TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA IV SEZIONE …...xxxxxxxxxxxxxxxx), rappresentati e difesi dagli Avv.ti...

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA

IV SEZIONE CIVILE

ESECUZIONI IMMOBILIARI

G.E. DOTT.SSA CRISTINA PIGOZZO

(già DOTT.SSA LILLA DE NUCCIO, DOTT. RAFFAELE RUSSO,

DOTT.SSA BARBARA PERNA)

* * * * *

ESECUZIONE IMMOBILIARE R.G. N. 1845/2014

ITALFONDIARIO SPA

CONTRO

XXXXXXXXXXXXX E XXXXXXXXXXXXX

* * * * *

RELAZIONE DI CONSULENZA TECNICA

1. PREMESSA

Il 18 settembre 2015 il Giudice per l’esecuzione del Tribunale di Roma, IV

Sezione Civile, Esecuzioni Immobiliari, Dott.ssa Barbara PERNA, mi conferiva

l’incarico di Consulente Tecnico di Ufficio (Esperto Estimatore) per la procedura

esecutiva immobiliare RG n. 1845/2014, iscritta a ruolo il 30 settembre 2014,

promossa dalla ITALFONDIARIO SPA nei confronti dei Sigg. xxxxxxxxxxxxxxxx

e xxxxxxxxxxxxxxxx, avente per oggetto un immobile adibito a negozio di

proprietà degli esecutati, sito nel Comune di Roma Capitale, Municipio II, Via

Giovanni Animuccia n. 4/A (sul posto il civico è il numero 4), piano T, censito al

Catasto Fabbricati al foglio 562, particella 144, sub 7, cat. C/1, z.c. 3, cl. 4, cons.

33 mq, RC € 1.375,38.

Al momento del conferimento dell’incarico il Giudice per l’esecuzione mi

formulava i seguenti quesiti:

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Quesito n. 1: identificare i diritti reali ed i beni oggetto del pignoramento;

Quesito n. 2: elencare ed individuare i beni componenti ciascun lotto e procedere

alla descrizione materiale di ciascun lotto (cfr. schema allegato al verbale di

conferimento);

Quesito n. 3: procedere alla identificazione catastale del bene pignorato;

Quesito n. 4: procedere alla predisposizione di schema sintetico-descrittivo del

lotto;

Quesito n. 5: procedere alla ricostruzione dei passaggi di proprietà in relazione

al bene pignorato;

Quesito n. 6: verificare la regolarità del bene o dei pignorati sotto il profilo

edilizio ed urbanistico;

Quesito n. 7: indicare lo stato di possesso attuale dell’immobile;

Quesito n. 8: specificare i vincoli ed oneri giuridici gravanti sul bene;

Quesito n. 9: verificare se i beni pignorati ricadano su suolo demaniale;

Quesito n. 10: verificare l’esistenza di pesi od oneri di altro tipo;

Quesito n. 11: fornire ogni informazione utile sulle spese di gestione

dell’immobile e su eventuali procedimenti in corso;

Quesito n. 12: procedere alla valutazione dei beni;

Quesito n. 13: procedere alla valutazione di quota indivisa per gli immobili

pignorati per la sola quota;

Quesito n. 14: acquisire le certificazioni di stato civile, dell’ufficio anagrafe e

della Camera di Commercio e precisare il regime patrimoniale in caso di

matrimonio;

Il 12 novembre 2018 l’esecuzione immobiliare è stata affidata al Giudice

Dott.ssa Cristina PIGOZZO che mi ha rinnovato l’incarico di esperto estimatore,

con Custode Giudiziario l’Avv. Giada GERVASI.

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Nel prosieguo alcune volte indicherò con “esecutore” la ITALFONDIARIO

SPA e con “esecutati” i Sigg. xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx.

2. VISURE ED ESAME DEGLI ATTI

Per rispondere ai quesiti posti dal Giudice, ho effettuato le visure presso il

Comune di Roma Capitale, Dipartimento Programmazione e Attuazione

Urbanistica (ex Dip. IX), Ufficio Permessi di Costruire, presso l’Agenzia delle

Entrate, Ufficio Provinciale di Roma – Territorio, Servizi Catastali e Servizio di

Pubblicità Immobiliare di Roma 1, per acquisire tutti gli elementi necessari.

Presso l’Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Roma – Territorio,

Servizi Catastali, il 04 dicembre 2018 ho acquisito la planimetria catastale del

negozio (All. 1) e la visura storica per immobile (All. 2).

L’11 dicembre 2018, previa visura presso l’Agenzia delle Entrate, Servizio di

Pubblicità Immobiliare di Roma 1, ho acquisito l’ispezione ipotecaria a carico del

negozio con l’elenco sintetico della formalità (All. 3).

Il 13 maggio 2016 mi è stato liquidato il fondo spese disposto dal G.E. per il

quale ho emesso la fattura n. 122 intestata a INTESA SAN PAOLO SPA per

l’imponibile di € 1.000 che con gli accessori (CNPAIA 4%, IVA 22%, meno la

ritenuta d’acconto del 20%) è divenuta di € 1068,80.

Con atto di precetto del 21 maggio 2014, notificato il 18 luglio 2014, la

ITALFONDIARIO SpA, quale mandataria della INTESA SANPAOLO SpA,

intimava il pagamento di € 19.527,93, oltre interessi, spese di notifica e somme

successive occorrende.

Risultato infruttuoso l’atto di precetto, lo stesso Istituto provvedeva al

pignoramento del negozio di proprietà dei Sigg. xxxxxxxxxxxxxxxx e

xxxxxxxxxxxxxxxx, sito in Roma, Via Giovanni Animuccia n. 4/A, piano T,

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censito al Catasto Fabbricati al foglio 562, particella 144, sub 7, cat. C/1, z.c. 3, cl.

4, cons. 33 mq, RC € 1.375,38.

L’atto di pignoramento immobiliare del 10 settembre 2014, rep. 52412

dell’Ufficiale Giudiziario, veniva trascritto il 09 ottobre 2014, al registro

particolare n. 77093 e registro generale n. 109127, in favore della

ITALFONDIARIO SpA.

Dall’atto di pignoramento immobiliare risulta che la ITALFONDIARIO Spa,

quale mandataria di INTESA SANPALO Spa, è creditrice nei confronti dei Sigg.

xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx per l’importo complessivo di €

19.527,93, oltre interessi successivi alla data del 14 maggio 2014, nonché spese di

notifica, come notificato con atto di precetto il 18 luglio 2014, con avvenuta

compiuta giacenza in data 13 agosto 2014 (All. 4).

L’immobile sottoposto a esecuzione forzata è così descritto nella

certificazione notarile del 26 gennaio 2015 del Notaio in Napoli, Dott.ssa Sabina

APONTE:

“Locale in Via Giovanni Animuccia n. 4/A (ndr: sul posto il civico è il

numero 4) riportato nel C.F. di Roma al Fl. 562 p.lla 144 sub 7, ctg C/1, classe 4,

piano T, metri quadri 33, r.c. Euro 1.375,38.

Il suddetto immobile risulta di proprietà di xxxxxxxxxxxxxxxx, nato a

xxxxxxxxxxxxxxxx il xxxxxxxxxxxxxxxx, c.f. xxxxxxxxxxxxxxxx per la quota di ½ di

piena proprietà in comunione legale dei beni e di xxxxxxxxxxxxxxxx, nata a

xxxxxxxxxxxxxxxx il xxxxxxxxxxxxxxxx, c.f. xxxxxxxxxxxxxxxx, per la quota di ½ di

piena proprietà in comunione legale dei beni a loro pervenuto per acquisto da

xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx, in

virtù di atto di compravendita del Notaio Andrea LEOFREDDI del 27 gennaio

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2000, rep. 1696, trascritto presso la Conservatoria di Roma 1 il 29 gennaio 2000

ai nn 6686/4485 (All. 5).

Ai suindicati xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx e

xxxxxxxxxxxxxxxx quanto sopra è pervenuto per successione da xxxxxxxxxxxxxxxx

nato a xxxxxxxxxxxxxxxx il xxxxxxxxxxxxxxxx e deceduto il xxxxxxxxxxxxxxxx,

giusta denuncia del 16 novembre 2001 num. 28 vol. 18515, trascritta presso la

Conservatoria di Roma 1 il 19 febbraio 2009 ai nn. 20417/10513.

Al suindicato xxxxxxxxxxxxxxxx quanto sopra è pervenuto dalla S.E.S.

SOCIETA’ EDILIZIA SOMALIA SRL con sede in Roma, in virtù di atto di

assegnazione a socio di cooperativa edilizia del notaio POMAR dell’11 luglio

1955, trascritto presso la Conservatoria di Roma 3 il 18 luglio 1955 ai nn.

40854/29806.

Nella stessa certificazione notarile sono riportate le trascrizioni contro i Sigg.

xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx:

verbale di pignoramento immobili trascritto presso la Conservatoria di Roma

1 il 09/10/2014 ai nn. 109127/77093 emesso dal Tribunale di Roma e

notificato il 18/09/2014 a favore INTESA SANPAOLO SPA;

verbale di pignoramento immobili trascritto presso la Conservatoria di Roma

1 il 03/06/2014 ai nn. 61572/40362 emesso dal Tribunale di Roma e notificato

il 24/02/2014 a favore xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx,

xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx,

xxxxxxxxxxxxxxxx, SCONOCCHIA xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx;

ipoteca volontaria derivante da concessione a garanzia di mutuo iscritta

presso la Conservatoria di Roma 1 il 29/01/2000 ai nn. 6687/1824 atto

notarile pubblico del Notaio Dott. Andrea LEOFREDDI del 27/01/2000, rep.

1697, per Lire 150.000.000 a garanzia di un mutuo di Lire 100.000.000 a

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favore CARIPLO CASSA DI RISPARMIO DELLE PROVINCE LOMBARDE

SPA con sede in Milano, gravante sull’immobile in oggetto.”.

Oltre alla ITALFONDIARIO SPA sono intervenuti nella presente procedura

esecutiva, quali creditori intervenuti:

- Il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), rappresentato e

difeso dall’Avv. xxxxxxxxxxxxxxxx, con atto di intervento del 28 agosto

2017 per un credito di Euro 7.200,00, per compensi oltre oneri e accessori

come per legge e oltre il 15% a titolo di spese generali sui compensi. Il

titolo esecutivo su cui si fonda l’intervento è rappresentato dalla sentenza n.

12154/2017 (All. 6), pubblicata in data 14 giugno 2017, emessa dal

Tribunale Civile di Roma, Sezione X, in persona del G. Dott. DE

GIOVANNI, il 13 giugno 2017 nel procedimento n. R.G. 31740/2013,

munita di formula esecutiva, con la quale, risolto il rapporto contrattuale

tra terzo intervenuto e debitore esecutato di cui alla sent. n. 22444/2006 del

Tribunale Civile di Roma, il xxxxxxxxxxxxxxxx veniva condannato al

rilascio dell’unità immobiliare in oggetto, nonché al pagamento in favore

degli attori del sopra indicato procedimento, a titolo di indennità per

occupazione sine titulo, della somma di euro 59.064,05, nonché al

pagamento dell’indennità su base mensile per ogni mese di occupazione

successivo al 31 agosto 2015 sino alla effettiva riconsegna del bene, da

calcolarsi secondo i criteri di cui alla Relazione Tecnica, nonché a rifondere

al sig. xxxxxxxxxxxxxxxx le spese di lite, liquidate in euro 7.200,00 per

compensi, oltre oneri e accessori come per legge e oltre al 15% per spese

generali sui compensi (All. 7).

In data 28 marzo 2018, in seguito al decesso del Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx,

avvenuto in data 9 dicembre 2017, il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

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xxxxxxxxxxxxxxxx), la Sig,ra xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), la Sig.ra xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), sono intervenuti nella procedura esecutiva in qualità

di unici eredi del Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx (All. 8).

- I Sig.ri xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx

(C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx),

xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx),

xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), nonché xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx),

xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F. xxxxxxxxxxxxxxxx), questi

ultimi cinque in qualità di eredi del Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx (C.F.

xxxxxxxxxxxxxxxx), rappresentati e difesi dagli Avv.ti xxxxxxxxxxxxxxxx

e xxxxxxxxxxxxxxxx, con atto di intervento del 27 ottobre 2017, per un

credito di Euro 26.270,99. L’atto di precetto, rimasto senza seguito, è stato

notificato il 10 ottobre 2017; i ricorrenti, in virtù della sentenza n.

