Trentino Industriale | febbraio-marzo 2013

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Un settore solido orientato all’export Il sentiment degli imprenditori trentini sulla congiuntura Speciale chimica Dossier Il premio “La Vedovella” a Printer Trento Aziende ANNO 54 | N°01 Crescere si può, si deve. Il progetto di Confindustria per l’Italia FEBBRAIO | MARZO 2013

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

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Un settore solido orientato all’export

Il sentiment degli imprenditori trentini sulla congiuntura

Speciale chimica

Dossier

Il premio “La Vedovella” a Printer Trento

Aziende

ANNO 54 | N°01

Crescere si può, si deve.Il progetto di Confindustria per l’Italia

FEBBRAIO | MARZO 2013

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Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013

editoriale

7 Un progetto per l’Italia

copertina

9 Crescere si può, si deve

speciale

13 "Un settore solido e vitale"

16 2013 in crescita per Bilcare Fucine

19 Lavesan guarda alla Cina e al Brasile

21 Innovazione e alleanze nel futuro di Sep

internazionalizzazione

24 Nuovi orizzonti per l’edilizia trentina

dossier

27 Le opinioni degli industriali trentini sulla congiuntura

aziende

39 A Printer Trento il premio "La Vedovella"

41 Le regole anticrisi di Sovecar

43 In rete per andare oltreoceano

associazione

45 Focus sul credito

47 Per crescere internazionalizzando

49 L'immagine di Assoservizi riparte dagli "Artigianelli"

50 Assoservizi è anche su Facebook

51 Efficienza energetica e fonti rinnovabili

edilizia

53 Nuova sede per Mak Costruzioni

education

54 “Tu sei” in progress

56 Al via il nuovo corso per tecnici meccatronici

57 In rete per “ri-formare le aziende”

economia

58 Vicino alle imprese nel cambiamento

59 Premiate le imprese ultracentenarie

innovazione

60 Fbk ed energia, opportunità per le imprese

62 Fbk si presenta a Bonfiglioli

63 La ricerca sull'uva apre nuovi scenari

webook

64 Webook

rubriche

9 copertina

13 speciale

24 internazionalizzazione

27 dossier

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45 associazione

53 edilizia

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L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

Laura Canzian [email protected] 338 7789032 | F 0461 933551

Direttore ResponsabileAlessandro Santini

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StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

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EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

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Speciale chimica

Dossier

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Aziende

ANNO 54 | N°01

Crescere si può, si deve.Il progetto di Confindustria per l’Italia

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Tornando da Roma per la periodica riunione della Giunta di Confindustria – che ha discusso, condiviso e approvato il progetto del presidente Giorgio Squinzi per rilanciare il sistema Italia – ho provato un senso di grande orgoglio. Un orgoglio legato all’appartenenza al sistema nazionale di Confindustria.Compito di una classe dirigente, oltre a sostenere i propri legittimi interessi, è quello di partecipare allo sviluppo del proprio Paese con proposte percorribili ed efficaci. Ed è esattamente quello che ha fatto Confindustria, l’unica tra le organizzazioni imprenditoriali nazionali ad avere presentato alle forze politiche un piano concre-to, pronto per essere attuato. Un piano che, con grande senso di responsabilità, guarda non solo al (pur legit-timo) interesse delle imprese, ma a quello dell’intera collettività.“Il progetto Confindustria per l’Italia: crescere si può, si deve” prevede infatti una serie di proposte – riportate in sintesi in questo numero di Trentino Industriale – che individuano anche le fonti di finanziamento e stimano l’impatto sull’econo-mia reale.È un disegno di politica economica basato su pochi ma chiari punti, che interviene sulla spesa pubblica, sul costo del lavoro, sui redditi più bassi, sugli investimenti in infrastrutture e nuove tecnologie, sulla riforma del titolo V della Costituzione e sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, solo per citarne alcuni. L’obiettivo è riportare stabilmente in positivo il Pil, fare crescere l’occupazione e il reddito delle famiglie, ridurre il deficit pubblico, contenere l’inflazione.Al momento in cui scrivo manca ancora l’interlocutore, cioè il nuovo Governo.Questo passaggio sarà il primo vero banco di prova per le forze politiche elette: penseranno all’Italia oppure continuerà a prevalere l’interesse particolare? Noi imprenditori appartenenti al Sistema Confindustria non ne facciamo una questione di colore politico, ma piuttosto di senso di responsabilità e di impe-gno da parte di chi ci rappresenta in Parlamento. A noi stanno a cuore le sorti del nostro Paese, che sono legate a doppio filo con quelle delle sue imprese. Imprese che hanno dimostrato il loro senso di responsabilità portando l’Italia a diventare l’ottava potenza industriale al mondo, nonostante la zavorra che si portano appresso: una burocrazia insostenibile, tempi biblici per la giustizia, costi dell’energia superiori di un terzo a quelli dei partner europei, infrastrutture carenti e inadeguate.Ora chiediamo alla politica lo stesso senso di responsabilità per tenere alta la reputazione internazionale dell’Italia e migliorare la competitività del nostro sistema.Nell’ultimo anno, grazie agli enormi sacrifici affrontati dalle imprese e dalle fami-glie, l’Italia è stata tirata fuori dalle secche. Compito del prossimo Governo sarà creare le condizioni necessarie per farle prendere definitivamente il largo.

Ma bisogna fare presto.

Paolo Mazzalai

Un progetto per l’Italia

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progetto di rilancio economico e sociale - lo definisce Confindustria - dotato di pragmatismo e di visione, che costituirà anche un metro con cui valutare le azioni e i risultati del prossimo Governo". Nel documento sono contenute proposte per gli interventi immediati e per le riforme istituziona-li. È un progetto che mobilita 316 miliardi di euro di risorse pubbliche per fare tornare a crescere l'economia italiana. Si calcola un tasso di crescita possibile del 3% del Pil già dal 2017.

Gli obiettiviLa crisi sta lasciando profonde ferite. Dal 2007 la produzione industriale ha perso il 25%, il tasso di disoccupazione è raddoppiato, il reddito per abi-tante è tornato ai livelli del 1997. È alto il rischio di distruzione della nostra base industriale.È un'emergenza economica e sociale. Dobbiamo riconquistare la crescita, creare lavoro, riconosce-re e riaffermare la centralità delle imprese, in-fondere fiducia negli italiani, restituire ai giovani un futuro di progresso, facendo ripartire subito l’economia e rilanciando l’industria, vera colon-na portante del Paese. Servono scelte immediate, forti e coraggiose. Senza queste scelte nei prossimi anni non cresceremo di più dello 0,5% all'anno.L’alternativa è il declino. Non possiamo e non vogliamo accettarlo. Ne va del futuro dei nostri giovani e delle nostre imprese. Dobbiamo tornare a crescere. È un imperativo. È un obiettivo rag-giungibile.L’Italia è uno dei grandi paesi industriali, le no-stre imprese competono sui mercati globali, han-no fatto molti sforzi e sacrifici per mantenere le posizioni conquistate e guadagnare nuovi merca-ti. Sanno che possono fare ancora molto, per se

stesse e a vantaggio di tutto il Paese. E reagiran-no rapidamente, mobilitando tutte le loro forze e capacità, agli stimoli che verranno dalla terapia d’urto e dalle riforme che proponiamo. Metteran-no in campo investimenti ed esportazioni, cree-ranno occupazione e reddito e, quindi, daranno impulso ai consumi.Adesso più che mai hanno bisogno di un Paese che creda in loro e che le sostenga. L’Italia deve uscire dalla crisi e può farlo, ma perché questo accada c’è bisogno di azioni concrete e coraggiose.Per questo, da classe dirigente responsabile, in

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Confindustria presenta il suo progetto per l'Italia: le proposte degli industriali per la prossima legislatura.

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Giorgio Squinzi

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copertina

che sono debito pubblico occulto; tagliare dell’8% il costo del lavoro nel manifatturiero e cancella-re per tutti i settori l’IRAP che grava sull’occupa-zione; lavorare 40 ore in più all’anno, pagate il doppio perché detassate e decontribuite; ridurre l’IRPEF sui redditi più bassi e aumentare i tra-sferimenti agli incapienti; aumentare del 50% gli investimenti in infrastrutture; sostenere gli inve-stimenti in ricerca e nuove tecnologie; abbassare il costo dell’energia.

Le risorseQueste misure, se attuate tutte e subito, mobilite-ranno 316 miliardi di euro in cinque anni. Come: rendendo efficiente la burocrazia e tagliando e razionalizzando la spesa pubblica; dismettendo e privatizzando una parte del patrimonio pubbli-co; armonizzando gli oneri sociali; riordinando gli incentivi alle imprese; aumentando del 10% l’anno gli incassi dalla lotta all’evasione fiscale; armonizzando le aliquote ridotte IVA in vista di rimodulazioni in ottica UE e per reperire risorse per ridurre l’IRPEF sui redditi più bassi.

Le riformeA questa terapia si deve necessariamente accom-pagnare un processo di riforme da avviare con-testualmente e senza ritardo, sul quale ci aspet-tiamo che tutte le forze politiche prendano un impegno, perché è ora di cambiare il volto del Paese. A partire dalle Istituzioni.Abbiamo bisogno di un'Italia veramente liberale, di uno Stato che arretri nel suo perimetro, lasci spazio ad una sana concorrenza dei privati e che per primo applichi la legge, pagando i propri de-biti e rispettando i diritti dei cittadini e delle imprese.È necessario: riformare il Titolo V della Costitu-zione riportando allo Stato le competenze su ma-terie di interesse nazionale e riducendo i livelli di governo, per rendere finalmente gestibile il nostro Paese; riorganizzare la Pubblica Ammini-strazione, che deve essere al fianco delle imprese e non invece contro di loro; affermare lo stato di diritto, tutelando cittadini e imprese dagli abusi

vista dell’imminente tornata elettorale, propo-niamo un progetto di ampio respiro, insieme ambizioso e realizzabile, fatto di azioni di rilan-cio economico e sociale del Paese. Un progetto complesso con proposte serie e obiettivi chiari e quantificati, perché non bastano poche singole misure per risollevare l’Italia e sottrarla alla sta-gnazione. Questo progetto, che costituisce una vera e pro-pria tabella di marcia fino al 2018, deve riportare il dibattito elettorale sui temi dell’industria e del lavoro, purtroppo trascurati in queste settimane.È un disegno di politica economica, in cui tutte le misure si legano tra loro in modo coerente, e per-ciò va realizzato nella sua interezza, senza pren-dere ciò che più piace e trascurare quello che non fa comodo. Ciò vale per il sistema Confindustria, ma ancora di più e soprattutto per chi conduce la campagna elettorale e per chi governerà.È un progetto che appare ambizioso, perché ve-niamo da una lunga crisi di bassa crescita e di continui rinvii delle decisioni. Ma se c’è stata poca ambizione negli ultimi 20 anni non dobbia-mo rinunciare a puntare in alto, a obiettivi che sono alla nostra portata. È ora di voltare pagina.Noi imprenditori per natura siamo ambiziosi e ottimisti, guardiamo al futuro e investiamo per realizzare i nostri progetti. Lo facciamo nelle no-stre imprese. Vogliamo che i politici lo facciano per l’Italia intera.È un progetto che non guarda al consenso, ma alla crescita, che dice la verità su quello che serve per il bene del Paese. Per essere di nuovo prospe-ro e padrone del proprio destino e poter così con-tribuire a costruire un’Europa più forte e unita.

La terapia d'urtoL’Italia ha bisogno di una vera e propria terapia d’urto, che deve segnare una forte discontinuità e produrre effetti economici immediati. Dobbiamo rendere nuovamente competitive le nostre impre-se, abbattendo i costi e sostenendo gli investi-menti. Occorre: dare ossigeno alle imprese con il pagamento immediato di 48 miliardi di debiti commerciali accumulati da Stato ed enti locali,

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all’8,4% dal 12,3% atteso per il 2014; il peso dell’in-dustria tornerà al 20% del valore aggiunto dell’in-tera economia, dal 16,7% attuale, gli investimenti balzeranno del 55,8% cumulato (+66,4% quelli in macchinari e mezzi di trasporto, +44,7% quelli in costruzioni) e l’export si innalzerà del 39,1%, arrivando al 36,7% del PIL; il reddito medio del-le famiglie che vivono di lavoro dipendente nel 2018 sarà più alto di 3.980 euro reali; l’inflazione rimarrà attorno all’1,5%; la produttività aumente-rà di quasi l’1% medio all’anno; il deficit pubblico diventerà un consistente surplus, il debito cadrà al 103,7% del PIL, ben sotto il 111,6% richiesto dai patti europei (129,2% nel 2013, compresi 48 miliar-di di debiti commerciali della PA alle imprese), la pressione fiscale scenderà dal 45,1% al 42,1% e le spese correnti al netto degli interessi dal 42,9% al 36,9%.

copertina

compiuti da qualunque organo pubblico; ridur-re le regole, perché non è con più regole che si rilancia l’economia; semplificare per rimuovere tutti gli ostacoli al fare impresa; rendere effettiva-mente flessibile il mercato del lavoro; ridurre il peso del fisco sulle imprese e migliorare i rappor-ti tra i contribuenti e l’Erario. Creare insomma un nuovo contesto, che assecondi le attività delle imprese e non le ostacoli.

Gli effetti economiciCon le nostre misure: il tasso di crescita si innal-zerà al 3%; il PIL aumenterà in cinque anni di 156 miliardi di euro (al netto dell’inflazione), +2.617 euro per abitante; l’occupazione si espanderà di 1,8 milioni di unità, il tasso di occupazione sali-rà al 60,6% nel 2018 dal 56,4% del 2013 (+4 punti percentuali) e il tasso di disoccupazione scenderà

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Zeni, potrebbe tracciare un qua-dro dell’andamento della sezione in Trentino?Anche se le prospettive immediate in generale sono incerte, il settore chimico si conferma co-munque un settore solido e vitale. In generale le imprese che sono più orientate all’export o che hanno una presenza produttiva internazionale godono una situazione “privilie-giata” e quindi di condizioni di domanda e di redditività più soddisfacenti.Per le imprese che sono invece rivolte in modo rilevante al mercato interno come le filiali di im-prese multinazionali estere, è vincente avere delle partnership con clienti/aziende a forte vocazione esportatrice.

Quali sono gli investimenti in termini di inno-vazione delle aziende dei tre settori in Trentino?È fondamentale investire in innovazione per ri-spondere alle esigenze del mercato e questo vale non solo per il settore chimico ma per tutti i set-tori. In Trentino vi sono strumenti “validi” per quelle aziende che intendono affrontare percorsi in in-novazione aziendale. È importante che gli impren-ditori condividano questi percorsi.

Quanto agli investimenti in termini di interna-zionalizzazione?Anche in questo caso in Trentino esistono incen-tivi e aiuti per investire in internazionalizzazione ma non basta. È necessario avere competenze qua-lificate, prodotti innovativi, margini di redditività soddisfacenti e soprattutto trovare partners validi con cui stabilire rapporti di scambio commerciali e successivamente intraprendere la strada dell’in-ternazionalizzazione produttiva.

L’internazionalizzazione è una leva vincente per crescere.

Le particolari caratteristiche ambientali e geo-grafiche del nostro territorio non hanno impe-dito che molte delle aziende locali crescessero e diventassero competitive a livello mondiale…È un comparto molto eterogeneo caratterizzato dalla presenza di multinazionali importanti nel settore chimico/gomma e piccole e medie imprese nel settore della lavorazione materie plastiche.Ancora dalla metà degli anni Duemila le aziende del comparto della chimica, della gomma e della plastica hanno affrontato con decisione le sfide di cambiamento e questo ha permesso loro di cresce-re ed essere competitive nel mondo.

Presidente

di SILVIA BRUNO

"Un settoresolido e vitale"Intervista alla presidente della sezione Chimica, gomma e plastica di Confindustria Trento, MarIsa ZenI.

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questi 4 anni, è uno stimolo non solo al rinnova-mento, ma anche al rafforzamento.Migliorare la qualità e continuare ad investire in innovazione sono processi fondamentali nei set-tori della chimica, della gomma e della plastica, dove peraltro le aziende trentine hanno da sem-pre attuato interventi di potenziamento in ricerca e sviluppo.Mi attendo una condivisione tra governo, impre-se, sindacati ed opinione pubblica che porti ad un’evoluzione della nostra economia verso dire-zioni desiderabili sia dal punto di vista econo-mico, che sociale, ambientale e politico. E tutto questo per favorire la crescita dei settori e delle imprese che si dimostrano capaci di competere e che sono dinamiche e sensibili verso i cambia-menti tecnologici, l’innovazione e l’internaziona-lizzazione.

Come si rapporta con la popolazione e con il territorio un tipo di produzione dall’impatto “forte” qual è il caso delle aziende della sezione?Le aziende ad impatto “forte” della nostra sezione hanno sempre lavorato impegnandosi nei con-fronti di un territorio speciale qual è quello Tren-tino, rispettando l’ambiente che le circonda ed adottando tutti i sistemi possibili per ridurre qual-siasi tipo di inquinamento durante i processi di lavorazione, salvaguardando la salute dei cittadini ed evitando qualunque inquinamento ecologico.

