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Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - Aut. GIPA/C/ PD /18/2014 . Reg. Trib. Roma n. 454/00 del 3171072000 . Edito a cura di Press & Image 2001 SpA . Via L. Serra, 32 - 00153 Roma . Prezzo a copia: euro 0,15 www.stsfit.it trimestrale aprile-giugno 2016 Anno XVI n. 124/16 AUTOGOL AUTOGOL LA RETE LEGALE E IL DIRITTO DI GIOCARE SENZA RISCHI UN CLAMOROSO UN CLAMOROSO

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Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai

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trimestraleaprile-giugno 2016Anno XVI n. 124/16

AUTOGOLAUTOGOL

LA RETE LEGALEE IL DIRITTO DI GIOCARESENZA RISCHI

UN CLAMOROSO UN CLAMOROSO

3Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

L’EDITORIALE

Negli ultimi anni attaccare il gioco pubblico sembradiventato uno sport nazionale.

Parlamentari di ogni colore, sindaci, politici locali, gior-nali, associazioni del terzo settore: tutti convinti che il giococon vincite in denaro vada vietato per il bene dei cittadini.

Gli unici a non curarsi della questione sono i giocato-ri, che continuano a divertirsi come hanno sempre fatto ecoloro i quali non giocano, che hanno altro a cui pensare.

Il mese di giugno ha però evidenziato un salto di qua-lità nella rincorsa al proibizionismo: il Comune di Bergamoha approvato un proprio regolamento che non si limita adinterdire solo le slot per diverse ore al giorno, ma anche il10eLotto, i Gratta e Vinci e le scommesse a quota fissa.

Sperando che altri sindaci non cerchino di stabilirenuovi record, è evidente che la situazione di Bergamo èparadossale: il 10eLotto fa parte della stessa concessionedel Lotto in capo al tabaccaio e non è regolabile a livellolocale, i Gratta e Vinci sono un prodotto molto gradito daigiocatori per via di un pay-out più elevato rispetto ad altrigiochi ”terrestri”, le scommesse sportive funzionano quan-do ci sono eventi giocabili di cui data e ora dipendono dallefederazioni internazionali e non dal Sindaco.

Ogni giorno, insomma, il gioco trova un nuovo nemico. È curioso che la stessa battaglia non sia combattuta

contro altri prodotti che creano dipendenze come, peresempio, l’alcool che provoca realmente qualche milionedi dipendenti.

Forse il motivo è che l’industria legata agli alcolici inItalia ha radici antiche, mentre quella del gioco si è svilup-pata solo di recente, per rispondere alla domanda di mer-cato altrimenti intercettata dalla criminalità organizzata;non c’è ancora, nel nostro Paese, una vera percezione delsettore industriale di cui anche noi facciamo parte.

Ma cosa dice realmente la politica per giustificare laderiva proibizionistica a cui stiamo assistendo?

Prima di tutto che il gioco è un prodotto “cattivo” ecome tale va vietato; poi, che chiunque si avvicini al giocofinirà per rovinare se stesso e i propri cari, motivo per cuinon possiamo lasciargli libertà di scegliere. Infine che ilgioco attira maggiormente le fasce deboli della società:

i giovani perché non hanno più alle spalle famiglie in gradodi educarli e non hanno svaghi, gli anziani perché sonospesso soli e ai margini della società, gli altri perché fannolavori precari e sono vittime della crisi.

Rispetto a queste idee ci permettiamo di dire la nostra.Il gioco, ovviamente, non è né buono né cattivo: anche

un coltello da cucina può essere utilizzato per tagliare ilpane o per uccidere qualcuno, ma a nessuno è venuto inmente di vietarne la vendita; allo stesso modo ci sono gio-catori (pochissimi) che esagerano, mentre la stragrandemaggioranza accede agli stessi giochi senza rovinarsi.

L’idea poi che gli italiani siano incapaci di intendere edi volere e che la buona politica abbia il dovere di sceglie-re per loro, ci fa semplicemente rabbrividire.