12154/2017 (All. 6) emessa in data 13-14 giugno 2017 dal Tribunale di

Roma nel giudizio recante RG. n. 31740/2013, munita della formula

esecutiva in data 28 luglio 2017 e notificata in forma esecutiva

contestualmente all’atto di precetto, hanno intimato al Sig.

xxxxxxxxxxxxxxxx il pagamento della complessiva somma di Euro

26.270,99, comprensiva delle spese di lite liquidate in sentenza e dei

compensi professionali di cui all’atto di precetto, oltre alle spese di notifica

segnate a margine dell’atto stesso, agli interessi maturandi dal 29 settembre

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2017 fino all’effettivo saldo e, se dovuti, alle spese, competenze ed onorari

successivi (All. 9).

- ITALFONDIARIO S.p.a., appartenente al Gruppo Bancario DoBank

S.p.a., nella qualità di mandataria di PENELOPE SPV S.r.l., rappresentata

e difesa dagli Avv.ti xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx, in data 01

agosto 2018, interviene nella procedura esecutiva in sostituzione di

INTESA SANPAOLO S.p.a., per le somme indicate nell’originario atto di

precetto e atto di pignoramento, oltre interessi, spese, competenze ed

onorari del presente intervento e della relativa procedura (All. 10).

3. SOPRALLUOGHI E DESCRIZIONI DEI BENI

Il 29 gennaio 2016, a seguito dell’incarico conferitomi dal G.E. Dott.ssa

Barbara PERNA del 18 settembre 2015, alle ore 12,00, previo appuntamento

telefonico, ho effettuato il sopralluogo presso il negozio in Via Giovanni

Animuccia n. 4, in Roma, dove il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx, comproprietario del

locale insieme alla consorte Sig.ra xxxxxxxxxxxxxxxx, entrambi in regime di

comunione di beni, mi ha fatto accedere per i rilievi metrici e per constatare lo

stato di manutenzione.

Sulla scorta della planimetria catastale, che ho estratto dal Catasto

Fabbricati, ho effettuato il rilievo del negozio nel quale il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx

svolge l’attività artigianale di tappezziere.

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Il locale ha una sola porta con

vetrina in alluminio anodizzato di

colore bronzo sulla quale si apre la

porta di accesso costituita dallo stesso

materiale (foto 1, 2, 3).

Il locale ha una forma pressoché

rettangolare ed è dotato di un

soppalco (foto 4) con struttura portante in tubolari rettangolari in acciaio e piano

calpestabile realizzato con tavole di legno di spessore 2 cm fissate su quadrotti di

legno a loro volta fissati sui profilati in

acciaio che formano una maglia

portante pressoché quadrata di lato

circa 107 x 107 cm (foto 5).

Al soppalco si accede mediante

una scaletta in ferro piuttosto ripida,

tipo marinara (foto 6).

Sul lato destro, entrando dalla porta, c’è il piccolo bagno con water e

cassetta di scarico ancora in ghisa, e lavandino (foto 7, 8, 9).

Il proprietario mi riferisce che

l’allaccio idrico è sempre stato in

comune con il negozio a fianco (civico

2), ma due-tre anni orsono tale

negozio è stato ristrutturato e

inavvertitamente gli operai hanno

troncato la conduttura idrica, senza

FOTO 2

FOTO 3

FOTO 4

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saperlo, interrompendo così l’allaccio del negozio del Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx, il

quale è tutt’ora privo di acqua potabile.

Il locale è alto 4,45 m e il piano di

calpestio è rialzato di circa 13 cm rispetto al

marciapiede esterno (varia da 11 cm a 16 cm)

(foto 10).

Sotto il soppalco, l’altezza netta è di 2,25

m, lo spessore di tutto il soppalco è di 15 cm.

L’altezza netta sopra il soppalco è di

2,05 m.

La scaletta per il soppalco è larga 53 cm.

Le misure del locale sono riportate nella planimetria catastale, insieme a

quelle del soppalco, dove la struttura di quest’ultimo per circa 1,21 m è in cemento

armato per la presenza di sporgenza che poi è stata prolungata con la struttura in

acciaio e legno.

Il locale non è perfettamente rettangolare in quanto la parte terminale, dopo

il pilastro è ristretta di circa 44 cm.

Ho scattato alcune fotografie del locale, all’interno e all’esterno.

Il pavimento è in lastre di granigliato medio di colore grigio scuro di

dimensioni 97 x 110 cm con giunto in metallo fino (foto 11); il pavimento presenta

qualche fessura rotondeggiante che ha bisogno di una stuccatura in resina e nuova

arrotatura (foto 12).

Il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx mi riferisce di lavorare presso il locale dal 1982 e

di averlo acquistato nel 1999 insieme alla moglie. Ho chiesto al Sig.

xxxxxxxxxxxxxxxx di poter avere in copia: l’atto di acquisto, eventuale domanda

di sanatoria del soppalco, che secondo il proprietario esiste da circa trenta anni,

FOTO 9

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certificato di conformità dell’impianto elettrico, regolamento di condominio e

tabelle millesimali, nome, indirizzo e recapiti telefonici dell’Amministratore del

Condominio.

Il negozio confina con un altro

negozio (civico 2), che fa angolo con

Via Somalia (foto 13), e con

l’ingresso del Condominio civico 6 di

cui fa parte (foto 1).

Alle ore 14.00 ho terminato il

sopralluogo con la lettura e la firma del verbale.

La procedura esecutiva è stata poi sospesa perché gli esecutati avevano in

corso un accordo con l’Istituto esecutore.

Successivamente, il 21 marzo 2018 il nuovo Giudice per l’Esecuzione mi ha

rinnovato l’incarico per eseguire la stima dell’immobile pignorato secondo i quesiti

già posti.

Per quanto riguarda i rapporti contabili con il Condominio di Via Giovanni

Animuccia n. 6, ho interpellato lo studio dell’Amministratore Condominiale

“xxxxxxxxxxxxx” che mi ha comunicato le pendenze dei Sigg. xxxxxxxxxxxxx E

xxxxxxxxxxxxx e che ammontano a:

- € 664,29 relativi all’ultimo bilancio approvato del 2017;

- € 19,87 relativi alle quattro rate del preventivo 2018 (€ 4,97 per ciascuna rata);

- € 104,48 per il saldo della quota di pertinenza per i lavori condominiali sulla

terrazza;

per un totale complessivo di € 788,64, come risulta dalla mail che mi è stata inviata

(All. 11).

