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UAE. La CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA NEGLI EAU. - PowerPoint PPT Presentation

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L’attivita’ della IICUAE inizia a Sharjah nel 1999 come accordo di programma Regione Piemonte – ICE. Nel 2006 la IICUAE inizia il processo di riconoscimento da parte del Governo Italiano come Camera di Commercio Italiana all’estero, che termina il 17 Novembre 2009. Tra le iniziative di maggior prestigio della Camera si segnala l’ideazione di “Italian Lifestyle in the Emirates”, l’unica Fiera italiana nei Paesi del Golfo (Sharjah, 2004-2007) e l’Italian Festival Weeks in the UAE, giunta alla quinta edizione, un calendario di attività culturali ed economiche che si svolge nei tre principali Emirati di Abu Dhabi, Dubai e Sharjah. Dal 15 giugno 2010, la Camera ospita ufficialmente l’ENIT nel Paese. A dicembre 2010 la Camera ha aperto il Desk Qatar. Lo staff della Camera e’ composto da 9 addetti: 7 negli EAU e 2 in Qatar.

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Fonti:International Monetary Fund – IMF – World Economic Outlook October 2012

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2000 2011

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Il presidente degli EAU e governatore di Abu Dhabi, Khalifa bin Zayed al-Nahyan, ha consolidato la sua posizione, confermando l’orientamento liberale della politica economica. Gli Emirati Arabi Uniti godono di una stabilita’ politica interna che condiziona positivamente la sua economia e le previsioni di crescita.

Il Presidente degli EAU ed Emiro di Abu Dhabi, Sheikh Khalifa bin Zayed Al Nahyan, e il Vice-Presidente ed Emiro di Dubai, Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum

La primavera araba e la crisi attraversata da alcuni Paesi del Nord Africa e Medio Oriente, oltre a riversare sugli Emirati flussi turistici e investimenti gia’ destinati all’area, hanno spinto la dirigenza del Paese ad allargare la base elettiva del Federal National Council e a pianificare misure di rafforzamento della sicurezza nazionale.

Rischio Paese: La SACE colloca tutti gli Emirati nella categoria OCSE 3 su 7 (dove 0 rappresenta il rischio minore e 7 il rischio massimo).

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Gli EAU sono il quinto produttore al mondo di petrolio e gas, e sono al terzo posto per riserve di idrocarburi. Nel 2012 gli EAU hanno registrato una crescita del 4% del PIL (fonte FMI) grazie agli elevati proventi petroliferi, ma anche grazie all'espansione dell’economia non oil. In effetti, lungimiranti politiche di diversificazione economica hanno ridotto il contributo del settore petrolifero al 23% del PIL, mentre quello dei servizi supera ormai il 50%. Le recenti politiche economiche varate dal Governo mirano al consolidamento delle finanze pubbliche per porle al riparo dalla volatilita’ del prezzo del petrolio. Sebbene in lieve flessione, le previsioni permangono positive anche per il 2013 (+2,5% PIL). Positive sono le prospettive di crescita del settore non petrolifero.

Indicatori di Buisness Climate Attuale Precedente

Doing Business 2012 33° su 183 35° su 183

Index of Economic Freedom 2012 35° su 184 47° su 184

Corruption Perception Index 2011 28° su 183 28° su 183

Fonte: SACE Scheda Paese

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Il sistema bancario degli EAU e’ composto da 46 banche (21 nazionali, 25 straniere). Sono presenti nel Paese 4 banche islamiche, e le italiane San Paolo e Unicredit. Superata la crisi che aveva colpito nel 2009 la holding pubblica Dubai World, l’Emirato di Dubai si conferma hub finanziario della regione. Dopo un 2011 di segno negativo (-17,6%) la borsa di Dubai – DIFX ha esperito una performance positiva nel 2012, con l’indice Nasdaq di Dubai in crescita del 14% nei primi tre mesi dell’anno rispetto al trimestre precedente.

Non vi sono progetti in corso con il Fondo Monetario Internazionale, ne’ con la Banca Mondiale.

