Trattamento del diabete nell'anziano - Associazione ANIMO · PDF file*Basu R et al. Diabetes...
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CONVEGNO REGIONALE FADOI – ANIMO 2013
IL TRATTAMENTO DEL DIABETE NEL PAZIENTE ANZIANO
Dr. Roberto DuranteU.O. Medicina Interna
Ospedale S.Maria di Misericordia ALBENGAA.S.L. 2 SAVONESE
Savona , 23 marzo 2013
Qual è il paziente anziano ?
Pazienti anziani con DMT2: considerazioni
• Rapido aumento dei pazienti affetti da DMT2• La cura del DMT2 nel paziente anziano è una sfida difficile:
• Alta prevalenza di fattori di rischio CV e di comorbilità, come la CHF, problemi geriatrici (fragilità, problematiche cognitive), depressione e isolamento.
• La politerapia farmacologica può essere elevata con un potenziale aumento di interazioni tra i vari farmaci.
• Popolazione molto eterogenea (durata di malattia, disordini e trattamenti coesistenti).
• I goal terapeutici non sono chiari; ciò è dovuto alla scarsità di dati specifici su questa popolazione.
Antihyperglycemic therapy in type 2 diabetes: general recommendations.
Inzucchi S E et al. Dia Care 2012;35:1364-1379
Copyright © 2011 American Diabetes Association, Inc.…OLTRE 40 COMBINAZIONI POSSIBILI !!!
Depiction of the elements of decision making used to determine appropriate efforts to achieve glycemic targets.
Inzucchi S E et al. Dia Care 2012;35:1364-1379
Copyright © 2011 American Diabetes Association, Inc.
Obiettivi del trattamento
• Evitare le complicanze acute• Mantenere un compenso adeguato all’aspettativa di
vita, alle comorbidità, ed al rischio ipoglicemico della terapia in atto.
9
Ipoglicemia nel paziente over 75
10
• Molto comune tra i pazienti anziani
• Generalmente poco riconosciuta; i sintomi (disorientamento, confusione o altri sintomi neuroglicopenici) possono essere confusi con patologie concomitanti
• L’inconsapevolezza dell’ipoglicemia aumenta il rischio di futuri eventi gravi
• Spesso è molto grave e può causare incidenti gravi, quali cadute e fratture dell’anca.
• Tra gli anziani l’ipoglicemia è associata a un maggior rischio di demenza
• Obiettivi di compenso glicemico meno stringenti(HbA1c 7-8%) dovrebbero essere perseguiti inpazienti con diabete di lunga durata (>10 anni)soprattutto con precedenti di patologiecardiovascolari o una lunga storia di inadeguatocompenso glicemico o fragili per età e/ocomorbilità. L’approccio terapeutico deveessere tale da prevenire le ipoglicemie.
• (LdP VI, FdR B)
11
STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE MELLITO tipo 2
Il farmaco ideale
• Basso rischio di ipoglicemia• Utilizzabile senza rischi anche con ridotta funzione
renale• Scarsa interazione con altre terapie
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Terapia farmacologica
PASSATO, PRESENTE, FUTURO
METFORMINA
• Pregi– basso rischio di ipoglicemia– basso costo
• Difetti– Controindicato per VFG < 30– Utilizzabile con cautela con VFG >30-60<– Rischio di acidosi lattica in pz fragili (disidratazione !)
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Sulfaniluree
• Pregi» Basso costo
• Difetti» Rischio ipoglicemico
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Glinidi
• Pregi» Breve durata d’azione» Rischio ipoglicemico moderato
• Difetti» Scarsa efficacia» Costo medio» Aumentato rischio di eventi CV
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Inibitori glicosidasi
• Pregi» Basso rischio ipoglicemico
• Difetti» Scarsa tollerabilità intestinale» Necessità di lenta titolazione della dose
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Insulina
• Pregi» Flessibilità di schemi e di dosi» Ottima tollerabilità» Effetto anabolizzante
• Difetti» Modalità di somministrazione» Rischio ipoglicemico» Necessità di controlli glicemici
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LE INCRETINE
20
Nel diabete di tipo 2 l’ ”effetto incretinico” dopo carico orale di glucosio è ridotto
*p0.05 vs. corrispettivo valore dopo carico orale IR=(Insulina) ImmunoReattivaAdattato da Nauck M et al Diabetologia 1986;29:46–52.
