TURISMO E PARCHI: IL TURISTA-TIPO DEL PARCO … · Il presente lavoro riporta i risultati di un ......

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TURISMO E PARCHI: IL TURISTA-TIPO DEL PARCO NATURALE REGIONALE DELL’ANTOLA Stefania Mangano * , Sara Sanetti** RAPPORTO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE 3.2007 *Università degli Studi di Genova, Facoltà di Scienze Politiche [email protected] ** Fondazione Eni Enrico Mattei [email protected] Le opinioni espresse nel presente lavoro non rappresentano necessariamente la posizione della Fondazione Eni Enrico Mattei

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TURISMO E PARCHI: IL TURISTA-TIPO DEL PARCO NATURALE REGIONALE

DELL’ANTOLA

Stefania Mangano*, Sara Sanetti**

RAPPORTO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE 3.2007

*Università degli Studi di Genova, Facoltà di Scienze Politiche [email protected]

** Fondazione Eni Enrico Mattei [email protected]

Le opinioni espresse nel presente lavoro non rappresentano necessariamente la posizione della Fondazione Eni Enrico Mattei

RIASSUNTO Il presente lavoro riporta i risultati di un’indagine sulla percezione dei visitatori del Parco Naturale Regionale dell’Antola (GE), svolta nell’ambito del Progetto “Osservatorio sul Turismo Sostenibile”, dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Genova e dalla Fondazione Eni Enrico Mattei. La ricerca è stata effettuata mediante la somministrazione di un questionario a un campione di visitatori: questo metodo permette di conoscere le caratteristiche del visitatore-tipo del parco, il grado di conoscenza, la soddisfazione e le aspettative nei confronti dell’area protetta e di alcune iniziative in fase di realizzazione. La ricerca delinea il tipo di turista ed escursionista che frequenta l'entroterra ligure e sarà di supporto ai gestori del parco nella promozione e gestione del turismo sostenibile all'interno dell'area protetta. SUMMARY

This research, carried out by FEEM and University of Genoa within the project “Sustainable Tourism Observatory”, analyzes the tourism demand on Antola Regional Park (Liguria Region, Italy) throughout a survey to a sample of visitors direct to the Mount Antola, the most important point of the park. The demand analysis is based on the subministration of a questionnaire to a sample of tourists: this method allows to study in depth what tourists know and expect from the whole protected area. The questionnaire is designed to assess what the respondent knows and expects from the park and their willingness to use the hut. The research outlines the kind of tourist and hiker that attends Ligurian hinterland and will help the park’s managers to promote sustainable tourism in the park. Keywords: Survey, Protected Area, Sustainable Tourism JEL: Q26, Q58

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INDICE

1. Introduzione ............................................................................................................... 4 2. L’area di studio .......................................................................................................... 5 3. Scenari e Strategie di sviluppo locale ........................................................................ 8 4. Materiali e metodi ...................................................................................................... 9 5. Somministrazione del questionario.............................................................................10 6. Risultati .......................................................................................................................10

Profilo degli utenti .....................................................................................................10 Il Monte Anola ...........................................................................................................14 Il Parco Naturale Regionale dell’Antola ...................................................................16 La percezione del Parco Naturale Regionale dell’Antola ..........................................18 Il rifugio .....................................................................................................................22

7. Discussione .................................................................................................................24 8. Utilizzo dei risultati.....................................................................................................27 9. Conclusioni ................................................................................................................28 Ringraziamenti................................................................................................................30 Bibliografia .....................................................................................................................30 Allegato 1- Questionario rivolto ai visitatori .................................................................32

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1. Introduzione Nell’ultimo decennio in Europa, così come in tutto il mondo, il numero di aree naturali protette è cresciuto in maniera considerevole e, parallelamente, è aumentato il movimento dei turisti in visita ai parchi. Si stima infatti che questi ultimi abbiano registrato una percentuale di crescita superiore al 4%, valore che si approssima alla crescita media annuale del comparto turistico a livello planetario. Da un lato i problemi causati dalla massificazione del turismo, dall’altro il desiderio sempre più forte, avvertito principalmente nei paesi industrializzati, di ristabilire un rapporto con la natura e di riappropriarsi delle antiche tradizioni, hanno favorito lo sviluppo di tipologie turistiche alternative, come il turismo nelle aree protette. Non va però dimenticato che i flussi turistici possono generare un impatto negativo sugli ecosistemi; allo stesso tempo, lo sviluppo del turismo può favorire il reperimento di risorse utili alla conservazione di aree fragili dal punto naturalistico ed economico. In tale contesto, i parchi naturali giocano un ruolo di primaria importanza per favorire una gestione equilibrata del turismo, soprattutto in regioni come la Liguria, la cui economia si basa quasi esclusivamente sul comparto turistico. L’aumento del numero di turisti nelle aree protette ha posto il problema di identificare quali tipologie di visitatori scelgono questo tipo di vacanza e per quale motivo. Le ricerche effettuate in questa direzione hanno permesso da un lato di calibrare l’offerta turistica sulle reali esigenze dei visitatori, dall’altro di avviare un processo di consultazione con i turisti, diventati a tutti gli effetti stakeholder primari del “sistema Parco” già a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. I processi consultivi e partecipativi rappresentano infatti una base di partenza per definire strategie di gestione integrata che identifichino il parco non solo come strumento di tutela del territorio, ma anche come luogo fruibile per scopi ricreativi e didattici. Attualmente le ricerche sul turismo nelle aree protette mirano ad offrire un quadro più completo ed organico della domanda turistica nei parchi, e sempre più spesso i dati di carattere quantitativo vengono integrati con quelli qualitativi: in questo modo è possibile acquisire informazioni circa il tipo di visita effettuata, le attività realizzate, il motivo che ha indotto la scelta dell’escursione e la percezione che il visitatore ha del parco (Benayas del Álamo, 2000). Tali informazioni, per lo meno a livello teorico, rappresentano uno strumento utile a definire strategie e azioni mirate ad un uso sostenibile e razionale della risorsa parco. Nell’ambito della ricerca sociologica, il metodo “questionario” attualmente è uno degli strumenti più efficaci per profilare le caratteristiche del visitatore-tipo. Esso permette di acquisire informazioni su come viene percepito il parco, ma anche su altre caratteristiche oggettive (bacino d’utenza, età, livello d’istruzione) proprie della domanda turistica che non emergono dalle statistiche ufficiali (arrivi e presenze alberghieri ed extra-alberghieri). Il documento messo a punto per il presente progetto è strutturato come segue: la prima parte contiene informazioni di carattere generale circa l’area di studio al fine di fornire elementi che possano aiutare a comprendere i risultati contenuti nella seconda parte. Questi ultimi sono successivamente discussi e commentati nella terza parte. Infine vengono presentate alcune considerazioni riguardo l’utilizzo dei risultati emersi dall’indagine da parte degli enti locali che orbitano intorno all’ente parco.

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2. L’area di studio Il Parco Naturale Regionale dell’Antola è situato alle spalle della città di Genova (Fig. 1), a cavallo dell’Appennino ligure-piemontese, e si sviluppa tra l’Alta Valle Scrivia (nei territori dei comuni di Busalla, Crocefieschi, Ronco Scrivia, Savignone, Valbrevenna, Vobbia) e l’Alta Val Trebbia (nei territori dei comuni di Fascia, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina e Torriglia). L’area protetta ha una superficie di 4.837 ettari, ed è stata suddivisa dalle disposizioni del Piano del Parco in tre fasce di protezione:

zona B (15,30 ha), o riserva generale orientata: corrisponde ad una sola area, ovvero le Rocche del Reopasso, identificata come uno dei siti di maggior interesse nell’ambito del parco;

zona C (4.200,86 ha), o area di protezione: interessa la maggior parte del territorio del parco e si riferisce ad ambiti caratterizzati dalla presenza di valori naturalistici ed ambientali connessi a particolari forme colturali, produzioni agricole e modelli insediativi che rispondono alla volontà di mantenere paesaggi rurali di elevato valore, significativi per la sperimentazione di forme di gestione di tutela attiva;

zona D (621,48 ha), o area di sviluppo; ingloba aree con elevati valori naturalistici e presenza di strutture destinate ad ospitare attività e servizi utili alla fruizione e valorizzazione del parco ed allo sviluppo economico di tutto il comprensorio.

Sono inoltre compresi nella planimetria del parco 5.832 ettari di zone contigue ad esso funzionalmente connesse.

