Tuttincampo 06 2013

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ASSISTENZA CONSULENZA RETI E SISTEMI SICUREZZA INFORMATICA SVILUPPO SOFTWARE da oggi anche per privati Via Orcalli, 19 - San Donà di Piave (VE) Tel. +39 0421 1840329 - [email protected] 10° anno TUTTINCAMPO N.6 ANNO 1 / MAGGIO 2013 FREE PRESS www.tuttincampo.info Realtà litoranea in crescita nei nu- meri. Intervista al presidente della società Guido Braida Terminato il grande evento del tor- neo per i piccolini, al Centro Piave ritorna “Salutando” Parliamo di ematomi con il fisiotera- pista Baccega e del sole sulla pelle con il dottor Di Gaetano SPECIALE CAORLE TUTTO AL CENTRO PIAVE MEDICINA SPORTIVA TUTTINCAMPO WEB TV Visita il nostro sito www.tuttincampo.info per vedere le video- sintesi e le interviste delle partite!

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ASSISTENZA

CONSULENZA

RETI E SISTEMI

SICUREZZA INFORMATICA

SVILUPPO SOFTWARE

da oggi anche per privatiVia Orcalli, 19 - San Donà di Piave (VE) Tel. +39 0421 1840329 - [email protected]

10°anno

TUTTINCAMPO N.6 ANNO 1 / MAGGIO 2013 • FREE PRESS www.tuttincampo.info

Realtà litoranea in crescita nei nu-meri. Intervista al presidente della società Guido Braida

Terminato il grande evento del tor-neo per i piccolini, al Centro Piave ritorna “Salutando”

Parliamo di ematomi con il fisiotera-pista Baccega e del sole sulla pelle con il dottor Di Gaetano

SPECIALE CAORLE TUTTO AL CENTRO PIAVE MEDICINA SPORTIVA

TUTTINCAMPO WEB TVVisita il nostro sito

www.tuttincampo.info per vedere le video-sintesi e le interviste

delle partite!

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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NUOVI ARRIVI MAGLIE UFFICIALI CALCIOVia Roma Dx, 133 • 0421.951641

THAT'S ALL FOLKS... TUTTINCAMPO SI RIPOSA

Ed eccoci qua, è quasi fine mag-gio e questa che state leggendo

è l'ultima uscita stagionale della ri-vista Tuttincampo. Siamo arrivati al sesto numero di questa prima nostra avventura sperimentale che ci augu-riamo sia piaciuta (chiaro, nella vita si può sempre fare meglio e dare di più). Abbiamo cercato di raccon-tarvi, attraverso le pagine di questo magazine, le persone, i protagonisti e le loro opinioni, nel pianeta del cal-cio giovanile del Basso Piave e del Litorale Nord; abbiamo tentato di arricchire i contenuti intervistando

esperti del settore tecnico, medico, alimentare, proponendo delle rubri-che fisse che ci hanno chiarito dub-bi e perplessità sui più svariati argo-menti. Come Tuttincampo abbiamo organizzato e dato appoggio ad un primo grande evento come il Torneo Centropiave, conclusosi lo scorso 28 aprile con un bagno di folla e nume-rosi consensi; abbiamo proposto, at-traverso videosintesi ed interviste, le immagini dei nostri giovani protago-nisti all'opera. Siamo partiti pratica-mente da zero con un progetto edi-toriale importante, che ha dato lustro e visibilità a 17 società calcistiche della zona e ai loro interpreti. Spe-riamo di aver fatto qualcosa di utile e positivo che auspichiamo possa proseguire a partire dalla prossima stagione 2013-2014, che partirà più o meno per tutti da settembre. In quest'ultimo numero molto spazio è stato dato alle foto di eventi, tornei, iniziative varie, in un periodo dove, a campionati conclusi, i nostri ragaz-zi si stanno confrontando nelle varie

kermesse organizzate qua e là nel nostro territorio. E, come tutte le cose che finiscono, lasciatemi fare un po' di ringraziamenti: in primis ai ragazzi che mi hanno aiutato nella parte re-dazionale, da Lucio a Riccardo, da Jacopo a Marco, nella parte fotogra-fica, i vari Francesco, Enrico, Davide (oltre ai tanti dirigenti o genitori che ci hanno fornito molti flash della sta-gione), un grazie doveroso alla Lara (che ha curato la costruzione grafica del giornale), Andrea e Federica (la parte marketing). Ma un doveroso sentimento di gratitudine va a tutte le attività e le imprese che hanno so-stenuto il progetto (chi per una sola volta, chi per tutti i numeri), sceglien-do Tuttincampo per dare visibilità alla loro azienda in un momento non facile dal punto di vista economi-co, per tutti. Evidentemente la bon-tà del progetto ha convinto anche i più scettici ad investire qualcosina: perchè lo sport più bello, alla fine, è quello dei più piccoli. Alla prossima e... buone vacanze a tutti!

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di Federico Biondo

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leBRAIDA CI PRESENTA LA REALTÀ CAORLE

È stata una stagione sicuramente poco brillante questa per il Caor-

le: la Prima Squadra, con un gruppo costruito per puntare in alto, si è sal-vata nelle ultime giornate, e nessu-na compagine del settore giovanile è riuscita a distinguersi in maniera particolare.“È stata un’annata stregata per la nostra Prima Squadra - spiega il presidente Guido Braida - erava-mo partiti con obiettivi ambiziosi, pur puntando su tanti giovani. Ma purtroppo abbiamo avuto una ca-terva di infortuni, è stato veramente un anno nero. Faccio i complimen-ti all’allenatore perché, pur avendo avuto poco materiale a disposizione per tutta questa sfortunata stagione, è riuscito comunque a condurre i ragazzi alla salvezza. Dopo il giro-ne d’andata, terminato con soli 14 punti all’attivo, ho iniziato a temere il peggio. Poi però, grazie al lavoro del mister e al recupero di alcuni gioca-tori siamo riusciti a salvarci. I giova-ni hanno pagato l’inesperienza, ma hanno dato il massimo e applaudo anche loro: un’annata così piena di infortuni in 40 anni che sono nel cal-cio non l’avevo mai vista. Speriamo bene per il prossimo anno, perché mi sono stufato di stare in Prima Ca-tegoria, è un campionato che ci va troppo stretto. Purtroppo sono l’unico che investe soldi nel Caorle, ma l’anno prossimo cercherò di costruire una squadra con la quale poter essere sicuro di riuscire a centrare salire di catego-ria, oltre a lavorare per la crescita

del Settore Giovanile. Farò questo ennesimo sforzo economico per il bene della società e della città. Se neanche l’anno prossimo riusciamo ad andare in Promozione potrei an-che lasciare la presidenza”.A descriverci l’annata del Setto-re Giovanile ci ha pensato invece Loredano Segatel, che ne è il re-sponsabile. “Dal punto di vista della partecipazione è stata sicuramente un’ottima stagione: abbiamo avuto tra i 130 e i 140 tesserati, grazie an-che alla proficua collaborazione con la Sangiorgese. Passando ai risultati direi invece che è stata una stagio-ne lineare: il nostro obiettivo era far crescere i ragazzi in ottica Prima Squadra, non vincere i campiona-ti. Tutti gli allenatori hanno lavorato bene, seguendo le linee guida della società. Faccio un plauso particola-re ad entrambe le squadre dei Gio-vanissimi: la compagine B, anche se

fuori classifica, è arrivata seconda, mentre quella A si è piazzata subito dietro a società “icona” come Porto-gruaro e SandonàJesolo. Nelle altre categorie nessuna squa-dra ha deluso particolarmente, tutto è andato secondo i piani”.

nella foto, il Caorle stagione 1962-1963

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RENATO DONÀ ED IL RUOLO EDUCATIVO...

La società gli ha affidato il compi-to di seguire i Pulcini: alla prima

esperienza da mister, Renato Donà ha dovuto cercare di calarsi subito nella parte dell'allenatore, che non è solo tecnico, ma anche educato-re ed animatore quando si ha a che fare con dei calciatori così piccoli. "Mi immaginavo una realtà diversa, lo ammetto - spiega Renato - for-se perché mi aspettavo di trovare i piccoli simili a quelli di trent'anni

fa, ma non è più così. Oggi si ha a che fare con bambini che hanno una percezione diversa della fatica e del lavoro che si fa negli allenamenti. Diciamo che ho dovuto capovolgere un po' i piani che avevo in mente". Un gruppetto comunque impegnato e presente agli allenamenti, voglio-si di imparare. "Senza dubbio, l'età un po' ci ha penalizzato nel senso che ho molti 2004 che hanno dovuto spesso confrontarsi con atleti un po'

più grandicelli, quindi siamo andati incontro a qualche sconfitta di trop-po, che anche se qualche genitore l'ha digerita male, da parte nostra è stata tutta esperienza per crescere. Per i piccoli è stata una scuola edu-cativa prima che una scuola di cal-cio. La difficoltà più grande che ho incontrato è stata quella di dare sti-moli ed entusiasmo magari a chi ve-niva lì per giocare con un po' di svo-gliatezza. Bisogna in questi trovare il tipo di lavoro o il gioco che stimoli la loro fantasia e l'apprendimento". Per Donà un passato nei colori del Caorle ma anche della vicina San-giorgese: un'ultima interessante ri-flessione. "In passato ho avuto modo di lavorare nel mondo della scuola, ma credo che nel calcio il ruolo di responsabilità sia molto più grande per uno come me, a livello educati-vo si può fare davvero molto perché lo sport è un insieme di tanti aspetti dove spesso l'insegnante, o il cate-chista, non riescono ad arrivare".

