Trasformazioni socio-demografiche in Italia Linda Laura Sabbadini Torino, 6 dicembre 2006.
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Trasformazioni socio-Trasformazioni socio-demografiche in Italiademografiche in Italia
Linda Laura Sabbadini
Torino, 6 dicembre 2006
L’Italia, paese a bassa feconditàL’Italia, paese a bassa fecondità
nel 19641964 nascite di 1 milione 35 mila1 milione 35 milaa partire dal 19751975 declino delle nascite19951995 minimominimo 526 mila nati526 mila nati
Ma da 20 anni l’Italia sta al di sotto di 1,4 figli per donnaal di sotto di 1,4 figli per donna
a partire dal 19961996 trend di costante crescita nel 20052005 554 mila nati
1,321,32 figli per donna nel 2005
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Sono diminuiti i figli di ordine elevatoSono diminuiti i figli di ordine elevato
51,1
11,3
37,6
0
20
40
60
primogeniti secondogeniti terzogeniti e ordinesuperiore
Negli anni ’50 solo poco più di un terzopoco più di un terzo primogeniti e poco più del 25%poco più del 25% secondogeniti
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Si riduce la forbice tra Nord e SudSi riduce la forbice tra Nord e Sud
La Sardegna ha i livelli più bassi di fecondità (1,051,05)Bolzano al primo posto per la fecondità (1,591,59)
Nord da 1,041,04 a 1,331,33Centro da 1,071,07 a 1,271,27Sud da 1,391,39 a 1,321,32
Bolzano (1,591,59), Trento (1,481,48)Campania (1,431,43), Sicilia (1,411,41), Lombardia Veneto (1,351,35),Emilia Romagna Val d’Aosta (1,341,34)
superiori alla media
solo 8 zone
dal 1995 a oggidal 1995 a oggi
questi valori sono inferiori a fecondità di questi valori sono inferiori a fecondità di
Regno Unito, Francia, SveziaRegno Unito, Francia, SveziaTrasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Numero medio di figli per donna per regioneNumero medio di figli per donna per regionegraduatoria (2005)graduatoria (2005)
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Numero medio di figli per donna per regioneNumero medio di figli per donna per regione graduatoria (1980) graduatoria (1980)
2,35 2,25 2,24 2,222,04 1,99
1,82 1,74 1,67 1,59 1,52 1,49 1,45 1,40 1,37 1,34 1,32 1,25 1,18 1,11
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0,50
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2,50
3,00
3,50
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L’Italia ai livelli più bassi di EuropaL’Italia ai livelli più bassi di Europa
alcuni Paesi si trovavano in una situazione peggiore dell’Italia ma poi sono migliorati
dietro l’Italia
altri stavano in una situazione migliore dell’Italia e ora stanno peggio
Grecia, Spagna, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Lettonia, Lituania
Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Finlandia
Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Grecia e Spagna
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1,991,901,80 1,781,751,741,73 1,701,641,491,42 1,421,401,371,37 1,331,321,291,28 1,261,251,241,23 1,231,22
0,00
0,50
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2,50
3,00
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Numero medio di figli per donna in EuropaNumero medio di figli per donna in Europa graduatoria (2004) graduatoria (2004)
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Numero medio di figli per donna in EuropaNumero medio di figli per donna in Europa graduatoria (1980) graduatoria (1980)
2,462,322,28 2,212,20 2,18 2,11 2,102,022,00 1,99 1,95 1,92 1,90 1,901,68 1,68 1,65 1,64 1,63 1,60 1,56 1,55 1,49
3,25
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
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Madri di età sempre più elevateMadri di età sempre più elevate
Posticipazione dell’esperienza riproduttivaFenomeno in atto dagli anni ’70 che ha contribuito a
abbassamento natalità dalla 2° metà anni 70 fino alla prima metà anni ‘90
30,8 anni30,8 anni età alla nascita figli nel 1995 29,8 anni29,8 anni
Solo 11%11% dei nati ha una madre di età inferiore 25 anni Nell’Italia insulare 16%16%, sotto il 10%10% nel centro-nordPiù di un quarto dei nati ha madre con più di 34 anni
In Lazio e Liguria più di uno su 3
Negli ultimi 10 anni - 18%- 18% madri minorenni+100%+100% madri ultra-quarantenni
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Tassi di fecondità specifici per età delle donne residenti in Tassi di fecondità specifici per età delle donne residenti in Italia. Anni 1995 e 2004Italia. Anni 1995 e 2004