Figura 1: Localizzazione del Parco Naturale Regionale dell’Antola

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Figura 2: Localizzazione delle principali località del Parco Naturale Regionale dell’Antola Sebbene il parco abbia una storia relativamente recente (la sua istituzione si deve alla legge regionale n° 12 del 1995), la frequentazione delle zone incluse entro i suoi limiti è iniziata diversi secoli or sono. Numerose sono le tracce lasciate dall’uomo: il parco si trova infatti lungo uno degli assi commerciali che univano il porto di Genova alla Pianura Padana. La storica presenza dell’uomo lungo questi valli ha trasformato profondamente il paesaggio: gli estesi boschi di faggio col passare del tempo sono stati sottoposti ad importanti opere di disboscamento, volte a favorire lo sviluppo di pascoli e di boschi di castagno, introdotto un po’ ovunque nell’entroterra ligure. Tali trasformazioni hanno creato il tipico paesaggio a mosaico che costituisce oggi, insieme alle numerose testimonianze storico-artistiche (piccoli borghi e fortificazioni quali ad esempio il Castello della Pietra), una delle principali ricchezze del parco. Nel periodo della Resistenza la catena del Monte Antola è entrata a far parte dell’immaginario collettivo dei genovesi: essa infatti rappresentava un rifugio sicuro per i partigiani e per tutti coloro che fuggivano dai grandi centri abitati bombardati durante la guerra. Negli anni del secondo dopoguerra l’affezione quest’area ha continuato ad essere alimentata: il turismo di ritorno ha fatto sì che anche le nuove generazioni avessero la possibilità di conoscere il patrimonio naturale e storico ospitato lungo le pendici e le valli del Monte Antola, tanto che oggi viene identificato dagli abitanti del capoluogo ligure come il Monte dei genovesi. Localizzati ad una distanza media di trenta chilometri da Genova, e facilmente accessibili, i territori del parco e quelli limitrofi sono diventati mete classiche delle gite fuori porta dei genovesi in tutte le stagioni. Anche durante il periodo invernale sono numerosi coloro che si recano lungo le pendici dell’Antola, che ben si prestano alla realizzazione di gite sulla neve. Dal secondo dopoguerra i comuni entro i quali si estende il Parco dell’Antola, come la maggior parte del territorio interno ligure ed italiano, hanno registrato un consistente calo demografico ed

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un evidente declino economico. Si sono così trasformati in aree depresse, non solo dal punto di vista economico, ma anche socio-culturale. Lo sviluppo del turismo, o meglio di un turismo di qualità, rappresenta un mezzo per uscire da una fase di stagnazione durata oltre mezzo secolo. Il Parco Regionale dell’Antola ha le caratteristiche necessarie per attrarre tipologie turistiche più variegate, non solo quindi l’escursionista domenicale. Grazie alle risorse naturali, architettoniche e storiche ben si presta ad attrarre visitatori interessati all’educazione ambientale e ad attività di ricerca e studio. In questo modo l’area protetta assolverebbe non più solo la funzione di parco urbano, ma anche di laboratorio didattico e culturale attraverso opportune strategie di sviluppo turistico attento alla conservazione dell’ambiente.

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3. Scenari e strategie di sviluppo locale Negli ultimi anni il Parco dell’Antola ha avviato di diverse attività volte a promuovere e valorizzare la conoscenza degli aspetti ambientali e culturali presenti nel suo territorio e nelle aree limitrofe. Organizza ad esempio un servizio escursionistico gratuito che programma, con cadenza regolare, uscite sia nel parco, sia nelle aree limitrofe ad esso connesse. Propone, inoltre, programmi di educazione ambientale rivolti alle scuole locali, allo scopo di diffondere la conoscenza ed il rispetto della natura, delle tradizioni e delle valenze paesaggistiche locali. Da segnalare, inoltre, l’adesione al progetto “Il Treno dei Parchi”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione Liguria, dalla Provincia di Genova d’intesa con altri parchi regionali, i cui obiettivi principali sono la tutela e la valorizzazione della rete ferroviaria regionale esistente e la promozione di una mobilità sostenibile. Altro progetto degno di nota è quello relativo alla "Rete di Mercato Locale", realizzato con finanziamenti comunitari (Obiettivo 5b/98), a favore dello sviluppo delle produzioni locali, che ha come obiettivo la creazione di una rete tra produttori e ristoratori delle valli Scrivia e Trebbia per valorizzare le produzioni agroalimentari locali. Nel 2005 l’Ente Parco ha inoltre ricevuto un finanziamento dalla Regione Liguria per la valorizzazione di due Siti di Importanza Comunitaria (SIC): il progetto prevede di approfondire le conoscenze naturalistiche dell’area protetta e la realizzazione di iniziative di comunicazione che favoriscano la fruizione del territorio. Per migliorare e favorire la fruizione del territorio, sempre nel 2005 il Parco ha avviato la costruzione di un rifugio presso la cima del Monte Antola ed ha finanziato la realizzazione di un Osservatorio Astronomico nel comune di Fascia (GE), presso la località Casa del Romano. In particolare, la costruzione del rifugio ha come scopo principale quello di dotare il cuore del parco di un centro di educazione ambientale, nonché di un punto informativo per far conoscere le risorse naturalistiche, architettoniche e socio-culturali del parco e delle zone limitrofe. Le diverse iniziative hanno come fine prioritario quello di stimolare la realizzazione di una rete integrata che favorisca, da un lato il presidio di un turismo ambientalmente e socialmente sostenibile, dall’altro il dialogo con gli stakeholder locali, che spesso hanno interpretato il parco come un limite al già difficoltoso sviluppo locale. Per comunicare le iniziative e tutto ciò che ruota intorno al “sistema parco”, l’ente gestore produce a partire dal gennaio del 2005 una rivista trimestrale, “Le voci dell’Antola”, che viene inviato e distribuito a tutti coloro che manifestino il proprio interesse nel conoscere le attività ludico ricreative realizzate all’interno dell’area protetta ed i progetti promossi da quest’ultima. Nel 2005 l’Ente Parco decide di co-finanziare un’indagine campionaria sulla domanda turistica: l’iniziativa ha come obiettivo intavolare un dialogo con i turisti e con le comunità locale locali implicate, direttamente ed indirettamente, nella gestione e nell’implementazione del turismo.

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4. Materiali e metodi Il questionario (Allegato 1) somministrato agli utenti del Parco Regionale dell’Antola è stato preparato grazie all’analisi della letteratura e delle esperienze di indagine condotte in aree simili (tra gli altri si vedano: Benayas del Álamo, 2000; Goria e Zanoni, 2004; Cannas e Solinas, 2005); sono state inoltre formulate specifiche domande studiate per il contesto locale, tenendo conto anche delle esigenze della direzione del Parco emerse nel corso di diversi incontri avvenuti con i membri del gruppo di ricerca. Le domande sono state realizzate con lo scopo di:

a) definire le caratteristiche salienti del visitatore-tipo del parco;

b) indagare il grado di conoscenza del parco ;

c) indagare il grado di soddisfazione degli utenti;

d) indagare le aspettative dei visitatori in vista della costruzione del nuovo rifugio

Il Questionario, composto da 18 domande e suddiviso in 5 sezioni logiche, si articola come segue:

sezione anagrafica: contiene informazioni relative al sesso, all’età, al comune e provincia di residenza, al titolo di studio, alla professione e alla modalità di visita al Monte Antola (solo, in compagnia di familiari, in compagnia di amici, in gruppo organizzato);

sezione 1 - Monte Antola (domande 1-5): contiene informazioni circa il mezzo utilizzato per raggiungere la località di partenza dell’escursione, la frequenza di visita e le motivazioni che hanno indotto la sua realizzazione;

sezione 2 - Parco Naturale Regionale dell’Antola (domande 6-9 e 11-12): contiene informazioni circa la conoscenza del parco, del materiale informativo, dei principali punti di interesse ubicati nel suo territorio e delle attività ed il tipo di visita effettuato (escursione giornaliera o escursione nell’ambito di un soggiorno);

sezione 3 - Percezione del Parco Naturale Regionale dell’Antola (domande 10 e 13-15): contiene informazioni circa le motivazioni che hanno determinato la visita, la valutazione della manutenzione del Parco (sentieri, segnaletica, aree pic-nic, zone di ristoro, ecc.), la valutazione del materiale informativo ed alcuni suggerimenti volti a migliorare la fruizione dell’area protetta;

sezione 4 - Rifugio del Monte Antola (domande 16-18): contiene informazioni circa la conoscenza del progetto di costruzione del Rifugio promosso dall’Ente Parco, le previsioni relative al suo possibile utilizzo, così come le aspettative nei confronti dei servizi offerti.

