Adesso vivo in umbria
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Transcript of Adesso vivo in umbria
a cura di
Margarete Berg, Antonella Galizia,
Eugenia Natalino, Ilaria Pitaro
e Rosaria Sorrenino
Adesso vivo in Umbria
Come usare la lingua italiananelle più ipiche situazioni
di vita quoidiana
Realizzato dall’Associazione di promozione sociale“Orizzonte” di Cità della Pieve
In collaborazione con il Cesvol di Perugia
2
CesvolCentro Servizi Volontariato
della Provicia di PerugiaVia Sandro Penna 104/106
Sant’Andrea delle Fratte06132 Perugia
tel. 075.5271976fax. 075.5287998
Sito Internet: www.pgcesvol.netVisita anche la nostra pagina su
Info e contatti:[email protected]
Con il Patrocinio della Regione Umbria
Edizione: Giugno 2011Progetto grafico: Sebastian Rundy
Videoimpaginazione e realizzazione progetto grafico: Chiara Gagliano
Fotografie di Giorgio Wolfensberger - www.kommedia.net
Disegni di Martina Lattanzi
Stampa: Digital Point (Ponte Felcino)
Tutti i diritti sono riservatiOgni riproduzione, anche parziale è vietata
ISBN: 978-88-96649-10-7
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INDICE
Prefazione 5
Introduzione 7
Il nostro progeto 9
Parte 1: Il mio paese – la mia cità
Italia - il mio paese 11Umbria - la mia regione 13Cità della Pieve - la mia cità 15Il nostro comune 17L’ospedale 21La farmacia 23La scuola 25La vita religiosa 26La Biblioteca pubblica 28Le Associazioni di volontariato 31Eveni e fesività 34Muoversi 39
Parte 2: Dieci lezioni in un CD
Teresa si presenta e il nostro CD 43
Parte 3: Ed ora un po’ di grammaica…
I sostanivi 47Gli aricoli 50Gli aggeivi 53Le preposizioni 56I pronomi 60I verbi 63Il calendario 91I mesi e i giorni della seimana 92Le pari del giorno e le stagioni 93Associazione Orizzonte 94
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« Tui gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e dirii.
Essi sono dotai di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri
in spirito di fratellanza. »
(Il primo aricolo della Dichiarazione universale dei dirii umani)
Ogni paese che accoglie gli immigrai ha il dovere di garanire “ i dirii individuali, civili,poliici, economici, sociali, culturali di ogni persona”. I dirii dell'individuo vanno quindisuddivisi in due grandi aree: i dirii civili e poliici e i dirii economici, sociali e culturaliper questo il dirito alla lingua dovrebbe essere il primo ostacolo che ogni Paese, cheaccoglie un essere umano all’interno della sua comunità, sia pronto ad affrontare
Questa pubblicazione nasce dall’idea di un corso di formazione di Lingua Italiana perstranieri svoltosi nel 2009 dalla collaborazione tra il Servizio Formazione Cesvol e l’As-sociazione culturale Orizzonte. Il corso aveva l’obieivo di far apprendere ai partecipanistranieri le parole della quoidianità, per facilitare i rappori lavoraivi, sociali, amicali eper rendere più spontanei i processi di socializzazione nel nuovo Paese di appartenenza.Il manuale è un vade mecum della lingua italiana che ha la piccola pretesa di poter es-sere fruibile da tute le persone di ogni età e “sapere”, perché caraterizzato non soloda testo ma anche da disegni, immagini e simboli che si ritrovano nelle nostre cità enelle nostre consuetudini. Da tempo il Servizio Formazione Cesvol promuove ed acco-glie percorsi di lingua, di mediazione culturale, di tradizioni popolari, perché conoscerela cultura, la ritualità, le usanze di un popolo immigrato e di quello che accoglie è sicu-ramente la base per creare o migliorare la coesistenza tra persone diverse.
Responsabile Dr.ssa Elisabeta BerelliniServizio formazione CesvolVia Sandro Penna 104/106 – Loc. Sant’Andrea delle FrateTel. 075.5271976Fax [email protected]
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Introduzione
Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura.
Tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura.
J.W . von Goethe
Nelle società contemporanee la migrazione, nelle sue inscindibili componenti di emi-grazione ed immigrazione, si presenta come un campo di studi privilegiato per le scienzesociali, in quanto la molteplicità e la contradditorietà dei contesti culturali, sociali e po-litici nei quali i processi migratori si determinano, tende a rompere gli equilibri dellecomunità nazionali, portando ad un ripensamento delle relazioni tra Cittadinanza eStato, tra Nazione e Nazionalità, tra quest’ultima e la Cultura.Possiamo, così, affermare che i movimenti migratori contemporanei sono giocati su diuna relazione di scompenso che spinge lo spostamento da un polo all’altro: dai paesidi un mondo cosiddetto in via di sviluppo, verso quelli di un mondo sviluppato ed indu-strializzato.È all’interno del sistema culturale egemone e quindi del Paese d’immigrazione che, per-tanto, verrà affrontato il problema delle diversità culturali.Infatti, dopo aver attraversato il confine burocratico istituzionale relativo alla normativadel Paese d’immigrazione, il migrante si trova nella condizione di dover affrontare unaltro confine,ancora più problematico e contradditorio, ovvero quello proprio delle dif-ferenze culturali.In altre parole, come scrive l’antropologo Iain Chambers:
«Quando l’Altro non è più tenuto a distanza, ma comincia ad apparire costantementequi, quando l’incontro tra culture, storie, religioni e lingue diverse non è più episodico,non è limitato alle zone di contatto dell’epoca coloniale, ma emerge al centro della no-stra vita quotidiana, nelle nostre città e nelle nostre culture, la ragione occidentale deveripensare i propri punti di riferimento, le proprie fondamenta, aprirsi a prospettivenuove e a nuovi percorsi nell’incontro con l’alterità, nel confronto con voci, identità, ra-gioni e poteri differenti. »
In quest’ottica una lingua non è soltanto un insieme di suoni, ma un sistema organizzatodi simboli, che esprimono pensieri e sentimenti del gruppo che parla e che rendonopossibile definire, descrivere e classificare il mondo che ci circonda ed in cui viviamo.
Allo stesso tempo tale sistema simbolico non è cristallizzato nel tempo, ma può esserecontinuamente arricchito e modificato, in una visione della lingua che consideri i par-lanti come attori sociali.
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Pertanto uno studio della lingua non può limitarsi all’analisi delle regole grammaticalio degli aspetti formali, ma deve necessariamente pensare ad essa come ad un atto so-ciale, poiché le parole che pronunciamo, acquistano valore grazie all’interazione quo-tidiana tra le persone, prevedendo un modo culturalmente condiviso di conversare edi rispondere nei vari ambiti della vita.
Perugia, Giugno 2011
Ilaria Pittaro
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Il nostro progetto
Il progetto Libro è stato pensato traendo spunti ed insegnamenti dalle esperienze vis-
sute, cercando di arricchire e diversificare il nostro insegnamento, per andare sempre
più incontro ai bisogni concreti di tutti quei cittadini stranieri che si trovano a dover la-
vorare e vivere in un Paese spesso profondamente diverso da quello d’origine. Lo scopo
del nostro lavoro è quello di migliorare le loro competenze linguistiche, ma anche di
favorire una loro reale integrazione nel tessuto sociale, attraverso una conoscenza più
attenta e mirata delle strutture, dei servizi e delle dinamiche sociali della comunità nella
quale vivono e con la quale devono necessariamente entrare in relazione.
Dalla nostra esperienza è nata l’esigenza di disporre di materiale didattico specifico,
che offrisse al cittadino straniero la possibilità di imparare la lingua italiana attraverso
materiale autentico, per confrontarsi subito con situazioni reali della vita quotidiana.
Il nostro libro vuole offrire ai nuovi cittadini una sorta di vademecum informativo che
renda possibile entrare in contatto ed utilizzare autonomamente strutture e servizi pre-
senti sul territorio e che presenti un quadro generale della vita socioculturale della co-
munità, per aiutarli a comprenderla e viverla più attivamente.
Ringraziamo il CESVOL di Perugia, il Comune di Città della Pieve, l’Associazione donne
La Rosa e lo sportello Arcobaleno di Città della Pieve. Senza il loro sostegno ed incorag-
giamento, senza la loro attiva collaborazione e la fiducia mostrata nei confronti del no-
stro progetto, questo lavoro non sarebbe giunto alla sua fase di realizzazione.
Un ringraziamento particolare a tutti i cittadini stranieri che hanno preso parte alla fase
sperimentale del nostro laboratorio, consentendoci di verificare l’efficacia del metodo
e dei materiali proposti.
Città della Pieve, Giugno 2011
Margarete Berg e Rosaria Sorrentino
10 Italia - il mio paese
Italia
11Italia - il mio paese
Italia - il mio paese
L’Italia è una penisola, circondata per tre lati dal Mar Mediterraneo. Si trova nell’Europameridionale e confina ad ovest con la Francia, a nord con la Svizzera e l’Austria e ad estcon la Slovenia.
La capitale è Roma e si trova nel Lazio. In ogni regione c’è una città più importante, ilcapoluogo di regione, sede degli uffici della Regione e della Provincia, organi ammini-strativi dello Stato. Ad esempio, Perugia è il capoluogo dell’Umbria e Napoli è il capo-luogo della Campania.
E ora tocca a te:
Indica su una mappa del mondo dove si trova il tuo Paese
Qual’è la capitale? .......................................................................................................
E le città più importanti? ............................................................................................
Si affaccia sul mare? Sull’oceano? ...............................................................................
Ese
rciz
io
Italia setentrionaleValle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Tren-
tino-Alto-Adige, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Liguria, Emilia-Romagna
Italia centraleToscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise
Italia meridionale Campania, Puglia, Basilicata, Calabria
Italia insulare Sicilia, Sardegna
12 Umbria - la mia Regione
Umbria
13Umbria - la mia Regione
Umbria - La mia regione
L’Umbria è una regione dell’Italia centrale, nel cuore dell’Appennino, non ha sbocchisul mare, ma è percorsa da molti fiumi ed è ricca di acque: lago Trasimeno, la cascatadelle Marmore, le fonti di San Gemini e Nocera Umbra. Questa risorsa naturale ha fa-vorito la formazione di un paesaggio naturale ricco di vegetazione, ecco perchè è defi-nita il cuore verde d’Italia.
Non è una regione molto grande è ha solo due province: Perugia e Terni. Ogni provinciacomprende vari comuni: Città della Pieve è un comune della provincia di Perugia, men-tre invece Fabro e Orvieto sono due comuni della provincia di Terni. I comuni umbrisono in totale novantadue.
14 Cità della Pieve - la mia cità
15Cità della Pieve - la mia cità
Cità della Pieve - la mia cità
Cità della Pieve è un centro dell’Umbria, si trova su un colle a circa 500 metri sul mare,al confine tra Umbria e Toscana e poco lontano dal Lazio. Proprio al centro dell’Italia,in poco tempo si può raggiungere il lago Trasimeno a circa 30 km verso nord, verso sud,invece, a meno di 50 km di distanza c’è la splendida Orvieto. Questo caraterisico borgo medievale sorge probabilmente su luoghi già abitai da Etru-schi e Romani. Conserva ancora buona parte delle mura del 1300, la Rocca e il vicolopiù streto d’Italia: vicolo Baciadonne, tra via S. Maria Maddalena e via S. Egidio. IlDuomo dedicato ai Sani Gervasio e Protasio si trova al centro della citadina, all’angolotra piazza Plebiscito e piazza Gramsci, proprio di fronte al Palazzo della Corgna, sededella Biblioteca comunale e accanto alla Torre civica del XII secolo. Anche il Duomorisale al XII secolo, è stato modificato nel XVI e XVII secolo, ma l’abside e il campanileromanico-goico conservano lo sile più anico. All’interno si possono ammirare dueopere del famoso pitore Pietro Vannucci, un vero pievese, anche se è famoso come ilPerugino: Il Batesimo di Cristo e Madonna in Gloria e Sani. Nell’Oratorio di Santa Mariadei Bianchi, in Corso Vannucci. Vicino al Duomo si trova anche la Torre civica, alta 38metri e costruita nel XI secolo.
Come raggiungere Cità della Pieve:
In Auto:
Da Nord si percorre l’Autostrada A1 fino all’uscita di Chiusi-Chianciano Terme; si prose-gue sulle Statali n° 478, n° 146 e n° 71 Da Sud si percorre l’autostrada A3 fino a Caserta poi si prosegue sulla A30 fino a Romae si prende la A1 Firenze-Roma, uscita Fabro, si prosegue sulla Statale n°71
In Treno:
Si può raggiungere sia la stazione di Perugia, sia quella di Chiusi - Chianciano Terme epoi si prende l’autobus APM direto a Cità della Pieve o il taxi.
In Aereo:
Aeroporto di S. Egidio, Perugia, Aeroporto di Roma, Firenze o Pisa.
16 Il nostro Comune
Il comune si occupa sopratuto di:
• amministrazione e uso dei beni del Comune • organizzazione dei mercai • disciplina del traffico • gesione e controllo delle acque e degli acquedoi • raccolta e smalimento dei rifiui • pubbliche affissioni • polizia mortuaria e organizzazione dei cimiteri • farmacie comunali • igiene del suolo, delle abitazioni, delle scuole, delle piscine e dei gabinei
pubblici • igiene degli alimeni e delle bevande • promuovere aività culturali, arisiche e sporive • assicurare il dirito allo studio (mense, traspori scolasici, corsi d’istruzione
per aduli) • isituire asili nido ed altri isitui d’istruzione • organizzare corsi di formazione professionale su delega delle Regioni
Gli uffici del comune sono divisi per competenza specifica:Area Amministraiva e di Promozione Economica Culturale e Turisica, Area Urbanisica,Area Lavori Pubblici, Area Socio Assistenziale, Area Polizia Municipale Responsabile
Gli orari di apertura degli uffici li trovi: nel giornale comunale “Il Comune” che viene spedito gratuitamente a tui i citadiniresideni a Cità della Pieve oppure sul sito: www.citàdellapieve.orgAiuto citadini stranieri - resideni e non Sportello Arcobaleno
Sportello Arcobaleno
Lo Sportello del comune di Cità della Pieve offre un servizio di informazione, media-zione e supporto per stranieri. È possibile ricevere aiuto nella compilazione di docu-meni per il rinnovo del permesso di soggiorno, per la richiesta della carta di soggiornoe del ricongiungimento familiare. In più si può ricevere informazioni sulle leggi riguar-dani l’immigrazione e si possono otenere indicazioni per la ricerca del lavoro e su corsidi formazione e lingua italiana. Gli operatori i aiutano anche quando devi parlare conil Comune, i servizi, gli eni pubblici, questura, prefetura ecc. Il servizio è gratuito.
È aperto Venerdì dalle ore 9 alle ore 12Palazzo Orca (ulimo piano sopra l’ufficio postale)Tel. 321/07681394 oppure 0578/208943.
17Il nostro Comune
Il nostro Comune
Il Comune è l’enità amministraiva locale che regolamenta la vita sociale e pubblicadei suoi abitani. In Italia ogni Comune ha un Sindaco, una Giunta comunale e un Con-siglio comunale.
Il Sindaco è il capo dell’Amministrazione comunale. Viene eleto diretamente dai cita-dini ogni cinque anni. La stessa persona può mantenere la carica di sindaco al massimoper due legislature consecuive (non più di 10 anni). Coordina l’aività del consiglio edella giunta comunale.
Il Vicesindaco - sosituisce il Sindaco in caso di rimozione, decadenza, assenza o di im-pedimento temporaneo.
La Giunta comunale - collabora con il sindaco nel governo del Comune in tute le aivitàche non sono di competenza del consiglio comunale, del sindaco, del segretario o deifunzionari dirigeni. La giunta ha il compito di proporre iniziaive e aività al consigliocomunale e di confrontarsi con questo. È composta dagli assessori: Assessore al bilancioe patrimonio, Assessore allo sviluppo economico e turismo, Assessore all’urbanisica,Assessore ai lavori pubblici ed l’Assessore alla cultura, formazione e scuola.
Il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e di controllo poliico - amministraivo, ov-vero stabilisce norme e si occupa della programmazione e della pianificazione territo-riale da un punto di vista isituzionale e finanziario. Svolge anche una funzione dicontrollo sull’operato dell’amministrazione comunale.
Il Segretario comunale affianca il sindaco nello svolgimento delle sue funzioni ed è di-retamente dipendente da lui.
18 Il nostro Comune
Di paricolar interesse è
Ufficio servizio sociale. Tel. 0578/291219
I Citadini che si trovano in grave difficoltà economica e sociale possono richiedere as-sistenza al comune. Tui i genitori con almeno 3 figli minori ed in possesso dei requisiiprevisi possono richiedere assegni per il nucleo familiare e di maternità. Qui si puòanche richiedere assistenza domiciliare e contribui per la cura dei pareni anziani. (Vedi anche Centro di salute).
Ufficio anagrafe
Si trova nel Palazzo Orca, Via Vitorio Veneto. Tel. 0578/291234
Il Centro di salute
Via Beato Giacomo Vila, (vedi pagina 19)Oltre alla consulenza dei medici e analisi si può richiedere assistenza domiciliare peranziani, disabili e minori. Tel. 0578/290829
Centro sociale anziani
Palazzo Baglioni, Via Garibaldi 9. Tel. 0578/298352
Centro aggregazione giovanile Ludoteca
Palazzo Orca, Via Veneto. Tel. 0578/291218
Giudice di pace
Via Vitorio Veneto 6, Tel. 0578/299574
Centro per l’impiego
Via Vitorio Veneto, 2. Tel. 0578/298029Apertura: lunedì ore 8,30-12 e 15.30-17, giovedì 8.30-12
Mercai e fiere
Il mercato seimanale si svolge il sabato Il mercato annuale si svolge dal sabato al lunedì di PasquaInformazione turisicheTel. 0578/299375 oppure 0578/298031
Tute le informazioni uili si trovano sul sito:www.comune.citadellapieve.org
19Numeri di emergenza e di pubblica uilità
Numeri uili d’emergenza e pubblica uilità
Carabinieri 112
Polizia pronto intervento 113
Vigili del fuoco 115
Soccorso stradale 116
Guardia di finanza 117
Servizio ambulanza 118
Corpo forestale 1515
Telefono azzurro 19696
A Cità della PieveCarabinieri Caserma 0578/299587, 290827, 298016Polizia municipale 0578/291235
Guardia medica 0578 290850Ospedale centralino 0578/290111
Energia
Gas servizio clieni Tel.075/951482, Numero verde 800900700Gas servizio guasi Tel.075/8944228, Numero verde 800900999ENEL servizio clieni Numero verde 800900800ENEL servizio guasi Numero verde 803500
Acqua
Ufficio lavori pubblici 0578/291221Umbra acque servizio guasi Numero verde 800250445Umbra acque 9
Ufficio al pubblico Via Garibaldi 104. Tel. 0578/29928
Il Comune
Il Comune di Cità della Pieve si trova in Piazza XIX Giugno
Centralino Tel. 0578/291111Segretaria sindaco Tel. 0578/291226Segretario comunale Tel. 0578/299999
20 L’ospedale
La Tessera Sanitaria
La tessera Sanitaria è il documento che viene rilasciato dalla ASL per dimostrare l’iscri-zione al Servizio Sanitario Nazionale. I documeni da presentare per ricevere la TesseraSanitaria sono:
• Copia del permesso di soggiorno• Copia del codice fiscale• Il cerificato di residenza o l’autocerificazione
Iscrizione al servizio sanitario nazionale
L’iscrizione può essere obbligatoria o facoltaivaL’ iscrizione è obbligatoria per gli stranieri itolari del permesso di soggiorno per unodei segueni moivi:
• Lavoro subordinato• Lavoro autonomo• Moivi familiari• Asilo poliico• Moivi umanitari• Per atesa adozione o affidamento• Per ateso acquisto della citadinanza
Anche i familiari a carico del richiedente hanno dirito all’assistenza sanitaria.L’iscrizione è facoltaiva per i segueni soggei:
• I dirigeni di una società avente sedi in Italia• I dipendeni di una società avente sedi principali all’estero• I giornalisi tenui a pagare le imposte qui in Italia
21L’ospedale
L’ospedale
Tui i citadini stranieri resideni in Italia con regolare permesso di soggiorno hanno di-rito all’assistenza sanitaria fornita dal Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.). Lo Stato ita-liano garanisce lo stesso tratamento e parità di dirii rispeto ai citadini italiani.