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Crescono le nascite da genitori stranieriCrescono le nascite da genitori stranieri
Dal 6%6% del 1995 al 12%12% del 2004
1 nato straniero ogni 6 in Emilia, Veneto, Umbria, Lombardia
1 nato straniero ogni 8 in Toscana, Piemonte, Marche
Nel Sud solo 1,9%1,9%
Numero medio figli per donna delle straniere 2,612,61 contro 1,331,33
Età media madri straniere 27,427,4 contro 31,131,1
Straniere hanno più figli al Nord che al Sud, viceversa le italiane
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Tassi di fecondità specifici per età e cittadinanza delle Tassi di fecondità specifici per età e cittadinanza delle donne residenti in Italia. Anno 2004donne residenti in Italia. Anno 2004
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A che cosa è dovuto incremento feconditàA che cosa è dovuto incremento fecondità
Per metàPer metà alle nascite da madri straniere
Per metàPer metà alle nascite da madri italiane, con il recupero della posticipazione da
parte delle generazioni nate tra seconda metà anni ‘60anni ‘60 e primi anni ‘70anni ‘70
quindi recupero c’è anche per le italianenon c’è disaffezione alla maternità… anzi…
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Il numero di figli desiderati è più alto di Il numero di figli desiderati è più alto di quello realequello reale
più alto
più basso
Sud 2,32,3 Isole 2,22,2elementare 2,52,5fino a 29 anni 2,22,2casalinghe 2,22,2dirigenti 2,22,2imprenditrici 2,42,4
Numero desiderato di figli = 2,12,1
Centro Nord 2,02,0 Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria 1,91,9 occupate 2,02,0
La graduatoria delle regioni per numero desiderato di figli è La graduatoria delle regioni per numero desiderato di figli è diversadiversa
SardegnaSardegna n° desiderato più alto (2,1) n° reale più basso (1,03)LiguriaLiguria n° desiderato più basso (1,8) n° reale più basso (1,15)TrentoTrento, Bolzano Bolzano, CampaniaCampania n° desiderato più alto, n° reale più altoTrasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Numero di figli desideratiNumero di figli desiderati
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Un clima sociale sfavorevole alla maternità Un clima sociale sfavorevole alla maternità e alla paternitàe alla paternità
• la divisione dei ruoli in famiglia è rigida e la divisione dei ruoli in famiglia è rigida e asimmetricaasimmetrica• la rete dei servizi sociali è in crescita, ma scarsala rete dei servizi sociali è in crescita, ma scarsa• i figli sono ancora una barriera all’accesso al lavoroi figli sono ancora una barriera all’accesso al lavoro• poco part-time, poca flessibilità per esigenze delle poco part-time, poca flessibilità per esigenze delle
famigliefamiglie• i congedi parentali sono ancora troppo usati solo i congedi parentali sono ancora troppo usati solo dalle dalle donnedonne• ancora interruzioni dal lavoro, licenziamenti, ancora interruzioni dal lavoro, licenziamenti, dimissioni dimissioni per gravidanzaper gravidanza• le reti informali sono il principale supporto per le le reti informali sono il principale supporto per le donne donne ma sono ormai in crisi strutturalema sono ormai in crisi strutturale• la spesa sociale e in particolare per famiglia e figli la spesa sociale e in particolare per famiglia e figli è più è più bassa che nel resto dell’Europabassa che nel resto dell’EuropaTrasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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La divisione dei ruoli è rigidaLa divisione dei ruoli è rigida
73,8%73,8% del tempo per lavoro familiare delle coppie con donne occupate è assorbito dalle donne, 70,8%70,8%
con 1 figlio, 78,7%78,7% con 3 o più figli
Nel 1988-19891988-1989 era il 78,8%78,8% per donne occupate con 1 figli e l’86,6%86,6% per 3 o più figli
Dal 1988-19891988-1989 le donne diminuiscono il tempo per il lavoro familiare complessivo, aumentando il lavoro di cura per i figli e diminuendo il lavoro domestico
Padri più collaborativi, ma cambiamenti lenti16 minuti in più16 minuti in più in 14 anni,
dal 66,9%66,9% al 72%72% chi fa qualcosa
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La rete dei servizi sociali è in crescita, ma La rete dei servizi sociali è in crescita, ma scarsascarsa
Crescono i bambini che vanno al nido