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5. Somministrazione del questionario La somministrazione del questionario ai visitatori è stata articolata in due fasi: la prima, dalla seconda settimana di giugno alla seconda settimana di luglio 2005; la seconda, da metà agosto a fine settembre 2005. La campionatura è stata effettuata mediante il metodo probabilistico casuale, in base al quale ciascun membro della popolazione in oggetto ha un’identica probabilità di essere scelto. La distribuzione, invece, è stata gestita in base al metodo dell’intervista personale: il questionario viene letto al visitatore dal ricercatore, che si limita ad annotare contestualmente le risposte. In particolare, i questionari sono stati distribuiti dal gruppo di ricerca, dal personale del parco e dai gestori del Centro per il Turismo Equestre ed Escursionistico di Torriglia (GE). In totale, sono stati raccolti 234 questionari, così ripartiti: circa il 60% nei mesi di giugno e luglio ed il restante 40% nel periodo che va da metà agosto a fine settembre. La metodologia di somministrazione utilizzata ha garantito che tutti i questionari fossero compilati, quindi l’indagine ha ottenuto una validità del 100% sul totale degli intervistati. La maggior parte dei questionari sono stati raccolti durante il fine settimana, in particolare di domenica, giorno di maggior flusso turistico nell’area protetta. I dati sono stati immessi all’interno di un database costruito ad hoc; l’elaborazione è stata effettuata mediante un apposito software (SPSS), grazie al quale sono state ottenute le distribuzioni di frequenza, che in alcuni casi sono state incrociate. 6. Risultati Profilo degli utenti Il campione analizzato registra un equilibrio quasi perfetto in termini di incidenza percentuale della componente maschile e femminile, pari rispettivamente al 51,1% ed 48,9% . Dall’osservazione della figura 2, relativa alla distribuzione per classi d’età, è possibile evidenziare come quasi il 60% del campione intervistato abbia un’età compresa tra i 36 ed i 65 anni. Gli over 65 e gli under 16 si attestano invece rispettivamente su valori prossimi all’8% e ed al 6,5%; oltre un quarto del campione dichiara di avere un’età compresa tra i 16 ed i 35 anni. Per quanto riguarda la provenienza dei visitatori risulta che oltre l’86% degli intervistati proviene dalla provincia di Genova (figura 3), di questi, quasi il 45% dichiara di risiedere nel comune di Genova, poco più del 12% nei comuni di Busalla (6,4%) e Torriglia (6,4%) i restanti sono spalmati, in maniera piuttosto uniforme, in comuni relativamente prossimi al parco. Circa il 9% degli intervistati dichiara di provenire dalla provincia di Alessandria; le altre province liguri risultano invece scarsamente (Savona 1,8%) o per nulla rappresentate (La Spezia ed Imperia). Anche gli intervistati provenienti da altre province d’Italia incidono in maniera assai limitata: nel complesso si approssimano al 3% (Milano con l’1,4%; Vicenza, Venezia e Pavia rispettivamente con lo 0,5%).

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totale intervistati: 234; missing: 3

9,5%

29,9%

16,9%

6,5%

8,2%

29,0%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

< 16 16-25 26-35 36-50 51-65 oltre 65

Figura 2: Classi d’età

totale intervistati 234; missing: 13

Genova 86,4%

Alessandria 9,0%

Milano 1,4%

Venezia 0,5% Pavia

0,5%

Vicenza 0,5%

Savona 1,8%

Figura 3: Provincia di provenienza

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Relativamente al titolo di studio conseguito dai visitatori dell’Antola (figura 4), emerge un dato interessante: il livello di istruzione degli intervistati risulta più elevato se confrontato con la media della Regione Liguria e Piemonte (maggior bacino d’utenza del parco). Nel primo caso i laureati registrano un valore superiore al 20%, nel secondo a circa l’8%.

totale intervistat: 234; missing: 1

9,4%

29,2%

3,4%

21,5%

36,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

licenza elementare licenza media diploma scuolamedia superiore

laurea altro

Figura 4: Titolo di studio

Al contrario il livello di scolarizzazione dei visitatori del Parco dell’Antola risulta relativamente meno elevato se confrontato con dei turisti dei parchi nazionali italiani, ove l’incidenza dei laureati risulta essere pari al 27% e dei diplomati al 52% (Cannas e Solinas, 2005). Nel caso dell’Antola, la maggior incidenza di coloro che hanno dichiarato di possedere la licenza media o elementare può comunque essere messa in relazione con la presenza di una elevata percentuale di over 65; bisogna infatti tener presente che il livello di scolarizzazione è, in generale, inversamente proporzionale all’età.

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totale intervistati 234; missing: 4

18,3%

10,4%7,0%

42,6%

13,9%

0,9%7,0%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

lavoratoredipendente

pensionato/a studente lavoratoreautonomo

casalinga professionista disoccupato/a

Figura5: Professione

Dalla figura 5, relativa alla professione degli intervistati, si deduce che la categoria maggiormente rappresentata, in linea con il comportamento normale della popolazione italiana, è quella dei lavoratori dipendenti. L’elevata incidenza dei pensionati, oltre il 18%, così come quella degli studenti, quasi il 14%, rispecchia la distribuzione degli intervistati per fasce d’età.

totale intervistati 234; missing: 11

in gruppo organizzato

8,1%solo

2,2%

in compagnia di familiari 39,5%

in compagnia di amici50,2%

Figura 6: Modalità di svolgimento della visita

Dall’analisi delle risposte relative alla modalità di visita degli intervistati (solo, in compagnia di familiari, in compagnia di amici, in gruppo organizzato) è possibile dedurre che il parco induce ad un tipo di frequentazione “fai dai te”: coloro che hanno dichiarato di aver realizzato

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un’escursione in compagnia di amici o parenti nel complesso registrano un valore prossimo al 90%, mentre i gruppi organizzati si attestano intorno all’8% (figura 6). Inoltre, risulta interessante evidenziare che tra coloro che si sono dichiarati frequentatori abituali (circa il 60% dei visitatori intervistati) solo il 6,1% ha dichiarato di aver effettuato la visita in gruppo organizzato, mentre tra coloro che si sono definiti frequentatori non abituali (approssimativamente il 40% dei visitatori intervistati) poco più dell’11% ha dichiarato di aver realizzato l’escursione appoggiandosi ad un gruppo organizzato. Da ciò si può dedurre che chi conosce meglio il parco preferisce gestire la visita in maniera autonoma ed informale. Il Monte Antola Dall’analisi dei risultati contenuti nella sezione 1 del questionario sottoposto ai visitatori è stato possibile dedurre informazioni utili non solo a caratterizzare il fruitore del Monte dell’Antola, ma anche a mettere in luce quali sono gli aspetti da potenziare maggiormente per far decollare un tipo di turismo non solo economicamente, ma anche e soprattutto ambientalmente sostenibile. Risulta per esempio che il mezzo più utilizzato per raggiungere la località di partenza dell’escursione è l’auto, con un’incidenza percentuale di oltre l’80% (figura 7): ciò evidenzia l’opportunità di attuare politiche volte alla promozione di mezzi di trasporto sostenibili, quali ad esempio l’autobus, utilizzato per ora solo dal 2,2% degli intervistati.

totale intervistati: 234; missing: 5

80,3%

7,0%

4,8%

2,2%

2,2%

1,7%

1,7%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

auto

a piedi

cavallo

autobus

altro

moto

bicicletta

Figura 7: Mezzo di trasporto utilizzato

I dati relativi alla località di partenza dei sentieri che portano sulla cima dell’Antola (figura 8) mettono in luce che non tutti i settori del parco sono frequentati o conosciuti nella stessa misura.

