Tucidide e la colonizzazione dorica di Melos

17
Accademia Editoriale Tucidide e la colonizzazione dorica di Melos Author(s): Carlo Brillante Source: Quaderni Urbinati di Cultura Classica, New Series, Vol. 13, No. 1 (1983), pp. 69-84 Published by: Fabrizio Serra editore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20538765 . Accessed: 27/06/2014 16:14 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Fabrizio Serra editore and Accademia Editoriale are collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Quaderni Urbinati di Cultura Classica. http://www.jstor.org This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

Transcript of Tucidide e la colonizzazione dorica di Melos

Accademia Editoriale

Tucidide e la colonizzazione dorica di MelosAuthor(s): Carlo BrillanteSource: Quaderni Urbinati di Cultura Classica, New Series, Vol. 13, No. 1 (1983), pp. 69-84Published by: Fabrizio Serra editoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20538765 .

Accessed: 27/06/2014 16:14

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

.

Fabrizio Serra editore and Accademia Editoriale are collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Quaderni Urbinati di Cultura Classica.

http://www.jstor.org

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos

Carlo Brillante

Un celebre passo di Tucidide narra come agli Ateniesi che con

sigliavano la resa della citt? i Mel? orgogliosamente risposero che non

avrebbero privato della liberta in breve tempo una citt? abitata ormai

da settecento anni: oute aXka Soxe? rp?v r? ?taisp xoct t? tcpwtov, &

'A?h]vc?oi, out' ev b\iy<j? xp?v?) toXeo?? ?nTaxocna etiq tqSti oixouix?viq?

rfjv ?kzv??zpicw ?<paipiQaroy?&a, xtX. (V 112,2). La notizia ? molto

importante non solo per l'informazione storica che ci offre ma anche

perch? pu? aiutarci a chiarire la cronologia seguita da Tucidide per

taluni fatti risalenti alla "et? eroica": la guerra di Troia, il ritorno

degli Eraclidi, la colonizzazione d?rica di Creta e di altre isole del

l'Egeo. La datazione cui si risale dal citato luogo tucidideo ? il 1116 a.C. (= 416 + 700). Alcuni studiosi ritengono che questa data,

ricordata da Tucidide per la colonizzazione d?rica di Melos, sia quella che lo storico seguiva anche per il ritorno degli Eraclidi nel Pelo

ponneso e quindi per Tinvasione d?rica \ Altri, rifacendosi a un luogo di Konon2 ?(autore, secondo Fozio, di AnfirftcrEic, e vissuto nell'et?

di Augusto)3, hanno invece ritenuto di porre un certo lasso di tempo, due generazioni,. tra i due avvenimenti4. Huxley in particolare ha

1 V. ad esempio AJ.B. Wace, The Last Days of Mycenae', in The Aegean and the Near East. Studies Presented to Hetty Goldman, New York 1956,

p. 133; H.T. Wade Gery, The Poet of the Iliad, Cambridge 1952, p. 75; S. Maz

zarino, II pensiero storico classico, Bari 1966, I p. 599 sg. (n. 229); II 2 p. 433 sg. (n. 555).

2 FGrHist 26 F 1, XXXVI. 3 FGrHist 26 T 1. 4 II primo a richiamare questo luogo di Konon in relazione al luogo di

Tucidide fu G.F. Unger, 'Die Troische Aera des Suidas', Abhandl. Bayr. Akad.

Wiss. 17, 1886-87, p. 586. A questo sembrava impossibile che Tucidide po

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

70 C. Brillante

sostenuto che la fonte di Konon era un cron?grafo del sec?lo V, che

il luogo di Konon pu? illuminare il citato passo tucidideo e che per tanto la datazione tucididea dei Troik? andrebbe posta alia meta

circa del sec?lo XIII5. II problema ? importante per varie ragioni: sia perch? un'eventuale soluzione permetterebbe di chiarire la crono

log?a seguita da Tucidide per taluni eventi della leggenda eroica (non vi son? dubbi che Tucidide pensasse a una data precisa per la guerra di Troia, il ritorno degli Eraclidi e forse per altri eventi di questo periodo)6, sia perch?, nel caso si raggiungesse un buon grado di pro

babilit? che Tucidide pensasse per i Troik? alia meta del sec?lo XIII, se ne potrebbe a buon diritto concludere che la datazione pi? accredi

tata per i Troik? nel sec?lo V fosse appunto questa, dal momento che

anche Erodoto collocava Pavvenimento in questo periodo 7. Se, nella

grande abbondanza di date forniteci dagli antichi per la guerra troiana,

fosse possibile giungere a questa conclusione, la meta del sec?lo XIII

diventerebbe la datazione pi? autorevole ricavabile dalla documenta

zione letteraria per questo avvenimento.

Tucidide, come ? noto, fornisce alcune indicazioni sulla "et?

eroica" dei Greci: invasione beotica sessant'anni dopo la presa di

nesse i Troik? nella meta del sec?lo XIII e propone va di correggere eicTax?oia

in iCax?cria. La correzione fu giustamente respinta da Classen e Steup, Thuky

dides, Berlin 19123, p. 232 (ad V 112), che si mostrarono invece inclini a met

tere in relazione il luogo di Tucidide con quello di Konon. Di entrambi i luoghi si servi J. B?rard per la cronologia delPinvasione d?rica ('Le Mur p?lasgique de l'acropole et la date de la descente dorienne', in Studies Presented to D.M. Ro

binson I, St. Louis 1951, pp. 153, 156). Da ultimo G.L. Huxley ha difeso la

genuinit? e antichit? della notizia di Konon che potrebbe illuminare anche la

datazione dei Troik? di Tucidide ('Thucydides and the Date of the Trojan War. A Note', Parola d. passato 12, 1957, pp. 209-212; cf. Early Sparta, London

1962, p. 17 sg.). Alia medesima conclusione giunsero con qualche riserva

A.W. Gomme - A. Andrews - K.J. Dover, A Historical Commentary on Thucy

dides IV, Oxford 1970, p. 181 (ad V 112,2). 5

G.L. Huxley, art. cit. 6 Basti ricordare il noto passo della "archeologia" (I 12,3) in cui Tucidide

data Tinvasione beotica (sessanta anni dopo la caduta di Troia) e quella dei

Dori (ottanta anni dopo Troia). 7 Her. II 145. Non sembra possibile determinare con ulteriore precisione

la datazione erodotea dei Troik?. Dalla Vita H orner i (38) pseudoerodotea si

risale al 1270, che ? datazione abbastanza vicina a quella erodotea. Cf. F. Cassola,