ASL, Azienda Sanitaria Locale
Il Servizio Sanitario Nazionale è organizzato in unità più piccole: le ASL.Le Aziende Sanitarie Locali sono il punto di riferimento direto per ogni utente.Per iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale il citadino straniero deve rivolgersi alla ASLdella zona in cui abita, qui può:
• Chiedere informazioni• Scegliere il medico di famiglia e il pediatra;• Otenere cerificai medici e richieste per esami e visite specialisiche;• Richiedere l’assistenza a domicilio;• Eseguire vaccinazioni obbligatorie;
22 L’ospedale
A Cità della Pieve l’ospedale si trova in via Beato Giacomo Villa, 1.
Qui è possibile trovare:
Il Pronto Soccorso
dove andare per emergenze, incideni e malesseri improvvisi.
Lo Sportello Informazioni
dove è possibile richiedere informazioni su iscrizioni al SSN, sulla tessera sanitaria, sulmedico di base, sui servizi offeri dall’ospedale ed in generale su qualunque cosa ri-guardante la salute.
Lo Sportello del CUP (centro unificato prenotazioni)dove è possibile prenotare le visite specialisiche.
Contai:
USL n2 Ospedale civico Beato Giacomo VillaVia Beato Giacomo Villa, 106062 Cità della Pieve (PG)
Numeri telefonici:
Centralino 0578/290111CUP 0578/290868Pronto Soccorso 0578/290242
23La farmacia
La Farmacia
La Farmacia è il negozio dove si comprano le medicine e tui quei prodoi che hanno a che vedere con la salute e con la cura del proprio corpo.
Contai: Farmacia Comunale: Via Garibaldi 87Telefono: 0578/298046
Farmacia Biancalana Mirella
Via Laiolo, 48Località: MoianoTelefono: 0578/294031
24 La scuola
Schema del sistema scolasico italiano
L’Asilo nido
accoglie i bambini dal primo anno di vita, fino ai tre anni. La scuola non è obbligatoria
La Scuola dell’infanzia (Scuola materna) accoglie i bambini dai tre ai cinque anni e non è obbligatoria.
La Scuola di base
comprende la scuola elementare e la scuola media inferiore. Accoglie i bambini dai 6 ai 10 anni e comprende 5 classi.
La Scuola secondaria
dura 5 anni ed accoglie alunni dai 14 ai 18 anni. È divisa in un biennio obbligatorio ed un triennio facoltaivo
Esistono gli indirizzi segueni:Liceo scienifico, Liceo classico, Liceo pedagogico, Liceo arisico, Isitui tecnici, Isituitecnici femminili, Isitui professionali
Ogni ciclo scolasico termina con un’esame di stato conclusivo.
A Cità della Pieve ci sono le segueni scuole:
Scuole statali:
Scuola materna, elementare e media “Pietro Vannucci”
Piazza Marconi, Tel. 0578 298018Con sezioni distaccate a Moiano, Po’ Bandino e Ponicelli
Scuole superiori:
Liceo Scienifico Italo Calvino
Via Marconi. Tel. 0578/297054
Isituto professionale per i servizi commerciali (I.P.C.C.)
Via Santa Maria Maddalena, 34. Tel. 0578/298068
Scuola privata:
Scuola materna “Isituto Foschini”
Corso Vannucci, 42. Tel. 0578/298045
25La scuola
La Scuola
La Cosituzione italiana dice che tui i giovani citadini in età compresa tra i 6 e 15 annihanno il dirito e il dovere di frequentare la scuola. La scuola ha il compito di formare i citadini, di trasmetere ai giovani i valori socialifondamentali e di preparare gli individui alla vita e ad entrare nel mondo del lavoro.La scuola deve rispetare l'educazione imparita dai genitori, che hanno il dirito di de-cidere sulla religione e sulle opinioni poliiche da imparire ai propri figli.Nella scuola italiana tui i bambini vengono inserii in classi comuni, corrispondenialla loro età, senza differenze di sesso e senza discriminazioni nei confroni della disa-bilità.Per iscrivere il bambino a scuola, occorre un cerificato di nascita, il nome dei genitorio di chi ne fa le veci, ma non è richiesto il permesso di soggiorno dei genitori. Inoltreoccorre un cerificato di vaccinazione, da richiedere all'Unità Sanitaria locale.L'iscrizione alle scuole statali è gratuita e si fa una sola volta per ogni ordine di scuola,cioè non è necessario ripeterla negli anni successivi di quel determinato ordine. Le domande di iscrizione vanno presentate entro la fine di gennaio per l'anno scolasicoche inizierà a setembre, ma anche quando le lezioni sono già cominciate è possibileiscrivere i ragazzi a scuola, per non far perdere loro troppe lezioni. Nella scuola italiana l'insegnamento della religione catolica è facoltaivo e, su richiestadei genitori, gli alunni possono scegliere un'aività alternaiva oppure non frequentarela lezione.
26 La vita religiosa
La Chiesa Catolica
La chiesa catolica si considera l’erede direta della Chiesa isituita da Gesù Cristo. Il do-cumento su cui si basa tale eredità è la Bibbia, il libro più importante per tui i credenicrisiani. La Chiesa si chiama Catolica, perché è universale e vale per tuto il mondo,apostolica perchè Gesù stesso ha designato l’apostolo Pietro come capo della Chiesa ei vescovi devono essere in comunione con lui, come successori degli apostoli. Come ul-imo si chiama Chiesa romana perché il vescovo di Roma, Pietro, e poi il Papa, suo suc-cessore, è il suo fondamentale punto di riferimento terreno. Appartengono a questaChiesa tute le persone credeni che ricevono il Batesimo, il primo dei Sacrameni. Glialtri sacrameni sono: Penitenza o Confessione, Eucarisia, Confermazione o Cresima,Matrimonio, Ordine Sacro ed Unzione degli infermi, ovvero il sacramento amministratoper dare conforto spirituale ai malai.
La strutura organizzaiva della chiesa catolica
Il Papa ha la massima autorità ed è Vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro,fondatore della Chiesa. Il centro religioso si trova nel Vaicano a Roma, dove il Papa ri-siede, si trata di uno stato senza potere poliico ma con una grande autorità spiritualein tuto il mondo.
I Cardinali sono vescovi che collaborano diretamente con il Papa e, alla sua morte, siriuniscono nel Conclave per eleggere il nuovo Papa. I Vescovi, successori degli Apostoli,sono a capo delle Diocesi, unioni di diverse parrocchie su un territorio più o menoampio.
La Parrocchia
È una chiesa affidata dal Vescovo ad un sacerdote, il parroco, che ha il compito di am-ministrare i sacrameni e gesire la vita religiosa di una comunità. Il Parroco, a secondadella grandezza della sua parrocchia, può essere aiutato da un viceparroco e da altriSacerdoi. Nella parrocchia si svolgono i rii e le funzioni religiose: Messa, Batesimi,Comunioni, Cresime, Matrimoni, Funerali e Ordinazioni di nuovi sacerdoi. La celebra-zione Eucarisica o Santa Messa è la rievocazione dell’Ulima Cena di Gesù con gli Apo-stoli. Gesù isituisce questo sacramento per dare nuovo significato alla Pasqua, che peri catolici è la Resurrezione di Gesù. Il sacerdote durante la Messa offre il pane e il vino,simbolo del corpo e del sangue di Gesù Cristo e del suo sacrificio sulla Croce.
27La vita religiosa
La vita religiosa
In Italia il panorama religioso è essenzialmente crisiano. La Chiesa catolica rimane lacomunità più importante e numerosa. Secondo una sima della Caritas, effetuata nel2008, quasi il 98 % degli italiani è batezzato secondo il rito della Chiesa Catolica.Con 51 milioni i crisiani catolici rappresentano la religione di maggioranza, altre duemilioni seguono un‘ altra religione crisiana: protestani, ortodossi, tesimoni di Geovae mormoni.
Secondo un‘altra ricerca, effetuata da Eurobarometro nel 2005, il 74% dei citadini ita-liani crede che ci sia un Dio, il 16% crede che ci sia qualche ipo di spirito o forza vitalee il 6% non crede che ci sia alcun ipo di spirito, Dio o forza vitale. Come in moli paesioccidentali, il processo di secolarizzazione è crescente, atualmente vivono quatro mi-lioni di persone non religiose.
Sul territorio italiano sono preseni altre comunità di fede, crisiane e non. Le più im-portani sono: Buddhidsi circa 200.000, Ebrei 45 000 Induisi 109 000, Musulmani 1,3milioni, Pagani 15 000, Sikh circa 70 000.
La parrocchia di Cità della Pieve è situata nella Catedrale di Sani Gervasio e Protasiodove si celebra la Messa ogni maina e la domenica alle 10:30. La Messa si celebraanche alla Casa di Riposo, all’ospedale presso il monastero delle clarisse (Santa Lucia)e nel santuario della Madonna di Faima. Oltre alla Chiesa Catolica a Cità della Pievesi trova per esempio la comunità della Chiesa anglicana ed anche una grande comunitàmusulmana ed una buddhista.
28 La biblioteca pubblica
La Biblioteca Pubblica
Il compito di una biblioteca pubblica è quello di conservare i libri e permetere a tui icitadini di usufruire di questo patrimonio. I libri infai ci aiutano ad essere informai ea conoscere pensieri e culture diverse da noi. Garaniscono, dunque una educazionepermanente a tui coloro che lo desiderano.Il bibliotecario o la bibliotecaria è la persona che lavora in biblioteca e aiuta i letori ascegliere i libri e fornisce tui gli strumeni per usufruire del servizio gratuito. In biblioteca puoi trovare romanzi, libri scolasici, libri che tratano argomeni tecnici especialisici, ma puoi anche leggere giornali e riviste e informari su ciò che succede nelmondo. Nelle biblioteche più innovaive puoi anche ascoltare musica, vedere film, puoicollegari a internet, guardare fotografie e persino trovare giochi per i tuoi bambini.Tuto il materiale che una biblioteca possiede può essere consultato diretamente insede oppure può essere preso in presito per un periodo di tempo, di solito vanno re-situii entro un mese.I libri e gli altri materiali vengono dai in presito gratuitamente, ma non sono un regaloe quindi vanno mantenui in perfete condizioni e resituii in tempo. Una bibliotecapubblica offre anche altri importanissimi servizi: l’organizzazione di conferenze, semi-nari, mostre d’arte, aività ludiche per i bambini, momeni di incontro e di aggregazionein collaborazione con altre isituzioni e associazioni culturali. Dal 1986 la biblioteca comunale di cità della Pieve si trova al pian terreno del Palazzodella Corgna, uno degli edifici rinascimentali più belli di Cità della Pieve. Atualmenteil patrimonio librario complessivo è di circa 27 000 volumi, tra cui alcuni preziosi ma-noscrii, incunaboli e cinquecenine. Gli uteni possono consultare valide enciclopedie, come ad esempio la famosa Enciclo-pedia Italiana Treccani. Si possono leggere 4 quoidiani e numerose riviste. La bibliotecapossiede anche tute le Leggi d’Italia e il Bolleino Ufficiale della Regione. Questo stru-mento d’informazione è molto uile per tui coloro in cerca di lavoro, perchè ogni sei-mana vengono pubblicai i concorsi pubblici che si terranno nella Regione Umbria.
La Biblioteca è aperta tui i giorni dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30 tranneil lunedì maina, il sabato pomeriggio e la domenica.
Contai: Tel. 0578/[email protected]/biblioteca.html
29Piazza, bar e passeggiata
Piazza, bar e passeggiata
Il Bar in Italia è un locale che ha in comune con il bar americano solo il nome: i bar ita-liani sono luoghi pubblici, aperi sulle strade e sulle piazze, sono numerosissimi e fre-quentai durante l‘intero arco della giornata. I bar che hanno tavolini e camerieri cheservono “a tavola” sono chiamai propriamente caffè e di solito sono più elegani deisemplici bar. Inoltre la consumazione al tavolo è più costosa di quella al bancone. Molibar aprono presto alla maina (alle sei) perchè tani italiani preferiscono fare colazionelì prima di andare al lavoro. Spesso i bar chiudono non prima di mezzanote. Al Bar gli italiani fanno colazione, prendono il caffè a metà maina, mangiano un paninoa pranzo, prendono il caffè durante il pomeriggio, fanno l’aperiivo prima di cena e dopocena, in paricolare d’estate mangiano un gelato.Insomma il bar, in paricolare in un piccolo centro come Cità della Pieve,in cui i centridi aggregazione sono pochi, diventa il punto d‘incontro più importante: al bar si leggeil giornale, si gioca a carte, si fanno quatro chiacchiere con gli amici, si svolgono incontrid‘affari, si guarda la parita.
Se prendi la bella abitudine italiana di andare al bar almeno una volta al giorno, di pas-sare per la piazza principale oppure di fare una passeggiata lungo i viali del centro sto-rico, incontrerai tanta gente, farai amicizia, troverai sempre qualcuno con cui scambiareesperienze, prenderai informazioni e riceverai i consigli giusi.
Anche nella nostra cità si trovano tanissimi bar ed ognuno di noi ha il suo bar per in-contrarsi con gli amici. Quale è il tuo bar preferito?
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30 Le associazioni di volontariato
31Le associazioni di volontariato
Le associazioni di volontariato
A Cità della Pieve sono aive oltre 30 associazioni con più di 1000 persone impegnate.Le associazioni del cosiddeto “terzo setore” e del “non profit” sono un collante socialemolto importante, fondamentale per la nostra società, specialmente in un momentodi crisi economica. Grazie a questo tessuto è possibile offrire assistenza e sostegno adanziani, disabili, minori, persone in condizioni di disagio, svolgere aività culturali op-pure dedicarsi alla tutela della natura e degli animali.Questa cultura della solidarietà, nel senso di partecipazione e di impegno aivo nel so-ciale, nasce dalla spontanea volontà dei citadini di fronte a problemi non risoli (o nonaffrontai) dallo Stato e dal mercato. Il volontariato si inserisce insieme ad altre orga-nizzazioni del terzo setore che non rispondono alle logiche del profito o del diritopubblico.Il volontariato può essere prestato individualmente in modo più o meno episodico, oall'interno di una organizzazione struturata che può garanire la formazione dei volon-tari, il loro coordinamento, la coninuità dei servizi.
32 Le associazioni di volontariato
In seguito un elenco delle associazioni più conosciute preseni nel territorio del Co-
mune di Cità della Pieve:
● Accademia Pietro Vannucci, Organizza eveni culturali durante l’arco dell’anno.
● Arci, Via Ripavecchia, 19 Organizza rassegne cinematografiche ed escursioni natura-lisiche durante tuto l’anno. Tel. 0578/299677
● Avis, Piazza Gramsci. Risponde alla crescente domanda di sangue, grazie a donatoriproni e controllai nella ipologia del sangue e nello stato di salute. Tel. 0578/298414
● Caritas, Largo della Vitoria. Promuove la tesimonianza della carità nella comunitàecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo inte-grale dell'uomo, della giusizia sociale e della pace, con paricolare atenzione agli ulimie con prevalente funzione pedagogica. Tel. 0578/298078
● Centro sociale anziani, Via Garibaldi, 9 Palazzo Baglioni. Organizza aività arisiche,culturali e ricreaive per anziani come pacchei vacanze, iinerari e visite guidate e ser-vizi di trasporto per visite mediche e altre desinazioni di servizio. Tel. 0578/298352
● Club alcolisi Acat, offre assistenza e autoaiuto per tui coloro che hanno problemicon l’alcol
● Comitato amici del gemellaggio, promuove scambi culturali con le cità gemellateatraverso eveni culturali e ricreaivi. Organizza diversi stage per i giovani e partecipaogni anno ai mercai ipici delle cità gemellate di Denzlingen (Germania) e di Saint CyrSur Mer (Francia)
● Great horse spirit, offre un bellissimo programma per bambini e aduli che amano ilcontato con i cavalli e la natura. Specializzato nel ambito della ippoterapia, riabilitazioneequestre ma anche equitazione classica e ari circense. Cell. 328/73 85 787
● Il Portale, Via Roma, 14. Organizza convegni, eveni culturali nel ambito della psico-sintesi. Tel. 0578/298116
● La Rosa, Via Garibaldi, 9 (Palazzo Baglioni). La Rosa è diventata ormai un punto di ri-ferimento importante per tante donne di tute le fasce d’età e provenienza, contri-buendo alla creazione di una rete sociale muliculturale. Le socie organizzano variincontri seimanali per discutere su interessani problemaiche “al femminile” e pro-muovono diverse aività di caratere culturale, sociale e ricreaivo. Tel. 0578/299175
33Le associazioni di volontariato
● Libera Università, Piazza Gramsci (Palazzo della Corgna). Organizza un vasto pro-gramma formaivo e ricreaivo per tui citadini iscrii sia atraverso corsi serali chegite ed escursioni. Tel. 0578/299409
● Motoriamente, lavora nel setore della salute, iniziaive sporive Via Fiordalisi, 36.Tel. 0578/299374
● Musa - realizza spetacoli teatrali
● Orizzonte, Via Garibaldi 25. www.orizzonte.info. Promuove la lingua e la cultura Ita-liana, in un'oica di confronto e scambio con altre culture. Insieme ad altre Associazioniè promotore ed organizzatore di manifestazioni culturali come ad esempio la “Festa delMondo”. Ai citadini stranieri di Cità della Pieve offre dei corsi di lingua integraivi.Tel. 0578/336188
● Il Riccio, Via Marconi. Il gruppo giovani ecologisi si dedica alla tutela dell’ambiente,della conoscenza della flora e fauna, organizza escursioni per giovani. Tel. 0578/298610
● Il Terziere Castello, il Terziere Casalino e il Terziere Borgo dentro, organizzano festetradizionali nella cità, sopratuto la festa del Palio, gesiscono le taverne dei terzieri epromuovono altre aività durante l’arco dell’anno.
● Polifonica Pievese, Via Garibaldi 9, Palazzo Baglioni. Il coro di Cità della Pieve ognianno presenta il suo lavoro in conceri. Tel. 075/5733368
● Polisporiva Il Perugino, Via Veneto. Organizza aività ricreaive e sporive.Tel. 0578/298338
● Unitalsi, Via Po’ di Mezzo. Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalai a Lourdese Santuari Internazionali. Tel 0578/299619
● Unità Volontaria di Protezione Civile, Via Vitorio Veneto, 4 (Palazzo Orca). Le aivitàdi protezione civile sono: previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell'emer-genza. Vengono organizzai programmi di aività, corsi ed esercitazioni. Tel. 393/56680
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Comune di Cità della Pieve.