Effetto incretinicoridotto
Effetto incretinico normale
Glucosio orale (50 g/400 ml) Glucosio EV
0–10
10
15
20
Live
lli e
mat
ici d
i glu
cosi
o
(mm
ol/L
)
5
60 120 180
Tempo (minuti)
0
40
60
80
Iinsu
lina
IR (m
U/L
)
20
Soggetti sani (n=8) Diabetici di tipo 2 (n=14)
0
10
15
20
5
Tempo (minuti)
0
40
60
80
Insu
lina
IR (m
U/L
)20
–5 –10 60 120 180–5
–10 60 120 180–5 –10 60 120 180–5
** * * * * *
* * *Li
velli
em
atic
i di g
luco
sio
(m
mol
/L)
Asse delle incretine: Infusione Orale vs. infusione Endovenosa di Glucosio
Omeostasi del Glucosio : Insulina e Glucagone
Porte D Jr et al. Clin Invest Med. 1995;18:247–254.Adapted from Kahn CR, Saltiel AR. Joslin’s Diabetes Mellitus. 14th ed. Lippincott Williams & Wilkins; 2005:145–168.
Glucosio EmaticoOutput Glucosio Uptake Glucosio
Glucagone(Alpha cell)
Insulina(Beta cell)
Pancreas
Fegato
(+)
(–) (+)
(+)
(–)(–)
Muscolo etessuto adiposo
Patogenesi dell’Iperglicemia nel Diabete Tipo 2
Diabete
Fegato
Produzione epatica glucosio
Muscolo
Uptake
Glucosio
Insulino-Resistenza=
PancreasRidotta
Secrezionedi insulina
Deficit di
insulina=
Il “triumvirato”:•disfunzione -cellule
•insulino-resistenza periferica
• iperproduzione epatica di glucosio
23
Effetti del GLP-1
Promuove la sazietà e riduce l’appetito
Beta cellule:aumenta la secrezione glucosio dipendente
d’insulina
Fegato:↓ Glucagone riduce la produzione epatica di
glucosio
Alpha cellule:↓ secrezione
postprandiale di glucagone
Stomaco:aiuta a regolare lo
svuotamento gastrico
GLP-1 secreted upon the ingestion of food
Adapted from Flint A, et al. J Clin Invest. 1998;101:515-520.; Adapted from Larsson H, et al. Acta Physiol Scand. 1997;160:413-422.; Adapted from Nauck MA, et al. Diabetologia. 1996;39:1546-1553.; Adapted from Drucker DJ. Diabetes. 1998;47:159-169.
INCRETINE
• Inibitori delle DPP4
• GLP-1 agonisti
Gliptine: maggiore riduzione di HbA1c all’aumentare dell’età anagrafica
Età (anni)
Diff
eren
ze m
edie
sta
ndar
dizz
ate
Predittori di risposta alla terapia con inibitori della DPP4: evidenze dai clinical trials randomizzati
0,80
0,52
0,24
-0,04
-0,32
-0,60
-0,88
48,90
-1,16
-1,44
-1,72
-2,00
51,42 53,94 56,46 58,98 61,50 64,02 66,54 69,06 71,68 74,10
Monami M et al. Diabetes/Metabolism Research and Reviews 2011; 27 (4): 362–372
Massa α-cellulare*
Grado di iperglucagonemia*
Deficit di secrezione insulinica**
Deficit asse delle
incretine***
Grado di PPG**
Paz. < 75 anni ++ ++ ++ +++ ++
Paz. ≥ 75 anni ++++ ++++ ++++ ++++ ++++
*Basu R et al. Diabetes 2003; 52:1738-48; **Monami M et al. Diabetes Metabol Res Rev 2011; 27 (4): 362–372; ***Korosi J et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2001; 56 (9):M575-M579
Gliptine: razionale per una maggiore efficacia ipoglicemizzante nel paziente anziano
Differenze tra gli inibitori del DPP-4
Sitagliptin Alogliptin Saxagliptin Vildagliptin
Selettività per DPP-4 Alta Alta Moderata Moderata
Tossicità cutanea Primati No No Si Si
Dosaggio 100 mg QD 25 mg QD 5mg QD 50mg BID
Metabolismo ed eliminazione
Rene(invariato)
Rene(invariato)
Metabolizzato dal CYP450 3A4 nel fegato
70-80%“Metabolita attivo
eliminato per via renale”
Metabolizzato nel fegato in
metabolita inattivo
28
Sitagliptin in Monoterapia riduce in modo significativo la A1C
Raz I et al; Aschner P et al.; Nonaka K et al; Abstracts presented at: ADA 2006
*Between group difference in change from baseline in LS means
Studio in pz Giapponesi
-1.05%*(p<0.001)
Placebo (n=75)
Sitagliptin 100 mg (n=75)
Settimane
0 4 8 12
A1C
(%)
7.6
8.0
8.4
7.2
6.87.2
7.6
8.0
8.4
Placebo (n=244)
Sitagliptin 100 mg (n=229)
Studio di 24 settimane
Settimane
0 6 12 18 24
-0.79%*(p<0.001)
A1C
(%)
Studio di 18 settimane
Placebo (n=74)
Sitagliptin 100 mg (n=168)
Settimane
0 6 12 18
A1C
(%)
7.2
7.6
8.0
8.4
-0.6%*(p<0.001)
Charbonnel et al. Diabetes Care 2006; Rosenstock J et al. Clin Ther 2006.
Placebo (n=224)Sitagliptin 100 mg (n=453)
Placebo (n=174)Sitagliptin 100 mg (n=163)
Add-On a Metformina
7,0
7,2
7,4
7,6
7,8
8,0
8,2
0 6 12 18 24
Settimane
HbA
1C(%
)
Add-On a Pioglitazone
7,0
7,2
7,4
7,6
7,8
8,0
8,2
0 6 12 18 24Settimane
HbA
1C(%
)
-0.65%(p < 0.001) -0.70%
(p < 0.001)
Efficacia di Sitagliptin nel ridurre la HbA1C negli studi di Add-on
Slide 30
Vildagliptin: analoga efficacia, ma minori effetti collateraligastrointestinali vs. metformina nei pazienti anziani ≥65 anni (etàmedia 71 anni)
Popolazione ITT*IC al 95% (–0,08 - 0,29), P=0,258; margine di non inferiorità dichiarato = 0,4% e 0,3%
Schweizer A et al. Diabetes, Obesity and Metabolism 2009, 11:804-812
Variazione dal basale (media al basale 7,7%)
Differenza fra i trattamenti
Varia
zion
e m
edia
di H
bA1c
corr
etta
(%)
EA, % pazienti Vilda 100 mg qdn=167
Met 1500 mg/dien=165
Qualsiasi EA 44,3 50,3
Rinofaringite 4,8 5,5
Capogiri 4,2 2,4
Cefalea 3,6 1,8
Ipertensione 3,0 4,2
Dolore addominale 3,0 3,0
Cataratta 3,0 0
Stipsi 3,0 0,6
Diarrea 3,0 13,3
Nausea 3,0 5,5
Osteoartrite 3,0 1,2
Tosse 1,2 3,0
-0,0
-0,4
-0,2
-0,6
-0,8
-1,0
0,2
-0,75
0,11
-0,64
Non inferiore*
161159N=
Slide 31
SITAGLIPTIN• studio in pazienti ≥ 65 anni (n=102)
• età media: 72 anni• pazienti >75 anni: n=30
SAXAGLIPTIN• studio in pazienti ≥65 anni (n=142)
• età media: 69 anni• pazienti >75 anni: n=10
Current Medical Research & Opinion – Vol. 27, No. 5, 2011, 1049-1058
Current Medical Research & Opinion – Vol. 27, No. 4, 2011, 863-869
Slide 32Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Utilizzo delle gliptine nei pazienti di età ≥75 anni: leevidenze cliniche con vildagliptin
VILDAGLIPTIN• studio in pazienti ≥75 anni
