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Linda Laura Sabbadini
Direttrice Centrale Istat
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche.
La sentenza della Corte Costituzionale n. 33 del 1960 e la conseguente legislazione
Comitato promotore per le celebrazioni del cinquantenario della sentenza
Camera dei Deputati, Roma, 13 maggio 2010
Le donne negli ultimi 50 anni
2
•Il percorso delle donne degli ultimi 50 anni
•La prima grande rivoluzione: l’istruzione
•Il cambiamento del modello di partecipazione al lavoro
•La crescita dell’occupazione femminile
•La crescita della presenza femminile nella Pa
• Poche donne lavorano
•Poche donne ai vertici
•Un percorso a ostacoliCamera dei Deputati, Roma, 13 maggio 2010
3Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Scuole secondarie di secondo grado
36,3
7,1
93,0
14,9
51,0
69,6
87,6
91,4
11,8
49,1
24,8
52,267,0
85,2
50/51 60/61 70/71 80/81 90/91 00/01 08/09
Femmine
Maschi
Università
2,6
16,021,0
38,1
9,2
2,1
48,0
14,8
7,0
20,520,8
29,3
6,0
34,6
50/51 60/61 70/71 80/81 90/91 00/01 08/09
Femmine
Maschi
La grande rivoluzione nell’istruzione: dallo La grande rivoluzione nell’istruzione: dallo svantaggio al sorpassosvantaggio al sorpasso
Tassi di scolarità 1950/51 – 2008/09
•Gli anni di maggiore crescita delle iscrizioni sono gli anni ’50 e ’60 per le superiori, gli anni ’60 e ’70 per l’università (anche in seguito alla liberalizzazione degli accessi nel 1969).
•Iscritte all’università da 70mila del 1960-61 a 440.000 dell’80-81. Nel 2008-2009 le studentesse universitarie sono oltre un milione, gli studenti maschi 770.000.
•Gli anni che segnano il sorpasso della componente femminile sulla maschile sono gli ’80 nelle secondarie e i ’90 nell’università. Oggi (2008-2009) il tasso di scolarità femminile supera quello maschile del 28% all’università.
Fonte Istat; Elaborazioni Istat su dati Miur
4Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Le donne entrano nei corsi maschili Le donne entrano nei corsi maschili
SCUOLE SUPERIORISCUOLE SUPERIORI
istituti d’arte (da 15% a 65%), licei scientifici (da 18% a istituti d’arte (da 15% a 65%), licei scientifici (da 18% a
51%), classici (da37% a 69%), professionali (da 25% a 44%)51%), classici (da37% a 69%), professionali (da 25% a 44%)
UNIVERSITA’UNIVERSITA’
gruppi agrario (da 1,7% a 47%), ingegneria (da 2,1% a gruppi agrario (da 1,7% a 47%), ingegneria (da 2,1% a
30%), economico (da 4,4% a 49%), medico (da 8% a 62%)30%), economico (da 4,4% a 49%), medico (da 8% a 62%)
LA PRESENZA FEMMINILE:LA PRESENZA FEMMINILE:
• cresce negli indirizzi in cui era meno forte cresce negli indirizzi in cui era meno forte
La percentuale di donneLa percentuale di donneche dovrebbe ridistribuirsiche dovrebbe ridistribuirsitra i diversi indirizzi pertra i diversi indirizzi perequiparare la distribuzioneequiparare la distribuzionemaschile diminuisce maschile diminuisce progressivamente nelle progressivamente nelle scuole secondarie e, ancorscuole secondarie e, ancorpiù, all’università.più, all’università.
Fonte Istat; Elaborazioni Istat su dati MiurFonte Istat; Elaborazioni Istat su dati Miur
33,637,7 34,5
23,3 20,0 23,9 24,2
27,229,128,831,6
51,153,660,1
1950/51 1960/61 1970/71 1980/81 1990/91 2000/01 2008/09
Scuola superiore
Università
5Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Le donne riescono negli studi meglio degli Le donne riescono negli studi meglio degli uominiuominiMinore incidenza di non ammessi alla classe successiva (per 100 scrutinati) in tutti gli ordini di studio
Scuola secondaria di II grado M = 19,1% F = 11,8%
Maggiori probabilità di successo nel conseguimento del titolo(iscritti al primo anno che conseguono il titolo entro 5/6 anni per 100 iscritti)
Scuola secondaria di II grado M = 61,6% F = 73,6%Università M = 44,3% F = 55,0%
Minore irregolarità di percorso (Alunni in ritardo per 100 alunni e Laureati fuori corso per 100 Laureati)
Scuola secondaria di II grado M = 31,2% F = 21,4%Università M = 61,5% F = 59,7%
Tassi di conseguimento del titolo più elevati (diplomati/laureati per 100 19enni/25enni)
Scuola secondaria di II grado M = 71,4% F = 80,3%Università M = 36,3% F = 50,4%
Voti più alti (Diplomati con 100 e 100 e lode per 100 diplomati e Laureati con 110 e lode per 100 laureati)
Scuola secondaria di II grado M = 5,3% F = 9,2%Università M = 17,4% F = 25,0%
Fonte: Miur, Elaborazioni Istat su dati Miur; Riferimento dati: a.s. e a.a. 2007/08
6Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Le ragazze annullano lo svantaggio di genere Le ragazze annullano lo svantaggio di genere nell’uso di Internet esistente per le altre nell’uso di Internet esistente per le altre generazionigenerazioniFonte Istat, Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana 2009Fonte Istat, Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana 2009
85.5
78.3
69.5
62.6
55.3
40.8
32.8
13.1
68.7
81.9
66.2
53.8
42.0
25.7
13.2
4.5 3.1
81.7
29.1
70.4
0.5
76.9
82.5
32.1
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
6-10 11-14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più
Maschi
Femmine
7Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Le ragazze investono di più in culturaLe ragazze investono di più in cultura
• le ragazze investono in cultura più dei coetanei
15-17 18-19 20-24
M F M F M F
teatro 27,5% 37,1% 26,0% 32,1% 18,8% 26,4%
musica leggera 29,9% 38,4% 44,1% 46,2% 46,6% 44,8%
musei e mostre 38,3% 50,1% 38,1% 45,5% 28,6% 39,7%
lettura libri 47,7% 70,2% 43,5% 65,2% 39,2% 66,3%
• rispetto al 1993 forte crescita di tutti i livelli di fruizione per le ragazze.
• il vantaggio femminile si è accentuato.
• Fonte: Istat, Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana 2009
8Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
E’ cambiato il modello di partecipazione E’ cambiato il modello di partecipazione delle donne al lavorodelle donne al lavoro
Si entra nel lavoro in età più avanzata, proprio nel momento in cui le generazioni precedenti iniziavano a uscirne, con un livello di aspirazioni e con un’istruzione più elevata e con l’intenzione di non abbandonarlo in futuro
Ciò determina: • un aumento della partecipazione al mercato del lavoro delle donne• l’emergere delle “indecise”, specie al Sud, cioè delle donne che non intendono stare completamente fuori dal mondo del lavoro e che si collocano in una situazione di attesa, nella “zona grigia” tra la partecipazione attiva e la totale estraneità al mercato del lavoro
9Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Dalla metà Dalla metà deglidegli anni ’90 al 2008 cresce anni ’90 al 2008 cresce l’occupazione femminile l’occupazione femminile
La caduta dell’occupazione all’inizio degli anni ‘90 è stata minore rispetto agli uomini ed è durata meno. Già nel 1995 inizia una sostenuta ripresa, nel 2009: 9 milioni 236 mila occupate, 1 milione 870 mila occupate in più rispetto al 1993. 2009 primo anno di caduta dell’occupazione femminile.La crisi del 2009 ha colpito nell’industria più le donne (- 7,5%) che gli uomini (- 3%)
Prima fase: particolari difficoltà socio-economiche: – 525 mila occupati nei primi 2 anni
Successiva ripresa: già dal 1999 si superano i valori iniziali e nel 2009: 23 milioni 25 mila occupati, 2 milioni 260 mila in più rispetto al 1993DONNE:
Quasi tutti i posti di lavoro aggiuntivi dal 1993 sono femminili (83%), ma la gran parte dell’incremento avviene nel Centro-nord (1 milione 675 mila). Il Sud raccoglie le briciole (195 mila). Aumenta la differenza tra donne del Nord e le donne del Sud.
10Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Le donne svolgono di più tutti i tipi di Le donne svolgono di più tutti i tipi di lavori lavori
Part-time:da 1 milione 539 mila nel 1993 (20,9 %) a 2 milioni
579 mila (27,9%) nel 2009
Tempo determinato:da 698 mila (12,7 %) nel 1993 a 1 milione 101 mila
(14,6%) nel 2009
2 milioni 484mila donne lavorano in occupazioni con orari non standard (27% delle occupate)
Lavorano: • a turni 1 milione 225 mila,• la notte 663 mila, • la sera 1 milione 380 mila, • la domenica 1 milione 556 mila.
Fonte Istat Indagine sulle Forze di Lavoro vari anni
11
Cresce la presenza delle donne nella P.A.Cresce la presenza delle donne nella P.A.
Roma, 13 Maggio 2010
La crescita ha interessato tutti i comparti ad eccezione delle Aziende Autonome.
Una crescita molto sensibile si è verificata nella Magistratura, dove l’incidenza passa dal 25,8% nel 1994 al 39,7% nel 2008. Nel 1976 era pari al 3,3%
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Tra il 1994 e il 2008 le donne nella PA passano da 1.653.793 a 1.946.180 (+17,7%), mentre la componente maschile è diminuita (-9,4%).
Il processo di femminilizzazione, iniziato fin dagli anni ’70, prosegue ancora oggi
Le donne sono concentrate nei comparti della Scuola e della Sanità, che assorbono il 69% del personale femminile
Nel Mezzogiorno la presenza femminile nella PA è minore: le donne non raggiungono la maggioranza nemmeno nel 2008 (48,2%)Fonte: Ministero dell’Economia Conto Annuale vari anni
12Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Presenza femminile nella PA per comparto - Anno 2008 (incidenze percentuali)
1,0
5,4
6,4
36,8
39,7
44,3
45,4
50,6
52,0
54,4
55,3
63,1
77,3
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0
Forze Armate
Aziende Autonome
Corpi di Polizia
Diplomatici e Prefetti
Magistratura
Enti di ricerca
Universita'
Ministeri, Agenzie, Presidenza Cons.
Regioni ed Autonomie Locali
Enti pubblici non economici
Totale
Servizio Sanitario Nazionale
Scuola e A.F.A.M.
Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze – Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato
La presenza femminile è bassa solo nei La presenza femminile è bassa solo nei Corpi di Polizia, Aziende Autonome e Forze Corpi di Polizia, Aziende Autonome e Forze ArmateArmate
13Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
E’ consistente la presenza delle donne tra le professioni tecniche (infermieri, contabili, insegnanti elementari, ecc.) 2 milioni 257
milae tra le professioni intellettuali (medici, avvocati, insegnanti superiori,
ecc.) 1 milione 89 mila
Migliora la posizione lavorativa delle donneMigliora la posizione lavorativa delle donne
Si consolida una struttura occupazionale femminile diversa da quella maschile:Donne più impiegate (38,7% contro 20,0%)
meno operaie (9,9% contro 38,1%)
Anche se le impiegate e le addette nel commercio (segretarie, commesse, ecc.) rappresentano il segmento fondamentale con 3 milioni 575 mila unità
Migliora anche nella Pubblica Amministrazione
Oltre agli insegnanti che sono sempre stati tradizionalmente numerosi tra le donne circa l’81,0% nel 2008, cominciano ad essere molte le donne per esempio tra i:
• Ricercatori nell’università n° 11.302 45,0% sul totale• Professori associati n° 5.942 33,7% sul totale• Medici del SSN n° 39.663 37,1% sul totale• Dirigenti dei Ministeri n° 1.826 36,7% sul totale Figure che entrano con concorso
14Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Nonostante la spinta delle donne e la Nonostante la spinta delle donne e la crescita avvenuta, meno della metà oggi crescita avvenuta, meno della metà oggi lavoralavora•Tasso di occupazione 2009: 46,4%ultimi in Europa prima di Malta:
•Il Sud scende al 30,6% contro il 56,5% del Nord
•Le donne con al massimo la licenza media al 29,0%
•Al Sud serve la laurea alle donne per arrivare ad un tasso di occupazione superiore al 50%: laureate 64,4% diplomate 40,2% basso titolo di studio 17,0%
•Tasso di disoccupazione femminile maggiore di quello maschile al contrario dell’Europa (9,3% vs. 6,8% in Italia contro 8,8% vs. 9,0% in Europa)
•Tasso di inattività molto elevato 48,9% e superiore a quello europeo 35,7% sintomo di un forte scoraggiamento
15Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Nonostante il miglioramento nella posizione nel Nonostante il miglioramento nella posizione nel lavoro poche donne hanno raggiunto i vertici lavoro poche donne hanno raggiunto i vertici della carrieradella carriera
Anche nella PAambasciatori 4,2
presidenti di sezione ed equiparati della Corte dei Conti 14,7
presidenti di sezione ed equiparati del Consiglio di Stato e del TAR
13,3
dirigenti medici con incaricodi strutture complesse (ex Primari)
12,3
prefetti 15,1
professori ordinari 17,6
dirigenti di 1° fascia Ministeri 25,9
Fonte: Ministero dell’Economia Conto Annuale 2008
16Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Nella Magistratura……Nella Magistratura……
Presidenti di sezione della Corte di Cassazione donne 2 donne su 40
Presidenti Corte D’Appello1 donna su 29
Presidente Tribunali metropolitani1 donna su 4
Presidenti Tribunali per i minorenni13 donne su 30 (3 sedi vacanti)
Procuratori 10 donne su 165
Presidenti di Tribunale12 su 165
Nessun Procuratore Generale su 29
17Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Lavoro e carriera:Lavoro e carriera:un percorso ad ostacoliun percorso ad ostacoli
•Un minore sviluppo del terziario, soprattutto di quello più avanzato, tradizionale settore per l’occupazione delle donne, che in altri Paesi ha rappresentato una spinta alla crescita dell’occupazione femminile è un primo elemento alla base del basso tasso di occupazione femminile.
•Inoltre, il cumularsi di rigidità sociali crea strozzature nei percorsi lavorativi femminili e si trasforma in BARRIERE ALL’ACCESSO, ALLA PERMANENZA NEL LAVORO E ALLA CARRIERA DELLE DONNETasso di occupazione femminile (25-54 anni) diminuisce
all’aumentare del numero dei figli
0 figli 1 figlio 2 figli 3 o più figli 67,1 60,5 53,1 39,1Nel passaggio da 0 a1 a 2 a 3 figli si abbassa , non succede così in Europa
Oltre un quarto delle donne che nel 2003 era occupata e ha avuto un figlio tra il 2003 e il 2007 ha interrotto il proprio lavoro per la nascita del figlio. (Fonte Istat: Criticità nei percorsi lavorativi femminili 2009)
Numero ideale dei figli 2,1 lontano dal numero di figli reali Fonte Istat Famiglia e soggetti sociali 2003)
18Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Fonte Istat Indagine sull’uso del tempo 2002-2003
I tempi degli uomini non variano in funzione della fase del ciclo di vita della famiglia e del numero di figli; quello delle donne sì.
Occupati, occupate: tempi rigidi, tempi flessibili
Le donne si avvantaggiano dell’assenza del marito: oltre 1h di lavoro familiare in meno per le madri sole rispetto a quelle in coppia
La divisione dei ruoli asimmetrica ostacolo La divisione dei ruoli asimmetrica ostacolo per le donne per le donne
I tempi di lavoro totale assorbono complessivamente per le madri 9h22’ contro le 7h46’ dei padri.
Il 23% degli uomini non dedica neanche 10 minuti al lavoro familiare
Lui in coppia Lei in coppia Lui in coppia Lei in coppia Madri
Lavoro retribuito 5h54’ 4h44’ 6h16’ 4h07’ 4h43’
senza figli senza figli con figli con figli sole
Lavoro familiare 1h15’ 3h39’ 1h30’ 5h15’ 4h03’
Tempo libero 4h11’ 3h24’ 3h48’ 2h45’ 3h04’
19Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Anche le donne in carriera hanno gravi Anche le donne in carriera hanno gravi problemi di conciliazione dei tempi di vitaproblemi di conciliazione dei tempi di vita
Coppia con figli* Coppia senza figli*
1988-89 2002-03 1988-89 2002-03
dirigente, imprenditrice, libera professionista
81,181,1 72.472.4 73,573,5 69,769,7
impiegata direttiva, quadro
79,579,5 74,974,9 75,475,4 71,771,7
operaia 84,884,8 76,476,4 80,080,0 74,474,4
lavoratrice in proprio, coadiuvante
84,084,0 81,781,7 83,883,8 74,074,0
* Coppie in cui entrambi i partner sono occupati
INDICE DI ASIMMETRIA (percentuale di lavoro familiare delle coppie assorbito dalle donne) è alto anche se più basso degli altri
20Roma, 13 Maggio 2010
Verso la parità: le donne nelle carriere pubbliche
Spinta delle donne forte, ma crescita non Spinta delle donne forte, ma crescita non adeguataadeguata
sia nel tasso di sia nel tasso di occupazione femminileoccupazione femminile
gravi difficoltà per le gravi difficoltà per le donne del Sud, quelle con donne del Sud, quelle con basso titolo di studio, con basso titolo di studio, con figli, gravi carenze nei figli, gravi carenze nei servizi sociali della prima servizi sociali della prima infanzia (15,3%),scarsa infanzia (15,3%),scarsa flessibilità flessibilità nell’organizzazione del nell’organizzazione del lavorolavoro
sia nei percorsi di sia nei percorsi di carrieracarriera
Poche le donne ai vertici, Poche le donne ai vertici, fin quando si accede per fin quando si accede per concorso e per merito le concorso e per merito le donne eccellono per il donne eccellono per il maggiore investimento in maggiore investimento in istruzione ……. istruzione ……. Per nomina e cooptazione Per nomina e cooptazione menomeno
I dati sottolineano l’esistenza di ostacoli , BARRIERE I dati sottolineano l’esistenza di ostacoli , BARRIERE nell’accesso e mantenimento del lavoro, BARRIERE ALLA nell’accesso e mantenimento del lavoro, BARRIERE ALLA
CARRIERA ancora elevate nonostante la spinta delle donne e CARRIERA ancora elevate nonostante la spinta delle donne e i cambiamenti avvenutii cambiamenti avvenuti