Oppure al: CESVOL, Centro servizi per il volontariato, Perugia, Casiglione del Lago,
tel. 075/951217
34 Il Palio dei Terzieri
Il Palio dei Terzieri
Ogni anno in agosto nel corso dei dieci giorni si svolge a Città della Pieve la manifesta-zione del Palio dei Terzieri preceduta dal un bellissimo corteo storico composto da circasettecento figuranti, che rappresentano le autorità civili, religiose e militari, oltre adame, notabili, cavalieri, saltimbanchi, giocolieri, mangiafuoco, musici e carri allegoricie da una serie di rievocazioni e spettacoli teatrali e musicali ispirati al Rinascimento.
Il Palio dei Terzieri è un evento storico di origini medievali ed intende rievocare l’epocapiù illustre della città. Nasce verso la fine del Medioevo come “Caccia al toro”, vale adire una sorta di corrida simbolica con l’uso di lance. I tre terzieri in cui Città della Pieveè suddivisa, corrispondevano alle classi sociali che vi prevalevano:
Nel terziere Castello abitavano i cavalieri, ovvero la “testa” Nel terziere Borgo Dentro risiedeva la borghesia, ovvero la “pancia”Nel terziere Casalino vivevano gli artigiani ed i contadini (il popolo), ovvero la “coda”
Dopo il corteo storico i terzieri si sfidano nel tiro con l’arco; i bersagli sono costituiti datre sagome a forma di toro, una per terziere; gareggiano tre arcieri alla volta ed ognunodeve colpire con tre frecce il proprio bersaglio. Al vincitore spetta il diritto di conservareil cosiddetto “Palio”, uno stendardo, per un anno.
Durante il Palio, nel centro storico vengono ricostruite botteghe del ‘300 gestite dai cit-tadini, dove ogni sera si possono assaggiare e gustare i piatti tipici della tradizione cu-
linaria pievese e tutta la città rimane sveglia fino a tardi.
35Eveni e fesività
Eveni e fesività
Nel Comune di Cità della Pieve si svolgono bellissime manifestazioni e celebrazioni divario ipo che caraterizzano ed esaltano la ricca tradizione, la storia e gli usi di questoanico territorio. Numerose sono le sagre e feste tradizionali che si svolgono ogni anno,in più tani conceri e spetacoli teatrali. Qui saranno elencai soltanto i più conosciui:
Marzo-aprile - I Quadri viveni
Per celebrare la Pasqua, ogni anno il terziere Borgo dentro organizza nella suggesivacornice dei soterranei di Palazzo Orca, “i Quadri viveni”. Si trata di una ricostruzionefedele di alcune scene o episodi salieni trai dai vangeli a cui prendono parte gli stessicitadini pievesi, che per l’occasione vestono leteralmente i panni di alcuni storici per-sonaggi biblici ed evangelici.
Giugno - L’infiorata
Nel mese di giugno ed in paricolare per la ricorrenza del giorno di San Luigi, il terziereCasalino organizza per tuta la via principale di Cità della Pieve, Corso Vannucci, unabellissima Infiorata. Si trata di un vero e proprio tappeto di fiori colorai e profumaiche ricoprono e decorano alcuni disegni precedentemente tracciai sulla strada ispiraiogni anno ad un diverso tema, dalla leteratura, alla storia, alla pitura.
36 Eveni e fesività
Luglio - Trasimeno Blues
Nel mese di luglio, all’interno della grande manifestazione musicale di Trasimeno Blues,che coinvolge tui i paesi del comprensorio del Lago Trasimeno, anche Cità della Pievededica un’intera giornata alla musica blues, ospitando conceri dal vivo, mostre e mer-caini nelle vie del paese.
Agosto - Palio dei Terzieri
La manifestazione sicuramente più rilevante si svolge ogni anno nel periodo esivo, pre-cisamente nel mese di Agosto e si trata del famoso Palio dei Terzieri. Dodici giorni ricchidi cultura e spetacoli rievocaivi del periodo rinascimentale.
Setembre - La festa del mondo
Nel primo fine seimana di setembre si svolge la rassegna interculturale “La festa delmondo” che culmina in una grande festa in piazza con una cena “Gusi, colori e suonidal mondo con degustazioni di piai ipici”. La festa viene promossa dall’ assessoratoalle poliiche sociali del Comune in collaborazione con le associazioni “Orizzonte”, LaRosa”, “Arci” e il “Terziere Castello”.
Premio nazionale di poesia Pablo Neruda
Verso la fine di setembre, il comune di Cità della Pieve, in collaborazione con il centroculturale “Pablo Neruda”, organizza un’importante manifestazione leteraria: il PremioNazionale di Poesia dedicato al famoso poeta perugino Sandro Penna. Per l’occasione scritori, giornalisi e criici danno luogo ad interessani dibaii leterari.Fa parte della manifestazione anche un concorso di poesia aperto al pubblico che ognianno ruota intorno ad un tema diverso, precedentemente scelto, che culmina con lapremiazione del vincitore da parte di una commissione di esperi di poesia e di letera-tura.
Otobre - Melos, canto sulle ali del verso
Nel mese di otobre segue un altro piacevole evento sempre organizzato dal Comune,che riguarda la musica: Melos, canto sulle ali del verso, in cui vengono invitai ospiimusicali di fama nazionale ed internazionale che si esibiscono in un concerto dal vivo,nella splendida cornice del teatro comunale degli Avvalorani di Cità della Pieve.
Dicembre - Il presepe monumentale
In occasione delle fesività natalizie, nel mese di dicembre si svolgono varie manifesta-zioni. L’oto dicembre, l’Associazione Culturale “La Rosa” organizza la sagra del dolceinternazionale. Nello stesso giorno il Terziere Castello apre nei soterranei di PalazzoCorgna il famoso “Presepe monumentale” che si può visitare fino al giorno dell’Epifa-nia.
37Eveni e fesività
Spetacoli teatrali
Sempre nel bellissimo Teatro degli Avvalorani di Cità della Pieve, ogni anno dall’au-tunno alla primavera si svolge l’importante rassegna teatrale con spetacoli di vario ge-nere dal comico al drammaico.
Le sagre
Tante feste tradizionali si basano sul principio della sagra. Le sagre erano innanzitutodei momeni di comunione tra gli uomini e il sacro. Le feste popolari dell'anichità ve-nivano celebrate davani ai templi o, in epoca crisiana, alle chiese. I vari momeni del-l’anno (l'inverno, la primavera, la mieitura, la vendemmia) venivano celebrai con festereligiose, in paricolare, per ringraziare la divinità o per propiziarsi la bella stagione.Durante queste feste nell’anichità venivano spesso effetuai sacrifici di animali, oppureofferte di prodoi della terra, che venivano poi consumai dalla comunità intera. Questorito simbolico originario rimane come traccia anche oggi nelle diverse sagre gastrono-miche che ruotano atorno ad un piato tradizionale regionale o locale.
38 Le feste civili della trazione catolica italiana
Le feste civili e della tradizione catolica in Italia
1 gennaio Capodanno. L’arrivo dell’anno nuovo inizia la sera del 31 dicembre con una grande cena. Da noi in Umbria la cena si conclude verso mezzanote con un piato di lenicchie con le coiche che porta fortuna per l’anno nuovo.
6 gennaio Epifania.Secondo la tradizione catolica si ricorda la visita dei Magi a Gesù Bambino. In Italia c’è la tradizione della Befana, una vecchiadonna, che porta regali ai bambini.
Marzo/aprile Pasqua. La prima domenica dopo il plenilunio di primavera. I crisianifesteggiano la Resurrezione di Gesù Cristo. Si regalano uova di cioc-colato e dolci a forma di colomba. Da noi in Umbria si mangia la torta di pasqua, insieme con il capocollo e con un bicchiere di vino nuovo. Pasqueta o lunedì dell’Angelo. Il giorno dopo Pasqua. Gli italiani fanno festa con scampagnate e picnic.
25 aprile Anniversario della liberazione dall’occupazione nazista e della finedel regime fascista in Italia avvenute nel 1945.
1 maggio Festa internazionale dei lavoratori. Si celebra la affermazione del dirito al lavoro per tui, in condizioni di sicurezza e giusta retribu-zione.
2 giungo Festa della Repubblica Italiana
15 agosto Ferragosto. Una giornata di vacanza dedicata a brevi viaggi ed escursioni per concludere la stagione esiva. Per i crisiani la Festa dell’ As-sunta celebra la salita al cielo di Maria, madre di Gesù Cristo.
1 novembre Festa catolica di Ognissani.
2 novembre Festa religiosa dell’Immacolata Concezione.
25 dicembre Natale. I crisiani ricordano la nascita di Gesù Cristo. Comincia già il 24 dicembre con una messa a mezzanote. In Italia è tradizione preparare il presepio.
26 dicembre Santo Stefano. Il santo viene considerato come primo marire della crisianità. Una giornata di festa civile.
39Muoversi
Muoversi
Muoversi coi mezzi pubblici è sicuro, economico e consente di ridurre il traffico in cità.Usare i mezzi pubblici per gli spostameni piutosto che l’automobile ha due vantaggi,infai ci permete di fare la nostra parte per limitare l’inquinamento e ci consente diraggiungere facilmente il centro citadino senza problemi di parcheggio.
Di solito, purtroppo, in una piccola cità come Cità della Pieve il trasporto pubblico ur-bano ed extraurbano è piutosto carente ed insufficiente. Per questo moivo il citadinoche vuole cambiare abitudini e prendere il pullman invece di andare in macchina sitrova in grande difficoltà. A Cità della Pieve esiste soltanto una linea di autobus checollega Cità della Pieve con Perugia e Chiusi.
L’autobus passa soltanto qualche volta al giorno e la Domenica oppure nei periodi nonscolasici la situazione peggiora ulteriormente.Così, nonostante la buona volontà di farela propria parte per l’ambiente e per le proprie finanze, ci troviamo spesso costrei adusare la nostra macchina o al limite a chiamare un taxi.
Il biglieto dell’autobus si acquista in edicola di fronte alla piazza del monumento, op-pure si può comprare diretamente sull’autobus, pagando un supplemento. Nella piazzadel monumento, il capolinea degli autobus a Cità della Pieve, si trova anche la tabellacon orari gli delle corse.Lungo il percorso del pullman ci sono alcune fermate a richiesta, un servizio che per-mete anche ad i citadini che vivono fuori dal centro, di uilizzare i mezzi pubblici peri propri spostameni.
40 Muoversi 40
Le ferrovie dello Stato (il treno)
C’è un pullman che porta diretamente a Chiusi, dove si può cambiare la linea per esem-pio per proseguire per Chianciano Terme oppure prendere il treno per Roma, Firenzee Siena.
Un altro autobus invece collega il nostro paese con il capoluogo regionale, Perugia, chearriva sia in Piazza Parigiani, dove si possono prendere pullman per altre Regioni, chealla stazione Fonivegge per gli spostameni in treno.
Perugia è una cità universitaria, per questo moivo è ben collegata con altre regioniitaliane.
Così è vero che risulta difficile muoversi con i mezzi pubblici da Cità della Pieve ma èvero anche che basta arrivare a Chiusi oppure a Perugia e la situazione diventa più sem-plice e spostarsi con l’autobus o con il treno cessa di essere un’impresa itanica!
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Il nostro CD
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Teresa presenta la sua famiglia
Questa invece è miamadre. Lei si chiama
Crisina e lavora all'uf-ficio postale,
fa la posina...
Questo è mio padreSi chiama Giovanni
e fa il fornaio
Ah dimenicavo, hoanche un fratello,
si chiama Simone ed è ungran rompiscatole!
Abiiamo proprio nel centro storico, in via Gari-baldi proprio vicino al comune.
I miei nonni invece vivono in campagna, abitanoin una grande fatoria con tanto verde e tani ani-mali.
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Teresa si presenta ed il nostro CD
Ciao, mi chiamo Teresa Vispa, ho 15 anni e vivo a Cità della Pieve, in provincia di Peru-gia. Io naturalmente vado a scuola, frequento la 2B dell'Isituto Professionale per i Ser-vizi Turisici. Mi piace la mia scuola, le mie materie preferite sono l’inglese e il tedesco,perché in questo modo posso parlare con i turisi stranieri che vengono in vacanza nellamia cità e fare nuove amicizie. Da grande vorrei fare la guida turisica e far conoscerea tui i posi bellissimi che ci circondano. Mi piacerebbe anche diventare insegnantedi italiano per gli stranieri. Magari potrei fare entrambi i lavori!
Ho già cominciato a fare praica con gli studeni di Orizzonte, così posso far conoscereanche a loro la mia cità e allo stesso tempo allargare il mio punto di vista sul mondo,grazie alle interessanissime conversazioni che si fanno durante la lezione tra l’inse-gnante ed i suoi allievi.
Nel CD, che trovate allegato al libro, vi accompagnerò insieme alla mia famiglia e ad imiei amici durante tute le lezioni. Ho fato anche i disegni e le illustrazioni, perché conle immagini accanto ai tesi si impara più velocemente e facilmente. In più ho anche inserito tani esercizi, così che possiate esercitarvi e senirvi semprepiù sicuri nel parlare e comunicare in italiano. Per imparare una lingua straniera bisognafare un bel po’ di praica!Su, Coraggio! Meiamoci al lavoro, così che presto potrai seniri veramente a casa, po-trai chiacchierare con i tuoi nuovi vicini di casa e con tani nuovi amici, potrai trovareun lavoro più facilmente e raccontarci la tua storia.Forse ci vedremo qualche volta di persona nella sede di Orizzonte oppure alla festa delmondo che festeggiamo ogni anno in setembre. Sarete sempre i benvenui!
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Teresa: Ciao Sahid come stai, com’è andata poi in agenzia?Sei riuscito a trovare un appartamento in affito adato a te?
Sahid: Ciao Teresa, si tuto bene grazie, la tua amica del-l’agenzia è stata molto genile e alla fine ho deciso diprendere un piccolo appartamento in Piazza di Spagnaproprio vicino alla Tratoria Serenella dove vado spesso amangiare.
Teresa: Ma è fantasico, sono proprio contenta per te! Imma-gino che adesso sarai molto impegnato con il trasloco,l’arredamento ed i vari lavorei in casa.
Sahid: Infai ho un sacco di cose da fare non so neanche dadove cominciare! Prima di tuto devo risolvere un po’ diproblemi tecnici perché la casa è molto vecchia; mi servi-rebbe un idraulico bravo e non molto caro, ma io non co-nosco nessuno qui alla Pieve.
Teresa: Non c’è nessun problema, mio cugino Simone fal’idraulico e lavora in una grande dita di idraulica aChiusi, se per te va bene posso provare a chiamarlo e afissare un appuntamento con lui.
Sahid: Grazie Teresa, sarebbe fantasico, sei una vera amica!
Teresa:Ok,potremmo fare domani al bar in piazza alle 17:00;non i preoccupare gli dirò che un sei un mio amico e chedovrà fari un tratamento speciale per il prezzo.
Sahid: Allora grazie ancora Teresa e a domani.
Dalla lezione “ho bisogno di”
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Ed ora un pò di grammaica...
47i sostanivi
I sostantivi
il tavolo/ i tavoli
la sedia/ le sedie
un giorno/ due giorni
una scatola/ due scatole
I nomi che finiscono in – e al singolare possono essere maschili o femminili e
al plurale finiscono sempre in –i
il fiume/ i fiumi
la chiave/ le chiavi
il cane/ i cani
la madre/ le madri
Alcuni nomi maschili che finiscono in – a
il poeta/ i poeti; il clima/ i climi; il fantasma/ i fantasmi; il panorama/i pano
rami; il poeta/i poeti; il problema /i problemi; il programma/i programmi; il
sistema/ i sistemi,...
singolare plurale
maschile
femminile
libro
casa
libri
case
Regola
48 i sostanivi
nomi che finiscono in – a sia maschili che femminili
il/ la musicista; il/la pianista; il/la violinista; l’artista; l’autista; il/la collega; il/la den
tista; il/la pilota; il/la turista;…
attenzione alle eccezioni:
Esercizio:
Trasforma al plurale
il bosco/ i boschiil chirurgo/ i chirurghi
lo zio/ gli ziilo studio/ gli studi
l’amica/ le amichela strega/ le streghe
la faccia/ le faccela pioggia/ le piogge
il film/ i filmlo sport/ gli sport
il re/ i re
la crisi/ le crisi
il braccio/ le bracciail labbro/ le labbra
il dito/le dital’uovo/ le uova
l’uomo/ gli uomini
finestra finestre gato
cane scuola
città amica
tavolo amico
televisione bicchiere
scarpa sogno
sedia lampada
armadio uomo
49i sostanivi
Esercizio:
Trasforma al plurale o al singolare
le dita il dito i cappotti
la madre il panorama
gli zii la candela
lo studio le braccia
lo scoglio i poeti
i cani la violinista
la strada le sedie
il maglione il problema
50 gli aricoli
Gli aricoli:
Norme generali:• L’aricolo è collegato sempre ad un sostanivo ed è sempre concordato in ge-
nere e numero con esso, cioè è sempre maschile o femminile (genere) e sin-golare o plurale (numero) come il sostanivo.Inoltre la scelta dell’aricolo dipende sempre dalle letere iniziali della parolache lo segue.
Esempio: il pacco, l’orologio; i pacchi, gli orologi. • Ci sono due ipi di aricoli: determinaivi e indeterminaivi.
Aricoli determinaivi
• Si usano con sostanivi specifici.
• Casi paricolari
davani a vocale:singolarefemminilemaschile
l’amical’amico
pluralele amichegli amici
davani a:s+consonante
z, y, ps, gnsolo maschile
singolarelo studente
lo zio
pluralegli studeni
gli zii
standard singolare plurale
maschile il libro i libri
femminile la scuola le scuole
51gli aricoli
Esempi:
Frasi singolari Frasi plurali
Il libro mi piace molto. I bigliei sono finiiL’aereo parte alle 10:00. Gli amici di Max sono simpaici.Lo spagnolo è una lingua molto bella. Gli studeni sono in classe.Lo yen è la moneta del Giappone. Gli zaini sono pesani.La scuola è chiusa. Gli gnocchi sono fai in casa.L’insalata è fresca. Gli yogurt alla fruta sono buoni.Lo zio di Nicola vive in Francia. Le colline umbre sono bellissime.Lo psicologo è caro. Le isole greche sono famose.
Aricoli indeterminaivi
• Si usano con sostanivi non specifici e introdoi per la prima volta.• Non esistono aricoli determinaivi plurali, per questo si usano i
pariivi: dei; degli;delle.
standard singolare plurale
maschileun libro
un orologiodei libri
degli orologi
femminileuna scuolauna penna
delle scuoledelle penne
52 gli aricoli
• Casi paricolari
Esempi:
singolare pluraleun libro dei libriun albero degli alberiuna strada delle stradeun’arancia delle aranceuno stupido degli stupidiuno zaino degli zainiuno yogurt degli yogurtuno psicologo degli psicologiun ospedale degli ospedaliuna porta delle porteun film dei film
davani a vocale: solo femminilesingolareun’amicaun’isola
pluraledelle amiche
delle isole
davani a:s+consonante
z, y, ps, gnsolo maschile
singolareuno studente
uno zio
pluraledegli studeni
degli zii
53gli aggeivi
Gli aggeivi
Alcuni aggeivi che finiscono in – eabbondante, breve, celibe, centrale, debole, difficile, divertente, dolce, ele-gante, facile, felice, femminile, forte, genile, giovane, grande, importante, in-telligente, interessante, inuile, maschile, nazionale, normale, nubile,occidentale, orientale, orizzontale, paricolare, possibile, puntuale, semplice,singolare, triste, urgente, uile,veloce, vericale, …
Gli aggeivi possessivi
singolare plurale
maschile bello belli
femminile bella belle
sing. maschile sing. femminile plur. maschile plur. femminile
iotu
lui/leinoivoiloro
tuosuo
nostrovostro
loro
tuasua
nostravostraloro
mieituoisuoi
nostrivostriloro
mie tuesue
nostrevostreloro
gli aggeivi possessivi si riferisconoal nome che segue:
la borsa di giulio la sua borsail vesito di maria il suo vesitola casa di mia sorella la nostra casa
gli aggeivi possessivi hanno generalmente l’aricolo:
la mia casa i nostri figliil tuo cane le vostre tendeil suo gato la loro macchina
54 gli aggeivi
Non si mete l’aricolo con i nomi dei membri di famiglia, senza aggeivi enon alterai: madre, padre, figlia, figlio, sorella, fratello, moglie, marito, cugina,cugino, zia, zio, nonna, nonno, nipote, cognata, cognato, nuora, genero,suo-cera, suocero.MA! mio padre - il mio papà, mia madre - la mia mamma, mio fratello - il miofratello maggiore, mia sorella - la mia sorellina
Nota: Con il possessivo loro l’aricolo c’è sempre.
il loro padre la loro madre
Gli aggeivi dimostraivi:
Cose o persone vicine
Usiamo i dimostraivi questo, questa, quesi, queste, quando paliamo di coseo persone che sono o che seniamo vicini nel tempo e nello spazio.
