TweeTelection Twitter e Social Tv durante le elezioni ... · membri del Parlamento nei diversi...
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TweeTelection
Twitter e Social Tv durante le elezioni politiche 2013
Marzia Antenore, Loris Di Gianmaria, Maria Paola Faggiano, Serena Gennaro
1. Scenario
Le ultime elezioni politiche hanno rappresentato un banco di prova importante per la consacrazione
di Twitter quale strumento di circolazione di informazione politico-elettorale. Nato nel 2006, ma
esploso di fatto nel 2009, il microblog si è progressivamente ritagliato un posto di rilievo nella
comunicazione politica tanto da sdoganare il cono d'ombra in cui era stato collocato da Facebook.
L‟adozione di Twitter in campo politico è stata indagata a più livelli, sia con riferimento
all‟attivismo di movimenti/associazioni di cittadini, sia in relazione alla comunicazione indirizzata
ai cittadini dai parlamentari dei diversi paesi, sia nel contesto di campagna elettorale. Sul fronte dei
movimenti internazionali vale la pena citare l‟insieme di indagini che hanno avuto come oggetto le
proteste in Medio Oriente e Nord Africa etichettate come l‟espressione più evidente della nascente
“Twitter revolution” nel corso della cosiddetta “primavera araba”. In Italia, un‟indagine recente
(Bentivegna, 2013) si sofferma sui flussi di conversazione indirizzati dai cittadini al M5S tali da
collocare il microblog come “luogo terzo” in grado di offrire uno spazio in cui ospitare
conversazioni e scambi su vari argomenti tra i quali la politica. Rispetto all‟uso di Twitter fatto dai
membri del Parlamento nei diversi paesi ricordiamo la ricerca di Goldbeck et al. (2010) condotta sui
membri del Congresso statunitense che ne sottolinea il ruolo di self-promotion, le numerose
indagini (tra le quali Jackson e Lilleker, 2011) sul Parlamento britannico e sulle variabili che
spingono all‟adozione di Twitter e, in Italia, l‟indagine sui parlamentari della passata legislatura che
evidenzia il sostanziale immobilismo dei nostri rappresentanti nell‟adozione del microblog
(Antenore, 2012). In campo elettorale, oltre all'ormai classico lavoro di Gaffney sulle elezioni in
Iran (2009), rammentiamo, tra le più recenti, la ricerca di Larsson e Moe (2012) sulle Elezioni
generali svedesi che mostra come i soggetti più attivi sulla piattaforma corrispondano a coloro che
ricoprono ruoli ufficiali legati al mondo della politica e dell‟informazione, oltre all‟indagine sulle
elezioni parlamentari tedesche (Linh Dang-Xuan, 2013) in cui si procede ad una comparazione tra
contenuto emotivo del tweet e sua diffusione all‟interno del microblog.
Diventato parte integrante dell'ecosistema mediale, Twitter offre non solo a cittadini, blogger,
politici, ecc. uno spazio per prendere la parola su temi di natura politica, ma costituisce anche il
secondo schermo attraverso il quale commentare in livestreaming i principali eventi mediali. Sulla
scorta delle indagini condotte secondo l‟approccio social tv (tra gli altri, Webb, 2008; Mitchell et
al., 2010) in campagna elettorale (Chadwick, 2011), nella ricerca qui presentata è stata accolta una
definizione di Twitter come social media backchannel, ossia come una piattaforma usata dagli
utenti per commentare in real-time gli eventi televisivi (Highfield, Harrington, Bruns, 2013).
L‟espansione della pratica partecipativa della social tv, ovvero la crescita nell‟uso, da parte delle
audience, di più dispositivi per esprimere on line opinioni sul programma televisivo al quale si
assiste, accresce potenzialmente il ruolo attivo degli spettatori implicando un‟autonoma produzione
di significati. In questo scenario, la scelta di un approccio Social Tv applicato al caso italiano ha di
fatto richiesto una sua ridefinizione al fine di capire in che modo il pubblico, sollecitato alla
partecipazione esclusivamente attraverso l‟invito sporadico al live tweetting, abbia preso la parola
in relazione alle trasmissioni di approfondimento politico ed ai candidati ospiti dei talk.
Nel complesso, sono stati scaricati circa 160.000 tweet postati da oltre 30.000 utenti unici,
successivamente ripartiti in categorie (blogger, partito, giornalista, media, politico, ecc.) sulla base
delle descrizioni fornite all‟interno del profilo da ciascun utente. La classificazione prodotta –
connessa ad ulteriori variabili - viene utilizzata come chiave interpretativa per la presentazione dei
* Università degli Studi di Roma
La Sapienza, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
2
risultati di ricerca, secondo una triplice prospettiva di analisi tesa ad evidenziare forme di
engagement on line e off line e livelli di attivismo. In particolare le macro-aree indagate sono state:
a) gli usi di Twitter in base al profilo - L‟analisi secondaria dei dati, condotta focalizzando
l‟attenzione sui singoli profili in un‟ottica comparativa, si è posta l‟obiettivo di esplorare-
descrivere analiticamente i seguenti piani: entità e tipo di testi prodotti; numero e tipo di
occasioni in cui si è partecipato alla discussione; numero e tipo di leader rispetto ai quali si è
espresso un commento; grammatica utilizzata; coinvolgimento nella discussione di altri
utenti.
b) Il linguaggio degli utenti: sintassi, semantica e mappe concettuali - Attraverso l‟analisi
lessicometrica, sempre tenendo conto dei diversi profili di utenti individuati, sono state
rintracciate le parole-chiave più significative e ne sono stati approfonditi i contesti d‟uso;
sono state analizzate le principali associazioni di parole e ricostruiti i network semantici più
rilevanti; sono stati esplorati i linguaggi tipici e/o esclusivi dei diversi profili d‟utente.
c) Gli utenti Twitter fuori dalla rete: media, politica e profili sociologici – Attraverso
un‟inchiesta con questionario (web survey) sono stati raggiunti gli utenti che, in termini di
descrizione fornita nel profilo, non sembravano ricoprire ruoli pubblico-politici specifici e/o
possedere una particolare competenza rispetto al mondo dell‟informazione. La ricostruzione
del profilo sociologico degli utenti si articola nella rilevazione e sintesi delle caratteristiche
socio-anagrafiche e culturali più significative, della dieta mediale e delle modalità di
partecipazione politica. Il lavoro di analisi mira a scoprire se la classe indagata sia
concepibile come un microcosmo tendenzialmente omogeneo al proprio interno o, invece,
come un‟aggregazione di cluster differenziati.
Seguendo dunque un approccio mixed method e adottando una prospettiva di ricerca esplorativo-
descrittiva, in questo paper si presenta una selezione mirata dei risultati prodotti.
2. Metodologia di indagine
I materiali scaricabili dal web offrono percorsi di rilevazione ed analisi di proporzioni finora
difficilmente percorribili e consentono di assumere un vero e proprio stile innovativo di ricerca
empirica, fondato sull‟abbinamento, ai diversi livelli, di una pluralità di tecniche e strumenti. La
social web research si configura come terreno di scambio tra expertise provenienti da più campi di
studio, ma anche per il proficuo incontro tra qualità e quantità (Campelli, 1996), per un pluralismo
metodologico (Delli Zotti, 1996) che sfoci proficuamente e ad ogni livello in un approccio
all‟indagine scientifica mixed method oriented (Brannen, ed., 1992; Bryman, 1992; Burke Johnson
et al., 2007; Cresswell et al., 2003; Tashakkori, Teddie, ed., 2003a/2003b).
In tale prospettiva, fare ricerca sociale sui SNS, e su Twitter in particolare, consente di combinare ed
ottimizzare pratiche di rilevazione ed analisi dei dati, ma anche di produrre risultati robusti e
controllabili empiricamente, rilevanti sia sul piano sostantivo, sia su quello strettamente
metodologico. D‟altro canto, nell‟ambito dell‟esperienza di ricerca presentata in questa sede, ci si è
posti diversi ed interrelati obiettivi: 1. la produzione di differenti materiali empirici (testi, risposte a
domande di questionario, resoconti derivati dall‟osservazione sistematica del comportamento in
rete); 2. l‟analisi, a diversi livelli di controllo, dell‟oggetto di studio; 3. la comparazione tra risultati
ottenuti con tecniche differenti ed il controllo della qualità dei dati; 4. il dialogo tra unità di analisi
differenziate e il riferimento ad una duplice logica temporale – sincronica e diacronica; 5. lo studio,
attraverso l‟analisi primaria e secondaria, dei risultati prodotti con riferimento ai singoli individui e
alle relazioni tra di essi.
3
Adottando la prospettiva della Social TV (Webb, 2008; Mitchell et al.; 2010), si è proceduto
all‟analisi dei tweet postati dagli utenti a ridosso delle principali trasmissioni politiche1, utilizzando
per lo scaricamento l‟hashtag della trasmissione e dei candidati presenti in studio. Lo scaricamento
dei tweet è sistematicamente partito mezz‟ora prima dell‟inizio della puntata concludendosi
mezz‟ora dopo la fine. Sono stati totalizzati complessivamente circa 160.000 tweet prodotti da circa
30.000 utenti, successivamente distinti nelle categorie blogger, partito-circolo-comitato,
giornalista, media, politico, movimento-associazione, endorser, cittadino comune sulla base della
descrizione fornita all‟interno del profilo da ciascun utente (Tab. 1).
Tab.1 - Classificazione degli utenti in base al profilo
v.a. %
blogger 2.841 9,4
cittadino 23.046 76,5
partito, circolo, comitato 282 ,9
giornalista 1.402 4,6
media 117 ,4
movimento, associazione politica e civica 75 ,2
politico 743 2,5
endorser 788 2,6
non desumibile 864 2,9
Totale 30.158 100,0
Ne emerge uno spazio pubblico composito, prevalentemente dominato dalla figura dei cittadini
(76%), una percentuale in linea con altre ricerche sulla composizione dell‟utenza svolte nel contesto
internazionale (Small, 2011).
Le analisi hanno preso avvio a partire dalla matrice ottenuta in seguito allo scaricamento dei tweet.
Sono state prodotte numerose variabili ed indici empirici in relazione ai 30.000 utenti di
riferimento, tra cui: Tipologia della produzione di post – tiene conto di eventuali abbinamenti tra
singleton, mention e RT, nonché del carattere occasionale/assiduo della pubblicazione; Numero di
candidati per user; Numero di trasmissioni per user; Tipologia di attrattività-ricettività – risultato
della combinazione delle informazioni relative alla rete di followers/following; Tempo trascorso
dalla creazione del profilo; Numero e tipo di hashtag per utente. La classificazione prodotta con
riferimento al profilo utente è stata applicata anche al sistema di mention e retweet scaricati e ciò
allo scopo di valutare il tipo di relazioni instauratosi nel corso della campagna.
Lo scaricamento di molte decine di migliaia di tweet ha messo il gruppo di lavoro nella condizione
di impostare e svolgere un‟imponente esperienza di analisi lessicometrica2. Non possono non
evidenziarsi le difficoltà e l‟onerosità delle fasi preliminari di impostazione, pulizia,
lemmatizzazione e disambiguazione di un corpus di vaste dimensioni (1.200.000 occorrenze a
pulizia conclusa), anche in considerazione della scelta di sottoporlo integralmente ad analisi. Le
variabili-chiavi di lettura utilizzate nel corso dell‟analisi sono: candidato; trasmissione, profilo
utente, momento della campagna elettorale, status (singleton, mention, RT). I testi sono stati
1 Le trasmissioni sono state selezionate tenendo conto dei criteri della durata, del canale e dell‟orario della
trasmissione. Esse sono: Ballarò, In onda, Omnibus notte, Otto e mezzo, Piazza pulita, Porta a porta, Quinta colonna,
Servizio pubblico, Zeta, Bersaglio mobile. 2 Essa, condotta con l‟ausilio del software T-Lab 8.1, ha consentito di esplorare in modo sistematico l‟intero corpus
testuale e di ricostruirne la struttura, stante l‟opportunità di tornare ripetutamente sul testo originario al fine di produrre
adeguate interpretazioni dei risultati e rendere controllabile il percorso di analisi messo in atto (Bolasco, 1998 e 1999;
Della Ratta-Rinaldi, 2007a/2007b; Giuliano, 2004; Nobile, 2012). Senza l‟ausilio di un supporto semiautomatico di
analisi difficilmente, date le proporzioni del corpus, si sarebbero potuti ottenere risultati ad un livello adeguato di
aggregazione e complessità.
4
organizzati in sottoinsiemi omogenei (circa 1000 partizioni) sulla base della classificazione dei
tweet rispetto alle suddette variabili. L‟analisi è stata condotta passando da un livello più semplice
ed analitico ad uno più complesso e sintetico teso all‟individuazione di dimensioni latenti e di
cluster efficacemente interpretabili.
È stata, infine, condotta un‟inchiesta con questionario - nella modalità web survey (Guala, Fischer,
2007) - al fine di raggiungere gli utenti che, in termini di descrizione fornita nel profilo, non
sembravano ricoprire ruoli pubblico-politici specifici. La metodologia utilizzata, in combinazione
con il resto delle operazioni di ricerca, ha consentito di approfondire i temi di indagine, di
controllare alcuni dei risultati prodotti, di esplorare ulteriori interessanti aspetti. Gli utenti Twitter a
cui è stato inviato il questionario - sfruttando lo strumento della mention3 - sono stati selezionati
opportunamente tenendo conto dell‟importanza della rappresentatività delle unità sui piani statistico
e sostantivo4. La base empirica è stata esplorata operando un confronto sistematico tra
comportamenti politici on line e off line. La ricostruzione del profilo sociologico degli utenti si
articola nella rilevazione e sintesi delle caratteristiche socio-anagrafiche e culturali più significative
(genere, età, titolo di studio, condizione occupazionale, professione svolta), della dieta mediale
(canali di informazione nel corso della campagna elettorale), delle modalità di partecipazione
politica (orientamento politico, modalità di accostamento alla campagna, comportamento di voto,
associazionismo), della leadership di opinione (forme di discussione/interazione su temi politici,
omofilia).
