Scienza e cultura per un nuovo umanesimo

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Scienza e cultura per un nuovo umanesimo venerdì 9 ottobre 2020 Itinerari scientifico-culturali a cura degli studenti dell’I.I.S. Raffaello di Urbino con la collaborazione del Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica dell’Università di Urbino ore 10 Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale

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Scienza e cultura per un nuovo umanesimo

venerdì 9 ottobre 2020

Itinerari scientifico-culturali a cura degli studenti dell’I.I.S. Raffaello di Urbino

con la collaborazione del Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica

dell’Università di Urbino

ore 10 Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale

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LE SCIENZA ALLA CORTE DI FEDERICO DA

MONTEFELTRO

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LE ARTI LIBERALI

TRIVIO

- GRAMMATICA

- RETORICA

- DIALETTICA

QUADRIVIO

- ASTRONOMIA/ASTROLOGIA

- ARITMETICA

- GEOMETRIA

- MUSICA

- LE ARTI MECCANICHE

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LO STUDIOLO DI FEDERICO DA

MONTEFELTRO

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LE ARTI DEL QUADRIVIO

MUSICA

ASTRONOMIA/ASTROLOGIA

ARITMETICA

GEOMETRIA

LE ARTI DEL TRIVIO

RETORICA

GRAMMATICA

DIALETTICA ?

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ASTRONOMIA

SFERA ARMILLARE

GEOCENTRICA ELIOCENTRICA

CLAUDIO TOLOMEO

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ASTROLOGIA

ASTROLABIO

A differenza della sfera armillare, su cui si è ipotizzato l’esistenza presso la corte urbinate di uno strumento realmente esistito, l’astrolabio riprodotto nelle tarsie è stato nel 2001 individuato dal Prof. David A. King in un modello “reale” che, fino al 1977, era giacente presso il vecchio Musée Départementale ora Musée Anne de Beaujeu di Moulins (Allier), Francia. Nell’estate del 1977 questo astrolabio è stato rubato e, a tutt’oggi, non è stato ancora recuperato.

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ARITMETICA

TAVOLETTA MATEMATICA

Tavoletta cerata VI-VII secolo d.C. EUCLIDE DI MEGARA

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GEOMETRIA

MAZZOCCHIO

Esercizio prospettico per eccellenza

Paolo Uccello

Leonardo da Vinci

Lorenzo Sirigatti

Giuliano da Maiano

Somiglianza

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MUSICA

ORGANO CLAVICORDO

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MUSICA

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LE ARTI MECCANICHE

SVEGLIARINO MONASTICO

OROLOGIO MECCANICO CON

SUONERIA

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LE ARTI MECCANICHE

CLESSIDRA Orologio a polvere

CLESSIDRA Orologio a polvere

CANDELA Orologio igneo

CANDELE una accesa!!!

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IL CICLO DELLE FORMELLE DI PALAZZO DUCALE

Il fregio è costituito da 71 formelle (originariamente erano 72) in pietra bianca con sculture lavorate in bassorilievo che mostrano macchine ad uso civile e militare. Circa la loro datazione, esse dovrebbero aggirarsi intorno agli anni 1474-1480. Le immagini riprodotte sono riconducibili a Roberto Valturio e Francesco di Giorgio Martini, quanto all’esecuzione si fa riferimento ad Ambrogio Barocci In rosso, l’antica e originale ubicazione delle formelle sulla facciata ad ali del Palazzo Ducale

(erano lo schienale del sedile che corre lungo tutto il perimetro della facciata).

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IL CICLO DELLE FORMELLE DI PALAZZO DUCALE

ARGANO BATTIPALO SEGA IDRAULICA

MANGANO (TRABOCCO O BRICCOLA) ARCHIPENZOLO O ARCHIPENDOLO

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LA SCIENZA DOPO FEDERICO DA MONTEFELTRO

JACOPO DE’ BARBERI - DOPPIO RITRATTO - 1495 ROMBICUBOTTAEDRO GLI ELEMENTI DI EUCLIDE - Ed. 1482 DODECAEDRO E SUMMA PACIOLI 1494

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LA SCIENZA DOPO FEDERICO DA MONTEFELTRO

LUCA PACIOLI

DE DIVINA PROPORTIONE ed. 1498 ROMBICUBOTTAEDRO

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LA SCIENZA DOPO FEDERICO DA MONTEFELTRO

STRUMENTO TOPOGRAFICO DI RAFFAELLO RICOSTRUZIONE VIRTUALE

Nel 1514 Papa Leone X incaricò Raffaello di realizzare una mappatura di Roma che potesse fornire l’esatta collocazione di tutti i più importanti palazzi e monumenti della Roma antica. In una lettera indirizzata al Papa, Raffaello descrive con grande precisione lo strumento topografico che avrebbe ideato ed in seguito utilizzato per effettuare i rilievi; sulla base di tale descrizione è stato ricostruito lo strumento presente in sala. Purtroppo la prematura morte di Raffaello, avvenuta il 6 aprile 1520, interruppe la realizzazione del progetto.