Questo quadro è molto bello.
Questa casa è comoda.
Questa macchina è la mia.
Quesi vesii non mi piacciono.
Ho scelto queste tende, i piacciono?
Per questa volta i perdono!
singolare maschile Singolare femminile Plurale maschile Plurale femminile
il, lo, l’ la, l’ I, gli le
questo questa quesi queste
55gli aggeivi
Cose o persone lontane
Usiamo i dimostraivi, quel, quello, quella, quell’, quei, quegli, quelle, quandoparliamo di qualcosa o qualcuno che sono o che seniamo lontani nel tempoe nello spazio.
La mia casa è quella in fondo alla strada.
Sei stato in quel bar laggiù?
Quei biscoi in dispensa sono buoni?
Quelle ragazze sedute sulla panchina sono le mie amiche.
Quel paese sulla collina è Cità della Pieve?
Ti ricordi quella volta che siamo andai a sciare?
La mia macchina è parcheggiata soto a quell’albero.
singolare maschile
Singolare femminile
Singolaremaschile efemminilefemminile
Plurale maschile
Plurale maschile
Plurale femminile
io la l’ i gli le
quello quella quell’ quei quegli quelle
56 le preposizioni
Le preposizioni
In italiano esistono due ipi di preposizioni:Le preposizioni semplici sono: di; a; da; in; con; su; per; tra; fra.
Ogni singola preposizione non ha un solo significato: usiamo le preposizionisempre insieme e prima di una parola:
Esempio preposizione a:a mezzanote: (indica il tempo, l’orario)a casa: (indica il luogo, lo spazio)
Esempi di vari usi delle preposizioni semplici:Usiamo di:
• per specificare:Luigi parla sempre di poliica.Ho visto un film di fantascienza al cinema.Di chi è quella macchina?
• dopo i verbi (finire; smetere etc.) + infinitoIeri ho finito di lavorare alle 19:00.Vorrei smetere di fumare.
• dopo i verbi di opinione (pensare; credere etc.) + infinitoA: Pensi di venire con noi domani?B: Credo di no, ho troppo lavoro.
Usiamo a:• con i nomi di cità e di alcune isole
A Roma c’è la famosa fontana di Trevi.Vado a Cuba la seimana prossima.
• per indicare l’orarioAllora, ci vediamo a mezzogiorno.Il film finisce a mezzanote.
• con l’espressione (fino a) per indicare la fine di un periodo di tempoResto a Milano fino a venerdì.Paolo è in ufficio fino alle 15:00.
• con i verbi (andare;venire; restare; uscire) + infinitoVado a mangiare.
57le preposizioni
Esco a comprare il pane.Resto a casa a riposarmi.Vengo a prendere le chiavi della macchina.
• con i verbi (cominciare; iniziare) + infinitoPrendi l’ombrello perché inizia a piovere.È tardi, comincia a fare i compii!
• per indicare una persona che è desinataria di un’azioneHo scrito una mail a mio fratello.A chi mandiamo questo documento?
Usiamo da:• per indicare la provenienza con i verbi (venire, parire, arrivare)
Da dove vieni?Thomas viene da New York.Questo fax arriva da Parigi.Il treno parte da Roma alle 14:30.
• per indicare la casa, o il posto di lavoro di una personaVado dal medico, alle 17:00.Devo portare la macchina dal meccanico.Sto da mia sorella al mare per una seimana.
• per indicare l’inizio di un periodo di tempoIl film è iniziato da un’ora.In quel ristorante è possibile pranzare dalle 12:00 in poi.
• per indicare a cosa serve qualcosaDove sono i miei occhiali da sole?Che bello quel vesito da sera!
• con alcuni verbi all’infinitoVuoi qualcosa da bere?Vorrei qualcosa da leggere.
Usiamo in:• con i nomi di conineni, nazioni, regioni e per gli indirizzi
Vivo in Europa, in Italia, in Umbria.Abito in Via Dante 46.
• per specificare un periodo di tempoPreferisco le vacanze in estate.Gabriella si sposa in maggio.Sono nata nel 1975.
• per definire un periodo di tempoDevo finire questo lavoro in due ore.
58 le preposizioni
• per indicare i mezzi di trasporto in generaleDomani pariamo per Londra in aereo.Vengo a Firenze in treno.
Usiamo con:• significa insieme a persone o oggei
Vado in vacanza con il mio fidanzato.• indica lo strumento per fare qualcosa
Scrivo il mio libro con il computer.• indica il mezzo di trasporto specifico
Vado a Roma con il treno delle 8:30.Usiamo su:• per definire lo spazio e significa “sopra”
Questa casa ha una bellissima vista sul mare.Il gato dorme sul divano.Le chiavi sono su quel tavolo.
• per specificare l’argomento in discussioneIeri in televisione ho visto un programma su Leonardo da Vinci.Domani c’è una conferenza interessante sull’ inquinamento.
Usiamo per:• per indicare un periodo di tempo
Luigi ha lavorato qui per due anni.Abiterò a Firenze per tre mesi.
• per indicare la direzione e/o desinazione finaleQuesta è la strada per Napoli.Parto per Parigi venerdì.
• per indicare il moivo, la causa di qualcosaSono a Milano per lavoro.Usiamo Tra/Fra (sono sinonimi):
• per indicare il tempo, un punto di arrivo nel futuroMio cugino arriva tra due giorni.Sbrigai, fra cinque minui inizia il film!
• per indicare la posizione “in mezzo”Bologna è tra Milano e Roma.Fra tuta questa gente, non riesco a vedere niente!
Le preposizioni aricolate: sono le preposizioni semplici: di; a; da; in; su + l’ar-icolo determinaivo:
59le preposizioni
La preposizione con si usa preferibilmente non unita all’aricolo determinaivo:Sono andata al cinema con il fratello di Carlo/Andiamo in pizzeria con gli amici.
Per usare corretamente le preposizioni aricolate è necessario:• Sapere quale preposizione semplice bisogna usare• Sapere se il nome vuole o no l’aricolo determinaivo
Esempi: Il libro di Mario (preposizione semplice “di” perché Mario è un nome di per-sona).Il panorama di Roma è spetacolare.Il libro del professore (preposizione aricolata “del” perché professore è unnome comune).
Esempi di vari usi delle preposizioni aricolate:
Vado dalla sorella di Antonio perché c’è una festa.Il mare dell’Italia meridionale è paricolarmente pulito.Dalle 9:00 alle 11:00 sono a scuola.Dov’è la casa della nonna? Devo telefonare alla dotoressa Rossi.L’anno prossimo studierò negli Stai Unii.Questa cartolina viene dall’Egito.Marco, non camminare sul pavimento bagnato!C’è sempre un sacco di polvere sui libri.
preposizioni: + il lo la l’ i gli le
di del dello della dell’ dei degli delle
a al allo alla all’ ai agli alle
da dal dallo dalla dall’ dai dagli dalle
in nel nello nella nell’ nei negli nelle
su sul sullo sulla sull’ sui sugli sulle
60 i pronomi
I pronomi
I pronomi direi si metono prima del verbo (e staccai dal verbo) se il verbo è all’indicaivo, al congiunivoo al condizionale
Guardo la televisione. La guardo.E se guardassi la televisione? E se la guardassi?Guarderei la televisione. La guarderei.
dopo il verbo (e unii al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperaivo o al ge-rundio.
Mi piace guardare la televisione. Mi piace guardarla.Guarda la televisione! Guardala!Ho cenato guardando la televisione. Ho cenato guardandola.
Pronomi direi (accusaivo)Tempi sempliciCompri il pane? Si, lo comproMangi la verdura? Si, la mangio.
in forma di soggeto in forma di complemento
direi indirei
Io mi mi
Tu i i
egli lo gli
ella la le
Noi ci ci
Voi vi vi
essi (maschile) li gli
esse (femminile)lene
gliloro
61i pronomi
Ti piace questo film? Non so, non lo conosco.Vedi quelle case? Si le vedo.Conosci quei ragazzi? No, non li conosco.Hai visto questo film? Si l’ho(lo ho) visto.Hai mangiato la pasta? Si, l’ho (la ho) mangiata.Hai preso le patate? No, non le ho prese.Dove hai comprato gli sivali? Li ho comprai a Perugia.
Atenzione!Con mi, i, ci, vi l’accordo è facoltaivo.Lui ci ha salutai/salutatoMarta i ha avvisato/avvisata?Luca mi ha invitato/invitata.
Pronomi indirei (daivo)
Tempi semplici
Telefoni a Marco? Si, gli telefono.Telefoni a Maria? Si, le telefono.Scrivi ai tuoi fratelli? Si, gli scrivo.Scrivi alle tue sorelle? Si, gli scrivo.
Tempi composi
Hai telefonato a tuo padre? Si, gli ho telefonato.Hai telefonato a tua madre? Si, le ho telefonato.Hai telefonato ai tuoi figli? Si, gli ho telefonato.Hai telefonato alle tue figlie? Si, gli ho telefonato.
Pronomi personali combinai (indirei+direi)
Mi+lo (la,li,le,ne) = me lo ¬(la,li,le,ne)i+lo (la,li,le,ne) = te lo (la,li,le,ne)gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)le+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)ci+lo (la,li,le,ne) = ce lo (la,li,le,ne)
62 i pronomi
vi+lo (la,li,le,ne) = ve lo (la,li,le,ne)gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)
Esempi:
Ho finito il pane. Me lo ricompri?Ho comprato una bistecca. Te la cucino?Ti piace questa borsa? Me l’ha comprata mio maritoLascia pure qui il pacco per il dotore, glielo consegno io.Non sappiamo a che ora inizia il concerto. Ce lo sapete dire?Finisco di guardare il film e poi ve lo presto.
63i verbi
verbo essere verbo avere
presente presente
io sono Io ho
tu sei tu hai
egli è lui/lei ha
noi siamo noi abbiamo
voi siete voi avete
essi sono essi hanno
I verbi
Esempi:Io sono molto stanco questa sera Io ho seteSei al lavoro domani mattina? Quanti anni hai?Lei è la mia amica Marina. Oggi Federica non ha fameNoi siamo umbri. Abbiamo tanto lavoro da fareSiete i nostri nuovi vicini di casa? Avete fretta?I libri sono sulla scrivania. Michele e Giuliano hanno di-
ciotto anni
Verbi regolari
verbi in are(cantare)
verbi in ere(credere)
verdi in ire(senire)
io cant – o Iio cred – o io sent – o
tu cant – i tu cred – i lui/lei sent – e
lui/lei cant – a lui/Lei cred – e tu sent – i
noi cant – iamo noi cred – iamo noi sent – iamo
voi cant – ate voi cred – ete voi sent – ite
essi cant – ano essi cred – ono essi sent – ono
64 i verbi
Verbi modali(o servili) e verbo sapere
Rendono l’idea della possibilità, della volontà e dell’obbligo/necessità al signi-ficato del verbo (all’infinito) che precedono.Anche il verbo Sapere, quandoesprime una capacità, ha valore di verbo modale. Di solito i Verbi Modali sonoseguiti da un verbo all’infinito. Esempio: Stasera voglio uscire con le mie ami-
che.
volere, potere, dovere e sapere hanno il presente irregolare.
Esempi: Voglio un po’ di caldo! Posso avere un bicchiere d’acqua, per favore?Sapete usare il computer? Dobbiamo andare a prendere Daniela a scuola
Verbi irregolariI verbi che seguono il modello della propria coniugazione sono detti verbi re-golari.I verbi che cambiano, per alcuni tempi, la radice e/o la desinenza sono dettiverbi irregolari
EsempiAltri verbi con presente irregolare:fare (io faccio); morire (io muoio); rimanere (io rimango); riuscire (io riesco);salire (io salgo); scegliere (io scelgo); sedere (io siedo); stare (io sto); tenere(io tengo); uscire (io esco); venire (io vengo)...
volere potere dovere sapere
io voglio posso devo so
tu vuoi puoi devi sai
egli/ella vuole può deve sa
noi vogliamo possiamo dobbiamo sappiamo
voi volete potete dovete sapete
essi/esse vogliono possono devono sanno
65i verbi
Presente progressivo
Si usa per indicare un’azione che avviene mentre la persona parlaEsempio: Sto scrivendo al computer (in questo momento).
Il presente progressivo si forma con il presente del verbo stare e il gerundio.
Il gerundio si forma dall’infinito del verbo più le terminazioni proprie della co-niugazione.are-ando telefon-andoere-endo scriv-endoire-endo fin-endoalcuni verbi formano il gerundio dalla prima persona del verbo al presente inid-cativobevo bev-endofaccio fac-endodico dic-endo
Verbi riflessivi Descrivono un’azione compiuta dal soggetto che si riflette (ricade) sul soggettostesso o lo riguarda personalmente. Il soggetto e l’oggetto dell’azione (a cui siriferisce il verbo) sono la stessa persona.Esempi: Mi alzo sempre alle 7 e vado a prendere il treno.
Mi pettino i capelli
andare bere dire
io vado bevo dico
tu vai bevi dici
egli/ella va beve dice
noi andiamo beviamo diciamo
voi andate bevete dite
essi/esse vanno beveno dicono
66 i verbi
Si coniugano con le particelle prenominali
Mi pettinoTi laviSi alzaCi vestiamoVi preparateSi telefonano
Quando c’è un verbo modale(potere, volere, dovere, sapere) o un verbo fra-seologico (cominciare a, stare per, stare più gerundio, finire di) + l’infinito diun verbo riflessivo (telefonarsi), il pronome può andare prima o dopo il verboall’infinito.Esempi: Domani mi devo alzare presto (prima del verbo all’infinito)
Domani devo alzarmi presto (dopo il verbo all’infinito)
La forma impersonale
Si usa per indicare azioni generali, che possono riguardare molte persone.Esempio: A Natale si mangia troppo
Per fare la Forma Impersonale usiamo si + il verbo alla terza persona singo-lareEsempio: D’estate si esce di più che in inverno
Con i verbi ESSERE e DIVENTARE usiamo gli aggettivi al pluraleEsempi: Quando si è nervosi è difficile stare bene in mezzo alla genteSe si mangia troppo si diventa obesi.
Forma passiva
Il soggetto della frase è il complemento oggetto della frase attivaEsempi: Marco mangia la mela (forma attiva) - la mela è mangiata da Marco(forma passiva)
• Per fare la Forma Passiva si può usare il Verbo ESSERE + il Participio Passato del verboEsempio: L’Italia è amata da molti stranieri.
67i verbi
• si può usare il verbo Venire più il participio passato del verbo, ma solo con i tempi verbali semplici (presente, imperfetto, passato re-moto, futuro semplice)Esempio:La carne non viene mangiata dai vegetariani.
• si può usare il Si Passivante più il verbo alla terza persona singolare(quando il soggetto passivo è singolare).Esempio: Il biglietto del treno si compra alla stazione ferroviaria.
Quando il soggetto passivo è plurale la frase passiva si fa con si più il verboalla terza persona pluraleEsempio: A Natale si mangiano molti dolci.In questi casi la frase ha un significato generale, che può riguardare più per-sone.
• si può usare il verbo Andare più il participio passato del verbo, quando si vuole esprimere un dovere o una necessità. Può essere usato solo con i tempi semplici.Esempio: Questo film va visto, perchè è veramente un capolavoro
La forma impersonale dei verbi riflessivisi forma con Ci + si + il verbo alla terza persona singolareEsempi: Sposarsi ci si sposa - Amarsi ci si ama
68 i verbi
Passato prossimo
Si forma con il presente indicativo di Essere e Avere + il participio passato delverbo da coniugare.Esempi: Io ho cantato - Io sono nato in Italia
Esempi: L’estate scorsa sono stato al mare. Mia sorella ha avuto due figli, un maschio e una femmina.
Participio passato
verbi in ARE - participio passato ATO (andare - andato)
verbi in ERE - participio passato UTO (conoscere - conosciuto)
verbi in IRE - participio passato ITO ( finire - finito)
Il participio passato dei verbi con AVERE finisce sempre in oEsempio: Ieri ho telefonato a mia madre.
Il participio passato dei verbi con ESSERE si concorda con il soggetto del verboe si comporta come un aggettivo con 4 terminazioni (o – a – i – e)
Esempi: Francesco è andato al mare con un suo amico.Francesca è andata al mare con un suo amico.Paolo e Francesco sono andati al mare con un loro amico.Paola e Francesca sono andate al mare con un loro amico.
essere avere
io sono statotu sei stato
egli/ella è statonoi siamo staivoi siete stai
essi/esse sono stai
io ho avutotu hai avuto
egli/ella ha avutonoi abbiamo avuto
voi avete avutoessi/esse hanno avuto
69i verbi
Tutti i verbi transitivi (che hanno un oggetto diretto) formano il passato pros-simo con l’ausiliare avereEsempi: Alessandro ha sposato Ilaria (chi? Ilaria)
Oggi ho studiato italiano con una mia amica (cosa? italiano)Tutti i verbi riflessivi formano il passato prossimo con l’ausiliare essereEsempi: Mi sono alzata alle 9:00
Mi sono addormentata sul divano davanti alla televisione.
Quasi tutti i verbi intransitivi (che non hanno un oggetto diretto) formano ilpassato prossimo con l’ausiliare essereEsempi: Queste scarpe sono molto costose.
Le scale del tuo appartamento sono ripide.
verbi di stato: stare, restare, rimanereEsempi: Carola è rimasta a casa stasera.
Sono stata tutta la mattina a pulire il tuo disordine.
verbi di movimento: andare, venire, partire, arrivare, tornare, entrare, uscire,cadere, salire...Esempi: Il treno è arrivato alla stazione di Perugia mezz’ora fa.
Carlo e Luca sono andati allo zoo con i loro nipotini.
verbi di cambiamento: nascere, morire, diventare, invecchiare, iniziare, co-minciare, finire...Esempi: Ieri è nata Lisa, la figlia di mia cugina.
Mio nonno è morto dieci anni fa.
verbi impersonali: piacere, dispiacere, parere, succedere, sembrare...Esempi: Oggi Luca mi è sembrato di ottimo umore.
Barcellona mi è piaciuta tantissimo.
Verbi con participio passato irregolareaccendere (acceso) aprire (aperto) bere (bevuto) chiedere (chiesto) chiudere(chiuso) correre (corso) decidere (deciso) fare (fatto) leggere (letto) mettere (messo)morire (morto) nascere (nato) offrire (offerto) perdere (perso) rimanere (ri-masto) rispondere (risposto) scegliere (scelto) vedere (visto).
70 i verbi
L’imperfetto
L’Imperfetto si usa per raccontare azioni abituali del passato o che si ripetonoregolarmente.Esempio: Da bambina andavo spesso in montagna.• Per descrivere le caratteristiche di persone, oggetti e situazioni
Esempi: Mia nonna era molto bella.In treno faceva molto caldo stamattina.
