Tutto è possibile

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34 leggendo La fantastica filosofia dei bambini per la quale tutto può succedere, viene evi- denziata già dal titolo del libro Tutto è possibile; spesso per i bambini tut- to può avvenire, anche se in un primo momento può sembrare irrealizzabile. La creatività e il biso- gno di immaginare mondi nuovi è fantastici spinge i bambini, e sarebbe bello che qualche volta succe- desse anche a noi adulti, a dimenticare le razionali regole che comandano l’u- niverso e ipotizzare avve- nimenti straordinari. Questa è la storia di una pecora che, dalla sua colli- na, guardava gli uccelli vo- lare e pensava: Beati loro, possono scegliere a quale distanza guardare le cose: da lontano, da vicino, da così così. Un giorno le ven- ne un’idea e corse dal lupo: “Ti devo parlare” gridò. Lui mollò tutto e si mise ad ascoltare. ”Dobbiamo costruire una macchina volante!” “Ti sembra faci- le? Tu guardi troppo gli uc- celli nel cielo” disse il lupo, scuotendo la testa. Ma poi il desiderio di lei vinse il dubbio di lui, e si misero a lavorarci su. Dopo vari tentativi la mac- china riuscì a volare. Chi sogna, ha scritto qual- cuno, impara a volare. “Hai visto?” disse la pecora “Cosa ti avevo detto?” “Tutto è possibile” ammise il lupo. Questo poetico albo illu- strato di Giulia Belloni mette in risalto come sia importante credere nelle proprie convinzioni. La no- stra pecora non ha paura di sognare, non si lascia condizionare e un giorno propone al suo timido ami- co lupo di costruire una macchina volante. Certi sogni sono difficili da rea- lizzare, ma non impossibili per una pecora coraggio- sa. Anche le illustrazioni di Marco Trevisan non la- sciano nulla al caso e con i segni nitidi e i personaggi stilizzati stupiscono e im- pressionano; personaggi, oggetti e progetti mettono in evidenza come le idee e la volontà possano permet- tere ai sogni di concretiz- zarsi. Mi è piaciuto in par- ticolare quando si recita che il desiderio della peco- ra, che potrebbe essere un sogno di un bambino, vince il dubbio del lupo, che rap- presenta il triste scettici- smo di noi adulti. Cronache dalla barchetta - 12 Tutto è possibile! Guardiamo il mondo con un po’ di ottimismo Marina Zulian responsabile della BibliotecaRagazzi di BarchettaBlu leggendo

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Di Marina Zulian Adozione e dintorni - GSD Informa gennaio 2012

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La fantastica filosofia dei bambini per la quale tutto può succedere, viene evi-denziata già dal titolo del libro Tutto è possibile; spesso per i bambini tut-to può avvenire, anche se in un primo momento può sembrare irrealizzabile.

La creatività e il biso-gno di immaginare mondi nuovi è fantastici spinge i bambini, e sarebbe bello che qualche volta succe-desse anche a noi adulti, a dimenticare le razionali regole che comandano l’u-niverso e ipotizzare avve-nimenti straordinari.Questa è la storia di una

pecora che, dalla sua colli-na, guardava gli uccelli vo-lare e pensava: Beati loro, possono scegliere a quale distanza guardare le cose: da lontano, da vicino, da così così. Un giorno le ven-ne un’idea e corse dal lupo: “Ti devo parlare” gridò. Lui mollò tutto e si mise ad ascoltare. ”Dobbiamo costruire una macchina volante!” “Ti sembra faci-le? Tu guardi troppo gli uc-celli nel cielo” disse il lupo, scuotendo la testa.Ma poi il desiderio di lei vinse il dubbio di lui, e si misero a lavorarci su.Dopo vari tentativi la mac-china riuscì a volare.Chi sogna, ha scritto qual-cuno, impara a volare. “Hai visto?” disse la pecora “Cosa ti avevo detto?”“Tutto è possibile” ammise il lupo.