• età media: 77 anni• pazienti ≥75 anni: n=132
Slide 33Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Prima pubblicazione su efficacia/sicurezza di un’incretina in pazienti di età ≥75 anni (età media 77 anni)
Slide 34
●Tipologia di studio Pooled analysis basata su dati tratti da 50 studi di Fase II e III con vildagliptin
(in monoterapia e in add-on ad antidiabetici orali) e comprendenti pazienti di età ≥75 anni
● Popolazione (anziana) dello studio 300 pazienti diabetici di tipo 2 di età ≥75 anni e trattati con vildagliptin (n=132)
o comparatori (placebo, sulfaniluree, glitazoni, metformina, acarbosio) (n=169)
● Obiettivo dello studio Testare il profilo di efficacia e sicurezza/tollerabilità di vildagliptin nella popolazione di età ≥75 anni, valutandolo:
rispetto a farmaci comparatori nello stesso gruppo di età (≥75 anni) nella popolazione più giovane (<75 anni) trattata con vildagliptin
Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Vildagliptin nel trattamento del DMT2 in unapopolazione di pazienti ≥75 anni
Slide 35Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Caratteristiche demografiche e basali dei pazienti studiati
Vildagliptin nel paziente di età ≥75 anni
Età ≥75 anniVilda 50 mg bid
n=132
Età ≥75 anniComparatori
n=169
Età <75 anniVilda 50 mg bid
n=5984
Età <75 anni Comparatori
n=6041
Età (anni) 76,9 77,0 54,9 55,9
Maschi (%) 42,4 55,0 55,3 54,7
Caucasici (%) 84,8 79,3 72,6 72,5
BMI medio (kg/m2) 29,4 28,9 31,5 31,3
HbA1c media % 8,3 7,9 8,3 8,0
FPG (mmol/l) 9,9 8,8 10,1 9,8
Durata del DMT2 (anni) 6,3 5,9 4,1 4,5
VFG (% paz.)normale 27,3 34,9 70,1 68,8
IR lieve 62,1 58,0 28,7 30,1
IR moderata 10,6 6,5 1,0 1,0
IR grave (<30) 0,0 0,6 0,1 0,0
Stato elevato rischio CV (%) 31,8 36,1 15,0 15,2
Slide 36
Vildagliptin: riduzione clinicamente significativa di HbA1c nei pazienti di età ≥75 anni
Varia
zion
e di
HbA
1cris
petto
al
bas
ale
(%)
<75 yrs
*p<0,001
Dopo 24 settimane di trattamento a 50 mg bid
0,08,7
-0,2
-0,4
-0,6
-0,8
-1,0
-1,2
-1,4
-1,6
8,3 8,4 8,5BL=
n =
-1,2
*
-0,9
*-0,9
*
910 25622303
-1,1
*
-1,8
Monoterapia Terapia in add-on a metformina
≥75 yrs
Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Slide 37
Nessun evento ipoglicemico (compresi quelli di grado severo) nei pazienti di età ≥75 anni trattati con vildagliptin
Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Monoterapia Terapia di Add-on
Età (anni) <75 ≥75 <75 ≥75
Ipoglicemie totali 8 (0,3%) 0 (0,0%) 23 (0,8%) 0 (0,0%)
Ipoglicemie severe 0 (0,0%) 0 (0,0%) 0 (0,0%) 0 (0,0%)
Slide 38Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Monoterapia Terapia in add-on a metformina
Età ≥75 anni Età <75 anni Età ≥75 anni Età <75 anni
Basale ∆ media Basale ∆ media Basale ∆ media Basale ∆ mediaAnalisi principali di efficacian 62 2303 25 910
