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GIORNALE del POPOLO MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2015 Le piccole multinazionali tascabili targate Svizzera UBP Non ci sono solo i grandi nomi: da noi le PMI sono globali 20 GDP Siamo abituati alle grosse sigle. Ma molti marchi di PMI elvetiche da sempre attive a livello internazionale e leader nella loro nicchia o specialità, sono ora quanto mai convenienti. di CORRADO BIANCHI PORRO All’indomani della decisione del- la Banca Nazionale Svizzera di scio- gliere il legame (peg) a 1.20 con l’eu- ro, UBP, per fronteggiare la richiesta arrivata da numerosi investitori desiderosi di mantenersi legati alla moneta elvetica, ha attivato una soluzione con strategia unica e due strutture di fondi, la prima di diritto svizzero e la seconda con un fondo lussemburghese lanciato all’inizio di luglio, per investire nelle «Small e Mid Cap Equity» di aziende svizze- re. Il risultato è stato eccellente sia come risultati che come sottoscri- zioni (oltre un miliardo di franchi) con una delle migliori performan- cese del ramo. Ieri Eleanor Taylor Jolidon, Senior portfolio manager di UBP per le azioni svizzere e globali, ha incontrato un qualificato nume- ro di investitori professionali per un esame dei risultati e prospettive. Lo SPI Extra (l’indice delle picco- le e medie industrie elvetiche) ha dimostrato nel tempo la sua capa- cità di generare positivi ritorni, con ottimi risultati e una crescita eccel- lente. Fatto 100 l’indice del gennaio 1996, ci troviamo oggi infatti più vicini ai 700 che ai 600 punti mentre lo SPI è poco sopra i 400 e il mercato globale (MSCI World Net in franchi) è attorno ai 250 punti. Perché inve- stire in questo settore? Semplice: per il fatto che le aziende svizzere godono di una rinomanza eccel- lente, sono quotate in una valuta forte e amministrate con una solida disciplina interna. Inoltre, i titoli quotati a Zurigo sono attivi a livel- lo internazionale e questo non solo nel mercato maggiore (SMI), ma an- che in quello delle piccole e medie aziende, a differenza di quanto av- viene spesso a livello internaziona- le dove normalmente vengono nelle PMI sono trattate azioni di aziende emergenti e locali. Qui, i titoli del- lo SPI Extra sono invece azioni di aziende leader mondiali in settori, nicchie o comparti specifici o mul- tinazionali tascabili. È pur vero che Moneypark ha esaminato il comportamento dei finanziamenti dei clienti d’ipoteche nel Tici- no e li ha confrontati col resto della Svizzera nel corso del 2013. • Il cliente d’ipoteca del Ticino (51 anni) è più avanti con gli anni della media Svizzera, ne consegue che dispone di entrate maggiori e di una liquidità superiore alla media Svizzera. • Nonostante gli introiti maggiori e una liquidità più rilevante, i clienti del Ticino sono più modesti nell’acquisto di un immobile. • Me- diamente essi acquistano immobili convenienti e quindi il fabbisogno di denaro per l’ipoteca è minore. Nel totale, il mercato ipotecario del Sud della Svizzera è più volatile – in pratica più sog- getto a volatilità sia in alto che in basso. • Dal 2000 i prezzi degli appartamenti e quello delle case unifamiliari sono lievitati in modo mag- giore che nel resto della Svizzera. La percentuale dei lavoratori autonomi nel Ticino è proporzio- nalmente alta. Una possibile causa del perché i clienti aspettano più a lungo nell’acquisto di un immobile, è che non sono propensi ad assumere da aprile 2011 ad aprile 2015 lo SMI ha generato ritorni migliori (+58% rispetto al +33% dello Spi Extra). Ma ciò anche a motivo di una illusione monetaria. Che cioè i titoli dello SPI Extra fossero più dipendenti da un mercato europeo in rallentamento, rispetto al