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LA FIGURA DI ALESSANDRO

SERPIERI

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SISMOLOGIA

TERREMOTO Urbino 12 marzo e 29-30 giugno 1873 Rimini 17 marzo 1875 Ischia 28 luglio 1883

Nessuna futura ricerca sulla sismologia potrà superare in importanza quella da Lei oggi divulgata

De Rossi promuove la nomina di Serpieri come Socio Effettivo

all’Accademia dei Nuovi Lincei per la sua teoria del «radiante»

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METEOROLOGIA

FONDAZIONE OSSERVATORIO 1° MAGGIO 1850

Nello stabilire questo Osservatorio io ebbi in mente due fini principali: primo di

cooperare ancor io, per quanto sarà in mio potere ai progressi della

Meteorologia, la quale mostra di volersi levare a scienza grande e perfetta,

secondo di educare a questo genere di studi la distinta e volenterosa gioventù

che ci viene affidata. Estratto dalla lettera di Serpieri al Conte Paoli scritta il 30 maggio del 1850

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METEOROLOGIA

…credo che le osservazioni mie possano servire come di nodo a quelle di Milano, Bologna e Roma (…). E qui permettetemi ch’esponga un mio voto ardentissimo. Io

bramerei che si fondasse nelle nostre Provincie una Società Meteorologica. (…) Non sarebbe questo un grande mezzo e

un potente stimolo per svegliare uno studio più generale e più proficuo della

Meteorologia?

Estratto dalla lettera di Serpieri al Conte Paoli scritta il 30 maggio del 1850

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METEOROLOGIA

Per l’altro fine che io raggiungo nel tempo medesimo, non so chi non vorrà

rallegrarsi. Quando in un sistema di educazione posson volgersi le giovani menti ad occuparsi direttamente della

scienza, quando si può sviluppare e nutrire la nobile passione di cooperare

con ogni forza ai veri progressi della civiltà e del sapere, dobbiamo riputarci ben fortunati, e tenere cari i pochi beni

che abbiamo per avviare in questa carriera la prima giovinezza

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ASTRONOMIA

Disegno dell’Eclissi totale di sole osservata da Padre Serpieri il 22 dicembre 1870 da Capo

Spartivento (RC)

ECLISSI LUNARI 1858-1863-1587 ECLISSI SOLARI

1867-1870-1873

Colpito dai fragorosi applausi e dalle grida entusiastiche della

gente, io invidiai per un attimo la posizione di chi contemplava lo

spettacolo all’aperto, ma non tolsi l’occhio dal cannocchiale.

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ASTRONOMIA

BOLIDI COMETE AEROLITI STELLE CADENTI GLOBI LUMINOSI ALONI, CORONE E ARCOBALENI LUNARI ALONI SOLARI PARELI LUCE ZODIACALE

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ASTRONOMIA

AURORE BOREALI

1869

1870 (2) 1871 (3)

1883

Luglio 2013 Cortina

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L’influenza degli insegnamenti scientifici di

Serpieri nella poesia di Pascoli.

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Luigi,

Giovanni e

Giacomo

Pascoli,

poi verranno

Raffaele e

Giuseppe

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CAMERATA DEI PASCOLI

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lettera di Mici a Pascoli in cui scrive:

"io però ben ricordo il ragazzino biondo, che spesso il Rettore sceglieva con altri due o tre per condurre seco a passeggio. Io talor m'accompagnavo a loro; s'andava per la Barriera verso il Pian de' Canonici; e la duplice vetta del Catria rifletteva rosea i raggi del tramonto".

alcuni spunti da alcune lettere al Ricciarelli:

27/10/1900 ... una lettera che veniva da Urbino, dalla mia Urbino, dalla città che amo più e dove vorrei tornare un giorno, solo e sconosciuto, adorando e piangendo... Bisogna che io venga presto costassù, se non voglio morire di nostalgia!

01/12/1900 sarei venuto nella sacra Urbino a ritrovare la mia fanciullezza e l'amico, e a fare tante poesie che ho nel cuore: i canti di Urbino!...

30/05/1901 Quando verrò a Urbino? Sarebbe l'ultimo insulto della fortuna, se me ne dovessi andare senza rivedere il luogo natio della mia anima...

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L’AQUILONE

C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,

anzi d'antico: io vivo altrove, e sento

che sono intorno nate le viole.