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o TOLOMIO: “UN GRUPPO CHE DEVE IMPEGNARSI DI PIÙ”

Non è stata una stagione positiva per Giorgio Tolomio alla guida

della squadra B degli Esordienti a 9 dell’Eraclea Ponte Crepaldo. Al di là della stagione non esaltante, pare che il tecnico abbia avuto qualche difficoltà con i ragazzi che erano alle sue dipendenze.

Mister, come giudica la vostra an-nata?“Non è stata un’annata molto posi-

tiva. Abbiamo disputato un campio-nato ricco di alti e bassi e i ragazzi non sono cresciuti tanto. Anzi, devo-no ancora maturare moltissimo”.

Quindi deduciamo che non ha avuto un bel rapporto coi suoi gio-catori.“Altalenante direi. Purtroppo non si sono impegnati molto. Tutti volevano giocare, ma senza l’applicazione e l’impegno è davvero dura. A livello

tecnico ce n’è anche qualcuno di bravetto; ma tutti, bravi e meno bra-vi, devono crescere, e molto, a livello di mentalità e impegno”.

Ma ha riscontrato anche qualche problema a gestire lo spogliatoio?“No, come spogliatoio non era male: i ragazzi, al di là di qualche normale piccola lite, tra di loro si sono sem-pre comportati bene e con rispetto l’uno dell’altro. E’ con me che non sono riusciti ad entrare in sintonia a causa dello scarso impegno”.

Per l’anno prossimo invece cosa ha intenzione di fare?“Sto bene in questa società e ho un ottimo rapporto con tutti. Per cui, se vogliono tenermi, io rimango più che volentieri. È già sei, sette anni che sono ad Eraclea e mi piace-rebbe continuare questa avventura. Anche perché io alleno per hobby, non per mestiere, sono un pensio-nato a cui piace stare con i ragaz-zi per insegnargli e trasmettergli la mia passione per il gioco del cal-cio”.

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GULINO, UN DOPPIO MISTER PER LA LIBERTAS

Quattro anni alla LiventinaGor-ghense, sei anni al San Stino ed

ora da 9 anni alla Libertas Ceggia: un'avventura dopo l'altra, per mister Giovanni Gulino, che quest'anno, tuttavia, si è ritrovato a sdoppiarsi, dovendo seguire da vicino la realtà degli Esordienti e degli Allievi del team del presidente Carrer. Un dop-pio compito che non lo ha certo spa-ventato, anzi.

Mister, tracciamo un bilancio in entrambi i casi. “A livello Esordienti ho avuto un buon gruppo di 2001, ai quali si sono ag-giunti quattro, cinque del 2000 per un totale di circa 19 ragazzini. Abbiamo lavorato bene, svolto con impegno il lavoro stagionale con la volontà di crescere e di migliorarsi. Quanto agli Allievi abbiamo fatto un buon campionato arrivando a metà classifica, con alcuni elementi che si sono accasati alla LiventinaGor-ghense dandogli così modo di con-frontarsi con una realtà diversa”.

Su quali aspetti hai maggiormente concentrato il tuo lavoro, sempre in ambedue le categorie?“Per quanto concerne gli Esordienti abbiamo lavorato tanto sulla tecni-ca di base: questa o la recepisco-no già dall'inizio, altrimenti se inizi a trascurarla diventa grave e può inci-dere sul loro futuro negli scalini delle categorie successive. Per gli Allievi, ragazzi di 16-17 anni, si è lavorato su diversi piani, fisico, tecnico e tatti-co. In entrambi i casi, comunque, ho dato grande importanza all'aspetto comportamentale, essendo anche educatore e animatore, specie con i più piccoli”.È davvero difficile fare calcio al giorno d'oggi?“Diciamo che qui a Ceggia si riesce ancora a stare bene, nonostante la crisi. Adesso non esistono più quelli che una volta erano i Paperoni del calcio. Qui siamo fortunati, il presi-dente è sempre presente, una per-sona eccezionale che non fa mai mancare nulla”.

i Giovanissimi (2° posto) al torneo Tedesco di Jesolo

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lla DOPO I TRIONFI, A PASSARELLA SI GUARDA AVANTI

A chiudere la splendida stagione del Passarella (che è ancora im-

pegnato con la prima squadra nelle finali per il titolo regionale di Prima Categoria), oltre alle vittorie del cam-pionato per la Juniores (e per la già citata prima squadra) è arrivato un ottimo quarto posto al Torneo “Vene-zia Cup” ottenuto dagli Allievi: una

manifestazione dove i ragazzi hanno modo di confrontarsi con realtà pro-venienti da altri paesi e quindi un ri-sultato ancor più importante. Ma poi altri tornei e manifestazioni in corso dove il Passarella c'è (a Zenson e Gainiga, tanto per citarne un paio). La stagione sta per concludere e il bilancio lo facciamo con Fabio Fo-lador, dirigente responsabile del Settore Giovanile e uomo factotum in società, che guarda già al futuro prossimo. “Con la vittoria del cam-pionato della prima squadra – spie-ga Folador – tutta la società è chia-mata, diciamo così, ad un salto in avanti qualitativo. Infatti, la Juniores sarà impegnata ad affrontare la re-altà del campionato regionale, cosa che vorremmo poter fare anche con un'altra categoria, Allievi o Giovanis-simi, ci stiamo pensando. Termina-ta l'annata, bisognerà sedersi tutti attorno ad un tavolo e pianificare il lavoro futuro: la solida base di circa novanta tesserati è un punto fermo da cui partire”. Attività del Passarella

che non può prescindere dalla con-tinuazione del rapporto con il Chievo Verona. “Una relazione importante, loro ci tengono in grande conside-razione e ritengono importante l'im-magine che diamo dentro e fuori dal campo. Anche se siamo una piccola realtà, siamo un punto di riferimento nel Veneto per loro”. Qualche altra considerazione da fare? “Mi viene da pensare all'ottimo lavoro che è stato fatto, con enormi sacrifici, per esempio con gli Allievi: eravamo partiti con molti punti di domanda e in sette elementi, ma siamo riusciti ad arrivare a diciannove. Chiaro, non siamo perfetti e molte cose si pote-vano fare meglio e si poteva fare di più: la volontà nostra è di crescere e di aumentare la qualità dell'offerta che facciamo a livello di Settore Gio-vanile. Speriamo di poter continuare a farlo con l'apporto di tutti e di nuo-ve persone pronte a dare una mano in maniera preziosa”.

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UN 12 MAGGIO DI FESTA A LA SALUTE

Grande successo per il torneo categoria pulcini che si è tenu-

to a La Salute di Livenza domenica 12 maggio scorso, denominato “1° Memorial Sergio Zanon”. La mani-festazione si è svolta nel migliore dei modi con tutte le dieci squadre presenti (Caorle, Eraclea, Jesolo, La Salute, Lastimma Don Bosco, LiventinaGorghense, Pramaggiore, Villanova, Vigor e Sangiorgese) con molti genitori e sostenitori al seguito.

Nella mattinata si sono svolte le par-tite della prima fase fino all'orario di pranzo, con una mega grigliata con 300 persone tra atleti e genitori. Nel pomeriggio si sono disputate le finali per tutte le squadre presenti con la finalissima tra le squadre del paese La Salute e Sangiorgese vinta da quest’ultima ai rigori. Il comporta-mento di tutti i presenti, bambini, al-lenatori e accompagnatori in campo e fuori è stato esemplare interpretan-

do al meglio lo spirito della giornata. Alla fine della giornata tutti i bambini sono stati premiati alla presenza del Sindaco e del presidente del La Sa-lute, Odillo Tonello. La Societa ASD La Salute, vista la buona riuscita del torneo e i compli-menti ricevuti dalle società presen-ti ha già rinnovato l’invito a tutte le squadre per l’edizione del 2014.

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leMISTER PIVETTA: “NOTEVOLI MIGLIORAMENTI”

Renzo Pivetta è arrivato a fine novembre e ha cambiato volto

agli Esordienti a 9 del Città di Mu-sile, permettendogli di disputare un campionato più che positivo. Giu-stamente dunque il tecnico non na-sconde la propria soddisfazione per la stagione appena conclusa.

Mister, ci dia un giudizio sul vo-stro campionato.“Molto molto positivo, sono davve-ro contento. Da quando sono ar-rivato c’è stata una progressione veramente visibile, sia dal punto di vista comportamentale che da quelli agonistico e tecnico. Sono riuscito a

cambiare i ragazzi, e ciò mi inorgo-glisce tantissimo”.Ma cosa aveva questo gruppo che non andava bene?“Quando sono arrivato avevano un modo di fare che non mi piaceva. Piano piano ho dato la mia imposta-zione e sono stato seguito sempre alla lettera. Ho instaurato un bellis-simo rapporto sia con i ragazzi che con i genitori. E devo ringraziare la società, in particolare Walter Marion, che mi ha convinto a tornare ad al-lenare”.Ha qualche giocatore da segna-lare dal punto di vista tecnico e/o comportamentale?“Ce ne sarebbero tanti, sia da un lato che dall’altro, ma non voglio fare nomi perché se no potrebbe sem-brare che io abbia delle preferenze. Parlando in generale, tutti sono stati veramente seri e rispettosi e si meri-tano tutta la mia stima”.