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totale intervistat: 234; missing: 4

35,9%

11,5%

9,8%

8,1%

7,7%

3,8%

3,4%

3,4%

2,6%

1,7%

10,3%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Casa del Romano

Caprile

Bavastrelli

Piancassina

Passo dell'Incisa

Tonno

Torriglia

Donnetta

Vegni

Mulino del Fullo

Altro

Figura 8: Località di partenza dell’escursione

Risulta infatti che una cospicua percentuale, circa il 36%, ha indicato quale località di partenza Casa del Romano, seguita, a considerevole distanza, da Caprile (11,5%), Bavastrelli (9,8%), Pian Cassina (8,1%) e Passo dell’Incisa (7,7%). Le restanti registrano un’incidenza che varia tra il 3,8% di Tonno e l’1,7% di Molino del Fullo. Per quanto riguarda la voce “altre”, si fa principalmente riferimento a Vegni e Capanne di Carrega, località situate in provincia di Alessandria. Casa del Romano è il punto di partenza più utilizzato in quanto il sentiero di accesso al Monte Antola che da lì parte è più facilmente percorribile: ha un dislivello limitato (prossimo ai 300 metri), che rende accessibile l’escursione ad un target più ampio di visitatori. Come precedentemente accennato, coloro che si sono definiti frequentatori abituali sono circa il 60%: di questi, oltre il 50% ha dichiarato di realizzare un’escursione sul Monte Antola più volte all’anno, precisando, in varie occasioni, di recarvisi anche durante l’inverno per gite sulla neve. I visitatori che hanno dichiarato di raggiungere la cima almeno una volta all’anno sono circa il 28%, cui seguono coloro che vi si recano in occasioni particolari (poco più del 14%) o due volte all’anno (circa il 7,5%). Solo il 22% degli intervistati ha affermato di aver raggiunto la cima del monte per la prima volta: ciò significa che una percentuale piuttosto bassa di nuovi fruitori è indotta a visitare il Monte Antola.

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Il Parco Naturale Regionale dell’Antola Una volta appurate le motivazioni che hanno indotto la visita al Monte Antola si è cercato, tramite le domande contenute nella sezione 2, di vagliare sia la conoscenza che gli intervistati hanno del parco e dei territori limitrofi, sia delle attività organizzate dall’ente di gestione, così come dei principali punti di interesse promossi da questo ultimo. La quasi totalità degli intervistati (96,6%) dichiara di essere a conoscenza che il Monte Antola ricade all’interno del Parco Naturale Regionale dell’Antola, mentre poco più del 70% dichiara di conoscere il materiale informativo preparato dal parco. Oltre il 34% di coloro che hanno visto materiale informativo dichiara di averlo fatto nelle sedi del parco, in Internet (13,3%), nelle riviste o presso le associazioni (entrambe con un’incidenza pari all’11,2%). Seguono poi altre strutture o mezzi di informazione con percentuali che variano tra il 6,6% degli uffici di informazione turistica e lo 0,6% delle agenzie di viaggio (figura 9). Gli uffici di informazione turistica e le agenzie di viaggio hanno registrato un’incidenza relativamente ridotta e ciò può dipendere da due motivi: uno legato al fatto che il visitatore dei parchi, in linea generale, non si aspetta di trovare informazioni in sedi o mezzi di informazione che poco hanno a che fare con una tipologia turistica così specifica come quella della aree protette; l’altro, all’effettiva difficoltà di reperire facilmente materiale sul parco.

totale intervistati: 234; missing: 71

34,4%

13,3%

11,2%

11,2%

6,6%

6,2%

5,8%

1,7%

0,5%

9,1%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

sedi parco

Internet

riviste

associazione

uffici info turistica

amici/conscenti

libreria

centro equestre

agenzia turistica

altro

Figura 9: Dove ha visto il materiale informativo sul parco

Le località maggiormente conosciute dagli intervistati sono quelle che a prescindere dal parco godono di per sé di una certa fama (figura 10). Da una parte il Lago del Brugneto, conosciuto dall’85% degli intervistati che deve la sua notorietà, non solo al fatto di essere tra le emergenze paesaggistiche più ben visibili e suggestive osservabili dalla cima dell’Antola, ma soprattutto al fatto di essere entrato a far parte dell’immaginario collettivo in quanto è il principale acquedotto genovese.

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Dall’altra Casa del Romano (conosciuta dall’84,6%) che deve la sua popolarità sia al fatto di essere considerata come la località privilegiata per accedere alla cima del monte Antola, sia al richiamo esercitato dal ristorante situato nella zona. A queste segue il Castello della Pietra, la cui conoscenza è dichiarata da quasi il 67% degli intervistati quindi Senarega, le Rocche del Reopasso e Monte Reale (conosciute rispettivamente dal 42,3%, 40,6% e 35,9% degli intervistati). Per quanto riguarda invece la conoscenza delle attività promosse dal parco, come si può osservare nella figura 11, le escursioni organizzate dall’ente sono quelle che registrano una maggior incidenza percentuale, pari a quasi il 35% Seguono poi coloro che dichiarano di conoscere il giornale del parco (oltre il 31%), “Le voci dell’Antola”. In linea generale, quindi, si registra una scarsa conoscenza delle attività e/o dei punti di interesse. Riguardo alla durata dell’escursione, quasi il 92% degli intervistati dichiara di aver effettuato un’escursione giornaliera: tale indicazione, unita al fatto che nella maggior parte dei casi i visitatori dichiarino di risiedere in provincia di Genova, fa sì che il parco dell’Antola possa essere considerato come una sorta di “giardino periurbano”, nel quale passare una giornata in compagnia di parenti e amici godendo della natura.

Figura 10: Località conosciute nell’ambito del Parco

85,0%

84,6%

66,7%

42,3%

40,6%

35,9%

7,7%

15,4%

33,3%

57,7%

59,4%

64,1%

92,3%

15,0%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Lago del Brugneto

Casa del Romano

Castello della Pietra

Senarega

Rocche del Reopasso

Monte Reale

altro

S ì No

18

Figura 11: Conoscenza di attività o punti d’interesse del parco

In particolare, tra coloro che hanno dichiarato di aver passato la notte in una località della zona la metà ha dichiarato di aver utilizzato la seconda casa (53,6%), i restanti si spalmano nelle altre categorie registrando un’incidenza che varia tra il 14,3% di coloro che asseriscono di aver utilizzato un rifugio e l’1,8% di coloro che hanno alloggiato presso un agriturismo (figura 12).

totale intervistati: 234 Missing: 178

53,6%

14,3%

8,9%

7,1%

7,1%

3,6%

1,8%

1,8%

1,8%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

seconda casa

rifugio

campeggio

locanda

amici o parenti

pensione

hotel

agriturismo

bed and breakfast

Figura 12: Tipologia di alloggio

La percezione del Parco Naturale Regionale dell’Antola Dall’analisi dell’incidenza delle motivazioni che hanno indotto alla realizzazione dell’escursione sull’Antola (figura 13) si possono dedurre alcune considerazioni interessanti. Anche se, come ovvio, l’interesse escursionistico e quello naturalistico sono quelli dichiarati da una maggior percentuale di intervistati, rispettivamente di circa il 60% ed oltre il 33%, il legame affettivo con il luogo, è stato indicato da oltre il 23% degli intervistati. Tale dato conferma l’affezione che questi ultimi hanno più volte manifestato nei confronti del Parco dell’Antola.

34,6%

31,2%

28,2%

20,5%

18,4%

7,3%

65,4%

68,8%

71,8%

79,5%

81,6%

92,7%

98,7%1,3%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

escursioni organizzatedal parco

giornale del parco

santuario e museo dellaciviltà contadina

centro equestre diTorriglia

Centro visite di Torriglia

acquario fluviale

presepe di Pentema

Sì No

19

E’ importante tenere presente che con l’aumentare dell’età degli intervistati cresce anche l’incidenza percentuale di coloro che hanno addotto tale motivazione per giustificare la realizzazione della loro visita al parco. Se la preminenza dell’interesse escursionistico si lega al fatto che le interviste sono state realizzate sulla cima dell’Antola dove si arriva quasi esclusivamente a piedi (oppure a cavallo o in bicicletta), l’incidenza dell’interesse naturalistico si può invece imputare all’esigenza del visitatore di effettuare un’esperienza al di fuori della routine quotidiana; a tale proposito, infatti, il parco viene comunemente considerato come un luogo in cui godere di una natura, se non incontaminata, per lo meno protetta, in cui l’essere umano riesce a ritrovare, anche se per pochi momenti, un equilibrio con se stesso ed il mondo che lo circonda. La vicinanza alla località di residenza/vacanza, contrariamente alle aspettative gioca un ruolo di secondaria importanza: ciò significa che l’escursione al monte non è una scelta casuale legata alla prossimità, ma una scelta consapevole legata, come si è visto, a motivazioni specifiche. L’incidenza limitata dell’interesse sportivo e storico/culturale si deve essenzialmente alla quasi totale assenza di un’offerta specifica.

