Trentino Industriale | giugno-luglio 2013

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ANNO 54 | N°03 GIUGNO | LUGLIO 2013 Più industria, più lavoro, più benessere. L’assemblea generale 2013 di Confindustria Trento BENES SERE o Lav ro Il marchio “Family Audit” a Confindustria Trento Parte il corso sul management per l’internazionalizzazione d’impresa Associazione Formazione Nuova edizione per il lavoro estivo nelle aziende Giovani

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

Transcript of Trentino Industriale | giugno-luglio 2013

ANNO 54 | N°03

GIUGNO | LUGLIO 2013

Più industria, più lavoro,più benessere.L’assemblea generale 2013 di Confindustria Trento

BENESSERE

oLavro

Il marchio “Family Audit” a Confindustria Trento

Parte il corso sul management per l’internazionalizzazione d’impresa

Associazione

Formazione

Nuova edizione per il lavoro estivo nelle aziende

Giovani

Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio

di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che,

anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le

imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 93448838122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2013

editoriale

7 “Più industria, più lavoro, più benessere”

copertina

9 Le novità dell’Associazione nell’ultimo anno

11 “Una nuova Italia è possible”

associazione

14 La nuova Giunta Esecutiva di Confindustria Trento

15 Operazione ascolto sul territorio

16 Certificazione Family Audit per Confindustria Trento

17 All'estero senza sorprese

18 Tributi “minori”, ma non per il portafoglio

19 "Tu sei... premiato"

22 Leadership femminile tra carriera e famiglia

speciale innovazione

25 “Portiamo nelle aziende i centri di ricerca”

28 Nuovo centro di ricerca per Sandvik

30 Dai laghi trentini ai fondali oceanici

33 Il "filo" dell'innovazione

35 Eletta a Rovereto la Start Up dell’Anno

aziende

38 Dalla Val di Non alle tavole del mondo

41 Glacier Vandervell Italy compie 50 anni

internazionalizzazione

43 Industriali trentini in Qatar

46 Assoservizi forma per l’internazionalizzazione

47 Nuovo presidente per Trentino Export

48 “L’unica via percorribile è l’export”

edilizia

50 Assemblea pubblica per Ance Trento

economia

53 Un settore da 140 milioni di euro

55 Un maggior coinvolgimento nelle scelte strategiche

57 Depurazione: rinnovato il contratto provinciale

58 Pagare si deve?

60 Dieci nuovi Maestri del Lavoro

63 Bilancio positivo per il Festival dell’economia

education

65 Formazione finanziata al top

68 Nuova edizione per il lavoro estivo

69 Design e nuove tecnologie

giovani

71 Le origini del Gruppo Giovani

rubriche

9 copertina

14 associazione

25 speciale innovazione

38 aziende

43 internazionalizzazione

50 edilizia

53 economia

65 education

71 giovani

I prezzi indicati vanno maggiorati di I.v.a.

L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

Laura Canzian [email protected] 338 7789032 | F 0461 933551

Direttore ResponsabileAlessandro Santini

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RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

FotoArchivio fotografico Confindustria Trento, Panato, MoniQue Foto, KLR foto, Alessio Coser, Rensi, Hugo Muñoz

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

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Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

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www.trentinoindustriale.comil nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati

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ANNO 54 | N°03

GIUGNO | LUGLIO 2013

Più industria, più lavoro,più benessere.L’assemblea generale 2013 di Confindustria Trento

BENESSERE

oLavro

Il marchio “Family Audit” a Confindustria Trento

Parte il corso sul management per l’internazionalizzazione d’impresa

Associazione

Formazione

Nuova edizione per il lavoro estivo nelle aziende

Giovani

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articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

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Il titolo che abbiamo scelto per la nostra Assemblea Generale 2013 non è uno slogan, ma è il solco di un percorso che come Giunta ci siamo dati per affianca-re e supportare le aziende associate.

L’industria è la passione che accomuna noi imprenditori.Il lavoro è l’impegno dei nostri collaboratori.Il benessere è quello delle loro famiglie e del territorio in cui le imprese operano.

Ma il benessere non può essere garantito con un decreto o con una delibera. È una conquista quotidiana, che si può raggiungere solo se si liberano le ener-gie che si trovano nel settore produttivo.

La politica e la pubblica amministrazione non generano risorse economiche. Le imprese sì.Ma la politica e la pubblica amministrazione possono creare le condizioni necessarie affinché le risorse economiche continuino ad essere prodotte dalle imprese.

Per trasformarsi poi in ricchezza del Territorio: lavoro e benessere per tutti.

In alcuni casi non serve che l’Ente Pubblico faccia di più. Anzi, dovrebbe fare di meno. Dovrebbe produrre meno burocrazia e allentare quella che già c’è. Dovrebbe eliminare le attività inefficienti e concentrare le risorse su quelle priori-tarie.Dovrebbe ridurre i livelli amministrativi e la pletora di enti locali, per ottimizzare le risorse e raggiungere economie di scala.

Le imprese sanno come condurre la competizione nell’arena globale.Devono però essere messe in condizione di potersi concentrare sul proprio business e non sugli adempimenti burocratici.

Questo chiederemo alle forze politiche che si candidano ad amministrare il Tren-tino per i prossimi cinque anni.È il momento di abbandonare il “pensiero debole” per un “pensiero forte”. Una vera classe dirigente non si rinchiude nel timore di quello che può avvenire o nella protezione di ciò che si è già raggiunto. Deve avere il coraggio di immaginare il futuro, facendo scelte forti, a costo di sbagliarne qualcuna.Deve essere in grado di individuare e sostenere le energie imprenditoriali, pro-fessionali, sociali che vogliono ancora crescere e scommettere nel futuro, ma che hanno bisogno di sentirsi incoraggiate e orientate.

Chi si candiderà alle elezioni provinciali del prossimo autunno deve porsi queste domande.

E deve cominciare a fornire le risposte ai cittadini, oggi.

Paolo Mazzalai

“Più industria, più lavoro, più benessere”

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di ROBERTO BUSATO, Direttore di Confindustria Trento

Rappresentanza, servizi, networking: Confindustria Trento negli ultimi dodici mesi ha operato su tutti i fronti. Potenziati i servizi, anche attraverso le società di sistema. Intensa l’attività di rappresentanza.

L’Assemblea Generale del 21 giugno 2013 sarà l’occasione per presentare ai Soci le attività svolte dall’Associazione nell’ultimo anno.Il bilancio consuntivo 2012 evidenzia una buona tenuta dei conti di Confindu-stria Trento, nonostante lo stato dell’economia. Anche quest’anno sui saldi incidono positivamente i risparmi conseguiti dalla Struttura, ottenuti dai tagli sui costi di gestione e dalla rinegoziazione dei contratti di fornitura.L’argomento principale, che dovrà essere ratificato durante l’Assemblea privata, è la revisione delle quote associative. Nell’attuale contesto, dove fare impresa è sempre più faticoso, l’Associazione vuole dare un segnale forte di vicinanza agli associati, riducendo la quota associativa. Un’idea sviluppata nel corso dell’anno, esaminata da una commissione interna alla Giunta Esecutiva, e culminata con l’elaborazione di una proposta che dovrà essere approvata dai Soci.È proseguita l’attività di rappresentanza, che ha impegnato intensamente la Direzione e le varie Aree operative nel confronto con la Provincia, con gli enti locali e con gli altri apparati della pubblica amministrazione. Numerosi sono stati gli interventi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, del Catasto, dell’Agenzia delle Dogane, etc… per sanare situazioni di impasse normativo o burocratico che si erano venute a creare ai danni delle imprese. Molti i con-tatti avuti con gli Istituti Bancari, locali e nazionali, per “aiutare” le imprese in difficoltà nel reperimento del credito.L’Associazione ha poi proseguito il piano di riorganizzazione interna, che nell’ultimo anno ha interessato le proprie società di sistema. Da gennaio Me-dica Srl, specializzata in medicina del lavoro, è stata incorporata in Assoservizi Srl, la società di servizi di Confindustria Trento. Quest’ultima ha potenziato la propria gamma di offerte per gli associati a cominciare dall’internazionalizza-zione, che ha un presidio interno alla struttura, e da numerosi servizi svolti in partnership con società e professionisti selezionati. Oggi Assoservizi è in gra-do di offrire formazione e consulenza alle imprese con una più elevata qualità e a costi inferiori rispetto al mercato.Nel corso dell’anno sono stati inoltre sottoscritti due contratti di rete per mi-gliorare l’offerta di Assoservizi, che è entrata nella Rete Formazione - con altre sei Associazioni del nord Italia - e nella Rete AssoDoc, una sinergia creata con l’Associazione Albergatori.Oltre alla consolidata attività di consulenza e assistenza alle aziende su varie materie (sindacale, previdenziale, finanziaria, ambientale, per l’internazionaliz-zazione, le reti d’impresa, l’innovazione e su molti altri fronti), l’Associazione ha organizzato percorsi di formazione per il personale delle aziende associate sui temi del credito e dell’internazionalizzazione. Questi sono stati svolti in colla-

Le novità dell’Associazione nell’ultimo anno

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borazione con primari istituti di credito, che ci hanno permesso di coinvolgere i maggiori esperti in Italia sulle tematiche trattate. Tra le novità di quest’anno va segnalato l’accordo con il dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento, che ha distaccato un proprio dottore di ricerca a Palazzo Stella per lavorare con il team dell’Area ricerca e innovazione, all’interno della quale era già presente un ricercatore di FBK. Queste sinergie ci permettono di affiancare, con maggiore competenza, le imprese nei processi di innovazione.Nel corso dell’anno Confindustria Trento ha cambiato il modo di comunicare verso gli associati: ha creato una nuova piattaforma informatica attraverso la quale tutte le comunicazioni associative e le circolari tecniche sono ora dispo-nibili on line e tutti i collaboratori delle aziende associate hanno la possibilità di ricevere, direttamente via mail, informazioni mirate sulle tematiche di loro interesse. A questo sono stati affiancati nuovi strumenti, dai social network al nuovo sito web che sarà lanciato prossimamente e costituirà un vero e proprio strumento di lavoro per gli associati.Tra i progetti speciali voglio ricordare quello denominato Giovani industriosi, giunto al secondo anno. In particolare è proseguita l’attività di assistenza e monitoraggio dei quasi duecento “giovani talenti” assunti in azienda con il con-tratto di apprendistato professionalizzante. Confindustria Trento, oltre ad aver agevolato la ricerca e l’inserimento dei giovani in azienda, organizza e ospita anche i corsi di formazione obbligatoria, sgravando così le imprese da questo impegno.Alla seconda edizione è giunta anche l’azione per il lavoro estivo, inserita nello stesso progetto, che prevede l’inserimento in azienda di giovani studenti durante i mesi estivi.È proseguita la collaborazione con il mondo della scuola; si è svolta a fine maggio la premiazione del progetto “TU SEI: Scuola e imprese lavorano in partnership” che ha visto coinvolti centinaia di studenti di più di quaranta Istitu-ti superiori e Scuole Medie trentini, che hanno sviluppato progetti ed esperien-ze pratiche con molte aziende associate.Non per ultimo, mi preme sottolineare che l’Associazione ha ottenuto da pochi giorni la certificazione Family Audit, promossa dal "Ministero per la Coopera-zione Internazionale e l'Integrazione – Politiche per la famiglia" e rilasciato dalla Provincia autonoma di Trento. Confindustria Trento si è impegnata a sviluppare e migliorare una concreta ed efficace politica aziendale di gestione del personale, nell’ottica della concilia-zione tra famiglia e lavoro.Sono queste alcune delle attività che la nostra Associazione ha avviato nell’ul-timo anno, con l’obiettivo di essere sempre al fianco delle imprese, nella maniera più efficace possibile, attraverso una continua evoluzione dei servizi offerti. Le esigenze delle imprese stanno cambiando, la nostra Associazione sta cambiando. Da parte nostra dobbiamo riuscire a leggere e interpretare rapidamente i cam-biamenti in atto. é una sfida impegnativa che dobbiamo affrontare insieme.

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“L’obiettivo

È stato questo il leitmotiv della relazione del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi all’Assemblea Generale.

“Una nuova Italiaè possible”

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di tutti deve es-sere uno solo: tornare a crescere, altrimenti rischiamo un salto in-dietro di decenni”. È stato lapida-rio il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel suo inter-vento all’Assemblea Pubblica nel lanciare l’ennesimo allarme sui pericoli che incombono sul Paese, snocciolando una serie di dati che sono la cartina di tornasole della attuale situazione congiunturale. A sei anni dall’inizio della crisi economica e finanziaria che ha coinvolto l’intero pianeta, ha sot-tolineato Squinzi, “i danni che la recessione ha inferto al settore industriale sono gravissimi. Tra il 2007 e il 2013 il PIL italiano è sceso di oltre l’8% ed è tornato ai livelli del 2000. La produzione è crollata del 25%, in alcuni settori di oltre il 40%. Negli ultimi cinque anni ol-tre 70mila imprese manifatturiere hanno cessato l’attività”. La stessa tenuta del tessuto sociale è messa a dura prova, ha continuato il lea-der di Confindustria, dalla gravità della situazione creatasi sul fronte occupazionale: le unità di lavoro sono calate di 1,4 milioni dall’ini-zio della recessione, la disoccupa-zione è quasi raddoppiata e, quel-la giovanile sfiora ormai il 40%.Ma la recessione ha colpito così duramente il nostro tessuto pro-duttivo anche perché le condizio-

ni di contesto erano sfavorevoli e a tale proposito Squinzi non ha potuto esimersi dal ricordare i “lacci e lacciuoli” – per dirla con un suo illustre predecessore alla guida di Confindustria, Guido Carli – che zavorrano la nostra economia. Dal “fisco punitivo e opaco” dal costo del lavoro “cresciuto del 12% negli ultimi otto anni, mentre contestualmente in Germania è diminuito del 2%”, un apparato burocratico che definito come “la ragnatela dei vin-coli”, le difficoltà di accesso al credito con “lo stock di prestiti erogati che negli ultimi diciotto mesi è calato di cinquanta mi-liardi” minacciando la sopravvivenza di un terzo delle imprese.Oggi, ha sottolineato Squinzi, siamo di fronte a una voragine pro-duttiva, sociale e umana che ha cambiato la stessa geografia dello sviluppo del nostro Paese. Non solo le regioni meridionali si tro-vano a fronteggiare una fase recessiva che è diventata una “vera e propria sfida per la loro sopravvivenza”, ma le stesse regioni del nord sono alle prese con difficoltà finora impensabili che le pon-gono “sull’orlo di un baratro” e lo escluderebbero dal contesto eu-ropeo. C’è, quindi, ha aggiunto il leader di viale dell’Astronomia, anche una “questione settentrionale”, che dobbiamo affrontare con fermezza, nella consapevolezza che i segnali di allarme che

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Giorgio Squinzi, presidente di Condindustria

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ma a saldo zero”. Bisogna in altri termini muo-vere risorse con una “ricomposizione di entrate e uscite per promuovere la crescita senza intaccare la solidità del bilancio, anzi rafforzandola proprio grazie a una crescita più elevata”. Il contenimento del deficit, secondo il ragionamento di Squinzi, deve essere perseguito sollecitando l’economia a crescere, rivedendo quelle ricette impregnate di austerità che, magari hanno appianato i conti, ma hanno portato il Paese su “una strada troppo ripi-da” aggravando di fatto la recessione.Con la nave Italia in balia delle onde della peggior fase recessiva del dopoguerra, il leader di Confin-dustria, puntella e si aggrappa al governo in carica definendolo “un buon risultato, considerato l’esito elettorale”.Nel concludere la sua relazione Squinzi ha ac-cennato alla riforma dell’organizzazione di viale dell’Astronomia alla quale sta lavorando la com-missione Pesenti, sottolineando come l’obiettivo prioritario sia quello di costruire “una rete delle intelligenze e delle specialità al servizio delle im-prese” affinchè Confindustria sempre più sia rico-nosciuta come “la casa di tutti coloro che silenzio-samente e operosamente, ogni giorno, producono, inventano, esportano, fanno grande l’Italia nel mondo”. (pbe)

copertina

provengono dalla parte trainante del Paese rischia-no di mettere in crisi un modello di sviluppo dal quale dipende gran parte del nostro futuro. È un contesto inquietante quello che Squinzi ha delineato che parrebbe preludere ad atteggiamenti di sconforto e rassegnazione. Ma il numero uno di Confindustria fuga ogni dubbio al riguardo quando afferma: “Una nuova Italia è possibile... ci vuole coraggio e volontà perché noi italiani sia-mo straordinari e capaci di eccezionali scatti di orgoglio”. Certo, ha aggiunto Squinzi, per intraprendere il sentiero della ripresa non serve un ottimismo di maniera, ma sono necessarie iniziativi che ponga-no il settore industriale al centro delle scelte di po-litica economica. È una sorta di appello al governo quello che il presidente degli industriali lancia al-lorquando sottolinea come alla deriva economica del Paese occorre reagire con un “programma di modernizzazione e di riforme” operando scelte coraggiose, determinando una iato rispetto alle “logiche di breve respiro che hanno ispirato molte delle politiche del passato”. Senza interventi decisi e concreti, ha ribadito, non è pensabile innescare tassi di crescita in grado di creare “lavoro e risol-levare i destini di tante imprese”. A questo fine servono, ha aggiunto, interventi “non a costo zero,

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Alessandro BenedettiEdelzoone SrlPres. Piccola Industria

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associazione

La nuova Giunta Esecutiva di Confindustria Trento

Paolo MazzalaiSWS Engineering SpaPresidente

Eleuterio ArceseArcese Trasporti Spa

Giulia ManicaManica Spa

Luca ArighiAdige Spa

Stefano OdorizziTassullo Materiali Spa

Ilaria VescoviTecnoclima Spa Past President

Andrea BassoBasso geom. Luigi Srl

Agostino PeroniSandoz Ind. Prod. Spa

Simone CaresiaEuro Porfidi Spa

Luigi TognVinicola Valdadige Sas

Giulio Misconel (*)Misconel SrlVicepresidente

Lorenzo Delladio (*)La Sportiva SpaVicepresidente

Giulio Bonazzi (*)Aquafil SpaVicepresidente

Giovanni Coletti (*)Tama SpaVicepresidente

Stefania SegataSegata Spa Vicepres. ff Giovani

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associazione

Tra i mesi di maggio giugno si sono svolte le riunioni territoriali per fare il punto con gli associati e presentare il progetto di revisione delle quote.