• Per esprimere un’azione del passato con una durata indeterminataEsempio: I miei nonni abitavano in campagna
• Per descrivere una sensazione, uno stato psicologico, un sentimentoEsempio: Ieri Anna non si sentiva molto bene
• All’inizio di una favolaEsempio: C’era una volta una bambina bellissima…
• Con le espressioni STARE + GERUNDIO e STARE PEREsempi: Stavate cenando?
Stavamo per uscire, quando avete telefonato• Dopo la parola Mentre
Esempio: Mentre telefonavo ad una mia amica è caduta la linea.
• Per esprimere un’azione continuata, che non è finita o non è stata limitata nel tempo.Esempio: Aspettavo il treno quando è passato Gianni e mi ha dato
un passaggio.Anna era a letto e leggeva un libro.
71i verbi
Imperfetto dei verbi regolari
Imperfetto dei verbi irregolari
essere avere
io ero avevo
tu eri avevi
lui/lei era aveva
noi eravamo avevamo
voi eravate avevate
loro erano avevano
- are - ere - ire
io am-avo ved-evo apr-ivo
tu am-avi ved-evi apr-ivi
egli/ella am-ava ved-eva apr-iva
noi am-avamo ved-evamo apr-ivamo
voi am-avate ved-evate apr-ivate
essi/esse am-avano ved-evano apr-ivano
fare bere dire
io facevo bevevo dicevo
tu facevi bevevi dicevi
egli/ella faceva beveva diceva
noi facevamo bevevamo dicevano
voi facevate bevevate dicevate
essi/esse facevano bevevano dicevano
72 i verbi
VERBI che cambiano significato al passato prossimo e all’imperfetto indica-tivo
dovere potere e volere
All’imperfetto: dovevo potevo volevo indicano un’incertezza
Esempi: Dovevo lavorare, ma non avevo voglia.(forse ha lavorato o forse no)Mio fratello voleva comprare il motorino. (forse l’ha comprato o forseno)Non potevo rispondere al telefono stamattina. (forse ha risposto o forse no)
Al Passato Prossimo: ho dovuto, ho potuto, ho voluto indicano un’azione cheè accaduta sicuramenteEsempi: Ieri ho dovuto lavorare tutto il giorno.
Stamattina non ti ho potuto telefonare.Il mese scorso ho voluto fare un regalo a mia madre per il suo com-pleanno.
Conoscere All’Imperfetto conoscevo significa conoscere qualcuno da molto tempo.Esempio: Conoscevi mio marito?Al passato prossimo: ho conosciuto significa conoscere qualcuno per la primavoltaEsempio: Ho conosciuto tuo marito ieri.
SapereAll’imperfetto:sapevo significa conoscere una cosa da molto tempoEsempio: Sapevo del tuo nuovo lavoro a Londra già da qualche giorno.Al passato prossimo: Ho saputo significa conoscere una cosa, perchè qualcunomi ha informato.Esempio: Ho saputo che ti sei sposato, quando avevi intenzione di comunicar-melo?
73i verbi
Trapassato prossimo
Si usa per indicare un’azione del passato accaduta prima di un’altra azione pas-sata. Si forma con l’imperfetto di avere o essere + il participio passato delverbo.
Esempi: Paola mi ha detto che aveva mangiato troppo e quindi la notte nonha dormito bene.
I miei genitori da piccola mi raccontavano sempre che erano andatiin viaggio di nozze a Vienna.
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
ero statoeri stato
era stato/aeravamo staieravate staierano stai/e
avevo avutoavevi avuto
aveva avutoavevamo avutoavevate avutoavevano avuto
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
ero andatoeri andatoera andato
eravamo andaieravate andaierano andai
avevo parlatoavevi parlatoaveva parlato
avevamo parlatoavevate parlatoavevano parlato
74 i verbi
Imperativo diretto (tu/noi/voi)
L’imperativo si usa per dare un ordine, un consiglio ad una o più persone.Esempi: Vieni qui!
Telefoniamo a Milena! Mangiate subito questa minestra
L’imperativo diretto si forma con la seconda persona singolare (tu), la primapersona plurale (noi), la seconda persona plurale (voi) + il presente indica-tivo.Esempi: Mangia la verdura, che ti fa bene!
Chiudiamo la finestra. È troppo freddo!Pulite la cucina dopo cena, altrimenti mi arrabbio.
L’imperativo alla seconda persona singolare dei verbi in -are finisce in a
Esempi: Parla a voce alta, altrimenti non ti sento! Ricorda la spesa, se vuoi mangiare questa sera!
Attenzione: Verbi con imperativo irregolare
I verbi avere essere e sapere hanno l’imperativo diretto irregolare alla se-conda persona singolare e plurale (Tu/Voi)
avere: tu abbia voi abbiateessere: tu sia voi siatesapere: tu sappia voi sappiate
I verbi andare dare fare stare alla seconda persona singolare (tu) hanno unadoppia forma dell’imperativo diretto.
andare: tu /vaidare: tu /daifare: tu /faistare: tu /stai
Il verbo dire ha una sola forma dell’imperativo diretto: Tu dì
75i verbi
Imperativo diretto negativosi forma come l’imperativo diretto, usando la forma negativa del presente in-dicativoEsempi: Non leggete questo libro, è noioso!
Non mangiamo troppo questa sera, altrimenti non riusciamo a dormire.
Attenzione: La seconda persona singolare (tu) si forma con il verbo all’infinitoEsempi: Non gridare, per piacere!
Imperativo diretto e pronomicon tu/noi/voi il pronome si mette dopo il verbo (suffisso), formando una solaparola.Esempi: Devi inviare una mail a Paola, scriviLA subito!
Dobbiamo inviare una mail a Paola, scriviamoLA subito!
Le particelle ci/ne vanno sempre unite, come suffisso, al verboEsempi: Questa sera c’è una festa in spiaggia, andiamoCI!
Cercate di risolvere i vostri problemi, parlateNE!
Con il lei formale il pronome si mette prima del verbo.Esempi: Deve invitare Claudia alla mostra fotografica, LA chiami subito!
Con i verbi irregolari andare dare fare stare dire i pronomi e le particelle rad-doppiano la consonante iniziale del suffisso.Esempi: Dimmi la verità, dimmeLA per favore!
Fa la doccia, faLLA subito!
Con il pronome gli la consonante non raddoppia.Esempio: Quando arriva Alessandro, daGLI le chiavi di casa
76 i verbi
Imperativo diretto negativo con i pronomi
con tu il pronome può essere prima o dopo il verbo.Esempi: Non TI agitare così tanto!
Non agitarTI così tanto!
con il lei formale il pronome va prima del verboEsempi: Non SI agiti così tanto!
con noi/voi il pronome può andare prima o dopo il verboEsempi: Non CI agitiamo così tanto! Non agitiamoCI così tanto!
Non VI agitate così tanto! Non agitateVI così tanto!
Imperativo indiretto (forme di cortesia)Si forma con il verbo al congiuntivo presente.Esempi: Non fumi per favore, ci sono dei bambini in casa.
Abbassi il volume della radio, altrimenti non riesco a lavorare.Per esprimere l’imperativo indiretto plurale si può usare la terza persona plu-rale del congiuntivo presente (LORO), ma è più usata le seconda persona plu-rale dell’imperativo indiretto (VOI).Esempi: Signori, parlino più piano, per favore. (LORO)
Signori, parlate più piano, per favore. (VOI)
Passato remotosi usa per indicare azioni di un passato lontano (remoto) che non hanno piùnessuna relazione con il presente e per parlare di un fatto storico.Esempi: Appena trovò un lavoro, Carlo andò a vivere a Roma con sua moglie.
Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492.
essere avere
iotu
eglinoivoi essi
fuifosi
fufummo
fostefurono
ebbiavresiebbe
avremmoavesteebbero
77i verbi
Verbi regolari
Attenzione! I verbi in ERE hanno due forme per il passato remoto.
Verbi irregolariI verbi che hanno il passato remoto irregolare usano una radice diversa per laprima e la terza persona singolare e per la terza persona plurale. Quasi semprenel passato remoto irregolare la prima persona singolare termina in i,La terza persona singolare in e e la terza persona plurale in eroEsempio Scrivere (passato remoto irregolare)
TRAPASSATO REMOTOsi forma con il passato remoto dei verbi essere e avere + il participio passatodel verbo. Si usa per indicare un’azione del passato avvenuta prima di un’altraazione al passato remoto. La frase principale deve essere sempre al passatoremoto. Il trapassato remoto è introdotto da un avverbio di tempo (quando,dopo che, appena...)Esempi: Andai a dormire, dopo che ebbi finito di studiare.
Appena mi fui svegliato, ricevetti una bella notizia.Quando ebbero mangiato, andarono via dal ristorante.
am-are cred-ere apr-ire
iotu
eglinoivoiessi
am-aiam-asiam-ò
am-ammoam-aste
am-arono
cred-ei/eicred-esi
cred-è/eicred-emmo
cred-stecred-erono/etero
apr-iiapr-siapr-ì
apr-immoapr-iste
apr-irono
iotu
egli/ellanoivoiessi
scriss-siscriv-esiscriss-e
scriv-emmoscriv-estescriss-ero
78 i verbi
Futuro semplice
Si usa per indicare un’azione che non è ancora avvenuta: descrive un’ azionedel futuro.Esempio: Federica tornerà a casa domani.Per fare una supposizione:Esempio: Saranno due ore che ti aspetto.
Sei un ritardatario!Per esprimere un’incertezzaEsempio: Riuscirò a finire questo libro entro stasera?Per esprimere un dubbio o una perplessitàEsempio: Sarà come dici tu, ma io risolverò il problema a modo mio.
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
saròsaraisarà
saremosarete
saranno
avròavraiavrà
avremoavrete
avranno
parlare invitare
iotu
eglinoivoi essi
ebbi parlatoavesi parlatoebbe parlato
avemmo parlatoaveste parlatoebbero parlato
fui invitato/afosi invitato/a
fu invitato/afummo invitai/e
foste invitai/efurono invitai/e
79i verbi
Le forme del futuro dei verbi in -ARE e dei verbi in -ERE sono uguali
I verbi che finiscono in care (cercare) e gare (pagare) aggiungono una h nelleforme del futuro
Futuro anterioreSi usa per indicare un’azione del futuro che avviene prima di un’altra azione alfuturo semplice. Quando assume questo significato è quasi sempre precedutodagli avverbi di tempo (appena, quando, dopo che) Esempio: Appena sarò arrivata a casa, mi farò un bel bagno caldo
Per esprimere un’incertezza. Esempio: Giorgio arriverà in ritardo anche oggi?
Per esprimere una perplessità o un dissenso rispetto ad un’azione avvenutanel passatoEsempio: Sarà stato anche il ristorante più alla moda della città, ma a me nonè piaciuto per niente
- are/ere - ire
iotu
egli/ellanoivoi essi
pens-eròpens-eraipens-erà
pens-eremopens-erete
pens-eranno
usc-iròusc-iraiusc-irà
usc-iremousc-irete
usc-iranno
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
cercheròcercheraicercherà
cercheremocercherete
cercheranno
pagheròpagheraipagherà
pagheremopagherete
pagheranno
80 i verbi
Si forma con il futuro semplice di essere o avere + il participio passato delverbo
Concordanza dei tempi dell’indicativo
Insieme di regole che stabiliscono l’uso dei tempi all’indicativo nella frase su-bordinata (secondaria).In italiano il tempo della frase secondaria dipende dal tempo della frase prin-cipale
frase pricipale frase secondariapresente (paola crede che) passato prossimo (anteriorità) ho dimen-
ticato il suo compleanno.
presente (contemporaneità) dimentico il suo compleanno entro questa
sera.
futuro semplice (posteriorità) dimenti-
cherò il suo compleanno a breve.
imperfetto (paola credeva che) trapassato prossimo (anteriorità) avevo dimenticato il suo compleanno
imperfetto (contemporaneità)dimenticavo il suo compleanno anche que-
st’anno.
condizionale passato (posteriorità)avrei dimenticato il suo compleanno.
prendere parire
iotu
egli/ellanoivoi essi
avrò presoavrai presoavrà preso
avremo presoavrete preso
avranno preso
sarò parito/asarai parito/asarà parito/a
saremo parii/esarete parii/e
saranno parii/e
81i verbi
Le forme implicitesono Forme Verbali invariabili che si usano nella frase subordinata.
Infinito Passato: avere chiamato/ essere chiamatoParticipio Passato: chiamatoGerundio Presente: chiamandoGerundio Passato: avendo chiamato/essendo chiamato
Infinito passatoSi forma con l’Infinito presente di essere o avere + il participio passato delverbo. Quasi sempre viene usato in due tipi di frasi:Temporale: preceduto da dopo. Esempio: Dopo aver pranzato, mi sono addormentato per un’ora in poltrona.Causale: preceduto da per. Esempio: non ti ringrazierò mai abbastanza per essere venuto ad aiutarmi.Attenzione: L’infinito di avere diventa aver. I pronomi e le particelle ci e nevanno dopo l’infinitoEsempio: Dopo esserMI laureato, ho trovato un bel lavoro a Roma
GerundioGerundio presente: si forma dall’infinito del verbo. Si usa quando l’azione dellafrase secondaria avviene nello stesso momento dell’azione della frase princi-pale (contemporaneità).Esempio: Mi rilasso, leggendo un bel libro in poltrona.
essere avereessendo avendo
-are -ere -irechiam-ando chied-endo usc-endo
Gerundio passato: si forma con il gerundio presente di essere o avere + il par-ticipio passato del verbo.Si usa quando l’azione della frase subordinata avviene prima di quella dellafrase principale(anteriorità)Esempio: Non avendo pranzato,adesso ho una fame da lupi.avendo/essendo chiamato avendo/essendo chiesto essendo uscito
82 i verbi
Il gerundio può assumere all’interno della frase diversi significati:
Contemporaneità: L’azione della frase principale e quella della frase subordi-nata avvengono nello stesso momento.Esempio: Andando a lavoro, ho incontrato Camilla e l’ho salutata.
Modalità: Descrive in quale modo succede l’azione della frase principaleEsempio: Facciamo dei buchi alle pareti, usando il trapano
Causa: Spiega la causa dell’azione della frase principaleEsempio: Avendo dimenticato la borsa a casa, non avevo contanti neanche per comprarmi un caffè.
Ipotesi: Formula un’ipotesi rispetto all’azione della frase principale.Esempio: Uscendo poco, si rischia di restare soli.
Concessione: Il gerundio è sempre preceduto da pur (nel suo significato dianche se...).
Esempio: Pur risparmiando tanto quest’anno, non riuscirò a com-prarmi la macchina nuova.
Il congiuntivo
Si usa (di solito) nelle frasi dipendenti (secondarie). Si usa dopo espressioniche indicano:• opinioni o situazioni non certe, con verbi come: pensare, credere, non esseresicuro, si dice, è possibile, è probabileEsempi: Penso che questo corso di italiano sia molto utile. Si dice che Anna
aspetti un bimbo.
• desideri e stati d’animo, con verbi come: sperare, essere contento, esserefeliceEsempi: Spero che tu non sia arrabbiato con me. Sono felice che il tempo sia
bello
• volontà, con verbi come: volere, preferire, bisogna, è meglio, è preferibileEsempi: Voglio che tu mi accompagni all’università.
È meglio che tu stia zitto
83i verbi
Si usa dopo alcune parole:• sebbene, nonostante, senza che, prima che, a patto che, a condizione che,a meno che, qualunqueEsempi: Nonostante piovesse io sono uscito lo stesso. Qualunque sia la tua
opinione, io sono d’accordo con te• affinchè, perchèEsempi: Affinchè la lezione sia chiara, la ripeterò una seconda volta.
Le ho prestato quel libro, perchè lo leggesse
Si usa anche in frasi indipendenti con due significati:
Congiuntivo dubitativo: si usa per esprimere un dubbio nella forma interro-gativaEsempio: Carmen non mi ha ancora telefonato. Che se ne sia dimenticata?
Congiuntivo ottativo: si usa per esprimere un desiderioEsempio: Magari avessi dieci anni in meno, quanti errori non rifarei!Attenzione: Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase se-condaria, si usa l’infinito al posto del congiuntivo.Esempio: Pablo pensa che lui (Pablo) non abbia bisogno di andare a lezione diitaliano. Pablo pensa di non avere bisogno di andare a lezione di italiano.
Congiuntivo presente
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
siasiasia
siamosiate siano
abbiaabbiaabbia
abbiamoabbiateabbiano
84 i verbi
Congiuntivo presente
Attenzione: I verbi in care e gare aggiungono una h prima della terminazionedel congiuntivoEsempi: Pagare pagh-i Cercare cerch-i
Congiuntivo passatoSi forma con il congiuntivo presente di avere o essere +il participio passato
Concordanza del congiuntivo presente e passato
se nella frase principale ho un verbo all’indicativo presente (io credo che), alfuturo (io crederò che), all’imperativo (credi che) si usa:• il congiuntivo presente o il futuro per esprimere posteriorità (lui parta/partiràtra due giorni)• il congiuntivo presente o il presente progressivo al congiuntivo per esprimerecontemporaneità (lui parta/stia partendo proprio ora)• il congiuntivo passato per esprimere anteriorità (lui sia partito due giorni fa)
iotu
egli/ellanoivoi essi
abbia telefonatoabbia telefonatoabbia telefonato
abbiamo telefonatoabbiate telefonatoabbiano telefonato
sia parito/asia parito/asia parito/a
siamo parii/esiate parii/esiano parii/e
-are(cant-are)
-ere(ved-ere)
-ire(apr-ire)
iotu
egli/ellanoivoiessi
cant-icant-icant-i
cant-iamocant-iatecant-ino
ved-aved-aved-a
ved-iamoved-iateved-ano
apr-aapr-aapr-a
apr-iamoapr-iateapr-ano
85i verbi
Congiuntivo imperfetto
Congiuntivo trapassato si forma con il congiuntivo imperfetto di essere oavere + il participio passato del verbo
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
fossifossifosse
fossimofoste
fossero
avessiavessiavesse
avessimoaveste
avessero
-are(cant-are)
-ere(ved-ere)
-ire(apr-ire)
iotu
egli/ellanoivoiessi
cant-assicant-assicant-asse
cant-assimocant-aste
cant-assero
ved-essived-essived-esse
ved-essimoved-este
ved-essero
apr-issiapr-issiapr-isse
apr-issimoapr-iste
apr-issero
iotu
egli/ellanoivoi essi
avessi giocatoavessi giocatoavesse giocato
avessimo giocatoaveste giocato
avessero giocato
fossi andato/afossi andato/afosse andato/a
fossimo andai/efoste andai/e
fossero andai/e
86 i verbi
Concordanza del congiuntivo imperfetto e trapassato
Se nella frase principale ho un verbo al passato (io ho creduto che/ io credevoche/Io avevo creduto che/Io credetti che) o al condizionale (io crederei che/Ioavrei creduto che) si usa (nella frase secondaria):Il congiuntivo imperfetto o il condizionale composto per esprimere posteriorità(lui partisse/sarebbe partito tra due giorni)Il congiuntivo Imperfetto per esprimere contemporaneità (lui partisse)Il congiuntivo trapassato per esprimere anteriorità (lui fosse partito due giorniprima)
Il periodo ipotetico è composto da una frase secondaria introdotta dalla con-giunzione se, che esprime l’ipotesi (condizione) e da una frase principale cheesprime la conseguenza dell’ipotesi.Esistono tre tipi di Periodo Ipotetico:
Periodo ipotetico della realtà: L’ipotesi è un fatto reale o probabile.Frase secondaria: verbo all’indicativo - Frase principale: verbo all’indicativo oall’imperativoEsempi: Se non partiamo subito, arriveremo tardi. Se passeremo per Perugia,verremo a trovarti sicuramente.
