Gita in umbria

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UMBRIA GITA DI 3 GIORNI IN PULLMAN DALL’17 AL 19 APRILE 2013 PERUGIA ASSISI SPOLETO GUBBIO Scuola Media “Pellegrino da San Daniele”

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UMBRIAGITA DI 3 GIORNI IN PULLMANDALL’17 AL 19 APRILE 2013

PERUGIA ASSISISPOLETO GUBBIO

Scuola Media “Pellegrino da San Daniele”

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PERUGIA ASSISISPOLETO GUBBIO

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PERUGIA

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La Cattedrale di San Lorenzo a Perugia

I lavori per la costruzione della Cattedrale intitolata a San Lorenzo, uno dei Santi patroni della città, iniziarono nel 1345 e si conclusero nel 1490. Sia la fiancata laterale che la facciata principale, però, sono rimaste incomplete. La fiancata laterale si affaccia sulla Fontana Maggiore, e una trama geometrica di rombi di marmo rosa e bianco ne decora solo il lato inferiore. La facciata principale, invece, si affaccia su Piazza Danti ed è caratterizzata da un portale barocco del 1729. L'interno, di impronta tardogotica, presenta tre navate di uguale altezza, divise da possenti pilastri. Le decorazioni furono completate nel XVIII secolo e, tra queste, spiccano La Deposizione di Federico Barocci, la vetrata policroma del XVI secolo di Arrigo Fiammingo e il Monumento Funebre in onore del vescovo Andrea Baglioni realizzato da Urbano da Cortona. Nel chiostro della Cattedrale potrete visitare il Museo Capitolare, sede di importanti opere d'arte.

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La Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia

Lungo Corso Vannucci, agli ultimi piani del Palazzo dei Priori ha sede, dal 1878, la Galleria Nazionale dell'Umbria. La Galleria ospita uno dei patrimoni artistici più completi e ricchi di tutta la regione. Le opere coprono un periodo che va dal XIII al XIX secolo e sono organizzate secondo un esaustivo percorso cronologico: al terzo piano sono raccolte le opere che vanno dal XIII al XV secolo; mentre al secondo piano quelle dal XVI al XIX secolo. A differenza degli altri grandi musei italiani e stranieri, nella Galleria Nazionale dell'Umbria i capolavori sono raccolti in uno spazio piccolo, quindi si susseguono senza sosta. Si ammirano in un solo sguardo le madonne e i politici della pittura fiorentina e senese del 1400, accanto ai capolavori del Rinascimento, i pezzi unici dell'oreficeria umbra. Fra tutti, spiccano capolavori di Duccio di Buoninsegna, Piero della Francesca, Beato Angelico, Pinturicchio e Perugino In più, raccolte monografiche dedicate all'oreficeria, alla grafica antica, alla topografia e ai tessuti umbri arricchiscono la raccolta.

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Rocca Paolina a Perugia

Decantata in una celebre poesia di Giosue Carducci, la Rocca Paolina è un'antica fortezza voluta dal Papa Paolo III e realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane. L'intento del Papa, in cui era ancora vivo il ricordo del Sacco di Roma, era quello di rendere la città sicura e di creare, così, un rifugio efficiente come lo era stato Castel Sant'Angelo. La sua costruzione rese necessaria la distruzione di più di cento case ma anche di monasteri e chiese, soprattutto di proprietà della famiglia Baglioni, odiatissima dal Papa. La Rocca è stata simbolo dell'autorità papale fino al 1860, anno in cui venne abbattuta in seguito all'annessione al Regno d'Italia. Di quell'antica costruzione sono visibili un tratto delle mura di sostegno ed il bastione che incorpora Porta Marzia. La parte più suggestiva di quel che resta della Rocca Paolina sono i sotterranei, in particolare le scale mobili che dal parcheggio di Piazza Partigiani attraversano la Rocca sotto il porticato laterale del Palazzo del Governo (1870, sede della Provincia) e arrivano in Piazza Italia.