mercato globale in cui sono attivi i grandi nomi dell’indu- stria elvetica. Fatto sta che il dolla- ro ha controbilanciato la debolezza dell’euro. A parte il fatto che co- munque oggi anche le prospettive dell’UE sono in netta ripresa, ciò viene comunque a significare che le azioni delle piccole e medie imprese elvetiche in realtà sono più a buon mercato rispetto ai titoli maggiori come P/E ratio. E non a caso, assai meno volatili di quanto si pensi. È il rallentamento della Cina? Ebbe- ne, secondo Eleanor Taylor Jolidon, i titoli di queste aziende che sono spesso presenti nel mercato del Pa- cifico, sono meno legati alla mani- fattura e più ai consumi. Possono dunque trarre maggiore vantaggio dall’orientamento di Pechino che oggi tende a privilegiare i consumi rispetto all’export, dato che la Cina è in rallentamento, ma la crescita resta evidentemente positiva. Così i titoli delle aziende elvetiche, in particolare quelle legate alla soste- nibilità dello sviluppo, risparmio energetico e tecnologia, saranno premiate da questa scelta. Insom- ma, i nomi dell’industria elvetica, leader nel loro comparto, attivi in rami di nicchia e mercati attrattivi, che si distinguono per crescita re- golare, sono premiati. Ovviamente uno stock-picking è necessario, così come la scelta del «momentum» in cui investire o realizzare in base alla singola valutazione, specie in questi tempi difficili. Qualche nome? Straumann, Lonza, Partners Group, Swiss Life, Lindt & Sprüngli, Georg Fischer, Clariant, Leonteq, AMS, Geberit. Dufry, OC Oerlikon, ecc. Bastano? Nella foto, Luca Gabriele Trabattoni con Eleanor Taylor Jolidon di UBP. Il mercato ipotecario in Ticino: età media dei clienti sui 51 anni MONEYPARK Tratti caratteristici rispetto alle altre regioni contemporaneamente due obblighi finanziari su due fronti,quello privato e quello imprendi- toriale. • Il motivo della volatilità dei prezzi può dipendere dalla quota più alta di secondi appar- tamenti e case vacanze, ma anche dalla posizio- ne geografica adatta a un Cantone migratorio. UPC CABLECOM Non ha violato l’ordinanza dei prezzi e tariffe Vittoria legale per UPC Cablecom, accusata da Sunrise di mancan- za di trasparenza nelle sue tariffe per l’allacciamento televisivo: la prefettura di Bülach (ZH) ha stabilito che l’operatore via cavo non viola l’Ordinanza federale sull’indicazione dei prezzi (OIP), ha indicato un portavoce dell’autorità zurighese confermando una notizia pubblicata dal SonntagsBlick. Secondo la denuncia di Sunrise molti inquilini non si rendono conto dell’effettivo costo della televisione via cavo, visto che la tassa di base viene coperta dai padroni di casa e poi regolata nei costi accessori. Cosa che - afferma la società telecom - non viene sufficientemente menzio- nata nella pubblicità di UPC Cablecom. Di altro avviso si è mostra- ta la prefettura. Il suo orientamento si è basato su una decisione precedente del tribunale del commercio di Zurigo, ha precisato. business class FTSE MIB ULTIME DUE SETTIMANE DOW JONES ULTIME DUE SETTIMANE NASDAQ ULTIME DUE SETTIMANE CAC ULTIME DUE SETTIMANEMANE SMI ULTIME DUE SETTIMANE economando di LUCA ALBERTONI* Qualche giorno fa il Consiglio federale ha pubblicato le ordinanze esecutive del progetto denominato “Swissness” , oggetto di accese discussioni da diversi anni. Finalmente, verrebbe da dire. Mica tanto, dico io. E i motivi sono numerosi per avere fondati dubbi sull’efficacia di quanto pensato a Berna, se non addirittura timori per gli effetti negativi sull’economia. Nessuno ha mai discusso né discute il principio generale che ha portato ad adottare la revisione della legge federale sulla protezione dei marchi, cioè una migliore tutela delle aziende svizzere e dell’immagine