Storytelling. ONCE UPON A TIME… …parola magica che apre la porta a mondi nuovi dove tutto è...

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Storytelling

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“ONCE UPON A TIME…”

…parola magica che apre la porta a mondi nuovi dove tutto è

possibile, che lascia l’immaginazione libera di navigare in posti sicuri,

familiari.

La mente ha bisogno delle storie, esse costituiscono uno

strumento per comprendere il mondo dei bambini e per

dividerlo con loro.

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Le storie e i testi in rima rappresentano una risorsa

preziosa e polivalente: permettono l’esposizione ad un linguaggio autentico e vicino al mondo dei bambini; propongono

tematiche motivanti e coinvolgenti dal punto di vista

affettivo-emozionale; stimolano la curiosità verso altri paesi ed altre

culture. Venire in contatto con una storia arricchisce non solo dal punto di vista esperienziale, ma

anche da quello cognitivo e linguistico.

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La struttura narrativa corrisponde al nostro modo di pensare, noi abbiamo un cervello

ed una memoria narrativi.

Per promuovere l’apprendimento di una lingua straniera ed incoraggiare il

bambino a pronunciare suoni e frasi in una lingua diversa dalla propria, occorre

inserirla in un contesto rassicurante, familiare che lo aiuti a superare

resistenze psicologiche.

L’esperienza narrativa condivisa ed il gioco di ruolo, unitamente ad altre strategie, permettono al bambino d’immergersi in

un universo simbolico all’interno del quale può ricercare e conquistare significati, può trovare quadri di

riferimento che gli garantiscono una certezza minima di capire ciò che sta

avvenendo.

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In ambiente scolastico l’adulto propone ai bambini un breve racconto e con l’aiuto del teatro mimico-gestuale,

interpreta personaggi, relativi dialoghi, parti narrate ponendo particolare attenzione al tono della voce, allo

sguardo, al movimento. L’adulto cerca di coinvolgere il bambino in una

esperienza emozionante, lo invita a muoversi, a ripete gesti ed espressioni

verbali. Il bambino comprende ed apprende parti della storia narrata perché emotivamente coinvolto e perché portato ad identificarsi nell’adulto e nei personaggi.

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Le storie costituiscono un format.

La parola “ Format” indica vissuti che madre e bambino condividono e che hanno carattere ripetitivo; con le azioni condivise nasce il

desiderio di comunicare ed anche il significato delle parole ( Bruner

1975) Il format narrativo è una forma d’insegnamento/

apprendimento della lingua straniera che privilegia la

dimensione narrativo- conversazionale e che prevede la

condivisione di azioni.

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QUALI STORIE USARE

«Classic tales», originali o tradotte in inglese, hanno sicuramente dei vantaggi, sono familiari agli alunni perché già conosciute in italiano.

In altri casi è possibile comparare versioni diverse che cambiano da paese a paese, ma che mettono

anche in evidenza le comuni radici europee, oppure si possono

introdurre storie tipiche inglese per proporre un discorso

culturale.

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Il momento della narrazione vera e propria è una fase cruciale

dove l’insegnante, o l’animatore, deve mettere in

atto tutte le sue doti di storyteller per suscitare emozioni e coinvolgere

l’audience. È consigliabile leggere o raccontare la storia più di una volta, considerando che si usa una lingua che non è quella nativa degli ascoltatori.

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Alcuni criteri per la scelta di una storia possono essere:

contenuto legato alle esperienze e agli interessi dei bambini;

story-line semplice e con sequenze facilmente riconoscibili;

struttura narrativa ripetitiva-cumulativa,per favorire la comprensione e l’anticipazione degli

eventi; alternanza di elementi familiari e prevedibili con

elementi a sorpresa e del tutto inaspettati, per mantenere alta l’attenzione e la

curiosità; presenza di allitterazioni e rime, per far nascere

la voglia di ripetere parole e ritornelli; prevalenza di dialoghi, da poter recitare ed

enfatizzare per caratterizzare meglio i personaggi e quindi facilitarne la loro

identificazione; riferimento ad azioni semplici, da drammatizzare

durante il racconto per coinvolgere l’audience; presenza di immagini accattivanti e significative,

per aiutare la comprensione del testo.

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Dopo aver scelto la storia più adatta, il passo successivo è come

raccontarla e quali strategie privilegiare per favorire la

partecipazione attiva degli alunni e per facilitane la comprensione.

Sono importanti:

un buon uso della voce,

un buon uso della mimica del viso

un buon uso del corpo

far ricorso ad oggetti,

burattini ed

immagini illustrate

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Storytelling plays a role of primary importance both in

children’s educational process and in the early teaching of

English as a foreign language, it is a motivating and fun

activity in addition to being a socially shared exercise.

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Pedagogical value of stories

• help children relate new things to what they already

know;

• help children develop their thinking skills;

• can link to other subjects the child is learning about in

school.

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Linguistic value of stories

• introduce new language in context;

• help children become aware of the structures of the

language;

• help children acquire intonation and pronunciation

by listening.

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Emotional value of stories

• are motivating and fun activities;

• consider high and low affective filters in the learning

process

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Presenting the storiesThe choice of stories can be based on

several criteria:

• the variety of contents, created to stimulate interest, entertainment

and the desire to ‘re-read’ the story presented;

• the stylistic characteristics such as the use of rhyme, repetition,

humorous aspects, the possibility for interaction;

• the length of the stories, narrative clarity, captivating illustrations.

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Story activities

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• listen and do- the children act like a character in a story

• listen and perform- they act out a story

• listen and identify- they point to the picture in a story.

• listen and respond- they listen and clap if the teacher makes a mistake in

the story

• listen and colour- they follow instructions to colour a story poster.

• listen and draw-they draw

• listen and make-they trace and cut out

Listening

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• saying rhymes and singing songs,

• playing vocabulary games, • practising new sounds,• starting to speak freely,• playing speaking games,

• speaking in groups.

Speaking

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Reading

• look and say,

• phonics,

• speaking to reading: helping sound and word recognition,

• speaking to reading: helping children to recognize phrases and make phrases from single

words,

• reading independently.

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Writing

• classifying and copying selected words and phrases

from story books

• labelling pictures from stories

• finishing comments

• gap-filling from a story

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Bibliografia

“TALES AND RHYMES La sezione di lingua inglese per i più piccoli” di PAOLA TRAVERSO

“GOLDILOCKS AND THE THREE BEAR : appunti metodologici e materiali didattici” Giovanna Alterini - Circolo Didattico Via Varsavia,5 - 58022 - Follonica GR

“Storytelling with children” A. Wright OUP 1997

“English for primary teachers” M. Slattery &J. Willis OUP 2005

• “Learning activities close to the children’s world” Glenn Alessi e Patricia Taylor