TÜV Italia Journal n. 10

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die zukunft des bauens STAR-ARCHITEKTEN SEHEN GRÜN TÜV Italia journal #11 alstom 30 anni a 300 all‘ora, dal TGV a Italo #15 ecm la sicurezza sui binari della tecnologia #21 far systems hi tech ferroviario e sostenibilità #25 trentino trasporti in montagna il treno è silenzioso e wi-fi # 06 IN QUESTO NUMERO: IN MOVIMENTO CON NUOVE SFIDE tecnologiche, sostenibili, sicure TÜV Italia JOURNAL #04 NOMISMA ENERGIA #07 AMAT #10 DUCATI #17 EUROP ASSISTANCE #21 LAMBORGHINI #28 MERCEDES - BENZ #33 TOYOTA #10

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House organ di TÜV Italia

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die zukunft des bauens

STAR-ARCHITEKTEN

SEHEN GRÜN

TÜV Italia

journal

#11 alstom 30 anni a 300 all‘ora, dal TGV a Italo

#15 ecm la sicurezza sui binari della tecnologia

#21 far systems

hi tech ferroviario e sostenibilità

#25 trentino trasporti

in montagna il treno è silenzioso e wi-fi

# 06

IN QUESTO NUMERO:

IN MOVIMENTO CON NUOVE SFIDE

tecnologiche, sostenibili, sicure

TÜV Italia

JOURNAL#04 NOMISMA ENERGIA

#07 AMAT

#10 DUCATI

#17 EUROP ASSISTANCE

#21 LAMBORGHINI

#28 MERCEDES - BENZ

#33 TOYOTA#10

2 TÜV Italia Journal

Editoriale

Gennaio 1865, una caldaia a vapore esplode in Germania. Un uomo muore, quattro sono feriti. 22 ope-ratori di caldaie a vapore accettano la sfida e un anno dopo, nel gennaio 1866, danno vita a quello che nel tempo è diventata una delle storie di maggior successo dell‘industria moderna. Quest’anno TÜV SÜD festeggia i 150° anni dalla fondazione, a dimostrazione che la sicurezza è una necessità senza tempo, e creare fiducia è importante oggi come lo era 150 anni fa.La nostra missione, il nostro „DNA aziendale“ è rendere il mondo un luogo più sicuro, proteggendo le persone, l‘ambiente e i beni contro gli effetti negativi dello sviluppo tecnologico. Nei suoi 150 anni di storia, TÜV SÜD ha partecipato e gestito con successo i cambiamenti che si sono succeduti nella società, nell‘economia e nella tecnologia.Oggi, insieme alla rivoluzione digitale si affiancano altre rivoluzioni, e la gestione del cambiamento è un aspetto importante più di quanto non lo sia stato in passato. Una produzione industriale fortemente automatizzata, collegamenti Internet praticamente disponibili ovunque, una quantità di dati relativi a

persone, macchine, cose in crescita massiccia, una capacità di elaborazione dei dati praticamente infinita: tutto questo produrrà nuove sfide e opportunità che avranno ricadute anche sulla nostra vita, e questo in tempi molto più brevi rispetto al passato. Pensiamo a come l’industria tradizionale sia lenta rispetto a piccole e dinamiche start up basate su innovativi modelli di business. Uber, Google e Netflix sono degli esempi. Ma numerose sono le aziende che si stanno attrezzando, conformandosi a modelli organizzativi e di business sfidanti. E a rendere le cose ancora più complicate c’è un prezzo del

petrolio in drammatica discesa, livelli di immigrazione in forte crescita, un terrorismo che si allarga, il possibile cambiamento della politica USA e molto altro ancora.Non c’è che dire, questi sono veramente tempi di cambiamento, nei quali il fattore sicurezza è più che mai importante, in tutti i settori. Vogliamo condividere con i nostri clienti idee su come rendere questa necessità un’opportunità per le loro aziende ed avere la possibilità di accompagnarle nel loro percorso verso l‘era digitale.Buona lettura!

Oliver JacobAmministratore Delegato TÜV Italia

Impegnarsi affinchè i problemi diventino opportunità

TÜV Italia Journal 3

EDITORE E PROPRIETARIO: TÜV Italia Srl Via G. Carducci, 125 pal. 23 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)

DIRETTORE RESPONSABILE: Emilia Pistone - TÜV Italia Srl

REDAZIONE E IMPAGINAZIONE: TÜV Italia Srl Via G. Carducci, 125 pal. 23 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)Supervisione generale: Emilia Pistone. Copie, inclusi gli estratti, solo su concessione dell’editore.

NEWSLa parola a

TÜV Italia#38 Lo sapevate che...#15

#15

#15

#16

#04 Nomisma Energia: consumi e prestazioni nel trasporto

#07 AMAT: strategie e progetti per una mobilità sostenibile

#10 Ducati: sogni possibili che nascono in stabilimento

#17 Europ Assistance: sicuri, non solo in viaggio

#21 Lamborghini, sintesi di qualità ingegneria, qualità, artigianalità e servizio

#28 Mercedes Benz, semplicemente la storia

#33 Toyota: hybrid per tutti i tipi di motorizzazione

La Divisione MS accreditata per la ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

Medical update: un’opportunitàdi aggiornamento sui medical devices

Auditors Meeting MS

Nuovi ingressi in TÜV Italia:Merello, Scarlata, Profeta

#26TÜV SÜD compie150 anni

TÜV Italia Journal #10

FOCUS

Richiami storici del mercato automobilistico, sono stati riassunti graficamente dall’Indice Composito

Nomisma Energia, che la rivista presenta in anteprima assoluta, un indice che misura la relazione media consumi-prestazioni delle auto più popolari in Europa, dal 1900 in poi. Il suo andamento, tendenzialmente esponenziale, risulta più regolare di quello delle sole percorrenze, in quanto considera l’evoluzione di ulteriori variabili tecniche, durante oltre un secolo di storia dell’industria automobilistica. Una prima stima provvisoria indica un aumento dell’Indice NE di oltre 12 volte fra il 1900 ed il 2014.La diffusione generalizzata del trasporto individuale è un momento fondamentale nella storia economica e sociale dei popoli. A livello macro economico essa accompagna il passaggio ad una fase più avanzata del sistema sociale, soprattutto se attiva un’industria automobilistica locale, i cui effetti di trascinamento economico e tecnologico sono senza pari. A livello micro economico, la possibilità di movimento libero, quotidiano e a lungo raggio, completa l’emancipazione individuale, una possibilità che era del tutto preclusa allo schiavo dell’antichità o al servo della gleba del medio evo. Anche la più parte degli uomini formalmente liberi di viaggiare, difficilmente potevano acquistare e mantenere cavalli e carrozze e l’uomo comune, immerso in una realtà prevalentemente agricola e locale, è stato

caratterizzato da spostamenti giornalieri limitati, fino alla fine del XIX secolo. L’effettiva libertà di movimento delle masse, deve possedere la fondamentale caratteristica dell’economicità, riguardo al costo d’acquisto del veicolo, alla sua manutenzione ed alimentazione. In tutti i paesi in cui il trasporto individuale è diventato fenomeno generalizzato, si è prima affermato il libero mercato. Produzione ed acquisto di veicoli a motore individuali richiedono infatti efficienza produttiva e redditi famigliari elevati, che le economie più povere, comprese quelle a pianificazione centralizzata, non possono raggiungere. La competizione fra costruttori comprime inoltre i prezzi dei veicoli e ne migliora la qualità.Questa storia di libertà comincia all’inizio del XX secolo. Si considera, quale prima automobile moderna, la Mercedes 35 HP del 1900, da 5.913 cc, 35 CV, velocità massima 72 km/h e 5km/lt di percorrenza. Non è ancora un prodotto per tutti: sarà impiegato per lo più in competizioni sportive. Sebbene già concepito con sistemi

di fabbricazione molto avanzati per l’epoca, è solo il primo passo verso l’industria automobilistica moderna. Questa fase primordiale è compresa fra il 1900 ed il 1907: la standardizzazione dei mezzi e dei processi produttivi è scarsa; la manifattura sostanzialmente artigianale. Obiettivo primario sul prodotto per ora non è il consumo, ma l’affidabilità. Le benzine sono poco standardizzate anche negli Usa. I motori termici hanno bisogno di grandi tolleranze a carburanti molto diversi fra loro e, nonostante ciò, le rotture rimangono frequenti. L’auto elettrica (nata peraltro nel 1832) sovrasta per affidabilità quella termo-meccanica, pur accusando il problema della limitata autonomia. Ma negli Usa sta per cominciare la “Belle Epoque” del mercato automobilistico, che parte dal 1908 e procede spedito fino alla Grande Depressione del 1929, anno in cui il circolante americano supererà quota 30 mln. di auto. È col modello “T” della Ford che comincia la produzione automobilistica di massa, grazie alla riduzione dei costi dovuti alla

Consumi e prestazioni

La storia economica e sociale del trasporto individuale di

massa: un trend secolare di consumi e prestazioni misurato

dall’Indice Composito Nomisma Energia che ci

presenta Giovanni Ceccaroni, Senior Economist

della società.

nel trasporto

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

standardizzazione spinta (…di qualsiasi colore, purché nera…) e all’invenzione della catena di montaggio da parte dello stesso Henry Ford. Invenzione che segna, proprio col Fordismo, l’inizio della Seconda Rivoluzione Industriale. Intanto le benzine, grazie a Standard Oil, divengono omogenee ed i motori possono così diventare più efficienti. Le più alte percorrenze per litro sono un effetto collaterale, e non cercato, della standardizzazione. Infatti il modello successivo della Ford T (la A del 1928) ha percorrenze inferiori, ma una potenza di 40 cv anziché 22.La catena di montaggio fordista è nel frattempo dilagata in ogni settore produttivo americano. La necessità di aumentare la dimensione attraverso l’indebitamento, per raggiungere ulteriori economie di scala, spinge il sistema verso una pericolosa situazione di sovra

produzione. L’euforia degli anni ‘20 porta anche i consumatori ad acquistare a debito in modo generalizzato. Molti americani calibrano i propri consumi più sui guadagni di borsa che sul proprio stipendio. È giovedì 24 ottobre 1929: esplode la bolla finanziaria e l’economia va in pezzi. La rete di indebitamento incrociato che legava consumatori, rivenditori e produttori si strappa. Fallimenti, disoccupazione e miseria divengono negli anni ‘30 quasi regola generale. Comincia la Grande Depressione, che colpirà anche le economie europee. Sembra la fine del Capitalismo.Gli operatori economici cercano, alla meno peggio, di adattarsi ad una situazione tanto drammatica quanto inattesa. L’industria automobilistica, provata pesantemente dalla catastrofe finanziaria,

reimposta la propria azione orientandola al contenimento ulteriore dei costi di produzione e dei prezzi di vendita. In fondo era già l’idea di base di Henry Ford. Una frugalità che finirà solo col boom economico degli anni ‘60. In Europa, nel periodo infra bellico, la diffusione automobilistica rimane lentissima, i modelli spartani ed accessibili a pochi. Per motorizzare popoli a basso potere d’acquisto, occorre qualcosa di decisamente più economico. Su tale lunghezza d’onda in Germania, nel 1938, si lancia l’idea dell’auto di massa guidata dallo stato. Si fonda Volkswagen (Auto del Popolo), costruttore del KDF Käfer (Maggiolino). È un progetto Ferdinand Porsche, che agisce su precise indicazioni governative. L’esperimento non decolla immediatamente a causa della guerra. Ma il Maggiolino sarà l’auto della ricostruzione e diventerà uno dei simboli

