Trasporto di glucosio, fruttosio e galattosio attraverso l ... · pop corn, patatine fritte,...
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Trasporto di glucosio, fruttosio e galattosio attraverso l’epitelio intestinale
Membrana apicale SGLT1: permette il trasporto attivo di glucosio e galattosio contro gradiente di concentrazione (co-trasporto con sodio) GLUT5: trasporta soprattutto il fruttosio, secondo gradiente (saturabile) Membrana basolaterale GLUT2: fa uscire gli zuccheri dall’enterocita GLUT5: specifico per il fruttosio (non mostrato in figura) Mutazioni a carico dei trasportatori causano malassorbimento
Destino del glucosio della dieta durante la fase di assorbimento (circa 2 ore)
CO2
Cervello
Glucosio Fegato Glicogeno
Muscolo
Tessuto adiposo
Triacilgliceroli
ATP Glicogeno
15-20 g 15-20 g
90 g
20-45 g
20 g 25 g
2 g 20 g
Variazioni della concentrazione sierica di glucosio a tempi diversi
dopo la somministrazione ad un soggetto adulto a digiuno di 50g di
glucosio in acqua
(risposta glicemica)
Da: Biochimica Medica, Siliprandi e Tettamanti , cap. 24, Piccin Ed., 2011
Tanto maggiore è l’area entro le 2 ore dal
pasto, maggiore è l’effetto lipogenico dei
carboidrati alimentari
Indice glicemico
(David JENKINS e coll., 1980-81, Toronto University)
Gli alimenti contenenti carboidrati sono classificati in base al loro indice glicemico
Minore è l’indice glicemico, minore è minore l’effetto lipogenico
Mariani-Costantini, Cannella, Tomassi, Alimentazione e Nutrizione Umana, Il Pensiero Scientifico ed.
area incrementale alimento test (linee verticali) area incrementale alimento standard (linee orizzontali)
IG = X 100
(glucosio vs pane bianco, fattore 1,38)
Glicemia
Glic
em
ia
Tempo (2 ore)
Fattori che influenzano l’indice glicemico (IG)
•Natura del monosaccaride contenuto nel pasto (glucosio >
fruttosio)
•Prevalenza di amilosio o di amilopectina nell’amido
•Caratteristiche fisico chimiche e organizzazione in granuli
dell’amido
•Interazione tra carboidrati ed altri nutrienti (IG si abbassa in
presenza di grassi, proteine, o fibre) (es. latte intero vs latte
scremato)
•Influenza dei processi di lavorazione e di cottura degli
alimenti (un aumento del tempo di cottura fa aumentare l’IG)
La gelatinizzazione dell’amido
Maggiore la percentuale di amilopectina,
maggiore la gelatinizzazione,
più facile l’idrolisi delle amilasi,
maggiore l’indice glicemico
ALIMENTI CON IG
ALTO
(>70)
ALIMENTI CON IG
MEDIO - ALTO
(tra 40 e 70)
ALIMENTI CON IG
BASSO
(fino a 40)
Glucosio (100)
Miele (90)
Maltosio (110)
Alcuni cereali raffinati,
pop corn, patatine fritte,
cornflakes
Bevande zuccherate
(bevande gasate, thè
freddo, ecc.)
Alimenti contenenti
"zucchero" o "sciroppo di
glucosio" negli ingredienti
Saccarosio (60)
Pane bianco (72)
Biscotti
Riso bollito (59)
Patate bollite (60)
Uva passa (67)
Alcuni tipi di frutta e verdura
(carota, melone, zucca,
ananas, banana, uva)
Tutta la frutta e la
verdura
(escluse le eccezioni)
Latticini
(yogurt, latte, ecc.)