elvetica all’estero. Essendo numerosi gli abusi dello “Swiss Made” con l’utilizzo a sproposito dei vari emblemi svizzeri per promuovere prodotti e servizi che nulla hanno a che vedere con il nostro Paese, è giusto pensare di tutelare chi invece valorizza il nostro sistema economico con prodotti di qualità. Ma da subito abbiamo attirato l’attenzione sul fatto che, analogamente a quanto avviene quando si somministra la morfina per un raffreddore, un eccesso di regolamentazione avrebbe causato effetti diametralmente opposti a quelli ricercati. Con un sistema troppo complesso, pesante, di chiara matrice burocratica, non armonizzato con le regole dell’origine svizzera secondo i dettami della legislazione doganale non si aiuta l’economia svizzera. Eppure è proprio questo che è stato partorito, in barba alle numerose posizioni negative espresse proprio dalle aziende e dai settori che si vorrebbero proteggere (eccezion fatta per i contadini e il settore orologiero, che disponendo di un’ordinanza specifica per il settore possono muoversi con maggiore agio). Non a caso il mondo industriale, e in particolare quello legato al settore alimentare, è insorto e ci troviamo nella situazione paradossale che le ordinanze appena pubblicate potrebbero essere bloccate da una proposta della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale, che chiede il congelamento dell’intero progetto “Swissness” causa manifesta inadeguatezza delle nuove basi legali. Anni di confronti, malcelato e ingiustificato entusiasmo da parte di alcuni, spaccature fra settori economici non sono serviti a frenare gli ardori dell’Istituto federale della proprietà intellettuale, che poco ha ascoltato il mondo delle imprese. E il Consiglio federale, rimasto sottocoperta fino a qualche settimana fa, è uscito precipitosamente con le ordinanze perché impaurito dal suddetto atto parlamentare che sarà discusso dal Consiglio nazionale, cercando quindi di ostacolarlo con questa mossa a sorpresa. (...) * direttore Cc-Ti > SEGUE A PAGINA 22 SWISSNESS: SE LA PROTEZIONE È CONTROPRODUCENTE Meno richieste di soldi, età più avanzata. azioni svizzere cambi interbancari oro e argento (oncia) 1 oncia = 31,1035 gr. Oro 1100.4 Argento 14.15 ABB N 18.03 18.22 16.75 22.31 -14.7 Actelion N 128.3 129.9 91.3 147 11.2 Adecco N 74.1 75.15 56.6 83.95 7.6 Alpha Pet N 0.04 0.04 0.02 0.13 -50.0 Alpiq Holding 92.7 92.45 57 101 3.0 Baloise N 115.5 115.9 109.1 136.3 -9.6 Cassiopea N 39.2 39 34.65 44 -0.7 Cie. F. Richemont 70.6 71 66.4 92.25 -20.4 CS Group N 25.56 25.98 18.57 28.94 1.9 Geberit N 304.8 306.4 277.5 371.9 -9.9 Givaudan N 1623 1651 1438 1948 -9.4 Julius Bär I 45.33 45.62 33.77 54.55 -1.0 LafargeHolcim N 57.1 57.7 53.81 73.76 -19.9 Lonza Group N 133.1 135.3 90.9 143.6 18.6 Nestle N 71.55 71.8 64.15 77 -1.9 New Value 2.06 2.1 1.4 2.85 -7.2 Novartis N 92.3 93.6 78.6 103.2 -0.0 Roche GS 257.8 260.6 238.8 295.8 -4.4 SE Sopracenerina - 149 130.2 187.3 0.0 SGS N 1708 1727 1577 2162 -16.4 Swatch Group I 364.1 367.3 346.6 504 -18.0 Swatch Group N 70.55 71.75 65.7 93.15 -17.9 Swiss Life N 223.3 225.2 195.6 250.8 -5.5 Swiss Reinsur N 84.1 84.25 69.25 96.95 0.5 Swisscom N 497.2 503 486.5 587.5 -4.8 Syngenta N 333.2 337.6 273.2 435.2 4.1 Transocean N 13.95 13.52 10.55 35.13 -24.0 UBS Group N 19.67 20.05 13.58 22.57 15.0 Zurich F.S. N 263 264.1 255 334.6 -15.6 EUR/CHF (euro-franco) 1.095 1.0987 -0.3 EUR/USD (euro-dollaro) 1.1308 1.1341 -0.2 EUR/JPY (euro-yen) 135.57 136.66 -0.7 EUR/GBP (euro-sterlina) 0.7332 0.7346 -0.1 CHF/EUR (franco-euro) 0.9124 0.9089 0.3 USD/CHF (dollaro-franco) 0.9684 0.9702 -0.1 GBP/CHF (sterlina-franco) 1.4934 1.4935 -0.0 JPY/CHF (100yen-franco) 0.8073 0.803 0.5 Indici SMI ULTIME 52 SETT ULTIMO PREC MIN MAX %