La Ionia nel mondo miceneo, Napoli 1957, pp. 25; 54.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 71

Troia, invasione d?rica ottant'anni dopo 8, ma non data in forma as

soluta questi eventi, con riferimento cio? a fatti contemporanei corne

fa Erodoto, forse perch? questa conoscenza era data per scontata nei

lettori della sua opera e non riteneva necessario richiamarla9. Il dato

pi? notevole per tentare di ricavare una cronolog?a assoluta di Tuci

dide per questa et?, e quindi recuperare nella loro interezza le infor

mazioni dello storico, rimane il passo citato alPinizio sulla colonizza

zione di Melos. Purtroppo le fonti antiche sulPavvenimento non son?

abbondanti. Oltre al luogo di Tucidide, che costituisce la testimonianza

pi? notevole, abbiamo la testimonianza di Konon che sar? bene ri

portare per intero: w? OiXov?pioc o S/rcapTi?nnc TcpoSo?? AaxESa?jxova

?topiE?kn, S?5pov exei 'AjitixXa?, xai cruvoixl?si toc?>tt)v e| "Ijji?pou xai

Aifpvou. TpLTjfl S? Y'EVsa araca?ouvTEc itp?? ?wpi?ac p?Tav?arxavTai

'Ay,uxX65v, cripTiapaXapovTEc Se xai Tiva? EirapTiaT?v, fiyouii?vcov

a?TOi? II?XiSoc xai ?eX?oO (?) etcXeov ?m t?j? Kp^TT^. ev t<?? rcap?

TcXtp S? touSs to? ctt?Xou MflXov ?LTzo&acrixbc; o?xl?ei xai t? tcov Mv?kiei?v

y?vo? ev&evSe oixEio?Tai I/rcapTi?rac. ai S? Xolt?o? arcavTE? T?pTUWV

[XT}SEv?<; E?pyovTO? Xa?ovTsc Ta?TiQV apa tcov mpto?xwv Kptqtwv cru

voix?Coiktiv (FGrHist 26 F 1, XXXVI). La notizia pi? importante del passo ? quella relativa alie tre generazioni che avrebbero separato

l'invasione d?rica (Philonomos allora ottenne Amyklai) dall'impresa coloniale a Melos e Creta. Secondo Konon alPimpresa avrebbero par

tecipato anche genti provenienti da Imbros e Lemnos. Secondo una

tradizione nota da Plutarco 10, che ricorda la colonizzazione di Melos

e Creta, questi erano Pelasgi e [xiCo?ap?apoi in quanto figli delle donne di Brauron rapite dai Tirreni e condotte a Lemnos e Imbros. Cacciati

da queste isole dagli Ateniesi questi Pelasgi giunsero in Laconia. Qui aiutarono gli Spartani nello elXootix?c izokziio? e furono quindi accolti

fra i cittadini, ma poi, sospettati di voler rovesciare la costituzione,

furono imprigionati. Segue il noto inganno messo in atto dalle Spar

tane, ormai spose dei nuovi venuti, per liberare i loro mariti (scambio

delle vest? al fine di permettere loro di uscire indisturbati dalla pri

gione) e quindi l'allontanamento attraverso una spedizione coloniale

a Melos e Creta. Che si tratti della medesima spedizione ricordata da

8 Thuc. I 12,3. 9 Cosi D.W. Prakken, Studies in Greek Genealogical Chronology, Lan

caster Pa. 1943, p. 51. 10 Mul. virt. 8 (247 A-D).

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

72 C. Brillante

Konon ? assicurato dal fatto che nei due luoghi i capi della spedizione sono i medesimi: Pollis, Delphos e Krataidas (quest'ultimo non com

pare in Konon). ? noto come un'avventura simile a quella raccontata

da Plutarco a proposito dei Pelasgi sia da Erodoto raccontata a pro

posito dei Mini, giunti in Laconia nelPet? in cui Theras si accingeva a condurre una colonia nelPisola omonima n. Secondo Erodoto questi

Min? erano discendenti degli Argonauti e furono cacciati da Lemno

proprio dai Pelasgi. Ci? sarebbe accaduto nelPet? in cui questi ultimi,

allontanati dalPAttica dagli Ateniesi in seguito al ratto delle donne di

Brauron, occuparono Lemnos12. La presenza nelle due tradizioni, sulla

colonizzazione di Thera e su quella di Melos e Creta, del medesimo

elemento narrativo (inganno delle Spartane per salvare i loro sposi), oltre che la relativa facilita con cui nelle fonti vengono scambiati i

nomi dei Pelasgi e dei Tirreni, ha fatto pensare a taluni studiosi che

il racconto di Konon, quello di Plutarco e quello di Polieno costituis

sero delle tradizioni diverse sul medesimo avvenimento 13. Ma, se si

nota bene, per giungere a questa conclusione non solo bisognerebbe ammettere nelle fonti uno scambio tra Min? e Pelasgi (fatto che po

trebbe benissimo essere avvenuto), ma si dovrebbe pensare a tutta

una serie di fraintendimenti. Diversi in realt? sono i protagonisti delle imprese (Theras/Pollis, Delphos, Krataidas), diversi son? i luo

ghi scelti per la colonizzazione (Thera/Melos, Creta), diversa ? Pet? in cui viene posta Pimpresa coloniale: nelPet? di Eurysthenes e Pro

kles per Thera, quindi circa una generazione dopo Pinvasione d?rica;

nella terza generazione dopo Pinvasione d?rica per Melos e Creta, come afferma chiaramente Konon. ? difficile sorvolare su tutte queste

differenze della tradizione. Alla fine ci si accorge che Pelemento che

ha fatto pensare a tradizioni diverse sul medesimo avvenimento ? an

che U meno probante: Pinganno delle donne spartane per salvare i loro

sposi che si narrava tanto per la colonizzazione di Thera che per quella

11 Her. IV 145-148. 12 V. Her. IV 145; VI 137; v. anche Ap. Rh. IV 1759-1764 e schol. ad loc;

Polyaen. VIII 71; Zen. Ill 85. Polyaen. VII 49 sembra invece riprendere la narrazione di Plutarco sui Pelasgi. Alcuni di questi Mini, secondo la tradizione,

preferirono recarsi nella Triphylia, dove costituivano una delle tre tribu di quel pop?lo (Her. IV 148; cf. VIII 73; Strab. VIII 3,3 [337]; 3,19 [347]).

13 V. L. Malten, cKyrene\ Phil. Unterss. 20, 1911, p. 165 sg.; F. Kiechle, Lakonien und Sparta, M?nchen 1963, p. 75 sg.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 73

di Melos e Creta 14. Se, corne riteniamo, questa ? Pinterpretazione

migliore, converr? allora mantenere distinte le tradizioni sulla coloniz

zazione di Thera e quella sulla colonizzazione di Melos e Creta i(so

prattutto di Gortyn), rappresentata quest'ultima principalmente dai

luoghi di Konon e di Plutarco oltre che, naturalmente, da Tucidide.

Ma, una volta sgombrato il terreno da questi possibili frainten

dimenti, rimane ancora da affrontare il problema maggiore che si pone a chi voglia dalla notizia tucididea sulla colonizzazione di Melos risa

lire alla datazione seguita da Tucidide per i Troik? e per il ritorno de

gli Eraclidi. Esso pu? riassumersi nella domanda seguente: pu? il

luogo di Konon essere utilizzato per integrare il citato passo tuci

dideo o i due luoghi si rifanno a tradizioni diverse e indipendenti fra di loro? Gli esegeti moderni hanno difeso e Puna e Pa?tra tesi15. Noi non conosciamo con sicurezza le fonti utilizzate da Konon. Fozio, cui

dobbiamo la conoscenza delle AiTyr/jcrEi? di questo autore, afferma che

esse erano moite ed antiche: rapiixsTOi S' gc?tG) [se. ?i?XiSocpfa)] z%

izoXk&v ?pxaiwv crvvzikzYixzva xtX. 16, giudizio che per lo pi? non ?

stato condiviso dai moderni, i quali hanno ritenuto che Konon attin

14 Cosi anche F. Studniczka, Kyrene, Leipzig 1890, p. 50. Possibile invece uno scambio o una confusione nelle fonti tra Mini e Pelasgi (v. F. Studniczka, op. cit. p. 50 sg.; W. Brandenstein, RE VII A 2, 1948, s.v. 'Tyrrhener', col.

1909 sg.; F. Kiechle, loc. cit.). La versione di Plutarco non contrasta in alcun

punto importante con quella di Konon. La differenza pi? notevole ? data, nella versione di Plutarco, dalPinclusione nel racconto delPinganno delle donne

spartane. Questa ? omessa da Konon, o per brevit?, come suggeriva Studniczka

(loc. cit.), o perch? originariamente legata alia colonizzazione di Thera. La ver

sione di Plutarco sembra in realt? pi? tarda sia per Pinclusione di taluni ele ment? filo-ateniesi (giustificazione dell'intervento ateniese a Lemnos al tempo

di Milziade) come nota Huxley (art. cit. p. 211), sia per la menzione dello

E?XttTix?? tc?Xe[xo<; che sembra introdurre un motivo tradizionale nella giustifi

cazione deirintervento dei Pelasgi a favore degli Spartani. Se ci? ? vero, il rac conto di Konon verrebbe a riflettere la tradizione pi? genuina a noi giunta sulla colonizzazione di Melos. In ogni caso non sembra che si possa dubitare della con

clusione cui giunse Studniczka a proposito delle tradizioni riferite da Konon e

Plutarco: "Der wesentliche Inhalt auch dieser Berichte auf die zur Zeit ihrer

Urheber in den betreffenden St?dten geltend Grundungslegenden zur?ckgeht "

(op. cit. p. 50). Ci? ? forse possibile affermare anche per il luogo di Tucidide nel quale Pautore riporta una tradizione locale dei Mel?, forse a lui nota dal racconto di esuli mel?, secondo una fondata ipotesi di Kiechle (op. cit. p. 82 sg.).

15 V. supra gli autori citati aile note 1 e 4. 16 FGrHist 26 T 1.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

74 C. Brillante

gesse le sue notizie a qualche manuale mitol?gico di et? ellenistica 17.

Pu? tuttavia essere significativo che U. H?fer, cui si deve P?nico stu

dio org?nico sulle fonti di Konon 18, giungesse a conclusioni alquanto diverse. Accanto ai manuali mitologici, frequenti ai suoi tempi, Konon

avrebbe utilizzato direttamente Eforo ed Hegesippos di Mekyberna

(scrittore di naX)o]viax? della prima et? ellenistica) 19. Per quanto

riguarda pi? in particolare il frammento di Konon che c'interessa, ?

opinione pressoch? unanime degli studiosi che Konon dipenda da Eforo 20, sia che abbia attinto direttamente a questo autore sia che

abbia utilizzato indirettamente questa fonte. ? un'ipotesi ben fondata,

che si basa principalmente su due frammenti di Eforo, noti da Stra

bone, in cui ? ricordato il traditore Philonomos che consegr? la La

conia ai Dori invasori ottenendo in cambio Amyklai e quindi la sua

partenza verso la Ionia 21. Una narrazione an?loga, ugualmente dipen dente da Eforo, ? presente in un frammento di Nicolao di Damasco 22.

