Umanesimo Rinascente N.0

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    di esoterismo, filosofia,stona, fisica moderna, letteraturaANNO - NUMERO a

    Giugno 2011

    MARCELLO VICCHIO[Le oplnionl degli autori non rilfettono

    necessariamente quelle delcuratore della raccclta)

    Mau r o Fr a n c a v ig l i aAn t o n e ll a A l b a n oS i lv a n o R om a n e ll iMaria Laura P l a t a n i aElisabetta PolattiM a r c e ll o V i cc b ioAnton io Pusateri ,Gando l f o Domin ic iGetsrdin Lauda toMa e st ro V en e ra b I7 ~Ana Mar i a AnriotMa t te o M a r li a niP iew Capa lb oWa l t e rBenc i n i

    Mar i 8 te r e sa Canda l es eM i mm o Mart inucciA l e ss a n d r o R e n n is

    ELENA FRASCA ODORIZZI(ARTHEA)

    Indice delle Innnagini p. 53

    Editoriale diMarcello Vicchio

    STUDI L'Ordine Cosmologico: Logica 0Esoterismo? diMauroPrancaviglia

    GeometriaSacra di Antonella Albano La Sede del Cambiamento di Silvano Romanelli

    La Crisi dell' Antropocentrismo diMaria Laura Platania La Signora di Chartres di Elisabetta Poletti

    La Melancolia I di Durer di Marcello Vicchio Genoma e Maya di Antonio Pusateri

    Newton e l'Apocalisse di Gandolfo Dominici Un approccio intomo a l la d i scus si one su l termine " eso te ri smo" di GerardinaLaudato

    Maieutica di Maestro Venerabile Peu de foi eloignc de Dieu, beaucoup de science y ramene di Ana Maria Anriot

    Vi Racconto Pinocchio di Matteo Marliani InViaggio con laMassoneria di Pieto Capalbo

    I perche 81 e iperche No dell'iniziazione massonica femminile di ValterBencini Etero topia di Mariateresa Candalese

    POESIA Ad un Allievo di Pitagora di MitnmoMertinucci I ILogos vo cercando .,' di Mimmo Martinucci

    SATIRA Un poesia di Borges e commento di Marcello Vicchio. Ma che spigolatr ice era? di Alessandro Rennis

    p.4-5

    p.6-10p. 11-13p. 14-15p. 15-17p. 18-19p.20-23p.24p.25-27p.28-29p.30-32p.33-35p.36-39p.40-42p. 43- 47p.48

    p.49p.49

    p.50-51p.51-53

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    Carissimi amici , anzitutto devo ringra-z ia rv i per l a col labo razione che ave teoff ert o nel dare vit a a que sto esp eri -mento letterario.Perehe e per chi e nato UmanesimoRinascente?E perche questa titolo che, da provviso-rio qual'era inizialmente nelle mie inten-zioni, e diventato defmitivo?L'umanesimo e stato quel fonnidabilemovimento culturale che, nato in ltalianella seconda meta. del XIV secolo, eperdu ra to f ino a lI a f ine del XV , dandoavv io a l r if io ri re mondial e del le a rt i,d el le sci enze , del la l et te ra tu ra , del lafilosofia: in una parola, di tutte Ieespressioni pil i alte dell'animo umanariassunte nel concetto Rinascirnento. Ivalori dell'umanesimo, mediati dal rifio-r ire degli studi classici e improntati allari scope rta di t est i che si crede vanoperduti, alcuni universalmente noti, altrimeno not i rna ugualmente impor tant i (Corpus Herme ti cum, t es ti f il osof ic iorientali , l ibri ennetici, eccetera) , oggimancano in massirno grado alla cosid-det ta c ivi lt a occi dent ale, cos i comemancavano alla societa che precedeval 'esplosione della nuova era. E davantiagli occhi ditutti la decadenza delmondo occidentale, e dell'Italia in parti-colar e, l a qua le e sempre pil i attrattadal l' inut il e e dal vano p iu ttos to che dalvero, dall'effimera vacuita dell'appa-r enza p iu ttos toche dal la sol ida s icu-rezza della cultura, Quest 'ult ima rendel iber i den tro, non a lt ro . I I p recipi ta redella societa nella voragine dell'indiffe-renza, dell'opportunismo, dell'ignoranzanon r ispann ia neppu re a lt re Soc ie ta ,que ll e ini zi at iche , l e qua li , i nvece d ifunge re da faro guida e c iae semp io peril mondo profano, fmiscono per esserespecc hio e vit time di ques to. Non vie perfusione nella collett i vita di queivalori umanistici che le organizzazioniini zi at iche dov rebbero con tene re ed

    il con tr ar io , s ic che Ie secondeguastate dai non-valori della prima.Una piccola opera, come quella chestiamo costruendo insierne, non potracerto invertire una tendenza onnai troppor adic ata, rna a noi ba sta far e an che unpiccolo passo nella direzione giusta peressere contenti ... perche abbiamo fatto.In questa raccolta troverete art icoli divaria ispirazione, che spaziano dalla fisicamoderna alla storia, dalla filosofia all'arte,dalle societa iniziatiche alla letteratura,Non manca un settore dedicate allapoesiae un altro, pili goliardico, di commentosemi seri o a r ime famose: gus tosa edestemporanea chicca!M a u r o F r an c av ig li a ci introduce nelmondo della fisica quantistica, trattandodi K o sm o s e el i C a o s , e An t o n e ll a A l b a n oriprende gli stessi concerti sottolineando illegame, vivo rna occulto, con le antichetradizioni religiose.Cambiamento delleprospettive dell'uomo, auspica S i l v anaRomane l l i , men tre su un tema simileMaria L a u ra P l a ta n i a mette dolorosa-mente in evidenza come la condizioneumana ondeggi " tr a i l d e s id e r io el i u naf e li c i t; } s e n z a l i m it i e 1a c oe r c i z i one adi n se g u ir e i n fe 1 ic e me n te u n s o g n o i m po s -s i b il e ". E l i s a b et ta P o l a tt i c i fa da gui danella visi ta , esteriore e interiore, di unadelle costruzioni pil i belle ed esoterica-men te p il l s igni fi ca tive fane da manaumana, lacattedrale diChartres, mentre ilso t t o s c r i t t o , prendendo spunto da un'inci-sione di Alb re ch t Durer, prova a metterein luce quanti e quali legami siano sottesitra opere d 'arte immortali e stati d 'animodell'uomo che opera anche attraverso lesue creazioni sociali, Gettiamo ancorauno s guardo, msi eme ad Anton ioPusa t e r i , o lt re l a f is ic a newtoniana e leimplicazioni spirituali nascoste nel nuovomodo di intendere la realta, mentre conG a n do l fo D o m in i c i ci occ upiamo delgenio di New ton e diuna parte immensadella sua opera, sulla quale si fa regolar-

    n o n s c ie nt if ic a . G er a rd in a L au da to sisofferma a rif lettere sui significato deltennine e so t e r i smo , chiar endo Ie idee amolti let tori non avvezzi a till certo tipodi linguaggio. Un crudo articolo diM a e s tr o V e ne r a bi le mette a110scopertoi n ervi sen sibi li di alcune societainiziatiche, incidendo chirurgicamentesolehi profondi, rna a volte necessari ,negli odiemi,fragil i tessuti di sostegnodi e sse. Un argoment o ampi amentediscusso, che accende puntualmentepolemiche, e l'iniziazione alla masso-neria delle donne. Per chi scrive sitrat tadi una questione superataper moltepliciragioni, molte delle quali espone magi-stralmente anche W a l te r B e ac i ni nelsuo scritto, tratto da un convegnotenutosi il 02 ottobre 2 0 1 0 al Ciicolo dic m W r a Eso t e r i c a ' 'Fau s t oN i t t i. Un articoloin lingua francese di A na M a ri a A nr io tspazia suIrapporto tra religione e scienza esulle interazioni di reciproco sostegno chel' una ha nei confronti dell'altra. .Ma t t eoM a r l i a n i c i accompagna in till inusualepercorso sulle tracce di un Pinoc c h io deltutto diverso da come I 'abbiamo sempreimmaginato. Pie ro Capalbo compie unrapido, rna esauriente, viaggio attraversogli ideali della massoneria, chiarendo,opportunamente, pil i di qualche puntaoscuro ai profanl, e infine Mar ia t e re saCanda le se con la sua "Noterella eteroto-pica", apre uno scenario immenso incui laparola e I 'immag ine , for se in un futuroprossimo, saranno l'aspetto statico di unacomun icaz ione mol to p il i d inamica.Chiudono questa raccolta una pagina dedi-cat a a ll e poesi e d i M i m mo M a r ti nr zc c i,mentre A l e s sa n d r o R e rm is e ilso t t o s c r i t t o ,per contraltare, si lanciano alia distruzioneironica di poesie famose in un bizzarroesperimento letterario.Per questo "Numero Zero" e tutto.Un caro saluto a tu tt i voi e mi auguro d irit rovar ci pre sto a quest e l at itu diniletterarie.

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    L'Ord ine Cosmolog ico:LO G IC A 0ESO TE - SM O ?

    d i M a u ro F r an ca v ig liando pensai d i s cr ive re su I temadine Cosmologico vista atb'averso

    IImio primo pensiero fuI ' inef fabi le t ra seendenza del

    A;.D:.U.~.non puc essere ridotta,meno dalla mente pin fine eda, ad una sernplice concatenazionepassaggi che la logica umana puo

    e spiegare. L'Uomo - si -assoggettare la sua Seienza alIa

    za della Logica, cercando di ricom-ndere con essa ogni dato fomitoglie sp e r i enz e e dall' e sp e r imemo ,

    cheindica un atto solitarion ripetibile della percezione, e un

    mattone dell'infinita cono-l 'esperimento e invece atto

    ripetibile inf inite vol te per otteneredat i su cui operare e trarre, appunto,esperienza, Un Rituale di una SocietaIniziatica recita: "Aneora, pet i) ,non avere conosciuto 1 'ultimaparola circa 1'Universe. [... J Cia chea vete abbattuto e [ . .. J lapretesa cbe ilG.:. A:.D;.U; ..s t ia teccbinso entro lecoIonne di 1m Tempio, fosse purequello della L;...M; ..[...] In fonda alTempio, dietro la Scala delleConoscenze [...J voiintravvedete I . . . Jil miglior simbolo della Realtil asso-Juta della quale la Logiea procIamal'esistenza, quando, a mezzo delPensiero, si sopprimono tutt i i t imiti didurata e di spezio", Ecco per che s i

    deve r itenere che la Logica, da sola -pur se potentissimo strumento diana lis i - a ssol utament e non pos saspiegare la magnificenza e la cornples-sita di questa Cosmo meraviglioso, dicui cie dato conoscere solo una piecolaporzione ed unabreve parentesi nel suotempo infinito.Con itmetodo di analisi introspettiva econtinuo approfondimento, impariamoa cogliere nel la Natura ogni aspettoesoterico, ogni segno del la potenzat rascendente del l' Archi te tto che"Ordo ah Cllaos" - pietra SLI pietra,costruisce quel maestoso edificio checi accoglie e comprende nel suo seno,Il Cosmo. Parola di nobile ascendenza

    greca - daKosmos - ha i l s ignif icatodi "tutto", di pienezza, di ogni cosache ci circonda. L'Universo Mondo eil contenitore di ogni materia, di ogniforza, di ogni energia, di ogni esserevivente 0 inanimato, di ogni pensierodi cui I'iniziato cerca incessantementeil segreto, la piena comprensione, nelsuo cos tant e ane li to a "risolleversidalle teaebre dell'ignoranza". DelCosmo l'Uorno spera di coglierefinalmente I'essenza, rna ad ogni suascoperta essa si ri pr es en ta in unanuova veste, pin ricca, pili riposta, See spiega ta in mo lte cose ,rimaneinspiegata in mille altre; compresa inmol ti aspet ti , viene r iempita ad ogninuova scoperta da nuovi interrogativi,da nuove sfide, da nuovi dubbi. Laver a Sci enza - i nfa tti ~ non e e HOl)puo essere fatta di certezze, masol amen te d i dubbi . Quest o ebenchiaro all 'iniziato che del dubbio fa lasua molla propulsiva, unitamente alIacur io sit a ed a ll' um il ta d i f ron te a ltrascendente. II dubbio sulla suaconoscenza e sulle interpretazioni edesso date, mai sono consideratedefinitive, accanto alla certezza chenulla e s ta to f att o pe r ca so , bensiscaturito dallaforza del G.;.A;.D;.U.: ..II Grande Architetto e per noi it princi-pio che pone ordine nel disordine, Man o i s a pp iam o veramente cosa e ilcaos?Cio che ci sembra caotico puc essereperfettamente ordinato, ma con unordine segreto che la nostra mente 0 inostrisensi non riescono a percepire; e,di contrasto, cio che sembra ordinatopuo nascondere un grado di disordineche, nuovamente, non r iusciamo adesperire. .La mente si scontra innanzi-tutto con il dualismo perenne traMicrocosmo e Macrocosmo, tra infini-tament e pi ccolo ed in fin itamentegrande. L'infinitamente piccolo che ilsaggio Democri to cercava di conte-nere neIl'ipotesi dell'Indivisibilita,dell' Atomo (a-tomos, che non puoessere tagliato); queil'atomismo banditodallaferrea logicaaristotelica e dall'ipotesieuclidea del continuo - " o g n i grandezzapua e < ; s e r e iutinitamente divisa in peitisemprepiu piccolo - modelloinfine