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GIORNALEdelPOPOLOMARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2015

Le piccole multinazionali tascabili targate Svizzera

UBP Non ci sono solo i grandi nomi: da noi le PMI sono globali

20 GDP

Siamo abituati alle grosse sigle. Ma molti marchi di PMI elvetiche da sempre attive a livello internazionalee leader nella loro nicchia o specialità, sono ora quanto mai convenienti.

di corrado Bianchi Porro

All’indomani della decisione del-la Banca Nazionale Svizzera di scio-gliere il legame (peg) a 1.20 con l’eu-ro, UBP, per fronteggiare la richiesta arrivata da numerosi investitori desiderosi di mantenersi legati alla moneta elvetica, ha attivato una soluzione con strategia unica e due strutture di fondi, la prima di diritto svizzero e la seconda con un fondo lussemburghese lanciato all’inizio di luglio, per investire nelle «Small e Mid Cap Equity» di aziende svizze-re. Il risultato è stato eccellente sia come risultati che come sottoscri-zioni (oltre un miliardo di franchi) con una delle migliori performan-cese del ramo. Ieri Eleanor Taylor Jolidon, Senior portfolio manager di UBP per le azioni svizzere e globali, ha incontrato un qualificato nume-ro di investitori professionali per un esame dei risultati e prospettive.

Lo SPI Extra (l’indice delle picco-le e medie industrie elvetiche) ha dimostrato nel tempo la sua capa-cità di generare positivi ritorni, con ottimi risultati e una crescita eccel-lente. Fatto 100 l’indice del gennaio 1996, ci troviamo oggi infatti più vicini ai 700 che ai 600 punti mentre lo SPI è poco sopra i 400 e il mercato globale (MSCI World Net in franchi) è attorno ai 250 punti. Perché inve-stire in questo settore? Semplice: per il fatto che le aziende svizzere godono di una rinomanza eccel-lente, sono quotate in una valuta forte e amministrate con una solida disciplina interna. Inoltre, i titoli quotati a Zurigo sono attivi a livel-lo internazionale e questo non solo nel mercato maggiore (SMI), ma an-che in quello delle piccole e medie aziende, a differenza di quanto av-viene spesso a livello internaziona-le dove normalmente vengono nelle PMI sono trattate azioni di aziende emergenti e locali. Qui, i titoli del-lo SPI Extra sono invece azioni di aziende leader mondiali in settori, nicchie o comparti specifici o mul-tinazionali tascabili. È pur vero che

Moneypark ha esaminato il comportamento dei finanziamenti dei clienti d’ipoteche nel Tici-no e li ha confrontati col resto della Svizzera nel corso del 2013. • Il cliente d’ipoteca del Ticino (51 anni) è più avanti con gli anni della media Svizzera, ne consegue che dispone di entrate maggiori e di una liquidità superiore alla media Svizzera. • Nonostante gli introiti maggiori e una liquidità più rilevante, i clienti del Ticino sono più modesti nell’acquisto di un immobile. • Me-diamente essi acquistano immobili convenienti e quindi il fabbisogno di denaro per l’ipoteca è minore. Nel totale, il mercato ipotecario del Sud della Svizzera è più volatile – in pratica più sog-getto a volatilità sia in alto che in basso. • Dal 2000 i prezzi degli appartamenti e quello delle case unifamiliari sono lievitati in modo mag-giore che nel resto della Svizzera. La percentuale dei lavoratori autonomi nel Ticino è proporzio-nalmente alta. Una possibile causa del perché i clienti aspettano più a lungo nell’acquisto di un immobile, è che non sono propensi ad assumere

da aprile 2011 ad aprile 2015 lo SMI ha generato ritorni migliori (+58% rispetto al +33% dello Spi Extra). Ma ciò anche a motivo di una illusione monetaria. Che cioè i titoli dello SPI Extra fossero più dipendenti da un mercato europeo in rallentamento, rispetto al mercato globale in cui

sono attivi i grandi nomi dell’indu-stria elvetica. Fatto sta che il dolla-ro ha controbilanciato la debolezza dell’euro. A parte il fatto che co-munque oggi anche le prospettive dell’UE sono in netta ripresa, ciò viene comunque a significare che le azioni delle piccole e medie imprese