Salvezza raggiunta con la Prima Squadra raggiunta, Progetto

Scuola portato a termine e un’affa-scinante sfida che lo attende a par-tire da quest’estate: è stato davvero interessante e ricco di spunti poter intervistare Andrea Davanzo, prepa-

ratore atletico e responsabile delle funzioni motorie del Città di Musile.Davanzo, com’è stato lavorare a Musile?“Bello e stimolante. Purtroppo ho seguito poco le giovanili e mi sono concentrato soprattutto sulla Prima Squadra. Considerata la giovane età il campionato è andato davvero bene visto che siamo riusciti a rag-giungere la salvezza in anticipo. Il merito è stato soprattutto del mister Marco De Nobili”.Quest’anno è stato coinvolto in un progetto che riguardava i giovani di Musile. Ci spieghi in cosa con-sisteva e qual è stato il suo ruolo in questa iniziativa.“Il progetto in questione si chiama-va “Progetto Scuola” e consisteva in delle lezioni di educazione motoria ai bambini delle elementari. Con loro chiaramente non mi sono partico-larmente concentrato sull’insegna-mento del gioco del calcio, poiché i ragazzi a quell’età hanno bisogno di svolgere esercizi più vari ed etero-genei. Il tempo era poco e gli spazi

erano ridotti purtroppo, ma i bambini sono stati davvero entusiasti e col-laborativi. Ringrazio di cuore Andrea Campiglioni, un grandissimo educa-tore con cui ho condiviso il lavoro, altrimenti da solo non ce l’avrei fatta a portarlo a termine”.Che programmi ha per l’anno prossimo?“Quest’estate inizio ad allenare una ragazza prodigio del tennis; ha 10 anni e mi è stato chiesto di seguir-la. Vediamo come si sviluppa que-sta avventura, fermo restando che mi piacerebbe continuare a lavorare con il Musile perché quest’anno mi sono trovato davvero bene”.

ANDREA DAVANZO: BUONA LA “PRIMA” AL MUSILE...

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Quello del Torre di Mosto è uno dei migliori vivai del Basso Piave se

rapportiamo la quantità di iscritti con il numero di abitanti della città. E’ ab-bastanza strano che con un settore giovanile così attivo la Prima Squa-dra sia ancora in Terza Categoria. Prova a spiegarcelo Lino Madiotto, segretario tuttofare e responsabile della scuola calcio della compagine biancorossoazzurra.

Madiotto, ormai i campionati sono terminati e la stagione si avvia al termine. Riesce a farcene un bi-lancio?“Più che volentieri. Come settore giovanile l’annata è stata decisa-mente positiva: avevamo iscritti 120 ragazzi dai 5 ai 16 anni, suddivisi in tre squadre di Piccoli Amici, quattro di Pulcini, una di Esordienti, Giova-nissimi e Allievi. Numeri che per una città che ha solo 5000 abitanti sono davvero considerevoli. Gli Allievi in particolare si sono distinti classifi-candosi settimi nel girone unico del loro campionato, una posizione dav-vero onorevole”.

La società è soddisfatta del lavoro svolto?“La società è decisamente soddi-sfatta. Abbiamo fatto grandi pro-gressi, impegnandoci a fondo e ot-tenendo importanti risultati non tanto dal punto di vista dei piazzamenti,

quanto da quello della partecipazio-ne e del coinvolgimento dei ragazzi. La nostra organizzazione e il nostro vivaio sono degni di società impor-tanti quali Portogruaro o SandonàJe-solo”.

Per i prossimi anni puntate a mi-gliorare o a confermarvi su questi numeri?“Dobbiamo sempre cercare di mi-gliorarci. A giugno per reclutare altri Piccoli Amici ci sarà una settimana di campus, a cui invito calorosamen-te i ragazzi del 2008, ma non solo. Finito il campus poi ci dedichere-mo a progettare il programma per la prossima stagione, in cui voglia-mo confermare gli attuali numeri di

iscritti e di squadre. Poi, visto che abbiamo ben nove ragazzi uscen-ti dagli Allievi che vogliamo tenere con noi, vogliamo riformare la squa-dra Juniores, integrandola anche con elementi del '94 e del '95 che quest’anno erano in Prima Squadra, dandogli così la possibilità di matu-rare con calma. Per quanto riguarda le altre squadre, confermeremo ov-viamente tutti i ragazzi e cerchere-mo anche dei nuovi tesserati, visto che anche dall’esterno ci chiedono di poter venire a giocare nel Torre di Mosto. Non appena tutti questi ra-gazzi matureranno siamo sicuri che la Prima Squadra riuscirà presto ad abbandonare la Terza Categoria”.

MADIOTTO: “QUI A TORRE UN'ANNATA POSITIVA”

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à CITTÀ DI SAN DONÀ: LA TRUPPA DEI PICCOLI AMICI

Per l'ultima uscita di Tuttincampo abbiamo il piacere di presentar-

vi, con le relative foto di gruppo, le squadre dell'ASD Città di San Donà di Piave che sono state create ai nastri di partenza della stagione 2012-2013 per quanto riguarda la categoria Piccoli Amici. Una truppa davvero numerosa: un totale di 16 piccolini, nati nel 2005, affidati alle cure degli allenatori Marco De Bor-toli e Tiziano Fortini, ai quali ci sono da aggiungere altri 25 baby calcia-tori nati nelle annate 2006-2007, con i loro timonieri, Riccardo Borin e Ste-

fano Polesel. Una categoria che si è avvalsa inoltre della collaborazione della dottoressa psicologa Marianna Trevisiol, del dottor Orlando Schiap-pa e del fisioterapista Giuseppe Giacomini, che hanno collaborato a stretto contatto con gli allenatori per poter ottimizzare la serenità dell'am-biente in cui il piccolo ha svolto la propria attività sportiva. La compa-gine Piccoli Amici ha preso parte, oltre che al Torneo Centropiave, con quattro squadre anche ad altri even-ti organizzati dal Comitato, in modo tale da poter dare spazio a tutti gli

iscritti. Da segnalare la vittoria per i 2005 al torneo di Cipriano Ca' Tron, dove erano presenti ben sedici squadre del trevigiano e del Basso Piave. "Siamo una Scuola Calcio che vuole affermarsi soprattutto per l'or-ganizzazione, la competenza e la qualifica dei propri istruttori - hanno spiegato i dirigenti biancocelesti - per poter offrire ad atleti e famiglie un ambiente sereno e competente dove i piccoli possono esprimersi senza ansia nella loro creatività".

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POLESEL, POSITIVO IL “BATTESIMO” COI PULCINI

Vittorio Polesel, detto “El Cinin”, ha tenuto a bada quest'anno i

piccolini del Treporti annata 2003: quindici baby calciatori che, con il loro grande entusiasmo e la voglia di imparare, hanno caratterizzato l'an-nata 2012-2013, che per il mister ha segnato anche la prima esperienza con delle età così giovani. Lui, che qualche stagione fa, di questi tempi, nell'altra metà del litorale (a Cavalli-no) stava festeggiando la vittoria del campionato alla guida della Junio-res che riuscì a vincere il torneo in

un soffertissimo spareggio ai calci di rigore. Un tecnico che ha accumu-lato esperienze anche a Burano (coi Giovanissimi) e di nuovo a Treporti, sempre con i Giovanissimi. “L'an-nata penso sia andata abbastanza bene: bisogna sicuramente divide-re l'aspetto tecnico e calcistico con quello del comportamento e del ruolo di educatore che abbiamo in categorie come i Pulcini. Devo dire che, al di là di qualche chiamiamola difficoltà iniziale, con 15 piccoli da seguire, sono tutti stati bravi e impe-

gnati nell'ascoltare e nell'imparare”. Su quali aspetti hai concentrato l'attenzione negli allenamenti? “Abbiamo cercato, anche in collabo-razione con Vianello, di migliorare gli aspetti dei movimenti e della coordi-nazione, perché soprattutto a queste età è necessario lavorare moltissimo sulle basi. Poi è chiaro che serve an-che il divertimento e allora un po' di questo e un po' di quello. Diciamo comunque che pensavo fosse più facile avere a che fare con i picco-li: c'è da avere molta pazienza, e io ne ho tanta, ma è un mondo diverso rispetto all'allenare dei ragazzi più cresciuti, dove c'è anche la forte tensione del risultato che si fa più sentire”. Treporti è una piazza dove è sempre stato dato grande risalto al Settore Giovanile, ma così è an-che nella vicina Cavallino, due realtà che Vittorio Polesel ha avuto modo di conoscere di recente da vicino e ha saputo apprezzarne la serietà e la tranquillità dell'ambiente.

