L’Italiacheannaspa · 2017. 7. 14. · SPARLAmento diMassimiliano Lenzi Quasi5milioni...

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Pensioni,leideedeisindacati Attivi unitari: misure per i giovani e blocco dell’aumento dell’età nel 2019. “Interventi in Manovra” Questo giornale è stato chiuso in redazione alle ore 18,45 Grecia, ticket restaurant al posto dello stipendio. Procedura illegale perché i buoni pasto non possono coprire parte del salario Arzilla a pagina 3 S ulle pensioni i sinda- cati non vanno in va- canza. E chiedono ri- sposte al governo entro luglio. Altrimenti sarà mo- bilitazione. Sul piatto c’è la cosiddetta fase due del confronto sulla previden- za, che riguarda in partico- lare i futuri pensionati. Ma non solo. La richiesta netta che arriva dall’atti - vo unitario di quadri e de- legati Cgil Cisl e Uil è quel- la di sterilizzare l’innalza - mento dell’età pensiona- bile (previsto per il 2019) dovuto al meccanismo di adeguamento all’aumen - to dell’aspettativa di vi- ta. Ecco perché i sindacati pressano il governo. Do- po il tavolo tecnico di mar- tedì, il confronto al mini- stero del Lavoro dovreb- be riprendere a breve, per arrivare a un punto politico a fine mese. Tra le questioni da affrontare ci sono anche le pensioni di garanzia per i giovani, i bonus contributivi per le donne impegnate in pe- riodi di cura e la riforma della governance dell’Inps. Quello dei sin- dacati, spiega il segreta- rio confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, è “un impegno forte” per porre al centro la riforma delle pensioni, a partire dalla messa a un punto di un sistema che assicuri “trattamenti adeguati per i giovani”. Anche l’eliminazione delll’auto - matismo tra aspettativa di vita ed età pensionabi- le, sottolinea il sindacali- sta, è un intervento con- nesso, “parte di un pac- chetto da discutere con il Governo”. Esecutivo che con “l’attivo unita- rio di oggi incoraggiamo su temi per noi fondamen- tali”, spiega Petriccioli. Sulla previdenza, intanto, cominciano a circolare le prime cifre. Costerebbe circa 1,2 miliardi di euro impedire l'aumento dell'età per la pensione a 67 anni. I sindacati danno massi- ma disponibilità al con- fronto e sono pronti a trattare. Ma i margini so- no risicati. “Se il governo non ci dà risposte - avver- te il segretario confedera- le della Cgil, Roberto Ghi- selli - riprenderemo la mo- bilitazione. E’ necessario un confronto costruttivo sulla cosiddetta fase due delle pensioni, che ha al centro le garanzie dei gio- vani di oggi, e sul nodo dell’età d’uscita”. I tempi sono strettissimi. “Siamo consapevoli che questo confronto si svol- ge nella fase particolare di fine legislatura - sottoli- neano Cgil Cisl e Uil in una nota unitaria - ma pro- prio per questo occorre intervenire con la prossi- ma manovra”. Quindi, aggiungono i segretari confederali Roberto Ghi- selli (Cgil), Maurizio Pe- triccioli (Cisl) e Domenico Proietti (Uil), le tre sigle “sono determinate a continuare il confronto con il Governo per svilup- pare i temi individuati un anno fa nel verbale di sin- tesi e realizzare così un nuovo disegno organico, sostenibile economica- mente e socialmente”. I sindacati rilanciano la pro- posta della pensione con- tributiva di garanzia “per dare prospettiva previdenziale ai giovani e a chi ha carriere lavorati- ve fragili”, che “dovrà essere incardinata nel si- stema contributivo ma con dei correttivi solidari- stici, sostenuti dalla fisca- lità generale, e che dovrà valorizzare anche il lavo- ro di cura e le specificità di genere”. Centrali an- che le questioni della fles- sibilità in uscita e del supe- ramento degli automati- smi legati alle aspettative di vita. Occorre tenere conto, spiegano i sindaca- ti, “dei profili sociali e delle differenze legate ai singoli percorsi lavorati- vi”. I. S. Guadagni a pagina 2 L’Italia che annaspa Formazione continua Allarme Fondimpresa: troppi vincoli burocratici. Governo, Anpal e Cisl: ora più impegno sulle politiche sociali La Nunziata a pagina 4 Welfare aziendale, Rapporto OD&M: lavoratori sempre più soddisfatti. Nei beni culturali arriva l’integrativo per i dipendenti Ales Cereda e D’Onofrio a pagina 6 Istat: in Italia nel 2016 4 milioni 742 mila persone in povertà assoluta. Colpite soprattutto le famiglie con almeno tre figli. E se il capo famiglia è operaio l’incidenza è doppia Terziaro, l’innovazione passa da Vicenza. Italian Exhibition Group rinnova il contratto di secondo livello: premio di produzione e smart working Boschetti a pagina 5 Anno 69 - N. 135 VENERDÌ 14 LUGLIO 2017 Quotidiano di informazione socio economica ISSN 0010-6348 B Direttore Responsabile: Raffaella Vitulano. Proprietario ed Editore: Conquiste del Lavoro Srl. Società sottoposta a direzione e coordinamento esercitata da parte della Coop. Informa Cisl a r.l.. Sede legale: Via Nicotera, 29 - 00195 Roma - C.F./Reg.Imprese Roma: 05558260583 - P.Iva: 01413871003 - Telefono 06385098 - Amministratore unico: Maurizio Muzi . Direzione e Redazione: Via Po, 22 - 00198 Roma - Tel. 068473430 - Fax 068541233. Amministrazione - Uff. Pubblicità - Uff. Abbonamenti: Via Po, 22 - 00198 Roma - Telefoni 068473269 /270 - 068546742 /3, Fax 068415365. Email: [email protected] Registrazione Tribunale di Roma n. 569 / 20.12.48 - Autorizzazione affissione murale n. 5149 del 27.9.55. "Impresa editrice beneficiaria, per questa testata, dei contributi di cui alla legge n. 250/90 e successive modifiche ed integrazioni". Modalità di pagamento: Prezzo di copertina Euro 0,60. Abbonamenti: annuale standard Euro 103,30; cumulativo strutture Euro 65,00.- C.C. Postale n. 51692002 intestato a: Conquiste del Lavoro, Via Po, 22 - 00198 Roma - C.C. Bancario Intesa Sanpaolo S.p.A. - Filiale 00291 - Roma 29 - IBAN IT14G0306903227100000011011 intestato a: Conquiste del Lavoro, Via Po, 22 - 00198 Roma - Pagamento on-line disponibile su Internet all’indirizzo www.conquistedellavoro.it.

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  • Pensioni,leideedeisindacatiAttiviunitari:misureper igiovaniebloccodell’aumentodell’etànel2019. “Interventi inManovra”

    Questogiornaleèstatochiuso inredazionealleore18,45

    Grecia, ticketrestaurantal posto dello stipendio.Procedura illegaleperché i buoni pastonon possono coprireparte del salario

    Arzilla

    a pagina 3

    Sulle pensioni i sinda-cati non vanno in va-canza. E chiedono ri-sposte al governo entroluglio. Altrimenti sarà mo-bilitazione. Sul piatto c’èla cosiddetta fase due delconfronto sulla previden-za, che riguarda in partico-lare i futuri pensionati.Ma non solo. La richiestanetta che arriva dall’atti -vo unitario di quadri e de-legati Cgil Cisl e Uil è quel-la di sterilizzare l’innalza -mento dell’età pensiona-bile (previsto per il 2019)dovuto al meccanismo diadeguamento all’aumen -to dell’aspettativa di vi-ta.Ecco perché i sindacati

    pressano il governo. Do-po il tavolo tecnico di mar-tedì, il confronto al mini-stero del Lavoro dovreb-be riprendere a breve,per arrivare a un puntopolitico a fine mese. Trale questioni da affrontareci sono anche le pensionidi garanzia per i giovani, ibonus contributivi per ledonne impegnate in pe-riodi di cura e la riformadella governancedell’Inps. Quello dei sin-dacati, spiega il segreta-rio confederale della Cisl,Maurizio Petriccioli, è“un impegno forte” perporre al centro la riformadelle pensioni, a partiredalla messa a un punto di

    un sistema che assicuri“trattamenti adeguatiper i giovani”. Anchel’eliminazione delll’auto -matismo tra aspettativadi vita ed età pensionabi-le, sottolinea il sindacali-sta, è un intervento con-nesso, “parte di un pac-chetto da discutere con ilGoverno”. Esecutivoche con “l’attivo unita-rio di oggi incoraggiamosu temi per noi fondamen-tali”, spiega Petriccioli.Sulla previdenza, intanto,cominciano a circolare leprime cifre. Costerebbecirca 1,2 miliardi di euroimpedire l'aumentodell'età per la pensione a67 anni.

