Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei vigili del fuoco

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Criteri tecnici di prevenzione incendi applicabili a fabbricati e locali adibiti ad esposizioni e vendita Trento, 13 febbraio 2007 Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei Corpo permanente dei vigili del fuoco vigili del fuoco Provincia Autonoma di Provincia Autonoma di Trento Trento

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Criteri tecnici di prevenzione incendi applicabili a fabbricati e locali adibiti ad esposizioni e vendita. Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi Corpo permanente dei vigili del fuoco Provincia Autonoma di Trento. Controlli di prevenzione incendi DPR 26/05/1959 n. 689 Tabella B n. 5 - PowerPoint PPT Presentation

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Criteri tecnici di prevenzione incendi applicabili a fabbricati e locali adibiti

ad esposizioni e vendita

Trento, 13 febbraio 2007Trento, 13 febbraio 2007

arch. Roberto Lenziarch. Roberto LenziCorpo permanente dei vigili del Corpo permanente dei vigili del

fuocofuocoProvincia Autonoma di TrentoProvincia Autonoma di Trento

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Controlli di prevenzione incendi

DPR 26/05/1959 n. 689 Tabella B n. 5

Magazzini di vendita con oltre 50 addetti

DM 16/02/1982 n. 87

Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore a 400 m2

comprensiva dei servizi e depositi

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Problemi generali

Affluenza di pubblico anche elevata, con problemi di evacuazione in sicurezza in caso d’incendio

Presenza di materiale combustibile in quantità notevole e di tipologia estremamente varia, commistione con prodotti infiammabili, disposizione anche nelle aree di movimento delle persone

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Problemi generali

Presenza di sorgenti d’innesco in numero elevato: punti luce, connessioni elettriche, frigoriferi, elettrodomestici in attività eccetera

Grande massa di cartelli e segnalazioni pubblicitarie, a scapito della chiara individuazione dei percorsi di fuga

Barriere fisiche ed assembramenti in corrispondenza dell’uscita (area casse)

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Problemi generali

Disposizione degli espositori in maniera non sempre coerente con i percorsi di fuga

Spazio tra gli espositori (corridoi) a volte angusto ed insufficiente al movimento in caso di evacuazione, tenuto conto della presenza di carrelli

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Riferimenti regolamentari

NESSUNO SPECIFICO PER ATTIVITÀ COMMERCIALI

DM 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”

Attività commerciali ed espositive a rischio elevato se aventi superficie aperta al pubblico superiore a 10.000 m2

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Riferimenti regolamentari

DM 20/05/1992 n. 569 “Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre”

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Riferimenti tecnico-amministrativi

CMI 03/07/1967 n. 75 “Criteri di prevenzione incendi per grandi magazzini, empori ecc.”

LCMI 17/02/1975 n. 5210/4118/4 “Parziali modifiche alla Circolare n. 75 del 3 luglio 1967”

LCMI 19/06/1982 n. 16193/4109 “Disposizioni di sicurezza antincendi per edifici e locali adibiti ad esposizioni, mostre, gallerie e simili – Bozza di normativa antincendi”

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CMI 75/67

Vietata l’ubicazione in edifici adibiti anche ad albergo, scuola, pubblico spettacolo oppure con altezza in gronda superiore a 31 m

Vie di fuga in grado di permettere la rapida evacuazione degli occupanti, con percorsi non superiori a 30 m, in analogia con quanto previsto per i locali di pubblico spettacolo

Depositi di riserva non ammessi entro il medesimo fabbricato. Magazzini scorte separati dai locali vendita tramite strutture orizzontali resistenti al fuoco 180 minuti e strutture verticali dimensionate in base al carico d’incendio

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LCMI 5210/4118/4 del 1975

Integra la CMI 75/67, senza sostituirla

Definisce la densità d’affollamento, per i vari tipi di locali commerciali, da considerare nella progettazione antincendi

Vie di fuga da verificare secondo criteri più moderni: moduli d’uscita (minimo 2 moduli di larghezza), somma degli affollamenti di due piani consecutivi

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LCMI 16139/4109 del 1982

Presenta la bozza di decreto nella stesura dell’epoca, per le osservazioni dei Comandi provinciali e l’utilizzo quale criterio tecnico aggiornato rispetto alle circolari precedenti

Fornisce un insieme di definizioni, poi sostituite dal DM 30/11/1983

Non consente l’ubicazione in edifici destinati ad alberghi, scuole, ospedali, pubblico spettacolo, magazzini oltre i 1.000 m2. Richiesta la facilità di accesso dei VVF