Questo poetico albo illu-strato di Giulia Belloni

mette in risalto come sia importante credere nelle proprie convinzioni. La no-stra pecora non ha paura di sognare, non si lascia condizionare e un giorno propone al suo timido ami-co lupo di costruire una macchina volante. Certi sogni sono difficili da rea-lizzare, ma non impossibili per una pecora coraggio-sa. Anche le illustrazioni di Marco Trevisan non la-sciano nulla al caso e con i segni nitidi e i personaggi stilizzati stupiscono e im-pressionano; personaggi, oggetti e progetti mettono in evidenza come le idee e la volontà possano permet-tere ai sogni di concretiz-zarsi. Mi è piaciuto in par-ticolare quando si recita che il desiderio della peco-ra, che potrebbe essere un sogno di un bambino, vince il dubbio del lupo, che rap-presenta il triste scettici-smo di noi adulti.

Cronache dalla barchetta - 12Tutto è possibile! Guardiamo il mondo con un po’ di ottimismo

Marina Zulianresponsabile della BibliotecaRagazzi di BarchettaBlu

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Anche in Cappuccetto rosso verde giallo blu e bianco il grande maestro Bruno Munari gioca con le parole e le storie, ricordan-doci con ironia come tutto si possa vedere da molti punti di vista. Da sempre appassionato interprete del mondo dei bambini ed instancabile ricercatore di strumenti creativi alla loro portata, Munari racconta quattro possibili e origi-nali varianti della versio-ne ufficiale della storia di Cappuccetto Rosso dei fra-telli Grimm.

Ogni storia cambia am-bientazione ed è caratte-rizzata dal diverso colore del cappuccio della piccola protagonista: Cappuccet-to verde ha un copricapo di foglie e porta alla non-na Cicalina un cestino di menta, prezzemolo e in-salata insieme alle sue amiche rane; Cappuccet-to giallo vive nel più alto grattacielo di una grande città e viene aiutata dai canarini ad andare dalla nonna attraverso il perico-losissimo traffico metropo-

litano con un panierino di plastica gialla colmo di li-moni, pompelmi e una bot-tiglia di olio; Cappuccetto blu vive nell’isola bluetta e, per andare a trovare la nonna Celestina, sfugge al pesce-lupo e poi lo cattura insieme alla nonna stessa. Le differenti versioni sono di facile lettura per bam-bini dai sei anni ma sono molto accattivanti per tut-te le età.Per tutti i lettori è interes-sante scoprire di volta in volta come la piccola cap-puccetto è vestita, sotto che sembianze si nascon-dono i lupi e quale percor-so accidentato deve fare la bambina per arrivare dalla nonna. Con i bambi-ni si può giocare a seguire l’esempio di Munari e in-ventare nuove storie dove tutto è ancora una volta possibile! Gli elementi da tenere in considerazione nelle quat-tro versioni sono sempre gli stessi: la necessità di fare visita alla nonna, il percorso pericoloso e una paura da superare. Si di-versificano invece alcuni aspetti quali il colore del cappuccetto (verde, giallo, blu e bianco); lo scenario di sfondo e la strada da percorrere (bosco, città, mare, neve); il contenuto del cestino da portare alla nonna (erbe verdi, agrumi gialli, gomitoli blu, latte e

zucchero bianco) e l’aspet-to del lupo.

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Ma la storia più geniale è, non solo a mio avviso, quella di Cappuccetto bianco.In queste pagine completa-mente bianche non si vede nulla, ma si sa che c’è una bambina tutta vestita di bianco e persa nella neve.