Consumi e prestazioninel trasporto

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

commerciali più rappresentativi di tutti i tempi. La prima versione è di 985 cc, 24 cv, velocità 96 km/h, percorrenza 14 km/lt. Nel dopoguerra riprende il cammino del trasporto individuale di massa, ancora relegato negli Usa dalla crisi del ‘29 e dal conflitto mondiale. Negli Stati Uniti si intensifica la penetrazione dell’auto, ma con standard motoristici smisurati rispetto all’Europa. Nel Vecchio Continente è il boom economico a provocare l’esplosione del trasporto individuale. Negli anni ‘50 dominano le due ruote, specialmente in Italia. Negli anni ‘60 si diffondono finalmente auto accessibili, sebbene non più così parsimoniose come nella decade precedente. L’euforia economica, il greggio a buon mercato, migliori infrastrutture (autostrade) portano a preferire modelli più potenti. Negli Usa l’A.D. di Ford, Lee Iacocca, lancia l’idea dell’auto sportiva a buon mercato. Nasce la Mustang. È costruita con parti già fabbricate per altri modelli, in modo da minimizzare i costi sfruttando al massimo le economie di scala. Ancora fordismo in casa Ford. Ovviamente è un successo. Anche in Italia si creano versioni sportive dei modelli locali: le Fiat 850 Spider, 128 Sport e 124 Sport; divengono popolari le versioni Abarth persino delle 500. Ma dalle prime crisi petrolifere (1973 e 1979), i prezzi dei carburanti influenzeranno costantemente le scelte dei consumatori. Dagli anni ‘90, anche la questione ambientale costringerà ad emissioni e consumi ancora minori, ma con prestazioni sempre più elevate. Utilitarie da 1.400 cc percorrono oggi 18 km/lt e toccano la velocità di 205 km/h; motori di soli 1.000 cc raggiungono potenze di 130 cv; le auto ibride elettriche-benzina sono divenute talmente affidabili, da essere usate anche

GIOVANNI CECCARONIDopo la Laurea in Economia e Commercio conseguita all’Università di Bologna con una tesi su “Energia e Ambiente”, inizia la sua collaborazione, per 8 anni, con la società Ricerche Industriali ed Energetiche di Bologna. In seguito, oltre ad altre attività per la stampa specializzata, approda a Nomisma Energia, dove oggi è Senior Economist. Dal 1991 è impegnato nell’analisi socio/economica dei settori Energia, Economia e Trasporti, in particolare sui mercati internazionali del petrolio, dei prodotti petroliferi e dei biocarburanti, del carbone e dei noli marittimi, sul mercato nazionale della distribuzione dei carburanti, sugli investimenti nei settori estrattivo, generazione elettrica, efficienza energetica, sul mercato libero di elettricità e gas ad uso domestico. Per il settore trasporti ha compiuto studi sul trasporto individuale tradizionale, ibrido e di mobilità elettrica, e per il settore aftermarket dell’Automotive ha effettuato studi sulla filiera dei ricambi e delle manutenzione auto.A questo aggiunge un’attività di monitoraggio e di analisi di economie locali e nazionali.All’attività di ricerca ha affiancato quella editoriale, pubblicando oltre 200 articoli su varie riviste specializzate.

Percorrenza media e indice comPosito ne consumi-Prestazioni delle auto a benzina Piu' PoPolari

2500 20

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10

8

6

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2

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Km ltNE Composite IndexStadio Artigianale

MeccanizzazioneNavale e Agricola

II° RivoluzioneIndustriale

I° Guerra Mondiale

Primo Mercato diMassa Americanoe tentativi europei.Le ristrettezze economicheimpongono bassi consumi

Grande Depressione

II° Guerra Mondiale

Dopoguerra

Mercato di Massain Occidente, Oceaniae Giappone:segmentazione delmercato edifferenziazione delprodotto.Sale la domanda dipotenza

Boom economico

Ritorna l’accento suiconsumi, ma senzarinunciare alleprestazioni. Si proponela questione ambientale.Primario ruolo dell’elettronica

Crisi Petrolifera

QuestioneAmbientale

Mercati di Massa neipaesi nell’Est Europa enei PVS Asiatici

INDICE CONSUMI-PRESTAZIONI (scala sx)PERCORRENZA MEDIA (scala dx)

Standardizzazione eProduzione in Serie2000

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1990

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2002

2005

2008

2011

2014

dai taxisti. Fantascienza solo 15 anni fa! Dalla prima crisi petrolifera, l’industria ha sviluppato miglioramenti continui dei propulsori, vincendo una sfida tecnologica senza precedenti. In gran parte per merito dell’elettronica, che ha consentito un rapporto consumi/prestazioni altrimenti impensabile.

Si può affermare che, negli ultimi decenni, il più importante progresso della meccanica è stata... l’elettronica. Che limitando ulteriormente consumi e costi, rafforza il grado di libertà individuale.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

L’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio (AMAT srl) è la società “in house” del Comune di Milano, nata nel 2000 allo

scopo di offrire all’Amministrazione un solido supporto tecnico scientifico e operativo nello sforzo di governare con capacità di visione, di ascolto, di ricerca e sviluppo di soluzioni concrete. AMAT ogni giorno realizza analisi sul campo e monitoraggi, elabora dati e cartografie, sviluppa modelli, simulazioni, valutazioni e studi di fattibilità, istruttorie tecniche, fornisce confronti con esperienze internazionali, elabora strumenti di pianificazione, documenti di programmazione, progetti integrati e garantisce all'Amministrazione comunale il necessario supporto anche nella fase attuativa.Una struttura che potenzialmente, per la sua stessa natura, è in grado di analizzare e affrontare in modo integrato tre ambiti di intervento strategici per le politiche comunali (mobilità, ambiente e territorio),

che hanno relazioni strettissime tra loro. La gestione integrata offre l’opportunità di cogliere al meglio le interrelazioni, tra mobilità e ambiente, tra territorio e trasporti, tra clima, energia e urbanistica, ecc. e permette di massimizzare i vantaggi (politiche urbanistiche lungimiranti riducono la domanda di mobilità e lo spreco di risorse ambientali; una strategia di mobilità sostenibile contribuisce alla risoluzione delle emergenze climatiche e ambientali; l’innovazione in campo ambientale è una leva per lo sviluppo economico e territoriale). Da diversi anni un’altra sfida è parte dell’azione di AMAT, e la recente costituzione della Città Metropolitana rende ancora più urgente che la funzione di Agenzia sia rivolta anche a questa scala geografica, che più di ogni altra è adatta a costruire soluzioni sostenibili nei tre campi nei quali AMAT ha ormai competenze e strumentazione consolidata. Nel campo della mobilità AMAT ha contribuito certamente a supportare il

Comune di Milano nello sforzo complesso e affascinante di trasformare la città in direzione di un luogo piacevole dove vivere, inclusivo per i più deboli, attrattivo per i turisti, efficiente per chi lavora e fa impresa. Negli ultimi anni le azioni e i risultati sono visibili e misurabili. La trasformazione di Ecopass in Area C (il sistema di road pricing, integrato da incentivi e divieti mirati) ha ridotto gli accessi veicolari nel grande centro di Milano di circa il 28%. Le aree pedonali, le Zone a velocità controllata (Zone 30), le piste ciclabili, si sono moltiplicate, anche in periferia. Alcune nuove trasformazioni urbanistiche sono state occasione per integrare questo disegno. La città è finalmente dotata di un sistema di Infomobilità, e la segnaletica è progettata anche con attenzione alle esigenze di pedoni e ciclisti. Il sistema di Trasporto Pubblico, storicamente solido, si sta allargando con due nuove linee di Metropolitana e si sta innovando, aprendo a nuove tecnologie di controllo,

Strategie e progettiper una

Un approccio integrato è indispensabile

per costruire soluzioni sostenibili e adeguate

per una Città Metropolitana. Lo presenta Maria Berrini, Amministratore

Unico di AMAT, Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio, società “in house”

del Comune di Milano.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

a mezzi più accessibili e confortevoli, alla bigliettazione elettronica. Milano è diventata in modo molto visibile la “capitale della mobilità condivisa” grazie ad una strategia che ha saputo anticipare e poi intercettare la disponibilità al cambiamento da parte dei city users, in particolare i giovani, e l’interesse di operatori economici a investire in questo campo. Dopo il successo del Bike sharing, oggi sono presenti in città diversi servizi di Car Sharing e di recente si è aperto quello dello Scooter sharing. Ma certamente molto c’è ancora da fare. Milano è pur sempre una città grande e complessa, in continua evoluzione, con periferie che esprimono una fortissima domanda di riqualificazione e che già hanno dimostrato di saperla innescare là dove l’amministrazione sia presente con

progetti e azioni concrete. E soprattutto Milano è una città metropolitana, che attrae e genera circa 2.500.000 spostamenti al giorno, prevalentemente effettuati con mezzi privati, insicuri e alimentati con combustibili inquinanti. A questo scopo AMAT ha supportato l’amministrazione anche nella redazione del PUMS, il Piano della Mobilità Urbana Sostenibile. Il Piano raccoglie e struttura per priorità e programmi la visione e le buone pratiche messe in atto in questi anni. Propone soluzioni per concentrare in modo efficiente le risorse pubbliche su interventi mirati di prolungamento della rete di TPL verso i comuni contermini e a maggiore domanda. Individua nella velocizzazione (con asservimento semaforico e protezione) delle linee di forza del Trasporto pubblico di superficie una strategia efficacissima per attrarre

nuova utenza al TPL, riducendo l’uso dei mezzi privati. Sposta le priorità di investimento anche sulla mobilità delle persone, pianificando una città in cui gli spazi pubblici siano un bene comune, condivisibile tra pedoni, ciclisti, utenti del trasporto pubblico. Sollecita e sostiene le soluzioni smart nel campo della gestione della sosta e della logistica delle merci. Progetta le prossime evoluzioni dei sistemi di controllo degli accessi per ridurre inquinamento e congestione. La realizzazione completa del PUMS, nel corso dei prossimi 10 anni, produrrà miglioramenti nel modo di muoversi verso e dentro la città. Effetti concreti che abbiamo anche potuto quantificare utilizzando modelli di stima ormai consolidati nella pratica di AMAT.Una riduzione del 27% delle emissioni climalteranti per dare solo un indicatore

FOCUS: In movimento con nuove sfide

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di risultato, ma che ne racchiude in sé molti altri. Per una società come AMAT la qualità del servizio offerto al proprio cliente rappresenta l’essenza della propria ragion d’essere. L’utilizzo dei sistemi di gestione della qualità, e la certificazione con TÜV Italia, hanno costituito uno strumento importante per garantire questa qualità anche con attenzione ai processi: la strutturazione e la tracciabilità dei percorsi di produzione, l’armonizzazione dei prodotti, l’attenzione ai livelli di soddisfazione del cliente. Anche in questo campo abbiamo ancora moltissimo da migliorare, ma con una strada certamente già ben tracciata.

Contatto:Alessio Galiazzo [email protected]

MARIA BERRINI Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1981 e successivamente collabora con il Centro Studi per il Piano Inter-comunale Milanese. Nel 1986 fonda la Cooperativa Ecologia e nel 1995 Ambiente Italia srl, di cui diventa presidente e, nel 2010, è nominata Direttore tecnico di Ambiente Italia Progetti. Nell’otto-bre del 2011 diventa Amministratore Unico di AMAT srl, Agenzia Mobilità Ambiente Territorio del Comune di Milano e, a seguito di questa nomina, lascia tutti i suoi precedenti incarichi.Nella sua lunga carriera professionale ha coordinato decine di progetti europei e centinaia di interventi in materia di sosteni-bilità locale e pianificazione ambientale, valutazione territoriale, indicatori urbani, gestione ambientale integrata, green design. Per

un decennio è stata membro italiano del Gruppo "Esperti di Ambiente Urbano" della Commissione Europea (CE) e relatrice in tutte le Conferenze della Campagna Europea Città Sostenibili (ICLEI) e, su nomina della CE, dal 2008 al 2012 ha fatto parte del Panel di valutazione per il Premio Europeo Green Capital e nel 2011 è stata componente dell’Expert Group per il Reference Framework for Sustainable Cities. Dal 2009 al 2011 è stata Consigliere dell'Ordine degli Architetti di Milano e del Green Building Council Italia. Parallelamente all’attività professionale ha svolto attività editoriale con numerose pubblicazioni nell’ambito della sostenibilità urbana. Come Amministratore Unico di AMAT srl ha contribuito allo sviluppo del ruolo di supporto dell’Agenzia nei confronti dell’Amministrazione, in particolare per gli strumenti di pianificazione e in progetti strategici.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Ducati: Sogni possibiliche nascono in stabilimento

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Passione come linfa del lavoro per costruire moto di culto, responsabilità e vicinanza al territorio e alle persone, per trasmettere questa passione soprattutto alle nuove generazioni. Gli impegni di Ducati raccontati dall’AD Claudio Domenicali.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Il 2015 è stato un anno di record per Ducati, un trend che si confermerà anche per l’anno in corso?

Nel 2015 abbiamo fatto uno straordinario aumento dei volumi, il 22% in più rispetto al 2014 registrando il risultato record in assoluto della nostra storia con oltre 54.800 moto vendute in tutto il mondo. In Italia, in particolare, siamo cresciuti di ben il 54%. Insomma, anche quest’anno speriamo di proseguire il nostro trend di crescita.

Le moto Ducati sono una sintesi di tecnologia, stile e design. Oltre a questi elementi, quali altri hanno contribuito alla costruzione della vostra immagine di marca?

Molti Ducatisti ci considerano la fabbrica dei sogni; come dicono i nostri estimatori, qui in Ducati le moto non si producono ma “nascono” all’interno del nostro stabilimento. Ogni anno abbiamo

migliaia di visitatori, sia al Museo, che è una perla dedicata alla storia della Ducati, sia in fabbrica considerata dagli appassionati una vera e propria “meta di pellegrinaggio”. Insomma, qui si vive molto di passione, che senza dubbio è la linfa del nostro lavoro. A tutto ciò si aggiungono sia i grossi investimenti che facciamo in ricerca e sviluppo sia la nostra strategia di ampia apertura verso nuovi mercati esteri. Ecco, tutti questi elementi sono alla base della nostra immagine di marca.

Passione, ma anche responsabilità e vicinanza al territorio e alle persone soprattutto i giovani. Questo spiega il recente accordo di Ducati con l’Università di Bologna “Alma Mater” per la nascita del Corso di laurea in Ingegneria del Motoveicolo. Vuole illustrare questo progetto?

Con “Alma Mater” abbiamo stipulato un accordo che prevede la nascita del Corso

di laurea in Ingegneria del Motoveicolo e il finanziamento di una serie di progetti speciali per formare tecnici e ingegneri delle due ruote. Durante il corso di studi, gli studenti possono svolgere seminari e attività tenuti dai tecnici Ducati. E al termine del percorso universitario c’è anche la possibilità di svolgere un tirocinio nelle nostre officine di Borgo Panigale. Tanto per rendere l’idea di quanto investiamo sui più giovani, nel triennio 2013-2015 abbiamo avviato 148 nuovi contratti di lavoro, di cui 96 con ingegneri.

“Fisica in Moto” e “DESI – Dual Education System Italy” sono altri due progetti Ducati dedicati agli stakeholder più giovani. Il primo è finalizzato alla didattica, l’altro è un esperimento di lavoro col metodo duale tedesco. Come stanno andando queste due vostre importanti iniziative?

Entrambi i progetti ci stanno dando

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

grandi soddisfazioni. Il progetto “DESI” è nato su iniziativa di Ducati e Automobili Lamborghini e realizzato col sostegno di Fondazione Dipendenti Volkswagen, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Italiano e l'Autorità Formativa e Scolastica della Regione Emilia Romagna. Sulla base del modello duale già applicato in Germania, DESI combina l'istruzione scolastica con la formazione pratica in azienda. Il progetto è seguito da 48 studenti degli Istituti scolastici “Belluzzi-Fioravanti” e “Aldini-Valeriani” di Bologna che dopo tre mesi di formazione in aula, iniziata a fine settembre 2014, adesso stanno svolgendo un periodo di studio in azienda. Tutti loro sono molto contenti, l’apprendimento procede molto bene e meritano le nostre congratulazioni. “Fisica in Moto” è un altro nostro progetto di cui siamo molto orgogliosi. Si tratta di un laboratorio didattico interattivo di fisica, dedicato agli studenti delle scuole medie superiori e realizzato all'interno della nostra fabbrica. È un’iniziativa di Fondazione Ducati in collaborazione con il Liceo Malpighi di Bologna e ha come obiettivo la realizzazione di un ponte tra la scuola e la fabbrica, passando attraverso l'esperienza dei musei della scienza e della tecnica. Grazie ad alcuni macchinari interattivi, all'interno del laboratorio è infatti possibile sperimentare la concretezza dei principi fisici studiati a scuola e il legame tra questi e la progettazione di una moto Ducati. Il percorso creato ad hoc per gli studenti s’inserisce perfettamente con i programmi di fisica delle scuole secondarie superiori. E anche all’interno del laboratorio di “Fisica in Moto” abbiamo eccellenti studenti che continuano a darci belle soddisfazioni.

Ducati ha ottenuto da TÜV Italia la certificazione ambientale ISO 14001 per le attività di Sistema di Gestione Ambientale svolte nello stabilimento di Borgo Panigale. Questa certificazione è relativa anche alle attività di Ducati Corse fuori dalla fabbrica, ovvero test e gare sui circuiti. L’ottenimento di questa certificazione rappresenta un impegno importante per l’azienda, soprattutto

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

per il Team Corse che sui comportamenti ambientali deve sensibilizzare le parti esterne coinvolte. Cosa avete dunque richiesto alle strutture che gestiscono i circuiti e come queste hanno risposto?

Per i dipendenti di Ducati Corse, il nostro reparto Health, Safety and Enviroment (HSE) ha organizzato corsi di formazione sulla gestione delle emergenze ambientali come ad esempio il versamento sui circuiti di sostanze pericolose. Questi corsi sono stati tenuti anche per il personale esterno, ossia per la forza lavoro che ruota intorno al mondo delle corse. Da tutti loro abbiamo avuto una risposta positiva e grande coinvolgimento. Hanno seguito le nostre indicazioni e suggerimenti con molta attenzione e quasi tutti i nostri interlocutori dei circuiti europei hanno subito applicato le giuste regole, a partire da quelle per la gestione dei rifiuti a bordo pista.

Essere vincenti sul mercato e in pista è la doppia mission di Ducati. In quale direzione vanno gli sforzi della vostra azienda per raggiungere questo ambizioso obiettivo?

Ducati è un premium brand, che concepisce e produce moto sportive con esclusivo design italiano, caratteristiche distintive e prestazioni superiori dimostrate sui circuiti di gara di tutto il mondo. Non a caso, i valori del nostro brand sono “Style”, “Sophistication”, “Performance”. Mai come oggi siamo molto competitivi in pista e sul mercato. Questo risultato è merito di un mix di fattori: la passione che ci lega al mondo Ducati, le eccellenze professionali che inglobiamo costantemente nel nostro team di lavoro, i nuovi accordi sindacali molto vantaggiosi per i dipendenti, l’atmosfera di grande coinvolgimento emotivo che ci fanno respirare i tanti Ducatisti in giro per il mondo, i nostri milioni di tifosi. Ecco, questa è Ducati: una fabbrica, moto vincenti, innovazione tecnologica, clima di fiducia tra datore di lavoro e dipendente, Ducatisti appassionati. I nostri sforzi, quindi, non possono che andare in una direzione tale per cui Ducati continui ad essere tutto questo, raro modello di azienda italiana che cresce, assume nuovo personale, stimata in tutto il mondo.

Contatto:Stefano Bolletta [email protected]

CLAUDIO DOMENICALIConseguita la laurea in ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi di Bologna, fa il proprio ingresso in Ducati nel 1991. Dopo un percorso professionale di crescita all’interno dell’azienda, viene nominato Amministratore Delegato di Ducati Corse nel 1999 e nel 2005 assume l’incarico di Direttore R&D Prodotto di Ducati Motor Holding, di cui nel 2009 viene nominato Direttore Generale Operations e Sviluppo Prodotto. Nel 2013, a seguito dell’acquisizione dell’azienda da parte del Gruppo Audi, è nominato Amministratore Delegato di Ducati Motor Holding S.p.A.

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La Divisione Management Service accreditata per la ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

La Divisione Management Service di TÜV Italia è accreditata alla nuova edizione delle norme per il Sistema di Gestione Qualità e per quello Ambientale, e pertanto può rilasciare certificati di conformità alla nuova release dei due schemi.Le principali novità introdotte dall’edizione 2015 rispetto alle precedenti versioni riguardano l’introduzione della struttura High Level, che permette una maggiore compatibilità con altri schemi certificativi, l’approccio generale “Risk-based Thinking”, che stabilisce come l’organizzazione debba comprendere il proprio contesto, determinandone i rischi, ed il concetto di Leadership, che assegna specifiche responsabilità alle figure aziendali con ruoli direzionali, quest’ultimo con l’obiettivo di promuovere la gestione qualità e ambiente all’interno delle organizzazioni. Per supportare le aziende con Sistema di Gestione già certificato in questo passaggio normativo TÜV Italia ha messo a punto una serie di attività come il pre audit ed il Delta Audit, una verifica ad hoc per aiutare le organizzazioni ad affrontare i nuovi requisiti normativi. Contatto: Francesco Scarlata [email protected]

Medical Update: un’opportunitàdi aggiornamento sui medical devices

È quasi un decennio che TÜV Italia propone questi incontri di aggior-namento per chi opera nel settore dei dispositivi medici, e sempre con buona partecipazione, ma l’incontro dello scorso 10 dicembre dedicato alle novità dei nuovi Regolamenti Europei sui dispositivi medici è stato davvero un successo. L’incontro ha presentato i draft dei nuovi regolamenti che, una volta terminato l’iter di discussio-ne e negoziato a livello degli organismi della Comunità Europea, andranno a sostituire il quadro normativo attuale costituito dalle direttive 93/42/EEC, 90/385/EEC e 98/79/EEC. Sono state tante le domande poste dai numerosi partecipanti. Qual è l’impatto dei nuovi regolamenti sui fabbricanti di dispositivi medici? Quali sono le nuove responsabilità di importatori e distributori? Che differenze rispetto al quadro normativo attuale? Lo stato attuale è stato inoltre discusso nel contesto della pubblicazione definitiva della norma ISO 9001:2015 (Settembre 2015) e dei lavori di revisione della norma ISO 13485 (la cui revisione è attualmente allo stato di draft). Tutti questi fatti, insieme, oltre alle numerose modifiche, nuovi requisiti e le integrazioni conseguenti hanno accresciuto l’interesse da parte degli addetti ai lavori all’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre 60 persone. Considerando il successo ottenuto, questo Medical update è stato replicato anche quest’anno, aggiornato sulla base delle approvazioni in itinere dei regolamenti e anche in considerazione della nuova edizione della norma ISO 13485. Per conoscere le date dei Medical Update è necessa-rio consultare il nostro sito:www.tuv.it/akademie

Contatto: Loris Chiusoli [email protected]

Connettersi, condividere, comunicare: questo lo slogan che ha accompagnato l’auditor meeting annuale della divisione Management Service, che ha riunito nello spazio MIL di Sesto S. Giovanni (MI) oltre 200 persone tra auditor, tecnici e commerciali della divisione.Competenza, consapevolezza e fiducia: l’incontro è stato un’occasione importante di confronto, approfondimento e discussione, con un ampio spazio dedicato all’edizione 2015 della norma ISO 9001, oltre che di presentazione e commento ai cambiamenti organizzativi che si sono avuti nella divisione nel corso del 2015. Il discorso di benvenuto del Direttore della Divisione Andrea Coscia è stato incentrato sulla competenza, la consapevolezza e la fiducia tra le persone. Si sono poi susseguiti gli interventi dei diversi Manager, tra i quali quello del nuovo Direttore Commerciale Francesco Scarlata e dei due Direttori Operativi Stefano Parini e Danilo

Diomede, a capo rispettivamente delle business unit servizi Regulated (i tradizionali servizi di audit secondo standard e norme riconosciute) e servizi Customized (i servizi di audit in accordo a specifiche definite dai Clienti). Prima di pranzo il divertente intervento di Diego Parasole dal titolo “Non sono cattivo, ma mi disegnano così. La gestione delle emozioni nell’audit”. Un’esperienza che gli auditor conoscono bene e che affrontano quotidianamente nel loro lavoro. Una giornata che ha creato un rinnovato entusiasmo tra i partecipanti, a conferma della fiducia reciproca che anima la nuova squadra Management Service, attenta anche a raccogliere idee e proposte per affrontare nel 2016 il lavoro ed il mercato con mentalità vincente e spirito di gruppo.

Contatto: Andrea Coscia [email protected]

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Francesco Scarlata: nuovo Sales Manager della Divisione Management Service

Dottore in Science Ambientali con master in sistemi di gestione, Francesco inizia la sua carriera professionale come analista chimico/ambientale presso un laboratorio di analisi, esperienza che gli permette di approfondire la complessità dei processi di diversi settori industriali. Al contempo partecipa ad un progetto di ricerca nel campo del trattamento chimico

e fisico di rifiuti pericolosi. Successivamente entra in un ente di certificazione internazionale leader, prima come auditor e quindi come lead auditor ISO 14001, con partecipazione attiva allo sviluppo degli accreditamenti EMAS e EU-ETS. Entra in TÜV Italia una prima volta nel 2007 e assume presto l’incarico di responsabile dell’unità di Milano per la divisione Management Service, e successivamente di Sales Area Manager dell’area Nord Ovest per la stessa divisione. In questo periodo affianca alle attività tecniche quelle gestionali del business e delle risorse impegnate, sia nelle attività di vendita che in quelle di back office. Un periodo professionale intenso e di grandi soddisfazioni, durante il quale conosce a pieno le esigenze di un mercato dove tutti i settori produttivi e dei servizi sono presenti e di

riferimento per tutto il paese. Dopo una breve esperienza con lo stesso ruolo in un altro ente, rientra in TÜV Italia nell’ottobre 2015 come responsabile vendite della divisione Management Service. A Francesco un bentornato e l’augurio di un ottimo lavoro e grandi soddisfazioni professionali.

Contatto: Francesco Scarlata

Germano Profeta, Sales Development Manager Food pH

Con l’obiettivo di rafforzare l’attività del laboratorio alimentare aprendolo a nuovi settori di mercato, una nuova figura manageriale entra nella struttura di pH, il Food Sales Development Manager, nella persona di Germano Profeta. Tecnologo alimentare, Germano inizia la sua carriera lavorativa come tecnico di laboratorio in una prestigiosa azienda vitivinicola e prosegue come Responsabile di Produzione e Qualità in aziende alimentari, dopo un periodo trascorso come Key Account Manager nella sede italiana di un importante laboratorio internazionale. Prima di entrare in pH ha lavorato nel settore dei prodotti alimentari di IVa gamma, inizialmente come Responsabile Qualità, poi come Responsabile del Servizio Agronomico e quindi come Sales Manager. Il benvenuto a Germano da parte del TÜV Italia Journal e l’augurio di buon lavoro.

Contatto: Germano Profeta

Riccardo Merello: Business Developer Manager di TÜV Italia

Un nuovo ruolo si aggiunge nell’organigramma di TÜV Italia, quello del Business Developer Manager, assunto dal 1° dicembre 2015 da Riccardo Merello. La necessità di innovare, l’inserimento di nuovi servizi in linea con quelle che sono e saranno le richieste del mercato, e l’attività di intelligence per comprendere aree di sviluppo a beneficio di tutte le divisioni del gruppo TÜV Italia sono le sfide che attendono Riccardo, insieme a molte altre. Genovese, dopo una laurea in Ingegne-ria civile ed un Master al MIT, lavora 7 anni a Londra come

progettista di grattacieli presso uno dei più famosi studi di ingegneria, architettura e design. Consegue un MBA presso la London Business School, esperienza che lo spinge a passare nella consulenza strategica per un gruppo internazionale dove segue progetti operativi destinati a paesi dell’area mediterra-nea e del Golfo di aziende manifatturiere e del settore energe-tico. A Riccardo gli auguri di buon lavoro dal TÜV Italia Journal.

Contatto: Riccardo Merello [email protected]

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Sicuri, non solo in viaggio

Assistere le persone in tutti gli aspetti della quotidianità della vita è la mission di Europ Assistance da oltre quarant’anni, ed oggi questo è possibile anche senza sottoscrivere una polizza. Raffaele Ripamonti, Head of Procurement & Network Management e Valerio Chiaronzi, Chief Commercial Officer del gruppo Europ Assistance Italia parlano di come oggi l’assistenza è “on demand”.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Il Gruppo Europ Assistance è una “care company”, un leader che da oltre quarant’anni soddisfa le richieste di assistenza privata

in diversi ambiti. Come si è evoluta la vostra offerta di servizi in un settore che negli anni si è modificato ampliandosi in modo significativo?

Europ Assistance, da sempre sinonimo di tranquillità e sicurezza, è forte di un’esperienza di oltre quarant’anni in Italia nel mercato dell’assistenza e di una gamma di prodotti che integrano prestazioni di assistenza, coperture assicurative e servizi, in risposta a una grande varietà di esigenze, tanto in situazioni di emergenza che nella quotidianità negli ambiti salute, viaggi, casa, famiglia e auto. Alla diversificazione e personalizzazione dei prodotti, nel 2011, con il lancio dei nuovi “servizi on demand”, Europ Assistance ha scelto di integrare e differenziare la sua offerta per il personal care dando la possibilità a chiunque, indipendentemente dall’acquisto di una polizza, di richiedere interventi di assistenza semplicemente componendo un numero verde unico – 803.803 – o visitando il sito europassistance.it. Per qualsiasi emergenza o necessità legata alla sfera della casa e della salute, la società mette a disposizione un network di professionisti specializzati e qualificati, pronti a intervenire h 24, 365 giorni l’anno. L’evoluzione di questo percorso di differenziazione

si è completata con l’introduzione delle formule in abbonamento: Easy, il primo programma di membership per l’assistenza, che ha fatto da pioniere nel settore, garantendo ai titolari una serie di servizi esclusivi ad un costo mensile fisso e predeterminato e Flexi, il piano di assistenza personale e componibile in base alle diverse esigenze con un prezzo mensile chiaro e trasparente. Flexi è la soluzione migliore per garantirsi una vita senza preoccupazioni e protetta dagli inconvenienti di tutti i giorni.

Auto, viaggi, salute, casa e famiglia sono le vostre aree di business. Per gestirle operativamente Europ Assistance ha sviluppato un’ampia, diversificata e capillare infrastruttura. Affinchè i nostri lettori comprendano i vostri sforzi organizzativi ci illustra i numeri più significativi?

Europ Assistance ha inventato il mestiere dell’Assistenza e, ha da sempre rispettato, anche nei numeri la sua leadership. Ad oggi la Compagnia che fa capo al Gruppo Generali è una realtà globale con 33 sedi, 35 Centrali Operative, corrispondenti diretti in 208 paesi e 8.380 dipendenti. La Holding, il cui capitale sociale è interamente detenuto da Generali, ha sede a Parigi e ha chiuso l’esercizio 2014 con un fatturato pari a 1,3 miliardi di euro. In Italia, dove è presente da oltre 40 anni, Europ Assistance conta uno staff di più di 900 persone, una centrale operativa attiva 24 h e un

network di assistenza di oltre oltre 8.000 centri in grado di intervenire anche nelle situazioni più critiche.

In quanto parte del Gruppo Generali, Europ Assistance si posiziona come compagnia di assistenza, con una mission chiaramente espressa nel claim “you live we care”. Quali sono, dal suo punto di vista, le caratteristiche della vostra tipicità?

A livello mondiale si assiste ad una crescente domanda di servizi personalizzati, di informazione, prevenzione, protezione e assistenza. La globalizzazione, la rivoluzione tecnologica e scientifica, così come l’allungamento dell’aspettativa di vita modificano in maniera profonda il nostro modo di vivere e le nostre abitudini di consumo. In questo scenario, il nostro business, che accompagna le persone in ogni momento della loro vita professionale e familiare, riflette perfettamente queste trasformazioni. Grazie allo sviluppo dei “Care Services”, una nuova generazione di servizi di assistenza personalizzati, Europ Assistance è in grado di fornire alle persone un aiuto concreto sempre e ovunque, nel quotidiano e nelle situazioni di emergenza, con soluzioni innovative ma soprattutto accessibili ad un numero sempre maggiore di persone, per garantire serenità e migliorare la qualità della vita.

Accanto ai tradizionali prodotti

RAFFAELE RIPAMONTI Laureato a Cambridge presso l’Anglia Polytechnic University in “Computer Science and Business”, inizia la sua carriera professionale nel 1998 in IBM dove segue un progetto internazionale per la gestione telematica della messaggistica. Nel 1999 passa in Ernst & Young Consulting dove è responsabile di diversi progetti di sviluppo di piattaforme web per clienti nei settori automotive, food and bevarage e banking. Nel 2003 entra in The Technology Partners, società del gruppo Bain and Company, dove continua la sua esperienza nel settore della consulenza, seguendo numerosi progetti in ambito tecnologico. Approda in Europ Assistance nel 2006 con il ruolo di “IT e Operational” manager per la Region 1, che geogra-ficamente comprendeva Italia, Germania, Europa Centrale e dell’Est e la Comunità degli Stati Indipendenti (CIS). Nel 2007 costituisce e organizza l’ufficio “Gestione Contratti” dell’azienda e nel 2010 assume la responsabilità della Contabilità Clienti e del Recupero Crediti. Nel 2013 è nominato responsabile della Direzione “Acquisti e Gestione Reti” e dal 2015 è Responsabile del Servizio Acquisiti e Gestione Reti di tutto il gruppo Europ Assistance.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

assicurativi per i vostri settori di interesse, Europ Assistance ha sviluppato negli ultimi anni anche servizi on demand per un’assistenza più flessibile e personalizzata. Come ha risposto il mercato e quali le prospettive?

La necessità di essere assistiti nei piccoli inconvenienti della vita quotidiana è sempre più avvertita, ma è fondamentale poter contare su un partner che fornisca soluzioni immediate, efficaci, poco costose e realmente utili alle proprie necessità. Essere un punto di riferimento per il mercato impone tuttavia la necessità di cambiarne le dinamiche e semplificarne l’accesso. La nascita e lo sviluppo dei servizi on demand va proprio in questa direzione. La capacità di plasmarsi sulle esigenze di ogni cliente, seguire i suoi bisogni e fornire soluzioni concrete fa dei servizi on demand una vera rivoluzione nell’assistenza. Il progetto è partito da alcuni dati emersi da una ricerca ISPO che evidenzia come il 55% delle famiglie italiane, negli ultimi 12 mesi, abbia utilizzato personale per interventi di riparazione a domicilio e il 14% abbia invece fatto ricorso a personale sanitario a pagamento – e trae ulteriore spinta da una inchiesta di Altro Consumo che denuncia, nel mondo del pronto intervento, una situazione di scarsissimo controllo e la mancanza di un’offerta organizzata e qualificata.Proprio per questo il futuro di Europ Assistance sarà indirizzato verso lo sviluppo di nuovi servizi nell’area salute, ma soprattutto nell’area casa dove andremo a sviluppare un accesso alla ricerca più diretto e un acquisto più facilitato.

Torniamo alle vostre aree di business, in particolare all’area mobilità, rappresentata da auto, moto, soccorso stradale. Assistendo i suoi clienti, Europ Assistance è impegnata a salvaguardarne la sicurezza senza trascurare quella dei suoi operatori. È in questa prospettiva che si colloca l’attività formativa svolta da TÜV Italia Akademie per i vostri tecnici che si occupano della manutenzione e del recupero di veicoli con tecnologia ibrida ed elettrica. Spiega ai nostri lettori i rischi in cui possono incorrere i tecnici che intervengono su questi veicoli e, partendo da queste valutazioni, come si è articolato questo progetto realizzato con il supporto di TÜV Italia Akademie?

La necessità di contenere le emissioni di CO2 e una maggiore sensibilità da parte dei consumatori nei confronti dei temi legati all’ambiente e al risparmio

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

energetico stanno aumentando la presenza sulle nostre strade di auto ibride ed elettriche. È per questo che abbiamo deciso insieme a TÜV Italia di mettere a punto un corso di formazione specifico per questo genere di veicoli che possa mettere in condizione i responsabili delle officine del network Europ Assistance di effettuare qualsiasi genere di intervento su auto ibride ed elettriche. Nei veicoli elettrici la tensione di alimentazione del motore può raggiungere anche centinaia di volt esponendo gli operatori ad un rischio elettrico maggiore rispetto a quello che può presentarsi con veicoli a benzina o gasolio. Agli operatori di assistenza e soccorso stradale si è quindi presentato un nuovo scenario che ha portato all’esigenza di nuovi standard di sicurezza, che non riguardano solo gli operatori stessi, ma gli automobilisti in caso di richiesta di assistenza su questo tipo di veicoli. In quanto leader nel settore dell’assistenza, e

sempre attenti alle nuove tecnologie e alle richieste di mercato da parte dei nostri clienti, non potevamo rimanere indietro rispetto a quella che è ormai una realtà destinata a crescere nel tempo. Tenere fede alla nostra mission “you live we care” significa farsi trovare sempre preparati alle evoluzioni del mercato e alle nuove esigenze dei nostri clienti garantendo la loro sicurezza e quella dei professionisti del nostro network presenti su tutto il territorio nazionale. La spinta è stata generata anche dalla richiesta dei nostri business partner nel settore automotive, note case automobilistiche che ci chiedono competenze sempre più avanzate in fatto di assistenza. Uno stimolo che accogliamo volentieri affiancati in questo caso da un partner di valore e garanzia di qualità ed eccellenza come TÜV Italia. Il corso, che è stato tenuto in varie città italiane e che ha visto la formazione di

oltre 100 professionisti, si è focalizzato da una parte a fornire nozioni sulla normativa di riferimento e dall’altra ad approfondire tutti gli aspetti tecnici legati ai nuovi veicoli: istruire i tecnici sulla gestione operativa del soccorso, dotarli di modalità adeguate all’analisi del rischio e prepararli all’erogazione dell’intervento sui differenti modelli presenti oggi sul mercato. Il corso è stato strutturato in un modulo base di 8 ore con impegno in aula, che ha conferito un attestato integrabile con un modulo avanzato da realizzarsi in un secondo momento, per l’ottenimento del Certificato a norma CEI “PES-PAV: Persona Esperta/Persona Avvertita ai sensi della norma CEI 11-27 per chi opera su apparecchiatura in tensione”.

Contatto:Cristina Brodo [email protected]

VALERIO CHIARONZILaureato in Sociologia con specializzazione in Comunicazione e Mass Media, inizia la sua carriera professionale nel settore delle WEB TV per passare poi nel 2001 a quello delle TLC, nell’ambito del quale inizia ad occuparsi di e-commerce, allora agli albori nel nostro paese, come e-commerce manager del portale internet www.genie.it (ora www.infinito.it), il portale italiano per le attività internet e mobile di British Telecom. Dopo un passaggio in Allaxa Group come responsabile dei progetti di consulenza di marke-ting, sviluppo customer base, gestione dei loyalty program, e il reengineering dei processi di marketing per aziende leader dei settori automotive e dei servizi, nel 2004 entra in Europ Assistance, dove oggi è Chief Commercial Officer, con responsabilità nello sviluppo della strategia commerciale dell’azienda sui diversi mercati e di tutte le attività di marke-ting operativo e di comunicazione esterna.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Luciano De Oto, Capo della Divisione Advance Composites, ne parla ai nostri lettori.

LAMBORGHINI Sintesi diingegneria, qualità, artigianalità e servizio

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Sfogliando l’album fotografico dei modelli Lamborghini più iconici, racconta ai nostri lettori i momenti salienti dei cinquant’anni di storia della società? Ferruccio Lamborghini aveva una visione: la migliore supersportiva di produzione. È così che iniziò a creare quelle che un giorno sono diventate le supersportive più desiderabili al mondo. È attraverso quella visione che sono nate vetture come la 350 GT, la prima produzione di serie Lamborghini, la Miura, la Countach, la Espada, che fu la prima quattro posti e il primo SUV Lamborghini, la LM 002. Inoltre, non dimentichiamo la Gallardo,

la vettura Lamborghini più venduta.

La forza di Lamborghini è un mix di plus: quali ritiene siano i più significativi, quelli che stanno alla base del vostro successo?

La perfetta combinazione di soluzioni ingegneristiche avanzate combinate con la migliore qualità e artigianalità.

Focalizziamo l’attenzione sui vostri plus tecnici, in particolare sullo chassis della monoscocca in fibra di carbonio della Lamborghini Aventador che avete presentato all’EPO (European Patent

Office) di Monaco di Baviera. Quali sono le scelte progettuali innovative di questa struttura e le caratteristiche dei materiali con cui è realizzata, frutto di un’attività di ricerca che avete portato avanti con Boeing? Per quanto riguarda il progetto Aventador, le scelte progettuali innovative sono state prevalentemente collegate alla nostra volontà di impiegare i materiali compositi evitando il più possibile incollaggi e collegamenti meccanici che avrebbero introdotto inevitabilmente peso e discontinuità nella struttura. Il nostro target ingegneristico era

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ovviamente legato al peso della struttura che doveva essere il più contenuto possibile. A questo scopo abbiamo messo in campo tutte le nostre conoscenze maturate nel corso di oltre 30 anni di storia di applicazioni dei materiali compositi in Lamborghini, e quelle che ci sono derivate dalla partnership di sviluppo che abbiamo stretto con Boeing e con l’Università di Washington. Aventador è ancora oggi best in class nel segmento ESS per l’assorbimento dell’e-nergia secondo lo standard americano FMVSS 214.In aggiunta, importanti elementi di innovazione sono stati introdotti anche

in ambito produttivo e di After Sales, laddove Aventador è l’unico esempio di vettura interamente prodotta internamente dalla Casa Madre e riparata da tecnici esperti, denominati Flying Doctors (FD), che effettuano il repair direttamente dal dealer e con copertura worldwide: è la migliore garanzia per il cliente che l’intervento fatto sulla propria vettura è lo stato dell’arte delle tecnologie di repair sui materiali compositi. Queste procedure sono state infatti messe a punto con i tecnici di Boeing, successivamente implementate dalla ditta Abaris che ha fatto il corso ai FD Lamborghini e poi trasferite nelle

procedure di repair validate da TÜV Italia.

Rientra nella leadership tecnologica di Lamborghini anche la certificazione conseguita con TÜV Italia per il servizio di riparazione sull’intera gamma di vetture in fibra di carbonio, che copre i requisiti di responsabilità, tracciabilità, affidabilità, tempistica e puntualità del servizio che Lamborghini offre ai suoi clienti in tutto il mondo. Spiega ai nostri lettori come si articola il servizio che è stato certificato e quali le motivazioni che vi hanno spinto verso la qualifica, non cogente, di questo processo?

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LUCIANO DE OTOEntra in Automobili Lambor-ghini SpA nel 2001 come ingegnere responsabile del telaio della Gallardo e nel 2006 è nominato responsa-bile dello sviluppo dell’in-gegneria per gli interni e gli esterni di tutti i modelli Lamborghini.Nel 2007 è nominato project leader per la

Gallardo Superleggera, e dal 2007 al 2011 capo della Aventa-dor BIW & Trim Development e responsabile per l'ingegneria della monoscocca.A lui si deve anche, nel 2010, lo sviluppo del VI° Elemento BIW Engineering, vettura presentata a Parigi nel settembre di quell’anno e per la nuova ingegneria della Huracán BIW.Prima di entrare in Lamborghini ha maturato un’esperienza nella Formula 1 di Ferrari presso il Dipartimento di aerodina-mica come responsabile, dal 1999 al 2001, dei test in galleria del vento. In precedenza, dal 1996 al 1998, aveva lavorato per la Minardi Formula 1, concentrandosi sulla dinamica del veicolo.Attualmente è il Capo della Divisione Advanced Composi-tes, a cui fanno riferimento tutte le attività di Lamborghini legate ai prodotti in materiali compositi. Con il suo team è attualmente impegnato nell’implementazione delle “out-of-autoclave thechnologies”, che permetteranno di sviluppare la produzione della casa emiliana, grazie alle nuove frontiere che l’utilizzo di materiali compositi in ambito automotive apriran-no ai prodotti Lamborghini del futuro.

Il servizio del repair viene eseguito secondo la seguente procedura: il cliente porta la sua vettura da un concessionario Lamborghini, il quale carica i dati della vettura incidentata sul nostro portale, per poter fare un primo esame. Al Flying Doctor Manager (FDM) arriva una notifica, può controllare direttamente e senza spostarsi l’entità dei danni e decidere se la vettura ha bisogno di un test non-distruttivo (NDT), se la scocca deve essere cambiata interamente, oppure se è necessaria solo una semplice fornitura di ricambi. Se la vettura ha bisogno di un NDT, il nostro esperto provvederà ad eseguire questo test tramite termografia e ultrasuoni per verificare i danni presenti sulla vettura ed invia un report con i risultati delle analisi al FDM, il quale a sua volta decide se e come riparare la vettura. Questo tipo di esame è fondamentale per individuare possibili danni che non sono visibili ad occhio nudo, ma che possono presentarsi all’interno della struttura in carbonio.Il FDM prepara poi un preventivo per la riparazione e scrive un Repair Design specifico per ogni vettura incidentata, per spiegare al FD come deve eseguire esattamente la riparazione.Una volta che il preventivo viene accettato dal cliente, si preparano le attrezzature, materiali ed ausiliari necessari per la riparazione. Quando il tutto è stato spedito ed arrivato a destinazione, il FD prende le valigie per recarsi sul posto a riparare la vettura. Al completamento della riparazione, il FD rilascia una dichiarazione che certifica il completamento della riparazione

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

della monoscocca e che la riparazione è avvenuta a Regola d’Arte, secondo le procedure definite dai sistemi di Certificazione.Automobili Lamborghini è la prima azienda automotive al mondo ad aver ottenuto questa certificazione per il servizio di riparazione di scocche in carbonio.

Lamborghini ha annunciato l’introduzione, a completamento della sua gamma prodotti, di un SUV di lusso sul mercato dal 2018, che sarà prodotto nello storico stabilimento di Sant’Agata Bolognese. Questa decisione rappresenta per Lamborghini una svolta epocale in termini di investimenti, capacità produttiva e apertura di nuovi segmenti di mercato. A questo progetto industriale, oltre a Lamborghini partecipano AUDI, vostro azionista di riferimento e portano il loro contributo anche istituzioni statali ed enti locali italiani, oltre alle organizzazioni sindacali. Quali sono le spinte che vi hanno sostenuto nella messa a punto di questo impegnativo ed ambizioso progetto che premia anche il Made in Italy, le complessità incontrate e le prospettive che apre alla vostra azienda?