Operazione ascolto sul territorio

concluso con l’appuntamento del 10 giu-gno scorso il calendario delle riunioni territo-riali fissate da Confindustria Trento nel primo semestre del 2013.Il presidente degli industriali trentini Paolo Mazzalai, accompagnato dal direttore Rober-to Busato, ha incontrato le assemblee degli imprenditori di tutto il Trentino per discutere delle problematiche riscontrate, individuare so-luzioni, condividere strategie e rammentare il valore del presidio garantito dalle rappresentan-ze locali.È stata l'occasione per presentare la proposta di revisione delle quote associative e per svolgere una vera e propria "operazione ascolto" sulle cri-ticità e priorità degli imprenditori in vista delle elezioni provinciali del prossimo autunno.Il primo incontro si è svolto il 10 maggio a Pa-lazzo Stella, dove si è riunito il gruppo di im-prenditori attivi in Val d'Adige, Valle dei Laghi,

Rotaliana, e Paganella. Il secondo appuntamen-to si è tenuto invece il 14 maggio a Rovereto, presso gli spazi del Progetto Manifattura, e ha coinvolto gli associati della Vallagarina e dell’Al-topiano di Folgaria, Lavarone e Luserna. I titolari delle aziende iscritte a Confindustria Trento e che operano nei territori di Alta Val-sugana e Cembra da una parte, e di Bassa Val-sugana e Tesino dall’altra, si sono riuniti nella medesima giornata del 21 maggio all’Hotel Sor-riso di Levico. Tre giorni dopo, il 24 maggio, la presidenza si è trasferita a Taio, presso la sede della Cassa Rurale d'Anaunia, dove ha dialogato con gli imprenditori di Val di Non e Val di Sole. Il 27 maggio gli appuntamenti con le territoriali di Alto Garda e Ledro e delle Giudicarie, con-vocate presso l’Hotel Terme di Comano; infine, come detto, il 10 giugno presso l’Hotel Foresta di Moena, l’incontro con gli associati attivi in Val di Fiemme, Val di Fassa e Primiero.

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Trento ha ottenuto, a seguito del percorso iniziato alla fine dello scorso anno, la certificazione dello standard Family Audit, rila-sciata dalla Provincia autonoma di Trento.Lo “Standard Family Audit” è uno strumento gestionale che promuove la realizzazione di un efficace ed economicamente sostenibile bilancia-mento tra gli interessi dell’organizzazione e quelli dei collaboratori.All’interno delle realtà lavorative ciò consente di adottare politiche del personale, attraverso l’intro-duzione di un piano di attività triennale, mirate ad incrementare, in termini misurabili, il benes-sere dei propri dipendenti; tale aumento di be-nessere, come dimostrato da autorevoli ricerche, comporta un proporzionale aumento della pro-duttività e delle efficienza dei collaboratori stessi, con conseguente beneficio per l’impresa. Si tratta quindi di una tipica situazione win–win, dove un piccolo investimento e l’avvio di un virtuoso per-corso produce vantaggi per tutte le parti. Confindustria Trento ha partecipato ad un proget-to su scala nazionale, avanzando la propria can-didatura per partecipare alla sperimentazione av-viata dal Ministero per le Politiche della Famiglia e dalla Provincia Autonoma di Trento proprio per

“esportare” la certificazione dal Trentino al resto di Italia, a partire da cinquanta organizzazioni-pilota, tra cui Enel, Nestlé Italia, Autostrada del Brennero.Con tale adesione Confindustria Trento si è quin-di impegnata a sviluppare e migliorare una con-creta ed efficace politica aziendale di gestione del personale nell’ottica della conciliazione tra fami-glia e lavoro, allo scopo di conseguire la certifica-zione Family Audit. Il processo è stato condotto da un consulente Au-

dit, il quale, anche con il contributo di un grup-po di lavoro di dipendenti costituito ad hoc ed il referente interno per il progetto, ha analizzato l’organizzazione e proposto un documento conte-nente una serie di azioni innovative e competitive orientate alla promozione della cultura della con-ciliazione famiglia-lavoro. Nel mese di aprile 2013 si è svolta la valutazione per la certificazione vera e propria: Confindustria Trento è stata valutata da un certificatore che ha visitato la sede, ha parlato con la Direzione e con alcuni collaboratori e si è confrontato con il gruppo di lavoro: gli esiti di questa visita sono stati presentati il 28 maggio al Consiglio dell'Au-dit, il quale ha conferito a Confindustria Trento la certificazione Family Audit. Concluso l’iter di certificazione, comincia quello di attuazione del piano di attività approvato che contiene le azioni finalizzate al miglioramento della conciliazione famiglia-lavoro all'interno della struttura e che auspicabilmente porterà quei benefici, diretti ed indiretti, che sono stati alla base della volontà di partecipare a tale progetto.

ConfinduStria

di AndreA MArsOnet, responsabile Area Lavoro e Formazione di Confindustria trento

Lo standard è stato riconosciuto all’Associazione Industriali al termine del processo avviato con la Provincia autonoma di Trento.

Certificazione Family Audit per Confindustria trento

associazione

Confindustria Trento si è impegnata a sviluppare e migliorare una concreta ed efficace politica aziendale di gestione del personale nell’ottica della conciliazione tra famiglia e lavoro.

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d'oggi qualunque cittadino, forse in-consapevolmente, intrattiene rapporti commerciali con soggetti stranieri: si acquistano voli di Ryanair, si vende su eBay, si paga con Paypal, si acquista-no software ed hardware sui siti di vari produttori americani. Il normale cittadino che fa questi acqui-sti non deve porre in essere alcun adempimento fi-scale; l'impresa che fa questi acquisti si trova spesso di fronte una normativa alquanto complessa (Inte-grare le fatture estere? Emettere autofatture? Fare i modelli Intrastat? E la comunicazione “black list”? E si deve operare qualche ritenuta alla fonte? Si applica la convenzione contro le doppie imposizio-ni?). E se già un semplice atto come aggiornare un antivirus richiede una consulenza fiscale, immagi-niamoci come vanno gestiti i sempre più frequen-ti casi di “triangolazioni”, ossia quelle fattispecie dove l'impresa associata fa produrre la merce in uno Stato per venderla ad un cliente di un altro Stato, merce che magari prima si è fermata in un terzo Stato per essere lavorata.Se le problematiche sugli adempimenti da porre in essere per acquistare o vendere beni e servizi con soggetti esteri sono da sempre degli argomenti dove le consulenze erogate alle aziende associate si contano a migliaia, negli ultimi anni – complice la necessità si trovare nuovi mercati – stanno emer-gendo nuove esigenze di consulenza. Talvolta, ci si rivolge all'Associazione per la soluzione di un problema e, nell'esporre il caso, emerge che tanti altri problemi sono stati sottovalutati. Ad esempio, frequentemente vengono chieste delucidazioni sul-la fiscalità di dipendenti da inviare all'estero (quale è la residenza fiscale del dipendente e gli adempi-menti del datore di lavoro con la fiscalità estera, come gestire la doppia tassazione ed usufruire del credito d'imposta, ecc) o sull'assunzione di perso-

nale estero che lavori in loco, salvo poi verificare che rischiano di porsi problemi di stabile organiz-zazione all'estero. In altri casi, invece, l'azienda si rivolge all'Associazione in quanto è stata colpita da accertamenti fiscali su materie quali la deducibilità dei costi provenienti da fornitori “black list”, ma-gari perché quando ha effettuato l'acquisto non si è premurata di acquisire le prove circa l'”economi-cità” di tale acquisto, o sull'esterovestizione, magari

perché nella gestione della società controllata estera ha adottato dei comportamenti che – giustificabili in un'ottica di risparmio complessivo di gruppo – vengono invece visti, a nostro avviso erroneamente, come indici di una volontà fraudolenta di spostare la tassazione in Stati esteri.Altro settore dove le cautele non sono mai troppe è quello del transfer pricing, ossia delle modalità di determinare il prezzo di beni e servizi che ci si scambia tra società dello stesso gruppo, al fine di evitare contestazioni che possono arrivare sia dall'amministrazione fiscale italiana (ad esempio se si ritiene che la società italiana abbia venduto della merce a quella estera ad un prezzo troppo basso), sia da quella estera (se questa ritiene invece che il prezzo di vendita sia troppo alto).

aL giorno

di rObertO CUrCU, Area economia d’Impresa di Confindustria trento

Affacciarsi ai mercati internazionali? Con le cautele (fiscali) del caso: Confindustria Trento risponde alle nuove esigenze degli imprenditori.

All'estero senza sorprese

associazione

Accanto alle problematiche sugliadempimenti da porre in essere per acquistare o vendere beni e servizi con soggetti esteri, emergono nuove esigenze di consulenza.

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normale manualistica fiscale, solitamen-te più dell'ottanta per cento dello spazio è dedi-cato alle imposte sui redditi (Irpef ed Ires), all'Iva e all'Irap, e tutto il resto è relegato nel capitolo in genere denominato “tributi minori”.Tale suddivisione degli spazi, però, non è rispetto-sa né del gettito dei tributi, né della loro comples-sità. Sul primo aspetto, perchè i tributi “minori”, insieme considerati, costituiscono quasi il 40% delle entrate di Province e Comuni e quindi pe-sano non poco sulle tasche di cittadini e aziende. Per quanto riguarda invece la complessità della materia, la stessa è forse accentuata dalla scarsità di istruzioni, dalla specificità della casistica, non-ché dall'alto numero di interlocutori coinvolti. Sono quindi forse questi i motivi che spingono le aziende a cercare nell'Associazione un ausilio per risolvere questioni molto specialistiche che dal punto di vista economico non hanno nulla di “minore”.Un rilevante problema con i tributi “minori” si stava presentando con l'accatastamento dei fab-bricati industriali, a seguito di una restrittiva in-terpretazione degli Uffici catastali, secondo cui, ai fini della determinazione della rendita, si sareb-bero dovuti in pratica computare anche tutti gli impianti/macchinari. La rendita catastale, si sa, è il valore che si attribuisce ad un bene immobile e non all’attività in esso esercitata ed essa costituisce la base di calcolo dell'Imu. Inserendo nel valore del bene immobile anche gli impianti, le azien-de rischiavano di pagare un ammontare di Imu sensibilmente più elevato del solito, in taluni casi anche tre volte tanto, il che a nostro avviso era concettualmente sbagliato e quindi inaccettabile. Dopo ripetuti interventi e confronti sia in sede lo-cale che in sede centrale siamo pervenuti ad una

equa e corretta soluzione interpretativa circa la definizione di bene immobile e di impianto che deve rientrare nel valore dello stesso solo quando strutturalmente connesso. Un altro importante recente intervento lo abbia-mo svolto in merito ad un altro “tributo minore”: le accise. Le accise sono quelle imposte di deri-vazione comunitaria che colpiscono i prodotti alcolici e quelli energetici. Per tutelare i posti di lavoro nelle imprese metallurgiche, l'Unione Eu-ropea ha disposto che non devono essere pagate le accise sull'energia impiegata in processi metal-lurgici. Una iniziale interpretazione dell'Agenzia delle Dogane stava portando alla revoca di tutte le agevolazioni concesse alle aziende “meccaniche”; siamo quindi intervenuti con la stessa Agenzia, sottolineando il fatto che, in altri Stati europei come la Germania, anche le imprese meccaniche possono usufruire di agevolazioni sulle accise per l'energia impiegata in determinate fasi della lavo-razione del metallo. Le nostre osservazioni sono state condivise e quindi siamo riusciti ad evitare un aumento dei costi per le nostre aziende. (rc)

neLLa

I tributi minori colpiscono pesantemente imprese e cittadini e spesso risulta difficile trovare competenze professionali in grado di tutelare i propri interessi.

tributi “minori”, ma non per il portafoglio

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Dall'idea per una nuova veste editoriale al progetto di una sauna fillandese, premiate le partnership tra scuola e impresa per l'anno 2012-2013.

servizio fotografico del prof. stefano Cagol con i suoi allievi, Itt Marconi

"tu sei...premiato"

Si è

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svolta a fine maggio presso la sala di rap-presentanza della Regione la cerimonia di pre-miazione della quinta edizione del “Tu sei”, progetto promosso nell’ambito del protocollo siglato dalla Provincia autonoma di Trento e da Confindustria Trento. All’evento hanno preso parte Marta Dalmaso, assessore provinciale all’istruzione, Marcello Lunelli, componente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento e responsabile del proget-to, Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, Daniela Carlini, direttore dell’Ufficio istruzione, formazione professionale e alta for-mazione della Pat, Jean Luc di Paola Galloni, dirigente industriale, che alla giovane platea presente all’evento ha suggerito interessanti spunti di riflessione legati alla propria esperien-za umana e professionale.La cerimonia, che ha dato spazio all’esposizione di tutti gli interventi in nomination, è culmina-ta nella premiazione dei migliori tra i proget-ti di partnership tra scuole e imprese valutati dalla commissione di valutazione, composta da Rocco Cristofolini, membro della Giunta ese-cutiva di Confindustria Trento, Luciano Covi, direttore Iprase, Sergio Casetti, ex-dirigente sco-lastico (era in particolare alla guida dell'Istituto Filzi, che vinse la prima edizione del progetto).La quinta edizione del Tu Sei ha premiato le partnership tra l’Istituto Comprensivo Trento 5, Bresadola e Sepr Italia Spa (per il primo ci-clo), tra la Scuola d’Arte Pozza di Fassa e Sanae Beauty&Spa Srl, tra l’Istituto di Istruzione Tam-bosi-Battisti e Segata Spa, tra l’Istituto Pavoniano per le Arti Grafiche – Artigianelli Trento e Edi-zioni Centro Studi Erickson Spa (per il secondo ciclo).

Di seguito una vetrina dei progetti in nomina-tion per l’edizione 2013, nelle parole degli stessi, giovani protagonisti dell’esperienza.

Partner: Istituto Comprensivo Trento 5, Bresado-la e Sepr Italia Spa Progetto: visita all’azienda Sepr Italia Spa di Mezzocorona. Gli allievi: “In aprile la classe 3 F della scuo-la secondaria Bresadola di Trento ha visitato la Sepr Italia di Mezzocorona, che produce blocchi refrattari per i forni da vetro e per la siderurgia. Nell'ambito dell’insegnamento di Tecnologia si voleva offrire agli alunni la possibilità di veri-ficare gli aspetti tecnici, tecnologici, economici, sociali, organizzativi, inerenti la produzione. La relazione finale proposta dagli alunni ha sotto-lineato il potenziamento delle opportunità di orientamento e l’implementazione delle loro co-noscenze”.

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vo sistema comunicativo personalizzato verso il pubblico interessato al mondo del benessere. In un secondo tempo, hanno valutato la possibilità di utilizzare il risultato per il lancio sul mercato di un prodotto esclusivo riguardante la sauna e il suo corretto utilizzo. Infine si è realizzata una progettazione esecutiva, compresi know how, particolari costruttivi, dettagli dal vero, model-lini o prototipi in legno ed ogni quanto altro necessario per il perfetto risultato dell’idea”.La Commissione: “Il progetto è la realizzazio-ne vincitrice assoluta nella categoria “Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado” e “Istituti/Centri di Formazione Professionale” per l’anno scolastico 2012-2013”.

Partner: Istituto tecnico economico A. Tambosi - Battisti e Segata SpaProgetto: più azioni, che spaziano da contenuti

La commissione: “Il progetto è la realizzazione vincitrice nella categoria “Istituti di Istruzione secondaria di primo grado” per l’anno scolasti-co 2012-2013”.

Partner: Istituto Comprensivo Tione e Girardini Srl Progetto: quarta edizione della classica visita all’azienda Girardini.Gli allievi: “Il progetto Qua la mano, giunto ormai al 4° anno di attuazione, si articola in 3 fasi: le attività di preparazione alla visita, lo svolgimento della visita, la restituzione delle in-formazioni (in pratica il “chi fa”, “che cosa” e “come”: cosa fa l’insegnante, cosa fa l’alunno, prima durante e dopo la visita). I prodotti: un questionario da utilizzare durante la visita, la redazione della Carta d’identità dell’Azienda, la relazione sulla visita e una documentazione fo-tografica delle attività svolte”.La commissione: “Il progetto è realizzazione con menzione di merito”.

Partner: Scuola d’Arte Pozza di Fassa e Sanae Beauty & Spa SrlProgetto: ideazione e produzione di loghi azien-dali e nuovi modelli di sauna.Gli allievi: “Gli studenti hanno operato un rest-yling del logo aziendale e la ricerca di un nuo-

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Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti grafiche di Trento. Tra le possibilità proposta dal Tu Sei, abbiamo scelto “Tu Sei Creativo”; durante le ore di simulimpresa accompagnati e sostenuti dai nostri professori abbiamo creato in partnership con l’azienda Edizioni Erickson di Trento, le co-pertine per una collana di libri universitari nelle discipline pedagogiche, psicologiche e di studi sociali.Di certo il prodotto che abbiamo realizzato ci ha dato grande soddisfazione ma di vincere proprio non ce lo aspettavamo!”.La Commissione: “Premio per la migliore rea-lizzazione di un Cfp all’Istituto Pavoniano per le Arti Grafiche – Artigianelli Trento in collabo-razione con Casa editrice e centro studi Erickson Spa”.

Partner: Liceo Rosmini e Manica SpaProgetto: realizzazione di un orto gestito dagli stu-denti coinvolti.Gli allievi: “Il liceo A. Rosmini di Rovereto ha par-tecipato al progetto Tu Sei, proposto da Confindu-stria Trento in collaborazione con la Provincia Au-tonoma di Trento. Il nostro istituto, in partnership con Manica Spa e Sandoz Spa, ha realizzato un orto in classe, gestito da noi studenti. Accanto alle varie colture piantate, sono state poste poi delle etichette: su di un lato vi erano i dati tecnici della pianta, mentre dall’altro vi era la loro raffigurazio-ne in famosi dipinti della storia dell’arte”.

tecnico-specialistici a contenuti di comunicazio-ne. Gli allievi: “La classe 5IB del Liceo Informatico Gestionale Tambosi-Battisti di Trento ha vinto il progetto “Tu Sei” di Confindustria Trento e PAT per la sezione biennale, in collaborazione con l’azienda Segata SpA di Sopramonte. Gli alunni hanno integrato quattro ambiti d’impre-sa gestendo l’amministrazione di magazzino, la creazione di ordini di acquisto attraverso un software e un sito internet accessibili ai clienti Segata, attività di marketing & advertising, cre-ando inoltre un’isola ecologica aziendale”.La Commissione: “Il progetto è la realizzazio-ne biennale vincitrice nella categoria “Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado” e “Istituti/Centri di Formazione Professionale” per l’anno scolastico 2012-2013”.

Partner: Istituto Pavoniano per le Arti Grafiche – Artigianelli Trento e Edizioni Centro Studi Erick-son SpaProgetto: ideazione e produzione di una propo-sta grafica integrata di tipo editoriale, per una collana di pubblicazioni della casa editrice part-ner.Gli allievi: “Creare: significa propriamente pro-durre qualcosa che appaia il più originale e nuovo possibile: con questa frase ben stampata nella mente abbiamo iniziato il progetto “Tu Sei” di Confindustria Trento. Facciamo un passo indietro e ci presentiamo: siamo 7 ragazzi dell’

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ProSegue

Intervista a GIuLIA MAnICA, neoeletta tra i componenti della Giunta esecutiva di Confindustria Trento e tra le protagoniste del progetto “Industriosa”.