Cappuccetto Bianco va dalla nonna Candida, per portarle latte e zucchero, avvolti in un tovagliolo bianco; nel viaggio incon-tra il pittore Bianconi che ha perso la sua scatola di colori e va da Biancaneve per farsene fare una nuo-va. Anche il lupo ha fatto in-digestione di nonne e deve mangiare solo riso in bian-co. Infine la nonna Candida è andata nell’Africa nera e allora Cappuccetto Bianco diventa un po’ rosso per la sorpresa, un po’ verde per il dispiacere e pensa che sembra la storia di un li-bro giallo!Leggendo la storia possia-mo veramente mettere in moto l’immaginazione cre-ando nella nostra mente

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candide figure all’interno di un panorama tutto in-nevato dove le pagine sono completamente bianche.In questo piccolo capola-voro i bambini sono rassi-curati poiché sanno cosa succede, ma sono stimolati dalle diverse ambientazio-ni e dalle fantasiose va-rianti. Il modello di storia proposto da Munari aiuta quindi grandi e piccini a uscire da stereotipi e pre-giudizi e attivare la volon-tà di vedere con occhi di-versi ogni situazione. La questione interessan-te è proprio il cambiare le carte in tavola per spiega-re, attraverso la trasfigu-razione di una storia, come

sia positivo anche nella vita non fossilizzarsi e non dare nulla per scontato. Se da un lato una storia letta e riletta sempre in modo uguale rassicura e rasse-rena, dall’altro modificare una storia, anche in modo ironico e irriverente, per-mette di rompere schemi che non devono diventare troppo rigidi.

Nello stesso modo, Rodari aveva utilizzato il mecca-nismo di rovesciamento delle situazioni e dei per-sonaggi proprio con le sue Favole a rovescio. Anche in Filastrocche in cielo e in terra, Rodari racconta di Biancaneve che basto-

na sulla testa i nani della foresta, della Bella addor-mentata che non si addor-menta e del principe che sposa la brutta sorellastra.

C’era una volta un povero lupacchiotto,che portava alla nonna la cena in un fagotto.E in mezzo al bosco dov’è più foscoIncappò nel terribile Cappuccetto Rosso,armato di trombone come il brigante Gasparone.Quel che successe poi, indovinatelo voi.Qualche volta le favole succedono all’incontrarioe

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allora è un disastro: Biancaneve bastona sulla testai nani della foresta,la Bella Addormentata non si addormenta,il Principe sposa una brutta sorellastra,la matrigna tutta contenta,e la povera Cenerentolaresta zitella e fa la guardia alla pentola.

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Riprendendo il tema del volare del primo libro pre-sentato, la quarta di co-pertina di Questo posso farlo recita Ci sono molti modi per volare. L’impor-tante è trovarne uno. Le delicate illustrazioni della giapponese Satoe Tone ci portano a guardare le cose da punti di vista inconsue-ti.

L’uccellino protagonista della storia cerca il pro-prio posto nel mondo e cer-ca di realizzare il proprio progetto di vita. Anche se non siamo tutti uguali, tutti abbiamo in comune la necessità di trovare ciò che ci rende felici e ciò che dà senso al proprio essere nati. Con colori soffusi e linee

morbide, un tratto soffice e ricco, un’attenzione al dettaglio e ai particolari, l’autrice trasforma la ma-linconica vicenda di un uc-cellino che non sapeva fare niente in una sequenza di forza e sicurezza.Questa specie di fiaba mo-derna è interpretata con ironia e delicatezza in un susseguirsi di pagine te-nere ma divertenti con paesaggi dorati, cieli soffi-ci, foglie rampicanti, fiori preziosi e morbidi come il piumaggio dell’uccellino. In tutta la prima parte è commovente scoprire che l’uccellino non si sente come gli altri. Alla nascita tutti avevano rotto il guscio, ma lui non era riuscito a bucarlo. Quando era piccolo tutti mangiavano le bacche sui rami, ma lui non riusciva a prenderle. D’estate tutti nuotavano, ma lui non stava a galla. All’alba tutti cantavano, ma lui era stonato. E non riusciva nemmeno a volare come gli altri.Allora l’uccellino cercò una soluzione ai vari problemi, tentò invano di fare come gli altri, ma non ottenne alcun risultato. Quando gli altri nuotavano, lui ri-maneva indietro pure con il salvagente. Quando gli altri pescavano, lui usava una rete, ma i pesci gli pas-savano attraverso. Quan-