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L'Oratorio di San Bernardino a Perugia

L'Oratorio fu voluto dai frati Francescani in onore di San Bernardino da Siena, la cui predicazione aveva infiammato i perugini in diverse occasioni. La splendida facciata policroma è opera di Agostino di Duccio che, utilizzando materiali differenti, riuscì a creare una vera e propria sinfonia di colori che esplode in un affascinante gioco di riflessi. In un fine ricamo di pietre e marmi, Agostino di Duccio era riuscito a glorificare Bernardino e a narrare i suoi miracoli. L'opera di Agostino è il più insigne monumento rinascimentale di Perugia. Un doppio portale immette il visitatore nell'interno dall'impianto gotico, il cui altare è costituito da un sarcofago paleocristiano del IV secolo che raccoglie le spoglie del beato Egidio, compagno di San Francesco. Dietro l'altare, un altro portale introduce nell'Oratorio di Sant'Andrea con un soffitto a cassettoni e dipinti del XVIII e XIX secolo.

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Piazza IV Novembre E’ considerata una delle più belle piazze d’Italia ed è il centro monumentale della

città di Perugia. Attorniata da eleganti ed interessanti edifici, vede sorgere nel mezzo la meravigliosa Fontana Maggiore , realizzata nella seconda metà del ‘200 da Nicola e Giovanni Pisano e Fra’ Bevignate da Perugia. Sulla Piazza, alta su una gradinata, sorge la fiancata delle trecentesca Cattedrale di San Lorenzo , con la bella decorazione in marmi rosati. L’interno è assai interessante ed offre pregevoli opere d’arte. Sulla parte opposta della piazza, di fronte alla Cattedrale, sorge lo stupendo Palazzo dei Priori che allunga il suo fianco curvilineo su Corso Vannucci . Esso rappresenta uno degli esempi più raffinati ed interessanti dell’architettura gotica. Venne in parte realizzato alla fine del XII secolo, in parte all’inizio del XIII. La facciata è caratterizzata da una grande scalinata che dà accesso alla Sala dei Notari . In alto, poggianti su delle mensole, i simboli di Perugia: il grifo ed il leone. La Galleria Nazionale dell’Umbria , che occupa parte dell’interno del Palazzo dei Priori, costituisce la più importante e ricca raccolta di pittura umbra. Al pianterreno del Palazzo dei Priori si trovano poi la Sala del Collegio della Mercanzia e quella del Collegio del Cambio . La prima, completamente rivestita in legno, era adibita alle riunioni dei Consoli della Mercanzia; la seconda alle riunioni dei Cambiatori, ossia dei banchieri che praticavano il cambio delle monete. Parallelamente a Piazza IV Novembre ed a Corso Vannucci si apre Piazza Matteotti.

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Fontana Maggiore La Fontana Maggiore, uno dei principali monumenti di Perugia, è situata al

centro di Piazza IV Novembre (già Piazza Grande) e riceve da più di 800 anni l'acqua dal monte Pacciano.

Fu progettata tra il 1275 ed il 1278 da Nicola Pisano (con la collaborazione di frà Bevignate da Cingoli per la parte architettonica e di BoninsegnaVeneziano per la parte idraulica) e venne eretta per celebrare l'arrivo dell'acqua nell'acropoli della città grazie al nuovo acquedotto, che convogliava nel centro di Perugia le acque provenienti dal monte Pacciano, situato a pochi km dalla città.

La Fontana venne danneggiata dal terremoto del 1348, con conseguente ricostruzione arbitraria dell'ordine dei pannelli; è stata sottoposta a restauro una prima volta nel 1948-49 e poi ancora nel 1995-99.

La fontana, predisposta in bottega e poi montata al centro della piazza, fu realizzata in pietra di Assisi. È costituita da due vasche marmoree poligonali concentriche sormontate da una tazza bronzea ornata da un gruppo bronzeo di Ninfe dal quale sgorga l'acqua.

La fontana ha la decorazione incentrata in 50 bassorilievi e 24 statue con cui Nicola Pisano e il giovane figlio Giovanni ornarono le due vasche poligonali concentriche.

Nella vasca inferiore sono rappresentati i Mesi dell'anno con i segni zodiacali e le scene della tradizione agraria e della cultura feudale, le Arti liberali e personaggi della Bibbia e della storia di Roma.

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SPOLETO

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Il Teatro Romano (I sec. a.C.), eloquente testimonianza della Spoleto romana, è stato riportato alla luce tra il 1954 e il 1960. Fu individuato nel 1891 da Giuseppe Sordiniattraverso un disegno cinquecentesco che lo collocava nell'area del convento di Sant'Agata. Oggi è inserito nel complesso che ospita il Museo Archeologico Statale ed è ancora utilizzato per spettacoli e rappresentazioni varie. L'accesso si trova lungo via Sant'Agata ma la vista d'insieme si coglie fin dall'esterno.