Siamo però ancora al 13,8% 13,8% (dato campionario)
Sono cresciuti soprattutto i nidi privati molto costosi
Se si considera la spesa sociale dei Comuni il 38%38% è per famiglie e minori
Ma solo nel 30%30% dei Comuni ci sono asili nido (44%44% Nord-Est, 12%12% Sud)
Bambini che utilizzano nidi comunali 2,4%2,4% nelle Isole, 13,6%13,6% nel Nord-Est
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I figli ancora barriera all’accesso al lavoroI figli ancora barriera all’accesso al lavoro
3 milioni3 milioni di donne fino a 64 anni non cercano lavoro per problemi legati alla maternità o al lavoro di cura
564 mila564 mila donne cercherebbero lavoro se avessero supporti dai servizi sociali
single 84,6%84,6% coppia senza figli 76,5%76,5%coppia con figli 55,1%55,1%3 o più figli 37,4%37,4%
donne 35-44 anni tassi di occupazione
159 mila159 mila donne sarebbero disposte a passare da part-time a full time alle stesse condizioni
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Il part-time è cresciuto Il part-time è cresciuto ma siamo sotto la media europeama siamo sotto la media europea
Dal 1993 al 2005 dal 21,6%21,6% al 25,5%25,5% contro 36,1%36,1% EU 15
1 milione 459 mila1 milione 459 mila occupati in più di cui 723 mila723 mila a part-timeNord-Est 27,8%27,8% Sud 23,1%23,1%
La metà delle donne con figli lo ha scelto, l’altra metà o gli è stato imposto (25%25%), o non è riuscita a trovare altro (8%8%), o è troppo carica per lavorare a tempo pieno (10%10%)
Condizionamento fondamentale dichiarato: cura dei figlicura dei figli
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La flessibilità in entrata e in uscita La flessibilità in entrata e in uscita è ancora usata pocoè ancora usata poco
Solo il 32%32% delle lavoratrici usa flessibilità8%8% per esigenze gravi
Chi la usa lo fa nel 45%45% dei casi per motivi familiari
Pubblica Amministrazione: 53,4%53,4%
Chi usa nidi ha meno bisogno di flessibilità e part-time
Chi ha colf o baby sitter non usa part-time oppure lo affianca, ma solo nei primissimi anni di
etàTrasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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I congedi parentali sono utilizzati I congedi parentali sono utilizzati soprattutto dalle donnesoprattutto dalle donne
Cura dei figli compito quasi esclusivo della madre749 mila749 mila lavoratori alle dipendenze hanno
dichiarato di aver fruito dell’astensione facoltativa per l’ultimo figlio 86%86% sono madri, i 2/5 delle madri di bambini da 0 a 8
anni 30 mila30 mila donne hanno avuto impedimenti
dal datore di lavoro19 mila19 mila sono disinformate
16,9%16,9% non l’utilizza per la riduzione dello stipendio541 mila lavoratori negli ultimi 12 mesi
astensione per malattia figlioil 76,9% sono madri
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 23
Pochi padri utilizzano i congediPochi padri utilizzano i congedi
104 mila104 mila padri hanno fruito dell’astensione facoltativa
125 mila125 mila padri negli ultimi 12 mesi si sono astenuti per malattia
a 77 mila77 mila padri è stato negato dal datore di lavoro68 mila68 mila padri non sono informati
Secondo l’Osservatorio delle famiglie nella Pubblica Amministrazione il 79,8%79,8% dei congedi
è stato fruito dalle donneIl 61%61% delle giornate di congedo è fruito nel 1° meseLe donne usano di più degli uomini anche il congedo
non gratuito
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Le reti informali: forte aiuto alle lavoratrici Le reti informali: forte aiuto alle lavoratrici madrimadri
Dal 1983 a oggi aumentano i care givercare giver.Diminuiscono le famiglie aiutate, specie di
anzianiI care giver hanno sempre meno tempo da dedicare,
condividono di più l’aiuto con altri, selezionano di più casi concentrandosi sui più bisognosi
Per questo cresce solo l’aiuto a famiglie di disabili e delle famiglie con donna con figli che lavora
In prospettiva con il calo della fecondità, l’aumento dell’occupazione femminile e l’aumento della durata
media della vita la situazione si aggraverà
carico delle reti sulle donne diventerà sempre più carico delle reti sulle donne diventerà sempre più insostenibile, rete in crisi strutturaleinsostenibile, rete in crisi strutturale
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 25
Le reti informali: forte crisi strutturale, Le reti informali: forte crisi strutturale, perché?perché?
Consideriamo due generazioni di donne,Consideriamo due generazioni di donne,una nata nel una nata nel 1940 1940 e una nel e una nel 19601960
può dividere il carico delle cure può dividere il carico delle cure agli anziani e ai bambini con agli anziani e ai bambini con altre 9 persone – almeno un altre 9 persone – almeno un anziano per 12 anni nella rete anziano per 12 anni nella rete di parenteledi parentele
la donna nata la donna nata nel nel 19401940 a 40 anni a 40 anni
può dividere il lavoro di cura può dividere il lavoro di cura con altri 5 adulti – almeno un con altri 5 adulti – almeno un anziano per 18 anni nella rete anziano per 18 anni nella rete di parenteledi parentele
la donna nata la donna nata nel nel 19601960 a 40 anni a 40 anni
La seconda ha, dunque, più carichi La seconda ha, dunque, più carichi ma meno tempo perché lavorama meno tempo perché lavora
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 26
Le reti informali: forte crisi strutturale, Le reti informali: forte crisi strutturale, perché?perché?Mettiamoci dal punto di vista delle madri delle donne nate Mettiamoci dal punto di vista delle madri delle donne nate
nel 1913 e nel 1934nel 1913 e nel 1934
vive col coniuge, i 3 figli avuti sono usciti dalla famiglia vive col coniuge, i 3 figli avuti sono usciti dalla famiglia e le daranno 6 nipoti, non ha più genitori anziani, e non e le daranno 6 nipoti, non ha più genitori anziani, e non ha grandi carichi per i nipoti perché 2 figlie/nuore su 3 ha grandi carichi per i nipoti perché 2 figlie/nuore su 3 sono casalinghesono casalinghe
la la donna donna del del 19131913
ha ancora un genitore anziano di cui occuparsi, ma le ha ancora un genitore anziano di cui occuparsi, ma le figlie e le nuore impegnate una su due col lavoro hanno figlie e le nuore impegnate una su due col lavoro hanno maggior bisogno di aiuto più carico anche se meno maggior bisogno di aiuto più carico anche se meno figli e nipotifigli e nipoti
la donnala donnadel del 19341934
In prospettiva con il calo della fecondità, l’aumento In prospettiva con il calo della fecondità, l’aumento dell’occupazione femminile e l’aumento della durata dell’occupazione femminile e l’aumento della durata
media della vita questa situazione si aggraveràmedia della vita questa situazione si aggraverà
Diventano nonne a 53 anni ma a questa età:Diventano nonne a 53 anni ma a questa età:
carico delle reti sulle donne diventerà sempre più carico delle reti sulle donne diventerà sempre più insostenibileinsostenibile
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La spesa sociale per famiglie e figli La spesa sociale per famiglie e figli è molto bassa rispetto all’Europaè molto bassa rispetto all’Europa
spesa sociale rispetto al PIL 26,4%26,4%contro 28%28% EU 15 (anno 2003)
quota destinata alla famiglia 4,1%4,1% della spesa sociale
il più basso insieme alla Spagna
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 28
Chi sono le lavoratrici in coppia con figliChi sono le lavoratrici in coppia con figli
8 milioni 783 mila8 milioni 783 mila lavoratrici4 milioni 273 mila4 milioni 273 mila lavoratrici in coppia con figli
1 figlio 45,8%45,8%2 figli 44,7%44,7%3 o più 9,5%9,5%
Anche al Sud hanno più un figlio (32,9%32,9%) che 3 o più (16%16%)
Nord modello figlio unico (51,8%51,8%)
Le operaie hanno meno figli delle impiegate 47,3%47,3% hanno un figlio 43,6%43,6% 2 figli
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 29
Le lavoratrici madri: insoddisfatte del Le lavoratrici madri: insoddisfatte del tempo per sé, per il tempo libero, tempo per sé, per il tempo libero, soddisfatte del lavoro e della vitasoddisfatte del lavoro e della vita
poco tempo per sé 65,8%65,8%poco tempo per svago 75,3%75,3%poco tempo per riposo 64,3%64,3%
soddisfatte del lavoro 76,5%76,5%
soddisfatte della vita 81,4%81,4%
Tutti gli indicatori di insoddisfazione Tutti gli indicatori di insoddisfazione aumentano a partire dal 2° figlioaumentano a partire dal 2° figlio
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 30
Nove gruppi di donne occupate in coppia con Nove gruppi di donne occupate in coppia con figlifigli• le impiegate full-time della P.A. con flessibilità
9,9%9,9%• le insegnanti 13,1%13,1%• le lavoratrici dipendenti che scelgono il part-time per dedicarsi alla famiglia 14,6%14,6%• le operaie costrette al part-time dalla mancanza di alternative lavorative 8,6%8,6%• le operaie dell’industria full-time senza flessibilità
12,4%12,4%• le impiegate della sanità meno cariche di lavoro familiare e più supportate dal partner 11,0%11,0%• le impiegate del commercio e dell’industria che utilizzano la flessibilità in entrata o in uscita 9,2%9,2%• le lavoratrici indipendenti in agricoltura sovraccariche ma soddisfatte del tempo per i figli 8,9%8,9%
• le lavoratrici indipendenti del commercio che tentano
di comprimere il lavoro familiare 12,4%12,4%Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 31
Impiegate P.A., insegnanti, Impiegate P.A., insegnanti, lavoratrici part-time per sceltalavoratrici part-time per scelta
I primi tre gruppi riescono a conciliare meglio perché riducono il tempo di lavoro oppure usano la flessibilità e comunque non superano le 36 ore 36 ore a settimanaa settimanaNon hanno una condivisione dei ruoli in famiglia adeguata. La maggioranza ha comunque un carico di lavoro familiare superiore a 4 ore al giorno.Agiscono sul tempo di lavoro e non sul lavoro familiare. Per questo sono comunque insoddisfatte del tempo per sé, per svago, riposo
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 32
Operaie dell’industria senza flessibilità e Operaie dell’industria senza flessibilità e operaie costrette al part-time operaie costrette al part-time
Situazione opposta tra operaie dell’industria
rigidità estrema in famigliarigidità estrema in famigliarigidità estrema sul lavororigidità estrema sul lavoro
Insoddisfatte del tempo per lavoro, per sé, per amici, per figli.