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LCMI 16139/4109 del 1982

Resistenza al fuoco secondo criteri dettati dalla CMI 91/61. Compartimenti con superfici massime: 4.000 m2 in edifici ad un piano fuori terra 2.000 m2 in edifici fino a tre piani fuori terra 1.000 m2 in edifici a più di tre piani fuori terra

Reazione al fuoco dei materiali di rivestimento e d’arredo, con la limitazione della classe 0 lungo le vie di fuga

Vie di fuga secondo gli usuali criteri. Lunghezza massima 30 m aumentabili a 40 con impianto automatico d’estinzione. Affollamento da determinare di volta in volta, comunque non superiore a 0,4 persone/m2

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LCMI 16139/4109 del 1982

Obbligo d’impianto di rilevazione d’incendio in tutti i locali. Presenza continua di personale in grado di ricevere l’allarme e adottare le misure previste

Illuminazione di sicurezza. Impianti elettrici in conformità alla legge 186/68

Prescrizioni particolari per attività esistenti

Prescrizioni per attività con superficie inferiore a 400 m2

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Riferimenti tecnico-amministrativi

Non esistendo una regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture commerciali, si applica quanto indicato dal DM 04/05/1998 Allegato I punto A:

Individuazione dei pericoli d’incendio Valutazione dei rischi Definizione delle misure di prevenzione e

protezione antincendio da attuare per ridurre i rischi

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Linee guida per la progettazione antincendio dei centri commerciali

Resistenza al fuoco delle strutture congruente con il carico d’incendio di progetto

Reazione al fuoco dei materiali ed arredi come usualmente richiesto

Comunicazione tra aree vendita e magazzini mediante filtri a prova di fumo

Locali a rischio con accesso diretto dall’esterno

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Linee guida per la progettazione antincendio dei centri commerciali

Verifica della propagazione dei prodotti di combustione (altezze, cortine mobili, ventilazione naturale o meccanica), soprattutto lungo le gallerie di smistamento

Distribuzione delle vie d’esodo in modo che il tempo d’evacuazione sia contenuto entro i limiti di tempo disponibile

Adozione d’impianti automatici d’estinzione Alimentazione idrica ad alta affidabilità Particolare attenzione nella progettazione ed esecuzione degli

impianti elettrici

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Bozza di regola tecnica

(elaborazione recente)

Particolare attenzione è posta alla progettazione impiantistica ed alle strategie di controllo dei fumi

Compartimentazione per attività omogenee

Impianti di allarme e di diffusione sonora in grado di diffondere avvisi e dare avvio alle procedure di emergenza

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Bozza di regola tecnicaClassificazione delle aree:

Tipo A: aree a rischio specifico soggette a controllo VVF Tipo B: aree a rischio specifico accessibili solo ai dipendenti

(cucine, depositi ecc.) Tipo C: aree accessibili ai clienti/visitatori Tipo D: aree destinate a servizi non pertinenti, ma soggette ad

affluenza di pubblico (uffici, locali di pubblico spettacolo, sale convegni ecc.)

Tipo E: aree destinate a servizi pertinenti (ristoranti, bar ecc.) Tipo F: aree attrezzabili per manifestazioni, spettacoli, mostre a

carattere temporaneo

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Bozza di regola tecnicaSuperficie compartimenti (documento di lavoro):

Illimitata se qk < 90 MJ/m2

Fino a 3 piani fuori terra: ≤ 15.000 m2 se qk < 600 MJ/m2

≤ 20.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia

≤ 25.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia + EFC

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Bozza di regola tecnicaFino a 4 piani fuori terra: ≤ 10.000 m2 se qk < 600 MJ/m2

≤ 14.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia

Fino a 5 piani fuori terra: ≤ 8.000 m2 se qk < 600 MJ/m2

≤ 11.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia

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Bozza di regola tecnicaCon carichi d’incendio superiori a 600 MJ/m2 ulteriori limitazioni,

meno consistenti in presenza di impianto d’estinzione automatico a pioggia. Quest’ultimo sempre previsto oltre i 1.300 MJ/m2

Illuminamento di sicurezza: 5 lux nelle vie di fuga, 2 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico

Impianto di rilevazione d’incendio

Impianto idrico antincendio semifisso (idranti o naspi) come indicato dalla UNI CNVVF 10779

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SpagnaTesto unico regolamentare di prevenzione incendi

Resistenza al fuoco delle strutture in base al carico d’incendio di progetto ed al fattore di ventilazione (ora Eurocodici).