elvetiche in realtà sono più a buon mercato rispetto ai titoli maggiori come P/E ratio. E non a caso, assai meno volatili di quanto si pensi. È il rallentamento della Cina? Ebbe-ne, secondo Eleanor Taylor Jolidon, i titoli di queste aziende che sono spesso presenti nel mercato del Pa-cifico, sono meno legati alla mani-fattura e più ai consumi. Possono dunque trarre maggiore vantaggio dall’orientamento di Pechino che oggi tende a privilegiare i consumi rispetto all’export, dato che la Cina è in rallentamento, ma la crescita resta evidentemente positiva. Così i titoli delle aziende elvetiche, in particolare quelle legate alla soste-nibilità dello sviluppo, risparmio energetico e tecnologia, saranno premiate da questa scelta. Insom-ma, i nomi dell’industria elvetica, leader nel loro comparto, attivi in rami di nicchia e mercati attrattivi, che si distinguono per crescita re-golare, sono premiati. Ovviamente uno stock-picking è necessario, così come la scelta del «momentum» in cui investire o realizzare in base alla singola valutazione, specie in questi tempi difficili. Qualche nome? Straumann, Lonza, Partners Group, Swiss Life, Lindt & Sprüngli, Georg Fischer, Clariant, Leonteq, AMS, Geberit. Dufry, OC Oerlikon, ecc. Bastano?

nella foto, Luca Gabriele Trabattoni con Eleanor Taylor Jolidon di UBP.

Il mercato ipotecarioin Ticino: età media dei clienti sui 51 anni

monEyPark Tratti caratteristici rispetto alle altre regioni

contemporaneamente due obblighi finanziari su due fronti,quello privato e quello imprendi-toriale. • Il motivo della volatilità dei prezzi può dipendere dalla quota più alta di secondi appar-tamenti e case vacanze, ma anche dalla posizio-ne geografica adatta a un Cantone migratorio.

UPc caBLEcom

non ha violato l’ordinanza dei prezzi e tariffeVittoria legale per UPC Cablecom, accusata da Sunrise di mancan-za di trasparenza nelle sue tariffe per l’allacciamento televisivo: la prefettura di Bülach (ZH) ha stabilito che l’operatore via cavo non viola l’Ordinanza federale sull’indicazione dei prezzi (OIP), ha indicato un portavoce dell’autorità zurighese confermando una notizia pubblicata dal SonntagsBlick. Secondo la denuncia di Sunrise molti inquilini non si rendono conto dell’effettivo costo della televisione via cavo, visto che la tassa di base viene coperta dai padroni di casa e poi regolata nei costi accessori. Cosa che - afferma la società telecom - non viene sufficientemente menzio-nata nella pubblicità di UPC Cablecom. Di altro avviso si è mostra-ta la prefettura. Il suo orientamento si è basato su una decisione precedente del tribunale del commercio di Zurigo, ha precisato.

business class

FTSE miB ultime due settimane dow JonES ultime due settimane naSdaq ultime due settimane cac ultime due settimanemane Smi ultime due settimane

economando di LUca aLBErToni*

Qualche giorno fa il Consiglio federale ha pubblicato le ordinanze esecutive del progetto denominato “Swissness”, oggetto di accese discussioni da diversi anni. Finalmente, verrebbe da dire. Mica

tanto, dico io. E i motivi sono numerosi per avere fondati dubbi sull’efficacia di quanto pensato a Berna, se non addirittura timori per gli effetti negativi sull’economia. Nessuno ha mai discusso né discute il principio generale che ha portato ad adottare la revisione della legge federale sulla protezione dei marchi, cioè una migliore tutela delle aziende svizzere e dell’immagine elvetica all’estero. Essendo numerosi gli abusi dello “Swiss Made” con l’utilizzo a sproposito dei vari emblemi svizzeri per promuovere prodotti e servizi che nulla hanno a che vedere con il nostro Paese, è giusto