    scelto dalla Scienza esatta per descri-ver e i l mondo , p ili per comodo cheper esperienza reale, La convinzionedemocr it ea , t utt av ia , e ra d i nat uraesperienziale piuttosto che matemati-camente logica; ovvero, i nostri sensipossono percepire soltanto porzionifinite, se pur piccolissime, del1amateria che, alIa fine, si rifiuta die sse re in fin itamen te suddiv is a. E 'un' ipot es i che I 'anel it o al Ia l og ic amatematicamente fondata vuoledisconoscere, rna che la MeccanicaQuantistica, frutto della Scienza delXX Secolo, ha prepotentemente resu-scitato,L'infinitamentegrande, che presup-pone uno spazio illimitato ed untempo inf inito, senza inizio e senzafine, che tuttavia la mente puc solocog li ere con l a fo rza del pens ie ro eche, nuovamente, sfugge ad ogniesperienza reale. Noi parliamodel l' infini to , di inf inite dis tanze, ditempi Iontanissimi, ma nessuna nostrapercezione ci fomisce di pil i che unapiccola parte di questo spazio illimi-tato e di questa tempo infinito chevorremmo comprendere. La saggezzadegli Antichi ci ha permesso dicomprendere che nel Cosmo r egnauna misteriosa a rm on ia, basata suiNumeri Secii della dottrinaPitegotice. La sequenza si snodadall 'Uno , che t utt o gener a, in ogn isuo successore nella scala ordinata edinfmi ta dei Numer i Inter i. Ma chi dinoi conosce tutti iNumeri? Sappiamonoi conosce rli uno ad uno? No, noiconosciamo con la forza della LogicaI 'ins ieme di tutt i i Numer i, rna non l iconosci amo tu tti s ingol armen te .Sappiamo che ciascuno di essi eseguito da uno ed un solo nuovonumero, rna nessuno di noi sara maii n gr ado d i conoscer li t utt i. Dag liI nte ri gener iamo , per d iv isi one, leFtszioni; quelle che vengono anchechiamate - per evocame la potenzacome ogget to dipensiero - i "NtuneriRazionalP'. Ma di nuovo la ferrealogica del continuo ci impone diriernpire i vuoti che i NumeriRazionali lasciano dietro di se,

    introducendo quelli ohela Matematicaha voluto chiamare "Numeri Reeli">forse anche per auto-convincersi dellaloro fondamentale immanenza - mache di "reale' non hanno, a benmeditare, nul la di veramente sensi -bile. Nessuno strumento, nessunesperimento, nessun calcolatore potramai darci un Numero Reale; ce nedar a sol o una pal li da app ross ir na -zione, centinaia, migliaia, milioni dieifre decimali.v, ma non tutte!Numer i che 1aforza del la mente puogenera re ma che la Iimitatezza deinostri sensi e dei nostri strumenti nonpotra mai e poi mai cogliere, severamente Heisenberg aveva ragionenell'Imporre, e di nuovo per logica, itsuo "Ptincipio di Indetenninazione".I n re al ta c i p ia ce cr edere che t utt oesista, tutto sia perfettamente ricom-preso nella stesso G..A ....D: .U. ;Egli e, al contempo, Motore delCosmo ed Essenza del Cosmo . ..Ed e"trascendente", e al d i l it e a l d i f uo ridella nostra esperienza, anche se col-lettiva ed arricchita dall' esperienza dichi ci ha preceduto nel camminodell'esistenza. Se noi 10 conoscessimoper intero, Egli non avrebbe pinmotivo di esistere perche Egli e Uno,ed e una somma di infiniti e rnoltepliciaspetti, di infinite e molteplici compo-nenti, che ciascun singolo individuopuo pensa re r na non conoscer e perintero. Egl i comprende i Numer i, l eForme , l e Armonie , i Rapport i e . i lloro dinamico evolvere. Egl i COlTI-prende 10 Spezio ed il Tempo. LoSpazio - che noi per cep iamo comeluogo dove vivere e morire, dovecompiere inostri esperimenti e trameesperienza - ed il Tempo, che noipe rcep iamo come con ti nuo f lu iredel le nostre sensazioni. Ma non c 'eSpazio senza Tempo, ne v'e Temposenza Spazio. Possiamo immaginare10 Spazio, ma per percepire 10 Spaziodobbiamo poterlo osservare in istantidiversi, coglierne la dinamicita, con-frontare la nostra esperienza conquella altrui, Possiamo pensare astrat-tamente al Tempo, ma per percepirneil fluire dobbiamo, necessariamente,

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    re la sensi bil it a di qu alcos a chebi a, che ri emp ie una po rzi one dizi o e che i n e ss a non rest a fi ssa edutabile. Se tutto fosse fermoSpazi o, no n pot remmo cono-

    re i l Tempo; s e t utt o fos se fe rmoTempo, non potremmo avere

    si bil it a del la Spazi o ..Non a casoci ha alfine costretto a

    d it ar e sui Tempo e sullo Spazioha, con forza e con v igore,

    truito la nuova F is ic d el laT empo . Di quel Cosmo in cui

    o e Spazio si fondono e di cui,avia, le quattro dimensioni visibil io, forse, solo una pallida edecisa descrizione perche infinitaa sua compless i t a , i nfi nit i i suoiet ti , cert amente pi ll di quatt ro Iension i t ra scendent i che t rava li -ino st ri s en si , Un Cosmo che non

    e e non puo esse re assogge tt atosol a Logi ca; che non pub es seremente ridotto ad un meccanismomatico ed ineludibile, rna chea sua comples si ta r ipone anche labellezza . .E la sua inconoscibili tais oli occhi del la Logi ca; l a suaene tr ab il it a a l pensi ero fer reo eddet erm in ato; la sua ne cessi ta dire compreso - se mai cia potraenire - solo attraverso la cono-nza dei suoi molteplici aspettie ri ci , che ne colgono Ie infiniteparenze e Ie inf in it e pul sazion i.eri si, rna non freddi e privi diriore contenuto. Numeri comeboli di ulteriori Microcosmi,chi di valenze, di significatinditi, di arcani e cabalisticite ri. E il Tempo, all a fi ne, cos'e?mo abituati a pensarlo come unre continuo ed incessante din ti , p rivi d i spe ssore, come privispe ssore sono i Punti dellametria Euclidea. Ma chi ha maio un punto? Ogni punto disegnatoigurato 0 costruito ha, invece,

    s sore ed occupa una porzione -ola, rna pur sempre finita - dizio. Lo Spazio fatto di entitatruite dalla Logica, i "Puntit er ia li ", r na che nul la e nes sunor nai m is urar e, E , parl ando de l

    Tempo, noi parliamo di Pesseio,Presente e Fu t u r o . Ma esiste davveroi l P re sente? Cosa e il "Presente"? :Eque ll 'i st an te che d iv ide i l Pa ssato dalFuturo, mi direte; rna i l Passato,quel lo s i, esi st e i n un sen so f isi co, ef ru tto e contenitore della nostra espe-r ienza, del l'espe ri enza s ingo la e col -let tiva della specie. IIFuturo esisteanch e, nel nost ro pensi ero e s oprat -tutto nella mente del G:. A:.D:..U...;Egli e fuo ri dal lo Spazio e da l Tempo,Egli conosce, 0 meglio e , il Tut to . Ine sso s i con fondono Passa to e Futuro,egli non ha Tempo ne Spazio. IlTempo e 10 Spazio servono solo a noi ,e sser i umani e l imit at i, p er o rd inarene ll a ment e Ie nost re sens azio ni, Mai l P re sente non esi st e, non e percepi-bile. Mentre 10 evoch iamo , men tr e neparliamo, mentre cerchiamo di assog-get ta rlo ad un esper imen to , egl i e giar if lu ito nel Passaro. Non v'e attoumano che avvenga istantaneamente:ogni cosa, ogni for za, og ni si ngolopensiero vengono trasmessi in untempo f in ito, che puo essere piccolis-simo rna non puo e sser e annul la to.Ogni esperimento mette, invero, aconfronto dati che appartengono aistanti diversi, sempre che questiistanti abbiano di per se un verosignificato. Anche il tempo vienepercepi to per "quan ti ", per p icco le edindivisibili entita: iltic dell'orologio,i l g rane llo d i sabbia del la c le ss id ra , i lbattito di un atomo di Cesio nel pillp reci so deg li o ro logi a to rn ic i, t ut ti d idur ata picc ola rna p ur sempre fini ta eben diversa da zero [ Tanto che ilparadosso di Achille e della Tartarugaben potrebbe risolversi dicendocheAchille non raggiunge Ia Tartaruga-aveva ragione Zenone! - Acbille lasorpesse . Un a tt imo le e ancora dietro,r na nell 'at timo succ essi vo, dopo ilbat ti to del t empo , l e e davant i e non lavede piu, Per vederla deve girarsiindietro ..Indietro nella Spazio, perchel 'h a sorpa ssat a; ind ie tro nel Tempo ,perche 10 ha fatto "prima". Potremmodire - cioe - che hanno senso il"pr ima " e il "dopa " rna che , for se , hapoco senso f is lco par la re d i "ora" .

    Non a caso, infatti, gia gli Antichiseppero distinguere almeno due distinticoncerti di"Tempo": Chronos e Kairos;il primo e "il Tempo della dimensionet empor ale di ci a c he na sce, divi ene emuore", talvolta vissuto negativamentecome ci a c he c onsuma e di st rugge; ilsecondo e "I'apertura positiva di oppor-tunita offerte all 'Uomo", i ll una sorta di"eterno presente".Si r ipresenta quindi l 'e temo dualismo;I'eterno, incessante ed immanente signi-f ic ato del Due . 11 vero Numero. IIcontrasto, mai sanato e forse insanabile,t ra Con tinuo e Discret e, t ra i1 predomi-n io del la Log ica fer rea del l' in fini tadivisibilita e il predominio dellaPer cezi one, che avvi ene inv ece persalti; ildua li smo t ra Caos e Ord ine. S ir ia ff acci a, a llo ra , l a domanda che g iac i s iamo pos ti , Sappiamo verarnenrecosa e il ceos] Cio che ci sembracaotico puo essere perfettamenteo rd inato e c ia che c i sembra o rd inatepuo nascondere un grande grado didisordine, E ordinato un gas che,apparen temente immob il e, r iemp ieun contenitore? Apparentemente s i , r nala Fisica ci insegna che esso e compos toda innumerevoli particelle, spinte da unmotoincessante e turbinoso. Esse sonotroppo piccole per essere viste e troppeper essere seguite uua ad una, eppure illoro comportarnento collettivo e sostan-zialmente caotico puo essere descrit toda a lcun l paramet ri rnacroscopici chepossiamo assoggettare ad esperimento.Pressione, Energia, Temperatura sono inomi che loro attribuiamo, E ordinatoun cristallo'? Apparentemente si, Essorivela, a prima vista, una strutturaper fe tt amen te s imme tr ic a, un g rado d isublime perfezione, rna nel suo intimoanch' esso racchiude molecole edenergie che vibrano incessantemente edin modo apparentemente disordinato. Edi sordina to un tiubinoso uragano?Appar entement e si , eppur e ess o rae -chiude in se strutture e comportamentiche Ia Matemat ic a insegna a segui re ,descrivere e talora anche a prevedere.La Scienza a ttua le ha fma lmen te sco -per to che esi st e Ord ine nel Disordine eDisordine nell'Ordine, che non tutto cio

    ehe sembra casuale e disordinato 10 everamen te e che , spe sso, c i appaionocome disordinate strutture e forme che,i nvece, ri velano a sc ale sempre pi llpiccole uua permanenza ed uua ripetit i-vita che ha della stupefacente, Les trut tu re deg li a lber i, I e cos te f ra st a-gI iat e, i l si stema nerv oso, i l si stemasanguigno, i tessuti polmonari sono tuttie semp i d i c ia che v iene ogg i chiamatauna Stsuttuu: Fraf fa le , che rivela ordiniimpensa ti in forme apparen tementeprive di ogni razionale simmetria.Ed anche il Cosmo, IInostro Universo,rivela quella che inbuona sostanza e unastruttura di tipo frattale, Isole di materia,g rumi d i Spazio dove la densi ta c re scerispetto ad ampi spazi vuoti. Unimmenso contenitore (esotericamente laQuintessenza , l 'Etere immateriale) chev ib ra inces santemen te sot to l a spint adel la Gravi ta zione Unive rsal e e del le

