-piaggio improvvisato, ma anche canzoni ever-green enfatizzate dalle abili doti del Christian crooner ed entertainer. Con Christian sul palco una compagnia com-pleta, un corpo di ballo e un’orchestra di molti elementi. Christian De Sica vi apre i cancelli di Cinecittà e vi fa en-trare contemporanea-mente in due mondi magici: il cinema e il teatro.

Christian De Sica al Lyrick con il musical “Cinecittà”Racconti di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che rimangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, attori smemorati, e anche canzoni evergreen enfatizzate dalle abili doti del Christian crooner ed entertainer

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A Perugia con Musical Box i live di Elisa, Baglioni e Brunori SasSergio Piazzoli per la Stagione d’autore porta al PalaEvangelisti (21 e 24 Marzo) ed all’Afterlife (il 10 Aprile) un tris d’assi

di P.P.

Musical Box Eventi apre la seconda parte della stagione, quella relativa

al 2014, con un tris d’assi: Elisa, Clau-dio Baglioni e Brunori Sas. Tre nomi che si vanno ad aggiungere alla lista delle star che avevano già illuminato le serate musicali di Perugia e Assisi, alla fine del 2013: Modà, Negrita, Baustel-le, Max Pezzali e Max Gazzè.Adesso, tre nuovi nomi prendono posto nel cartellone della Stagione d’autore 2013 – 2014, promossa dalla struttura diretta da Sergio Piazzoli. Si parte ve-nerdì 21 marzo, al PalaEvangelisti, con l’unica tappa in Umbria de “L’anima vola tour” di Elisa per lanciare l’ultimo album, “L’anima vola” appunto, primo scritto interamente in italiano. Si rima-ne al palazzetto di Perugia per assiste-re al racconto di uno dei pilastri della storia della musica leggera italiana con il concerto umbro del “Con Voi tour”

di Claudio Baglioni, lunedì 24 marzo. Chiude la triade, questa volta all’Af-terlife, giovedì 10 aprile, sempre nel capoluogo umbro, Brunori Sas con “Il cammino di Santiago in tour”, tournée di lancio dell’ultima fatica dell’autore, al secolo Dario Brunori, dal titolo “Il cammino di Santiago in taxi”. Biglietti e prevendite sono tutti disponibili sui circuiti Ticket Italia e TicketOne.

Nel laboratorio Tieffeu di Mario Mirabassi (Teatro di Figura di Perugia,) si prepara il nuovo

spettacolo di burattini (dal titolo “Il Bartoccio estraterrestre”): che avrà per protagonista il Bartoccio, l’antica e sempre viva maschera perugina per far divertire e ridere sia i bambini che gli adulti. Lo spettacolo si terrà alla Sala dei Notari il sabato 1 marzo, a con-clusione delle Giornate del Bartoccio 2014. Insieme al Bartoccio, ritrovere-mo i personaggi storici del carneva-le perugino, come la Rosa, moglie di Bartoccio, il compare Mencarone, e poi altri personaggi divertenti e allu-sivi come Truffarello e Rubbagaline, il curato don Prospero, il dottor Ma-gnamacco, il brigadiere Schioppetto, Padron Canappa... Figurarono anche personaggi cittadini come il sindaco Vaselle (chiara allusione al sindaco Boccali) e l’ambientalista Ciurnello; ed altri noti personaggi cittadini, di cui non possiamo rivelare l’identità: ma è certo che la satira sarà esilarante e non risparmierà nessuno!

Mirabassi prepara lo spettacolo-satira con personaggi perugini

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di C.S.

Musica ControCorrente, il concorso musicale per artisti indipendenti - solisti, gruppi,

cantautori ed interpreti - apre il ban-do di concorso per la X edizione che si svolgerà il prossimo luglio in Umbria. L’edizione 2014 omaggia Mogol, auto-re di riferimento (Autore Controcor-rente) per i concorrenti che dovranno presentare oltre ad un brano inedito, un altro a scelta tratto dal vasto reper-torio del maestro che, nel corso della sua importante carriera, ha contribui-to in maniera rilevante alla discografia della musica leggera italiana. Oltre alla nota collaborazione con Lucio Battisti, di Mogol i brani più celebri interpre-tati da Mina, Caterina Caselli, Gian-ni Morandi, PFM, Bobby Solo, Little Tony, Dik Dik, Equipe 84, Fausto Le-

ali e tanti altri che i concorrenti avran-no il piacere di riscoprire. Nelle passate edizioni è stato reso omaggio a Gino Paoli, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Lucio Battisti, Bruno Lauzi, Samuele Bersani, solo per citarne alcuni. Le semifinali e le finali si svolgeranno dal 16 al 20 luglio 2014 nella Tenuta dei Ciclamini, splendido resort nel cuore dei boschi umbri, sede del Cen-tro Europeo Toscolano (CET); una borsa di studio della rinomata scuola di musica per autori e compositori è il primo premio assoluto del concorso Musica Controcorrente. Sono previ-sti altri premi in denaro sia nella fase