    I sindacati danno massi-ma disponibilità al con-fronto e sono pronti atrattare. Ma i margini so-no risicati. “Se il governonon ci dà risposte - avver-te il segretario confedera-le della Cgil, Roberto Ghi-selli - riprenderemo la mo-bilitazione. E’ necessarioun confronto costruttivosulla cosiddetta fase duedelle pensioni, che ha alcentro le garanzie dei gio-vani di oggi, e sul nododell’età d’uscita”.I tempi sono strettissimi.“Siamo consapevoli chequesto confronto si svol-ge nella fase particolaredi fine legislatura - sottoli-neano Cgil Cisl e Uil in una

    nota unitaria - ma pro-prio per questo occorreintervenire con la prossi-ma manovra”. Quindi,aggiungono i segretariconfederali Roberto Ghi-selli (Cgil), Maurizio Pe-triccioli (Cisl) e DomenicoProietti (Uil), le tre sigle“sono determinate acontinuare il confrontocon il Governo per svilup-pare i temi individuati unanno fa nel verbale di sin-tesi e realizzare così unnuovo disegno organico,sostenibile economica-mente e socialmente”. Isindacati rilanciano la pro-posta della pensione con-tributiva di garanzia“per dare prospettiva

    previdenziale ai giovani ea chi ha carriere lavorati-ve fragili”, che “dovràessere incardinata nel si-stema contributivo macon dei correttivi solidari-stici, sostenuti dalla fisca-lità generale, e che dovràvalorizzare anche il lavo-ro di cura e le specificitàdi genere”. Centrali an-che le questioni della fles-sibilità in uscita e del supe-ramento degli automati-smi legati alle aspettativedi vita. Occorre tenereconto, spiegano i sindaca-ti, “dei profili sociali edelle differenze legate aisingoli percorsi lavorati-vi”.

    I. S.

    Guadagni a pagina 2

    L’Italiacheannaspa

    Formazione continuaAllarme Fondimpresa:troppi vincoliburocratici. Governo,Anpal e Cisl:ora più impegnosulle politiche sociali

    LaNunziata

    a pagina 4

    Welfare aziendale,Rapporto OD&M:lavoratori semprepiù soddisfatti.Nei beni culturaliarriva l’integrativoper i dipendenti Ales

    CeredaeD’Onofrio

    a pagina 6

    Istat: in Italia nel 20164 milioni 742 mila persone

    in povertà assoluta.Colpite soprattutto le

    famiglie con almeno tre figli.E se il capo famiglia è operaio

    l’incidenza è doppia

    Terziaro, l’innovazionepassa da Vicenza.Italian ExhibitionGroup rinnovail contratto di secondolivello: premio diproduzionee smart working

    Boschetti

    a pagina 5

    Anno 69 - N. 135VENERDÌ 14 LUGLIO 2017 Quotidiano di informazione socio economica

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  • SPARLAmentodi Massimiliano Lenzi

    Quasi5milioniinpovertàassoluta

    Istat:dati stabili.Alleanza:bruttanotizia,maredditodi inclusioneèprimarisposta

    Ius soli o non iussoli, questo è ildilemma. L'inter-rogativo, civile epolitico, è la veranovità dell'attua-lità di questi gior-

    ni che riguarda, non la ovvia opposi-zione di Lega, Fratelli d’Italia, ForzaItalia e Movimento 5Stelle alla leg-ge, bensì le divisioni a sinistra.Renzi sull'approvazione dello ius so-

    li, infatti, non vuole mollare mentreil premier Paolo Gentiloni sembranon avere tutta questa fretta.Ma la vera discussione, a parte Genti-loni e Renzi, riguarda la pancia ed ilPd, con i suoi sindaci, sui territori. Inregioni come la Toscana e la Liguria,infatti, dopo la botta presa alle am-ministrative con la perdita di Geno-va, La Spezia e Pistoia, non sono inpochi tra i primi cittadini di centrosi-nistra ad avere alcune perplessitàsull'urgenza di approvare lo ius soliin un momento in cui l'Unione Euro-pea ha lasciato l'Italia da sola a fron-teggiare gli sbarchi in forte aumen-to.Dario Nardella, sindaco di Firenzemolto vicino a Matteo Renzi, non hanascosto al leader Pd le proprie per-plessità e come lui alcune riflessionile pone anche Matteo Biffoni, sinda-co di Prato, pure lui renziano. Dun-que la vera discussione, tolte le per-plessità delle opposizioni, sul futuro

    della legge sullo ius soli sono tutte in-terne alla sinistra, con la componen-te di Giuliano Pisapia, fuori dal Pd,che è ovviamente favorevole alla leg-ge sullo ius soli. Come finirà, ovverose Gentiloni accetterà di porre la fi-ducia per approvare la legge, è tuttoda vedere anche perché una volta an-dato sotto sulla fiducia per lo stessoGoverno si aprirebbero scenari di in-stabilità non indifferenti nel momen-to in cui l'Italia sta affrontando la par-tita sui conti con l'Ue e sulla mano-vra.Di certo che qualcosa nel centrosini-stra sull'argomento immigrazionestia cambiando, davanti ad unaemergenza in cui l'Italia è stata lascia-ta sola, ce lo dice - oltre alla posizio-ne espressa poco tempo fa del Mini-stro dell'Interno Marco Minniti, sulchiudere i porti se gli altri paesi euro-pei non si divideranno il caricodell'accoglienza con l'Italia - anche laproposta di pochi giorni fa di Federi-

    co Gelli, renziano, Pd, presidente del-la Commissione parlamentare d'in-chiesta sul sistema di accoglienzadei migranti. Cosa ha proposto Gel-li? Di adottare un braccialetto elet-tronico con le informazioni sulla con-dizione fisica e sulla salute dei mi-granti. "E' importante dotare ognimigrante - ha spiegato - di un braccia-letto elettronico, una cartella sanita-ria individuale per cui una volta cheviene verificato attraverso l'ingressonel nostro Paese negli hotspot e vie-ne per la prima volta documentatodella propria condizione fisica que-sta documentazione non vada a di-sperdersi, ma venga a far parte dellacartella clinica che il migrante poi siporta con sé nel migrare all'internodel nostro Paese e non solo". Un mo-do per evitare di ripetere controllimedici ad ogni cambio di hotspot edi conoscere le condizioni di saluteall'arrivo nel nostro Paese. Anche lasalute, in fondo, è un diritto.

    Un milione 619mila fa-miglie sono in condi-zione di povertà as-soluta, complessiva-

    mente 4 milioni e 742 milapersone. E’ quanto fa saperel’Istat nel report ”La povertàin Italia” relativo al 2016. Ri-spetto al 2015 si rileva una so-stanziale stabilità della pover-tà assoluta in termini sia di fa-miglie sia di individui. L'inci-denza della povertà assolutasale al 26,8% dal 18,3% del2015 tra le famiglie con 3 opiù figli minori, coinvolgendonel 2016 137mila 771 famigliee 814mila 402 individui; au-menta anche fra i minori, da10,9% a 12,5% (1 milione e292mila).La posizione professionaledella persona incide molto sul-la diffusione della povertà as-soluta. Per le famiglie la cuipersona di riferimento è unoperaio, l'incidenza della po-

    vertà assoluta è infatti doppia(12,6%) rispetto a quella dellefamiglie nel complesso(6,3%), confermando quantoregistrato negli anni prece-denti. Rimane, invece, piutto-sto contenuta tra le famigliecon persona di riferimento di-rigente, quadro e impiegato

    (1,5%) e ritirata dal lavoro(3,7%). Come negli anni prece-denti l'incidenza di povertà as-soluta diminuisce al cresceredel titolo di studio della perso-na di riferimento: 8,2% se haal massimo la licenza elemen-tare; 4,0% se è almeno diplo-mata.