L’ultima questione è però particolarmente interessan-te. Se ci sono migliaia di giovani senza futuro, se nessunosi cura degli anziani, se le imprese chiudono e il lavoro nonc’è oppure è precario... è colpa del gioco?

Siamo convinti che il Governo e gli amministratorilocali dovranno valutare ogni aspetto, al di là della ricercadel facile consenso. Giustificare il proibizionismo certifican-do il fallimento del modello economico e sociale dellenostre città si potrebbe rivelare, per la politica, un clamo-

roso autogol. Qualcuno dirà che anche noi stiamo facendo dema-

gogia. Auguriamoci che il clima cambi presto. n

Reg. Trib. Roma n. 454/00 del 3171072000 • Prezzo a copia euro 0,15 • Direttore Responsabile Stefano Bartoli • Direzione e RedazionePress&Image 2001, Via L. Serra, 32, 00153 Roma, Tel. 06/585501, Fax 06/58550531 • Inserzioni informative Edipubblicità Srl, Via Nicolodi 15 -20161 Milano, Tel. 02/66200315, Fax 02/66200318, e-mail: [email protected] • Progetto grafico Monica Cirillo, Dina Dancu • Testi, foto & disegni123RF, Monica Cirillo, Paola Crapulli • Stampa Mediagraf SpA, Via della Navigazione Interna 89 - 35027 Noventa Padovana (PD) - Tel. 049/8991Numero chiuso in tipografia il 30.06.2016www.stsfit.it

UN CLAMOROSOAUTOGOLAUTOGOL

5Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 5

Il 15 maggio scorso si è svolta a Roma, in occasio-

ne della terza tappa del T2000 in tour 2016, l’Assemblea

Nazionale STS.

Il Presidente Nazionale, Giorgio Pastorino, ha chia-

mato a raccolta i 30 rappresentanti territoriali per esporre

loro l’analisi approfondita delle numerose e complesse

questioni che hanno impegnato il Sindacato negli ultimi

mesi e per fare il punto sullo stato attuale delle cose che

non hanno ancora trovato una definizione ma che, nell’im-

mediato futuro, avranno un considerevole impatto sull’inte-

ro comparto.

L’Assemblea è stata aperta dal Presidente Nazionale

FIT, Giovanni Risso, che ha portato i suoi saluti lodando

l’operato del nostro Sindacato nel difficile frangente che

sta vivendo il mondo dei giochi. Negli ultimi anni i ricevito-

ri sono finiti nell’occhio del ciclone e il lavoro per tutelarne

gli interessi è enormemente aumentato ma STS ha dimo-

strato di essere all’altezza della situazione.

Presa la parola, Pastorino ha poi svolto un’articolata

relazione toccando tutti gli argomenti più sentiti dagli asso-

ciati, partendo dall’infelice esito delle trattative con Sisal

riguardo al fondo rischi.

“I rapporti con Sisal sono attualmente interrotti, adeccezione dei contatti per l’assistenza legale e burocraticae lo saranno fintantoché continueranno a predominare leesigenze del concessionario rispetto a quelle della rete diraccolta” ha detto seccamente il Presidente dopo aver

dimostrato, bilanci sociali Sisal alla mano, che Super -

Enalotto e compagni non sono più remunerativi.

Il Sindacato non si limiterà a un atteggiamo passivo:

“non escludiamo iniziative “rumorose”, fermo restando cheapprofondiremo la questione con l’Agenzia delle Dogane e

dei Monopoli affinché i prossimi bandi di gara non lascinoaperta la porta a pratiche che consideriamo scorrette”.

Sul fronte delle newslot, Pastorino si è soffermato sulla

Legge di Stabilità che, da una parte, ha aumentato il PREU

e, dall’altra, ha diminuito il pay out: “sono due operazioniche non possono essere contestuali perché la prima è unatassa immediatamente esecutiva, la seconda comporta lasostituzione delle schede a bordo delle macchine”.

Un’operazione, quest’ultima, implicante investimenti

che concessionari e gestori devono diluire nel tempo.

“STS sta premendo per far sì che il ricambio avvenga il piùvelocemente possibile: siamo consapevoli del disagio dichi continua a registrare un saldo negativo ma ai nostriassociati diciamo di non rinunciare alle slot proprio ades-so. Stiamo lavorando, infatti, affinché le nostre tabacche-rie-ricevitorie siano scelte dal Governo per continuare aospitarle in deroga ai limiti eventualmente posti a livellolocale”.

Pastorino ha infine illustrato il nuovissimo corso sul

fenomeno del gioco d’azzardo patologico recentemente

incluso nel corso di formazione obbligatoria “Professione

Tabaccaio”.

Promosso e realizzato insieme alla Fede razione

Italiana Tabaccai, servirà a consolidare la qualità dei

tabaccai nella loro veste di operatori professionali di gioco

e costituirà un’arma a nostro favore quando si tratterà di

promuovere eventuali protocolli d’intesa con le Re gioni e

le ASL di riferimento.

L’Assemblea ha approvato all’unanimità la relazione

del Presidente condividendo i numerosi spunti program-

matici in essa contenuti e assicurando il pieno sostegno

della base associativa. n

L’ASSEMBLEANAZIONALE STSSTS

ATTIVITÀ SINDACALE

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS6

ATTIVITÀ SINDACALE

Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?Forse la legge regionale del Piemonte che, sancendo

il divieto di installazione di apparecchi in locali posti ameno di 300 metri da luoghi sensibili, ha fissato in 18 mesidalla sua entrata in vigore la fine delle attuali licenze?

Oppure la legge della Provincia Autonoma di Bolzanoche ha ribadito il divieto di collocazione delle slot all’inter-no delle nostre aziende?

O, ancora, il regolamento del Comune di Bergamosecondo cui il Sindaco, oltre a stabilire gli orari di funziona-mento delle slot, può fissare anche gli orari di vendita del10eLotto e dei Gratta e Vinci?

E che dire del regolamento di Spresiano, comune di12.000 anime in provincia di Treviso, che prevede che ilSindaco possa addirittura stabilire le fasce orarie al di fuoridelle quali non si potrà raccogliere alcun gioco lecito convincita in denaro?

Sono solo gli ultimi provvedimenti in ordine di tempoemanati dalle amministrazioni locali in materia di giochi.

Da soli, questi pochi esempi bastano per capire che lamisura è colma.

L’offensiva contro il gioco legale, iniziata nei confrontidelle sole newslot, si sta infatti allargando anche agli altriprodotti di gioco offerti nelle nostre tabaccherie-ricevitorie.

Il tutto, in un clima di assoluta discrezionalità da partedi governatori e sindaci e nel silenzio dello Stato che, dopoil fallimento della delega fiscale (scaduta esattamente unanno fa) in sede di Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Comuni) almeno per il momento non è riuscito ad andareoltre a un semplice incontro interlocutorio.

Un incontro in cui si è detto tutto e niente mentre sitratterebbe di tirare le fila delle consultazioni che ilSottosegretario Baretta ha svolto nel corso di quasi unanno di colloqui con gli amministratori locali e gli opera-tori del settore.

Il lavoro, insomma, è già stato fatto a meno che nonsi voglia pensare che si sia semplicemente perso tempo.

Tempo prezioso visto che, in assenza di soluzionicondivise circa la distribuzione territoriale dei punti di offer-ta di gioco (obiettivo della Conferenza Unificata) le ammi-nistrazioni locali continuano a fare le proprie leggi ad hocpur non avendone la competenza, con le conseguenzeparadossali e disastrose di cui abbiamo detto all’inizio.

È dunque arrivato il momento di dare battaglia. Il nostro Sindacato sta elaborando una serie di azioni

di largo impatto in sinergia con la Federazione ItalianaTabaccai cui aderisce.