Semifinale sia nella fase Finale e rico-noscimenti offerti da sponsor e partner della manifestazione.Novità dell’edizione del decennale è l’apertura di Musica ControCorrente ad artisti delle nazioni appartenenti alla Comunità Europea. La richiesta di partecipazione al concorso avverrà inviando esclusivamente ON LINE, entro e non oltre il 28 febbraio 2014 un proprio brano inedito nella lingua della nazione di appartenenza. Il vin-citore del contest, che sarà ospitato per tre giorni in Italia, si esibirà nella gior-nata finale della 10^ Edizione.Il regolamento è disponibile sul sito internet ufficiale del concorso teso a valorizzare la musica d’autore e di qua-lità www.musicacontrocorrente.it. La domanda di iscrizione corredata della documentazione richiesta dovrà es-sere inviata all’organizzazione entro e non oltre il 31 MARZO 2014 (entro le ore 18.00) via posta ordinaria, via email o consegnata a mano negli uffici di Roma (Associazione “Musica Con-troCorrente” Largo Gen. Gonzaga del Vodice, 4 – 00195 Roma) ore Ufficio.

Bando per la decima edizione di “Musica ControCorrente”Semifinali e finali dal 16 al 20 Luglio del Centro Europeo Toscolano (CET) sede della Scuola di Musica di Mogol

Il primo appuntamento della sta-gione 2014 della programmazione riservata ai giovani artisti e giova-

ni curatori di Palazzo Lucarini Con-temporary di Trevi, è riservato a Lara Pacilio ed alla sua personale dal titolo “Pneuma” a cura di Maila Buglioni. La ricerca artistica di Lara Pacilio si carat-terizza per un inedito intreccio tra arte visiva, teatro e musica. Sua fonte ine-sauribile d’ispirazione è l’essere umano inteso come soggetto da investigare per esplorarne l’anima, i sentimenti e le emozioni provocate in particolari si-tuazioni di disagio col fine di esternar-le, renderle visibili attraverso differenti media artistici. Il progetto presentato

per Galleria Cinica è un ciclo di lavori imperniati sul concetto di follia, intesa come quella pazzia latente e nascosta in ognuno di noi ovvero come squili-brio psichico appartenente al mondo contemporaneo.

Rassegna Giovani Artisti. A Trevi mostra personale di Lara Pacilio

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Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) è un giovane e avido broker di New York. È passato dal vendere gelati ad essere il capo di un ufficio di stockbroker e ama il potere e ogni forma di eccesso. Dopo una prima caduta Jordan risale la china e fonda la Stratton Oakmont, agenzia di brokeraggio che rapidamente gli as-sicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici e droga. Ma Jordan ha anche la capacità di sperperare tutto quello che guadagna. Mentre conduce la sua attività con metodi piuttosto discutibili, vive una burrascosa relazione con la moglie (Margot Robbie) da cui ha due figli. Però negli anni Novanta il suo appeti-to insaziabile, la dissolutezza e la part-nership con il designer di scarpe Steve Madden ( Jake Hoffman) gettano il

suo nome nel fango. La perdi-ta della famiglia, degli amici e l’inchiesta dell’FBI sono per Jordan l’inevitabile conclusione.

REGIA: Martin ScorseseDURATA: 180 minGENERE: ThrillerPRODUZIONE: USAANNO: 2013

CAST: Leonardo Di Caprio, Jo-nah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Favreau, Jean Dujardin, Cristin Milioti, Jon Bernthal, Ethan Suplee, Shea Whigham

The Wolf of Wall Street

Leonardo Di Caprio

A quattro anni da Shutter Island, Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio di nuovo insieme sul grande schermo

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Rimasto orfano dopo la Seconda Guerra Mondiale, il piccolo Sebastien ritrova l’affetto grazie all’incontro con Belle, un bellissimo esemplare femmi-na di cane dei Pirenei, fuggito da un

padrone violento. Purtroppo gli abi-tanti di quei luoghi, ritengono l’ani-male pericoloso per il loro bestiame e per questo vogliono ucciderlo, ma i due, anche grazie al salvataggio di una famiglia ebrea in fuga dai tedeschi, riu-sciranno a far ricredere tutti coloro che non sono convinti della bontà di Belle.

