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Udine 1 L’impianto di selezione commissionato nel 1994 dal Centro Recupero Carta SpA di Udine è il primo progetto di Ecomaster nel settore della valorizzazione dei rifiuti riciclabili. ANNO 1994 COMMITTENTE CENTRO RECUPERO CARTA SpA UTILIZZATORE CENTRO RECUPERO CARTA SpA TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE, TRITURAZIONE E PRESSATURA MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE E ALTRI MATERIALI RICICLABILI CAPACITÀ 8 T/ORA

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Udine 1

L’impianto di selezionecommissionato nel 1994 dal CentroRecupero Carta SpA di Udine è ilprimo progetto di Ecomaster nelsettore della valorizzazione dei rifiutiriciclabili.

ANNO 1994

COMMITTENTE CENTRO RECUPERO CARTA SpA

UTILIZZATORE CENTRO RECUPERO CARTA SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE, TRITURAZIONE E PRESSATURA

MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE E ALTRI MATERIALI RICICLABILI

CAPACITÀ 8 T/ORA

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L’impianto di selezione commissionato nel1994 dal Centro Recupero Carta SpA diUdine è il primo progetto di Ecomaster nel set-tore della valorizzazione dei rifiuti riciclabili.

L’impianto è previsto per dividere nelleseguenti frazioni rifiuti cartacei provenientidalla raccolta differenziata:

• Quotidiani e riviste da utilizzare comemateria prima per la produzione di carta dastampa in cartiere dotate di impianti di“deinking” (disinchiostratura);

• Cartone “avana” da avviare alla trasforma-zione in stabilimenti che producono cartone

ondulato per imballaggi;

• Carta da macero mista.

In una sala di selezione vengono cerniti manual-mente due materiali diversi.

L’alimentazione del nastro di cernita avviene median-te due trasportatori. Il primo, che ha il tappeto di tra-

sporto posizionato sotto al piano del pavimento, è ali-mentato mediante pala gommata e scarica il materiale

da trattare sul trasportatore di sollevamento. Tutti i tra-sportatori sono dotati di sistema di regolazione dellavelocità di scorrimento, che utilizza dei variatori elettro-nici di frequenza.

Il materiale che rimane sul nastro di selezione dopo leoperazioni di cernita manuale cade nella tramoggia diuna pressa idraulica continua. Altre due presse, di capa-cità inferiore, sono utilizzate per la compattazione inballe dei materiali selezionati manualmente nella sala dicernita.

Se richiesto, un dispositivo di scorrimento posiziona auto-maticamente un trituratore tra la caduta del trasportatoredi selezione e la pressa. Con il trituratore sono trattatidocumenti confidenziali da distruggere.

Le presse e il trituratore sono stati approvvigionati diret-tamente dal cliente.

Oltre alla carta derivante dalla raccolta differenziata deirifiuti urbani, l’impianto è utilizzato per la selezione dirifiuti speciali, costituiti prevalentemente da imballaggiderivanti da attività commerciali, industriali e artigianali.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

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I rifiuti urbani prodotti a Padova sonoraccolti con automezzi compattatoriche li conferiscono ad una stazione ditrasferimento, dove i rifiuti sonoautomaticamente caricati su autotreniper il trasporto allo smaltimento.

ANNO 1995

COMMITTENTE AMNIUP

UTILIZZATORE ACEGAS-APS SpA

TIPO DI IMPIANTO STAZIONE DI TRASFERIMENTO RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI SOLIDI URBANI E ASSIMILATI

CAPACITÀ DUE LINEE DA 50 T/ORA CIASCUNA

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I rifiuti urbani prodotti a Padova sono raccolticon mezzi compattatori che li conferiscono aduna stazione di trasferimento, dove i rifiuti sonocaricati su autotreni per il trasporto allo smalti-mento.

L’impianto, commissionato da AMNIUP, suc-cessivamente integrata in Azienda PadovaServizi SpA, è stato fornito da Ecomaster“chiavi in mano”.

Il progetto prevede il trasferimento diretto deirifiuti dai compattatori agli autotreni mediantedue linee analoghe disposte simmetricamente.Ciascuna linea comprende un trasportatore diricezione/stoccaggio e uno di ricezione/solle-vamento.

Tutti i trasportatori sono del tipo con nastro digomma trainato da catene, una tipologia costrutti-

va in grado di resistere alle forti sollecitazioni dovu-te alla caduta dei rifiuti sul tappeto dei nastri. Per

consentire il ricevimento diretto dei rifiuti sulla codadei trasportatori, questi hanno tutti una larghezza di

2500 mm.

In ciascuna linea i veicoli che conferiscono i rifiuti pos-sono scaricare direttamente sul trasportatore di solleva-mento, oppure, se questo è impegnato da un altro auto-mezzo, scaricano sul trasportatore di stoccaggio, la cuilunghezza e leggera inclinazione permettono di stoccare

temporaneamente i rifiuti in attesa che l’altro trasportatoresi renda disponibile a riceverli per il sollevamento.

I trasportatori di sollevamento delle due linee scaricano nor-malmente su autotreni dotati di pavimento mobile ad azio-namento idraulico e quindi non è richiesto l’avanzamentodell’autotreno per distribuire il carico lungo il cassone.

Il sistema di controllo delle due linee di trasferimento con-sente la regolazione della velocità di traslazione dei nastriin un campo molto ampio. Ciò è ottenuto con dei variato-ri elettronici che regolano la frequenza di alimentazionedei motori dei trasportatori, ciascuno dei quali ha unapotenza di 15 kW.

Ciascuna linea dispone inoltre di due barriere ottiche, rea-lizzate con fotocellule, che consentono il funzionamentoautomatico del sistema.

Una barriera ottica intercettata dagli automezzi che siavvicinano in retromarcia al trasportatore di sollevamentoblocca l’avanzamento del trasportatore di stoccaggio perevitare interferenze. Una seconda barriera ottica è postanella parte terminale del trasportatore di stoccaggio.

Il sistema di controllo permette di comandare automatica-mente l’avanzamento dei rifiuti che si trovano sul traspor-tatore di stoccaggio, in modo da ridurre al minimo i tempimorti e aumentare la capacità oraria di trasferimento, cheè molto elevata per far fronte alle punte che si verificanosoprattutto nelle ore del mattino, quando numerosi auto-mezzi si presentano contemporaneamente alla stazione ditrasferimento per lo scarico.

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Il Centro Recupero Carta si èdotato di un impianto per trattaregli scarti di legno, riducendone lapezzatura e separando i ferrosi,come richiesto dall’industria delriciclaggio del legno.

ANNO 1995

COMMITTENTE CENTRO RECUPERO CARTA SpA

UTILIZZATORE CENTRO RECUPERO CARTA SpA

TIPO DI IMPIANTO TRITURAZIONE E SEPARAZIONE FERROSI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI DI LEGNO E PLASTICA

CAPACITÀ 3-5 T/ORA

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L’impianto è progettato per la valorizzazionedi scarti di legno e plastica da avviare al rici-claggio.Il trasporto e lo smaltimento degli scarti dilegno provenienti in particolare da attivitàcommerciali, artigianali e industriali, costi-tuiscono solitamente un serio problema perl’elevato volume che occupano.Il Centro Recupero Carta si è dotato di unimpianto per triturare gli scarti di legno, inmodo da ridurne la pezzatura al di sotto deivalori richiesti dall’industria di produzionedi pannelli truciolari. Per questo utilizzo, illegno triturato deve essere sottoposto ancheal trattamento da parte di un separatoremagnetico, che provvede a separare i metalli

magnetici presenti, in particolare i chiodi.Un altro settore d’impiego del legno triturato è

la produzione di energia, sia termica che elettri-ca, attraverso la combustione di biomasse, una

fonte rinnovabile di energia.Per la triturazione è utilizzata una macchina di tipo

monorotore a bassa velocità di rotazione, acquista-ta direttamente dal committente dell’impianto, mentreEcomaster ha fornito il sistema di alimentazione e

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

coordinato la progettazione dell’intero sistema di trat-tamento.Il trituratore è alimentato per mezzo di un trasportatorea nastro in gomma trainato da catene, che ha le dimen-sioni e la solidità necessarie per ricevere rifiuti ingom-branti come i rottami di pallets. Questo trasportatore èinstallato a pavimento in posizione infossata, in mododa consentire il caricamento a spinta per mezzo di unapala meccanica.Il sistema di comando e controllo dell’impianto arrestaautomaticamente l’alimentatore in funzione del livellodi materiale presente nella tramoggia del trituratore.Per la separazione magnetica è utilizzato un tamburomagnetico sul quale passa il flusso di materiale in usci-ta dal trituratore. I materiali ferrosi aderiscono al tam-buro e sono scaricati in un cassone di raccolta.L’impianto è utilizzato anche per trattare rifiuti di plasti-ca, anch’essi derivanti da attività commerciali, artigia-nali ed industriali. La plastica triturata è avviata al recu-pero presso centri di riciclaggio che producono ogget-ti in plastica riciclata.

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Rozzano (MI) 4

ANNO 1995

COMMITTENTE ITALMACERI SpA

UTILIZZATORE ITALMACERI SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE E RIVISTE IN PACCHI

CAPACITÀ DUE LINEE DA 5 T/ORA CIASCUNA

Le riviste invendute rese dai distributoridi giornali, specie quelle destinate alpubblico femminile, contengono spessodegli omaggi che è necessarioseparare per valorizzare le riviste comecarta da macero.

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L’impianto di cernita commissionato daItalmaceri SpA serve prevalentemente pertrattare i seguenti materiali:

• Pacchi di riviste invendute rese dai distri-butori di giornali;

• Carta e cartone da raccolta differenziatadei rifiuti urbani;

• Carta proveniente da uffici;

• Imballaggi di cartone derivanti da attivitàcommerciali.

Le riviste, specie quelle destinate al pubblicofemminile, contengono spesso degli omaggi,quali bigiotteria, bottigliette di profumo e oro-logini, che è necessario separare per valoriz-

zare le riviste come carta da macero. Unadelle linee dell’impianto è prevalentemente uti-

lizzata per aprire i pacchi di riviste e separaredalla carta questi oggetti e le pellicole di imbal-

laggio.

L’impianto comprende due linee, ciascuna dotata diun alimentatore orizzontale, un trasportatore di sol-

levamento ed un trasportatore di cernita.

Gli alimentatori orizzontali di carico e i nastri di cer-nita sono a velocità variabile, per adattare il funzio-namento dell’impianto al tipo di materiale trattato ealle operazioni che devono essere svolte nella cabinadi cernita.

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I due trasportatori di cernita sono disposti in un’ampiasala, dotata di sistema di ventilazione e riscaldamento.

Il trattamento delle riviste richiede che i pacchi sianotolti dai nastri per essere aperti dagli addetti medianteun taglierino, con il quale viene sconfezionata ciascu-na rivista. Le riviste così liberate sono lasciate caderenei canali che le convogliano nei primi due bunker distoccaggio sottostanti, mentre i materiali indesideratiproseguono sul nastro di cernita che li raccoglie nel-l’ultimo bunker.

La seconda linea è solitamente utilizzata per seleziona-re carta e cartone da raccolta differenziata dei rifiutiurbani, oppure materiale proveniente da uffici. E’ pos-sibile separare il flusso in ingresso in tre frazioni chehanno un valore di mercato più elevato del materialemisto, ad esempio carta bianca, cartaccia e cartoneondulato.

Sotto la cabina di cernita, in posizione longitudinale, sitrova un trasportatore che provvede a raccogliere i varimateriali depositati nei bunker di stoccaggio. Questisono spinti a turno mediante una pala meccanica sultrasportatore che li porta nel capannone adiacentedove si trova un impianto di pressatura realizzato daterzi.

Per evitare che i vari materiali raccolti nei bunker distoccaggio possano cadere sul trasportatore di raccol-ta, ciascun bunker è dotato di una porta automatica,che è aperta soltanto quando si intende evacuare ilmateriale raccolto in quel particolare bunker.

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Sedegliano (UD) 5

ANNO 1996

COMMITTENTE GESTECO SpA

UTILIZZATORE CARTIERA ROMANELLO SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA E SPECIALI

MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE E IMBALLAGGI

CAPACITÀ 10 T/ORA

L’impianto di selezione realizzato nel Comune diSedegliano per conto del gruppo friulano Lucitratta prevalentemente rifiuti generati da attivitàcommerciali, industriali e artigianali, oltre a rifiutisecchi provenienti dalla raccolta differenziata deirifiuti urbani.

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L’impianto di selezione realizzato nel Comunedi Sedegliano per conto del gruppo friulanoLuci tratta prevalentemente due tipi di mate-riali:• Rifiuti provenienti da attività commerciali,industriali e artigianali, costituiti da legno,imballaggi di carta e plastica;• Rifiuti secchi provenienti dalla raccoltadifferenziata dei rifiuti urbani, costituiti dacarta, cartone, barattoli metallici e conteni-tori in plastica.Sono presenti tre unità principali di trattamen-to: alimentazione, selezione e pressatura.L’alimentazione è ottenuta con due trasporta-tori posti in serie. Il primo trasportatore è

posto in una fossa a pavimento, per esserefacilmente caricato a spinta dalla pala mecca-

nica. Con velocità controllata elettronicamente,questo trasportatore scarica sul trasportatore di

sollevamento, che porta i materiali nella cabina incui si trova il trasportatore di cernita, anch’esso a

velocità regolabile. La selezione dei vari materiali avviene con unacombinazione di operazioni di cernita manuale eautomatica.

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Lungo il trasportatore di selezione sono disposte seicoppie di canali, nei quali vengono lasciati cadere imateriali tolti manualmente dal nastro, che sono rac-colti in sei distinte aree di stoccaggio. Nelle prime trearee sono installati dei bunker dotati di trasportatoriper l’evacuazione automatica dei materiali, mentrenelle altre tre aree la raccolta avviene in containerscarrabili.La cabina di selezione è dotata di impianto di ventila-zione, riscaldamento e condizionamento.Al termine del trasportatore di selezione, all’esternodella cabina, è installato un elettromagnete autopulen-te a nastro che separa automaticamente i metalli ferro-si magnetici i quali sono raccolti in un contenitore.Dopo le operazioni di selezione, la frazione rimanenteè raccolta in un bunker con pareti in calcestruzzo arma-to, dal quale è poi prelevata con la pala meccanica peril trasferimento al trasportatore di alimentazione dellapressa.La pressa, fornita da terzi, è alimentata con un traspor-tatore a nastro in gomma trainato da catene, che è pre-visto sia per ricevere a turno i vari materiali raccolti neibunker automatici, sia per essere alimentato diretta-mente con gli scarti raccolti a fine linea, o con eventualimateriali che non richiedono di essere selezionati.

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ANNO 1998

COMMITTENTE MONTICAVA STRADE Srl

UTILIZZATORE S.R.T. SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI URBANI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE, CONTENITORI IN PLASTICA, ACCIAIO E ALLUMINIO

CAPACITÀ 4 T/ORA

L’impianto è progettato perla selezione e la pressaturadi materiali secchi di piccolapezzatura provenienti dallaraccolta differenziata deirifiuti urbani.

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L’impianto è previsto per la selezione di mate-riali secchi di piccola pezzatura provenientidalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Un trasportatore a tapparelle, alimentato aspinta con la pala meccanica, solleva ilmateriale fino a un nastro orizzontale, sulquale è installato trasversalmente un sepa-ratore magnetico che separa i materiali fer-rosi, costituiti prevalentemente da barattoli.

Un vaglio vibrante provvede quindi a sepa-rare i fini prima che il flusso di materiale siatrattato da un separatore a depressione contamburo rotante. I materiali flessibili aderi-scono al tamburo, la cui superficie è forata,attratti dalla depressione generata all’internodel tamburo per mezzo di un ventilatore ad

esso collegato. I materiali rigidi invece nonsubiscono l’attrazione del tamburo e cadono

nella tramoggia sottostante. Questa macchinapermette in particolare di separare lattine di allu-

minio e bottiglie di plastica da carta e plastica infilm.

Sulla linea dei materiali rigidi si trova un separatoread induzione, che respinge violentemente dal nastrole lattine di alluminio. Il campo magnetico è indotto daun rotore dotato di magneti, che ruota ad elevata velo-

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cità. Due alimentatori a frequenza variabile sono utiliz-zati per la regolazione della velocità del trasportatorea nastro e di quella del rotore magnetico; ciò consentedi regolare al meglio la macchina in funzione dellenecessità operative.

I materiali flessibili, prevalentemente carta e plastica infilm, sono inviati a una cabina di cernita manuale,dove si ottengono cinque flussi di materiali, quattroseparati manualmente e il quinto costituito dal materia-le che rimane sul trasportatore di cernita. Tutti i mate-riali separati sono raccolti in container scarrabili.

Per la pressatura di questi materiali è utilizzata la pres-sa di un altro impianto, situato nello stesso capannonee realizzato anch’esso da Ecomaster.

Una seconda cabina di cernita è utilizzata per la sele-zione manuale dei materiali rigidi, costituiti in preva-lenza da bottiglie e altri contenitori di plastica. La fra-zione rimasta sul trasportatore di cernita è inviata auna pressa che lavora in linea.

Entrambe le cabine di cernita manuale possono esserealimentate direttamente per mezzo di due trasportatoria tapparelle metalliche, che permettono di by-passarele macchine di selezione automatica poste a montedelle cabine.

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Tortona (AL) 7

ANNO 1998

COMMITTENTE MONTICAVA STRADE Srl

UTILIZZATORE S.R.T. SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI URBANI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA E SPECIALI

MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE, LEGNO E IMBALLAGGI

CAPACITÀ 6 T/ORA

Questo impianto di selezione epressatura è progettato per iltrattamento di materiali di grandepezzatura, in particolare imballaggiprovenienti da attività commerciali,industriali e artigianali.

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Questo impianto di selezione e pressatura èprevisto per il trattamento di materiali digrande pezzatura, in particolare imballag-gi provenienti da attività commerciali,industriali e artigianali.L’impianto inoltre è utilizzato per la pres-satura di materiali preselezionati.Un trasportatore a tapparelle metalliche èalimentato a spinta da un pala meccani-ca che carica il tratto orizzontale del tra-sportatore posto in una fossa a pavimen-to. Il materiale è sollevato e scaricato sultrasportatore di cernita posto longitudinal-mente nella sala di selezione.I trasportatori di alimentazione e di cernitasono a velocità variabile, ottenuta mediante

variatori di frequenza.Nella cabina di selezione, a fianco del tra-

sportatore, sono installate quattro coppie dicanali, nei quali sono lasciati cadere i materia-

li prelevati manualmente dal nastro dagli addet-ti alle operazioni di cernita. I materiali seleziona-

ti manualmente sono raccolti nei sottostanti contai-ner scarrabili, con i quali si provvede a trasportar-li alla loro destinazione finale, oppure alla pressa-tura nell’ambito dello stesso impianto.