do gli altri volavano, lui si legava ad un palloncino; ma poi questo si sgonfiava e lui finiva su un prato. E allora rimase lì, da solo, nel silenzio di una notte blu, a guardare gli altri uc-cellini volare via. Proprio in quel momento iniziò il cambio di rotta: incontrò alcuni fiori che si erano smarriti; i loro bam-bini stavano per nascere, non avevano un posto dove stare e non sapevano come affrontare l’inverno. Allora l’uccellino pensò che avrebbe potuto lui ospitare i fiori. Si, questo avrebbe potuto farlo! Senza badare al vento, alla pioggia, al sole cocente e alla neve gelata, lui restò lì.Quando, alla fine, diventò un cespuglio fiorito, tutti avrebbero voluto andare da lui. L’uccellino di questa sto-ria è diverso da tutti gli altri: non viene accettato dal gruppo per colpa della sua diversità, raffigurata ironicamente da una coda a forma di fiorellino, ma questo non lo blocca. In tutta la prima parte del libro, l’uccellino cresce in solitudine, immerso in delusioni e frustrazioni dovute a continui tentati-vi andati a vuoto. Lo scon-forto è totale e l’uccellino si isola completamente dal gruppo degli altri uccellini

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che vanno via. Quante vol-te anche i bambini si iso-lano perché non si sentono accettati dal gruppo? Spes-so i bambini hanno paura del giudizio dei loro coeta-nei e soprattutto sentono l’obbligo di dover saper fare tutto ciò che fanno gli altri compagni. I bambini più coraggiosi provano e riprovano anche dopo mil-le tentativi, ma i più fragili abbandonano il campo e si chiudono in se stessi. Gli adulti, genitori o edu-catori, devono sostenere i piccoli sperimentatori anche nei fallimenti. Pur-troppo noi adulti a volte non ci rendiamo conto in-vece di come denigriamo la volontà di trovare solu-zioni creative a vantaggio della mera prestazione. Per fortuna, nella secon-da parte del libro, avvie-ne una completa trasfor-mazione del clima e del sentire dell’uccellino che diventa letteralmente qualcos’altro.Il piccolo protagonista non si trasforma da brut-to anatroccolo in cigno, ma diventa il posto più bello dove tutti vogliono andare. Con l’arrivo dell’inverno si conclude la vita dell’uccel-lino, ma con la primavera il ciclo della vita continua inesorabile e magnifico. Il protagonista lascia la vita da uccellino e si trasforma in cespuglio fiorito.

Il racconto è un vero e pro-prio omaggio alla vita, alla rinascita e alla ricerca ine-sauribile del proprio posto nel mondo. L’illustratrice interpreta la più grande avventura di ogni essere vivente, dalla nascita fino alla morte, passando at-traverso una strada che si rivela diversa per ognuno di noi. Non tutti possono essere uguali agli altri, ognuno ha un suo percorso e un suo destino. Spesso nei fal-limenti di un bambino ci sono tutte le aspettative di un adulto che gli sta vici-no, genitore o insegnante che sia.Questa storia, come l’uc-cellino, è molto diversa dalle altre, soprattutto nel finale. Il protagonista di-mostra una capacità stra-ordinaria: in tutta la storia non molla mai e alla fine la sua resistenza gli fa trova-re il suo vero ruolo. La storia è come se inizias-se veramente nel momento in cui il protagonista aiuta qualcuno in difficoltà; per accogliere chi ha è fragi-le e indifeso, diventa una anomala casa accogliente e ospitale, resistente alle intemperie e al passare del tempo. Ad una prima lettura, il li-bro può far pensare ad una storia di fallimento o di solitudine, ma immergen-dosi completamente nelle