Quali crede siano le condizioni necessarie per la crescita delle aziende trentine dei settori as-similati alla sezione? Cosa si attende, in buona sostanza, dalle politiche industriali ed economi-che, dalle istituzioni…Una situazione di crisi e difficoltà, come sono stati

speciale

I numeri della sezioneLa sezione chimica gomma plastica di Confindustria Trento rappresenta il 4,4% delle aziende associate (con

l’8% dei dipendenti). Il settore prevalente è quello chimico con il 45% delle imprese che ricomprende: la farma-

ceutica e cosmetica, le fibbre chimiche, la chimica organica e inorganica, i colori, le vernici, gli smalti e le cere,

mentre le aziende del comparto delle materie plastiche sono il 42% del totale e quello della gomma il 13%.

Il settore in Trentino può contare su 36 imprese con 3.155 dipendenti, con un peso percentuale sul totale

dell’industria manifatturiera pari, rispettivamente, al 9,5% e al 15% (dati della Camera di Commercio e riferiti

alle aziende con oltre 10 dipendenti (*).

Anche questo settore, al pari dell’intera struttura industriale locale, è caratterizzato da una prevalenza di azien-

de piccole o medio piccole: il 75% delle unità locali con il 33% degli occupati è, infatti, ricompresa nella classe

10-100 dipendenti, mentre le aziende con oltre cento dipendenti sono nove (25% del totale) ma, in termini

occupazionali, assorbono i due terzi dei dipendenti del settore.

Per quanto concerne la proprietà delle aziende va evidenziato come il 64% del totale sia controllato da capitale

locale, poco meno del 20% da capitale nazionale, mentre le multinazionali sono sei (il 17%) e occupano circa

un quinto del totale della forza lavoro impiegata.

Il valore del fatturato per dipendente è pari a 361mila euro ed è nettamente superiore a quello medio del setto-

re manifatturiero (300mila euro). Oltre il 43% del fatturato proviene dalle esportazioni (i dati, di fonte Cciaa sono

riferiti al 2010).

L’andamento congiunturale del settore ha chiuso il 2012 con un segno leggermente negativo: il fatturato ha

subito un decremento dello 0,4% e la produzione è diminuita del 3,7%. Va considerato però che nel biennio

precedente (2010/2011) il settore aveva fatto registrare risultati positivi che avevano permesso di recuperare le

gravi perdite subite nella fase recessiva, a cavallo fra il 2008 e 2009.

(*) Fonte: Cciaa; L’industria in Provincia di Trento, situazione, dicembre 2012

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stabilimento di Fucine in val di Sole, nei pressi di Ossana, lavorano 70 persone. “All’interno del Gruppo Bilcare Research, la società – spiega Paolo Marrucci, direttore di stabilimento – fa parte del settore Packaging films solutions per la produzione e commercializzazione di film in ma-teriale plastico per imballo”. Bilcare Fucine Srl (sede in via dell’Artigianato) è specializzata da alcuni anni nella produzione di film rigidi in Pvc/Pe e Pvc, metallizzati e non, de-stinati all’imballaggio alimentare prevalentemente in atmosfera modificata (Map). “L’esperienza ma-turata – sottolinea Marrucci – su questa tipologia di produzione, la flessibilità, la qualità dei pro-dotti e del servizio rivolti a soddisfare le sempre maggiori esigenze del mercato e delle normative internazionali costituiscono dei fondamentali punti di forza. Le certificazioni del sito secondo i principali e più recenti standards relativi a questi mercati sono un ulteriore attestazione”.Il processo di produzione è molto articolato. Il sito della val di Sole dispone delle più moder-ne tecnologie. “Il processo produttivo – continua Marrucci – consiste nella trasformazione a caldo per calandratura del polivinilcloruro (Pvc), poli-mero in polvere, al fine di ottenere un film rigido sotto forma di bobine di dimensioni e finiture

richieste dai clienti. Si comincia con una fase di miscelazione del Pvc con degli additivi specifici per renderlo lavorabile e idoneo alle specifiche richieste per le applicazioni. Dopo la miscelazio-ne il prodotto viene plastificato mediante degli estrusori per passare poi attraverso i cilindri del-le calandre che lo trasformano in un film nelle dimensioni di spessore e larghezza richieste. La foglia di Pvc può venire accoppiata con un film di Pe (polietilene) per ottenere il film accoppiato Pvc/Pe, oppure metallizzata per ottenere film per imballo dall’aspetto superficiale metallico. I film metallizzati trovano anch’essi applicazione per l’imballo alimentare”.L’appartenenza al Gruppo Bilcare Research, i campi applicativi del prodotto e i mercati di ri-ferimento dell’azienda fanno di Bilcare Fucine Srl una realtà che dialoga con l’Europa e con il mon-do. “Il Gruppo Bilcare – prosegue – ha siti produt-tivi in Europa, Asia e Stati Uniti. È organizzato in tre divisioni: Bilcare solutions, Global clinical supplies, Bilcare technologies. La divisione Bilcare solutions si articola al suo interno in quattro bu-sinesses: Pharma packaging innovations, Specialty films solution, Cards solutions, Packaging films solutions. Il sito di Fucine fa parte del business Packaging films solutions. Bilcare solutions pro-

nello

di ALeSSANdRO de BeRtOLINI

L'appartenenza a un gruppo internazionale e una clientela distribuita in molti paesi consentono all'azienda di Ossana buone performance nonostante la crisi.

2013 in crescitaper Bilcare Fucine

speciale

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Ma il fatto di essere presenti prevalentemente in Francia e Inghilterra ha permesso di risentire in misura inferiore del livello di crisi in Italia. L’ap-partenenza a un gruppo internazionale consente inoltre di utilizzare il know-how e le sinergie fra le varie strutture, sia in termini tecnologici che di risorse umane”.

La posizione delocalizzata in val di Sole non co-stituisce in questo senso un problema, anche se presenta delle criticità. “Viabilità e posizione geo-grafica – spiega – non sono delle difficoltà. Qual-che problema è rappresentato invece dai costi energetici: l’area non è servita dalla rete metano”.Il 2012 si è chiuso per Bilcare Fucine Srl con un fatturato di 29 milioni di euro. “Per il 2013 le pre-visioni sono in leggero aumento”. Per il futuro, gli “investimenti – conclude – sono mirati all’ottimiz-zazione della capacità produttiva e del manteni-mento della competitività”.

duce e commercializza film estrusi e calandrati e rappresenta uno dei maggiori attori nel mercato mondiale della produzione di film e foglie per imballo farmaceutico, film per stampa e decora-zione, film termoretraibili per imballi e capsule, film per carte di credito e business card, film per imballo alimentare e non”. Inevitabile, quindi, un forte orientamento all’export. “Per Bilcare Fucine Srl – sottolinea – il mercato principale è quello europeo (soprattutto Francia e Inghilterra). L’ex-port costituisce oltre l’85%. Il film di Pvc/Pe viene venduto alle industrie alimentari che lo utilizzano per il confezionamento di alimenti dopo averlo termoformato su appositi impianti in forme di contenitori desiderati”.All’attuale compagine societaria si è giunti dopo ripetuti cambiamenti. “Lo stabilimento in val di Sole – riprende Marrucci – è stato costruito nella metà degli anni Settanta. Nel 1978 è stato acqui-stato dal Gruppo Caleppio di Settala e ha assunto la denominazione di Caleppiovinil Spa, che ha mantenuto fino al 2005. Nel 1988 è stato acquistato al 100% dal Gruppo Solvay. Nel 2005 è stato acqui-stato dal Gruppo inglese Ineos. E nel 2010 la so-cietà è stata acquisita dal Gruppo indiano Bilcare Research, di cui attualmente fa parte, costituendo la società Bilcare Fucine Srl”. Complessivamente il Gruppo occupa nel mondo oltre 1.300 dipendenti. La rete di rapporti internazionale all’interno della quale si inserisce Bilcare Fucine Srl rappresenta la migliore strategia contro la crisi. “Il settore in cui operiamo – dice Marrucci – risulta in linea con la crisi economica europea. Stimabile in un -4 %.

Il Gruppo Bilcare ha siti produttivi in Europa, Asia e Stati Uniti. Per Bilcare Fucine Srl il mercato principale è quello europeo (soprattutto Francia e Inghilterra).

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punti di forza si possono identificare nella costante e tempestiva assistenza tecnica ab-binata con un'organizzazione logistica, impronta-te a una immediata analisi delle priorità nei con-fronti della clientela, tale da snellire e soddisfare al massimo le richieste di mercato. Grazie a questi principi siamo riusciti fino oggi a superare le in-numerevoli vicissitudini dettate dal protrarsi del negativo andamento economico internazionale”. Gianfranco Passerini, settore dell’amministrazio-ne, spiega così quali sono le strategie che hanno permesso a Lavesan Srl di affrontare la crisi eco-nomica. L’azienda di Brentonico (con sede nella omonima località Lavesan), è specializzata nel comparto del-le lavorazioni della vetroresina nei suoi molteplici campi applicativi: serbatoistico, navale, tubazioni petrolifere, giostre e parchi divertimento, camper e nautica, ferroviario, trasporto stradale in atmo-sfera controllata, piscine, edile e marmo rinfor-

zato, eolico e vari altri manufatti in vetroresina. “L’abbinamento delle fibre di vetro alla gamma dei prodotti Lavesan – continua Passerini – suscita un positivo riscontro con un buon incremento del portafoglio clienti. L’attività di tessitura e accop-piamento fibre di vetro (compositi e stuoie), costi-tuisce pertanto un'essenziale implementazione al settore miscelazione resine, ristrutturato e amplia-to nel 2002”. Fondata alla metà degli anni '70, l’azienda com-pirà tra non molto quarant’anni. “La costituzione storica della ditta Lavesan – racconta Passerini – risale al 1976, quando, mediante l’acquisto di un capannone precedentemente adibito alla lavora-zione del Marmo giallo di Castione, si avviava l’attività di produzione vernici e materiali affini, quali smalti, pitture e prodotti per l’isolamento di celle frigorifere, destinati principalmente al settore industriale”. A quasi quarant’anni dalla nascita, il cuore

“i nostri

attiva dal 1976 nel comparto della lavorazione della vetroresina, Lavesan guarda alla Cina e mantiene i livelli occupazionali, puntando a incrementare il fatturato estero.

Lavesan guarda alla Cina e al Brasile

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il volume d’affari raggiunge i 19 milioni. Il 2009 segna purtroppo l’inizio di un difficile periodo a livello internazionale e per la nostra azienda. Ma aver potuto mantenere fino a ora invariato il livello occupazionale e aver chiuso il 2012 a quasi 15 milioni di euro il volume d’affari, costi-tuisce per noi fattore di grande soddisfazione”. Il 2012 è stato in questo senso un anno impor-tante. “Per quanto riguarda l’attività di ricerca, nel corso del 2012 – sottolinea – abbiamo rilevato l’intera attività di un'azienda nostra concorrente con sede a Modena, che, a causa della crisi, ha dovuto cessare la propria produzione. Si stanno inoltre predisponendo dei rapporti di collabo-razione con personale altamente specializzato. Tali risorse costituiscono un valido presupposto per la messa a punto di nuove produzioni, sem-pre inerenti il nostro campo di applicazione, ma con caratteristiche innovative sia dal punto di vista tecnico che ambientale”. Alcuni obiettivi e strategie orientano infine gli investimenti per il futuro. “In particolare – con-clude – si intende puntare, per i settori navale e aereonautico, su resine che raggiungano una resistenza al fuoco di classificazione HL-3, secon-do la normativa europea di riferimento Ts En 45545. Nella nostra attuale produzione siamo già in grado di soddisfare il livello HL-2. Un secon-do obiettivo mira alla progettazione di adesivi in cui una buona percentuale delle materie pri-me sia di origine vegetale e quindi rinnovabile, con caratteristiche paragonabili a quelli conven-zionali”. (adb)

dell’azienda rimane a Brentonico. “L’attività produttiva e amministrativa – dice Passerini – è svolta presso la sede di Brentonico. Mentre per esigenze logistiche sono state attivate due unità locali adibite a magazzino/deposito, una a Chizzola di Ala (solamente come deposito) e una a Forlì (dove un collaboratore cura la di-stribuzione dei nostri prodotti nelle zone del centro Italia)”. Negli ultimi quindici anni l’impresa ha sapu-to ritagliarsi uno spazio anche all’estero. “Con i nostri prodotti siamo già presenti in Russia, Romania, Spagna, Francia, Germania e Albania. Ma si stanno ora perfezionando dei rapporti di collaborazione commerciale con altri partners per una distribuzione più capillare, sia a livel-lo comunitario che extracomunitario (Brasile e Cina), dove si dovrebbero concretizzare positi-vi sviluppi atti a incrementare l’export”. Valore, quello dell’export, che per il 2012 “si è attestato sul 16% rispetto al totale del volume d’affari”.Alla Lavesan lavorano oggi oltre trenta dipen-denti. Un numero che non ha subito variazio-ni, nonostante la crisi dei mercati. “Nel corso dell’ultimo decennio – spiega Passerini – a parte la battuta d’arresto del 2009 dovuta all’anda-mento generale dei mercati nazionali e interna-zionali, possiamo evidenziare l’incremento del volume d’affari ma principalmente l’incremento dell’organico. Il 31 dicembre 2000 si chiude con un fatturato di poco superiore agli 11 milioni di euro, impiegando 25 addetti. Il 31 dicembre 2007 prestano la propria opera ben 34 dipendenti e

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di Volano si apre così il 2013: “Due nuovi prodotti per il settore coperture industriali. Nuovi prodotti per la riqualificazione e la ristrut-turazione di vecchi edifici industriali (progetto Rinnova e Urban mimesis). E stiamo lavorando su un progetto di rete”. A questo si aggiunga la forte convinzione di puntare su mercati esteri, non soltanto europei: “La crisi c’è per tutti in particolar modo in Italia e in Europa. Stiamo la-vorando pertanto a progetti di internazionalizza-zione in Sudafrica e in estremo oriente”. Tiziana Carella, titolare assieme alla sorella Simonetta della Sep di Volano, fotografa così a inizio 2013 l’azienda di famiglia, impegnata da molti anni nella realizzazione di soluzioni architettoniche trasparenti o colorate in policarbonato al 100%.“Produciamo pannelli in policarbonato e Pvc – prosegue – per edilizia industriale. Facciate di

capannoni industriali, rivestimenti, coperture, divisorie e altro. Al cliente garantiamo il servizio completo dalla progettazione alla posa in opera”. I settori di riferimento sono “in generale l’edi-lizia industriale, il do it yourself e da qualche tempo ci dedichiamo anche all’interior”. I clien-ti Sep sono grossisti e rivenditori, serramentisti, prefabbricatori, installatori, coperturisti e costrut-tori non soltanto dall’Italia ma da vari paesi este-ri. Alle richieste che giungono in azienda, Sep risponde con un ufficio tecnico altamente specia-lizzato per ogni fase di progettazione e realizza-zione del prodotto fino alla definizione del più piccolo dettaglio. Risolvendo le problematiche di attuazione di ogni singolo progetto, Sep fornisce anche sistemi d’incastro innovativi e brevettati, leggerezza e maneggevolezza del materiale per un montaggio facile e rapido, adattabile a ogni

AllA seP

Innovazione e alleanzenel futuro di SepL’azienda di Volano “dà materia alle idee” inseguendo standard qualitativi sempre più rigorosi e grazie a un progetto di rete d'impresa punta a prodotti innovativi.

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In queste pagine, due recenti realizzazioni di Sep

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il numero di dipendenti, che nel 2009 registrava una quindicina di collaboratori. “La crisi si è fatta sentire anche da noi – precisa Tiziana – e abbiamo chiuso con un 20% in meno. Le previ-sioni per il 2013 non sono troppo ottimistiche. Se manterremo i livelli attuali saremo soddisfatti. Per quanto riguarda ricerca e sviluppo, abbiamo qualche progetto cui ci dedicheremo non appe-na sarà operativa la rete di impresa che stiamo preparando”. Nel 1972 Sep nasceva per iniziativa di Francesco Carella, al timone dell’azienda fino a pochi anni fa. “Nel 1980 - spiega Tiziana - entrai a far par-te della compagine sociale. Qualche anno dopo giunse anche mia sorella Simonetta. Leader di mercato con i pannelli componibili in Pvc, Sep si è specializzata nel 1990 in una nuova gamma produttiva all’avanguardia: i pannelli alveolari in policarbonato. Ciò ha permesso di ottenere importanti risultati in Italia e all’estero. I prodot-ti di alta qualità, un servizio volto sempre alla soddisfazione del cliente e un’efficienza organiz-zativa frutto di una struttura aziendale flessibi-le e dinamica hanno consentito all’azienda di acquisire un ruolo di primo piano nel mercato interno e una presenza di crescente livello in quello internazionale”.A distanza di 40 anni dalla fondazione, il 2013 sarà per Sep anche l’anno della comunicazione. “L’azienda sta rinnovando tutto il marketing strategico - conclude Tiziana - modificando pro-fondamente le dinamiche di comunicazione. L’obiettivo rimane quello di ‘portarè il cliente in azienda e renderlo partecipe nella creazione di nuovi prodotti e servizi”. (adb)

tipologia e dimensione di pannello o punto luce. L’azienda di Volano “dà materia alle idee”; que-sta la filosofia d’impresa. Che significa “produrre per realizzare le idee di chi progetta”. Soluzio-ni su misura, quindi, a 360 gradi per risponde-re alle richieste della committenza inseguendo standard qualitativi sempre più rigorosi. “Nostra eccellenza – continua Tiziana – è l’uso di ma-teriali 100% alta qualità. Il policarbonato è un materiale molto elastico e trasparente. Mentre l’uso di rigenerati o di prodotti di bassa qualità può influire negativamente sulla resistenza del prodotto”. L’obiettivo della qualità è perseguito in azienda in tutti i profili dell’organizzazione, della produ-zione e del rapporto con il cliente. Questi prin-cipi sono garantiti dall’adeguamento alle norme della certificazione Iso 9001:2000 sulla qualità del prodotto e del servizio, dall’attenzione a sod-disfare il cliente (sia sui prodotti sia sui servizi erogati), dallo sviluppo di prodotti innovativi e tecnologicamente all’avanguardia, dalla defini-zione periodica di obiettivi e programmi in di-versi ambiti, dalla prevenzione da qualsiasi for-ma di inquinamento ambientale nel rispetto dei requisiti di legge, dal miglioramento continuo delle prestazioni in materia di qualità (marcatu-ra CE e servizio tecnico), dall’informazione, for-mazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei dipendenti, del personale e dei fornitori sull’im-portanza della “politica per la qualità”.Nello stabilimento di Volano, oggi Sep conta 22 persone. Nonostante le difficoltà in economia e in finanza presenti sui mercati di tutto il mon-do, Sep ha sentito la crisi ma non ha diminuito

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È il segno del gruppo Marangoni. Uno dei pochi al mondo a gestire tutte le attività connesse all’intero ciclo di vita del pneu-matico: dai macchinari per l’industria del pneumatico alle gomme per usi industriali, dalla produzione di pneumatici nuovi airicostruiti, dai sistemi per la ricostruzione alla distribuzione. È il segno di un’azienda in movimento verso il futuro, continua-mente alla ricerca di materiali e tecnologie all’avanguardia. È segno di un grande rispetto per l’ambiente che si concretizzanell’impegno per il recupero dell’energia attraverso lo smaltimento. Ecco perché,se sulla vostra strada c’è Marangoni, è sempre un buon segno.