Figura 13: Motivazioni che hanno indotto a visitare il Parco dell’Antola (% sul totale delle risposte)

Per quanto concerne la manutenzione del parco, i giudizi espressi dagli intervistati nel complesso si possono definire positivi: oltre il 40% reputa che il parco versi in buone condizioni, la stessa incidenza percentuale è registrata da coloro che ritengono che il parco sia gestito in maniera discreta: il visitatore medio è quindi soddisfatto, ma ritiene che si potrebbe fare di più. I giudizi negativi registrano invece un’incidenza assai contenuta: poco meno del 12% ritiene che la

33,8%

23,5%

9,0%

8,1%

5,6%

1,3%

5,6%

40,2%

66,2%

76,5%

91,0%

91,9%

94,4%

98,7%

94,4%

59,8%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

interesseescurs ionistico

interesse naturalistico

legam e affettivo con illuogo

vicinanza a lla loca lità diresidenza/vacanza

interesse sportivo

interessecultura le/storico

raccolta di funghi/pesca

a ltro

s i no

20

manutenzione sia appena sufficiente, mentre poco più del 6% la considera insufficiente (figura 14).

totale intervistati: 234; missing: 7

buona 40,5%

insufficiente 6,6%

appena sufficiente 11,9%

discreta 41,0%

Figura14: Valutazione della manutenzione del parco

Relazionando i giudizi espressi con la provincia di residenza (figura15) si osserva come gli intervistati provenienti da Alessandria siano quelli più critici nei confronti della manutenzione del parco: sono più del 27% coloro che la giudicano in maniera negativa.

totale intervistati: 234; missing: 20

39,8% 38,9%

60,0%

41,4%33,3%

40,0%

12,4%16,7%

6,5% 11,1%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Genova Alessandria altre

buona discreta appena suf. insuf.

Figura 15: Valutazione della manutenzione per provincia di residenza

Per quanto riguarda i giudizi espressi in relazione al materiale informativo preparato dal parco, si può osservare che in linea generale gli intervistati esprimono pareri positivi (figura 16): i giudizi totalmente negativi sono poco più dell’1%.

21

Sicuramente è diffusa l’idea che il materiale informativo debba o possa essere migliorata, ma non cambiata in maniera radicale.

totale intervistati: 234; missing: 44

discreta 47,9%

buona 38,9%

insufficiente 1,1%appena sufficiente

12,1%

Figura 16: Valutazione del materiale informativo

Nonostante i giudizi relativi alla manutenzione del parco e alla qualità del materiale informativo siano nel complesso positivi, la maggior parte degli intervistati ha indicato dei suggerimenti volti al miglioramento della fruizione del parco. Dalla figura 17, relativa ai suggerimenti forniti dagli intervistati circa il miglioramento della manutenzione del parco, emerge che i miglioramenti proposti riguardano essenzialmente quegli aspetti che sono cari ad un escursionista attento alla natura ed alla sua salvaguardia. Questo tipo di visitatore desidera poter godere di un parco dotato di una buona rete di sentieri (32,9%), con indicazioni e cartine chiare e puntuali (29,1%). Un’incidenza minore si registra invece per coloro che suggeriscono interventi che in qualche modo farebbero registrare degli impatti nel territorio del parco, come ad esempio l’ampliamento delle zone pic-nic (19,6%) e la realizzazione di punti di ristoro (16,7%).

32 ,9%

29,1%

22 ,2%

19 ,6%

16 ,7%

13 ,7%

15 ,4%

67 ,1%

70 ,9%

77 ,8%

80 ,4%

83,3%

86 ,3%

84 ,6%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

mig lio re manut e nzione de ipe rco rsi

magg io re d ispon ib ilit à d icart ine

m ig lio re se gnale t ica

aume nt o are e p ic -n ic

aume nt o pun t i d i rist o ro

magg io re d ispon ib ilit à d imat e riale in fo rmat ivo

alt ro

S ì No

22

Figura 17: Suggerimenti per migliorare la fruizione del parco Mettendo in relazione i miglioramenti suggeriti per garantire una migliore fruizione del parco e la provincia di residenza (figura 18), il dato che richiama l’attenzione si lega alla maggior disponibilità di cartine, un’esigenza prioritaria per coloro che provengono da Alessandria e dalle altre province. Ciò probabilmente testimonia il fatto che le cartine e più in generale il materiale del parco, vengono prevalentemente distribuiti nei dintorni di Genova. Anche se sviluppare una campagna di marketing ad amplio raggio comporta sicuramente costi notevoli, alla luce di quanto emerso pare opportuno “comunicare” il parco al di fuori dei limiti provinciali, proprio per ampliare il naturale bacino di utenza del parco va al di là dei confini provinciali ed anche regionali.

22,9%

11,1%22,2%

15,1%

13,9%

22,2%

12,7%

13,9%

22,2%12,0%

5,6%

8,9%

16,7%

18,5%

22,2%

33,3%

9,9%16,7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Genova Alessandria altre

manutenzione percorsi migliore segnaletica aumento aree pic-nicpiù punti di ristoro più materiale informativo più cartine altro

Figura 18: Suggerimenti per migliorare la fruizione del parco

per province di residenza Il rifugio L’ultima sezione del questionario sottoposto ai visitatori del Parco dell’Antola si propone, da un lato di verificare se gli intervistati sanno che l’ente parco ha sponsorizzato la costruzione di un nuovo rifugio presso la cima del Monte Antola e se manifestano l’intenzione di utilizzarlo, dall’altro di verificare quali servizi e quali attività si aspettano di trovarvi. La maggior parte dei visitatori (oltre l’83%) ha affermato di essere a conoscenza del progetto relativo alla costruzione del rifugio, mentre l’intenzione di utilizzare tale struttura è stata manifestata da quasi i tre quarti degli intervistati. Per quanto riguarda le aspettative circa i servizi che saranno offerti (figura 19) risulta che al di là di una elevata incidenza di coloro che dichiarano la scontata possibilità di trovare servizi di

23

pernottamento (68,4%) e ristorazione (62,0%), una percentuale considerevole auspica di trovare un punto informativo all’interno del quale attingere informazioni circa il parco (35,0%), cui seguono coloro che si aspettano di trovare un centro di educazione ambientale e ricerca scientifica (21,4). Minore invece l’incidenza percentuale di coloro che vorrebbero avere la possibilità di acquistare prodotti locali (15,0%).

Figura 19: Cosa si aspetta di trovare nel rifugio?

62,0%

35,0%

21,4%

15,0%

31,6%

38,0%

65,0%

78,6%

85,0%

68,4%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

possibilità di pernottare

ristorante e bar

informazioni sul parco

attiv ità di educazioneambientale e ricerca

scientifica

vendita di prodotti tipici

Sì No

24

6. Discussione

L’indagine ha permesso di evidenziare non solo i comportamenti prevalenti degli utenti del Parco Naturale Regionale dell’Antola, ma anche di mettere in luce le loro aspettative ed i loro reali bisogni. I dati contenuti nella tabella 1, relativa ai comportamenti prevalenti del visitatore del parco, sono stati estremamente funzionali per definire le principali caratteristiche del visitatore-tipo del Parco dell’Antola.

Categoria Comportamento prevalente ed incidenza %

fascia d’età anni 36-50 (29,0%); anni 51-65 (29,0%)

provincia di residenza Genova (86,4%)

comune di residenza Genova (43,6%)

titolo di studio diploma superiore (36,5%)

professione lavoratore dipendente (42,6%)

come raggiunge il Monte Antola in compagnia di amici (50,2%)

mezzo utilizzato auto (80,3%)

località di partenza Casa del Romano (35,9%)

frequentazione abituale (59,3%); più volte all’anno (50,4%) sa che il Monte Antola ricade nel parco? sì (96,6%)

ha mai visto materiale informativo sul parco? se sì, dove?

sì (70,7%); sedi del Parco (34,4%)

località del parco conosciute Brugneto (85,0%); Casa del Romano (84,6%)

attività del parco conosciute escursioni organizzate (34,6%); giornale del parco “Le Voci dell’Antola” (31,2%)

tipo di visita escursione giornaliera (91,9%)

in caso di escursione nell’ambito di un soggiorno, dove dorme?

seconda casa (53,6%)

Perché ha visitato il monte/ parco Antola? interesse escursionistico (59,8%); interesse naturalistico (33,8%); legame affettivo con il luogo (23,5%)

come ne valuta la manutenzione? discreta (41,0%); buona (40,5%)

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come valuta il materiale informativo del parco?

discreto (47,9%)

cosa suggerisce per migliorare la fruizione del paco?

migliore manutenzione sentieri (32,9%) maggiore disponibilità di cartine (29,1%)

sa che l’ente parco sta costruendo un rifugio presso la cima?

sì (83,7%)

utilizzerà il rifugio? sì (70,6%)

cosa si aspetta di trovare nel rifugio? pernottamento (68,4%) bar/ristorante (62,0%) informazioni sul parco (35,0%)

Tabella 1: Comportamenti prevalenti del visitatore del Parco Antola

Le informazioni acquisite sul visitatore-tipo, su come si comporta, su cosa desidera e su cosa si aspetta di trovare nell’area protetta permettono di individuare i punti di forza e debolezza nelle politiche del parco. Sulla base dei risultati della presente ricerca, si possono fare alcune considerazioni. La maggior parte dei visitatori risiede nella provincia che ospita il capoluogo ligure (ed in particolare nel comune di Genova): questo fatto evidenzia da una parte la ristrettezza dell’attuale bacino d’utenza che orbita intorno al parco, e dall’altra l’opportunità rappresentata dai potenziali visitatori provenienti dal Piemonte e dalle altre province liguri. Come evidenziato anche da altre ricerche infatti, i turisti delle aree protette provengono per la maggior parte da zone limitrofe all’area stessa. Infine, il fatto che il parco sia quasi esclusivamente oggetto di escursioni giornaliere evidenzia che il target di turista che attrae è relativamente ristretto. Il mezzo maggiormente utilizzato per raggiungere la località di partenza, dei diversi sentieri che conducono al parco, è l’automobile, ovvero quello più insostenibile; si nota quindi da una parte la necessità di fornire servizi alternativi, dall’altra di educare l’utente verso abitudini ambientalmente meno invasive attraverso opportune campagne di informazione. Emerge dalla ricerca che Casa del Romano è la località di partenza più utilizzata, e questo fatto può essere legato ad una scarsa conoscenza degli altri punti di partenza dei sentieri. Il dato sottolinea inoltre una possibile problematica legata all’eccessivo sfruttamento di un’area delicata da un punto di vista ambientale. In ragione di quanto emerso sarebbe auspicabile che l’ente di gestione del parco, in accordo con le amministrazioni locali competenti, portasse avanti una strategia di comunicazione volta a far conoscere i diversi sentieri di accesso al Monte Antola (ma anche all’area protetta nel suo complesso), verificando nel contempo lo stato e l’accessibilità di questi ultimi. La maggior parte degli intervistati è spinta alla visita da un interesse di tipo escursionistico, e ciò costituisce sicuramente un punto di forza per l’ente di gestione.

26

Gli interlocutori del parco non sono semplici e disinformati visitatori, ma hanno tutte le potenzialità per trasformarsi in ecoturisti. Questi ultimi sono una particolare tipologia turistica, che si caratterizza per aver maturato attitudini volte ad una fruizione sostenibile e consapevole delle aree naturali protette: viaggiano mossi da un impulso etico e manifestano un gran interesse per la comprensione dei valori ambientali e culturali delle zone visitate (Ceballo-Luscaráin, 1998). Le notizie riguardanti il parco e le sue attività sono reperite principalmente presso le sedi dell’ente parco, è importante quindi utilizzare in maniera più equilibrata i diversi canali promozionali. In questo modo le risorse naturalistiche e socioculturali e le attività promosse dal parco, potrebbero essere comunicate ad un universo di persone più ampio e variegato. Indurre i visitatori a frequentare altre zone, oltre a quelle che godono di per sé di una certa fama, significa avere un’offerta turisticamente differenziata e territorialmente diffusa. Inoltre, disperdere le presenze turistiche in un territorio più vasto può contribuire a salvaguardare da un’eccessiva pressione antropica aree fragili e sensibili. La costruzione del nuovo rifugio e la razionalizzazione delle strutture ricettive esistenti consentirebbe di promuovere il parco in maniera differente. In tal modo i turisti avrebbero l’opportunità di realizzare visite che includano pernottamenti all’interno dell’area protetta o nelle località limitrofe. Per raggiungere tali scopi ad si potrebbero per esempio trasformare gli affittacamere in bed and breakfast e includerli in una rete di ospitalità diffusa. Una trasformazione di questo genere significherebbe per il parco poter contare su una rete di strutture di ricezione e nello stesso tempo si potrebbe favorire lo sviluppo del turismo locale attraverso l’implementazione di formule ambientalmente ed economicamente sostenibili. Anche se la manutenzione del parco ed il materiale informativo su quest’ultimo nel complesso vengono valutati positivamente, gli intervistati suggeriscono diversi interventi volti a migliorare la fruibilità del parco. I suggerimenti riguardano principalmente una migliore manutenzione dei sentieri e la possibilità di disporre di un maggior numero di cartine anche al di fuori della provincia di Genova. Emerge quindi la necessità di comunicare il parco al di fuori dell’area strettamente limitrofa, in quanto il suo naturale bacino di utenza va oltre i confini regionali. E’ interessante rilevare quello che gli intervistati si aspettano dal rifugio: non viene interpretato più solo come una struttura deputata a ricevere e sfamare gli avventori, ma si carica di un significato più profondo. La struttura, inserita nel cuore dell’area parco, diventa infatti uno strumento che l’ente gestore può utilizzare per far conoscere ai sui frequentatori l’importanza dell’ambiente e della sua salvaguardia. In diversi sono infatti coloro che si aspettano di trovare un info-point ed un centro di educazione ambientale così come un centro studi: l’utente medio inizia ad attribuire al parco una valenza didattica, da luogo contemplativo a laboratorio a cielo aperto.

27

9. Utilizzo dei risultati I risultati dedotti dall’analisi del questionario non sono stati utilizzati esclusivamente per tracciare il profilo del visitatore-tipo, ma anche per individuare le principali problematiche ed emergenze cui l’ente di gestione, di concerto con tutti gli altri stakeholder interessati, dovrà far fronte per realizzare, nel parco e per il parco, una politica basata sui dettami della sostenibilità ambientale, economica e socioculturale. Le problematiche emerse sono state divise in quattro blocchi:

Comunicazione: in linea generale si registra una modesta conoscenza dei principali punti di attrazione del parco ed anche una scarsa utilizzazione dei diversi canali di informazione predisposti dal parco. Tale risultato si giustifica nel fatto che la maggior parte degli intervistati si sono dichiarati visitatori abituali, e probabilmente per questa ragione, meno stimolati a reperire informazioni circa un’area che frequentano con una certa regolarità da oltre dieci anni. Per lo stesso motivo, essendosi dimostrati particolarmente legati al Monte Antola, sono poco propensi a scoprire gli altri luoghi di interesse ospitati nell’area protetta. La messa a punto di strategie di comunicazione e promozione più mirate favorirebbe una più armonica conoscenza delle risorse naturalistiche ed artistico-culturali presenti.

Bacino di utenza: Il bacino di utenza del parco risulta fortemente circoscritto. La provincia di Genova registra infatti un’incidenza assai elevata: quasi la totalità dei visitatori proviene infatti dal capoluogo regionale o dal suo hinterland. Il risultato non stupisce: si allinea a quanto emerso da una ricerca sui parchi nazionali, condotta da Cannas e Solinas (2005), dalla quale si evince che la maggior parte dei visitatori delle aree protette analizzate risiede in località limitrofe. Colpisce invece il numero relativamente basso di visitatori provenienti dal basso Piemonte. Considerato che il territorio dell’area protetta confina con la provincia di Alessandria, poteva essere ipotizzabile una presenza più cospicua di turisti originari di questo comparto. E’ possibile che lavorando di concerto sulla comunicazione dell’offerta turistica con le amministrazioni limitrofe al territorio dell’area protetta il bacino di utenza del parco possa essere ampliato.

Sostenibilità: Sapere che il mezzo di trasporto più utilizzato dai visitatori per raggiungere la località di partenza, dai diversi sentieri che conducono al parco, è l’automobile, pone in essere tutta una serie di problemi legati da una parte alla sperimentazione della mobilità sostenibile, dall’altra alla necessità di educare l’utente verso abitudini ambientalmente meno invasive. L’auto, come noto, è il mezzo di trasporto meno sostenibile per eccellenza e che mal si adatta allo sviluppo del turismo nelle aree protette. Al riguardo sarebbe auspicabile potenziare la rete di trasporto pubblico oppure un sistema di bus a chiamata.

Gestione del turismo: La disponibilità del Parco a interrogarsi attraverso questa indagine apre la strada allo sviluppo di strategie di gestione partecipative e conseguentemente meno conflittuali. In quest’ottica il punto di vista dei turisti intervistati potrebbe

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rappresentare una base di partenza per elaborare azioni volte a migliorare la fruizione dell’area protetta.

10. Conclusioni Il settore turistico ligure basato esclusivamente sul movimento costiero (oltre l’86% degli arrivi e delle presenze si registrano lungo i comuni della riviera di ponente e di levante) per superare le difficoltà dovute alla massificazione. deve disporre di un’offerta alterativa, che vede nei parchi e nei piccoli centri dell’entroterra la sua massima espressione. Per ottenere tale risultato, occorre che le piccole realtà non disperdano le energie e si organizzino per “fare sistema” in modo tale da poter essere inglobate nella rete turistica regionale. In particolare, quindi, promuovere il Parco dell’Antola non significa solo promuovere l’area protetta, ma anche tutte ciò che orbita nel suo hinterland. Per questo motivo l’indagine rivolta alla domanda turistica permette di tracciare le linee per un possibile sviluppo turistico dell’area, che da anni soffre di un progressivo declino socio-economico. I risultati della presente ricerca hanno evidenziato che gli utenti del parco nel complesso sono soddisfatti dell’operato dell’ente di gestione, benché non sempre le iniziative promosse da quest’ultimo siano state comunicate in maniera efficace. Le ricchezze paesaggistico ambientali presenti nel territorio dell’Antola fanno parte del patrimonio collettivo degli utenti indipendentemente dall’esistenza del parco. Proprio per tale ragione è necessario mettere a punto strategie di comunicazione volte a far comprendere che senza l’esistenza del parco sarebbe estremamente difficile salvaguardare in maniera consona un territorio ricco di emergenze naturalistiche e socioculturali. Nel contempo l’adozione di un piano di comunicazione mirato contribuirebbe a disperdere sul territorio la pressione turistica che, in talune zone ed in taluni momenti dell’anno, può compromettere gli equilibri della flora e della fauna locali. Va peraltro ricordato che l’implementazione dell’offerta turistica non richiede esclusivamente il miglioramento delle strategie di comunicazione, ma anche interventi strutturali sul territorio. Occorre ad esempio agire sul miglioramento della sentieristica e sulla strutturazione di pacchetti che includano attività ecoturistiche. In questo senso, l’Ente Parco si profila come ideale soggetto coordinatore, in grado di rinforzare le reti esistenti e proporre nuove alternative per la crescita socio-economica delle realtà locali. Il Parco nel corso del tempo ha mostrato il proprio interesse non solo a favore della salvaguardia delle risorse ambientali, ma anche ad instaurare un buon rapporto con gli stakeholder locali. In diverse occasioni si è mostrato attento e disponibile al dialogo, a riprova la decisione di realizzare un questionario non solo per determinare le principali caratteristiche del visitatore-tipo, ma anche, e soprattutto, per evidenziare eventuali carenze politico-gestionali. Per implementare la crescita del turismo nell’area protetta è necessario da un lato modellare la domanda in base alle esigenze del visitatore, laddove queste ultime non compromettano la

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conservazione della biodiversità, dall’altro studiare insieme agli operatori locali, pubblici e privati, delle soluzioni che soddisfino il turista e la popolazione locale. Occorre infatti tenere presente che il turismo rappresenta un’ attività che può rilanciare un’economia da anni in fase di stagnazione. Per raggiungere tali obiettivi si avverte la necessità di applicare politiche bottom-up: ovvero basate sulla discussione e sulla partecipazione corale di tutti gli individui coinvolti, direttamente ed indirettamente, nella complessa ed articolata filiera turistica. Il coinvolgimento degli stakeholder premette all’ente gestore innanzitutto di superare eventuali conflittualità con le popolazioni locali e con gli altri enti locali presenti nella sua zona di influenza ed, allo stesso tempo, di poter giocare un ruolo di primaria importanza non solo nel sistema delle aree protette regionali, ma anche nel sistema Liguria.

30

Ringraziamenti Gli autori ringraziano tutto il personale dell’Ente Parco dell’Antola, il Centro per il Turismo Equestre di Torriglia per aver appoggiato e facilitato la realizzazione dei questionari. Bibliografia AAGENSEN D. L. (2002), Promoting tourism and protecting nature: a case study from Suthern

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32

Allegato I Questionario rivolto ai visitatori

33

QUESTIONARIO RIVOLTO AI VISITATORI DEL MONTE ANTOLA

Gentile Visitatore,

stiamo compiendo un’indagine per scoprire chi è il turista tipo del Monte Antola, che aspettative ha e che

cosa desidera.

Con il suo prezioso contributo potremo migliorare l’offerta turistica, per una maggiore soddisfazione dei

visitatori, nel rispetto della natura e delle tradizioni.

Grazie per la collaborazione!

Per qualsiasi informazione o commenti potete contattare : SARA SANETTI [email protected] tel. 010/5773450

Università degli Studi di Genova

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Data ____________________________ Sesso: 1) ٱ M ٱ (2 ٱ F Età: 1) <16 6 ٱ 65-51 (5 ٱ 50-36 (4 ٱ 35-26 (3 ٱ 25-16 (2 ٱ) oltre 65 ٱ

Comune di residenza: ______________________ Provincia di residenza:_________________

Titolo di Studio: 1) licenza elementare 2 ٱ) licenza media 3 ٱ) diploma scuola superiore ٱ 4) laurea 5 ٱ) altro __________________________________________________________ٱProfessione: 1) studente 2 ٱ) lavoratore dipendente 3 ٱ) lavoratore autonomo ٱ

4) casalinga 5 ٱ) disoccupato/a 6 ٱ) pensionato/a 7 ٱ) professionista ٱ

E’ venuto sul Monte Antola 1) solo 2 ٱ) in compagnia di familiari ٱ

3) in compagnia di amici 4 ٱ) in gruppo organizzato ٱ Se è in compagnia, da quante persone è composto il gruppo?

______________________ 1) Quale mezzo ha utilizzato per raggiungere la località di partenza? 1) auto 2 ٱ) moto 3 ٱ) autobus 4 ٱ) bicicletta 5 ٱ) cavallo ٱ ٱ (6 altro_____________________________________________________________________

2) Da quale località è partito per effettuare le sua escursione alla cima del Monte?

1) Caprile 2 ٱ) Casa del Romano 3 ٱ) Bavastrelli 4 ٱ) Tonno 5 ٱ) Cappella di S.Fermo ٱ 6) Piancassina7 ٱ) Torriglia 8 ٱ) Passo dell’Incisa 9 ٱ) Donnetta ٱ 10) altro ٱ ___________________________________________________________________

3) E’ la prima volta che viene sul Monte Antola? 1) Sì 2 ٱ) No ٱ

4) E’ un frequentatore abituale del Monte Antola? 1) Sì 2 ٱ) No ٱ

Se sì, con che frequenza lo visita? 1) in occasioni particolari 2 ٱ) ogni 2 anni 3 ٱ) una volta all’anno 4 ٱ) più volte all’anno ٱ

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5) Perché ha deciso di visitare il Monte Antola? (max due risposte) 1) escursionismo 2 ٱ) interesse naturalistico 3 ٱ) interesse culturale/storico ٱ 4) interesse sportivo 5 ٱ) raccolta di funghi/pesca 6 ٱ) legame affettivo con il luogo ٱ 7) vicinanza alla località di residenza/vacanza ٱ 8) altro (specificare) ٱ

_________________________________________________________

6) Sa che il Monte Antola ricade all’interno del Parco Naturale Regionale dell’Antola? 1) Sì 2 ٱ) No ٱ

7) Ha mai visto materiale informativo del Parco? 1) Sì 2 ٱ) No ٱ Se sì, dove? (max due risposte) 1) sedi del Parco (Torriglia, Busalla) 2 ٱ) uffici informazione turistica 3 ٱ) Internet ٱ 4) libreria 5 ٱ) riviste 6 ٱ) associazioni (CAI, FIE….) 7 ٱ) amici o conoscenti ٱ 8) agenzia turistica 9 ٱ) altro (specificare) _______________________________________ٱ

8) Conosce le seguenti località che si trovano nel Parco dell’Antola? 1) Lago del Brugneto 2 ٱ) Castello della Pietra 3 ٱ) Casa del Romano ٱ

4) Monte Reale 5 ٱ) Rocche del Reopasso 6 ٱ) Senarega ٱ

7) altre (specificare) ٱ _________________________________________________________

9) Conosce le seguenti attività e i punti di interesse del Parco dell’Antola? 1) Escursioni organizzate dal Parco 2 ٱ) Giornale del Parco (Voci dell’Antola) ٱ 3) Centro per il turismo equestre ed escursionistico di Torriglia ٱ 4) Santuario e Museo della Civiltà contadina di Montebruno 5 ٱ) Centro Visite di Torriglia ٱ 6) Acquario Fluviale 7 ٱ) altro (specificare) _____________________________________ٱ

10) Perché ha deciso di visitare questo Parco? (max 2 risposte) 1) escursionismo 2)interesse naturalistico 3 ٱ) interesse culturale/storico ٱ 4) interesse sportivo 5 ٱ) invogliato dall’attività promozionale del parco ٱ 6) vicinanza alla località di residenza/vacanza 7 ٱ) interesse gastronomico ٱ 8) altro (specificare) ٱ

_________________________________________________________

11) Che tipo di visita ha effettuato?

1) escursione giornaliera � 2) escursione nell’ambito di una vacanza in località della zona ٱ

3) altro (specificare) __________________________________________________________ٱ

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12) Nel caso abbia dormito in qualche località della zona, dove ha alloggiato? 1) hotel 2 ٱ) pensione 3 ٱ) agriturismo 4 ٱ) rifugio 5) locanda ٱ 6) campeggio 7 ٱ) seconda casa 8 ٱ) amici e parenti 9 ٱ) bed & breakfast ٱ

13) Come valuta la manutenzione del Parco (pulizia sentieri, segnaletica, zone di sosta)?

1) buona 2 ٱ) discreta 3 ٱ) appena sufficiente 4 ٱ) insufficiente ٱ

14) Come valuta il materiale informativo preparato dal Parco?

1) buona 2 ٱ) discreta 3 ٱ) appena sufficiente 4 ٱ) insufficiente ٱ

15) Che cosa suggerisce per migliorare l’uso del Parco? (max 2 risposte)

1) migliore manutenzione dei percorsi 2 ٱ) migliore segnaletica ٱ

3) aumento delle aree pic-nic 4 ٱ) aumento punti di ristoro ٱ

5) maggiore disponibilità di materiale informativo 6 ٱ) disponibilità di cartine ٱ

7) altro (specificare) ٱ ________________________________________________________

16) Sa che l’Ente Parco sta costruendo un nuovo rifugio presso la cima del Monte Antola?

1) Sì 2 ٱ) No ٱ

17) Pensa che utilizzerà il rifugio? 1) Sì 2 ٱ) No ٱ

18) Che cosa si aspetta di trovare nel rifugio:

1) ristorante e bar 2 ٱ) possibilità di pernottare 3 ٱ) informazione sul Parco ٱ

4) attività di educazione ambientale e ricerca scientifica 5 ٱ) vendita di prodotti tipici ٱ

6) altro (specificare) ٱ__________________________________________________________

RAPPORTI SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA FONDAZIONE ENI ENRICO MATTEI

HTTP://WWW.FEEM.IT/FEEM/PUB/PUBLICATIONS/RAPPORTI/DEFAULT.HTM 1.2001 Alfonso GAMBARDELLA e Salvatore TORRISI: Nuova industria o nuova economia? L’impatto

dell’informatica sulla produttività dei settori manufatturieri in Italia 2.2001 A. GRANZOTTO, P. FRANZOI, A. LONGO, F. PRANOVI e P. TORRICELLI: La pesca nella

laguna di Venezia: un percorso di sostenibilità nel recupero delle tradizioni. Lo stato dell’arte 3.2001 Duccio BIANCHI, Daniela MAURI e Giuseppe SAMMARCO: Dal Bilancio sociale al Bilancio

di sostenibilità: metodologie ed esperienze a confronto 4.2001 Giovanna LANDI, Erica SOZZI e Elena STEFANONI: La Protezione dell’aria ambiente nelle

città. La disciplina per la tutela dell’aria in ambiente urbano. Casi nazionali ed europei. 1.2002 Roberta SALOMONE e Giorgio VICINI: La gestione ambientale d’impresa in Europa e in Italia:

territori a confronto 2.2002 Mirko MORO e Giorgio VICINI: L’informativa ambientale nei bilanci d’esercizio: risultati di

un’indagine empirica nel settore oil & gas 3.2002 Roberta CAMERA e Marialuisa TAMBORRA: Gli accordi volontari in Italia: Risultati di

un’indagine empirica 4.2002 Alessandro COSTA e Jan VAN DER BORG: Cluster di attività e competitività urbana. Quattro

casi di studio 1.2003 Daniela MAURI e Teresa Dina VALENTINI: Un approccio alla rendicontazione di sostenibilità:

Impostazione metodologica ed indicatori 2.2003 Gabriella CAMARSA: Turismo sostenibile: l’impatto ambientale provocato dalle navi da

crociera e dai turisti. Azioni e metodologie 3.2003 A. GRANZOTTO, F. PRANOVI, S. LIBRALATO, P. TORRICELLI, D.MAINARDI: Valutazione

degli effetti della pesca a livello ecosistemico in laguna di Venezia 4.2003 Veronica NOBILI: La responsabilità sociale e la responsabilità penale delle imprese 1.2004 Alberto LONGO e Paolo ROSATO: La piccola pesca nella gestione “sostenibile” delle risorse

alieutiche della laguna di Venezia: un’analisi basata sulla teoria dei “commons” 2.2004 William MALIZIA e Dino PINELLI: I parchi scientifici e tecnologici in Piemonte 3.2004 Pietro CARATTI: Ansea un approccio analitico alla valutazione ambientale strategica 4.2004 Ilaria LENZI e Sabina RATTI: Atti del convegno terra e pace la responsabilità sociale

dell’impresa agro-alimentare 5.2004 Alessandra GORIA e Davide ZANONI: La valorizzazione della rete dei rifugi per uno sviluppo

del turismo sostenibile in montagna 6.2004 Ilaria LENZI e Sabina RATTI: Atti dei workshops “Dialogo con gli Stakeholders: Percorsi ed

esperienze a confronto” “plusvalori” 1.2005 Roberta IVALDI, Rosanna DURSI, Valentina MARIN, Francesca PALMISANI e Mauro

FABIANO: Indagine sul turismo in resort costieri: Percezione degli utenti delle spiagge della riviera del Beigua

2.2005 Nicoletta FERRO: Una panoramica sugli standard internazionali per la responsabilita’ d’impresa

3.2005 Ludovico FERRAGUTO: Dalla responsabilità ambientale alla responsabilità sociale delle imprese

4.2005 Ilaria LENZI e Chiara RAFFAELLI: Le origini e la natura delle fondazioni di impresa in italia: verso la rendicontazione di responsabilità sociale

5.2005 Ilaria LENZI, Maria Paola MARCHELLO, Valentina MARIN e Francesca PALMISANI: La comunicazione di responsabilità sociale nelle aree protette: Il progetto parco

6.2005 Carlo GIUPPONI, Paolo ROSATO, Margaretha BREIL e Livio CHIARULLO: Sant’Erasmo, l’isola agricola della laguna di Venezia: Potenzialità della gestione integrata delle zone costiere (gizc) e prospettive di sviluppo

7.2005 Ilaria LENZI e Sabina NICOLELLA: Il caffè e la responsabilità sociale: Qualità etica e pratica di mercato a confronto

8.2005 Annalisa CITTERIO e Ilaria LENZI: Reti di territori, reti di responsabilità sociale 9.2005 Veronica NOBILI: Riflettendo sulla responsabilità sociale delle imprese: Il processo di C.S.R.

come motore di crescita sostenibile delle imprese, di responsabilizzazione del mercato e di promozione e corretta attuazione della legge

1.2006 Nicoletta FERRO: Responsabilita’ sociale ed etica d’impresa, la sfida del moral divide: Globalizzazione, tra logiche globali ed esigenze locali

2.2006 Paolo ROSATO, Margaretha BREIL, Mila DALLAVALLE e Carlo GIUPPONI: La valutazione del miglioramento urbano nel centro storico di Venezia un approccio edonico-gerarchico

3.2006 Michele ROSSI: Le politiche territoriali del parco nazionale delle cinque terre: Tentativi di integrazione tra le esigenze turistiche e il patrimonio paesaggistico – culturale del più piccolo parco nazionale italiano

4.2006 Maria Paola MARCHELLO, Lia ORZATI e Michele ROSSI: Certificazione ambientale e comunicazione: Indagine sulla cittadinanza di quattro comuni liguri

1.2007 Livio CHIARULLO e Lorena ROCCA: E-governance e autosostenibilità locale: Il progetto pandora (PArticipatory Networks and Databases fOr sustainability Research and Assessment)

2.2007 Samuel PENKA: Gli strumenti volontari applicati al settore turistico: L’esempio della liguria 3.2007 Stefania MANGANO e Sara SANETTI: Turismo e Parchi: Il Turista-Tipo del Parco Naturale

Regionale dell’antola