    La povertà relativa risulta sta-bile rispetto all'anno prece-dente: riguarda il 10,6% dellefamiglie residenti (10,4% nel2015), per un totale di 2 milio-ni 734mila, e 8 milioni 465mi-la individui, il 14,0% dei resi-denti (13,7% l'anno preceden-te). Analogamente a quanto

    registrato per la povertà asso-luta, la povertà relativa è piùdiffusa tra le famiglie con 4componenti e oltre. E colpi-sce di più le famiglie giovani.Si mantiene elevata per glioperai e assimilati e per le fa-miglie con persona di riferi-mento in cerca di occupazio-

    ne.Le opposizioni vanno all’at -tacco e definiscono fallimen-tare le politiche soprattuttodel governo Renzi. Ma per ilministro del Lavoro Poletti idati dimostrano che c’è una”situazione stabile che con-ferma l'assoluta necessità diprocedere con gli strumentimessi in campo”. Ricorda Po-letti: ”Siamo partiti a settem-bre con il sistema dell’inclu -sione attiva, non possiamoavere effetti sull'anno passa-to. Quest’anno avremo un si-gnificativo innalzamento delnumero di famiglie raggiuntedal Sia: avendo migliorato lesoglie di accesso, da 100 milanuclei familiari arriveremo ra-pidamente a 200 mila fami-glie raggiunte. Poi verso fineanno ci sarà il passaggio al red-dito d'inclusione”.Interviene la leader Cisl Fur-lan. ”Istituzioni e politica de-

    vono dare con il contribuitodelle parti sociali una rispostaconcreta con politiche fiscaliche redistribuiscano più equa-mente il reddito”. La Cisl pro-pone di aprire subito il con-fronto con il Governo sulla ri-forma fiscale e di stanziaremaggiori risorse finanziarieper contrastare la povertà, po-tenziando il Reddito d'Inclu-sione che partirà il prossimoanno e rafforzando la rete deiservizi sociali nel territorio.D’altra parte la stabilità deidati ”non è una buona noti-zia”, come rimarca anchel’Alleanza contro la povertàper la quale ”non esiste altrastrada percorribile: occorreavanzare verso l'universali-smo degli interventi di contra-sto alla povertà”. Insomma,”chi si trova in condizione dipovertà non beneficia ancoradella lieve ripresa economicache attraversa il Paese”. Conla recente approvazione deldecreto attuativo della leggedelega di contrasto alla pover-tà ”si è compiuto il primo at-to concreto nella costruzionedi una strategia nazionale dicontrasto alla povertà”. Per-mane la necessità che, nellanota di aggiornamento delDef e sin dalla prossima leggedi bilancio ”venga introdottoun Piano pluriennale che per-metta di andare verso l'univer-salità anche per chi non si tro-va in una famiglia con figli”.

    Giampiero Guadagni

    Vaccini,normeinapplicabili

    per il personalescolastico

    Iussoli,ilfrenotirato

    damoltisindaciPd

    Disposizioni sulle vaccinazioni inap-plicabili per il personale scolastico.È quanto affermano in una nota con-giunta i segretari generali di Flc CgilFrancesco Sinopoli, Cisl Scuola Madda-lena Gissi, Uil Scuola Giuseppe Turi,Snals Confsal, Elvira Serafini, chieden-do di rivedere lo specifico emendamen-to (per altro respinto in commissione Bi-

    lancio del Senato). Secondo i sindacati,il provvedimento "appare inutile, costo-so e con evidenti problemi di applicazio-ne, a partire dalle modalità con le qualicertificare che un lavoratore adulto hagià avuto malattie infantili e pertanto èimmune. Nel frattempo questo provve-dimento interviene su un aspetto lega-to alla salute delle comunità scolasti-

    che. Ci auguriamo - concludono i sinda-cati - che la ministra Fedeli possa inter-venire magari attraverso una delega alGoverno. Ciò al fine di evitare che lafretta induca problemi burocratici, sen-za alcun reale beneficio rispetto agliobiettivi di tutela della salute pubbli-ca".

    Ce.Au.

    Il taglio delle tasse si può fare ma occorrevalutare con attenzione come usare lo spa-zio fiscale. Il ministro dell’economia Pier

    Carlo Padoan, parlando a Radio Rai ha riba-dito i concetti espressi all’assemblea an-nualedell’ Abi. "Bisogna valutare con atten-zione come usare lo spazio fiscale, se limita-to. Non tutti i tagli delle tasse hanno gli stes-si effetti su crescita e occupazione. L’anda -mento di prodotto e deficit e la stabilizzazio-ne del debito sembrano indicare che la velo-cità del consolidamento del periodo ha da-to buoni risultati e suggerisce di continuarelungo la strada percorsa fin qui".

    "L’Italia ha fatto progressi lungo il sentierostretto che deve tenere insieme il consoli-damento della finanza pubblica, abbattereil debito e sostenere la crescita, che non sipuò negare sia la via maestra per abbatter-lo”.In merito poi alla crisi del settore bancario,Padoan si rivela ottimista ed il concetto èchiaro: siamo ad un punto di svolta all’origi -ne del quale c’è la ripresa economica nelsettore bancario e hanno avuto un ruolo im-portante anche le riforme come quelle perla gestione delle insolvenze e del recuperocrediti. Lo sforzo riformatore a mantenuto

    e rafforzato. E’ anche arrivata la lettera dirisposta della Commissione Europea, firma-ta Dombroskis-Moscovici, al ministrodell’economia Pier Carlo Padoan, a seguitodella scelta italiana di ridurre la manovrastrutturale di bilancio nel 2018 da 0,8% a0,3%. La Commissione europea eserciteràil proprio grado di discrezionalità quandovaluterà la deviazione dall’aggiustamentodi bilancio prescritta dalla matrice comuneconcordata in particolare nella fase in cuideve stabilire l’esistenza di una deviazionesignificativa”.

    R.R.

    Fisco,Padoan:

    c’èspazioperuntaglio

    delle tasselimitato

    Situazione sempre più difficile per le famigliepiù giovani e quelle che hanno più di tre figli.

    Colpite tutte le aree geografiche.Opposizioni all’attacco.

    Poletti: ”Presto aiuto a 200 mila nuclei”.Ma vanno potenziate le risorsee cambiate le politiche fiscali

    ? 22 venerdì 14 luglio 2017 Attualità

  • Grecia,ticketrestaurantalpostodellostipendio

    Procedura illegaleperché ibuonipastononpossonocoprirepartedel salario

    Ladecisionegiungedopo lariorganizzazioneper larifocalizzazionesuiservizi cloud

    Microsoftcalaancoralascure:taglieràaltri3milapostidilavoro

    Bruxelles (nostro servi-zio) - Ticket restaurantal posto dello stipen-dio. Succede anche

    questo nella Grecia che si pre-para all’ennesima, tremendaondata di austerità, in seguitoall’”accordo” (virgoletted’obbligo) che prevede un“alleggerimento” (ancora vir-golette, per non cadere nel ridi-colo) del debito con costi socia-li rilevanti (pensioni semprepiù basse, tasse in aumento). Ea proposito di tasse, e di im-prenditoria creativa, il governoprova a serrare le fila per con-trastare le cattivissime abitudi-ni delle imprese elleniche. So-no circa 200 mila ormai i lavora-tori, la maggior parte dei qualial primo impiego, che ricevonoil 25 per cento del loro stipen-dio con buoni pasto (utilizzabilianche anche per la spesa al su-permercato), per un valore to-tale di 300 milioni l’anno. La so-glia del 25 per cento non gene-ra nessuna imposta per le im-prese, il che le esenta anchedal versamento dei contributi.Tutto decisamente illegale, per-ché i buoni pasto non possonoessere utilizzati per coprireuna parte del salario, ma sem-mai rappresentano un vantag-gio supplementare per il dipen-denti, oltre alla busta paga. Eperché gli stipendi andrebberoversati direttamente sui contibancari dei lavoratori proprioper evitare pagamenti parziali.Ministero del lavoro e unità in-vestigativa sulla criminalità fi-nanziaria hanno creato una ta-sk force per contrastare il feno-meno. Il caso è arrivato anchealla Commissione europea, gra-zie all’interrogazione dell’eu -rodeputato Sotiris Zarianopou-los, secondo il quale la questio-ne dei buoni pasto rappresen-ta solo un piccolo ma significati-vo aspetto in quella “giungladel mercato del lavoro greco,creata dalla politiche di rigoreimposte dall’Unione europeae applicato dal governo Syri-za”. Una giungla, spiega il l’eu -

    roparlamentare greco “chepermette alle imprese di molti-plicare i loro profitti, benefi-ciando di deduzioni e ricorren-do a qualsiasi mezzo pur di al-leggerire il carico fiscale”. C’èchi, come il deputato centristaCharis Theocharis, prova a mi-nimizzare, parlando di “casiisolati” nell’uso fraudolentodei buoni pasto, mentre laCommissione si limita stanca-mente a sottolineare che i tic-ket restaurant possono esseremolto utili per migliorare lecondizioni di lavoro e la produt-tività stessa dei dipendenti,“se utilizzati correttamen-te”. E non è corretta neanchela riduzione del salario minimoper i lavoratori greci under 25,