Hannah Arend

Belle & Sebastien

Scappata dagli orrori della Germania nazista, la filosofa ebreo-tedesca Han-nah Arendt trova rifugio insieme al marito e alla madre negli Stati Uniti, grazie all’aiuto del giornalista america-no Varian Fry. Qui, dopo aver lavorato come tutor universitario ed essere divenuta atti-

vista della comunità ebraica di New York, comincia a collaborare con alcu-ne testate giornalistiche. Come inviata del New Yorker in Isra-ele, Hannah si ritrova così a seguire da vicino il processo contro il funzionario nazista Adolf Eichmann, rapito in Ar-gentina dal servizio segreto israeliano, da cui prende spunto per scrivere “La banalità del male”, un libro che andrà incontro a molte controversie.

REGIA: Margarethe von TrottaDURATA: 114 minGENERE: DrammaticoPRODUZIONE: Germania, Lus-semburgo, FranciaANNO: 2012

CAST: Barbara Sukowa, Axel Mil-berg, Janet McTeer, Julia Jentsch, Ul-rich Noethen, Michael Degen, Me-gan Gay, Nicholas Woodeson

REGIA: Nicolas VanierDURATA: 98 miniGENERE: CommediaPRODUZIONE: FranciaANNO: 2013

CAST: Tchéky Karyo, Dimitri Sto-roge, Margaux Châtelier, Félix Bos-suet, Jan Oliver Schroeder

Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) è un giovane e avido broker di New York. È passato dal vendere gelati ad essere il capo di un ufficio di stockbroker e ama il potere e ogni forma di eccesso. Dopo una prima caduta Jordan risale la china e fonda la Stratton Oakmont, agenzia di brokeraggio che rapidamente gli as-sicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici e droga. Ma Jordan ha anche la capacità di sperperare tutto quello che guadagna. Mentre conduce la sua attività con metodi piuttosto discutibili, vive una burrascosa relazione con la moglie (Margot Robbie) da cui ha due figli. Però negli anni Novanta il suo appeti-to insaziabile, la dissolutezza e la part-nership con il designer di scarpe Steve Madden ( Jake Hoffman) gettano il

suo nome nel fango. La perdi-ta della famiglia, degli amici e l’inchiesta dell’FBI sono per Jordan l’inevitabile conclusione.

REGIA: Martin ScorseseDURATA: 180 minGENERE: ThrillerPRODUZIONE: USAANNO: 2013

CAST: Leonardo Di Caprio, Jo-nah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Favreau, Jean Dujardin, Cristin Milioti, Jon Bernthal, Ethan Suplee, Shea Whigham

The Wolf of Wall Street

Leonardo Di Caprio

A quattro anni da Shutter Island, Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio di nuovo insieme sul grande schermo

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Nel 2028 la tecnologia robotica è una realtà. I droni vengono utilizzati da anni per scopi militari ma, in America, sono proibiti tra le forze dell’ordine. La Omnicorp vuole portare questa controversa tecnologia in casa scor-gendo un’opportunità d’oro. Quando

Alex Murphy, un bravo poliziotto di Detroit, viene gravemente ferito, Om-nicorp ne approfitta per dare vita a un agente di polizia metà uomo e metà robot. Il suo scopo è di dotare ogni città di un Robocop e riempire così le tasche dei propri soci. Ma dentro ogni macchina c’è ancora un uomo...

Khumba

Robocop

Khumba è una giovane zebra nata con la sfortuna di avere le strisce solo su metà corpo. Tra i suoi simili vige una grossa superstizione e, quando il branco lo accusa di essere la causa del-la siccità che sta piegando il deserto e minacciando la sopravvivenza degli animali, Khumba parte con un ener-

gico gnu e un esuberante struzzo alla ricerca della leggendaria fonte d’acqua magica dove, le prime zebre apparse sulla Terra, si immersero per ottenere la pelle a strisce. In questa coraggiosa ricerca attraverso il grande deserto di Karoo, Khumba affronta mille avven-ture e incontra tanti personaggi parti-colari. Dovrà vedersela soprattutto con un temibile leopardo con cui vivrà un combattimento epico per conquistare le tanto desiderate strisce.

REGIA: SudafricaDURATA: 83 minGENERE: AnimazionePRODUZIONE: ANNO: 2013

CAST: (voci versione originale) Liam Neeson, Jake T. Austin, Steve Buscemi, Annasophia Robb, Lauren-ce Fishburne, Greg Ellis, Richard E. Grant, Catherine Tate

REGIA: José PadilhaDURATA: GENERE: Azione, FantascienzaPRODUZIONE: USAANNO: 2013CAST: Joel Kinnaman, Gary Old-man, S.L. Jackson, Michael Keaton

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