    altre forze fondamentali della Natura,ove laMate r i a si addensa (TelTa, Acquae Aria - itre stati materiali, solido,l iquido e gassoso) e si trasforma conti-nuamente inEne rg i a (esotericamente, IIFuo co ) . Materia ed Energia (da noichiamata anche "FO Iz a " ) si compene-t rano - con i lor a speci fi ci color i Rossoed Azzurro - nel grande SetpenteC os mi co d el la G n os i; che spiraleg-giando si a rrotol a e segue la spint a delG;,A;.D;.U;, all'ascensione dell'Essere.S trut tu re che sempre p iu f inemen te s ir ipetono, in s imme tr ie int ravi st e, 0spesso infrante in schegge di sirnmetriap i u na scos ta ,Dall a " st rurt ura su lar ga s cal a" a gliammassi di Galassie, aIle Galassie, aIleStelle, ai Sistemi Planetari , s iva gil l gil lsi no ai cost it uent i pi ll ri post i del lamater ia, dalI 'in fmi tament e gr andeal l' infm it ament e pic colo, da ci a che

    vorremmo continuo e che invece sipresenta e ripresenta in strutture discretesu scale sempre pill piccole e congeometrie che cambiano e si auto-riproducono scala per scala. Compiendocos l, come ved remo o lt re , ip rimi t recicli del Serpente Gnostico.L 'ini zi ato s i int er roga sul conce tto d iStudio della Na t u r a , interpretato comeope ra di conti nua I eviga zione dell apietra grezza e "sforzo di conoscenza",sforzo che 10 accompagna intutto ilsuoluminoso ca mm in o e nelle sue esplicitefinalita, ope ra tive e specu la tive . Gia i l"Pr incipe de i Ro s a Croce"operava sottoil se gno del la C roc e, che esprimel'immanente d ua li sm o d el la N etu rs ,neI le sue man if es ta zion i d i "oppost ioontrari" 0 d i "al te rn i omo logh i" .Concerti ortogonali, come i due braccidella Croce, ma uniti per un solo Centroche a lt ro non e se non l a c ompl etaconoscenza ed i lpun to d ipas sagg io aduna conoscenza superiore . .La "Gnosi"vi st a come ri gener azione mental e espirituale. La Pa r o l a e finalmente ritro-v at a, l a R ag io ne s i a vv ic in a i ne so ra bi l-mente all a Ver i tA, il Levoto viener ipetut amen te e sa lt ato. Dal "Logos"ritrovato scaturisce iI Fuoco rigenera-tore, elemento fondamentale delCosmo che I'Alchimia interpreta come"Spirito Universale", cioe comel 'immagine del G:. ,A;.D:.U, presentenell'intero Universo-Mondo.Nell 'Aranor s i fondono al lor a 1 '10,I' Eterno e la " c o n o s ce n z a c om p le ta eperre t ta" . Materia e spiri to si r imesco-lana al calore del Fuoco UniversaIe che- viaggio dopo viaggio, iniziazione dopoiniziazione - alchemlcamente trasmutail piombo della nostra ignoranzanel l' o ro del la sub lime purezza e del laconoscenza universale, Dopo i1 primoviaggio, recita infatti un Rituale: "Cbe s icbiemi Desti ne , a Narum, 0Pro vv i de n z a , la Legg e e e terna l" E,po co oltre: ' '10 cerco l'enigmade l l 'Universo e no n 10 t ro v o [ . .. ] sea v es te a v u to 10 s p ir it t on n en ta to d s iprobJemi m e t si i si c : s u l l' o r ig i n e de l laN a t u r a e su l u : t in e d elle c as e, vo iconoscereste Ie cmdeli sofferenze de ldubb i o " .

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    di esoterismo, filosofia, storia,flslca moderna, letteratura-------------------------- ---- ---------- ------- ----- --------- --- ---- -- ------------- - ------- ---

    gia abbiamo afferrnato poc 'anzi,ezza e indice di ignoranza, e non

    conoscenza, rnentre il dubbio, nellaaccezione posit iva, e il continuorrogarsi, mai considerando la cono-za acqui si ta come pun to d i a rr ivoi come punto di partenza, L'iniziatoempre ben dis post o a r imett ere i no s6 s te sso. Egl i non s i appoggiapresunzione diperfetta conoscenzai sul la consapevo lezza del la suaranza, pur ammettendo due certezzelute: che la Filosofia ha tracciato un

    ed una " st ra d a" , a lora voltarate dall'ineffabile Bellezza dellara e del G;,A.:.D.:.U; . .i crescita di esperienza che liiniziatoura nell'ascesa della Piramidever so la Vera Luce, 10 vedettare ogni volta la rivelazione diunava chiave di ingresso verso unl lo p il l p ro fondo d i cognizione e d ir i ta , pe rc he tutte le iniziazioni chea subire: " m os tr er a nn o t ut te le

    de l monumento d i cu i averea v is t o s o l o 1 a b a s t! '.r a ini zi ato ha conosciuto g li inse-enti di Mi t ra e di Zara t Ims t ra . Egli

    attraversato Sette sfere ed ha affron-l 'ult ima conoscenza sulla Dopp i aa Se t te Gt e d i n i; l a sca la con due

    si di percorrenza: ascendente eenden te , cos i come nel l' Atinor ilimento ci.rcolare, orario 0 antiora-scioglie la materia inerte e lacoagulaetra aurea e Iuminescente, Abbattuteult ime colome "con i s im b o li d el

    Creatore", cioe " l e P r e te s a die ilA. ,D., U ~ s tia m ceh iu so e ntr o Ie

    di un Tempio" , l'iniziato penetra" l 'O ce e n o de l l' A s s o l u to " ; e impara

    erc orrer e i nces santement e s ett edi ni a scendent i del la Sci enza ed iegrad in i d is cenden ti del la VIr tU :

    "I 'una I 'educazione della mente, I 'a ltraquella del cuore", Leggiarno ancora :"$et al e R e a1 ti l n o n if; t ic o n o s c ib i le ., n o !p o ss ia m o a l me n o deiiniie i1 s uo m o dod'az ione ne1 Tempo e n e l la S p a zi o . [ .. .1

    L ' E n er g i a , c o n d e n sa n d o s i n e l1 ' E te r e [ .. ]s i m a n if es ta s o tt o 1a d op pia fo nn a d iFO lZa Conde n s a t a e d i F O lZ a V i v a ". Sipar la a llor a del l' Un i c it s d e ll 'E n e r g ia ,c ioe dell'unitarieta dei quattro g i a c it a ticostituenti del Co smo , uniti platonica-mente dall a Quin tess enza: i l Ro s s odella Ma t e r i a , con ilsuo peso e la suares is tenza, i l l ato del la f is ic it a e del lacorporeita; l'Azzurro della F o r za V iv a ,l'impalpabile impeto della Volonta e delPensiero, Due entita distinte ed indisso-lubilmente intrecciate, come ITo ed ilSe della filosofia orientale , si r ispec-chiano dualmente in Co rpo ed An ima ,Mater ia ed Ene rg ia , in que ll 'i nfmi tadual ita, che in fondo rispecchia laduali ta tra Continuo e Discreto, Questadual it a la Mecca nica Quanti st ica haprepotentemente resuscitate dall' obliodella Fisica Positivista del XVII ISecolo. La Meccanica Quantistica negal'esistenza del Vuoto, rinvigorendo cosil'antica dottrina orientale delBuddhi smo , l a cui Fi sica par imentidlsconosce i l Vuoto, i l cui "Nulla" e inr ea lt a una v ib razione ene rget ic a chesot te nde i l Cosmo, cos i come 1 0 sot-t ende i l "Vuoto Quant is ti co" del la p il imoderna dottrina fisica occidentale.

    11bicolore Serpente della Gnosi arrotolaallora le sue Cinque spire, in cui "sisus segue l 'evo luzione p rogres sivadell'Universo accessibile at nostrisensi", Aneora una volta un Cinque chee , e so te ri camente, somma d iun Tre e d iunDue: ilciclo della Co s c i e n z a e quellodel Dove r e , I 'ult irno e pil i elevato. Duecieli "dell'Essere Immateriale" seguonoi tre del i "de ll 'Essere Mater ia le " checongiuntamente pervadono I 'essenzadella Materia-Energia del Cosmo: "ilciclo d e ll a G r a v i ta z io n e , n e l q u a le p r e-dom i n a n o le forze cbe d a l t ur b in i oc o sm i co h a nn o f at to u s c ir e l e n e bu l os eI...]; i J c i c lo d e ll a C r i st a ll i zz a z io n e [ . ..1cbe fa pieseutire l'eppexire de l l a V i t a ; ilciclo d e ll a V i ta [ . . . ], a t ti v it ;i che tendea e sp a n de rs i i n t ut te l e d i r ez io n i [ .. . ] l a1egge s u p r em a d e g li e s se r i v i v en t i. "I Rituali ci parlano - allora - della forzadel nostro pensiero, della nostra capa-cita di far tesoro della nostra esperienzae della conoscenza collettiva checoloro che c i hanno p recedu to hannocontribuito acostruire e ci hanno poit ramandato. La Fisica "prof ana" cipar la d iun Cosmo ine ff ab il e, del la suaapparizione daun grumo dimateria chedaI Fuoco del B i g -Ban g si e espanso estrutturato - " O rd o a b C h ao s ", secondoi i segni trascendenti del G: . .A : .D :.U : . . ,Scrisse un giorno il grandissimo geniod i Ein st ein: "Tene te bene a men te chelecose meravigliose che imparate nellascuola sono ope ra el i rnolte genera-z ioni : sono s ta te c reat e in mol ti pae si ,i n tut ti i pa esi d ell a Ter ra a pr ezzo dii nfi nit i s forzi e dopo appassi onat oIavoro. Questa eredita e lasciata orane ll e vostr e mani , perche possiateono ra rl a, a rr ic ch ir la , e un g iomo t ra -smetterla ai vostri figli, E cos i che noiesseri mortali diventiamo immortali ,mediante ilnostro contributo al lavorodellacollettivita", E pr opri o a que stopensiero di Einstein, anch'egli GrandeIniziato, fanno da corona le frasi delRituale: " C a e 1 a t u a i n te l li g en z a p e n et r iI e 1 eg g i delmondo" e "Co s i I'Enetgi,a m ez zo d el la q ua le s1 r i ve la 1a Real tacb e serve d a b a se a l l 'U n iv ei so , a p pa r e[ . .. ] c o m e jJ Poiese etemo c b e I a vo r ape r l ' .A rmon i a " .

    In q uanta espr essi one del "numeroaureo", la geometria e inestricabilrnentelegata at suono . .Le leggi del numeroaureo govemano infatti gli intervallim a tem at ic i e h e formano Ienote musicali,conosciuti anche come "rapporti diato-nici", 11 nostro poliedrico universo egovemato da i n s iem i ge omet r io i correlatia f r eq u en z e s o no r e,Alla base di questo indissolubile legamevi e la C ima t i c a , ovvera la scienza chestudia come le vibrazioni sonore gene-rino forme. ilsuono, infatti, crea modelligeometrici correlati a frequenza sonoreche variano a seconda delle frequenzevibratorie. E' famosa in tal sensoI 'asserzione pitagorica, e prima ancoraquella egiz ia, per cui "la geometria emusica solidificata".L 'ide a del suono come gener ator e diforme geometriche, e quindi come causadel mondo manifesto, riecheggia in turtele tradizioni esoteriche e religiose e tutteri conducono al lo s tess o ass unto: l amateria e energia (spirito-vibrazioneenergetica), I'energia e mater ia . Lafamosa formula di Einstein E=mc2dimostra che tutto e energia e lafisica deiquanti espande questa concetto, connet-tendolo alia scienza esoterica arcaica,affermando che, non solo tutto eenergia, rn a anche Cosc ienza, ovveroEnergi a I ntel li gent e, e c he e sis te uncampo Coscien te Uni ta rio, Globa le ,"Padre" di t utt e l e " fo rme " di vi ta, l ecui possibilita di espandere all'infinitol a p ropr ia c reaz ione sono i ll imit at e.Infat ti l a f igura geome tr ic a sac ra per

    eccellenza e il "Fiore della Vita",a lt riment i det to "Cubo d i Metat ron" ,al l' intemo del quale S010 iscrivibiliturte Ieinfinite forme dell 'universo e alcui "centro" (Cuore- Thipharet) pulsa ilseme vibrazionale, dal quale possonogermogliare infinite realm e planldimensionali.