Leadership femminile tra carriera e famiglia

associazione

Giulia Manica

il calendario dei corsi di forma-zione organizzati da Assoservizi nell’ambito del percorso “Industriose. Competenze tecniche e tra-sversali della leadership femminile nella gestione d’impresa”. Giulia Manica, neoeletta tra i com-ponenti della Giunta esecutiva di Confindustria Trento, è tra le imprenditrici che hanno preso parte al ciclo di incontri promossi lo scorso anno da Confindustria Trento per avviare una riflessio-ne sul valore della leadership femminile.

Dottoressa Manica, ritiene che la leadership femminile possa giovare al benessere delle re-altà aziendali?Credo che nelle aziende ci voglia un giusto equi-

librio tra maschi e femmine. Ognuno è portavoce di valori diversi che trovano nell’unione la giu-sta completezza. Da donna posso dire che gene-ralmente sappiamo essere concrete, determinate, rivolte all’obiettivo. Siamo dotate di capacità or-ganizzative proprio perché siamo chiamate a sud-dividerci tra lavoro e famiglia. In generale quindi non amiamo perdere tempo. Dal percorso “Indu-striosa” è emerso che siamo in grado di gestire più temi, con una certa flessibilità e capacità di adattamento che in tempi di crisi non guasta. D’altra parte non possiamo nascondere di avere dei limiti, magari quando ci relazioniamo pro-prio con l’universo femminile, oppure quando - fra uomini - adottiamo modelli tipicamente ma-schili per farci rispettare, o ancora quando sacri-fichiamo il nostro percorso di carriera in nome di un condizionamento culturale.

Ritiene che sia necessario ancora oggi promuo-vere la leadership femminile?È sicuramente necessario promuovere la leader-ship femminile, poiché nel mondo del lavoro le donne sono purtroppo a volte penalizzate. Esisto-no ancora troppi pregiudizi, per cui accade sem-pre che una donna debba faticare per acquistare il consenso e il rispetto dei colleghi di ambi i sessi. Il momento in cui è poi più difficile la con-ciliazione tra il lavoro e la famiglia coincide con la maternità: una donna dovrebbe poter essere libera di scegliere se continuare a fare carriera o se dedicarsi ai figli a tempo pieno. Non deve accadere che una donna sia costretta a una scelta che non corrisponde ai propri desideri, sia per un condizionamento culturale, sia per la man-canza di politiche di sostegno alla donna e alla famiglia.

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che di tempo, e il rischio concreto di perdere delle competenze importanti per un periodo significativo. Credo allora che l’azienda debba essere almeno compensata della parte econo-mica, ad esempio con l’introduzione di uno sgravio fiscale per l’assunzione di nuovo per-sonale. Occorrono poi politiche di sostegno alla famiglia, che consentano alla donna di continuare a fare carriera sapendo che i loro figli sono in buone mani: quelle dei nonni, ad esempio, che sono la maggiore risorse per la crescita e l’educazione dei bambini. Utile, in questo senso, mi sembra la soluzione della staffetta generazionale.

associazione

Quali gli strumenti più adeguati?Non credo che le quote rose siano uno stru-mento corretto: l’imposizione di un numero fisso di donne all’intermo dei Cda o in po-litica non è il modo per risolvere una causa, ma dovrebbe semmai essere la normale conse-guenza dell’applicazione di strumenti corretti. E inoltre non è comunque un sistema merito-cratico, neanche a favore dei colleghi uomini.Da imprenditrice non posso nascondere che la maternità di una dipendente, soprattutto nelle aziende piccole e medie, viene ancora vissuta come un problema: poiché comporta un aggravio di costi sia in termini di risorse

Nuova immagine per AssoserviziIl tradizionale acronimo - ma più snello e dinamico -, accanto a un fram-

mento d’ala fortemente connotato, e un riquadro blu altrettanto simbolico

a fare da sfondo.

In occasione dell’Assemblea generale di Confindustria Trento, Assoser-

vizi ha lanciato la nuova immagine con cui si propone a quanti si affidino

ai servizi garantiti dalla realtà, attiva nel settore della formazione e della

consulenza alle imprese.

Frutto dell’intenso lavoro di un team di studenti dell’Alta Formazione

dell’Istituto Pavoniano per le Arti Grafiche – Artigianelli, il brand identifica i

nuovi orientamenti della società di servizi di Confindustria Trento, forte di

una lunga tradizione nel campo e dell’acquisizione recente di Medica, che le ha assegnato ulteriori competenze

nel settore della medicina del lavoro.

Le caratteristiche deI logo scelto tra le proposte degli allievi dell’istituto trentino esplicita le relazioni con l’Asso-

ciazione di Palazzo Stella, favorendo l’identificazione con i criteri di rigore, efficacia e qualità che contraddistin-

guono l’operato della società.

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Bonazzi, come vicepresidente di Confindustria Trento Lei ha una delega per la ricerca e l’innovazione. Qual è l’obiettivo?Qualche anno fa è stata attivata questa delega in seno alla Giunta esecutiva di Confindustria Trento, che mi è stata affidata per strutturare l’Area ricerca e innovazione dell’Associazione ed elaborare una strategia a supporto delle im-prese associate.Il nostro obiettivo è favorire l’attività di inno-vazione nelle imprese, in primis facilitando il dialogo con i centri di ricerca. Abbiamo eredi-tato una situazione in cui le aziende lamen-tavano una difficoltà nelle relazioni con il si-stema della ricerca. Credo che in questi ultimi anni abbiamo colmato buona parte di questo gap. Almeno così ci dicono gli imprenditori che si appoggiano a noi.

Quali sono i servizi che offre l’Associazione per la ricerca e l’innovazione?Nel 2010 abbiamo avviato una collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (di cui Bo-nazzi è vicepresidente, ndr) che ha portato al distacco di un manager del trasferimento tecnologico dalla Fondazione a Confindustria Trento. Oggi lavora a tempo pieno nell’Area ricerca e innovazione e opera a stretto contatto con le aziende, fornendo consulenza e fungen-do da facilitatore nei rapporti con i centri di ricerca.Successivamente abbiamo concluso un analogo accordo con la Fondazione Edmund Mach, che ci ha messo a disposizione un loro delegato a San Michele all’Adige. In questo modo quando un’azienda vuole entrare in contatto con i loro ricercatori, abbiamo un referente unico che se-

gue il progetto e tiene i contatti con i nostri associati. Inoltre, dall’inizio dell’anno in Associazione ospitiamo un dottore di ricerca del Diparti-mento di ingegneria industriale dell’Università di Trento, che sta visitando le aziende associa-te per presentare le competenze del diparti-mento e le opportunità per le imprese.

Quali i risultati?Con il team che abbiamo costituito, compo-sto da funzionari dell’Associazione e delegati degli istituti di ricerca, visitamo le aziende e organizziamo visite mirate per le imprese nei laboratori dell’università e degli altri centri. In questo modo siamo riusciti ad avviare diversi

CavaLier

Intervista a GIuLIO BOnAZZI, vicepresidente di Confindustria Trento con delega alla Ricerca e Innovazione.

“Portiamo nelle aziendei centri di ricerca”

spec

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inno

vazi

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speciale innovazione

Giulio Bonazzi

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per pagare i propri fornitori, è difficile che possa sostenere investimenti in ricerca e svi-luppo. Però le imprese hanno anche ben chia-ro che è in momenti difficili come questi che si deve reagire rilanciando sull’innovazione di prodotto o di processo. Nel primo caso per difendere le proprie posizioni sui mercati e cercare di conquistarne di nuovi. Nel secondo caso per ridurre le inefficienze e contenere i costi.Tra i servizi che offriamo c’è infatti quello ba-sato sulla metodologia Kaizen, che ha proprio questo obiettivo. Le aziende che l’hanno ap-plicata in azienda hanno conseguito risparmi importanti che hanno ripagato velocemente il modesto investimento richiesto, con conse-guenze importanti sulla competitività di lungo periodo.

Le prossime iniziative?Il prossimo autunno lanceremo il “Club degli innovatori”. Vogliamo creare un’occasione di incontro tra imprenditori dediti all’innovazio-ne, per stimolare il confronto e la collaborazio-ne. Ma non sarà solo un club di imprenditori. Lo vogliamo aprire ai docenti universitari, ai ricercatori, ai venture capitalist, alle strutture pubbliche e private che si occupano di inno-vazione. Insomma, a tutti gli attori del sistema locale dell’innovazione. Quindi non sarà un club interno a Confindu-stria Trento, ma diventerà di riferimento per tutto il sistema. Vogliamo alimentare la cultura dell’innovazione, con una prospettiva non solo locale. Per questo, per i primi incontri, stiamo contattando ospiti di respiro nazionale. (as)

rapporti di collaborazione per i nostri asso-ciati, che si sono concretizzati in test e prove di laboratorio, in progetti finanziati da leggi provinciali o comunitarie oppure in commesse dirette delle aziende.Il nostro database di contatti si è via via arric-chito e oggi contiamo un centinaio di imprese che si sono affidate a noi per la loro attività di innovazione, con risultati importanti che hanno contribuito a migliorare la competitivi-tà delle stesse imprese.

Lo scorso anno avete avviato alcune colla-borazioni con altre associazioni del Sistema Confindustria.Grazie all’eccellenza del sistema trentino della ricerca e all’attività che abbiamo strutturato in questi ultimi anni, siamo diventati un pun-to di riferimento per l’innovazione anche nei confronti dei colleghi delle regioni limitrofe. Con Confindustria Verona, ad esempio, abbia-mo un accordo di collaborazione in base al quale condividiamo le nostre risorse e i nostri contatti con le aziende loro associate. Poi la nostra società di servizi, Assoservizi Srl, è in una rete d’impresa con altre sei associazioni territoriali per la formazione. A noi è stato af-fidato il filone sulla ricerca e l’innovazione, per l’appunto.Anche altre associazioni venete e lombarde si sono rivolte a noi per le loro aziende.

Le imprese in questo momento hanno grossi problemi di liquidità. Quali sono le riper-cussioni sugli investimenti in innovazione?È chiaro che se un’azienda non ha le risorse

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del 2012 sono stati fatti investimenti per quasi un milione di euro. Il risultato? “Un nuo-vo centro di ricerca e sviluppo unico in Italia di-sposto su una superficie di oltre 800 metri quadrati negli stabilimenti rinnovati di Sandvik Coromant, a Rovereto, che impegna un team di dieci persone altamente qualificate tra ingegneri meccanici, pe-riti tecnici specializzati e tecnici di laboratorio”. Si esprime così, a poche settimane dall’inaugurazione del nuovo Centro ricerca e sviluppo Ctse (Coro-mant Technical Solid End mills), Giovanna Mala-gnino, responsabile del centro. Laureatasi in ingegneria aeronautica al Politecni-co di Torino, Malagnino, dopo diverse esperienze lavorative in aziende meccaniche piemontesi, è giunta a Rovereto per lavorare presso Sandvik Co-romant, azienda leader nella fabbricazione di uten-sili di precisione per l’industria meccanica con sedi e stabilimenti produttivi in molti Paesi del mondo.

“Abbiamo diversi progetti in corso – spiega – e stia-mo lavorando per lanciarli sul mercato. A livello

globale, Coromant introduce mediamente 2.500 nuovi prodotti ogni anno. E per garantirsi un li-vello sempre crescente di innovazione, l’azienda ha deciso di puntare su ricerca e sviluppo, per la quale spende ogni anno il doppio rispetto alla media del-le aziende concorrenti. Al fine di rafforzare la sua presenza nel settore degli utensili da taglio integrali, quali punte, frese e utensili per filettare, Coromant ha avviato tre centri di ricerca e sviluppo dedicati. Il Centro ricerca e sviluppo Ctse di Rovereto na-sce in questa cornice, assieme ad altri due: uno in Gran Bretagna (Sheffield), dedicato alle punte e ai materiali compositi, e uno in Svezia (Halm-stad), per gli utensili filettatori. Noi ci occupiamo di ricerca e sviluppo per la produzione delle frese integrali in metallo duro. Con il centro svedese e con quello britannico lavoriamo in modo sinergico, a strettissimo contatto, per condividere esperienze e know-how. Spesso i nostri team di lavoro sono composti da gruppi trasversali ai tre centri di Rove-reto, Sheffield e Halmstad”.

neL CorSo

di ALessAndrO de bertOLInI

Inaugurato a Rovereto il Centro ricerca e sviluppo Ctse di Sandvik Coromant, azienda leader nella fabbricazione di utensili di precisione per l’industria meccanica.

nuovo centro di ricercaper sandvik

speciale innovazione

Alessandro Olivi e il sindaco Miorandi

inaugurano il Centro

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Rovereto. Il giorno 22 è stato invece dedicato alla presentazione del nuovo sito a livello nazionale. Quasi ottanta persone sono intervenute all’inaugu-razione. Tra queste il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi, l’assessore all’Industria della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi e il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato. Insieme a Giovanna Malagnino hanno fatto gli onori di casa il country manager di Sandvik Italia Fabrizio Resmini e il general manager di Coromant Italia Eduardo Martin. Nella giornata del 23 aprile, in-fine, i riflettori sono stati puntati sul mondo Co-romant a livello globale, con la partecipazione di alcuni esponenti del management Coromant. Han-no partecipato Göran Berter (Coromant R&D ma-nager), Daniel Johansson, (manager of round tools product management) e lo stesso Eduardo Martin. Goran Berter ha sottolineato “l’importanza di una R&D per Coromant che sia globale e che abbia del-le competenze forti, necessarie per affrontare le sfi-de sempre crescenti che Coromant dovrà affrontare sul mercato”.Nel corso degli eventi, il team di Ctse ha dato di-mostrazione di alcune delle attività svolte nel cen-tro, dalla progettazione di utensili alla simulazione virtuale tridimensionale, dalla fresatura avanzata su centri di lavoro alla misurazione di utensili con strumenti avanzati. Un terzo dei componenti del team di Rovereto è costituito da donne. “Anche questo, assieme alla eterogeneità dei percorsi di preparazione e di provenienza dei dipendenti, te-stimonia la volontà di Sandvik Coromant – conclu-de Giovanna Malagnino – di favorire la diversity; gruppi di lavoro composti da persone altamente preparate con qualifiche e attitudini differenti”.

La sede roveretana di Sandvik Coromant è inseri-ta in una compagine ampia fortemente radicata sui mercati internazionali europei ed extraeuro-pei. Sandvik Coromant è fornitore leader globale di utensili da taglio, soluzioni di attrezzamento e know-how per l’industria della lavorazione dei me-talli. Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono stati determinanti in un ragionamento di medio e lungo periodo su scala internazionale. Ad essi si devono i risultati raggiunti e i nuovi livelli di pro-duttività, in un trend di crescita che conferma di anno in anno un incremento nelle quote di mer-cato con l’introduzione di innovazioni uniche tra i competitors. I clienti di Sandvik Coromant sono le maggiori industrie a livello mondiale nei set-tori automobilistico, aerospaziale e dell’energia. Il marchio Sandvik Coromant appartiene al Gruppo Sandvik e ha origini lontane. Il seme fu gettato un secolo e mezzo fa (il 150° anniversario di Sandvik è stato festeggiato nel 2012 anche negli stabilimenti di Rovereto) quando, nel 1862, lo svedese Göran Fredrik Göransson fondò l’azienda. Egli, per mez-zo di un metodo particolare definito “Bessemer”, compì una grande innovazione nel settore dei me-talli riuscendo a produrre acciaio di alta qualità su scala industriale. Oggi il Gruppo Sandvik è presen-te in 130 Paesi con 49mila persone e un fatturato di 11,7 miliardi di euro. In Italia, Sandvik ha il suo quartier generale a Milano.L’inaugurazione ufficiale del Centro ricerca e svi-luppo Ctse si è tenuta tra il 19 e il 23 aprile scorsi a Rovereto nei nuovi spazi creati appositamente nel cuore dell’impianto di produzione. Il giorno 19 il Centro ha accolto gli operatori, i dipendenti, gli impiegati e i collaboratori dello stabilimento di

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L'azienda trentina Imbresub era nata per i lavori subacquei nei laghi e bacini trentini. Oggi è arrivata nei fondali oceanici con attrezzature all'avanguardia scentifica.

a una qualità superiore alla media dei nostri competitors rispondendo alle richieste del cliente con prodotti sempre nuovi e altamente cu-stomizzati. Per ottenere questo è necessario credere fortemente nella ricerca e nello sviluppo, comparto nel quale investiamo oltre il 30% del nostro fatturato impegnando in modo stabile 6 persone, in prevalen-za ingegneri, in grado di seguire la parte elettronica, informatica, meccanica e idraulica di un progetto. Possiamo affermare in questo senso che ogni prodot-to che esce dal nostro stabilimento è nuovo e uni-co, frutto di un’idea pensata da noi, prodotto da noi e con il quale garantiamo un servizio performante. Sviluppiamo tutta la nostra tecnologia in-house rivol-gendoci ad altri partner solo per poche consulenze esterne”. Enzo Slomp, manager di una delle prin-cipali divisioni aziendali di Impresub, racconta così l’impegno dell’azienda trentina nel settore ricerca e sviluppo. Conosciuta in tutto il mondo, Impresub Diving &

Marine Contractor è leader assoluta in Italia nel settore offshore e vanta un livello di competenze e un’offerta di servizi come poche altre realtà in Europa e nel mondo. Per capirci, l’anno scorso ha costruito apparecchiature sottomarine per il recupero di rifiuti tossici dispersi in mare, al largo dell’isola di Gorgona (Livorno), dall’Eurocargo Venezia. Di norma, l’azienda lavora sulle più importanti piattaforme petrolifere e le sue commesse più frequenti provengono dalle maggiori multinazionali del petrolio del pianeta, tra queste il Gruppo Eni e il Gruppo Shell. Le competenze che offre riguardano una vastissima gamma di servizi offshore, ovvero tutto ciò che concerne quelle attività che si compiono in mare aperto, lontano dalle coste: lavori subacquei di costruzione e di manutenzione, indagini e ispezioni con sommozzatori e con veicoli filoguidati, interramento di cavi e condotte, progetti di recupero di strutture e di mezzi affondati, studi ambientali, geotecnica, geofisica e ingegneria marina. Presente con i propri sub nei mari e negli oceani di

“Puntiamo

dai laghi trentiniai fondali oceanici

spec

iale

inno

vazi

one

speciale innovazione

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condotte sottomarine dall’esterno, senza danneggiare la struttura di cemento che le riveste e senza dover compiere un’ispezione dall’interno, che sarebbe mol-to più costosa per il cliente dovendo sospendere l’at-tività estrattiva. La macchina che abbiamo ideato, in fase di ottimizzazione, si appoggia sul fondale, sopra la condotta, e grazie ai nostri studi, che sfruttano le leggi dell’elettromagnetismo, permette di ispezionare lo stato di salute della condotta dall’esterno. Nei no-stri continui sforzi innovativi Giambattista Coradello ha spesso un ruolo chiave, lanciando egli stesso nuo-ve idee, nuovi progetti, nuove soluzioni”. Oltre allo stabilimento di Trento Impresub è presente fisicamente in altre otto sedi. “Lavoriamo molto in differenti contesti geografici e per garantire assistenza e logistica in loco – sottolinea – disponiamo di più strutture”. Uffici di Impresub si trovano al Cairo in Egitto, a Tripoli in Libia, a Caracas in Venezuela, a Rio De Janeiro in Brasile, a Sharja e ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi, a Lagos in Nigeria e a Luanda nell’Angola. In Egitto, al Cairo, Impresub è presente da oltre trent’anni. Già alla fine degli anni Settanta, infatti, l’azienda di Coradello ha iniziato a seguire il merca-to legato al mondo del petrolio. “Impresub – spiega Slomp – era nata per offrire servizi subacquei nei la-ghi e nei bacini delle dighe del Trentino”. Si spiega così la paternità nostrana di una realtà nata tra le montagne che è oggi leader nel settore dell’offshore. “Vista la crescente richiesta di interventi – conclude Enzo Slomp – seguiamo ancora il comparto delle di-ghe, che sta riacquisendo oggi una notevole impor-tanza”. (adb)

quasi tutti i continenti, Impresub conserva la sede principale a Trento, dove è nata nel 1967 con inve-stimenti privati a opera di Giambattista Coradello. L’impresa, guidata ancora oggi da Coradello, impegna attualmente circa 200 dipendenti di cui una sessan-tina è occupata nello stabilimento principale di via Alto Adige, a Gardolo. “Nella sede di Trento – spiega Slomp – abbiamo gli uffici amministrativi e commer-ciali. il comparto di ricerca e sviluppo, i settori della progettazione, della produzione e l’officina. Il 90% del nostro prodotto è costruito in casa”. Presso la sede trentina si trovano anche gli uffici delle principali divisioni aziendali. “Anzitutto la divisione Trenching – continua – per il servizio di interramento delle con-dotte petrolifere nei fondali marini. Poi altre divisioni, come il settore per l’analisi idrografica, geofisica e ge-otecnica. E la divisione Ndt (Non destructive testing), della quale mi occupo personalmente, che gestisce le operazioni di verifica sullo stato di usura delle strut-ture offshore, vista l’importanza per le compagnie petrolifere di eseguire una manutenzione costante e programmata. Infine la divisione Rov (Remotely operated vehicle), con sede in Egitto, per mezzo della quale ci occupiamo di quei servizi che sostituiscono l’impiego dei sommozzatori con l’uso di robot in gra-do spingersi là dove l’uomo non può arrivare. I nostri robot possono scendere fino a 4.000 metri profondità. Tra i progetti in corso, Impresub sta sperimentando nuove tecnologie per spostare ancora più avanti il livello di innovazione e professionalità. “In Ndt Di-vision stiamo utilizzando e perfezionando – racconta Slomp – un supporto tecnologico di ultima genera-zione, “Subsea Pec”, che ci permette di ispezionare le

32informazione pubblicitaria

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La prototipazione rapida è un

insieme di tecniche innovative

volte a creare il prototipo: oggi

i progettisti possono scegliere

tra un’ampia gamma di processi

di prototipazione in base alle

caratteristiche che deve avere il

progetto.