3. Live Tweetting: stili di interazione in campagna elettorale
Prima di entrare nel merito delle forme di interazione stabilite in rete dagli utenti vale la pena
soffermarsi sulle occasioni comunicative che spingono gli internauti a produrre post nel corso della
campagna elettorale. Il primo fattore da considerare è l‟ampiezza delle platee televisive. La tabella
che segue (Tab. 2) mostra una corrispondenza tra ascolti medi stagionali delle trasmissioni
considerate e numero di Tweet raccolti con gli hashtag di scaricamento (#trasmissione e
#candidato). Laddove cioè si è in presenza di platee ampie e consolidate, come nel caso di Ballarò,
il numero di post si colloca sopra la media complessiva. Nel caso di trasmissioni di nicchia come
Zeta o Omnibus Notte il numero di cinguettii decresce esponenzialmente. Inoltre, l‟andamento dei
tweet minuto per minuto evidenzia, senza eccezioni, come l‟attivismo degli utenti cominci a ridosso
3 La piattaforma utilizzata per caricare il questionario – composto da circa 20 domande strutturate, tra domande
semplici, batterie e domande a risposta multipla – è Google Drive. Gli utenti campionati sono stati invitati alla
compilazione tramite mention personalizzata contenente il link di accesso al questionario. La rilevazione è stata
condotta nell‟arco di un mese utilizzando l‟account istituzionale di Mediamonitor Politica (i tempi sono stati più lunghi
del previsto per via della delicata gestione su Twitter – v. regole per la tutela della privacy e misure anti-spamming - di
un consistente numero di tweet rivolti a utenti non facenti parte della propria rete di followers). 4 Gli utenti classificati come cittadini comuni sono circa 23.000 su 30.000 complessivamente raggiunti (proporzione in
linea con le percentuali di altri Paesi del mondo). Pur avendo riscontrato nella letteratura empirica su Twitter una certa
disinvoltura nell‟allestimento di campioni non probabilistici o addirittura „di convenienza‟, il gruppo di lavoro ha optato
per una soluzione rigorosa di selezione degli esemplari da coinvolgere nella web survey. La variabile-criterio in base
alla quale si è proceduto all‟estrazione casuale dei casi (Di Franco, 2010) secondo un disegno di campionamento
stratificato è una tipologia che combina e sintetizza le informazioni sul numero di post prodotti nel corso della
campagna elettorale e il numero di followers (l‟andamento della variabile sul totale di partenza e sul campione estratto
è pressoché identico). Sono stati estratti 2.388 casi da intervistare (circa il 10% del totale di riferimento) e sono rientrati
177 questionari compilati (circa il 7,5%). Nonostante il modesto successo dell‟esperienza di rilevazione primaria
(comunque perfettamente in linea con il tasso medio di rientri in occasione di indagini affini) e sebbene non nelle
condizioni di procedere all‟inferenza statistica (campione limitato ed auto-selezionato) si può sottolineare come i casi
raggiunti e quelli del campione di riferimento si distribuiscano rispetto alla tipologia di estrazione in modo molto simile
(confronto campione/casi raggiunti: 1. un post/pochi followers: 31,2% vs 23,3%; pochi post/pochi followers: 18,6% vs
14,8%; molti post/pochi followers: 6,8% vs 5,2%; un post/molti followers: 17,4% vs 18,7%; pochi post/molti followers:
14,3% vs 20,6%; molti post/molti followers: 11,7% vs 17,4%). Ciò non può che essere una prova dell‟affidabilità della
base empirica prodotta e della qualità dei risultati dell‟indagine.
5
dell‟inizio della puntata, raggiunga i picchi più elevati in corrispondenza di temi caldi dell‟agenda
politica e cali drasticamente nel corso della mezz‟ora successiva alla fine della puntata. Tali dati
confermano un pattern tipico del liveness posting per cui nell‟andamento generale della
Twittersphera i picchi di tweet vengono raggiunti in coincidenza con i dibattiti politici televisivi, le
dichiarazioni chiave dei politici e i grandi eventi pubblici che si svolgono al di fuori dell‟arena
mediale (Larsson e Moe, 201; Bruns e Burgess, anno; Larsson, 2013). In sostanza, Twitter ha
funzionato come una sorta di meter “abusivo” degli ascolti TV fornendo indicazioni estremamente
affidabili, prima ancora che sui candidati, sull‟ampiezza delle audience delle trasmissioni e sul loro
comportamento di fruizione della programmazione. Vi è da aggiungere, come ulteriore chiave di
lettura, che un tale andamento sembrerebbe smentire l‟ipotesi che vede gli utenti politically engaged
sulla piattaforma come soggetti più propensi alla fruizione di prodotti mediali di nicchia. In realtà,
gli utenti non disegnano la programmazione del mainstream, anzi vi si collocano abbondantemente
e senza alcuna esitazione.
Tab. 2 - Tweet e ascolti medi dei talk politici
Trasmissione Numero di Tweet Ascolto medio in milioni (stagione
2012-2013)
Ballarò 72.157 4.371
Servizio Pubblico 19.083 3.093
Piazza Pulita 16.073 1.477
Porta a Porta 15.968 1.528
In Onda 15.568 1.109
Quinta Colonna 7091 1.764
Bersaglio Mobile 4436 1.392
Otto e Mezzo 3879 1.824
Zeta 3739 1.094
Omnibus Notte 505 160
All‟interno della medesima trasmissione, l‟andamento dei post risente del candidato presente in
studio. Nel caso ad esempio di Ballarò che, in momenti diversi, ha ospitato quattro dei sei candidati
in lizza - Monti (22/1), Ingroia (29/1) e, nella stessa puntata, Berlusconi e Giannino (5/02) - i tweet
hanno mostrato tendenze differenti, raggiungendo rispettivamente, 17.925 (11,2% sul totale dei
post), 11.550 (7,2%), e 42.682 post complessivi e collocando la coppia Berlusconi-Giannino in
cima alla classifica dei candidati più commentati della campagna (26,7% dei post su 160.000 del
periodo considerato). Il dato è ancora più interessante se posto in relazione agli ascolti medi delle
puntate considerate (5.042 del 22/01; 4.459 del 29/01; 5.787 del 5/02) che presentano lievi
differenze nell‟ampiezza delle platee ma non tali da giustificare l‟impennata di tweet connessa ad
uno dei media event della campagna: il ritorno di Berlusconi nell‟arena televisiva del talk e in
“campo avversario”. In altre parole, i dati raccolti permettono di evidenziare una sorta di
“normalizzazione” del web 2.0, vale a dire gli utenti Twitter riflettono e rafforzano comportamenti
comunicativi molto simili ai modelli di fruizione del consumo tv: si dimostrano estremamente fedeli
ad un appuntamento televisivo, la cui scelta risente delle gerarchie di agenda stabilite entro i media
generalisti, e intensificano l‟engagement laddove la programmazione offre micro-eventi che ne
rompono la routine.
Il solo andamento del flusso comunicativo prodotto nel corso della fruizione dei talk politici non
fornisce ancora alcuna indicazione sull‟engagement degli utenti della piattaforma ossia sulle
strategie di posting maggiormente adottate a ridosso della fruizione della campagna. A fronte di un
numero di messaggi enorme, va subito precisato come la produzione di status variamente intesi
denunci un rapporto episodico con l‟offerta politica televisiva caratterizzato da una partecipazione
prevalentemente occasionale (una media di 2,5 post a testa), incostante (solo il 24% degli utenti ha
postato nel corso dell‟intera campagna), e circoscritta al commento di un solo candidato (67,8%
degli utenti) e di una sola trasmissione (70,2%). Piuttosto che a quello dei political junkies descritti
da Coleman (2003), il comportamento di questi soggetti è assimilabile a quello di comunità di
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seguaci, sostenitori o detrattori che siano, che si mobilitano pigramente solo in occasione di
specifici appuntamenti comunicativi ignorando il resto della programmazione.
Quali forme abbia assunto tale mobilitazione può essere colto facendo riferimento alla pratiche di
comunicazione messe in atto. Una prima indicazione proviene dalle caratteristiche degli status
prodotti: a fronte dei quasi 160.000 tweet circolati sulla piattaforma, nel 41,8% dei casi si tratta di
retweet, ossia una modalità che, se è vero può essere interpretata come espressione della vocazione
conversativa dell‟utenza (Bentivegna, 2013), rimanda nel contempo alla volontà di intrattenere o
semplicemente condividere le posizioni di altri. Se a ciò aggiungiamo che oltre il 33% degli utenti
ha prodotto unicamente retweet a ridosso della fruizione è chiaro come le modalità di engagement
di questi soggetti si configurino come piuttosto blande dal punto di vista della volontà di diffondere
pensieri o informazioni inediti. Le interazioni discorsive “pure” rappresentate dalle mention sono
estremamente limitate e riguardano l‟11,3% del flusso comunicativo generato, un dato tutto
sommato deludente soprattutto se rapportato ai risultati più incoraggianti ottenuti nel corso di
appuntamenti elettorali simili in altri paesi (Stieglitz e Dang-Xuan, 2012). I dati consentono così di
smentire una metafora spesso usata per descrivere l‟interazione degli utenti Twitter di fronte allo
schermo televisivo: più che di una sorta di “bar dello sport” dove si susseguono fitti scambi di botta
e risposta tra appassionati avventori intenti a commentare un programma, il posting richiama alla
mente i sermoni degli oratori dello Speaker‟s Corner svolti di fronte a un pubblico enorme, ma poco
loquace ed affetto da ecolalia. Anche introducendo variabili di profilo, queste tendenze generali
rimangono pressoché immutate. Unica eccezione degna di nota è rappresentata da una piccola
percentuale di utenti definiti endorser (2,6%), ossia individui esplicitamente schierati a sostegno o
contro un candidato. In virtù del loro dichiarato interesse per la campagna questa nicchia si inserisce
meno episodicamente nel dibattito sulla piattaforma, tende a postare in occasione di più trasmissioni
ed il posting è indirizzato a candidati differenti.
Se usciamo dall‟indistinta nebulosa degli utenti per continuare ad addentrarci nelle caratteristiche di
profilo il quadro ricostruito dai dati consente di confermare e rafforzare l‟ipotesi della
“normalizzazione” anche sul versante della partecipazione al dibattito per cui le modalità di presa di
parola dei diversi attori della Twittersphera passano per il rispetto dei ruoli tradizionali assolti nella
sfera della politica “reale”. Una prima conferma di questa tesi deriva dai dati relativi alla
classificazione degli status rispetto al profilo degli utenti: in breve, gli attori formali e semi-formali
dell‟informazione (media, giornalisti, blogger) tendono a privilegiare l‟utilizzo di Singleton, una
modalità one-to-many tipica del modello comunicativo broadcasting funzionale alla trasmissione di
informazioni (Larsonn e Moe, 2011); gli attori formali della politica prediligono modalità
assimilabili alla “convocazione” dell‟elettorato come la mention che ha una esplicita funzione
evocativa, esprime la volontà di coinvolgere altri in conversazioni e di uscire da un contesto
comunicativo estremamente rumoroso (Honeycutt, Herring, 2009); mentre movimenti ed endorser
si incaricano, attraverso il RT, della mobilitazione e circolazione dell‟informazione politico-
elettorale. Di contro, i cittadini hanno un comportamento eterogeneo in cui nessuna delle modalità è
prevalente. Qui evidentemente a pesare è l‟eterogenea composizione della platee digitali.
Nella direzione della normalizzazione vanno anche i dati relativi ai reticoli interazionali che si
rintracciano sulla piattaforma ricostruiti dalle strategie di mention e retweetting. Se è vero che
Twitter offre potenzialmente a tutti gli attori del processo politico la possibilità di prendere la parola
nella policy sphere, è indubbio che alcuni soggetti si collocano comunque al centro del flusso
informativo generato nella sfera politica. Pur trattandosi di appena il 9% circa del campione, i
blogger sono interpellati da altri utenti in ben il 45,5% dei tweet, sia come soggetti destinatari di
pratiche conversative, attraverso la mention, che come produttori del flusso comunicativo fatto
circolare in rete tramite il retweet. Di contro, i cittadini che rappresentano oltre i tre quarti degli
utenti vengono interpellati in meno del 17% dei casi. È evidente come Twitter rifletta alcune
diseguaglianze sociali non più – o non solo - legate al fatto che si tratta di una piattaforma a
disposizione di una minoranza, quanto rispetto alle logiche che informano la produzione,
circolazione e attribuzione di senso ai contenuti informativi provenienti dalle istituzioni mediali
7
formali o semiformali come i blog. Al primo posto tra i profili interpellati dagli altri utenti della
piattaforma si collocano infatti le istituzioni mediali intese come l‟insieme dei media (24,2%) e dei
giornalisti (22,6%) che hanno preso la parola nel corso della campagna. Evidentemente, il flusso
informativo generato da fonti ufficiali e il ruolo di opinion leader attribuitagli dagli utenti hanno
contribuito notevolmente alla costruzione di un discorso improntato a logiche comunicative
tradizionali. A seguire si rintracciano partiti politici, circoli, comitati elettorali (35,2% delle
conversazioni) e soggetti politici (18,1%), un dato che non presenta sorprese alla luce, da un lato,
della funzione di riavvicinamento tra governanti e governati attribuita fin dagli esordi alle
tecnologie digitali e, dall‟altro, in relazione al fatto che le pratiche discorsive esaminate avvengono
a ridosso della fruizione di talk politici.
Il quadro delle interazioni discorsive intorno alla campagna elettorale si chiarisce ulteriormente
analizzando i dati relativi alla citazioni reciproche ossia agli autori di mention e retweet e ai profili
che ne divengono destinatari. È anzitutto interessante notare come i cittadini si rivolgano anzitutto
ai blogger, mentre i blogger rivolgano la loro attenzione in prevalenza ai partiti, un dato che
sembrerebbe attribuire ancora a questi protagonisti dell‟informazione politica un ruolo di
gatekeeping all‟interno della piattaforma. Per il resto, i dati confermano il principio dell‟“omofilia”
già evidenziato in altre ricerche italiane (Bentivegna, 2013). Anche nel caso di questa specifica
occasione comunicativa, le interazioni discorsive avvengono tra utenti appartenenti alla medesima
categoria (Tab. 3), confermando un certo conformismo nelle pratiche comunicative adottate.
Tab. 3 – Profilo dell‟utente per Mention e Retweet ricondotti al profilo (% colonna)
Profilo
Totale blogger cittadino
partito,
circolo,
comitato
giornalista media
movimento,
associazione
politica e
civica
politico endorser ND
Mention
e RT
blogger 19,2 16,7 6,9 16,7 10,6 9,1 8,7 13,4 15,3 16.013
cittadino 27,2 30,2 15,6 21,5 14,1 40,9 17,0 27,0 32,7 28.451
partito,
circolo,
comitato
5,9 7,4 15,9 4,9 6,3 3,7 13,0 9,3 7,6 7.630
giornalista 8,4 8,0 4,2 21,0 20,7 2,8 5,6 5,6 8,1 8.072
media 8,7 10,4 10,2 8,5 8,8 10,1 9,2 6,3 8,3 9.754
movimento,
associazione
politica e
civica
2,6 2,2 1,7 1,4 ,7 19,4 1,4 2,1 1,9 2.275
politico 23,6 20,1 40,5 23,0 37,0 10,8 39,7 28,8 20,9 22.336
endorser 3,7 4,0 3,9 2,2 1,4 2,4 4,8 6,3 3,8 4.055
8
ND ,7 1,0 1,1 ,8 ,4 ,8 ,6 1,2 1,4 980
Totale 10.929
(100)
69.030
(100)
2.600
(100)
2.983
(100)
284
(100)
865
(100)
3.857
(100)
6.438
(100)
2.580
(100)
99.566
(100)
Le percentuali e i totali si basano sulle risposte.
La possibilità di riconnettere i cittadini con i politici è una delle maggiori potenzialità dell‟uso
politico di Twitter; l‟utilizzo della mention, considerato peraltro come indicatore dell‟abilità degli
utenti di coinvolgere altri nella conversazione (Dahg Xuaan, Stieglitz, Wladarsh, Neuberger, 2013)
è la chiave di accesso per uno scambio diretto tra questi soggetti. Dai dati si osserva che i post che
contengono almeno una mention sono l‟11,3%, percentuale minoritaria all‟interno della produzione
complessiva. Questo strumento è dunque utilizzato da una minoranza di utenti che tende a
diminuire ancora all‟aumentare del numero di mention per post5 (Tabb. 4, 5).