pensare di tutelare chi invece valorizza il nostro sistema economico con prodotti di qualità. Ma da subito abbiamo attirato l’attenzione sul fatto che, analogamente a quanto avviene quando si somministra la morfina per un raffreddore, un eccesso di regolamentazione avrebbe causato effetti diametralmente opposti a quelli ricercati. Con un sistema troppo complesso, pesante, di chiara matrice burocratica, non armonizzato con le regole dell’origine svizzera secondo i dettami della legislazione doganale non si aiuta l’economia svizzera. Eppure è proprio questo che è stato partorito, in barba alle numerose posizioni negative espresse proprio dalle aziende e dai settori che si vorrebbero proteggere (eccezion fatta per i contadini e il settore orologiero, che disponendo di un’ordinanza specifica per il settore possono muoversi con maggiore agio). Non a caso il mondo industriale, e in particolare quello legato al settore alimentare, è

insorto e ci troviamo nella situazione paradossale che le ordinanze appena pubblicate potrebbero essere bloccate da una proposta della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale, che chiede il congelamento dell’intero progetto “Swissness” causa manifesta inadeguatezza delle nuove basi legali. Anni di confronti, malcelato e ingiustificato entusiasmo da parte di alcuni, spaccature fra settori economici non sono serviti a frenare gli ardori dell’Istituto federale della proprietà intellettuale, che poco ha ascoltato il mondo delle imprese. E il Consiglio federale, rimasto sottocoperta fino a qualche settimana fa, è uscito precipitosamente con le ordinanze perché impaurito dal suddetto atto parlamentare che sarà discusso dal Consiglio nazionale, cercando quindi di ostacolarlo con questa mossa a sorpresa. (...)

* direttore Cc-Ti> segue a PagINa 22

SwISSNeSS: Se la ProTezIoNe è coNTroProduceNTe

meno richieste di soldi, età più avanzata.

azioni svizzere

cambi interbancari

oro e argento (oncia) 1 oncia = 31,1035 gr.

oro 1100.4argento 14.15

aBB n 18.03 18.22 16.75 22.31 -14.7actelion n 128.3 129.9 91.3 147 11.2adecco n 74.1 75.15 56.6 83.95 7.6alpha Pet n 0.04 0.04 0.02 0.13 -50.0alpiq holding 92.7 92.45 57 101 3.0Baloise n 115.5 115.9 109.1 136.3 -9.6cassiopea n 39.2 39 34.65 44 -0.7cie. F. richemont 70.6 71 66.4 92.25 -20.4cS Group n 25.56 25.98 18.57 28.94 1.9Geberit n 304.8 306.4 277.5 371.9 -9.9Givaudan n 1623 1651 1438 1948 -9.4Julius Bär i 45.33 45.62 33.77 54.55 -1.0Lafargeholcim n 57.1 57.7 53.81 73.76 -19.9Lonza Group n 133.1 135.3 90.9 143.6 18.6nestle n 71.55 71.8 64.15 77 -1.9new Value 2.06 2.1 1.4 2.85 -7.2novartis n 92.3 93.6 78.6 103.2 -0.0roche GS 257.8 260.6 238.8 295.8 -4.4SE Sopracenerina - 149 130.2 187.3 0.0SGS n 1708 1727 1577 2162 -16.4Swatch Group i 364.1 367.3 346.6 504 -18.0Swatch Group n 70.55 71.75 65.7 93.15 -17.9Swiss Life n 223.3 225.2 195.6 250.8 -5.5Swiss reinsur n 84.1 84.25 69.25 96.95 0.5Swisscom n 497.2 503 486.5 587.5 -4.8Syngenta n 333.2 337.6 273.2 435.2 4.1Transocean n 13.95 13.52 10.55 35.13 -24.0UBS Group n 19.67 20.05 13.58 22.57 15.0Zurich F.S. n 263 264.1 255 334.6 -15.6

EUr/chF (euro-franco) 1.095 1.0987 -0.3EUr/USd (euro-dollaro) 1.1308 1.1341 -0.2EUr/JPy (euro-yen) 135.57 136.66 -0.7EUr/GBP (euro-sterlina) 0.7332 0.7346 -0.1chF/EUr (franco-euro) 0.9124 0.9089 0.3USd/chF (dollaro-franco) 0.9684 0.9702 -0.1GBP/chF (sterlina-franco) 1.4934 1.4935 -0.0JPy/chF (100yen-franco) 0.8073 0.803 0.5

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