Cereali integrali
(soprattutto avena e
orzo)
Spaghetti cotti (33)
Legumi
Fruttosio (19)
Il fruttosio un isomero del glucosio
Il fruttosio un isomero del glucosio
•Indice glicemico inferiore al glucosio (19 vs 100)
•Maggiore potere dolcificante (30-40 % > saccarosio), perso con il
riscaldamento
•Inizialmente suggerito ai diabetici come dolcificante
•L’uso del fruttosio come dolcificante è quadruplicato rispetto ai
primi anni del 1900 (per aumento del consumo di saccarosio, e di
high fructose corn syrup (HFCS)
•La sua assunzione a lungo termine è stata associata ad elevata
trigliceridemia, steatosi epatica, malattie cardiovascolari,
iperuricemia
•L’assunzione dalla frutta non dovrebbe superare 7-10 g/die
D. Voet, J.G. Voet, C.W. Pratt, FONDAMENTI
DI BIOCHIMICA 2/E, Zanichelli Editore
S.p.A. Copyright © 2007
(aldolasi B)
Il metabolismo del fruttosio è quasi esclusivamente epatico
richiede 7 enzimi
Insulino indipendente
Glicolisi
•Il metabolismo del fruttosio nel fegato produce fruttosio-1-fosfato •Scavalca quindi il passaggio della glicolisi catalizzato dalla FOSFOFRUTTOCHINASI, il principale punto di controllo della glicolisi (feedback da ATP e citrato) •Anche in assenza di richiesta di ATP, dirige il flusso glicolitico verso la sintesi dei lipidi
Correlazione tra aumento di consumo di fruttosio e ipertrigliceridemia e steatosi epatica
5 | 13 U. Leuzzi – E. Bellocco – D. Barreca, BIOCHIMICA DELLA NUTRIZIONE, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2013
Trasformazione di AMP ad Acido Urico
causato da un elevato contenuto di fruttosio negli alimenti
Eccesso di assunzione di fruttosio provoca
iperuricemia
“FIBRA “ Definizione e classificazione
Secondo una Direttiva della Comunità Europea del 2008
•Polimeri di carboidrati commestibili naturalmente presenti negli alimenti
consumati resistenti agli enzimi digestivi umani e quindi non assorbiti
•Polimeri di carboidrati commestibili ottenuti da materie prime alimentari
mediante vari procedimenti con dimostrati effetti fisiologici benefici
•Polimeri di carboidrati sintetici commestibili con dimostrati effetti fisiologici
benefici
•Se di origine vegetale può comprendere anche composti non
polisaccaridici (lignina)
Componenti principali della fibra
Polisaccaridici
Cellulosa
Emicellulosa
Beta-glucani
Pectina
Chitina strutturale, esoscheletro
invertebrati marini
Gomme
Mucillagini
Polifenolici
Lignina
strutturali,
parete cellulare delle piante
intracellulari, vegetali
La fibra non è un nutriente essenziale
ma una dieta povera in fibre può influenzare la salute
strutturali,
parete cellulare delle piante
Cellulosa Omopolisaccaride della parete cellulare delle piante Legame Glu (beta1-4)Glu Insolubile Scarsamente idrolizzata e fermentata dalla flora batterica intestinale
Beta-glucani Omopolisaccaridi della parete cellulare delle piante Glu(beta1-4)Glu, Glu(beta1-3)Glu con ramificazioni Glu(beta1-6)Glu, Glu(beta1-2)Glu Solubili e viscosi Presenti in funghi, alghe, orzo, avena Idrolizzata e fermentata dalla flora batterica intestinale
Pectina •eteropolisaccaride della parete cellulare delle piante presente soprattutto
nei frutti; si degrada durante la maturazione
•polimero di ACIDO GALATTURONICO (anche esterificato con CH3OH, o
con acetato) con intercalate unità di RAMNOSIO, da cui si dipartono
ramificazioni contenenti RAMNOSIO, GALATTOSIO, ARABINOSIO
•contenuta in mele, albicocche, carote, arance (albedo, pectina = 30% del peso
fresco)
•col consumo di circa ½ chilo di frutta e verdura al giorno, si assumono circa 5 g di
pectina
•fermentescibile dalla flora batterica intestinale
•usata come gelificante (E440)
Struttura della pectina
Lignina: presente nella parete di alcune cellule vegetali Deriva dalla polimerizzazione di
•Alcol p-cumarilico
•Alcol coniferilico
(alcol 4-idrossi-3-metossicinnamilico)
•Alcol sinapilico
(alcol 4-idrossi-3,5-dimetossicinnamilico
Poco rilevante ai fini alimentari
Solo con l’ingestione di semi integri
Struttura polimerica estremamente
eterogenea
Funzioni della fibra •Rallenta lo svuotamento gastrico, aumenta il senso di sazietà •Sollecita la peristalsi intestinale •Da maggiore consistenza e scorrevolezza alle feci •Riduce la durata del transito intestinale e trattiene l’acqua •Diminuisce l’assorbimento da parte del tenue di grassi, colesterolo, carboidrati, proteine Abbassa la colesterolemia (totale e LDL) Riduce la glicemia post-prandiale e l’insulinemia (riducendo così anche il colesterolo); abbassa l’indice glicemico di alimenti contenenti zuccheri •Riduce il riassorbimento degli acidi biliari (riducendo così anche il colesterolo) •Aumenta la massa fecale (per aumento della massa batterica e a causa della massa della fibra stessa) •Abbassa il pH (incidendo così sulla qualità e metabolismo della flora batterica, selezionando batteri non-putrefattivi) •Adsorbe composti tossici di produzione batterica •Fornisce acidi grassi a catena corta, energetici •Interferisce con l’assorbimento di minerali e oligoelementi
Livelli di assunzione di riferimento per i carboidrati (DRI, USA)
Fonti alimentari (in ordine decrescente):
cereali, dolcificanti, tuberi, legumi, ortaggi, frutta, prodotti lattiero-caseari
RDA : 130 g/die (calcolata sulla quantità minima di glucosio utilizzata dal cervello,
per prevenire la chetosi, e la degradazione proteica)
L’assunzione di carboidrati
non deve essere inferiore al 45% (per consentire un corretto apporto di fibre)
non deve superare il 65% (per non causare ipertrigliceridemia)
dell’introito calorico totale
L’assunzione di zuccheri aggiunti non deve superare il 25% dell’introito calorico
totale (per consentire l’apporto corretto di micronutrienti e per la prevenzione della
carie dentale)