In merito all‟uso della mention tra gli utenti per relazionarsi esplicitamente con i candidati e i
partiti, si osserva come i personaggi più commentati non siano stati anche i più menzionati (Tabb.
6,7). A fronte infatti di un numero di post realizzati in sua presenza relativamente ridotto, il
candidato più menzionato è Oscar Giannino (@OGiannino, 39,9%) che è riuscito, anche sulla scorta
di azioni originali in termini di campaign, a stimolare l‟interazione degli utenti. Al contrario, a
fronte di una elevata produzione di status su Berlusconi, sono state il 14,4% le mention a lui rivolte
tramite @berlusconi2013, account peraltro non gestito direttamente dal candidato, ma da un gruppo
di sostenitori. Se il volume dei post prodotti segue in qualche modo i trending topic e ricalca i
momenti maggiormente spettacolarizzanti della campagna, le mention seguono altre logiche,
collegate in misura maggiore alla tipologia di utente e alla relazione che questo è in grado o
interessato a realizzare. Un ruolo rilevante, nella tendenza ad essere interpellati dagli utenti, è
ricoperto inoltre dalle caratteristiche del personaggio politico, rispetto quanto cioè questo sia
percepito come ricettivo e disponibile all‟interazione. Sulla medesima linea fin qui evidenziata, il
trend relativo all‟uso di strumenti differenti all‟interno dei post indica che solo alcuni candidati
hanno costruito un profilo pubblico-politico e condotto una campagna che ha incoraggiato gli utenti
ad un commento maggiormente approfondito. L‟uso combinato di singleton, mention e retweet
emerge maggiormente nella produzione di status su Bersani (22,1%) e Monti (19,3%), mentre per
tutti gli altri candidati questo valore si attesta su percentuali minori.
5 Un post può contenere infatti un numero variabile di mention.
9
Tab. 6 - Mention per candidato
Account
% su tot
@
% su @ a
candidati
ME@OGiannino 6,6 39,9
ME@pbersani 4,6 27,6
ME@berlusconi2013 2,3 14,4
ME@Senatoremonti 1,9 11,8
ME@Antonioingroia 1 6,3
Totale 16,4 100
Tab. 7 - Mention per partito
Account partito
% su tot
@
% su @ a
partiti
ME@Fare2013 2,8 49,7
ME@ilpdl 1,2 20,4
ME@rivcivile 0,9 16,8
ME@scelta_civica 0,5 9,9
ME@pdnetwork 0,1 3,2
Totale 5,5 100
Le categorie di utenti che utilizzano in misura maggiore le mention verso i politici, e dunque verso i
candidati, sono altri politici, giornalisti e blogger. Coloro che si pongono in relazione diretta con un
candidato sono individui maggiormente informati e interessati, appartenenti al circuito politico-
mediatico, fenomeno che in parte ricalca quell‟autoreferenzialità del sistema dell‟informazione e
delle élites politiche italiane6. Considerando la mention come strumento che, ampliando la rete del
dibattito, favorisce la partecipazione, si evidenzia pertanto un divario sostanziale di partecipazione
tra le diverse categorie di utenti (Jansen e Koop, 2005 e Tumasjan e al., 2011). Gli individui già
coinvolti, tanto on line quanto off line, dunque, riproducono in rete le medesime differenze
partecipative e culturali che si riscontrano all‟esterno del web.
In riferimento alle trasmissioni, emerge come siano Otto e mezzo (29,1%), Piazza pulita (24%) e In
onda (22,2%) i tre programmi che hanno stimolato negli utenti un commento maggiormente
variegato per tipologia di strumenti utilizzati. Nei post prodotti in concomitanza a queste tre
trasmissioni, inoltre, anche l‟uso combinato di mention e retweet risulta particolarmente elevato:
questa minoranza di utenti sembra far parte di fatto di un pubblico esperto e di nicchia; non
sorprende pertanto che questi tre talk di approfondimento, proprio in ragione delle caratteristiche
dell‟audience di riferimento, siano quelli che stimolano un commento più sfaccettato e
maggiormente interattivo. Per tutte le altre trasmissioni la percentuale di post con l‟uso combinato
dei tre strumenti è infatti sensibilmente inferiore.
Un‟ulteriore conferma alla tesi della normalizzazione proviene dall‟analisi relativa alla capacità dei
diversi profili di utente di esercitare un‟influenza all‟interno dell‟ecosistema della piattaforma. Va
precisato anzitutto come la nozione di influenza interpersonale esprima una connotazione che tende
a sfuggire alla rilevazione empirica. Gli indicatori utilizzati più diffusamente in letteratura, ad
esempio il numero di followers, il numero di retweet che portano il nome di un determinato utente e
il numero di mention ricevute (cfr. Cha et al., 2010; Kwak et al., 2010) sono solo indicatori indiretti
di influenza, se per influenza intendiamo l‟avvenuta creazione di un‟opinione, o il suo mutamento o
consolidamento, in un soggetto7. Il numero di followers può essere considerato come indicatore
diretto di due dimensioni concettuali: 1) l‟ampiezza della rete di relazioni (nel caso specifico
relazioni instaurate su richiesta di altri utenti, cui si aggiungono quelle dei following, prescelte
dall‟utente), 2) l‟attrattività di un utente. Le due dimensioni in effetti non si escludono, ed anzi la
prima può essere considerata come espressione della seconda, nel senso che aver tessuto una rete
ampia di relazioni può essere considerato come conseguenza di un buon livello di attrattività. È in
6 D.C. Hallin, P.Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, Laterza, Roma-
Bari 2004. 7 Ad esempio, il fatto di essere retweettati può costituire in effetti la misura di quanto un proprio contenuto sia stato
ritenuto, nel bene o nel male, degno di essere diffuso. Come recita la nota espressione Retweets are not endorsement,
non necessariamente il Retweet rappresenta però un indicatore relativo alla capacità di generare e/o modificare opinioni;
semmai esso può essere considerato come indicatore di presenza di un determinato utente su Twitter, la qual cosa può
essere indubbiamente considerata come una possibile condizione dell‟influenza, senza però poter individuare un nesso
di necessità tra i due aspetti.
10
questa direzione che la costruzione di una tipologia di attrattività/ricettività tiene conto del numero
di following e di followers riscontrabili nei profili degli utenti Twitter8.
A fronte di quanto premesso è possibile tracciare alcuni profili relativi all‟attrattività/ricettività degli
utenti Twitter intervenuti durante trasmissioni politiche, come da tavola seguente9 (Tav. 1).
Tav. 1 – Caratterizzazione dei tipi di attrattività/ricettività
Tipi di attrattività Modalità associate
Poco attrattivo/Poco ricettivo
Profilo: cittadini
Tempo trascorso dalla creazione del profilo: fino a 3 mesi
Tipo di status prodotti: singleton, mention
Tipologia produzione di status: assidue mention/assenti altri status, saltuari
singleton, saltuarie mention.
Produzione status/periodo campagna: prime tre settimane
Momenti in cui si twitta: unica fascia oraria
Molto attrattivo/Molto ricettivo
Profilo: giornalisti
Tempo trascorso dalla creazione del profilo: oltre un anno
Tipo di status prodotti: mention/RT, singleton/RT, singleton/mention/RT
Tipologia produzione di status: assidui status di ogni tipo
Produzione status/periodo campagna: intera campagna
Momenti in cui si twitta: più fasce orarie
Le relazioni tra variabili presentate contribuiscono a distinguere con una certa nettezza due tipi di
universi d‟influenza. Il primo, caratterizzato da una forte carica attrattiva e al tempo stesso ricettiva,
è costituito principalmente da giornalisti (71%, a fronte del 62,4% di blogger e media e di
percentuali ancora inferiori con riferimento agli altri profili). Accanto agli utenti classificabili come
giornalisti figurano, ad un elevato livello di attrattività, gli utenti riconducibili alla classe dei media:
la differenza è che questi ultimi esprimono una bassa ricettività (il 34,2% è molto attrattivo/poco
ricettivo, a fronte del 26,7% di movimenti/associazioni politiche e del 23% dei partiti). Proseguendo
con la descrizione del profilo dei molto attrattivi/molto ricettivi, esso include utenti che hanno
creato il proprio profilo da oltre un anno (52,1% a fronte del 43,8% della modalità 6mesi-1anno);
esprime una produzione molto variegata, includente tutti i tipi di status, prodotti con una certa
assiduità; esprime opinioni nel corso dell‟intera campagna elettorale (57,2% a fronte del 35,7% e
del 35,4% relativi alle prime tre settimane e all‟ultima settimana di campagna); produce tweet in
una pluralità di fasce orarie (52,1% a fronte del 33,4% attribuibile ad un‟unica fascia oraria).
Il secondo profilo, caratterizzato invece da una minima attrattività e ricettività, è costituito
principalmente da comuni cittadini (47% a fronte del 24,9% di endorser, del 22% di partiti e
comitati e di percentuali via via più basse con riferimento agli altri tipi di profilo); si tratta di utenti
che hanno creato il proprio profilo da poco tempo, meno di tre mesi (59,1% rispetto al 35,9% della
modalità 3-6 mesi e di percentuali via via decrescenti con l‟aumentare del numero di mesi); la
produzione di status include prevalentemente mention e singleton, e in particolare solo le mention
risultano assidue, con singleton saltuari; gli status sono riconducibili per lo più o alle prime tre
8 Nell‟indagine presentata in questa sede non è dunque possibile ritenere, in linea di principio, che un utente Twitter
considerato attrattivo in quanto dotato di un elevato numero di followers debba esprimere di per sé una leadership in
ambito politico. Eppure, coerentemente con i dati da presentare relativi alla web research, sembra ricevere alcuni
elementi di conferma questa ipotesi, nel senso che è riscontrabile una relazione significativa tra attrattività intesa in
senso trasversale e indicatori di leadership politica dichiarati da un campione di utenti intervistati. Ciò sembra dipendere
ragionevolmente dal fatto che l‟universo cui si fa riferimento è quello degli utenti Twitter che hanno commentato
trasmissioni politiche durante la campagna elettorale: si presume, dunque, che essi siano interessati al dibattito politico 9 Per discriminare in modo più netto e chiaro i risultati presentati, verranno riportate nella tavola le associazioni con
esclusivo riferimento ai tipi puri (soggetti massimamente e minimamente attrattivi/ricettivi o, in altri termini, inseriti in
una rete di relazioni massimamente ampia o massimamente ristretta).
11
settimane di campagna (46,5%) o all‟ultima settimana (44,5%) (solo il 25,4% è riferibile all‟intera
campagna elettorale; la fascia oraria di riferimento è prevalentemente una sola (47,5% a fronte del
30,3% riferibile ad una pluralità di fasce).
La configurazione di relazioni che emerge dai dati attribuisce agli utenti più attrattivi una presenza
piuttosto consolidata su Twitter, un‟attività costante nel commentare trasmissioni politiche,
attraverso modalità d‟intervento diversificate e un‟attenzione costante alla politica nell‟intero
periodo della campagna elettorale. Interessante osservare come gli utenti attrattivi/ricettivi, a
differenza dei poco attrattivi/poco ricettivi, si esprimano in maniera rilevante attraverso Retweet,
come se essi, oltre a diffondere contenuti originali, si occupassero della creazione di una sorta di
cassa di risonanza degli interventi degli utenti con cui sono posti in relazione. Accanto ad una
propensione alla produzione di Retweet, gli utenti più attrattivi tendono, in senso generale, a
produrre una maggiore quantità di status, evidenziando una presenza consistente su Twitter. Se
ragioniamo di capacità di influenza, evidentemente non è sufficiente esprimere una forte presenza
attraverso commenti per identificare una leadership di opinione: un elevato numero di interventi su
Twitter potrebbe infatti cadere nel vuoto e non suscitare alcun impatto nella discussione relativa alle
trasmissioni e ai leaders presenti in tv. Nonostante ciò, il livello di presenza su Twitter può
costituire una premessa per valutare il possibile impatto reale nel dibattito.
4. L’analisi testuale
4.1. Le parole-chiave della campagna elettorale
Come si è accennato, i 160.000 tweet scaricati nel corso della campagna elettorale sono stati
sottoposti ad analisi statistico-testuale. Sul corpus disponibile (circa 1.200.000 occorrenze) sono
state effettuate numerose forme di analisi – dall‟individuazione delle parole-chiave (studiando il
corpus nel suo complesso e specifici subcorpora) alla ricostruzione dei contesti d‟uso dei
termini/espressioni più rilevanti; dallo studio di specifici network semantici/dei temi dominanti
all‟individuazione di linguaggi tipici, fino a giungere all‟identificazione ed interpretazione di fattori
latenti. Per ovvi motivi, è stata operata una selezione mirata dei risultati da esporre e valorizzare in
questa specifica sede; d‟altra parte, un corpus di così vaste dimensioni può certamente essere
approcciato in altri modi e consentire la produzione di ulteriori interessanti risultati.
Di fronte ad una così vasta mole di informazioni, estremamente frastagliate e frammentate in avvio,
quasi da sembrare slegate, il gruppo di ricerca ha optato per uno stile di riduzione della complessità
che vede al centro la dimensione del significato – in comune tra termini, espressioni, forme verbali -
piuttosto che la varietà lessicale; in altri termini, in sede di operazioni preliminari di ricerca ed in
vista della produzione di risultati chiari e leggibili, si è preferito sintetizzare il più possibile intorno
ai nuclei semantici emergenti, sacrificando in molte occasioni la molteplicità delle forme di
espressione degli utenti Twitter raggiunti.
Qualche precisazione sulla struttura del corpus consentirà di recepire al meglio i risultati relativi alle
principali misure lessicometriche:
1. Circa la metà dei tweet collezionati è rappresentata da RT e ciò implica, per così dire, una
„ridondanza strutturalÈ all‟interno del corpus. La ricorrenza di alcuni termini ed espressioni
si riflette inevitabilmente su tutti i coefficienti calcolati, che subiscono notevoli flessioni;
d‟altra parte, la varietà delle forme linguistiche è certamente secondaria rispetto ai contenuti
veicolati dai RT, che, come è noto, rinviano alla condivisione di temi, all‟approvazione ed
assunzione di opinioni altrui circolanti in rete.
12
2. Nel corpus sono state rintracciate migliaia di indicazioni di siti web per l‟approfondimento
di specifici temi e notizie; essi sono stati rinviati, per contenere il numero di hapax10
, alla
generica modalità „link‟.
3. Il dizionario originario conteneva circa 9.000 rinvii a utenti distinti evocati nei tweet tramite
mention; per il motivo sopra indicato, sono state escluse dall‟analisi tutte le mention sotto la
soglia 100. Ciò si è tradotto nel mantenimento all‟interno del dizionario delle mention di soli
personaggi con funzioni pubblico-politiche (a titolo esemplificativo, @OGiannino totalizza
quasi 7.500 occorrenze, @pbersani circa 5000, @berlusconi2013 quasi 3.000).
4. Gli hashtag, ove possibile, sono stati ricondotti alle categorie semantiche più generali ed
astratte stabilite nel corso dell‟analisi; anche in questo caso, quelli sotto una certa soglia (9)
e semanticamente deboli, sono stati esclusi dall‟analisi.
Come si può leggere nella tavola sotto riportata, il corpus in analisi è molto imponente dal punto di
vista del volume delle occorrenze, ma non è poi così vario: il rapporto tra forme distinte e totale
delle occorrenze restituisce anche nei subcorpora rappresentati dai singoli tipi di post un valore
piuttosto contenuto, per quanto più elevato nei Singleton e nelle Mention rispetto ai RT11
. Seguono
ovviamente lo stesso schema anche le altre misure lessicometriche calcolate: i RT si caratterizzano
nuovamente per la più bassa estensione lessicale e contemporaneamente per il tasso di hapax più
contenuto. Tav. 2 – Misure lessicometriche: su tutto il corpus e distinte per status
Coefficienti su tutto il
corpus
Coefficienti su Singleton
(38,6 )
Coefficienti su RT (48,8 ) Coefficienti su Mention
(12,6 )
• N: 1.193.600
occorrenze
• V
(59.517/1.193.600):
0,050
• V/N * 100: 5
• V/√N
(59.517/1.092,5):
54,5
• V1/V * 100: 43,7
• N/V: 20,1
• N: 523611
occorrenze
• V
(50.110/523.611):
0,10
• V/N * 100: 9,6
• V/√N
(50.110/723,6):
69,3
• V1/V * 100: 54,4
• N/V: 10,4
• N: 606200
occorrenze
• V
(24.429/606.200):
0,04
• V/N * 100: 4
• V/√N
(24.429/778,6):
31,4
• V1/V * 100: 30,3
• N/V: 24,8
• N: 159905
occorrenze
• V
(22.956/159.905):
0,14
• V/N * 100: 14
• V/√N
(22.956/399,9):
57,4
• V1/V * 100: 56,1
• N/V: 7,0
N (dimensione corpus)
V (forme grafiche distinte/ampiezza vocabolario)
V/N * 100 (Indice di estensione lessicale)
V/√N (Coefficiente G)
V1/V * 100 (Percentuale di apax)
N/V (Frequenza media generale)
10
Forme linguistiche con frequenza unitaria. 11
Si sottolinea che, sulla scia della letteratura sui RT, ma anche in considerazione della minore varietà linguistica di
questi ultimi rispetto ai Singleton emersa in fase di calcolo delle misure lessicometriche, si è proceduto ad un accurato
confronto sui temi per tipo di post. È stato, a questo proposito, scandagliato il sub-dizionario di RT e Singleton, è stato
valutato attentamente il sistema di parole ed espressioni significativamente connesse ai tipi di post, sono stati
confrontati numerosi grafici delle co-occorrenze su specifiche keyword. Ciò che si può affermare è che, al di là della
differente varietà linguistica, Singleton e RT - valutando i due subcorpora - svolgono entrambi, allo stesso modo, tutte
le funzioni tipicamente riferibili all‟uso degli hashtag e più in generale di Twitter in campagna elettorale:
informare/informarsi; condividere opinioni e materiali di approfondimento su temi di interesse pubblico; schierarsi
esprimendo opinioni ed intenzioni; conversare, chiacchierare. In sostanza, non si intravedono particolari differenze tra i
due tipi di post rispetto all‟oggetto del discorso, né rispetto alle modalità di discussione e ai toni (Small, 2011; Bruns,
Stieglitz, 2013; Maireder, Ausserhofer, Kittenberger, 2012).
13
Un primo ed interessante risultato prodotto in fase di avvio delle analisi è rappresentato
dall‟individuazione delle parole-chiave12
. Ne sono state selezionate circa 75013
sulla base delle quali
è stato impostato il complessivo disegno di analisi; di una parte di esse - le più ricorrenti - si
presenta la seguente tag cloud al cui centro spicca la figura di Berlusconi (occorrenza: 43.000
circa), il personaggio più chiacchierato, nel bene e nel male, dai differenti tipi di utente nel corso di
tutta la campagna elettorale. In seconda istanza figura il vasto insieme rappresentato dalle
espressioni di dissenso (occorrenza: 15.000) - che, spesso, hanno assunto la foggia della
disapprovazione gridata, del disprezzo e del disgusto nei confronti della politica italiana e dei
rappresentanti alla guida del Paese -, di gran lunga più cospicuo del suo opposto, costituito dalle
espressioni di consenso e sostegno. Già a questo livello14
possono intravedersi i bisogni più diffusi
(di salvezza, di ascolto e risoluzione dei problemi „veri‟ e delle difficoltà diffuse, al di là di
promesse infondate, delle balle ascoltate), i desideri (in primis quello di novità, cambiamento,
normalità), gli stati d‟animo e i sentimenti prevalenti (l‟utente Twitter tipico si vergogna e invita
costantemente la classe dirigente ad assumersi le responsabilità del proprio ruolo/operato, ha paura
del futuro, si annoia spesso rispetto alla riproposizione di certi schemi e soluzioni, è sfiduciato,
risentito). Il modello di leader emergente, rappresentato in contrasto con la realtà politica italiana, è
un soggetto che sa fare proposte serie, che sa spiegare/parlare alla gente, che sa ascoltare, che
promuove la legalità e si fa portavoce di messaggi autentici, che sa dare speranza al di là delle
difficoltà oggettive del momento. Sullo sfondo i candidati scesi in campo, i movimenti, gli slogan,
gli eventi della campagna, la satira politica, i problemi più urgenti dell‟Italia (conti, tasse, lavoro,
pensioni, corruzione, illegalità), gli scandali, l‟Europa, diverse categorie sociali, i sondaggi, la
fruizione televisiva, l‟uso di Twitter, le sfide per il futuro (crescita, sviluppo, competitività), il
chiacchiericcio leggero (su pettinature, denti, abbigliamento dei leader in trasmissione, ricorso alla
chirurgia estetica).
Graf. 1 – Tag cloud delle parole-chiave
12
I software di analisi lessicometrica consentono una prima individuazione delle parole ed espressioni linguistiche
sovra- o sotto-rappresentate in un corpus rispetto ad un modello standard di riferimento. Sta certamente al gruppo di
ricerca intervenire sulla selezione definitiva delle keyword tenendo presenti il contesto storico-culturale della
rilevazione, i temi e gli obiettivi dell‟indagine (Bolasco, 1998 e 1999; Della Ratta-Rinaldi, 2007a/2007b; Giuliano,
2004; Nobile, 2012). 13
Con frequenza minima 100. 14
Si riferiscono comunque i risultati relativi alla totalità delle keyword.
14
4.2. Gli hashtag delle elezioni 2013 tra dibattito politico e dissenso
I dati sugli hashtag di cui si dispone sono di duplice natura: in parte afferiscono all‟area dell‟analisi
secondaria, in parte sono l‟esito dell‟analisi statistico-testuale svolta sul corpus in esame15
.
Gli hashtag complessivamente conteggiati nel corso della campagna elettorale ammontano a circa
300.000 unità. Riferendo i risultati ai 30.000 utenti Twitter raggiunti, è possibile evidenziare come
la media sia pari a 1,8 circa, per quanto un sottoinsieme minoritario di soggetti abbia utilizzato fino
a 10 hashtag in singoli tweet. Rispetto ai dati ottenuti sull‟intera gamma di hashtag scaricati (unità:
tweet), è possibile affermare sinteticamente che il 61,8% delle indicazioni raccolte si riferisca ad
hashtag di scaricamento (candidati e trasmissioni). A questo proposito, si può aggiungere che la
graduatoria delle trasmissioni vede al primo posto Ballarò (23,1%), seguito da Servizio pubblico
(6,2%), In onda (4,8%), Porta a porta (4,5% - le altre trasmissioni si caratterizzano per percentuali
tra il 4% e meno dell‟1%); quella dei candidati vede al primo posto Berlusconi (9,4%), seguito da
Monti, Bersani, Giannino e Ingroia (con percentuali tra il 3,3% e poco più dell‟1% )16
. Al 61,8%
sopra descritto, si aggiungono un 22,6% di hashtag vari con percentuali prossime alle 0 ed un altro
15,6% di hashtag riferibili a numerose ulteriori arene di discussione: altri personaggi politici
(Carfagna, Maroni, Casini, Fassina, Fini, ecc.), conduttori televisivi, personaggi della satira politica
(in primis Crozza), movimenti, eventi/problemi di attualità, canali televisivi, slogan, opinionisti,
punti programmatici, sigle politiche, ecc. (Floris, mps, Italia Giusta, Fare2013, tsunamitour, Comi,
Fermare il declino, pd, La7, virestituirò, Indivanados, ecc.).
Ritornando ai 30.142 utenti Twitter in esame, si può aggiungere che tra essi sia piuttosto diffuso
l‟utilizzo di un hashtag per volta (36,3%), per quanto sia maggioritario l‟uso di più hashtag in
concomitanza (da 2 a un massimo di 10; in particolare, il 41,5% ne ha abbinati 2, il 16,5% ne ha
totalizzati 3, il restante 5,7% ha superato le 3 unità). È interessante notare come quanti si
inseriscono in concomitanza in più contesti di scambio di opinioni politiche si caratterizzino, in
modo statisticamente significativo, per un particolare profilo: un uso variegato della piattaforma
(produzione durante la campagna elettorale tanto di singleton, quanto di mention e RT: 61,7% vs
percentuali tra il 35% e il 50%); un assiduo utilizzo di Twitter (61,4% vs 30-48%); la produzione di
un numero consistente di tweet nell‟unità temporale considerata (53% vs 30%); un‟attività di
posting spalmata nel corso dell‟intera campagna (55% vs 37%) ed in più fasce orarie (53,7% vs
33,6%)17
.
È possibile compiere qualche ulteriore approfondimento sugli hashtag spostando l‟attenzione sui
risultati dell‟analisi testuale18
. A questo proposito, si sottolinea come l‟individuazione delle parole-
chiave e la messa a punto ai fini della classificazione del testo di categorie semantiche più generali
ed astratte abbia portato a numerose forme di riconduzione/semplificazione degli hashtag. In testa
figura la macro-categoria delle espressioni di dissenso verso i rappresentanti politici e la politica in
generale che, nel caso della campagna elettorale italiana, hanno avuto un peso molto importante
(15.000 occorrenze): #acasa; #bastacasta; #cazzate; #idiozie; #mavaffanculo; #pifferaio;
#poveraitalia; #rottamiamoli, ecc. Con peso variabile, ma comunque rinviando a segmenti più ampi
di testo e ad universi di significato che, complessivamente, raccontano l‟Italia del momento, si
15
Per approfondimenti sulla natura e sulle funzioni degli hashtag e sul concetto di frame, cfr. Small, 2011; Bruns,
Stieglitz, 2013; Maireder, Ausserhofer, Kittenberger, 2012; Entman, 1993 e 2004; Snow, Benford 1988 e 2005; Lakoff,
2006; Gamson 2003. 16
Grillo, mai comparso nelle trasmissioni televisive in esame, figura comunque tra gli hashtag non di scaricamento con
una percentuale di poco sotto l‟1%. 17
Non è emersa invece alcuna particolare associazione con le variabili riferite ai candidati, né rispetto al profilo di
riferimento (lievemente più in alto con la media degli hashtag endorser, media, partiti, politici). 18
Si rammenta che il lavoro di pulizia e aggregazione condotto sugli hashtag ha condotto a limitare l‟analisi a circa
60.000 forme diverse delle 76.000 originarie e ciò sulla base dell‟esclusione dall‟analisi di tutti gli hashtag con una
soglia di frequenza molto bassa (da 9 in giù) e con una capacità di apporto semantico esigua.
15
possono ricordare i riferimenti alle seguenti categorie semantiche19
: il contesto storico-temporale, la
campagna elettorale/le elezioni politiche italiane 2013; i partiti (vecchi e nuovi), i programmi, i
personaggi politici (nazionali ed internazionali), la destra e la sinistra, la politica italiana in
generale; la satira, i comici (#berluscrozza); gli slogan, le metafore, i neologismi, le frasi a
effetto/provocatorie (#Fare2013, #farepulizia, #fermareildelirio, #fermareilgiacchino,
#fermaregiannino, #gianninopio, #governomariemonti, #rivoluzionedechè); i movimenti;
l‟appartenenza politico-ideologica, il comportamento elettorale, l‟astensionismo, il voto di protesta;
il lessico tipico di una campagna elettorale (vincere, perdere, parlare, ascoltare, promettere,
convincere, noi/loro, ecc.); lo Stato, il Paese (#italiainsieme, #poveraitalia, #ilpaesedeiladri); le
espressioni di consenso (#daje, #bravoingroia, #iocisto, #iovotom5s, #silviosantosubito, #sipuofare,
#votaberlusconi, #votafare) e le esclamazioni (#sveglia); i canali TV/la fruizione televisiva; alcune
categorie sociali (donne, bambini, gay, ecc.), luoghi/contesti; i temi della campagna (in primis tasse,
imu, cuneo fiscale, lavoro, disoccupazione, ecc. - #toglierelemanidalletaschedegliitaliani); i
sondaggi d‟opinione (giudicati per lo più falsati, inaffidabili); gli scandali (#mps, #ruby); i valori, i
diritti (democrazia, legalità, lotta all‟evasione, ecc.); le riforme, il welfare; l‟economia, le banche,
l‟euro, l‟Europa; la giustizia, la magistratura; le donne della politica italiana (#mignottocrazia,
#puttanelle, #santadechè, #troia); il futuro (#crescita), le aspettative, le speranze.
Complessivamente, la delusione prevale sulla soddisfazione, il dissenso sul consenso, la protesta
sull‟accettazione, l‟atteggiamento critico verso la politica (#berlusballe, #berlusconiglio, #nano,
#pedofilo, #cheschifo, #chetristezza, #amarezza, #politicimagnoni, #politicichevalgonounasega,
#tuttiacasa, #grillopopulista, #ingroiatalebano, #mariomorti) sul sostegno accordato a politici e
partiti, la voglia di innovazione e cambiamento sul desiderio di mantenimento dello status quo
(#ricambiogenerazionale, #vecchiapolitica, #largoaigiovani), la paura in relazione al futuro sulla
speranza (#qualefuturo); tutto ciò con un linguaggio colorito, emotivamente connotato,
efficacemente sintetico, molto spesso aggressivo, che si configura come voce corale più che come
espressione del singolo individuo20
.
4.3. Berlusconi al centro
Rispetto al complesso dei talk presi in esame, si sono analizzati i lemmi maggiormente associati ai
singoli candidati, rilevando le co-occorrenze delle parole (numero di volte in cui due unità lessicali
sono contemporaneamente presenti) all‟interno dei contesti elementari d‟uso (tweet). Nei
diagrammi (cfr. pp. seguenti) che esprimono la rappresentazione grafica dei risultati, la parola-
stimolo è posta in alto; gli altri lemmi sono distribuiti sul diagramma in ordine decrescente in base
al grado di associazione alla parola (da 0 a 1). Le relazioni significative sono del tipo uno-ad-uno
tra il lemma chiave e ciascuno degli altri. In questo modo è possibile visualizzare e confrontare i
lemmi più associati a ciascun candidato e, da questi, risalire ai contesti elementari in cui le parole
vengono usate.
Come si nota il discorso intorno ai candidati sviluppatosi sulla piattaforma è strutturato in modo
differente: nel caso di Ingroia e Berlusconi e, in parte, Monti ci troviamo di fronte a più occorrenze
associate in modo saldo alla chiave-stimolo; nel caso di Bersani, e, in parte, Giannino, l‟universo
tematico è più disperso e si rintracciano uno o due co-occorrenze significative. Considerando la
logica a enciclopedia con cui si è proceduto per le aggregazioni e l‟enfasi posta sui temi invece che
sulla varietà linguistica, si potrebbe ipotizzare che il primo gruppo di candidati è stato fortemente
19
Esse si pongono a livelli variabili di generalità. Alcune rappresentano dei veri e propri master frame (Snow e
Benford, 1992), di ordine più generale, vasto e implicito. 20
Per un‟interessante ricostruzione delle categorizzazioni dei frame rinvenibili in letteratura cfr. Barisione, 2009, pp.
36-41 (episodici e tematici, strategici e di contenuto, generali e specifici, legati ai valori, ecc.)
16
associato ad alcuni “temi” centrali, mentre il secondo sconta associazioni più deboli e dunque non
riconducibili a una forte definizione identitaria entro il contesto comunicativo della campagna.
Ma il dato più interessante emerge dalla comparazione delle prime co-occorenze per ciascun
candidato. Come si vede nettamente dai diagrammi, Berlusconi è l‟unico candidato la cui persona
viene fortemente associata ad una policy issue, per quanto, come è noto, fortemente controversa.
Nel caso di tutti gli altri, le co-occorenze più significative rinviano alla dimensione spettacolare e
mediale della campagna elettorale e denunciano l‟assenza di un tema forte in grado di mobilitare
l‟utenza della piattaforma. Man mano che le co-occorrenze si fanno più deboli questa dinamica
diviene più sfumata e si registra un livellamento generalizzato sul chiacchiericcio intorno ai temi
più futili, le frasi a effetto, e i tormentoni che hanno caratterizzato la presenza dei leader sui media
generalisti. Così, se il discorso su Berlusconi viene strutturato intorno al tema cardine della sua
campagna elettorale come la restituzione dell‟IMU, Bersani viene tematizzato per il suo celebre
invito a smacchiare il giaguaro-Berlusconi, Giannino diverte incatenato da Vespa contro la
pressione fiscale, di Ingroia rimbalza la polemica su Giovanni Falcone con Ilda Boccassini, mentre
di Monti è piaciuta la battuta sarcastica rivolta ad Alfano “quando è in presenza del suo capo non è
così vivace”. In sintesi, mentre lo sfondo interpretativo e organizzativo entro il quale viene valutato
Berlusconi rimanda comunque ad un frame tematico importante (Iyengar,1991), che racchiude sia
elementi strategici che di contenuto, sebbene di carattere generale (Jacoby, 2000) e valutato poco
credibile dall‟utenza, negli altri casi siamo in presenza di cornici interpretative episodiche e volatili
legate a micro-eventi mediali di cui i candidati sono stati, più o meno volontariamente, protagonisti.
18
Con l‟obiettivo di approfondire l‟indagine e valutare in che modo è stata tematizzata la proposta di
Berlusconi da parte degli utenti della piattaforma è stata condotta un‟analisi sui contesti d‟uso
elementari connessi alla parola-stimolo Berlusconi a partire dai lemmi “restituire” e “imu”.
L‟analisi è stata strutturata attorno ad alcuni nuclei tematici emergenti denominati: dichiarazioni del
candidato; proposte alternative e critiche alle soluzioni proposte; dove si trovano i soldi?;
conseguenze paventate; dicono i sondaggi; restituire, cosa?; cambiare tema.
Nell‟area dichiarazioni del candidato rientrano i tweet che riportano citazioni degli interventi di
Berlusconi sull‟IMU, con o senza commento. Si tratta di un nucleo abbastanza consistente che
risponde ad una tipica funzione attribuita alla piattaforma nel dibattito politico ossia quella di porsi
quale cassa di risonanza del discorso avviato sui media generalisti. In via generale, una strategia di
posting di questo tipo si rintraccia tra le istituzioni mediali e i sostenitori (comitati elettorali ed
19
endorser) testimoniando l‟esigenza di prendere parte al dibattito in corso, diffonderne i contenuti e
affermare la propria presenza:
RT @Silviotorna: #Berlusconi "ribadisco che è necessario abolire l'IMU e restituire agli Italiani quanto
pagato" #inonda #sorpasso.
RT @tiscalinotizie: [Speciale #tiscalipol13] @berlusconi2013: #Berlusconi: ci impegniamo a restituire ai
cittadini l'Imu pagata nel 2012".
La presenza di una chiosa alla dichiarazione indica perlopiù una posizione scettica, come nel caso
dei testi seguenti:
RT @a_iorfida: #Berlusconi "useremo i soldi di cassa depositi e prestiti per restituire l'imu". Code di anziani
alle poste.
#Berlusconi: "Inutile polemica su dove andiamo a prendere i soldi per restituire lmu si trovano da tante
parti". Cercare prima no? #ballarò
#Giannino subito micidiale sulla proposta di Berlusconi per l'IMU: "La vuole restituire? Ma se l'ha votata
lui!" #fb
Questo nucleo si muove in continuità semantica con l‟area proposte alternative e critiche alle
soluzioni proposte. Un generale scetticismo di fondo si accompagna a proposte più o meno ironiche
o provocatorie sulle strade percorribili per superare la crisi economica del Paese o trovare le risorse
per la restituzione promessa. Di certo, la soluzione della “Cassa Depositi e Prestiti” e dell‟accordo
con la Svizzera per la tassazione dei “capitali in fuga” non sembra godere della fiducia e dei
consensi degli utenti:
#Ballarò #Berlusconi invece di restituire #imu tagliare la #spesa pubblica #province #auto blu
#Ballarò #BERLUSCONI Restituire l'IMU tassando i capitali italiani in svizzera...
#ballarò nessuno ha mai parlato di ridurre lo stipendio ai politici, e far restituire da tutti qualsiasi maltolto.
#ballarò ma un accenno a MPS no ? Basterebbero i 3,9 miliardi regalati a Siena per restituire l'IMU per la
prima casa. #Floris un supporter
#Berlusconi a #Ballarò prendili dai tuoi i soldi per restituire l'IMU!
#ballarò ma se ridando i soldi dell'IMU c'è la copertura allora perché ci hanno chiesto i soldi? usavano quelli
della copertura!!!!!
#ballarò ma se x rendere l IMU ci vogliono solo 4 miliardi di euro perché darli invece a MPS? Quelli dove li
hanno trovati? sotto un fungo?
#Ballarò paga l'imu con soldi della cassa depositi e prestiti che sono risparmi loro.....questa si che è bella!
#Ballarò tassare i capitali in fuga... davvero una genialata.. se sono in fuga, dove li trovi #imu #cazzate
#Ballarò ma la Cassa Depositi e Prestiti quanti soldi c'ha? Dirà a mia suocera che i soldi dell'IMU sono i suoi
risparmi postali.
Di diverso tenore l‟area dove si trovano i soldi?. La dimensione propositiva è qui del tutto assente e
il progetto della restituzione interamente rigettato a causa dell‟evidente impossibilità di trovare una
adeguata copertura finanziaria.
#Ballarò i soldi da restituire dove si prendono? ci sono soldi dappertutto..basta scegliere!se si prendono a
debito non si rendono
#Ballarò #Berlusconi non sa dove prenderà i soldi x restituire l'imu, ma x lui non è importante, dice che li
troverà. Il paradosso!!!!
#ballarò Berlusconi parla di milioni come fa mio figlio quando gioca a Monopoli. i miliardi per restituire
l'imu si possono prendere ovunque
#ballarò Eh già è un dettaglio dove andare a prendere i soldi per restituire l'imu! Beh se mi votate io vi ridò
l'IRPEF!
#berlusconi ha la soluzione della crisi in tasca. I soldi per restituire l'#IMU li prendiamo
dall'#IMU?!?!?!?!?!?
20
E comunque, dov'è il problema? Mancano i soldi per restituire l'Imu? Mi vendo parco delle vittorie e via dei
giardini! #Berlusconi #Ballarò
Nell‟area conseguenze paventate gli utenti lamentano le ripercussioni del taglio dell‟IMU
prevalentemente nei settori dei servizi pubblici e dei salari. Molti dei testi rintracciati e collocati in
quest‟area contengono l‟hashtag #factchecking, una proposta di controllo dei fatti politici, diffusa e
collaborativa, entro l‟ecosistema della rete. Restituire #imu =60 miliardi tasse su lavoro blocco salari rinuncia investimenti #factchecking #ballaro
http://t.co/5Q2t0OBU
#ballarò #berlusconi è proprio il caso di indebitarsi ulteriormente per restituire l'#Imu a gente che dovrà poi
sostenere anche quel debito
#ballarò #berlusconi restituisce IMU e poi toglie sicuramente altri servizi che i comuni non possono più dare.
Basta pastrocchi!
Un nucleo consistente è rappresentato dall‟area denominata Restituire, cosa? che raccoglie
commenti ironici intorno al lemma “restituire”, una modalità di narrazione in linea con le strategie
di uso della piattaforma che ha spesso sostenuto forme di dissenso politico improntate sull‟iperbole
e sul sarcasmo.
Voglio comprare una Ferrari. Non c'è bisogno della #copertura immediata, posso restituire quando diventerà
sultano del Brunei. #ballarò
#Berlusconi promette di restituire gli ascolti a #Ballarò
#Floris sei pregato di restituire la cravatta a Malgioglio. #Ballarò
+++ RESTITUIREMO IL CANONE RAI IN CONTANTI E REGALEREMO UNA TESSERA DI
MEDIASET PREMIUM +++ #Ballarò
Berlusconi a #ballarò... Vediamo se Floris è più bravo di Santoro!!! L'unica cosa da restituire agli italiani e
un po' di dignità #elezioni
Caro #Berlusconi se vuoi restituire i soldi te li devi stampare; è l'unico modo! Magari nel garage di
VillaCertosa! #Bastacazzate #Ballarò
Eccolo. Floris, chiedigli se può restituire anche un po‟ di cervello a quegli imbecilli che ancora pensano di
votarlo! #ballarò
Propongo di restituire i bambini mangiati dai comunisti! #Ballarò #pdl #comunisti #Imu
RT @bloodyrick: Berlusconi restituirà infine le orecchie a Dumbo. #ballarò
Scommettete che adesso Berlusconi promette di restituire il canone RAI?? #Ballarò
B a #ballarò Restituiremo la carta igienica agli asili e il sole ai Norvegesi
#ballaro #Berlusconi stasera anzichè della restituzione dell'imu si esibirà nel numero della donna tagliata.
#lochiamavanotrinita'
Un piccolo nucleo tematico contiene post di commento e valutazione dei sondaggi trasmessi nel
corso del talk.
#Ballarò il 67 pensa che restituire l'IMU sia una proposta demagogica, bene, il gettito dell'IMU in un'
#italiagiusta va ai comuni #pb2013
#ballarò il 16 percento crede veramente che restituisce l'imu senza buchi di bilancio... Ma de che parlamo...
Grecia stiamo arrivando.
Una piccola parte di utenti esprime sostegno e fiducia alla proposta della restituzione.
#ballarò l'idea di restituire IMU (solo prima casa) con BOT decennali non è campata in aria, checchè ne
possa dire Giannino.
#Berlusconi Lettera a 9milioni di famiglie con l'impegno ad abolire l'IMU e restituire quello ingiustamente
pagato è un impegno che manterrà
21
Infine, molti post si focalizzano sulla necessità di cambiare tema in agenda considerando la
restituzione una questione secondaria per il Paese, una issue propagandistica, o esprimendo
l‟esigenza di ascoltare le posizioni del candidato su altri temi del programma elettorale.
#Ballarò ma basta parlare di imu! Presentate qualche punto dei programmi!
#Ballarò ma come mai si continua a parlare dell'#IMU, tassa importante, ma che non porta nessun posto di
lavoro... come vogliamo la ripresa?
#Ballarò ovvio che non ho importanti o numerosi possedimenti ma comunque l'imu NON è una priorità
#Ballarò pensare che sia l'imu il principale problema del paese vuol dire cadere nella trappola berlusconiana
#Ballarò quindi il problema dell'Italia è l'imu. ok. spengo.
#Ballarò Ma chi se ne frega della restituzione dell'imu. proposte Lavoro, ricerca , istruzione , risparmio
energetico, economia verde ...
#Ballarò #floris, pessima conduzione, parla solo delle solite banalità ', IMU, etc. Grave responsabilità
#Ballarò non si può' parlare tutta la sera di IMU - sono peanuts sul bilancio dello stato
Da questa sintetica analisi emerge soprattutto un dato: Berlusconi continua, a distanza di 20 anni
dalla sua discesa in campo, ad occupare ancora la scena mediale anche laddove si è evoluto un
ecosistema comunicativo che ha tutte le potenzialità per scalfire il monopolio informativo e
tematico dei media mainstream. Questa centralità è attribuibile, almeno nel caso di questa
campagna elettorale, non solo alla sua figura quanto alla capacità di dominare l‟agenda del
microblog con una rappresentazione tematica forte, persistente e saldamente ancorata al suo
progetto elettorale. A fronte di un discorso comunque critico sviluppatosi attorno alla restituzione
dell‟IMU, va registrata la mancata tematizzazione di proposte alternative associabili, con la
medesima intensità, ai suoi antagonisti politici. Ma a ciò si aggiunge un‟ulteriore riflessione.
Nonostante le potenzialità “sovversive” attribuibili al web 2.0, e anche considerando le forme di
dissenso variamente espresse e altamente diffuse, non si è registrata alcuna emancipazione tematica
dall‟agenda televisiva che abbia dominato incontrastata il dibattito politico-elettorale.
4.4. I discorsi sui candidati: una sintesi finale
Al fine di produrre una rappresentazione sintetica conclusiva dei risultati, l‟insieme dei tweet
scaricati nel corso della campagna elettorale è stato sottoposto ad analisi delle corrispondenze
lessicali (Bolasco, 1999; Della Ratta, 2007); grazie a tale tecnica multidimensionale sono stati
individuati due fattori - che insieme riproducono circa la metà dell‟inerzia in comune –
interpretabili, sulla base delle associazioni più significative tra parole ed espressioni linguistiche,
come le principali dimensioni semantiche attraverso cui leggere l‟intero corpus. Sulla base dei
fattori estratti, si è proceduto ad un‟applicazione di cluster analysis (k-medie) che ha consentito di
ricostruire in modo efficace i discorsi degli utenti Twitter intorno ai cinque leader ospiti delle
trasmissioni politiche selezionate21
.
La lettura dei valori-test più elevati (di segno +/-) ha consentito di isolare le parole e le espressioni
più significativamente connesse al semi-asse positivo e negativo di ciascun fattore estratto22
;
21
Intorno a Grillo non si è costituito un cluster autonomo in considerazione del fatto che tale leader non è stato ospite di
alcuna trasmissione televisiva. Data la scelta di campionamento effettuato nella prospettiva della Social TV, ciò ha
prodotto una sua esclusione dagli hashtag di scaricamento e si riflette chiaramente nei risultati prodotti. Questo non
significa che Grillo non sia stato comunque oggetto di discussione (cfr. dati analisi fattoriale) nei tweet in analisi: vi
compare in antitesi rispetto agli altri candidati e ai vecchi schemi politici e, d‟altra parte, al di là che abbia occupato o
meno una poltrona in uno studio televisivo, è stato continuamente richiamato dalle immagini e dai filmati lanciati in
ogni trasmissione politica. In tal senso, i discorsi intorno al personaggio Grillo, si caratterizzano per una notevole e
trasversale diffusione nel corpus in analisi. 22
Oltre ad associazioni statistiche inevitabili „per costruzionÈ (candidato ospite, trasmissione televisiva) non emergono
legami particolari tra i fattori e le chiavi tipo di status, profilo utente, periodo della campagna.
22
compiendo una lettura di insieme a fini interpretativi è stato così possibile denominare i fattori
stessi, il primo dei quali può essere chiamato «Il futuro del Paese nelle mani di chi vince», il
secondo può essere etichettato «Campagna elettorale e rappresentazioni della politica».
Tra i lemmi significativamente connessi al primo fattore (28,5%), per il semi-asse negativo –
denominato «Ritorno alla normalità, giustizia e legalità» si segnalano: Ingroia, magistrato,
rivoluzione civile, politico, Boccassini, candidarsi, Falcone, giustizia, avanzare, indagare,
delinquere, lezione, normalità, pulizia, pubblico ministero, onestà, mafia, partito, conflitto,
Borsellino, democrazia, politica. L‟immagine che emerge, sul cui sfondo spicca più degli altri
leader Ingroia, è quella di un Paese democratico governato da un soggetto che si ispira fortemente ai
valori dell‟onestà e della legalità, che ha il portato della sua personale esperienza di magistrato, che
richiama e valorizza una certa storia dell‟Italia, che quindi intende „fare pulizia‟, „combattere la
mafia e le ingiustiziÈ, „tornare alla normalità‟.
Tra i lemmi di segno positivo connessi con l‟altro semi-asse - chiamato «Promesse, sorrisi, sogni in
grande stile» figurano: Berlusconi, Imu, canale televisivo, restituire, imprenditore, presidente,
sorriso, mercato, soldi, spesa, ospedale, nonno, posticcio, contratto, Crozza, tasse, Milan, ridere,
bambino, promettere, vecchio, orfanotrofio. Emerge questa volta un‟Italia che prosegue in
continuità col passato, guidata da un uomo potente, che cura l‟immagine, dalla forte visibilità
mediatica, „filantropo‟ (il sogno della costruzione di un ospedale per bambini in Amazzonia), che
scende a patti con gli italiani più sofferenti e in crisi (gli utenti Twitter raggiunti hanno pubblicato
moltissimi post - prevalentemente di segno negativo - con riferimento alla promessa della
restituzione dell‟Imu).
Il secondo fattore (22,8%) riassume le immagini più ricorrenti della politica italiana dei nostri giorni
e le riflessioni sulle modalità di gestione della campagna elettorale da parte dei leader scesi in
campo. Il semi-asse negativo è stato intestato «Vincere, smentire, contrastare le manipolazioni: la
politica delle piazze» e riassume principalmente la valenza attribuita dagli utenti Twitter al
movimento di Grillo. Ad esso sono associati in particolare i lemmi Tsunamitour, Grillo, vivace,
Movimento Cinque Stelle, capo, piazza, live, problema, elezioni 2013, noi, vincere, pensioni,
smentire, manipolare, Italia, governare, futuro, capacità, gente, novità, scegliere, rispondere,
capire, scommessa, creare lavoro, fiducia. È evidente che i discorsi richiamati seguano una precisa
mappa concettuale in cui gli elementi valorizzati più degli altri sono: la capacità di ascoltare, capire,
coinvolgere grandi masse; l‟andare contro i modelli politici vigenti; la politica dei Social network
che diventa, di fatto, la politica delle piazze (chi non ha visto un‟immagine di Piazza S. Giovanni in
Laterano a Roma gremita alla vigilia delle elezioni?); la politica che snobba la TV ma a cui la TV
non rinuncia.
Al semi-asse positivo - denominato «Truccati, sorridenti e imitati: la politica dei salotti televisivi» -
si associano significativamente lemmi quali: canale televisivo, Crozza, imitazione, sorriso, vestito,
ospite, posticcio, trasformare, nonno, clown, dissimulare, ecc. In questo caso pochi contenuti-temi,
prevalentemente commenti sulla satira politica, sulle performance televisive degli ospiti politici.
La cluster analysis ha consentito di ricostruire in forma semplificata e schematica i Discorsi intorno
ai candidati ospiti delle trasmissioni campionate. I gruppi, di ampiezza variabile, sono
efficacemente rappresentati nel grafico seguente rispetto agli assi fattoriali sopra descritti (cfr. Graf.
2). Per ciascun gruppo (denominato di volta in volta «I discorsi su…»), leggendo il valore del chi-quadrato
e della significatività corrispondente, è stato possibile selezionare il sistema dei lemmi più rilevante sul
piano semantico. In ciascun caso è particolarmente forte la connessione con le specifiche modalità delle
chiavi candidato e trasmissione televisiva, con gli hashtag e le mention corrispondenti (cui spesso si
abbinano hashtag e mention di altri politici di coalizione), con i lemmi che rappresentano il singolo
politico, lo slogan di riferimento, il movimento/l‟area politica cui fa capo, il nome del partito.
23
Graf. 2 – Cluster e assi fattoriali
Il primo gruppo (28,3%) si intesta «I discorsi su Bersani» (lemmi associati: Monte dei Paschi di Siena,
banca, lavoro, giaguaro, smacchiare, tasse, noi, creare lavoro, precariato, vincere, disoccupati,
stabilità, futuro, pensioni, vergognarsi); il secondo23 (21,2%) fa riferimento a «Berlusconi» (lemmi:
Imu, restituire, Crozza, soldi, Floris, Equitalia, ridere, faccia, sorpasso, lettera, tasse, vecchio,
orfanotrofio, adottare, ospedale, fidanzato, pagare, Milan, contratto con gli italiani, filantropo, sinistra,
monologo, fascismo, istrione, fondotinta, miliardi, attore, imitazione, impignorabilità, azienda, prima
casa, comunisti, bambino, ponte sullo stretto); il terzo (14,0%) a Monti (lemmi: Merkel, fiscal drag,
senatore, aneddoto, moderato, intelligente, redditometro, confortante, professore, governo, altezzoso,
ripresa, tecnico, lancio, impopolare, intellettuale, insegnare, snobismo, chiesa); il quarto (21,9%) a
Giannino (lemmi: vestito, trasformare, posticcio, incatenarsi, calunnia, spettacolo, clown, comico,
carnevale, gilet, manetta, stravagante, mitico, cabaret, look, giacca, unchained); il quinto (14,6%) a
Ingroia (lemmi: Carfagna, magistrato, Comi, Boccassini, Guatemala, politico, giustizia, Falcone,
delinquere, Costituzione, indagare, normalità, candidarsi, mafia, pubblico ministero, pulizia, onestà,
Borsellino, protezione, democrazia, illegalità, Berlinguer, dimissioni, calma, sostenibilità, condanna,
democrazia, modello, colpevolezza, pena, gravità, talk show, società, indizio, legge, lotta, morale,
responsabilità, giudice, corruzione, denuncia, personalistico, Italia).
Non è necessario soffermarsi a lungo sui termini richiamati con riferimento a ciascun cluster;
chiunque abbia seguito, anche distrattamente, la campagna elettorale - guardando la TV e/o
informandosi attraverso altri mezzi - può cogliere il senso dei riferimenti richiamati.
Appare evidente come i contenuti dei tweet siano sostanzialmente in linea con quanto proposto-
selezionato dalla televisione; in altri termini, chi ha pubblicato dei post nel corso delle trasmissioni
di dibattito politico „si è attenuto‟ tendenzialmente ai temi e ai problemi emersi in TV.
L‟impressione è, però, che, per quanto la TV abbia fornito, per così dire, le prime note, il resto sia
avvenuto e si sia costruito in rete tra gli attori di una comunità che solo apparentemente ha
meramente chiacchierato superficialmente intorno a personaggi politici e temi di interesse pubblico.
L‟idea che ci si è fatta, lavorando a lungo sui dati e utilizzando più strategie di analisi in
23
Il gruppo di Berlusconi è l‟unico che presenta associazioni forti con le modalità di alcune chiavi utilizzate: RT e
Singleton, profilo di cittadino comune, ultima settimana di campagna elettorale.
24
concomitanza, è che gli utenti Twitter raggiunti abbiano tutte le caratteristiche della nicchia di
esperti; di soggetti molto informati su dinamiche in atto, fatti e persone che, in quanto tali, non
hanno avuto bisogno di scendere in particolari che, in virtù di tale „competenza‟, potevano
permettersi di dare per scontati. In sostanza, i 30.000 utenti di riferimento potevano „accennarÈ i
temi, porli velocemente sul tavolo della discussione (ed in tal senso cade completamente la
distinzione tra utenti con funzioni pubblico-politiche e cittadini comuni), attribuendo allo strumento
del link (mezzo democratico e alla portata di tutti ritrovato in decine di migliaia di riferimenti) la
funzione dell‟approfondimento, gestibile nuovamente in modo personalizzato e libero.
Tutte le funzioni degli hashtag e più in generale di Twitter emergono nuovamente con forza in un
mixage perfetto ed equilibrato: informare/informarsi, conversare, commentare, chiacchierare,
esprimere opinioni. Sullo sfondo, ancora una volta, la molteplicità e pervasività delle espressioni di
dissenso, un ampio spazio ad un linguaggio colorito, a effetto, a scelte verbali mirate ad esprimere
in modo anche violento la propria disapprovazione ed ostilità24
.
5. Web survey
5.1. Attivismo e partecipazione
Il ruolo dei SNS nel processo di mobilitazione e partecipazione politica della cittadinanza nel corso
dell‟ultima campagna elettorale ha generato riflessioni circa la possibilità che questi strumenti, e il
microblog Twitter in particolare, contribuissero alla costruzione di una arena di confronto pubblico
aperta a tutti gli individui, auspicando in qualche modo un superamento dei divari culturali e
informativi degli utenti grazie a questo strumento. Secondo questa interpretazione, internet e i SNS
sarebbero in grado di coinvolgere un maggior numero di cittadini nel processo politico, in
particolare in riferimento alle giovani generazioni 25
. È emerso in passato come il 31% di coloro i
quali sono iscritti ad un SNS sono coinvolti in attività on line a sfondo civico o politico e, dal punto
di vista della partecipazione, come il 53% degli individui che postano contenuti a sfondo politico o
sociale siano coinvolti in due o più attività off line nei medesimi campi26.
Sembrerebbe pertanto che
gli individui che sperimentano l‟interazione tramite i SNS siano già coinvolti in attività simili al di
fuori della rete. A questo proposito numerose evidenze empiriche27
hanno rilevato come un uso
attivo di internet sia positivamente correlato con comportamenti legati alla politica come l‟interesse
per specifici temi, la partecipazione politica, i livelli di conoscenza ed efficacia politica.
Blog e SNS permettono agli utenti di proporre le proprie opinioni, politiche e non, ad una platea
potenzialmente infinita di fruitori e alimentano una maggiore personalizzazione dei contenuti,
costituendo così nuovi spazi di partecipazione e confronto28
. Dai risultati della web survey, ad una
prima analisi dell‟indice di partecipazione complessivo on line/off line29
, possiamo osservare come
24
Per una efficace analisi e ricostruzione delle forme di partecipazione politica – visibile/non visibile,
istituzionalizzata/non istituzionalizzata – cfr. Cattarinussi, 2010. 25
Delli Carpini, Gen.Com: Youth, Civic Engagement and the New Information Environment. Political Communication
17 , 2000 : 341-349 26
The internet and civic engagement, Pew Internet, 2009 27
Austin et al., 2008; Gil de Zùniga et al., 2009; Hardy & Scheufele, 2005; Johnson e Kaye,2003; Kaye e Johnson,
2002; Nisbet & Scheufele, 2004; Tedesco, 2007; Xenos & Moy, 2007 28
Vaccari, La comunicazione politica negli Usa, Bologna, Carocci, 2007, p.26 29
L‟indice di partecipazione politica on line del campione comprende otto tipi di coinvolgimento: (a) seguire profili di
candidati, partiti e/o movimenti politici su Twitter, FB e altri SNS; (b) prendere parte, su FB, a un gruppo di discussione
politica; (c) condividere materiali politico-elettorali (commenti, video, foto, articoli, vignette, ecc.) prodotti da altri; (d)
postare materiali politico-elettorali (commenti, video, foto, articoli, vignette, ecc.) prodotti dall‟utente stesso; (e)
commentare materiali politico-elettorali (video, foto, articoli, vignette, ecc.) postati da altri; (f) partecipare a
consultazioni su problemi sociali o politici; (g) diventare amico/ iniziare a seguire qualcuno perché condivideva l‟
orientamento politico; (h) altri comportamenti. L‟indice di partecipazione politica off line include a sua volta otto tipi di
attività: (a) partecipare a comizi elettorali; (b) prendere parte a momenti pubblici di incontro/confronto politico; (c)
seguire regolarmente trasmissioni di approfondimento politico-elettorale; (d) sostenere finanziariamente un
25
il 28,2% del campione si colloca nella fascia a bassa partecipazione, circa la metà nella fascia di
partecipazione media, mentre solamente il 22,2% si posiziona su valori di partecipazione medio
alta. La peculiarità della partecipazione politica in rete risiede dunque nel fatto che questo tipo di
attivismo rappresenta un particolare tipo di partecipazione politica che differisce da attività
considerate tradizionalmente indicatori di partecipazione, come lavorare per un partito o partecipare
a manifestazioni di piazza. Il dato relativo all‟iscrizione ad un partito rimane uno degli elementi più
utili per valutare la salute di una democrazia, in particolare alla luce del calo di partecipazione, che
permane come uno dei segnali maggiormente significativi al fine di leggere e comprendere il
rapporto tra i cittadini e le istituzioni di governo. L‟84,2% dei rispondenti dichiara di non essere
iscritto ad alcun partito e, in particolare, tra coloro che si collocano su livelli bassi di partecipazione
on line, la percentuale di individui che lo dichiara è estremamente elevato, mentre diminuisce
sensibilmente per livelli di partecipazione on line crescenti. Specularmente si nota come tra coloro
(15,8%) che dichiarano di essere iscritti ad un partito, si rilevi un livello alto di partecipazione
politica on line. Il tasso di iscrizione ad un partito cresce sensibilmente all‟aumentare dei valori
riferiti alla partecipazione on line degli stessi individui. L‟andamento di questa variabile risulta
molto simile per differenti livelli di partecipazione off line; come era del resto ipotizzabile, a livelli
di partecipazione off line crescenti si individua una quota proporzionalmente maggiore di individui
iscritti ad un partito. Comprendere quanti individui all‟interno del campione si sono recati alle urne
alle ultime elezioni politiche risulta utile al fine di valutare, anche al variare dei livelli di
partecipazione on line e off line, se questi individui si attivino effettivamente per conferire una
preferenza ai candidati sui quali, anche tramite Twitter, hanno espresso un parere. Il 91% dei
rispondenti dichiara di essersi recato alle urne il 24 e 25 febbraio scorsi, a fronte di un dato
nazionale che vede una partecipazione all‟ultima tornata elettorale in calo al 75%30
. Per livelli di
partecipazione on line superiori cresce la percentuale di individui che si è recata alle urne, mentre
non registra variazioni significative per valori diversi di partecipazione off line. In questo campione
di individui si riscontra pertanto una tasso di astensionismo sensibilmente inferiore alla media
italiana dell‟ultima tornata elettorale. Sembrerebbe che gli utenti che hanno più probabilità di
impegnarsi nel cercare informazioni politiche e di comunicare e organizzarsi attraverso la Rete,
siano maggiormente impegnati in forme tradizionali di militanza politica, nei partiti e all‟interno di
gruppi di discussione31
. A tal proposito emerge come più della metà di coloro che dichiara di far
parte di una associazione o un gruppo organizzato, si collochi su livelli elevati di partecipazione on
line.