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Il trasportatore di selezione scarica quindi il flussorimanente su di un trasportatore che alimenta la pres-sa. Quest’ultima lavora in linea con il trasportatoredi selezione.La pressa, di elevata potenzialità oraria, può esse-re alimentata direttamente anche con materiale pre-selezionato, che non passa quindi attraverso lacabina di selezione. Per questo scopo, è previstoun alimentatore con nastro a tapparelle metallichetrainate da catene, che permette di alimentaredirettamente la pressa sul lato opposto a quellodella cabina di cernita.La pressa è del tipo continuo a canale, con carrel-lo spintore azionato idraulicamente dal cilindroprincipale. Un secondo cilindro idraulico è utilizza-to per regolare la pressione nel canale di uscita delmateriale.La pressa è dotata di dispositivo di legatura auto-matica delle balle mediante fili di acciaio. I filiattraversano il materiale spinti da aghi azionatiidraulicamente e sono poi annodati e tagliati dal-l’apposito dispositivo.

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ANNO 1998

COMMITTENTE FOSTER WHEELER ITALIANA SpA

UTILIZZATORE LOMELLINA ENERGIA Srl

TIPO DI IMPIANTO SEZIONE SELEZIONE RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 200.000 T/ANNO

Il sistema di produzione di combustibile da rifiuti e di stabilizzazione dellafrazione organica, costruito “chiavi in mano” da Ecomaster, è compresonell’impianto di produzione energia elettrica da rifiuti urbani realizzato daFoster Wheeler Italiana per Lomellina Energia.

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Il sistema di produzione di combustibile da rifiuti e di stabilizzazionedella frazione organica, costruito “chiavi in mano” da Ecomaster, è

compreso nell’impianto di produzione energia elettrica da rifiutiurbani realizzato da Foster Wheeler Italiana per Lomellina

Energia, società che possiede e gestisce l’impianto. L’impianto tratta 200.000 tonnellate all’anno di rifiuti solidi

urbani e rifiuti ad elevato potere calorifico preselezionatipresso altri impianti.

La sezione di selezione comprende tre linee, di cui dueoperative e una in stand-by. I rifiuti stoccati nella fossasono caricati nelle tramogge di alimentazione dellelinee mediante un carroponte con benna. Ciascuna linea è dotata di un alimentatore a pavi-mento mobile, formato da elementi azionati idrau-licamente, accoppiati a terne, che si muovono a

turno. Il pavimento mobile provvede a riversare irifiuti nel trituratore primario, di tipo lento, che

esegue una riduzione grossolana di pezzatura deirifiuti e li prepara per la successiva operazione di

vagliatura.Un separatore elettromagnetico separa i materiali fer-

rosi magnetici prima dell’ingresso dei rifiuti nel vagliorotante. I ferrosi sono raccolti da un sistema di movimen-

tazione, che serve i vari separatori presenti nell’impiantoe li raccoglie in container scarrabili posti all’esterno delfabbricato.

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Il vaglio è a doppio stadio, e provvede quindi a separare trefrazioni:• Una frazione di piccola pezzatura, ad elevato contenutodi materiale organico, che è avviata alla sezione di biosta-bilizzazione;• Una frazione di pezzatura intermedia, ricca di metalli, cheè trattata per la separazione di metalli;• Una frazione di grande pezzatura, in cui prevalgono icomponenti ad elevato potere calorifico.La separazione dei metalli dalla frazione di pezzaturaintermedia separata dal vaglio avviene prima mediante unelettromagnete a nastro, che separa i metalli ferrosimagnetici, e successivamente con l’impiego di un separa-tore a induzione in grado di selezionare automaticamentei metalli non ferrosi.La separazione dei metalli è particolarmente importante poi-ché il sistema di utilizzo del combustibile realizzato da FosterWheeler impiega un combustore a letto fluido circolante.Questo sistema presenta notevoli vantaggi dal punto di vistadell’impatto ambientale e richiede di essere alimentato conun materiale praticamente privo di metalli.Una volta separati i metalli, la frazione di pezzatura inter-media è riunita con quella di grande pezzatura separata dalvaglio rotante. Queste due frazioni riunite costituiscono il flus-so di materiale che viene ulteriormente trattato per la produ-zione del combustibile.

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Parona (PV) 9

ANNO 1998

COMMITTENTE FOSTER WHEELER ITALIANA SpA

UTILIZZATORE LOMELLINA ENERGIA Srl

TIPO DI IMPIANTO SEZIONE PRODUZIONE COMBUSTIBILE DA RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 200.000 T/ANNO

La sezione di produzione combustibiledel progetto Lomellina Energia,finalizzata ad ottenere un materiale conpezzatura massima controllata,comprende due linee identiche, unadelle quali è in stand-by.

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La sezione di produzione combustibile del progetto LomellinaEnergia è finalizzata ad ottenere un materiale con pezzatura

massima controllata. Questa sezione dell’impianto compren-de due linee identiche, una delle quali è operativa, mentre

la seconda è in stand-by.

Ciascuna linea è dotata di un trituratore secondarioalimentato da un trasportatore a nastro. A monte deltrituratore è installato un separatore elettromagneti-co per la rimozione di eventuali materiali ferrosiresidui.

Il trituratore è del tipo a martelli, con un rotoreorizzontale ad elevata velocità. I martelli, chepossono ruotare liberamente attorno ai perni difissaggio disposti sulla periferia di dischi soli-

dali con l’albero del rotore, riducono la pez-zatura del materiale. Una griglia posta sullo

scarico consente di controllare la pezzaturadel prodotto.

Ciascun trituratore è installato in un bunker conpareti in calcestruzzo armato ed è provvisto di un

canale di ventilazione per lo scarico di eventualionde di pressione generatesi all’interno del tritura-tore.

Sono monitorate le vibrazioni e la temperatura deicuscinetti dei trituratori, oltre alla temperatura degliavvolgimenti dei motori.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Per assicurare la potenzialità delle macchine, e allostesso tempo controllare le polveri, è previsto unimpianto di depolverazione che induce un flusso d’a-ria nei trituratori, dall’alto verso il basso. Sui traspor-tatori di scarico la tenuta è assicurata da dispositivirotanti progettati da Ecomaster.

Il materiale trattato dai trituratori è raccolto da tra-sportatori a nastro, sulla cui estremità sono installati inlinea degli ulteriori separatori elettromagnetici, a con-ferma dell’attenzione data in questo progetto allarimozione dei metalli dal combustibile.

Il combustibile è inviato mediante trasportatori anastro nell’edificio di stoccaggio, dove è depositatomediante un nastro a navetta.

Per l’invio del combustibile al combustore a letto flui-do, è utilizzato un sofisticato sistema di alimentazionecostituito da due linee, una delle quali è di riserva.Ciascuna linea è dotata di un alimentatore orizzonta-le, alimentato a spinta mediante pala meccanica, eda una serie di trasportatori che portano il materialeal distributore della caldaia e riportano nel capanno-ne di stoccaggio il materiale in eccedenza.

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Parona (PV) 10

ANNO 1998

COMMITTENTE FOSTER WHEELER ITALIANA SpA

UTILIZZATORE LOMELLINA ENERGIA Srl

TIPO DI IMPIANTO SEZIONE COMPOSTAGGIO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 200.000 T/ANNO

Il materiale di piccola pezzatura prodotto daivagli della sezione selezione rifiuti è ricco diorganico ed è trasferito nell’adiacente capannoneper la biostabilizzazione.

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Il materiale di piccola pezzatura prodotto dai vagli della sezione sele-zione dell’impianto è raccolto da trasportatori a nastro e trasferito nel-

l’adiacente capannone di biostabilizzazione. Prima dell’ingresso nelcapannone, il materiale è trattato da un separatore magnetico che

separa i materiali ferrosi di piccola pezzatura.La biostabilizzazione avviene compostando il materiale in un

ambiente chiuso, dotato di pavimento ventilato, nel quale ilmateriale è stoccato e rivoltato.La messa a parco del materiale, il rivoltamento e la ripresafinale avvengono mediante due macchine automatichesemoventi, che hanno le seguenti modalità di funziona-mento:• Durante le operazioni di selezione e trattamento deirifiuti una macchina provvede a impilare automati-camente il materiale in uno dei campi di stabilizza-zione, mentre la seconda macchina riprende il

materiale stabilizzato e lo invia alla sezione diraffinazione;

• Durante le operazioni di rivoltamento una macchi-na riprende il materiale da rivoltare e mediante un

gruppo di trasportatori lo invia all’altra macchina chelo impila nuovamente, effettuando così il rivoltamento.

Per consentire la movimentazione del materiale, all’in-terno del capannone sono installati longitudinalmente

due trasportatori. Un trasportatore, installato in quota edotato di tripper, permette di scaricare il materiale sullemacchine semoventi in qualsiasi punto della sua lunghezza.Un secondo trasportatore a nastro, installato a pavimento,raccoglie il materiale ripreso dalle macchine e lo invia, aseconda del funzionamento, alla sezione di raffinazione com-

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

post (materiale già stabilizzato), oppure al sistema di tra-sportatori che alimenta l’altra macchina semovente (materialeda rivoltare).Ciascuna macchina semovente è dotata di fresa di ripresa delmateriale e di trasportatori di distribuzione. Il funzionamentoè completamente automatico ed è basato su di un sistema diautomazione a controllo numerico.Per correggere l’umidità del materiale e favorire l’attività bio-logica è utilizzata acqua proveniente dalla vasca di raccoltadelle acque di scarico, la quale è spruzzata sul materialedurante i rivoltamenti.Il pavimento ventilato è composto da 22 campi indipendenti,ciascuno dotato di tubazione di aspirazione con serrandaregolabile mediante servocomando. L’aria aspirata è inviataall’impianto di controllo degli odori, dove è trattato anche ilflusso d’aria aspirato dalle condotte a soffitto.Il doppio sistema di aspirazione, a pavimento e a soffitto,mantiene il capannone in leggera depressione e controlla lafuoriuscita di odori.Due ventilatori centrifughi a velocità variabile insufflano l’ariain un lavatore, dove avvengono sia l’umidificazione del flus-so che l’abbattimento delle polveri, oltre a un primo assorbi-mento dei gas maleodoranti. A valle del lavatore è installato un biofiltro, nel quale i com-posti gassosi da controllare sono dapprima disciolti nell’umi-dità superficiale del materiale filtrante e successivamentedigeriti dai batteri e dalle muffe che si sono naturalmente svi-luppati nel biofiltro dopo l’avviamento dell’impianto.

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Parona (PV) 11

ANNO 1998

COMMITTENTE FOSTER WHEELER ITALIANA SpA

UTILIZZATORE LOMELLINA ENERGIA Srl

TIPO DI IMPIANTO SEZIONE RAFFINAZIONE COMPOST

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 200.000 T/ANNO

Per ridurre il contenuto di plastiche ed inerti del materialeorganico stabilizzato, è previsto un sistema di raffinazioneutilizzato per separare gli inerti e recuperare un’ulteriorefrazione combustibile.

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Per ridurre il contenuto di plastiche ed inerti del materialeorganico stabilizzato, è previsto un sistema di raffinazio-

ne, che è utilizzato, contemporaneamente al sistema diselezione dei rifiuti, quando non sono effettuati rivolta-

menti del materiale stoccato nel capannone di com-postaggio.

Il materiale stabilizzato ripreso dalla fresa di unadelle due macchine semoventi che operano nelcapannone di compostaggio è inviato, medianteun gruppo di trasportatori, al vaglio di raffina-zione installato nel capannone di selezione.

Il vaglio, di tipo rotante, separa il flusso delmateriale in due frazioni di diversa pezzatu-ra. La vagliatura consente di operare suc-

cessivamente alla stessa con due separa-tori specifici, adatti alla pezzatura del

materiale trattato, che rimuovono i materia-li indesiderati.

La frazione di maggior pezzatura è trattatada un separatore pneumatico a lama d’aria,

che separa i materiali pesanti da scartare daquelli leggeri. Questi ultimi, che hanno un

discreto potere calorifico, sono uniti al flussoprincipale di combustibile utilizzato per la produ-

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zione di energia. Ciò consente di ridurre gli scartie di ottimizzare il recupero energetico.

I materiali di minor pezzatura sono invece trattatida un separatore oscillante a letto fluido, che sepa-ra dal compost i materiali pesanti, costituiti in pre-valenza da cocci di vetro e sassi. La fluidificazio-ne del materiale, essenziale per la separazione, èottenuta insufflando aria attraverso il piano oscil-lante, che è azionato da un meccanismo biella-manovella.

Gli scarti pesanti prodotti dal separatore oscillantesono raccolti assieme a quelli generati dal separa-tore che tratta la frazione del materiale stabilizzatodi pezzatura maggiore.

Il compost raffinato è inviato nel capannone di stoc-caggio, dove è impilato per mezzo di un nastronavetta.

Per limitare la dispersione di polveri, è previsto unsistema di aspirazione collegato alle due cappeinstallate sopra ai due separatori di inerti. L’ariaaspirata è depolverata da due cicloni installati inparallelo. Il materiale leggero scaricato dalle val-vole rotanti dei due cicloni viene anch’esso recupe-rato come combustibile.

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ANNO 1999

COMMITTENTE SUDGAS Srl

UTILIZZATORE SUDGAS Srl

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 30 T/ORA

L’impianto tratta rifiuti urbani misti che sonoselezionati per ottenere materiale di piccolapezzatura, idoneo ad essere sottoposto abiostabilizzazione mediante il processo dicompostaggio, e materiale di grande pezzaturaricco di componenti ad elevato potere calorifico.

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L’impianto tratta rifiuti urbani misti che sono sele-zionati per ottenere le tre frazioni seguenti:• Materiale di piccola pezzatura;• Materiale di grande pezzatura;• Metalli ferrosi.Il materiale di piccola pezzatura risulta idoneoa essere sottoposto a biostabilizzazionemediante il processo di compostaggio.Questa frazione dei rifiuti urbani è infatti riccadi componenti organici facilmente composta-bili e inoltre, dopo il trattamento subito nel-l’impianto di selezione, risulta ben miscelata edi pezzatura uniforme. La produzione di com-post è una tecnologia in grado di ridurre sen-sibilmente l’impatto ambientale derivante dallosmaltimento in discarica dei rifiuti organici. Ilsito per questo trattamento è da individuarsi.Il materiale di grande pezzatura risulta invece

ricco di materiali ad elevato potere calorifico qualicarta, plastica e legno, e si presenta quindi adatto

per la produzione di combustibile da rifiuti da utiliz-zarsi per la produzione di energia termica ed elettri-

ca. In attesa di essere valorizzato come combustibilein un impianto specifico, il materiale può essere smalti-

to in discarica con un minore impatto ambientale rispet-to ai rifiuti urbani non trattati. Infatti, il minore contenutodi materiali putrescibili comporta una sostanziale ridu-zione della produzione di biogas e percolato. Inoltre, latriturazione dei componenti ingombranti e la compattazio-

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ne in balle consentono di risparmiare sul volume richiestoper lo smaltimento in discarica controllata.Il recupero di materiali ferrosi dai rifiuti urbani consente diavviare al recupero il metallo separato dall’impianto che,dopo un eventuale trattamento di raffinazione per la sepa-razione dei componenti non ferrosi, può essere utilizzatocome rottame per la produzione di acciaio in acciaierie. Il processo di trattamento prevede la triturazione grossola-na in un trituratore di tipo lento, che apre i sacchi che con-tengono i rifiuti e riduce la pezzatura dei componenti piùingombranti. Sia questo trituratore che la pressa sotto men-zionata sono stati forniti da terzi, mentre il loro inserimen-to nell’impianto è stato coordinato da Ecomaster.Un trasportatore a nastro solleva il materiale triturato finoalla bocca d’ingresso di un vaglio rotante. Su questo tra-sportatore è installato un separatore magnetico per laseparazione dei metalli magnetici.I materiali più fini passano attraverso i fori del vaglio evanno a costituire la frazione di sottovaglio, che è raccol-ta da un trasportatore installato sotto al vaglio e successi-vamente distribuita in container scarrabili con un sistemaa nastro rotante dotato di rilevatori di livello ad ultrasuoni.Un secondo separatore magnetico è installato prima dellastazione di caricamento dei container scarrabili ed ha lafinalità di separare ulteriori metalli dalla frazione di sotto-vaglio.Il materiale che non è passato nei fori del vaglio è raccol-to allo scarico di questo e, mediante due trasportatori,avviato alla pressa la quale produce delle balle.

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Poggiardo (LE) 13

ANNO 1999

COMMITTENTE SUDGAS Srl

UTILIZZATORE SUDGAS Srl

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI E DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 30 T/ORA

L’impianto di selezione tratta sia rifiuti urbani misti che rifiutisecchi riciclabili provenienti dalla raccolta differenziata. I rifiutiindifferenziati sono selezionati per ottenere materiale dipiccola pezzatura per il compostaggio e materiale di grandepezzatura ricco di componenti ad elevato potere calorifico.