Ma se da un lato la dipendenza di Konon da Eforo ci illumina sulla storia di questa notizia, dalPaltro ci? non ci autorizza a inter

pretare Tucidide alla luce di Konon. Ancora recentemente taluni in

terpreti (Kiechle, Mazzarino) hanno insistito sulla peculiarit? sia di

questa tradizione, con ogni probabilit? risalente a Eforo, sia di quella, riferita da Tucidide, sulla colonizzazione di Melos, e hanno cercato di

17 V. Martini, RE XI 2, 1922, s.v. 'Konon\ col. 1337; H. von Geisau, Kl. Pauly III, 1975, s.v. 'Konon', col. 294 sg.

18 Konon. Quellen und Untersuchungen, Greifswald 1890. 19 F. Jacoby, RE VII 2, 1912, s.v. 'Hegesippos', col. 2610 sg.; FGrHist

391; cf. U. H?fer, op. cit. p. 107. 20

V. U. H?fer, op. cit. p. 71 sgg.; G. Gilbert, Studien zur altspartanischen

Geschichte, G?ttingen 1872; F. Studniczka, op. cit. p. 48; L. Malten, art. cit.

p. 165 n. 1; F. Kiechle, op. cit. p. 62; R. Henry, Photius. Biblioth?que III, Paris 1962, p. 27 (ad Con. 36). A un cron?grafo del V sec?lo pensa invece

Huxley (art. cit. p. 211 sg.). 21 FGrHist 70 F 117-118 (= Strab. VIII 5,4 sg. [364 sg.]). 22 FGrHist 90 F 28; cf. F. Jacoby ad loc. II C, p. 242 sg. Da notare che

n? nel frammento di Eforo noto da Strabone n? in quello di Nicolao di Da masco la partenza di Philonomos ? determinata cronol?gicamente. Quest'ultimo ha solo un

gen?rico ucrxspov. ? probabile tuttavia che le tre generazioni dal

ritorno degli Eraclidi menzionate da Konon fossero present? anche in Eforo e

che le altre fonti che si sono rifatte al suo racconto non ne facciano parola per

brevit?. Questa di venta pi? che una ipotesi, qualora si ri tenga, con H?fer, che

Konon attinga direttamente a Eforo.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 75

dimostrare come esse siano inconciliabili con gli altri dati sulla cro

nolog?a, noti da Erodoto e Tucidide. F. Kiechle ha proposto di rite nere che la notizia tucididea sulla colonizzazione di Melos, nota alio

storico attraverso il racconto di esuli mel? e riecheggiante una tradi

zione melia, si rifaccia a una genealog?a di Euphemidai, cio? a una

genealog?a di re di Cirene che si ricollegava alPargonauta Euphemos, sostanzialmente diversa da quelle correnti nel V sec?lo e che si rifa

cevano invece alie g?n?alogie dei re spartani23. Le argomentazioni

p?rtate da Kiechle a sostegno di questa tesi non son? certo persuasive. Nei suoi calcoli egli conta sempre tre generazioni per sec?lo. Un cal

c?lo di questo genere ? lungi dalPessere sicuro ed ? sicuramente errato

se applicato alia genealog?a degli Agiadi nota da Erodoto. Quest'ulti

mo, come ? noto, usa in diverse occasioni generazioni con un numero

diverso di anni, ma usava sicuramente generazioni di quarant'anni

per le g?n?alogie dei re spartani24. Ci? si evince chiaramente dal con

fronto tra II 145 (datazione della guerra di Troia) e VII 204/VIII 131 '(liste degli Agiadi e degli Euripontidi). Se Erodoto poneva la

guerra di Troia pi? di ottocento anni prima dei suoi giorni e contava

diciassette generazioni tra Aristodemos e Leonida, queste non pos sono essere che generazioni di quarant'anni. Cade pertanto Pobie

zione di Kiechle secondo cui se gli Spartani avessero inviato una co

lonia a Melos settecento anni prima del 416 sarebbero giunti a Melos

prima che nel Peloponneso. Se si vuol confrontare la tradizione melia

con i dati erodotei bisogner? contare per la lista dei re spartani gene

razioni di quarant'anni. La tradizione melia non solo non contraddice

Erodoto (e non presuppone pertanto una tradizione diversa da quella

erodotea) ma semmai ci riporta a una datazione alta dei Troik?, anche

se non sappiamo ancora se coincidente con la prima. Di ben altro peso ci sembrano le argomentazioni addotte da Maz

zarino a favore di una indipendenza e inconciliabilit? tra la crono

log?a tucididea e quella presupposta dal luogo di Konon 25. Queste

possono riassumersi nei punti seguenti: 1) II calc?lo tucidideo sulle

23 F. Kiechle, op. cit. pp. 82-84.

24 ? questa Popinione pi? largamente condivisa fra gli studiosi: v. E. Meyer,

Forschungen zur alten Geschichte I, p. 170 sg.; W. Den Boer, Laconian Studies, Amsterdam 1954, p. 15; Political Propaganda in Greek Chronology', Historia

V 2, 1956, p. 163; H.T. Wade Gery, op. cit. p. 27 sg.; J. Forsdyke, Greece

before Homer, Oxford 1956, p. 32. 25

Op. cit. II 2 p. 433 sg.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

76 C. Brillante

generazioni dei re spartani si basava su generazioni di quarant'anni.

Diversamente, per giungere al 1176 (data che si otterrebbe aggiun

gendo due generazioni di trent'anni al 1116) si dovrebbe ritenere che lo storico contasse ventitr? generazioni di re spartani da Leonida ad

Aristodemos e non diciassette come Erodoto, e questa soluzione

sembra da escludere. D'altro lato, se Tucidide contava generazioni di

quarant'anni, si dovrebbe ritenere, nel caso si integri la notizia tuci

didea con il luogo di Konon, che lo storico ponesse il ritorno degli Eraclidi intorno al 1200 (1116 + 80 = 1196). Si dovrebbe in questo caso ritenere che Tucidide, a differenza di Erodoto, contasse dician

nove generazioni tra Leonida e Aristodemos. E anche questa non sem

bra una soluzione possibile. 2) La tradizione nota da Konon non dice

i Mel? autentici coloni di Sparta bens? discendenti da ribelli antispar tani, lemnii e imbrii, cui si unirono alcuni spartiati. Diversa sarebbe

la tradizione riferita da Erodoto e Tucidide 26. 3) ? assai difficile che nel sec?lo V si ponesse la dorizzazione di Creta nell'epoca tarda

in cui il luogo di Konon pone la dorizzazione di Gortyn. VOdissea, che per l'uomo del sec?lo V faceva testo, poneva i Dori a Creta gi? al tempo della guerra troiana, prima cio? dell'invasione d?rica 27. A

queste argomentazioni si pu? obiettare quanto segue. Per quanto ri

guarda il punto 3) va notato che il passo di Konon sui Dori coloniz

zatori di Creta non implica che questi fossero i primi a giungere nel

l'isola. II luogo di Konon riferisce soltanto di taluni Pelasgi e Dori

giunti a Gortyn due generazioni dopo l'invasione d?rica. Altre fonti

pongono in questo periodo un'attivit? colonizzatrice dei Dori a Creta, nelle isole dell'Egeo e a Rodi28, e non vi ? motivo di ritenere che esse