    Il numero simbol icament e pos to alcen tro del f io re del la Yit a e il numero19, detto anche numero magico, ovveroi l numero del genne potenzial e d i ogn iavvenimento, che puo cioe espandersiall'infmito.All 'i nt erno del "Fiore del la Vit a" pos -siamo scorgere iamosi solidi platonic],conosciuti anche come "giochi diBacco" ; gioc hi pr opri o per i ndica recome tut te I e forme geome tr iche s ianoillusorie (ludiche), in quanto il mondodelle Forme, la r e al ta s te s sa , e per certiaspetti i llusoria . Ogni faccia dei SolidiPlatonici funziona come un tunnelspazio-temporale attraverso eml'energia puo passare, creando vortici

    di Antonella Albanoenergetici, spirali cosmiche, att ivandoquella c h e p u o e ss e re d e fi n it a "medianitaquantica", ovvera 1apossibi l i ta di potersi"connettere" a quell'unico CampoCosciente, dove noi siamo fondamental -mente Uno, uniti indissolubilmente. Incaso di volonta diprevaricazione la penae I'autodistruzione, 0 espulsione dalsi stema, e la "dis tanza ". La " se para-zione" (localita) che percepiamo e solouna illusione perce t t iva, in quanta lamateria non e altro che realm illusoria,o lograf ic a, pura Coscienza - Ene rg ia(intelligenza) condensata, cristallizzata,in Forme d iver se rna e ssenzialmentenon-locale.Possiamo considerare quindiil cosmo e l'uomo in un rapporto diArmonia Assoluta, unasintesi dieuritrniaed eufonia dove tutte le f o rm e geo rne t ri -che hanno la s te ssa Mat ri ce e celano g listessi principi universalmente applicabili:Legge della fratellanza.

    Dal Caos primordiale, il Nun deg liEgizi , inteso come campo indifferen-ziato dane potenzialita infinite,emerge Ma a t , L' ordine.

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    e ra d i M a a t inizia con una opera-e geometrica fissando un "punto",endo cio e un cen tro, un " eucre" ,abisso, nel caos. E M a a t che piegaforze del caos primordiale,

    'oceano quantico indifferenziato, alipio dell'ordine, ovvero canalizzalonta creatrice, dando forma a unasequenziale,

    Matrice COSt appare, si manifestae una seri e di nume ri e di codi ci endi di forme geometriche che sior tano (r apport o aureo ) t ra l orondo schemi (arrnonia, giustizia) asono assoc ia ti det ermina ti l iv el ligetici e onde vibratorie con preciseuenze e le tt romagnet iche , che poiono percepi te dal nos tro s is temaello, Esso si comporta come unu te r che cod if ic a e decod if ic a I ennazioni, trasformandole inagini (forme, simboli), La matrice eoceano quanticoinfmito di fre-ze, un insieme caotico di infonna-i che "fluttuano" indifferenziate, lmt o sub- quanti co c he espr ime ilza nome", quindi i l "senza forma","non essere", cioe tutto cia cheebbe esser e e quind i diveni re, Ile spazio soddisfatto, in quiete,ricamente neutro, non polarizzato,ogino e l 'Uno, per differenziarsi dals deve, attraverso una forza cheia la materia eterica, auto-percepirsiomogeneo diventare eterogeneo;

    polarizzandosi, deve rimanere tutta-una uni ta se condo l a l egge dell aina proporzione", numero trascen-

    LlUlO che esce dalla sua quiete,' in es is tenza, dal S il enzio, dal suoetto equil ibrio, passa dallo statico almico, introducendo le prospettive,

    ni,r ecen ti ss ima teo ri a del le s tr ingheene infatti che 10 spazio eterico, dise i nfm it o ed amor fo, vi ene da noiiato nelle sue proprieta geometriche enoi determina te nel la sua met ri ca ,ro nel la sua geome tr ia euc lidea eeuclidea, La parola Stringhe,

    inglese "strings", ricorda le "corde"viol ini , Noi si amo imme rsi i n unno di str inghe, corde energetiche,e sonore che , v ib rando, eme ttono

    suon i , f reguenze , onde ene rget ichedi ffe rent i tr asformat e in immagi niolografiche.L'Alfa-beto, ad esempio, e un vero eproprio codice sonoro della creazione,da cui scaturiscono le Sephi to t : numeri,attributi, sfere intermedie che collegano( sent ie ri ) t rami te l 'a lbero del la Vit a,l'Uno (Keter) al regno (Malkut), ebenche laKabbalah Iipre senti apparen-t emen te in una sca la gerarch ica, e ssenon rappresentano affatto gradi evolu-t iv i, t appe ver ti ca li , r na emanazioruv ib ra to ri e d i par i valore, che condivi -dono 10 s te sso spazio sac ro "sfer ico et otal e" , ma di di vers a modula zionea rmon ica, a l cui cen tro v ib ra un unicocuore pulsante, Thipharet , la dimora diBrama, dal guale scaturisce tutta lar ealt a, E l a s ua musi ca, una s inf oniacosmica multidimensionale, da corpo eforma in modo coerente al tutto armo-ni osamente ordin ato degl i a nti chiGreci, al multi-universo, con tutti iparadossi filosofici e fisici che sitrascina dietro ilconcetto di infinito.E sarebbe p ropr io l a g rande d iver s i t adelle vibrazioni di queste corde energe-tiche, celate nelle viscere della spazio-tempo, a determinare la varieta 0I 'e ssenza u lt ima del la mater ia e del lefo rze che ne der ivan o. L 'Uomo cos is in te ti zza in se l a to ta li ta v it al e ed ha inse tutta latotalita vibratoria del cosmo: euna Menorah vivente.Noi , come le e teme s fe re p la toniche,tendiamo, sotto la spinta di forze centri-pete, convergenti e sintropiche all'unita,ovver o t endi amo ver so il cent ro e. alcont empo, sott o la sp int a di forzecentrifughe, divergenti, antropiche, ten-d iamo ver so la rno lt ep li ci ta .. LlUlOs focia nel mol tepl ic e e da que l mol te -plice toma all 'Uno, dove ogni evento elUl event o si ncroni co del Tutt o, ch eman if es ta inogni sua par te coe renza a lsistema "globale. Ogni forma trapassanella successive quando ha raggiunto lasua perfezione, la quale e anche la suanegazione come forma specifica, indivi-duale, particolare.Alia teoria del Caos e legata laGeometria Frattale, che descrive strut-ture geometriche fortemente irregolari

    che godono dell a propr iet a d i auto-somig lia nza (0 i nvari anza d i s cala ).I ngrande ndo una qua lsi asi par te delsistema, questa mostra una struttura iden-t ic a a que ll a del l' in te ro s is tema (ogniindividuo comprende in se 1universale).La Geome tr ia F ra tt al e s i fonda sui con -cetto di "energia difrattura, di rottura",irrazionale e trascendente come irrazio-nale e trascendente e i l numero aureo,dimostrando che in natura le formegeometriche regolari, simmetrlche, per-fe tt e non esi ston o. Non esi ste i l cu boper fe tto ma solo it cubo di Metatron,infinitamente espandibile, etemamenteperfett ibile senza che sia possibile rag-giungere alcuna meta prestabilita, nessunreale ''punto'' di Arrivo che dimostriI 'opera compiuta. Tut to e irregolare,asimmetrico, irrazionale, frattale appunto.Tutto puo variare al variare delle nostreemozioni, del nostro pensiero, dei nostriimpulsi legati al "presente", delle nostrescelte. Emozioni, pensieri , parole sonovibrazioni energetiche, frequenze sonoreche danno vita ad una geometria invisibileche varia al variare delle nostre art icola-zioni e prospettive interiori. IIVerbo chesifacame infonna la realta in relazione alnostro l o g o s interiore.Nulla esisteal di la della percezione 0della interpretazione soggettiva, ed e 10sperimentatore che detennina il feno-meno osservandolo, IItermine l o g o s tra isuoi signiiicati ha quello di Computare,calcolare, creare rapporti eproporzioni. Inmatematica l o g o s significa proprioRappo rto, Relaz ione , Cor re lazioneovvero esprime la funzione computazio-nale del cuore, sede del pensiero sotti le ,del Verbo primordiale, it Grande Centroda cui tutto si irradia, si espande e sicon tr ae senza f ine (ba tt it o cardiaco ) .L'uomo stesso e sonorita (per-sona =a tt ra v er so i l suono). La conoscenza,quindi, e nelle cose stesse e I 'annonia,"comunque ella abbia avuto origine", eciache rende possibile lacomposizione dicose esse stesse mutevoli e volubil i nell oro a tt uarsi . Per a ssonanz a Dant e aBeatrice fa dire: L e cose t ut te q u an te /IJanno o rdin e t r a lo ro , e questa e F on na /cb e l 'wliverso a Di o fa s im ig l i an t e .[Parad i so , I , 1 03 - 105 ].

    tvtUNDI

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    di esoterismo, filosofia, storia, fisica moderna, letteratura

    L A S E D E D E L

    ogn i c ir cos tanza, in qua lunquesione ci troviamo ad esaminarenostra socie ta , i lnost ro mondo, lara vita proponiamo come solu-ne i l "c amb iamento" Maga ri c iiamo davvero, rnagari e l'unicoroccio dialettico che utilizziarno,e anche ver o che delegh iamore gli a lt ri e quasi mai coinvol -o noi stessi.

    esso ci meravigliamo di noncire a l iberarci del la t ri stezza ela noia, anche quando affrontiamohi viaggi e osserviamo la varietaluoghi v is ita ti ; ma e il proprio

    r it o che b isogna muta re, non ilo sot to cui s i vive.che se att ravers i i l l argo oceano,e se, come diceva Virgi lio, "t ii die tro ter re e cit ta", dovunquerai ti seguiranno i tuoi vizi.se Socrate a uno che si lamentava10 stesso motivor''Perche ti mera-i che non ti g iovi no i v iagg i? Tuill ogm luogo te stesso;

    10 stesso maleti ha spinto fuori".

    le sballottamento non serve a

    di Silvano Romanellinul la , non port a soll ievo , per che s i 'Ifugge sempre in compagnia di sestessi. Si corre qua e la per cacciare 'via il peso che ci opprime e ched iven ta p ili gr avoso con 10 stessoagit ars i : e proprio il rnovimentostesso che ti danneggia, perchescuoti un ammalato.Ma quando riesci ad estirparequesta male da te, ogni cambia-mento di luogo sara piacevole , ognicontatto t i giovera. L'importante esapere con quale spi ri to arr ivi, nondove arr ivi. Se non viaggi, rna err i,sei spinto a passare da un luogo adun altro, mentre quello che cerchi, lafelicita, si trova in ogni luogo. Eallora e neces sar io l iber ar si da ipropri vizi anche se bisogna poicombat te re con que lli degl i al tr i."La conoscenza dei propr i difet ti el 'i niz io dell a gua ri gione" , s os te -neva Epicuro, rna chi non sa dipeccare non puo correggersi.Al cuni addi rit tu ra si g lo riano deivizi: come possono, quindi, pensaread una gua ri gione ?Cominei ognuno, per quanta possi -bile, da se stesso. Proviamo adautoaccusarci, ad esaminare lenos tr e colpe. P rima ese rc it iamo i lruolo di accusatore, poi quelloavvocato difensore e in ultimoquello di giudice.All' occorrenzain fli ggerc i una

    sappiamo anchecondanna. Puo

    essere un buon ... . inizio.