Produrre il SUV in Italia, a Sant’Agata, significa disporre di know-how ingegneristico di eccellenza, artigianalità di altissimo livello ed essere coerenti con una visione strategica di fare impresa in modo socialmente ed eticamente responsabile. Ci sentiamo responsabili per le nostre risorse, per le generazioni di oggi e per quelle future – si pensi all’impatto positivo su occupazione e indotto. Progetti come quello del SUV Lamborghini hanno il grande potere non solo di creare nuovi posti di lavoro, ma anche di fare da volano e di stimolare altre aziende a credere e investire in Italia. Le difficoltà

sono state superate perché tutte le parti in causa sono riuscite a fare sistema – tutte erano consapevoli delle enormi implicazioni che questo progetto avrà in termini occupazionali e sull’indotto. Per quanto riguarda le prospettive di Lamborghini, l’introduzione del SUV significa per l’azienda una grande opportunità di crescita, basata su due pilastri fondamentali come la continua innovazione tecnologica e la costante ricerca dell’eccellenza.

Contatto:Stefano Bolletta [email protected]

Produrre il SUV in Italia, a Sant'Agata, significa disporre di know-how ingegneristico

di eccellenza, artigianalità di altissimo livello

ed essere coerenti con una visione strategicadi fare impresa in modo socialmenteed eticamente responsabile.

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TÜV SÜD, la prima organizzazione al mondo di prove e certificazione, celebra i 150 anni dalla fondazione.

TÜV SÜD festeggia quest’anno i 150 anni dalla sua fondazione – la più antica tra le organizzazioni TÜV – un secolo e mezzo di impegno per la sicurezza tecnica in Germania, ed oggi nel mondo. Nel gennaio 1865 l’esplosione di una caldaia a vapore nella birreria Aktienbrauerei scosse la città di Mannheim. L’incidente, che causò vittime e feriti, spinse 22 possessori di caldaie a vapore ad istituire un organismo volto ad aumentare la sicurezza degli impianti. Il 6 gennaio 1866 questi 22 pionieri fondarono l’”Associazione per il controllo e l’assicurazione delle caldaie a vapore, con sede a Mannheim”, l’antesignano dell’attuale TÜV SÜD. Da allora, il concetto di prove e collaudi da parte di un’organizzazione indipendente e imparziale si è sviluppato e saldamente radicato in tutto il mondo. L’obiettivo e la mission dell’associazione era quello di proteggere persone, beni materiali e l’ambiente dai rischi legati alla tecnologia - la stessa mission di oggi di TÜVSÜD, che rimane fedele all’impegno degli inizi.

Il concetto di controllo indipendente si rafforza negli anniNegli anni seguenti la nuova organizzazione guadagnò rapidamente il riconoscimento ufficiale di organismo di regolamentazione. I primi successi nell’ambito della sicurezza si susseguirono: le caldaie a vapore che erano state controllate risultavano essere venti volte più sicure di quelle non ispezionate. Le conoscenze degli ispettori delle caldaie e il loro approccio integrato, che copriva anche il funzionamento

e la formazione, permisero alla nuova associazione, e alle sue controparti, un’ampia accettazione da parte dell’industria. Il numero di impianti e di caldaie a vapore ispezionati s’incrementava parallelamente con gli iscritti alle associazioni, così come il numero di tecnici incaricati dei controlli. In quegli anni furono fondate in Germania una ventina di associazioni di ispezione delle caldaie a vapore. L’associazione con sede a Baden presto allargò la sua expertise ai recipienti in pressione, aggiungendo competenze specifiche su materiali e tecniche di saldatura. Gli esperti dell’Associazione, già nel 1870, avevano predisposto una prima relazione ambientale sul tema dei fumi delle caldaie. L’organizzazione antesignana dell’attuale TÜV SÜD è stata il supporto per la nascita e lo sviluppo dell’industria tedesca, creando normative e standard per migliorare la sicurezza là dove era più necessario e urgente.

Si amplia il settore delle proveAlla fine dell’800, l’Associazione allargò i suoi interessi ai sistemi di trasporto, di movimentazione e al settore elettrico, e rapidamente iniziò attività di test di sicurezza su tubazioni, serbatoi e catene di montaggio per le auto. Un passo fondamentale nella storia del TÜV avvenne il 15 ottobre 1906, quando l’Associazione di ispezione delle caldaie a vapore di Mannheim aprì un laboratorio per le prove sui veicoli e sui componenti: così nacque il controllo tecnico periodico dei veicoli nel sud della Germania. La vasta gamma di competenze riguardo ai test, che negli anni stava ampliandosi,

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portò anche al cambiamento del nome dell’Associazione. La nuova organizzazione fu ufficialmente conosciuta come TÜV: Technischer Überwachungs-Verein, in italiano Associazione Tecnica di Ispezione.

Nuove aree di competenza, nuovi paesiQueste Associazioni tecniche di ispezione, i TÜV, hanno avuto un ruolo fondamentale nella ripresa economica della Germania dopo la seconda guerra mondiale. Tra questi, quello che era allora il TÜV Bayern, l’associazione bavarese, iniziò ad effettuare ispezioni sulle raffinerie oltre ad occuparsi della tecnologia legata alle materie plastiche. Per aumentare sicurezza e protezione delle persone, i tecnici del TÜV iniziarono con la certificazione di dispositivi e apparecchi per la casa, il tempo libero e l’ufficio. Nel decennio 1970/80 la gamma di servizi di prova si allargò ai PC e ai microprocessori, alla protezione dei dati e alla salute e sicurezza sul lavoro. Gli esperti del TÜV conducevano ricerche e fornivano servizi in materia di efficienza energetica, sull’uso delle fonti energetiche alternative e sulla tutela ambientale. Nuovi settori come l’e-commerce, la sicurezza alimentare, i dispositivi medici e lo sviluppo di nuovi veicoli si sono aggiunti negli anni successivi, ampliando le competenze dell’ente. Contemporaneamente il TÜV si sviluppava all’estero, sostenendo i clienti attraverso la sua presenza a livello internazionale, inizialmente soprattutto nell’America del Nord e in Asia.

La crescente liberalizzazione dei mercati, e le fusioni tra varie organizzazioni TÜV che si sono succedute, hanno dato origine a quello che è oggi TÜV SÜD. La società attualmente è presente nel mondo con 800 sedi, ed oltre il 50% dei dipendenti opera fuori dai confini tedeschi.

Apripista per nuove tecnologieOggi gli esperti di TÜV SÜD non solo ispezionano, testano e certificano prodotti e sistemi di gestione aziendale, ma svolgono anche attività di supporto tecnico/normativo. In questo modo sono in grado di rispondere adeguatamente alle nuove tendenze della tecnologia- ma anche ai nuovi rischi che essa comporta per la sicurezza, e quindi ai nuovi requisiti in termini di sicurezza e alle nuove sfide economiche. TÜV SÜD sviluppa nuovi prodotti e servizi così da dare un significato concreto al suo slogan “Scegli certezza. Aggiungi valore”. Mentre all’inizio le attività di TÜV SÜD si concentravano su caldaie e impianti a vapore, oggi le aree di interesse crescono costantemente ed oggi includono sicurezza dei processi, sicurezza alimentare, sicurezza dei dati e di infrastrutture IT complesse.

TÜV SÜD è un organismo che cresce anno dopo anno: dal 2005 ha incrementato il suo personale di circa 1000 unità all’anno, raggiungendo nel 2015 le 22.600 unità.

Buon compleanno TÜV SÜD!

Mercedes, un nome femmi-nile per un’azienda che è la storia dell’automobile: può illustrare ai nostri lettori

le tappe salienti di un viaggio iniziato alla fine dell’Ottocento?

Il 29 gennaio del 1886 Carl Benz deposita a Berlino il brevetto del suo veicolo a motore a tre ruote la Benz-Patentwagen. Una prima pietra miliare che ha dato origine alla storia dell’automobile. Due anni dopo fu proprio una donna, Bertha Benz, moglie di Carl Benz, a compiere il primo lungo viaggio della storia dell’automobile. Da allora, Mercedes-Benz ha continuato ad indicare la strada del futuro dell’automobile guidata da quei valori che da sempre rappresentano la Stella: fascino, responsabilità e perfezione. 130 anni di innovazioni che hanno portato sulle nostre automobili tecnologie fondamentali sul fronte della sicurezza come la cellula

dell’abitacolo indeformabile, le zone a deformazione programmata, gli airbag o l’ABS, per citare solo alcuni degli oltre 80.000 brevetti depositati nel corso degli anni dalla Casa di Stoccarda, e oggi patrimonio comune dell’industria automobilistica. Una ricerca continua che interessa tutti gli aspetti della mobilità: dalla sicurezza all’infotainment, dal comfort all’efficienza, per arrivare alla guida autonoma che in casa Mercedes è già una concreta realtà. In questa evoluzione del concetto di mobilità sono protagonisti anche le soluzioni per la mobilità individuale, come car2go, il servizio di carsharing a flusso libero firmato smart, presente in 31 città in tutto il mondo, di cui ben quattro in Italia, che

conta oggi oltre un milione di clienti.

Mercedes è da sempre un’icona del lusso, ma cosa è lusso per Mercedes?

Il concetto di lusso vive oggi una fase di profondo cambiamento e sposa sempre più valori quali il rispetto dell’ambiente e l’innovazione tecnologica per la sicurezza, l’infotainment e il contenimento dei consumi. Il lusso oggi è avere tutto questo prima degli altri. Il lusso per Mercedes è da sempre uno stimolo all’innovazione. Un esempio è la Classe S che ad ogni generazione ha introdotto innovazioni che hanno cambiato il mondo dell’automobile nei successivi venti anni. La nuova Classe S ha introdotto sistemi e dispositivi che

Semplicemente la storia

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

rendono la guida ancora più sicura e assistono il guidatore in ogni situazione. È un’auto che quasi si guida da sola.

Mercedes-Benz è leader e all’avanguardia nella ricerca di soluzioni di sicurezza. Sicurezza attiva, sicurezza passiva: come si completano per aumentare i livelli di safety e quali le sfide future in questo settore in cui l’azienda sta lavorando?

Da sempre Mercedes investe nello sviluppo di nuove tecnologie per il costante miglioramento della sicurezza attiva e passiva dei propri veicoli. Queste innovazioni hanno contribuito a rendere la mobilità stradale più sicura, riducendo

sensibilmente il numero degli incidenti. Nei prossimi cinque anni tutti gli oggetti, dagli abiti agli smartphone, dagli orologi alle automobili saranno tra loro connessi. La parola chiave è “Internet of things”. Cambiano le esigenze e le scelte dei nostri clienti e cambia anche la Mercedes. Nel mondo dell’auto tutto questo si traduce in vetture che potranno guidare o parcheggiare autonomamente, ricaricarsi e riscaldarsi da remoto, magari attraverso uno smartwatch. In poche parole l’automobile è diventata intelligente. Oggi, a 130 anni dal viaggio di Bertha Benz, l’automobile può già viaggiare da sola, come ha dimostrato la nostra F 015. Intelligent Drive significa vetture sempre più sicure grazie a tecnologie intelligenti

Da 130 anni la stella Mercedes rappresenta fascino, responsabilità e perfezione, e con i suoi 80.000 brevetti depositati negli anni, anche innovazione per tutta l’industria

automobilistica.Roland Schell, Presidente di Mercedes-Benz Italia ci spiega come anche l’industria italiana contribuisca al fascino di un brand senza tempo.

Semplicemente la storia

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

che rendono le nostre vetture veri e propri angeli custodi che riconoscono, prima di noi, situazioni pericolose e ci proteggono. Intelligent Drive si traduce nello sviluppo di tecnologie intelligenti per il contenimento dei consumi senza ridurre le prestazioni, questo è intelligente!

Mercedes-Benz Italia è presente nel nostro paese da quarant’anni e prima della crisi del settore il mercato italiano è stato per l’azienda il secondo mercato dopo quello statunitense: quali, dal vostro punto di vista, i motivi di questo successo presso gli automobilisti italiani?