26 Her. VIII 48; Thuc. V 112,2. 27

Horn. t 177: Acop?ese; te Tpix&?xe? 5?o? te Uekacryol. Meno probante ci appare l'argomentazione ricavata dal nome di Pollis, presente in Konon, e che

proietterebbe in et? m?tica il nome del navarca spartano del 396/395. Il perso

naggio non sembra essere stato di tale rilievo da giustificare la creazione di una tradizione ad hoc. Tuttavia, l'ipotesi che questo nome fosse incluso tra i capi della spedizione coloniale solo nel sec?lo IV non toglie valore al resto della testimonianza di Konon, e in primo luogo a quella cronol?gica.

28 Althaimenes, figlo di Keisos, figlio di T?menos (v. J. Toepffer, RE I

2, 1894, s.v. 'Althaimenes' col. 1696) da collocare due generazioni dopo il ritorno degli Eraclidi (Konon, FGrHist 26 F 1, XLVII), condusse una colonia a Creta. AlPimpresa parteciparono quei Dori che tentarono l'invasione dell'At

tica al tempo del re Kodros e che, come ? noto, si concluse con un insuccesso.

E allora, dei Dori che non vollero abitare Megara alcuni si recarono a Creta,

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 77

tutte riflettano una tradizione diversa o comunque in contrasto con

quella di Omero. Probabilmente l'arrivo di Dori a Creta era posto e

prima e dopo l'invasione d?rica 29. Quanto al punto 2) va detto che

il luogo di Konon parla della partecipazione alla colonizzazione sia

di genti provenienti da Imbros e Lemnos sia di Spartani: jiETav?orrav Tou 'A{jlu)cX?5v, cruixrcapaXa?ovTEc 8? xai tivoc? SrapTictTcov. La nar

razione di Plutarco, di cui gi? si ? messa in luce la parentela con quella di Konon, aggiunge che l'essere considerati coloni di Sparta rientrava

nelle clausole dell'accordo stretto tra i coloni e gli Spartani al mo

mento della partenza: xai yfte tuxovte? ?lXa^?m xai, tzoXzwc, ?TCoixov?

AaX'sSaijxovittv xai o*uyyeve?? vo[xi?scn)ai30. La narrazione non dovreb

be sembrare abnorme qualora si pensi non solo alla partecipazione di

elementi spartani all'impresa ma anche al fatto che gli Imbr? e i

Lemn? erano ormai diventati cittadini spartani, avevano sposato donne

spartane e con esse si accingevano a lasciare la Laconia. D'altra parte va notato che la partecipazione aile imprese coloniali di elementi ete

rogenei, sia di provenienza che di stirpe, era un fatto fr?quente nel

mondo greco. Alla colonizzazione di Thera, considerata colonia spar

tana, presero parte i Mini cacciati da Lemnos, secondo Erodoto 31; alia colonizzazione i?nica presero parte Greci provenienti da un po' tutte le regioni della Grecia e di tutte le stirpi, compresi Dori e Pe

altri a Rodi (v. Eph. FGrHist 70 F 149 = Strab. X 4,18 [481]; cf. XIV 2,6 [653]). La medesima tradizione ? presente nel citato luogo di Konon, che narra l'arrivo di Althaimenes a Creta e a Rodi. Anche in questo passo Konon si

mostra atiento alla collocazione temporale delPavvenimento: Althaimenes era

terzo da T?menos e la sua spedizione coloniale contempor?nea a quella di Nei

leus in Asia Minore (migrazione i?nica) e a quella di Delphos e Pollis a Melos e a Creta. Mol to probabilmente tutta questa tradizione risale a Eforo (cosi gi? E. Rohde, 'Studien zur Chronologie der griechischen Literaturgeschichte', Rh.

Mus. 36, 1881, p. 432 n. 1; U. H?fer, op. cit. p. 73 sgg.; cf. R. Henry, op. cit.

Ill p. 36 n. 1). 29 A proposito della presenza di Dori a Creta prima delPinvasione d?rica

pu? ricordarsi, oltre al citato luogo omerico, un frammento dello storico Andron, riferito da Strabone (FGrHist 10 F 16a = Strab. X 4,6 [475 sg.]), secondo il

quale i Dori stanziati a Creta, ricordati da Omero, provenivano direttamente dalla

Thessalia Hestiaiotis, in un periodo in cui stazionavano in questa regione (cf. Her. I 56), prima cio? che giungessero nella Doride storica.

30 Plut. Mul. virt. 8 (247C). 31 IV 148.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

78 C. Brillante

lasgi32. Si potrebbero ricordare altri esempi tratti dalla cosiddetta

"colonizzazione storica" dei secoli VIII e VII.

Per quanto riguarda il punto 1) ? mol to probabile che le argo

mentazioni di Mazzarino siano da accogliere. Per quanto non se ne

possa essere certi, ? pi? che probabile che Erodoto e Tucidide con

tassero un egual numero di generazioni nella lista degli Agiadi tra

Aristodemos e Leonida. Ancora nel secondo sec?lo d.C. Pausania con

tava un egual numero di generazioni in questa genealogia e anche i

nomi dei re appaiono invariati33. Ugualmente probabile ? che Tuci

dide contasse nella genealogia dei re spartani generazioni di quaranta

anni34. Ma, qualora si accolgano queste due premesse, diventa dif

ficile sostenere che Erodoto e Tucidide seguivano per i Troik?, e

quindi per il ritorno degli Eraclidi, datazioni diverse. Si riconside rino i dati sulla genealogia degli Agiadi. La diciassettesima genera

zione da Aristodemos ha termine con Leonida nel 480 a.C. Calco

lando generazioni di quarant'anni si risale per la generazione di Ari

stodemos al 1160-1120. La guerra di Troia si collocava una genera

zione dopo Herakles, come si ricava gi? dalVIliade 35. Traducendo

questa indicazione cronol?gica nella genealogia degli Eraclidi, potrem mo dire che la guerra di Troia avvenne durante la generazione di Hyl

los, e, secondo la leggenda, poco dopo il tentativo sfortunato compiuto

da quest'ultimo di invadere il Peloponneso 36. Calcolando generazioni di quarant'anni si risale per Hyllos al 1280-1240. Si potrebbe per