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Casa RomanaIn via Visiale, tra via del Municipioe via Saffi, sorge la Casa Romana,posta su un terrazzamentoimmediatamente superiore aquello del foro. Scoperta daGiuseppe Sordini nel 1885 escavata tra la fine dell'Ottocentoe il 1914, appartenne ad unpersonaggio economicamente esocialmente rilevante nellaSpoleto del I sec. d.C., forse aVespasia Polla, madredell'imperatore Vespasiano.Sitratta, in ogni caso, di unapregevole abitazione signorile ilcui schema architettonico riflettequello classico delle abitazionipatrizie romane. Sono infattipresenti l'atrio, dotato di unbacino di raccolta delle acquepiovane (impluvium), il tablinum,il triclinium, il peristilium, nonchécubicula e alae. Tutti gli ambientisono pavimentati a mosaico; inqualche punto sono visibili traccedi affreschi. Sopra l'area dellacasa, si erge il Palazzo delComune.

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Rocca Albornozianae Ponte delle Torri

La Rocca sorge sulla sommità del Colle Sant'Elia, in posizione strategica e dominante tutta la vallata. Fu edificata a partire dal 1359, nell'imminenza del rientro definitivo della sede papale da Avignone a Roma, nell'ambito della realizzazione, affidata al cardinale Egidio Albornoz, del sistema difensivo finalizzato a riportare l'autorità papale nei territori della Chiesa dopo la cattività avignonese. Il monumento è un complesso fortificato dall'allungata forma rettangolare, scandito da sei torri e con due ampi cortili interni; fu concepito per svolgere anche funzione di rappresentanza e residenziale per i rettori del Ducato, i governatori della città e i legati pontifici. La Rocca perse, poi, progressivamente la funzione residenziale e nel 1816 fu trasformata in penitenziario, uso che assolverà fino al 1982. In quell'anno furono avviati gli imponenti lavori di recupero e restauro (ad oggi ancora non del tutto ultimati) che hanno restituito agli ambienti l'immagine originaria, pur con le inevitabili perdite evidenti, soprattutto, nelle lacune delle decorazioni

pittoriche.

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Eretto alla fine delTrecento,probabilmente suiresti di unaprecedente strutturaromana, Il Ponte, trale più grandicostruzioni inmuratura dell'etàantica (alto ben 80metri e lungo circa280) aveva funzionidi acquedotto, eracioè destinato aportare in cittàl'acqua del monte.

Ponte delle Torri

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FU EDIFICATO PER VIGILARE IL PONTE E AL SUO INTERNO ESISTEVANO SERBATOI D'ACQUA CHE ALIMENTAVANO UN MULINO COMUNALE ATTIVO FINO AL XIX SECOLO.

Fortilizio dei Molini - Secoli XIII-XIV

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CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA

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Lungo via Saffi, su cui affaccia il prospettosettentrionale del palazzo Comunale, si apre lasuperba vista della Cattedrale: ricostruita alla fine delXII sec., sostituì l'antico edificio di S. Maria delVescovato, dell'VIII – IX sec., eretto sull'area di unprimitivo tempio cristiano dedicato al martirePrimiano. Sulla facciata, impreziosita dal mosaico diSolsterno, si aprono le arcate del portico fattorealizzare nel 1491 da Ambrogio Barocci, celebremaestro che aveva lavorato nella splendida residenzaducale di Urbino al fianco di Francesco di GiorgioMartini. L'utilizzo di materiali cromaticamentecontrastanti – le pietre bianca e rosata dei montiintorno Spoleto – fa cogliere a pieno l'effettochiaroscurale e la minuzia decorativa dei rilievi eseguitida maestranze lombarde esperte in questo tipo di arte,come testimoniato dai documenti conservati negli

archivi.

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PALAZZO COLLICOLA E LE COLLEZIONI D'ARTE

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CHIESA DI SAN GREGORIO

MAGGIORE E PONTE

SANGUINARIO NELL'ANIMATA PIAZZA GARIBALDI, SUL LATO OPPOSTO AL MONUMENTO

DEDICATO ALL'EROE DEI DUE MONDI, SI TROVA LA CHIESA DI S. GREGORIO MAGGIORE. L'EDIFICIO FU ERETTO

TRA LA FINE DELL'XI E IL XII SEC. SUL LUOGO DI UNA PRIMITIVA CHIESA CON ANNESSA AREA CIMITERIALE, DI

CUI RIMANE TRACCIA IN ALCUNI ELEMENTI COME I CAPITELLI DELLA

CRIPTA.