HbA1c (%) 8,26 ± 0,11 -0,87 ± 0,16 8,67 ± 0,02 -1,16 ± 0,03 8,47 ± 0,20 -1,08 ± 0,26 8,44 ± 0,03 0,90 ± 0,03
n 62 2305 25 911
FPG (mmol/l) 9,69 ± 0,31 -1,09 ± 0,34 10,45 ± 0,06 -1,23 ± 0,06 10,35 ± 0,44 -1,24 ± 0,47 10,71 ± 0,09 -1,36 ± 0,09
n 62 2299 25 914
Peso corporeo (kg) 74,88 ± 1,47 -0,86 ± 0,38 86,08 ± 0,39 -0,35 ± 0,07 82,77 ± 3,04 -0,24 ± 0,50 89,04 ± 0,59 -0,03 ± 0,09
Analisi dei responder n (%) n (%) n (%) n (%)
Raggiunta Hb1Ac ≤7,0% 32 (51,6) 983 (43,2) 12 (50,0) 298 (34,0)Analisi dei sottogruppi
HbA1c basale ≤8,0% 7,58 (n=32) -0,50 ± 0,25 7,62 (n=787) -0,68 ± 0,03 7,67 (n=10) -0,43 ± 0,39 7,55 (n=377) -0,60 ± 0,04
HbA1c basale >8,0% 8,98 (n=30) -1,26 ± 0,19 9,22 (n=1516) -1,41 ± 0,04 9,01 (n=15) -1,51 ± 0,31 9,06 (n=533) -1,10 ± 0,05Lipidi a digiuno (mmol/l)
Trigliceridi 1,99 ± 0,12 -0,24 ± 0,11 2,31 ± 0,03 -0,16 ± 0,03 2,10 ± 0,24 -0,26 ± 0,20 2,33 ± 0,05 -0,19 ± 0,04
Colesterolo totale 5,37 ± 0,13 -0,26 ± 0,10 5,36 ± 0,02 -0,17 ± 0,02 4,91 ± 0,23 -0,24 ± 0,11 5,08 ± 0,04 -0,15 ± 0,03
LDL 3,13 ± 0,11 -0,19 ± 0,07 3,22 ± 0,02 -0,13 ± 0,02 2,88 ± 0,21 -0,08 ± 0,09 2,85 ± 0,03 -0,08 ± 0,02
HDL 1,34 ± 0,04 0,00 ± 0,02 1,15 ± 0,01 0,02 ± 0,00 1,20 ± 0,05 -0,06 ± 0,03 1,22 ± 0,01 0,01 ± 0,01
Non HDL 4,03 ± 0,12 -0,27 ± 0,10 4,21 ± 0,02 -0,19 ± 0,02 3,81 ± 0,24 -0,21 ± 0,11 3,83 ± 0,04 -0,15 ± 0,03
VLDL 0,90 ± 0,05 -0,09 ± 0,04 0,94 ± 0,01 -0,06 ± 0,01 0,87 ± 0,08 -0,08 ± 0,07 0,92 ± 0,01 -0,06 ± 0,01
Vildaglptin: riduzione significativa di FPG e HbA1c(50% dei pazienti a target) nei pazienti di età ≥75 anni
Slide 39
Vildagliptin: miglior profilo di tollerabiltà nei pazienti di età ≥75 anni (compresi quelli con insufficienza renale) vs. comparatori
Schweizer A et al. Diab Obes Metab 2010;13(1):55–64
Età ≥75 anni -Vilda 50 mg bid Comparatori
n (132) n (169)Esposizione media (settimane) 55,0 37,4
EA n (%)SYE-adj
86 (65,2)133,9
114 (67,5)200,6
EA legati ai farmaci n (%)SYE-adj
18 (13,6)14,5
24 (14,2)21,8
EA gravi n (%)SYE-adj
12 (9,1)8,8
19 (11,2)16,5
Interruzione del farmaco in studio dovuta a EA n (%)SYE-adj
10 (7,6)7,2
9 (5,3)7,5
Decessi n (%)SYE-adj
0 (0,0)0,0
2 (1,2)1,7
EA per classe di organo/sistema
Disturbi cardiaci n (%)SYE-adj
9 (6,8)6,8
16 (9,5)14,0
Disturbi gastrointestinali n (%)SYE-adj
27 (20,5)23,3
33 (19,5)31,5
Infezioni e infestazioni n (%)SYE-adj
44 (33,3)42,2
49 (29,0)51,9
Distrubi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo n (%)SYE-adj
22 (16,7)18,1
35 (20,7)32,7
Neoplasia benigna, maligna e non specificata n (%)SYE-adj
3 (2,3)2,2
4 (2,4)3,4
Disturbi del sistema nervoso n (%)SYE-adj
32 (24,2)28,4
28 (16,6)25,7
Disturbi cutanei e del sottocute n (%)SYE-adj
13 (9,8)10,1
20 (11,8)18,2
Tollerabilità epaticaQualsiasi EA epatico n (%)