I SNS costituiscono per molti utenti una fonte di informazione politica a tutti gli effetti; come
suggerito dal modello a due fattori nell‟uso politico di internet32
, infatti, gli utenti sarebbero in
grado di reperire informazioni tramite fonti on line come blog e siti di informazione o di ricercarle
all‟interno dei post nei SNS. Allo scopo di comprendere la relazione tra la partecipazione politica
degli utenti e i loro consumi mediali è stato chiesto agli intervistati attraverso quali canali si fossero
più frequentemente informati nel corso della campagna elettorale. Dai risultati33
si nota come al
crescere della partecipazione, tanto on line quanto off line, diminuisca il numero degli individui che
si informano tramite i mezzi tradizionali e cresca il numero di individui che si informano tramite
partito/un‟associazione politica; (e) partecipare a un corteo/sit-in; (f) svolgere attività gratuita per un partito; (g) non
svolgere alcuna attività; (h) altre attività. L‟indice di partecipazione complessivo on line/off line è stato infine
semplificato nelle seguenti modalità: bassa, media, alta partecipazione.
30 Fonte Ministero degli Interni, archivio elettorale, http://elezionistorico.interno.it/
31 Norris, A virtuose circle in political communication, Cambridge University, 2000, p. 277
32 Wang, Political use of the internet, political attitudes and political participation. Asian Journal of Communication,
17, 2007, p.381–395.
33 L‟indice sintetizza otto tipi di fonti di informazione: (a) Giornali/Riviste cartacei, (b) Televisione; (c) Radio; (d)
Giornali/Riviste on line; (e) Social Network; (f) Blog; (g) Siti politico-elettorali; (h) Scambi di opinione con
amici/conoscenti; (i) Altro. Le categorie sono state successivamente riaggregate in 1. Informazione da fonti off line
(Giornali/Riviste cartacei, Televisione; Radio); 2. Informazione da fonti on line (Giornali/Riviste on line, Social
Network; Blog; Siti politico-elettorali).3.Scambio di informazioni con amici/conoscenti. 4.Altro.
26
fonti on line. Alla luce di questa tendenza, sembrerebbe comunque che anche individui meno attivi
all‟interno del web siano in grado di utilizzare la rete come fonte di informazione, tanto quanto
individui maggiormente esperti. È significativo notare come il numero utenti che dichiarano di
utilizzare Twitter per Ascoltare e commentare le opinioni altrui sia più elevato tra coloro che si
posizionano su livelli bassi di partecipazione, tanto on line quanto off line (Tab. 8).
Un importante interrogativo da porsi al fine di comprendere i comportamenti degli utenti è quello
relativo alle motivazioni che spingono gli individui a relazionarsi in rete con altri utenti. Dai
risultati della web survey emerge come, anche se coloro che dichiarano di esprimere la propria
opinione in occasione della presenza di uno specifico candidato risultino una percentuale
importante, la maggior parte degli individui, senza significative variazioni per livelli di
partecipazione differenti, dichiarino di utilizzare Twitter per esprimere la propria opinione su uno
specifico tema. Sarebbe dunque la tematica oggetto della trasmissione che gli utenti stanno
guardando a stimolare il commento, ancor più del candidato presente in studio. Al contrario si nota
come gli individui che sono più propensi ad introdurre un tema all‟interno del dibattito siano coloro
che si collocano a livelli elevati di partecipazione, tanto on line quanto off line. La tendenza a
proporre un proprio tema di discussione, infatti, è quasi doppia negli individui nei quali si sono
riscontrati elevati livelli di partecipazione on line e di tre volte maggiore negli individui con elevata
partecipazione off line. Lo stesso andamento si riscontra per la tendenza a proporre un contenuto di
approfondimento su un tema dibattuto; questa tendenza, infatti, è due volte superiore negli individui
con livelli di partecipazione elevata, rispetto agli utenti con livelli di partecipazione on line e off
line inferiori. Possiamo dunque affermare che gli utenti Twitter dibattano principalmente sui temi
proposti dalla trasmissione e che solamente una minoranza si attivi per proporre temi diversi. Come
accennato in precedenza, l‟utente ha la possibilità di selezionare di volta in volta, rispetto ai propri
interessi, i temi sui quali intervenire in ragione del fatto che Twitter offre l‟opportunità, in
particolare grazie allo strumento degli hashtag, di seguire il dibattito e reperire informazioni su temi
specifici. Dal punto di vista della tipologia dei post prodotti, si presenta una distribuzione
sostanzialmente simile per tipologia di strumenti utilizzati.
Tab. 8 - Tipologia di post prodotti per indice di partecipazione on line/off line
Indice on Indice off
bassa media alta bassa media alta
Tipologia
di post
prodotti
Tweet
31,1
25,2
24,2
26,6
27,3
21,6
Retweet
31,1
24,1
23,2
25,5
26,4
23,5
Mention
4,0
9,1
7,9
7,5
6,6
9,8
Reply
8,6
10,1
11,1
10,1
9,9
9,8
Hashtag
20,5
18,9
19,5
19,8
18,2
19,6
Link
4,6
12,6
14,2
10,5
11,6
15,7
Totale
100 100 100 100 100 100
Per livelli di partecipazione on line e off line differenti, la percentuale degli individui che dichiara di
scegliere lo strumento del tweet e quello del retweet registra variazioni non significative, mentre si
riscontra una differenziazione rilevante nell‟uso delle mention: negli utenti appartenenti alla
27
categoria ad alta partecipazione on line, l‟uso delle mention è quasi doppio rispetto agli individui
per i quali si riscontra un livello di partecipazione on line basso. Gli individui ad alta partecipazione
on line sarebbero in questo senso maggiormente in grado di creare intorno a sé una rete finalizzata
al confronto e al coinvolgimento di altri utenti nel dibattito, rispetto a quelli a bassa partecipazione
che hanno invece una maggiore tendenza ad esprimersi con tweet contenenti hashtag ma ad
utilizzare in misura inferiore le mention. Dai dati emerge come, seppur con una lieve
differenziazione per livelli di partecipazione on line differenti, rimangano una minoranza gli utenti
che dichiarano di utilizzare Twitter per rivolgersi direttamente ad un candidato. Gli utenti a bassa
partecipazione sarebbero dunque capaci di inserirsi nel frame del discorso, ma non interessati o in
grado di ampliare la loro rete di discussione. Un‟altra differenza significativa si rileva nell‟uso dei
link: gli individui ad alta partecipazione on line in particolare propongono link in misura tre volte
superiore rispetto agli individui a bassa partecipazione on line. Questa differenza si riduce tra le
classi con indice di partecipazione off line differente. La tendenza all‟approfondimento dei temi
dibattuti rimane dunque prerogativa di una minoranza particolarmente attiva di cittadini comuni,
perfettamente in linea con quanto evidenziato anche attraverso l‟analisi secondaria dei dati (cfr. note
conclusive).
5.2. Forme di influenza e leadership di opinione
Lo studio dei flussi di opinione e della leadership di opinione tra gli utenti Twitter classificati come
cittadini comuni appare legato ad alcuni nodi teorici. Il primo di questi è relativo all‟ipotetica
connessione tra dimensione on-line e off-line in relazione alla leadership di opinione, a fronte di un
processo di virtualizzazione del legame sociale che sembra procedere in conseguenza di una sempre
maggiore pervasività delle tecnologie di rete (cfr. Marinelli, 2009; 2004).
Di seguito è possibile presentare alcuni dati (Tab. 9) relativi alle conversazioni intrattenute dagli
utenti con diverse cerchie relazionali, tenendo conto del tipo specifico di conversazione,
caratterizzabile nel segno dell‟uni-direzionalità, attiva o passiva, o della bi-direzionalità. Rimane
implicito che l‟effettuare una conversazione non può essere necessariamente interpretato come
indicatore d‟influenza, sebbene ne costituisca una possibile premessa.
Tab. 9 – Tipo di conversazione on-line/off-line con diversi gruppi di riferimento
Cerchia relazionale
Partner Famiglia Amici Colleghi Conoscenti
Modalità di
conversazione
On line Off line On line Off line On line Off line On line Off line On line Off line
Soprattutto
esprimendo
opinioni
19,2 18,1 20,3 24,3 23,2 20,3 18,6 16,9 20,3 13,6
Soprattutto
ascoltando
opinioni
4,5 7,9 5,6 7,3 7,3 6,8 12,4 14,1 14,7 18,1
Esprimendo e
ascoltando
opinioni
29,9 55,3 37,4 62,8 59,9 67,2 39,6 56,0 48,0 49,7
Non ne ho
parlato
24,9 4,0 26,0 2,8 8,5 4,0 23,2 7,9 15,3 15,8
Non ho
relazioni di
questo tipo
21,5 14,7 10,7 2,8 1,1 1,7 6,2 5,1 1,7 2,8
Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Seguendo i risultati è possibile rilevare un primo dato di ordine macroscopico: le percentuali
tendono ad assumere valori più elevati in corrispondenza della modalità “esprimendo e ascoltando
28
opinioni”, a sottolineare come la percezione delle conversazioni on-line e off-line sia
prevalentemente orientata ad una dimensione di reciprocità.
Accanto ad una traccia dominante di flusso bidirezionale, è possibile orientare l‟analisi ad una
ulteriore sezione del flusso di opinione, caratterizzata nel segno dell‟unidirezionalità.
Ciò significa che, accanto ad una maggioranza di intervistati che indirizzano la corrente di opinione
nell‟equilibrio tra ascolto ed espressione di opinioni, si distingue un gruppo che predilige una mera
espressione di opinioni politiche orientata alla famiglia e al gruppo di amici/colleghi. Si tratta di un
flusso che sembra decrescere con riferimento ai semplici conoscenti off-line, come se da questi
ultimi fosse possibile trarre opinioni da poter elaborare e diffondere ulteriormente. La direzione del
flusso di opinione politica, laddove acquisisce connotazione unidirezionale, sembra dunque
orientarsi prevalentemente a gruppi di riferimento primari (famiglia e amici), provenendo da
gruppi più distanti dall‟intervistato (colleghi/conoscenti). La rappresentazione tende a definirsi nel
senso della raccolta di opinioni e informazioni nelle sfere relazionali caratterizzate da una
maggiore distanza dall‟intervistato, per poi essere elaborata e ricondotta ai riferimenti più vicini.
I risultati relativi all‟omofilia/eterofilia (Tab. 10) sembrano coerenti con quelli riguardanti le cerchie
relazionali di riferimento: gli intervistati tendono, in maggioranza, ad orientarsi nel senso della
bidirezionalità nell‟espressione di opinioni politiche, descrivendo invece un atteggiamento di
esclusivo ascolto rivolto soprattutto a chi ha opinioni politiche differenti dalle proprie oppure
sconosciute. Inversamente, l‟espressione unidirezionale di opinioni tende ad affermarsi con persone
che presentano un orientamento politico sovrapponibile a quello dell‟intervistato.
Tab. 10 – Tipi di conversazione con gruppi di riferimento dal medesimo/differente orientamento politico
Orientamento politico
Stesso orientamento Differente orientamento Orientamento sconosciuto
Modalità di
conversazione
On line Off line On line Off line On line Off line
Soprattutto esprimendo
opinioni
18,6 20,3 14,1 16,4 12,4 14,7
Soprattutto ascoltando
opinioni
14,1 10,7 27,1 22,6 20,9 18,1
Esprimendo e ascoltando
opinioni
63,3 64,5 52,6 52,0 55,4 52,6
Non ne ho parlato 4,0 4,5 6,2 9,0 11,3 14,7
Totale 100 100 100 100 100 100
A fronte di quanto detto, è possibile presentare i dati relativi a due indicatori (Tab. 11) che
sembrano essere pertinenti rispetto alla percezione dell‟esercizio di influenza: si tratta
dell‟incoraggiamento al voto e dell‟incoraggiamento a prender parte a eventi politici.
Tab. 11 – Indicatori di influenza percepita on-line/off-line
Attività di influenza
On line
Incoraggiare altre persone a prender parte a eventi politici 35,6
Incoraggiare altre persone a votare 53,7
Off line
Incoraggiare altre persone a prender parte a eventi politici 35,6
Incoraggiare altre persone a votare 68,9
Oltre il 50 degli intervistati si è impegnato, durante la campagna elettorale, ad incoraggiare al voto,
e in modo particolare l‟incoraggiamento si è verificato off-line per il 68,9 degli intervistati. Solo
una minoranza si è invece impegnata nell‟incoraggiamento alla partecipazione ad eventi politici, sia
on-line che off-line coincidente con il 35,6 degli intervistati.
Considerando l‟influenza come un processo distinguibile in due dimensioni, il tentativo di influenza
e la reale ricettività dell‟interlocutore, appare necessario integrare gli indicatori presentati con il
29
livello di ricettività attribuito alle persone cui ci si è rivolti. Si può osservare innanzitutto una
convergenza di due degli indicatori menzionati, l‟incoraggiamento al voto e il livello di ricettività,
sia con riferimento alla dimensione on-line che a quella off-line. Chi incoraggia on-line altre
persone a votare, tende a percepire una loro piena o parziale ricettività, mentre chi dichiara di non
incoraggiare al voto tende a percepire un‟assenza di ricettività o a non sapere se gli interlocutori
siano ricettivi o meno. La medesima tendenza è riscontrabile per la dimensione off-line. Per quanto
riguarda l‟indicatore relativo all‟incoraggiamento on-line alla partecipazione a eventi politici, gli
intervistati che dichiarano di incoraggiare sembrano invece maggiormente orientati a riscontrare
una ricettività assente o parziale; nella dimensione off-line sembra invece prevalere, seppure in
modo non netto, una piena ricettività da parte di coloro che vengono incoraggiati a partecipare a
eventi politici.