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BASILICA DI S. SALVATORE (PATRIMONIO DELL’UNESCO)

E CIMITERO MONUMENTALE

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Dedicata in origine ai martiri spoletini Concordio e Senzia, la chiesa fa parte di una serie di basiliche paleocristiane sorte intorno a Spoleto nei primi secoli dell'epoca cristiana. L'attuale dedicazione testimonia l'importante ruolo assunto dalla basilica durante la dominazione longobarda, vista la particolare devozione di questo popolo al Salvatore.

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LA FONTANA È UNA DELLE PIÙ CARATTERISTICHE DELLA CITTÀ ED È CHIAMATA DAGLI SPOLETINI SEMPLICEMENTE "IL MASCHERONE", PER VIA DELLA IMPONENTE MASCHERA UMANA CORONATA DI ALLORO DALLA CUI BOCCA FUORIESCE IL FORTE GETTO D'ACQUA. UN'ISCRIZIONE INFORMA DI UN RESTAURO EFFETTUATO NEL 1736 ALL'EDICOLA CHE INCORNICIA LA VASCA E LA MASCHERA, LE QUALI SONO INVECE SEICENTESCHE. SULLA DESTRA È UN'ALTRA PICCOLA FONTANELLA CHE RECA L'ISCRIZIONE BIBE VIATOR, UN INVITO A DISSETARSI ALLE SUE FRESCHISSIME ACQUE RIVOLTO AL VIAGGIATORE.

Fontana del Mascherone -Secoli XVII-XVIII

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GUBBIO

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IL TEATRO ROMANO

Il Teatro Romano di Gubbio si trova alla periferia della città, presso le antiche terme. Fu costruito nell'ultimo periodo della Roma repubblicana, quindi a metà del primo secolo a.C.

Era uno dei maggiori teatri dell’impero romano. Col suo diametro di 70 metri, la parte riservata al pubblico, cioè la "cavea", poteva ospitare più di seimila spettatori. La "cavea" originaria era molto più alta dell'attuale, ma praticamente nulla resta della parte superiore.

Il Teatro fu gravemente danneggiato nell’VIII secolo, durante l'occupazione longobarda. Nell'alto Medioevo, quando il teatro fu considerato una cava da cui trarre le pietre per ricostruire la città dopo le distruzioni barbariche, D’estate, vengono rappresentate grandi opere classiche.

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La basilica di Sant’Ubaldo

La Basilica di Sant’Ubaldo sorge sulle pendici del Monte Ingino.Essa risale al XII secolo e fu restaurata nel Cinquecento dai Canonici Regolari Lateranensi: fu anche costruito l’annesso convento. Verso la fine del Settecento fu affidato ai Padri Passionisti e, nel 1816, ai Frati Minori.Rappresenta il cuore religioso, storico e folcloristico della città. La Basilica conserva i ceri con cui si corre – il 15 maggio di ogni anno – la famosa "Corsa dei Ceri".Una manifestazione cittadina, folcloristica e religiosa insieme, si svolge in onore del santo patrono e si conclude alla Basilica stessa. L’esterno della Basilica è semplice e allo stesso tempo suggestivo, privo di particolari ornamenti, sulle pareti s’intravedono ancora frammenti di affreschi cinquecenteschi, e da uno stupendo portale finemente scolpito. L'interno è diviso in 5 navate.

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Il palazzo dei Consoli Il più importante edificio di Gubbio è senza

dubbio lo storico Palazzo dei Consoli. Il Palazzo prospetta su Piazza Grande, è fra i meglio conservati in Italia ed è stato considerato l’unico che possa competere con il palazzo della Signoria di Firenze. Un’iscrizione indica che la i lavori iniziarono nel 1332. L’opera terminò nel 1346 e fu subito la residenza della suprema Magistratura cittadina. Architetto fu quasi certamente l'eugubino Matteo di Giovannello, detto Gattapone. L'edificio ha la forma di un parallelepipedo. Tutta la mole è sorretta da grandi e robuste arcate e da volte. Le mura sono di pietra calcare, bruna.La facciata volge ad oriente ed è aperta dal portale, che si trova alla sommità di una scalinata, e da una serie di finestre nella parte più alta. Il palazzo è terminato in alto da un ballatoio scoperto. Sull'angolo sinistro della facciata s'innalza la torre della campana. Il primo piano è occupato dal grande salone che serviva alle adunanze popolari. Un’arditissima scala conduce alle sale superiori. Dai primi anni del Novecento, il Palazzo dei Consoli ospita il Museo Civico e la Pinacoteca Comunale.