SYE-adj1 (0,8)
0,72 (1,2)
1,7ALT o AST ≥3 ×LSN*
n (%)SYE-adj
n = 1330 (0,0)
0,0
n = 1871 (0,6)
0,8EA in lieve compromissione renale
n (%)SYE-adj
n = 8251 (62,2)
120,1
n = 9867 (68,4)
211,3
Slide 40
Parametri Sitagliptin MK-0431 Vildagliptin LAF237 Saxagliptin BMS-477118Tmax (h) 1–4 1,75 2
Volume di distribuzione (l) 198 71 151
T½ terminale (h) 12,4 2–3 2,5
3,1 (metabolita attivo)
Clearance plasmatica totale (ml/min) 416 683 ND
Clearance renale (ml/min) 350 217 230
Clearance renale (%) 70 31 ND
Metaboliti principali 6 (inattivi) LAY 151 (inattivo) BMS-510849 (attivo)
Biodisponibilità assoluta (%) 87 85 67
Frazione legata alle proteine (%) 38 9,3 Molto bassa
Frazione eliminata con le feci (%) 13 4,5 22
Frazione eliminata con le urine (%) 87 85 75
Frazione eliminata immodificata (%) 79 23 24
Secrezione tubulare attiva Sì Sì Sì
Substrato per la glicoproteina P Sì Sì Sì
Substrato per il CYP3A4 Bassa No Sì
CYP3A5 No No Sì
CYP2C8 Molto bassa No No
Proporzionalità della dose Sì Sì Sì
Effetto del cibo No No No
Interazioni tra farmaci No No SìRiduzione della dose con inibitori del CYP3A4 No No Sì (2,5 mg)
Scheen A J. Diabetes, Obesity and Metabolism 2010; 12 (8):648–658
Citocromo P450
Induttori:Carbamazepina, Fenitoina, Fenobarbital, Desametasone, Rifampicina
Inibitori:Ketoconazolo, Fluconazolo, Eritromicina, Claritromicina, Fluoxetina
Substrati:Atorvastatina, Simvastatina, Rosuvastatina, Warfarin, Diltiazem, Metoprololo, Midazolam, Diclofenac
Citocromo P450, inibitori della DPP-4 e interazioni tra farmaci
Slide 41
Report AIFA a 2 anni: minore rischio relativo di interruzione della terapia con vildagliptin nel paziente
anziano
Paziente anziano (>65 anni): rischio relativo di interruzione della terapia per qualsiasi causa
Minore rischio relativo di interruzione vs paziente <55 anni
Maggiore rischio relativo di interruzione vs paziente <55 anni1
Età dei pazienti trattaticon vildagliptin
Età media al basale = 61,95 anni
Età minima = 19 anni
Età massima = 96 anni
P=0,002
P=0,001
0,880,730,61
0,910,810,71
Vildagliptin
Sitagliptin
Riferimento: http://antidiabetici.agenziafarmaco.it/newsletter.htm
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Vildagliptin è l’unica incretina senza cautele d’uso nella popolazione anziana di età ≥75 anni
CONFRONTO SCHEDE TECNICHE DEI FARMACI
Vildagliptin: Nessun aggiustamento di dose è necessario nel paziente anziano.
Sitagliptin: Nessun aggiustamento di dose è necessario in base all‘età. Sono presenti limitati dati di sicurezza in pazienti di età ≥75 anni per cui bisogna prestare cautela nell’utilizzo in tali popolazioni.
Saxagliptin: L’esperienza in pazienti di età ≥75 anni è molto limitata per cui bisogna prestare molta attenzione nell’utilizzo in questa fascia di popolazione.