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L’impianto tratta, in turni di lavoro diversi, sia rifiu-ti urbani misti che rifiuti secchi provenienti dallaraccolta differenziata. I rifiuti urbani misti sono selezionati per ottenerele tre frazioni seguenti:• Materiale di piccola pezzatura ricco di rifiutiorganici, idoneo per essere sottoposto, in unsito da individuarsi, a un trattamento di biosta-bilizzazione mediante compostaggio;• Materiale di grande pezzatura ricco di mate-riali ad elevato potere calorifico, quali carta,plastica e legno, adatto per produrre combusti-bile da rifiuti da utilizzarsi per generare energiain un impianto termico;• Metalli ferrosi da avviare al recupero inacciaierie che possono utilizzarlo come materiaprima dopo un eventuale trattamento di raffina-

zione.Il processo di trattamento prevede la triturazione

grossolana in un trituratore di tipo lento, che apre isacchi contenenti i rifiuti e riduce la pezzatura dei

componenti più ingombranti. Sia questo trituratore chela pressa sotto menzionata sono stati forniti da terzi,

mentre il loro inserimento nell’impianto è stato coordina-to da Ecomaster.Un trasportatore a nastro solleva il materiale triturato finoalla bocca d’ingresso di un vaglio rotante. Il vaglio rotan-te separa i rifiuti in funzione della loro pezzatura. I mate-riali più fini passano attraverso i fori del vaglio e vanno a

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

costituire la frazione di sottovaglio, che è raccolta da un tra-sportatore e successivamente distribuita in container scarra-bili con un sistema a nastro rotante dotato di rilevatori dilivello ad ultrasuoni.Un separatore magnetico è installato prima del caricamen-to dei container scarrabili ed ha la finalità di separaremetalli ferrosi dalla frazione di sottovaglio.Il materiale che non è passato nei fori del vaglio è raccoltoallo scarico del tamburo rotante e avviato alla pressa dopotrattamento da parte di un separatore magnetico che recu-pera il materiale ferroso magnetico.I rifiuti secchi provenienti dalla raccolta differenziata con-tengono materiali riciclabili, quali carta, cartone, bottiglie diplastica e metalli che sono separati dall’impianto per la lorovalorizzazione. Per by-passare il trituratore è stato previstoa valle di questo un alimentatore che è utilizzato per il mate-riale da raccolta differenziata.Dopo la vagliatura dei fini e la separazione dei metallimagnetici, il flusso da trattare entra nella sala di cernitamanuale che è attraversata dal nastro di selezione. I mate-riali separati manualmente sono lasciati cadere nei sotto-stanti bunker di raccolta attraverso dei canali in lamiera.La pressa è alimentata con il materiale residuo trasportatodal nastro di cernita, oppure con i materiali separatimanualmente, che possono essere spinti a turno sull’alimen-tatore della pressa mediante pala meccanica. Per pressaremateriali che non richiedono di essere cerniti, ad esempioimballaggi di cartone provenienti da centri commerciali, èpossibile caricare direttamente l’alimentatore della pressa.

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Pontedera (PI) 14

ANNO 2000

COMMITTENTE ECOFOR SpA

UTILIZZATORE ECOFOR SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

MATERIALE TRATTATO MATERIALI RICICLABILI MISTI

CAPACITÀ 12 T/ORA

L’impianto è previsto per il trattamento di rifiutiurbani secchi provenienti dalla raccoltadifferenziata, che contengono carta, cartone,bottiglie di plastica e metalli. Questi rifiuti sonoseparati per valorizzarli rendendoli utilizzabilidall’industria del riciclaggio.

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L’impianto è previsto per il trattamento di rifiuti urbani secchi pro-venienti dalla raccolta differenziata, che contengono materiali

riciclabili quali carta, cartone, bottiglie di plastica e metalli.Questi rifiuti sono separati per valorizzarli rendendoli utiliz-

zabili dall’industria del riciclaggio.Un alimentatore a nastro, caricato con pala meccanicanel tratto a pavimento, attraversa una cabina di ispe-zione dove sono rimossi eventuali rifiuti ingombranti onon trattabili. Inoltre, nel caso di materiale in sacchi,è possibile provvedere alla loro apertura in questaprima cabina. Il materiale prosegue su di un trasportatore di sol-

levamento che lo porta fino alla bocca d’in-gresso di un vaglio rotante a doppio stadio,per separare i rifiuti in tre frazioni:• Materiale di piccola pezzatura, costituitoda fini che sono scartati in quanto non recu-

perabili;• Materiale di pezzatura intermedia;

• Materiale di grande pezzatura.Nel flusso di materiale di pezzatura intermedia si

concentrano i barattoli metallici, e quindi questoflusso è trattato con un separatore magnetico. I fer-

rosi separati sono convogliati in un contenitore da unnastro trasportatore.Sia il materiale di pezzatura intermedia che quello digrande pezzatura sono avviati, con sistemi di traspor-

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to distinti, alla sala di cernita manuale. La selezioneavviene lungo due trasportatori a nastro, installatiparallelamente, sui quali passano i due flussi. La prevagliatura ha lo scopo di aumentare l’efficienzadelle operazioni di cernita manuale in quanto ciascunodei due trasportatori movimenta dei materiali di pez-zatura più uniforme facilitando così il lavoro degli ope-ratori. La soluzione adottata permette di utilizzare piùfrequentemente il sistema della cosiddetta “cernitanegativa”, che si attua quando sui nastri di selezione silasciano proseguire i materiali riciclabili dopo avertolto manualmente gli scarti.All’uscita della sala di cernita i materiali trasportati daidue nastri di selezione sono scaricati su un trasportato-re reversibile, che può scaricare il materiale in un areadi raccolta del materiale sfuso, oppure lo indirizzaverso l’alimentatore della pressa.La pressa, installata precedentemente alla realizzazio-ne dell’impianto Ecomaster, produce delle balle chesono movimentate mediante carrello elevatore.I materiali separati manualmente nella sala di cernitasono lasciati cadere dagli operatori attraverso deicanali nei sottostanti quattro bunker di raccolta, dadove possono essere spinti a turno sull’alimentatoredella pressa mediante pala meccanica. Per pressare i materiali che non richiedono di esserecerniti, ad esempio imballaggi di cartone, è possibilecaricare direttamente l’alimentatore della pressa.

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Cavallino (LE) 15

ANNO 2000

COMMITTENTE AMBIENTE & SVILUPPO Scrl

UTILIZZATORE AMBIENTE & SVILUPPO Scrl

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 60 T/ORA

L’impianto tratta rifiuti urbani misti che sonoselezionati per ottenere materiale di piccolapezzatura, idoneo ad essere sottoposto abiostabilizzazione mediante il processo dicompostaggio, e materiale di grande pezzaturaricco di componenti ad elevato potere calorifico.

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L’impianto di selezione fa parte di una piattaformaintegrata di smaltimento e tratta rifiuti solidi urba-ni misti che sono selezionati per ottenere le trefrazioni seguenti:• Materiale di piccola pezzatura;• Materiale di grande pezzatura;• Metalli ferrosi.Il materiale di piccola pezzatura risulta idoneoalla biostabilizzazione mediante compostag-gio. Nel medesimo sito dell’impianto di selezio-ne è stato realizzato da Ecomaster il primo lottodi un impianto di compostaggio a biocelle. Il materiale di grande pezzatura risulta ricco dimateriali ad elevato potere calorifico quali carta,plastica e legno, e si presenta quindi adatto perla produzione di combustibile da rifiuti da utiliz-

zarsi per la produzione di energia termica ed elet-trica. In attesa di essere valorizzato come combusti-

bile in un impianto dedicato, il materiale può esseresmaltito in discarica con un minore impatto ambienta-

le rispetto ai rifiuti urbani non trattati. Infatti, il minorecontenuto di materiali putrescibili comporta una sostan-

ziale riduzione della produzione di biogas e percolato.Inoltre, la triturazione dei componenti ingombranti e lacompattazione in balle consentono di risparmiare sul

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

volume richiesto per lo smaltimento in discarica controllata.Il recupero di materiali ferrosi dai rifiuti urbani consente diavviare al recupero il metallo separato dall’impianto che,dopo un eventuale trattamento di raffinazione per la separa-zione dei componenti non ferrosi, può essere utilizzato comerottame nelle acciaierie. Il processo di trattamento prevede la triturazione grossolanain un trituratore di tipo lento, che apre i sacchi che conten-gono i rifiuti e riduce la pezzatura dei componenti piùingombranti. Sia questo trituratore che la pressa sotto men-zionata sono stati forniti da terzi, mentre il loro inserimentonell’impianto è stato coordinato da Ecomaster.Un trasportatore a nastro solleva il materiale triturato finoalla bocca d’ingresso di un vaglio rotante. Su questo tra-sportatore è installato un separatore magnetico per la sepa-razione dei metalli magnetici.I materiali più fini passano attraverso i fori del vaglio evanno a costituire la frazione di sottovaglio, che è raccoltada un trasportatore installato sotto il vaglio e successiva-mente distribuita in container scarrabili con un sistema anastro rotante dotato di rilevatori di livello ad ultrasuoni.Un secondo separatore magnetico è installato prima della sta-zione di caricamento dei container scarrabili ed ha la finalitàdi separare ulteriori metalli dalla frazione di sottovaglio.Il materiale che non è passato nei fori del vaglio è raccoltoallo scarico di questo e, dopo un’ulteriore fase di rimozionedei materiali ferrosi, è avviato alla pressa automatica.

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Cavallino (LE) 16

ANNO 2000

COMMITTENTE AMBIENTE & SVILUPPO Scrl

UTILIZZATORE AMBIENTE & SVILUPPO Scrl

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 1.200 METRI CUBI

L’impianto utilizza la tecnologia del compostaggio in biocelle, che consente di trattarebiologicamente il materiale organico per igienizzarlo e stabilizzarlo. Il processo avvieneall’interno di reattori chiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzo armato provvisti di un sistemadi ventilazione forzata integrato nel pavimento.

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L’impianto utilizza la tecnologia del compo-staggio in biocelle sviluppata da Ecomaster,che consente di trattare biologicamente ilmateriale organico per igienizzarlo e stabi-lizzarlo. Il processo avviene in reattori chiu-si modulari, costituiti da tunnel in calcestruz-zo armato provvisti di un sistema di ventila-zione forzata integrato nel pavimento. I vantaggi principali di questa tecnologiasono l’elevato grado di controllo del pro-cesso biologico e la riduzione del volumed’aria di scarico da trattare per il controllodegli odori.L’aria insufflata nel materiale attraverso ilpavimento viene in parte ricircolata all’inter-no del tunnel e in parte convogliata al sistema

di abbattimento degli odori. Per il reintegrodell’aria esausta è utilizzata aria proveniente

dalle aree di lavorazione meccanica dei rifiuti,con conseguente riduzione del volume d’aria

complessivamente trattato. Un sofisticato sistema di raccolta e di trattamento dei

percolati assicura il corretto drenaggio dei tunnel epermette di riutilizzare il liquido raccolto per l’umidifi-cazione del materiale, che avviene mediante un sistemadi ugelli nebulizzatori installato sotto il soffitto dei tunnel.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Una volta caricato il tunnel con la pala meccanica, sichiude la porta automatica ed inizia il processo che èprogrammato in varie fasi comprendenti il riscalda-mento, l’igienizzazione e la stabilizzazione del mate-riale. Al termine del trattamento il tunnel è svuotato epuò iniziare un nuovo ciclo.Un sistema computerizzato di controllo, completo divisualizzazione grafica a colori, comanda le varie uten-ze e mantiene i parametri di processo nei campi divariazione prefissati che sono diversi per ciascuna fasedel processo.Sono numerosi i parametri di processo, che sono rile-vati da apposite sonde in diversi punti del sistema emantenuti sotto controllo. Ad esempio, sono controllatila temperatura del materiale trattato, la temperaturadell’aria, il contenuto di ossigeno nell’aria ricircolata,la pressione e la portata dell’aria.Per abbattere gli odori, l’aria di scarico dei tunnel,miscelata con il flusso proveniente dalle aree di lavora-zione meccanica dei rifiuti, è trattata in un biofiltro. Labiofiltrazione risulta molto vantaggiosa per il controllodegli odori perchè i gas maleodoranti, assorbiti dall’u-midità superficiale della massa legnosa filtrante, sonorapidamente digeriti biologicamente. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche lafase di biofiltrazione che è preceduta dal lavaggio delflusso d’aria mediante uno scrubber.

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Bagnolo Mella (BS) 17

ANNO 2000

COMMITTENTE SYSTEMA AMBIENTE Srl

UTILIZZATORE SYSTEMA AMBIENTE Srl

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 26.000 T/ANNO

L’impianto utilizza la tecnologia delcompostaggio in biocelle che consente ditrattare biologicamente il materialeorganico per igienizzarlo e stabilizzarloproducendo, dopo la fase di maturazione,un prodotto finito di qualità.

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L’impianto utilizza la tecnologia del compo-staggio in biocelle, che consente di trattarebiologicamente il materiale organico per igie-nizzarlo e stabilizzarlo producendo, dopo lafase di maturazione, un prodotto finito diqualità. Il processo avviene in cinque reatto-ri chiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzoarmato provvisti di un sistema di ventilazio-ne forzata integrato nel pavimento. L’aria insufflata nel materiale attraverso ilpavimento viene in parte ricircolata all’inter-no del tunnel e in parte convogliata al siste-ma di abbattimento degli odori. Per il reinte-gro dell’aria esausta è utilizzata aria prove-niente dalle aree di lavorazione meccanica deirifiuti e di maturazione del compost, con conse-

guente riduzione del volume d’aria complessiva-mente trattato.

Il sistema di raccolta e di trattamento dei percola-ti assicura il corretto drenaggio dei tunnel e per-

mette di riutilizzare il liquido raccolto per l’umidifi-cazione del materiale, che avviene mediante un siste-

ma di ugelli nebulizzatori installato sotto il soffitto deitunnel.Il materiale da trattare biologicamente è preparatomiscelando tra loro rifiuti organici da raccolta differen-ziata, rifiuti verdi triturati e materiale di riciclo derivantedalla vagliatura finale del compost prodotto. Una volta

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

caricato il tunnel con la pala meccanica, si chiude il por-tone ermetico di accesso al tunnel stesso e inizia il pro-cesso della durata di circa due settimane.Un sistema computerizzato di controllo, completo divisualizzazione grafica a colori, comanda le varie uten-ze e mantiene i parametri di processo nei campi divariazione prefissati. Sono numerosi i parametri di pro-cesso che sono rilevati da apposite sonde in diversi puntidel sistema e mantenuti sotto controllo. Ad esempio,sono controllati la temperatura del materiale trattato, latemperatura dell’aria, il contenuto di ossigeno nell’ariaricircolata, la pressione e la portata dell’aria.Dopo la fase di trattamento nei biotunnel, il materiale ètrasferito nell’area di maturazione, che è dotata di cana-lette a pavimento per la ventilazione forzata.Per ottenere l’abbattimento degli odori, l’aria di scaricodei tunnel, miscelata con il flusso proveniente dalle altrearee, è trattata in un biofiltro. La biofiltrazione risulta adoggi la migliore soluzione tecnica per il controllo degliodori grazie alla capacità di assorbimento dei compostimaleodoranti da parte dell’umidità superficiale dellamassa legnosa filtrante, composti che poi sono rapida-mente eliminati per digestione biologica. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche lafase di biofiltrazione, che è preceduta dal lavaggio delflusso d’aria mediante uno scrubber. L’acqua nebulizza-ta nello scrubber porta praticamente a saturazione il flus-so d’aria trattato, ed effettua un primo abbattimentodegli odori e delle polveri trascinate.

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Ortisei (BZ) 18

ANNO 2000

COMMITTENTE CENTRO TUTELA AMBIENTE Srl

UTILIZZATORE CENTRO TUTELA AMBIENTE Srl

TIPO DI IMPIANTO STAZIONE TRASFERIMENTO RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI E FANGHI

CAPACITÀ 40 T/ORA

L’intervento di Ecomaster in questoprogetto riguarda il sostanzialerevamping del sistemamovimentazione materiali di unastazione di trasferimento rifiuti solidiurbani e fanghi.

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L’intervento di Ecomaster in questo pro-getto riguarda il sostanziale revam-ping del sistema movimentazionemateriali di una stazione di trasferi-mento rifiuti solidi urbani e fanghi.

Il materiale conferito dagli automezzidi raccolta è trattato da un trituratoree raccolto da un trasportatore anastro che lo scarica su di un secon-do trasportatore.

I fanghi derivanti dal trattamento bio-logico di acque di scarico sono misce-lati ai rifiuti solidi. Per il trasporto dei

fanghi, che sono parzialmente disidra-tati ed hanno una consistenza melmosa,

è utilizzata una condotta pressurizzata dauna pompa.

I rifiuti solidi miscelati ai fanghi sono rac-colti da un trasportatore che li porta all’area

di caricamento.

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Per il trasferimento in discarica dei rifiuti sonoutilizzati dei container scarrabili di tipo apertodotati di telone di copertura.

La stazione di caricamento dei container è pre-vista per ospitare due container allo stessotempo, uno in fase di caricamento e l’altro inattesa.

I rifiuti sono distribuiti all’interno dei containerper mezzo di un trasportatore reversibile anastro rotante, il cui movimento è controllato darilevatori di livello ad ultrasuoni.

Una volta caricato un container, il trasportatorerotante si arresta e sono invertiti sia la direzio-ne di traslazione del nastro che il senso di rota-zione del trasportatore. Al momento dello scam-bio dei container il controllo del moto di rota-zione del trasportatore di distribuzione è affi-dato al sensore di livello installato presso l’e-stremità di scarico che risulta in quel momentoattiva.

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S. Nazzaro Sesia (NO) 19

ANNO 2001

COMMITTENTE AGRITER Srl

UTILIZZATORE AGRITER Srl

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA E FANGHI

CAPACITÀ 50.000 T/ANNO

L’impianto è progettato per il compostaggio dirifiuti organici. Il processo di igienizzazione deirifiuti è basato sull’aumento di temperatura indottospontaneamente da batteri e muffe che sisviluppano sulla massa organica sottoposta aventilazione forzata.

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L’impianto è previsto per il compostaggio di unamiscela costituita dai seguenti componenti:• Rifiuti organici provenienti dalla raccolta dif-ferenziata, quali rifiuti domestici di cucina orifiuti provenienti da mercati ortofrutticoli;• Fanghi disidratati derivanti dalla depurazio-ne biologica di acque di scarico;• Materiale strutturale triturato, ad esempiorifiuti legnosi derivanti dalla manutenzione delverde ornamentale pubblico.Il processo di igienizzazione dei rifiuti è basa-to sull’aumento di temperatura indotto sponta-neamente da batteri e muffe che si sviluppanosulla massa organica sottoposta a ventilazioneforzata.Il sistema di ventilazione del materiale prevede

l’insufflazione di aria attraverso il pavimento delcapannone, nel quale sono incorporate delle tuba-

zioni con ugelli per la distribuzione dell’aria alcumulo di materiale.