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La Chiesa di San Francesco

Si trova in Piazza Quaranta Martiri, dove – nel Medioevo –sorgeva la residenza degli Spadalonga; la famiglia che accolse amichevolmente ed ospitò Francesco d’Assisi, quando il Poverello lasciò la casa paterna. L’edificio fu costruito nella seconda metà del Duecento. La facciata è rivolta a nord-est, secondo i canoni francescani; essa presenta un bel portale e un piccolo campanile a pianta ottagonale: è l’unica in città ad avere una navata centrale e due navate laterali.

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Assisi: patria di Francesco Francesco nacque ad Assisi tra il 1181 o

1182 e morì nel 1226. Figlio di Pietro di Bernardone, un ricco mercante di stoffe, in gioventù condusse una vita spensierata e mondana e fu istruito in latino e in francese. Partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, fu fatto prigioniero durante la battaglia di Collestrada e tenuto prigioniero per più di un anno. Tornato ad Assisi, nel 1207 dopo un periodo di meditazione avviene lo strappo con il padre, che lo aveva accusato davanti al vescovo, di dissipare i propri averi, regalandoli ai poveri e di vestire di soli stracci, ridicolizzando la famiglia. In quella occasione, Francesco si spogliò degli abiti che indossava affermando che da allora non avrebbe più invocato il padre Pietro ma "il Padre Nostro che è nei cieli".

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Gubbio: sua seconda patria

Ricoperto di un misero camiciotto sul quale tracciò con il gesso una grande Croce. Francesco parte da Assisi e si rifugia a Gubbio dove abita la famiglia degli Spadalonga. Con uno dei figli di Bernardo Spadalonga, Francesco era diventato amico durante la prigionia a Perugia, dopo la sconfitta di Collestrada.

Sulla strada per Gubbio lungo il percorso oggi chiamato: "Sentiero Francescano della Pace", nei pressi di Caprignoneincontra dei briganti che lo picchiano e lo gettano in una fossa piena di neve. Stanco ed affamato Francesco si ferma all'abbazia di S.Verecondo (oggi abbazia di Vallingegno) dove si trattiene alcuni giorni costretto dal maltempo. Poi prosegue per Gubbio, dove viene accolto dalla famiglia Spadalonga e a Gubbio vi rimane per qualche mese. Durante il soggiorno a Gubbio S. Francesco compì alcuni miracoli tra cui la guarigione di una donna con le mani rattrappite. Gubbio sarà spesso tappa, nei suoi viaggi. La prima dimora a Gubbio di Francesco e dei suoi frati fu S. Maria della Vittoria (detta Chiesa della Vittorina perché in quel luogo gli Eugubini avevano ottenuto la vittoria nell'853 contro i Saraceni

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L'incontro

con il lupo

Durante uno dei suoi viaggi a Gubbio giunse a S. Francesco notizia di un lupo che terrorizzava gli abitanti e si spingeva fino alle vicinanze delle abitazioni.

S. Francesco incontra il lupo e lo ammansì. L'episodio è raccontato nei "Fioretti".

All' addomesticamento del luposono stati attribuiti diversi significati: c'è chi sostiene che il lupo simboleggi il peccato, l'avidità e la ferocia, altri una meretrice, altri ancora un indemoniato.

Ma la maggior parte della gente di tutto il mondo ritiene che si tratti di un vero e proprio lupo. Molte prove hanno come fulcro la chiesetta di S. Francesco della pace (oggi detta "dei muratori" ) costruita nel luogo della grotta dove, secondo la tradizione, per due anni visse e morì il lupo.

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MONTEFALCO

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Montefalco, posto in una posizione dominante sulle valli del Topino e del Clitunno, offre la vista di un ampio panorama delle terre umbre. La città di Montefalco domina dal suo colle la pianura che si stende da Spoleto fino a Perugia. Da tale posizione panoramica deriva anche il nome di ringhiera dell'Umbria. E' il luogo ideale da cui partire per visitare l'Umbria, perchèè ben collegata a tutti i principali centri come Foligno e Spoleto, entrambi raggiungibili in un quarto d'ora di viaggio.