Agiremo a tutti i livelli possibili: dalle Istituzioni ai con-cessionari, dai singoli Comuni alle Regioni e, laddovenecessario, anche in sede giudiziale.

Non lasceremo nulla di intentato pur di salvaguardareun’attività – quella della raccolta dei giochi pubblici – che cispetta di diritto nella nostra qualità di soggetti autorizzatidallo Stato. n

LA MISURA È COLMAÈ COLMA

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 7

ATTIVITÀ SINDACALE

Il fervore legislativo di Regioni e Comuni in materia direstrizioni all’offerta di gioco è giustificato dal presuntoincremento del numero dei giocatori problematici.

Si riportano, in genere, dati assoluti, tutti da verificare,senza rapportarli al numero complessivo dei soggetti costi-tuenti il popolo dei giocatori. In pratica, si dà soltanto lamisura dei soggetti “malati” e si sorvola, forse volutamen-te, su quella dei soggetti sani.

Di questi ultimi, ovviamente di gran lunga più numero-si, non si parla e nessuno si preoccupa del fatto che le limi-tazioni imposte alla nostra attività di raccolta incidono ine-vitabilmente sulla loro libertà di accedere ai giochi pubbli-ci, regolati dallo Stato.

Le conseguenze di tale restrizione possono esseremolto pericolose. La naturale propensione a raggiungere

la pienezza della propria libertà, infatti, porta il giocatore“tarpato” a ricercare strade alternative: di qui a rivolgersiall’offerta illegale o irregolare il passo è breve.

Se dunque la compressione della libertà di gioco sitraduce in un aiuto al mercato parallelo, ben si comprendela nocività delle disposizioni locali e l’urgenza di soluzionicondivise ma razionali in sede di Conferenza Unificata.

Dal canto nostro, l’azione in difesa del gioco legale edelle nostre aziende si sta muovendo verso un coinvolgi-mento diretto dei nostri clienti abituali, vale a dire del popo-lo dei giocatori sani.

Diverse iniziative in tal senso sono attualmente allostudio del nostro Comitato Direttivo Nazionale.

Abbiamo dalla nostra parte un esercito: lo schierere-mo nella battaglia contro i detrattori del gioco legale. n

I GIOCATORII GIOCATORI,LA NOSTRA FORZA

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 9

PIANETA APPARECCHI

Il virus responsabile della “Sindrome di Gioco Pato -logico”, in parole più semplici quello che causa la ludopa-tia, prolifera indisturbato in rete.

Il suo ambiente naturale è il web, caratterizzato dal-l’assoluta libertà degli utenti nella fruizione del gioco: allamancanza di limiti spaziali e temporali si associa l’altrettan-to pericolosa assenza di intermediari che facciano daschermo tra uso moderato del gioco e abuso dello stesso.

Queste due peculiarità basterebbero da sole perattribuire al gioco on line lo stigma del pericolo ma c’èdell’altro.

Questa modalità è resa particolarmente appetibile daiconcessionari che non esitano a presentare ai potenzialinuovi clienti offerte “irrinunciabili”.

Chi non accetterebbe un bonus di benvenuto dell’80,90 o addirittura del 100% sul primo deposito effettuato sulconto di gioco?

Nel gioco a distanza si inizia così, con dei soldi virtua-li, gentile omaggio del concessionario, che ci spingono afare le nostre prime scommesse, i nostri primi giri alla rou-lette o il nostro primo rilancio al poker con il cuore leggero:non sono soldi nostri, tutto sommato e quindi possiamovivere il brivido della scommessa, senza troppe preoccu-pazioni.

I “guai” vengono dopo: finito il bonus, se vogliamocontinuare a giocare dobbiamo cacciare i soldi dalle nostretasche ed è a questo punto che si inizia a vincere (maanche a perdere) per davvero.

Questa descrizione, inevitabilmente, porta a uninquietante parallelismo: il meccanismo, a ben guardare, èperverso ed è lo stesso che è alla base della nascita didiverse e ben più gravi dipendenze psicofisiche, comequelle generate dall’uso di stupefacenti la cui prima dosepuò essere un “bonus” da parte di chi mira a procacciarsiun nuovo “cliente”.

Meccanismo che è del tutto estraneo all’offerta digioco in rete fisica.

Presso le tabaccherie-ricevitorie i consumatori acce-dono al banco in piena autonomia e consapevoli dellareale spesa che stanno per affrontare. Forse quegli ammi-nistratori locali che stanno penalizzando sempre più lanostra attività non sanno che noi ricevitori non possiamopraticare sconti sull’importo delle giocate né tantomenoregalare ricevute di gioco già convalidate per invogliare iclienti.

E non considerano il fatto che, per effetto dei regola-menti nonché dei contratti con i concessionari, siamo tenu-

ti a osservare diverse regole di comportamento finalizzatealla tutela dei giocatori.

Qualche esempio? Conoscere, osservare e far osservare ai giocatori i

regolamenti ufficiali dei giochi che offriamo e informarlicirca le modalità di gioco e le probabilità di vincita.

Siamo inoltre tenuti a promuovere il gioco responsa-bile sia attivamente, facendo informazione, che passiva-mente, attraverso l’affissione di avvertenze apposite.

Il tutto, nell’ambito di un ambiente aperto, assoluta-mente diverso rispetto al pericoloso isolamento, tipico diun’abitazione privata.

Stando così le cose, perché tutti si preoccupano dilimitare l’offerta del gioco su rete fisica? Forse perché èfacile: basta emanare un’ordinanza. Ma non è così che sicombatte la ludopatia. Anche se comporta maggiori diffi-coltà, la battaglia va affrontata a livello statale sul camposterminato del web.

Lasciando in pace, anzi favorendo, l’attività delle rice-vitorie autorizzate. n

IL VERO VIRUSVIAGGIA ON LINEVIAGGIA ON LINE

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 11

PIANETA GIOCHI

È noto che con la Legge di Stabilità 2016 il termine discadenza delle attuali concessioni Bersani, originariamen-te fissato al 30 giugno 2016, è stato differito.

A quando? Precisamente non si sa, ma quasi certa-mente la raccolta proseguirà fino all’inizio del 2017. Ladata esatta della scadenza definitiva, infatti, coinciderà conil giorno in cui verranno firmate le nuove concessioni per igiochi pubblici su rete fisica. Concessioni che sarannoattribuite a mezzo di apposita gara pubblica.

In pratica, si tratta solo di aspettare i risultati ma c’è unproblema: la gara non è stata ancora bandita.

La data di pubblicazione del bando, infatti, non è esat-tamente indicata da nessuna parte in quanto la Legge diStabilità anziché fissare un termine tassativo entro il qualeindire la gara, si limita a stabilire la data (1 maggio 2016) apartire dalla quale ogni momento è buono per annunciarla.

Cosicché, al momento in cui andiamo in stampa dellagara se ne parla come qualcosa di ancora lontano: non visono infatti le condizioni per la redazione di un bando chedovrà, di fatto, disegnare la rete di raccolta per i prossimi9 anni.

Finché non vi saranno precise prescrizioni in ordinealla distribuzione territoriale dei punti vendita – nodo chedovrà essere sciolto dalla Conferenza Unificata (vedi arti-colo a pag. 6 NdR) – nessuno tra gli aspiranti concessio-nari potrà stabilire dove piazzare i propri punti vendita.

E allora, per garantire la continuità dell’attività di rac-colta nell’interesse dell’Erario, si ricorre, ancora una volta,all’inevitabile proroga sine die delle concessioni attuali,che opera però solo nei confronti dei concessionari chehanno trasmesso ai Monopoli apposita dichiarazione diimpegno a partecipare alla futura gara.

Viceversa, nei confronti dei concessionari che nonhanno presentato detta dichiarazione, la concessione siriterrà scaduta al 30 giugno 2016 con conseguente distac-co del collegamento con il totalizzatore nazionale.