La valuta locale, Dhiram, e’ ancorata al dollaro (1AED = 3,673 US$)

Fonte: Nasdaq Dubai

Nasdaq Dubai 1 Gen 2012 / 1 Gen 2013

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Il numero delle free zones in cui investitori stranieri hanno la possibilita’ di detenere al 100% il capitale della societa’, e’ in costante aumento; tuttavia e’ in aumento anche il numero di joint ventures con partner locali, sistemi societari che permettono una piu’ agevole partecipazione alle gare d’appalto.

Fattore critico sul piano della stabilita’ permane quello relativo alla sicurezza nell’area mediorientale, ed in particolare i rapporti con la vicina Repubblica Islamica dell’Iran.

Gli EAU godono di un efficiente e ben sviluppato sistema infrastrutturale. La rete stradale e’ moderna, ed integrata con eccellenti strutture portuali ed aeroportuali.Il sistema legale federale, sebbene sviluppato, risente di alcune differenze tra i vari Emirati, e della Shari’a islamica.

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Abu Dhabi

L’Emirato di Abu Dhabi, la capitale, è il più prosperoso della regione, è anche il principale produttore di petrolio, con un PIL costituito per il 60% circa dall’estrazione del greggio ed un’attività economica concentrata prevalentemente in questo settore. Abu Dhabi, da sola, detiene il 90% delle risorse del sottosuolo e occupa l’80% del territorio.

Il governo dell’Emirato persegue una politica di sviluppo e diversificazione degli investimenti nota con il nome di “Abu Dhabi Economic Vision 2030”. Da segnalare:

• l’apertura del Ferrari Park, il più grande parco a tema al coperto del mondo• la realizzazione della Sadiyat Island, dove sorgerà il distretto culturale con il Museo Gugghenheim, il Louvre e il Museo Nazionale Sheikh Zayed• Mazdar City, la prima città a zero emissioni di CO2• Raha Beach, zona turistica sul mare • il circuito di F1 di Abu Dhabi

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Progetti di sviluppo di Saadiyat Island

Sheikh Zayed Grand Mosque

Ferrari World e circuito di F1

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Dubai

Dubai è uno dei sette emirati che compongono la Federazione; conta una popolazione di 2.003.170 abitanti (2011), aumentata di 97.000 unita’ rispetto al 2010, raggiungendo cosi’ il suo massimo storico. Nel 2012 il PIL di Dubai e’ cresciuto del 3,5 - 4% confermando l’Emirato quale fulcro commerciale degli EAU, grazie alla sua forte capacità esportativa, all’ottima qualità delle infrastrutture e alla sua diversificazione industriale, relativamente alla quale si segnalano i seguenti settori:

• Turismo (nel 2011 Dubai ha ospitato 9,30 milioni di turisti, in aumento del 10% rispetto al 2010 e i ricavi del settore alberghiero hanno registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente) • Telecomunicazioni, trasporti via aerea e mare (le infrastrutture emiratine si sono clasisficate le 8° migliori al mondo secondo il Global Competitiveness Index (GCI) e Jebel Ali e’ il 6° maggiore porto al mondo)• Industria manifatturiera (es. Sono attive oltre 100 industrie di trasformazione alimentare)• Settore finanziario (DIFC, ha concluso il 2011 con un incremento di societa’ registrate del 7% rispetto al 2010) • Ristorazione (sono presenti oltre 100 ristoranti italiani) • Free Zones (Dubai ha 25 Free Zones; nella sola Free Zone di Jebel Ali sono presenti circa 6.000 aziende)

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Burj Al Arab e lungomare di Dubai

Ski Dubai, la pista da sci nel Mall of the Emirates

Metropolitana di Dubai

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Sharjah

L’Emirato di Sharjah si caratterizza per l’attenzione rivolta alle aziende manifatturiere e al loro sviluppo; particolare attenzione è rivolta alle aziende di dimensioni medio-piccole (vi opera il 40% delle industrie manifatturiere degli EAU). Dal punto di vista commerciale, alcuni settori merceologici sono particolarmente presenti a Sharjah, come quello del mobile, della ricambistica auto e del marmo. Anche le Free zone (una all’aeroporto e una sul mare), hanno costi maggiormente abbordabili rispetto a Dubai. L’emirato si contraddistingue per una particolare attenzione alla cultura, con i suoi numerosissimi Musei.