    uno dei tanti provvedimentidel pacchetto austerità impo-sta dai creditori, che il Comita-to europeo dei diritti sociali (EC-SR), interno al Consiglio d’Eu -ropa, ha definito “eccessiva”e definendola una “discrimina -zione fondata sull’età contra-ria alla Carta sociale euro-pea”. L’ECSR ha accolto favo-revolmente la denuncia del sin-dacato Gsee, sostenuto dallastessa Ces, affermando inoltreche in generale le misure di au-sterità applicate tra il 2010 e il2014 hanno anch’esse violatola Carta sociale europea, in par-ticolare sul diritto del lavorato-re di guadagnarsi da vivere, il di-ritto a una durata ragionevoledel lavoro giornaliero e setti-

    manale, a una remunerazioneche assicuri a lui e alla sua fami-glia standard di vita dignitosi, ildiritto dei lavoratori con menodi 18 anni ad avere almeno 4settimane di ferie retribuite e ildiritto delle rappresentanzesindacali ad agire per il miglio-ramento delle condizioni di la-voro. “E’ inaccettabile che lepolitiche sul debito dell’Unio -ne europea debbano pesante-mente ricadere sui diritti dei la-voratori e sugli standard di vitadi chi ha gli stipendi più bas-si”, afferma la segretaria con-federale della Ces, Esther Lyn-ch. Bruxelles, dunque, sostieneil sindacato europeo, deve rive-dere completamente il suo ap-proccio sul contrasto alla crisi,

    che ormai ha tutta l’aria di es-sere troppo ideologico e pocoaderente a una realtà semprepiù drammatica. “I tagli agli sti-pendi, soprattutto quelli pub-blici - osserva Lynch - hanno av-viato una spirale di declino eco-nomico che diventa semprepiù difficile da arrestare”. Ladecisione del Consiglio d’Euro -pa, rileva la Ces, rappresentaun avviso importante ancheper Paesi come Regno Unito,Olanda e Irlanda, che hanno isalari minimi più bassi per i gio-vani, e per la Germania, chenon prevede salari minimi per igiovani sotto i 24 anni.

    Pierpaolo Arzilla

    La riorganizzazioneinterna che Micro-soft ha stabilito e co-municato nei giorni scor-si, per una rifocalizzazio-ne sulle vendite di Azu-re, porterà alla fine an-che il ridimensionamen-to della forza lavoro,con il taglio di migliaia diposizioni principalmen-te nel dipartimento ven-dite. La società aveva in-viato un memo ai dipen-denti confermando lariorganizzazione, senzatuttavia far riferimentoad alcun licenziamento.La manovra interesserà

    meno del 10% della for-za lavoro della societàche si occupa delle ven-dite, e il 75% circa dei ta-gli sarà operato al di fuo-ri degli usa. "Microsoftsta implementandocambiamenti per servi-re meglio clienti e part-ner. Oggi stiamo adot-tando misure per avver-

    tire alcuni impiegati cheil loro lavoro è sotto ana-lisi o che la loro posizio-ne sarà eliminata. Cometutte le compagnie valu-tiamo il nostro operatosu base regolare, que-sto può portare ad inve-stimenti in alcune areee, talvolta, in ricolloca-menti in altre" ha dichia-

    rato un portavoce dellasocietà a CnbC.L'azienda di Redmondha spiegato che l'obietti-vo non è quello di taglia-re i costi, ma di apporta-re un cambiamento nelmodo in cui Microsoftgestisce le vendite. Lasocietà afferma di averintenzione di sfruttare

    gli impiegati maggior-mente competenti suaspetti verticali moltospecifici così che possa-no vendere pacchettipiù grandi.La forza lavoro comples-siva di Microsoft è di 71mila impiegati negli Usae di 121 mila impiegatinel resto del mondo. Le

    misure di ridimensiona-mento andranno ad in-teressare in tutto 3000impiegati.Questo giro di licenzia-menti segue quelli giàpraticati nel corso degliultimi anni dopo i 7.800posti eliminati nel 2015a seguito dell'acquisizio-ne di Nokia, a cui si sonoaggiunti altri 1.850 licen-ziamenti a maggio del2016 e altri 2.850 tagli aluglio del 2016 nel con-testo della ristruttura-zione della divisionePhone Hardware.

    Rodolfo Ricci

    Nel 2015, tra i i paesi appartenentiall'Ocse l'Italia è stato quello con la piùalta percentuale di impiegati al di sopradei 55 anni nelle amministrazioni pubbli-che. Lo afferma l'organizzazione nell'ulti-mo report 'Uno sguardo sulla pubblica am-ministrazione 2017', sottolineando chedal 2010 c'è stato un incremento dal 31%al 45%. Nell'intera area Ocse si registra inmedia il 24% di lavoratori sopra i 55 anni eil 18% al di sotto i 34 anni.L'occupazione femminile nel pubblico im-

    piego dei paesi appartenenti all'area Ocseè al 58%, mentre nel privato è al 45%. Loafferma l'organizzazione nell'ultimo rap-porto 'Uno sguardo sulla pubblica ammini-strazione'. "Alcuni settori chiave del pub-blico, come gli insegnati e gli infermieri, so-no pesantemente dominati dalle donne"spiega il documento, aggiungendo chequesti dati "rispecchiano condizioni di la-voro più flessibili nel settore pubblico ri-spetto al privato". Nel 2015, la presenza diimpiegate registrate nelle pubbliche am-

    ministrazioni degli stati Ocse è stata del53%. L'Italia, insieme alla Danimarca, laGrecia, il Belgio e la Spagna, ha mantenutoun equilibrio di genere, con una presenzafemminile tra il 51 e il 52%. Scarse, invece,le quote rosa nel mondo della politica. Nel2017 solamente il 28% dei ruoli ministeria-li e governativi dell'area Ocse è ricopertoda donne, l'1,3% in meno rispetto al 2015.Insieme alla Finlandia e l'Estonia, Roma hasubito un calo del 15% tra il 2015 e il 2017.

    R.R.

    Ocse:stataliitaliani

    sonoipiùanziani

    inEuropa

    3

    venerdì 14 luglio 2017 3Global

  • RepressioneinVenezuelaSilenzioinammissibile

    Laviolazionedeidiritticoinvolge tutto ilmovimentosindacale internazionale

    AllarmeFondimpresa:vincoliburocratici soffocanti.Cisl: cosìè il veroammortizzatoresociale

    Formazionecontinua,ItaliaancoraindietroServeunimpegnofortesullepoliticheattive

    Il movimento sindacale in-ternazionale non può rima-nere in silenzio di fronte alclima di violenza, alla re-

    pressione ed alla sofferenzadei lavoratori del Venezuelaper il comportamento davve-ro inaccettabile messo in attonegli ultimi mesi dal Governodel Presidente Maduro. E'una vicenda emblematica,l'ennesima cartina di tornaso-le della assoluta impotenzadelle istituzioni internaziona-li, a partire dall'Onu, di frontead una grave violazione dei di-ritti umani e civili. Tutti sannocome sia stato sempre forte illegame storico, politico e so-ciale tra l'Italia ed il Venezue-la. Tanti nostri connazionalihanno scelto di vivere e lavo-rare in questo paese del sudAmerica, senza mai staccare illoro cordone ombelicale conil paese di origine. Anche perquesto abbiamo sempre se-guito con grande attenzionele vicende travagliate della co-munità venezuelana, critican-do apertamente la deriva tota-litaria del regime di Chavez edel suo successore Maduro,accusato oggi di cattiva gestio-ne del governo del paese. LaCisl ha una lunga storia comu-ne di cooperazione con i sinda-cati in America Latina e nei Ca-raibi, ha sempre sostenutochi si batte per i diritti dei lavo-ratori e per la democrazia inquesto continente. E, dun-que, anche in Venezuela sia-mo impegnati a sostenere l'Al-leanza dei Sindacati Indipen-denti (Asi), dal momento incui questa organizzazione si ècostituita come Confederazio-ne sindacale autonoma nel di-cembre 2015. Ricordiamo chel'Asi è affiliata alla Confedera-zione internazionale dei Sinda-

    cati ed alla ConfederazioneSindacale delle Americhe. Ne-gli ultimi mesi, la situazioneeconomica e sociale in Vene-zuela, che era già preoccupan-te nel 2015, è molto peggiora-ta. Secondo il Fondo Moneta-rio internazionale, l'inflazioneè salita al 720% nel 2016 fa-cendo crollare il potere d’ac -quisto dei lavoratori. Il PIL èprecipitato tra l'8 e il 10% nel-lo stesso periodo. Una gravecarenza interessa tutti i pro-dotti: alimentari, prodotti perl'igiene, medicinali, attrezza-ture mediche. Il Paese suda-mericano è oggi nel pieno diuna crisi umanitaria. Una ma-lattia come la malaria che erastata praticamente debellata,ha causato oltre 130 mila mor-ti nel 2016. Nonostante gliostacoli che il Governo creaper l'esercizio dell’attività sin-dacale, l’Alleanza dei sindaca-ti indipendenti continua a svi-luppare la sua azione di soste-gno a favore dei lavoratori ve-nezuelani per aiutarli a farfronte alle tante difficoltà. So-no state emanate ben setteleggi per criminalizzare l'azio-ne sindacale, se questa non siallinea all'azione di governoper controllare i lavoratori. In

    realtà, il Governo rifiuta di ac-cettare le conseguenze dellasua sconfitta elettorale nelleelezioni parlamentari del di-cembre 2015, che hanno datocome risultato due terzi deiseggi all'opposizione. Da allo-ra, il presidente Maduro hausato la magistratura per bloc-care l'attività del Parlamento.All'inizio di aprile 2017, la Cor-te Suprema del Venezuela haaddirittura tentato di confisca-re il potere legislativo, scate-nando la rabbia dei venezuela-ni. La popolazione, già esaspe-rata per le enormi difficoltàdella vita quotidiana e la man-canza di prospettive di una so-luzione politica, si è precipita-ta in massa per le strade chie-dendo elezioni, l'unico modoper ripristinare la democra-zia. Le proteste continuanoogni giorno da quasi tre mesi.La risposta del Governo è sta-ta una brutale repressioneche ha causato 85 morti, tracui molti giovani colpiti dallemilizie chaviste o dalla poliziaantisommossa, centinaia di fe-riti e migliaia di arresti. Centi-naia di civili sono stati proces-sati e condannati da tribunalimilitari come ha denunciatoanche Amnesty International.

    Il governo del Venezuela hacontrastato finora tutti glisforzi di mediazione interna-zionali, negando la gravità del-la crisi umanitaria e ostinata-mente rifiutandosi di aprireun canale umanitario per alle-viare le sofferenze del suo po-polo. Il rifiuto di qualsiasi dia-logo si è cristallizzato nell'at-teggiamento verso l'Osa, an-nunciando il ritiro dall'Orga-nizzazione e abbandonando ilvertice di Cancun. Un ulterio-re passo verso l'escalation delconflitto è stato quando il Pre-sidente Maduro ha annuncia-to la convocazione di un'As-semblea Costituente per ilprossimo 30 luglio senza laprevista approvazione del po-polo venezuelano. Ma è chia-ro che si tratta di una mano-vra del governo per mantene-re il potere e dare un colpomortale alla democrazia in Ve-nezuela. Ecco perché anche ilsindacato deve alzare la vocea livello internazionale. Abbia-mo chiesto alla Confederazio-ne internazionale dei Sindaca-ti di sostenere i sindacati affi-liati in Venezuela che lottanoper la giustizia e la democra-zia. Occorre intervenire perpromuovere un dialogo co-

    struttivo ai fini di una soluzio-ne politica della crisi. Qualsia-si ritardo provocherà altre sof-ferenze e morti. Il superamen-to della crisi in Venezuela pas-sa attraverso elezioni demo-cratiche. Le istituzioni interna-zionali, insieme a tutti i Gover-ni democratici (come hannocoraggiosamente fatto il Presi-dente del Consiglio italiano ,Paolo Gentiloni ed il Primo Mi-nistro spagnolo , Mariano Ra-joy) devono chiedere con for-za al presidente Maduro di fer-mare la repressione e gli arre-sti illegali, aprire con urgenzaun canale umanitario per alle-viare le sofferenze della popo-lazione, punendo i responsabi-li di crimini e violenza controle persone. E vogliamo sottoli-neare anche l'incessante sfor-zo diplomatico che sta facen-do con la sua altissima autori-tà morale anche Papa France-sco. I nostri amici del sindaca-to venezuelano stanno por-tando avanti una lotta moltodifficile e coraggiosa per il ri-spetto dei diritti umani. Essimeritano tutto il nostro soste-gno per il ripristino della de-mocrazia, la libertà di opinio-ne e della convivenza pacifi-ca.

    * Segretaria generale Cisl

    Le parole d’ordine so-no competitività e in-novazione, ma i contidebbono farsi coi fatti.Ben l'80% delle impresenazionali sono medio-pic-cole e micro e hanno biso-gno di supporto finanzia-rio, per non essere, al con-trario, schiacciate dallasfida vitale alla competiti-vità. Questo supporto ar-riva dai Fondi interprofes-sionali che, di fatto, rap-presentano oggi l'unicostrumento per formareimprenditori e lavoratorinella grande panacea del4.0. Dal 2009 però il XVIIRapporto sulla formazio-ne continua Isfol/Inappconferma a circa 1272 mi-lioni di euro l'ammontaredelle risorse dirottate dal-la formazione continuaad altri scopi. Percentua-le che si aggira intorno al20% del totale accantona-to nei Fondi interprofes-sionali dal 2006 al 2012,tanto che per il monito-raggio dell’Istituto di ri-cerca “non è improprio

    dire che, di fatto, lo 030%per la formazione conti-nua sia diminuito ad uno0.19”. Dall'altro lato, latendenza corrente in alcu-ni Fondi è una domandadi formazione che eccedel'offerta, con Avvisi cheesauriscono le risorse pri-ma della scadenza fissa-ta. È da queste premesseche si è mosso il Conve-gno organizzato da Fon-dimpresa “La formazio-ne continua?”. Un'occa-sione per inquadrare lostato dell'arte, un sempli-ce interrogativo per apri-re sugli attuali paradossioggettivi. Ha accompa-gnato nella loro rassegnail Presidente di Fondim-presa , Bruno Scuotto.Nel solo triennio2013-2016 i Fondi hannogestito l'80% dello 0,30,optato ed inoptato insie-me, destinato alla forma-zione continua. È aumen-tato il numero dei lavora-tori formati (+300.000unità) e delle impreseaderenti ai Fondi. Dati

    esaustivi di una produtti-vità che, in ripresa, nonpuò che spingere sulla do-manda di riqualificazio-ne, dei processi e, ovvia-mente, del capitale uma-no, per mantenere il rit-mo di questa parabolaascendente. Il contrattodei metalmeccanici haper la prima volta messonero su bianco il dirittosoggettivo alla formazio-ne, cosa che sembra scon-tata ma diventa invecepungolo se si guarda algrande corto circuito tipi-camente italiano dei po-sti vacanti nelle imprese.Restano scoperti ruoliper figure altamente qua-lificate e, nel contempo,quelle già possedute sulposto di lavoro restanoinespresse mentre il 4.0sposta il baricentro delmercato del lavorodall’offerta alla doman-da di competenze iper-qualificate. Il metacentrodi questo scenario - ha ag-giunto Scuotto - sono ifondi interprofessionali,

    oggi chiamati a politica at-tiva del lavoro. “Fondi -mpresa è pronta” - ha in-tercalato - “lo ha già fat-to con 120 milioni di euroimpegnati esclusivamen-te alla riqualificazione deilavoratori in Cassa inte-grazione con 72000 lavo-ratori coinvolti. Il proble-ma è che tutto questonon può reggere con risor-se private costantementedecurtate ed un contribu-to pubblico che gemmaancora poco in interventicomplementari”. “Laformazione è rimasta l'ul-timo tassello della com-plessiva riforma del mer-cato del lavoro”- ha rico-nosciuto Marco Leonardi,Consigliere economico diPalazzo Chigi- “ ma pro-prio sulla formazione con-tinua come politica attivail dossier “crisi d’azien -da” al vaglio di palazzoChigi apre il confronto –che partirà il giorno 18 –non solo su come, e coicontributi di chi, fronteg-giare i licenziamenti col-

    lettivi per esubero, ma so-prattutto su come forma-lizzare questa nuova ve-ste dei fondi interprofes-sionali”. E sul presuntoticket licenziamento ipo-tizzato dall'esecutivo ilconfronto si è fatto acce-so. Maurizio Stirpe di Con-findustria si è detto di vi-vere questo contributo(che assorbirebbe lo 0,30non più dovuto per la mo-bilità) come “l'espiazio -ne dell'impresa per aver li-cenziato. Se si licenzia peresubero significa chel’impresa non sta bene e,con un elevato costo dellavoro, chiaramentel’unica certezza perun'azienda è avere piccolicosti, magari aggiuntivi,ma certi e razionalizza-ti”. “E, allora” - ha esor-dito il segretario confede-rale della Cisl, Gigi Pette-ni - “non prendiamoci ingiro: se lo 0,30 ex mobili-tà può essere riesumato,nell'ipotesi del Governo,nella diversa destinazio-ne a finanziamento dei li-

    cenziamenti collettivi, amaggior ragione può fi-nanziare una piccola par-te della formazione conti-nua come propostonell’Accordo Cgil Cisl Uile Confindustria del2016”. L’Italia – ha in-calzato Petteni – desti-na solo lo 0,30 alla forma-zione continua, altrove inEuropa, il contributodell'1,61 è stato aumenta-to perché esiguo. Quan-do qui in Italia vado sui po-sti di lavoro non faccioche ribadire che il vero si-gnificato dell'articolo 18novellato sta nel rilanciosacrosanto della forma-zione. Ma ancora oggistiamo qui a parlarne”.“Magari è il momentogiusto”- ha fatto seguitoil Presidente dell'Anpal,Maurizio Del Conte - perricomporre l'intera filieradella formazione. L”Ita -lia ha avuto il vizio di agireper segmenti, senza fareRete. E, invece, la forma-zione è proprio quello: si-stema di continuo collau-do di competenze, ricon-versione professionalenelle transizioni e patri-monio mai impoverito dioccupabilita perché il la-voro non manchi mai”.

    Gabriella La Nunziata

    di Annamaria Furlan *

    ? 44 venerdì 14 luglio 2017 Dibattito

  • Terziario.Dalpremiodiproduzionealwelfareaziendale:daVicenza lenovitàdell’integrativo ItalianExhibitionGroup

    Taranto (nostro servizio). Nastri neri di-stribuiti alle migliaia di dipendentidell’indotto Ilva, invitati ed infilarli albraccio in segno di lutto durante le ore

    di lavoro e fino al 20 luglio, quando al mini-stero dello Sviluppo Economico prenderà av-vio la trattativa con AM Investco, cordata ag-giudicataria del Gruppo siderurgico.È quanto avvenuto ieri, dalle ore 6.30 e nellesuccessive due ore, presso la portineria Im-prese dello stabilimento ionico dove i leaderterritoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltra-sporti Uil hanno ribadito che dai sette agliotto mila lavoratori del comparto pulizie in-dustriali, pulizie civili e mense, con la nuovaproprietà dell’Ilva, rischiano fortemente diessere abbandonati al loro destino, privati dicapacità contrattuale in un mercato che nonli garantirebbe nei cambi di appalto, né di as-segnazioni di commesse al massimo ribasso.Nelle migliori delle ipotesi, hanno anche pa-ventato, potrebbero intervenire forti ridu-zioni orarie e reddituali, nelle peggiori si po-trebbe arrivare, addirittura, alla fuoriuscitadi questi addetti dal mercato del lavoro cor-relato alla stessa Ilva. “Benché sia costitu-zionalmente sancito il diritto al lavoro e alladignità delle persone, al netto delle apparte-nenze contrattuali ci avvilisce la sordità asso-

    luta dei soggetti pubblici e privati cointeres-sati alla favorevole conclusione della vicen-da Ilva, alla nostra richiesta di ricomprende-re al tavolo istituzionale anche i sindacatimaggiormente rappresentativi delle lavora-trici e dei lavoratori dell’indotto siderurgi-co” hanno lamentato le tre sigle sindacali inun documento reso pubblico.La trattativa non potrà prescindere, insom-ma, dalla tutela di questo importante com-parto “che coinvolge migliaia e migliaia dilavoratori con le rispettive famiglie, i qualiverrebbero privati di una propria capacitàcontrattuale, nel mentre la preoccupazioneche le vittime sacrificali della vertenza Ilvasiano da ricercare nell’indotto parrebbe al-quanto diffusa”. I sindacati di settore, dun-que, ritengono inaccettabile che altri si arro-ghino il diritto di decidere sul futuro dei lavo-ratori dell’indotto e di non coinvolgere pro-prio loro che quotidianamente li rappresen-tano e li tutelano. “La nostra battaglia ver-tenziale a loro favore - hanno concluso i se-gretari generali Paola Fresi (Filcams Cgil), An-tonio Arcadio (Fisascat Cisl), Carmelo Sasso(Ultrasporti) - viene da lontano, giacché sia-mo convinti che non possono né devono maiesistere tra lavoratori discriminazioni quan-to a diritti e tutele. Anche per questo soste-niamo l’unitarietà vertenziale tra i lavorato-ri di tutti i settori produttivi, poiché i temidell’ambientalizzazione del siderurgico ioni-co, la prevenzione della salute e della sicurez-za dentro e fuori la fabbrica, la salvaguardiaoccupazionale di tutti i lavoratori diretti edei sistemi appalto e indotto, si configuranocome univoci ed unitariamente condivisi nel-la storia vertenziale confederale unitaria.”

    Massimo Caliandro

    La locomotiva Nordestha ripreso a correre sulbinario dell’innovazio -ne. E a beneficiarne non

    sono solo le imprese ma l’inte -ro sistema di relazioni sindaca-li.Unalocomotivachetrainava-goni carichi di diversi elementiche vanno dal welfare azienda-le,alpremio di produzione,dal-lo smart working alle ferie e ipermessi ”solidali” passandoper una sempre migliore conci-liazione vita-lavoro. Un percor-so virtuoso che a portato a de-stinazione il nuovo accordo in-tegrativoaziendaledi ItalianEx-hibition Group Spa (IEG), provi-der di eventi che unisce la Fieradi Vicenza e la Fiera di Riminiche fattura 125 milioni di eurol’anno. L’intesa, sottoscrittadal Gruppo con Fisascat Cisl Vi-cenza e Uiltucs Uil Vicenza inte-ressa i 96 dipendenti della sedevicentina della fiera. Grazieall’accordo ogni dipendente ri-ceverà servizi di welfare per unvalore di oltre 500 euro, incre-mentata anche la quota per laprevidenza integrativa portataal 2%, prevista inoltre una mag-

    giore flessibilità di orario per ri-spondere alle esigenze delle la-voratrici e dei lavoratori e favo-rirne la conciliazione vita-lavo-ro.Manonsolo.L’accordo pun-ta anche sulla condivisione de-gli obiettivi e dell’organizzazio -ne del lavoro con i dipendentiattraverso l’istituzione di unacommissione paritetica, che siriunirà per affrontare questionianche pratiche. E ancora. Unpremio di risultato adeguatoagli obiettivi raggiunti e detas-sabile, sperimentazione dellosmart working e introduzionedeipermessiedelle ferie”soli -dali”. Ancora buoni frutti dalterritorio in tema di accordi disecondo livello per un’intesache può essere considerata lapiù interessantedell’ultimo de-cennio per il settore e il vicenti-no. L’accordo infatti recepiscealcune importanti opportunitàintrodottedallaLeggediStabili-tàe ledeclineràinfunzioneava-ri fattori, quali un preciso mo-dello di relazioni sindacali, unanuova cultura aziendale di IegSpaelo specificocontestoterri-toriale della sede del Gruppo.

    Questo nuovo accordo garanti-ràbeneficiatutti idipendentivi-centini e, dall’altra parte, gra-zie al rispetto delle nuove nor-me in materia di tassazione deipremi aziendali e del welfare,consentiràall’azienda disoste-nereilcostodeibeneficiottenu-ti dai lavoratori, senza perderecompetitività rispetto al costodel lavoro, anche attraverso lostrumento premiale aggancia-to alle performance raggiuntedi anno in anno. ”L’accordosancisce leproficuerelazioni in-dustriali che, in continuità con ilpassato, si rinnovano con lanuovaproprietà.Un’intesa am-piaearticolatache,ancheattra-verso gli strumenti dati dallanormativa, porta un incremen-to di salario “reale” ai lavora-tori”. Commenta così l’intesaGiovanni Battista Comiati, se-gretario generale Fisascat CislVicenza,chehaaggiunto:”Sia -modi fronteauncontrattointe-grativo storico per il settore delterziario nel Vicentino, il primodi tale portata. Una sorta di“posa della prima pietra” permoltiversi,perchécontienetut-

    ti i grandi capisaldi di quella cheè l’enorme sfida delle relazionisindacali e insieme la loro ga-ranziadi futuro: lacontrattazio-ne di secondo livello, disegnatasul territorioecostruitadiretta-menteconleaziende, infunzio-ne delle esigenze dei lavoratoriche rappresentiamo”. Sullastessa lunghezza d’onda an-che Roberto Frizzo, segretariogenerale Uiltucs Vicenza: ”Fi -nalmente sigliamo anche nelterziario un contratto integrati-vo che migliora le condizionieconomicheelatuteladei lavo-ratori, sancendo la fine degli ef-fetti di una crisi che anche inquesto settore ci ha visti impe-gnatinelladifesa diquantopre-cedentementeottenuto.Auspi-chiamo dunque che sia l’iniziodi una stagione di rinnovi capa-ce di portare benefici veri ai la-voratori del terziario”.Di tappa importante parla an-che l’azienda. ”Italian Exhibi-tion Group, che esiste da appe-na otto mesi e deve amalgama-re aziende con storie, tradizionievaloridiversi-haspiegatoCor-rado Facco, direttore generale

    Ieg-si èdatacomepriorità l’ar -monizzazione degli istituti con-trattualie l’uniformità degli sti-li di vita lavorativa aziendaleper tutti i collaboratori. Un se-gnale molto forte di cambia-mento: si abbandonano i mo-delli “Rimini” e “Vicenza”proiettandosi nel modello Ieg,con quell’idea di azienda diffu-sa a cui si ispira l’organizzazio -ne dellanostra società”. Infineper Carlo Costa, vicedirettoregenerale e direttore del perso-nale di Ieg, ”azienda, lavorato-ri e organizzazioni sindacali diVicenza hanno contribuito in-sieme a finalizzare il percorsocheha portato allasottoscrizio-ne di un accordo diverso e nuo-vo nei contenuti e nelle logichedi gestione del personale, frut-to di un confronto continuo eserio con la parte sindacale, nelrispetto reciproco delle parti edegli ambiti di responsabili-tà”.Il laboratorio contrattazione disecondolivellovaavanti inatte-sa di produrre nuovi accordi.

    Silvia Boschetti

    Contrattidisecondolivello,lalocomotivaNordestcorre

    ATarantoprotesta l’indottoIlva,al lavoroconlafasciaa luttoalbraccio

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    venerdì 14 luglio 2017 5Vertenze

  • Unamarciainpiùconilwelfareaziendale

    Milano (nostro servizio). Luca Pesenti, docen-te all’Università Cattolica di Milano, hascritto “Il welfare in azienda” (Vita e Pen-siero).

    Il welfare è più una scelta aziendale o contrattua-le?Oggi è ancora forte un elemento di volontarietà daparte delle imprese. Però la contrattazione di secon-do livello, spinta dalle ultime due leggi di stabilità, stacrescendo. I dati recenti parlano di 22mila intese si-glate in due anni, circa 4mila delle quali prevedono laconvertibilità del premio di risultato in servizi di wel-fare.

    Quanto pesano le dimensioni aziendali?

    Tanto. Questo è un elemento di criticità. Le grandiaziende, soprattutto le multinazionali, fanno welfa-re, offrendo anche menù ricchi di servizi. Le piccoleaziende, che occupano il 90% della forza lavoro in Ita-lia, molto meno. E ciò crea diseguaglianze tra i lavora-tori. E’ un problema organizzativo e culturale.

    Quali sono le misure più diffuse?

    In quasi tutti i piani troviamo le polizze sanitarie, laprevidenza integrativa, la flessibilizzazione dei tem-pi, le mense aziendali… Sono poche, invece, le inizia-tive che riguardano due criticità importanti per i lavo-ratori: i servizi e i benefit per la conciliazione tra lavita personale e il lavoro e quelli per le non autosuffi-cienze, legate all’invecchiamento della popolazione.

    Come mai?

    Ciò avviene anche perché le analisi dei bisogni si fan-no solo in un caso su tre. A volte i piani di welfarefalliscono perché prima di attuarli non si è indagatosulle reali esigenze dei lavoratori. Questo è un proble-ma anche per il sindacato.

    In che senso?

    Un’indagine di un paio di anni fa sui delegati dellaCisl lombarda ha mostrato che, rispetto alle analisidei bisogni, erano poco coinvolti. Il ruolo del sindaca-to è basso. Questo significa che c’è spazio per assu-mere più consapevolezza su un tema che diventeràsempre più rilevante nella contrattazione aziendale.

    Ma. Ce.

    L’esperto.LucaPesenti, docenteallaCattolicadiMilano:Pmi inritardo

    Mailsindacatofaticaatenereilpasso:”Pococoinvolti,servepiùconsapevolezza”

    Nuovo contratto integrativo per i 900lavoratori di Ales, società in house delministero dei Beni Culturali e del Turismoche fornisce servizi di valorizzazione delpatrimonio culturale italiano e di suppor-to agli uffici tecnico amministrativi. Il con-tratto siglato da Filcams Cgil, Fisascat Cisle Uiltucs sarà valido dal 1° gennaio 2017al 31 dicembre 2019. Sistema di relazionisindacali ai due livelli nazionale e decen-trato, diritti di informazione e diritti sinda-cali, sistema di classificazione e inquadra-

    mento, formazione professionale, salariovariabile e trattamento accessorio: que-sti i punti qualificanti. Il nuovo integrativopunta anche sul welfare contrattuale, au-mentando il contributo destinato alla pre-videnza complementare fino al 2%. Previ-sta inoltre l’attivazione di una piattafor-ma di prestazioni, beni e servizi a disposi-zione dei dipendenti. Sul versante socia-le, viene esteso a sei mesi il congedo retri-buito per le donne vittime di violenza.Mentre per quel che riguarda il mercato

    del lavoro, viene fissato un tetto al 30%per l’utilizzo dei contratti a tempo deter-minato; il ricorso al lavoro somministra-to, invece, non potrà superare il 38%. Posi-tivo il commento della Fisascat: ”Il nuo-vo integrativo Ales - afferma il segretarionazionale Rosetta Raso - premia i lavora-tori che quotidianamente operano nellavalorizzazione del patrimonio culturaleitaliano e che in questi anni hanno contri-buito al raddoppio delle commesse”.

    C.D’O.

    Beniculturali,arriva

    l’integrativoper i dipendenti

    Ales

    Milano (no-stro servi-zio) - Il pri-mo in Italia a

    preoccuparsi del benesse-re dei propri operai e im-piegati fu, probabilmen-te, Adriano Olivetti. Neltempo gli scenari sonocambiati, ma le imprese sistanno sempre più convin-cendo che è importanteandare incontro alle esi-genze “allargate” dei la-voratori. Insomma, oltrelo stipendio c’è di più equesto di più si chiama“welfare aziendale”.Secondo il quarto Rappor-to welfare di OD&M Con-sulting (società della ga-lassia Gi Group), l’84%dei lavoratori esprimesoddisfazione verso que-sto tipo di servizi (20% inpiù rispetto al 2016). Inparticolare, risultano ap-prezzate l’assistenza sani-taria (75,9% di gradimen-to che aumenta al cresce-re dell’età, finoall’86,5% per chi ha45-54 anni) e la concessio-ne di ferie e permessi(74,7%, il panel che mo-stra più interesse è quellotra i 45-54 anni conl’83,8%). Seguono i servi-zi di gestione del tempo(72,8%, con il picco di sod-disfazione all’81% per chiha 35-45 anni), quelli diprevidenza (71,5% che di-venta 78,6% per chi ha55-64 anni), la maternità(integrazione al tratta-mento, buono nascita, for-mazione per reinserimen-to con il 70,9% che saleall’81,5% da parte delledonne con figli) e la mobi-lità (70,3%, al 90,9% tra ipiù giovani).Le ragioni che spingonoimprese e sindacati ad an-dare in questa direzionesono evidenti. “Il welfa-re che abbiamo conosciu-to finora – osserva Giu-seppe Oliva, responsabileWelfare della Cisl milane-se -, quello fondato sullapiena occupazione e suuno Stato centrale che ga-rantiva un paracadute so-ciale a tutti, non esistepiù. La crisi, le politiche diausterity, le profonde mo-dificazioni della società, apartire dai cambiamentidemografici, hanno fattoemergere i limiti del siste-ma e i nuovi bisogni dellasocietà. Questo panora-ma, in un certo senso, ciha costretti a rilanciare ilwelfare attraverso la con-trattazione, cercando di

    coordinarci con quanto of-fre il territorio”.L’ultima indagine “Il la-voro a Milano” (Assolom-barda-Cgil, Cisl e Uil), ha ri-velato che nel 2016, tra lerealtà aderenti all’asso -ciazione imprenditoriale,quasi 3 su 10 avevano at-tuato iniziative di welfareaziendale, mentre altret-tante (32%) stavano pen-sando di farlo. Un fattoredi spinta è venuto dalle ul-time leggi di stabilità, chehanno previsto la possibi-lità di convertire (parzial-mente o totalmente e sen-za tasse) i premi di risulta-to in servizi di welfare (ap-poggiandosi anche a piat-taforme di flexible bene-fit: negozi digitali, gestitispesso da provider ester-ni all’azienda, su cui ognilavoratore può riempire ilproprio carrello della spe-sa, scegliendo fra le diver-se proposte).Assolombarda ha monito-rato 26 contratti, stipulatifra imprese associate esindacati nel periodo apri-le 2016-2017. In 2 casi su3 è emersa l’esistenza dimisure di welfare (o l’im -pegno ad attivarle) e in 8su 10 la possibilità di con-vertire il premio. Ormai leaziende utilizzano il welfa-re come una strategia pertrattenere e attrarre ta-lenti e migliorare la pro-duttività. Ma queste ini-ziative pesano anche intermini economici. Si sti-ma che i principali benefito servizi di welfare faccia-no aumentare lo stipen-dio fra il 18% e il 21% (aseconda della qualifica),divenendo una compo-nente della busta paga.“Il welfare aziendale –sottolinea Simonetta Ca-vasin, amministratrice de-legata di OD&M Consul-ting - contribuisce a inte-grare le leve di TotalReward (sistemi di incenti-vazione) per la gestionedel rapporto azienda/la-voratore; rappresentauna forma alternativaall’erogazione dei premidi produttività; impattapositivamente sul Well-