Compartimenti di 5.000 m2 con elementi separanti EI 180; separazioni interne EI 60. Superfici aumentabili con impianto automatico d’estinzione. Negli edifici con più di 3 piani vani scala protetti E 60

Protezione delle facciate contro la propagazione esterna dell’incendio

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Spagna

Affollamento: 0,5 persone/m2 a piano terra e

primo piano 0,33 persone/m2 agli altri piani 0,025 persone/m2 nei depositi

Impianto idrico semifisso (idranti) con superficie maggiore di 5.000 m2

Impianti automatici d’estinzione ai piani interrati. Ai piani fuori terra se la superficie è superiore a 1.000 m2

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Spagna

Sempre estintori, illuminazione di sicurezza, segnaletica e impianto d’allarme

Piano di gestione dell’emergenza se la superficie è maggiore di 1.000 m2

Scale e ascensori non possono mettere in comunicazione l’area commerciale aperta al pubblico con i depositi

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Francia

Testo unico regolamentare di prevenzione incendi per attività con presenza di pubblico

Classificazione delle attività in base al numero complessivo di persone che possono accedervi

Precauzioni per i lavori di manutenzione da effettuarsi in presenza di pubblico

Resistenza al fuoco definita a seconda del tipo d’attività e della categoria (ora Eurocodici)

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Francia

Protezione d’eventuali fabbricati adiacenti mediante separazioni con barriere resistenti al fuoco

Superficie massima dei compartimenti in base al tipo d’attività

Sistema d’evacuazione fumi, naturale o meccanica, nei locali con superficie superiore a 300 m2 e nelle gallerie di smistamento. Garanzia di immissione dall’esterno d’un volume d’aria pari al volume evacuato. Possibilità d’integrare condizionamento ed evacuazione prodotti di combustione

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FranciaNumero di vie di fuga:

arrotondato all’intero superiore

Np è il numero di persone presenti

Unità di passaggio (corrispondente al modulo d’uscita italiano): 1 unità 90 cm 2 unità 140 cm > 2 unità nu · 60 cm

5001 p

vf

NN

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Francia

Percorsi normali: utilizzabili anche ai fini dell’esodo

Percorsi accessori: in aggiunta ai percorsi normale, se non sono sufficienti o ben

distribuiti

Percorsi di soccorso: ad uso delle squadre di soccorso

Percorsi di servizio: non facenti parte del sistema di vie d’esodo

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Francia

Consentita l’adozione di barriere d’acqua per la separazione di locali diversi, ma non in sostituzione delle compartimentazioni principali

Il miglioramento del sistema di controllo fumo e calore consente di raddoppiare i percorsi d’esodo

Protezione dei percorsi se necessaria. Eventuale pressurizzazione dei vani scala protetti (da 20 a 80 Pa)

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Polonia

Testo unico regolamentare di prevenzione incendi per i fabbricati, integrato da decreti del ministero dell’interno

Privilegiate la protezione attiva (rilevazione, estinzione automatica, controllo fumo e calore, idranti, diffusione sonora) e la gestione dell’emergenza

In conseguenza di ciò, grande importanza è attribuita alla manutenzione continua degli impianti e dispositivi antincendio

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Polonia

Elevati standard di qualità nella realizzazione di impianti e strutture

Controlli a campione da parte dei VVF, che in Polonia hanno l’autorità di chiudere direttamente le attività non in regola, senza responsabilità civile personale

Previsto un istituto simile a quello italiano della deroga (permesso speciale), a seguito di valutazione da parte di commissioni di esperti costituite presso facoltà tecniche

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Polonia

Affollamento negli spazi commerciali: 0,25 persone/m2

Larghezza del modulo di uscita: 60 cm

Capacità di deflusso: 100 persone/modulo indipendentemente

dalla quota

Non è richiesta la somma degli affollamenti di due piani consecutivi

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Polonia

Larghezza minima delle uscite: 90 cm (cont. 1 modulo)

Larghezza minima scale: 120 cm

Capacità di deflusso: 100 persone/modulo indipendentemente dalla quota

Lunghezza del percorso di esodo: 40 m

60 m con imp. est. autom.

80 m con imp. aut. + EFC

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Polonia

Resistenza al fuoco delle strutture secondo gli Eurocodici

Ogni compartimento è considerato luogo sicuro rispetto ai compartimenti adiacenti

Superfici dei compartimenti fino a 24.000 m2 in presenza di impianti automatici d’estinzione

Illuminamento di sicurezza: 1 lux a livello del pavimento