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La passione non è una cosa che si compra al supermercato, magari

in svendita, è qualcosa che nasce e che ti entra nel sangue. Tra le per-sonalità più curiose ed appassiona-

te, abbiamo incontrato Gino Burato, vicepresidente e Responsabile del Settore Giovanile del Calcio San Giuseppe. Con lui abbiamo traccia-to il bilancio dell'annata che sta per concludersi, anche se per i piccoli del quartiere sandonatese c'è anco-ra un consolidato ed importante ap-puntamento in programma. “La stagione è andata bene, più che bene oserei dire – spiega – per noi che facciamo solamente Set-tore Giovanile è stata un'annata soddisfacente, al di là dei risultati che contano fino ad un certo pun-to, quello che abbiamo visto è la crescita dei nostri ragazzini che di conseguenza poi si sono tolti anche qualche soddisfazione nelle parti-te o nei tornei che abbiamo fatto e che faremo ancora”. In un periodo

di ristrettezze economiche, una società che punta solo sul vivaio riesce ad andare avanti? “Vero, è difficile portare avanti questo tipo di attività perché da una parte i nostri, pochi, partner magari hanno deci-so di abbassare i contributi se non di eliminarli, dall'altra abbiamo gli introiti derivanti dalle rette annuali delle famiglie. Diciamo che riuscire ad andare al pari con il bilancio per noi è già qualcosa di importante. E per ora ci stiamo riuscendo”. Da 16 anni il San Giuseppe partecipa ad un interessante evento. “Sì, a Ma-niago del Friuli il 2 giugno con i 2003 e i 2004 parteciperemo ad un bel torneo internazionale in un contesto meraviglioso come struttura e campi da gioco. Sarà l'ultimo appuntamen-to prima delle meritate vacanze”.

GINO BURATO: “ORGOGLIOSI DEL NOSTRO VIVAIO”

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Annata da incorniciare per i Gio-vanissimi del Cavallino. Dopo

aver vinto il campionato, infatti, sono arrivate altre soddisfazioni per la truppa di mister Stefano Cavarze-ran: la recente vittoria al torneo "Bru-no Tedesco" di Jesolo (vinto 1-0 in finale contro la Libertas Ceggia) e la ancor più recente affermazione nel-la finale per il titolo di categoria del

Basso Piave, vincendo 2-1 contro il Villanova in quel di Torre di Mosto. A sottolineare i grandi progressi del gruppo, ma anche dell'intero vivaio giallvoerde, il vicepresidente Nevio Bortoluzzi. "Due anni fa abbiamo scelto di affidare alle cure di Ca-varzeran questo che ritenevamo un gruppetto di ragazzi molto validi, affinchè potesse valorizzarli ancor di più e cercare di dare una impor-tante impronta di gioco alla squadra. Il mister ha accettato di mettersi un po' in discussione e questa sfida, a due anni di distanza, posso dire che l'abbiamo vinta tutti insieme. I veri protagonisti di questi importanti risultati sono stati l'allenatore e tutti i ragazzi". Ventuno ragazzi sempre presenti agli allenamenti, con impe-gno e costanza. "A prescindere dalle vittorie, quel che mi preme eviden-ziare e che ci ha dato grande orgo-glio sono i complimenti che abbiamo

ricevuto dalle varie parti per il tipo di gioco che sviluppiamo. Per farti un esempio, domenica nella finale col Villanova, sotto il diluvio e col campo pesante, abbiamo comunque cer-cato di giocare palla a terra come il mister ha insegnato ai ragazzi". Una panoramica anche sulle altre squa-dre: la Juniores ha dominato nella parte iniziale il suo torneo. "Diciamo che qui hanno influito componenti come l'esiguità numerica del grup-po e anche qualche infortunio e assenza di troppo che ci ha colpito nel momento determinante. Siamo comunque soddisfatti del lavoro che hanno svolto tutte le squadre, dalla prima all'ultima. Adesso ci mettere-mo a tavolino e decideremo il futuro. Chiaro che con gli Allievi la volontà è di provare a misurarci a livello re-gionale: sono convinto che potremo toglierci delle soddisfazioni".

BORTOLUZZI: “GRANDE ANNATA PER I GIOVANISSIMI”

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Campionato Juniores perso al fo-tofinish dopo aver dilapidato un

enorme vantaggio sulla seconda, Giovanissimi e Allievi che retroce-dono dai regionali ai provinciali: se guardiamo solo i fatti la stagione del settore giovanile del Fossalta di Pia-ve sembra insoddisfacente. Ma per il presidente Raffaele Perissinotto non è così.Presidente, nelle ultime giornate la Juniores ha perso un titolo che sembrava già vinto...“Alla fine del girone d’andata l’entu-siasmo tra i ragazzi forse era troppo alto, evidentemente erano troppo si-curi di aver vinto. C’è stato un rilas-samento generale, seguito da una serie di sconfitte che ci hanno con-dannato al secondo posto. Abbiamo avuto un calo mentale e anche fisi-co, con qualche infortunio e assen-za di troppo, ma soprattutto un calo mentale direi. Questo campionato l’abbiamo perso noi, e meritatamen-te. Spero che questa batosta serva

da lezione a tutti per i prossimi anni”.Parlando più in generale, è soddi-sfatto dell’annata del settore gio-vanile?“Bisogna essere sempre soddisfatti finché abbiamo dei ragazzi che si allenano così. La soddisfazione c’è anche per la stagione disputata da Giovanissimi e Allievi che, pur retro-cedendo nei rispettivi gironi regio-nali, si sono comportati fin troppo bene vista la poca esperienza in campionati di così alto livello. Se ci salvavamo anche solo con una delle due squadre era il top, ma comun-que possiamo ritenerci soddisfatti perché ci siamo difesi egregiamen-te, abbiamo fatto esperienza e ab-biamo dato il massimo per salvarci”.Quanto è importante il settore gio-vanile per la sua società?“Il settore giovanile è (e dovrebbe es-serlo sempre) la parte più importan-te per una società, perché dovrebbe permettere di costruire una Prima Squadra in casa senza investire sol-

di su giocatori provenienti dall’ester-no. Sono dell’idea che debba essere maggiormente valorizzato, a partire dagli allenatori: dobbiamo dotarci di bravi allenatori, che insegnino non solo la tecnica e la tattica, ma anche il comportamento e lo stare in grup-po. Sono stufo di vedere dirigenti, mister e giocatori che insultano l’ar-bitro e gli avversari, è ora di finirla. Dobbiamo cambiare la mentalità di tutti, solo così sarò soddisfatto fino in fondo della mia società. I ragazzi devono essere educati fin da bambi-ni, poi dagli Esordienti in poi dovreb-bero crescere fisicamente e tecnica-mente, arrivare in Prima Squadra e quando smettono diventare dirigenti o allenatori: questo sarebbe il mio modello ideale di società, una real-tà che crea le figure chiave dentro di sé, senza andarle a cercare all’e-sterno. Sarà una visione utopistica la mia, ma spero che il mio Fossalta tra qualche anno riuscirà a raggiungere questo obiettivo”.

PERISSINOTTO TIRA LE SOMME DELLA STAGIONE

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taCi avviciniamo a grandi passi ver-so la fine della stagione spor-

tiva 2012-13 e, dopo aver toccato le varie fasce di età degli atleti con gli obbiettivi proposti e i loro mister, mi sono riservato l’ultimo intervento. Per il Settore Giovanile del Noventa è stata un’annata sostanzialmen-te positiva che ha però presenta-to qualche difficoltà nella gestione numerica di alcune formazioni. Uno stillicidio di malattie, infortuni ed altro hanno portato qualche formazione a presentarsi in campo con un numero ridotto di giocatori e questo ha chia-ramente influito in maniera negativa sullo sviluppo dell’attività. Ma dalle situazioni difficili è uscito il senso del gruppo, che fa quadrato attorno “al pallone”; che nelle difficoltà trova la coesione per andare avanti. Il lavoro nel settore giovanile è lungo e fati-coso per seguire i ritmi di crescita del ragazzino; bisogna che gli atleti, i mister, i genitori sappiano aspettare e basare il lavoro su un percorso di crescita dei ragazzi, evitando peri-

colose fughe in avanti o abbandoni prematuri dell’attività. Il calcio per noi non è quello della chiacchiera, della diatriba, ma quello della sana competizione sportiva che deve in-segnare il sacrificio e il rispetto di ar-bitri e avversari. Che deve insegna-re sì a vincere, ma anche a perdere con stile e dignità e ci impegniamo per far capire quanto questa idea sia importante. Noi facciamo calcio e ci siamo riproposti di farlo al me-glio delle nostre potenzialità e delle caratteristiche tecniche e umane dei nostri ragazzi. Non pensiamo di accontentare tutti, ma sicuramen-te stiamo lavorando nell’interesse di tutti, da quello tecnicamente più dotato a quello che ha appena ini-ziato ed è impacciato. Ci aspettiamo uguale rispetto e considerazione da parte degli atleti e delle loro famiglie. Fidiamoci perciò degli allenatori che vedono i ragazzi durante la setti-mana e, se i nostri figli subiranno qualche sconfitta, ringraziamoli (gli allenatori), li stanno abituando alla

vita. Siamo noi grandi che abbiamo bisogno di altre gratificazioni. Voglio ricordare infine che dietro le quinte, alle spalle di tutto, c’è un lavoro cer-tosino, paziente, silenzioso di una moltitudine di persone che contribui-scono al buon funzionamento dell’at-tività. Penso a chi cura con passione i campi di gioco, a chi mantiene puli-ti e in ordine gli spogliatoi, a chi lava e prepara le divise di gioco, a chi guida il pulmino per gli atleti, ai di-rigenti delle varie formazioni sempre presenti e non ultimi i genitori che con la loro preziosa collaborazione consentono la movimentazione delle squadre verso i campi di gioco. Una collaborazione, un aiuto dato e svol-to senza clamori ma assiduo e conti-nuo che permette un funzionamento regolare dell’attività. A tutti un grazie unitamente ai tutti i componenti del consiglio direttivo dell'AC Noventa.

(Loris Bettin, Responsabile Settore Giovanile Calcio Noventa)

LORIS BETTIN: IL PUNTO SULLA STAGIONE A NOVENTA

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loSORGON: “AVANTI PER LA NOSTRA STRADA”

Da tanti anni è il volto più noto e factotum dell'AC Jesolo: stiamo

parlando dell'eccentrico Emilio Sor-gon che, quest'anno, ha svestito i panni del presidente della società (lasciando il timone a Sergio Ferraz-zo), per interpretare il ruolo di respon-sabile del Settore Giovanile del team di “Jesolo Paese”. Una stagione che ha visto aumentare i numeri di tesse-rati, toccando quota 140 iscritti, cifre destinate a salire per la qualità del lavoro svolta nelle diverse categorie presentate ai nastri di partenza (tut-

te tranne la Juniores). Con Sorgon tracciamo il bilancio del 2012-2013. “Negli ultimi quattro anni, dopo il ne-gativo tentativo fatto di fusione con l'ex Città di Jesolo, abbiamo creato una struttura societaria, un gruppo dirigenziale e tecnico valido: se pen-so che avevamo solo sessanta tes-serati all'epoca ed oggi ne abbiamo più del doppio, direi che siamo più che soddisfatti. Quest'anno è stato fatto un bel lavoro con le categorie centrali come Allievi e Giovanissimi che nei loro rispettivi campionati si sono fatte valere, ma bene anche i più piccoli”. Cosa pensi del recente “invito” dei vicini del SandonàJe-solo a pensare ad un Settore Gio-vanile unico a Jesolo? “Voglio dire che è un esperimento che ho già fatto e che si è rivelato non positivo: il calcio che facciamo qui ha molto di sociale e non si respira l'aria del professionismo che c'è lì. Preferiamo lavorare con i nostri limiti e le nostre incertezze, ma convinti di fare qual-cosa di comunque positivo per i no-

stri tesserati. Se sono bravi e hanno qualità, emergeranno anche stando qui. Faccio solo un esempio: il Za-nusso che gioca in prima squadra al SandonàJesolo è cresciuto cal-cisticamente qui all'AC Jesolo. Ag-giungo una cosa: una chiamiamola fusione deve prevedere un coinvol-gimento di tutti, dei nostri dirigenti e dei nostri allenatori, che qui hanno trovato una continuità negli ultimi anni. Se domani facciamo la fusione, quale futuro potrò garantire a tutti loro? Cinque anni fa, dopo la fusio-ne, sui 150 ragazzini che avevamo qui in Paese, ben 100 sono rimasti a casa o hanno preferito accasarsi altrove e, un anno dopo, abbiamo dovuto ricominciare tutto daccapo”. Soddisfazione, intanto, per i due tor-nei organizzati di recente per i Pulci-ni e i Giovanissimi (il Memorial “Gino Menazza”, vinto dall'Eraclea/Crepal-do e il Memorial “Bruno Tedesco”, vinto dal Cavallino) che hanno visto grande partecipazione di pubblico al “Picchi”. Ecco alcune foto...

L'ACD Jesolo organizza presso l'impianto sportivo di via Pira-

mi un corso estivo di calcio gratu-tito. L'invito è rivolto a tutti i ragaz-zi nati dal 2001 al 2008. Presso il campo “Antiche Mura” di Jesolo Paese tutti i lunedì e i giovedì del mese di giugno (dalle 17.00 alle 18.30) si svolgerà il corso estivo di calcio. La conclusione è previ-sta il 27 giugno con una grande festa finale. Per info contattare la segreteria (0421.952103) o il sig. Sorgon (348.0006282).

GIOCA CON NOI!

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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Tra le numerose personalità che gravitano attorno alla società La-

stimma Don Bosco, che abbiamo potuto conoscere nel corso degli scorsi cinque numeri di Tuttincam-po, non potevamo tralasciare la fi-gura ed il ruolo di Francesco Russo. Uno che ha sempre “respirato” l'a-ria dell'Oratorio, basti pensare che iniziò a giocarci all'età di dieci anni ed ha iniziato a fare il dirigente sotto “l'ala protettiva” dell'ex presidentis-simo Cesco Battistella. Lui è il “ter-mometro” dell'armonia tra i gruppi

sportivi delle varie categorie, le loro famiglie e la società. Gli chiediamo un bilancio dell'annata che sta per chiudere le porte. “Non mi addentro in considerazioni tecniche, su cosa ha fatto una squadra piuttosto che un'altra – spiega Russo – diciamo che, nonostante i risultati sulla car-ta abbastanza negativi di squadre come Allievi e Giovanissimi nell'im-patto con le realtà del campionato regionale, i vari gruppi sono rimasti sempre compatti fino alla fine, seri ed impegnati dal primo all'ultimo giorno di allenamento. E questo è il risultato più importante”. Passando alla Scuola Calcio? “Se parliamo dei più piccoli direi che il bilancio è si-curamente soddisfacente e positivo. Abbiamo fatto bene con tutte le varie squadrette impegnate nei loro vari campionati. Ma, permettetemi di dire qualcosa riguardo il mio ruolo che è quello del rapporto con le famiglie. Nella mia esperienza accumulata nel corso degli anni, posso dire che nelle ultime cinque stagioni in parti-

colare c'è stata un'evoluzione nega-tiva nel comportamento e nell'atteg-giamento di qualche genitore. Dal punto di vista delle aspettative verso i ragazzini, troppo elevate, troppa pressione su alcuni di loro che ha finito con il produrre nient'altro che ragazzini ansiosi e nervosi. C'è an-che un'altra componente, quella della grande diffidenza nel lodare gli aspetti positivi della società, che, è vero, magari dal punto di vista dei ri-sultati avrà anche deluso, ma credo che nello sport giovanile siano ben altre le cose da guardare per trarre un bilancio conclusivo”.

Giancarlo Mambrin ha girato mez-za Italia, calcisticamente parlan-

do: partito a 15 anni di età da casa, è andato al Genoa per fare il settore giovanile lì, poi ha toccato Como, Anconetana, poi ritorno a Genoa in prima squadra, poi Giulianova, Luc-chese, Nocerina, Lecco e di nuovo Lecce. Ruolo, il trequartista, quel-lo che una volta era il dieci dietro le punte. Oggi Mambrin si dedica ai piccoli del Lastimma Don Bosco come mister dei Pulcini, dopo aver fatto esperienza negli anni anche a Jesolo, a Burano, a Fossalta, poi da secondo al fianco di Maurizio Rossi alla Miranese. "Devo dirti subito che mi piace molto di più allenare i pic-coli che i grandi - sorride Giancarlo - e quest'anno mi sono davvero diver-tito molto. Mercoledì faremo l'ultima partita del campionato primaverile con l'Altino e poi ci fermeremo, ma a me piacerebbe sempre continua-re a fare allenamento e partitine coi bimbi". "Quest'anno è andata bene - continua Mambrin - un gruppo di ragazzini ben disposti a seguirmi e a migliorarsi, una ventina di baby cal-

ciatori che, al di là di qualche vivaci-tà, hanno lavorato con grinta ed im-pegno cercando di migliorarsi e dei progressi si sono visti nel tempo". Un po' allenatore, un po' educatore, fino al punto di diventare una sorta di grande amico per i piccolini. Anche la sua squadra, tra l'altro, ha parteci-

pato, con impegno e buoni risultati, alla grande kermesse organizzata presso il Centro Piave, dove i piccoli si sono dovuti cimentare su un cam-po sintetico di dimensioni ridotte, migliorando molto l'apprendimento tecnico e il contatto con il pallone.

RUSSO, IL COLLANTE TRA SOCIETÀ E FAMIGLIE

MAMBRIN, UN EX PROFESSIONISTA PER I PULCINI

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lo È arrivato il momento di un picco-lo bilancio per i Pulcini 2003 del

SandonàJesolo. A stilarlo è Daniele Franzoso, istrut-tore a Jesolo da 15 anni, che segue il gruppo da un biennio, supportato per le questioni logistiche e organiz-zative dal suo fidato collaboratore Sergio Billi, e quest’anno da Massi-mo Tamellini per le integrazioni tec-niche. “All'inizio dello scorso anno, attraverso osservazioni e rilevazioni sui ragazzi, ho cercato di individuare i livelli generali di interesse, impegno e motivazione, capacità motorie, abilità e collaborazione al fine di ac-quisire informazioni sulla condizione personale e sulla disponibilità di im-parare a regolare le loro attività den-tro e fuori dal campo. Nel gruppo, già affiatato, si sono ben integrati i nuovi innesti di questi due anni creando un insieme variegato ma che ben si compensa. In allena-mento, al fine di poter proporre a tutti i ragazzi un’adeguata progressione didattica, venivano formati da loro stessi due gruppi di lavoro (sempre diversi) eterogenei per esercitazioni tecnico/coordinative e due gruppi

omogenei per gare, giochi a con-fronto e situazioni di gioco. L'obiet-tivo è formare un ragazzo dinamico, reattivo, armonico nella corsa, capa-ce di saper nel suo complesso uti-lizzare nel miglior dei modi il proprio corpo. Rendere il ragazzo padrone oltre che del proprio corpo anche del pallone, cercando di abituarlo a reagire spontaneamente a delle situazioni di difficoltà, stimolando precocemente la sua capacità re-attiva. Il pallone è sempre presente all’interno delle esercitazioni svolte, in forma ludica e per quanto possi-bile poco ripetitive, la formazione di due gruppi di lavoro crea situazioni competitive che li stimolano nell’im-pegno”. Abbiamo accompagnato i ragazzi nel cercar di capire e applicare le elementari regole del gioco e met-tere in pratica le capacità tecniche di base (guida della palla, calciare la palla, ricezione, passaggio e tiro) e i principi tattici (orientamento nello spazio, superamento dell’avversa-rio, smarcamento, intercettamento e contrasto). Il percorso è stato fatto tenendo presente sempre e comun-

que che le attività per loro poco han-no a che fare con quelle degli adulti. Materiali, spazi e tempi durante gli allenamenti, ma anche un significato diverso alle partite ed al concetto di vittoria. Il mister continua a tracciare il bilancio della stagione sulla quale sta calando il sipario. “Nei campio-nati sono state iscritte due squadre dove i ragazzi, per facilitare l’aggre-gazione e fornire nuove esperienze collaborative, si sono alternati nei confronti-partita. Per stimolarli all’impegno, una squa-dra è stata iscritta nella categoria superiore e una con pari età, per dare a tutti l’opportunità di confron-tarsi con le altre realtà. Tra i principali obiettivi programma-tici vi è quello educativo, attraverso l'acquisizione e lo sviluppo di regole sportive, comportamentali e di con-vivenza, puntando sulla collabora-zione e sul rispetto reciproco. Ringrazio i genitori per la collabora-zione ed il supporto che hanno dato a noi ed ai ragazzi, è di domenica 12 maggio il premio vinto al torneo di Salgareda come miglior gruppo supporter”.

PULCINI 2003: MISTER FRANZOSO FA IL BILANCIO

In piedi da sinistra a destra: Billi e Massimo / Morgan: Ottimo con i piedi, la testa un po’ per aria / Danilo: gioia e spensieratezza / Alberto: buono umile e con grandi doti sia fuori che in porta / Mattia: Super…boy / Matteo Z. : la

saracinesca della nostra porta / Alex: un “gigante” in difesa e nel tiro / Alessandro: c’è poco da dire… parla sempre lui. / Leo: La diga della difesa / Daniele / In ginocchio da sinistra a destra / Nicolò: una spina nel fianco per gli avversari /

Gianmaria: fastidioso come “una pulce” nelle aree avversarie / Filippo: esuberante dentro e fuori dal campo / Edoardo: più veloce del vento, mister Speedy Gonzales / Raffaele: piccolo grande uomo-gol / Riccardo: nasconde bene la palla, non la

trova neppure lui / Matteo D.G.: non si sente ma c’è. Per loro un grande futuro sportivo e sociale

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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È stato un anno difficilissimo. A luglio del 2012, con l’aiuto di al-

cuni genitori e di alcuni membri del vecchio direttivo, venne costituito un comitato di gestione per scon-giurare ciò che sembrava oramai imminente, la chiusura della società. Li voglio ringraziare tutti, sia per la caparbietà che per la volontà dimo-strata nel perseguire l’obiettivo: in piena estate abbiamo fatto fronte a tutte le problematiche di iscrizione e formazione delle squadre, nonché a quelle legate alla programmazione dell’anno sportivo, abbiamo traghet-tato la società fino all’assemblea di ottobre e alla costituzione del nuovo direttivo societario. Ad ottobre, ho quindi accettato di ricoprire la ca-rica di presidente, carica per altro in quel momento poco ambita viste le difficoltà, non solo con lo scopo di portare la società sino al termine dell’anno sportivo 2012/2013, ma anche di porre delle solide fonda-menta per il futuro del Calcio Meolo.

Accanto alle molte difficoltà vi sono state anche numerose soddisfazio-ni, tra le quali l’aver inserito tra gli allenatori del settore giovanile ben quattro giovani del paese e il fatto che ancor oggi, a stagione oramai giunta al termine, vi erano ragazzini che chiedevano di poter iscriversi e giocare al calcio. Una mia persona-le soddisfazione è l’essere chiama-to per nome dai ragazzi e non con un formale “signore”, a testimoniare il sentirsi parte di una vera società, una società orizzontale, non vertica-le, dove la vicinanza tra i ragazzi e il cosiddetto gruppo dirigente è re-ale e genuina: i ragazzi sentono che sono uno di loro. Purtroppo, con la fine della stagione, è mancata quella che poteva essere la “ciliegina sulla torta”, ovvero la salvezza della prima squadra. Nonostante questo, però, siamo riusciti a costruire un grup-po eccezionale e, se rimarrà tale, chiederemo di essere ripescati per disputare nuovamente il campionato

di Seconda Categoria. Nel pomerig-gio del 18 maggio, presso lo stadio comunale di Meolo, si è tenuta la manifestazione Piccoli Amici “Fun Football 2013 – Basso Piave”. Vo-glio ringraziare la delegazione Figc di San Donà - Portogruaro e le so-cietà che hanno aderito, per averci dato la possibilità, per la quarta volta consecutiva, di organizzare questa stupenda iniziativa. Di concerto con l’Istituto Comprensivo “Enrico Mat-tei” all’interno della scuola primaria “S. Pio X”, ci siamo assunti l’impe-gno di organizzare venerdì 7 giugno, assieme alla scuola elementare, la giornata di chiusura dell’anno sco-lastico con vari giochi calcistici per i bambini. Il 15 giugno sarà la vol-ta della festa di fine anno sportivo, un’occasione per tutti i calciatori del Meolo di concludere assieme que-sta annata calcistica. L’Assemblea dei Soci che dovrà definire il nuovo direttivo e continuare il lavoro iniziato un anno fa è fissata per il 21 giugno. Anche se non sarò più il presidente del Calcio Meolo, cercherò di offri-re il mio contributo costruttivo allo sport e ai ragazzi, come ho sempre fatto durante i miei oltre 40 anni di volontariato nella comunità meolese. Ringrazio la redazione di “Tuttincam-po” per l’opportunità che ha saputo dare alle società del Basso Piave, ai loro settori giovanili e ai ragazzi tutti. (Silvano Zaffalon, Presidente A.S.D. Calcio Meolo)

I bambini che si avvicinano al gioco del calcio hanno solo due interes-

si: stare con gli amici e giocare per divertirsi. Il Calcio Meolo da molti anni sta perseguendo il motto “Tutti i bambini hanno diritto di giocare”, in-fatti con gli allenatori del settore gio-vanile la voce è univoca: “Formiamo prima di tutto delle persone, poi se la natura e il talento permettono le condizioni, formeremo dei giocatori di calcio”. Qualunque sia lo sport, i bambini hanno il diritto di divertirsi, imparare le regole della convivenza di gruppo, i valori della vita ed ap-prezzare le diversità degli uni e degli altri. Quindi, per gli allenatori è im-portante organizzare allenamenti e

partite dove si crei questo ambiente e spirito costruttivo, perché se così non fosse, ne conseguirebbe un fe-nomeno imprescindibile: l’abbando-no dello sport e del calcio fin dalla tenera età. Un forte plauso va alle famiglie ed in particolare alle mam-me, che pur vivendo grosse difficol-tà economiche, aiutano le società sportive non solo con il pagamento della retta, ma soprattutto creando all’interno dell’ambiente sportivo momenti ricreativi importanti per i fi-gli e i bambini, come per esempio il ristoro a fine partita con pizzet-te e dolci. Anche questo trasmette un messaggio fondamentale per i bambini: l’ospite è sacro. Un parti-

colare ringraziamento infine, a tutta l’organizzazione della società Calcio Meolo, che, adoperandosi volonta-riamente e gratuitamente, permette ai nostri figli di giocare e crescere umanamente nella vita. Amare e far amare il calcio, nasce dalle piccole cose. (I genitori)

IL SALUTO DEL PRESIDENTE ZAFFALON

DIVERTIRSI CALCIANDO...

Si è concluso il primo grande evento calcistico 1° Torneo Cen-

tropiave, svoltosi dal 18 al 28 aprile nell’area parcheggio su due campi in erba sintetica allestiti ad hoc per la manifestazione: una kermesse che ha coinvolto tantissimi bambini (e le loro famiglie lì vicino ad assi-stere alle partite). Un torneo orga-nizzato con la supervisione dell’ASD Città di San Donà, con il patrocinio del Comune di San Donà e con la rivista “Tuttincampo” media partner

dell’evento. Le società partecipan-ti (con tre squadre per categoria) sono state il Lastimma Don Bosco, il Città di Musile, il San Giuseppe, il Fossalta di Piave, il Noventa, il San-donaJesolo ed, appunto, il Città di San Donà (società organizzatrice). I partecipanti hanno potuto prendere parte anche al “Panini Tour 2013″ sabato 27 aprile, tuffandosi per una giornata intera nel mondo delle figu-rine dei calciatori. Presenti alle pre-miazioni, tenutesi domenica 28 apri-

le di fronte ad un pubblico gremito, l’assessore allo sport di San Donà, Ornello Teso e l’assessore al turismo della Provincia di Venezia, Giorgia Andreuzza, che hanno consegna-to un riconoscimento uguale a tutti i bambini. Un’esperienza positiva, sperimentale, che visto il successo vedrà sicuramente in futuro la sua seconda edizione. Ecco una carrel-lata di foto dalla giornata conclusiva (si ringrazia Davide Naccari).

GRANDE SUCCESSO PER IL TORNEO CENTROPIAVE

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Nel pianeta delle nostre intervi-ste chiudiamo l'ultimo numero

sentendo Bruno Tedino, il mister del SandonàJesolo (serie D) che quest'anno ha condotto un buo-nissimo campionato chiudendo al settimo posto la stagione. Abbiamo voluto sentirlo per capire qual è il termometro della crescita dei giova-ni della nostra zona.Qual è il livello dei nostri settori giovanili? “Credo che bisognerebbe riuscire ad allenarsi un po' di più: quattro, cinque ore alla settimana di alle-namento non bastano perché oggi non esiste più la vita dei campetti di periferia dove si passavano le ore a

migliorarsi e a giocare tutti insieme. C'è bisogno altresì di strutture ade-guate e di tecnici preparati ed ag-giornati nei metodi di allenamento, sia dal punto di vista tecnico-tattico ma anche da quello psicologico. Gli allenatori nostrani ci possono met-tere tanta buona volontà, ma deve esserci competenza e conoscenza”. La tua ricetta è quella di lavorare di più sul terreno di gioco. “Gli aggiornamenti servono a tan-to, ma spesso troppa teoria e trop-pa lavagna non bastano, non sono sufficienti. Serve integrare il lavoro scendendo sul campo ed insegnan-do le cose sul terreno di gioco, dove la teoria diventa pratica. Nelle nostre zone già si fa molto, ma ecco un consiglio che do è quello di andare di più a lavorare sul campo”. Jesolo e Sandonà hanno prodotto negli anni qualche elemento inte-ressante. Si può fare di più?“Certamente sì. Negli ultimi tre anni ho avuto modo di pescare dal setto-re giovanile dello Jesolo prima e del SandonàJesolo poi alcuni elementi

lanciati in prima squadra come Gat-toni, Zanusso, Iobbi, Barrichello, ra-gazzi che hanno maturato una cer-ta mentalità e che hanno mostrato volontà e curiosità di confrontarsi e di imparare. Si può fare e produrre molto di più dal territorio cercando di ricorrere di meno ai settori giova-nili delle grandi squadre, ma serve grande impegno e volontà. Si può pescare ma devono esserci le con-dizioni per farlo”. A luglio tornerai a fare scuola cal-cio al camp di San Donà. “Con molto piacere. Ritengo siano due settimane di apprendimento per i bambini che vogliono provare qualcosa di diverso, sempre con l'obiettivo di socializzare e di con-frontarsi anche tra atleti di differenti società. Entusiasmo ed allegria de-vono essere gli ingredienti principali, poi cercherò di lavorare molto sulla tecnica in rapidità di esecuzione. Lo farò assieme a Lauro Florean che ha il patentino di allenatore e che sarà un valore aggiunto per la scuola cal-cio”.

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A LA RICETTA DI TEDINO: “PIÙ CAMPO E MENO TEORIA”

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

Quali sono i rischi dell’esposi-zione solare in estate?

Il sole, ed in particolar modo le radia-zioni ultraviolette, possono cau-sare sulla pelle danni a breve o a lungo termine. I danni a breve termine sono le scot-tature, l'induzione di foto-dermatiti o l'aggravamento di alcune dermatosi. Quelli a lungo termine sono l'invec-chiamento fotoindotto e l'insorgenza di tumori cutanei. Le neoplasie cuta-nee per le quali il sole rappresenta un fattore favorente sono i carcinomi basocellulari, i carcinomi spinocel-lulari ed alcune forme di melanoma.

Come ci si comporta in caso di ef-fetti immediati come scottature?Le scottature solari sono un proble-ma molto comune, iniziano alcune ore dopo una scorretta esposizione alla luce solare o artificiale, e rag-giungono il loro apice in 24 ore. Si manifestano con rossore ed aumen-tata sensibilità cutanea, fino alla comparsa di vescicole o bolle. Le forme più gravi si possono associa-re a febbre e malessere. Il trattamen-to delle scottature lievi o moderate consiste nell'utilizzare creme emol-lienti, ad esempio creme dopo-sole e nel bere molti liquidi. La guarigione avviene spontanea-mente nell'arco di alcuni giorni, a seconda dell'intensità dell'ustione solare. Nelle forme più gravi è bene consultare un medico.

Tra gli effetti immediati troviamo anche le fotodermatiti. Come ci si deve comportare in questi casi?

Le fotodermatiti sono un ampio gruppo di patologie che hanno nel sole la loro causa principale. Le più

frequenti sono le fotodermatiti allergiche da contatto, le re-

azioni fototossiche, la der-matite polimorfa solare e l'orticaria solare. Queste sono dermatosi

che nella maggior parte dei casi richiedono trattamenti

farmacologici locali (con creme) o sistemici (con farmaci assunti per via orale), che verranno indicati dal dermatologo. Le dermatosi fotoaggravate sono patologie in cui il sole non è la cau-sa, ma agisce da stimolo scatenan-te. Dopo una fotoesposizione, ad esempio, è possibile avere un peg-gioramento della rosacea, del lupus eritematoso o andare incontro ad una recidiva di herpes labiale.

Come si possono prevenire gli ef-fetti indesiderati del sole?Gli effetti a lungo termine sono cau-sati da una azione cumulativa delle radiazioni ultraviolette sulla pelle. Per tale motivo la miglior preven-zione è quella di ridurre l'esposizio-ne solare ed il rischio di scottature, utilizzando creme solari adeguate al proprio fototipo, ovvero al proprio colore della pelle ed alla capacità di abbronzarsi. È di aiuto inoltre la fotoprotezione mediante integratori e capi d'abbi-gliamento (cappelli, magliette, pan-taloni, occhiali da sole), tenendo presente che i capi bagnati diven-gono trasparenti ai raggi ultravioletti con facilità.

Alcune regole comportamentali da osservare sono quelle di evitare l´esposizione negli orari di massi-ma irradiazione solare (dalle ore 11 alle ore 15) e ricordarsi che ci si può scottare anche con il cielo coperto, perché le nuvole lasciano filtrare una quota elevata di raggi ultravioletti.

Nel caso della vitiligine, il sole può fare bene?La vitiligine è una patologia carat-terizzata dalla comparsa di chiaz-ze bianche sulla pelle, a seguito di una ridotta produzione di melanina, il pigmento che conferisce il colorito scuro alla pelle. Uno dei trattamenti più praticati è la fototerapia con radiazioni ultraviolet-te, il cui scopo è quello di stimolare i melanociti a produrre la melanina. Per tale motivo l'esposizione solare può avere un effetto benefico sulla vitiligine. Bisogna però considera-re che la pelle priva di melanina si scotta facilmente e non è facile sta-bilire a priori la durata di una espo-sizione solare che non determini una scottatura, ma che allo stesso tempo risulti efficace per la vitiligine. Discorso diverso è per la fototerapia eseguita presso strutture dermatolo-giche dove le lampade sono tarate ed i tempi di esposizione sono stan-dardizzati.

*Luca Di Gaetano: laureato in Me-dicina e Chirurgia e specializzato in Dermatologia e Venereologia all’Uni-versità degli studi di Udine. Esercita la libera professione presso il Centro di Medicina di San Donà di Piave.

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IL SOLE SULLA PELLE: CHE SCOTTATURA!

Ne parliamo con il dottor Luca

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Come nutrirsi d’estate? Con il cal-do bisogna stare attenti all’ali-

mentazione, soprattutto chi fa dello sport! Il caldo fa bene, ci rende al-legri e felici ma per gli sportivi non è poi così semplice. D’estate si ha meno voglia e meno stimoli di man-giare perché fa caldo e siamo por-tati a mangiare cose meno nutritive e più caloriche, come cibi dei fast food oppure panini conditissimi ai bar. Questo comportamento è sba-gliato, molto di più per chi si allena o pratica uno sport. D’estate al nostro fisico servono nutrienti come vitami-ne, tutte, e carboidrati, liquidi e sali minerali. Durante gli allenamenti si suda tantissimo e il consumo di liqui-di raddoppia, a volte triplica e abbia-mo bisogno di conseguenza di bere, e bere tanto, soprattutto acqua, e se possibile con aggiunta di sali mine-rali come magnesio e potassio. I cibi non devono essere troppo calorici, e se (come me) odiate mangiare mine-strine oppure piatti caldi, provate la “pasta fredda”, ottima per chi non ha orari fissi per mangiare. La si può condire con pomodori fre-schi e ricotta e per finire foglie di ba-silico: un piatto tipicamente estivo, leggero e nutriente, che unisce le vi-tamine dei pomodori alla leggerezza della ricotta e alla fonte giornaliera di carboidrati. Non dimentichiamo le proteine, che per chi pratica sport sono importanti quanto i carboidra-ti. In questo caso non ci sono piatti particolari, ma il consiglio è sempre lo stesso: non abbondare con le ca-

lorie e curare di più la qualità della nostra alimentazione. Come contorni la verdura di stagione ci sazia e ci fornisce alcuni sali minerali impor-tanti, e allo stesso tempo non ap-portano calorie cattive. A fine pasto è più consigliato uno o due frutti di stagione che saziano e sono un’ot-tima fonte di vitamine. Da tenere in considerazione che la frutta può creare pesantezza allo stomaco ed essere difficile da digerire, quindi non è consigliato abbuffarsi di frutta dopo i pasti principali; molto meglio a colazione oppure nelle pause di metà mattina e metà pomeriggio. Per quanto riguarda i dolci bisogna tenere attenzione a cioccolato e torte troppo caloriche che possono crearci problemi a livello intestina-le e non fanno altro che aumentare l’appetito!!! È più consigliato un ge-lato alla frutta che rinfresca e ci sa-zia ugualmente come un dolce. Per continuare ad allenarsi con efficacia durante la stagione estiva, oltre ad evitare di svolgere attività fisica du-rante le ore più calde della giornata, è fondamentale reintegrare i liquidi persi con uno sport drink che con-tenga un mix equilibrato di sali mine-rali. Inoltre, in caso di gara sportiva, un pasto di 50/75 grammi di carboi-drati, consumato almeno un'ora pri-ma della partenza, fornisce il giusto apporto di energia per affrontare la corsa. Gli alimenti ideali sono pane, barre energetiche, banane, pasta, cibo e cereali. Anche gli sport drink possono con-

tribuire a fornire energia necessaria per portare a termine la competizio-ne.

Insalata di pasta alla mediterranea

Ingredienti:pomodoro ciliegino 250gr, sale q.b., basilico fresco, olive nere o verdi denocciolate 40gr, pasta 320gr, pepe o peperoncino fresco, tonno sott'olio 200gr, olio d'oliva extravergine q.b., mozzarella 200gr.

Fate lessare la pasta in una pentola di acqua bollente e salata, lavate e tagliate i pomodorini in piccoli pezzi e riducete le olive nere in rondelle. Tagliate la mozzarella a cubetti e sgocciolate il tonno in un'insalatiera dove aggiungerete anche i pomodo-rini e le foglie di basilico spezzettate con le mani. Mescolate i pomodori insieme all'olio del tonno in modo da insaporirli. Scolate la pasta quan-do sarà molto al dente e fermate la cottura ponendola sotto un getto di acqua fredda. Mettete la pasta ben scolata e fredda in un'altra insalatie-ra, unite i pomodori e le olive nere, sbriciolate il tonno con i rebbi di una forchetta, aggiungetelo alla pasta e aggiungete anche la mozzarella. Mescolate e lasciate insaporire il tutto per almeno mezz'ora, prima di servire, completando infine con un filo di olio extravergine di oliva.

I CONSIGLI E LA RICETTA DEL NOSTRO CHEF

di Michele Potenza Chef “La Prova del Cuoco“ di Rai Uno

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

In questo ultimo numero di Tuttin-campo tratteremo un argomento

che riguarda da vicino tutti coloro i quali praticano il calcio e tutti gli sport da contatto: sto parlando de-gli ematomi. Si definisce ematoma una qualsiasi raccolta di sangue localizzata tra i tessuti (muscolare, connettivo, adiposo, organi). A se-guito di traumi, contusioni, il sangue può fuoriuscire dal circolo ematico, accumularsi in tessuti e/o organi, ed originare un ematoma. La gravità dell'ematoma dipende dalla loca-lizzazione, dall'intensità del trauma subito, dal tipo di vaso sanguigno lesionato e dalla vastità dello stesso. Il trattamento dell’ematoma consi-ste nell’applicazione nell’immediato (fase acuta e sub-acuta) di ghiaccio,

per limitare l’estensione dello stesso, nell'applicazione di una fasciatura elasto-compressiva e continuare poi nei giorni successivi il trauma con le applicazioni di crioterapia per mas-simo 20 minuti alla volta, ripetendo l’applicazione anche più volte al giorno a distanza di almeno due/tre ore l’una dall’altra. Naturalmente si dovrà interrompere l’attività agonisti-ca per minimo tre-quattro giorni nei casi meno gravi, per estendere lo stop fino a 15-20 giorni per i casi più gravi nei quali può essere necessa-rio effettuare un’ecografia per verifi-care se all’ematoma si è associata anche una lacerazione muscolare. L’ecografia non andrà mai eseguita troppo presto, in quanto l’ematoma può “nascondere” eventuali altri pro-blemi ai tessuti sottostanti. Utili pos-sono essere alcuni rimedi naturali come l’applicazione di bende all’os-sido di zinco (da me molto sfruttato come metodo) o l’applicazione di creme all’arnica o all’ippocastano dalle proprietà antinfiammatorie e antiedemigene. Opportuno, se non obbligatorio, nei casi più gravi, per favorire un rien-tro più veloce all’atleta e per pre-venire complicanze (calcificazioni), sottoporsi a sedute di fisioterapia

mediante laser, T.E.C.A.R. (non nel-la fase acutissima), correnti interfe-renziali dal potere antiedemigeno, linfodrenaggio o massaggio perile-sionale nella fase iniziale del tratta-mento. Successivamente quando l’ematoma si è ridotto notevolmente come espansione in larghezza e profondità è necessario sottoporre il muscolo interessato ad esercizi di allungamento. Impacchi di acqua calda dopo una settimana dal trau-ma sono utili per favorire l’azione della circolazione linfatica che age-vola il riassorbimento dell'ematoma. Il taping neuromuscolare è una delle metodiche principe per il trattamen-to dell’ematoma, l’importante è che venga applicata da personale for-mato e competente. Da non fare MAI: impacchi di ac-qua calda sull'ematoma di recente formazione (fase acuta); esporre al sole la cute colpita dall'ematoma; massaggiare la zona lesa nell'imme-diato.

(Massimo Baccega, fisioterapista e massaggiatore sportivo presso “Fi-sioterapia Moderna” a Jesolo Paese.Info: 0421-351034 o sito internet www.fisioterapiamoderna.it)

EMATOMI: COSA FARE?

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CAMP ESTIVO CON TEDINO E FLOREAN!

Ritorna anche la prossima estate il Camp Estivo - Scuola Calcio

per i bambini dai 5 ai 12 anni presso il Centro Sportivo “Davanzo” di San Donà di Piave. Nuovo logo e nuovi Super Eroi (mi-ster Bruno Tedino e l'attaccante Lau-ro Florean del SandonàJesolo) per due settimane di apprendimento e

di svago per i tanti ragazzini che, dal 1 al 12 luglio 2013, vorranno par-tecipare al camp. Inazuma Eleven, personaggio amatissimo dei cartoni animati, è la mascotte del camp di quest’anno. I costi sono inalterati rispetto allo scorso anno: 5 lezioni (5 giorni) 40 euro; 10 lezioni (10 giorni) 60 euro

(per fratelli promo speciale 100 euro per 10 lezioni). Per partecipare è possibile iscri-versi presso la segreteria dell’ASD Città di San Donà (tel. 0421.336513 - 345.6104960) in via S.Pertini al Centro “Davanzo”, vicino alle pisci-ne comunali. Nella foto, il gruppo del Camp 2012.

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Anno 1 - n. 6 - maggio 2013Testata in attesa di registrazione presso il Trib. di Venezia

Direttore ResponsabileFederico Biondotel. 333 [email protected]

FotoFrancesco Lo Castro, Enrico Manzini, Davide NaccariArchivio Venetogol.it

Hanno collaboratoLucio Dal Molin, Riccardo Marian, Jacopo Ballarin, Marco Rizza

Editore e ProprietarioNext Italia sncVia la Bassa Nuova, 22Lido di Jesolo (VE)tel. 0421 372703fax 0421 370249[[email protected]]

Pubblicità[email protected]. 0421 372703

StampaC.P. ESSE s.r.l.Industria GraficaCastelfranco Veneto (TV)

Due fine settimana dedicati alla salute, presso il Centro Piave.

Torna l'iniziativa denominata "Salu-tando" (partita lo scorso fine settima-na): dal 24 al 26 maggio, un progetto dedicato alla salute e al benessere realizzato con il patrocinio della Città di San Donà di Piave, in collabora-zione con l'assessorato alla cultura e l'ULSS 10 Veneto Orientale, il cui ruolo tecnico ed organizzativo è fondamentale per la realizzazione dell'evento. Venerdì 24 maggio dal-

le 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 20.00 misurazione gratuita di glice-mia, colesterolo, pressione arterio-sa, peso-altezza, calcolo del rischio cardiovascolare e controllo vista, in collaborazione con i volontari della Croce Rossa Italiana (delegazione di San Donà). Dalle 20.00 alle 21.00 "Cuore Matto", consigli sul benesse-re del cuore, con il dottor Loredano Milani (Cardiologia ospedale di San Donà). Sabato 25 maggio stesso programma di misurazioni gratuite,

ma dalle 17.30 alle 18.30 "West Nile Virus", come difendersi e prevenire la trasmissione della Febbre del Nilo. Dalle 16.00 alle 18.00 dimostrazioni pratiche di disostruzione pediatriche sempre a cura dei volontari della Croce Rossa Italiana. Domenica 26 maggio giornata conclusiva con mi-surazioni gratuite dei parametri già citati e bis delle dimostrazioni prati-che di disostruzione pediatriche. Per ulteriori info www.centropiave.com.

“SALUTANDO”: AL CENTRO PIAVE SI FA PREVENZIONE

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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE

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CENTRO COMMERCIALE

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