Son nate nella selva del convento

dei cappuccini, tra le morte foglie

che al ceppo delle quercie agita il vento.

Si respira una dolce aria che scioglie

le dure zolle, e visita le chiese

di campagna, ch'erbose hanno le soglie:

un'aria d'altro luogo e d'altro mese

e d'altra vita: un'aria celestina

che regga molte bianche ali sospese...

sì, gli aquiloni! E' questa una mattina

che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera

tra le siepi di rovo e d'albaspina.

Le siepi erano brulle, irte; ma c'era

d'autunno ancora qualche mazzo rosso

di bacche, e qualche fior di primavera

bianco; e sui rami nudi il pettirosso

saltava, e la lucertola il capino

mostrava tra le foglie aspre del fosso.

Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino

ventoso: ognuno manda da una balza

la sua cometa per il ciel turchino.

Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,

risale, prende il vento; ecco pian piano

tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.

S'inalza; e ruba il filo dalla mano,

come un fiore che fugga su lo stelo

esile, e vada a rifiorir lontano.

S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo

petto del bimbo e l'avida pupilla

e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.

Più su, più su: già come un punto brilla

lassù, lassù... Ma ecco una ventata

di sbieco, ecco uno strillo alto... - Chi strilla?

Sono le voci della camerata mia:

le conosco tutte all'improvviso,

una dolce, una acuta, una velata...

A uno a uno tutti vi ravviso,

o miei compagni! E te, sì, che abbandoni

su l'omero il pallor muto del viso.

Sì: dissi sopra te l'orazioni,

e piansi: eppur, felice te che al vento

non vedesti cader che gli aquiloni!

Tu eri tutto bianco, io mi rammento:

solo avevi del rosso nei ginocchi,

per quel nostro pregar sul pavimento.

Oh! te felice che chiudesti gli occhi

persuaso, stringendoti sul cuore

il più caro dei tuoi cari balocchi!

Oh! dolcemente, so ben io, si muore

la sua stringendo fanciullezza al petto,

come i candidi suoi pètali un fiore

ancora in boccia! O morto giovinetto,

anch'io presto verrò sotto le zolle

là dove dormi placido e soletto...

Meglio venirci ansante, roseo, molle

di sudor, come dopo una gioconda

corsa di gara per salire un colle!

Meglio venirci con la testa bionda,

che poi che fredda giacque sul guanciale,

ti pettinò co' bei capelli a onda tua madre...

adagio, per non farti male.

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X AGOSTO

San Lorenzo, Io lo so perché tanto

di stelle per l’aria tranquilla

arde e cade, perché sì gran pianto

nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:

l’uccisero: cadde tra spini:

ella aveva nel becco un insetto:

la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende

quel verme a quel cielo lontano;

e il suo nido è nell’ombra, che attende,

che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:

l’uccisero: disse: Perdono;

e restò negli aperti occhi un grido

portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,

lo aspettano, aspettano in vano:

egli immobile, attonito, addita

le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi

sereni, infinito, immortale,

oh! d’un pianto di stelle lo inondi

quest’atomo opaco del Male!

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L’addio alla città

Col cuore commosso prendo commiato dal paese e ringrazio tutti di tutto. La memoria di Urbino non si cancellerà mai dal mio animo.

Ho lavorato e sudato per molti anni, e non ho fatto male ad alcuno. Intento per professione allo studio della natura, avrò sempre

dinanzi agli occhi questi ampi, sublimi orizzonti, questo limpido cielo, in cui ho studiato le leggi della Luce Zodiacale, in cui ho determinato alcuni radianti delle stelle cadenti, questo clima

fecondo di ogni sorta di meteore che ho descritte per la scienza, questo suolo che mi svelava qualche legge sismica importante,

questo vario e mesto paesaggio, di cui ho concorso a delineare la Flora. I miei studi sono legati al paese. E’ dunque veramente intimo e fraterno l’addio con cui ora mi diparto da Urbino e all’addio faccio

volentieri seguire l’arrivederci

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Il giorno stesso Serpieri parte per Firenze, Rettore di un altro collegio, la Badia Fiesolana.

Non ha fatto in tempo ad ambientarsi a Firenze che il 22 febbraio 1885, dopo breve malattia, ha concluso la sua vicenda di

scienziato, di Scolopio e, soprattutto di Educatore.

L’ultimo atto dell’Educatore, per citare le parole del P. Giovannozzi:

allora il suo cuore si rivolse a ciò che sulla terra aveva più caramente diletto, e volle sul letto di morte rivedere i ritratti de’ suoi convittori di Urbino

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

venerdì 9 ottobre 2020

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con la collaborazione del Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica

dell’Università di Urbino

ore 10 Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale