Tremona Castello - All’Insegna del Giglio · trama delle vie di comunicazione, che spesso...

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Associazione Ricerche Archeologiche del Mendrisiotto ARAM ISBN 978-88-7814-389-0 © 2008 – All’Insegna del Giglio s.a.s. Edizioni All’Insegna del Giglio s.a.s via della Fangosa, 38; 50032 Borgo S. Lorenzo (FI) tel. +39 055 8450 216; fax +39 055 8453 188 e-mail [email protected]; [email protected] sito web www.edigiglio.it

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AssociazioneRicercheArcheologichedelMendrisiottoARAM

ISBN 978-88-7814-389-0

© 2008 – All’Insegna del Giglio s.a.s.

Edizioni All’Insegna del Giglio s.a.svia della Fangosa, 38; 50032 Borgo S. Lorenzo (FI)tel. +39 055 8450 216; fax +39 055 8453 188e-mail [email protected]; [email protected] web www.edigiglio.it

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TremonaCastello

Alfio Martinelli

Dal V millennio a.C.al XIII secolo d.C.

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Responsabili di scavo

Alfio Martinelli (direzione generale)

Christiane De Micheli Schulthess

(vari settori e gestione reperti)

Barbara Cermesoni (settore: edifici 3, 5, 12, 22)

Tamara Bernasconi (settore: edificio 16)

Responsabile gestione e logistica del sito

Libero Regazzi

Redazione

Alfio Martinelli

Progetto grafico

Delucchi Studio Grafico, Centro Carvina, Taverne

Fotografie

Tutte le fotografie, salvo diversa indicazione,

sono state eseguite da Alfio Martinelli e sono parte

dell’archivio dello scavo di Tremona-Castello

Rilievi di scavo

Christiane De Micheli Schulthess (2000-2007),

Alfio Martinelli (2000-2007), Matteo Scaltritti (2007)

Disegni dei reperti

Angela Riva, Nerina Valsangiacomo,

Ezio Walder (scheletri)

Ricostruzione grafica figg. 240-243MadBall Graphic Design (www.madball.ch)

Con il sostegno finanziario di:

Comunedi Tremona

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La conoscenza approfondita del territorio mette in gioco parte della nostra stessa identitàpersonale e collettiva, poiché ci permette di ricostruire la fitta trama dei rapporti che si sonosviluppati nei secoli tra le popolazioni e l’ambiente circostante. I risultati di sette annidi ricerche archeologiche nell’insediamento di Tremona Castello, riuniti negli undici capitolitematici che arricchiscono questa pubblicazione coordinata dal professor Alfio Martinelli,hanno – infatti – anche parecchie implicazioni pratiche. Per esempio, pianificare lo sviluppourbanistico in modo armonico, gestire con moderazione l’uso delle risorse, garantire adeguatearee di svago o, ancora, prevenire i pericoli naturali sarebbe un’ardua impresa se non si potessefar capo agli insegnamenti tramandati dal passato più remoto grazie all’uso di raffinati strumentidi analisi, in grado di riportare alla luce le peculiarità di un insediamento o di una regione.Accanto alla documentazione degli archivi, che ci fornisce preziose mappe censuarie, disegnie fotografie d’epoca, la storia dell’evoluzione del territorio trova materia di riflessione e solidipunti di riferimento nei materiali rinvenuti negli scavi, che testimoniano l’impatto dell’uomo.Abitazioni, aree agricole, opifici, vie di comunicazione e nuclei montani hanno modellato ilterritorio e ci indicano, ancora oggi, le potenziali strade dello sviluppo.I mutamenti economici e sociali degli ultimi decenni del Novecento, l’inarrestabileurbanizzazione, il progressivo abbandono delle aree periferiche e la costruzione di nuovicollegamenti stradali hanno radicalmente ridisegnato il territorio, cancellando le testimonianzepiù labili della presenza umana. Solo in alcune zone scampate ai cambiamenti più incisivi,sono ancora riconoscibili la tipologia degli abitati, le tappe di conquista degli spazi vitali e latrama delle vie di comunicazione, che spesso presentano significativi trattidi continuità storica.Gli studi condotti dall’Associazione ricerche archeologiche del Mendrisiotto (ARAM) sullacollina di Tremona, presentati in queste pagine con un ricco corredo di contributi scientifici,grafici e fotografici, meritano di essere segnalati agli specialisti e agli appassionati, come purea tutti coloro che desiderano scoprire un significativo momento di occupazione e di costruzionedel territorio, lontano nel tempo e finora sconosciuto. Il singolare insediamento analizzato dagliarcheologi e caratterizzato da un grappolo di abitazioni allineate e disposte a formare un nucleoben articolato, testimonia – infatti – la capacità umana di adattarsi all’ambiente e di risponderealle esigenze del vivere quotidiano.Per prima cosa, balza all’occhio la scelta dell’ubicazione, che subito ci suggerisce la secolareesigenza di disporre di una visibilità ad ampio raggio per favorire il controllo del territorio.Poi, la presenza di opere difensive sottolinea il bisogno di protezione di questo insediamentocompatto, separandolo dall’area esterna, riservata alla coltivazione e all’allevamento.La struttura stessa dell’esiguo abitato, con la varietà delle sue funzioni insediative, artigianalie di approvvigionamento, ci offre ulteriori spunti di riflessione sull’uso parsimoniosoe razionale dello spazio. Mentre la straordinaria ricchezza dei reperti rinvenuti ci svela usie costumi della popolazione che un tempo abitava questa terra subalpina.Ai ricercatori e alla trentina di autori che hanno contribuito all’allestimento di questa primaminuziosa ricostruzione, va dunque riconosciuto tutto il merito di aver saputo ricomporrea regola d’arte un tassello importante della storia del nostro territorio.

Marco Borradori,Consigliere di Stato

Presentazione

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VI

È dal 1991 che il professor Alfio Martinelli e i numerosi volontari dell’ARAM (AssociazioneRicerche Archeologiche del Mendrisiotto) stanno conducendo una campagna sistematica diricerca archeologica attraverso gli scavi promossi sulla collina di “Castello”, la più importantedelle tre colline che contraddistinguono il territorio del comune di Tremona. La caparbietà di Alfio Martinelli, ha progressivamente vinto l’iniziale scetticismo di molti.Intuito dapprima e rigore scientifico poi, hanno permesso in anni di (duro) lavoro, di portare allaluce reperti forse nemmeno immaginati e sperati. Grazie agli scavi in zona Castello, la storia di Tremona, quella più antica che riporta all’epocadel Neolitico, su su fino al basso Medioevo, è oggi diventata una realtà tangibile e a noi tutti piùchiara e in un certo qual modo anche più vicina. La conoscenza delle proprie radici: dovevivevano i nostri antenati, come vivevano, quali erano le loro occupazioni, sono oggi più chemai importanti. In un’epoca in cui, ed è bene che sia così, la società è proiettata prepotentemente verso il futuro,è sempre più indispensabile conoscere anche da dove si proviene. Gli scavi promossi dall’ARAM non solo permettono questo tipo di lettura ma hanno datoe sicuramente daranno ancora di più nel loro proseguio, un contributo importante dal profiloscientifico, didattico e non da ultimo anche turistico a tutta la regione del monte S. Giorgio,inserita dal 2003 nell’inventario mondiale dell’UNESCO.L’auspicio dell’Autorità Comunale di Tremona, non può che essere quello che tale ricerca,in un futuro non troppo lontano, sia valorizzata non solo in quanto scavo, come sito da visitare,ma anche attraverso un degno spazio espositivo che possa diventare strumento di letturaarcheologico in particolare per i giovani, affinché sappiano promuovere in futuro il nostroterritorio attraverso la conoscenza e la consapevolezza dello stesso.

Marco Bronzini,Sindaco del Comune di Tremona

Presentazione

Pagina a fronte: Tremona Castello nel 1993.

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Ringraziamenti

Molti sono coloro che hanno contribuito allarealizzazione di questa prima fase del pro-getto Tremona-Castello. Senza di loro que-sto volume non sarebbe mai stato scritto edil sito non sarebbe stato fruibile al pubblicoin generale e alle scuole in particolare.Già sin d’ora ci scusiamo per eventuali, in-volontarie, omissioni.

Un ringraziamento particolare a Ilaria e Do-natella Merlini che hanno subito creduto alprogetto e lo hanno sempre generosamentesostenuto e un grazie di cuore a Maria Te-resa Boriolo, il cui contributo ci ha permes-so di affrontare senza problemi una buonaparte dello scavo e delle costose analisi ese-guite nei vari laboratori europei.Altrettanto importante è stato il sostegnodella Finterbank, della Banca del Gottardoe dell’UBS per la prima fase delle ricerchedal 1991 al 1993 e per la mostra del 1993. A questi vanno aggiunti i soci dell’ARAM(Associazione ricerche archeologiche delMendrisotto) che ci sostengono fin dall’ormailontano 1999, anno della sua fondazione.Un mio grazie sincero va agli avv. Biancama-ria e Carlo Luigi Caimi che hanno creduto inquesta ricerca e con tenacia ed entusiasmohanno contribuito alla sua realizzazione.

Si ringraziano inoltre:

la SSIC (Società Svizzera degli ImpresariCostruttori);

La Pentagram SA Lugano-Ginevra che conil suo sostegno ha aperto la via per ilfuturo culturale di Tremona-Castello;

la Formazione professionale con il dir.Vincenzo Nembrini e i sigg. Prati e Rusconi;

la Protezione Civile del Mendrisiotto con iDirigenti e i militi e in particolare GabrieleCamponovo, sostenitore dall’inizio di unacollaborazione ARAM PBC PC del Mendri-siotto, Felicita Bernasconi e Claudio Canova;

le AIL (Aziende Industriali di Lugano);

l’impresa costruzioni Fausto Bernasconi diChiasso;

l’impresa costruzioni Bolis di Novazzano;

l’impresa Riva per l’aiuto e lo spazio d’at-terraggio per l’elicottero;

il Rotary Club del Mendrisiotto;

il signor Bordogna per la messa a disposi-zione del terreno per il parcheggio;

l’Ufficio beni culturali ed in particolare isigg. Diego Calderara per i consigli sulcampo e Nevio Quadri per la lettura dellemonete;

la SUPSI (già STS) nelle persone degli ingg.Rodolfo Visconti e Edy Lehmann che coni loro studenti hanno preparato il primo ri-lievo dei muri ancora visibili;

il DECS Divisione della Cultura per la con-cessione di una Borsa di Ricerca allo scri-vente tramutata in uno sgravio orario pres-so la Scuola cantonale di commercio di Bel-linzona;

Giorgio Lazzeri per aver subito capitol’importanza del sito e per aver sostenuto,già nel 1990, la necessità di una ricerca ar-chologica;

Danilo Martinelli per aver donato all’ARAMil compenso per il ritrovamento del riposti-glio monetale;

l’Amministrazione federale delle doganeper l’analisi delle monete del ripostiglio;

Un doveroso ringraziamento va alle autoritàcomunali per aver sostenuto il progetto sindall’inizio.

Tante sono le persone che hanno parteci-pato ai lavori di scavo. Con il loro impegnoe la loro passione hanno dimostrato ben aldi là di ogni aspettativa che i volontari pos-sono svolgere il lavoro di scavo e di docu-mentazione allo stesso livello dei profes-sionisti.

Arianna Baccalà, Marie Baranzini, Beniami-no Bonguglielmi, Francesca Briganti, Sabri-na Brusadelli, Michele Buzzi, Carlo Luigi eBiancamaria Caimi, Lucia Camponovo, Gian-franco Ceracchini, Claudia Coduri (�), Anto-nietta Costioli, Piermario e Martina Croci, Lo-uise Dalmas, Paolo Della Casa, Monica De-lucchi, Patrick Deslarzes, Daniela Doninelli,Michele Dunghi, Patrizia Falsone, BernardoFerrari, Matteo Ferrari, Tiziana e Carlo Foni,Maximilien Galbarini, Tiziano Gamboni (�),Francisco Garcia, Anja Giger, Emanuela eClaudia Guerra, Claudia Horlaker, Alex Kern,Egon Klett, Gabriella e Robert Knoll, AnnaLevorato, Enrico Masneri, Sebastiano Mat-tei, Kathrine Meylan, Donatella Merlini (�),Francesca Orelli, Daniela Pedroni, GabrielePezzarossi, Libero Regazzi, Angela Riva,Carolina Riva, Tamara Robbiani, AnnachiaraSais, Martino Sala, Fabrizio Scarselli, CristinaScheiwiler, Carlotta Silini, Rocco Tettamanti,Roberto Vancheri (�), Nerina Valsangiaco-mo, Ezio, Diego e Sabina Walder, Jean Mi-chel Weibel, Federica Zuretti.