parole e nelle immagini, si scopre il toccante e tra-volgente reale significato: ogni essere, ogni bambino, ogni persona ha nel mondo un proprio posto da rag-giungere. Probabilmente, in tutta questa storia, si può an-che intravedere la diver-sità della cultura occiden-tale dove si nasce, si vive e si muore rispetto quella orientale dove vengono contemplate rinascite e paure maggiori della mor-te quali il rimanere soli o perdere gli affetti.L’uccellino di Questo lo posso fare nasce e cresce solo, ma muore con molti amici; il suo amore conti-nua a vivere e mentre un essere si spegne, altri si illuminano. L’uccellino di Satoe non si lascia morire mentre la natura lo met-te alla prova, continua a vivere in una sua parti-colare dimensione. Anche dentro di noi, soprattutto se siamo bambini, esiste uno spazio fantastico dove potrebbe trovare posto un uccellino come quello della storia: uno spazio creativo in cui tutto può accadere. Gli adulti possono aiuta-re i bambini a mantenere degli spazi per accogliere sogni, desideri e fantasie, anche quando crescono e diventano grandi.

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In Fortunatamente l’illu-stratore americano Remy Charlip riesce in un modo ancora diverso ad eviden-ziare come sia possibile vedere la stessa situazione da diversi punti di vista. La narrazione procede, infatti, alternando eventi fortunati e sfortunati; ad ogni cambio pagina l’e-vento fortunato con colori vivaci e disegni allegri si trasforma in sfortunato con disgrazie e colpi di sce-na con grigi chiari e scuri. Le tonalità vivaci e decise raccontano gli eventi po-sitivi, mentre le tavole in bianco e nero quelli negati-vi: un’alternanza che ren-de rapido e fluido lo scorre-re del racconto.La storia è semplice: Ned riceve un invito per una fe-sta a sorpresa in Florida; parte da New York, affron-ta mille peripezie e alla fine si ritrova al centro di una sala da ballo, che non è al-

tro che il luogo dove è stata organizzata la sua festa di compleanno. Sfogliando le pagine ci si ritrova in mez-zo ad avventure con aerei, squali, tigri e all’inizio di ogni frase viene ripetuta la parola fortunatamente o sfortunatamente dando ritmo alla lettura.In questo albo illustra-to sono fondamentali la qualità dell’immagine e del testo; con i bambini questi due elementi sono indispensabili per creare le suggestioni e per met-tere in moto le emozioni. Entrambi danno senso al racconto; l’uno mostra ciò che non si può dire e l’al-tro dice ciò che non si può mostrare.Anche qui le av-venture raccontate con le parole e con i disegni, per-mettono agli adulti di tuf-farsi nella storia insieme ai propri piccoli per ridere, spaventarsi e trovare nuo-ve possibilità. Il racconto, come la vita, è pieno di peripezie, ma ad ogni avvenimento lettori grandi e piccoli possono, semplicemente girando pagina, trovare una situa-zione capovolta. Concludo

riportando la bella descri-zione della quarta di co-pertina che potrebbe ricor-darci come sia importante con i nostri bambini guar-dare il mondo con un po’ di ottimismo.

Una montagna russa di sentimenti e sensazioni. Con le discese che tolgono il fiato e le risalite che rianimano.Da un maestro della letteratura per ragazzi un grande regalo a tutti i bambini che vogliono crescere.E anche a tutti noi.Lieve e delicato, ci ricorda che nella vita non sempre è primavera.Ma anche che l’inverno non dura in eterno.

Tutto è possibile. G.Belloni, M.Trevisan, Edizioni Campass, 2009Cappuccetto rosso verde giallo blu e bianco. B.Munari, Einaudi Ragazzi, 1997

Cappuccetto bianco. B.Munari, Cor-raini 2001Favole a rovescio. R.Rodari, N. Co-sta, Edizioni EL, 2010Filastrocche in cielo e in terra.

G.Rodari, Einaudi Ragazzi, 2007Questo posso farlo. Satoe Tone, Kite Edizioni, 2011Fortunatamente. R.Charlip. Orec-chio Acerbo 2010

Bibliografia

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