    being (benessere) dellepersone, andando a mi-gliorare il livello di coinvol-gimento e il clima sul luo-go di lavoro. Si viene acreare così un circolo vir-tuoso”.Nelle realtà più avanzate ipiani sono a misura di di-pendente e anticipati daindagini sui bisogni. Ognilavoratore ha le sue esi-genze. Valore D ha dise-gnato una tabella intitola-ta “il bisogno di welfarecambia lungo il ciclo dellavita”. E’ emerso che a 20anni si desiderano orariflessibili e la possibilità difare acquisti in ufficio; a30 si chiedono asili, part ti-me e servizi di disbrigopratiche; a 40 si apprezza-no congedi parentali, ban-ca delle ore, campus esti-vi per i figli, part time, pre-stazioni sanitarie; a 50 eoltre, si sollecitano orariflessibili, sostegni per assi-stenza agli anziani (a do-micilio o in case di cura),servizi di disbrigo prati-che, prestazioni sanitarie.Insomma, a ognuno ilsuo.

    Mauro Cereda

    Contrattazione.RapportoOD&M: lavoratori semprepiùsoddisfatti. La spintada fisco leggeroenuovibisogni

    ? 66 venerdì 14 luglio 2017 Cronache

  • Con labella stagione il Sudmostra il suo latomigliore,mamolto èancorada fareper creareoccupazione

    Reggio Calabria (nostroservizio). Guardare ilMediterraneo daun’altura, in cima alla

    quale magari si è arrivati a ca-vallo. E’ bellissimo e si può fa-re. Perché la Calabria, peniso-la nella penisola, è circondataper tre lati dal mare; perchégran parte del territorio diquesta regione ha una voca-zione agricola e può ospitarefattorie o maneggi; perchél’estate è un buon momentoper farsi valere, è la stagionein cui il Sud mostra il suo latomigliore. La Calabria è la regio-ne italiana con la maggioreconcentrazione di agriturismicon spiagge private ed è la ter-za sempre su scala nazionalecon strutture per l'ospitalitàin campagna che si trovanoad un passo dal mare

    (11,54%). Sono i dati del sitospecializzato Agriturismo.it,che offre i dettagli di 67 agritu-rismi calabresi.Considerando che questa ter-ra è stata nominata dal NewYork Times meta imperdibileper l'estate 2017, questestrutture possono ragionevol-mente attendere un aumentodel numero di turisti.Vediamo chi offre la riserva-tezza di una spiaggia privata:si tratta in particolare di azien-de agricole posizionate vicinoal mare che hanno acquisitotratti di costa da utilizzare inesclusiva.Non è tutto: molte struttureoffrono servizi navetta e con-venzioni con stabilimenti bal-neari. Gli agriturismi a un pas-so dal mare sono realtà ricetti-ve di nicchia piacevoli e inte-

    ressanti.Però è necessario andare afondo, ed assicurarsi che unagriturismo sia veramente ta-le. Per gestire una strutturadel genere è necessario esse-re in primo luogo un imprendi-tore agricolo a tutti gli effetti,secondo la sentenza della Cor-te di Cassazione n° 16685 de-positata l’11 agosto 2015.L’attività principaledell’azienda deve esserel’agricoltura (nelle variantidate da coltivazione del fon-do, silvicoltura e allevamen-to), a cui si aggiunge l’attivitàdi ospitalità e di ristorazionestagionale.Non è agrituristica un’attivitàdi ricezione e di ospitalità svol-ta da un imprenditore chesvolga attività agricola a tem-po perso; inoltre la produzio-

    ne agricola dell’azienda e delluogo deve essere alla basedei pasti offerti agli ospiti.La definizione di agriturismo èmolto rigida e anche in buonafede è spesso possibile com-mettere errori di gestione,con gravi conseguenze fiscali.La normativa di riferimento ècostituita da una legge-qua-dro statale, la n° 96 del 2006,che indica alle regioni i princi-pi generali dell'attività agritu-ristica, e da leggi regionali.Chi lavora negli agriturismi?Possono essere addetti allosvolgimento dell'attività agri-turistica l'imprenditore agrico-lo e i suoi familiari, nonché ilavoratori dipendenti a tem-po determinato, indetermina-to e parziale, considerati lavo-ratori agricoli ai fini della disci-plina previdenziale, assicurati-

    va e fiscale vigente. Il ricorso asoggetti esterni è consentitosolo per lo svolgimento di atti-vità e servizi.Le aziende agrituristiche auto-rizzate in Italia, secondol’Istat, nel 2015 sono 22.238,494 in più rispetto all’annoprecedente (+2,3%). Tale in-cremento è dato dalla diffe-renza tra le 1.628 nuove azien-de e le 1.134 cessate. Delle1.628 autorizzazioni perl’aper tura di nuove aziendeagrituristiche 118 sono staterilasciate in Calabria (è la se-conda regione in Italia per nu-mero di nuove autorizzazio-ni), ma anche delle 1.134 ces-sazioni ben 141 sono calabre-si. La strada da fare, per crea-re occupazione in questo set-tore, resta lunga.

    Elisa Latella

    InCalabriaèboomdiagriturismi

    Sempre più giovani puntano sull’agri -coltura. Una scelta che premia in tuttii sensi, come conferma l’iniziativa di Col-diretti Giovani in Liguria che ha premia-to con gli ”Oscar green”le propostepiù interessanti ed innovative messe incampo in aziende agricole gestite da gio-vani under 40. Dalla trasformazione dipesce povero in hamburger per spuntini”fish street”, al recupero di terreni ab-

    bandonati per coltivare lo zafferano, daiprogetti sociali nel campo dell’agrituri -smo, con percorsi di recupero, all’ortourbano, alla coltivazione di grano a bas-so valore di glutine. Ecco i progetti chehanno vinto l’Oscar green. ”Si tratta digiovani grazie ai quali l’agricoltura ligu-re guarda al futuro - spiega l’assessoreregionale Stefano Mai -. Attraverso le ri-sorse del piano sviluppo rurale della mi-

    sura giovani, rifinanziato con 2,5 milionidi euro, vogliamo dare un sostegno im-portante alle idee innovative”. E non so-lo. ”Un esempio concreto di successi im-prenditoriali - dice Gerolamo Calleri diColdiretti Liguria - e di come i giovanidanno lustro alla Liguria e guardano congrande interesse alla qualità dei prodot-ti e alla sicurezza alimentare”.

    S.B.

    Liguria,Coldirettiassegna

    gliOscargreen

    Sono 12 miliardi gli alberi dei boschiitaliani che, a causa dell'incuria edell'abbandono, sono diventati ve-

    re giungle ingovernabili in preda ai pi-romani. E' quanto afferma la Coldirettinel denunciare che, al mix esplosivo dicaldo e siccità di una estate torrida,“si somma l'inarrestabile avanzatadella foresta che senza alcun controllosi è impossessata dei terreni incolti edomina ormai più di un terzo della su-perficie nazionale con una densità chela rende del tutto impenetrabile ai ne-

    cessari interventi di manutenzione, di-fesa e sorveglianza”.“Per difendere il bosco italiano occor-re creare le condizioni affinché si con-trasti l'allontanamento dalle campa-gne e si valorizzino quelle funzioni disorveglianza, manutenzione e gestio-ne del territorio svolte dagli imprendi-tori agricoli”, ha affermato il presiden-te della Coldiretti, Roberto Moncalvo.Nel primo semestre del 2017 in Italiasono caduti appena 251 millimetri dipioggia, ben il 30% in meno rispetto al-

    la media di riferimento, che hanno cau-sato una storica siccità e il diffondersidegli incendi provocati spesso da atticriminali. “Gli incendi - continua Coldi-retti - provocano danni incalcolabilidal punto di vista ambientale dovuti al-la perdita di biodiversità (distruttepiante e uccisi animali) e alla distruzio-ne di aree boschive che sono i polmoniverdi del paese e concorrono ad assor-bire l'anidride carbonica responsabiledei cambiamenti climatici”.

    Sa. Ma.

    Emergenzaincendi.

    Per incuria12miliardi

    dialberi inpredaaipiromani

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    venerdì 14 luglio 2017 7Cronache