Difficoltà di conciliazione con orari uffici negozi
Particolarmente insoddisfatte le operaie part-time, in maggioranza precarie, che hanno subito
il part-time
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 33
Lavoratrici indipendenti Lavoratrici indipendenti in agricoltura e nel commercioin agricoltura e nel commercio
Le lavoratrici in agricoltura lavorano moltissimo a casa e fuori casa, nonostante ciò e forse
proprio per questo sono soddisfatte del tempo per i figli
Quelle del commercio lavorano molto esternamente ma cercano di ridurre il lavoro familiare e sono più supportate dai partner
Ambedue i gruppi sacrificano troppo tempo per sé, per svago, per riposo
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 34
Impiegate della sanità, meno cariche di Impiegate della sanità, meno cariche di lavoro familiare e più supportate dal partnerlavoro familiare e più supportate dal partner
Lavorano 36 ore36 ore, a turnia turni, a volte anche la domenicadomenica.Nonostante ciò riescono a ridurre il tempo dedicato a lavoro familiare e sono più supportate dal partner
Più di 1/3 dei partner dedica 3 ore o più al lavoro familiare.
Nonostante ciò il tempo per sé e per il riposo e lo svago è scarso
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 35
Impiegate del commercio e dell’industria che Impiegate del commercio e dell’industria che utilizzano la flessibilitàutilizzano la flessibilità
Lavorano 37-40 37-40 oreore
Usano flessibilitàflessibilità
Asimmetria 60%-80%60%-80%
Usano permessi per permessi per malattiamalattia
soddisfatte del lavoro e della situazione economica
insoddisfatte del tempo per sé, riposo, svago, partner
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006 36
1 37
Italia paese a più elevato invecchiamento Italia paese a più elevato invecchiamento nel mondonel mondo
Per 2 motivi speranza di vita elevata
bassa fecondità
1995 2005
% 65 anni e più 16,5%16,5% 19,5%19,5%% 0 – 17 anni 18,4%18,4% 17,1%17,1%
Entro 2050 % 65 e più 34 %34 % 1 anziano ogni 3 persone% 0 – 17 anni 15,4%15,4% 1 minore ogni 7 persone
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L’Italia e gli altri paesi europei avanzatiL’Italia e gli altri paesi europei avanzati
%65 e più – Fonte Eurostat
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Linda Laura Sabbadini, 6 dicembre 2006
Paese membro UE 2004 2005
Austria 15,5 16,0Belgio 17,1 -Cipro 11,9 11,9Danimarca 14,9 15,0Estonia 16,2 -Finlandia 15,6 15,9Francia 16,3 16,4Germania 18,0 18,6Grecia 17,8 -Irlanda 11,1 11,2Italia 19,2 19,5Lettonia 16,2 16,5Lituania 15,0 15,1Lussemburgo 14,1 14,3Malta 13,0 13,3Olanda 13,8 14,0Polonia 13,0 13,1Portogallo 16,8 17,0Regno Unito 16,0 -Repubblica Ceca 13,9 14,0Slovacchia 11,5 11,6Slovenia 15,0 15,3Spagna 16,9 16,8Svezia 17,2 17,2Ungheria 15,5 15,6
38
1 39
Speranza di vita alla nascita in Italia per sesso* 2001 - 2005Speranza di vita alla nascita in Italia per sesso* 2001 - 2005
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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1 40
La speranza di vita è elevataLa speranza di vita è elevata
Campania (76,176,1)+ bassa Sardegna (77,277,2)per MM Abruzzo (77,277,2) Molise (77,277,2)
MM F F2005*2005* 77,777,7 83,783,7
Marche (78,878,8)+ alta Puglia (78,578,5) per MM Toscana (78,478,4)
Trentino (78,278,2)Alto Adige
Marche (84,784,7)+ alta Trentino (84,184,1)per FF Alto Adige
Toscana (8484)Veneto (8484)
+ bassa Sicilia (82,382,3)per FF Campania (81,881,8)
Si riduce il vantaggio femminile 5,6 anni5,6 anni nel 20055,8 anni5,8 anni nel 20016,5 anni6,5 anni nel 1991
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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(*) Stima
41
1 41
Speranza di vita alla nascita in Italia per sesso e regione* Anno Speranza di vita alla nascita in Italia per sesso e regione* Anno 2005*2005*
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Aumentano le famiglie, diminuisce il numero di Aumentano le famiglie, diminuisce il numero di componenticomponenti
n. medio di componenti 2,62,6
il 26,8%26,8% di famiglie ha 2 componentiil 21,8%21,8% ne ha 3il 19%19% ne ha 4
solo il 5,2%5,2% ne ha 5 e l’1,3%1,3% 6 o più
cresconocrescono diminuisconodiminuiscono
single 25,9%25,9% coppie con figli 39,5%39,5%coppie senza figli 19,8%19,8% famiglie estese o multiple
5,1%5,1%nuove forme familiari
Famiglie sempre più variegate nelle tipologie
Ma il 66% delle donne single è anziana, contro 28%28% degli uomini
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Nord e Sud tipi di famiglie diverseNord e Sud tipi di famiglie diverse
Liguria (35,9%35,9%), Val d’Aosta (34,7%34,7%), Lazio (31,5%31,5%), Trento (30,1%30,1%), Piemonte (29,6%29,6%), Friuli (29,6%29,6%), Emilia Romagna (28,4%28,4%) (anche per l’invecchiamento ma non solo; 58,1%58,1% single ha 60 anni o più)
il nordPiù single
Campania (13,1%13,1%), Calabria (10,2%10,2%), Sardegna (10,4%10,4%), Puglia (9,5%9,5%)
Più famiglie di 5 componenti e
più
il sud
Toscana (9,0%9,0%), Umbria (9,3%9,3%), Marche (7,8%7,8%), Veneto (6,8%6,8%), Emilia (5,9%5,9%)
Più famiglie estese la terza Italia
Campania (66,4%66,4%), Puglia (64,9%64,9%), Calabria (63,9%63,9%), Sardegna (63,3%63,3%)Più coppie con figli il sud
Liguria (38,1%38,1%), Emilia Romagna (37,7%37,7%), Toscana (37,2%37,2%), Valle d’Aosta (36,7%36,7%), Piemonte (36,5%36,5%)
Più coppie senza figli
il centro-nord
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Coppie e nuclei monogenitore Coppie e nuclei monogenitore Coppie con figli 9 milioni 500 mila9 milioni 500 mila
Tra le coppie con figli il 45,9%45,9% ha 1 solo figlio, il 42,9%42,9% ne ha 2,
solo l’11,3%11,3% ne ha 3 o più.Modello figlio unico al Nord: 53,7%
Al Sud le coppie con 2 figli superano quelle con 1
1 2 3 o più
Sud 35,6%35,6% 47,5%47,5% 16,9%16,9% anche al Sud 3 o più figli Isole 37,6%37,6% 46,6%46,6% 15,9%15,9% è ormai basso
Coppie senza figli 5 milioni5 milioni. Età media avanzata
42,5%42,5% 65 anni e più24,5%24,5% 55-64 anni14,7%14,7% fino a 34 anni18,2%18,2% 35-54 anni
Nuclei monogenitore 2 milioni 2 milioni
1 milione 700 mila1 milione 700 mila donne (83,6%)33,2%33,2% con figli minori 600 mila400 mila 400 mila donne fino a 44 anni38,8%38,8% separati o divorziati
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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I giovani permangono più a lungo nella famiglia di I giovani permangono più a lungo nella famiglia di origineorigine
59,5% 59,5% 18-34 M 66,2% F 52,5%
TOTALE M F
18-19 98,4%98,4% 98,3%98,3% 98,6%98,6%20-24 87,6%87,6% 91,8%91,8% 83,5%83,5%25-29 60,3%60,3% 68,9%68,9% 51,4%51,4%30-34 29,5%29,5% 38,1%38,1% 20,7%20,7%
Il 47,7%47,7% è occupato, il 31,9%31,9% studente, il 16,5%16,5% in cerca
Negli ultimi anni tendenza alla stabilizzazione del fenomeno
Maggiore permanenza dei giovani del Sud e delle Isole (63,6%63,6% e 64,1%64,1%) rispetto al Nord Ovest (57,2%57,2%), Nord Est
(54,5%54,5%), Centro (58,2%58,2%).Ciò è dovuto soprattutto alla differenza tra 25 e 34 anni
sia per M che per FTrasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Crescono le coppie non coniugate, cambia Crescono le coppie non coniugate, cambia natura il fenomenonatura il fenomeno