L’Italia è la terra dei motori e gli italiani amano le automobili. In questo meraviglioso paese, in 40 anni di storia abbiamo venduto fino ad oggi oltre 1,5 milioni di automobili. Un risultato che è il frutto di una comune passione che nel corso di tutti questi anni è diventata sempre più forte. Un legame forte che passa anche attraverso i tanti partner italiani che offrono il proprio contributo di eccellenza alle nostre automobili: dai rivestimenti dei sedili, ai telai, dall’alluminio ai freni. In Italia, direttamente e attraverso l’indotto, compresi i concessionari, Mercedes dà lavoro a circa 5.000 italiani. Crediamo nel valore dell’industria italiana e in quel patrimonio artistico culturale e di ingegno che fa dell’Italia un punto di riferimento mondiale della moda e del design. Non a caso proprio qui, sulle rive del lago di Como, ha sede uno dei nostri cinque design center, che ha il compito di disegnare gli interni di tutte le Mercedes. E poi sono tanti gli amici e le aziende partner con le quali abbiamo accordi di marketing e comunicazione: e penso a Davide Oldani che è stato ambasciatore di EXPO 2015, all’eccellenza delle calzature su misura di Santoni, agli amici della MV Agusta, in cui abbiamo una partecipazione per il 25%.

Qualità, lusso, eleganza e affidabilità sono caratteristiche peculiari del marchio Mercedes che si mantengono nel tempo. E questo vale anche quando

si acquista una Mercedes usata da Mercedes grazie al programma “usato FirstHand”, un servizio che prevede oltre 100 controlli qualità e offre 4 anni di garanzia sull’usato. Ci presenta i vantaggi di questo servizio che svolgete in collaborazione con TÜV Italia?

Con FirstHand, che proprio quest’anno festeggia i suoi primi 5 anni insieme ad oltre 52.000 clienti, Mercedes-Benz ha rivoluzionato le regole del mercato dell’usato premium, presentando un insieme di innovativi servizi integrati mai sviluppati in precedenza. FirstHand si è saputo imporre in un mercato particolarmente competitivo, divenendo il punto di riferimento dell’usato premium in Italia. Un risultato che è anche frutto dell’impegno di 48 Concessionarie dedicate e del successo di iniziative speciali ed innovative come, ad esempio, la presenza di FirstHand nei principali appuntamenti fieristici nazionali.

FirstHand seleziona e garantisce vetture Mercedes-Benz fino a 6 anni di vita e 160.000 km con l’obiettivo di rendere accessibile una vettura usata con le garanzie del nuovo. Per i modelli smart i criteri sono di 4 anni e 80.000 km, in linea con le richieste dei Clienti di questo segmento. Tranquillità e costi certi sono assicurati ai Clienti FirstHand grazie ad una garanzia unica per ampiezza e trasparenza, con durata fino a 48 mesi con chilometraggio illimitato. Per essere certificata FirstHand, una vettura deve superare ben 100 approfonditi controlli che coinvolgono ogni aspetto del veicolo, dalla meccanica alle sospensioni, dai cristalli ai rivestimenti interni. La massima trasparenza della proposta è uno dei punti che caratterizzano il programma FirstHand rispetto alla concorrenza. Per la prima volta, è

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

possibile conoscere il ‘curriculum vitae’ dettagliato di ogni vettura in termini di intervalli di manutenzione, passaggi di proprietà ed eventuali interventi tecnici su carrozzeria, scocca, interni e meccanica: tutta la manutenzione ordinaria e straordinaria. A testimoniare la bontà del programma anche il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti di utenti e consumatori (Codacons). Da settembre 2011, infatti, FirstHand è l’unico programma di usato garantito in linea con la Carta dei servizi OKCODACONS. Qualità, trasparenza, partecipazione, efficienza, cortesia e disponibilità sono i principi fondamentali cui si ispira FirstHand. Mercedes-Benz Italia è dal 2000 certificata TÜV Italia per il Sistema di Gestione Qualità e per quello Ambientale.

Nel tempo come queste certificazioni vi hanno supportato nel miglioramento dei vostri processi e quali gli effetti sulla vostra struttura interna, i dealers e gli altri stakeholder?

L’implementazione del Sistema di Gestione Qualità ha consentito alla nostra organizzazione, attraverso l’approccio per processi, di intervenire sulle attività aziendali, introducendo e consolidando nel tempo importanti cambiamenti, sia strutturali che culturali. Primo tra tutti il focus sui bisogni e la soddisfazione del cliente, supportato dalla capacità di fornire in modo continuativo prodotti e servizi affidabili e rispondenti ai requisiti e agli standard del Marchio. Ci permette, inoltre, di garantire il

costante miglioramento in tutti i processi organizzativi del lavoro, definire in modo chiaro compiti e responsabilità, eliminare le attività prive di valore aggiunto e migliorare in sintesi le performance a tutti i livelli aziendali, anche attraverso un capillare sistema di monitoraggio. Questo approccio ha promosso la consapevolezza del contributo individuale al perseguimento degli obiettivi aziendali, migliorando la comunicazione interna ed ottimizzando le sinergie tra le attività dei diversi settori. Mercedes-Benz Italia richiede alle proprie Organizzate la Certificazione di Qualità come standard contrattuale per assicurare al cliente finale prodotti e servizi omogenei e di alto livello qualitativo, fornendo un

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Modello di Manuale Qualità contenente le procedure operative e la modulistica necessari al corretto supporto dei processi, sia nella vendita che nel postvendita. A questo si aggiunge, infine, la valutazione e qualificazione oggettiva dei fornitori, considerati partner fondamentali nella distribuzione di prodotti e servizi di qualità.Relativamente all’ambiente, attraverso la certificazione il nostro marchio continua a sostenere la responsabilità sociale e la sensibilità agli impatti ambientali delle attività non solo attraverso il monitoraggio del rispetto dei requisiti

di legge, ma anche con la continua ricerca di soluzioni migliorative, anche nei servizi: ne sono un esempio i corsi di guida della Profit Academy dedicati agli autisti dei veicoli industriali e volti all’ottimizzazione dei consumi di carburante con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 ed il rivoluzionario progetto di carsharing, car2go.

Contatto:Stefano Bolletta [email protected]

Roland SchellTedesco di Rastatt, è dal gennaio 2014 Presidente di Mercedes-Benz Italia. Entra nel gruppo della stella a tre punte nel 1993 all’interno del quale ha ricoperto negli anni una serie di incarichi di crescente responsabilità. Inizialmente è presso la sede della casa madre in Germania, dove opera nell’own retail, nel 2005 si trasferisce in Francia dove assumere la carica di Direttore della Filiale Mercedes-Benz di Parigi prima e, successivamente, quella di Direttore Generale Retail Management. Nel gennaio 2009 è nominato Managing Director di Mercedes-Benz Cars France, ruolo che lascia nel 2011 per spostarsi in Italia come Direttore Generale di Mercedes-Benz Cars. Lascia questo incarico all’inizio del 2014 dopo la nomina a Presidente di Mercedes-Benz Italia.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Hybrid per tutti i tipi di motorizzazione

Toyota, primo

costruttore a livello

mondiale, è leader anche

nelle soluzioni ecologiche

per la mobilità. Andrea

Carlucci, AD di Toyota

Italia, ci accompagna

in quel percorso infinito

e affascianante che è il

“kaizen”, il miglioramento

continuo, un mantra per

l’azienda giapponese.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

Da quasi un secolo nel settore, negli ultimi anni Toyota ha raggiunto, alternandosi con altri brand, il primo posto nelle

vendite a livello mondiale di un settore in forte sofferenza, che solo recentemente sembra mostrare cenni di ripresa. Quali le chiavi del vostro successo anche su mercati presidiati da forti produttori locali come quello americano, europeo ed anche italiano, in periodi di contrazione?

Toyota è il primo costruttore mondiale di automobili, con oltre 10 milioni di veicoli prodotti ogni anno nei 63 stabilimenti in tutto il mondo e più di 23 milioni di veicoli venduti in Europa fino ad oggi. Con la missione di far convivere in armonia l’uomo, l’automobile e l’ambiente, ha tra i suoi obiettivi principali quello di garantire che i suoi prodotti - dal design alla produzione, dall’utilizzo quotidiano allo smaltimento - abbiano un impatto ambientale il meno invasivo possibile.

Ma a rendere Toyota leader mondiale del settore è anche la straordinaria qualità delle sue vetture. Ognuna è progettata e costruita con tecniche famose in tutto il mondo e una grande cura in ogni dettaglio, superando anche i test di controllo più severi.Uno dei valori fondamentali alla base del brand Toyota è il “Kaizen”: miglioramento continuo. Ogni miglioramento è alla base di un altro miglioramento kaizen: Kaizen è un processo infinito. In Toyota crediamo che c’è sempre un modo migliore. Questo ci spinge ad investire continuamente in ricerca e sviluppo e a produrre vetture sempre più avanzate e in grado di rispondere alle necessità dei clienti di oggi e di domani. Per questo abbiamo sviluppato la tecnologia Hybrid e dato il via alla più recente rivoluzione del settore automotive. L’ibrido è il fiore all’occhiello della nostra offerta fatta di molteplici modelli alimentati da tutti i tipi di motorizzazione: benzina, diesel, elettrico,

hybrid, plug-in hybrid e fuel cell ad idrogeno. Un’offerta unica nel mercato automotive. La nostra innovazione ci consente di avere un vantaggio competitivo e raccogliere il favore di molti clienti in diverse parti del mondo.

Toyota è saldamente leader a livello mondiale nel settore dei veicoli di serie ibridi, una posizione raggiunta grazie ad una strategia precisa, supportata da uno straordinario impegno nella ricerca e sviluppo. Quale è stata la visione di partenza e come guardate al settore oggi, quali sono, dal vostro punto di vista privilegiato, le prospettive dell’ibrido?

Toyota lavora da oltre 40 anni sulla realizzazione e sullo sviluppo di soluzioni ecologiche rivolte alla mobilità, con l’obiettivo di offrire una gamma di vetture in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente nel pieno rispetto dell’ambiente, infatti è pioniere nello

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

sviluppo della tecnologia ibrida. Già a partire dai primi anni ‘90 Toyota ha promosso il progetto G2 con lo scopo di realizzare, entro il 21° secolo, “un’automobile ecologica e a zero emissioni”, capace di offrire la comodità e il piacere di guida di una vettura convenzionale a dispetto di credenziali ecologiche impeccabili. L’approccio di Toyota è stato quello di implementare la tecnologia più appropriata per produrre l’automobile adatta nel luogo giusto e al momento giusto. Oggi, questa tecnologia è quella ibrida, che mette insieme valori di emissioni bassissimi, una notevole economia nei consumi, potenza e silenziosità. Toyota e Lexus al momento

sono gli unici brand a proporre un’intera gamma ibrida che va a rispondere alle esigenze di diversi tipi di clienti. Sono ormai oltre 8.5 milioni i clienti nel mondo che hanno scelto di guidare una delle nostre vetture ibride, siamo convinti che la tecnologia ibrida è la scelta vincente sia per i clienti privati che per le aziende, per i costi di gestione competitivi nel ciclo vita e i valori residui dell’auto superiori alla media di mercato e anche per i vantaggi legati alla mobilità nelle aree urbane. L’ibrido offre l’opportunità di ottimizzare i consumi di carburante, rappresenta la migliore soluzione per migliorare la media delle emissioni di CO2 del parco auto aziendale, e quindi raggiungere gli obiettivi sempre più stringenti legati al bilancio energetico. Disponiamo di un’ampia gamma ibrida composta da 12 modelli. 6 Toyota, con Yaris, Auris 5 porte e Wagon, Nuovo RAV4 Hybrid, Prius e Prius+, e 6

Lexus che attualmente è l’unico brand sul mercato ad offrire una gamma 100% Hybrid: CT, IS, GS, NX, RX, ed LS. 11 modelli Toyota e Lexus per qualsiasi esigenza, e altre novità si aggiungeranno nei prossimi mesi tra le quali RAV4 Hybrid.Ma l’impegno di Toyota non si ferma e, basandosi sulla piattaforma tecnologica dell’ibrido è stata recentemente lanciata Mirai che segna l’inizio di una nuova era nel mondo dell’auto. Mirai (in giapponese futuro), infatti, sfrutta il Toyota Fuel Cell System (TFCS), un sistema che adotta tanto le celle a combustibile quanto la tecnologia ibrida, e include nuovi pacchi di celle e serbatoi di idrogeno ad alta pressione di produzione Toyota. Il TFCS risulta molto

più efficiente rispetto ai tradizionali motori a combustione interna e non produce né CO2 né agenti inquinanti, ma solo vapore acqueo. Con l’introduzione sul mercato di Mirai, in Europa dal settembre 2015, Toyota ha riconfermato il suo impegno a investire in tecnologie che si dimostrano sempre di più all’avanguardia. D’altro canto, le celle a combustibile si attesteranno come la soluzione ideale per i tragitti più lunghi, per il trasporto privato, pubblico e per quello delle merci.