Il sistema di distribuzione dell’aria è di tipo modulareed è quindi in grado di variare la portata d’aria in fun-

zione dell’avanzamento del processo nelle diverse areedel capannone di compostaggio, che sono comunquegestite con il metodo del cumulo continuo. Il materialeche per primo ha iniziato la fase biologica è anche il

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primo ad essere ripreso, dopo il tempo previsto, per esse-re avviato ai successivi trattamenti.Con dei ventilatori centrifughi, realizzati in acciaio inossi-dabile ed installati all’esterno del capannone, si mantienein pressione il condotto longitudinale di polmonamentoche distribuisce l’aria alle tubazioni del pavimento. Il capannone è dotato di un sistema di aspirazione e con-trollo degli odori precedentemente realizzato da terzi. Il processo di compostaggio è controllato mediante unsistema computerizzato che in ogni modulo mantiene sottocontrollo la temperatura del materiale, la pressione e laportata dell’aria. Il sistema di controllo comprende inoltreun misuratore del contenuto di ossigeno dell’aria insuffla-ta, che ha lo scopo di fornire il segnale per dosare il rap-porto tra il volume d’aria aspirata dall’interno del capan-none e quello di aria fresca aspirato all’esterno. In ciascun modulo del sistema di compostaggio, la rego-lazione dei flussi d’aria avviene automaticamente interve-nendo sui servomotori delle serrande che comandano siala portata dell’aria proveniente dall’interno del capanno-ne che quella aspirata all’esterno.Per limitare i consumi energetici, ciascun ventilatore èdotato di un sistema di regolazione della portata median-te variazione della sua velocità di rotazione. Per ottenerela variazione della velocità di rotazione si interviene conun dispositivo elettronico sulla frequenza di alimentazionedel motore asincrono del ventilatore.

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Campi Salentina (LE) 20

ANNO 2001

COMMITTENTE MONTICAVA STRADE Srl

UTILIZZATORE COMUNI DEL BACINO LECCE 1

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI URBANI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

MATERIALE TRATTATO MATERIALI RICICLABILI MISTI

CAPACITÀ 50-60 T/GIORNO

L’impianto di selezione e pressatura è progettato per il trattamento dirifiuti secchi provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani,costituiti prevalentemente da carta, cartone, contenitori di plastica ebarattoli metallici di acciaio e alluminio.

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L’impianto di selezione e pressatura è progetta-to per il trattamento di rifiuti secchi provenientidalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani,costituiti prevalentemente da carta, cartone,contenitori in plastica e barattoli metallici diacciaio e alluminio.Per questo impianto Ecomaster ha sviluppato ilprogetto, individuato i fornitori delle principa-li apparecchiature e fornito la pressa imballa-trice dei prodotti.La selezione dei vari materiali avviene conuna combinazione di operazioni di cernitamanuale ed automatica.L’alimentazione della linea è ottenuta con untrasportatore trainato da catene, posto in unafossa a pavimento per essere facilmente carica-to a spinta con una pala meccanica. Il trasporta-

tore alimenta con velocità controllata elettronica-mente una macchina aprisacchi.

Dopo l’apertura dei sacchi, i materiali sono scaricatisu di un trasportatore di sollevamento, che porta i

materiali sul trasportatore di selezione che attraversa lacabina di cernita manuale. Lungo il trasportatore di sele-

zione sono disposte quattro coppie di canali verticali, neiquali sono lasciati cadere i materiali tolti manualmentedal nastro, che sono raccolti in quattro distinte aree di stoc-

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caggio. Nelle prime tre aree sono installati dei bunker dota-ti di trasportatori per l’evacuazione automatica dei materia-li, mentre nell’ultima area la raccolta avviene in un contai-ner scarrabile posizionato trasversalmente sotto la cabina.Il trasportatore di selezione è azionato mediante un moto-riduttore alimentato con un sistema elettronico a frequenzavariabile, che consente di regolarne la velocità di trasla-zione in modo continuo e in un campo molto ampio. Al termine del trasportatore di selezione, all’esterno dellacabina, è installato un separatore magnetico autopulentea nastro che separa automaticamente i metalli ferrosimagnetici. Dopo la separazione magnetica, sulla linea di selezione sitrova un separatore ad induzione, che respinge violente-mente dal nastro le lattine di alluminio. Il campo magneti-co è indotto da un rotore dotato di magneti, che ruota adelevata velocità.Per la pressatura dei metalli ferrosi è prevista una pressaidraulica che lavora in linea durante l’operazione di sepa-razione automatica da parte del magnete. Inoltre, la stes-sa pressa può essere utilizzata, in un periodo successivoalle operazioni di selezione dei rifiuti, per pressare le lat-tine di alluminio al termine del trattamento di pulizia.Tutti i materiali separati dall’impianto possono essereimballati a turno con una pressa idraulica continua dotatadi sistema automatico di legatura delle balle. La pressapuò essere anche alimentata direttamente con materialiche non richiedono di essere selezionati.

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Monfalcone (GO) 21

ANNO 2000

COMMITTENTE COMUNE DI MONFALCONE

UTILIZZATORE COMUNE DI MONFALCONE

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIG BAG

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI VERDI

CAPACITÀ 24 BIG BAGS

Il cuore di questo impianto è il sistema di compostaggio in big bag,una tecnologia ideata e sviluppata da Ecomaster, il cui contenutoinnovativo è stato riconosciuto sia dall’European Patent Office che dalUnited States Patent Office.

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Il cuore di questo impianto è il sistema di com-postaggio in big bag, una tecnologia ideatae sviluppata da Ecomaster, il cui conte-nuto innovativo è stato riconosciuto siadall’European Patent Office che dal UnitedStates Patent Office. Questi due enti, dopouna severa procedura di esame, hannoentrambi accolto la domanda di brevettod’invenzione industriale.Rifiuti derivanti dalla manutenzione delverde ornamentale sono sottoposti a com-postaggio direttamente in big bags realiz-zati con un tessuto sintetico permeabile all’a-ria. Ciascun saccone è in grado di contenerecirca 1400 litri di materiale, che corrispon-dono a un peso di circa 700 kg.

Le condizioni aerobiche, fondamentali per ilcorretto sviluppo del processo biologico, sono

mantenute mediante ventilazione forzata dellamassa attraverso una tubazione forata, che è inse-

rita nel saccone prima del suo riempimento. Letubazioni forate sono collegate al ventilatore del

sistema mediante tubazioni flessibili a collegamentorapido.Il sistema di controllo comprende dei sensori di tem-peratura che rilevano sia la temperatura all’interno dei

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sacconi di riferimento che la temperatura dell’ariaambiente. Per le applicazioni di scala più grande è previstaanche la misura della temperatura e del contenuto diossigeno dell’aria aspirata che, unitamente agli altriparametri, sono utilizzati dal sistema di controllo convisualizzazione del processo su PC.I big bags sono appesi ad una struttura componibile,realizzata in acciaio zincato a caldo, che consente nonsolo la movimentazione dei big bags mediante carrelloelevatore ma anche l’impilamento degli stessi fino a trelivelli.La modularità del sistema consente la realizzazione diimpianti di qualsiasi dimensione. Un ulteriore vantaggio si manifesta alla fine del tratta-mento biologico, quando il materiale compostato sitrova già insaccato e pronto per essere inviato agli uti-lizzatori del compost, quali ad esempio i preparatori diterricci per il vivaismo e la floricoltura.Possono essere progettate delle soluzioni impiantisticheadatte al trattamento di qualsiasi materiale organico.

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Grassobbio (BG) 22

ANNO 2001

COMMITTENTE SPURGHI F.LLI TERZI Srl

UTILIZZATORE SPURGHI F.LLI TERZI Srl

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA E FANGHI

CAPACITÀ 30.000 T/ANNO

L’impianto utilizza la tecnologia del compostaggio inbiocelle che consente di trattare biologicamente il materialeorganico per igienizzarlo e stabilizzarlo. Il processoavviene all’interno di reattori chiusi, costituiti da tunnel incalcestruzzo armato provvisti di un sistema di ventilazioneforzata integrato nel pavimento.

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ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

L’impianto utilizza la tecnologia del compostag-gio in biocelle che consente di trattare biologi-camente il materiale organico per igienizzarloe stabilizzarlo. Il processo biologico inizia in tre reattori chiu-si, costituiti da tunnel in calcestruzzo armatoprovvisti di un sistema di ventilazione forzataintegrato nel pavimento. L’aria insufflata nel materiale attraverso ilpavimento viene in parte ricircolata all’internodel tunnel e in parte convogliata al sistema diabbattimento degli odori. Per il reintegro del-l’aria esausta è utilizzata aria provenientedalle aree di lavorazione meccanica dei rifiutie di maturazione del compost, con conseguen-te riduzione del volume d’aria complessivamen-te trattato.

Il sistema di raccolta e di trattamento dei perco-lati assicura il corretto drenaggio dei tunnel e per-

mette di riutilizzare il liquido raccolto per l’umidifi-cazione del materiale, che avviene mediante un

sistema di ugelli nebulizzatori installato sotto il soffit-to dei tunnel.

Una volta caricato il tunnel con la pala meccanica, sichiude la porta e inizia il processo, al termine del quale

il tunnel è svuotato e può iniziare un nuovo ciclo di trat-tamento.Un sistema computerizzato di controllo, completo di

visualizzazione grafica a colori, comanda le varie utenzee mantiene i parametri di processo nei campi di variazio-ne prefissati. Sono numerosi i parametri di processo chesono rilevati da apposite sonde in diversi punti del sistemae mantenuti sotto controllo. Ad esempio, sono controllati latemperatura del materiale trattato, la temperatura dell’a-ria, il contenuto di ossigeno nell’aria ricircolata, la pres-sione e la portata dell’aria.Ciascun tunnel è utilizzato indipendentemente dal funzio-namento degli altri, ciò consente di seguire il correttoandamento del processo per ogni ciclo e di documentarlocon la memorizzazione nel computer dei parametri dimaggior interesse relativi a ciascun “batch” di materialetrattato. Dopo la fase di trattamento nei biotunnel, il materiale è tra-sferito nell’area di maturazione, che è dotata di canalettea pavimento per la ventilazione forzata.Per ottenere l’abbattimento degli odori, l’aria di scaricodei tunnel, miscelata con il flusso proveniente dalle altrearee dell’impianto, è trattata in un biofiltro. La biofiltrazio-ne risulta molto vantaggiosa per il controllo degli odoriperchè i gas maleodoranti, assorbiti dall’umidità superfi-ciale della massa legnosa filtrante, sono rapidamentesmaltiti per digestione biologica. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche la fasedi biofiltrazione, che è preceduta dal lavaggio del flussod’aria mediante uno scrubber. L’acqua nebulizzata nelloscrubber porta praticamente a saturazione il flusso d’ariatrattato ed effettua un primo abbattimento degli odori edelle polveri trascinate.

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Gioia Tauro (RC) 23

ANNO 2001

COMMITTENTE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

UTILIZZATORE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO FRAZIONE ORGANICA RSU

CAPACITÀ 16.000 T/ANNO

L’impianto utilizza la tecnologia del compostaggio inbiocelle che consente di trattare biologicamente il materialeorganico per igienizzarlo e stabilizzarlo. Il processo avvieneall’interno di reattori chiusi, costituiti da tunnel incalcestruzzo armato provvisti di un sistema di ventilazioneforzata integrato nel pavimento.

Page 46: Udine 1 - Atzwanger · 2021. 2. 1. · • Cartone “avana” da avviare alla trasforma-zione in stabilimenti che producono cartone ondulato per imballaggi; • Carta da macero mista.

L’impianto utilizza la tecnologia del compostag-gio in biocelle che consente di trattare biologi-camente il materiale organico costituito dallafrazione di sottovaglio prodotta mediante lavagliatura di rifiuti urbani misti. Il processo biologico avviene in tre reattorichiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzoarmato provvisti di un sistema di ventilazioneforzata integrato nel pavimento. L’aria insufflata nel materiale attraverso il pavi-mento viene in parte ricircolata all’interno deltunnel e in parte convogliata al sistema di abbat-timento degli odori. Per il reintegro dell’ariaesausta è utilizzata aria proveniente dalle altrearee dell’impianto, con conseguente riduzionedel volume d’aria complessivamente trattato. Il sistema di raccolta e di trattamento dei perco-

lati assicura il corretto drenaggio dei tunnel epermette di riutilizzare il liquido raccolto per l’u-

midificazione del materiale, che avviene medianteun sistema di ugelli nebulizzatori installato sotto il

soffitto dei tunnel.Una volta riempito il tunnel con la pala meccanica, si

chiude il portone e inizia il processo al termine delquale il tunnel è svuotato e può iniziare un nuovo ciclo

di trattamento.Un sistema computerizzato di controllo, completo divisualizzazione grafica a colori, comanda le varie uten-

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

ze e mantiene i parametri di processo nei campi di varia-zione prefissati. Sono numerosi i parametri di processoche sono rilevati da apposite sonde in diversi punti delsistema e mantenuti sotto controllo. Ad esempio, sono con-trollati la temperatura del materiale trattato, la temperatu-ra dell’aria, il contenuto di ossigeno nell’aria ricircolata, lapressione e la portata dell’aria.Ciascun tunnel è utilizzato indipendentemente dal funziona-mento degli altri e ciò consente di seguire il corretto anda-mento del processo per ogni ciclo e di documentarlo con lamemorizzazione nel computer dei parametri di maggior inte-resse relativi a ciascun “batch” di materiale trattato. Per ottenere l’abbattimento degli odori, l’aria di scaricodei tunnel, miscelata con il flusso proveniente dalle altrearee dell’impianto, è trattata in un biofiltro. La biofiltrazio-ne risulta molto vantaggiosa per il controllo degli odoriperchè i gas maleodoranti, assorbiti dall’umidità superfi-ciale della massa legnosa filtrante, sono rapidamentesmaltiti per digestione biologica. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche la fasedi biofiltrazione, che è preceduta dal lavaggio del flussod’aria mediante uno scrubber. L’acqua nebulizzata nelloscrubber porta praticamente a saturazione il flusso d’ariatrattato ed effettua un primo abbattimento degli odori edelle polveri trascinate.In questo impianto la scarsa disponibilità di spazio haindotto i progettisti a realizzare il biofiltro sopra la coper-tura dei tunnel di compostaggio.

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ANNO 2001

COMMITTENTE CENTRO RECUPERO CARTA SpA

UTILIZZATORE CENTRO RECUPERO CARTA SpA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE AUTOMATICA

MATERIALE TRATTATO CARTA E CARTONE

CAPACITÀ 15 T/ORA

L’impianto del Centro Recupero Carta è dotato di dueseparatori balistici installati in serie che consentono dieffettuare automaticamente la selezione della carta,limitando così notevolmente l’impiego di manodopera perla cernita manuale.

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Il Centro Recupero Carta SpA ha ordinatoun terzo impianto ad Ecomaster, che nel1994 aveva effettuato la sua prima forni-tura proprio a questa azienda.

Molte cartiere producono oggi carta dagiornale utilizzando al 100% carta rici-clata che è trattata nei loro impianti didisinchiostratura (deinking). Ciò ha resoancora più restrittive le specifiche diaccettazione sulla qualità della carta damacero. In particolare, deve essere sepa-rato il cartone e la carta di piccola pez-zatura, che spesso non risultano adatti perquesto utilizzo.

L’impianto del Centro Recupero Carta èdotato di due separatori balistici installati in

serie, che consentono di effettuare automati-camente la selezione della carta, limitando

così notevolmente l’impiego di manodopera perla cernita manuale.

I separatori balistici sono dei vagli speciali in cuil’operazione di vagliatura è favorita dall’effetto

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

balistico generato dagli stessi elementi longitudina-li che formano il piano di vagliatura.

Il primo separatore balistico vaglia il cartone, che èinviato ad una delle tre presse presenti, acquisitedirettamente dal committente, mentre il materiale diminore pezzatura è inviato al secondo separatore.Da questa macchina è separata la carta di piccolapezzatura, che è imballata dalla pressa dedicata alprodotto di minore valore.

Il materiale di grande pezzatura separato dal sepa-ratore balistico secondario, cioè il deink (cartadestinata alla disinchiostratura), è cernito manual-mente nell’impianto precedentemente progettato daEcomaster, in cui sono separati il cartone e la cartadi bassa qualità ancora presenti.

Il sistema di trasporto dell’impianto consente di tra-sferire direttamente ciascun prodotto alla relativapressa, senza la necessità di ulteriori movimenta-zioni.

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Rossano (CS) 25

ANNO 2001

COMMITTENTE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

UTILIZZATORE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

MATERIALE TRATTATO CARTA, CARTONE, CONTENITORI IN PLASTICA, ACCIAIO E ALLUMINIO

CAPACITÀ 3 T/ORA

L’impianto è progettato per lavalorizzazione di materiali riciclabilisecchi derivanti dalla raccoltadifferenziata dei rifiuti urbani, che sonoselezionati sia automaticamente chemanualmente.

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L’impianto è progettato per la valorizza-zione di materiali riciclabili secchi deri-vanti dalla raccolta differenziata deirifiuti urbani.

Un alimentatore a nastro, situato in unedificio con pavimento a quota supe-riore rispetto a quello in cui si troval’impianto di selezione, scarica diret-tamente il materiale da trattare sul tra-sportatore di cernita. Quest’ultimo sitrova nella sala in cui operano gliaddetti alla selezione manuale deimateriali riciclabili che sono lasciaticadere nei tre bunker sottostanti realiz-zati in cemento armato.

I materiali riciclabili separati nella cabinadi cernita, cioè cartone, carta e plastica,

sono ripresi e caricati sull’alimentatoredella pressa per mezzo di una pala mecca-

nica.

La pressa è del tipo continuo a canale, condispositivo automatico di legatura. Le balleprodotte sono movimentate mediante carrelloelevatore.

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All’estremità di scarico del trasportatore di cer-nita è installato un separatore magnetico per laseparazione dei contenitori metallici magnetici.Il flusso rimanente è trasferito da un trasportato-re a nastro su di un separatore ad induzione,che provvede a separare automaticamente le lat-tine di alluminio.

Una seconda pressa, di minori dimensioni, con-sente di imballare i metalli.

Il trasportatore che alimenta il separatore deimetalli non ferrosi è reversibile, in modo dapoter eventualmente by-passare il separatorestesso inviando il materiale direttamente nell’ulti-mo bunker di stoccaggio.

Questo accorgimento rende l’impianto più flessi-bile perché consente di adattare il funzionamen-to al tipo di materiale trattato e di scegliere, aseconda delle esigenze, la selezione manualepositiva o quella negativa, lasciando in quest’ul-timo caso sul nastro di cernita il materiale che siintende recuperare.

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Massafra (TA) 26

ANNO 2001

COMMITTENTE EUROENERGY GROUP Srl

UTILIZZATORE APPIA ENERGY Srl

TIPO DI IMPIANTO ALIMENTAZIONE IMPIANTO PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA

MATERIALE TRATTATO CDR - COMBUSTIBILE DA RIFIUTI, BIOMASSE

CAPACITÀ 15 T/ORA

La fornitura di Ecomaster riguarda il sistema dialimentazione del combustibile per il progettoAppia Energy che utilizza CDR e biomasseper la produzione di energia elettrica.