32 Her. II 146. 33 Paus. Ill 2,1 sgg. 34 ? questa l'opinione maggiormente seguita dagli studiosi: v. D.W. Prak

ken, op. cit. p. 49 sgg. (l'autore ritiene di poter ricostruire sempre in Tucidide

generazioni di quaranta anni); A. E. Samuel, op. cit. p. 243. Pi? incerto

F. Kiechle, op. cit. p. 196, che, tuttavia, richiamandosi (a torto, v. supra) a

Her. II 142, conta anche in Tucidide tre generazioni per sec?lo. Problemi par

ticolari, e indipendenti da quelli qui considerati, pongono le datazioni tuci

didee delle colonie in Sicilia, per le quali v. da ultimo R. Van Compernolle, ?tude de chronologie et d'historiographie siciliotes, Bruxelles-Rome 1960;

M. Miller, The Sicilian Colony Dates, New York 1970. 35 Horn. B 653; 658, passim. 36 Su ci? le fonti, compreso Tucidide, concordano ampiamente: v. Thuc.

I 9,2; Her. IX 26; Paus. VIII 5,1 sg.; 45,3; [Apollod.] Bibl. II 8,2; Diod.

Sic. IV 58,1-5. Diodoro afferma esplicitamente che la tentata invasione awenne

al tempo in cui Atreus era re di Micene. Ma ci? ? implicito anche nella nar

razione di Tucidide.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 79

tanto pensare per i Troik? a una data intorno al 1250. ? questa, come si ? detto, la datazione erodotea, ma qualora si ritenga che Tu

cidide non contasse un numero di generazioni diverso da Erodoto e

che queste erano di quarant'anni, la medesima conclusione s'impone anche per Tucidide. A una conclusione an?loga si giunge pariendo dal

ritorno degli Eraclidi. Esso avvenne nella generazione di Aristodemos.

Secondo la versione spar tana riferita da Erodoto 37, fu lo stesso Ari

stodemos e non i suoi figli a ricondurre gli Eraclidi in Laconia. Dopo non molto la sposa di Aristodemos, Argeia, gener? i gemelli Eurysthe nes e Prokles, di 11 a poco Aristodemos mori. Per quest'ultimo, come

si ? detto, si risale agli anni 1160-1120. In quest'arco di tempo dovr?

collocarsi il ritorno degli Eraclidi. Che tuttavia la leggenda facesse ri

salire l'avvenimento ai primi anni di questa generazione pu? rica

varsi da taluni particolari del racconto, giustamente richiamati da

Prakken 38. A proposito dei tentativi degli Eraclidi di tornare nel

Peloponneso la leggenda ricorda la risposta data dall'oracolo a Hyllos,

figlio di Herakles 39. II dio gli risp?se di attendere per il ritorno il

Tp?Toc xapTO?. ? noto l'equivoco in cui incorse Hyllos, che tent? Pin

vasione dopo tre anni, ma ci? che qui int?ressa notare ? che la ri

sposta dell'oracolo, ehe in qualche modo doveva essere veritiera, in

tendeva indicare la terza generazione dopo Hyllos, cio? quella di

Kresphontes, Aristodemos e T?menos, ma naturalmente intendeva

riferirsi all'inizio della terza generazione. La l?gica del racconto, in

fatti, richiede che i tre figli di Aristomachos mettessero subito in atto

il loro tentativo, cio? all'inizio del loro regno, e ? ci? che pi? con

ta ? in questo modo deve av?re interpretato Tucidide. ? possibile che gli ottant'anni che separavano la guerra di Troia dal ritorno degli Eraclidi corrispondano aile due generazioni di Kleodaios e Aristoma

chos. All'inizio della terza (Aristodemos) i Dori invasero il Pelopon neso. Se si accoglie questa, che ? la interpretazione proposta da Prak

ken per questo passo tucidideo, potremmo risalire per il ritorno degli

37 VI 52. 38

Op. cit. p. 67 sg. 39

[Apollod.] Bibl. II 8,2; cf. Diod. Sic. IV 58,1-4; Paus. VIII 5,1. Ero

doto (IX 26) narra il medesimo avvenimento, ma in questa versione gli Era

clidi promettono di non far ri torno nel Peloponneso per la durata di cento anni.

Questo arco di tempo qui sta sicuramente per tre generazioni e perci? pu? rite

nersi che questa versione non sia diversa da quella nota dallo Pseudo-Apollodoro

(cf. D.W. Prakken, op. cit. p. 67).

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

80 C. Brillante

Eraclidi in Tucidide al 1160 e quindi al 1240 per la presa di Troia. Essa presuppone un grande interesse per quella ehe noi consideriamo

la tradizione epica e la leggenda eroica dei Greci. A Tucidide, corne

ai suoi contemporanei, essa doveva apparire corne la fonte prima per la ricostruzione della "storia antica" della Grecia. I capitoli iniziali

delTopera tucididea ne offrono una chiara testimonianza 40.

Si ? cercato di dimostrare fin qui ehe nessuno degli argomenti

portati a favore di una datazione bassa dei Troik? in Tucidide ? in realt? probante. Le stesse considerazioni di Mazzarino, che pensa per l'avvenimento a una data intorno al 1200, ci hanno invece condotto

a una soluzione diversa. Se, corne tutto lascia credere, Tucidide si ri

faceva per la data della guerra di Troia e il ritorno degli Eraclidi aile

g?n?alogie dei re spartani (diciassette generazioni a contare da Leo

nida, oppure venti generazioni dalla guerra del Peloponneso, di qua rant'anni ciascuna), non poteva giungere a una datazione molto lon

tana da quella erodotea. Era questo il punto che ci premeva maggior mente di chiarire.