FOTO 13

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4. SITUAZIONE URBANISTICA

Via Giovanni Animuccia si trova nel Quartiere Africano, Municipio II di

Roma Capitale.

Prima del 1967 e comunque dopo il 1965, anno in cui è entrato in vigore il

Piano Regolatore Generale di Roma, la destinazione urbanistica della zona era “B -

Trasformazione edilizia con particolari limiti volumetrici” con sottozona “B2 –

Conservazione dei volumi, delle superfici esistenti” (All. 12).

L’edificio è stato realizzato con la licenza edilizia n. 1566 del 3 luglio 1953.

Il fabbricato risulta sprovvisto di certificato di agibilità.

Il nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Roma Capitale,

approvato il 12 febbraio 2008 con deliberazione n. 18 del Consiglio Comunale di

Roma, individua la zona del Quartiere Africano con la destinazione “Città Storica -

Tessuti di espansione novecentesca a fronti continue – T6” (All. 13).

L’indice di edificabilità riferito al PRG del 2008 è rimasto quello del

precedente PRG del 1965.

Il negozio oggetto della presente relazione è situato nella zona denominata

Salario africano, assai prossima a Viale Libia e alla Circonvallazione Salaria (All.

14).

La zona è servita molto bene dai mezzi di trasporto pubblico. La fermata

della metropolitana, linea A, denominata “Libia”, dista da Via Animuccia circa 550

metri (7 minuti a piedi). La fermata delle Ferrovie dello Stato, denominata “Roma

Nomentana”, dista circa 600 metri (9 minuti a piedi). Le linee autobus a servizio

della zona sono le n. 63, 235, 351; la fermata “Somalia/Martucci” dista 50 m (1

minuto a piedi).

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5. RISPOSTA AI QUESITI

Per chiarezza di esposizione, ma anche per lo schema allegato all’incarico, ho

riportato il quesito secondo i punti e l’ordine con cui mi è stato posto, e più

precisamente:

Quesito n. 1: identificare i diritti reali ed i beni oggetto del pignoramento;

Quesito n. 2: elencare ed individuare i beni componenti ciascun lotto e procedere

alla descrizione materiale di ciascun lotto (cfr. schema allegato al verbale di

conferimento);

Quesito n. 3: procedere alla identificazione catastale del bene pignorato;

Quesito n. 4: procedere alla predisposizione di schema sintetico-descrittivo del

lotto;

Quesito n. 5: procedere alla ricostruzione dei passaggi di proprietà in relazione

al bene pignorato;

Quesito n. 6: verificare la regolarità del bene o dei pignorati sotto il profilo

edilizio ed urbanistico;

Quesito n. 7: indicare lo stato di possesso attuale dell’immobile;

Quesito n. 8: specificare i vincoli ed oneri giuridici gravanti sul bene;

Quesito n. 9: verificare se i beni pignorati ricadano su suolo demaniale;

Quesito n. 10: verificare l’esistenza di pesi od oneri di altro tipo;

Quesito n. 11: fornire ogni informazione utile sulle spese di gestione

dell’immobile e su eventuali procedimenti in corso;

Quesito n. 12: procedere alla valutazione dei beni;

Quesito n. 13: procedere alla valutazione di quota indivisa per gli immobili

pignorati per la sola quota;

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Quesito n. 14: acquisire le certificazioni di stato civile, dell’ufficio anagrafe e

della Camera di Commercio e precisare il regime patrimoniale in caso di

matrimonio.

5.1. QUESITO N. 1 - I DIRITTI REALI ED I BENI OGGETTO DEL

PIGNORAMENTO

Come riportato nell’atto di pignoramento, e confermato dall’atto di acquisto,

la Sig.ra xxxxxxxxxxxxxxxx e il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx sono proprietari, in forma

indivisa (50% ciascuno), dell’intera quota del negozio oggetto del pignoramento,

sito in Roma, Via Giovanni Animuccia 4/A (sul posto il civico è il numero 4).

Il negozio è pervenuto alla Sig.ra xxxxxxxxxxxxxxxx e al Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx

per acquisto effettuato con atto del Notaio Andrea LEOFREDDI del 27 gennaio

2000, rep. 1696, trascritto presso la Conservatoria di Roma 1 il 29 gennaio 2000 ai

nn 6686/4485.

Il bene oggetto di pignoramento è distinto presso il Catasto Fabbricati della

Provincia di Roma al foglio 562, particella 144, sub 7.

Il locale commerciale, per la sua conformazione e distribuzione interna, ma

soprattutto per la presenza di una sola vetrina, non è suscettibile di divisione, per

cui costituisce un unico lotto.

5.2. QUESITO N. 2 - I BENI COMPONENTI CIASCUN LOTTO E LA

DESCRIZIONE MATERIALE DI CIASCUN LOTTO

Il bene oggetto del pignoramento costituisce un solo lotto ed è

rappresentato dal negozio in Roma, Via Giovanni Animuccia n. 4/A, piano T.

La superficie del negozio è di 38,00 mq nella quale non è compresa la

superficie del soppalco che, non essendo stata trovata alcuna richiesta di

concessione in sanatoria ad essa relativa, si deve considerare priva di titolo e quindi

da rimuovere.

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Pertanto, il lotto di vendita è unico ed è rappresentato dal negozio

pignorato e sottoposto a esecuzione immobiliare.

Il negozio non ha bisogno di essere dotato dell’Attestato di Prestazione

Energetica (APE).

C’è da tenere presente che il bagno del negozio è privo di allaccio diretto

all’acquedotto cittadino per cui lo svolgimento di qualsiasi attività commerciale

non è regolare e tale da considerare l’immobile inagibile a causa della mancanza di

acqua nel piccolo bagno di servizio.

5.3. QUESITO N. 3 - IDENTIFICAZIONE CATASTALE DEL BENE

PIGNORATO

Presso l’Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Roma – Territorio –

Servizi Catastali, il 04 dicembre 2018 ho acquisito telematicamente la planimetria

catastale del negozio (All. 1) e la visura storica (All. 2).