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La fornitura di Ecomaster riguarda il sistemadi alimentazione del combustibile del pro-getto Appia Energy che utilizza CDR e bio-masse per la produzione di energia elettrica.Nel capannone di ricezione e stoccaggiodel combustibile è situato un alimentatore apavimento, che è caricato mediante palameccanica. Il trasportatore è del tipo connastro in gomma trainato da catene.L’elevazione del combustibile fino alla quota acui si trova l’alimentatore del combustore

avviene mediante un trasportatore a nastro. Suquesta linea è installato un separatore magneti-

co, del tipo autopulente a nastro, che provvede aseparare eventuali metalli ferrosi dal combustibile.

Per alimentare in modo continuo il combustore, èinviato del combustibile in eccesso, che è scaricato

da una coclea distributrice, anch’essa fornita daEcomaster. La coclea provvede a distribuire il combu-stibile alle due bocche di alimentazione della caldaia.Un trasportatore a nastro riporta il combustibile in

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eccesso nel capannone di stoccaggio, dove, medianteun trasportatore reversibile, può essere scaricato apavimento oppure inviato a un trasportatore di ricirco-lo che lo riporta sull’alimentatore.L’impianto comprende un sistema di controllo degliodori a servizio del capannone di stoccaggio combu-stibile. Un ventilatore centrifugo aspira la portata d’ariaprevista e l’invia a un biofiltro per la depurazione.A monte del biofiltro è presente una camera di satura-zione in cui è nebulizzata acqua per prevenire l’essic-camento del materiale biofiltrante. Per assicurare l’effi-cienza di depurazione, il materiale del filtro deve esse-re costantemente ricoperto da un biofilm, cioè uno stra-to d’umidità superficiale nel quale i gas maleodorantisono assorbiti prima dell’attacco biologico da parte deimicrorganismi che si sviluppano nel biofilm stesso.

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Crotone 27

ANNO 2002

COMMITTENTE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

UTILIZZATORE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI

CAPACITÀ 25.000 T/ANNO

L’impianto utilizza la tecnologia del compostaggio in biocelle checonsente di trattare biologicamente il materiale organico perigienizzarlo e stabilizzarlo. Il processo avviene all’interno di reattorichiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzo armato provvisti di unsistema di ventilazione forzata integrato nel pavimento.

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L’impianto utilizza la tecnologia del compostag-gio in biocelle che consente di trattare biologi-camente sia la frazione di sottovaglio prodottamediante la vagliatura di rifiuti urbani misti cheil materiale organico derivante dalla raccoltadifferenziata. Il processo biologico avviene in sei reattorichiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzo arma-to provvisti di un sistema di ventilazione forza-ta integrato nel pavimento. L’aria insufflata nel materiale attraverso il pavi-mento viene in parte ricircolata all’interno deltunnel e in parte convogliata al sistema diabbattimento degli odori. Per il reintegro del-l’aria esausta è utilizzata aria proveniente dallearee di lavorazione meccanica dei rifiuti e dimaturazione del compost, con conseguente ridu-zione del volume d’aria complessivamente tratta-

to. Il sistema di raccolta e di trattamento dei percolati

assicura il corretto drenaggio dei tunnel e permettedi riutilizzare il liquido raccolto per l’umidificazione

del materiale, che avviene mediante un sistema diugelli nebulizzatori installato sotto il soffitto dei tunnel.

Una volta riempito il tunnel con la pala meccanica, sichiude il portone e inizia il processo, al termine delquale il tunnel è svuotato e può iniziare un nuovo ciclodi trattamento.

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Un sistema computerizzato di controllo, completo di visua-lizzazione grafica a colori, comanda le varie utenze emantiene i parametri di processo nei campi di variazioneprefissati. Sono numerosi i parametri di processo che sonorilevati da apposite sonde in diversi punti del sistema emantenuti sotto controllo. Ad esempio, sono controllati latemperatura del materiale trattato, la temperatura dell’aria,il contenuto di ossigeno nell’aria ricircolata, la pressione ela portata dell’aria.Ciascun tunnel è utilizzato indipendentemente dal funziona-mento degli altri e ciò consente di seguire il corretto anda-mento del processo per ogni ciclo e di documentarlo con lamemorizzazione nel computer dei parametri di maggiorinteresse relativi a ciascun “batch” di materiale trattato. Per ottenere l’abbattimento degli odori, l’aria di scarico deitunnel, miscelata con il flusso proveniente dalle altre areedell’impianto, è trattata in un biofiltro. La biofiltrazione risul-ta molto vantaggiosa per il controllo degli odori perchè igas maleodoranti, assorbiti dall’umidità superficiale dellamassa legnosa filtrante, sono rapidamente smaltiti per dige-stione biologica. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche la fasedi biofiltrazione, che è preceduta dal lavaggio del flussod’aria mediante uno scrubber. L’acqua nebulizzata nelloscrubber porta praticamente a saturazione il flusso d’ariatrattato ed effettua un primo abbattimento degli odori edelle polveri trascinate.

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Sambatello (RC) 28

ANNO 2002

COMMITTENTE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

UTILIZZATORE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI

CAPACITÀ 32.000 T/ANNO

L’impianto utilizza la tecnologia del compostaggio in biocelleche consente di trattare biologicamente il materiale organico perigienizzarlo e stabilizzarlo. Il processo avviene all’interno direattori chiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzo armato provvistidi un sistema di ventilazione forzata integrato nel pavimento.

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L’impianto utilizza la tecnologia del compostag-gio in biocelle che consente di trattare biologi-camente sia la frazione di sottovaglio prodottamediante la vagliatura di rifiuti urbani misti cheil materiale organico derivante dalla raccoltadifferenziata.Il processo biologico avviene in sei reattorichiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzoarmato provvisti di un sistema di ventilazioneforzata integrato nel pavimento. L’aria insufflata nel materiale attraverso ilpavimento viene in parte ricircolata all’inter-no del tunnel e in parte convogliata al siste-ma di abbattimento degli odori. Per il reinte-gro dell’aria esausta è utilizzata aria prove-niente dalle aree di lavorazione meccanica deirifiuti e di maturazione del compost, con con-

seguente riduzione del volume d’aria complessi-vamente trattato.

Il sistema di raccolta e di trattamento dei percolatiassicura il corretto drenaggio dei tunnel e permette

di riutilizzare il liquido raccolto per l’umidificazionedel materiale, che avviene mediante un sistema di

ugelli nebulizzatori installato sotto il soffitto dei tunnel.Una volta riempito il tunnel con la pala meccanica, sichiude il portone e inizia il processo, al termine delquale il tunnel è svuotato e può iniziare un nuovo ciclo ditrattamento.

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Un sistema computerizzato di controllo, completo di visua-lizzazione grafica a colori, comanda le varie utenze emantiene i parametri di processo nei campi di variazioneprefissati. Sono numerosi i parametri di processo che sonorilevati da apposite sonde in diversi punti del sistema emantenuti sotto controllo. Ad esempio, sono controllati latemperatura del materiale trattato, la temperatura dell’a-ria, il contenuto di ossigeno nell’aria ricircolata, la pres-sione e la portata dell’aria.Ciascun tunnel è utilizzato indipendentemente dal funziona-mento degli altri, ciò consente di seguire il corretto anda-mento del processo per ogni ciclo e di documentarlo con lamemorizzazione nel computer dei parametri di maggiorinteresse relativi a ciascun “batch” di materiale trattato. Per ottenere l’abbattimento degli odori, l’aria di scaricodei tunnel, miscelata con il flusso proveniente dalle altrearee dell’impianto, è trattata in un biofiltro. La biofiltrazio-ne risulta molto vantaggiosa per il controllo degli odoriperchè i gas maleodoranti, assorbiti dall’umidità superfi-ciale della massa legnosa filtrante, sono rapidamentesmaltiti per digestione biologica. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche la fasedi biofiltrazione, che è preceduta dal lavaggio del flussod’aria mediante uno scrubber. L’acqua nebulizzata nelloscrubber porta praticamente a saturazione il flusso d’ariatrattato ed effettua un primo abbattimento degli odori edelle polveri trascinate.

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Siderno (RC) 29

ANNO 2002

COMMITTENTE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

UTILIZZATORE TM.E. SpA - TERMOMECCANICA ECOLOGIA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI

CAPACITÀ 32.000 T/ANNO

L’impianto utilizza la tecnologia del compostaggio in biocelle,che consente di trattare biologicamente il materiale organico perigienizzarlo e stabilizzarlo. Il processo avviene all’interno direattori chiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzo armato provvistidi un sistema di ventilazione forzata integrato nel pavimento.

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L’impianto utilizza la tecnologia del compostag-gio in biocelle che consente di trattare biologi-camente sia la frazione di sottovaglio prodottamediante la vagliatura di rifiuti urbani misti cheil materiale organico derivante dalla raccoltadifferenziata.Il processo biologico avviene in sei reattorichiusi, costituiti da tunnel in calcestruzzoarmato provvisti di un sistema di ventilazioneforzata integrato nel pavimento. L’aria insufflata nel materiale attraverso il pavi-mento viene in parte ricircolata all’interno deltunnel e in parte convogliata al sistema diabbattimento degli odori. Per il reintegro dell’a-ria esausta è utilizzata aria proveniente dallearee di lavorazione meccanica dei rifiuti e dimaturazione del compost, con conseguente ridu-

zione del volume d’aria complessivamente trattato. Il sistema di raccolta e di trattamento dei percolati

assicura il corretto drenaggio dei tunnel e permettedi riutilizzare il liquido raccolto per l’umidificazione

del materiale, che avviene mediante un sistema diugelli nebulizzatori installato sotto il soffitto dei tunnel.

Una volta riempito il tunnel con la pala meccanica, sichiude il portone e inizia il processo, al termine delquale il tunnel è svuotato e può iniziare un nuovo ciclodi trattamento.Un sistema computerizzato di controllo, completo di visua-lizzazione grafica a colori, comanda le varie utenze e

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

mantiene i parametri di processo nei campi di variazioneprefissati. Sono numerosi i parametri di processo che sonorilevati da apposite sonde in diversi punti del sistema emantenuti sotto controllo. Ad esempio, sono controllati latemperatura del materiale trattato, la temperatura dell’a-ria, il contenuto di ossigeno nell’aria ricircolata, la pres-sione e la portata dell’aria.Ciascun tunnel è utilizzato indipendentemente dal funziona-mento degli altri e ciò consente di seguire il corretto anda-mento del processo per ogni ciclo e di documentarlo con lamemorizzazione nel computer dei parametri di maggiorinteresse relativi a ciascun “batch” di materiale trattato.Per ottenere l’abbattimento degli odori, l’aria di scaricodei tunnel, miscelata con il flusso proveniente dalle altrearee dell’impianto, è trattata in un biofiltro. La biofiltrazio-ne risulta molto vantaggiosa per il controllo degli odoriperchè i gas maleodoranti, assorbiti dall’umidità superfi-ciale della massa legnosa filtrante, sono rapidamentesmaltiti per digestione biologica. Il sistema centralizzato di controllo presidia anche la fasedi biofiltrazione, che è preceduta dal lavaggio del flussod’aria mediante uno scrubber. L’acqua nebulizzata nelloscrubber porta praticamente a saturazione il flusso d’ariatrattato ed effettua un primo abbattimento degli odori edelle polveri trascinate.In questo impianto la scarsa disponibilità di spazio haindotto i progettisti a realizzare il biofiltro sopra allacopertura dei tunnel di compostaggio.

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Piossasco (TO) 30

ANNO 2002

COMMITTENTE COVAR 14

UTILIZZATORE COVAR 14

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE, TRITURAZIONE E PRESSATURA IN BALLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI SECCHI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 7.500 T/ANNO

Obiettivo dell’impianto è laselezione di rifiuti riciclabili secchiderivanti sia dalla raccoltadifferenziata dei rifiuti solidi urbaniche da attività commerciali,artigianali ed industriali.

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Obiettivo dell’impianto è la selezione dirifiuti riciclabili secchi derivanti dalla rac-colta differenziata dei rifiuti solidi urba-ni, nonché di rifiuti provenienti da atti-vità commerciali, artigianali ed indu-striali.È presente inoltre un trituratore, del tipobirotore a coltelli, per la triturazione dirifiuti ingombranti, che possono essereinviati, mediante un trasportatore, acontainer scarrabili serviti, a turno, daun trasportatore reversibile.Un altro trasportatore alimenta la stazio-ne di cernita manuale. In questa sala glioperatori selezionano i rifiuti trasportatidal nastro di cernita che attraversa la sala

stessa.Possono essere separati fino a cinque mate-

riali diversi che sono stoccati in bunker sotto-stanti la sala di cernita, da dove possono

essere spinti, mediante pala meccanica, sull’a-limentatore a pavimento della pressa.

La pressa è del tipo continuo a canale, con siste-ma automatico di legatura delle balle. Le ballesono movimentate mediante un carrello elevatore.

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La pressa può inoltre essere alimentata direttamen-te con materiali che non richiedono di essere sele-zionati. Ciò si ottiene spingendo questi materialisull’alimentatore della pressa, operando con lapala meccanica sul lato opposto dell’alimentatorerispetto alla sala di cernita manuale.All’estremità di scarico del trasportatore di cernitasi trova un separatore magnetico a nastro, chesepara i metalli ferrosi magnetici, mentre il flussorimanente è convogliato verso un container scarra-bile mediante un trasportatore a nastro.Per questo impianto Ecomaster è incaricata di rea-lizzare non solo la parte elettromeccanica maanche gli edifici e le opere civili complementari.

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Lugo di Ravenna 31

ANNO 2002

COMMITTENTE MONTICAVA STRADE Srl

UTILIZZATORE GRUPPO HERA SpA

TIPO DI IMPIANTO RAFFINAZIONE COMPOST

MATERIALE TRATTATO COMPOST GREZZO STABILIZZATO

CAPACITÀ 25 T/ORA

Questa linea di raffinazione compost ècompresa nell’impianto dicompostaggio rifiuti che il committenteha realizzato a Lugo di Ravenna.

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Questa linea di raffinazione del compost ècompresa nell’impianto di compostaggio rifiu-ti che il committente ha realizzato a Lugo diRavenna. Il compost stabilizzato è caricato nell’alimen-tatore della linea che, oltre a consentire uncerto polmonamento del materiale, è dotatodi un sistema di dosatura costituito da duerotori oscillanti.Un trasportatore a nastro raccoglie il mate-riale scaricato dall’alimentatore e lo sollevafino alla bocca di carico di un vaglio rotante.Il vaglio è del tipo a doppio stadio, cioè dota-to di due serie di pannelli vaglianti aventi foridi dimensioni diverse.

Il primo materiale di sottovaglio, quello di mino-re pezzatura, è raccolto da un trasportatore inte-

grato nel vaglio e portato a un separatore a lettofluido per la separazione degli inerti.

In questa macchina i materiali inerti, quali vetro esassi, sono separati balisticamente dal compost grazie

al movimento di oscillazione del piano di separazione ealla fluidificazione del materiale. La fluidificazione è otte-nuta con aria insufflata dal basso attraverso dei fori chesi trovano sulla tavola oscillante del separatore.

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Un sistema di depolverazione, comprendente, oltre alventilatore di aspirazione, un ciclone e un filtro a mani-che installati in serie, provvede ad aspirare e a filtrarel’aria polverosa che si libera sopra la tavola del separa-tore a letto fluido.Due trasportatori a nastro raccolgono il compost raffina-to e gli inerti in uscita dal separatore a letto fluido. Altridue trasportatori sono utilizzati per convogliare nellerelative aree di raccolta sia il materiale di grande pez-zatura che quello di pezzatura intermedia separati dalvaglio rotante.È previsto che il materiale di pezzatura intermedia possaessere riciclato nel processo di compostaggio, mentrequello di maggior pezzatura è costituito prevalentementeda scarti.

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Massafra (TA) 32

L'impianto è stato progettato in base alleindicazioni tecniche riportate nel Decreto n. 296/2002 del Commissario Delegato perl'Emergenza Ambientale della Regione Puglia.

ANNO 2002

PROPRIETARIO COMUNE DI MASSAFRA

CONCESSIONARIO CISA SpA

TIPO DI IMPIANTO BIOSTABILIZZAZIONE IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 110.000 T/ANNO

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I rifiuti urbani vengono inizialmente trattati daun trituratore a bassa velocità di rotazione,che è alimentato mediante un trasportatorecon tappeto in gomma trainato da catene. Iltrituratore viene caricato direttamente dauna pala meccanica dopo la separazionedi eventuali rifiuti non trattabili dalla linea.

Dopo la separazione dei ferrosi, i rifiuti tritu-rati sono trasferiti nella sezione di biostabi-lizzazione da un trasportatore a nastro.Un’altra pala meccanica provvede al riempi-mento delle biocelle che sono costituite dacamere in calcestruzzo armato. Ciascunacella ha la forma di un tunnel cieco ed è dota-ta di un sistema di ventilazione forzata inte-grato nel pavimento.

Una volta caricata la biocella, si chiude il porto-ne scorrevole che assicura la tenuta, evitando così

la dispersione di odori.

L’aria di processo viene insufflata attraverso il pavi-mento ed è in parte ricircolata nella stessa biocella.

L’aria di scarico viene avviata alla biofiltrazione per ilcontrollo degli odori. Attraverso il biofiltro viene quin-di evacuata, sotto forma di vapore acqueo, l’acqua ineccesso presente nei rifiuti.

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Per assicurarne il funzionamento ottimale, il biofiltro è dota-to di un umidificatore dell’aria in ingresso e di un sistemadi umidificazione superficiale della massa biofiltrante.

Una volta completato il processo, che è completamentecomputerizzato, il materiale viene estratto dalla biocellae trasferito mediante dei trasportatori nel capannone diselezione, dove viene vagliato da un vaglio a tamburorotante.

La frazione di sottovaglio viene rinviata nel capannonedi maturazione per completare il processo di stabilizza-zione in un cumulo statico. Il materiale viene impilato suun pavimento dotato di sistema di ventilazione forzatasimile a quello delle biocelle. Prima dell’inizio di questosecondo ciclo di biostabilizzazione, il materiale vieneumidificato per favorire lo sviluppo biologico.

Si evidenzia che le due fasi di trattamento biologicohanno finalità diverse: nel primo trattamento (biocelle) èprioritario l’essiccamento, mentre nel secondo (matura-zione) è importante mantenere un’umidità ottimale perconsentire una maggiore stabilizzazione.