La maggiore risorsa come materia prima è il gas, di cui Sharjah rifornisce in parte gli altri Emirati.Una zona turistica di grande interesse per i sub e’ Khor Fakkan, il cui mare è ricco di pesci tropicali, tartarughe e si trova sulla costa dell’Oceano Indiano; Sharjah è l’unico emirato ad avere sbocco anche sul mare esterno oltre che sul Golfo Arabico.

Anche in questo emirato si è avuto un forte sviluppo dell’edilizia, senza arrivare agli estremi di Dubai e un’attenzione al turismo. Di particolare rilevanza l’opera di ristrutturazione e ampliamento della superstrada che collega Sharjah a Dubai, finita nel 2009, che ha raddoppiato le corsie di scorrimento e alleggerisce del 50% il volume del traffico.

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Il Souq Centrale

Port Khalid

Qanat al Qasba

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• Il Governo di Dubai ha annunciato il proprio budget di spesa per il 2013, pari a 34,12 miliardi di AED (circa 7,5 miliardi di euro) che, accanto ad un aumento delle entrate dell’8% rispetto al 2012, ridurra’ il deficit di bilancio allo 0,5% del PIL.

• L’aeroporto di Dubai prevede di raggiungere il numero di 66 milioni di passeggeri nel 2013, superando il record del 2012 (57 milioni), con una media di 5 milioni di passeggeri al mese e una crescita di circa il 13% su base annua

•Dopo l’apertura del Burj Khalifa, il grattacielo piu’ alto al mondo, a Dubai sono stati ufficializzati altri due record: nel maggio 2012 la Princess Tower della societa’ Tameer, quale grattacielo a scopo residenziale piu’ alto al mondo, a dicembre 2012, il JW Marriott Marquis Dubai quale hotel piu’ alto al mondo.

•Dall’8 aprile 2012 il Dipartimento per lo Sviluppo Economico ad Abu Dhabi ha avviato il processo di rilascio delle trade licence per via telematica; le domande per l’ottenimento delle licenze avranno solo formato elettronico.

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• Gli investimenti esteri diretti (IED) di Abu Dhabi hanno raggiunto i 43,2 miliardi di AED (oltre 9 miliardi di euro) con un aumento dell’11% nel 2011 rispetto al 2008, a riprova della bonta’ delle riforme a favore del business adottate recentemente dall’Emirato, e del piano di sviluppo “Abu Dhabi Economic Vision 2030”.

•La prima parte del progetto di ADPC, Port Khalifa, sara’ operativa entro l’ultimo trimestre 2012; il nuovo porto di Abu Dhabi avra’ una capacita’ di 2milioni di container TEU, e 12 milioni di tonnellate di carico generale. Entro il 2030 Port Khalifa potra’ gestire fino a 15 milioni di TEU e 35 milioni di tonnellate di merci varie.

•Il governo degli Emirati istituira’ in Asia centri di formazione per lavoratori non specializzati del settore edile. Gli EAU apriranno un ufficio in India a inizio 2013 per addestrare la forza lavoro; saranno formati 5.000 lavoratori nel primo anno, 20.000 nel 2014 e 50.000 entro il 2015. Segura’ l’apertura di altri centri in Pakistan e Bangladesh.

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Dati :UAE National Statistics Bureau a cura della Camera di Commercio (dati originalmente in AED, convertiti dalla Camera al tasso di cambio medio 2012 1EURO=4.719AED (il dato non coincide con il valore ISTAT 2011)

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Dati ISTAT a cura della Camera di Commercio italiana negli EAU

Elaborazione dati Istat a cura della IICUAE

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Accordi: • Accordo contro le doppie imposizioni (1997)• Accordo sulla promozione degli investimenti reciproci (1997)• Accordo sui servizi aerei (1991)• Accordo di cooperazione militare ratificato da entrambe le parti (2003).• Memorandum sulle Consultazioni Rafforzate (2007).• La commissione economica mista, prevista nell’accordo di cooperazione economica tra Italia ed Emirati Arabi Uniti del 1986, è tornata a riunirsi nel novembre 2008 e nel giugno 2011.• Accordo istitutivo di un Gruppo di Collaborazione interparlamentare (2009).• Accordo tra l’Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino e la Abu Dhabi Authority for Cultural Heritage per la traduzione in arabo dei principali testi della letteratura italiana (2009).• È in corso la stesura di un accordo bilaterale nei settori dell'educazione e della ricerca scientifica e tecnologica.• Inoltre, sta per essere siglato un accordo bilaterale per la collaborazione tra Italia ed Emirati Arabi Uniti in materia di protezione civile.