Emerge a questo punto la possibilità di proporre una comparazione tra dimensione soggettiva e
dimensione oggettiva, dove la dimensione oggettiva può essere definita nel segno
dell‟attrattività/ricettività, e quindi della relazione tra followers e following.
Di seguito viene presentata una tabella (Tab. 12) nella quale emerge una convergenza tra attrattività
ricettività on-line e percezione dell‟influenza on-line e off-line, secondo l‟andamento degli
indicatori relativi all‟incoraggiamento al voto e alla partecipazioni ad eventi politici.
Tab. 12 – Indicatori di influenza percepita on-line/off-line per tipologia di attrattività/ricettività su Twitter
Tipologia attrattività/ricettività
Poco
attrattivo/poco
ricettivo
Poco
attrattivo/molto
ricettivo
Molto
attrattivo/poco
ricettivo
Molto
attrattivo/molto
ricettivo
Sig.
Incoraggiare altre persone a votare –
on line 40,7 46,7 63,6 64,7 P < 0,031
Incoraggiare altre persone a votare –
off line
67,8 66,7 72,7 72,9 Non
significativa
Incoraggiare altre persone a prender
parte a eventi politici – on line
25,4 33,3 18,2 45,9 P < 0,002
Incoraggiare altre persone a prender
parte a eventi politici – off line
25,4 40 0 48,2 P < 0,045
Dalle percentuali risulta come coloro che dichiarano di incoraggiare al voto on line sono anche,
prevalentemente, gli utenti che risultano molto attrattivi con riferimento alla tipologia costruita sul
numero di followers/following.
Stando agli indicatori di percezione, esprimere una leadership on-line risulta invece quasi sempre
connesso con l‟esserlo off-line. Nonostante ciò, seguendo l‟andamento dell‟indicatore relativo
all‟incoraggiamento al voto on-line e off-line, risultano abbastanza numerosi i leader off-line che
non lo sono on-line, mentre è minimo il numero dei leader on-line che non lo sono off-line. In
questo senso la leadership di opinione politica fuori dalla rete sembra continuare ad esprimere un
qualche primato rispetto a quella esercitata in rete, nel senso che i leader attivi unicamente su
Twitter rappresentano un‟esigua minoranza del campione. Si tratta di un primato che sembra invece
venir meno con riferimento all‟indicatore relativo all‟incoraggiamento alla partecipazione a eventi
politici34
.
34
Incrociando gli indicatori di auto-percezione di leadership relativi all‟incoraggiamento al voto on-line e off-line è
possibile rilevare come soltanto il 4% del campione si auto-percepisca come leader esclusivamente in rete, mentre il
19,2% si percepisce come leader di opinione esclusivamente fuori dalla rete. In riferimento al secondo indicatore
considerato, relativo all‟incoraggiamento alla partecipazione a eventi politici si equilibra la numerosità di presunti
leader orientati alla rete e fuori dalla rete: entrambi esprimono il 7,9% del campione.
30
Può essere utile, a questo punto tracciare i profili degli utenti in base al loro livello di
attrattività/ricettività:
Tav. 3 – Profili di attrattività/ricettività nel campione di utenti cittadini comuni
Tipi di attrattività Modalità associate
Poco attrattivo/Poco ricettivo
Genere: donna
Età: 15-25 anni
Titolo di studio: diploma scuola media inferiore/superiore
Status professionale: medio-basso
Condizione occupazionale: studente/lavoratore dipendente
Identificazione con area politico-culturale: no
Iscrizione ad un partito: no
Poco attrattivo/Molto ricettivo
Genere: donna
Età: 15-25 anni / 36-45 anni
Titolo di studio: diploma scuola media inferiore o superiore / titolo post
laurea
Status professionale: medio-basso
Condizione occupazionale: studente/inoccupato
Area politico-culturale: centro-sinistra
Identificazione con area politico-culturale: sì (centro-sinistra)
Iscrizione ad un partito: sì (PD)
Molto attrattivo/Poco ricettivo
Genere: uomo
Età: 46 anni e oltre
Titolo di studio: laurea
Status professionale: medio-alto
Condizione occupazionale: lavoratore autonomo
Identificazione con area politico-culturale: no
Iscrizione ad un partito: no
Molto attrattivo/Molto ricettivo
Genere: uomo
Età: 26-35 anni
Titolo di studio: titolo post laurea
Status professionale: medio-alto
Condizione occupazionale: lavoratore autonomo/lavoratore dipendente
Identificazione con area politico-culturale: sì (liberale)
Iscrizione ad un partito: sì (PD / FareFID )
Interessante osservare come un‟elevata ricettività, anche in assenza di un‟elevata attrattività, è
associata a titoli di studio elevati (post laurea) o allo status di studente. In questo senso, il non
presentare le caratteristiche che lasciano ipotizzare una leadership di opinione sembra in relazione
con una specifica modalità di utilizzo di Twitter, a scopi prevalentemente informativi. Non a caso,
proprio gli utenti classificati nel segno di una bassa attrattività ed elevata ricettività utilizzano più
degli altri (nell‟86,7% dei casi) i social network come strumenti di informazione.
31
6. Note conclusive
Le ultime elezioni politiche italiane hanno rappresentato un banco di prova importante per
comprendere gli usi della piattaforma Twitter in occasione di un evento centrale per la vita del
Paese. Come analiticamente descritto nelle pagine precedenti, nel paper si presentano i risultati
salienti di un programma di ricerca empirica condotto in occasione della campagna elettorale per le
elezioni politiche italiane 2013, che si inserisce nel filone di studi della Social Tv e si caratterizza
per un approccio all‟indagine scientifica mixed method oriented. Il punto di avvio di tale esperienza
di studio - in cui si intrecciano proficuamente analisi secondaria dei dati, analisi testuale e web
survey - è rappresentato dallo scaricamento dei tweet postati a ridosso delle principali trasmissioni
di informazione politica.
I dati a disposizione, accanto a significative conferme, hanno introdotto alcuni elementi di novità
rispetto alla stato della riflessione sul rapporto tra Twitter e politica. Sul versante delle conferme, i
dati secondari definiscono un pattern tipico del liveness posting, per cui, nell‟andamento generale
della twittersphera, i picchi di cinguettii vengono raggiunti in coincidenza con i dibattiti politici
televisivi, le dichiarazioni-chiave dei politici e gli eventi mediali. I talk politici che sollecitano un
numero più elevato di commenti corrispondono a quelli che raggiungono ascolti medi più elevati:
un tale andamento sembrerebbe smentire l‟ipotesi che vede gli utenti politically engaged sulla
piattaforma come soggetti più propensi alla fruizione di prodotti mediali di nicchia. In realtà, gli
utenti non disegnano la programmazione del mainstream, anzi vi si inseriscono pienamente. A
fronte di un numero di messaggi imponente, si è rilevato come la produzione di status variamente
intesi denunci un rapporto episodico con l‟offerta politica televisiva e si caratterizzi per una
partecipazione prevalentemente occasionale, incostante, e circoscritta al commento di un solo
candidato e di una sola trasmissione. Piuttosto che a quello dei political junkies descritti da
Coleman (2003), il comportamento di questi soggetti è assimilabile a quello di comunità di
endorser, che si mobilitano pigramente solo in occasione di specifici appuntamenti comunicativi,
ignorando il resto della programmazione. A fronte di queste tendenze generali, volendo riflettere
più approfonditamente sulle caratteristiche dei profili, i dati confermano e rafforzano l‟ipotesi della
“normalizzazione”. Sul versante della partecipazione al dibattito, inoltre, le modalità di presa di
parola dei diversi attori della twittersphera passano per il rispetto dei ruoli tradizionali tipici della
sfera politica ”reale”.
Sul corpus in esame (composto di 160.000 tweet per un totale di 1.200.000 occorrenze) sono state
effettuate numerose forme di analisi, dalla semplice individuazione delle parole-chiave
all‟identificazione ed interpretazione di fattori latenti. Esso presenta diverse tipicità, tra cui si
segnalano in particolare la presenza massiccia di RT (quindi di una forma di „ridondanza strutturale‟
del testo, comunque più formale-lessicale che contenutistica), l‟indicazione diffusa di siti web per
l‟approfondimento di particolari temi, una limitata varietà lessicale complessiva.
Berlusconi, con circa 43.000 occorrenze, emerge chiaramente sin dalle prime analisi come il
personaggio politico più chiacchierato nel corso dell‟intero periodo di rilevazione e, d‟altra parte,
come l‟unico candidato fortemente connesso ad una policy issue, oltre che alla dimensione
spettacolare e mediale della campagna elettorale. In seconda battuta, spicca l‟imponente e variegato
sistema delle espressioni di dissenso (15.000 occorrenze), che sintetizzano, senza mezzi termini e
con una certa crudezza, sentimenti di disapprovazione, rabbia, disgusto verso la politica italiana ed i
suoi rappresentanti.
L‟analisi delle parole-chiave e gli approfondimenti condotti sugli hashtag (rispetto ai quali è
possibile anche rammentare la prevalenza nel campione in esame dell‟inserimento in più arene di
discussione in concomitanza) hanno consentito di ricostruire una mappa concettuale variegata, entro
la quale hanno un peso rilevante numerose categorie semantiche, tra cui: i bisogni più diffusi/i
problemi percepiti come particolarmente urgenti; gli stati d‟animo e i sentimenti prevalenti; la
rappresentazione dei leader/i modelli di leadership; le forme prevalenti di accostamento alla
campagna elettorale/l‟uso dei media; le aspettative per il futuro. A ciò si aggiungono le discussioni
32
su conduttori televisivi, personaggi della satira politica, movimenti, eventi/scandali, slogan, punti
programmatici, sigle politiche.
I fattori estratti quale esito dell‟analisi delle corrispondenze lessicali - denominati rispettivamente Il
futuro del Paese nelle mani di chi vince e Campagna elettorale e rappresentazioni della politica -
riproducendo circa la metà dell‟inerzia comune, mostrano una forte coerenza interna del corpus in
analisi. Il semi-asse negativo del primo fattore, sulla base delle associazioni emerse, è stato
interpretato come «Ritorno alla normalità, giustizia e legalità», quello positivo nei termini di un
sistema di «Promesse, sorrisi, sogni in grande stile», in cui la figura di Berlusconi fa ancora una
volta da padrona. Il semi-asse negativo del secondo fattore è stato intestato «Vincere, smentire,
contrastare le manipolazioni: la politica delle piazze» e sintetizza la rappresentazione da parte degli
utenti Twitter del M5S, quello positivo - denominato «Truccati, sorridenti e imitati: la politica dei
salotti televisivi» - comprende i riferimenti alla satira e i commenti sulle performance dei candidati
ospiti in trasmissione.
La cluster analysis ha consentito di ricostruire e semplificare i Discorsi intorno ai candidati, la cui
composizione interna è immediatamente coglibile da quanti abbiano seguito la campagna elettorale;
d‟altra parte, se ad una prima lettura dei dati, sembri predominare la dimensione del chiacchiericcio
e del mero commento di quanto la TV generalista proponga, andando più a fondo ci si accorge del
peso consistente della propensione all‟approfondimento dei temi dibattuti (diffusione dei link)35
.
Dai dati relativi alla partecipazione politica on line/off line sono emerse interessanti evidenze. Per
individui che non ricoprono particolari ruoli in ambito pubblico, denominati cittadini comuni, a
livelli variabili di attivismo on line, si evidenziano trend specifici, tanto all‟interno quanto
all‟esterno della rete. È emerso come gli individui più attivi nel web siano maggiormente propensi a
costituire parte attiva nella discussione pubblica, grazie alla loro capacità di coinvolgere altri e
proporre un proprio tema nel dibattito. Questi utenti ricoprono un ruolo proattivo all‟interno della
cittadinanza e tendono a riportare on line livelli di attività e coinvolgimento politico che preesistono
al di fuori della rete.
Con riferimento all‟analisi sulla leadership di opinione dei cittadini comuni intervenuti su Twitter
durante trasmissioni televisive, è possibile distinguere due tipi di flusso di opinione politica: 1) un
flusso bidirezionale individuabile tra gli utenti e alcuni gruppi di riferimento (famiglia, amici e
colleghi, conoscenti); 2) un flusso unidirezionale nel quale sembra che le informazioni/opinioni
vengano assunte da colleghi e conoscenti per poi essere trasferite a famiglia e amici. In questi due
distinti processi non sembra esprimere un peso rilevante il fatto di dichiarare/ascoltare opinioni on-
line oppure off-line. I risultati relativi all‟omofilia/eterofilia sembrano coerenti con quelli
riguardanti le cerchie relazionali di riferimento: gli intervistati tendono, in maggioranza, ad
orientarsi nel senso della bidirezionalità nell‟espressione di opinioni politiche, descrivendo invece
un atteggiamento di esclusivo ascolto rivolto soprattutto a chi ha opinioni politiche differenti dalle
proprie oppure sconosciute.
Gli indicatori di influenza percepita on-line tendono a convergere con gli indicatori “oggettivi” di
attrattività su Twitter. L‟influenza off-line sembra esprimere un‟autonomia rispetto a quella on-line,
e anche una sorta di primato stando ad alcuni indicatori di percezione: chi è influente on-line tende
ad esserlo comunque anche off-line, ma è riscontrabile un gruppo significativo di utenti che risulta
35
Si può precisare che l‟indicazione di siti web riguardi circa un terzo degli utenti che hanno twittato nel corso della
visione di trasmissioni televisive di stampo politico. Tale percentuale scende a poco meno del 20% nel caso dei cittadini
comuni (in ogni modo, rappresentando essi la maggioranza assoluta del campione in esame, sarebbe interessante
riuscire ad indagare le potenzialità di più di 4.000 soggetti in termini di effetti interattivi e di circolazione delle opinioni
politiche dentro e fuori dalla rete) e raggiunge quasi la totalità dei casi tra blogger (96%) e media (97%). Se la variabile
„profilo dell‟utente‟ mostra di essere altamente discriminante, lasciando intravedere interessanti scenari rispetto alle
dinamiche della leadership di opinione, risulta invece del tutto trasversale la variabile „tipo di status prodotto‟. Nessuna
differenza, dunque, tra tweet e RT in tal senso, a dimostrazione del fatto che, almeno nella specifica occasione di
indagine, „RT is endorsement‟ alla stessa stregua dei singleton.
33
influente esclusivamente off-line, e non viceversa. L‟essere leader di opinione sembra dipendere, in
questo senso, dalla propria posizione off-line, di cui quella on-line sarebbe riflesso.
I profili degli utenti cittadini comuni che risultano attrattivi su Twitter tendono ad esprimere uno
status socio-culturale elevato e un orientamento politico liberale/di sinistra. Interessante il profilo
dei poco attrattivi/molto ricettivi, che sembra incarnare una specifica modalità di fruizione di
Twitter, improntata all‟informazione, riferibile ad utenti con titolo di studio elevato o studenti,
soggetti con uno status professionale tendenzialmente basso e con un orientamento politico di
sinistra.
Riferimenti bibliografici
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Strategie di comunicazione politica in internet, Milano, Angeli.
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