    LA C RI S Idel l 'ANTROPOCENTRISMO

    " Non v'e esercizio intellet-tuale cbenon sie fmalmenteinutile.Una dourine tilosoiice e alprincipio una descr iz ioneverosimile dell'universo;passano gli anni, ed e unsemplice cepitolo dellastoria della filosofia. "

    (P . Menard)

    Intendo muovermi da questa assuntoper descrivere un itinerario che, par-tendo dal la cri si del le cer tezze del -l 'uomo post r inascimentale, arr ivi,a tt raverso i grandi momenti del pen-siero filosofico e letterario, ana defini-zione di una nuova visione della realta,Viviamo, oggi, una realta sempre pilicomplessa, chevede e interpreta l'uomoinunadoppia ottica, come diqua e diladi un cannocchiale: piccolo e inconsi-stente, grande e maestoso. L'uomo non epiu centro del suo universo e del res tonon ha pili un universo di riferimentocerto e immutabile. E, come affermavaMon t a i g n e , una sor ta di viaggiatorecosmico in ansia di approdi sempre pilisconosciuti e per questa sempre pil ldesiderati: "A ch i tai doma n da dei tnieivieggi, so l i t amen te t ispondo cbe soben e qu el c be fu gg o, m a n on qu e1 c becered'.E un uomo, dunque, chedopo l'ubriaca-tura leonardesca ha perduto anche Ialantema di Diogene del la r icerca e s iidentifica solo nel suovagare.Dice J ea n G e ne t nellasua Notre -Deme-d es -F l ew s: " E il mi r a c o l o avvenne,

    di Maria Laura Platania

    Di o si em s g on fi a to . D i o em v uo to . U ns em pl ic e b uc o, c on q ua lc os a i nto mo .( ... ). C os i v iv ev o i n mezzo a u n ' i n f ln i t ae li bu ch i a fonna el i uomini".G i ac o m o L eo p et di lancia i l suo "j'ac-cuse" alpolacco che, srnontando bibbiee libri che regalavano tranquilli approdialia mente deli'uomo, fa ruotare la terracome una pallina impazzita.E il trionfodella scienza, rna e anche il primodrammatico segno della sua prossimasconfitta. E , in qualche modo, ilso d inonsapere disocratica memoria. E sedauna parte una terra non sovrana e fontee frutto di maggiore Iiberta per tutti gliuomini ("S e fa cc ia mo c be ella c o r t e ev o l to l i ( . .. ) in fine c be el la d iv en ga d eln u me ro d ei p ia ne ti , q ue st o p or te ra s ec oc b e s u a m a es ta rezrestre e le 1 0 1 ' 0 maestaumane, do vmn n o sgombttue i1 r rono elssciere I'impeto ..."), e anche veroche lascia negli uomini un senso diprofondo VlIOtOe inettitudine, deru-bando li d i un' idea d i potenza che el 'unica di cui tutti possano indistinta-mente godere, " re st an d os en e t ut ta v iac al l or a ce n c i e l e 1 01 '0 mi se ti e c a en on s on o poche".Un cara tte re, que llo del pensi er ofilosofico di G i a c o m o Leopetdi, libe-ramente itinerante che presuppone unsaldo asse ideologico che bener isponde alla nostra indagine: pocacosa l 'antropocentrismo preteso neldia logo t ra i l Sole e Copernico, vis toche l'uorno stesso e poverta e miseria.Una condizione contraddittoria quellaumana , dunque, che ondeggi a tr a i ldesiderio di una felicita senza limiti ela coercizione ad inseguire infelice-mente un sogno impossibile.

    "Un g io rn o s os ta vo s ull a s po nd a d i unfl um e. H o v is to una b a rc l le tt a d i c a rt aa f fondare . 11 g io tn o p ri ma , d ei b am b in ia v e v a n o cos txu i to dei c as te ll i c an 1 as a bb ia b a gn a ta . Anche q u el li a l la t in es o n o ciollsti. Ogni g io m o a ffo n da n on a v i e c to ll en o c as te ll i. U na d on na s iera a v v i c i n a t a al f lume . 1 suoi sognip iu c ar i n o n erano s t at i a p p a g a ti , avevapetso ogni i n te re s se per l a v i ta .Pe n s a v a di s u i c i d a r s i .Tu t to le s em br av a a ss o1 uta m en tef ut il e. A v ev a g I i o c c hi p m fo n d am e nt eincesseti nelle otbite.Le 11 0 de t to : "Cbi xasi v e d e i p r o pds og ni a pp ag a ti ? T ut ti i s o g n i alla t inee v oc a n o l 'i n fe li c it a; p o ic M , snche seu na b ar ch et ta d i c a rt a p te tu ie i1 l a r g o ,qu an to p otra a nda re lo nta na ? Los ba gl io n on s ta n ei s og ni , p oi cb e o gi iis o g n o e o v v ia m en te i rr ee li zz eb il e.L'eitote e nosrro: c olu i c he s og na ea d d o rm e n t a to ; colui c lle d o n ne n onp ua a v er e a lc u na esperienza tesle. Altisveglio, v e d i amo el i no n aver a f fa t toteelizzeto ci a cbe ctedeviuno fosseo n n a i nostro. AnzicM r n er r er e a iuocoi s og ni , g ua rd a i n f a cc ia la vetits.G u ar da c ia c be e si st e r ea hn en te . S ol oq ue s ta ti pu o dare l ib er ez io n e, s o loq ue st a b ar ca e ieele. E s ol o q ue st abetce t i c o nd iu re a ll a s up re ma teeliz-z a zi o ne d el la tu a e si st en z a.n s o g n o e m o tt e, l a v er iti : e vi ta . ns o g n o e s on n o, l a ve t i t i : e essere s v e g l i .Sveg l ia t i e rea l i zza il tuo essete.F in cb e 1 a men te in du gi a n el s og no , c iac be in te e te sti mo ne d ei s og ni , n onpu a essere v is ta . S ol o q ues ta te sti -m o n e e ver i t i ; S o l o il testimone eteele. N on a pp en a 1 0 comprendiemo,possiamo iidete e l ssci sr petdere len a v i cbe a f f o n d a n o e i ca s te l l i checrollsuo".E l avoce di Os110Rajnee s l1 , net SUOI"Semi di Saggezza", e oggi potrebbeessere questa la r isposta alIa t ragicaf rust razione leopardiana di un'es i-genza v ita le : l 'uomo sa e s a bene d inon essere nemmeno al centro delproprio ombelico, pure cerca di com-pensare con le i llus ioni i l disagio diun'esistenza in b i l i c o .

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    tel lettuale del Novecento quasi S1giola in queste incertezze e diventa inhe modo protagonista del dubbio.

    do Gozzano sfugge la dimensioneghese del vivere - illusione didezza che supera l'empasse delll o del le cert ezze c on t ranqui ll ir ni domest ici , nutr iti da mezzere, un po' ignoran ti e percio fel ic in l 'eva sione . .la sua "Signorina Felicita", ritratto indi della mediocrita fatta donna, giocasen timent i, r id e con la v it a e con larte, allontana paure e angosce,rezzando chi in questo mondo s'ar-t ta e s 'affanna per inuti li tempora-conquiste: "11 mondo: quella cosapiena di lotte e di commerci1 a cosa tutta piens di quei co s idue gambe che fanno tal1tapena..."

    incalza Hl'Eguagliatrice numera lese , ma quell i vanno spint i da

    vane e suddivisi a s cb iere, intesi all'odio e ailepercosse:come ci son fomuche t o s se , cosici son fonniche nere".

    ui non e p il i l 'i ll us ione a ten ta re d ilvere ilproblema di un antropocen-mo sparito, ne la letteratura conside-, ormai , un' es peri enza mal ata:ntre celebra, infatti , i suoi trionfi neto delle realizzazioni scientifiche e

    ustriali, I'uomo del primo Novecentor te nuove esigenze int el le ttua li eituali, perche sente sempre pili insuf-ente una visione della realm limitataaspetti fenomenici e superficiali.primo colpo di spalla l'ha dato laluz ione copemicana; rna , o rmai ,te altre rivoluzioni entrano in gioco.teoria della relativita di Albert

    dimostra che anche lat emat ic a e l a geome tr ia , conside -l e piu r igor ose t ra le dis cipl ine

    ane, si fondano su presuppostivenzionali e relativi, La stessan te umana non puo essere indagata,

    cisi era illusi, da cri teri meccanic i -e quantitativi ..Sigmund Freuddimo-infatti, tutti il imiti delle vecchieezioni psichiatr iche e antropologi -con tr apponendo loro la sua teo ri ainconscio, che indaga una psicologiaprofondo piu sotti le e complessa,

    La rea lt a, quind i, non e piu oggettiva,ma soggettiva, non e certa, rna possibile:fuori dall'universo naturale, fuori dal-l'universo privato di certezze. E' I'uomo,cosi come 10 vede Luigi PinmdelIo, che

    ritoma ad accusare ilpovero Copeaiicoresponsabile d 'averci tolto laterra sottoi piedi, d 'averci fatti da ottentott i pari-gini, d'avere scoordinato le tranquillecoordinate conoscitive confondendol ' immagine s te ssa del l'uomo nei con -f ront i del la s to ri a, del la soc ie ta , del laconcezione della vita.Ce 10 racconta nella " P te m e ss e s e c o n ds .(filosofica) a mo' di seusa" del "FuMattia Pascal", che del relativismo eromanzo saggio esemplare: "Maledettosia Copemico!", dice Mattia Pascal alsuo amico don E1igio Pellegrinotto,accusando 10 scienziato d'aver rivelatoagl i uomini tut to c ia c he ess i beat a-mente ignoravano, mettendo in dubbiola storia, che va dimostrata e nonprovata, la religione, le vecchie filoso-f ie : " Copemico , Copemico donEligiomio ha ravinato l'wlJ

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    LA S I G N O R A D IAGNETISMO, , Cisono momenti nell'esistenzain cui ij tempo e l'estensionesono piil profondi, e jJ senti-mento dell'esisrenza e immensa-mente sumentsto. " C HA R TR ES

    (Charles Baudelai re)

    Ma cos 'e quel la for za che mi at ti ra la,che mi m'imme rge dentr o una real taimp al pa bi le f ac en domi e vade re d al 1ep ri gi on i d el p en si er o p ro ie tt an domiden tro un'onda d iemozioni ?S en to l a f is ic it a t ra sf orma ta d en tr o u nflusso d'energia che spalanca corrispon-denze , d inamismi e che mi fa muovere ,come calarni ta ta , verso qua leosa che c 'ema non appare agl i occhi sepure apert i,c ome s e l 'e si st en te a ss ume ss e d imen-sioni diverse.Quando 10 s gu ar do non s i f erma sul lasuperficie ma si dilata e si incuneadentro iltempo, come dice Baudeleaire,s i perviene ad una esper ienza s ingo la ree profonda ed e questa che ho prova toa Chartres. Questo e il suo mistero.La c at te dr al e d i C ha rt re s s or ge s u unac ol li na e le va ta n el c uo re d el p ic co locentro. La sua struttura s'impone leggerasututto, armonica nella asimmetria appa-rente dei vuoti e dei pieni. E una presenzaineludibile, till richiamo costante.I I suo campani le , la sua gug lia sve ttanon el c ie lo mut ev ol e d i a pr il e, b uc an dol'orizzonte, raccogliendo, canalizzandoenergie che la sua anima dipietra proiettaintorno creando ,direi, un campo rnagne-t ico che t is tacca da ogn i con testo .Da l an ta na l a s co rs i n el p ome ri gg ioi no lt ra ta e s ub i t o s or ri si . .. p oi , s en zapensare , pun tando g li occhi a lia gug liadi ovest ,diressi sicura i miei passinell 'ora pin calma, quando il crepu-sco lo d irada ogn i p resenza. Ed eccola,ed io a i suo i p iedi , incan ta ta .Camminavo con 10 s gu ar do d en tr o l ap ie tr a, s cr ut an do o ra u n d et ta gl io , o ra

    gettando till abbraccio d'insieme, quasia volerla bere tutta d'un fiato,Camminavo . .. e camminavo g irando leattorno non so quante volte, conti-n ua ndo a p er co rr er e i l s uo p er im et ro ,Non mi stancavo mai, quasi a volerimprimer e dent ro me i l sol en ant icodel le sue fondamenta, e poi e levare nelm io spiri to , aduna ad una , Iesue paret i,q ua si c he l a s ua p re se nz a s i c os tr ui ss eden tro d i me.E cos i o gn i g iomo d ei t re g io rn i c he mis ep ar av an o d al L un ed i d el l'Ange lo i ncui I 'avrei lasciata. Ogni mat tina ero l i,punt uale ad una pr omess a t acit a. Las el va d i s cu lt ur e d i p i et ra p ia n p ia no s idir adava e un vol to, u na f igur a, unac ol on na ,u nf re gi o b al za va no p in v iv iden tro i lm io sguardo por tandomi ind ie -tro, staccandomi dal tempo che miscorreva intomo, pro ie ttandomi 111que ll 'a rc o a rc o d i p ie tr a i nn al za to s uimondo . Ogni tan to , quasi a voler r ip ren-dere fiato, mi allontanavo nel perimetrointomo, percorrevo lestradine tranquilleche d iscendono r ip ide i l col le , gus tavola qui ete ra ccolt a, l e c ase an tic he, illa str icat o di pie tra dell e st rade che s id ipar tono aragg io dal cuore d iLe i, del laS ignora d iChar tres . I Iverde ovunque , i lp ro fumo d ei f io ri n ei g ia rd in i c ur at i,l 'a ss en za d i t ra ff ic o, i l g ir on zo la re d ia lcun i passant i, Ie bancare lle dei r igat -t ie ri , i t ranqui ll i caf fe m i d is traevano unpoco come un sereno corollario, uni nsert o, Wla corni ce pr ofana a quelcentro possente di forza.Ma poi , c om e s e i lmio a go l a p un ta ss e,