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16 al 20 dicembre 2012, nel quadro del progetto di penetrazione commerciale nei pa-esi del Nord Africa intrapreso da Trentino Ex-port, Simone Filippi di Tassullo Materiali Spa e Stefan Ties, consulente commerciale del con-sorzio export di Palazzo Stella, hanno saggiato le potenzialità del mercato delle costruzioni in Marocco. Durante la loro missione hanno incontrato vari imprenditori marocchini del settore edile grazie ad incontri business to business personalizza-ti organizzati da Trentino Export e dalla sua nuova antenna presente a Casablanca, Giorgio Frantini.Il Marocco è un mercato in continua crescita, che ha risentito in minima parte della difficile crisi internazionale rimanendo molto probabil-mente il Paese a livello, sociale, politico ed eco-nomico più stabile dell’area.

Nel comparto delle costruzioni, nel paese più occidentale del Maghreb, sono in atto e in via di promozione grandi progetti di edilizia abitativa e turistica, nonché un forte impegno nell’im-plementazione e nell’ammodernamento della rete infrastrutturale (strade, autostrade, nuove linee ferroviarie, ampliamento e adeguamento dei principali aeroporti), nel settore energetico (costruzione di 2 nuove grandi dighe e di 10 me-dio-piccole per far fronte al fabbisogno idrico energetico) e dell’habitat sociale (il risanamento delle principali città).

“Trentino Export – ha dichiarato Marco Steni-co, che ne è presidente – è da tempo attento e sensibile allo sviluppo dei rapporti con i Paesi dell’area mediterranea e il Marocco rappresenta un interlocutore interessante per le nostre im-prese. È importante quindi moltiplicare occasio-ni come queste, che mirano ad approfondire la conoscenza del mercato marocchino e a creare, per le nostre aziende associate, possibilità di penetrazione commerciale, sfruttando tutte le opportunità che esso offre”.Un Nord Africa quindi sempre più vicino quel-lo non solo del Marocco, ma anche di Algeria, Tunisia Libia ed Egitto, non solo da un punto di vista geografico, ma ora anche in termini di op-portunità economiche e commerciali. L’export delle imprese trentine in Nord Africa nel 2011 è stato di soli 41,5 milioni di euro (pari all’1,35% del Trentino sul totale mondiale – fonte Istat) e le potenzialità di crescita sono molto grandi e più che evidenti.Nell’ultimo anno Trentino Export nel quadro del suo progetto di sostegno all’export trentino ha poi operato con successo anche in Algeria e in Egitto accompagnando, tramite i propri

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di GIORGIO ZAGONeL

Trentino export potenzia i legami con il nord africa, anche grazie a una nuova antenna a Casablanca.

Nuovi orizzonti per l’edilizia trentina

Internazionalizzazione

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Internazionalizzazione

comporta l’acquisto di beni e servizi pratica-mente di ogni tipo e spesso in grandi quantità. I settori di maggiore interesse riguardano: co-struzioni, energia elettrica, infrastrutture e tra-sporti, telecomunicazioni, impianti idrici, oil e gas, sanità, agricoltura, beni durevoli e di largo consumo. Un paese in fermento come la Libia necessita di una presenza strutturata e costante per le aziende che hanno intenzione di rivolge-re il loro export verso questo Paese, che copra anche la fase del post vendita. Dopo gli ottimi risultati ottenuti con questo modus operandi in Brasile, l’intenzione di Trentino Export è quella di esportare il modello brasiliano anche nella nuova Libia del post Gheddafi.Trentino Export, da ormai 38 anni sinonimo di sostegno alle piccole e medie imprese trentine sui mercati internazionali, come negli anni pas-sati punta ad allargare sempre più l’orizzonte commerciale delle aziende trentine.Grazie all’impegno della cooperativa export di Palazzo Stella e delle sue aziende, Trentino e Nord Africa si avvicinano, utilità ed interesse sono reciproci.

referenti in loco, con progetti di penetrazione commerciale personalizzati: Vender Legnami Srl, Isocold Italia Srl, Eurostandard Spa ed Aicad Srl. Anche se nell’ultimo anno in questi paesi vi sono state e vi sono tensioni politiche e sociali, i riscontri sono stati molto buoni e i trend di ripresa, specie per l’Egitto, promettenti.Infine dopo un periodo di preparazione che ha visto una prima missione imprenditoriale tren-tina a Tripoli dal 20 al 24 maggio 2012 compo-sta dalle aziende Premetal Spa ed Edilferro Srl, e in seguito un incoming di imprenditori libici in Trentino nel settembre del 2012, con i pri-mi giorni di febbraio è partito ufficialmente il progetto Pro.Lib. Con questo progetto Trentino Export ha creato un desk permanente a Tripoli, gestito direttamente in loco dal referente della cooperativa Abdul Fattah Gshaish, per quattro aziende trentine del settore edile: Adige Bitumi Spa, Benedetti Srl, Premetal Spa e Sea Spa.A Tripoli e Bengasi sono in fase di preparazio-ne numerosi progetti che porteranno una forte domanda di materiali e attrezzature, e la rico-struzione di ogni settore produttivo e sociale

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a cura di:Primo BeeSilvia OlivaAlessandro Santini

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Indagine semestrale sul “sentiment” delle imprese

I. In sintesi

II. Il quadro congiunturale generale

1. L’attuale fase economica

2. L’evoluzione a breve dell’economia

3. Le performance attuali delle imprese

4. L’indice di soddisfazione

5. Le performance a breve

6. L’indice di ottimismo

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Dall’indagine “Le opinioni de-gli industriali trentini sulla congiuntura” relativa al secon-do semestre del 2012, svolta nel-lo scorso mese di gennaio, da Confindustria Trento in colla-borazione con la Fondazione Nord Est e il sostegno di Me-diocredito Trentino Alto Adi-ge, emerge un sentiment ancora caratterizzato da un prevalere di giudizi di flessione e dalla quasi totale assenza di quelli di crescita, fatta eccezione per l’economia mondiale.

La pesantezza della fase con-giunturale che sta attraversan-do il sistema economico locale è evidenziata, in modo inequi-vocabile, dal fatto che quasi il 75% degli imprenditori del “pa-nel” valuta in flessione il trend dell’economia locale, ma, so-prattutto, dalla constatazione che solo il 2% ha espresso giudi-zi di una seppur lieve crescita.

Con riferimento gli altri ambiti

territoriali considerati, gli im-prenditori trentini che hanno partecipato all’indagine, espri-mono valutazioni negative con riferimento all’economia del Nord Est e, in particolare, per quanto concerne quella italia-na. Solo per l’economia mon-diale i giudizi indicano un an-damento di crescita.

Le previsioni circa l’andamen-to congiunturale per i prossi-mi mesi non lasciano intrave-dere significative indicazioni di miglioramento. Le attese di crescita rimangono nettamente inferiori, non solo a quelle di flessione, ma, anche, a quelle di stazionarietà. Solo per l’eco-nomia internazionale emerge fiducia per ulteriori, possibili, miglioramenti o per una ricon-ferma del favorevole trend ri-scontrato nel secondo semestre 2012.

La difficile situazione dell’an-damento economico generale,

trova conferma anche nelle valutazioni riferite ai risultati conseguiti dai singoli parametri aziendali considerati. I giudizi negativi, infatti, risultano netta-mente superiori a quelli positi-vi ma, rispetto alla precedente rilevazione, il loro differenziale si è ulteriormente ampliato. A soffrire maggiormente sono le difficoltà riscontrate nei livelli di produzione, nella consisten-za del portafoglio ordini e nel grado di utilizzo degli impianti.

Anche l’outlook relativo ai ri-sultati aziendali per i prossimi mesi, è ancora contraddistinto da notevoli elementi di instabi-lità. Pur in un contesto che vede prevalere nettamente aspettati-ve di stazionarietà o meglio di riconferma delle non certo positive performance del secon-do semestre dello scorso anno, emerge come le attese negative siano superiori a quelle di se-gno opposto, con l’unica ecce-zione delle vendite all’estero.

In sintesi

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economia italiana in recessioneL’economia italiana si trova immer-sa in una nuova fase recessiva, la seconda dall’inizio della crisi del 2008, che si protrae interrottamente da ben sei trimestri. Secondo i dati di preconsuntivo del Centro Studi Confindustria, il 2012 si è chiuso con una contrazione del Pil pari al 2,1% . Per l’anno in corso, le previsioni sono per un ulteriore decremento, anche se più contenuto (-1,1%) e solo nel 2014 la nostra economia dovrebbe tornare a segnare variazioni leggermente posi-tive (+0,6%).

Consumi delle famiglie in contrazione ...La spesa delle famiglie, dopo la so-stanziale stagnazione nel 2011, è di-minuita del 3,2% nel 2012 e anche per quest’anno le attese sono per una diminuzione stimata nell’1,4%. Questo andamento è da imputare principalmente alla riduzione del reddito reale disponibile, alla restri-zione dei prestiti e all’aumento del risparmio precauzionale.

... e anche gli investimenti Gli investimenti fissi lordi, dopo la già netta contrazione dello scorso anno (-8,2%), dovrebbero subire, nel-la media del 2013, un’ulteriore ridu-zione, seppure molto più contenuta (-1,8%), per segnare un recupero pari all’1,4% nel 2014. Nel complesso gli investimenti alla fine del prossimo anno saranno inferiori di 23 punti percentuali rispetto al 2007, una di-minuzione che agisce negativamen-te sul potenziale di crescita e sulla produttività del nostro sistema eco-nomico.

Cala la produzione ...La produzione dell’industria italiana, tra il 2011 e il 2012, è diminuita me-diamente del 6,2% e la distanza dal picco pre-crisi dell’aprile 2008 risul-ta pari a 24,9 punti percentuali. In particolare, al calo dell’attività delle imprese manifatturiere, al quale ha contribuito in maniera significativa la riduzione dei consumi interni, ha fatto riscontro un andamento ancor peggiore del settore delle costruzioni con una contrazione dell’attività che

si protrae ininterrottamente dal feb-braio 2008.

... e anche l’occupazione Le condizioni del mercato del lavo-ro italiano restano preoccupanti: il Centro Studi Confindustria stima che l’occupazione, dopo il lieve incre-mento registrato nel 2011 (+0,1%), sia diminuita dell’1,2% del 2012 mentre la previsione per il 2013 lascia pre-supporre una contrazione dello 0,6%. Solo sul finire del prossimo anno le variazioni torneranno positive con una crescita media annua pari allo 0,1%. Comunque a fine 2014 il nume-ro di occupati (ULA) è stimato in calo di 1,4 milioni rispetto a inizio 2008, poco meno del 6%. L’arretramento in corso dei livelli produttivi colpisce soprattutto l’occupazione nell’indu-stria in senso stretto, che nel perio-do compreso tra il 2008 e la prima metà del 2012, ha registrato un calo del 14,2%; divario occupazionale che rappresenta oltre la metà di quello registrato nell’intera economia e ri-flette la caduta ancor più ampia del valore aggiunto del settore (-15,2% nel-lo stesso periodo). Il tasso di disoc-cupazione ha raggiunto, a fine 2012, l’11,1% della forza lavoro e per il 2013 è atteso attestarsi al 12,2%.

Rallentano le esportazioniLe esportazioni di beni e servizi sono cresciute dello 0,6% nel 2012, mentre per il 2013 le previsioni del Centro Studi Confindustria indicano un au-mento dell’1,2% e solo per il prossimo

anno è atteso un ritorno su sentieri di crescita più sostenuti (2,8%). La de-bole performance delle esportazioni italiane nel 2012 ha risentito del fatto che la crescita delle vendite sui mer-cati extra-UE ha contribuito per 1,1 punti percentuali alla variazione com-plessiva, ma è riuscita a compensare solo parzialmente l’apporto negativo (-2 punti percentuali) derivante dalla contrazione dell’export verso i mercati dell’Unione Europea. Le importazioni, invece, sono dimi-nuite di ben il 7,4% nel 2012 e sono destinate a contrarsi di un ulteriore 1% nella media dell‘anno in corso. Il crollo delle importazioni è frutto della debolezza della domanda interna di beni di consumo da parte delle fami-glie, a causa della caduta del reddito disponibile e dei beni intermedi e di investimento da parte delle imprese, che hanno rivisto al ribasso i piani di produzione a fronte del calo dei margini e dell’aumento dell’incertezza sull’evolversi del trend congiunturale.

Credito scarso e costosoSecondo il Centro Studi Confindu-stria il credito erogato alle imprese italiane è in netto calo: tra l’ottobre 2011 e il settembre 2012 si è registrata una contrazione media mensile pari allo 0,3%. Sempre più aziende fatica-no a ottenere prestiti bancari e mol-te altre hanno smesso di chiederli, a fronte di tassi d’interesse troppo alti, determinando conseguentemente un calo degli investimenti e dell’ope-ratività delle imprese.

Il quadro congiunturale generale(*)

Consuntivi e previsini del Centro Studi Confindustria per l’Italia dicembre 20122011 2012 2013 2014

Prodotto interno lordo 0,4 -2,1 -1,1 0,6Consumi delle famiglie residenti 0,2 -3,2 -1,4 0,3Investimenti fissi lordi -1,9 -8,2 -1,8 1,4Esportazioni di beni e servizi 5,6 0,6 1,2 2,8Importazioni di beni e servizi 0,4 -7,4 -1,0 2,1Saldo commerciale 1 -1,1 0,8 1,8 2,0Occupazione totale 0,1 -1,2 -0,6 0,1Tasso di disoccupazione 2 8,4 10,6 11,8 12,4Prezzi al consumo 2,8 3,1 1,8 1,6Retribuzioni totale economia 3 1,4 1,2 1,0 1,3Saldo primario della P.A. 4 1,0 2,9 3,6 3,7Indebitamento della P.A. 4 3,9 2,3 1,9 1,8Debito della P.A. 4 120,1 125,9 126,7 125,4

1 Fob-fob, valori in percenutale del PIL; 2 valori percentuali; 3 per addetto; 4 valori in percentuale del PIL. Fonte: elaborazione e stime CSC su dati ISTAT e Banca d'Italia

(*) Fonte: Centro Studi Confindustria, Scenari economici, dicembre 2012; Congiuntura flash, gennaio 2013

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013

I giudizi che esprimono gli im-prenditori trentini circa il trend congiunturale del secondo seme-stre 2012, evidenziano una situa-zione congiunturale ancora carat-terizzata da una netta prevalenza di valutazioni di flessione e dal-la quasi totale assenza di quelle di crescita, fatta eccezione per il contesto mondiale (graf. 1). Quel-lo delineato è, in altri termini, un “sentiment” che conferma, nella sostanza, il deterioramento del ciclo, già emerso nella rilevazio-ne riferita alla prima metà dello scorso anno e che, solo in modo del tutto marginale, risente delle prevalenti opinioni di ripresa at-tribuite all’economia mondiale.

Infatti, il perdurare di una pre-valente fase di difficoltà del ciclo congiunturale non solo è eviden-ziato dal fatto che oltre tre impren-ditori su quattro (75%) valutano in flessione il trend dell’economia locale., ma soprattutto dalla con-statazione che solo il 2% degli in-tervistati ha espresso valutazioni di crescita e che le opinioni di stazionarietà (23%). risultano co-munque contenute (graf. 2).

Negativi sono anche i pareri espressi dagli imprenditori tren-tini relativamente alla situazione economica del Nord-Est. Infatti, oltre il 72% delle valutazioni sono di flessione e quelle di stabilità sono quasi il 26%. Solo il 2% ha riscontrato qualche segnale di cre-scita.