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CASTELLO DIMONTEFALCO

L'antico Falisco assunse l'aspetto di un "castrumromano", razionalmente impostato, di cui si possono riconoscere il cardo e il decumano massimo. Dopo la caduta dell'impero, Coccoronedivenne l'instabile confine tra Longobardi e Bizantini. Poco dopo il Mille, il castello fu circondato da mura. Nel 1240 ospitò Federico II ed il figlio: per l'occasione fu eretta la porta ad arco ogivale, sopra la quale campeggiano la croce e l'aquila imperiale, e il nome del podestà, Lopardo. Nel 1324, fu costruita la seconda e più ampia cerchia di mura, intramezzata da torrioni, bastioni e spalti che dettero al castello l'aspetto di una fortezza inespugnabile. Della rocca rimangono vestigia significative con buona parte della cinta muraria, prima merlata guelfa poi ghibellina, con quattro porte: Camiano, Della Rocca, Il Verziere e Federico II e una torre angolare quadrata. Delle porte, il Verziere rimane la più imponente, sormontata da beccatelli e merli ghibellini. Dell'antica struttura medievale restano all'interno notevoli reperti: le vie caratteristiche, il palazzo del Popolo eretto nel 1270,(e oggi sede municipale) ed alcune abitazioni trecentesche. L'importanza strategica e difensiva del castello fu sempre notevole, come pure la sua posizione che nel 1568 meritò l'appellativo di "Ringhiera dell'Umbria".

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Piazza del Comune

Già chiamata Campo del Certame e più tardi Piazza dei Cavalieri è un grande invaso quasi circolare al centro dell‘abitato e contemporaneamente al punto più alto, sul quale convergono le principali direttrici provenienti dalle quattro porte, circondato dai palazzi delle famiglie nobili e dominato dal Palazzo Comunale. Nel 1270 l‘edificio venne ricostruito e poi rimaneggiato e ampliato più volte: evidente è il loggiato quattrocentesco e la torre comunale dalla quale si gode di una vista superba. Le mura cittadine, stupendamente conservate presentano quattro porte d'ingresso. Della costruzione duecentesca rimane solo una bifora sul lato destro. Il portico venne aggiunto nel XV sec., la torre e il timpano con orologio solo nel XIX secolo. Nella antica Sala del Consiglio, ora sala di lettura della Biblioteca, vi è un affresco della Madonna in Maestà, attribuibile al pittore folignate Giovanni di Corraduccio (XV sec.).

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CHIESA DI S. LUCIA, UNA CHIESETTA ROMANICA DEL XII SEC., DOCUMENTATA GIÀ NEL 1220, FONDATA DAI BENEDETTINI DELL‘ABBAZIA DI S. STEFANO DI MANCIANO DI TREVI E SUCCESSIVAMENTE DIPENDENTE DAL PRIORATO BENEDETTINO DI S. MARIA DI TURRITA, INSIEME A QUEST‘ULTIMA NEL 1295 PASSÒ IN PROPRIETÀ AL CAPITOLO DEL DUOMO DI SPOLETO, CHE LA LASCIÒ ABBANDONTA. NEL 1793 IL COMUNE DI MONTEFALCO TENTÒ DI OPPORSI ALLA DEMOLIZIONE DELLA PARTE POSTERIORE PERICOLANTE E DA ALLORA È RIDOTTA ALLA SOLA PARTE ANTERIORE. LE SUE ANTICHE DECORAZIONI PITTORICHEANDARONO DISTRUTTE A CAUSA DEL CROLLO DEL TETTO; NEL 1926 E NEL 1977

FU RESTAURATA.

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EX CHIESA DI S. FRANCESCO. ESSA RAPPRESENTA UNO DEI SACRARI DELL'ARTE ITALIANA, UN PUNTO DI RIFERIMENTO INSOSTITUIBILE PER LO STUDIO DELLA PITTURA UMBRA, PRESENTE IN TRE SECOLI DI EVOLUZIONE E NEI SUOI MONUMENTI MIGLIORI E PIÙ SIGNIFICATIVI. LA CHIESA FU COSTRUITA DAI FRATI MINORI FRA IL 1335 E 1338. IL PORTALE RISALE AL 1555, MENTRE LA BIFORA SOPRA A ESSO FU AGGIUNTA SOLO NEL 1876, INSIEME AL RIFACIMENTO DELLA FACCIATA. ALL'INTERNO È ANCORA STUPENDAMENTE CUSTODITA L'ABSIDE CENTRALE AFFRESCATA DA BENOZZO GOZZOLI NEL 1452 E NARRANTE LA STORIA DELLA VITA DI SAN FRANCESCO.

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