    al centro della rosa deive nti, cat tur ava ogni m i a domandaguidando i m ie i passi sui suo i f ianchi ,sulle sue gradinate di pietra, a sud anor d, a oves t face ndomi e splor are i ls opra, il sott o ed i nfi ne invi tarmi adentrare.E ra i l v en er di d i Pa sq ua l a p rima vol tache varca i la sog lia da nord.Sub ito m 'avvolse la penombra e iniziaia percorrer la tut ta . Un cer to d isor ienta-mento mi prese , non r iusc ivo a v isua liz-z ar ne l a p ia nt a: l 'i nt ri co d i c ol on ne , l ap en omb ra mi t og li ev an o ogn i r if er i-men to , non cap ivo semi trovavo a nord,a d e st 0 ad ovest , tan to era complessoque lvuo to p ieno in cui m i r it rovavo . Misembrava d i b rancolare nel buio. Nel las emi o sc ur it a p er ce pi vo sol o i s in go lid et ta gl i, i f ramment i d i q ue l t ut to c hepian piano, ad ogni nuovo mio giroesp lo ra tivo , p rendevano un pos to , unacol locazione nel la m ia mappa menta le .Ma mi s fu gg iv a l 'i ns ieme p er q uant acon tinuassi a camminare con g li occhidentro ogni dettaglio,Ogni t an to , q ua si a r ac co gl ie re t ut to i lmol tepl ice in me, m i met tevo a sedere.Lo sguardo vagava: o ra non vedeva cheI 'a lt o, i l v u ot o d ov e l am ia a nima qua sig al le gg ia va . T ra sc or se n on so quant otempo, poi cerc ai i l m io compagno diviaggio ma non 10 trovai. Li dentroo gnuno v ia gg ia d a s ol o e d e f uo ri d altempo . Mi r iscoss i ed usc ii r ichiamataalla realta da questa mancanza.E ra l a m at ti na , i l S a ba to S an to q uandoentra i d inuovo dal por ta le nord.Vagavo nel la selva dei p ilas tr i del le t re

    di Elisabetta Polatti

    n av at e, immer se n el l' omb ra , ment rea nc or a i r os on i t ac ev ano e i l s il en zi ot'avvolgeva nel canti di un'ombra.Sostai sedendomi su una panca adaspettare non so,forse me stessa, mentreu no spa ru to g ru pp et to o ff ic ia va n el lanavat a lat eral e in cui avevo tr ovatoposto, sepure un poco discosta, l 'ufficiodelle tenebre. Ica nti gregor iani s idis perdevano sfumando ne l vuoto.Sali vano, r it omavano, ova tta ndoI'ombra con l'eco di una lingua lontana.Non afferravo altro che quel sensoraccolto di veglia, di fiduciosa attesa.Rit omai , ormai cat tur ata, di pr imamattina, nel giomo di Pasqua.Tenevo il mio cane in braccio e misede tti su una sedi a impagl ia ta n ell anavata nord, dietro le poche fila dipanche occupate da una trentina dip er so ne . C ul la ta d ai c an ti d el la me ss amat tu tina , osservavo i l rosone d i f ronteorl ars i pi an pi ano di luce , Di sbi ecoint ravvedevo l 'a ltare maggiore sovra -s ta to dal la vol ta s te llata e r isch ia ra to d ilato dalle vetrate istoriate,T ut to e ra i n p en ombr a p oi , p ia n p ia no , iprimi raggi di sole che saliva da estcolpirono i vetri ancor muti. E fumeravi gli a il ve derli accender si delrosso , del la s rneraldo , del b lu cobal to einfme incendiarsi esp lodendo nel l'orodel rosone di fronte.La luce inesorabile inghiottiva I'ombrae il fredd o l ascia va le colonne . E cos iil mio corpo, prima raccolto, ora sidistendeva a1 r if le sso acceso dal la lucedell'est. Dentro me ogni mia fibrasplendeva iridata.

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    LA M ELEN C O LIA IDIDURER(ossia 10 specchio delle disillusiotii dell 'uoma)

    1 _ - _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _Albrecht Durer e senza dubbio unodei principal! protagomsti delRinascimento, s ia dal punto di vis taartistico che culturale, La Suafigura sistaglia gigantesca nel panorama deimovimen ti i nte lle ttuali dei p rimidecenni del Cinquecento, epoca forierad i p ro fond i ri nnovamen ti s oc ia li einquietudini morali e religiose..Durer e stato ilprimo a rivoluzio-nare i l ruolo del l' ar ti sta: non piu unartigiano dotato di particolareabi li ta r na p ri vo d i i denti ta e pesosociale, rna un uomo immerse neip roblemi del suo t empo, in te ll et-tualmente all 'avanguardia , punta dir ifer imento cul turale e morale per isuoi concittadini.Della sua vita si COllOSCequasi tuttoper via del la f it ta cor ri spondenza dalui tenuta, dei SUOl diari e dei suoiappunti; tuttavia e prop rio que l"quasi" a stimolare la nostra curio-s ita ed e una del le sue incis ioni pil icelebri ad alimentarla ulterior-mente: la Meiencolie 1.Comprendere bene l 'ambito storiconel quale e nata l 'enigmat ica inci-Slone diDurer contr ibuisce, proba-bilmente, a renderla un po' metromisteriosa e avvicinarla ancor dipili alIa nostra sensibilita, sottoline-ando, da un Iato, come alcuneopere siano davvero universali esempre attuali (perche universal i esempre uguali a se stesse sono leazioni dell'uomo), e dall'altrosuscitandoci it dubbio che i l Iavoro

    specie di chimera sfuggente, unsupplizio di Tantalo perseguito tuttala vita, a volte inutilmente,11capolavoro e stato realizzato nel1514, in urr momenta stori co epersonale particolarissimo ..La madre dell'artista era marta dapoco; gett ando il pi ttore nellosconfor to, mentre alt re nubi oscuresi profilavano all' orizzonte. Lapeste mieteva vittime in tuttaEuropa, tanto che Durer e ra statecostretto a lasciare Norimbergaqualche tempo prima per rifugiarsiin zone pill salubri, Mancavanomenu di tre anni all 'inizio del lar ivoluzione protestante e ovunqueserpeggiavano i malumori e letensioni che avrebbero precipi ta tegli s ta ti in lot te sanguinosissime,Solo poco tempo prima, nel 1499,Stoef fler e Pfaum avevano pubbl i-cato un Almanacco net quale iduema temati ci e as tro logi fa cevanouna previsione ter ri fi cante: Ia s tra-ordinar ia congiunzione di Saturno,Gi ove e Marte nel s egno dei Pes ci ,av rebbe provocato un ra ff redda-menta gener ale del l ' atmosf era ,piogge eccezionali e un nuovodiluvio universale. I Imondo cono-sciuto, d 'a lt ra par te , era improvvi-samente diventato molto pili vastoper viadei navigatori che avevanoaperto rot te verso paesl f ino allorasconosciuti, aprendo orizzontiprima inimmaginabil i, 11 vecchiomondo cambiava e uno nuovo s tavaper subentrare e sostituirsi ad esso,

    anche se pochi se ne rendevanoancora conto. Tra questi pochi viera Albrecht Durer.Fors e a qua lche le tto re , 111 questomomenta, saranno venuti 111 menteparalleli tra Ianostra epoca.e I 'alba diquel 1500: la vecchia Terra non bastapiu, inuovi confini sono quelli dellospazio, terrorismi, minacce nucleari,guel're S0110 eventi coiquali facciamo iconti glornalmente e i. fondamentali-smi religiosi si radicano sempre pillprofondamente nell'animo degliuomini. La religione della ragione nonsoddisfa piu e; d'altra parte,l 'i rrazionali ta por ta come dote 10scatenamento delle passioni e lafollia, L'angelo della Melencolie; 10sguardo perso nel vuoto e gli arnes idi mestiere abbandonati ai suoip iedi , r it rae meg li o d i mille parolela doppia disillusione dell'umanitache aveva, e ha, lasciato da partel'Arte, Nell'Incisione i lutti e Ietr aged ie sono s imbo legg ia ti dall acometa ( identificata da semprenel l' immag inaz ione popol ar e conevent i negat ivi) che s i scorge sul losfondo ed e r lvol ta verso una cit tache s i specch ia net ma re . Satu rno,che secondo l 'ast rologia presiede alcosiddetto carattere melanconico, erichiamato dalla clessidra postadietro l'angelo ( Cronos, u tempo)mentre Glove 10 e dal quadratemagico, a base 4, che carnpeggia sulmuro, E probabile che Durer abbiascelto questi simboli ispirandosiall' Aimal18CCO di Stoef fler e Pfaum.

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    di esoterismo, filosofia, storia,fisica moderna, letteratura-------- -- -- - --- -------- - - ------ ------------- ------- ------------- - - ------------ ---

    scala appoggiata all'edificiorda la scala di Giacobbe.ericamente la scala rappresenta ilddetto Asse del Mondo, rna quie abbandonata per terra. L'Asse ezzato, disfatto, inerte. Non vi e piliatto tra u sopra e il sotto. IIndo corporaIe del le apparenze vala sua strada, senza che vi s ia piun inf lusso dal le sfere super iori ,propr io i t taglio del cordone

    belicale che ha legato l 'uomo aDioponsabile della perdita della retta(1a dritta Via era smarrita),annando I 'uomo a una naviga-ne cieca nella quale I'orizzonte none pili alcun punto di riferimento.quella scala un tempo sal ivano edevano gli angel i, sal ivano edevano le anime beate , mentreessa e solo t ragico legno privo disignificato, mestamente abban-

    ato contro lin muro come unhio orpello. Oltre la scala, ancheancia penzola inutilizzata. Dov'eGiustizia umana? E dov'e lat iz ia Divina che la deve sempre

    (Giustizia mosse i l m io a ltola divina Podestatel la

    Sapienza e i lprimo Amore)?Cupido, come mai sta solo eoso, inatt ivo, perso nei propr isieri? Anche l'Amore e spento neliore che tutto avvolge.par te s inis tra del l' inci sione eto sugges tiva per la p re senza d iuni simbol i mess i f ort ement e i no: la curiosissima pietra scolpita,nel lo che brucia die tro di essa, i le addormentato e la sfera.fermiamoci brevemente suuno essi, dando solo qualche

    di r if less ione e lasciandointelligenza di ognuno I'ulterioregine sulla simbologia. La Pietrarata att ira immediatamente latra attenzione, sia per Ie suensioni veramente imponenti chela forma particolarissima. Sitrattaun octaedro composto da seiagoni i rregolar i e due t riangolilateri. I significati del triangolo epentagono sono ben conosciutiprimo e la figura elementare della

    geometria, alla quale ogni altra figurapuo essere ricondotta; ilpentagono ein rapporto can Pentalfa pitagorico),rna qui voglio far notare che ipentagoni hanno ciascuno t re angol ir ett i e due angoli d i 135, e dunque :3x90 = 270 e 135x2 = 270. Lariduzione teosofica da inogni caso 9,simbolo di rigenerazione e immorta-lita. Esistono numerosi altri rapportinumerici, rna gia questi mi sembranosufficienti a dimostrare, assieme aglia lt ri s imbo li , che Dure r non foss e adigiuno di nozioni esoteriche, E se evero che il fomello e l'atanordel l' alehimis ta e che l'umor nerorappresentato nella Meleneolia e laprima fase del processo alchemicoche conduce allaPietra Filosofale, edel pari vero che la Pietra raffiguratasuggerisce idealmente la ri-scopertadell'immortalita dell'anima umana.Il cane addormentato riporta allanostra memoria un altro famosissimo"Cane" r ifonnatore del l'umanita: i lVeltro di Dante Alighieri. Di passag-gio, e senza addentrarmi in un campoche e sul a da que st o st ud io , f acci onotare un particolare molto curioso:I 'anagramma di Vel tro e Lutero!Durer fu luterano convinto per buonaparte della sua esistenza.Ma come e perche 10 stato melaneo-nico dovrebbe elevarci alIa contem-P lazione dell' anima e alla riconquistadi quell ' Uno, che e messo cosi benein evidenza dalla sfera ai piedidell' octaedro?L'artista certamente non si discostavadal concetto, caro agl i ant ichi , del laconoscenza come facolta delI'anima.L'anima, prima di incarnarsi nelcorpo, conosceva e r icordava tut te lecose. Con il suo precipitare nel corpotali facolta si sono oseurate. IIprocesso della riconquista della cono-scenza e quindi legato alia memoriapil i che adogni alt ra cosa. Secondo lateoria degli umori, in auge daAristotele in poi, dei quattro tipifondamental i di caratteri quellornalinconico, seceo-caldo, sarebbe iltemperamento pili adatto alia rernini-scenza, cioe alla conoscenza.