Tutte queste vicende hanno un effetto diretto e imme-diato sui corner di gioco ippici e sportivi.

Il differimento delle attuali concessioni nei riguardi deiprovider futuri concorrenti ha infatti determinato la prorogadella durata dei corrispondenti contratti di corner in cui siapevista l’eventualità della proroga o del rinnovo della con-cessione.

Insomma, quella parte di ricevitori – in prevalenza tito-lari di corner ippici – che agognava di svincolarsi da un’at-tività ormai non più redditizia si è vista posticipare a datada destinarsi la “lettera di pensionamento”.

Consapevoli che per alcuni colleghi questo rinviopotrà pesare, è d’obbligo osservare che noi ricevitorisiamo, di fatto, l’anello finale, ma più importante, dellacatena di raccolta dei giochi pubblici e, in tale veste, siamoindispensabili nel garantire un adeguato livello di servizioai consumatori e nell’evitare ricadute negative in termini dientrate erariali.

In poche parole, la raccolta di gioco svolta dietro auto-rizzazione dei concessionari statali ha natura di un serviziopubblico che non può avere soluzione di continuità.

Qualcosa di simile è già successo: a seguito dei bandi“Bersani”, svoltisi nel 2006, i concessionari impiegaronodiversi mesi a portare a regime la nuova rete distributiva,tanto che fu necessario richiamare in servizio i vecchi“totoricevitori puri”, rimasti esclusi dalla nuova rete permancanza dei requisiti richiesti.

Un richiamo che scombussolò tutti ma che si rivelòfondamentale per soddisfare i giocatori, salvaguardando laraccolta. n

CORNER DI GIOCO:EFFETTO “FORNERO”EFFETTO “FORNERO”

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS12

DALL’ESTERO

È stata da poco pubblicata nella Gazzetta Ufficialedell’Unione Europea la Risoluzione adottata dall’Euro -parlamento nel 2013 in materia di criminalità organizzata,corruzione e riciclaggio di denaro.

Il provvedimento, contenente raccomandazioni circale azioni da intraprendere nella lotta a questi fenomeni, sioccupa largamente del gioco. Si osserva, infatti, che nel-l’assumere forme sempre più sofisticate, il riciclaggio didenaro finisce per investire il circuito illegale delle scom-messe, talvolta sconfinando in quello legale.

Il settore maggiormente a rischio è quello delle scom-messe sportive che viaggiano on line. Le caratteristichedell’ambiente telematico, infatti, rendono difficilmente con-trollabili le operazioni di gioco che vi si svolgono, ciò cherappresenta un indubbio vantaggio per le organizzazionidedite al riciclaggio di denaro.

Ne consegue la necessità – sottolineata dal Parla -mento europeo – di elaborare “sistemi informativi che con-sentano la tracciatura completa di qualsiasi movimentazio-ne di denaro effettuate attraverso i giochi online e offline”.

Per perseguire questo ambito risultato, la raccoman-dazione è di “vietare l’utilizzo di strumenti di pagamento

anonimi per le puntate relative ai giochi d’azzardo online”e, in generale, di prevenire l’anonimato attraverso l’identi-ficazione dei server che ospitano i medesimi giochi.

L’attività sinergica degli Stati membri è fondamentalenel centrare gli obiettivi di tutela che sono alla base dellaRisoluzione. Il Parlamento, quindi, invoca il rafforzamentodella cooperazione e dello scambio di informazioni tra gliStati, i loro organismi di regolamentazione, Europol(Ufficio Europeo di Polizia) ed Eurojust (Unità di coopera-zione giudiziaria dell’Unione Europea) “al fine di contra-stare le attività criminali legate al gioco d’azzardo on linetransfrontaliero”.