L’immobile è un negozio così identificato al Catasto Fabbricati del Comune di

Roma:

foglio 562, particella 144, sub 7, cat. C/1, z.c. 3, cl. 4, cons. 33 mq, RC €

1.375,38, sito in Via Giovanni Animuccia n. 4/A, piano T, intestato a

xxxxxxxxxxxxxxxx, nata a xxxxxxxxxxxxxxxx il xxxxxxxxxxxxxxxx, c.f.

xxxxxxxxxxxxxxxx, per 1/2 e a xxxxxxxxxxxxxxxx, nato a

xxxxxxxxxxxxxxxx il xxxxxxxxxxxxxxxx, c.f. xxxxxxxxxxxxxxxx, per 1/2,

entrambi in regime di comunione dei beni.

Lo stato di fatto dell’immobile presenta una difformità rispetto a quanto

riportato nella planimetria catastale. Tale difformità, come evidenziato nella

planimetria allegata (All. 15), consiste nella presenza di un soppalco realizzato

abusivamente, posizionato nella zona centrale del negozio. In uno dei successivi

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capitoli verrà conteggiato il costo per la rimozione del soppalco e per lo

smaltimento a discarica del materiale rimosso.

5.4. QUESITO N. 4 - SCHEMA SINTETICO-DESCRITTIVO DI CIASCUN

LOTTO

Il lotto è unico

Negozio in Roma, Via Giovanni Animuccia n. 4/A, piano terra.

Il negozio è così composto:

- locale di forma rettangolare con una vetrina su Via Animuccia;

- soppalco realizzato abusivamente, posizionato al centro del locale, con scala

metallica di accesso posizionata vicino all’antibagno; il soppalco è da

rimuovere;

- un bagno con zona antibagno ma privo di allaccio di acqua potabile

all’acquedotto cittadino.

La superficie lorda del negozio è di 38,00 mq. La superficie del soppalco, è

pari a 13,70 mq, ma non viene considerata poiché è stato realizzato senza alcun

titolo edilizio e quindi soggetto a demolizione.

La superficie lorda commerciale (omogenea) del negozio è di 38,00 mq.

In base a quanto pubblicato dall’Agenzia delle Entrate per la determinazione

delle superfici commerciali per l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) (All.

16), la superficie è di 38,00 mq.

5.5. QUESITO N. 5 - RICOSTRUZIONE DEI PASSAGGI DI PROPRIETA’

IN RELAZIONE AI BENI PIGNORATI

Lotto n. 1

I Sigg. xxxxxxxxxxxxxxxx, nata a xxxxxxxxxxxxxxxx il xxxxxxxxxxxxxxxx,

c.f. xxxxxxxxxxxxxxxx, ed xxxxxxxxxxxxxxxx, nato a xxxxxxxxxxxxxxxx il

xxxxxxxxxxxxxxxx, c.f. xxxxxxxxxxxxxxxx, hanno acquistato l’immobile oggetto

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di causa, per la quota di 1/2 ciascuno in comunione legale dei beni, da

xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx

in virtù di atto di compravendita del Notaio Andrea LEOFREDDI del 27 gennaio

2000, rep. 1696, trascritto presso la Conservatoria di Roma 1 il 29 gennaio 2000 ai

nn. 6686/4485.

Ai Sigg. xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx e

xxxxxxxxxxxxxxxx l’immobile è pervenuto per successione da xxxxxxxxxxxxxxxx,

deceduto il xxxxxxxxxxxxxxxx, denuncia del 16/11/2001 n. 28 vol. 18515,

trascritta presso la Conservatoria di Roma 1 il 19 febbraio 2009 ai nn.

20417/10513.

Al Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx l’immobile è pervenuto dalla società S.E.S.

Società Edilizia Somalia Srl in virtù di atto di assegnazione a socio di cooperativa

edilizia del 11/07/1955, notaio POMAR, trascritto presso la Conservatoria di

Roma 3 il 18 luglio 1955 ai nn. 40854/29806.

Presso l’Agenzia delle Entrate, Catasto Fabbricati, l’immobile risulta

intestato fino al 27/01/2000 al Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx, fu xxxxxxxxxxxxxxxx, e

dal 27/01/2000 ai Sigg. xxxxxxxxxxxxxxxx per 1/2 e xxxxxxxxxxxxxxxx per 1/2 in

regime di comunione dei beni.

5.6. QUESITO N. 6 - REGOLARITA’ DEI BENI PIGNORATI SOTTO IL

PROFILO EDILIZIO ED URBANISTICO

L’edificio in cui si trova il negozio in esame è stato realizzato con licenza

edilizia n. 1566 del 3 luglio 1953.

Il fabbricato risulta sprovvisto di certificato di agibilità.

5.7. QUESITO N. 7 - STATO DI POSSESSO ATTUALE DELL’IMMOBILE

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Attualmente l’immobile è in possesso dei due proprietari, il Sig.

xxxxxxxxxxxxxxxx e la xxxxxxxxxxxxxxxx, in regime di comunione dei beni e il

Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx vi svolge l’attività artigianale di tappezziere.

5.8. QUESITO N. 8 - VINCOLI E ONERI GIURIDICI GRAVANTI SUI

BENI

Sul locale pignorato gravano le seguenti trascrizioni:

ipoteca volontaria derivante da concessione a garanzia di mutuo iscritta

presso la Conservatoria di Roma 1 il 29/01/2000 ai nn. 6687/1824 atto

notarile pubblico del Notaio Dott. Andrea LEOFREDDI del 27/01/2000, rep.

1697, per Lire 150.000.000 a garanzia di un mutuo di Lire 100.000.000 a

favore CARIPLO CASSA DI RISPARMIO DELLE PROVINCE LOMBARDE

SPA con sede in Milano.

verbale di pignoramento immobili trascritto presso la Conservatoria di Roma

1 il 03/06/2014 ai nn. 61572/40362 emesso dal Tribunale di Roma e notificato

il 24/02/2014 a favore xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx,

xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx,

xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxx,

xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx;

verbale di pignoramento immobili trascritto presso la Conservatoria di Roma

1 il 09/10/2014 ai nn. 109127/77093 emesso dal Tribunale di Roma e

notificato il 18/09/2014 a favore INTESA SANPAOLO SPA, che ha originato

la presente procedura esecutiva.

Non risultano altri procedimenti in sede civile, né risultano provvedimenti

impositivi di vincoli storici artistici.

5.8.A. ONERI E VINCOLI A CARICO DELL’ACQUIRENTE

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Non risulta che ci siano domande giudiziali che possano essere messe a

carico del futuro acquirente.

Non risulta che ci siano imposizioni di vincoli di natura storico-artistica.

Non risulta che ci siano convenzioni di natura matrimoniale se non il

possesso e la proprietà indivisa del locale tra i coniugi xxxxxxxxxxxxxxxx e

xxxxxxxxxxxxxxxx.

Non ci sono oneri o limitazioni dell’uso del negozio se non l’obbligo di

dotarsi dell’allaccio idrico all’acquedotto comunale e di rimuovere il soppalco oggi

esistente.

Resteranno a carico del futuro acquirente gli interventi di demolizione del

soppalco realizzato senza titolo qualora non venisse rimosso prima della vendita.

Il costo di questi interventi di approvvigionamento idrico e di demolizione

del soppalco sono quantificati in questa relazione e sottratti al valore stimato.

Resteranno a carico dell’acquirente gli oneri per la liberazione del negozio

qualora questo non sia lasciato libero dal Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx prima della

vendita. L’eventuale presenza dell’attuale gestore all’interno del negozio è stimata

con la riduzione del valore di mercato del 20%.

5.8.B. ONERI E VINCOLI CANCELLATI NEL CONTESTO DELLA

PROCEDURA

Gli oneri e i vincoli che vengono cancellati con la procedura esecutiva

riguardano le trascrizioni attualmente pendenti e a carico dell’appartamento

riportate all’inizio di questo capitolo.

5.9. QUESITO N. 9 - SE I BENI PIGNORATI RICADONO SU SUOLO

DEMANIALE

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L’intero edificio, e quindi il negozio pignorato, non ricade su suolo

demaniale, bensì su suolo privato.

Non ci sono usi civici o vincoli enfiteutici.

5.10. QUESITO N. 10 - ESISTENZA DI PESI OD ONERI DI ALTRO TIPO

Non risulta che sul bene o sul terreno sul quale insiste l’edificio di cui il

negozio fa parte, ci siano pesi od oneri di altro genere a favore di persone fisiche o

di enti pubblici, se non le rate di Condominio ancora insolute di cui appresso.

5.11. QUESITO N. 11 - SPESE DI GESTIONE DELL’IMMOBILE ED

EVENTUALI PROCEDIMENTI IN CORSO

Per quanto riguarda le spese di gestione del Condominio di Via Giovanni

Animuccia n. 6, di pertinenza del negozio con civico 4 (detto anche 4A), ho

interpellato lo studio dell’Amministratore Condominiale “xxxxxxxxxxxxx” che mi

ha comunicato le pendenze dei Sigg. xxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxx e che

ammontano a:

- € 664,29 relativi all’ultimo bilancio approvato del 2017;

- € 19,87 relativi alle quattro rate del preventivo 2018 (€ 4,97 per ciascuna rata);

- € 104,48 per il saldo della quota di pertinenza per i lavori condominiali sulla

terrazza;

per un totale complessivo di € 788,64, come risulta dalla mail che mi è stata inviata

(All. 11).

Dalle informazioni ricevute dall’Amministratore pro tempore non risulta che

ci siano procedimenti in corso nei confronti della Sig.ra xxxxxxxxxxxxx e del Sig.

xxxxxxxxxxxxx per la loro situazione debitoria.

5.12. QUESITO N. 12 - VALUTAZIONI DEI BENI

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Per la determinazione del valore di mercato del negozio oggetto del

pignoramento sono a disposizione più metodi di stima che possono riassumersi nei

seguenti:

a) in base alla rendita catastale,

b) in base al valore di mercato,

c) in base al costo.

La stima in base al costo non si ritiene utile prenderla in esame perché il bene

fa parte di un edificio con altre porzioni immobiliari e quindi sarebbe complicato

estendere anche a esse l’analisi.

Non sono presi in esame altri metodi, come la stima per valore di

trasformazione, perché il bene, per la sua configurazione e destinazione urbanistica

non è suscettibile di trasformazioni.

La stima è effettuata considerando il negozio libero da persone e da cose e

privo di qualsiasi vincolo o ipoteca.

a) STIMA A RENDITA CATASTALE

Il primo metodo si basa sulla rendita catastale ed è quello comunemente

utilizzato ai fini fiscali per la determinazione del valore sul quale calcolare le varie

imposte (di registro, successioni e donazioni, ipotecarie e catastali). E’ sicuramente

il metodo più rapido perché si basa su dati certi già determinati dagli Uffici erariali,

per cui la determinazione del valore è automatica. Il metodo consiste nell’adottare

la rendita catastale annua, definita dagli Uffici erariali sulla base di diversi fattori

relativi alla zona censuaria, alla classe dell’immobile, alla sua consistenza e qualità.

Tale rendita annua deve essere moltiplicata per un fattore che dipende dalla

destinazione d’uso dell’immobile. Nel caso di immobili commerciali, il fattore

moltiplicatore è 42,84 (Legge 191/2004 – D.L. 168/2004).

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Pertanto, la valutazione del negozio, in base alla rendita catastale accertata di

€ 1.375,38 è di:

€ 1.375,38 x 42,84 = € 58.921,28.

E’ evidente come questo metodo non fornisca un dato reale o quantomeno

paragonabile ai valori di mercato della zona.

Infatti, in genere il valore di mercato è assai superiore a quello determinato

sulla base della rendita catastale. I valori delle rendite calcolati dagli Uffici erariali,

pur avendo subito negli ultimi anni incrementi notevoli rispetto ai valori del

passato, continuano a essere ancora distanti da quello che di solito è il valore di

mercato del bene, cioè il valore per il quale l’immobile è oggetto di compravendita.

Anche l’Ufficio Provinciale di Roma dell’Agenzia delle Entrate fornisce con

la Banca Dati delle quotazioni immobiliari valori di mercato nettamente superiori a

quelli rilevabili per via catastale.

Pertanto, il metodo di stima su rendita catastale non può essere considerato

attendibile almeno per lo scopo di questa consulenza.

b) STIMA A VALORE DI MERCATO

Questa stima consiste nella ricerca del più probabile prezzo dei beni in esame

in comune commercio e può essere determinato utilizzando due metodi:

- stime sintetiche

- stime analitiche a capitalizzazione del reddito.

Le stime sintetiche consistono nella determinazione del più probabile prezzo

in comune commercio paragonando il bene in esame con immobili di pari

appetibilità e caratteristiche, con le detrazioni e aggiunte del caso.

Dalla comparazione si ricavano indici unitari che permettono di risalire al

prezzo cercato. Gli indici più comuni sono espressi a metro cubo vuoto per pieno

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(mc v.p.p.) oppure a metro quadrato di superficie lorda (mq). Nel caso in esame è

utilizzato il valore a metro quadrato di superficie lorda coperta (€/mq).

Le stime analitiche consistono nella determinazione del più probabile prezzo

di mercato mediante la capitalizzazione di tutto il reddito di cui è suscettibile il

bene nella sua interezza.

STIMA SINTETICA

Il negozio oggetto della presente relazione è situato nella zona denominata

Salario africano, assai prossima a Viale Libia e alla Circonvallazione Salaria.

La zona è servita molto bene dai mezzi di trasporto pubblico. La fermata

della metropolitana, linea A, denominata “Libia”, dista da Via Animuccia circa 550

metri (7 minuti a piedi). La fermata delle Ferrovie dello Stato, denominata “Roma

Nomentana”, dista circa 600 metri (9 minuti a piedi). Le linee autobus a servizio

della zona sono le n. 63, 235, 351; la fermata “Somalia/Martucci” dista 50 m (1

minuto a piedi).

Le tipologie edilizie sono quelle tipiche delle palazzine intensive esclusivamente

residenziali con il piano terra destinato ad attività commerciale e i piani superiori ad

abitazioni.

La Banca dati dell’Agenzia delle Entrate, nella pubblicazione relativa al

secondo semestre 2017, classifica la zona in esame come semicentrale “Salario

Africano (Viale Libia)”, con codice di zona “C21”.

Le valutazioni per i locali commerciali in stato conservativo scadente (da

intendersi riferito alla posizione commerciale) sono variabili da un minimo di

2.600,00 €/mq a un massimo di 3.100,00 €/mq, con valori di locazione variabili da

un minimo di 15,00 €/mq*mese a un massimo di 18,80 €/mq*mese, e in stato

conservativo normale sono variabili da un minimo di 3.100,00 €/mq a un massimo

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di 4.100,00 €/mq, con valori di locazione variabili da un minimo di 18,80

€/mq*mese a un massimo di 24,30 €/mq*mese (All. 17).

Come evidenzia la stessa Agenzia delle Entrate questi valori hanno un

carattere indicativo in quanto ciascun immobile ha le proprie caratteristiche

tipologiche e costruttive che lo differenziano da altri anche vicini. Pertanto nelle

successive fasi di valutazione terrò conto dei suggerimenti dell’Agenzia delle

Entrate per questa zona apportando i necessari correttivi per arrivare ai valori

unitari caratteristici per gli immobili oggetto della presente stima.

Il Listino della Borsa Immobiliare di Roma, riferita al secondo semestre del

2017, per la zona di “Trieste”, identificata con la sigla “Q17”, i locali commerciali

in prima fascia hanno un valore di compravendita pari a 3.800,00 €/mq e valore

locativo di 20,00 €/mq*mese, mentre per i locali commerciali in seconda fascia il

valore di compravendita è di 2.300,00 €/mq, e il valore locativo di 10,00

€/mq*mese (All. 18).

Per le caratteristiche dell’edificio e per la sua posizione, il locale commerciale

oggetto di esecuzione rientra nell’ambito della seconda fascia.

Ho inoltre consultato il sito Borsinoimmobiliare.it per verificare le

quotazioni unitarie nelle strade più prossime a Via Giovanni Animuccia ed ho

riscontrato che nella zona “Trieste (Via Nemorense – Viale Somalia – Viale Libia

– Piazza Vescovio” i locali commerciali di seconda fascia (ubicazione di minor

pregio) hanno un valore unitario di 3.126,00 €/mq per la compravendita e 18,80

€/mq/mese per la locazione, mentre i locali commerciali di fascia media hanno un

valore unitario di 3.751,00 €/mq per la compravendita e 22,30 €/mq/mese per la

locazione (All. 19).

Per ulteriore scrupolo ho consultato la rivista Consulente Immobiliare n.

1011 del 15 dicembre 2016 (ultima pubblicazione), in collaborazione con il SOLE

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24 ORE, che per la zona semi-centrale di Roma riporta in modo assai generico per

l’autunno 2016 (secondo semestre 2016) per immobili commerciali dei valori di

compravendita intorno ai 7.000,00 €/mq; i valori di locazione sono invece riferiti

solo agli immobili residenziali (All. 20).

In base alle informazioni reperite presso l’Agenzia delle Entrate, presso le

riviste specializzate e sulla base dei valori riscontrati presso agenzie immobiliari

della zona, per i quali sono stati compravenduti immobili simili a quelli in esame, e

soprattutto per la qualità edilizia e per la posizione, ritengo congruo attribuire al

negozio in esame il valore unitario di mercato di 2.600,00 €/mq e il valore unitario

del canone di locazione di 15,00 €/mq*mese.

La superficie commerciale (omogeneizzata) del negozio è data dalla

superficie lorda del negozio stesso, senza tener conto della superficie del soppalco

realizzato senza titolo, in quanto soggetto a demolizione.

Pertanto, sulla base delle considerazioni sopra esposte, il valore di mercato

determinato per stima sintetica, è il seguente:

38,00 mq x 2.600,00 €/mq = € 98.800,00 (Euro novantottomilaottocento/00).

STIMA ANALITICA A CAPITALIZZAZIONE DEL REDDITO

Attualmente l’offerta di affitto di immobili commerciali è leggermente

aumentata a causa dei contratti di locazione che consentono canoni che possono

fornire redditi più consistenti rispetto alle condizioni di alcuni anni or sono.