    A lber to Magno, maes tro di sanTommaso d'Aquino, nel suo trattatoDe memoria et teminiscentie pone,come gia Aristotele, una dif ferenzatra memoria e reminiscenza. Laprima, pili legata aIle sensazioni, esempre connaturata alla parte sensi-t iva del l' anima mentre la secondarisiede nella parte intellettiva,sebbeneconservi ancora tracce delleforme corporee. Ilprocesso di cono-scenza vera esige che si oltrepassinoIe facolta sensitive e si arrivi aldomin ie p lU puro dell 'in te ll et to .Alberto Magno scrive: "Coloro chedesidereno t ievocere [ da reminisci,ossia fare qualcosa di pili spirituale eintellettuale del semplice ricordare] siritraggono dalla pubblice luee inun'oscute intimits: poicM nella pub-blica luce Ie immagini del le cosesensibili sana sparpagliate e il 10TOmovimento e coniuso. NeII'oscurita,invece, sono compatte e si muovonocon otdine".Questa descrizione dal sapore prero-mantico, che si adatta perfettamenteallo spirito e al messaggio dellaMe l i t i c o l i a I, e pertinente ancheall' A rte alchemica e alia PrisceFilosofia le quali, sebbene nondisprezzino i valor i del l' esperienza,infine la traseendono e la trasfonnanoin vera eonsapevolezza del sapere, edel potere del sapere.L'inquietudine che mosse Durer,all 'alba del 1500, e la medesima cheaffligge I'uomo modemo, rna irisvolti esistenziali, oggi pili di allora,sono ampli ficati , s tr itolat i e consu-mat i dal l' indif ferenza e dal la f re tta,ne si vede all 'orizzonte un r itomo diideologie che pure possano daresapore alla vita. Durer s tesso, dopoave r abb racc ia to il lu te rane simo edifeso l'arte dai furiosi attacchii conocl ast ic i del c alv in is ti ( 1), f udeluso infine dal protestantesimo,Le disillusioni di Durer non sonodissimi li da quelle di coloro iquali,dopo aver creduto che alcuni Ordiniiniziatici potessero fungere da guidaideale per I 'uomo e la societa, invirtudel nucleo esoterico che nonostante

    tut to conservano, s i r it rovano a fare iconti con la "caduta ditensione" deglistessi. Un nucleo esoterico esiste, ma everamente troppo nascosto, chiuso i .nuna msndotl cosi ermetica che non sihanno pili le chiavi adatte a forzarla,posto che cio interessi davvero aliagran par te dei cos iddett i " iniz ia ti ".Oggi alcuni, 0 parte, di quegli Ordini,(il significato della parola Online esovente sconosciuto agli stessi iscritti),

    puntando all'avere. n troppo esten-dersi in senso orizzontale, l 'accapar-ramento dinumeri, (che e cio che pilipare interessare), non puc che andare,come sempre, a discapi to del ver ti -cale, cioe dell'idea. E pill si aumentaindiscriminatamente la quantita degliaderent i a un cer to Ordine, pil l essodecade a volgare r it rovo di oppor tu-nisti e furbetti di quartiere, iquali, sesono disposti a pensare poco e aessere inquadrat i (e non squadrati!)dai portatori di galloni, sono meravi-gliosamente ben accetti. Comealtrove, purtroppo, anche negliOrdini dove dovrebbe regnarel 'Uomo nel la sua interezza, sembrache ci sia una corsa all'incontratio,

    Chiediamoci: I'appiattimento dev'es-sere ilcredo e il razionale persvi luppare, e far svi luppare, i l per -corso? Ma quale Luce puo emergerein tali condizioni? Quale soluzione,quale s trada, qnale meta puo essereret tamente indicata a chi aspira a unmiglioramento del proprio essere, 0 achi des idera davvero fare qualcosaper la tanto sbandierata unuuiits, sequelle sono lepremesse? Proviamo atogliere mentalmente gli orpeJli a chisi fregia di essere "iniziato" con talipresupposti... che cosa resta?Un s is tema , quando e d i ques tagenere, non puo che crollare sot to ilproprio stesso peso, perche ha fonda-menta basate suI nulla. Non e l'Ordineiniziatico a portare Luce fuori rna e ilfuori che porta dentro oscurita,conquistando spazi sempre pili larghi,condendo il tutto con una robustadose el i ipocr is ia , In un par ti to pol i-tico, ad esempio, si dichiara avisoaperto che si lotta per il potere, sicreano corrent i interne per conqui-starlo, si forrnano alleanze, si tessonot rame e si tendono t rappole e t raboc-che tt i, In que l c aso molto e lecito,perche ogni iscritto sa gia in anticipoquali sono le regole del gioco e leaccetta, In un Ordine iniziaticomalato, nulla cambia rispettoa lL 'es emp io f att o, anz i c amb ia i npegg io perche i g ioca to ri , pur g io -cando la stessa partita, si nascondononella doppiezza e nella finzione.Ma una messinscena non puo durareper sernpre,La storia insegna che c'e sempre unaresa dei conti e che cia che esce dal laporta finisce per rientrare dalla fine-stra. Piu tardivo sara il risveglio, pilitraumatica sara la realta,Dove poserebbe oggi il propriosguardo lafigura alata diDurer?Nota 1: Nel 1525, nella dedica della suaUnterwe isung der Messung mit dem Zirke l undR ic ht sc he it , s cri vev a c he i g io va ni p it tor i "dovrebbero non sol tan ta essere inf iammati dal -!'amare dell 'arte, ma giungere altresl a unpiu verae mig liore intendimento d i essa, senza lasciarsiturbare dal fat to che fra noi , in questo tempo, sid icono sul la p it tu ra mol te case mal vagi e. e s ia ffe rma che essa I al servlzio dell'idalatria".

    . . .ill sempre magglOfl occaS10111appa-iono come associazioni svuotate dis enso , luoghi dove s i fa e se rc iz io d iparole 0,peggio, sfoggio dipresuntaimportanza che dolorosamentemanca nel 1110ndo profano. E unatteggiarsi illudendosi di essete rna

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    La ricerca va bene rna deve esserevissu ta con sacral ita, Dopo trecento annidai t empi d i New t o n e Car t es i o Ia fisicastaridando "spazio'' allo Spirito, trovan-dogli una collocazione nell'universo dano! conosciuto. La fisica, la scienzamadre del materialismo, inizia inambienti d 'avanguardia a riconoscere levi brazi oni pi li sot ti li , quel le dell aSpiri to . Spiri to e materia sono due facced i una s te ssa medag li a: ver it a ant ichesono r iconosciut e dal la sci enza solooggi. L'evento e di una portata straordi-naria , paragonabile alla prima passeg-giata dell'uomo sulla Luna.Probabilmente dovranno passaredecenni per eapi re l'impatto socia1e,culturale di tale "riabilitazione" cia partedei fisici modemi nei confronti delSacro che sottende tutta la manifesta-zione.Cosi come io vedo ilmondo e unlibro scrit to da Albert Einstein che tuttidovrebbero leggere, per rendersi contoc he p iu si esplora l a mater ia t an to p il iemerge fortemente 1asfera spirituale. Lenuove verita elaborate nei laboratori difisica sempre pil l s i all ineano aIle veritadella T ra d iz io n e, 1 1 fisico Jean EmileCh a r o n ; direttore del Centro di RicercasulJa Relativita complessa (C,E.R.C.L.E), inFrancia haproposto una teoria chelocalizza "1 0 spazio" delle Spiri to nel-l'elettrone, considerandolo punto di con-t at to t ra i lp i ano del la mater ia e que llodello spirito.Ennete Tr i smeg i s t o , con lasu a c elebr e teor ia su ci a che e in altouguale a cia che e inbasso, convalida iIp ensie ro di Cl l aT on . Egli consideral 'ele ttr one come un mi cro buc o ner o esostiene che all'intemo di unbuconero regni tieglientropis, I'opposto del

    di Antonio Pusateri

    Un qualsi asi ogget to pe rcepi to con i lsenso della vista e iUusorio se osservatocon un microscopio a scansione e1ettro-nica, Una penna, ad esempio, svanisceall'occhio dell'osservatore. Noi dunquecrediamo reale cia che possiamo perce-p ir e con i nos tr i s en si l imit at i e spe ssoimper fe tt i, r na qua le r ea ita possiamopercepire e vivere? 1 1 f is ico c id i ce chetutto cia che percepiamo e ene rg ia adiversi l ivelli di compattazione, inter-connessa e gerarchicarnente ordinata. 11biologo, alIa luce delle nuove tendenzedel la f is ic a modema, ini zi a a d ir ci chese trattiamo male ilpianeta trattiamomale noi stessi. IImedico riconosce cheesistono l e m a l a tt i e ps i co soma ti c he. Secauso stress a me stesso posso causarmiva rie pat ol ogie e per fi no es sere pi llsensibile a110sviluppo di tumori.

    p r in c ip i o d e ll 'e n tr o pi a , l a q u a le p r ev e deche un sistema dopo untempo determi-nato raggiunge un equilibrio. L'elettronesarebbe una banca dati in continuaevoluzione. Tutte le cose, compresi noiesseri umani, siamo composti daprotoni, neutroni ed elettroni liberi,quind i tut to c ia che percepiamo con Inostri sensi fisici e energia, vibrazione, aun d iver so l iveUo d i compa tt az ione ,Pensando alia nota legge del simile cheatt ira i l s imile, possiamo considerarel'eventualita che gli elettroni evoluti, conmolta informaz ione , cerchino altri elet-troni evoluti dello stesso tipo. Quindi, secosl e , possiamo dire che gIi elettroni diuna roccia siano meno evoluti , abbianomeno informazioni di quelli di unapianta e,diconseguenza, l 'uomo sitrovial vertice di questi elettroni evoluti. IIDNA e l'apice dell'organizzazioneev olut a dena mat eri a, che permett e ap il i per sone d i con ta tt ar e, d i s en ti re inse, l'altra faccia della medaglia celataai no str i ci nque se nsi: la manifesta-zione della Spirito nell'uomo.Possi amo a llor a spiegarci come mai l enuove generaz ioni s iano sempre pili"sveglie" delle precedent i , Oggi che ho40 ann i, r icordando lecose che facevoda piccolo e paragonandomi a rniof ig lio, pos so vedere come la capac it ad i app rend imen to e i l g rado d 'int el li -genza appaiano pil i sviluppati. L'uomooggi sta sempre pili innalzando lasog li a del sapere, p roducendo v ib ra -z ioni sernp re p iu a rmon iche . "Vano ,tutto e vano", si legge ne l l 'E c c I e s i a s t e ,e cio viene confennato dalla fisicamoderna, cosi come confermato ilconcetto di M a y a , illusione, in Oriente.