Spiega ai nostri lettori come funziona un sistema ibrido, in particolare quello Toyota, quali le performance anche in termini di riduzione delle emissioni di CO2?

In natura, quando si parla di “ibrido” si fa riferimento all’unione tra due specie differenti. Lo stesso vale nel settore Automotive in cui con questo termine si indicano le vetture che possiedono due motori: uno elettrico e uno a benzina. Questo sistema Full Hybrid consente alla vettura di funzionare tanto con il suo efficientissimo motore benzina quanto con quello elettrico, oppure con il funzionamento simultaneo dei due. La quantità di potenza generata dai singoli sistemi viene costantemente controllata elettronicamente in base alla velocità e al peso della vettura, garantendo il funzionamento più efficiente in qualsiasi circostanza. In fase di decelerazione e durante le frenate il motore elettrico agisce come fosse un generatore ad alta potenza, per azionare la frenata rigenerativa, recuperando l’energia cinetica (che generalmente va a dissiparsi in forma di calore durante le fasi di frenata e decelerazione) e trasformandola in energia elettrica da immagazzinare nella batteria, ottimizzando la gestione del sistema Hybrid.Il rivoluzionario passo avanti ottenuto dalla tecnologia ibrida consiste nella gestione intelligente del flusso di energia da queste due diverse fonti di potenza, in modo che ogni condizione di guida - partenza, accelerazione, frenata e stop-and-go - sia ottimizzata.Rispecchiando l’impegno di Toyota nei confronti della mobilità sostenibile, la

Uno dei valori fondamentali

alla base del brand Toyota è il

“Kaizen”: miglioramento

continuo. Ogni miglioramento è

alla base di un altro miglioramento

kaizen: Kaizen è un processo

infinito. In Toyota crediamo

che c’è sempre un modo

migliore.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

tecnologia è stata studiata per essere modulare e quindi adattabile all’utilizzo diretto sui Veicoli Plug-In (PHEV), sui Veicoli Elettrici (EV) e sui Veicoli a Celle a Combustibile ad Idrogeno (FCV).

Il sistema ibrido prevede la presenza di una batteria alimentata da energia elettrica. Per aumentare l’autonomia delle auto ibride è realistico pensare, per un prossimo futuro, di poter ricaricare le batterie magari la notte nel garage di casa?

La batteria di una Toyota Hybrid non ha bisogno di essere ricaricata. Niente ricerche affannose di una colonnina di ricarica e niente ansia da “batteria in riserva”. Infatti, la batteria di un’auto ibrida si ricarica da sola in due modi: - in fase di decelerazione e durante le

frenate il motore elettrico agisce come fosse un generatore ad alta potenza per azionare la frenata rigenerativa, recuperando l’energia cinetica che normalmente viene dissipata sotto forma di calore in fase di frenata o di attrito in fase di decelerazione, e trasformandola in energia elettrica da immagazzinare nella batteria, ottimizzando la gestione del sistema Hybrid.

- attraverso l’energia generata dal motore termico ogni qual volta il livello di carica della batteria scende al di sotto di una certa soglia. Anche in questo caso non serve alcun intervento da parte del conducente.

Per quanto riguarda invece l’ibrida plug-in si tratta di vetture che rappresentano l’insieme di un’auto ibrida e di un’auto elettrica. Un’ibrida plug-in ricarica le batterie direttamente dalla rete elettrica domestica come un’auto elettrica, ma può utilizzare con efficienza un motore a benzina come un’auto ibrida, liberando dalla preoccupazione di esaurire la carica nei tragitti più lunghi.

Il traffico e i processi produttivi industriali contribuiscono largamente all’emissione di polveri sottili, pericolose per la salute. L’inquinamento da particolato sospeso è un problema che gli amministratori locali, soprattutto quelli delle aree più

urbanizzate ed industrializzate, devono fronteggiare prevedendo efficaci interventi. Toyota potrebbe essere un interlocutore per migliorare l’inquinamento legato al traffico a livello locale: avete avuto esperienze al riguardo nel nostro paese? Da diversi decenni il settore dell’auto deve confrontarsi con tre sfide ambientali di grande importanza: la qualità dell’aria che respiriamo, il cambiamento climatico e la questione energetica. La necessità di preservare le risorse energetiche e di prevenire il riscaldamento globale ha infatti imposto un crescente bisogno di migliorare, e quindi diminuire, i consumi delle vetture. Per questo abbiamo intrapreso da tempo un percorso virtuoso di collaborazione con le Amministrazioni locali, a livello Regionale e Comunale.Questo fa parte di una precisa strategia che porta Toyota Motor Italia a parlare direttamente con chi si occupa quotidiana-mente della gestione del territorio, con tutti i problemi che ne derivano legati all’inqui-namento e alla tutela dell’ambiente. È proprio grazie a questo dialogo diretto che abbiamo raggiunto importanti risultati. L’ibrido gode di numerosi vantaggi in molti comuni e regioni (tra le principali: Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Palermo, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, Puglia e Basilicata) come l’accesso gratuito nell’Area C, l’accesso gratuito alla ZTL, il parcheggio gratuito sulle strisce blu e l’esenzione del bollo fino a 5 anni.

La scelta di Toyota di sviluppare il sistema ibrido è perfettamente in linea con le politiche ambientali della società. La prima certificazione conseguita da Toyota Motor Italia con TÜV Italia, per la sede di Roma è stata, nel 2003, la ISO 14001 a cui si sono aggiunte la certificazione qualità e quella della sicurezza sul lavoro. È del 2008 la prima certificazione ambientale della rete dei vostri concessionari, un passaggio che ha completato il ciclo ed il coinvolgimento di tutti gli attori del processo. Sono trascorsi sette anni da allora, può fare un bilancio su questa attività che, oltre ad impegno tecnico, ha richiesto lo sviluppo di cultura e sensibilità della rete e dei vostri clienti su questo tema cruciale?

In Toyota l’impegno nelle certificazioni, sia della sede che dei concessionari, è sempre stato visto come un investimento nelle risorse e nel miglioramento dei processi aziendali. Durante il percorso fatto in questi sette anni, Toyota ha sempre creduto che i valori e gli obiettivi declinati all’interno dei sistemi di gestione, specialmente quelli ambientali, devono essere perfettamente coerenti con la cultura aziendale (come nel Toyota Way i valori del Kaizen, Challenge e del Respect) e con le priorità di business del settore automotive (Absolute Hybrid, Ecotagliando, Progetti di Responsabilità Sociale d’Impresa come la Green Month Campaign, Riciclo degli autoveicoli gestione dei veicoli a fine vita, Zero Impact Web).

ANDREA CARLUCCIDopo la laurea in Scienze Politiche alla LUISS ed esperienze in Ford Credit e Mercedes Benz, nel 1999 entra in Toyota Motor Italia come Zone Manager Vendite. Da allora ha ricoperto diversi incarichi nell’area Marketing, tra i quali Responsabile di Prodotto e Responsabile Product & Pricing. Dal 2006 al 2009 assume vari ruoli presso la Direzione Europea di Toyota Motor Europe. Rientra in Italia come Responsabile area Marketing e nel 2014 diventa Direttore Marketing Strategy, Communication e Lexus.È nominato Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia nel gennaio 2015.

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FOCUS: In movimento con nuove sfide

In questo scenario, uno dei punti focali è la condivisione dei contenuti della nostra politica ambientale con tutti i nostri stakeholders (clienti, concessionari, fornitori, dipendenti) attraverso la pratica, la diffusione e la comunicazione dei principi del miglioramento continuo e dell’ecosostenibilità, quali elementi fondamentali della filosofia produttiva e gestionale Toyota.La certificazione ambientale delle concessionarie di vendita Toyota e l’individuazione di un responsabile

ambientale in concessionaria inserito all’interno dei requirements di Toyota, mantiene alto l’impegno della nostra rete verso l’ambiente, garantendoci un committment forte da parte di chi opera sul campo e, oltre a far provare al cliente l’esperienza di guida dell’ibrido, si impegna anche a condurre processi proattivi in termini di minimizzazione dell’impatto ambientale di un’attività complessa come quella di una concessionaria. L’ibrido e i valori della certificazione ambientale hanno permesso di far crescere

la cultura aziendale e quella dei nostri concessionari, verso un concetto più elevato di Responsabilità Sociale d’Impresa, dove poniamo come obiettivo a livello Corporate quello di diventare “Best Citizen in Town”.

Contatto:Sabrina Bruschi [email protected]

TÜV Italia Journal 37

FOCUS: In movimento con nuove sfide

ha un occhio di riguardo

per le novità del

mondo digitale?

...TÜV ItaliaLo sapevate che...

In un mondo sempre più tecnologico e digitale,

anche TÜV Italia è impegnato a

restare al passo con i tempi.

Per questo abbiamo sviluppato varie iniziative che

vanno in questa direzione: in primo luogo, sono

state sviluppate le versioni mobile del sito

web e delle newsletter, che sono così fruibili in modo

chiaro e leggibile su tutti i dispositivi cellulari e sui tablet.

38 TÜV Italia Journal

...TÜV ItaliaInoltre, da quest'anno, abbiamo iniziato ad organizzare webinar,

seminari online a cui è possibile accedere dal proprio computer,

rimanendo connessi con gli altri partecipanti tramite la rete

Internet. I webinar sono l’occasione per

ricevere informazioni su alcuni

temi caldi del momento senza

muoversi dal proprio

ufficio.

Sempre più attenti anche al

mondo dei social media,

abbiamo recentemente aperto

il canale youtube di TÜV

Italia, dove raccoglieremo i video

più esemplificativi delle nostre numerose attività

e, prossimamente, verrà pubblicato online un blog interamente

dedicato a TÜV Italia, con anticipazioni e approfondimenti delle

tematiche affrontate nel nostro TÜV journal, ma non solo…

...STAY TUNED!

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TÜV Italia partner d‘impresain certificazione, ispezione, testing, formazione.

ITALIA:

TÜV Italia S.r.l.Via G. Carducci, 125 pal. 2320099 Sesto San Giovanni (MI)+ 39-02-24130-1+ 39-02-24130-399

Headquarter/Europa:TÜV SÜD AGWestendstraße 199D-80686 MonacoGermania+49-89-5791-0+49-89-5791-1551

America:TÜV SÜD America Inc.10 Centennial Drive FL2Peabody, MA 01960-7900USA+1-978-573-2500+1-978-977-0157

Asia - Pacific: TÜV SÜD Asia Pacific Pte. Ltd.3 Science Park Drive#04-01/05 The FranklinSingapore 118223+65-6427-4700+65-6872-4948

SEDI INTERNAZIONALI: