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Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - Aut. GIPA/C/ PD /18/2014 . Reg. Trib. Roma n. 454/00 del 3171072000 . Edito a cura di Press & Image 2001 SpA . Via L. Serra, 32 - 00153 Roma . Prezzo a copia: euro 0,15 www.stsfit.it trimestrale ottobre-dicembre 2016 Anno XVI n. 126/16 LE INCERTEZZE LE INCERTEZZE DEL MONDO DEL MONDO DEI GIOCHI DEI GIOCHI NON FIRMARE AL BUIO! STS CHIAMA IN CAMPO LA CORTE DEI CONTI

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Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai

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trimestraleottobre-dicembre 2016Anno XVI n. 126/16

LE INCERTEZZELE INCERTEZZEDEL MONDODEL MONDO

DEI GIOCHIDEI GIOCHI

NON FIRMARE AL BUIO!

STS CHIAMA IN CAMPO LA CORTE DEI CONTI

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3Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

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Questo editoriale sarà in forma ridotta per via delmomento politico che stiamo attraversando. Mentre scrivia-mo, infatti, si è da poco concluso il referendum costituzio-nale che, con la vittoria del “NO”, ha provocato le dimissio-ni del Premier Matteo Renzi e la caduta del suo governo.

Adesso, il nuovo Governo guidato da Paolo Gentilonitraghetterà il nostro Paese verso nuove elezioni politiche;nel frattempo le questioni relative al mondo dei giochirimangono nell'incertezza.

Possiamo comunque fare alcune considerazionigenerali.

In primo luogo, a causa della caduta del Governo, laLegge di Stabilità è stata votata al Senato con lo stessotesto approvato alla Camera. La rapidità nell'approvazionedella Legge, richiesta dal Presidente della Repubblica pertranquillizzare i mercati e l'Unione Europea, ha impedito lapresentazione di emendamenti, tra i quali doveva figurarela riduzione del 30% delle slot presenti sul territorio a par-tire dal 2017.

È invece confermato il bando di gara del SuperEna -lotto, con un espresso richiamo alla norma che vieta icanoni sotto qualsiasi forma. Su tale questione vigilere-mo attentamente affinché, nei futuri atti di gara, nessunoprovi ad inserire quei canoni che riteniamo assolutamen-te illegittimi.

Sulle soluzioni in discussione nella conferenza Stato-Regioni è invece difficile fare previsioni. L'arrivo di unnuovo governo potrebbe comportare un rimpasto delledeleghe, per cui la ripresa dei lavori potrebbe allungarsi neltempo, sempre che il Governo la consideri una priorità.

Resta il fatto che le autonomie locali continuano adapprovare Regolamenti di divieto verso il gioco che stannorendendo difficile il nostro lavoro. Prima o poi una soluzio-ne andrà trovata.

Nel frattempo, non appena possibile, ci prodigheremoper prendere contatto con i nuovi interlocutori, a difesa deinostri diritti e delle nostre aziende.

Giorgio Pastorino

L’EDITORIALE

LE INCERTEZZELE INCERTEZZEDEL MONDO DEI GIOCHI

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PIANETA GIOCHI

La rete delle tabaccherie-ri cevitorie è tra le più vastea livello nazionale: è infatti composta da 55.000 esercizi diprossimità (di cui 46.000 associati alla FIT) contro i soli13.000 uffici postali e i 30.000 sportelli bancari (vedi artico-lo a pag. 7, NdR).

Questa capillarità, unita a un’indubbia professionalitàe competenza, fa sì che entrino nelle nostre rivendite ognigiorno milioni di utenti.

Naturalmente, si tratta di una caratteristica più chesucculenta per tutte quelle aziende, grandi e piccole, cheforniscono prodotti e servizi, che possono essere agevol-mente distribuiti tramite la nostra rete.

Con l’approssimarsi di importanti scadenze conces-sorie in materia di giochi che peraltro oggi prevedono ilpagamento di quote mensili, alcuni operatori del settoresembrano particolarmente attivi circa la presentazione diproposte commerciali a noi rivolte.

È molto importante verificare bene ciò che ci vieneproposto per evitare di rimanere invischiati in rapporti con-trattuali che contengono clausole vessatorie.

Fate particolare attenzione a: • una durata del contratto molto lunga; • alla presenza di elevate penali per l’eventuale recesso

anticipato rispetto alla scadenza del contratto; • alla presenza di esclusiva o alla previsione di obbligo

di subentro nel contratto da parte del nuovo titolare incaso di voltura dell’attività.

Occorre anche prestare attenzione a contratti, apparen-temente convenienti per noi tabaccai, la cui scadenza noncorrisponde con la scadenza di altri contratti per noi onerosi.

Non è corretto poi sottoporre dei contratti come “col-legati! quando hanno ad oggetto prestazioni diverse; noitabaccai dovremmo avere la possibilità di firmarne solouno e non l'altro e non essere costretti ad accettarli (o rifiu-tarli) entrambi.

Alcuni contratti, inoltre, prevedono adempimenti daparte del ricevitore difficili da rispettare o forieri di ulterioricosti come nel caso in cui obblighino l’esercente a modifi-care la struttura stessa del locale.

Non facciamoci abbindolare né intimidire da atteggia-menti vessatori di qualunque tipo! Non cediamo alle pres-sioni! Nessuno ha il potere di ledere pregressi accordicommerciali se non ne firmiamo di nuovi e ulteriori

A proposito: i nostri associati sappiano che il Sinda -cato è sempre a loro disposizione per una consulenza gra-tuita sulle proposte contrattuali ricevute e per prendere unadecisione oculata e consapevole.

E per una decisione consapevole occorre visionare leproposte contrattuali prima di firmarle. Se non vi voglionolasciare una copia del contratto, diffidate! n

NON FIRMARE AL BUIO!AL BUIO!

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

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PIANETA GIOCHI

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GARA SUPERENALOTTO:UN IMPORTANTEUN IMPORTANTEBANCO DI PROVABANCO DI PROVA

La concessione per la gestione del SuperEnalotto, omeglio di tutti i prodotti facenti parte della famiglia dei gio-chi numerici a totalizzatore nazionale, è in scadenza.

Essa, infatti, finirà nel mese di giugno del 2018, anove anni dalla sua assegnazione alla società Sisal.

I criteri basilari che caratterizzeranno il futuro bandosono stabiliti nella Legge di Bilancio 2017, approvata infretta e furia dopo l’apertura della crisi di governo.

Analizziamo dunque i punti salienti della futura gara.La procedura sarà diretta all’individuazione di una

“qualif i cata impresa con pregresse esperienze nellagestione o raccolta di gioco ovvero in possesso di unacapacità tecnico-infrastrutturale non inferiore a quella ri -chiesta dal capitolato tecnico, con sede legale in uno degliStati dello Spazio economico europeo, munita di idoneirequisiti di affidabilità tecnica ed economica, sceltamediante procedura di selezione aperta, competitiva e nondiscriminatoria”.

L’aggiudicatario, vale a dire il soggetto che presente-rà l’offerta economicamente più vantaggiosa, gestirà i gio-chi numerici per la durata tipica delle concessioni in mate-ria di giochi e cioè per nove anni.

Altro elemento essenziale della gara è la misura dellabase d’asta per le offerte al rialzo, fissata in 100 milioni dieuro.

A ben guardare, si tratta di un prezzo molto economi-co se si considera l’ampiezza della concessione e, soprat-tutto, se paragonato alla base d’asta stabilita per prece-denti gare aventi ad oggetto concessioni in materia di gio-chi: 700 milioni per il Lotto e 800 per il Gratta e Vinci.

Che si voglia aiutare l’attuale provider a mantenere laconcessione con un prezzo ritagliato perfettamente sulledimensioni del suo portafoglio?

Il dubbio non è peregrino: sappiamo bene che la Sisalfa il bilancio principalmente grazie ai canoni che continuaindebitamente a spillare alla nostra rete.

Altro punto riguarda la misura dell’aggio spettanteall’aggiudicatario: 5% della raccolta con offerta al ribasso.

Anche in questo caso, la difformità rispetto alle altregare è evidente e sostanziale: sia per i Gratta e Vinci cheper il Lotto l’aggio spettante al concessionario era infattistabilito in una misura fissa (3,9% della raccolta nel primocaso e 6% nel secondo).

Fissati dunque gli elementi basilari della gara, in atte-sa dell’indizione del relativo bando, si scaldano fin da ora imotori per correre in quella che sarà una gara importantis-sima per il comparto.

Quel che è certo fin da ora è che il principio che icanoni sono vietati è stato ribadito.

Tra i riferimenti normativi relativi alla gara SuperEna -lotto, infatti, la Legge di Bilancio richiama espressamen-te l’ormai famosa norma abroga–canoni (precisamentel’art. 2, comma 2, del decreto legge 40/2010) che stabili-sce il divieto per il concessionario di intrattenere rapporticommerciali che prevedano la corresponsione, da partedei punti vendita facenti parte della sua rete distributiva,di un importo (cosiddetto canone) per ulteriori servizi daesso forniti.

Si tratta di un’importante conferma voluta fortementedal nostro Sindacato e, infine, raggiunta. n

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ATTIVITÀ SINDACALE

L’appuntamento di novembre con la kermesse di con-

vegni organizzata dall’Osservatorio Internazionale del

Gioco presso l’Università di Salerno ha visto crescere la

sua importanza nel corso degli anni.

Tra le tante personalità istituzionali e politiche, docen-

ti universitari, giornalisti e rappresentanti del comparto dei

giochi che vi hanno partecipato nel tempo, il nostro Sin da -

cato è un ospite costante.

E anche quest’anno, il Presidente Nazionale Giorgio

Pastorino è stato invitato a svolgere un intervento nell’am-

bito del convegno dal titolo “La valenza sociale ed econo-mica dei negozio di gioco. Le nuove sfide del mercato trapolitica ed industria”.

Di fronte a una valente platea di oltre 400 persone,

Pastorino ha voluto porre l’accento sull’importanza che la

rete delle tabaccherie ha nel tessuto sociale al punto che,

in alcune zone, è l’unica presente dello Stato. Un’impor -

tanza che non ha osato definire “vitale” in considerazione

di alcuni numeri eloquenti: “la rete delle tabaccherie inItalia è composta da circa 55 mila punti, con un rapporto diuna tabaccheria ogni 1.100 abitanti. Si tratta di 55 milaconcessionari dello Stato, con circa 150 mila addetti che vila vo rano e che servono quindi 15 milioni di cittadini”.

Un servizio, quello svolto dai tabaccai in favore della

collettività che non ha eguali vista l’estensione della rete:

“quella delle tabaccherie è la più grande in confronto ai 30mila sportelli bancari e ai 13 mila uffici delle Poste Italiane”.

Pastorino ha poi precisato, non senza amarezza, che

“il tabaccaio difende spesso, anche purtroppo a costo dellasua incolumità, soldi che sono in realtà dello Stato”.

In buona sostanza, il principale ruolo del tabaccaio è

quello di esattore per conto dello Stato: “chi è consapevo-le fino in fondo dell’importanza di questo ruolo capisce chela salvaguardia della nostra categoria è irrinunciabile”.

Una salvaguardia che passa anche per la difesa del

gioco legale sui cui proventi si poggia buona parte della

redditività delle tabaccherie: “ma anche in questo caso –

ha sottolineato il Presidente STS – per le mani del tabac-caio passano soldi che gli appartengono solo in minimaparte”.

Riflettendo sulle ripercussioni della crisi economica –

“ha colpito tutti, anche le nostre attività” – ed esecrando le

amministrazioni locali che stanno uccidendo il gioco lega-

le – “c’è una grave frattura tra lo Stato e gli enti locali in

materia di gioco che sta creando grossi problemi” –

Pastorino ha concluso con un ammonimento diretto in

particolare al Governo nella persona del Sottosegretario

Pier Paolo Baretta, che ha la delega ai giochi: “attenti alledecisioni che potrebbero cancellare la rete più importantedello Stato!”. n

STS AL CONVEGNO SUL GIOCO: DECISI A DIFENDERE LA RETEDIFENDERE LA RETE

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ATTIVITÀ SINDACALE

Dopo i ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali e alConsiglio di Stato per l’impugnazione di vari provvedimen-ti con cui Regioni e Comuni hanno di fatto limitato l’offertadi gioco pubblico sul territorio, il Sindacato TotoricevitoriSportivi, con il prezioso supporto della Federazione Italia -na Tabaccai, si è rivolto direttamente alla Corte dei Conti,organo di rango costituzionale con funzioni consultive, giu-risdizionali e di controllo.

Con una serie di esposti, presentati alle corrisponden-ti sedi regionali della Corte e sottoscritti dal PresidenteNazionale Pastorino, STS ha segnalato il possibile dannoerariale derivante dalla restrizione degli orari di funziona-mento delle slot imposta dai Sindaci per mezzo di ordinan-ze nonché dalla limitazione della vendita del 10eLotto e deiGratta e Vinci.

Quel che vogliamo far emergere è che a farne lespese di questi provvedimenti non sono solo gli operatoridel gioco legale, in primo luogo i tabaccai che dalla voceslot e altri giochi ricavano il 30-40% della loro redditività.Anche lo Stato perde, e parecchio, in termini di gettito:circa due miliardi e mezzo di euro all’anno secondo lestime ricavate dalle perdite già registrate nei Comuni in cuivigono le ordinanze restrittive.

Ma c’è un’altra considerazione da fare: dalla raccoltadei giochi lo Stato ricava mediamente circa 8 miliardi ognianno; parte di questi soldi viene ridistribuita sull’intero ter-ritorio nazionale per finanziare iniziative e opere pubblichea tutto vantaggio dei cittadini.

Insomma, il welfare nazionale passa anche per i gio-chi leciti. Penalizzarli significa togliere risorse al Paese edè proprio ciò che stanno facendo gli amministratori locali.

Ma il danno causato dalla normativa locale non è soloeconomico. Vi è, infatti, anche un sicuro danno in terminidi sicurezza pubblica in quanto – lo ha ammesso perfinoqualche primo cittadino tra i più accaniti – le limitazioni algioco legale stanno favorendo l’avanzata di quello irrego-lare e illegale senza peraltro abbassare il numero dei gio-catori ludopatici.

Insomma, anziché avere effetti positivi sulla salutepubblica, le ordinanze anti gioco stanno rivelando semprepiù il loro carattere controproducente.

Sotto questo aspetto, i sindaci dovranno fare i conti conla recrudescenza di un fenomeno che, negli ultimi anni, hasubìto un forte ridimensionamento proprio grazie alle politi-che di ampliamento dell’offerta legale di gioco realizzatedall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In particolare,proprio l’introduzione degli apparecchi con vincite in denaroe la conseguente messa al bando dei “videopoker”, hannodeterminato una decisa retromarcia del mercato abusivoche adesso, però, vede più di uno spiraglio di ripresa.

Se i fatti valgono più delle buone intenzioni (di cui leordinanze comunali abbondano) per evitare il peggio sarànecessaria un’inversione di tendenza.

La riflessione è dunque aperta e ci auguriamo che gliesposti alla Corte dei Conti da noi presentati possanofavorirla. n

STS CHIAMA IN CAMPOLA CORTE DEI CONTILA CORTE DEI CONTI

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PIANETA GIOCHI

Una vasta operazione della Guardia di Finanza –appositamente denominata "Bet on Black", punta sul nero– ha di recente portato al sequestro di 45 totem illegali aBolzano e provincia con la denuncia di 18 esercenti di bare 4 gestori.

Dai particolari resi noti dal comunicato stampa delleFiamme Gialle, emerge che gli apparecchi – apparente-mente adibiti alla semplice ricarica di schede telefoniche eall’acquisto di beni e servizi on line – consentivano l’acces-so a siti di gioco illegali esteri, ubicati in località note peressere sedi di bookmakers privi di concessione italiana:Malta, Slovacchia e Paesi Baltici.

Un bel colpo per gli investigatori, che aggiungono untrofeo al medagliere del Corpo. Ma non è un successopieno. Purtroppo, infatti, deriva da un errore commessodalla Provincia Autonoma di Bolzano nel momento stessoin cui ha imposto fortissime limitazioni all’offerta legale digioco in tutto il territorio di sua competenza.

La chiusura di sale gioco e la rimozione di newslot dailocali pubblici ha dato spazio al dilagare dell’offerta clande-stina, unica ad avvantaggiarsi della normativa provinciale.

Detta così, con il senno di poi, l’analisi può sembrare fintroppo semplice e ovvia. Tuttavia, già al momento dell’entra-ta in vigore di quelle norme era possibile prevedere esatta-mente la deriva illegale del mercato cui assistiamo oggi.

Il nostro Sindacato, infatti, lo dice da sempre: cancel-lare il gioco legale significa consegnare il comparto all’ille-galità. Non si tratta di una posizione di interesse persona-le, sebbene i primi a fare le spese della politica restrittivadegli enti locali siano proprio i ricevitori autorizzati. Si trat-ta di una considerazione scaturente dalla profonda cono-scenza del settore maturata dai tabaccai-ricevitori nelcorso di decenni di professione.

Una conoscenza che ci permette di dire con certezzache un comparto economico così importante come quellodei giochi non può e non deve essere rinnegato con estre-mismi legislativi quanto piuttosto gestito attentamente conlo scopo di raggiungere il giusto equilibrio tra domanda eofferta.

Solo così si evitano le distorsioni che portano fatal-mente all’aumento dei giocatori problematici e alla diffusio-ne dell’illegalità.

Diversamente, si assisterà sempre più frequentemen-te a fatti illeciti: “Ovunque si vietino le slot, il risultato sarà

quello visto nella provincia altoatesina. È stato un disastroannunciato che dovrebbe far riflettere chi sta procedendosulla stessa strada” è stato il commento del PresidenteNazionale STS Giorgio Pastorino all’indomani del blitz.

Nell’esprimere soddisfazione per il successo dell’ope-razione, Pastorino ha sottolineato con amarezza che ilgioco illegale sta tornando in auge: “le Forze dell'Ordinenon possono far altro che rincorrere il fenomeno che con-tinuerà ad avvantaggiarsi fino a che si proseguirà sul cam-mino del proibizionismo”.

E che dire dell’aumento dei giocatori patologici regi-strato, secondo recenti stime, a Bolzano e provincia? È ladimostrazione che il problema non sta nel gioco legalequanto piuttosto nell’ingovernabilità conseguente alle nor-mative restrittive: “in mancanza di forme di collaborazionefra chi gestisce il gioco e i territori, lo Stato perde il control-lo del settore lasciando i giocatori alla mercé di soggettiprivi di scrupoli. Insomma, i gestori di gioco illecito hannotutto da guadagnare dalle ordinanze locali: la loro corsa,che Guardia di Finanza e Carabinieri possono soltanto ral-lentare, si ferma soltanto rinunciando al proibizionismo” –è la riflessione finale del Presidente. n

BOOM DI GIOCO BOOM DI GIOCO ILLEGALE A BOLZANO:ILLEGALE A BOLZANO:DISASTRO ANNUNCIATO

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DALL’ESTERO

L’Italia, si sa, è un paese di esterofili. Ciò che diconoo fanno all’estero va sempre meglio di quanto si dice o sifa qui da noi. E così è sempre, o quasi, a prescindere dauna valutazione critica e obiettiva delle cose.

Che dire, allora, del fatto che uno studio fatto inGermania dimostrerebbe l’inefficacia del distanziometrocon riferimento all’ubicazione dei locali muniti di slot?

L’analisi, realizzata sotto forma di sondaggio trai cittadini e pubblicato in una recente edizione delGlucksspielbarometer – un rapporto periodico sul mododei giochi – ha preso le mosse dalla prossima introduzio-ne di una norma – voluta dal Governo tedesco – che fisse-rà distanze minime tra sale giochi ciò che porterà alla chiu-sura di molti punti di gioco.

Se, secondo il Governo, questa limitazione dell’offer-ta legale gioverà all’attività di prevenzione della ludopatia,secondo il sondaggio avrà, al contrario, effetti negativi.

La maggior parte degli intervistati, infatti, prevede chei giocatori che si vedranno chiudere la sala legale abitual-mente frequentata andranno a cercare un altro posto dovegiocare (non importa se legale o meno) piuttosto che ri -nunciarvi del tutto.

E, siccome i punti legali saranno pochi e sparpagliatichissà in quali zone isolate, per molti sarà più comodo

rivolgersi alle sale abusive che approfitteranno della situa-zione andandosi a collocarsi proprio laddove l’offerta pub-blica è stata spodestata.

Per molti, un’altra alternativa per continuare a giocarepur dopo l’entrata in vigore del distanziometro sarà quelladi convertirsi al gioco on line sebbene tale modalità com-porti maggiori pericoli sia in termini di ludopatia che di lega-lità e trasparenza delle operazioni.

Insomma, almeno secondo i mille tedeschi che hannopartecipato al sondaggio, la decisione di limitare l’offerta digioco legale apporterà danni alla società piuttosto chebenefici.

A nostro parere, le conclusioni cui giunge lo studiotedesco sono da tenere in debita considerazione.

Lo diciamo non per rispetto della proverbiale esterofi-lia italiana ma per esperienza diretta visto che ogni giornosoddisfiamo la domanda di gioco della clientela.

I giocatori non scompaiono allo sparire dei giochi legali:essi restano e, come un affamato rimasto senza cibo, par-tono alla ricerca di ciò che è loro venuto a mancare.

Se la bisca clandestina è la sola alternativa rimasta,una parte di loro vi si rivolgerà, non senza angosciantisensi di colpa e rimpiangendo i tempi in cui poteva gioca-re alla luce del sole. n

IL DISTANZIOMETRO?IL DISTANZIOMETRO?SECONDO I TEDESCHINON FUNZIONA

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COME ERAVAMO…

Fino al 2002, per l’attività di raccolta dei giochi a tota-lizzatore, i ricevitori hanno percepito un compenso fisso ditot lire per ciascuna colonna giocata.

Si trattava di un meccanismo che comportava la con-tinua necessità di adeguare l’importo del compenso conte-stualmente alla variazione del costo colonnare. Laddoveciò non accadeva, quando cioè aumentava solo il costocolonnare lasciando invariato il compenso del ricevitore,quest’ultimo si riduceva in termini percentuali a dannodella redditività delle ricevitorie.

Questo inconveniente fu eliminato grazie a due provve-dimenti normativi emanati a poca distanza l’uno dall’altro,fortemente voluti dal Sindacato Totoricevitori Sportivi-FIT.

Innanzitutto, con il decreto legge 452/2001, meglioconosciuto come “decreto sui giochi”, fu stabilito che “adecorrere dal 1 gennaio 2002, il compenso dovuto dal gio-catore al ricevitore per la partecipazione al concorso pro-nostici Enalotto sia fissato nella misura dell’8% del costo alpubblico per colonna”.

Si trattò di una prima, grande vittoria per i ricevitoriche trovò il suo completamento quando, poco tempo dopo,con il decreto cosiddetto “Omnibus” fu sancita l’equipara-zione dell’aggio all’8% sul costo colonnare per tutti irestanti giochi a totalizzatore raccolti in ricevitoria, tra cuitutti i concorsi a pronostici sul calcio.

Restava fuori, a questo punto, sola-mente la scommessa Tris per la quale, nelquadriennio 2001-2005, i ricevitori hannopercepito un compenso di solo il 4% sulcosto colonnare. Colpa del bando di garaper l’affidamento in concessione di que-sto prodotto di gioco che aveva inseritonell’offerta economica anche la percen-

tuale spettante ai ricevitori. Il risultato fuche per presentare l’offerta economica più conveniente eaggiudicarsi la concessione, la società SaraBet tagliò ilcompenso dei ricevitori.

Una sperequazione inaccettabile in considerazionedel fatto che un lavoro impegnativo e delicato comequello della raccolta delle scommesse non può essereremunerato con importi insignificanti nonché diversi daquello congruamente stabilito per legge per analoghigiochi pubblici.

In quel difficile quadriennio, il nostro Sindacato fece ditutto per far riconoscere ai ricevitori un aggio degno.

In particolare, quando nel 2004 il Ministero dell’Eco -nomia e delle Finanze decretò la riduzione dell’impostaunica sulla scommessa Tris, STS rivendicò immediata-mente la destinazione ai ricevitori del relativo effetto eco-nomico che si sarebbe concretizzato nell’aumento di unpunto percentuale dell’aggio. Purtroppo la SaraBet, rite-nendosi a sua volta destinataria esclusiva del surplus deri-vante dalla riduzione dell’imposta, si rifiutò, sulle prime, diaccordare il passaggio dal 4 al 5%. Con una pressanteopera di convincimento, i nostri rappresentanti sindacalifecero infine capitolare la SaraBet con il risultato che,almeno nell’ultimo scorcio di validità della concessione, iricevitori percepirono sulla Tris il 5%.

Pur non potendosi ancora considerare una misuraadeguata, si trattò di un risultato molto importante checontribuì ad aumentare il peso politico del nostroSindacato.

Per tornare a una percentuale accettabile sulla scom-messa Tris, si dovette attendere l’emanazione della Leggen. 311/2004 che, annunciando l’istituzione, in luogo dellaTris, di una nuova scommessa ippica a totalizzatore (la“Nuova Tris Nazionale” partita nel 2006) predeterminavanella misura dell'8% il compenso che sarebbe spettato aipunti di vendita. Cosicché, da allora e a tutt’oggi i ricevito-ri percepiscono il medesimo aggio per tutti i giochi pubbli-ci a totalizzatore. n

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QUANDO L’AGGIO TRISCROLLÒ AL 4%CROLLÒ AL 4%

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