Per la determinazione del valore per capitalizzazione del reddito è necessario

stabilire il saggio di capitalizzazione. Per tale scelta si deve prescindere da tutte le

considerazioni tese a stabilire termini di confronto tra i vari tipi di investimenti nel

campo immobiliare, essendo la redditività in campo edilizio particolarmente

contenuta anche perché rappresenta un tipo di investimento al riparo dalla

svalutazione monetaria. Per questo motivo il reddito da immobili, è stato sempre

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assai contenuto in rapporto al valore di acquisto del bene. La scelta del saggio di

capitalizzazione deve tenere conto di queste considerazioni e non può non tenere

conto anche del nervosismo che negli ultimi dieci anni ha caratterizzato gli

investimenti in borsa e l’andamento dei titoli di stato.

L’Agenzia delle Entrate riporta quale saggio di capitalizzazione per immobili

commerciali il 7,1%, ma ritengo che un saggio del 6% in questo caso sia più

aderente alla realtà anche in considerazione dell’attuale situazione economica.

La superficie commerciale di riferimento del negozio in esame è di 38,00 mq.

Il reddito annuo lordo del negozio è:

38,00 mq x 15,00 €/mq*mese x 12 = € 6.840,00

Il reddito annuo netto è dato dalla sottrazione delle spese che generalmente

sono riconosciute dell’ordine del 20% del canone lordo, per cui il reddito netto

annuo è di:

€ 6.840,00 x 0,80 = € 5.472,00

Con la scelta del saggio di capitalizzazione del 6% e con il reddito netto

annuo di € 5.472,00 si ha un valore di:

€ 5.472,00 : 0,06 = € 91.200,00 (Euro novantunomiladuecento/00).

In genere la stima analitica risulta inferiore alla stima sintetica, ma non deve

mai essere inferiore alla stima sintetica per più del 20%.

In questo caso la stima analitica è leggermente inferiore a quella sintetica e

per circa il 7,7%.

Il più probabile valore di mercato del negozio (lotto unico) di Via Animuccia

n. 4/A, piano terra, è dato dalla media tra i due valori ricavati rispettivamente per

stima sintetica e per stima analitica, cioè:

€ (98.800,00 + 91.200,00) / 2 = € 95.000,00 (Euro novantacinquemila/00).

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A questo valore occorre detrarre i costi necessari per l’allaccio idrico e per la

demolizione del soppalco abusivo, che consistono in:

- € 800,00 per l’allaccio idrico;

- € 400,00 stuccatura e arrotatura della pavimentazione;

- € 2.100,00 per la demolizione del soppalco, compresi gli oneri per il

trasporto alla discarica e per lo smaltimento e la rasatura delle pareti da cui

è stato rimosso il soppalco.

Pertanto, il più probabile valore di mercato del negozio, oggetto

dell’esecuzione immobiliare, nel quale si tiene conto dei costi sopra indicati, è di:

€ (95.000,00 - 800,00 – 400,00 - 2.100,00) = € 91.700,00

La presente stima è stata redatta considerando il negozio libero da

persone e da cose.

Poiché la vendita avviene in ambito di esecuzione immobiliare (vendita

forzosa) l’importo sopra stimato deve essere ridotto del 10%, per cui il valore

dell’appartamento da mettere in vendita è di:

€ 91.700,00 x 0,9 = € 82.530,00

arrotondato a € 82.500,00 (Euro ottantaduemilacinquecento/00).

5.13. QUESITO N. 13 - VALUTAZIONE DELLA QUOTA INDIVISA

PIGNORATA

Il locale commerciale è in comproprietà (50% ciascuno) tra la Sig.ra

xxxxxxxxxxxxxxxx e il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx, ma il pignoramento è stato posto

a carico di entrambe i proprietari per cui non c’è una quota indivisa pignorata e una

quota indivisa non pignorata.

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5.14. QUESITO N. 14 - CERTIFICAZIONI DI STATO CIVILE E REGIME

PATRIMONIALE

Dal certificato di residenza del 21 maggio 2018, risulta che la Sig.ra

xxxxxxxxxxxxxxxx e il Sig. xxxxxxxxxxxxxxxx risiedano entrambi in Roma, in

xxxxxxxxxxxxxxxx (All. 21).

Il regime patrimoniale dei due coniugi è di comunione dei beni.

L’acquisto dell’immobile è avvenuto in regime di comunione dei beni.

Con mail del 21 dicembre 2018 la presente relazione di consulenza tecnica è stata

inviata al legale del creditore procedente, ai creditori intervenuti, al debitore e al

Custode Giudiziario (All. 22).

In base alle considerazioni su esposte, ferme restando le ipoteche trascritte,

sulla base dei documenti esaminati, ritengo di aver risposto ai quesiti posti dal

Giudice per l’esecuzione, con il solo scopo del raggiungimento della verità.

Ringrazio la Dott.ssa Cristina PIGOZZO per la fiducia concessami e nel

considerarmi a disposizione per qualsiasi chiarimento, porgo i miei ossequi.

Roma, 21 dicembre 2018

L’Esperto estimatore

Ing. Paolo MORELLI

ALLEGATI

- All. 1: planimetria catastale del 04/12/2018;

- All. 2: visura storica per immobile del 04/12/2018;

- All. 3: ispezione ipotecaria del 11/12/2018;

- All. 4: atto di pignoramento, contratto di mutuo, atto di precetto;

- All. 5: certificazione notarile;

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- All. 6: sentenza n. 12154/2017;

- All. 7: atto di intervento xxxxxxxxxxxxxxxx;

- All. 8: comparsa di costituzione xxxxxxxxxxxxxxxx;

- All. 9: atto di intervento xxxxxxxxxxxxxxxx;

- All. 10: atto di intervento ITALFONDIARIO SPA;

- All. 11: estratto conto condominiale;

- All. 12: stralcio tavola PRG 1965;

- All. 13: stralcio tavola PRG 2008;

- All. 14: stralcio google;

- All. 15: planimetria autocad rilievo appartamento;

- All. 16: Istruzioni OMI per la determinazione delle superfici commerciali;

- All. 17: quotazioni Agenzia delle Entrate;

- All. 18: quotazioni Borsa Immobiliare di Roma;

- All. 19: quotazioni Borsino Immobiliare;

- All. 20: quotazioni Consulente Immobiliare;

- All. 21: certificato di residenza xxxxxxxxxxxxxxxx e xxxxxxxxxxxxxxxx;

- All. 22: invio relazione CTU alle parti;

- All. 23: n. 13 foto dell’immobile;

- All. 24: n. 4 fogli di verbali di sopralluogo.