    La fama del gemo scientifico di IsaacNewton ha offuscato, f ino a farla scom-par ir e del tut to , un' a lt ra immag ine delgrande inglese, L'ha nascost a f ino alpunto che, in notissimi dizionari , s ipuoleggere un'ampia voce "Newton" senzatrovare neppure un accenno ai suoi scrittireligiosi, In ef fet ti qu esti s ono s tat igiudicati alla stregua di un passatemposenile, tanto che vennero sempre ignoratie anche apertamente rif iutati . Nel corsode i seco li s ono s tat i pubbli cat i s olopochissimi frammenti tratti da una massaingente di manoscritti,All'epoca di Newton, religione e scienzafacevano parte dell'unica grande fami-glia del "sapere", non essendoci, infatti ,confini nettamente distinti tra l 'una el'altra branca, Questo e probabilmente il

    S i d i ve n ta c i a d ie s i p en s a , dice la Ma i l l yUpan i sad . Energia e pensiero sono corre-lati, per cui I'uomo che vuoleinterveniresull'interfaccia sp i n to /m a te r ia , s u l DNA (vedi progetto Genoma), sulla evoluzione,d ev e f ar e molta attenzione a non inter-rompe re l a neghent ropia, 1a spint a d iconservazione/evoluzione della Vita, chenel la sua ori gin e esprime i l Bell o e i lBuono, quali ta che la ricerca scientificaodiema non sembra garantire.L'infOfll1azione neg l1 en t rop i c a , secondola teoria di Ch a r o n , tende alIa compren-sione globale, all'Uno che tutto cont iene ,La ricerca deve essere vissuta consacrali ta , sapendo di operare sulla evo-luzione spirituale dell'uomo non privile-giando solamente un lato dellamedagl ia, quel lo del la mat eri a, peresaltare la ragione e la raz ional i ta , il

    NEW TOe l' OC

    lato dell'Anlma e della Spiri to , realiz-zando COSl il senso di Uni ta col Turto. Sel a Coscienza ini zi a a svi luppar si neg liuomin i d i s ci enza e i con fmi ini zi ano adissolversi , la scomrnessa successivaper l'umanita e quanta t empo dov rapas sare prima che I'economia e lapolitica subiscano il nuovo influssospi ri tual e. L 'at tua le t ipo di s frut ta-mento di risorse del pianeta nongaran ti ra p il i a i s ei mil ia rd i d i e sser iumani - di cui solo due miliardi vivonobene - la possibilita di sopravvivenza.n pian eta inizia anon avere pili unequ il ib ro r ip rodu tt ivo, Se non c i sar aun cambi amento di cosci enza, pos-siamo affermare che la [me del la v it asulla terra e g ia in a tto.Bast a e sser sestessi, che se c'e valore questa emer-gera e sara visto e riconosciuto,

    i 1 me toda scientiiicoa pp 1ica to a 11 a teologieI'"

    motivo per il quale Newton appl ica 10stesso metodo ad entrambi i campid 'i ndag ine, Ma qua l e i l v alore deg liscritti religiosi newtonian i? Sonodavvero cosi marginali nel complessodella sua opera nonostante l e i r nponen t idirnensioni? Se ne pu o fare una lettura inrapporto al metoda seguito nelle operescientifiche, rna iteologi non sioccupanodi Newton e I 'importanza teologica deisuoi scritti religiosi non viene vista. Unadiffieolta ulteriore e sempre stata causatadal carattere eretico del crist ianesimoprotestante, professato dallo scienziato, ilqual e non si limi tava a ident if icar e lamost ruosa Bes ti a anti cri st ica co n laChiesa (responsabile della grande aposta-sia di cui parla I 'Apocalisse ) e l 'Anticri-st o con i l Papa, ma negava la T ri nit adivina, seguace, in questo, dell'anticoeresiarca Ario. Newton era convinto che

    ari G t J i n d o J f @ D(iJ1niiJicil e c r e denz e religiose, come que ll e s c i en -tifiche, stessero cambiando e che sarebbevenuto W1 tempo in cui I e dot tr inetrinitarie sarebbero state considerate anti-quate e primitive, Per Newton Gesu none che un uomo, per quant a degno d ie s s er e i nna lz a t o accanto a Dio. Cristo e ilSalvatore e il protagonista del secondoAvvento. Ma non e i lRe, i lSignore. Giagli ebrei erano caduti nell' errore diconfondere it Messia con ilRe. C ' e W1Regno, e Wl0 solo, e dunque un solo Re.IIvicere puo occupare ilposto del re, rnanon per questo i regni saranno due.Newton sviluppera questa argomentocon un'analog ia t ra tt a dal mondo del lanatura, in specie da quella forza digravi ta l a c ui piena c ompr ensi oneesigeva la p re senza d i una forza spi ri -tuale e non soltanto meccarucanell 'Univer so. Immagini amo che ci

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    o tre corpi A, B, C, disposti uno'al tro, Solo i l co rpo A e gr ave, e i na della sua gravita, preme sui corpi, i qual i a ll ' o rigine e rano p rivi d iOra anch'essi gravitano verso

    s so come i l co rpo A. La forza saraA, in B e in C, tuttavia non cinno tre forze ma una sola, che

    c o rn u ni c at a e t ra sm es s a ad A, BA1lo s te sso modo, l a d iv in it a dele s i t r asme tt e a l F ig lio e in spec ies a l ve z za della Chiesa.t on c oncepi va, i nolt re, uno svi -o nel t empo del la ver it a r el ig io sa e

    quind i, l a sua f is sazione in unDope aver introdotto la distin-

    e t ra t empo , spazio, luogo e motolut i e r el at iv i, Newton a ff enna :f.:1mJO violenza aIle Sacre

    qLlell i eh e vi e o n s i d e r a n opam le /1'atferrnazione de l motade] So l e come ob i e z i o n e al

    ema copemiceno] nel sen sa dellemisuieie [es s o iut e] . Cosi

    contsminsno 1a mf!!tematica e lao fia c olo ra c he cotii imdotto leqU ! . l.

    'll -I. Newton (a cura di M,Mamiani) ~ Tmtisto 5u1-l ' Apo ce i i s s e BollatiBoringhieri - 1994

    -ht tp :/ /a rchivios to ri co . co rr ie re .it!1995!gemlaio/03! Apocalisse _Newt011_co_0_9501033293.shtml-http://www.repubbJ lea.i t/2007 /06/sezfoni/scienza e tecnologia/newton/newton/newton.htm1-http;!lwww,evaristogalois,it/Ol_PROGETTO_LEONARDO/EVOLUZIONE del PBNSIERO SCIENTIFICOIlL_600/ iL _SEGRETO _d i_NEWTON.pdf-ht tp :/ /s ci enzape rtut ti . I nLin fn .it/concorso/2005!estero/newtoll_apOcalisse _d_ippolito. pdf

    http://-http//www.repubbJhttp://-http//www.repubbJ
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    ma di offrire qualche piccolot ri bu to a l g ruppo del la ri vis ta "anesimo r inascente" grazie a cuipossibi le fomire t rama e orditonuova tela che iInostro socraticovocatore ed amico, Marcello

    ha iniziato a tessere, vorreiimere ilmio plauso per Iefinalitasi intendono perseguire. Chiariree, fraintendimenti e strurnentaliz-oni che sol it amente r icor ronodo si usa il termine esoterismo,10 si fad. mai abbas tanza perastare stupide ed opportunisticheonizzazioni destituite di fonda-nto, ma uti li a mantenere i lpoteree menti sof focando, nei secol i,siasi voce di liberta intellettuale eautonomia di pensiero, Comincio,h), sof fermandomi a r icordare astessa Ieparole lisate da Clemente

    per definire il termine

    esoterismo 0, meglio, esoterico perindicare iIibri, gli scritti iniziatici diAri stotele: . .. i f onda to ri dei cult imis te ii ci nascosero le lora dot tr inesotto i mi ti , a ffi nche non f os se ro atut ti msniies te . Ebbene se quellicelarono umano sapere e impedironosi proieni di eccedeivi, non era Forseoltremodo opportune cbe la contem-plszione veramente santa tes tssseoccul ts? Una cosa s i dice, l 'a lt ra ete nuta nascos ta ana mo lti tudi ne.( Str oma taV,58, 4). I " pro fani" , la"molt itudine" sono " toi exo - quell idi fuori, I termini "eso" ed "exo'vengono adottat i da Platone come daPaolo di Tarso, cia Luciano diSamosata ( I f ilosofi in vendita) comeda Or igene e da Agos tino d i I pponaper citare solo alcuni. Occulto, nasco-sto, mistero, hanno ben poco daspartire con oscure trame sataniche 0

    di G e ra r d in a L a u d a toterrifiche patologie occultistiche.Chi ha consue tud ine, anche b reve,con la f ilosof ia sa bene che, a par ti reda Pitagora, I 'approccio alla cono-scenza veniva saggiamente modulatoa guisa del la capacita di consapevo-lezza che ciascun individuo maturavanel personale cammino di compren-s ione, Nel la comun it a pi tagor ic a imembri (hornakooi), si riunivano perascoltare m silenzio attivo gliakousma,Gli lnsegnamenti del Maestro, similia fertile sernente, erano fatti pere ss ere accol ti nel p ro fondo humusdella meditazione personale. Laschiudersi del seme, il riuscire aperveni re alia luce del la compren-s ione, era un labor ioso processo chematurava lentamente negli intelletti enegli spiriti.A questa stadio ciascuno degli aIlievi

    era ancora nella categoria degli"exxo", di colora, cioe, che sanafuori . Solo dopo i l lungo percorso dimeditazione ed approfondimentodella conoscenza, ci racconta Giambliconel suo De vita Pytsgoiice; 72) eraconsentito entrare in contatto direttocol Maestr o e d iven ta re e so te ric i,membri dell a c as a 0 della cerchiaintima di Pitagora.Esoterico e , in conclusione, un indivi-duo che e en tr at o a f ar part e d i unacornunita ache ha indirizzato ilpersonale cammino di comprensione,vis it ando i Isenso nascosto di tut te Iecose. E 10 fa seguendo un metodo cheaiuti a svi luppare l 'intel ligenza delcuore ed a varcare Ieporte del cielo,Questo grazie al patrimonio del pen-s ier o umano che , a tt raver so i mi ll erivoli delle filosofie, delle religiosital iber e da fazio si ta , del le a rt i, dell eansie di conoscenze in senso lato,sono confluite e confluiranno neimil lenni avvenire, nel f iume del piugrande tesoro dicui gIi esseri possonogoder e, que llo dell a s aggezza , cherisveglia le coscienze e generaarmonia ed equil ibria f ra gli indivi-d u LNull a ache vedere , percio, con ledistorsioni grottesche e Ie accezionimalef iche cui imrnediatamente s i fariferimento quando codesto termineviene adoperato nel verso dis torto etenebroso. A rnaggior ragione quandoviene usato, strumentalmente 0 perpura ignoranza, da "comunicatori "nelle diverse informazioni mediatichecon finalita di fare notizia cavalcandole becere rnorbosita di un largopubb lico soven te p iu " gregge" chepensan te , Ma tant 'e " . .. c i s i paga 10s tipendio . .. " e s i int ruppano Ie fol ieindirizzandole verso la greppiadell'insipienza e del "dagliall 'untore", Partecipare al convrviod i pe rsone che in tendono off ri re itlora contributo in questa rivista "011l ine", pUGessere utile e funzionale agettare un po' di luce ed aiutare ameglio comprendere aITicchendo, nelcontempo, ciascuno. La proposta didedicare un forum intorno al Corpus

    Hertneticum; compilato intomo al Il-I ll s ecolo d .C. e che , a p ieno ti to lo ,puo def inir si uno dei nodi eccel lent idella grande rete di conoscenze espir ituali ta del la v ic enda umana ,potrebbe servire a diradare Ie nebbie estimolare giusti desideri di approfon-d imento . In iz ie remo, s e v i p ia ce , apar la rne fr a b reve . Per ade sso l eg-giamo insieme, assaporandone lapro-fonda bellezza, uno degli inni piacommoventi ed esaltanti mai sgorgatidal cuore e dall'intelletto umano.

    INNODIA SEGRETA, LOGOS IV(Corpus Henneticum, XIlI, 17-20)gutta [a natut'a dei cosmo ascdt!I'inno. Apriti 0 terra, pet' me sidischiudano tutte Ie porte deCCapioooia: evoi alher! non aoitatevi.Can to i nn i a [ S iono t' e def[ a c rea=eione, ifgtto e {'ment o e i[sostentamento di tutti Oliuomini, cdut che ha ordinato aifuoco diappari re per aiutare tut te Ieattivlta aeOlide! e deofi uomini,Sfgmamo tutti insieme cdu! ch enell'aito de! dea, creatore ai tut ta [anatura. CEOfie I 'o cchio ae[['CJntef{ettoe riceve {alode dd[e mle potense.r;Potengeche siete in me, elevate i rm ia[{ 'i Eno e a[ gut to , Can ta te uni tea[fa mia volonta, VOl potenge tutteche s ie te inme,

    Santa conoscenga, iliumlnata da te. tramite te elevo inni alia luce inle{[eoihifee Oioisco nelia oioia ae{['C[nte[fetio.COottutte potenge cantate inni con me, CEtufor tezza, canta per me, .0{ia Oiust ig ia , canta if Oiusto tramite me, .0{iaunione, canta i{ tut to t rami te me. Ver ita canta fa ver ita. CEtu bene, canta Ifbene,Vita e I u c e , da voi viene fa I o d e e avo ; r lt orna , ~ndo oragie a te r ;Pad t' e,energla ae[fe potenge, e n r inoraBio Vio, potenga ae[ fe mie enerqie; q[ tuoVerbo tramite me:ticanta. gramite me r icev; i rgut to sot toforma a;Verbo,come sacriJicio verbare. Queste cose procfamano Ie potenze che sono in me.CEfevano inni af 6)utto, compiono if tuo voiere. ~ tua voionta viene da te er itorna ate , afgutta. CJQcevida tutti un sacrifido wt'hafe. if gutto che e innoi, salvalo 0 vita, i{fumina{o Iuce, spirito, Vio: g:__,qntdfettoe faouMa deCtuoVerho. 0ortatore delio spirito, 0Vemiuroo : tu s ei 'D!q[ tuo uomo procfama oueste cose, aitraverso if fuoco, F a r i a , fa terra, I'acqua.(0 spirito e Ie tue creature. Va te flo avuto fa lode deftCEternita e, comeaesidera~o, per .tua vofonlit ('floportata .atermIne,

    A presto amici miei. .

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