Gli sforzi devono concentrarsi in particolar modoverso l’identificazione e il contrasto degli operatori delgioco d’azzardo on line implicati nella manipolazione deirisultati delle competizioni sportive: in questa attività,l’Europarlamento ritiene che un contributo importantepossa giungere dalle organizzazioni sportive, invitate aelaborare un codice di condotta per i dipendenti “che vietichiaramente la manipolazione degli incontri sportivi in rela-zione alle scommesse, proibisca loro di scommettere suipropri incontri e preveda un obbligo di segnalazione qua-lora siano a conoscenza di «combine» del risultato degliincontri, corredato da un adeguato meccanismo di prote-zione degli informatori”.

Le linee suggerite risultano importanti per giungereal consolidamento di un sistema in cui l’attività di giocoesplichi la sua vera funzione, vale a dire quella dell’intrat-tenimento e, perché no, della sfida del giocatore con sestesso, senza dare occasione alla criminalità di avvan-taggiarsene.

La strada verso questo traguardo è lunga ma gli Statieuropei dispongono di sistemi di controllo che potrannoessere migliorati grazie alla Risoluzione.

Intanto, mentre in tutta Europa impazzavano le punta-te su Euro 2016, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli haprovveduto a intensificare i controlli giornalieri sui flussi digioco allo scopo di rilevare eventuali operazioni anomale.Fino al termine di questo evento, che ha catalizzato milio-ni di scommettitori, il Servizio Gioco anomalo scom-messe sportive (GASS) istituito all’interno dell’Ufficioscommesse e giochi sportivi a totalizzatore, ha svolto unsuperlavoro diretto, in ultima analisi, a garantire la massi-ma tutela dei giocatori. n

EUROPA UNITAEUROPA UNITACONTRO IL RICICLAGGIONEL SETTORE DEI GIOCHI

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PIANETA SCOMMESSE

A quindici giorni dall’inizio del Campionato europeo dicalcio, vale a dire a metà percorso, le scommesse a quotafissa avevano fatto registrare un raccolta di 155 milioni dieuro.

Una cifra record – ufficializzata dall’Agenzia delleDogane e dei Monopoli con un apposito comunicato stam-pa – che dimostra l’attaccamento degli italiani a questosport, il più amato da sempre!

Nel secondo dopoguerra, il Paese si risollevava an -che affidandosi ai pronostici offerti dal concorso sportivoper eccellenza: il Totocalcio.

Dopo decenni in cui intere generazioni si sono cimen-tate nella compilazione della schedina, la ricerca della vin-cita e della soddisfazione di indovinare si è spostata sem-pre più verso la scommessa a quota fissa.

Un prodotto che, dopo essere stato relegato per trop-po tempo nelle sole agenzie di scommesse, una voltaintrodotto in ricevitoria ha avuto uno sviluppo sorprenden-te anche grazie alla sua capacità di far emergere il vastomercato gestito dagli allibratori clandestini.

Insomma, le scommesse in ricevitoria, se da unaparte hanno sostituito il Totocalcio nelle preferenze dei gio-

catori (Totocalcio che sarebbe calato a prescindere, com-plice la vetustà della formula), dall’altra hanno contribuitoad alzare il livello di tutela degli utenti finali.

Tutto questo sembra non avere importanza per chidileggia il gioco legale attribuendogli la colpa di rovinarechissà quante famiglie.

Che sarebbe successo se, con gli Europei di calcio incorso, non vi fosse stata un’adeguata gamma di offertapubblica? Dove sarebbero andate a finire le centinaia dimilioni di euro transitate nella rete legale di raccolta?

Senza il gioco pubblico, al termine di questa importan-te tornata calcistica, solo il mercato parallelo avrebbe trat-to vantaggi. La gente, infatti, avrebbe scommesso ugual-mente sulle partite in calendario, rivolgendosi proprio agliallibratori clandestini.

E questo perché il richiamo del gioco, soprattuttoquando associato a eventi catalizzatori, è più forte di quelche si pensi, in quanto fa parte della stessa naturaumana.

Il vero problema, dunque, non è il gioco ma adottaretutte le garanzie necessarie affinché possa esplicarsi inmodo spensierato. n

LA RETE LEGALE E IL DIRITTO DI GIOCARESENZA RISCHISENZA RISCHI

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