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Massafra (TA) 33

L'impianto è stato progettato in basealle indicazioni tecniche riportate nelDecreto n. 296/2002 del CommissarioDelegato per l'Emergenza Ambientaledella Regione Puglia.

ANNO 2002

PROPRIETARIO COMUNE DI MASSAFRA

CONCESSIONARIO CISA SpA

TIPO DI IMPIANTO PRODUZIONE CDR ADDENSATO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 110.000 T/ANNO

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Questa linea serve al trattamento della fra-

zione secca generata nella sezione di tritu-

razione, di essiccamento biologico e di

vagliatura dei rifiuti urbani.

Un separatore magnetico separa i metalli

ferrosi e, successivamente, un separatore

balistico provvede a separare una frazione

ad elevato contenuto di inerti dal flusso desti-

nato alla produzione di CDR.

Il separatore balistico, a doppio stadio, è

dotato di elementi oscillanti inclinati che fanno

avanzare la frazione leggera. Questo flusso, ad

elevato contenuto di materiali combustibili, viene

successivamente trattato da due trituratori secon-

dari installati in parallelo.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

I trituratori sono del tipo monorotore a bassa velocità di

rotazione, con griglia di controllo della pezzatura.

Un altro separatore magnetico attrae ulteriori materiali

ferrosi liberati dal processo di triturazione prima dell’a-

limentazione delle addensatrici del CDR.

Le due addensatrici, del tipo a trafila piana, lavorano

in parallelo. I rulli di pressione forzano il CDR attraver-

so i fori della trafila e ciò consente di ottenere sia l’ad-

densamento del materiale che un completo controllo

della pezzatura.

Il CDR addensato viene trasportato, con dei trasporta-

tori, ad un sistema di carico automatico di container

scarrabili, con i quali il combustibile viene trasferito nel-

l’adiacente impianto di combustione e produzione di

energia elettrica.

MAGNETE SEPARATORE BALISTICO

FERROSI SCARTI PESANTI

CDR ADDENSATO

FERROSI

FRAZIONE SECCA

ADDENSATRICI

TRITURATORI SECONDARI

MAGNETE

Mas

safr

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A)

33

© 2

008

ECO

MA

STER

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S. Nazzaro Sesia (NO) 34

L’aria aspirata da un reparto dicompostaggio di rifiuti organici e fanghiviene convogliata all'impianto dibiofiltrazione, dove gli odori sono controllatiprima dello scarico in atmosfera.

ANNO 2003

COMMITTENTE AGRITER Srl

UTILIZZATORE AGRITER Srl

TIPO DI IMPIANTO BIOFILTRAZIONE ARIA DA IMPIANTO COMPOSTAGGIO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI, RIFIUTI VERDI E FANGHI

CAPACITÀ 94.500 MC/ORA

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La biofiltrazione è un processo biologico moltoefficiente per controllare gli odori prodotti dalladegradazione biologica della sostanza organi-ca (compostaggio).Il processo comprende due fasi: inizialmente igas maleodoranti vengono assorbiti dall’umi-dità superficiale della massa biofiltrante e suc-cessivamente sono digeriti dall’attività biologi-ca sviluppatasi spontaneamente sulla massastessa. Sia il processo di assorbimento dei gas chequello di digestione avvengono in presenza diacqua e quindi è fondamentale assicurare uncerto contenuto di umidità della massa filtrante,che è costituita da chips di legno. Sulla superficie

dei chips si forma una pellicola acquosa (biofilm)nella quale avviene l’intero processo.

Un ventilatore centrifugo situato all’esterno aspira l’a-ria esausta attraverso una condotta installata a soffitto

nel reparto di compostaggio. L'aria aspirata vieneinsufflata in un umidificatore, che è integrato nella

costruzione in calcestruzzo armato contenente la massabiofiltrante.

L’azione di aspirazione del ventilatore consente di con-trollare la fuoriuscita di odori dal capannone di compo-staggio e, nel contempo, assicura il ricambio d’aria nelreparto.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Il ventilatore è dotato di una serranda motorizzata che vienechiusa per ridurre la potenza assorbita durante la fase diavviamento. Una volta avviata la macchina, la serranda siapre automaticamente.Il pavimento del biofiltro è costituito da plotte prefabbricatein calcestruzzo armato aventi una resistenza strutturale suffi-ciente a sostenere il carico di una pala gommata; ciò rendeagevole la manutenzione del biofiltro. Le plotte sono forateper consentire il passaggio dell’aria che sale dal plenum sot-tostante.Per poter meglio controllare l’umidità della massa, è previ-sto anche un sistema di umidificazione superficiale del bio-filtro mediante getti d’acqua.

S. NA

ZZAR

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O) 3

4

© 2

008

ECO

MA

STER

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Massafra (TA) 35

Per questo impianto, Ecomaster ha svoltoil progetto del sistema generale ditrattamento, seguito alcuni acquisti ed assistito il Committente durantel’installazione e l’avviamento.

ANNO 2003

COMMITTENTE CISA SpA

UTILIZZATORE CISA SpA

TIPO DI IMPIANTO PRODUZIONE CDR ADDENSATO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 93.600 T/ANNO

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Questo impianto tratta rifiuti speciali non peri-colosi e la frazione secca prodotta con rifiu-ti solidi urbani.

Il materiale è inizialmente trattato da un tri-turatore a bassa velocità di rotazione, che ècaricato direttamente mediante pala mecca-nica dopo la separazione di eventuali rifiu-ti non trattabili dalla linea.

Un separatore magnetico separa i metalliferrosi. Successivamente, due separatoribalistici provvedono a separare una frazionead elevato contenuto di inerti dal flusso desti-nato alla produzione di CDR.

È possibile bypassare i due separatori balisticinel caso il materiale sia privo di inerti.

Ciascun separatore balistico, del tipo a doppiostadio, è dotato di elementi oscillanti inclinati che

fanno avanzare la frazione leggera.

Questo flusso, ad elevato contenuto di materiali com-bustibili, viene successivamente trattato da due tritura-tori secondari installati in parallelo.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

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I trituratori sono del tipo monorotore a bassa velocità dirotazione, con griglia di controllo della pezzatura.

Prima dell’addensamento, è prevista un’ulteriore sepa-razione dei metalli ferrosi che possono eveltualmenteessere liberati durante la triturazione secondaria.

Le quattro addensatrici, del tipo a trafila piana, lavora-no in parallelo. I rulli di pressione forzano il CDR attra-verso i fori della trafila, ciò consente di ottenere sial’addensamento del materiale che un completo control-lo della pezzatura.

Il CDR addensato viene trasportato mediante dei tra-sportatori ad un sistema di carico degli automezzi concui il combustibile viene trasferito in un vicino impiantodi combustione e produzione di energia elettrica.

L’impianto consente anche di addensare CDR finito,conferito in balle.

MA

SSA

FRA

(TA

) 35

TRITURATOREPRIMARIO

TRITURATORISECONDARI

CDRIN BALLE

CDRADDENSATOFERROSI

FERROSI

RIFIUTISPECIALI

SCARTIPESANTI

MAGNETISECONDARI

ADDENSATRICI

MAGNETEPRIMARIO

SEPARATORIBALISTICI

© 2

008

ECO

MA

STER

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S. Agata Bolognese (BO) 36

NUOVA GEOVIS utilizzerà questoavanzato impianto di compostaggiocomprendente dodici biocelle perstabilizzare la frazione organica dei rifiuti.

ANNO 2003

COMMITTENTE UNIECO Scrl

UTILIZZATORE NUOVA GEOVIS SpA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO ORGANICO DA RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 70.000 T/ANNO

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L’impianto di compostaggio viene alimenta-tato con la frazione organica di sottovagliogenerata dalla selezione meccanica di rifiu-ti solidi urbani misti.

Una pala meccanica provvede al riempi-mento delle biocelle che sono costituite dacamere in calcestruzzo armato. Ciascunacella ha la forma di un tunnel cieco ed èdotata di un sistema di ventilazione forzataintegrato nel pavimento.

Una volta riempita la biocella, si chiude il por-tone scorrevole che assicura la tenuta, evitan-

do così la dispersione di odori.

L’aria di processo viene insufflata attraverso ilpavimento ed è in parte ricircolata nella stessa

biocella. L’aria di scarico viene avviata alla biofil-trazione per il controllo degli odori assieme ad un

flusso d’aria aspirato da altri reparti.

Il processo di compostaggio è completamente compu-

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

terizzato ed è basato su numerosi sensori che rilevanoi vari parametri di processo (temperatura compost,pressione aria, temperatura aria, contenuto di ossigenonell’aria, etc.). I dati rilevati vengono elaborati dal com-puter per effettuare la regolazione del sistema in fun-zione dell’andamento del processo in ciascuna delledodici biocelle.

Il software di acquisizione ed elaborazione dati, svi-luppato da Ecomaster, è personalizzato per l’impiantospecifico e consente di regolare il processo di compo-staggio e biofiltrazione al variare dei parametri opera-tivi. La flessibilità del software consente di far fronte adampie variazioni delle caratteristiche qualitative deirifiuti trattati e di adattare il funzionamento alle condi-zioni ambientali.

Per assicurarne il funzionamento ottimale, il biofiltro èdotato di un umidificatore dell’aria in ingresso e di unsistema di umidificazione superficiale della massa bio-filtrante.

Una volta completato il processo di compostaggio, ilmateriale viene estratto dalla biocella mediante palameccanica. La biocella viene così resa disponibile peril trattamento di altro materiale.

S. AG

ATA B

OLOG

NESE

(BO) 3

6

ARIAESAUSTA

COMPOSTGRIGIO

ORGANICODA RSU

ARIADEPURATA

BIOCELLE VENTILATORE

BIOFILTRO

UMIDIFICATORE

© 2

008

ECO

MA

STER

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Ceresara (MN) 37

Ecomaster ha sviluppato il progetto per laristrutturazione di questo impianto ditrattamento RSU per la produzione diCDR e compost grigio realizzato daun'altra azienda alla fine degli anni ’70.

ANNO 2003

COMMITTENTE S.I.E.M. SOCIETÀ INTERCOMUNALE ECOLOGICA MANTOVANA SpA

UTILIZZATORE S.I.E.M. SOCIETÀ INTERCOMUNALE ECOLOGICA MANTOVANA SpA

TIPO DI IMPIANTO PROGETTAZIONE RISTRUTTURAZIONE IMPIANTO COMPOST - CDR

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 80.000 T/ANNO

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Un trituratore primario, del tipo a due rotori lenti azionati idrau-licamente, è alimentato con rifiuti urbani misti mediante un car-

roponte dotato di benna idraulica.

Il materiale in uscita dal trituratore viene trattato da unvaglio a tamburo rotante che separa due frazioni di

diversa pezzatura.

La frazione di sottovaglio, ad elevato contenuto disostanza organica, è compostata in un capanno-ne dotato di pavimento con sistema di ventilazio-ne forzata integrata nello stesso.

Una volta completato il processo di compo-staggio ed effettuata la vagliatura, si prov-vede alla separazione dei materiali inertidal compost utilizzando due separatori aletto fluido con tavola oscillante.

La frazione di sopravaglio prodotta dalvaglio è invece trattata da un separatoremagnetico e da un separatore ad induzioneper la separazione dei metalli ferrosi e nonferrosi e viene quindi inviata al trituratoresecondario.

Una addensatrice dotata di trafila pianaviene utilizzata per produrre CDR addensato.

I rulli di pressione dell’addensatrice forzano ilCDR attraverso i fori della trafila, ciò consente

di ottenere sia l’addensamento del materialeche un completo controllo della pezzatura.

Nel caso venisse richiesta la produzione di CDR"fluff", cioè non addensato, è possibile attivare

un sistema di by-pass dell’addensatrice.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Il CDR prodotto in questo impianto viene utilizzato perla produzione di energia in impianti industriali di com-bustione.

Il progetto di ristrutturazione eseguito da Ecomaster,che ha interessato parte del ciclo tecnologico sopradescritto, comprende anche la realizzazione di unnuovo biofiltro di controllo degli odori e delle polveri.

CERE

SARA

(M

N)

37

ADDENSATRICE

VAGLIOROTANTE

CDRADDENSATO

SCARTIPESANTI

SCARTILEGGERI

RSU

CDRFLUFF

COMPOST

METALLI

TRITURATORESECONDARIO

SEPARATORIMETALLI

VAGLIO

SEPARATORIINERTI

TRITURATOREPRIMARIO

COMPOSTAGGIO

© 2

008

ECO

MA

STER

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Pieve di Coriano (MN) 38

Ecomaster ha sviluppato il progetto per laristrutturazione di questo impianto ditrattamento RSU per la produzione di CDRe compost grigio realizzato da un'altraazienda alla fine degli anni ’70.

ANNO 2003

COMMITTENTE S.I.E.M. SOCIETÀ INTERCOMUNALE ECOLOGICA MANTOVANA SpA

UTILIZZATORE S.I.E.M. SOCIETÀ INTERCOMUNALE ECOLOGICA MANTOVANA SpA

TIPO DI IMPIANTO PROGETTAZIONE RISTRUTTURAZIONE IMPIANTO COMPOST - CDR

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 80.000 T/ANNO

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Un trituratore primario, del tipo a due rotorilenti azionati idraulicamente, è alimentatocon rififuti urbani misti mediante un carro-ponte dotato di benna idraulica.

Il materiale in uscita dal trituratore vienetrattato da un vaglio a tamburo rotante chesepara due frazioni di diversa pezzatura.

La frazione di sottovaglio, ad elevato conte-nuto di sostanza organica, è compostata inun capannone dotato di pavimento con siste-

ma di ventilazione forzata integrata nello stes-so.

Una volta completato il processo di compostag-gio ed effettuata la vagliatura, si provvede alla

separazione dei materiali inerti dal compost utiliz-zando un separatore a letto fluido con tavola oscil-

lante.

La frazione di sopravaglio prodotta dal vaglio vieneinvece trattata da un separatore magnetico e ad un

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

separatore ad induzione per la separazione dei metal-li ferrosi e non ferrosi e quindi inviata al trituratoresecondario.

Una addensatrice dotata di trafila piana viene utilizza-ta per produrre CDR addensato.

I rulli di pressione dell’addensatrice forzano il CDRattraverso i fori della trafila, ciò consente di ottenere sial’addensamento del materiale che un completo control-lo della pezzatura.

Nel caso venisse richiesta la produzione di CDR "fluff",cioè non addensato, è possibile attivare un sistema diby-pass dell’addensatrice.

Il CDR prodotto in questo impianto viene utilizzato perla produzione di energia in impianti industriali di com-bustione.

Il progetto di ristrutturazione eseguito da Ecomaster,che ha interessato parte del ciclo tecnologico sopradescritto, comprende anche la realizzazione di unnuovo biofiltro di controllo degli odori e delle polveri.

ADDENSATRICE

VAGLIOROTANTE

CDRADDENSATO

SCARTIPESANTI

SCARTILEGGERI

RSU

CDRFLUFF

COMPOST

METALLI

TRITURATORESECONDARIO

SEPARATORIMETALLI

VAGLIO

SEPARATORIINERTI

TRITURATOREPRIMARIO

COMPOSTAGGIO

PIEVE

DI C

ORIA

NO (M

N) 38

© 2

008

ECO

MA

STER

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Carpi (MO) 39

Sedici biocelle sono il cuore diquesto impianto di compostaggioper rifiuti organici provenienti dallaraccolta differenziata.

ANNO 2003

COMMITTENTE AIMAG SpA

UTILIZZATORE AIMAG SpA

TIPO DI IMPIANTO RICEVIMENTO, MISCELAZIONE E COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 60.000 T/ANNO

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Per il compostaggio dei rifiuti organici prove-nienti dalla raccolta differenziata è indispen-sabile che questi vengano miscelati con unacerta quantità di materiale strutturale legno-so che ha la funzione di assicurare la per-meabilità all’aria della miscela.

La miscela da sottoporre al trattamento bio-logico viene preparata da un miscelatore(pre-esistente) che viene alimentato median-te due alimentatori indipendenti, uno per irifiuti organici e l’altro per il materiale strut-turale (vergine o di riciclo).

Un sistema di trasportatori porta la miscelapresso le biocelle che vengono riempite con la

pala meccanica.

Le biocelle sono costituite da camere in calce-struzzo armato. Ciascuna cella ha la forma di un

tunnel cieco ed è dotata di un sistema di ventila-zione forzata integrato nel pavimento.

Una volta caricata la biocella, si chiude il portonescorrevole che assicura la tenuta, evitando così ladispersione di odori.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

L’aria di processo viene insufflata attraverso il pavi-mento ed è in parte ricircolata nella stessa biocella.L’aria di scarico viene avviata alla biofiltrazione per ilcontrollo degli odori.

Per assicurarne il funzionamento ottimale, il biofiltro èdotato di un umidificatore dell’aria in ingresso e di unsistema di umidificazione superficiale della massa bio-filtrante.

Una volta completato il processo biologico, il materialeviene scaricato dalla biocella e trasferito al sistema diraffinazione (pre-esistente).

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RPI

(MO

) 39

VENTILATORE

STRUTTURALE COMPOSTARIA

DEPURATA

ORGANICOARIA

ESAUSTA

UMIDIFICATOREBIOCELLEMISCELATORE BIOFILTRO

© 2

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ECO

MA

STER

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Guanzate (CO) 40

La bioconversione aerobica di biomasse selezionate alla fonte realizzatain questo impianto è intesa alla produzione di ammendanti e/ofertilizzanti organici per applicazioni agronomiche corrispondenti aglistandard di cui alla Legge 748/84 - "Nuove norme sui fertilizzanti" ecome tali liberamente commercializzabili ed impiegabili in tutti i settoriagricoli, vivaistici, paesaggistici, ecc.

ANNO 2004

PROPRIETARIO ECONORD SpA

CONCESSIONARIO ECONORD SpA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI

CAPACITÀ 15.000 T/ANNO

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Ecomaster ha progettato e realizzato “chiaviin mano” il sistema di trattamento biologicoche è integrato da apparecchiature di trat-tamento meccanico acquisite diretta-mente dal Committente.

Le diverse tipologie dei rifiuti conferiti ed ilmateriale di ricircolo sono miscelate nell’a-rea antistante le biocelle utilizzando la palagommata, con un rapporto volumetrico cheè variabile in funzione delle caratteristichedei materiali.