Periodo ipotetico della possibilità: L’ipotesi è un fatto possibile (potrebbe onon potrebbe accadere)Frase secondaria: verbo al congiuntivo imperfetto Frase principale: verbo alcongiuntivo presente o all’imperativoEsempi: Se glielo chiedessi tu, forse Luca ci aiuterebbe. Se te lo chiedesse, nondirgli dov’ero ieri. Periodo ipotetico dell’irrealtà: L’ipotesi è impossibile o non vera (non può rea-lizzarsi o potrebbe realizzarsi ma non è mai accaduta).
Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al presente: Frase secondaria: Congiuntivo imperfetto Frase principale: Condizionale presente
Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al passato:Frase secondaria: Congiuntivo trapassato Frase principale: Condizionale passato
87i verbi
Esempi: Se fossi tifoso dell’Inter, ora sarei felice per la vittoria. Se l’avessi saputoprima, ti avrei telefonato sicuramente
Attenzione! Nella lingua parlata possiamo usare l’imperfetto indicativo sia nellafrase principale che nella frase secondaria.Esempio: Se mi telefonavi, venivo anch’io al cinema con voi ieri sera.
Il condizionale
condizionale semplice si usa per:
Esprimere un desiderio: Esempio: Mi piacerebbe andare in vacanza in PortogalloRivolgersi a qualcuno con cortesia: Esempio: Mi scusi, potrebbe abbassare ilvolume dello stereoDare consigli: Esempio: Secondo me dovresti andare a dormire presto, se vuoi svegliarti alle6.Dare un informazione non sicura Esempio: Quel negozio dovrebbe essere abbastanza economico
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
sareisaresi
sarebbesaremmo
sarestesarebbero
avreiavresi
avrebbeavremmo
avresteavrebbero
88 i verbi
FORME IRREGOLARI DEL CONDIZIONALE
Essere sarei, saresti, sarebbe, saremmo, sareste, sarebbero
Andare andrei, andresti, andrebbe, andremmo, andreste, andrebbero
Dovere dovrei, dovresti, dovrebbe, ecc
Potere potrei, potresti, potrebbe, ecc
Sapere saprei, sapresti, saprebbe, ecc
Vedere vedrei, vedresti, vedrebbe, ecc
Vivere vivrei, vivresti, vivrebbe, ecc
Bere berrei, berresti, berrebbe, ecc
Rimanere rimarrei, rimarresti, rimarrebbe, ecc
Tenere terrei, terresti, terrebbe, ecc
Venire verrei, verresti, verrebbe, ecc
-are -ere -ire
iotu
egli/ellanoivoiessi
am-ereiam-eresi
am-erebbeam-ermmoam-ereste
am-erebbero
scriv-ereiscriv-eresi
scriv-erebbescriv-eremmo
scriv-erestescriv-erebbero
dorm-ireidorm-iresi
dorm-irebbedorm-iremmo
dorm-irestedorm-irebbero
89i verbi
Condizionale Composto
Il condizionale composto si forma con il condizionale semplice dei verbi essereo avere + il participio passato del verbo.
Il condizionale composto (o passato) si usa:
In frasi autonome (o principali) per esprimere un’azione che non si è realizzatanel passato
Esempio: Sarei venuto volentieri alla tua festa, ma ero malato
per esprimere un’azione che non si può realizzare nel presente e nel futuro
Esempio: Domani sarei partito volentieri, ma devo studiare per l’esame
in frasi secondarie (non autonome): per indicare l’idea del futuro nel passato,cioè un’azione che viene dopo un’altra nel passato.
Esempio: Anna mi ha detto che sarebbe tornata a trovarmi.
iotu
egli/ellanoivoi essi
sarei tornato/asaresi tornato/a
sarebbe tornato/asaremmo tornai/e
sareste tornai/esarebbero tornai/e
avrei chiamatoavresi chiamato
avrebbe chiamatoavremmo chiamato
avreste chiamatoavrebbero chiamato
91Il calendario
Il calendario
I giorni della settimana
Lunedì Il lunedì inizio a lavorare alle 8,30.
Martedì Martedì è il mio giorno libero.
Mercoledì Il mercoledì sono in ufficio dalle 9 alle 13.
Giovedì A Città della Pieve gli alimentari dono chiusi di giovedì.
Venerdì Venerdì faccio il turno di notte.
Sabato Sabato sera esco con i miei amici.
Domenica Domenica vado a giocare a pallone.
92 i mesi
I mesi
Gennaio Lavoro qui da gennaio
Febbraio
Marzo Nel mese di marzo inizio un nuovo lavoro
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio Le vacanze scolastiche sono da luglio a settembre
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre Il ristorante chiude in novembre
Dicembre Torno a casa per Natale, a dicembre
I giorni e il lavoro
Giorni lavorativi o feriali
Giorni festivi
Giorni di ferie o vacanze
93Le pari del giorno e le stagioni
Le parti del giorno
Mattina, pomeriggio, sera, notte
Le stagioni
Inverno, primavera, estate, autunno.
94
Associazione Orizzonte
Associazione di promozione sociale
Via Garibaldi 2506062 Cità della Pieve
Tel 0578 [email protected]
www.orizzonte.com
L’associazione “Orizzonte” è nata nel 2001 con lo scopo di promuovere la Lingua e laCultura Italiana, in un'oica di confronto e scambio con altre culture. Ai citadini stra-nieri di Cità della Pieve offre corsi di Lingua integraivi, patrocinai e finanziai dalla Re-gione dell’Umbria e dal Comune di Cità della Pieve.Nel nostro lavoro cerchiamo di valorizzare le buone prassi esisteni in materia di for-mazione e cultura e promuoviamo ulteriori iniziaive che abbiano un più ampio impatosociale.
• Melingpot. Corsi di lingua per immigrai e corsi di lingua svoli a favore dei nuovicitadini resideni a Cità della Pieve durante tuto l’anno, inoltre proponiamo grazieal nostro progeto “Melingpot” diverse aività finalizzate ad un’integrazione più se-rena degli stranieri, con paricolare riferimento ai migrani.
• A Scuola con tuo figlio. Favorisce l’acquisizione di competenze linguisiche e sociocul-turali da parte di donne immigrate fornendo loro strumeni praici affinché possanomuoversi autonomamente nella nuova realtà sociale, con maggiore consapevolezzadei propri dirii e doveri e con una accresciuta conoscenza del territorio e dei serviziche esso offre.
• La festa nel mondo. L’obbieivo è di migliorare la convivenza di culture diverse atra-verso la conoscenza delle tradizioni e della vita quoidiana. L’evento viene promossodall’assessorato alle poliiche sociali del Comune in collaborazione con le associazioni“Orizzonte”, La Rosa”, “Arci” e il ”Terziere Castello”.
I nostri progei Europei
• PACT "Promoing Awareness for Cooperaion and Training in the Field of DomesicViolence" nell’ambito del programma Europeo Grundtvig: www.pact-eu.org
• RICK’s Cafè – Network European Plaform for promoing European dialogue, coope-raion and innovaion within schools in Europe, in Intercultural and Internaionalisa-ion fields: www.rickscafenetwork.eu
Associazione Orizzonte
45
Ed ora un pò di grammaica...
47i sostanivi
I sostantivi
il tavolo/ i tavoli
la sedia/ le sedie
un giorno/ due giorni
una scatola/ due scatole
I nomi che finiscono in – e al singolare possono essere maschili o femminili e
al plurale finiscono sempre in –i
il fiume/ i fiumi
la chiave/ le chiavi
il cane/ i cani
la madre/ le madri
Alcuni nomi maschili che finiscono in – a
il poeta/ i poeti; il clima/ i climi; il fantasma/ i fantasmi; il panorama/i pano
rami; il poeta/i poeti; il problema /i problemi; il programma/i programmi; il
sistema/ i sistemi,...
singolare plurale
maschile
femminile
libro
casa
libri
case
Regola
48 i sostanivi
nomi che finiscono in – a sia maschili che femminili
il/ la musicista; il/la pianista; il/la violinista; l’artista; l’autista; il/la collega; il/la den
tista; il/la pilota; il/la turista;…
attenzione alle eccezioni:
Esercizio:
Trasforma al plurale
il bosco/ i boschiil chirurgo/ i chirurghi
lo zio/ gli ziilo studio/ gli studi
l’amica/ le amichela strega/ le streghe
la faccia/ le faccela pioggia/ le piogge
il film/ i filmlo sport/ gli sport
il re/ i re
la crisi/ le crisi
il braccio/ le bracciail labbro/ le labbra
il dito/le dital’uovo/ le uova
l’uomo/ gli uomini
finestra finestre gato
cane scuola
città amica
tavolo amico
televisione bicchiere
scarpa sogno
sedia lampada
armadio uomo
49i sostanivi
Esercizio:
Trasforma al plurale o al singolare
le dita il dito i cappotti
la madre il panorama
gli zii la candela
lo studio le braccia
lo scoglio i poeti
i cani la violinista
la strada le sedie
il maglione il problema
50 gli aricoli
Gli aricoli:
Norme generali:• L’aricolo è collegato sempre ad un sostanivo ed è sempre concordato in ge-
nere e numero con esso, cioè è sempre maschile o femminile (genere) e sin-golare o plurale (numero) come il sostanivo.Inoltre la scelta dell’aricolo dipende sempre dalle letere iniziali della parolache lo segue.
Esempio: il pacco, l’orologio; i pacchi, gli orologi. • Ci sono due ipi di aricoli: determinaivi e indeterminaivi.
Aricoli determinaivi
• Si usano con sostanivi specifici.
• Casi paricolari
davani a vocale:singolarefemminilemaschile
l’amical’amico
pluralele amichegli amici
davani a:s+consonante
z, y, ps, gnsolo maschile
singolarelo studente
lo zio
pluralegli studeni
gli zii
standard singolare plurale
maschile il libro i libri
femminile la scuola le scuole
51gli aricoli
Esempi:
Frasi singolari Frasi plurali
Il libro mi piace molto. I bigliei sono finiiL’aereo parte alle 10:00. Gli amici di Max sono simpaici.Lo spagnolo è una lingua molto bella. Gli studeni sono in classe.Lo yen è la moneta del Giappone. Gli zaini sono pesani.La scuola è chiusa. Gli gnocchi sono fai in casa.L’insalata è fresca. Gli yogurt alla fruta sono buoni.Lo zio di Nicola vive in Francia. Le colline umbre sono bellissime.Lo psicologo è caro. Le isole greche sono famose.
Aricoli indeterminaivi
• Si usano con sostanivi non specifici e introdoi per la prima volta.• Non esistono aricoli determinaivi plurali, per questo si usano i
pariivi: dei; degli;delle.
standard singolare plurale
maschileun libro
un orologiodei libri
degli orologi
femminileuna scuolauna penna
delle scuoledelle penne
52 gli aricoli
• Casi paricolari
Esempi:
singolare pluraleun libro dei libriun albero degli alberiuna strada delle stradeun’arancia delle aranceuno stupido degli stupidiuno zaino degli zainiuno yogurt degli yogurtuno psicologo degli psicologiun ospedale degli ospedaliuna porta delle porteun film dei film
davani a vocale: solo femminilesingolareun’amicaun’isola
pluraledelle amiche
delle isole
davani a:s+consonante
z, y, ps, gnsolo maschile
singolareuno studente
uno zio
pluraledegli studeni
degli zii
53gli aggeivi
Gli aggeivi
Alcuni aggeivi che finiscono in – eabbondante, breve, celibe, centrale, debole, difficile, divertente, dolce, ele-gante, facile, felice, femminile, forte, genile, giovane, grande, importante, in-telligente, interessante, inuile, maschile, nazionale, normale, nubile,occidentale, orientale, orizzontale, paricolare, possibile, puntuale, semplice,singolare, triste, urgente, uile,veloce, vericale, …
Gli aggeivi possessivi
singolare plurale
maschile bello belli
femminile bella belle
sing. maschile sing. femminile plur. maschile plur. femminile
iotu
lui/leinoivoiloro
tuosuo
nostrovostro
loro
tuasua
nostravostraloro
mieituoisuoi
nostrivostriloro
mie tuesue
nostrevostreloro
gli aggeivi possessivi si riferisconoal nome che segue:
la borsa di giulio la sua borsail vesito di maria il suo vesitola casa di mia sorella la nostra casa
gli aggeivi possessivi hanno generalmente l’aricolo:
la mia casa i nostri figliil tuo cane le vostre tendeil suo gato la loro macchina
54 gli aggeivi
Non si mete l’aricolo con i nomi dei membri di famiglia, senza aggeivi enon alterai: madre, padre, figlia, figlio, sorella, fratello, moglie, marito, cugina,cugino, zia, zio, nonna, nonno, nipote, cognata, cognato, nuora, genero,suo-cera, suocero.MA! mio padre - il mio papà, mia madre - la mia mamma, mio fratello - il miofratello maggiore, mia sorella - la mia sorellina
Nota: Con il possessivo loro l’aricolo c’è sempre.
il loro padre la loro madre
Gli aggeivi dimostraivi:
Cose o persone vicine
Usiamo i dimostraivi questo, questa, quesi, queste, quando paliamo di coseo persone che sono o che seniamo vicini nel tempo e nello spazio.
Questo quadro è molto bello.
Questa casa è comoda.
Questa macchina è la mia.
Quesi vesii non mi piacciono.
Ho scelto queste tende, i piacciono?
Per questa volta i perdono!
singolare maschile Singolare femminile Plurale maschile Plurale femminile
il, lo, l’ la, l’ I, gli le
questo questa quesi queste
55gli aggeivi
Cose o persone lontane
Usiamo i dimostraivi, quel, quello, quella, quell’, quei, quegli, quelle, quandoparliamo di qualcosa o qualcuno che sono o che seniamo lontani nel tempoe nello spazio.
La mia casa è quella in fondo alla strada.
Sei stato in quel bar laggiù?
Quei biscoi in dispensa sono buoni?
Quelle ragazze sedute sulla panchina sono le mie amiche.
Quel paese sulla collina è Cità della Pieve?
Ti ricordi quella volta che siamo andai a sciare?
La mia macchina è parcheggiata soto a quell’albero.
singolare maschile
Singolare femminile
Singolaremaschile efemminilefemminile
Plurale maschile
Plurale maschile
Plurale femminile
io la l’ i gli le
quello quella quell’ quei quegli quelle
56 le preposizioni
Le preposizioni
In italiano esistono due ipi di preposizioni:Le preposizioni semplici sono: di; a; da; in; con; su; per; tra; fra.
Ogni singola preposizione non ha un solo significato: usiamo le preposizionisempre insieme e prima di una parola:
Esempio preposizione a:a mezzanote: (indica il tempo, l’orario)a casa: (indica il luogo, lo spazio)
Esempi di vari usi delle preposizioni semplici:Usiamo di:
• per specificare:Luigi parla sempre di poliica.Ho visto un film di fantascienza al cinema.Di chi è quella macchina?
• dopo i verbi (finire; smetere etc.) + infinitoIeri ho finito di lavorare alle 19:00.Vorrei smetere di fumare.
• dopo i verbi di opinione (pensare; credere etc.) + infinitoA: Pensi di venire con noi domani?B: Credo di no, ho troppo lavoro.
Usiamo a:• con i nomi di cità e di alcune isole
A Roma c’è la famosa fontana di Trevi.Vado a Cuba la seimana prossima.
• per indicare l’orarioAllora, ci vediamo a mezzogiorno.Il film finisce a mezzanote.
• con l’espressione (fino a) per indicare la fine di un periodo di tempoResto a Milano fino a venerdì.Paolo è in ufficio fino alle 15:00.
• con i verbi (andare;venire; restare; uscire) + infinitoVado a mangiare.
57le preposizioni
Esco a comprare il pane.Resto a casa a riposarmi.Vengo a prendere le chiavi della macchina.
• con i verbi (cominciare; iniziare) + infinitoPrendi l’ombrello perché inizia a piovere.È tardi, comincia a fare i compii!
• per indicare una persona che è desinataria di un’azioneHo scrito una mail a mio fratello.A chi mandiamo questo documento?
Usiamo da:• per indicare la provenienza con i verbi (venire, parire, arrivare)
Da dove vieni?Thomas viene da New York.Questo fax arriva da Parigi.Il treno parte da Roma alle 14:30.
• per indicare la casa, o il posto di lavoro di una personaVado dal medico, alle 17:00.Devo portare la macchina dal meccanico.Sto da mia sorella al mare per una seimana.
• per indicare l’inizio di un periodo di tempoIl film è iniziato da un’ora.In quel ristorante è possibile pranzare dalle 12:00 in poi.
• per indicare a cosa serve qualcosaDove sono i miei occhiali da sole?Che bello quel vesito da sera!
• con alcuni verbi all’infinitoVuoi qualcosa da bere?Vorrei qualcosa da leggere.
Usiamo in:• con i nomi di conineni, nazioni, regioni e per gli indirizzi
Vivo in Europa, in Italia, in Umbria.Abito in Via Dante 46.
• per specificare un periodo di tempoPreferisco le vacanze in estate.Gabriella si sposa in maggio.Sono nata nel 1975.
• per definire un periodo di tempoDevo finire questo lavoro in due ore.
58 le preposizioni
• per indicare i mezzi di trasporto in generaleDomani pariamo per Londra in aereo.Vengo a Firenze in treno.
Usiamo con:• significa insieme a persone o oggei
Vado in vacanza con il mio fidanzato.• indica lo strumento per fare qualcosa
Scrivo il mio libro con il computer.• indica il mezzo di trasporto specifico
Vado a Roma con il treno delle 8:30.Usiamo su:• per definire lo spazio e significa “sopra”
Questa casa ha una bellissima vista sul mare.Il gato dorme sul divano.Le chiavi sono su quel tavolo.
• per specificare l’argomento in discussioneIeri in televisione ho visto un programma su Leonardo da Vinci.Domani c’è una conferenza interessante sull’ inquinamento.
Usiamo per:• per indicare un periodo di tempo
Luigi ha lavorato qui per due anni.Abiterò a Firenze per tre mesi.
• per indicare la direzione e/o desinazione finaleQuesta è la strada per Napoli.Parto per Parigi venerdì.
• per indicare il moivo, la causa di qualcosaSono a Milano per lavoro.Usiamo Tra/Fra (sono sinonimi):
• per indicare il tempo, un punto di arrivo nel futuroMio cugino arriva tra due giorni.Sbrigai, fra cinque minui inizia il film!
• per indicare la posizione “in mezzo”Bologna è tra Milano e Roma.Fra tuta questa gente, non riesco a vedere niente!
Le preposizioni aricolate: sono le preposizioni semplici: di; a; da; in; su + l’ar-icolo determinaivo:
59le preposizioni
La preposizione con si usa preferibilmente non unita all’aricolo determinaivo:Sono andata al cinema con il fratello di Carlo/Andiamo in pizzeria con gli amici.
Per usare corretamente le preposizioni aricolate è necessario:• Sapere quale preposizione semplice bisogna usare• Sapere se il nome vuole o no l’aricolo determinaivo
Esempi: Il libro di Mario (preposizione semplice “di” perché Mario è un nome di per-sona).Il panorama di Roma è spetacolare.Il libro del professore (preposizione aricolata “del” perché professore è unnome comune).
Esempi di vari usi delle preposizioni aricolate:
Vado dalla sorella di Antonio perché c’è una festa.Il mare dell’Italia meridionale è paricolarmente pulito.Dalle 9:00 alle 11:00 sono a scuola.Dov’è la casa della nonna? Devo telefonare alla dotoressa Rossi.L’anno prossimo studierò negli Stai Unii.Questa cartolina viene dall’Egito.Marco, non camminare sul pavimento bagnato!C’è sempre un sacco di polvere sui libri.
preposizioni: + il lo la l’ i gli le
di del dello della dell’ dei degli delle
a al allo alla all’ ai agli alle
da dal dallo dalla dall’ dai dagli dalle
in nel nello nella nell’ nei negli nelle
su sul sullo sulla sull’ sui sugli sulle
60 i pronomi
I pronomi
I pronomi direi si metono prima del verbo (e staccai dal verbo) se il verbo è all’indicaivo, al congiunivoo al condizionale
Guardo la televisione. La guardo.E se guardassi la televisione? E se la guardassi?Guarderei la televisione. La guarderei.
dopo il verbo (e unii al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperaivo o al ge-rundio.
Mi piace guardare la televisione. Mi piace guardarla.Guarda la televisione! Guardala!Ho cenato guardando la televisione. Ho cenato guardandola.
Pronomi direi (accusaivo)Tempi sempliciCompri il pane? Si, lo comproMangi la verdura? Si, la mangio.
in forma di soggeto in forma di complemento
direi indirei
Io mi mi
Tu i i
egli lo gli
ella la le
Noi ci ci
Voi vi vi
essi (maschile) li gli
esse (femminile)lene
gliloro
61i pronomi
Ti piace questo film? Non so, non lo conosco.Vedi quelle case? Si le vedo.Conosci quei ragazzi? No, non li conosco.Hai visto questo film? Si l’ho(lo ho) visto.Hai mangiato la pasta? Si, l’ho (la ho) mangiata.Hai preso le patate? No, non le ho prese.Dove hai comprato gli sivali? Li ho comprai a Perugia.
Atenzione!Con mi, i, ci, vi l’accordo è facoltaivo.Lui ci ha salutai/salutatoMarta i ha avvisato/avvisata?Luca mi ha invitato/invitata.
Pronomi indirei (daivo)
Tempi semplici
Telefoni a Marco? Si, gli telefono.Telefoni a Maria? Si, le telefono.Scrivi ai tuoi fratelli? Si, gli scrivo.Scrivi alle tue sorelle? Si, gli scrivo.
Tempi composi
Hai telefonato a tuo padre? Si, gli ho telefonato.Hai telefonato a tua madre? Si, le ho telefonato.Hai telefonato ai tuoi figli? Si, gli ho telefonato.Hai telefonato alle tue figlie? Si, gli ho telefonato.
Pronomi personali combinai (indirei+direi)
Mi+lo (la,li,le,ne) = me lo ¬(la,li,le,ne)i+lo (la,li,le,ne) = te lo (la,li,le,ne)gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)le+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)ci+lo (la,li,le,ne) = ce lo (la,li,le,ne)
62 i pronomi
vi+lo (la,li,le,ne) = ve lo (la,li,le,ne)gli+lo (la,li,le,ne) = glielo (la,li,le,ne)
Esempi:
Ho finito il pane. Me lo ricompri?Ho comprato una bistecca. Te la cucino?Ti piace questa borsa? Me l’ha comprata mio maritoLascia pure qui il pacco per il dotore, glielo consegno io.Non sappiamo a che ora inizia il concerto. Ce lo sapete dire?Finisco di guardare il film e poi ve lo presto.
63i verbi
verbo essere verbo avere
presente presente
io sono Io ho
tu sei tu hai
egli è lui/lei ha
noi siamo noi abbiamo
voi siete voi avete
essi sono essi hanno
I verbi
Esempi:Io sono molto stanco questa sera Io ho seteSei al lavoro domani mattina? Quanti anni hai?Lei è la mia amica Marina. Oggi Federica non ha fameNoi siamo umbri. Abbiamo tanto lavoro da fareSiete i nostri nuovi vicini di casa? Avete fretta?I libri sono sulla scrivania. Michele e Giuliano hanno di-
ciotto anni
Verbi regolari
verbi in are(cantare)
verbi in ere(credere)
verdi in ire(senire)
io cant – o Iio cred – o io sent – o
tu cant – i tu cred – i lui/lei sent – e
lui/lei cant – a lui/Lei cred – e tu sent – i
noi cant – iamo noi cred – iamo noi sent – iamo
voi cant – ate voi cred – ete voi sent – ite
essi cant – ano essi cred – ono essi sent – ono
64 i verbi
Verbi modali(o servili) e verbo sapere
Rendono l’idea della possibilità, della volontà e dell’obbligo/necessità al signi-ficato del verbo (all’infinito) che precedono.Anche il verbo Sapere, quandoesprime una capacità, ha valore di verbo modale. Di solito i Verbi Modali sonoseguiti da un verbo all’infinito. Esempio: Stasera voglio uscire con le mie ami-
che.
volere, potere, dovere e sapere hanno il presente irregolare.
Esempi: Voglio un po’ di caldo! Posso avere un bicchiere d’acqua, per favore?Sapete usare il computer? Dobbiamo andare a prendere Daniela a scuola
Verbi irregolariI verbi che seguono il modello della propria coniugazione sono detti verbi re-golari.I verbi che cambiano, per alcuni tempi, la radice e/o la desinenza sono dettiverbi irregolari
EsempiAltri verbi con presente irregolare:fare (io faccio); morire (io muoio); rimanere (io rimango); riuscire (io riesco);salire (io salgo); scegliere (io scelgo); sedere (io siedo); stare (io sto); tenere(io tengo); uscire (io esco); venire (io vengo)...
volere potere dovere sapere
io voglio posso devo so
tu vuoi puoi devi sai
egli/ella vuole può deve sa
noi vogliamo possiamo dobbiamo sappiamo
voi volete potete dovete sapete
essi/esse vogliono possono devono sanno
65i verbi
Presente progressivo
Si usa per indicare un’azione che avviene mentre la persona parlaEsempio: Sto scrivendo al computer (in questo momento).
Il presente progressivo si forma con il presente del verbo stare e il gerundio.
Il gerundio si forma dall’infinito del verbo più le terminazioni proprie della co-niugazione.are-ando telefon-andoere-endo scriv-endoire-endo fin-endoalcuni verbi formano il gerundio dalla prima persona del verbo al presente inid-cativobevo bev-endofaccio fac-endodico dic-endo
Verbi riflessivi Descrivono un’azione compiuta dal soggetto che si riflette (ricade) sul soggettostesso o lo riguarda personalmente. Il soggetto e l’oggetto dell’azione (a cui siriferisce il verbo) sono la stessa persona.Esempi: Mi alzo sempre alle 7 e vado a prendere il treno.
Mi pettino i capelli
andare bere dire
io vado bevo dico
tu vai bevi dici
egli/ella va beve dice
noi andiamo beviamo diciamo
voi andate bevete dite
essi/esse vanno beveno dicono
66 i verbi
Si coniugano con le particelle prenominali
Mi pettinoTi laviSi alzaCi vestiamoVi preparateSi telefonano
Quando c’è un verbo modale(potere, volere, dovere, sapere) o un verbo fra-seologico (cominciare a, stare per, stare più gerundio, finire di) + l’infinito diun verbo riflessivo (telefonarsi), il pronome può andare prima o dopo il verboall’infinito.Esempi: Domani mi devo alzare presto (prima del verbo all’infinito)
Domani devo alzarmi presto (dopo il verbo all’infinito)
La forma impersonale
Si usa per indicare azioni generali, che possono riguardare molte persone.Esempio: A Natale si mangia troppo
Per fare la Forma Impersonale usiamo si + il verbo alla terza persona singo-lareEsempio: D’estate si esce di più che in inverno
Con i verbi ESSERE e DIVENTARE usiamo gli aggettivi al pluraleEsempi: Quando si è nervosi è difficile stare bene in mezzo alla genteSe si mangia troppo si diventa obesi.
Forma passiva
Il soggetto della frase è il complemento oggetto della frase attivaEsempi: Marco mangia la mela (forma attiva) - la mela è mangiata da Marco(forma passiva)
• Per fare la Forma Passiva si può usare il Verbo ESSERE + il Participio Passato del verboEsempio: L’Italia è amata da molti stranieri.
67i verbi
• si può usare il verbo Venire più il participio passato del verbo, ma solo con i tempi verbali semplici (presente, imperfetto, passato re-moto, futuro semplice)Esempio:La carne non viene mangiata dai vegetariani.
• si può usare il Si Passivante più il verbo alla terza persona singolare(quando il soggetto passivo è singolare).Esempio: Il biglietto del treno si compra alla stazione ferroviaria.
Quando il soggetto passivo è plurale la frase passiva si fa con si più il verboalla terza persona pluraleEsempio: A Natale si mangiano molti dolci.In questi casi la frase ha un significato generale, che può riguardare più per-sone.
• si può usare il verbo Andare più il participio passato del verbo, quando si vuole esprimere un dovere o una necessità. Può essere usato solo con i tempi semplici.Esempio: Questo film va visto, perchè è veramente un capolavoro
La forma impersonale dei verbi riflessivisi forma con Ci + si + il verbo alla terza persona singolareEsempi: Sposarsi ci si sposa - Amarsi ci si ama
68 i verbi
Passato prossimo
Si forma con il presente indicativo di Essere e Avere + il participio passato delverbo da coniugare.Esempi: Io ho cantato - Io sono nato in Italia
Esempi: L’estate scorsa sono stato al mare. Mia sorella ha avuto due figli, un maschio e una femmina.
Participio passato
verbi in ARE - participio passato ATO (andare - andato)
verbi in ERE - participio passato UTO (conoscere - conosciuto)
verbi in IRE - participio passato ITO ( finire - finito)
Il participio passato dei verbi con AVERE finisce sempre in oEsempio: Ieri ho telefonato a mia madre.
Il participio passato dei verbi con ESSERE si concorda con il soggetto del verboe si comporta come un aggettivo con 4 terminazioni (o – a – i – e)
Esempi: Francesco è andato al mare con un suo amico.Francesca è andata al mare con un suo amico.Paolo e Francesco sono andati al mare con un loro amico.Paola e Francesca sono andate al mare con un loro amico.
essere avere
io sono statotu sei stato
egli/ella è statonoi siamo staivoi siete stai
essi/esse sono stai
io ho avutotu hai avuto
egli/ella ha avutonoi abbiamo avuto
voi avete avutoessi/esse hanno avuto
69i verbi
Tutti i verbi transitivi (che hanno un oggetto diretto) formano il passato pros-simo con l’ausiliare avereEsempi: Alessandro ha sposato Ilaria (chi? Ilaria)
Oggi ho studiato italiano con una mia amica (cosa? italiano)Tutti i verbi riflessivi formano il passato prossimo con l’ausiliare essereEsempi: Mi sono alzata alle 9:00
Mi sono addormentata sul divano davanti alla televisione.
Quasi tutti i verbi intransitivi (che non hanno un oggetto diretto) formano ilpassato prossimo con l’ausiliare essereEsempi: Queste scarpe sono molto costose.
Le scale del tuo appartamento sono ripide.
verbi di stato: stare, restare, rimanereEsempi: Carola è rimasta a casa stasera.
Sono stata tutta la mattina a pulire il tuo disordine.
verbi di movimento: andare, venire, partire, arrivare, tornare, entrare, uscire,cadere, salire...Esempi: Il treno è arrivato alla stazione di Perugia mezz’ora fa.
Carlo e Luca sono andati allo zoo con i loro nipotini.
verbi di cambiamento: nascere, morire, diventare, invecchiare, iniziare, co-minciare, finire...Esempi: Ieri è nata Lisa, la figlia di mia cugina.
Mio nonno è morto dieci anni fa.
verbi impersonali: piacere, dispiacere, parere, succedere, sembrare...Esempi: Oggi Luca mi è sembrato di ottimo umore.
Barcellona mi è piaciuta tantissimo.
Verbi con participio passato irregolareaccendere (acceso) aprire (aperto) bere (bevuto) chiedere (chiesto) chiudere(chiuso) correre (corso) decidere (deciso) fare (fatto) leggere (letto) mettere (messo)morire (morto) nascere (nato) offrire (offerto) perdere (perso) rimanere (ri-masto) rispondere (risposto) scegliere (scelto) vedere (visto).
70 i verbi
L’imperfetto
L’Imperfetto si usa per raccontare azioni abituali del passato o che si ripetonoregolarmente.Esempio: Da bambina andavo spesso in montagna.• Per descrivere le caratteristiche di persone, oggetti e situazioni
Esempi: Mia nonna era molto bella.In treno faceva molto caldo stamattina.
• Per esprimere un’azione del passato con una durata indeterminataEsempio: I miei nonni abitavano in campagna
• Per descrivere una sensazione, uno stato psicologico, un sentimentoEsempio: Ieri Anna non si sentiva molto bene
• All’inizio di una favolaEsempio: C’era una volta una bambina bellissima…
• Con le espressioni STARE + GERUNDIO e STARE PEREsempi: Stavate cenando?
Stavamo per uscire, quando avete telefonato• Dopo la parola Mentre
Esempio: Mentre telefonavo ad una mia amica è caduta la linea.
• Per esprimere un’azione continuata, che non è finita o non è stata limitata nel tempo.Esempio: Aspettavo il treno quando è passato Gianni e mi ha dato
un passaggio.Anna era a letto e leggeva un libro.
71i verbi
Imperfetto dei verbi regolari
Imperfetto dei verbi irregolari
essere avere
io ero avevo
tu eri avevi
lui/lei era aveva
noi eravamo avevamo
voi eravate avevate
loro erano avevano
- are - ere - ire
io am-avo ved-evo apr-ivo
tu am-avi ved-evi apr-ivi
egli/ella am-ava ved-eva apr-iva
noi am-avamo ved-evamo apr-ivamo
voi am-avate ved-evate apr-ivate
essi/esse am-avano ved-evano apr-ivano
fare bere dire
io facevo bevevo dicevo
tu facevi bevevi dicevi
egli/ella faceva beveva diceva
noi facevamo bevevamo dicevano
voi facevate bevevate dicevate
essi/esse facevano bevevano dicevano
72 i verbi
VERBI che cambiano significato al passato prossimo e all’imperfetto indica-tivo
dovere potere e volere
All’imperfetto: dovevo potevo volevo indicano un’incertezza
Esempi: Dovevo lavorare, ma non avevo voglia.(forse ha lavorato o forse no)Mio fratello voleva comprare il motorino. (forse l’ha comprato o forseno)Non potevo rispondere al telefono stamattina. (forse ha risposto o forse no)
Al Passato Prossimo: ho dovuto, ho potuto, ho voluto indicano un’azione cheè accaduta sicuramenteEsempi: Ieri ho dovuto lavorare tutto il giorno.
Stamattina non ti ho potuto telefonare.Il mese scorso ho voluto fare un regalo a mia madre per il suo com-pleanno.
Conoscere All’Imperfetto conoscevo significa conoscere qualcuno da molto tempo.Esempio: Conoscevi mio marito?Al passato prossimo: ho conosciuto significa conoscere qualcuno per la primavoltaEsempio: Ho conosciuto tuo marito ieri.
SapereAll’imperfetto:sapevo significa conoscere una cosa da molto tempoEsempio: Sapevo del tuo nuovo lavoro a Londra già da qualche giorno.Al passato prossimo: Ho saputo significa conoscere una cosa, perchè qualcunomi ha informato.Esempio: Ho saputo che ti sei sposato, quando avevi intenzione di comunicar-melo?
73i verbi
Trapassato prossimo
Si usa per indicare un’azione del passato accaduta prima di un’altra azione pas-sata. Si forma con l’imperfetto di avere o essere + il participio passato delverbo.
Esempi: Paola mi ha detto che aveva mangiato troppo e quindi la notte nonha dormito bene.
I miei genitori da piccola mi raccontavano sempre che erano andatiin viaggio di nozze a Vienna.
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
ero statoeri stato
era stato/aeravamo staieravate staierano stai/e
avevo avutoavevi avuto
aveva avutoavevamo avutoavevate avutoavevano avuto
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
ero andatoeri andatoera andato
eravamo andaieravate andaierano andai
avevo parlatoavevi parlatoaveva parlato
avevamo parlatoavevate parlatoavevano parlato
74 i verbi
Imperativo diretto (tu/noi/voi)
L’imperativo si usa per dare un ordine, un consiglio ad una o più persone.Esempi: Vieni qui!
Telefoniamo a Milena! Mangiate subito questa minestra
L’imperativo diretto si forma con la seconda persona singolare (tu), la primapersona plurale (noi), la seconda persona plurale (voi) + il presente indica-tivo.Esempi: Mangia la verdura, che ti fa bene!
Chiudiamo la finestra. È troppo freddo!Pulite la cucina dopo cena, altrimenti mi arrabbio.
L’imperativo alla seconda persona singolare dei verbi in -are finisce in a
Esempi: Parla a voce alta, altrimenti non ti sento! Ricorda la spesa, se vuoi mangiare questa sera!
Attenzione: Verbi con imperativo irregolare
I verbi avere essere e sapere hanno l’imperativo diretto irregolare alla se-conda persona singolare e plurale (Tu/Voi)
avere: tu abbia voi abbiateessere: tu sia voi siatesapere: tu sappia voi sappiate
I verbi andare dare fare stare alla seconda persona singolare (tu) hanno unadoppia forma dell’imperativo diretto.
andare: tu /vaidare: tu /daifare: tu /faistare: tu /stai
Il verbo dire ha una sola forma dell’imperativo diretto: Tu dì
75i verbi
Imperativo diretto negativosi forma come l’imperativo diretto, usando la forma negativa del presente in-dicativoEsempi: Non leggete questo libro, è noioso!
Non mangiamo troppo questa sera, altrimenti non riusciamo a dormire.
Attenzione: La seconda persona singolare (tu) si forma con il verbo all’infinitoEsempi: Non gridare, per piacere!
Imperativo diretto e pronomicon tu/noi/voi il pronome si mette dopo il verbo (suffisso), formando una solaparola.Esempi: Devi inviare una mail a Paola, scriviLA subito!
Dobbiamo inviare una mail a Paola, scriviamoLA subito!
Le particelle ci/ne vanno sempre unite, come suffisso, al verboEsempi: Questa sera c’è una festa in spiaggia, andiamoCI!
Cercate di risolvere i vostri problemi, parlateNE!
Con il lei formale il pronome si mette prima del verbo.Esempi: Deve invitare Claudia alla mostra fotografica, LA chiami subito!
Con i verbi irregolari andare dare fare stare dire i pronomi e le particelle rad-doppiano la consonante iniziale del suffisso.Esempi: Dimmi la verità, dimmeLA per favore!
Fa la doccia, faLLA subito!
Con il pronome gli la consonante non raddoppia.Esempio: Quando arriva Alessandro, daGLI le chiavi di casa
76 i verbi
Imperativo diretto negativo con i pronomi
con tu il pronome può essere prima o dopo il verbo.Esempi: Non TI agitare così tanto!
Non agitarTI così tanto!
con il lei formale il pronome va prima del verboEsempi: Non SI agiti così tanto!
con noi/voi il pronome può andare prima o dopo il verboEsempi: Non CI agitiamo così tanto! Non agitiamoCI così tanto!
Non VI agitate così tanto! Non agitateVI così tanto!
Imperativo indiretto (forme di cortesia)Si forma con il verbo al congiuntivo presente.Esempi: Non fumi per favore, ci sono dei bambini in casa.
Abbassi il volume della radio, altrimenti non riesco a lavorare.Per esprimere l’imperativo indiretto plurale si può usare la terza persona plu-rale del congiuntivo presente (LORO), ma è più usata le seconda persona plu-rale dell’imperativo indiretto (VOI).Esempi: Signori, parlino più piano, per favore. (LORO)
Signori, parlate più piano, per favore. (VOI)
Passato remotosi usa per indicare azioni di un passato lontano (remoto) che non hanno piùnessuna relazione con il presente e per parlare di un fatto storico.Esempi: Appena trovò un lavoro, Carlo andò a vivere a Roma con sua moglie.
Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492.
essere avere
iotu
eglinoivoi essi
fuifosi
fufummo
fostefurono
ebbiavresiebbe
avremmoavesteebbero
77i verbi
Verbi regolari
Attenzione! I verbi in ERE hanno due forme per il passato remoto.
Verbi irregolariI verbi che hanno il passato remoto irregolare usano una radice diversa per laprima e la terza persona singolare e per la terza persona plurale. Quasi semprenel passato remoto irregolare la prima persona singolare termina in i,La terza persona singolare in e e la terza persona plurale in eroEsempio Scrivere (passato remoto irregolare)
TRAPASSATO REMOTOsi forma con il passato remoto dei verbi essere e avere + il participio passatodel verbo. Si usa per indicare un’azione del passato avvenuta prima di un’altraazione al passato remoto. La frase principale deve essere sempre al passatoremoto. Il trapassato remoto è introdotto da un avverbio di tempo (quando,dopo che, appena...)Esempi: Andai a dormire, dopo che ebbi finito di studiare.
Appena mi fui svegliato, ricevetti una bella notizia.Quando ebbero mangiato, andarono via dal ristorante.
am-are cred-ere apr-ire
iotu
eglinoivoiessi
am-aiam-asiam-ò
am-ammoam-aste
am-arono
cred-ei/eicred-esi
cred-è/eicred-emmo
cred-stecred-erono/etero
apr-iiapr-siapr-ì
apr-immoapr-iste
apr-irono
iotu
egli/ellanoivoiessi
scriss-siscriv-esiscriss-e
scriv-emmoscriv-estescriss-ero
78 i verbi
Futuro semplice
Si usa per indicare un’azione che non è ancora avvenuta: descrive un’ azionedel futuro.Esempio: Federica tornerà a casa domani.Per fare una supposizione:Esempio: Saranno due ore che ti aspetto.
Sei un ritardatario!Per esprimere un’incertezzaEsempio: Riuscirò a finire questo libro entro stasera?Per esprimere un dubbio o una perplessitàEsempio: Sarà come dici tu, ma io risolverò il problema a modo mio.
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
saròsaraisarà
saremosarete
saranno
avròavraiavrà
avremoavrete
avranno
parlare invitare
iotu
eglinoivoi essi
ebbi parlatoavesi parlatoebbe parlato
avemmo parlatoaveste parlatoebbero parlato
fui invitato/afosi invitato/a
fu invitato/afummo invitai/e
foste invitai/efurono invitai/e
79i verbi
Le forme del futuro dei verbi in -ARE e dei verbi in -ERE sono uguali
I verbi che finiscono in care (cercare) e gare (pagare) aggiungono una h nelleforme del futuro
Futuro anterioreSi usa per indicare un’azione del futuro che avviene prima di un’altra azione alfuturo semplice. Quando assume questo significato è quasi sempre precedutodagli avverbi di tempo (appena, quando, dopo che) Esempio: Appena sarò arrivata a casa, mi farò un bel bagno caldo
Per esprimere un’incertezza. Esempio: Giorgio arriverà in ritardo anche oggi?
Per esprimere una perplessità o un dissenso rispetto ad un’azione avvenutanel passatoEsempio: Sarà stato anche il ristorante più alla moda della città, ma a me nonè piaciuto per niente
- are/ere - ire
iotu
egli/ellanoivoi essi
pens-eròpens-eraipens-erà
pens-eremopens-erete
pens-eranno
usc-iròusc-iraiusc-irà
usc-iremousc-irete
usc-iranno
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
cercheròcercheraicercherà
cercheremocercherete
cercheranno
pagheròpagheraipagherà
pagheremopagherete
pagheranno
80 i verbi
Si forma con il futuro semplice di essere o avere + il participio passato delverbo
Concordanza dei tempi dell’indicativo
Insieme di regole che stabiliscono l’uso dei tempi all’indicativo nella frase su-bordinata (secondaria).In italiano il tempo della frase secondaria dipende dal tempo della frase prin-cipale
frase pricipale frase secondariapresente (paola crede che) passato prossimo (anteriorità) ho dimen-
ticato il suo compleanno.
presente (contemporaneità) dimentico il suo compleanno entro questa
sera.
futuro semplice (posteriorità) dimenti-
cherò il suo compleanno a breve.
imperfetto (paola credeva che) trapassato prossimo (anteriorità) avevo dimenticato il suo compleanno
imperfetto (contemporaneità)dimenticavo il suo compleanno anche que-
st’anno.
condizionale passato (posteriorità)avrei dimenticato il suo compleanno.
prendere parire
iotu
egli/ellanoivoi essi
avrò presoavrai presoavrà preso
avremo presoavrete preso
avranno preso
sarò parito/asarai parito/asarà parito/a
saremo parii/esarete parii/e
saranno parii/e
81i verbi
Le forme implicitesono Forme Verbali invariabili che si usano nella frase subordinata.
Infinito Passato: avere chiamato/ essere chiamatoParticipio Passato: chiamatoGerundio Presente: chiamandoGerundio Passato: avendo chiamato/essendo chiamato
Infinito passatoSi forma con l’Infinito presente di essere o avere + il participio passato delverbo. Quasi sempre viene usato in due tipi di frasi:Temporale: preceduto da dopo. Esempio: Dopo aver pranzato, mi sono addormentato per un’ora in poltrona.Causale: preceduto da per. Esempio: non ti ringrazierò mai abbastanza per essere venuto ad aiutarmi.Attenzione: L’infinito di avere diventa aver. I pronomi e le particelle ci e nevanno dopo l’infinitoEsempio: Dopo esserMI laureato, ho trovato un bel lavoro a Roma
GerundioGerundio presente: si forma dall’infinito del verbo. Si usa quando l’azione dellafrase secondaria avviene nello stesso momento dell’azione della frase princi-pale (contemporaneità).Esempio: Mi rilasso, leggendo un bel libro in poltrona.
essere avereessendo avendo
-are -ere -irechiam-ando chied-endo usc-endo
Gerundio passato: si forma con il gerundio presente di essere o avere + il par-ticipio passato del verbo.Si usa quando l’azione della frase subordinata avviene prima di quella dellafrase principale(anteriorità)Esempio: Non avendo pranzato,adesso ho una fame da lupi.avendo/essendo chiamato avendo/essendo chiesto essendo uscito
82 i verbi
Il gerundio può assumere all’interno della frase diversi significati:
Contemporaneità: L’azione della frase principale e quella della frase subordi-nata avvengono nello stesso momento.Esempio: Andando a lavoro, ho incontrato Camilla e l’ho salutata.
Modalità: Descrive in quale modo succede l’azione della frase principaleEsempio: Facciamo dei buchi alle pareti, usando il trapano
Causa: Spiega la causa dell’azione della frase principaleEsempio: Avendo dimenticato la borsa a casa, non avevo contanti neanche per comprarmi un caffè.
Ipotesi: Formula un’ipotesi rispetto all’azione della frase principale.Esempio: Uscendo poco, si rischia di restare soli.
Concessione: Il gerundio è sempre preceduto da pur (nel suo significato dianche se...).
Esempio: Pur risparmiando tanto quest’anno, non riuscirò a com-prarmi la macchina nuova.
Il congiuntivo
Si usa (di solito) nelle frasi dipendenti (secondarie). Si usa dopo espressioniche indicano:• opinioni o situazioni non certe, con verbi come: pensare, credere, non esseresicuro, si dice, è possibile, è probabileEsempi: Penso che questo corso di italiano sia molto utile. Si dice che Anna
aspetti un bimbo.
• desideri e stati d’animo, con verbi come: sperare, essere contento, esserefeliceEsempi: Spero che tu non sia arrabbiato con me. Sono felice che il tempo sia
bello
• volontà, con verbi come: volere, preferire, bisogna, è meglio, è preferibileEsempi: Voglio che tu mi accompagni all’università.
È meglio che tu stia zitto
83i verbi
Si usa dopo alcune parole:• sebbene, nonostante, senza che, prima che, a patto che, a condizione che,a meno che, qualunqueEsempi: Nonostante piovesse io sono uscito lo stesso. Qualunque sia la tua
opinione, io sono d’accordo con te• affinchè, perchèEsempi: Affinchè la lezione sia chiara, la ripeterò una seconda volta.
Le ho prestato quel libro, perchè lo leggesse
Si usa anche in frasi indipendenti con due significati:
Congiuntivo dubitativo: si usa per esprimere un dubbio nella forma interro-gativaEsempio: Carmen non mi ha ancora telefonato. Che se ne sia dimenticata?
Congiuntivo ottativo: si usa per esprimere un desiderioEsempio: Magari avessi dieci anni in meno, quanti errori non rifarei!Attenzione: Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase se-condaria, si usa l’infinito al posto del congiuntivo.Esempio: Pablo pensa che lui (Pablo) non abbia bisogno di andare a lezione diitaliano. Pablo pensa di non avere bisogno di andare a lezione di italiano.
Congiuntivo presente
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
siasiasia
siamosiate siano
abbiaabbiaabbia
abbiamoabbiateabbiano
84 i verbi
Congiuntivo presente
Attenzione: I verbi in care e gare aggiungono una h prima della terminazionedel congiuntivoEsempi: Pagare pagh-i Cercare cerch-i
Congiuntivo passatoSi forma con il congiuntivo presente di avere o essere +il participio passato
Concordanza del congiuntivo presente e passato
se nella frase principale ho un verbo all’indicativo presente (io credo che), alfuturo (io crederò che), all’imperativo (credi che) si usa:• il congiuntivo presente o il futuro per esprimere posteriorità (lui parta/partiràtra due giorni)• il congiuntivo presente o il presente progressivo al congiuntivo per esprimerecontemporaneità (lui parta/stia partendo proprio ora)• il congiuntivo passato per esprimere anteriorità (lui sia partito due giorni fa)
iotu
egli/ellanoivoi essi
abbia telefonatoabbia telefonatoabbia telefonato
abbiamo telefonatoabbiate telefonatoabbiano telefonato
sia parito/asia parito/asia parito/a
siamo parii/esiate parii/esiano parii/e
-are(cant-are)
-ere(ved-ere)
-ire(apr-ire)
iotu
egli/ellanoivoiessi
cant-icant-icant-i
cant-iamocant-iatecant-ino
ved-aved-aved-a
ved-iamoved-iateved-ano
apr-aapr-aapr-a
apr-iamoapr-iateapr-ano
85i verbi
Congiuntivo imperfetto
Congiuntivo trapassato si forma con il congiuntivo imperfetto di essere oavere + il participio passato del verbo
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
fossifossifosse
fossimofoste
fossero
avessiavessiavesse
avessimoaveste
avessero
-are(cant-are)
-ere(ved-ere)
-ire(apr-ire)
iotu
egli/ellanoivoiessi
cant-assicant-assicant-asse
cant-assimocant-aste
cant-assero
ved-essived-essived-esse
ved-essimoved-este
ved-essero
apr-issiapr-issiapr-isse
apr-issimoapr-iste
apr-issero
iotu
egli/ellanoivoi essi
avessi giocatoavessi giocatoavesse giocato
avessimo giocatoaveste giocato
avessero giocato
fossi andato/afossi andato/afosse andato/a
fossimo andai/efoste andai/e
fossero andai/e
86 i verbi
Concordanza del congiuntivo imperfetto e trapassato
Se nella frase principale ho un verbo al passato (io ho creduto che/ io credevoche/Io avevo creduto che/Io credetti che) o al condizionale (io crederei che/Ioavrei creduto che) si usa (nella frase secondaria):Il congiuntivo imperfetto o il condizionale composto per esprimere posteriorità(lui partisse/sarebbe partito tra due giorni)Il congiuntivo Imperfetto per esprimere contemporaneità (lui partisse)Il congiuntivo trapassato per esprimere anteriorità (lui fosse partito due giorniprima)
Il periodo ipotetico è composto da una frase secondaria introdotta dalla con-giunzione se, che esprime l’ipotesi (condizione) e da una frase principale cheesprime la conseguenza dell’ipotesi.Esistono tre tipi di Periodo Ipotetico:
Periodo ipotetico della realtà: L’ipotesi è un fatto reale o probabile.Frase secondaria: verbo all’indicativo - Frase principale: verbo all’indicativo oall’imperativoEsempi: Se non partiamo subito, arriveremo tardi. Se passeremo per Perugia,verremo a trovarti sicuramente.
Periodo ipotetico della possibilità: L’ipotesi è un fatto possibile (potrebbe onon potrebbe accadere)Frase secondaria: verbo al congiuntivo imperfetto Frase principale: verbo alcongiuntivo presente o all’imperativoEsempi: Se glielo chiedessi tu, forse Luca ci aiuterebbe. Se te lo chiedesse, nondirgli dov’ero ieri. Periodo ipotetico dell’irrealtà: L’ipotesi è impossibile o non vera (non può rea-lizzarsi o potrebbe realizzarsi ma non è mai accaduta).
Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al presente: Frase secondaria: Congiuntivo imperfetto Frase principale: Condizionale presente
Se l’ipotesi irrealizzabile si riferisce al passato:Frase secondaria: Congiuntivo trapassato Frase principale: Condizionale passato
87i verbi
Esempi: Se fossi tifoso dell’Inter, ora sarei felice per la vittoria. Se l’avessi saputoprima, ti avrei telefonato sicuramente
Attenzione! Nella lingua parlata possiamo usare l’imperfetto indicativo sia nellafrase principale che nella frase secondaria.Esempio: Se mi telefonavi, venivo anch’io al cinema con voi ieri sera.
Il condizionale
condizionale semplice si usa per:
Esprimere un desiderio: Esempio: Mi piacerebbe andare in vacanza in PortogalloRivolgersi a qualcuno con cortesia: Esempio: Mi scusi, potrebbe abbassare ilvolume dello stereoDare consigli: Esempio: Secondo me dovresti andare a dormire presto, se vuoi svegliarti alle6.Dare un informazione non sicura Esempio: Quel negozio dovrebbe essere abbastanza economico
essere avere
iotu
egli/ellanoivoi essi
sareisaresi
sarebbesaremmo
sarestesarebbero
avreiavresi
avrebbeavremmo
avresteavrebbero
88 i verbi
FORME IRREGOLARI DEL CONDIZIONALE
Essere sarei, saresti, sarebbe, saremmo, sareste, sarebbero
Andare andrei, andresti, andrebbe, andremmo, andreste, andrebbero
Dovere dovrei, dovresti, dovrebbe, ecc
Potere potrei, potresti, potrebbe, ecc
Sapere saprei, sapresti, saprebbe, ecc
Vedere vedrei, vedresti, vedrebbe, ecc
Vivere vivrei, vivresti, vivrebbe, ecc
Bere berrei, berresti, berrebbe, ecc
Rimanere rimarrei, rimarresti, rimarrebbe, ecc
Tenere terrei, terresti, terrebbe, ecc
Venire verrei, verresti, verrebbe, ecc
-are -ere -ire
iotu
egli/ellanoivoiessi
am-ereiam-eresi
am-erebbeam-ermmoam-ereste
am-erebbero
scriv-ereiscriv-eresi
scriv-erebbescriv-eremmo
scriv-erestescriv-erebbero
dorm-ireidorm-iresi
dorm-irebbedorm-iremmo
dorm-irestedorm-irebbero
89i verbi
Condizionale Composto
Il condizionale composto si forma con il condizionale semplice dei verbi essereo avere + il participio passato del verbo.
Il condizionale composto (o passato) si usa:
In frasi autonome (o principali) per esprimere un’azione che non si è realizzatanel passato
Esempio: Sarei venuto volentieri alla tua festa, ma ero malato
per esprimere un’azione che non si può realizzare nel presente e nel futuro
Esempio: Domani sarei partito volentieri, ma devo studiare per l’esame
in frasi secondarie (non autonome): per indicare l’idea del futuro nel passato,cioè un’azione che viene dopo un’altra nel passato.
Esempio: Anna mi ha detto che sarebbe tornata a trovarmi.
iotu
egli/ellanoivoi essi
sarei tornato/asaresi tornato/a
sarebbe tornato/asaremmo tornai/e
sareste tornai/esarebbero tornai/e
avrei chiamatoavresi chiamato
avrebbe chiamatoavremmo chiamato
avreste chiamatoavrebbero chiamato
91Il calendario
Il calendario
I giorni della settimana
Lunedì Il lunedì inizio a lavorare alle 8,30.
Martedì Martedì è il mio giorno libero.
Mercoledì Il mercoledì sono in ufficio dalle 9 alle 13.
Giovedì A Città della Pieve gli alimentari dono chiusi di giovedì.
Venerdì Venerdì faccio il turno di notte.
Sabato Sabato sera esco con i miei amici.
Domenica Domenica vado a giocare a pallone.
92 i mesi
I mesi
Gennaio Lavoro qui da gennaio
Febbraio
Marzo Nel mese di marzo inizio un nuovo lavoro
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio Le vacanze scolastiche sono da luglio a settembre
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre Il ristorante chiude in novembre
Dicembre Torno a casa per Natale, a dicembre
I giorni e il lavoro
Giorni lavorativi o feriali
Giorni festivi
Giorni di ferie o vacanze
93Le pari del giorno e le stagioni
Le parti del giorno
Mattina, pomeriggio, sera, notte
Le stagioni
Inverno, primavera, estate, autunno.
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Associazione Orizzonte
Associazione di promozione sociale
Via Garibaldi 2506062 Cità della Pieve
Tel 0578 [email protected]
www.orizzonte.com
L’associazione “Orizzonte” è nata nel 2001 con lo scopo di promuovere la Lingua e laCultura Italiana, in un'oica di confronto e scambio con altre culture. Ai citadini stra-nieri di Cità della Pieve offre corsi di Lingua integraivi, patrocinai e finanziai dalla Re-gione dell’Umbria e dal Comune di Cità della Pieve.Nel nostro lavoro cerchiamo di valorizzare le buone prassi esisteni in materia di for-mazione e cultura e promuoviamo ulteriori iniziaive che abbiano un più ampio impatosociale.
• Melingpot. Corsi di lingua per immigrai e corsi di lingua svoli a favore dei nuovicitadini resideni a Cità della Pieve durante tuto l’anno, inoltre proponiamo grazieal nostro progeto “Melingpot” diverse aività finalizzate ad un’integrazione più se-rena degli stranieri, con paricolare riferimento ai migrani.
• A Scuola con tuo figlio. Favorisce l’acquisizione di competenze linguisiche e sociocul-turali da parte di donne immigrate fornendo loro strumeni praici affinché possanomuoversi autonomamente nella nuova realtà sociale, con maggiore consapevolezzadei propri dirii e doveri e con una accresciuta conoscenza del territorio e dei serviziche esso offre.
• La festa nel mondo. L’obbieivo è di migliorare la convivenza di culture diverse atra-verso la conoscenza delle tradizioni e della vita quoidiana. L’evento viene promossodall’assessorato alle poliiche sociali del Comune in collaborazione con le associazioni“Orizzonte”, La Rosa”, “Arci” e il ”Terziere Castello”.
I nostri progei Europei
• PACT "Promoing Awareness for Cooperaion and Training in the Field of DomesicViolence" nell’ambito del programma Europeo Grundtvig: www.pact-eu.org
• RICK’s Cafè – Network European Plaform for promoing European dialogue, coope-raion and innovaion within schools in Europe, in Intercultural and Internaionalisa-ion fields: www.rickscafenetwork.eu
Associazione Orizzonte