Ancora una volta, però, il nume-ro maggiore di giudizi negativi è attribuito, dal “panel” trentino, all’andamento dell’economia italiana. L’88% degli intervistati, infatti, esprime un giudizio di flessione e l’11% indica una so-stanziale stabilità, mentre solo

l’1% indica un miglioramento. Va sottolineato che è dal secondo se-mestre del 2007 che il saldo fra giudizi di flessione e di crescita si colloca in territorio negativo.

Per quanto riguarda, invece, il contesto mondiale, gli impren-ditori trentini hanno riscontrato un sensibile miglioramento: va-lutazioni di crescita sono espres-se dal 57% del campione (erano

il 33% nella precedente indagi-ne) mentre quelle di flessione scendono di circa dieci punti percentuali (dal 28% precedente all’attuale 18%) (graf. 1 e graf. 2). Questo determina un netto recu-pero dell’indice crescita flessione che passa dai +4,5 punti del pri-mo semestre 2012 agli attuali 39,6 punti. I giudizi di stazionarietà si attestano, come nella precedente indagine, al 25%.

1. L’attuale fase economica

I trim. 2005

II trim. 2005

III trim. 2005

IV trim. 2005

I sem. 2006

GRAFICO 2Giudizi sull’attuale fase economica trentina. Confronto tra rilevazioni

0% 100%

II sem. 2006

in flessione in crescita sostanzialmente stabile

I sem. 2007

II sem. 2007

I sem. 2008

I sem. 2009

II sem. 2009

I sem. 2010

II sem. 2010

I sem. 2011

II sem. 2011

I sem. 2012

II sem. 2012

II sem. 2008

20% 40% 60% 80%

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

Trentino

Nord Est

Italia

Mondo

GRAFICO 1Giudizi sull’attuale fase economica trentina

0% 100%

in flessione in crescita sostanzialmente stabile

20% 40% 60% 80%

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

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ancora di flessione per oltre la metà del campione (53%) e per il 39% confermano il negativo andamento in atto. Solo l’8% si attende un qualche possibile se-gnale di ripresa.

Non dissimili sono le previsioni formulate per quanto concerne l’area del Nord-Est. Il 52% degli imprenditori del “panel”, infatti, propende per una ulteriore ral-lentamento del ciclo, il 38% per una sostanziale stazionarietà e il 10% intravede una possibile ripresa.

Un pessimismo ancora più diffu-so caratterizza le previsioni circa l’evolversi del trend congiuntu-rale nazionale: il 64% del cam-

Non lasciano spazio a signifi-cativi segnali di miglioramento nemmeno le previsioni espresse dagli imprenditori trentini circa l’andamento del trend congiun-turale per i prossimi sei mesi. Le attese di crescita, che non si discostano da quelle formulate a metà dello scorso anno, riman-gono, infatti, nettamente inferio-ri, non solo a quelle di flessione, ma anche a quelle di staziona-rietà. Solo per l’economia inter-nazionale il “panel” esprime una prevalente fiducia sulla capacità di confermare i miglioramenti riscontrati nel secondo semestre 2012 (graf. 3).

In particolare, le aspettative rife-rite all’economia trentina sono

pione si esprime, infatti, per un ulteriore rallentamento e il 30% indica una evoluzione caratteriz-zata da sostanziale stabilità. Un possibile lieve miglioramento è atteso dal 6% degli imprenditori del “panel”.

Come accennato dianzi, una connotazione improntata a mag-gior ottimismo assume l’outlook riferito all’economia internazio-nale, per la quale le attese di cre-scita si attestano al 53% e quelle che indicano una riconferma del positivo trend riscontrato nella seconda metà dello scorso anno si attestano al 30%. Diciassette imprenditori su cento si aspet-tano, invece, un rallentamento anche per l’economia mondiale.

2. L’evoluzione a breve dell’economia

Trentino

Nord Est

Italia

Mondo

GRAFICO 3Andamento previsto per l’economia nei prossimi sei mesi

0% 100%

in flessione in crescita sostanzialmente stabile

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

20% 40% 60% 80%

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La difficile situazione espressa dal “pa-nel” degli imprenditori trentini circa l’andamento economico generale nella seconda metà del 2012, trova conferma anche nelle valutazioni riferite ai risul-tati conseguiti a livello aziendale dai singoli parametri considerati. I giudizi negativi, infatti, non solo risultano net-tamente superiori a quelli positivi ma, rispetto alla precedente rilevazione, il differenziale si è ulteriormente amplia-to (graf. 4).

In particolare l’indicatore relativo ai li-velli produttivi continua a deteriorarsi: il saldo fra giudizi negativi (48%) e quel-li positivi (15%) si attesta a -33 punti, con un peggioramento di oltre undici punti rispetto alla precedente rilevazione e, comunque, si configura come il terzo peggior risultato dall’inizio della fase recessiva del 2008. Ad attenuare, sep-pur leggermente, tale valutazione è la considerazione che il 37% del campione ritiene la produzione su livelli normali.

È sul fronte degli ordini però che vie-ne segnalata la situazione più difficile. Le valutazioni negative si attestano, in-fatti, al 55%, in aumento rispetto al già preoccupante dato rilevato nel primo semestre 2012. Contestualmente i giu-dizi positivi e quelli di “normalità” si confermano, rispettivamente, al 16% e al 29%.

La valutazione espressa sul grado di utilizzo degli impianti è strettamente correlata a quella della produzione e degli ordini: oltre la metà degli impren-ditori trentini del “panel” (51%) ritiene, infatti, permangano margini inutilizza-ti di capacità produttiva. L’utilizzo degli impianti è, invece, considerato nella norma dal 44% del campione, mentre solo l’11% lo considera su livelli ottimali.

Il giudizio sulle vendite all’estero evi-denzia, dopo due consecutivi semestri di miglioramento, un cambiamento di segno in quanto le valutazioni negative (29%) superano, seppur in misura con-tenuta, quelle positive (28%). La maggio-

ranza delle valutazioni evidenzia, tutta-via, un trend ancora dominato da una sostanziale stabilità (43%).

Anche con riferimento all’occupazione gli imprenditori trentini esprimono un’indicazione in sensibile peggio-ramento. Infatti, a fronte del 62% che dichiara di aver mantenuto inalterati i livelli occupazionali, il 31% indica una

contrazione e solo il 6% un aumento. Il relativo saldo (-25 punti) risulta essere il peggiore degli ultimi quattro anni.

Il livello delle scorte è ritenuto “nor-male” dal 64% del panel, mentre l’11% lo valuta adeguato ai potenziali fabbi-sogni. Il restante 25% considera, invece, l’attuale giacenza di prodotti finiti ina-deguati al fabbisogno.

3. Le performance attuali delle imprese

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

GRAFICO 4Giudizi sugli attuali livelli di alcuni parametri aziendali

0% 100%20% 40% 60% 80%

Produzione

Ordini

Occupazione

Vendite all’estero

Utilizzo degli impianti

Giacenza prodotti finiti

negativo positivo normale

I trimestre 2005

II trimestre 2005

III trimestre 2005

IV trimestre 2005

I semestre 2006

GRAFICO 5Giudizi sui livelli di produzione. Confronto tra rilevazioni

0%

II semestre 2006

negativo positivo normale

I semestre 2007

II semestre 2007

I semestre 2008

I semestre 2009

I semestre 2010

II semestre 2009

II semestre 2010

I semestre 2011

II semestre 2011

I semestre 2012

II semestre 2012

II semestre 2008

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

20% 40% 60% 80% 100%

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Le aggregazioni delle valutazio-ni espresse dagli imprenditori trentini del “panel” sui singoli parametri aziendali, sintetizzate nell’“indice di soddisfazione”, fanno emergere in modo evi-dente un sentiment che vede prevalere nettamente percezio-ni negative. Infatti, il numero di “insoddisfatti” (43%) risulta pressoché doppio di quello dei “soddisfatti” (22%), mentre poco più di un terzo del campione si pone in una posizione di equi-distanza tra i due estremi (graf. 6).

4. L’indice di soddisfazione(*)

I trimestre 2005II trimestre 2005

III trimestre 2005

IV trimestre 2005

I semestre 2006

GRAFICO 6Indice di soddisfazione. Confronto tra rilevazioni

0%

II semestre 2006

insoddisfatti soddisfatti neutri

I semestre 2007

II semestre 2007

I semestre 2008

I semestre 2009

II semestre 2009

I semestre 2010

II semestre 2010

I semestre 2011

II semestre 2011

I semestre 2012

II semestre 2012

II semestre 2008

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

20% 40% 60% 80% 100%

(*) INDICE DI SODDISFAZIONE - L'indice di soddisfazione è costruito a partire dai sei quesiti che misurano il livello di soddisfazione su diversi aspetti che riguardano

l'impresa (produzione, ordini, occupazione, vendite all'estero, utilizzo degli impianti, giacenze prodotti finiti). Alle modalità delle sei variabili sono stati assegnati i seguenti valori: -1 = "Molto negativo" o "Negativo"; 0 = "Normale" o "Non risponde"; +1 = "Molto positivo" o "Positivo". Sommando assieme le sei variabili si ottiene un indice che varia da -6 (soddisfazione minima) a +6 (soddisfazione massima). I rispondenti sono stati successivamente divisi in 5 gruppi, in base al valore assunto dall'indice costruito: "Molto insoddisfatti" (da -6 a -4); "Insoddisfatti" (da -3 a -2); "Neutri" (da -1 a +1); "Soddisfatti" (da +2 a +3); "Molto soddisfatti" (da +4 a +6).

5. Le performance a breve

Produzione

Ordini

OccupazioneVendita

all’esteroUtilizzo degli

impianti

GRAFICO 7Andamento previsto di alcuni parametri aziendali nei prossimi tre mesi

0% 100%

negativo positivo normale

20% 40% 60% 80%

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

La prima parte del 2013, secondo le previ-sioni espresse dagli imprenditori trentini che hanno partecipato all’indagine, sarà ancora contraddistinta da notevoli ele-menti di instabilità. Pur in un contesto che vede prevalere nettamente, per i sin-goli parametri aziendali, attese di stazio-narietà, o meglio la riconferma dei non certo positivi risultati del secondo seme-stre, emerge come le aspettative negative siano superiori a quelle di segno oppo-sto, con l’unica eccezione delle vendite all’estero (graf. 7).

Il livello della produzione dovrebbe rima-nere stabile, sui bassi livelli del secondo semestre 2012 per la metà del campione, il 35% si esprime, invece, per una contra-zione e solo il 15% ritiene possibile una evoluzione positiva.

Anche con riferimento agli ordini il 50% del “panel” non si attende sostanziali cambiamenti, mentre le preoccupazioni per una nuova contrazione (35%) supe-

rano quelle di un possibile incremento (15%).

La scarsa fiducia manifestata nei confron-ti di una ripresa della produzione e de-gli ordini si riflette negativamente anche sull’evoluzione a breve del grado di uti-lizzo degli impianti: il 58% del campione propende per una sostanziale stabilità e il 33% si attende una ulteriore flessione dell’utilizzo della capacità produttiva. Solo il 9% intravede un miglioramento.

L’occupazione nelle attese degli impren-

ditori trentini del campione dovrebbe ri-manere sostanzialmente inalterata anche nei prossimi mesi (63%), nonostante le previsioni di un possibile calo (32%) supe-rino nettamente quelle di aumento (5%).

Maggior ottimismo viene, invece, espresso circa le prospettive riferite all’andamento delle esportazioni. Le previsioni positi-ve (29%) superano quelle negative (20%), mentre il 51% del “panel” si attende un andamento in linea con quello registrato nella seconda metà del 2012.

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Dall’analisi dell’indice di “ottimi-smo” (graf. 8) – sintesi delle previ-sioni sulle performance aziendali – emerge ancora un risultato che

vede prevalere situazioni di pessi-mismo (35%) rispetto a quelle di ottimismo (29%), anche se queste ultime segnano un leggero incre-

mento rispetto alla precedente in-dagine (26%). Le posizione di atte-sa circa l’andamento dei prossimi mesi sono, invece, pari al 36%.

6. L’indice di ottimismo(*)

(*) INDICE DI OTTIMISMO - L'indice di ottimismo è costruito a partire dai cinque quesiti che rilevano le aspettative su alcune voci che riguardano l'impresa (produzione, ordini, occu-

pazione, vendite all'estero, utilizzo degli impianti). Alle modalità delle cinque variabili sono stati assegnati i seguenti valori: -1 = "In diminuzione"; 0 = "Stazionario" o "Non risponde"; +1 = "In crescita". Sommando assieme le cinque variabili si ottiene un indice che varia da -5 (livello massimo di pessimismo) a +5 (livello massimo di ottimismo). Gli intervistati sono stati successivamente divisi in 5 gruppi, in base al valore assunto dall'indice costruito: "Molto pessimisti" (da -5 a -3); "Pessimisti" (da -2 a -1); "Attendisti" (0); "Ottimisti" (da +1 a +2); "Molto ottimisti" (da +3 a +5).

I trimestre 2005

II trimestre 2005

III trimestre 2005

IV trimestre 2005

I semestre 2006

GRAFICO 8Indice di ottimismo

0% 100%

II semestre 2006

pessimisti ottimisti neutri

I semestre 2007

II semestre 2007

I semestre 2008

I semestre 2009

I semestre 2010

II semestre 2009

II semestre 2010

I semestre 2011

II semestre 2011

I semestre 2012

II semestre 2012

II semestre 2008

Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)

20% 40% 60% 80%

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Area normativa, consulenza e certificazioni

Area formazione

Area amministrativa Medicina del lavoro

• Corsi aziendali e interaziendali su misura

• Corsi interaziendali di formazione continua e obblighi normativi

• Corsi aziendali e interaziendali in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro

• Consulenza Sicurezza nei l uoghi di lavoro (Dlgs 81/2008)

• Consulenza per la sicurezza di cantiere• Consulenza in materia di privacy• Assistenza normativa• Assistenza bandi e sgravio INAIL• Certificazioni qualità, ambiente,

sicurezza, etica ed alimentare• Marcatura CE• Modello di organizzazione e controllo

Dlgs 231/2001• Ricerca e reperimento finanza agevolata

(Lp 6/1999 e 17/1993, credito d’imposta, bandi nazionali, bandi europei)

• Servizio CAF per elaborazione modelli 730• Servizio attivazione caselle PEC• Noleggio aule didattiche

• Assistenza per il completo e puntuale adempimento degli obblighi di sorveglianza sanitaria che le vigenti disposizioni di legge pongono a carico delle aziende

• Assistenza tecnica per la presentazione, la gestione e la rendicontazione dei piani formativi presentati con richiesta di finanziamento Fondimpresa e Fondirigenti

• Gestione piani formativi con altri fondi interprofessionali (Fonscoop, For.Te…)

• Incontri e seminari di approfondimento

• Gestione dell’innovazione di prodotto e di processo (kaizen o lean production)

• Sviluppo delle risorse umane• Organizzazione aziendale• Operations e supply chain management

(logistica e acquisti)• Business plan• Controllo di gestione, finanza, contabilità

industriale• Comunicazione, marketing e vendite• Valorizzazione del brand• Green Economy

38123 Trento | Via Degasperi 77 | Tel. 0461 935050 | Fax 0461 [email protected] | www.assoservizi.tn.it è una Società di

Assoservizial servizio delle imprese per la formazione, la consulenza, la medicina del lavoro

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azie

nde

aziende

da 33 anni di continua ascesa dai due soci fondatori Dario Martinelli e Gianni Girardi coadiuvati da uno staff tecnico-ammini-strativo di notevole livello, Printer Trento Srl ha da poco ottenuto “l’oscar per l’editoria italiana”. L’azienda trentina – oltre 150 dipendenti tra stampa e legatoria più un discreto indotto – si è aggiudicata il premio “La Vedovella 2012” per la categoria “Industria grafica dell’anno” con que-sta motivazione: “Printer Trento è un’azienda che opera con successo in una nicchia di grande prestigio – il libro d’arte – e che ha saputo nell’ul-timo difficile anno puntare con coraggio le pro-prie risorse sulla tecnologia applicata, la forma-zione, la legatoria. In sintonia con le esigenze dei più prestigiosi editori europei, l’azienda trentina ha fatto della ricerca il suo punto di forza nella consapevolezza che il libro d’arte, sempre più, deve essere, esso stesso, un’opera d’arte”. Una soddisfazione e un risultato importante, per l’azienda di Martinelli, che produce da trent’anni ogni tipo di servizio sulla carta stampata, dal documento digitale al prodotto finito, principal-mente nelle aree dei musei, libri d’arte e architet-tura. “La notizia ci è giunta gli inizi dello scor-so ottobre – racconta Susanna Geier, direttore commerciale di Printer Trento – mentre eravamo alla Fiera del libro di Francoforte. Prima di allora non era trapelato nulla. Non ce lo aspettavamo e abbiamo reagito con una certa incredulità. Poi la soddisfazione”. La cerimonia di consegna si è svolta il 9 novembre scorso nella cornice della sala Collina presso la sede del Sole 24 Ore, a Mi-lano. Erano presenti circa 250 ospiti. Tra questi i principali imprenditori del settore della carta stampata. Il premio Vedovella è il riconoscimento più im-

portante dell’editoria in Italia. Anche all’estero gode di buona notorietà. Giunto alla ventesima edizione, assegna gli oscar italiani della stam-pa (industria grafica, cartotecnica e converting). Nato nel 1987 a Milano, il premio è stato organiz-zato tutti gli anni fino al 2010, quando, a causa della crisi, è stato sospeso. L’edizione del 2012 ha coinciso quindi con l’anno del rilancio, sia per l’introduzione di nuove categorie del premio, sia per il prestigio degli imprenditori e delle aziende che hanno ottenuto i riconoscimenti. Le categorie presenti quest’anno erano dieci, con altrettanti vincitori: imprenditrice dell’anno, imprenditore dell’anno, best label printer, best cartotecnica, best converter, best nobilitazioni e supporti spe-ciali, best web to print, best green printer, best cross media e industria grafica dell’anno. Tra le dieci, proprio quest’ultima – attribuita a Printer Trento Srl – è considerata tra quelle di maggior valenza. “Il premio – continua Geier – è molto noto nel mondo dell’editoria e sarà sicuramente utile per farci conoscere ulteriormente in Italia e per promuovere la nostra immagine. Ne sia-mo orgogliosi. Il 14 settembre 2006 siamo stati il primo stampatore italiano a conseguire la cer-tificazione Fsc (Forest stewardship council). Suc-cessivamente siamo stati il primo stampatore in Europa continentale a ottenere la certificazione Carbon trust per la gestione delle emissioni di Co2. Riteniamo che anche questo abbia contribu-ito a orientare la scelta dei giurati per l’attribu-zione del premio Vedovella”. Alcuni anni fa, Printer Trento ha orientato la propria produzione verso un mercato di nicchia. Scelta impegnativa e non priva di rischi, ha con-sentito all’azienda di specializzarsi nel settore dell’arte, facendosi conoscere ben oltre i confi-

GUidAtA

Il prestigioso riconoscimento è stato conferito all’azienda che investe “con coraggio le proprie risorse sulla tecnologia applicata, la formazione, la legatoria”.

A Printer trentoil premio "La Vedovella"

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stro fatturato – prosegue – è ottenuto attraverso clienti esteri. Principalmente in Germania, poi in Inghilterra, Olanda, Belgio, Francia e Paesi scan-dinavi. Abbiamo un’agenzia di rappresentanti per il mercato del Regno Unito, per il Belgio, per il Nord Europa e per l’Olanda. Mentre gestiamo direttamente dall’Italia il mercato tedesco”. A Trento, lo stabilimento dell’azienda conta su uno staff di oltre 50 persone. Si trovano qui gli uffici commerciale, tecnico e amministrativo, i reparti di prestampa, stampa offset e digitale, i magazzini per la carta e le aree per l'archivia-zione e lo stoccaggio conto terzi di prodotto fi-nito. “Per il lavoro di legatoria e finissaggi vari – conclude Geier – è stata stipulata alcuni anni fa una joint venture societaria con la legatoria Igf di Aldeno, guidata dall’azionista di maggioranza Fulvio Baldo, con la quale, oltre a un impor-tante salto di investimenti, si è concordata una stretta collaborazione per risultati di qualità e inserimento in mercati internazionali importan-ti. Negli ultimi mesi l’azienda ha sostenuto grossi investimenti nella formazione del personale, nel-la ricerca, in nuove tecnologie e nello sviluppo informatico in-house di nuovi software per la razionalizzazione dei processi produttivi e delle intercomunicazioni”. (adb)

ni provinciali e nazionali. “Abbiamo deciso di puntare – prosegue Geier – sui volumi destinati ai musei e al mondo delle collezioni d’arte. L’edi-toria sta vivendo un momento di crisi. Perciò abbiamo privilegiato un tipo di mercato dove c’è ancora spazio. Un settore di eccellenza: il libro d’arte”. Strategia, questa, che ha dato ottimi ri-sultati soprattutto all’estero. “Oltre il 95% del no-

aziende

Premiata a Toronto la soluzione innovativa di Sws Engineering SpaÈ stato assegnato alla Sws Engineering Spa il premio per l’innovazione

tecnologica dell’anno nell’ambito dell’International tunnelling Awards

2012.

L’impresa trentina associata a Confindustria Trento, che si era qualificata

per due categorie - “Technical Innovation of the year “e “Environmental

Initiative of the Year” - è stata premiata a Toronto per il progetto che pre-

vede l’impiego dell’argilla espansa nello scavo meccanizzato di gallerie

profonde: soluzione che ha dimostrato di assicurare un incremento di

performance, durabilità e sicurezza.

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“Non è la specie più forte che sopravvive né la più intelligente, ma quella più ri-cettiva ai cambiamenti”: Charles Darwin. “Il pessi-mista vede difficoltà in ogni opportunità, l’ottimi-sta vede opportunità in ogni difficoltà”: Winston Churchill. Incorniciate e bene in vista, sono tra le prime cose che si notano sulla scrivania di Enrico Giglioli, amministratore del Gruppo Sovecar assieme al figlio Marco. Entrambe rappresentano i principi fondanti della filosofia aziendale. Su questi, cioè sulla diversificazione e sull’ottimismo, Giglioli ha basato la sua attività iniziata in Trentino nel 1982. Nell’azienda dei Giglioli i dipendenti sono oggi una quarantina. Il Gruppo Sovecar – 11.500 metri quadrati di super-ficie suddivisi tra la sede di Trento (5.500 metri) e quella di Rovereto (6.000 metri) a cui si aggiun-gono i due show-room di Bolzano e Trento – si articola in diversi settori: carrelli elevatori (com-mercio e assistenza), il marchio Italnolo (per il no-leggio di attrezzatura generalista per il lavoro fai da te per privati e aziende), il marchio Climacen-ter (che si occupa di climatizzazione di ambienti, allargandosi a nuove attività nel settore della gre-en economy).

In particolare questo ultimo sta caratterizzando le scelte presenti e future dell’azienda. “Questa – spiega Enrico Giglioli – è la novità maggiore. Sia-mo diventati attori importanti e stimati nel mon-do della green economy. Ciò significa: impianti fotovoltaici, impianti solari termici, pompe di ca-

lore geotermiche e a scambio aria-acqua, caldaie a pellet o a cippato, microcogeneratori e cogenera-tori a biomassa o a metano. In questi settori, più sviluppati in Alto Adige e nei paesi del Nord che non in Trentino e nelle altre regioni d’Italia, noi siamo assolutamente all’avanguardia. Sono fron-tiere nuove e attualissime all’interno delle quali ci sappiamo muovere bene. I nostri partners sono i marchi leader in Europa. Siamo in grado di pro-porre soluzioni innovative, altamente affidabili ed economicamente vantaggiose. Proponiamo so-luzioni chiavi in mano, iniziando dall’assistenza prestata ai nostri clienti per l’ottenimento dei con-tributi sugli investimenti nei settori dell’efficienza energetica (legge provinciale n. 6 e bando n. 2/2012 Fesr)”.Puntare sulla green economy significa anche af-

dUe citAzioni.

Giglioli: “Iniziamo l’anno consapevoli delle difficoltà che ancora ci accompagneranno, ma con qualche motivo di ragionevole ottimismo e con un'incrollabile determinazione a voler portare la nostra azienda al di là del guado”.

Le regole anticrisi di Sovecar

azie

nde

aziende

Nel settore della green economy Sovecar propone soluzioni chiavi in mano, a partire dall'assistenza prestata ai clienti per l'ottenimento dei contributi sugli investimenti.

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tivo aumentare le abilità e il coinvolgimento dei dipendenti e mettere i nostri tecnici/commerciali in condizione di gestire con elevate capacità pro-fessionali le nuove e complesse tecnologie. Quinto, e più importante, con la ricerca e la selezione di nuovi partners e di nuove tecnologie nel settore della green economy e del risparmio energetico. Questo, al fine di raggiungere una fascia sempre più vasta di clienti per soddisfare le ultime richie-ste del mercato non solo nel settore delle energie rinnovabili ma anche in quello della cogenerazio-ne”. A fondamento di questi investimenti troviamo l’esperienza imprenditoriale della famiglia Giglio-li, il loro ottimismo e la solidità dell’azienda. Così Sovecar inizia il 2013 con molte aspettative. “Ini-ziamo l’anno – conclude – consapevoli delle dif-ficoltà che ancora ci aspettano e che ci accompa-gneranno, ma con qualche motivo di ragionevole ottimismo e con una incrollabile determinazione a voler portare la nostra azienda al di là del gua-do. I motivi di ottimismo sono molti. Iniziamo l’anno con un importante portafoglio ordini da evadere. In passato, mai come ora. Queste com-messe sono state raccolte nelle ultime settimane di dicembre. E abbiamo ancora parecchia carne al fuoco. Abbiamo inoltre allacciato importanti accordi commerciali con le più importanti azien-de (spesso tedesche) produttrici di macchinari in-novativi nel settore della cogenerazione. Sempre più spesso, infine, raccogliamo manifestazioni di apprezzamento da parte della nostra clientela e di stima e di fiducia da parte dei fornitori”. (adb)

frontare la crisi dei mercati economici e finanziari volgendo lo sguardo ai settori in crescita. Nono-stante lo scenario globale e la contrazione eco-nomica, Sovecar reagisce con nuovi investimenti. “Pur in presenza di un momento difficile – sottoli-nea infatti Giglioli – abbiamo ritenuto importante investire in molte direzioni. Primo, con l’aggior-namento del parco macchine del settore Italno-lo. Abbiamo sostituito alcuni mezzi a rischio di obsolescenza o non più idonei con altri di ulti-ma generazione al fine di aumentare l’offerta e di raggiungere nuove fasce di clientela. Secondo, la

pubblicità. Essendo il ‘passaparola’ non più suf-ficientemente in grado di alimentare le vendite, abbiamo investito in pubblicità per non perdere contatto con il mercato. Terzo, con l’assunzione di nuovo personale tecnico dotato delle competen-ze necessarie per affrontare con successo i nuo-vi mercati ai quali ci stiamo affacciando. Quarto, con la formazione del personale. É nostro obiet-

L'azienda sfida la crisi puntando sull'aggiornamento e la formazione, stringendo prestigiose alleanze e operando nuove assunzioni.

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“Scinet”, che è l’acro-nimo di “Supply chain integrator network”, ed è la rete d’impresa for-malizzata alla fine dello scorso anno dal colosso trentino della logistica e delle spedizioni Arcese Spa insieme alla modenese Chimar Spa, specia-lizzata in imballaggi industriali, e alla brianzola Ventana Serra Spa, azienda del Gruppo Arcese specializ-zata in spedizioni marittime e aeree internazionali.L’intesa è stata sottoscritta alla fine dello scorso anno con l’obiettivo di istituire un centro di eccellenza che sia punto di riferimento interna-zionale: il servizio integra le attivi-tà di imballaggio (dal packaging al confezionamento), di logistica e di spedizione. Inoltre, ci si propone di sviluppare attività commerciali comuni, quali ad esempio la par-tecipazione alle fiere e l’innesco di progetti di internazionalizzazione. All’interno del comitato di gestione, Arcese sarà rappresentata dal diret-tore Road Freight Giancarlo Ber-gianti, Chimar da Giovanni e Mar-co Arletti, Ventana Serra da Mauro Audisio.“La sinergia tra gli attori coinvolti crea valore per tutti - spiega Bergian-ti - perché rappresenta anche una preziosa occasione per condividere esperienze e conoscenze, per con-frontarci e stimolarci a crescere, di-ventando sempre più competitivi”.

Il nuovo network promette infatti di conquistare, agli attori dell’in-tesa, nuovi clienti e nuove commesse, particolarmente nei merca-ti esteri: “Intraprendiamo con entusiasmo questa nuova avventura - conclude Bergianti - con l’ambiziosa ma realistica intenzione di diventare leader europeo del settore, continuando costantemente a sviluppare competenze nella progettazione di imballi industriali e nella logistica aggregata”. (sb)

si chiAmA

Dall’intesa di arcese spa, Chimar spa e Ventana serra spa, una proposta integrata per acquisire nuovi mercati.

In rete per andare oltreoceano

aziende

È Arcese “Il logistico dell’anno”Alla fine dello scorso anno Arcese si è aggiudicata anche il riconoscimento più prestigioso

del settore: Assologistica, Euromerci e Assologistica Cultura e Formazione hanno conferito il

premio “Il logistico dell’anno” per la categoria ambiente al progetto “Mettete dei fiori nei vostri

motori”, adottato dal gruppo trentino grazie alla collaborazione con l’impresa Landi Ranzo, che

ha messo a punto un innovativo sistema di alimentazione in grado di convertire motori diesel

in motori a gas. La tecnologia scelta consente di ridurre le emissioni nocive; allo stesso tempo

garantisce un sensibile risparmio sui costi del carburante.

“Siamo fieri ed emozionati per aver ottenuto un premio così importante, che riconosce il valore

della nostra strategia green per promuovere una logistica sempre più ecosostenibile e rispet-

tosa dell’ambiente – ha detto Alfonso Eletto, Business Development Manager della divisione

Logistics Solutions -. È anche il riconoscimento della capacità di innovazione di Arcese: un

impegno che ci accompagna da sempre verso lo sviluppo di processi innovativi e tecnologie

all’avanguardia, al fine di soddisfare e spesso anticipare le esigenze di qualità ed efficienza

richieste dal cliente”.

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44informazione pubblicitaria

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013

TriesTe, 19 febbraio 2013. mo-

deFinance (www.modefinance.com),

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la valutazione economico-finanziaria

e la gestione del rischio di credito,

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le che permette di consultare in

maniera semplice ed economica

il rating, il fido commerciale e le

principali informazioni finanziarie

relative ad un’azienda. Attraverso

l’applicazione gli utenti avranno la

possibilità di visualizzare i dati eco-

nomici di oltre 20 milioni di aziende

direttamente dal proprio computer

e dai propri dispositivi mobili.

Con s-peek, utilizzabile gratuita-

mente, è possibile consultare le

informazioni economiche e le valu-

tazioni di modeFinance relative ad

una determinata azienda. Una volta

individuata l’azienda, si possono

visualizzare le informazioni con tre

diversi livelli di approfondimento:

un livello basic, gratuito, che forni-

sce un giudizio generico sullo stato

di salute economica dell’azienda

attraverso un sistema intuitivo che

prevede una segnaletica verde,

gialla o rossa basata sulla valuta-

zione di modeFinance, un secondo

livello che permette di visualizzare

il rating MORE di modeFinance,

il fido commerciale, l’andamen-

to qualitativo dei debiti totali, la

redditività e il confronto settoriale

della società; e infine un terzo

livello che permette di visualizzare,

oltre alle informazioni precedenti,

anche i principali dati finanziari

relativi agli ultimi tre anni di attività

dell’azienda.

Una novità assoluta introdotta da

s-peek è la Personal experience:

oltre al rating tradizionale derivante

dall’analisi dei dati economici,

s-peek fornisce una piattaforma

dove gli utenti possono scam-

biare informazioni e notizie su

una determinata società. I fruitori

dell’applicazione hanno la possibili-

tà di lasciare un proprio commento

(Personal Experience) sulla scheda

dell’azienda e i commenti sono

visualizzabili gratuitamente e costi-

tuiscono un ulteriore elemento di

informazione e analisi che prescin-

de dal rating finanziario.

S-peek: il rating a portata di tutti

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seminari caratterizzati da un'elevata partecipazione delle imprese si è concluso il ciclo di incontri che l’Associazione ha voluto dedicare alle varie tematiche relative al credito.Nel corso del mese di dicembre si è affrontato il tema “Accesso al credito: come presentare azienda, business e fabbisogno finanziario”.Con l’ausilio dell’Università di Trento, di qualifica-ti professionisti e di Confidimpresa si è focalizzata la tematica del credito dal punto di vista della gestione dei progetti e dell’attività aziendale, per proporre un modello rappresentativo dell’azienda più idoneo a soddisfare gli standard di valutazio-ne utilizzati dal mondo bancario.Dopo il saluto del presidente della Piccola Indu-stria Alessandro Benedetti e un’ampia introdu-zione al tema svolta da Michele Iori, presidente dell’Associazione Nazionale Tributaristi Italiani per la Sezione Trentino Alto Adige, Luca Erzego-vesi, professore ordinario di Finanza Aziendale dell’Università di Trento, con alcuni collaboratori,

ha affrontato con una rappresentazione realistica e simulando le situazioni che un’azienda incontra quando si trova coinvolta in difficoltà creditizie, il difficile percorso per superare la crisi di liquidità e proseguire l’attività. Nel contempo ha richiama-to le ragioni di fondo che hanno determinato la stretta creditizia e l’attuale difficile momento per il sistema economico.Sergio Anzelini, direttore di Confidimpresa Tren-tino, ha portato una testimonianza diretta e rap-presentato il momento difficile per le imprese dal suo osservatorio di quotidiano contatto con gli operatori economici.Michele Meneghini, infine, di Studio Impresa Dottori Commercialisti Associati, ha presentato un innovativo strumento per accompagnare proget-ti di risanamento o di superamento di patologie aziendali e per rifocalizzare la realtà dell’azienda in modo che possa rapportarsi in maniera più efficace nel confronto con gli istituti di credito.A fine gennaio si è poi svolto l’incontro finale del

di PIeRANGeLO BALdO, responsabile Area economia d'impresa di Confindustria trento

con dUe

nelle ultime settimane Confindustria Trento ha promosso una serie di incontri nell’ambito del programma di formazione e informazione sul credito. as

soci

azio

ne

associazione

Focus sul credito

Da sinistra: Andrea Seraglio, Marilena Segnana e Alessandro Benedetti

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ti e strumenti di gestione di una crisi aziendale alternativi al fallimento, con le diverse forme di concordato preventivo, compreso quello in conti-nuità aziendale, che può consentire la prosecuzio-ne dell’attività dell’impresa.Inoltre sono state illustrate anche le nuove proce-dure dell’accordo di ristrutturazione dei debiti e del piano attestato, anch’essi finalizzati al prose-guimento dell’attività dell’azienda in situazione di difficoltà ma non ancora in stato di insolvenza.L’articolato dibattito che ha chiuso la serata ha evidenziato l’ampia casistica di situazioni che pos-sono vedere interessate aziende, anche in assenza di responsabilità diretta propria, ma coinvolte a seguito di difficoltà della clientela.

ciclo con un affondo sugli strumenti per gestire la crisi di impresa e i rapporti finanziari con clienti e fornitori.Grazie alla qualificata presenza di Marilena Se-gnana, dottore commercialista dello Studium Pro-fessionisti Associati e di Andrea Seraglio Forti, avvocato di Trento, sono state illustrate dettaglia-tamente le azioni percorribili per la tutela giudi-ziale ed il recupero dei crediti.Nell’affrontare le diverse misure previste dall’or-dinamento si è approfondito anche il nuovo approccio alla crisi di impresa in relazione alla riforma della Legge Fallimentare ed al Decreto Sviluppo, con la presentazione dei diversi istitu-

Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ospite di Confindustria TrentoLa crisi che negli ultimi anni ha colpito il sistema produttivo italiano ha fatto emergere una situazione differen-

ziata tra aziende che hanno saputo reagire e imprese che faticano a confermarsi sui mercati di riferimento. Ma

quali scelte strategiche possono determinare il successo delle imprese sui mercati nazionali e internazionali?

Se ne è discusso martedì 5 febbraio a Palazzo Stella in un incontro organizzato da Confindustria Trento in col-

laborazione con Banca di Trento e Bolzano dal titolo “L’Italia a due velocità. Come avere successo in un’econo-

mia a bassa crescita".

Dopo i saluti dei presidenti, Paolo Mazzalai per l’Associazione industriali e Mario Marangoni per Btb, il tema

è stato approfondito da Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, che ha tracciato gli scenari

economici di riferimento per le imprese per il 2013. Le conclusioni del dibattito, moderato dal direttore di Con-

findustria Trento Roberto Busato, sono state affidate a Nicola Calabrò, direttore generale Btb.

associazione

Luca Erzegovesi

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sono Ben

Dagli incentivi provinciali alle opportunità offerte dai paesi dell’area Bric, una sintesi dei quattro incontri organizzati tra dicembre e i primi giorni di febbraio a Palazzo stella.

Per crescere internazionalizzando

associazione

quattro incontri organizzati tra di-cembre e inizio febbraio dall’Associazione nell’am-bito del ciclo “Focus sui processi di internaziona-lizzazione”.Il 6 dicembre sono stati presentati i “Nuovi incen-tivi adottati dalla Provincia autonoma di Trento” per accompagnare le imprese nell’indispensabile processo di internazionalizzazione.Dopo l’introduzione del presidente di Confindu-stria Trento Paolo Mazzalai, che ha ribadito come il tema internazionalizzazione costituisca una priorità nell’azione dell’Associazione, che verrà am-piamente affrontata nel corso di tutto l’anno 2013, l’assessore provinciale all’Industria, Artigianato e Commercio, Alessandro Olivi, insieme a Michele Michelini, responsabile del Servizio Finanza, Ricer-ca e Sviluppo dell’Apiae, hanno illustrato le scelte politiche e i concreti contenuti delle nuove dispo-sizioni provinciali, volte ad agevolare le aziende che intendono partecipare a fiere internazionali o effettuare missioni aziendali o azioni di incoming;

oppure che intendono acquisire consulenze specia-listiche per rafforzare la penetrazione commerciale su nuovi mercati o assumere nuovo personale da inviare stabilmente all’estero.Ulteriori interventi agevolativi sono previsti per azioni di commercializzazione di sistema coordi-nate da enti istituzionali o da cooperative o con-sorzi export.L’11 dicembre sono state invece esplorate le oppor-tunità offerte dai paesi dell’area Bric.L’incontro è stato realizzato in collaborazione con la Banca Popolare di Vicenza e Trentino Export, e attraverso alcune testimonianze mirate ha consen-tito di focalizzare l’attenzione sulle straordinarie opportunità di Brasile, Russia, India e Cina.Dopo l’introduzione del direttore di Confindustria Roberto Busato e di Diego Ipprio di Banca Popo-lare di Vicenza, Piergiorgio Gigli di Pop Consulting di Reggio Emilia ha presentato un’ampia relazione sulla situazione economica del Brasile, raccolta an-che in una Guida consegnata a tutti i presenti.

Da sinistra: Giancarlo Bianchi, Diego Ipprio, Roberto Busato e Piergiorgio Gigli

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universitario e consulente industriale in tecniche del commercio internazionale, messa a disposizio-ne dalla Banca Popolare di Vicenza.Si è tenuto infine il 12 febbraio a Palazzo Stella il seminario “Strumenti a sostegno dell’internazio-nalizzazione”. L’appuntamento, promosso in col-laborazione con UniCredit, è stato aperto dal di-rettore di Confindustria Trento Roberto Busato e dal direttore dell’Area Commerciale Trentino Alto Adige di UniCredit Giancarlo Marchisio. Esperti relatori hanno illustrato alcune delle azio-ni capaci di sostenere l’esportazione delle imprese trentine: a livello locale, con la presentazione de-gli strumenti per l’internazionalizzazione elabora-ti dalla Provincia Autonoma di Trento; a livello nazionale, con l’illustrazione dei servizi di assi-curazione del credito all’estero offerti dalla Sace; a livello europeo ed internazionale, con una pa-noramica delle opportunità legate all’utilizzo dei Fondi comunitari e all’accesso ai Bandi europei e di Banca Mondiale. (pb)

Marco Stenico, presidente di Trentino Export, ha illustrato il progetto Brasile della cooperativa, richiamando le iniziative svolte con successo lo scorso anno e le azioni programmate per il 2013.Maria De Freitas, responsabile dell’Ufficio di rap-presentanza della Banca Popolare di Vicenza a San Paolo del Brasile, ha presentato l’attività della Banca in quel paese e le opportunità di collabora-zione con imprese trentine che intendono avviare rapporti commerciali in Brasile.Giancarlo Bianchi, infine, responsabile Trade and Export Finance della Banca, ha presentato in maniera più dettagliata i servizi che l’istituto di credito svolge a supporto delle aziende che opera-no nell’area Bric.Il 15 gennaio si è svolto il sesto incontro del ciclo, durante il quale Alfonso Santilli, responsabile Di-rezione Estero Banca Popolare di Vicenza e presi-dente di Credimpex Italia, ha illustrato caratteri-stiche, opportunità e criticità offerte dall’istituto delle “Garanzie bancarie nel commercio interna-zionale”, a volte fonte di contenzioso tra banca e impresa.Alla dettagliata illustrazione dell’istituto, nelle sue varie forme, è stato accompagnato un raffronto con lo strumento della fideiussione e con la lettera di credito “stand by”.Anche in questa circostanza a tutti i partecipanti è stata consegnata una pubblicazione - “Le garan-zie nel commercio internazionale” - curata dallo stesso Santilli e da Antonio Di Meo, professore

associazione

Da sinistra: Michele Michelini, Alessandro Olivi e Paolo Mazzalai

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l’acquisizione di Medica, formalizzata con il passaggio all’anno nuovo, e l’assunzione di nuove competenze nel settore della medicina del lavoro, Assoservizi Srl ha riaffermato e potenziato il percor-so di espansione intrapreso nei mesi scorsi."L’investimento in termini di innovazione, di qua-lità e di versatilità, culminato lo scorso anno con l’adesione al circuito eccellente di Rete Formazione – spiega Roberto Busato, Consigliere delegato della realtà – porta alla società di servizi di Confindustria Trento un’autorevolezza indiscussa nei settori della consulenza e della formazione. Per gli industriali trentini e per il pubblico indifferenziato dei clienti che si avvalgono della sua assistenza, Assoservizi si configura come una realtà solida e capace, in grado di rispondere a tutte le esigenze della pro-pria utenza, dalla consulenza negli adempimenti normativi obbligatori al sostegno nei percorsi di aggiornamento e formazione richiesti da un mer-cato profondamente segnato dalle urgenze dello scenario attuale".Con il 2013, si è scelto di tradurre il profilo della so-cietà in una nuova immagine, che trasferisse, nelle forme della grafica e della comunicazione scritta, gli orientamenti e il mood che contraddistinguo-no l’approccio rigoroso e ricercato, e però fresco e snello, delle proposte. "Proprio in ragione delle caratteristiche della formula, e alla luce del forte investimento propugnato dalla controllante nei confronti dei giovani che prendono dimestichezza con il mondo del lavoro – continua Busato – Asso-servizi ha scelto di affidare il progetto di rinnova-mento del proprio logo e della propria immagine coordinata a un gruppo di giovani allievi di un istituto trentino di eccellenza". In queste settimane, tre studenti del corso di Alta Formazione dell’Istitu-to Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche stan-

no elaborando le proposte di restyling: si tratta di Sonia Bonvecchio, Stefano Borgogno e Giacomo Perghem, iscritti al primo anno del percorso orien-tato alla comunicazione grafica multicanale. A questi ultimi, Assoservizi offre in questo modo la possibilità di svolgere il periodo di praticantato che consentirà loro di valorizzare l’esperienza di apprendimento nel contesto lavorativo proprio dell’azienda. Dal canto loro gli studenti, guidati da Gloria Viganò, prossima alla conclusione del bien-nio e alle prime esperienze in veste di professioni-sta, metteranno la loro creatività e i loro strumenti a disposizione delle esigenze dell’intero piano di comunicazione predisposto e coordinato dalla so-cietà, a partire dal marchio e fino alla impostazione grafica dei nuovi canali web. (sb)

con

La società di servizi di Confindustria Trento stringe un accordo con l’Istituto per le arti Grafiche per rinnovare la propria immagine nell’ambito di una nuova strategia di comunicazione.

L'immagine di Assoservizi riparte dagli "Artigianelli"

associazione

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il rinnovAmento

sul popolare social network, la pagina fan raccoglie le notizie e gli aggiornamenti sulle attività della società di servizi di Confindustria Trento, e non solo.

associazione

Assoservizi è anche su Facebook

I corsi di formazione professionale di marzo e aprileLe attività di marzoArea managerialeProject management. La gestione dei progetti aziendali6/7 marzo, 16 ore

Area risorse umaneInnovazione e problem solving creativo19 marzo, 8 ore

Area logisticaOttimizzazione dei flussi logistici, dei trasporti e del livello di servizio al cliente20 marzo, 8 ore

Area produzioneGestire con successo i rapporti coi fornitori27 marzo, 8 ore

Area amministrazione, finanza, contabilitàNegoziare con le banche. Prepararsi in maniera profes-sionale28 marzo, 8 ore

Area amministrazione del personaleIl lavoro parasubordinato e autonomo dopo la riforma del lavoro29 marzo, 4 ore

Le attività di aprileArea marketing commercialeConvincere, motivare, dirigere un gruppo di venditori9 aprile, 8 ore

Area risorse umaneL’intelligenza emotiva per gestire la complessità mana-geriale10 aprile, 8 ore

Area legaleInformation security & risk management11 aprile, 8 ore

Area amministrazione, finanza, contabilitàI costi di struttura: rilevarli, valutarli, monitorarli e pre-venirli24 aprile, 8 ore

Area amministrazione del personaleLa gestione del personale30 aprile, 4 ore

Assoservizi - Via Degasperi, 77 | 38123 TrentoT. 0461 935050/027 - [email protected]

dell’immagine di Assoser-vizi Srl è la prima tappa di un progetto di comu-nicazione di più ampio respiro, che in armonia con le indicazioni di Confindustria Trento intende avvalersi di strumenti mirati, all’avanguardia, di-retti ed efficaci di informazione e condivisione dei contenuti. Il piano prevede l’innesco di meccanismi virtuosi di trasferimento delle notizie legate alle opportuni-tà messe a disposizione dalla società. Già oggi Assoservizi comunica con gli industriali trentini impiegando gli strumenti digitali introdot-ti nei mesi scorsi dall’Associazione, dunque attra-verso l’alert quotidiano e il riepilogo settimanale inoltrati tramite newsletter. L’obiettivo è ora quello di implementare questo tipo di servizio al fine di

consentire agli utenti la possibilità di reperire con facilità e immediatezza i contenuti di interesse, e allo stesso tempo di ricordare scadenze, adempi-menti normativi, corsi di formazione, eventi. E se, in questo senso, è in via di progettazione il nuovo sito della società, pensato per garantire una mag-giore interazione ai navigatori, si è deciso di antici-pare l’approdo ai social network con l’apertura di una pagina fan su Facebook.Si chiama “Assoservizi Srl” e contiene informazioni aggiornate su tutte le attività dell’ente, notizie utili, link ai partner, ma può essere anche uno strumen-to per lo scambio di comunicazioni con i clienti e quanti, più in generale, desiderino rimanere aggior-nati sui temi legati alla formazione, alla consulenza, alla sicurezza e alla medicina del lavoro. (sb)

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Trento e il Consorzio Assoe-nergia seguono con estrema attenzione l’evoluzio-ne del contesto legislativo energetico-ambientale, da sempre molto vivo e in costante evoluzione, con lo scopo di permettere alle imprese associate di conoscere e accedere ai finanziamenti provin-ciali, nazionali ed europei, volti alla realizzazione di specifici progetti di investimento.A questo scopo, lo scorso 6 febbraio 2013, Con-findustria Trento e Consorzio Assoenergia hanno organizzato a Palazzo Stella un seminario di ap-profondimento sugli incentivi e sulle opportunità economiche nel settore dell'efficienza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili, con particolare attenzione alle novità introdotte dal bando Fesr n. 2/2012 della Provincia di Trento - che attinge a risorse messe a disposizione dall’Unione Europea - e dal Dm del Ministero dello Sviluppo economico 28/12/2012 (il cosiddetto decreto Conto Termico).Nel ruolo di moderatore dell’incontro Paolo An-gheben, responsabile dell’Area diritto d’impresa dell’Associazione.Dopo il saluto iniziale di Giordano Farina, Presi-dente di Assoenergia, il Consorzio del sistema di Confindustria Trento per l’acquisto di energia e prestazioni di servizi in ambito “utilities”, France-sco Marchi e Renzo Conotter di Apiae, Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività eco-nomiche hanno illustrato i contenuti del Program-ma operativo Fesr 2007-2013, per il quale la Provin-cia ha stanziato 6 milioni di euro a favore delle imprese che realizzano investimenti nei settori dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della riduzione dell'inquinamento. I contributi sono determinati assumendo come costi ammis-sibili i sovraccosti rispetto a un intervento stan-dard di riferimento che presenti la stessa capacità

produttiva e tutte le altre caratteristiche tecniche dell’intervento proposto eccetto quelle direttamen-te connesse all’investimento supplementare per la tutela ambientale.A supporto dell’intervento dei rappresentanti Apiae, Nicoletta Clauser, dirigente del Servizio Europa, ha sottolineato l’opportunità di adoperare i Fondi europei, fino ad ora sottoutilizzati, a favo-re delle imprese.

A seguire Alessandro Rossi di Assoenergia ha esposto i contenuti del Dm 28 dicembre 2012, che prevede uno stanziamento 200milioni di euro a favore delle Amministrazioni pubbliche e 700 mln di euro per i soggetti privati riguardo a interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’effi-cienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Gli interventi di ef-

confindUstriA

di ALeSSANdRO ROSSI, consigliere delegato Assoenergia

sostegni finanziari per gli investimenti: il seminario organizzato a Palazzo stella ha offerto una panoramica sulle numerose opportunità per le imprese.

efficienza energetica e fonti rinnovabili

associazione

Quattro percorsi formativi per la crescita dell'impresaAssoservizi, in collaborazione con le Aree competenti di Confindustria Tren-

to, promuove tre nuovi percorsi formativi:

- Innovation Management

- Management per l'internazionalizzazione d'impresa

- Industriose – Competenze tecniche e trasversali della leadership

femminile nella gestione d’impresa

Accanto alle partner di Rete Formazione - Risorse in Crescita e Forema -

Assoservizi promuove inoltre il percorso:

- Materie Plastiche – Produzione, logistica e tecnica

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dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei pro-dotti di largo consumo e altre agevolazioni. Dopo i diversi interventi, si è aperta una discussione su possibili interpretazioni delle disposizioni norma-tive con domande specifiche legate agli interventi finanziabili alle quali hanno risposto i relatori.In chiusura, il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato ha auspicato una maggiore siner-gia tra i soggetti provinciali in modo da agevolare le imprese nell’iter di presentazione delle doman-de di contributo o semplicemente nelle richieste di chiarimento e che tale incontro abbia fornito ai partecipanti una chiave di comprensione delle numerose possibilità di finanziamento presenti a livello provinciale, nazionale ed europeo.

ficienza energetica per le amministrazioni pub-bliche godranno di un incentivo, di durata quin-quennale, pari al 40% dei costi sostenuti, mentre per interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza, amministrazioni pubbliche e privati godranno di un incentivo, di durata variabile da due a cinque anni, mediamente pari al 40%.A conclusione e a completamento dei vari in-terventi Maurizio Fauri, membro della Giun-ta esecutiva di Confindustria Trento con delega all’energia e all’ambiente, ha presentato altre importanti opportunità in termini di misure in-centivanti legati a tutti gli interventi in ambito energetico. L’esposizione ha riguardato le leggi in-centivanti per la riqualificazione energetica degli edifici (detrazione 50% che dal 1° luglio scenderà al 36%), con particolare riferimento al Dl 201/2011 (il cosiddetto "Decreto Salva Italia") e al Dl 83/2012 (il cosiddetto "Decreto Sviluppo"), i Titoli di Effi-cienza Energetica, il Dm 6 luglio 2012 che prevede incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, il V Con-to Energia che incentiva la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, il bando Mattm Life Cycle Analyses (Lca) che prevede il finanziamento, in regime di de minimis, di progetti per l’analisi

Sezione Metalmeccanica: nuovo contratto nazionale e internazionalizzazione La nuova contrattazione collettiva e l’apertura verso mercati esteri all’ordine del giorno della riunione della Se-

zione metalmeccanica - la più grande di Confindustria Trento - che si è tenuta lo scorso 10 gennaio a Palazzo

Stella.

Dopo il saluto e le comunicazioni iniziali il presidente Giovanni Coletti ha dato il benvenuto a Daniela Dario,

responsabile delle Relazioni sindacali di Federmeccanica, la quale ha illustrato le principali novità del nuovo

contratto collettivo nazionale, soffermandosi poi sugli aspetti più strettamente sindacali del rinnovo. Successiva-

mente è intervenuto il Nicolò Andreini, responsabile dell’Area internazionalizzazione della nostra Associazione,

che ha anticipato i contenuti del programma dedicato all’export per l’anno 2013, in particolare per quanto

riguarda la promozione delle missioni all’estero e il sostegno alle aziende trentine che si affacciano sui mercati

internazionali.

associazione

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edili

zia

edilizia

frequente di questi tempi rinvenire noti-zie positive, stante la perdurante crisi dell’econo-mia in generale. Ancora più difficile se la buona notizia proviene da uno dei settori maggiormen-te colpiti dalla crisi stessa; quello delle costru-zioni.Ecco perciò che l’inaugurazione della nuova sede di un’impresa edile trentina assume un significa-to che va al di là dell’investimento, pur comun-que importante, che esso costituisce.È un'iniezione di fiducia quella che la Mak Co-struzioni Srl – giovane impresa nata nel 2004 – fa nei propri confronti e nei confronti di tutto il mondo dell’edilizia industriale trentina.La Mak Costruzioni, guidata dall’amministratore unico Mirko Pellegrini, proprietario dell’azienda assieme al fratello Andrea, è un’impresa che fat-tura una ventina di milioni di euro l’anno e che occupa una settantina di dipendenti tra operai e impiegati tecnici e amministrativi. Svolge la sua principale attività nelle costruzioni, ristrutturazioni e manutenzioni di edifici civili, industriali e alberghieri; opera sia nel privato che negli appalti pubblici.La nuova sede della Mak, a Lavis, è stata inaugu-

rata lo scorso 22 dicembre alla presenza del presi-dente di Ance Trento Enrico Garbari, del (ormai ex) governatore Lorenzo Dellai e dell’assessore provinciale Ugo Rossi.Tra i numerosi intervenuti alla cerimonia del ta-glio del nastro una folta rappresentanza impren-ditoriale di Confindustria Trento. L’Associazione e Ance Trento erano rappresentate dal vicepresi-dente Giulio Misconel; presente anche il Segreta-rio della Sezione autonoma dell’Edilizia Lorenzo Garbari.Non è mancato, negli interventi delle autorità presenti, un chiaro e preciso riferimento al signi-ficato, anche simbolico, rappresentato dall’inau-gurazione della nuova sede.Gli interventi si sono quindi conclusi con l’au-spicio che l’edilizia trentina possa tornare presto, con l’aiuto fondamentale di politiche industriali virtuose e lungimiranti, ad essere uno dei motori più potenti per lo sviluppo dell’economia e per il benessere del nostro territorio e delle famiglie trentine.La nuova sede della Mak ha una superficie di circa 1300 metri quadrati, di cui 700mq adibiti a spazio per uffici, disposti su tre piani, e 600 a de-stinazione di deposito/magazzino. L’edificio è in classe energetica B+ e grazie alla climatizzazione estiva e invernale con pompa di calore abbinata ad un impianto fotovoltaico di 20 kwp, ha un consumo energetico molto contenuto.La Mak ha puntato molto anche sul confort in-terno delle postazioni di lavoro, utilizzando si-stemi di illuminazione Dali per la regolazione automatica delle luci. Sono stati inoltre realizzati spazi dedicati al personale, come una palestra attrezzata e una stube, per offrire un ambiente più confortevole a tutti i collaboratori.

non è

di LOReNZO GARBARI, segretario Ance trento

Inaugurata a Lavis la nuova sede della Mak Costruzioni srl. Un segnale positivo per tutto il settore dell’edilizia trentina.

Nuova sede per Mak Costruzioni

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quest’anno sono molti i progetti in corso di elaborazione nell’ambito dell’inizia-tiva ”Tu sei”, che ha per obiettivo la collabora-zione tra imprese industriali e istituti scolastici. Basato sul protocollo d'intesa sottoscritto nel 2008 tra Confindustria Trento e Provincia auto-noma di Trento, il progetto ha registrato negli anni un numero crescente di adesioni da parte di scuole e imprese: la quinta edizione è stata presentata al Palazzo dell'istruzione della Pro-vincia nelle scorse settimane di fronte a una vasta platea di istituti scolastici e imprenditori.Sei le proposte rivolte a scuole e aziende, da

adattare liberamente alle proprie esigenze for-mative.

tu sei accoltoVisite guidate alle aziende: offrono spunti di ri-flessione e contribuiscono a diffondere l'effetti-va conoscenza delle realtà aziendali, fornendo le informazioni più aggiornate sul mondo del lavoro. testimonianze: opportunità di confron-tarsi direttamente con titolari d'azienda, diri-genti, collabora tori, giovani che appartengono ad industrie locali, mediante il racconto delle loro esperienze.

Anche Per

nelle scorse settimane la presentazione della quinta edizione del progetto, per il quale scuole e aziende sono già al lavoro.ed

ucat

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“tu sei” in progress

education

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zioni di progetti riguardanti idee d'impresa o elaborati (ricerche scritte, prodotti informatici, grafici etc.) su temi quali l'evoluzione dell'im-presa e la valoriz zazione del territorio come ri-sorsa. Gli studenti possono trarre spunto dagli esempi reali testimoniati e confrontare le loro proposte con gli esperti aziendali.

tu sei premiatoPremiazioni: i progetti e le esperienze più signi-ficative verranno premiate dalla commissione durante l'evento finale annuale del progetto Tu Sei. la valutazione terrà in particolare conto il processo e i pro dotti finali, la creatività e l'in-traprendenza, le abilità di project-management e di collaborazione messe in campo dai ragazzi.E da quest'anno una nuova opportunità per gli istituti comprensivi

tu sei comprensivoSpeciale orientamento: percorsi di visita/testi-monianza in aziende trentine, con la collabo-razione dei Giovani imprenditori di Confindu-stria Trento.

tu sei coinvoltoIncontri personalizzati: singoli allievi meritevoli incontrano imprenditori o loro collaboratori di industrie locali, seguendone una giornata tipo; un'occasione stimolante per comprendere in prima per sona gli onori e gli oneri di un ruolo di responsabilità. Esperienze internazionali: allievi motivati e se-lezionati partecipano a momenti di apertura ester na dell'industria trentina (fiere, accoglienza di delegazioni di clienti e/o fornitori etc.), con particolare attenzione ai rapporti internaziona-li. Lo studente può trame significativi benefici in termini di crescita personale, pratica ed ap-profondimento di lingue straniere, scelte forma-tive e occasioni di conoscenza del valore e della complessità del business.

tu sei creativoRicerca & sviluppo: l'azienda partner commis-siona a una classe o a un gruppo di studenti pro-getti di sviluppo, innovazione o miglioramento di un prodotto, servizio, modello organizzativo o processo aziendale: una sfida di idee.

tu sei imprenditoreCreazione d'impresa: concorsi e/o sponsorizza-

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del mese di febbraio i 18 allievi che frequentano il corso inizieranno la prima fase di praticantato presso le principali aziende indu-striali trentine.Il percorso, di durata biennale, si è avviato il 5 novembre dello scorso anno ed è alla sua quarta edizione. È un edizione che si è aperta sui nuo-vi scenari dettati dal decreto ministeriale 7/9/2011, quello che ha istituito gli Istituti tecnici superiori, a cui l’Afp della Provincia di Trento è assimilata.Il corso, reso dunque coerente nei suoi contenuti con le indicazioni ministeriali, si colloca in un contesto di riferimenti e di riconoscimenti nazio-nali ed europei del diploma.Il segmento dell’Alta formazione professionale - Its si distingue dal primo ciclo universitario, qua-lificandosi come sviluppo ulteriore dei percorsi di istruzione tecnica e di istruzione e formazione professionale, con l’obiettivo di fornire competen-ze specifiche, ad alto contenuto di professionalità.Per la definizione, progettazione e realizzazione del corso, oggi denominato “Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici”, già dal 2006 Confindustria Trento, a seguito di un'accu-rata rilevazione dei fabbisogni presso le proprie associate, ha siglato una partnership territoriale di progetto con due Istituti tecnici superiori (G. Mar-coni di Rovereto e M. Buonarroti di Trento) ed un Centro di formazione professionale (G. Veronesi di Rovereto) . Questi significativi elementi di contesto, uniti ad una più estesa conoscenza dell’opportunità forma-tiva promossa dal corso, hanno avuto una ricadu-ta positiva che è nei numeri e nei dati: l’edizione 2012-2014 registra infatti il massimo numero di partecipanti.L’adesione riguarda studenti provenienti da tutte

le realtà territoriali trentine (anche dal Primiero e dalla Val di Sole): diciassette con diploma di peri-to tecnico, uno con diploma professionale. Essi sono in possesso di una formazione tecnica acquisita nei più importanti istituti trentini (Buo-narroti di Trento, Floriani di Riva, Marconi di Ro-vereto, Pilati di Cles). Il piano formativo conferma la sua articolazione in attività d’aula/laboratorio che si alternano a pe-riodi di praticantato aziendale.

Al rilievo assegnato ai saperi e alle abilità nelle aree tecnologiche fa riscontro l’accresciuta impor-tanza attribuita alle capacità organizzative e co-municative, in primis a quella in lingua inglese. I quattro praticantati, distribuiti su 30 settimane per un totale di 1.200 ore, saranno dedicati a svi-luppare competenze nei processi industriali rela-tivi alla produzione (conduzione di impianti, ma-nutenzione, collaudo, progettazione). Avranno luogo in aziende industriali distribuite sul territorio trentino, che anche in questa occa-sione nonostante il periodo di congiunturale assai difficile, hanno assicurato la loro indispensabile collaborazione ad un percorso, che ha saputo ac-quisire un ruolo consolidato nel panorama dell’of-ferta formativa post-diploma non accademica.

nel corso

di MARIA CRIStINA POLettO, responsabile education di Confindustria trento

alla quarta edizione il corso per “Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici”, corso di alta formazione professionale dell'ITT "Marconi" di rovereto.

Al via il nuovo corsoper tecnici meccatronici

education

Le attività di aula e laboratorio si alternano a periodi di praticantato aziendale.

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l’esistente e sviluppare nuove sinergie tra gli enti variamente coinvolti nella definizione delle politiche attive del lavoro, dell’orientamento e della formazione, per valorizza-re e finalizzare le competenze del capitale umano.Questa la priorità condivisa dai relatori del conve-gno "Ri-formiamo le aziende. Orientamento e For-mazione per accelerare la ripresa”, organizzato a Rovereto dal Cfp G. Veronesi con la partnership di Fondimpresa e il patrocinio dell’Assessorato all’In-dustria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento: l’occasione per fare il punto sullo scenario attuale, ma anche e soprattutto l’op-portunità di discutere sulle dinamiche che vigono nel nostro territorio e sul suo rapporto con i terri-tori limitrofi.Si è parlato di formazione continua, di fondi in-terprofessionali, di risorse investite nella riqualifi-cazione dei lavoratori espulsi dal mercato, di orga-nizzazione del lavoro. Ma si è parlato soprattutto di giovani: le prime vittime della crisi economica in Europa, in particolare nei paesi in cui le difficoltà sono maggiori, come Spagna e Grecia. L’esempio virtuoso di un dispositivo lanciato in Francia nel 2004 – “100 chances, 100 emplois” – è stato portato da Serge Rochet, presidente della fe-derazione europea dei Centri di bilancio di compe-tenze e orientamento professionale: un intervento pensato per raggiungere il 60% degli inserimenti professionali, tramite il quale si è raggiunto, ad oggi, il 53% del tasso di inserimento, passando per la sensibilizzazione della comunità, l’orientamento mediato, la promozione di stage, l’interfaccia con le imprese e l’accompagnamento verso, e durante, l’impiego.Un dispositivo rafforzato dalla condivisione tra sindacati, amministratori, enti bilaterali e impre-

se: quella stessa sinergia invocata anche da Anna Grimaldi, responsabile dell’Area politiche per l’orientamento e direttore della ricerca di Isfol, e da Roberto Pettenello, esperto di formazione europea che ha osservato le questioni dal punto di vista del-la riforma Fornero. Dopo di lui Amarildo Arzuffi, responsabile dell’Area formazione di Fondimpresa, che del più grande fondo interprofessionale ha il-lustrato l’investimento nella formazione e i place-ment delle imprese, e Pierfranco Camussone, che ha analizzato i costi, altissimi, dell’ignoranza infor-matica nelle performance aziendali.Proprio dall’intenzione di avviare il confronto au-spicato ha preso le mosse la tavola rotonda anima-ta dal moderatore, il docente e giornalista Romano Benini, tra i principali attori del mondo della for-mazione e del lavoro del nostro territorio, cui ha preso parte, per Confindustria Trento, il presidente di Fondimpresa in Trentino Marcello Lunelli.

Con lui gli assessori provinciali Marta Dalmaso e Alessandro Olivi, il vicepresidente dell’Associa-zione Attività di Servizio dell’Unione Commercio Stefano Chelodi, il presidente dell’Agenzia del La-voro di Trento Michele Colasanto, il presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Roberto De Laurentis, il segre-tario provinciale della Cisl Lorenzo Pomini. (sb)

rAzionAlizzAre

riuniti in occasione del convegno di rovereto, gli attori del sistema nazionale e locale di Fondo impresa hanno discusso di politiche attive del lavoro, orientamento e formazione.

education

In rete per “ri-formare le aziende”

Le prime vittime della crisi economica in Europa sono i giovani.

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al fianco delle imprese”. È que-sta la filosofia che ispira le attività della Banca di Trento e Bolzano in favore delle imprese.La Banca punta a una relazione con l’imprendi-tore basata sul confronto continuo che permette di potere seguire le evoluzioni nella vita delle aziende e crea le premesse per poter assistere le stesse in tutte le fasi. “In questo contesto – evidenzia Nicola Calabrò, direttore generale della Banca di Trento e Bolza-no - i clienti e in particolare le aziende non han-no bisogno solo di supporto finanziario da parte delle banche, ma di partnership che mettano in primo piano l’accompagnamento nello sviluppo o nelle trasformazioni. E questo vale per esem-pio quando le imprese devono affrontare cam-biamenti importanti e hanno bisogno di consu-lenza per valutare le necessità finanziarie legate all’innovazione o alla ricerca di nuovi mercati. Ogni progetto imprenditoriale può rappresentare una svolta per l’impresa e i gestori della rela-zione con i clienti sono professionisti abituati a confrontarsi per valutare insieme la sostenibilità e trovare le soluzioni finanziarie.La Banca di Trento e Bolzano coniuga i vantaggi tipici di una banca del territorio con le oppor-tunità derivanti dall’appartenenza a un grande gruppo di dimensione europea.La dimensione importante del gruppo e i diversi livelli di specializzazione garantiscono di potere dare risposte rispetto a tutte le necessità finanzia-rie dell’impresa, sia che si tratti di finanziamenti, sia di servizi più sofisticati.Un partner capace di adattarsi alle evoluzioni delle esigenze dei clienti, come ha fatto, ad esem-pio, recentemente, la filiale di Btb in via Mantova, con l’estensione dell’orario di apertura al pubbli-

co. In questo senso l’imprenditore o il dirigente di azienda che difficilmente riesce a coniugare le proprie disponibilità di tempo rispetto agli orari tradizionali della banca, ha la possibilità di occuparsi delle esigenze finanziarie personali trovando la banca a disposizione dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 13.La Banca di Trento e Bolzano, come banca locale, ha in Trentino Alto Adige una capillare coper-tura territoriale, presidiando tutti i distretti in-dustriali e le valli della regione, con 80 filiali, di cui tre filiali Imprese, rispettivamente a Trento, Rovereto e Bolzano, più una filiale in Austria, ad Innsbruck. Siamo profondamente legati al nostro territorio e il Consiglio di amministrazione, presieduto dal Cavaliere del Lavoro Mario Marangoni e com-posto da primari esponenti dell’economia regio-nale, garantisce e rafforza questo legame”.

“Un PArtner

Presente con 80 filiali in Trentino-alto adige, la Banca di Trento e Bolzano presidia tutti i distretti industriali e le valli della regione.

Vicino alle imprese nel cambiamento

economia

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I direttori di Confindustria Trento e di Btb Roberto Busato e Nicola Calabrò

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è la provincia italiana con il mag-gior numero di aziende ultracentenarie. Sono infatti 155 le imprese che operano sul nostro territorio e che figurano nel Registro nazionale delle imprese storiche istituito due anni fa presso Union-camere: il 7% del totale nazionale. Quindici appartengono al comparto industriale: tre quelle premiate, insieme ad altre 16 aziende lo-cali di tutti i settori, nel corso della cerimonia di consegna degli attestati organizzata a Trento nelle scorse settimane. Non c’è da sorprendersi, insomma, quando si scopre che le storie della Misconel Srl, di Segnana F. lli Lunelli Spa e della Tecnoimpianti Obrelli Srl affondano le radici in un passato ancora più remoto. Addirittura agli albori del XIX secolo, nel caso della dinastia di costruttori del Trentino orientale: anti-chi artefici - secondo i documenti dell’epoca - del campanile della Pieve di Santa Maria Assunta di Cavalese e di numerosi edifici e opere in tutta la regione. Nel Novecento Misconel diventa un nome stimato nel campo delle costruzioni grazie all'opera di Giulio, dei figli Mario e Luigi, e dei quattro ni-poti, affiancati oggi da un centinaio di collaboratori impegnati nei cantieri e nelle produzioni, nell’area tecnica e amministrativa. Di un secolo più giovane

- la fondazione risale al lontano 1819 - la ditta Obrel-li, nucleo artigianale della odierna Tecnoimpianti Obrelli Srl, azienda leader nel settore nell'impian-tistica termoidraulica, forte della professionalità di una sessantina fra dipendenti e assistenti e dell'espe-rienza della famiglia di Aurelio e Mario Obrelli.Nasce infine nel 1860, come distilleria mobile, Se-gnana, l’azienda di Borgo Valsugana acquistata nel 1982 dalla famiglia Lunelli (già tra i più importanti conferenti di vinacce per la stessa impresa), oggi le-gata all’Istituto tutela della Grappa del Trentino. Intraprese che dicono del valore di una tradizione, che raccontano delle enormi difficoltà superate dal-le antiche generazioni “facendo leva - ha spiegato Adriano Dalpez, presidente della Camera di Com-mercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento - su intraprendenza, capacità innovativa, reazione ai cambiamenti, flessibilità operativa, tenacia nelle difficoltà, attitudine alla trasmissione del sapere e della passione per il proprio lavoro”.Con lui Alessandro Olivi, Assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento: “Responsabilità delle istituzioni – ha det-to - è creare le condizioni ambientali migliori per agevolare lo sviluppo del processo innovativo, una delle principali leve della cultura d’impresa”. (sb)

il trentino

Premiate le imprese trentine ultracentenarie: fra gli associati a Confindustria Trento, riconoscimenti a Misconel srl, segnana F. lli Lunelli spa e Tecnoimpianti Obrelli srl.

Premiate le impreseultracentenarie

economia

Le aziende premiate

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è un elemento intrinsecamente lega-to allo sviluppo economico. Possiamo raffigurarla come un motore a combustione interna: fornisco del combustibile e ottengo lavoro (produzione economica). In funzione di questo, la sua dispo-nibilità caratterizza in maniera inequivocabile i fattori di sviluppo di un territorio e il benessere economico risultante.La Fondazione Bruno Kessler, fin dal 2007, ha considerato l’energia un elemento strategico e un tema da sviluppare, successivamente integrato nel Piano programmatico delle attività 2009 – 2013 e sempre più anche nella fase di redazione del nuo-vo Piano strategico. A tal proposito, varie unità di ricerca del Centro materiali e microsistemi si sono occupate di svi-luppare attività nell’ambito specifico, sia legate a sintesi o sviluppo di nuovi materiali (Pam-Se) che a sviluppo di microsistemi (Mtlab), che orientate a elaborare un programma sull’energia dotato di una visione completa, quali l’unità Reet (Renewa-ble Energies and Environmental Techncologies).Lo sviluppo di un programma sull’energia, da par-te di Reet, è stato un elemento strategico che ha guidato sia le attività scientifiche e lo sviluppo dei singoli progetti, sia una strategia nell’ambito dell’internazionalizzazione, oltre ad aver guidato lo sviluppo di un network di collaborazioni con il tessuto imprenditoriale nell’ambito della Provin-cia di Trento, che nel loro insieme sono necessa-riamente aspetti sinergici di un unico piano.Concentrando l’attenzione sulla tematica dell’in-ternazionalizzazione, questo costituisce un ele-mento che ha contribuito fortemente allo svilup-po delle attività dell’unità di ricerca e del Centro Materiali e Microsistemi. Per un centro di ricerca che punti da un lato all’eccellenza e dall’altro ad

essere un valido supporto all’innovazione per il tessuto imprenditoriale e aziendale, il collegamen-to a reti di eccellenza risulta di fondamentale im-portanza. Fbk, nell’ambito energia, è coinvolta quindi in una serie di piattaforme e alleanze a livello europeo e in una serie di iniziative e partnership a livello internazionale. Nell’ambito europeo, considerato che i programmi relativi alla ricerca sono gestiti principalmente attraverso i programmi quadro della Commissione Europea, è risultato strategi-co entrare all’interno di un serie di istituzioni in qualche modo legate alla Commissione stessa, per essere efficacemente coinvolti nelle iniziative e nei piani di finanziamento. Il risultato consiste in una serie di progetti europei partecipati e coor-dinati nell’ambito energia, tra cui il recente coin-volgimento di Fbk nella Flagship Graphene, grossa iniziativa Europea che vedrà la partecipazione di 74 partner e il finanziamento di 500 milioni di euro in 10 anni da parte della Commissione.Fbk è tra i membri fondatori di Eseia (Europe-an sustainable energy alliance), che rappresenta un network di circa 40 partner distribuiti in Eu-ropa tra Università, Istituti di Ricerca e Aziende. L’obiettivo di Eseia è l’implementazione di sistemi e tecnologie sostenibili nell’ambito dell’energia e l’ambiente all’interno della Società Europea, so-prattutto vedendo nelle Regioni d’Europa la di-mensione ottimale dove far convergere gli aspetti relativi all’innovazione scientifica con le opportu-nità di sviluppo economico. Fbk è inoltre membro del gruppo di ricerca delle Jti – Fch (Joint Technology Initiative – Fuel Cells and Hydrogen), all’interno del quale è stata finan-ziata come coordinatore di un progetto europeo nell’ambito dell’accumulo di idrogeno su materia-

l’enerGiA

di LUIGI CReMA e ALeSSANdRO BOZZOLI, Fondazione Bruno Kessler

L’azione del centro ricerca a favore della competitività delle aziende trentine sul palcoscenico europeo della ricerca e dello sviluppo.

Fbk ed energia, opportunità per le imprese

innovazione

inno

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innovazione

di categoria stesse. Ecco che ulteriori collegamenti e iniziative sviluppate con l’India (Itpar Energie Rinnovabili), con gli Stati Uniti (Green Alliance Fbk – Mit relativa a Smart Buildings, accordo di collaborazione con il Dipartimento dell’Energia, Us-Doe, in particolare con il Pacific Northwest Na-tional Laboratory), e altri in fase di sviluppo, sa-ranno anche in questo caso opportunità per avan-zare l’eccellenza scientifica da un lato, ma allo stesso tempo occasioni che Fbk userà per portare nel palcoscenico internazionale, quando e dove possibile, aziende Trentine che possano sfruttare l’opportunità della collaborazione in progetti di sviluppo per estendere il proprio raggio d’azione nei mercati e aumentare le opportunità di busi-ness.Per concludere, e ritornando all’energia, il pro-blema delle tecnologie sostenibili non è solo un problema tecnologico, ma di sinergia e integra-zione. L’internazionalizzazione permette di ottene-re risorse e contesti di crescita, collaborazione e scambio volti ad affrontare i temi dello sviluppo tecnologico in sinergia con il contesto politico, economico e sociale. Questo si lega bene con la mission di Fbk di fare ricerca perché questa pos-sa non solo sviluppare una buona tecnologia, ma permetta di dare un contributo all’intera società, soprattutto nel contesto del territorio locale, in tecnologie e opportunità di business.

li innovativi. Tale istituzione della Commissione è preposta allo sviluppo dei programmi e al finan-ziamento di progetti nell’ambito dell’idrogeno e di tutte le tecnologie collegate allo sfruttamento di tale risorsa e vettore energetico. Inoltre Fbk sta per entrare all’interno di Eera, l’alleanza Europea sulla ricerca nell’energia, istituzione accreditata dalla Commissione per lo sviluppo dei program-mi energia nel prossimo programma quadro: Ho-rizon 2020.Queste partecipazioni internazionali e il collega-mento con la Commissione Europea hanno con-sentito a Fbk e alle unità coinvolte nella ricerca sull’energia di sviluppare progetti e ricevere fi-nanziamenti per la ricerca su tematiche quali il solare a concentrazione, l’accumulo di idrogeno, tecnologie relative al settore delle biomasse e della geotermia, degli accumuli energetici. In tali attivi-tà sono inoltre state coinvolte diverse aziende del tessuto imprenditoriale della provincia di Trento. Ecco che l’attività di internazionalizzazione di Fbk, e in particolare di Reet sull’energia, è diventato un elemento sinergico per portare alcune aziende trentine nel palcoscenico europeo della ricerca e dello sviluppo. Ciò ha permesso la realizzazione di opportunità non solo nell’ambito della ricerca, ma una crescita di mentalità di cui tanto sente la necessità il settore imprenditoriale, soprattutto delle Pmi, come spesso ribadito dalle associazioni

foto: Carlo Baroni - Archivio fotografico FBK

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la conoscenza delle piattafor-me tecnologiche disponibili presso la Fondazio-ne Bruno Kessler e agevolare la collaborazione tra ricerca e industria: questo l’obiettivo del workshop organizzato nelle scorse settimane a Rovereto tramite l’azione l'attività di Confindu-stria Trento sull'innovazione in seno all’accordo con Fbk.L’iniziativa, intitolata “Il Centro Materiali e Mi-crosistemi di Fbk si presenta a Bmr”, si è svolta presso Bonfiglioli Mechatronic Research, Centro di ricerca della Bonfiglioli Group installatosi di recente presso il Bic di Trentino Sviluppo per lavorare sull’innovazioni dei sistemi meccatro-nici e su progetti specifici di ricerca industriale.Durante la giornata curata da Paolo Gregori, delegato di Fbk in Confindustria Trento, Massi-mo Gentili, direttore del Cmm, ha presentato il Centro Materiali e Microsistemi con particolare

accento all’apertura verso la collaborazione non solo come laboratorio di innovazione per test, analisi o sviluppi progettuali ma anche come “solution provider” per i problemi industriali, facendo tesoro della importante rete di collabo-razioni nazionali e internazionali che può van-tare Fbk con i più importanti centri di innova-zione, dai Fraunhofer tedeschi, al Mit di Boston alle varie Università europee.Il workshop è poi proseguito con le presentazio-ni dei gruppi di ricerca impegnati nei vari am-biti di interesse per Bmr, fra cui “Nanomateriali in rivestimenti sottili per applicazioni mecca-niche” (Nadhira Bensaada Laidani), “Tecniche analitiche di superficie per la caratterizzazione di ricoprimenti superficiali ed applicazioni in campo tribologico” (Massimo Bersani), “Mi-crotecnologia al Silicio: Ricerca, Sviluppo ed esperienze di Technology Transfer” (Pierluigi Bellutti), “Sistemi integrati di visione avanzata” (Matteo Perenzoni), "Applicazione del calcolo scientifico a problemi proposti dall'industria lo-cale" (Alessio Paris).Il workshop si è concluso con approfondimenti specifici e una discussione tecnica, che ha fat-to emergere importanti punti di contatto per progetti concreti di innovazione e alcune aree di potenziale collaborazione, precedentemente non note, su prospettive di sviluppo innovativo ancora da esplorare.

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Bonfiglioli Mechatronic research ha ospitato il workshop organizzato dall’area Innovazione di Confindustria Trento.

Fbk si presenta a Bonfiglioli

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computazionali sviluppati a Cosbi e i dati molecolari (espressione genica) rac-colti dai ricercatori della Fem hanno costituito un connubio perfetto per riprodurre al computer un complesso processo metabolico che avviene nell'uva. La ricerca ha inoltre consentito a due validi ricer-catori (Michele Forlin - Cosbi e Emanuela Coller - Fondazione Mach) di ottenere il loro titolo di dot-tori di ricerca. Gli strumenti software utilizzati per sviluppare il modello sono disponibili online sul sito di Cosbi. I dati di espressione genica prodotti dalla Fondazione Mach sono stati depositati in una banca dati pubblica - www.ncbi.nlm.nih.gov/geo/ - e sono disponibili online. Il principale obiettivo della ricerca era quello di comprendere meglio il ciclo dei flavonoidi ed è stato completamente rag-giunto. Inoltre il progetto ha prodotto strumenti e metodologie che possono essere riusate su proble-mi simili dimostrando la valenza generale e non solo specifica dei risultati del progetto finanziato

dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.È un primo passo verso un ambiente di svilup-po di modelli e analisi di dati biologici complessi che può migliorare i risultati della ricerca in questo campo. L'applicazione su più ampia scala dei con-cetti sviluppati in questa ricerca potrebbe portare benefici anche pratici nella coltivazione dell’uva o nella produzione di flavonoidi come integratori nutrizionali.Cosbi e Fem presenteranno i risultati del progetto in un seminario pubblico dal titolo “Modelli me-tabolici: il caso dei flavonoidi dell’uva” che si terrà alla Fondazione Mach di S. Michele all’Adige mar-tedì 26 marzo alle 17 presso la sala congressuale del Palazzo della Ricerca e della Conoscenza.Il seminario sarà occasione di confronto e dialogo per avviare collaborazioni e sinergie con le aziende potenzialmente interessate ad approfondire le ap-plicazioni dello studio, che guarda a un settore par-ticolarmente strategico per la provincia di Trento.

Gli strUmenti

innovazione

Una collaborazione tra Cosbi e la Fondazione Mach ha permesso di realizzare un modello matematico della via di sintesi dei flavonoidi utilizzando algoritmi genetici.

La ricerca sull'uvaapre nuovi scenari

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we|b|ook

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webook

Unioncamere

World Pass

http://www.worldpass.camcom.it/

WorldPass è il nuovo sportello informativo delle Camere di commercio per

l’internazionalizzazione. Il servizio è pensato per mettere a disposizione delle

imprese tutte le informazioni necessarie ad espandere i loro confini.

Per scoprire dove si presentano le condizioni più favorevoli, la piattaforma

offre un panorama completo sui mercati internazionali, organizzato per settori

economici e con un focus sulle opportunità commerciali, le gare e i finanziamenti.

Il sito illustra le opportunità offerte dai mercati e le iniziative in programma per le

imprese all’estero, spiega quali sono i documenti necessari all’ingaggio di nuove

intraprese, mette a disposizione l’assistenza specialistica e la consulenza di

esperti del settore.

Una nuova rivoluzione industriale è alle porte. Anzi, è già cominciata. Dopo aver

sovvertito il mondo dei bit - e quindi l'industria della musica, dei video e l'editoria

- la cultura digitale sta per trasformare il mondo degli atomi, degli oggetti fisici.

E come nella prima rivoluzione industriale fu una macchina, quella a vapore,

a innescare un cambiamento epocale, anche in questo caso c'è di mezzo

una macchina: la stampante 3D, che consente di imprimere oggetti come si

stamperebbe un foglio, dando vita alla "fabbrica personale". È questo l'importante

annuncio di Chris Anderson, in un libro che spiega come, nel prossimo decennio,

gli innovatori più brillanti, non dovranno più affidare ad altri la realizzazione delle

loro idee, ma potranno produrre e distribuire da soli, sfruttando il web e le nuove

tecnologie e capovolgendo il mondo della produzione industriale.

Rizzoli Etas, 2013

311 pagine, 19.00 Euro

Chris Anderson

MakersPer una nuova rivoluzione industriale

La Grande Recessione è iniziata nel 2008 negli Stati Uniti. Ha immediatamente

contagiato l'economia mondiale e continua ad aggravarsi. Tra fatalismo e paura,

aspettiamo l'evolvere degli eventi - verso il peggio, ci assicurano gli esperti. Ma

come siamo finiti in questo vicolo cieco? Il Premio Nobel per l'Economia individua

le origini della crisi finanziaria, economica e politica che stiamo attraversando. E

spiega quale strada dobbiamo intraprendere per superare le attuali difficoltà. "Fuori

da questa crisi, adesso!" si rivolge prima di tutto a chi sta soffrendo di più: a chi

ha perso il lavoro e a chi non lo trova, soprattutto i giovani che rischiano di pagare

più di tutti, oggi e nel futuro. Per Krugman, la soluzione per uscire dalla Grande

Recessione esiste ed è a portata di mano: ma è necessario che i nostri leader

politici trovino la lucidità intellettuale e la determinazione necessarie.

Merlini R., 2012

269 pagine, 14.90 Euro

Paul R. Krugman

Fuori da questa crisi, adesso!

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