Sono grato a Barbara e Paolo Buzzi per lapuntigliosa rilettura del testo e per le mo-difiche suggerite.

Un grazie particolare a Marina Uboldi peri suoi consigli e il prezioso aiuto in alcunefasi cruciali della redazione finale dei varicontributi.

Desidero ringraziare inoltre mia moglieMarinella che, nel corso di questi sette annimi ha costantemente sostenuto ed incorag-giato con infinita pazienza, contribuendocosì alla riuscita di questo lavoro.

Tiziano Gamboni ci ha lasciato di recente,all’improvviso. Abbiamo perso un fattivomembro di comitato ed un appassionatocompagno di scavo profondamente coinvol-to in questo impegno, ma anche pronto conla sua vena ironica a cogliere e sottolinearecon arguzia uno spunto di ilarità.È mancato un amico speciale, sempre dispo-nibile, travolgente nei suoi entusiasmi, in tut-to coerente con l’umanità dei suoi ideali.

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Elenco degli autori

Luca Arieni A.B.M. Studio Geologico AssociatoVia Nobili MartignoniI-21043 Castiglione Olona

Ermanno A. Arslan Via Cesare Battisti 2I-20100 Milano

Martina Basile WeatherillVia della Fortuna, 6I-20035 Lissone (MI)

Mauro Bolognese A.B.M. Studio Geologico AssociatoVia Nobili MartignoniI-21043 Castiglione Olona

Roberto CarimatiGeologo libero professionistaGeda snc - Geologia e Difesa AmbientaleVia D. AlighieriI-21045 Gazzada Schianno

Elisabetta Castiglioni

Cristina Cattaneo Università degli Studi di Milano

Barbara Cermesoni Via Vecchia Milanese, 11I-21040 Venegono Inferiore (VA)

Christiane De Micheli SchulthessSaroneCH-6955 Cagiallo

Markus Felber Consulenze geologiche e ambientaliCasella postale 124CH-6834 Morbio Inferiore

Sanzio Guidali VI Circondario forestaleVia Borromini 1bCH-6850 Mendrisio

Ivan Inauen Via Nobili Bosia 3 CH-6850 Mendrisio

Dott. Annalisa LovisoloUniversità degli Studi Milano

Alfio Martinelli Via La StreciaCH-6874 Castel San Pietro

Dott. Alberto Mazzucchelli A.B.M. Studio Geologico AssociatoVia Nobili MartignoniI-21043 Castiglione Olona

Dott. Isabella Nobile De Agostini Museo Giovio Piazza Medaglie d’Oro, 1I-22100 Como

Paolo Opizzi Fondazione Parco delle Goledella BreggiaCH-6834 Morbio Inferiore

Ing. Paolo Ortelli Dir. Centro FormazioneProfessionale SSICVia S.ta Maria 27CH-6596 Gordola

Dott. Elisa PedriniUniversità degli Studi Milano

Dott. Leonor Peña-Chocarro Laboratorio di ArcheobiologiaMuseo Giovio Piazza Medaglie d'Oro, 1I-22100 Como

Dott. Elena Rettore Laboratorio di ArcheobiologiaMuseo Giovio Piazza Medaglie d'Oro, 1I-22100 Como

Sig.ra Angela Riva Via Massagno 14CH-6900 Lugano

Dott. Francesca RoncoroniVia T. Grossi 23/BI-22070 Casnate con Besnate (CO)

Sig.ra Anna Chiara Sais Rue du Crêt 3CH-2206 Les Geneveys sur Coffrane

Fosco SpinediMeteoSvizzeraVia ai Monti 146CH-6605 Locarno Monti

Rudolf Stockar Museo cantonale di storia naturaleCH-6900 Lugano

Dott. Marina Uboldi Museo Giovio Piazza Medaglie d'Oro, 1I-22100 Como

Dott. Pietro Vignola Consiglio Nazionale delle Ricerche,Istituto per la Dinamicadei Processi AmbientaliI-21126 Milano

Dr. Med. Ezio Walder Via alla Monda 6CH-6943 Vezia

Dott. Giovanni ZaroGeologo libero professionistaGeda snc – Geologia e Difesa AmbientaleVia D. AlighieriI-21045 Gazzada Schianno

Massimo Tela Ufficio federale controllo metalli preziosiVia Motta 22CH-6830 Chiasso

Dr. Patrick StrangeDept. of Electronic Engineering University of Nottingham GB

Prof. Dr. Jeffrey May (†) Dept. of Archaeologyand Prehistoric StudiesUniversity of Nottingham GB

Geofoto SAVia Lugano 2aCH-6924 Sorengo

Museo Giovio Piazza Medaglie d’Oro, 1I-22100 Como

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Jeffrey May

Il Professor Jeffrey May è stato e rimarrà sempreil mio unico, vero amico.L’ho conosciuto nel 1981 all’università di Not-tingham dove era Head of the Departement ofArchaeology and Prehistoric Studies.

Nonostante la proverbiale riservatezza da puroinglese che lo ha sempre contraddistinto, tra noinon ci furono mai le barriere che di solito divi-dono il mondo dei professori da quello degli stu-denti e Jeffrey, con la sua enorme cultura,avrebbe avuto più di un motivo per restarsenein disparte.In quel momento io rientravo nel mondo dellostudio dopo aver insegnato per alcuni anni edero comprensibilmente assalito da diversi timorianche perché ero il primo Svizzero a frequentarequell’università.Nei momenti di sconforto, quando ero confron-tato con difficoltà inaspettate, mi bastava bus-sare alla porta del suo studio per essere ascol-tato, consigliato ed incoraggiato: Jeffrey erasempre disponibile.

Da lui ho imparato non solo i segreti dell’archeo-logia, ma anche il modo di affrontare la vita, concalma e con pazienza, mai con rabbia; certo io nonci riesco sempre, so che non sarò mai come lui, mal’importante è provarci, con perseveranza.La profonda amicizia iniziata all’università è con-tinuata anche dopo il mio rientro in Ticino.

Quando furono introdotti i corsi di archeologiaper adulti, Jeffrey, che da giovane aveva svoltoquesta attività, mi aiutò con i materiali didatticie con la sua enorme esperienza. Fu con lui e an-che grazie a lui che venne poi fondata l’Associa-zione Archeologica Ticinese, e l’Inghilterra fuanche la meta della prima escursione organiz-zata dalla nuova Associazione.

Si arrivò poi nel 1987 al primo scavo archeo-logico organizzato in Ticino (Castel S. Pietro)da un ente privato e portato avanti grazie al-l’aiuto di numerosi volontari; iniziò così conJeffrey una collaborazione anche sul campodestinata a durare e a rafforzarsi nel corso de-gli anni.

Nel 1999, dopo la felice esperienza delloscavo di Castel S. Pietro, prese il via la ricercadi Tremona-Castello e il Professor JeffreyMay, che ne era stato convinto sostenitore findalla preparazione del progetto, tornò in Tici-no, accompagnato dalla moglie Brenda, percominciare una lunga e fruttuosa collaborazio-ne con l’Associazione Ricerche Archeologichedel Mendrisiotto, durata fino alla sua scompar-sa, nel luglio 2006.Parlavamo spesso della leucemia che lo avevacolpito cinque anni prima, ma non si avvertivamai in lui paura o ribellione; Jeffrey non teme-va la malattia, la considerava solo una delletante sfide della vita che bisognava affrontaree combattere senza drammi ma con fiduciosasicurezza. E la determinazione e il coraggionon gli mancarono nemmeno quando nel2004 i medici gli dissero che un nuovo terribilenemico si era insinuato nel suo corpo e che es-si non avrebbero potuto fare nulla per contra-starlo. La sua voglia di vivere e di continuarequanto aveva iniziato lo sostenne anche duran-te l’ultimo anno di vita ed era dispiaciuto sol-tanto di non poter essere come al solito a Tre-mona con i suoi amici ticinesi. Tutti i volontariche lo avevano già conosciuto e apprezzato su-gli scavi durante i primi cinque anni percepi-vano però la sua presenza e cercavano tra lerovine la sua figura, così discreta e dimessa,ma così rassicurante, illuminata dal sorriso acui erano abituati…

In ricordo di Jeffrey May e Aldo CrivelliLo studioso, il ricercatore, è innanzitutto un uomo. Ci piace ricordarne in questa moderna pubblicazione due di grande spessore,che oltre ad occupare un posto speciale nei nostri cuori, hanno svolto un ruolofondamentale per l’archeologia ticinese.