La prima fase del processo di compostaggioavviene all’interno di cinque biocelle a tenu-ta d’aria realizzate in calcestruzzo armato.All’interno delle biocelle il materiale viene sot-toposto alla fase di biossidazione esotermica,

in modo da avviare la degradazione dellamateria organica.

L’aria di processo viene insufflata nel materialedal basso attraverso il pavimento, che è dotato di

un sistema di distribuzione integrato nel getto dicalcestruzzo armato che forma il pavimento stesso.

La stessa aria è ripresa per essere ricircolata nellamassa finché il suo tenore di ossigeno è sufficiente.

Dopo il trattamento in biocella, il materiale è trasferito

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

con pala gommata nell’area di prima maturazione,dove continua il processo di stabilizzazione. L’area dimaturazione è dotata di un pavimento aerato simile aquello delle biocelle.

Un ventilatore provvede ad insufflare l’aria di processosotto i cumuli prelevandola dall’interno del fabbricato.Per mezzo di serrande manuali, è possibile regolare ladistribuzione dell'aria nei settori di platea aerata inte-ressati dal processo.

Dopo la raffinazione, il materiale di sottovaglio è tra-sferito con pala gommata nell’area di seconda matura-zione, dove continua il processo di stabilizzazione.

Anche l'area di seconda maturazione è dotata di una pla-tea aerata, uguale a quella della prima maturazione.

Lo scarico dell’aria di processo dalle biocelle avvienemediante una condotta che porta l’aria allo scrubber epoi al biofiltro. Una serie di serrande servocomandateregola la quantità di aria da estrarre da ogni biocellain funzione della pressione negativa misurata all’inter-no della stessa.

Il cuore del sistema è costituito dal software di control-lo che crea il collegamento tra l’operatore e le macchi-ne. Il sistema di regolazione e di acquisizione dei datidi processo consente la lettura dei dati rilevati, lagestione delle informazioni storiche e l’analisi dellegrandezze rilevate.

Gua

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40

STRUTTURALE RICIRCOLO

SCARTI

COMPOST

ORGANICOTRITURAZIONEMISCELAZIONE

BIOCELLE

PRIMAMATURAZIONE

RAFFINAZIONE

SECONDAMATURAZIONE

© 2

008

ECO

MA

STER

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Porto Torres (SS) 41

Ecomaster ha realizzato un impianto per l’essiccamento termicodi fanghi derivanti dalla depurazione delle acque di scarico. I lavori, realizzati ”chiavi in mano”, comprendono laprogettazione esecutiva e la costruzione delle opere civili edelettromeccaniche.

ANNO 2004

COMMITTENTE ASI CONSORZIO PER L’AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE E UTILIZZATORE SASSARI - PORTO TORRES - ALGHERO

TIPO DI IMPIANTO ESSICCAMENTO TERMICO

MATERIALE TRATTATO FANGHI DA DEPURAZIONE

CAPACITÀ 35.000 T/ANNO

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I fanghi sono conferiti dagli automezzidirettamente in una tramoggia diricevimento e stoccaggio, dalla qualesono estratti ed inviati al sistema dialimentazione della l inea diessiccamento. L’essiccatore è costituitoda un mantello cilindrico a doppiaparete riscaldato con olio diatermico,all’interno del quale agisce un rotoreche imprime al materiale trattato unaspinta centrifuga radiale perassicurare il contatto con la superficieriscaldata.

Il fango, una volta essiccato, assume unaconsistenza pulverulenta ed è trascinato

dalla corrente gassosa che attraversal’essiccatore è successivamente separato in

un ciclone seguito da un filtro a maniche.

L’energia termica necessaria perl’evaporazione dell’acqua è fornita mediante

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

una caldaia in cui l’olio diatermico è riscaldatoutilizzando olio combustibile.

Per evitare la condensazione del vapore acqueoall’interno del circuito, le tubazioni, il ciclone edil f i l tro sono isolati termicamente con unrivestimento esterno. A valle del filtro sonopresenti un condensatore ed uno scambiatore dicalore. I l condensato prodotto è inviatoall’impianto di depurazione acque, mentre ilflusso aeriforme ritorna all’essiccatore.

Una serie di trasportatori a coclea raccoglie ilfango estratto dal ciclone e dal filtro e lotrasporta nei cassoni scarrabili di raccolta. Unadelle coclee è raffreddata ad acqua per ridurrela temperatura del materiale.

Il ventilatore di processo provvede a vincere leperdite di carico del circuito e a ricircolare ilf lusso gassoso nello stesso. È previsto unospurgo che è inviato nella caldaia dove icomposti organici sono eliminati.

L’impianto comprende i necessari dispositivi disicurezza ed è certificato secondo le normeATEX.

L’essiccamento del fango riduce drasticamente lasua massa e ciò consente dei notevoli risparminello smaltimento del materiale in discarica.Inoltre il potere calorifico del fango essiccato èsufficientemente elevato per un suo eventualeutilizzo come combustibile solido alternativo.L’energia prodotta in questo modo, derivandoesclusivamente da biomassa essiccata, èclassificabile come energia rinnovabile.Po

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ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Regione Puglia 42

CO.GE.AM. è il consorzio stabile di imprese formato da CISA SpA, MARCEGAGLIA SpA edECOMASTER ATZWANGER. Su incarico di CO.GE.AM., che ha partecipato in raggruppamento temporaneo con altre imprese del settore alle varie gare bandite dalCommissario delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Puglia, Ecomaster ha eseguitola progettazione delle opere elettromeccaniche di un sistema integrato di impianti di trattamentobio-meccanico dei rifiuti urbani.

ANNO 2004

COMMITTENTE CO.GE.AM. CONSORZIO STABILE DI IMPRESE

TIPO DI IMPIANTO SISTEMA REGIONALE DI IMPIANTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI

CAPACITÀ 1.000.000 T/ANNO

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ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

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Notaresco (TE) 43

SOGESA SpA ha aggiudicato ad ECOMASTER ATZWANGER la progettazione e la realizzazione delle opere elettromeccanichedi un sistema di compostaggio basato sulla tecnologia del cumulostatico aerato.

ANNO 2005

COMMITTENTE SOGESA SpA

UTILIZZATORE SOGESA SpA

TIPO DI IMPIANTO COMPOSTAGGIO SU PLATEA AERATA

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI

CAPACITÀ 62.000 T/ANNO

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Sesto Fiorentino (FI) 44

QUADRIFOGLIO SpA, che svolge servizi ambientali nell’areafiorentina, ha aggiudicato il contratto per i lavori diprogettazione e costruzione di un impianto di compostaggio inbiocelle, con sistema di trattamento aria e raffinazione compost,al raggruppamento temporaneo di imprese composto daUNIECO Soc. Coop. ed ECOMASTER ATZWANGER.

ANNO 2005

COMMITTENTE QUADRIFOGLIO SERVIZI AMBIENTALI AREA FIORENTINA SpA

UTILIZZATORE QUADRIFOGLIO SERVIZI AMBIENTALI AREA FIORENTINA SpA

PARTNER UNIECO Soc. Coop.

TIPO DI IMPIANTO RAFFINAZIONE COMPOST

MATERIALE TRATTATO ORGANICO DA RIFIUTI URBANI MISTI E DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 70.000 T/ANNO

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L’impianto di trattamento rifiuti organici,realizzato a Sesto Fiorentino dalraggruppamento temporaneo d’impreseEcomaster-Unieco, impiega il processo dicompostaggio in biocelle.L’opera ha due diverse finalità:– Trattamento dei rifiuti organici derivantidalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani(FORSU) miscelati con rifiuti verdi;– Stabilizzazione della frazione organicaprodotta mediante la selezione meccanica(vagliatura) dei rifiuti urbani indifferenziati.La qualità dei rifiuti trattati è determinanteper la caratterizzazione dei prodotti delprocesso, infatti soltanto trattando unamiscela di materiali incontaminati è possibileottenere un compost che soddisfi le specifiche

richieste per il suo utilizzo in agricoltura.Il trattamento della frazione organica derivante

da rifiuti indifferenziati consente di produrre unmateriale stabilizzato (FOS - Frazione Organica

Stabilizzata) che, in funzione delle normeapplicabili, può trovare un utilizzo soltanto in casi

particolari, ad esempio in discarica come materialedi copertura.L’impianto consiste sostanzialmente dei seguentisistemi:– Sistema di compostaggio costituito da 14 biocelle; – Sistema di trattamento degli odori a serviziodell’intero complesso produttivo.Le biocelle sono dei reattori a forma di parallelepipedoin calcestruzzo armato che vengono caricati con la palameccanica. Una volta completato il trattamentobiologico, lo svuotamento avviene ancora mediantepala meccanica. Le biocelle sono completamente isolatedagli altri comparti produttivi mediante dei portoni ascorrimento che assicurano il contenimento dei prodottigassosi del processo. Il materiale proveniente dallaselezione meccanica dei rifiuti misti (prodotto in unaltro reparto escluso dal presente progetto) è caricatonelle biocelle senza alcun pretrattamento, mentre irifiuti organici sono miscelati con i rifiuti verditriturati. La miscelazione dei rifiuti organici con delmateriale strutturale è un’operazione fondamentaleperché la presenza del materiale legnoso neirifiuti verdi assicura la permeabilità all’aria dellamiscela. Il pavimento delle biocelle è costituitoda una platea areata con un sistema ditubazioni ed ugelli di distribuzione dell’ariaannegato nel getto del pavimento stesso.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Per ciascuna biocella, un ventilatore provvede adimmettere nel pavimento l’aria di processo che, graziead un sistema di tre serrande automatiche, può esserecostituita da uno dei tre seguenti aeriformi:– Aria fresca aspirata dall’ambiente di movimentazionedei materiali situato di fronte alle biocelle;– Aria aspirata dall’interno della stessa biocella;– Miscela dei due flussi sopra menzionati, dosati nelrapporto da 0% a 100%.Il controllo dei vari flussi d’aria (aria fresca, aria diricircolo ed aria di scarico) è effettuato mediante treserrande dotate di servomotore elettrico.Il processo di conversione biologica aerobica(compostaggio) è assistito da un sistema di controllocomputerizzato (PLC) basato su di una logica “fuzzy”,cioè indefinita, che consente di mantenere lo sviluppodel processo nel campo dei parametri prefissati.Sono controllate numerose variabili di processo, qualiad esempio: temperatura del materiale trattato,pressione e temperatura dell’aria insufflata, pressioneall’interno della biocella. Inoltre è rilevata laconcentrazione di ossigeno presente nell’aria insufflatain ciascuna biocella.Il processo realizzato nelle biocelle, che ha una duratadi 2 - 3 settimane, è suddiviso in varie fasi successive:riscaldamento, igienizzazione, stabilizzazione eraffreddamento.Un sistema di acquisizione e visualizzazione deiparametri di processo consente di verificare in temporeale il corretto andamento dello stesso. Tutti i valoririlevati sono memorizzati e possono essere utilizzati perla rappresentazione grafica dell’andamento dei variparametri.Le 14 biocelle sono dedicate ai due diversi materiali iningresso (rifiuti misti e FORSU miscelato con rifiuti verdi)in funzione delle quantità che devono essere trattate. Idue materiali sono mantenuti sempre segregati unodall’altro per prevenire la contaminazione delmateriale destinato alla produzione di compost per usoagicolo.L’impianto comprende un sistema di raccolta deipercolati che sono filtrati e riciclati nel processomediante una serie di tubazioni con nebulizzatoriinstallate a soffitto all‘interno delle biocelle. Il trattamento intensivo nelle biocelle è seguito da unafase di maturazione che prevede il rivoltamento delmateriale.L’impianto di controllo degli odori comprende duediversi sistemi, che sono interconnessi:– L’aria scaricata dalle biocelle è trattata inizialmenteda una batteria di 3 scrubbers a doppio stadio e quindiviene filtrata da un biofiltro;– L’aria proveniente dai reparti con minore carico diodore è invece trattata in una seconda batteria di 5scrubber, anch’essi a doppio stadio.Il progetto è stato realizzato per fasi in modo da evitarela fermata dell’attività produttiva preesistente e ciò hacomportato il superamento di numerose difficoltàorganizzative. Sono stati realizzati in sequenza e messi in funzione iseguenti lotti:– Sistema controllo odori con 3 scrubber e biofiltro;– Prima batteria di 5 biocelle;– Sistema di controllo odori con 5 scrubber;– Seconda batteria di 9 biocelle.

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Sesto Fiorentino (FI) 45

QUADRIFOGLIO SpA, che svolge servizi ambientali nell’areafiorentina, ha aggiudicato il contratto per i lavori diprogettazione e costruzione di un impianto di compostaggio inbiocelle, con sistema di trattamento aria e raffinazione compost,al raggruppamento temporaneo di imprese composto daUNIECO Soc. Coop. ed ECOMASTER ATZWANGER.

ANNO 2005

COMMITTENTE QUADRIFOGLIO SERVIZI AMBIENTALI AREA FIORENTINA SpA

UTILIZZATORE QUADRIFOGLIO SERVIZI AMBIENTALI AREA FIORENTINA SpA

PARTNER UNIECO Soc. Coop.

TIPO DI IMPIANTO RAFFINAZIONE COMPOST

MATERIALE TRATTATO ORGANICO DA RIFIUTI URBANI MISTI E DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 70.000 T/ANNO

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La produzione di compost da utilizzarsi in agricoltura richiede laraffinazione del materiale compostato attraverso un processo

di vagliatura. La finalità del trattamento è di ottenere unprodotto di pezzatura fine, sostanzialmente privo di

materiali contaminanti quali plastica, tessuti, ecc.L’impianto di raffinazione è stato realizzato utilizzandoalcuni macchinari preesistenti, quali un alimentatore eun vaglio rotante.L’alimentatore della linea di raffinazione è caricatocon la pala meccanica ed è seguito da untrasportatore a nastro che provvede a portare ilmateriale da raffinare alla bocca di carico delvaglio primario,Il vaglio, del tipo a tamburo rotante, provvede aseparare due flussi di pezzatura diversa:– Frazione di sottovaglio, con pezzaturainferiore a 50 mm, che viene raccolta da untrasportatore ed avviata alla vagliaturasecondaria;– Frazione di sopravaglio, con pezzaturasuperiore a 50 mm, che è scartata oppureriutilizzata come materiale strutturale.Il vaglio secondario, del tipo “flip flow”, ècostituito da due telai oscillanti collegati traloro in modo elastico. Il movimento dioscillazione comporta l’allentamento e latensione successiva della rete vagliante cheè fissata a entrambe le strutture oscillanti edè realizzata in materiale sintetico.Questo processo di vagliatura provocaciclicamente un’accelerazione delleparticelle di materiale che si trovano soprala rete vagliante, con conseguente maggioreefficienza di vagliatura ed elevata capacità

di trattare materiale ancora umido senzaprovocare l‘intasamento della rete,

Il vaglio oscillante provvede a separare iseguenti due flussi di materiale;

– Frazione di sottovaglio, con pezzatura inferiorea 8 mm, che rappresenta il prodotto compostato e

può essere sottoposto ad un’eventuale ulteriorematurazione prima della commercializzazione,– Frazione di sottovaglio, con pezzatura superiore a8 mm ed inferiore a 50 mm, che può essere utilizzatacome materiale strutturante da miscelare con i rifiuti

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

organici prima del loro trattamento biologico nellebiocelle di compostaggio;Come illustrato nel diagramma del processo, la lineadi raffinazione prevede anche la separazione deimateriali ferrosi magnetici, quali ad esempio chiodi etappi metallici.La linea di raffinazione compost, che ha unapotenzialità di 36 tonnellate all’ora, è predisposta perla successiva installazione di un’apparecchiatura perla separazione degli inerti (vetro, sassi, ecc.), che almomento non risulta necessaria vista l’elevata qualitàdel materiale organico in ingresso all’impianto dicompostaggio.La linea di raffinazione comprende un sistema diaspirazione e filtrazione delle polveri comprendenteun ventilatore centrifugo ed un filtro a maniche conpulizia automatica mediante getti di aria compressa.Dopo la filtrazione delle polveri, l’aria è convogliatanel sistema di controllo degli odori che serve l’interostabilimento.Se

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Parona (PV) 46

Questa commessa comprende la progettazione e la costruzione della quarta linea di trattamento dei rifiuti per la produzione di combustibile dell’impianto “waste-to-energy” di Lomellina Energia.L’opera riguarda l’ampliamento dell’impianto realizzato nel 1999 dalla stessa Ecomaster.

ANNO 2005

COMMITTENTE FOSTER WHEELER ITALIANA SpA

UTILIZZATORE LOMELLINA ENERGIA Srl

TIPO DI IMPIANTO AMPLIAMENTO PRODUZIONE RDF

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI SOLIDI MISTI

CAPACITÀ 380.000 T/ANNO (TOTALE CON PRIMO LOTTO)

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La quarta linea di selezione dei rifiuti, a differenza delle altre trepreesistenti, è dedicata soprattutto al trattamento di rifiuti

speciali, assimilabili a quelli urbani, costituiti prevalentementeda imballaggi industriali, artigianali e commerciali. La

natura voluminosa dei rifiuti ha richiesto l’utilizzo di unparticolare pretrituratore, del tipo a doppio rotore con

velocità di rotazione ridotta, in grado di ridurre lapezzatura dei materiali per facilitare le operazioni diselezione.Dopo la triturazione, i rifiuti sono trattati in unvaglio rotante che provvede a eliminare glieventuali inerti di piccola pezzatura.

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

Successivamente è presente un separatore magneticoper la separazione dei materiali ferrosi ed unseparatore a correnti indotte che provvede a separarei metalli non ferrosi.I rifiuti vengono quindi inviati ad un mulino a martelliad elevata velocità che provvede a ridurre la pezzaturadel combustibile al di sotto del valore richiesto per lacombustione nel sistema a letto fluido.Il materiale triturato è sottoposto all’azione di un altroseparatore magnetico per separare metalli ferrosieventualmente ancora presenti.

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SECONDARY SHREDDER

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Parona (PV) 47

Questa commessa comprende la progettazione e la costruzione della linea di alimentazione della seconda caldaia dell’impianto “waste-to-energy” di Lomellina Energia. L’opera riguarda l’ampliamento dell’impianto realizzato dalla stessa Ecomaster.

ANNO 2005

COMMITTENTE FOSTER WHEELER ITALIANA SpA

UTILIZZATORE LOMELLINA ENERGIA Srl

TIPO DI IMPIANTO ALIMENTAZIONE SECONDA CALDAIA

MATERIALE TRATTATO COMBUSTIBILE DA RIFIUTI

CAPACITÀ 380.000 T/ANNO (TOTALE CON PRIMO LOTTO)

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La linea di alimentazione della seconda caldaia consiste in unaserie di lunghi trasportatori a nastro che collegano l’edificio

ricevimento RDF a quello di stoccaggio situato presso lacaldaia. La flessibilità del sistema permette di ricevere e

stoccare il combustibile in entrambe le aree a secondadelle necessità produttive.