Resta ancora da chiedersi se la notizia sulla colonizzazione di

Melos, che molto probabilmente riflette una tradizione locale, sia

conciliabile con questa cronologia e con il luogo di Konon. A noi sem

bra di poter rispondere affermativamente. Tra il 1160 e il 1116 inter

corrono quarantaquattro anni, poco pi?, cio?, di una generazione di

quarant'anni o circa una generazione e mezzo di trent'anni: Konon

parla invece di un intervallo di due generazioni. Non ci sembra questa una difficolt? insuperabile se si pensa al grande arco di tempo consi

derato. Pu? benissimo ritenersi che la risposta dei Mel?, dato anche

il contesto in cui Findicazione ricorre (risposta dei Mel? agli Ateniesi),

contenga un arrotondamento in eccesso sulla data di colonizzazione

della loro isola. Pu? anche dar si che la cifra presuppQnga dei calcoli

diversi da quelli effettuati da Tucidide per risalire alla datazione dei Troik? e il ritorno degli Eraclidi. I Mel? avranno con ogni probabilit? ricavato la loro cronologia da tradizioni proprie, diverse, in tutto o in

parte, da quelle su cui si basavano Erodoto e Tucidide. Ci? non ci

? dato di conoscere n? di ricostruire. Ci? che ci preme di sottolineare,

tuttavia, a conclusione di questo esame, ? che le indicazioni crono

logiche ricavabili da Tucidide, dalla tradizione melia e dal luogo di

40 V. in proposito le notevoli considerazioni di S. Mazzarino, op. cit. I

p. 93, passim. Efficace il confronto con le nos tre tradizioni medievali.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 81

Konon sul ritorno degli Eraclidi non contengono dati irriducibili fra loro. I dati esaminati offrono al contrario le tessere di un mosaico che

si lascia ricostruire senza troppe difficolt?.

Gli altri luoghi tucididei, spesso considerati nel tentativo di com

prendere su quali dati lo storico basava le indicazioni da lui fornite sull'et? arcaica del continente, non sembra possano fornire soluzioni

sicure e ancor meno possono infirmare le conclusioni cui si ? giunti nella discussione precedente. I trecento anni che separavano la fine

della guerra del Peloponneso (o forse solo della guerra archidamica) dall'arrivo a Samos di Ameinokles corinzio o i duecentosessant'anni

trascorsi dalla prima battaglia navale tra Corinzi e Corciresi non co

stituiscono un'utile base di discussione41.

Una indicazione pi? sicura pu? forse ricavarsi da un altro noto

passo tucidideo )(I 18,1), dove ? fatta menzione dei quattrocento anni

o poco pi? che separavano la fine della guerra dall'et? in cui Sparta fruiva della medesima costituzione. Da questo passo ? possibile risa

lire per l'avvenimento ricordato all'830 circa42. Corne ? noto, non ?

chiaro se con questa indicazione Tucidide si riferisse all'introduzione

a Sparta della costituzione licurgica o piuttosto ail' "aggiunta alla re

tira "

che, secondo Plutarco 43 ? il quale veros?milmente si rifaceva

ad Aristotele ? fu opera comune dei re Teopompo e Polidoro. Il

problema ? reso cosi pi? complesso dalle notevoli oscillazioni delle fonti sulla collocazione cronol?gica di Licurgo 44. ? opportuno tuttavia

41 V. Thuc. I 13,3 sg.; cf. D.W. Prakken, op. cit. p. 52 e p. 64, secondo

il quale anche queste date potrebbero basarsi su calcoli di generazioni di

quaranta anni; A.W. Gomme, comm. ad loc. I p. 122. Molto incerta la possi bile derivazione di queste notizie da una cronaca samia (cosi F. Jacoby, '?ber die Entwicklung der griechischen Historiographie', Klio 9, 1909, p. 115; cf. A.W. Gomme, op. cit. comm. I 13,3, p. 122).

42 Una certa oscillazione ? possibile a seconda che si conti dal 421 (fine della guerra archidamica) o dal 404 (fine dell'intera guerra). La soluzione ? na turalmente legata all'orientamento che si preferisce seguir? sulla composizione

delTopera tucididea. La prima soluzione ? forse preferibile (cf. e.g. K.M.T. diri

mes, Ancient Sparta, Manchester 1949, p. 340 sg.; N.G.L. Hammond, 'The

Lycurgean Reform at Sparta', Journ. Hell. Stud. 70, 1950, p. 55 n. 61; F. Kiechle, op. cit. p. 196; S. Mazzarino, op. cit. I p. 269 sgg.; II 2 p. 432 sg.). La que stione tuttavia ? irrilevante per il problema qui discusso. Anche se si conta

dal 404 si giunge a conclusioni analoghe. 43

Lyc. VI 7. 44 II problema, come ? noto, ? stato molto discusso. Per le fonti v. soprat

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

82 C. Brillante

sottolineare che il confronto del citato luogo tucidideo con la tradi

zione spartana sulla cronolog?a di Licurgo, riferita da Erodoto (I 65), non implica che Tucidide seguisse sempre una cronolog?a pi? bassa

rispetto a quest'ultimo 45. II passo pertanto non pu? costituire un

indizio sulla cronolog?a pi? bassa seguita da Tucidide per i Troik?

rispetto ad Erodoto. Interpretando alia lettera l'informazione tucididea

(ettq y?p scm p,?Xi<7Ta TExpocx?om xa? oXiya) izkzi/u ?? ttqv teXeuttiv to?'Se toO raXe^xou ?cp' ou AowcsSaijx?vioi if) oc?t?] Tzokvzz?a xpwvxai,)

potrebbe ritenersi che Tucidide si riferisse non alla costituzione di

Licurgo ma ai mutamenti successivi che, secondo Plutarco, essa co

nobbe al tempo dei re Teopompo e Polidoro ("aggiunta alla retra", introduzione dell'eforato)46. ? questa una ipotesi sostenibile ma non

necessaria. Rimane, tutto sommato, pi? probabile che Tucidide faccia

riferimento alla z\jvo\xiay indissolubilmente legata al nome di Licurgo 47.