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● Pazienti in trattamento con sola Met e con livelli anche non eccessivamente elevati di HbA1c (7%-8%), per riportarli in sicurezza al di sotto del target del 7%
● Pazienti in trattamento con Met + SU (non da lungo tempo): sostituzione della SU
● Pazienti anziani che necessitano di una terapia che unisca l’efficacia a un’ottima tollerabilità e un basso rischio di interazioni farmacologiche
● Pazienti a maggior rischio di ipoglicemie: anziani, con precedenti episodi di ipoglicemie, autisti, con problematiche epatiche, che abusano di alcol, che osservano il Ramadan, ecc.
Quali pazienti possono trarre i maggiori benefici dall’utilizzo di vildagliptin + metformina?
Il GLP-1 nel trattamento del Diabete Tipo 2
L’effetto insulinotropico del GLP-1 è GLUCOSIO DIPENDENTE
Sono stimolati TUTTI i passaggi della biosintesi dell’insulina così come la trascrizione genica dell’ormone
Inibizione della secrezione di Glucagone
no ipoglicemie
continua disponibilitàdi insulina
ridotta produzione di glucosio epatico
Il GLP-1 nel trattamento del Diabete Tipo 2
Inibizione della secrezione gastro-
intestinale
Inibizione della motilità gastro-
intestinale
Effetti TROFICI sulle cellule beta:
proliferazione, differenziazione,
inibizione apoptosi
ridotte iperglicemie post-prandiali
nuove cellule in pz con n insuff. di cellule
funzionanti
nei ratti trattati con GLP-1:
riduzione drastica del numero di cellule apoptotiche
assenza delle modifiche cellulari legate all’invecchiamento precoce
mantenimento della struttura tridimensionale delle beta-cellule panreatiche
Analoghi GLP-1
• EXENATIDE
• LIRAGLUTIDE
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EXENATIDE: SCHEDA TECNICA
Particolari categorie di pazienti Pazienti anziani : Nei pazienti sopra i 70 anni BYETTA deve essere usato con cautela e l’incremento di dose da 5 μg a 10 μg deve essere effettuato con particolare attenzione. L’esperienza clinica nei pazienti sopra i 75 anni è molto limitata.
Pazienti con insufficienza renale : Nei pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina da 50 a 80 ml/min) non è necessario un aggiustamento della dose di BYETTA. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina da 30 a 50 ml/min), l’incremento di dose da 5 μg a 10 μg deve essere effettuato con cautela (vedere paragrafo 5.2). BYETTA non è consigliato per l’uso in pazienti con una malattia renale in stadio terminale o con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min)
Pazienti con insufficienza epatica : Nei pazienti con insufficienza epatica non è necessario un aggiustamento del dosaggio
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Popolazioni speciali
Anziani (> 65 anni): non è richiesta la correzione della dose in base all’età. L’esperienza terapeutica in pazienti di età ≥ 75 anni è limitata (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza renale: non è richiesta correzione della dose per i pazienti con lieve insufficienza renale (clearance della creatinina 60-90 ml/min). Vi è una esperienza terapeutica molto limitata in pazienti con una moderata insufficienza renale (clearance della creatinina di 30-59 ml/min) e non vi è esperienza terapeutica in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Victoza attualmente non può essere raccomandato per l’uso in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, compresi i pazienti con malattia renale all’ultimo stadio .
Insufficienza epatica: l’esperienza terapeutica in pazienti con insufficienza epatica di qualsiasi grado è ad oggi troppo limitata per raccomandare l’uso in pazienti con insufficienza epatica lieve, moderata o grave .
LIRAGLUTIDE: SCHEDA TECNICA
Incretino‐mimetici: Le attuali indicazioni terapeutiche
Terapia del diabete:
L’ATTIVITA’ FISICA
Maggio 2010
Settembre 2011> 800 pazienti
Maggio 2012
DAPAGLIFLOZIN
Basso rischio di ipoglicemia Calo ponderale e riduzione massa grassa Aumento (indiretto) della sensibilità
insulinica Aumentata incidenza di infezioni genito-
urinarie Costo ? Effetti a lungo termine ?
Grazie per l’attenzione !