Partec nasce nel 1999 come ser-

vice dedicato esclusivamente alla

prototipazione rapida, con due

macchine di stereolitografia e un

impianto di Vacuum Casting. Nel

2001 viene introdotta anche la

tecnologia della sinterizzazione

mentre nel 2004 viene acquistato

il primo impianto in Italia con tec-

nologia Metal Part Casting per la

fusione di leghe basso fondenti.

ad oggi Partec dispone della

completa gamma di tecnologie

prototipali per soddisfare tutte le

richieste dei clienti.

La Stereolitografia (SLA) è la

tecnica più precisa nel mondo

della prototipazione rapida.

Strato su strato la resina solidi-

ficata da un laser, va a formare

il prototipo all’interno della

macchina. Questa tecnologia

è particolarmente indicata per

ottenere ottimi livelli di dettaglio

e per quei particolari dove è

importante la precisione dimen-

sionale e una finitura superficiale

accurata. L’FDM (Modellazione

a Deposizione fusa) dà forma a

prototipi sia estetici che funziona-

li e permette di realizzare piccole

produzioni grazie alle ottime

proprietà dei materiali utilizzabili.

Il processo costruttivo si basa

sulla deposizione di materiale da

parte di una testa di estrusione

che, strato per strato, realizza

l'oggetto. I materiali a disposi-

zione sono aBS, PC, PC-aBS e

ULTEM. La Sinterizzazione di

polvere di Nylon (SLS) permet-

te la realizzazione di particolari

di buona qualità dimensionale

ed ottime caratteristriche mec-

caniche: si basa sull’utilizzo di

un laser che fonde il materiale

in polvere strato per strato. La

finitura è granulosa al tatto, per

questo la sinterizzazione è la

soluzione ideale se il progetto

non richiede particolari risultati

estetici. Le Repliche da stampo

in silicone rappresentano il mi-

glior modo per produrre preserie

con grande corrispondenza al

prodotto finale.

Il processo parte dalla realizza-

zione di un master in stereoli-

tografia, attorno al quale verrà

creato lo stampo; all’interno

della cavità lasciata dal master

verranno poi colate le resine

bicomponenti per dare forma al

prototipo con il materiale simile al

definitivo.

Con questo processo si possono

creare anche particolari costam-

pati ossia formati da due mate-

riali diversi. Il Metal Part Casting

(MPC), a differenza delle prime

quattro descritte, che sono

dedicate ai prototipi plastici, è

una tecnologia che permette la

realizzazione di pezzi unici e pic-

cole serie in leghe basso fondenti

quali alluminio, zama e ottone.

In sole due settimane è possibile

ottenere il pezzo fuso ricavato

da master in cera o polistirene

in base alle caratteristiche che

deve avere la fusione: la scelta

cade sul master in cera dove si

opta per altre produzioni facendo

particolare attenzione alla finitura

superficiale, mentre sul master

in polistirene quando il pezzo

presenta geometrie complesse o

spessori sottili.

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Grazie ad un progetto di ricerca LeMur è in grado di produrre un filo dalle propiretà uniche. nel futuro dell'azienda ci sono assunzioni e ancora ricerca e innovazione.

Il "filo"dell'innovazione

la crisi con la ricerca e lo sviluppo. LeMur, realtà trentina di Ala impegnata nel settore delle lavorazioni tessili nata nel 1997 come azien-da per la spiralatura, sta per ampliare i propri sta-bilimenti con l’apertura di nuovi spazi destinati ad accogliere oltre una ventina di dipendenti. Il termine dei lavori è previsto per il prossimo au-tunno con l’assunzione del personale che dovreb-be comportare un aumento dai 55 collaboratori attuali a un’ottantina. Il segreto? Un progetto di ricerca lanciato nel 2008 che ha portato l’azienda alla produzione di “un tipo di filo completamente nuovo come idea e concezione che non ha prece-denti sul mercato e che vanta enormi potenzialità in campi applicativi strategici e differenti fra di loro”. Spiegano così l’invenzione del nuovo pro-dotto brevettato da LeMur con il marchio Muriel il direttore generale dell’azienda Thomas Klotz e l’amministratore delegato Mario Dorighelli. La novità di Muriel sta nella capacità di abbinare

alla caratteristica dell’elasticità una serie di altre proprietà che nessun altro filo al mondo può van-tare: la biocompatibilità, la resistenza ad alte e basse temperature, la resistenza ai raggi ultravio-letti (x e gamma), la conduttività e la capacità di esercitare un alto attrito se posto a contatto con altre superfici. Ma di che cosa è composto? “Il filo – spiega Klotz – è costituito da silicone altamente puro a cui addizioniamo altre componenti volte ad esaltarne le differenti prestazioni nei singoli tipi di utilizzo: conduttività, biocompatibilità, re-sistenza alle temperature, ai raggi ultravioletti ec-cetera. Ma la base è il silicio. Che è il secondo elemento presente sulla Terra. Che non dà pro-blemi di reperibilità poiché non si esaurisce. E che, in fase di smaltimento, può essere bruciato ad alte temperature senza emissione di gas tossici ed essere così ridotto in cenere da utilizzare come fertilizzante”. Il nuovo materiale, concretamente, si presenta

SuPerare

speciale innovazione

Mario Dorighelli e Thomas Klotz

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dell’automobile, dell’aeronautica, degli antifurti ma anche dell’abbigliamento tecnico e della ge-ologia). Con la linea Muriel-grip lavoriamo alla produzione di calze per uomo e donna con siste-ma antiscivolo senza compressione elastica sulla pelle (calze autoreggenti, gambaletti, collant, calze sportive, intimo, guanti antiscivolo, trattamento delle ferite, calze medicali). Infine, con la linea Muriel-med siamo in grado di offrire un filo bio-compatibile per uso medicale: protesi plastiche per ernie, prodotti per ustioni, calze per diabe-tici, calze con compressione particolari, prodotti anallergici. Questo tipo di filo è registrato con il marchio Elasticum e commercializzato dalla dit-ta Korpo”. L’idea, del resto, nasce proprio nel settore medi-cale: “Quando ci lanciammo in questo progetto – racconta Klotz – fummo contattati da un chirur-go che cercava un filamento elastico da utilizzare come filo per sutura sotto cute per interventi di chirurgia plastica e correttiva che rimanesse nel corpo umano senza creare irritazioni”. La fase iniziale del progetto risale al 2008. Com-plessivamente sono stati investiti circa 4 milioni di euro tra ricerca e sviluppo (tutto in-house) e progettazione e acquisto dei materiali. E l’azien-da non si ferma qui. “Stiamo lavorando – conclu-dono Dorighelli e Klotz – su nuovi campi appli-cativi, come il settore alimentare. Inoltre, proprio in questi giorni, abbiamo presentato un proget-to che svilupperemo con la Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento sulla sintesi del silicone: per saperne di più su come è fatto e arrivare, un domani, a produrlo in casa senza doverlo acquistare all’esterno”. (adb)

come un filo bianco molto sottile. La sezione varia in base all’utilizzo. Il colore è bianco, ma può dipendere dal risultato che si vuole ottenere declinandosi in tutte le gradazioni. Il brevetto de-positato da LeMur interessa non solo la tipologia del prodotto ma anche le modalità di produrlo. LeMur è in grado di estrudere grandi quantità di filo in unità di tempo molto ridotte con mac-chinari assolutamente innovativi ed unici che l’azienda stessa ha fatto progettare rivolgendosi perlopiù a partner italiani. I campi applicativi di Muriel sono vari e co-prono molti settori differenti. Questa è la forza del prodotto. “Con la linea di prodotti Muriel-ts – spiegano Dorighelli e Klotz – produciamo un filato elastico che mantiene inalterate le sue proprietà in un range di temperature da -50 gradi e +300 gradi. Tra le applicazioni in questo cam-po ci sono il settore tessile per le protezioni dei vigili del fuoco, per l’industria siderurgica, per la polizia, l’esercito, l’aeronautica, il comparto aero-spaziale ma anche lo sport e l’arredamento. Con la linea Muriel-ray produciamo un filo resistente ai raggi uv, x e gamma che può essere impiegato nei tessuti per le serre, per le tende da sole, per l’impiego in strutture ospedaliere e per altri tipi di arredamenti. Con la linea Muriel-sensor (per quanto riguarda la conduttività) produciamo un filato elastico conduttivo che varia la sua resi-stenza elettrica in funzione dello sforzo applica-to. In questo ambito le applicazioni variano nel settore della sensoristica dai sistemi di allarme ai sistemi di sicurezza, dai sistemi di rilevamen-to movimento alla conduzione di basse correnti elettriche ed interruttori di sicurezza (industria

Una delle applicazioni di Muriel

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il biomedicale all’edizione 2013 del Premio Start Up dell’Anno, il tradizionale rico-noscimento ideato da PniCube (l’associazione italiana che riunisce gli incubatori universitari) per dare visibilità alle imprese innovative che nei primi anni di vita hanno raggiunto i miglio-ri risultati economici e qualitativi e al contempo monitorare i risultati ottenuti con le business plan competition e con le attività di incubazio-ne svolte dai soci dell’Associazione. In giuria operatori di fondi di investimento, specialisti di early-stage financing e manager d’impresa. I pre-mi sono stati assegnati al Parco Tecnologico di Rovereto di Trentino Sviluppo.Niso Biomed produce e commercializza dispo-sitivi diagnostici per i settori della gastroente-rologia e della prevenzione dei tumori, con tecnologie innovative che tra i vantaggi hanno il miglioramento delle diagnosi, la riduzione dell’invasività, la semplificazione dei processi sanitari e l’abbattimento dei costi. Il dispositivo con il quale si sono presentati alla competizione potenzia l’endoscopio per diagnosi in real time durante l’esame gastroscopio di Helicobacter Py-lori e l’individuazione dei fattori di rischio neo-plastico per tumori allo stomaco e al colon. Come vincitrice dell’edizione 2013 Niso Biomed ottiene un contributo in denaro di 5mila euro e il riconoscimento denominato “Premio dei Pre-mi”, assegnato alle migliori innovazioni del set-tore dell’università e della ricerca pubblica con-ferito dal Presidente della Repubblica Italiana.Niso Biomed ha conquistato anche il riconosci-mento assegnato dall’agenzia governativa per lo sviluppo economico del consolato britannico grazie al quale potrà partecipare, in Gran Breta-gna, ad un “Bootcamp” finalizzato allo sviluppo

della strategia di business nel Regno Unito. Il premio per la categoria Parchi Scientifici è inve-ce stato assegnato a G&Life, azienda che utilizza la genetica per migliorare la qualità della vita e lo stile di vita delle persone attraverso lo svilup-po e la commercializzazione di servizi persona-lizzati di benessere basati sull'analisi del Dna. Accanto a questi, l’Ambasciata di Francia in Ita-lia ha inoltre assegnato un riconoscimento per i “Giovani innovatori italiani in Francia 2013”. Le tre aziende che potranno fruire di un pro-gramma personalizzato e gratuito di incontri in Francia interamente organizzato da Retis, la rete francese dell’Innovazione, sono: Tensive, Wise e, per la sezione parchi tecnologici, Solwa.

trionfa

niso Biome, l’azienda torinese attiva nel biomedicale, conquista anche il riconoscimento assegnato dall’agenzia governativa per lo sviluppo economico del consolato britannico.

eletta a rovereto la start Up dell’Anno

speciale innovazione

La Rk di Andrea Rao scelta da UniCredit tra le quattro più promettenti startup italiane

“Il nostro obiettivo? Togliere materiale a qualsiasi prodotto industriale, per

renderlo più leggero, performante ed ecologico”. Ha lasciato il segno An-

drea Rao, giovane ingegnere meccatronico, che con la sua impresa nata nel

Bic di Trentino Sviluppo e denominata Rk, dalle iniziali di “Red Key” (chiave

rossa), si è meritato il premio speciale UniCredit assegnato a quattro giovani

aziende selezionate tra le migliori startup d’Italia. Rk ha ideato e realizzato

un sistema in grado di effettuare una scansione tridimensionale di qualsiasi

oggetto al fine di ottimizzarne forma e struttura, diminuendo il peso a parità

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Il burrificio Dalla Torre Dorotea ha innovato in un settore tipicamente tradizionalista. Oggi vende burro di tutti i tipi in Italia e all'estero.

dalla Val di nonalle tavole del mondo

degli anni 2000 producevamo circa 3.500 quintali di burro all’anno. Oggi ab-biamo superato i 18.000 quintali e contiamo di chiudere il 2013 intorno ai 20.000”. Sauro Corzani, amministratore unico di Dalla Torre Dorotea Srl, spiega così il salto in avanti che l’azienda ha saputo compiere nell’ultimo de-cennio. Un percorso che le ha garantito una so-lida presenza nei più importanti punti vendita dalla grande distribuzione italiana con numeri e fatturati in crescita costante. Dalla Torre nasce a Tassullo, in val di Non, all’indomani della Seconda guerra mondiale. Il fondatore, Giuseppe Menapace, decise di dare all’attività il nome della moglie. Utilizzando una motocicletta con sidecar, Menapace inizia

già nel 1935 a trasportare le panette di burro da un paese all’altro confezionandole a mano nella stalle della val di Non. Capostipite di una tradizione lattiero-casearia che proprio in que-gli anni si sviluppa in valle, alla fine della guer-ra Menapace comincia a raccogliere le panne e produrre direttamente il burro, fondando la Dalla Torre Dorotea. Durante il secolo scorso l’impresa è cresciuta puntando su una produ-zione di specialità, sulla qualità e sulla tradi-zione potendo contare sul ricambio generazio-nale. A Giuseppe subentrano successivamente i figli Fernando e Gabriella perpetuando fino agli anni ’90 il modello di un’impresa a conduzione familiare ben radicata sule territorio. Poi, una quindicina di anni fa, tra i soci dell’azienda entra anche Sauro Corzani. Che, in una situazione di grandi mutamenti, globaliz-zazione, scenari che cambiano e nuove sfide del mercato, propone un piano aziendale basato su un forte rinnovamento tecnologico. Corzani acquisisce parte delle quote societarie e apre a un piano di grossi investimenti. Circa un mi-lione di euro è quanto occorre all’azienda per rinnovarsi completamente nel sistema produt-tivo. Siamo agli inizi degli anni 2000. “Ho dato all’impresa – spiega l’amministratore – una struttura commerciale guidata da me. E, con-testualmente, ho presentato un progetto di in-novazione sulla produzione. Da quel momento abbiamo adottato un sistema produttivo mol-to tecnologico in uso tra i più grandi maestri burrai d’Europa: alcuni produttori in Olanda, in Germania e pochi altri. Questo modello ci permette di avere garanzie sul nostro burro che pochissimi altri burrifici sono in grado di otte-nere. Tra questi, nessuno dei nostri competitors

“aLL’inizio

aziende

azie

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Sauro Corzani

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gia che finora ha sempre dato frutti. Innovare ci è costato molto e continua a costarci molto. Ma i grossi investimenti fatti nei primi anni 2000 hanno resto bene. Perciò non smettiamo di rinnovarli destinando una parte del fattu-rato a nuovi investimenti. Questo, senza alcun contributo della Provincia autonoma di Trento. E senza alcun aiuto, soprattutto, da parte delle banche locali. Prima del 2011, fino al subentro di Corzani, la Cassa Rurale di Tassullo aveva sostenuto da sempre Dalla Torre. Ma quando ho rilanciato l’azienda, venendo dall’Emilia Ro-magna a investire in Trentino, non ho ottenuto un solo euro di credito. L’intera operazione è stata resa possibile invece da Unicredit, che ha creduto nel mio piano industriale finanzian-do totalmente l’iniziativa. Se oggi il Trentino può vantare in val di Non la nostra presen-za è grazie a Unicredit, non alle banche locali. Riconosciuti a livello internazionale per l’alta qualità del prodotto, siamo l’unica industria italiana che fa innovazione nel mondo del bur-ro”. (adb)

italiani”. In breve tempo la strada intrapresa si rivela quella giusta. La Dalla Torre guadagna consistenti quote di mercato sin dai primi anni 2000 in tutte le regioni di Italia. Muta il suo volto e dà inizio a una nuova fase. Dal 14 settembre 2011 Sauro Corzani è totalmen-te a capo dell’azienda. “Il nostro mercato di ri-ferimento – spiega – è prevalentemente italiano. Siamo molto più conosciuti nelle altre regioni che in Trentino, dove comunque stiamo lavo-rando bene. Abbiamo sviluppato diversi tipi di referenze: il ‘Burro biologico’, il ‘Burro la montanara’, il ‘Burro alleggerito’, il ‘Burro senza lattosio’, il ‘Burro salato’, ‘Gran burro’, il ‘Burro gran cuoco’, un ‘Tinello da ricorrenza’, un ‘Pa-netto da ricorrenza’ e un ‘Cofanetto porzioni’. Sono questi i nostri principali prodotti, assie-me alla linea ‘I gustosi’. A questa linea appar-tengono tipologie di burro da condimento: ‘Al salomone affumicato’, ‘Al tartufo’, ‘Alla salvia’, ‘Salato’ e ‘Gusto ricco’. Da poco, inoltre, la no-stra azienda è stata selezionata ‘Sapore dell’an-no 2013’ in Italia, una certificazione nota a livel-lo europeo che viene data secondo il giudizio dei consumatori. La maggior parte dei nostri prodotti rappresenta referenze uniche, che, in Italia, offriamo solo noi. Inoltre, sono in pre-parazione alcune nuove tipologie di burro alle quali stiamo lavorando nei nostri laboratori. Presto saremo pronti per lanciarle sul mercato. A questo sono orientati ora i nostri principali investimenti, per proporre continuamente al consumatore prodotti nuovi e di alta qualità. Non smettiamo mai, infatti, di investire in ri-cerca e sviluppo”. In un momento di generale incertezza e a fronte delle grandi difficoltà che investono in questa fase la maggior parte dei settori dell’industria, Dalla Torre Dorotea Srl non sembra risentire della crisi, attestandosi al contrario su un regi-me di crescita. “Di questi tempi – spiega Cor-zani – la crisi è una compagnia costante anche per noi, ma, è vero, siamo in controtendenza vi-sti i nostri aumenti e la nostra crescita. Stiamo combattendo la crisi con l’innovazione. Strate-

aziende

Graffiti 2000 si dà allo sportFra i nuovi progetti condotti in questi mesi da Graffiti 2000 Srl, una parte la

giocano una serie di realizzazioni per il mondo dello sport. In particolare, in

collaborazione con Microsoft, l'azienda trentina ha messo a punto la App

del gìGiro d'Italia per piattaforme Windows. Ancora, di recente ha pubblica-

to il nuovo sito dedicato alla scuola di calcio della Juventus: si tratta di un

e-commerce particolare, di interesse internazionale, che ha lo scopo di ven-

dere i prodotti educational di Juventus come i summer camp per i ragazzi e i

corsi di allenatore per gli adulti.

L'ultima edizione del Giro del Trentino ha infine messo alla prova il nuovo

Cms (un software per la gestione e l'amministrazione dei contenuti di un sito

web) sviluppato dal team Graffiti, con numeri da record: 2.300.000 pagine

viste nella settimana della competizione, per un totale di quasi 200.000

visitatori.

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Celebrato a Trento il cinquantennale dell'azienda del gruppo Mahle. Tra le autorità presenti anche il primo direttore dello stabilimento.

tuale scenario economico di congiuntura negativa e di continua contrazione delle commesse, special-mente in un settore maturo come quello dell’auto-motive. Con l'obiettivo primario della continuità produttiva per lo stabilimento di Trento, altrimenti resa difficile dalle mutate condizioni congiunturali e di mercato, l’azienda infatti ha anche dato re-centemente avvio ad un'operazione di riequilibrio finanziario volta al contenimento dei costi fissi e quindi al miglioramento della competitività inter-na ed esterna al Gruppo. Tra le azioni che si sono rese necessarie, anche la definizione di un nuovo contratto integrativo aziendale, che possa risultare sostenibile nell'attuale scenario economico.

il 1963, quando all’interno del primo edifi-cio dello stabilimento della Glacier Vandervell Srl prese avvio l’attività produttiva della Glyco Metal Werke Gmbh.Due anni prima, Peter Gaefgen – che della sede di Gardolo sarebbe stato il primo direttore - era stato inviato dalla casa madre per procedere all'acquisto del terreno. Cinquant’anni dopo, nel medesimo edificio, lo stes-so Gaefgen ha preso parte alla celebrazione dell’im-portante anniversario: l’evento si è svolto nei giorni scorsi alla presenza di un gruppo di dipendenti e degli ex-dipendenti che presso l’azienda hanno prestato servizio per oltre vent’anni.Impresa trentina attiva nel settore della meccanica, Glacier Vandervell Italy Srl appartiene oggi al Grup-po Mahle di Stoccarda, per cui produce – ora come un tempo –componenti per motori (principalmen-te cuscinetti e boccole) di autoveicoli industriali e “passengers” cosiddetti; fino al 2007 era stata di proprietà di Dana Corporation, prima ancora della multinazionale inglese T&N e dell’americana Cle-vite.A fine maggio dunque la celebrazione del traguardo, che risulta anche più significativo alla luce dell’at-

era

Glacier Vandervell Italy compie 50 anni

aziende

Giulio Bonazzi Cavaliere del lavoroIl presidente del Gruppo Aquafil è l'unico trentino insignito dal presidente

Napolitano in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno. Dal 1969

Aquafil è uno dei principali attori, in Italia e nel mondo, nella produzione di

fibre sintetiche, in special modo di quelle in poliammide 6. Il Gruppo è pre-

sente, con oltre 2.000 collaboratori e 12 stabilimenti, in tre continenti e sei

Paesi: Italia, Slovenia, Croazia, USA, Thailandia e Cina.

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La missione, organizzata da Confindustria Trento, ha consentito al gruppo di imprenditori coinvolti di intensificare le relazioni con l'area del Golfo.

daL 6

Industriali trentini in Qatar

internazionalizzazione

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al 9 maggio, una delegazione di impren-ditori di Confindustria Trento si è recata in Qatar per incontrare le istituzioni locali e sondare le opportunità di business a vantaggio delle impre-se associate a Palazzo Stella. Alla missione nella penisola arabica hanno par-tecipato il presidente di Confindustria Trento Pa-olo Mazzalai (Sws Engineering), Alberto Alberti e Andrea Ballabeni (Industria Marmi Alberti), Lorenzo Perini (Log Engineering), Marco Pedri e Tullio Angheben (Pre Metal) e Pier Luigi Sarzi Amadè (Tama). Nel corso della trasferta la delegazione ha incon-trato Guido de Sanctis, ambasciatore italiano in Qatar, i vertici dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese

italiane (Ice), nonché i rappresentanti dell’Italian Business Council Qatar (Ibcq), una piattaforma di networking tra gli imprenditori italiani e qa-tarini che offre servizi mirati alle imprese tramite un gruppo di professionisti italiani, esperti del territorio, con competenze d’imprenditoria, di marketing, finanziarie e legali, pronti ad assistere le aziende nell’esplorazione del mercato.Gli imprenditori hanno inoltre partecipato a una fitta agenda di incontri business to business con gli operatori qatarini e hanno preso parte alla fie-ra “Project Qatar”, uno degli eventi commerciali più attesi dell'area del Golfo per quanto riguar-da i settori delle costruzioni, impianti di illumi-nazione e aria condizionata, energie alternative, tecnologie ambientali e lavorazione della pietra.

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internazionalizzazione

entro il 2030 un progetto di modernizzazione e sviluppo istituzionale in grado di trasformare la propria economia in termini di efficienza e pro-duttività. Il piano di modernizzazione del Paese, Qatar National Vision 2030, prevede ulteriori in-terventi nei settori dei trasporti, dello sviluppo immobiliare, delle infrastrutture idriche, sociali ed energetiche.“Questa missione di Confindustria Trento – af-ferma Marco Pedri – è stata molto efficace per il nostro progetto di business in Qatar. Nel nostro caso infatti è stata un'occasione arrivata proprio nel momento in cui stavamo autonomamente cercando contatti e relazioni a Doha e la mis-sione ha dato un'accelerazione importante a questo processo. L'efficacia è stata rappresentata dalla sinteticità del programma, concentrato in due sole intere giornate di permanenza sul posto, dall'occasione di poter visitare la fiera più impor-tante del paese per il settore edilizia e dalla qua-lità degli incontri istituzionali e degli incontri mirati e preorganizzati con imprenditori locali, ma è stato anche piacevole trascorrere qualche giorno in compagnia di altri colleghi imprendi-tori e managers, condividendo con loro l'espe-rienza e saldando quindi l'amicizia.”Che il futuro in rapidissima crescita del Qatar sia un'opportunità da cogliere velocemente è confermato anche dall'esperienza di Rwa_Archi-tetti, studio di progettazione con sede a Rovereto e Milano, presente nel Paese dal 2011. Dopo aver realizzato la progettazione della sala di rappre-sentanza della residenza del padre di Sua Altezza l’Emiro Al Thani, Rwa_Architetti ha attivato una partnership con lo studio di landscape design In-Situ, fondando “In&Out Design”, con un ufficio a Doha, nell’ambito della quale sta attualmente elaborando, fra l’altro, il progetto di un grande Beauty Salon nel centro di Doha. "La forza della nostra esperienza professionale in Qatar – afferma Ruffo Wolf – sta nell’aver intuito fin da subito le potenzialità di questo emirato, e nell’aver attorno a noi persone di grande carica umana e professionale in grado di supportare an-che a distanza la nostra attività progettuale."

A Doha fervono i lavori, dato che nel 2022 la regione ospiterà i mondiali di calcio. Si tratta di un evento storico per l’emirato, non solo per ragioni sportive ma soprattutto per motivi econo-mici, politici e culturali. Gli investimenti previsti tra il 2012 e il 2021 per la costruzione di strutture sportive, ferrovie e metropolitane, aree residen-ziali e complessi turistici sono stimati in oltre 180 miliardi di dollari.L’Italia è già tra i maggiori partner commerciali del Qatar e il secondo importatore nel Paese. Le opportunità e gli incentivi a favore degli investi-menti sono numerosi e si estendono a molti set-tori, in linea con l’intento del governo di realiz-zare una diversificazione dell’economia qatarina. Inoltre, l’organizzazione dei mondiali di calcio 2022 non è che una tappa intermedia nello svi-luppo economico del Paese, che mira a realizzare

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formativo “Management per l’Internazionalizzazione d’impresa”, organizza-to da Assoservizi in collaborazione con Confin-dustria Trento, si articola in oltre venti moduli che, dal giugno al novembre 2013, saranno te-nuti da docenti esperti e saranno destinati alla formazione di specialisti e tecnici di impresa su argomenti focali per l'internazionalizzazio-ne. Si tratteranno, in maniera approfondita, i prin-cipali aspetti amministrativi, finanziari, legali e fiscali connessi all’accesso ai mercati esteri, nonché alcune metodologie di comunicazione e marketing d’avanguardia.Il programma è composto da un insieme di corsi dal contenuto autonomo. Ciascuna azien-da può perciò selezionare e partecipare unica-mente ai moduli di proprio interesse, che sono fra l’altro finanziabili interamente per il trami-te di Fondimpresa e fondi interprofessionali.Il percorso è stato inaugurato il 7 giugno. Cri-stina Martinetti, partner dello Studio Legale Buffa, Bortolotti, Mathis e Associati, ha edotto i presenti sulle condizioni generali e le clau-sole essenziali della vendita internazionale e dei noti Incoterms, di cui Fabrizio Ceriello ha presentato gli aspetti relativi al trasporto. Un secondo corso, tenuto da Antonio di Meo,

si è focalizzato, il 13 giugno, sul credito docu-mentario e le garanzie internazionali, mentre in un terzo modulo del 19 giugno, il dirigente di Sace Antonio Massoli Taddei ha affrontato le assicurazioni sui crediti all’export. I prossimi corsi previsti prima della pausa esti-va si focalizzeranno su ulteriori aspetti, soprat-tutto di natura legale, prioritari per le aziende nel loro approccio ai mercati esteri.Il 25 giugno Fabrizio Borga, avvocato di Tren-to terrà un corso sul contratto internazionale, articolato nelle sue fasi principali: la fase pre-contrattuale; le clausole contrattuali ricorrenti e necessarie e la risoluzione delle controversie.Il 4 luglio Marco Tupponi dello Studio Tup-poni, de Marinis & Partners di Forlì introdurrà le 5 regole d’oro per un corretto contratto in-ternazionale: legislazione di competenza, foro competente, conclusione del contratto, clauso-le della tutela del credito e inadempimento.Il 10 luglio, Sandro Trento fornirà consigli sul-le strategie di internazionalizzazione e Paola Claudia Baldracchi fornirà regole e consigli su come organizzare un ufficio commerciale estero incisivo ed efficiente.Il 12 luglio Antonio de Capoa dello Studio Le-gale de Capoa e Associati di Bologna tratterà le discipline delle etichette e del Made In, il regime giuridico della Marcatura Ce e la disci-plina internazionale relativa alla certificazione dei prodotti per l'esportazione.Infine, il 18 luglio Giuseppina Po, avvocato dell’omonimo Studio Legale di Modena terrà un corso sui sistemi di distribuzione commer-ciale di prodotti e servizi in Italia ed all’estero.Gli aspetti più propriamente fiscali e doganali saranno invece trattati dopo la pausa estiva.

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anni con alla guida Marco Steni-co, l’assemblea di Trentino Export, consorzio per l’internazionalizzazione di Palazzo Stella, ha eletto come nuovo presidente Barbara Fedrizzi (Meta-life Srl). Novità anche per la vicepresidenza, che passa a Giulia Delladio (La Sportiva Spa).L’Assemblea dei Soci di Trentino Export, grata al presidente uscente Stenico per il lavoro svolto in questi anni, con il rinnovo delle sue cariche ha voluto continuare nella politica intrapresa e dare un forte segnale, nominando ai suoi vertici due imprenditrici giovani ma dalla grande esperienza e capacità. Un segnale di ottimismo per il futuro. Il presidente uscente Marco Stenico rimane nel Consiglio di amministrazione quale consigliere insieme con: Livia Bertagnolli (Bertagnolli Srl), Fabrizio Gasperi (Gy Form Srl), Stefano Odorizzi (Tassullo Materiali Spa), Fabio Ognibeni (Ciresa Enrico Srl), Andrea Penzo (Bini Clima Srl), Dario Piccinelli (Capi Group Srl) e Mimmo Franco Cec-coni quale presidente onorario. Il collegio sinda-cale è composto da Marco Schönsberg (presiden-te), Giancarlo Agostini e Mario Dorighelli.Il bilancio delle attività del 2012 è stato senz’altro positivo per Trentino Export e molti sono i pro-getti in corso. Ai collaudati servizi di ricerche di mercato, gestione delle pratiche per i contributi ex Lp 6/99, organizzazione di stand collettivi alle fiere di rete e missioni di settore, il consorzio ha aggiunto nuovi servizi specialistici personalizzati ed un collaudato team di esperti in tutto il mondo che fanno della struttura di Palazzo Stella un vero e proprio Ufficio Commerciale in Outsourcing per gli associati del consorzio. Al team di professionisti, con sede a Trento forma-to da Giovanna Arlanch, Giorgio Zagonel, Ma-nar Stephan e il consulente Stefan Ties, Trentino

Export aggiunge poi le competenze di una rete di esperti sparsa in tutto il mondo, dall’Europa al Sud America.Dopo il successo del progetto Brasile, che ha por-tato alla creazione di una piattaforma logistica per le aziende associate a Rio dos Cedros, nello Stato di Santa Catarina, Trentino Export con i primi mesi del 2013 ha creato un ufficio commerciale permanente a Tripoli in Libia, per sfruttare al me-glio le molteplici opportunità, specie nel settore delle costruzioni, di questo paese a noi così vicino. Nei prossimi mesi vi è poi l’intenzione di amplia-re il raggio di azione anche a nuovi mercati sia in America Latina che nell’Africa Sub-Sahariana.

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di GIOrGIO ZAGOneL

Cambio al vertice del consorzio export di Palazzo Stella: la guida a Barbara Fedrizzi. La vicepresidenza a Giulia Delladio.

nuovo presidente per trentino export

internazionalizzazione

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Fedrizzi, congratulazioni per la sua elezione. Questo è anche un momento per fare bilanci e darsi nuovi obiettivi. Quali quelli di Trentino Export?Assolutamente. Negli ultimi due anni abbiamo portato avanti diverse iniziative a sostegno delle aziende trentine ma soprattutto abbiamo sistema-to una situazione di bilancio che non ci dava la possibilità di lavorare al meglio. Il primo obietti-vo, che ci siamo prefissati, è sicuramente quello di far chiarezza sui ruoli delle varie società dedi-te all’internazionalizzazione sul nostro territorio. Non possiamo più permetterci di non avere un ruolo ben definito e contiamo che a breve ognu-no abbia un compito preciso senza che aleggi nell’aria questa sensazione di “non si sa chi fa cosa e come lo fa”. Il nostro territorio, ancora di più in questo momento di crisi, necessita di una strategia unitaria per unire le forze e sostenere le nostre imprese. La crisi economica ha colpito in maniera tra-sversale tutti i settori. Ma Trentino Export sem-bra essersi mossa bene. Come avete aiutato i vostri associati? Quali strategie avete adesso in

cantiere per migliorare la presenza sui mercati esteri delle aziende trentine?Il supporto che diamo ai nostri associati è sempre stato molto concreto e orientato al risultato. Attra-verso i nostri consulenti accompagniamo le azien-de in tutte le fasi del loro processo di internazio-nalizzazione. Dalla ricerca del potenziale cliente, agli incontri B2b in loco, fino all’aiuto pratico per la definizione dell’esportazione e alla assistenza nella fase successiva alla vendita.

Che prospettive vede per il futuro dell’export trentino? In questi anni di crisi e riduzione dei consumi, può ancora l’export essere una via d’uscita ed un alternativa percorribile per le aziende trentine?Oserei dire che sia l’unica via percorribile. Le aziende che attualmente sopravvivono lo fanno grazie all’export. Sarà nostro compito far sì che sempre più aziende possano credere e perseguire questa strada, aprendosi a nuovi mercati e cercan-do sempre nuove opportunità.

Per concludere Presidente, quali sono le vostre strategie per il 2013-2014?Obiettivo primario sarà sicuramente quello di aumentare il numero degli associati a Trentino Export e credo fermamente che ci siano diverse Pmi trentine che vorrebbero ma che per vari mo-tivi non hanno ancora approcciato i mercati este-ri. Dobbiamo far capire che l’export è l’unica via d’uscita a questa perdurante crisi. Poi come fatto negli ultimi anni abbiamo intenzione di poten-ziare ed aumentare i nostri referenti sui mercati esteri, soprattutto nei nuovi Paesi emergenti in America Latina e nell’Africa Sub-sahariana.

PreSidente

Intervista a BARBARA FEDRIZZI, presidente di Trentino Export. “Il nostro territorio – spiega -, ancora di più in questo momento di crisi, necessita di una strategia unitaria a sostegno delle imprese”.

“L’unica via percorribile è l’export”

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Barbara Fedrizzi

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svolta lo scorso 28 maggio a Palazzo Stella l’As-semblea Generale di Ance Trento, la Sezione Autono-ma dell’Edilizia di Confindustria Trento, presieduta dal Presidente Giulio Misconel.Approvato, nella parte privata dell’Assemblea, il bilancio 2012 della Sezione che, nonostante una si-gnificativa riduzione delle contribuzioni, ennesimo segnale del profondo e perdurante stato di difficoltà del settore, riesce a chiudere positivamente grazie a un consistente contenimento dei costi di gestione, all’azzeramento delle consulenze esterne e ad un for-te impegno della struttura.Parte privata che è scivolata via in una mezz’ora per dare ampio spazio e risalto alla parte pubblica dell’Assemblea, con il previsto incontro e confronto della Sezione con l’Assessore provinciale all’urbani-stica, enti locali e lavori pubblici Mauro Gilmozzi, accompagnato dai dirigenti provinciali Leonardo Caronna e Sergio Bettotti.Più di due ore di dibattito, confronto e proposte portate all’attenzione delle istituzioni provinciali dai numerosi imprenditori intervenuti all’Assemblea.Ed è toccato proprio all’assessore, invitato dal presi-dente Misconel, illustrare per punti i contenuti della recente manovra provinciale anticrisi, in gran parte incentrata proprio sul tentativo di far ripartire la lo-comotiva dell’edilizia, capace di rappresentare anche a livello locale quell’effetto volano indispensabile per la ripresa dell’intera economia.Una manovra economica, quella provinciale, che ha nel tentativo di stimolare il settore delle costruzioni sia dal lato dei lavori pubblici che da quello dell’edi-lizia privata, un proprio tratto caratterizzante.Numeri e cifre significativi quelli illustrati dall’asses-sore: 1,3 miliardi di euro di lavori pubblici nei pros-simi anni, contributi ai privati per le ristrutturazioni e l’acquisto della prima casa, fondi per la riqualifi-

cazione energetica e strutturale degli edifici pubblici.Un quadro che per le risorse messe in campo e per lo sforzo finanziario, peraltro in un periodo di diffi-coltà anche per la finanza pubblica, appare positivo e che finalmente dà il senso dell’attenzione che il mondo delle costruzioni merita.Un settore che pare quindi tornare al centro delle attenzioni delle politiche economiche della Provin-cia anche se risulta fortemente penalizzato da una fiscalità eccessiva, materia peraltro prevalentemente statale.Ma non bastano la volontà politica, le norme e le risorse, questo il senso dei principali interventi e critiche che sono state mosse, se la burocrazia non capisce che deve porsi al servizio delle imprese che creano lavoro e benessere per il territorio dando ri-sposte positive in tempi rapidi, anziché soffocarle con ostacoli, lungaggini, interpretazioni ondivaghe e, nel dubbio ma talvolta anche oltre il ragionevole dubbio, sempre negative.Ed è in tale direzione che il presidente Misconel ha criticato con forza la lentezza e gli eccessi di burocra-zia che nel settore dell’edilizia risultano ormai intol-lerabili, augurandosi che l’intero apparato pubblico, provinciale e comunale, risponda positivamente e si adegui velocemente alle esigenze delle imprese del territorio. Un richiamo, in tal senso, anche ai tempi eccessivi con i quali le Amministrazioni pubbliche aggiudica-no gli appalti.Quindi maggiore tutela dell’economia del territorio e maggiore tempestività, quello che è stato chiesto dagli imprenditori presenti, anche nell’attuare le norme appena varate.È stato quindi chiesto di dare veloce attuazione, at-traverso l’approvazione del Regolamento, alla norma che ha elevato fino a 2 milioni di euro il limite per il

Si è

di LOrenZO GArbArI, segretario Ance trento

La recente manovra provinciale a sostegno dell’economia e le richieste dell’industria trentina delle costruzioni al centro del confronto tra le imprese di Ance Trento e l’aassessore provinciale Gilmozzi.

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edili

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Assemblea pubblicaper Ance trento

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formatici, anziché manualmente come fino ad oggi avviene. Impegno in tal senso assunto dalla Provincia: Bet-totti lo ha garantito affermando che si procederà anche in molte altre direzioni ad una semplifica-zione ed informatizzazione delle procedure.Semplificazione che, ha aggiunto l’Assessore, ri-guarderà anche l’elenco telematico delle imprese per gli inviti alle procedure negoziate: basta con gli elenchi per ogni singola amministrazione, e via libera ad un albo unico provinciale, da istituire concordandone le modalità con Ance Trento.Altro argomento sul quale è stata posta l’attenzio-ne della Provincia riguarda le politiche di Housing sociale, con l’auspicio che l’Sgr recentemente indi-viduata e che gestirà il fondo immobiliare possa operare con attenzione alle imprese edili trentine.Le imprese trentine attendono quindi che le Isti-tuzioni onorino gli impegni presi e imprimano, anche alle loro strutture interne, un’accelerazione alle iniziative intraprese dando risposte certe in tempi rapidi.Nei commenti degli imprenditori che si sono trattenuti anche al termine dell’Assemblea è stata espressa soddisfazione per l’ampio dibattito e la partecipazione ed è stata sottolineata l’importan-za, anche e soprattutto in questo lungo periodo di profonda difficoltà, di rinforzare la rappresentanza della Sezione e di contribuire ad un rinnovamento dello spirito associativo.Assemblea che non ha dimenticato di ricordare e commemorare in apertura di lavori, anche se viene qui riferito in chiusura di articolo, gli imprenditori edili che nel corso dell’ultimo anno sono venuti a mancare per l’età avanzata o per malattia.Un minuto di silenzio è stato dedicato alla me-moria di Luciano Bortolotti (maggio 2012), Maria-no Pasquazzo (settembre 2012), Mariano Marsilli (ottobre 2012), Alfredo Vanzo (febbraio 2013), Giu-seppe Gentilini (marzo 2013), Ezio Maino (maggio 2013) e Paolo Piffer (maggio 2013).

ricorso alla procedura negoziata. Richiesta alla qua-le l’assessore ha risposto positivamente segnalan-do come il Regolamento sia praticamente pronto. Aspettiamo quindi una sua rapida approvazione.Risposta positiva da parte dell’assessore anche alla richiesta da parte delle imprese, più volte avan-zata anche in occasione degli Stati Generali delle Costruzioni dello scorso 26 marzo, di conoscere la programmazione dettagliata degli appalti di pros-sima indizione, fondamentale per la programma-zione da parte delle imprese stesse.Non ha invece convinto l’intenzione della Provin-cia di “puntare” sul c.d. metodo Irler quale sistema di aggiudicazione degli appalti.Ance Trento lo ha detto agli Stati Generali, lo ha ribadito all’ultima riunione del Tavolo Appalti del 30 aprile e lo ha confermato in Assemblea, che tale metodo non convince, non è maturo né sufficien-temente testato per essere applicato in via generale. Un sistema che non ha nemmeno il pregio di di-minuire il contenzioso posto che nell’unica gara fi-nora esperita sono stati ben due i ricorsi presentati.Quindi un sì a proseguire con la sperimentazio-ne, ma un no all’idea di abbandonare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa il quale, nonostante abbia bisogno di essere sempli-ficato e reso meno oneroso per le imprese come è stato più volte evidenziato, qualche risultato positi-vo, finora, lo ha dato. La Provincia, per bocca del dirigente Caronna, ha altresì evidenziato che l’Agenzia per gli Appalti – l’Apac – ha iniziato a svolgere telematicamente non solo le procedure dei cottimi fiduciari, ma anche quelle negoziate; procedura telematica che nel prosieguo troverà quindi sempre più ampia diffusione.Nel frattempo, hanno richiesto gli imprenditori, si proceda subito con una semplice, forse banale, ma importante semplificazione: la possibilità cioè di compilare la lista delle categorie negli appalti con offerta a prezzi unitari per mezzo di strumenti in-

Da sinistra:Gilmozzi, Bettotti, Misconel, Garbari e Basso

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Misconel, la stagione invernale si è conclusa da poche settimane e a breve si aprirà la stagione estiva. Che valutazioni può darci in merito alla situazione del settore fu-niviario?La stagione invernale è stata caratterizzata in qua-si tutte le aree sciabili da risultati decisamente migliori rispetto all’anno precedente, particolar-mente negativo, ma abbiamo dovuto rilevare pur-troppo una significativa flessione rispetto ai dati medi degli ultimi cinque anni. La preoccupazione principale per gli esercenti è rappresentata dal trend in continuo peggiora-mento dei dati inerenti le presenze turistiche. In-fatti, anche nelle stazioni sciabili più importanti, le statistiche indicano un continuo calo del nu-mero di skipass venduti, dovuto sia alla riduzione delle disponibilità finanziarie delle famiglie, sia all’aumento della concorrenza del turismo alter-nativo (voli low cost, pacchetti week-end, ecc.). Inoltre, guardando oltre lo sci, il nostro territorio dovrebbe potenziare i servizi di intrattenimento, al fine di mantenere un’offerta coerente con le aspettative della clientela, soprattutto di quella più giovane.

Il settore sembra quindi attraversare una crisi strutturale estremamente grave.Questo non è corretto, le nostre aziende presen-tano dati estremamente importanti: un fatturato aggregato annuo di 140 milioni di euro e un in-dotto che la Pat quantifica in oltre 5 volte il fattu-rato (690 milioni di euro), ma che altri studi della Provincia di Bolzano aumentano addirittura a 6/7 volte il fatturato. La spesa annua per investimenti a beneficio di aziende locali supera i 50 milioni ed il monte salari annuo è pari a 59 milioni di

euro, distribuiti su 1.400 dipendenti (tra fissi e sta-gionali).Sono risultati che denotano la presenza di una classe imprenditoriale sana e dinamica, che, no-nostante le difficoltà, è stata capace di investire in innovazione e sicurezza, mantenendo così la competitività del sistema, sostenendo l’economia delle valli ed attirando capitali dall’estero.

E quindi dove sta il problema?Le difficoltà sono generate dal contesto nel quale operiamo, che presenta vincoli ed ostacoli ormai insopportabili per gli imprenditori. È sotto gli oc-chi di tutti il costante aumento dei costi (persona-le, energia elettrica, gasolio, manutenzioni, tasse

PreSidente

Intervista a GIuLIO MISCOnEL, vicepresidente di Confindustria Trento con delega alle Infrastrutture e ai Trasporti a Fune.

Un settore da 140 milioni di euro

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Giulio Misconel

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per gli appassionati e quali generatrici di valore per l’intera filiera turistica. Gli impianti a fune inoltre, attraverso gli investimenti diretti, offrono lavoro alle imprese locali, avviando un processo virtuoso di moltiplicazione finanziaria, con evi-denti benefici sia in termini di introiti per le cas-se della provincia, che di benessere sociale.

Più precisamente in cosa consiste la vostra azione?Abbiamo presentato alla Pat una serie di proposte volte alla razionalizzazione degli interventi, allo snellimento burocratico, alla semplificazione del-le procedure, alla limitazione degli oneri indiretti ed all’aggiornamento della normativa di settore. Abbiamo cercato di fornire elementi utili per mi-gliorare la sostenibilità e competitività del siste-ma, senza alcun aggravio di costi per la pubblica amministrazione ed anzi, stimolando possibili risparmi. A questo proposito la Sezione auspica che si valutino approfonditamente le scelte di in-vestimento pubblico e che le cosiddette “opere di mobilità alternativa” vengano realizzate solo se effettivamente utili e se caratterizzate da una ge-stione economicamente sostenibile. In ogni caso è da sottolineare che tali interventi non sono a favore del settore impianti a fune, come molti sostengono, ma bensì a favore del sistema locale nel suo complesso e come tali sarebbe opportu-no fossero reperiti da capitoli di spesa pubblica differenti rispetto a quelli specifici per la nostra categoria.

ed imposte, ecc.), che in Italia sono il 30% più alti rispetto ai principali Paesi competitors. Que-sti, uniti ai pesantissimi oneri indiretti determi-nati dalla burocrazia pubblica, rendono sempre più difficile l’equilibrio di bilancio ed erodono i margini operativi, pertanto solo poche aziende riescono ancora a generare utili. Tanto per citare un dato, l’innevamento program-mato e la quotidiana gestione delle piste (superfi-cie di 13.000.000 m/q) costa alle aziende funiviarie quasi 40 milioni di euro all’anno, cioè il 29% del fatturato! È giusto precisare che si tratta di un ser-vizio che va a vantaggio di tutta la comunità, dal momento che le piste vengono utilizzate anche da coloro che non comperano il nostro skipass e che praticano attività alternative allo sci da discesa. Fino ad oggi gli esercenti funiviari si sono sem-pre fatti carico da soli di tali costi, ma in futuro questo non sarà più possibile, è quindi arrivato il momento di aprire un dialogo affinché tutti gli operatori che beneficiano, anche in modo indiret-to, di tale servizio, contribuiscano alla copertura delle spese e al mantenimento degli attuali stan-dard qualitativi.

Cosa si può fare?La situazione sta diventando insostenibile. Per questo la Sezione ha ritenuto indispensabile ri-chiamare i politici e l’opinione pubblica ad una seria valutazione delle strategie turistiche di me-dio termine, ricordando il ruolo imprescindibile delle aziende funiviarie quali fattori di richiamo

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Ghezzi, il settore esce da una sta-gione che molti definiscono opaca, quali sono le esigenze delle vostre aziende?La nostra Sezione desidera essere coinvolta nelle scelte strategiche per il futuro del turismo trentino. Vorrem-mo che il nostro ruolo di “motore” dell’economia di fi-liera fosse riconosciuto ed apprezzato e che fosse messa a disposizione della comunità la nostra competenza. In un momento di contrazione delle risorse disponibili, è necessario ponderare bene le scelte e selezionare gli interventi che possono garantire un maggiore ritorno sul territorio ed un miglioramento dell’efficienza e del-la competitività del sistema inteso nel suo complesso.

Nello specifico?Chiediamo interventi rapidi e decisi volti all’aggiorna-mento e semplificazione della normativa di settore, ferma agli anni Ottanta e come tale non più adeguata alle nuove caratteristiche del mercato turistico. Chie-diamo inoltre una seria riduzione degli oneri burocra-tici, al fine di garantire gli adeguati e doverosi con-trolli sull’attività delle aziende da parte della pubblica amministrazione, ma evitando la duplicazione degli adempimenti e tenendo conto dell’esigenza di rapidità e concretezza manifestata da tutti gli imprenditori. Sarebbe inoltre necessario garantire la disponibilità dei fattori di produzione (acqua, personale, energia elettri-ca) a costi sostenibili e senza vincoli sproporzionati ri-spetto ai concorrenti stranieri.

Che futuro vede per il settore?Rimaniamo ai vertici del turismo internazionale e tra le mete preferite dai turisti, grazie ad un territorio di straordinaria bellezza e a scelte oculate da parte degli imprenditori, che hanno saputo investire con costanza e coraggio nella qualità, sicurezza e modernità degli impianti e delle strutture, senza tuttavia venire meno

al rispetto per l’ambiente che ci ospita. Detto ciò voglio sottolineare che la crisi economica delle famiglie ed il moltiplicarsi di proposte alternative low cost generano preoccupazione ed impongono ragionamenti appro-fonditi sulle misure da adottare. Non possiamo aspet-tare che la situazione peggiori, è necessario anticipare il cambiamento. Noi siamo sempre stati capaci di offrire ciò che altrove non si poteva trovare e dobbiamo con-tinuare su questa strada, per non perdere posizioni di mercato che, in una congiuntura come quella attuale, sarebbe difficilissimo recuperare.

La promozione turistica può aiutare in tal senso?Sicuramente il marketing territoriale e la promozione turistica sono indispensabili per far conoscere le nostre valli ed i nostri servizi in tutto il mondo. In questa fase notiamo però una certa confusione presso le strutture incaricate di svolgere tale compito. Vogliamo pertanto ribadire la nostra volontà e disponibilità a dialogare e a dare il nostro contributo per far sì che le scelte siano il più possibile condivise tra tutti gli operatori e coeren-ti con le esigenze del sistema. Dobbiamo “fare squadra” e collaborare con gli albergatori, i commercianti, Tren-tino Sviluppo, Trentino Marketing e con tutti gli altri soggetti coinvolti, superando i particolarismi in uno spirito di ricerca del comune interesse.

Si è ormai aperta la stagione estiva, che risultati vi aspettate?È difficile fare previsioni, dipenderà da tanti fattori, in particolare dalle condizioni meteorologiche e dalla pro-pensione di spesa delle famiglie. Per la nostra categoria la stagione estiva è sempre stata meno significativa di quella invernale in termini di fatturato, siamo tuttavia fiduciosi in quanto certi di aver preparato ancora una volta al meglio le nostre aziende e di essere pronti a fare la nostra parte.

PreSidente

Intervista alla presidente della Sezione Impianti a Fune di Confindustria Trento, VALERIA GhEZZI.

Un maggior coinvolgimento nelle scelte strategiche

economia

Valeria Ghezzi

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8 maggio, presso la sede di Con-findustria Trento, è stato sottoscritto l’accordo di rinnovo del Contratto collettivo provinciale per la disciplina del rapporto di lavoro nel settore del trat-tamento delle acque reflue. Si tratta senza dubbio di un settore strategico, che proprio per la sua pe-culiarità deve essere in grado di garantire il servizio pubblico essenziale della depurazione delle acque, e dunque la disciplina collettiva dei rapporti di lavoro ne rappresenta un passaggio fondamentale. L’accordo sindacale, giunto all’esito della fase di trattativa cominciata a dicembre del 2012, ha du-rata triennale ed avrà validità sino al 31 dicembre 2015.La firma è giunta in tempi brevi considerati l’am-piezza e la complessità del confronto, ed ha coin-volto per la parte datoriale Confindustria Trento, la Federazione Trentina della Cooperazione e la de-legazione delle singole imprese del settore. Dall’al-tra parte del tavolo le organizzazioni sindacali del comparto metalmeccanico, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil insieme ai delegati delle rappresentanze aziendali.Ad essere interessati dall’intesa sono tutti i dipen-denti delle imprese esercenti l’attività del tratta-mento delle acque reflue in provincia di Trento.Sotto il profilo dei contenuti assume particolare rilievo il fatto che l’intesa non prevede alcun au-mento degli elementi fissi della retribuzione, incre-mentando invece gli elementi economici variabili riferiti al premio di produzione, con una progres-sione annuale determinata dall’andamento di tre distinti parametri di natura tecnica.Quanto alla platea dei potenziali percettori del pre-mio l’intesa ne ha previsto un allargamento, an-dando a disciplinare i meccanismi per l’estensione ai lavoratori stagionali e a termine.

Il recente rinnovo è stato poi l’occasione per in-trodurre nel settore alcune importanti novità, di-rettamente derivanti dall’evoluzione legislativa in materia di lavoro.Per la prima volta è stata stabilita l’introduzione della figura contrattuale dell’apprendistato profes-sionalizzante che unisce ad un regime contributivo e retributivo di favore per l’azienda, una prospet-tiva di lavoro solida per i giovani neoassunti. In quest’ottica le parti individueranno i profili pro-fessionali, i piani formativi e le modalità di eroga-zione della formazione.Per quanto riguarda invece la disciplina del con-tratto a termine, l’accordo di rinnovo recepisce le novità normative introdotte dalla cosiddetta Rifor-ma Fornero: in virtù della delega alla contrattazio-ne collettiva infatti, l’applicazione degli intervalli ridotti (venti o trenta giorni) in caso di successione di più contratti a termine viene estesa a tutte le ipotesi di stagionalità, sostituzione di lavoratori assenti e necessità derivanti da incrementi della produzione.Altra novità l’introduzione di una misura di soste-gno alla genitorialità: ogni padre lavoratore avrà diritto ad astenersi dal lavoro in permesso retri-buito per un giorno in occasione della nascita di un figlio. Questo rappresenta di fatto un raddop-piamento della tutela che la riforma Fornero ha previsto attraverso l’astensione obbligatoria di un giorno in occasione del primo periodo di vita dei nuovi nati.La valutazione dell’accordo è nel complesso posi-tiva e ha il merito di aver seguito una logica di incentivazione legata allo sviluppo di qualità, pro-duttività ed efficienza aziendale, che ha prevalso sulla riproposizione di meccanismi di innalza-mento automatico degli elementi economici. (am)

Lo SCorSo

Rinnovato il contratto collettivo provinciale nel settore del trattamento delle acque reflue: a Palazzo Stella la firma tra Confindustria Trento, Federazione Trentina della Cooperazione e sindacati.

depurazione: rinnovato il contratto provinciale

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la crisi il tema del debito e del pa-gamento degli arretrati sospesi, in particolare dalle pubbliche amministrazioni alle imprese (ma anche tra le imprese stesse), ha scalato posi-zioni e si è rapidamente attestato tra le priorità per ridare ossigeno e margini di manovra al si-stema economico italiano.Il problema è noto, ma – nei suoi termini di fon-do - si riduce ad un paradosso: ad un certo pun-to, man mano che i crediti non incassati aumen-tano di volume, l’impresa finisce per assumere le vesti della banca finanziando i debitori. Ed è qui che si innesta un meccanismo perverso con effetto a cascata il cui esito ultimo sarà inevita-bilmente l’interruzione nella circolazione della linfa vitale del sistema economico, la liquidità.Prospettiva nefasta quest’ultima che però si af-faccia nei ragionamenti tra imprenditori quan-do – magari con un eccesso di disincanto - si sente dire sempre più spesso che nella fase at-tuale “in Italia non si fanno affari e soprattutto non si paga”; da qui anche il titolo volutamente provocatorio del presente contributo.Il presidente della Bce Mario Draghi ha osser-vato come il pagamento di ciò che spetta alle imprese possa essere il più potente stimolo alla ripresa poiché “la restituzione di liquidità da-rebbe ossigeno a molte imprese; scorrerebbe lun-go le filiere produttive raggiungendo più impre-se di quelle che vantano crediti con la Pubblica Amministrazione nel momento in cui consen-tisse a queste ultime di pagare i loro fornitori”.Risultato di tutto ciò secondo le previsioni – si badi bene - di una persona cauta, anche per mestiere: graduale ripartenza di progetti di inve-stimento accantonati per mancanza di fondi e quindi spinta significativa al Pil.

D’altro canto non è possibile fare a meno di rilevare che solo in Italia occorre fare una leg-ge ad hoc per sbloccare i debiti arretrati delle pubbliche amministrazioni, quando in un Paese civile pagare i debiti dovrebbe essere un irri-nunciabile punto d’onore per lo Stato: secondo Confindustria il provvedimento sblocca-debiti dovrebbe essere lo strumento “per restituire quanto le Pubbliche Amministrazioni hanno in-debitamente trattenuto, finanziandosi in modo occulto, a scapito degli equilibri economico-finanziari delle imprese, della sostenibilità dei loro progetti di crescita, spesso della loro stessa sopravvivenza”.Al fondo, quando si cerca di effettuare una foto-grafia esatta del fenomeno con cifre, tempi e nu-meri in concreto, si pone una basilare questione di metodo: difficile poter disporre su scala na-zionale di dati certi sull’ammontare dei debiti delle Pa verso le imprese. Bankitalia azzarda una spiegazione osservando come nel nostro Paese gli attuali sistemi contabi-li delle pubbliche amministrazioni non permet-tano una rilevazione sistematica ed esaustiva dei debiti commerciali, ma ciò non spiega del tutto il “balletto delle cifre e dei numeri” cui si assiste: le stime più accreditate dicono circa novanta miliardi di euro a fine 2011 come stock dei debiti commerciali delle pubbliche ammini-strazioni verso le imprese, pari al 5,8%& del PIL.L’impressione, in mezzo a questa Babele delle lingue ove anche i numeri perdono la loro dura evidenza, è che la tante volte evocata e auspicata nuova partnership pubblico/privato passi anche tramite l’adozione di una metodologia rigorosa di rilevazione ed una trasparenza assoluta. Se non altro perchè la pubblica amministrazione

ComPLiCe

di PAOLO AnGheben, responsabile Area diritto d'impresa Confindustria trento

La restituzione di liquidità è alla base della graduale ripartenza di progetti di investimento accantonati per mancanza di fondi, dunque di una spinta significativa al Pil.

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Pagare si deve?

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economia

città capoluogo residui passivi per 144,24 milioni di euro.Secondo il Servizio Autonomie Locali della Pat, ad inizi maggio rimarrebbero in sospeso debiti degli Enti locali trentini per soli 11 milioni di euro, essendosi provveduto a liquidare ben 41 milioni di euro nei primi mesi del 2013, cioè nel periodo fino al 8 aprile, data di entrata in vigore del decreto sblocca-debiti.Ognuno naturalmente è libero di valutare i nu-meri come crede, ma un po’ di trasparenza in più – questa sì – non guasterebbe.Per concludere con una nota in positivo, si provi ad immaginare lo scenario dopo che l’enorme massa (su scala nazionale lo possiamo senz’altro dire) del debito delle pubbliche amministrazio-ni nei confronti delle imprese sia finalmente tornata in circolazione e sul punto prendiamo a prestito le parole di Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria : “una volta avviato il processo, questo si può auto-alimentare, met-tendo in moto un circolo virtuoso: più liquidità, più investimenti, più crescita, rating migliori, più credito e di nuovo più investimenti”.Non è l’Eldorado, quanto piuttosto un disegno ed un tentativo seri per traghettarci insieme fuo-ri dalla crisi.

in fin dei conti – lo dice la parola stessa – ap-partiene ai cittadini.Ad onor del vero, la Provincia autonoma di Trento attesta di effettuare entro il termine nor-mativo di trenta giorni ben il 91% dei pagamenti complessivi e addirittura la media sarebbe di dieci giorni per le liquidazioni; i dati sono un po’ meno eclatanti per le agenzie provinciali, mentre più a rilento procederebbero i pagamen-ti dell’Azienda sanitaria, ma il trend sarebbe an-che qui in netto miglioramento.L’ammontare del debito arretrato delle pubbli-che amministrazioni è invece oggetto di stime che non è semplice riuscire a far convergere, in particolare sul versante dell’esposizione degli Enti locali: 249 milioni di euro è la somma ri-portata a metà marzo da un quotidiano locale (come debito per pagamenti in arretrato degli Enti locali in provincia nei confronti delle im-prese), ove peraltro si precisa che la stima si basa sulla differenza tra impegni e pagamenti in con-to competenza. Qui si annida il problema dei residui passivi, cioè di quelle spese impegnate ma non pagate, magari semplicemente perché le opere non sono state ancora avviate.Il Sole24Ore, agli inizi di aprile, riconduce solo all’Amministrazione comunale di Trento come

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FIOreLLO ALbertInI - Risiede a Brez - CreditoII candidato ha percorso una brillante carriera, in particolare presso la Cassa Rurale di Romallo, che a seguito di vari eventi di fusione è diventata Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia.Da impiegato, Albertini è passato prima al ruolo di direttore della Cassa Rurale di Romallo e poi di vicediret-tore della Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia.Fiorello Albertini ha sempre dimostrato capacità professionali e umane che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della Cassa Rurale e a favorire il processo di fusione delle varie Casse Rurali, che poi hanno costituito l’attuale Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia che dispone di una sede amministrativa, nove punti operativi e circa 3.400 soci. Al suo ingresso in Cassa Rurale, l’azienda occupava due dipendenti: attualmente sono quaranta.

GIOVAnnI AnIChInI - Risiede a Rovereto - IndustriaII candidato ha maturato una brillantissima carriera presso l’Associazione Industriali della provincia di Trento. Assunto nell’anno 1972 quale impiegato di concetto, grazie alle profonde competenze giuridiche, oggetto di una continua formazione e affinazione, alla notevole applicazione, alla tenacia e alla laboriosità dimostrate, ha ri-coperto incarichi di crescente responsabilità. Giovanni Anichini ha ricoperto, in rappresentanza dell’associazio-ne, numerosi incarichi pubblici e privati. In tali sedi ha saputo da un lato meritare particolare stima e dall’altro riscuotere vivo apprezzamento per le sue indubbie capacità di moderazione, mediazione e di costruzione di proficue relazioni, divenendo un punto di riferimento imprescindibile per le parti sociali e gli Enti Pubblici.

ArCAdIO CAsAGrAndA - Risiede a Pergine Valsugana - ServiziII candidato ha maturato alle dipendenze dell’attuale Telecom Italia Spa una competenza professionale di elevato spessore nell’ambito della gestione di impianti interni speciali, affinata grazie alla partecipazione a molteplici corsi di aggiornamento professionale, divenendo contestualmente un sicuro punto di riferimento nell’ambito lavorativo di appartenenza.

FLAVIO ChIZZOLA - Risiede a Mori - CreditoII candidato ha percorso una brillante carriera presso la Cassa Rurale di Mori che nel 1988 ha assorbito la Cassa Rurale della Val di Gresta, assumendo il nome di Cassa Rurale Mori - Val di Gresta.Da impiegato, Chizzola è passato prima al ruolo di vice capo ufficio, poi di capo ufficio, di vice direttore della Cassa Rurale di Mori e infine nel 1986 ha assunto la carica di direttore generale, continuando a ricoprirla fino ad oggi. Flavio Chizzola ha sempre dimostrato capacità organizzative: si è inizialmente occupato della riorga-nizzazione dell’Area Amministrazione e dell’Area Fidi per far sì che la Cassa Rurale fosse più competitiva, per poi seguire la banca in tutti i suoi aspetti. Particolari meriti possono essere riscontrati nelle sue grandi doti relazionali e nell’ampia competenza tecnica trasversale alle varie funzioni della banca. È stato artefice, in colla-borazione con il presidente, della fusione con la Cassa Rurale della Val di Gresta, permettendo un'uniformità sul territorio. Al suo ingresso in Cassa Rurale l’azienda occupava sette dipendenti, attualmente sono quaranta.

Assegnata l’onorificenza delle “Stelle al Merito del Lavoro” ai lavoratori trentini che si sono distinti per singolari meriti di perizia, laboriosità e ottima condotta morale.

dieci nuovi Maestri del Lavoro

economia

Fiorello Albertini

Giovanni Anichini

Arcadio Casagranda

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Ad oggi la Cassa Rurale, di cui il candidato è il direttore generale, dispone di quattro filiali e ha raggiunto i 10mila clienti (anche il dato relativo ai primi sei mesi dell'anno 2012 registra un saldo positivo). L'opera del candidato si è sempre contraddistinta per correttezza, serietà, capacità di apprendimento, spirito di servizio e collaborazione, con particolare riferimento alla clientela, ai soci e ai collaboratori.

MArIA GIOVAnAZZI - Risiede ad Arco - Industria La candidata lavora da 33 anni nell’azienda Arcese Trasporti Spa. II settore di impiego è sempre stato quello amministrativo, dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità. Ha iniziato occupandosi della contabi-lità generale, mostrando grande capacità propulsiva nell’ambito dell’adeguamento informatico. Attualmente si occupa in particolare, come responsabile, della gestione dei rapporti con gli istituti bancari sia per Arcese Spa, sia per le altre Società del gruppo, coordinando un team di sei persone.Degno di menzione è l’impegno costante profuso nell'affiancamento ai nuovi colleghi, per i quali costituisce un importante punto di riferimento, in un'ottica di crescita professionale di questi ultimi.

AntOneLLA MAIstrI - Risiede a Trento - CommercioLa candidata, seppur priva di studi superiori quinquennali, ha percorso una significativa carriera presso il Sait, consorzio delle cooperative di consumo trentine, dedito all'organizzazione delle strutture per la distribuzione dei prodotti e alla gestione dei servizi per le Famiglie Cooperative (81) e per i loro punti vendita (379). Lo spirito di abnegazione unitamente alla disponibilità, all'azione propositiva e alle competenze via via maturate e af-finate grazie anche alla continua partecipazione a corsi di formazione, hanno riscosso il vivo apprezzamento del datore di lavoro. Degno di menzione è l’incarico ricoperto dall'anno 2000 di coordinatrice dell'Ammini-strazione del Personale (tenuta dei libri obbligatori, elaborazione dei prospetti di paga, registrazioni e scadenze mensili e annuali in tema di lavoro e fisco), ove coordina l’attività di cinque addetti e ha assunto il ruolo di formatore di tutto il personale ivi applicato.

dIeGO rUssO - Risiede a Trento - Credito II candidato ha percorso una brillante carriera partendo come impiegato di 1° categoria presso la Banca Commerciale Italiana fino al grado di quadro direttivo di 4° livello presso l’attuale Gruppo Intesa San Paolo, ricoprendo vari incarichi di responsabilità. Russo ha sempre dimostrato grandi capacità organizzative legate soprattutto alla semplificazione dei processi produttivi rispettando comunque la normativa aziendale ed ester-na. Particolari meriti possono essere riscontrati nelle sue grandi doti relazionali, nell'ampia disponibilità nel mettersi a completa disposizione della propria azienda per ricoprire incarichi di responsabilità in varie zone di Italia. Ha prestato infatti servizio presso Numerose Unità Operative. Si è sempre impegnato per sviluppare la motivazione, la flessibilità e la formazione dei colleghi, anche in riferimento ai giovani. È stato artefice del progetto "i giovani parlano ai giovani", iniziativa dedicata ai giovani under 35, del progetto "Saliamo a bordo" dedicato ai dipendenti under 25 e del "Progetto Talenti" dedicato ai giovani in possesso di particolari skill da valorizzare. Entrato in Banca di Trento e Bolzano per mettere la sua lunga esperienza nella gestione del personale al servi-zio di un piano di sviluppo orientato a garantire il rafforzamento della banca, ha collaborato fattivamente con la Direzione nella fase di implementazione del piano fornendo un contributo significativo alla realizzazione dello stesso. La sua attività prosegue sempre con un occhio di riguardo alla semplificazione e a possibili evo-luzioni di professionalità per i propri collaboratori.L'opera del candidato si è sempre contraddistinta, oltre che per la notevole competenza professionale e l’ottima conoscenza della normativa bancaria, anche per la correttezza, la serietà, lo spirito di servizio e la sensibilità umana che unite alla grande disponibilità ne fanno un punto di riferimento per tutti i collaboratori.

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Flavio Chizzola

Maria Giovanazzi

Antonella Maistri

Diego Russo

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ALdO sCALVInI - Risiede a Pelugo - CommercioII candidato, seppur privo di studi superiori, ha percorso una più che soddisfacente carriera presso la Famiglia Cooperativa di Pelugo, piccola realtà collocata nella ridente Val Rendena.Assunto quale giovane apprendista commesso, grazie all'abnegazione e alla tenacia, ha assunto incarichi di crescente responsabilità culminati nella nomina, a poco più di ventidue anni, di di-rettore della Famiglia Cooperativa.Quale tratto distintivo dell'opera, protrattasi per oltre un trentennio, di Aldo Scalvini, appaiono degni di menzione: la partecipazione attiva alla ristrutturazione del punto vendita; il rilancio dell'attività della Famiglia Cooperativa che rappresenta ormai un punto di riferimento per le per-sone anziane e gli abitanti dei Comuni Iimitrofi; l'ampliamento della gamma dei prodotti offerti ai clienti, soci e non soci, attuato mediante l’introduzione del reparto no food (abbigliamento, casalinghi, igiene, cartoleria…) e riscuotendo unanime soddisfazione; la formazione del personale neo assunto.

WALter tIsI - Risiede a Arco - IndustriaII candidato ha mostrato dedizione e interesse per I'industria cartaria fin dagli studi superiori, compiuti a Fabriano, quando alternava all’esperienza scolastica quella lavorativa, nello stesso set-tore, durante il periodo estivo.Da oltre 33 anni è occupato presso lo Stabilimento di Arco del Gruppo Fedrigoni, dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità, culminati nell’attribuzione dell'incarico di responsabile dei Reparti Fabbricazione e Allestimento, che costituiscono tutte le attività produttive dello stabili-mento con alle proprie dipendenze dirette 11 impiegati e 127 operai. II contesto lavorativo presenta grande complessità degli impianti e Tisi ha seguito, nel periodo della riorganizzazione produttiva, i contatti con le aziende fornitrici. Ha inoltre partecipato attivamente all'elaborazione delle proce-dure per le lavorazioni e per la risoluzione dei problemi legati ad eventuali guasti.Attento alla materia della Sicurezza sul lavoro, in tale ambito ricopre attualmente il ruolo di datore di lavoro.Degno di menzione è l'impegno profuso nella formazione dei nuovi collaboratori, attività nella quale Tisi, grazie alle sue doti caratteriali, risulta particolarmente predisposto.

AdrIAnA Weber - Risiede a Mezzolobardo - AgricolturaAdriana Weber è stata inizialmente assunta con mansioni di base di segreteria (gestione della contabilità generale e di magazzino e dell’ufficio soci); nel tempo, considerate le spiccate doti di capacità di adattamento e di flessibilità, le sono stati assegnati vari incarichi. In particolare è stata occupata nel settore commerciale estero e poi nel commerciale Italia. In quest'ultimo settore si occupa della gestione degli incassi e del recupero crediti curando direttamente i rapporti con l'avvocato della Società.Adriana Weber, inoltre, ha notevolmente contribuito alla formazione e crescita professionale dei nuovi assunti.

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Walter Tisi

Adriana Weber

Aldo Scalvini

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di Trento che al Festival ha dedicato quattro edizioni speciali del Tg Giovani. Anche i video on demand hanno confermato la loro impor-tanza, e buon successo per i podcast: quello di Saviano a due ore dalla carica registrava già oltre mille download. Frequentati anche i social media, in particolare Twitter, sia nella versione italiana che in quella inglese attraver-so il progetto Invest in Trentino. Venerdì, ad esempio, "economicsfest" ha registrato 68.340 account e 105.067 letture mentre Invest ha toc-cato 53.348 account e 94.359 letture. Sabato in-vece economicsfest ha toccato 73.045 account e 94.454 letture (Invest 70.876 account e 113.890 letture).

aPerta

Centinaia di migliaia di contatti per l’ultima edizione della kermesse. Accessi da record grazie alle nuove tecnologie.

bilancio positivo per il Festival dell’economia

e chiusa da due premi Nobel, si è svolta nei giorni scorsi l'ottava edizione del Festival dell’economia di Trento, che anche per quest’anno ha messo in cantiere cifre di tutto rispetto. A cominciare dai contatti del sito in-ternet: 670 mila il primo giorno; 940 mila il secondo e 1.360.000 nel terzo. Molto elevato poi il numero di utenti costanti nell'utilizzo della web tv, grazie anche alla decisione di portare a quattro il numero dei canali. Conseguenza: gran consumo di banda e punta massima in occasione degli incontri con Rodo-tà e Letta. Senza dimenticare che la web tv si è interfacciata con le tradizionali produzioni dell'Ufficio stampa della Provincia autonoma

Enrico Letta al Festival dell'EcoomiaIl premio Nobel James A. Mirrlees

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delle aziende al Fondo per il fi-nanziamento di piani aziendali sul Conto Forma-zione, tende ormai a mantenere nel tempo una regolarità coerente con il bisogno progressivo del-le stesse di programmare attività formative. Com-plessivamente, i dati di gestione 2012 confermano il trend positivo degli esercizi precedenti”.Il presidente di Fondimpresa Trento Marcello Lunelli introduce con soddisfazione i dettagli re-lativi all'attività di formazione finanziata in Tren-tino attraverso il Fondo interprofessionale per la formazione continua. Nato dall’intesa tra Confin-dustria, Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale, il fon-do opera anche a livello locale, con sede presso Confindustria Trento. I dati dello scorso anno, uniti al bilancio dell'ultimo triennio, confermano la bontà dello strumento, il più importante per dimensioni e per efficacia: “Fondimpresa – spiega Lunelli - riceve il 47% dei versamenti annui com-plessivi effettuati delle aziende iscritte ai Fondi interprofessionali per la formazione continua. A livello nazionale aderiscono complessivamente 140.165 aziende di ogni settore e dimensione, che occupano oltre 4 milioni di lavoratori. Dal 2007, con i finanziamenti del Fondo sono stati formati 2 milioni di lavoratori ed il 90% delle aziende che hanno fatto formazione appartiene alla Pmi”. Numeri elevatissimi, che in provincia di Trento – dove l’accesso delle aziende al Fondo per il fi-nanziamento di piani aziendali sul Conto Forma-zione è in crescita - confermano il trend positi-vo registrato dal 2010: i piani formativi aziendali presentati, istruiti e validati nei valori preventivi, nel periodo gennaio-dicembre 2012 sono stati 168. Il valore preventivo complessivo dei piani finan-ziati nel 2012 corrisponde a più di 2,7 milioni di euro, di cui il finanziamento richiesto al fondo

è stato di circa 1,5 milioni di euro (in linea con il dato del 2011). In forte crescita è in particolare il dato corrispondente al numero dei lavoratori per i quali è stata programmata la partecipazione alle attività formative: “I collaboratori d’azienda

“L’aCCeSSo

Presentato il bilancio di Fondimpresa Trento: cresce il numero dei lavoratori coinvolti e delle aziende aderenti al Fondo interprofessionale per la formazione continua.

Formazione finanziata al top

educ

atio

n

education

Rinnovate le cariche: la presidenza a Lunelli, Tomasi subentra a Ischia.Il 21 marzo scorso l’Assemblea ha confermato alla presidenza per il triennio

2013-2015, l’uscente Marcello Lunelli, assegnando la vicepresidenza a

Gianni Tomasi, Uil del Trentino. Tomasi subentra a Franco Ischia, Cgil, che

pure siederà nel Cda accanto a Michele Bezzi, Cisl (per i Sindacati), Ales-

sandro Benedetti, presidente Piccola Industria e Maria Cristina Poletto

(per Confindustria Trento).

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te impegno, anche dei Soci, nella promozione di Fondimpresa, Fondo che ha il merito di offrire strumenti innovativi per una formazione, la cui efficacia è garantita da una gestione bilaterale, che valorizza sia il ruolo dell’impresa che dei lavora-tori per la soddisfazione di fabbisogni condivisi. L’importanza della svolta culturale rappresentata dalla nascita dei Fondi Interprofessionali, basati sull’idea che la formazione è un valore da condivi-dere, da proporre in modo ricorrente e, soprattutto, definita congiuntamente da imprese e lavoratori, si è rivelata vincente”. Vincente è l’approccio severo, improntato al presidio delle esigenze manifestate dagli scenari economici: Trento è in prima fila nel-la formazione del personale in mobilità, e molti dei recenti interventi sono finalizzati alla competi-tività e all'innovazione, ad esempio in termini di green economy. Vincente è l’assetto di un organo di indirizzo che proprio nelle scorse settimane ha rinnovato le cariche sociali, e che per questo ha tirato anche le somme del triennio appena conclu-so: “Sono davvero soddisfatto di quanto realizzato da Fondimpresa Trento, che ho avuto l’onore ed il piacere di presiedere, nel secondo triennio di operatività ottimamente coadiuvato dal vicepresi-dente Franco Ischia e dai consiglieri, che hanno assicurato costante e costruttiva presenza attiva nella conduzione della nostra Articolazione”. E proprio dalla considerazione dell’efficacia di-mostrata dallo strumento, scaturisce un appello: “Sono risultati di tale evidenza – ribadisce Lunelli -, da consentire l’auspicio che, per il pur fonda-mentale scopo di rifinanziare la Cig in deroga, non si debba in futuro vedere sottrarre altre co-spicue somme, 246 milioni quest’anno, ai Fondi destinati alla formazione professionale”.

education

coinvolti lo scorso anno - continua Lunelli - sono stati oltre 6200. Nel 2011 erano stati 4mila, nel 2010 circa 2.500. Parimenti, le adesioni al fondo sono in costante aumento. I dati Inps più aggiornati se-gnalano un incremento delle aziende aderenti, che hanno raggiunto recentemente il numero di 1551

con 38.410 lavoratori. Si parla di 419 imprese in più tra 2011 e 2012, cosicché l’aumento registrato dal 2010 ad oggi tocca il 60%”.Un’escalation tutt’altro che anomala: la sequenza positiva è un dato costante nella gestione dell’Ar-ticolazione trentina, punta di diamante nel pano-rama nazionale sin dalla nascita. “Tale risultato – commenta ancora Lunelli - è dovuto al costan-

Concluse due iniziative eccellenti di sistemaSi è concluso nel febbraio scorso il primo piano territoriale trentino, tra i

primi a livello nazionale, realizzato dall’Ati costituita da Enfap Trentino e Delta

Informatica Spa, per la formazione dei lavoratori posti in mobilità nel 2010

da aziende aderenti al Fondo. Con i finanziamenti di Fondimpresa, sono stati

formati 55 lavoratori dei quali 40 con età maggiore di 45 anni.

Nel quadro di azioni di sistema ad alto valore aggiunto per il nostro territorio,

si è concluso inoltre il piano "Green Innovation Sostenibilità e innovazio-

ne per le Pmi ", destinato a cinque aziende trentine. Il piano prevedeva lo

sviluppo dell'innovazione tecnologica di processo e/o prodotto nelle aziende

aderenti a Fondimpresa, mediante azioni di formazione/intervento finalizzate

alla definizione di programmi o attività di innovazione sulla base di modelli,

soluzioni, metodologie messe a punto e realizzate da Fbk.

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per l’estate 2013 i giovani trentini potran-no fare esperienza di lavoro nell’industria locale. Gli industriali trentini tornano a promuovere l’iniziativa “Dire, fare, lavorare”, l’azione sul lavo-ro estivo prevista dal progetto “Giovani Industrio-si” lanciato lo scorso anno. Nelle scorse settimane, Confindustria Trento ha sottoscritto per questo un accordo con Cgil, Cisl e Uil, e una seconda intesa con Agenzia del Lavoro, che fornirà il necessario supporto operativo all’ini-ziativa attraverso i suoi Centri per l’impiego.“Dire, fare, lavorare” è pensata per incoraggiare l’inserimento temporaneo in azienda, nel periodo estivo, di studenti di licei, istituti tecnici e profes-sionali, universitari e neolaureati. Si tratta di un’iniziativa che assume un significato particolare in un momento in cui la disoccupa-

zione giovanile in Italia ha raggiunto i massimi storici. “Lo scorso anno abbiamo avuto una rispo-sta davvero incoraggiante – spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – da parte di giovani e aziende, nei numeri e nell’esito delle esperienze avute. I giovani apprezzano la possi-bilità di fare un’esperienza lavorativa remunerata, che può anche portare a una successiva assunzio-ne da parte delle aziende. Per le imprese è un’otti-ma occasione per conoscere i giovani e apprezzar-ne le qualità professionali. Lo dimostra anche il fatto che nelle ultime settimane diverse aziende ci hanno contattato per chiedere informazioni e per manifestare l’intenzione di aderire al progetto”.Due sono gli strumenti contrattuali previsti dall’azione, che si svolgerà da giugno a ottobre: il tirocinio di orientamento (con una durata tra le 2 e le 12 settimane) e il contratto a termine (da 2 a 15 settimane). Gli studenti potranno visionare le proposte delle aziende sul sito www.agenzialavoro.tn.it. Le domande dei giovani (studenti delle scuo-le superiori, neodiplomati, universitari e neolaure-ati) saranno raccolte dall’Agenzia del lavoro, che le indirizzerà alle aziende sulla base dei profili richiesti.

anChe

Visti gli esiti positivi, si rinnova anche per il 2013 l’iniziativa proposta dagli industriali trentini per la prima volta nel 2012.

nuova edizioneper il lavoro estivo

education

“Giovani Industriosi”: chiuso il nuovo ciclo di formazione per gli apprendistiCon l’intervento programmato nel mese di giugno si è conclusa la formazio-

ne sperimentale di un nuovo gruppo di giovani impiegati presso le azien-

de associate a Confindustria Trento e individuati nell’ambito del progetto

“Giovani Industriosi”. Confindustria Trento, Ance Trento, Agenzia del Lavoro,

Uopsal di Trento e Pensplan gli organismi coinvolti per le docenze, legate

ai contenuti propri delle normative che il sistema prescrive siano obbligato-

riamente trasferiti: dai temi della salute e della sicurezza sul lavoro alla pre-

videnza complementare, passando per la disciplina del rapporto di lavoro.

La prima tappa del modulo “Progetto formativo e principi di organizzazione,

contrattualistiche e sicurezza” si era svolta tra il 10 e il 12 aprile a Palazzo

Stella.

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Laba, è la Libera Accademia di Bel-le Arti e ha sede a Brescia, ma da un anno ha aperto sul Garda trentino dei laboratori decen-trati.Prestigiosa negli spazi – ha sede al pianterreno della Colonia Pavese che si affaccia sul lago – la Laba offre percorsi triennali in Graphic Design Multimedia e Design agli studenti che siano in possesso di un diploma di Stato conseguito presso qualsiasi tipo di scuola. Le docenze sono appannaggio di un gruppo di professionisti di spessore ed esperienza, che agli allievi assicura-no l’apprendimento delle nuove tecnologie ne-cessarie a costruire professionalità riconosciute e ricercate sul mercato. Dal secondo anno, agli studenti è offerta l’opportunità di uno stage in azienda: l’occasione per testare le competenze acquisite e per tessere le prima fila di una rete di contatti indispensabili per le future attività. “Qualità” è la parola d’ordine dei coordinatori dell’Accademia, che per garantire l’eccellenza e l’efficacia delle docenze, degli strumenti, degli spazi, hanno stabilito di consentire l’accesso al percorso a un numero massimo di 25 iscritti per ogni specializzazione e per ogni annualità. Gli studenti al termine dei tre anni ottengono un diploma di primo livello equipollente ad una laurea breve. I diplomi rilasciati dall’Accademia hanno valore legale (legge 508) e sono ricono-sciuti dal Ministero dell’Università, dell’Istruzio-ne e Ricerca.

Si Chiama

Dallo scorso anno è attiva sul Garda la Libera Accademia di Belle Arti, che offre percorsi triennali in Graphic Design Multimedia e Design.

education

design e nuove tecnologie

Scuola-Impresa alla Sandoz Industrial Products SpaNel quadro delle iniziative promosse per i giovani da Confindustria Trento,

la Sandoz Industrial Products Spa, in collaborazione con l’Istituto Tecnico

Tecnologico M. Buonarrotti di Trento, ha organizzato a fine maggio la due

giorni Scuola-Impresa.

L’iniziativa ha coinvolto la V classe a indirizzo chimico, che nel periodo inte-

ressato ha svolto le lezioni presso la Sandoz, azienda leader, a livello globale,

nella produzione di farmaci generici di qualità. L’obiettivo è stato quello di

mettere a confronto gli studenti con una realtà manifatturiera complessa e

all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e organizzativo.

Le attività formative sono state coordinate e tenute da manager Sandoz

su tematiche diverse tra le quali: sistemi di qualità, ingegneria e controlli di

processo e sistemi integrati sicurezza, salute – ambiente. A conclusione dei

lavori hanno portato il loro saluto e apprezzamento gli assessori provinciali

Marta Dalmaso e Alessandro Olivi e il sindaco di Rovereto Andrea Mio-

randi.

Questa iniziativa ha fatto seguito a quella realizzata nel 2012 con il percor-

so di Alta formazione per tecnici meccatronici, organizzato presso l’Istituto

Tecnico Tecnologico G. Marconi di Rovereto. Gli studenti hanno avuto modo

di ambientarsi nella realtà produttiva e toccare con mano aspetti che nor-

malmente vengono trattati nelle scuole prevalentemente dal punto di vista

teorico.

L’iniziativa ha lo scopo di promuovere anche in Trentino il modello anglo-

sassone, che prevede che le ultime classi degli istituti tecnici passino alcuni

mesi nelle realtà produttive, dove alternano le lezioni teoriche all’applicazione

pratica. Sandoz intende ripetere il progetto anche in autunno.

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Con

giovani

Le origini del Gruppo GiovaniL’intervista a Mimmo Franco Cecconi, primo Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, tratta dal volume “Industria & Movimento” realizzato dal Gruppo Giovani. g

iova

ni

questo numero di “Trentino Industriale” prende avvio la pub-blicazione delle interviste ai Past President del Gruppo Giovani Im-prenditori di Trento raccolte nel volume “Industria & Movimen-to”, curato dal direttore del Cor-riere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adige Enrico Franco in occasione del quarantesimo com-pleanno del Gruppo in Trentino Alto Adige. Protagonista del dialogo che se-gue è Mimmo Franco Cecconi, primo Presidente del Gruppo tra il 1971 e il 1975., che "ricorda - spie-ga Franco - come l'Associazione all'epoca fosse soprattutto lo stru-mento per gestire le grane sinda-cali; gli industriali più illuminati, tuttavia, si ponevano il problema di avere una preparazione miglio-re, di avere servizi che potessero ampliare gli orizzonti delle loro aziende (la Trentino Export nasce ad esempio nel 1975), di affrontare i nodi emergenti che erano allo stesso tempo di immagine e di so-stanza (iniziando dalla questione ambientale)".

Dottor Cecconi, la nostra storia parte da lei che fu non solo il primo presidente, ma soprattut-to uno dei principali fautori del-la nascita dei Giovani Impren-ditori di Confindustria Trento.

Come mai avvertì il bisogno di organizzare le nuove leve dell’imprenditoria?Venivo da Legnano dove il Gruppo Giovani era già operativo e qui ne notai subito la mancanza. Se ne sentiva la necessità, anche perché ci furono alcuni problemi che di fatto furono la nostra forza propulsiva. Esistevano conflitti con la direzione dell’Asso-ciazione, che all’epoca era il dominus. Io avevo 39 anni ed ero già presidente dei metalmeccanici, dunque conoscevo bene le tensio-ni esistenti.Non fu una passeggiata, però. Tra l’altro erano anni difficili, il Sessantotto era ancora un ricordo vivo, la contestazione si faceva sentire, dunque gli industriali cercavano di stare nelle retrovie...Appunto, forse è stato uno degli elementi più importanti per la nascita del nostro Gruppo. Gli imprenditori conoscevano l’Asso-

L'area industriale di Rovereto nel 1965

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La prima esigenza fu quella di lavorare sulla for-mazione degli associati. Costituimmo delle com-missioni operative per aggregare i Giovani su determinati temi e impostare l’approfondimento delle varie materie. All’epoca, ad esempio, nessu-no affrontava la questione ecologica: se ne occupò una commissione a capo della quale c’era Sandro Pontillo, che aveva 25 anni. Adesso molti non lo ricordano, ma via Brennero, per fare un esempio, era molto fumosa: noi non potevamo risolvere i problemi, d’accordo, ma approfondirli e formula-re delle proposte era un nostro dovere. Altre com-missioni si occupavano delle vicende sindacali (siamo appunto nell’epoca postSessantotto come ricordava all’inizio), di formazione, di rapporti con la scuola. La scuola nulla sapeva dell’industria e forse era anche male informata: ci fu un approc-cio diretto con gli ambienti dell’istruzione che in seguito tutti i miei successori hanno ben coltivato. Tutta questa attività produsse un’enorme coesione, rafforzata anche da iniziative di carattere ludico. La nostra nascita portò nuova linfa anche a Bolza-no, sebbene loro fossero più avanti di noi.

Già, fin da subito curaste il dialogo con i Grup-pi Giovani delle altre regioni. Sì, tra l’altro mi elessero presidente del Gruppo Giovani Imprenditori del Nordest. Fu un momen-to di notevole crescita per l’imprenditoria trenti-na. Poi tutto è continuato: un certo tipo di asso-ciazionismo è andato in crisi, ma Assindustria è sempre andata avanti.

L’impegno con i Giovani è stato formativo an-che per lei, visto che poi è diventato presidente di Assindustria.Non c’è dubbio. È stata una scuola di dirigenza as-sociativa, tant’è che quasi tutti i presidenti dei Gio-vani hanno poi assunto la guida dell’Associazione dei senior o comunque hanno avuto incarichi di rilievo. Insomma, mettiamo da parte la modestia che non serve: il Gruppo Giovani ha creato qual-cosa di nuovo e necessario che, come abbiamo visto, creò anche relazioni con le altre realtà terri-toriali.

giovani

ciazione soprattutto per le grane sindacali. Per me l’esigenza di creare un motore di aggregazione e preparare la nuova classe dirigente era fortissima. Non fu facile, anche perché ci si chiedeva cosa volessimo. L’obiettivo era di crescere e conoscerci, perché molti di noi non avevano rapporti con i colleghi.

Trento era molto diversa da oggi. Sì, davvero. Trento aveva pochi ristoranti, una mentalità imprenditoriale particolare, caratteriz-zata da uno scarso spirito associativo. E l’Associa-zione aveva una visione un po’ burocratica del proprio ruolo, non era certo la casa dell’imprendi-toria. Noi avevamo bisogno di servizi, infatti nel 1975 fondai Trentino Export per aiutare le nostre aziende a lanciarsi sui mercati internazionali.

Non corra, dottor Cecconi: nel 1975 lei concluse il suo mandato, torniamo dunque alle prime iniziative.

Mimmo Franco Cecconi

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