Aumenta la quota di convivenze giovanili
600 mila600 mila
Aumentano coloro che sono indecisi sulla possibilità di sposarsi
crescono anche le convivenze prematrimoniali dal 2%2% degli anni ’70 a più del 25%25% tra le coppie
che si sono sposate tra il 1998 e il 2003
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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1 47
Sempre più nascite fuori dal matrimonioSempre più nascite fuori dal matrimonio
Da 8,1%8,1% del 1995 al 13,7%13,7% del 2004 + 70%70%
Regioni con valori + alti Val d’Aosta 24,624,6 Bolzano 26,126,1Emilia Romagna 22,722,7Toscana 1919
Forte variabilità territoriale Calabria 5,8%5,8%è da attribuire di più a italiani. Tra le coppie straniere incidenza è 14,5%14,5%. Il 33%33% è raggiunto da coppie miste
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Cresce la popolazione stranieraCresce la popolazione straniera
+11,2%+11,2% rispetto al 2005 – nel 2005 era stato +20,7% – nel 2004 +28,4%+28,4% a causa della regolarizzazione
1 milione 350 mila1 milione 350 mila maschi1 milione 320 mila1 milione 320 mila femmine
4,5% del totale4,5% del totale2 milioni 670 mila2 milioni 670 mila
La crescita è dovuta anche ai nati da ambedue i genitori stranieri 51.971 (9,4% dei nati), nel 2002 erano solo 33.593
Rispetto all’Europa presenza relativamente bassaGermania 8,8%8,8%Spagna 6,6%6,6%Regno Unito 4,7%4,7% nel 2004
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Crescono i minori stranieriCrescono i minori stranieri
L’aumento dei minori di pari passo con crescita popolazione straniera
+84 mila+84 mila rispetto al 2005Oltre il 60%60% dell’aumento è dovuto ai nuovi nati, la rimanente da minori giunti in Italia per ricongiungimento familiare
21,9%21,9% del totale 585 mila585 mila
Negli anni della regolarizzazione il peso percentuale dei minori sul complesso della popolazione straniera è diminuito, ma nell’ultimo anno è di nuovo cresciuta
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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1 50
Un modello di immigrazione diffusaUn modello di immigrazione diffusaA differenza dei paesi di più antica immigrazione, presenze straniere più frammentate da un punto di vista etnico
% FAlbanesi 349 mila 43,6%Marocchini 320 mila 39,0%RumeniRumeni 298 mila298 mila 51,8%51,8%Cinesi 128 mila 46,6%UcrainiUcraini 107 mila 107 mila 81,8%81,8%FilippiniFilippini 90 mila90 mila 59,0%59,0%Tunisini 84 mila 33,7%Serbia Montenegro 64 mila 44,7%Macedonia 63 mila 41,1%EcuadorEcuador 62 mila62 mila 61,6%61,6%India 62 mila 38,0%PoloniaPolonia 61 mila61 mila 72,9%72,9%PerùPerù 59 mila59 mila 61,8%61,8%Egitto 59 mila 27,7%Senegal 57 mila 17,0%Sri Lanka 50 mila 43,9%
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Immigrazione più Immigrazione più maschile maschile
Immigrazione Immigrazione più femminilepiù femminile
Senegal, Egitto, India, Senegal, Egitto, India, TunisiaTunisia
Ucraina, Filippine, Ucraina, Filippine, Ecuador, Polonia, PerùEcuador, Polonia, Perù
Differenze di genereDifferenze di genere
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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La distribuzione territorialeLa distribuzione territorialeLa popolazione straniera vive soprattutto nel La popolazione straniera vive soprattutto nel
Centro-NordCentro-Nord• Nord Ovest 36,6%36,6%• Nord Est 27,4%27,4%• Centro 24 %24 %• Sud 12%12%
Un quarto degli stranieri vive in Lombardia, Milano ne assorbe il 10,9%10,9%