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Dati ISTAT elaborati a cura della Camera di Commercio italiana negli EAU

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Dati ISTAT a cura della Camera di Commercio

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Dati ISTAT a cura della Camera di Commercio

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Dati ISTAT a cura della Camera di Commercio

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Dati ISTAT a cura della Camera di Commercio

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Dati ISTAT a cura della Camera di Commercio

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I requisiti comuni a tutte le forme societarie sono:

• la registrazione dello statuto presso il Registro del Commercio• l’autorizzazione dell’Emirato territorialmente competente• la partecipazione alla società di soggetti con nazionalità EAU in quota non inferiore al 51%

Apertura di una filiale Una società straniera può decidere di operare negli E.A.U. tramite una o più filiali grazie alle quali è possibile aggirare il limite che richiede il 51% di partecipazione da parte di imprese locali, in quanto la filiale è interamente posseduta dalla società madre.Tuttavia, la società madre dovrà individuare uno sponsor di nazionalità EAU o, nel caso di persona giuridica, un’azienda a capitale interamente EAU.

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Le Tax Free Zones

All’interno delle Free zones la società può essere detenuta al 100% da capitale straniero. Inoltre:

• libertà di trasferire capitali, inclusi dividendi e utili• esenzione da dazi doganali sulle importazioni• assenza di tassazione sulle persone fisiche• piena rimpatriabilità di capitali e utili• assenza di restrizioni valutarie

Alcune Free zone:

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1) Pre-indagine

All’azienda italiana viene inviata una scheda da compilare in inglese, quale presentazione della stessa e specifica del tipo di interlocutore emiratino da incontrare (distributore, dettagliante, partner ecc). Obbligatorio il sito in lingua inglese.

La Camera effettua una ricerca di mercato tramite la presentazione della azienda italiana a operatori locali selezionati. Lo scopo e’ di valutare il livello di gradimento della proposta del prodotto/servizio e dei relativi prezzi di vendita, sul mercato degli UAE e regolarsi per il proseguimento o meno della missione.

In caso di esito negativo verra’ trasmessa all’azienda la lista degli operatori contattati con relativi commenti. In caso di esito positivo, si passa alla fase 2.

Durata della pre-indagine 15 giorni dal ricevimento della scheda Company Profile.

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2)     Missione

Organizzazione di almeno 5/6 incontri mirati con operatori locali selezionati.

Gli operatori locali saranno precedentemente sensibilizzati e informati sulle caratteristiche del prodotto/servizio e dei relativi prezzi di vendita. Seguiranno una serie di contatti telefonici per verificarne il gradimento o meno. Gli incontri si terranno esclusivamente presso le sedi degli operatori locali, ad Abu Dhabi e/o Dubai e/o Sharjah.

Viene fornita assistenza completa per la logistica (hotel, interpreti, affitto auto ecc.). La lista degli operatori interessati viene inviata dopo aver ricevuto il saldo del costo complessivo del servizio. L’elenco degli operatori e’ visionato e valutato in anticipo dalle imprese italiane. La lista definitiva degli incontri (che si svolgono sempre in 2 giorni al massimo), con relativi orari, viene inviata 3-4 giorni prima dell’inizio della missione.

Durata complessiva per l’organizzazione della missione, 30 giorni dal ricevimento della scheda Company Profile.

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Grazie! Shukran!

Italian Industry & Commerce Office in the UAECamera di Commercio Italiana negli EAU

Per informazioni:

Tel :  +9716.5747099Fax:  +9716.5481100E-mail: [email protected]:  www.iicuae.comIndirizzo: Al Batha Tower, 9th Floor, Room #903, Buhairah CornicheP.o.Box 48558, Sharjah, United Arab Emirates

Per informazioni:

Tel :  +9716.5747099Fax:  +9716.5481100E-mail: [email protected]:  www.iicuae.comIndirizzo: Al Batha Tower, 9th Floor, Room #903, Buhairah CornicheP.o.Box 48558, Sharjah, United Arab Emirates