Il funzionamento tipico consiste nel pretrattare ilcombustibile ricevuto nel nuovo edificio ricevimento enell’inviarlo nell’area di stoccaggio, dalla quale ilmateriale è ripreso con la pala meccanica edavviato alla caldaia. Il processo di pretrattamento è sostanzialmentefinalizzato a rimuovere eventuali materiali

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

metallici ancora presenti. Per questo scopo sonoutilizzati un separatore magnetico ed uno a correntiindotte installati in serie.La linea di alimentazione della nuova caldaia, oltre aitrasportatori di sollevamento, comprende anche un sistemache riporta nell’area di stoccaggio RDF il materiale caricatoin eccesso. Questo schema permette di assicurare allacaldaia la disponibilità in qualsiasi momento di tutto ilmateriale che è in grado di utilizzare.Per assicurare la continuità di funzionamento anche in casodi fermata accidentale di una macchina e per consentire losvolgimento delle operazioni di manutenzioneprogrammata, è installata una linea di riserva.

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Marsascala - Malta 48

La raccolta differenziata dei rifiuti urbani riciclabili è uno dei metodiadottati a Malta per ridurre la dipendenza dalla discarica. Questo impianto, cofinanziato dall’Unione Europea, fa parte del sistemaintegrato di trattamento rifiuti realizzato dall’ente governativoWasteServ Malta Ltd.

ANNO 2006-2007

COMMITTENTE WASTESERV MALTA LTD

UTILIZZATORE WASTESERV MALTA LTD

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE E PRESSATURA

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI SECCHI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 23.500 T/ANNO

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L’impianto di selezione dei rifiuti riciclabili èdotato di varie linee che, a seconda del tipodi rifiuti trattati, possono essere combinatetra loro con grande flessibilità. Carta ecartone, misti a bottiglie di plastica e aplastica in film, sono automaticamentevagliati per poi essere sottoposti allaselezione manuale(positiva o negativa),mentre le lattine di acciaio e di alluminiosono automaticamente separate daeventuali scarti non metallici.

Tutti i materiali selezionati possono esserepressati in balle per poter essere esportatinei paesi in cui si trovano le industrie che liriciclano, quali ad esempio cartiere eacciaierie.

La pressa utilizzata nell’impianto, del tipoidraulico a canale continuo, è completamente

automatica e produce delle balle di materiale dielevata densità legate con filo di acciaio. E’

possibile regolare la lunghezza di ciascuna ballain base al tipo di materiale trattato. Questa

macchina è in grado di trattare oltre 30 tonnellateall’ora di carta.

L’impianto èalimentato con lapala meccanica laquale, a seconda delprocesso di selezionerichiesto, carica ilmateriale da trattarein uno dei trealimentatori previsti.Ad esempio carta ecartone, se conferitigià selezionati,possono essereinviati direttamentealla pressa senzache il materialedebba passaresulle linee diselezione.

Le lattinemetalliche,

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

una volta caricate nell’apposito alimentatore che lesolleva fino alla linea di selezione, vengono sottoposteprima all’azione di un magnete, che provvede aseparare i materiali ferrosi magnetici.Successivamente, un separatore a correnti indottesepara automaticamente le lattine di alluminio dagliscarti che rimangono sul trasportatore a nastro evengono raccolti in un contenitore.

Il processo di selezione più complesso è quelloutilizzato per trattare il flusso misto di carta e plastica.Anzitutto un vaglio balistico separa il cartone, cheprocede direttamente verso la pressa. Il materiale dipiù piccola pezzatura prodotto dal vaglio è portatonella cabina di selezione primaria, dove sono separatifino a sei diversi tipi di materiale. Sono previsti seibunker di stoccaggio con fondo mobile azionatoidraulicamente, noto come “walking floor”. I materialistoccati sono pressati azionando a turno il sistema disvuotamento dei bunker.

Se richiesto dal tipo di materiale trattato, è possibileinviare il materiale residuo ad una cabina secondariadi selezione manuale, dove si possono separare altritre tipi di materiale. Per il trasporto del materiale tra ledue cabine è utilizzato un trasportatore a nastro che èin grado di posizionarsi in due diversi punti a secondadel ciclo di lavorazione utilizzato. All’uscita dellacabina secondaria di selezione manuale è installata lalinea di separazione automatica dei metalli sopra giàdescritta.

L’intero impianto è controllato da un sistemacomputerizzato che garantisce la sicurezza el’esecuzione delle corrette sequenze di avviamento espegnimento delle macchine.

Il progetto dell’impianto è stato particolarmente curatoper salvaguardare la salute dei lavoratori. Oltre allapressurizzazione delle cabine di selezione mediantearia condizionata prelevata all’esterno, è statoprevisto un impianto centralizzato per l’aspirazione ela filtrazione dell’aria polverosa.

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Marsascala - Malta 49

Un impianto completamente automatico consente di recuperare dai rifiutiurbani misti una frazione secca ad alto potere calorifico ed una frazione organica da utilizzare per la produzione di biogas, una pregiata forma di energia chimica rinnovabile. L’impianto è adattoanche per il trattamento di rifiuti organici da raccolta differenziata.

ANNO 2006-2007

COMMITTENTE WASTESERV MALTA LTD

UTILIZZATORE WASTESERV MALTA LTD

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE FRAZIONE ORGANICA

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI URBANI MISTI E DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 71.000 T/ANNO

CAMERA DI CALMA

UPN 160UPN 160 UPN 160

IPE 360

UPN 160

UPN 160

UPN 160

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Complessivamente, oltre agli scarti di processo da smaltire indiscarica, l’impianto recupera automaticamente quattro

materiali:

– CDR, cioè combustibile derivato da rifiuti

– Biomassa digeribile anaerobicamente

– Metalli ferrosi

– Metalli non ferrosi.

La prima operazione di trattamento dei rifiutiurbani misti consiste nell’apertura dei sacchi,che è eseguita da una particolare macchinadotata di un alimentatore a piano mobileazionato idraulicamente. Per ilcaricamento dei rifiuti nella tramoggiadell’alimentatore è utilizzata una palameccanica.

La macchina aprisacchi svolge un’azioneblanda, per evitare la riduzione dipezzatura dei vari materiali cherenderebbe difficoltose le successiveoperazioni di selezione automatica.

Dopo la separazione dei metalli ferrosi

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

magnetici, un vaglio rotante provvede aseparare due frazioni in funzione della loropezzatura. L’organico passa nel sottovaglio,mentre i materiali più grandi confluiscono nelflusso di sopravaglio.

Il materiale di sopravaglio è trattato da unseparatore balistico che ha la funzione diseparare i materiali pesanti, i quali sono smaltitiin discarica dopo il recupero dei metalli ferrosie non ferrosi. Per il recupero dei metalli sonouti l izzati un separatore magnetico ed unacernitrice a correnti indotte posti in serie.

La frazione combustibile così trattata écompattata in container scarrabili, oppure vieneimballata da una pressa automatica, del tipocontinuo a canale, che produce delle ballelegate con fi lo di acciaio. Le balle sonomovimentate mediante un carrello elevatore.

Il sottovaglio generato dal vaglio rotante, dopoessere stato trattato per recuperare i metalliferrosi e non ferrosi, è pronto per essere avviatoad un adiacente impianto di digestioneanaerobica.

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MAGNETIC SEPARATOR

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MUNICIPAL WASTE BAG OPENER

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ORGANIC WASTE

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Carbonia (CI) 50

L’impianto di trattamento dei rifiuti urbani di proprietàdel Comune di Carbonia è in grado di stabilizzare la frazione organica e di imballare separatamente quella con un più elevato potere combustibile.

ANNO 2007

COMMITTENTE DICIANNOVESIMA COMUNITÀ MONTANA “SULCIS INGLESIENTE”

UTILIZZATORE DICIANNOVESIMA COMUNITÀ MONTANA “SULCIS INGLESIENTE”

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE E COMPOSTAGGIO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI SOLIDI URBANI MISTI

CAPACITÀ 48.400 T/ANNO

1200 Terna

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L’impianto comprende tre linee distinte:

– Linea di trattamento meccanico per la selezione dellafrazione organica e l’ imballaggio di quella

combustibile;

– Linea di trattamento biologico per lastabilizzazione della frazione organica;

– Linea di biofiltrazione degli odori.

Un trituratore a bassa velocità è utilizzatoper la riduzione di pezzatura dei materialipiù voluminosi e per l’apertura dei sacchidi contenimento dei rifiuti.

Una volta triturati, i rifiuti sono trattatida un vaglio rotante che separa le duefrazioni in base alla loro pezzatura. Lafrazione di maggior pezzatura, checontiene i materiali con maggiorpotere combustibil,e è pressata inballe, mentre quella organica èinviata alla linea di biostabilizzazionedopo la separazione dei materialiferrosi magnetici.

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Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

La pressa, del t ipo a canale con sistemaautomatico di legatura, è provvista di un by-passche è utilizzato quando la pressatura dei rifiutinon è richiesta.

La linea di biostabilizzazione è basata sulprocesso del compostaggio statico di un cumulocontinuo posto sopra una platea areata.

Sono previst i otto venti latori per lasomministrazione dell’aria di processo, che èinsufflata attraverso un sistema di distribuzionerealizzato nella platea.

Una volta stabilizzato, il materiale è smaltito indiscarica controllata, dove l’emissione di gasserra sarà molto più contenuta rispetto a quelladei rifiuti non stabilizzati.

L’impianto è dotato di un valido sistema diaspirazione e controllo degli odori, che utilizzail processo della biofiltrazione.

A monte del biofiltro sono installati in parallelodue ventilatori centrifughi che aspirano l’ariaesausta dall’impianto di trattamento rifiuti.

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VOLVO L90 E 165 HP BENNA 2.5-6 M3

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Moraro (GO) 51

Ecomaster ha progettato e realizzato un efficiente impianto di selezione, caratterizzato da un elevato grado di automazione, per il recupero dei rifiuti secchi riciclabili provenienti dalla raccoltadifferenziata dei rifiuti urbani.

ANNO 2007

COMMITTENTE MAINARDO Srl

UTILIZZATORE MAINARDO Srl

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI SECCHI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA

CAPACITÀ 40.500 T/ANNO

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Dopo la separazione di eventuali materialiingombranti, o comunque non idonei adessere trattati, i rifiuti vengono caricati con lapala meccanica nella tramoggiadell’apparecchiatura dosatrice edaprisacchi. A valle dell’apparecchiatura aprisacchi, untrasportatore solleva il materialealimentando un vaglio balistico, del tipo adue stadi inclinabili separatamente, condoghe forate mosse da alberi a manovella.Il vaglio consente la separazione del rifiutoin tre frazioni:– Dal primo stadio munito di griglie forateviene estratta la frazione di sottovagliocostituita da residui non recuperabili;– Il sopravaglio prodotto dal primo stadio del

vaglio cade sulle griglie forate del secondostadio aventi dimensioni maggiori. Attraverso i

fori passano tutti i materiali da avviare alla lineadi separazione automatica;

– La frazione di sopravaglio del secondo stadio,costituita in prevalenza da imballi di medie

dimensioni, è raccolta da un nastro di selezionemanuale. I materiali di grandi dimensioni sono separati

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manualmente e stoccati distintamente nei sili in attesa diessere avviati alla presso-legatura.Il materiale del sottovaglio del vaglio balistico èconvogliato mediante un nastro di sollevamento alladeferrizzazione. Sono previste due postazioni di lavoroper il controllo del flusso da parte degli operatori esuccessivamente il materiale è sottoposto allaseparazione automatica mediante getti di ariacompressa, che agiscono in base al segnale inviato dasensori ottici posti su tutta la larghezza del nastro. I lettori ottici, del tipo NIR (Near Infrared), lavorano inun campo vicino all’infrarosso ed individuano in baseal livello di assorbimento della luce il materiale di cui irifiuti sono composti. Una volta individuato il tipo dimateriale e definita la sua posizione, calcolando iltempo in cui l'oggetto raggiungerà la barra di ugelli adaria compressa collocata a fine nastro, un processoreelettronico comanda l'apertura delle elettrovalvoledegli ugelli interessati liberando un getto d'ariacompressa. II corpo che si trova sopra al getto d'aria èsollevato e fatto cadere sul nastro trasportatore diraccolta.Il primo lettore ottico è programmato per l'estrazionedella plastica.Un secondo lettore ottico, analogo al precedente, èprogrammato per l'estrazione dei materiali cellulosici. Il materiale estratto è costituito da plastiche, metalli,ecc., che sono successivamente rilavorati e recuperati. La frazione restante sul nastro dopo l'estrazione delmateriale cellulosico, è sottoposta all’azione di un terzoseparatore automatico con sensore NIR, che separaautomaticamente la frazione presente in maggiorequantità (in genere, carta). Sono previste delle ulterioriposizioni di separazione manuale per controllare laqualità del materiale separato automaticamente.A fine linea, lo scarto del processo è trattato per laseparazione dell'alluminio, eventualmente presentemediante l'impiego di un separatore a correnti indotte.Tutti i prodotti selezionati ed il residuo di fine linea sonoraccolti all'interno dei sili di stoccaggio posti sotto lapiattaforma di selezione, dove vengono stoccati inattesa di essere avviati alle operazioni di presso-legatura.

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NIR SORTING

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ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

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Sharm El Sheik - Egitto 52

Con una gara internazionale il Governatorato del Sinai del Sud ha aggiudicato ad Ecomaster la fornitura di un impianto per il riciclaggio dei rifiuti alberghieri generati nell’area turistica di Sharm El Sheikh.Il progetto è finanziato dall’Unione Europea.

ANNO 2007

COMMITTENTE GOVERNORATE OF SOUTH SINAI

UTILIZZATORE GOVERNORATE OF SOUTH SINAI

TIPO DI IMPIANTO SELEZIONE E COMPOSTAGGIO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ALBERGHIERI

FINANZIAMENTO UNIONE EUROPEA - SOUTH SINAI REGIONAL DEVEPOLMENT PROGRAM

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Sharm El Sheik - Egitto 53

Con una gara internazionale il Governatorato del Sinai del Sud ha aggiudicato ad Ecomaster la fornitura di otto impianti per il trasferimento dei rifiuti alberghieri generati nelle seguenti località: Ras Sudr. Abu Zeneima, Abu Rudeis, El Tur, Dahab, Nuweiba e St Catherine. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea.

ANNO 2007

COMMITTENTE GOVERNORATE OF SOUTH SINAI

UTILIZZATORE GOVERNORATE OF SOUTH SINAI

TIPO DI IMPIANTO STAZIONE DI TRASFERIMENTO

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ALBERGHIERI

FINANZIAMENTO UNIONE EUROPEA - SOUTH SINAI REGIONAL DEVEPOLMENT PROGRAMME

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Porto Azzurro - Isola d’Elba 54

Per il proprio impianto di stabilizzazione dei rifiuti organici ESA ha scelto la tecnologia del compostaggio in cumulo statico aerato coperto da una membrana traspirante ed ha affidato ad Ecomasterla realizzazione dell’impianto.

ANNO 2007

COMMITTENTE ELBANA SERVIZI AMBIENTALI E.S.A. SpA

UTILIZZATORE ELBANA SERVIZI AMBIENTALI E.S.A. SpA

PARTNER IMPRESA EDILE ODINO PETROCCHI

TIPO DI IMPIANTO BIOSTABILIZZAZIONE RIFIUTI

MATERIALE TRATTATO RIFIUTI ORGANICI

CAPACITÀ 77 T/GIORNO

4000

8 5 4 37 6 2 1

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ESA possiede e gestisce un impianto di trattamento chericeve i rifiuti solidi urbani prodotti dai comuni elbani

soci della stessa ESA e provvede alla selezionemeccanica e al trattamento biologico. Ecomaster è

capogruppo di un raggruppamento temporaneod’imprese, comprendente anche l’impresa edile

Odino Petrocchi, che é stato incaricato da ESAdella realizzazione del sistema dicompostaggio della frazione organicaseparata dall’adiacente impianto diselezione.

L’impianto di compostaggio si trova in unedificio preesistente, la cuitrasformazione è compresa nell’appalto.

I rifiuti organici sono inviati con unsistema di trasportatori all’impianto distabilizzazione, dove sono impilati inotto biocelle, ciascuna delle quali èdelimitata su tre lati da pareti incalcestruzzo e provvista di un sistemaper la distribuzione dell’aria diprocesso integrato nel pavimento.

Una volta formato i l cumulo, labiocella è coper ta con un telorealizzato con un particolare materialetraspirante che lascia passare l’aria diprocesso trattenendo l’umidità, le sporeed i batteri. La membrana ha anche la

funzione di controllare gli odori generatidal processo di compostaggio. Per

ECOMASTER ATZWANGER a division of ATZWANGER SpAVia Palmanova, 31 - Frazione Mereto - 33050 S. Maria La Longa (Udine) Italy

Tel. +39 0432 920175 - Fax +39 0432 923393 - www.ecomaster.it - e-mail: [email protected]

assicurare la massima efficienza di abbattimentodegli odori, l ’edificio è servito da unpreesistente impianto di aspirazione ebiofiltrazione dell’aria, che quindi interviene avalle delle membrane traspiranti delle biocelle.

Ciascuna biocella è dotata di unelettroventliatore a velocità variabile, che aspiral’aria di processo all’esterno dell’edificio e lainsuffla nel pavimento della biocella. Vienerilevata la temperatura del materiale che vienevisualizzata e registrata da un sistemacomputerizzato di regolazione dei ventilatori.

L’impianto comprende un sistema di controllo deipercolati che sono raccolti in due vasche edavviati allo smaltimento.

Oltre alla frazione organica separata dai rifiutimisti, è previsto il trattamento di rifiuti organicida raccolta differenziata che sono miscelati conun’adeguata quantità di rifiuto strutturale apezzatura controllata.

Nel caso del trattamento dei rifiuti da raccoltadifferenziata, dopo la fase intensiva dicompostaggio, è prevista la maturazione evagliatura finale del materiale, con la finalità diprodurre un compost di qualità utilizzabile inagricoltura. La maturazione e la vagliatura sonoescluse da questo appalto e sono effettuate inun’altra area situata nello stesso complessoindustriale.

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