I nati superano il 20%20% a Brescia, Mantova, Treviso, Piacenza, Modena, Prato (24,6%24,6% più alta del totale) Al Sud Teramo (10%10%), L’Aquila e Ragusa (7%7%)
Incidenza nati stranieri
• Nord 14,5%14,5%• Centro 11,2%11,2%• Sud 2,1%2,1%
Incidenza popolazione straniera
• Nord 6,4%6,4%• Centro 5,7%5,7%• Sud 1,6%1,6%
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Chiari segni di stabilizzazione della presenza Chiari segni di stabilizzazione della presenza stranierastraniera
Aumentano iAumentano i ricongiungimenti familiari ricongiungimenti familiari
Aumentano i matrimoni mistimatrimoni misti e le nascite da genitori stranierinascite da genitori stranieri
Cresce la presenza di minori e ci si avvia verso strutture demografiche per sesso e età
più normalizzata
Cresce la componente femminilecomponente femminile e quella dei coniugaticoniugati
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Quali cittadinanze sono cresciute di più
Rapporto tra i sessi equilibrato 102 maschi per 100 femmine
Comunità cresciute di più in tre anni
Ucraini da 13 da 13 mila a 107 mila mila a 107 mila +741%+741%Rumeni da 95da 95 mila a 298mila a 298 milamila +213%+213%Albanesi da 217da 217mila a 349mila a 349 mila mila + 61%+ 61%Cinesi da 70 da 70 mila a 128mila a 128 milamila + 83%+ 83%Polacchi da 30 da 30 mila a 61mila a 61 milamila +102,9%+102,9%Ecuadoriani da 15 da 15 mila a 62mila a 62 mila mila +305%+305%
Europa Centro Orientale 39%39% + di 1 milione+ di 1 milione Africa 26%26% 685 mila685 milaAsia 17%17% 455 mila455 mila
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Quali Quali cittadinanzecittadinanze
In quali zone ?In quali zone ?
ALBANIAALBANIA348.81
3 ROMANIAROMANIA297.57
0 UCRAINAUCRAINA107.11
8
55% capoluoghi 26,2 % capoluoghi 33,6 % capoluoghi 35,2% altri comuni 73,8 % altri comuni 66,4 % altri comuni 64,8
Torino 4.297 Roma 26.268 Roma 4.864
Milano 4.230 Torino 23.114 Napoli 3.593
Roma 3.833 Milano 5.532 Milano 2.955
Firenze 3.716 Padova 4.105 Brescia 1.494
Prato 3.560 Verona 3.040 Bologna 1.307
MAROCCOMAROCCO319.53
7 TUNISIATUNISIA 83.564 EGITTOEGITTO 58.879
% capoluoghi 21,3 % capoluoghi 27,9 % capoluoghi 58,5% altri comuni 78,7 % altri comuni 72,1 % altri comuni 41,5
Torino 14.134 Mazara del Vallo (TP) 2.211 Milano 20.904
Milano 6.020 Vittoria (RG) 1.970 Roma 4.369
Genova 2.868 Parma 1.474 Torino 2.350
Bologna 2.795 Roma 1.360 Brescia 2.152
Modena 2.588 Milano 1.293 Sesto S. Giovanni (MI) 1.946
Trasformazioni socio-demografiche in Italia___________________________________________________________________________________________________
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Quali Quali cittadinanzecittadinanze
In quali zone ?In quali zone ?
CINACINA 127.822 FILIPPINEFILIPPINE 89.668 INDIAINDIA 61.847
% capoluoghi 48,5 % capoluoghi 80,5 % capoluoghi 17,5% altri comuni 51,5 % altri comuni 19,5 % altri comuni 82,5
Milano 12.960 Milano 26.459 Roma 3.174
Prato 8.627 Roma 16.819 Brescia 1.132
Roma 5.094 Bologna 3.300 Luzzara (RE) 706
Firenze 4.006 Firenze 3.110 Arzignano (VI) 701
Torino 3.533 Torino 2.206 Suzzara (MN) 620
ECUADORECUADOR 61.953 PERU'PERU' 59.269 BRASILEBRASILE 30.375
% capoluoghi 60,8 % capoluoghi 65,8 % capoluoghi 44,9% altri comuni 39,2 % altri comuni 34,2 % altri comuni 55,1
Milano 12.339 Milano 13.758 Milano 2.565
Genova 11.657 Roma 6.897 Roma 2.251
Roma 5.250 Torino 5.502 Torino 1.444
Perugia 1.598 Firenze 2.367 Verona 742
Piacenza 1.033 Genova 2.037 Firenze 558
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