Ci? che tuttavia appare degno di nota ? che gli anni intorno all'830

coincidono sorprendentemente bene con l'et? delPeuripontide Teo

pompo qualora si calcolino in questa genealogia generazioni di qua rant'anni. In base a questa ricostruzione si potrebbe pertanto rite

nere, con Den Boer48, che i "quattrocento anni e poco pi?" facciano

riferimento, nella genealogia dei re spartani, a dieci generazioni di

quarant'anni ciascuna, e precisamente a quelle da Teopompo ad Ar

chidamo II, attivo nella prima parte della guerra del Peloponneso e

che mor? nel 427 49. L'indicazione cronol?gica tucididea pu? sottin

tutto G. Busolt, Griechische Geschichte I2, p. 573 sgg.: F. Jacoby, Apollodors Chronik, Berlin 1902, p. 108 sgg. Basti qui ricordare la tesi di Timeo (FGrHist 566 F 127) che cercava di superare le difficolt? con l'esistenza di due personaggi di questo nome, vissuti in epoche diverse. Taluni dei moderni hanno ulterior

mente complicato il problema pensando alPorigine divina del personaggio: v. E. Meyer, Forschungen zur alten Geschichte I, pp. 281-283; G. Busolt, op. cit.

I2, pp. 575 sg.; 578 sg.; H. Jeanmaire, Couroi et Cour?tes, Lille 1939, pp. 582-588; contra G.L. Huxley, Early Sparta, p. 42.

45 Cosi S. Mazzarino, op. cit. II 2 p. 433. 46 V. Plut. Lye. VI 7 sg.; VII 1; Aristot. Pol. 1313a. L'ipotesi ? di

D.W. Prakken, op. cit. p. 67; cf. W. Den Boer, op. cit. p. 83 sg. 47

Cos?, ad esempio, G. Busolt, op. cit. I2 p. 573; K.M.T. Chrimes, op. cit.

p. 340 sg.; F. Kiechle, op. cit. p. 195; S. Mazzarino, op. cit. II 2 p. 432 sg. 48

Supra, loc. cit. 49 Vano appare il tentativo di confutazione di questa tesi a opera di

F. Kiechle (op. cit. pp. 167 sgg.; 194 sg.). A torto egli respinge corne risalente a Eforo la tradizione sulla "aggiunta alla retra", e ritiene invece che questa,

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Tucidide e la colonizzazione d?rica di Melos 83

tendere un calc?lo di questo genere e ridursi quindi fondamentalmente

a questa: poco pi? di dieci generazioni di quarant'anni alla fine di

questa guerra. Come gli ottant'anni dopo la guerra di Troia per il

ritorno degli Eraclidi presuppongono un esame attento della leggenda eroica dei Greci, cos? questo calc?lo sembra presupporre una tradi

zione, basata sulla genealog?a dei re spartani, e che rinviava alPet?

del re Teopompo. Un passo del dialogo pseudoplatonico Minos50,

spesso ricordato a proposito della datazione di Licurgo, sembra ispi rarsi al medesimo calc?lo cui verosimilmente si rifaceva Tucidide.

A proposito delPet? delPintroduzione a Sparta delle leggi di Licurgo, Socrate afferma: 'AXX?c tocotA [se. costituzione licurgica] ys ouS?^w

?crax; ettq Tpiax?om r\ bXiyio to?twv izkziiu. Le ultime parole ricor

dano da vicino il xai ?Xiyw tuXelw tucidideo, ma Tintera proposi zione presuppone verosimilmente una datazione vicina, se non uguale, a quella di Tucidide. Anche se apparentemente essa sembra rifarsi a

una datazione "classica" di Licurgo, quella che metteva il personaggio in relazione con la tregua olimpica del 776 a.C. e che fu accolta da

Aristotele 51, ? probabile che l'affermazione significhi semplicemente:

poco pi? di dieci generazioni di trent'anni. Potrebbe essere il risul

tato, cio?, di un calc?lo geneal?gico basato su generazioni di trent'anni,

e, come tale, ripetere l'informazione a noi gi? nota da Tucidide.

sin dall'inizio, facesse parte della retra stessa. Vi son? al contrario ottime ragioni

per non ritenere infondate queste notizie (cf. G.L. Huxley, Early Sparta, p. 44 sgg.). Quanto all'obiezione secondo cui le generazioni da Teopompo ad Ar

chidamo II sono undid e non died, va detto, come gi? notava Den Boer (loc.

cit.), che difficilmente Tucidide avr? contato una generazione per Zeuxidamo,

padre di Archidamo II. Egli infatti non regn? e Archidamo II successe diret tamente a Leotychides II. Proprio questa invece potrebbe essere stata la ra

gione dell'aggiunta, nel luogo di Tucidide, di xa?, oX?yy tcXeiw: quattrocento anni e poco pi?, cio? poco pi? di died generazioni di quaranta anni. Va notato anche

che, se questo luogo di Tucidide intendeva far riferimento alPintroduzione della savoura a Sparta (et? di Licurgo), egli considerava contemporanei Teopompo e Licurgo. La cosa naturalmente non ? sicura, ma verrebbe a confermare quanto

sostenuto da G.L. Huxley sull'azione s volt a dai due personaggi a conclusione

della prima guerra messenica, oltre che rendere ragione di al tre tradizioni anti

che (v. G.L. Huxley, op. cit. p. 41 sgg.). Ci? non eselude che durante il lungo

regno del medesimo Teopompo vada collocata anche Y "aggiunta alla retra ".

L'argomento tuttavia richiederebbe una trattazione a parte. 50

[Plat.] Min. 318c. 51 V. Plut. Lyc. I 2.

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

84 C. Brillante

Consapevoli del rischio di cadere in un circolo vizioso, non di

remo che le precedenti considerazioni offrano una conferma del fatto

che Tucidide seguiva Erodoto nel contare generazioni di quarant'anni nelle g?n?alogie dei re spartani, ma ci limiteremo a constatare che

questa interpretazione si adatta assai bene con quanto si ? detto pre cedentemente sull'uso fatto da Tucidide di queste medesime g?n?alogie.

Universit? di Venezia

This content downloaded from 86.146.215.57 on Fri, 27 Jun 2014 16:14:53 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions