Trasformare il paesaggio
-
Upload
edizioni-ambiente -
Category
Documents
-
view
238 -
download
3
description
Transcript of Trasformare il paesaggio
“Le centrali eoliche non solo sono in grado di integrarsinel paesaggio, ma sono anche in grado di valorizzarlo, rivalutarloe farsi portatrici di nuovi contenuti formali, simbolici ed estetici,
rappresentativi dei luoghi e del tempo che le ospitano.”
Ogni territorio, da quando è abitato dall’uomo, necessariamentesi evolve: il paesaggio si trasforma da sempre e i grandi rotori
delle centrali eoliche oggi possono diventare un elemento positivodi questo cambiamento. Ma come realizzare queste trasformazioni
in ogni specifico paesaggio?Le soluzioni tecniche più aggiornate, le norme da rispettare,i criteri per scegliere le soluzioni migliori, gli esempi concreti
di quanto è stato realizzato in Europa e di come si dovrebbe agire.La generazione eolica dell’energia come occasione
per l’evoluzione del paesaggio, in contrapposizione con chi negaa priori qualsiasi forma di azione.
Alessio Battistella, architetto, impegnato sui temi dell’integrazionepaesaggistica di grandi infrastrutture, lavora a progetti di ricerca
e alla didattica al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Pavia.È consulente di erse (enea Ricerca sul Sistema Elettrico) dove lavora
all’Atlante eolico delle compatibilità ambientali e paesaggistiche. È membro del comitatoscientifico e docente del Master Paesaggistraordinari, Politecnico di Milano-
Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Euro 24,00
Alessio Battistella
trasformareil paesaggioEnergia eolicae nuova estetica del territorio
trasformare
ilpaesaggio
Alessio
Battistella
isbn 978-88-96238-42-4
Battistella_Trasformare il paesaggio:1 28-01-2010 13:12 Pagina 1
4
Alessio Battistella
Trasformare il paesaggio Energia eolica
e nuova estetica del territorio
REALIZZAZIONE EDITORIALE
Edizioni Ambiente srl
www.edizioniambiente.it
Questo libro rielabora gli argomenti
della tesi svolta da Alessio Battistella
per il dottorato di ricerca
in Ingegneria Edile/Architettura – UE,
XIX ciclo, dell’Università degli Studi di Pavia.
PROGETTO GRAFICO DELLA COPERTINA: GrafCo3 Milano
IMMAGINE DI COPERTINA: NL ARCHITECTS, Amsterdam, Progetto Flowerpower, 2008
© 2010, Edizioni Ambiente,
via Natale Battaglia 10, 20127 Milano
tel. 02.4587277, fax 02.45487333
ISBN 978-88-96238-42-4
Finito di stampare nel mese di febbraio 2010
presso Grafiche del Liri, Isola del Liri (FR)
Stampato in Italia Printed in Italy
Questo libro è stampato su carta riciclata al 100%.
7
SOMMARIO
INTRODUZIONE 11
Ringraziamenti 12
Prima parte
ENERGIA EOLICA: LO STATO DELL’ARTE 15
In Europa 16
In Italia 21
LE MACCHINE CHE TRASFORMANO ENERGIA 26
Ambiti di sviluppo: offshore e macchine di piccola taglia 29
Nuove possibili applicazioni 37
IL QUADRO NORMATIVO 45
La legge italiana 45
La direttiva europea 50
L’applicazione nelle Regioni italiane 53
Ulteriori norme italiane 57
L’IMPATTO SULL’AMBIENTE 60
I fattori critici 64
ARCHITETTURA E PAESAGGIO 72
Paesaggi nel vento 74
CONCLUSIONI 78
Seconda parte
GLI INDICATORI DI QUALITÀ 85
Paesaggistico 87
Sociale 100
Tecnico 108
Ambientale 124
8
Terza parte
I. SCENARI FUTURI: UNA PROPOSTA
PER L’ARCHITETTURA DELLE CENTRALI EOLICHE 139
Wwwindmmmills Project 143
Conclusioni 160
II. TRASFORMARE PAESAGGI: RISTRUTTURAZIONE
DI PAESAGGI CULTURALI 163
Cenni storici sulla Bassa Lusazia 167
La situazione attuale 172
I paesaggi dell’energia 173
Ipotesi di intervento sul paesaggio 178
Conclusioni 183
Quarta parte
PAESAGGIO 193
Il tutto e la parte 193
I limiti dello spazio 195
Il paesaggio come luogo fisico 197
Fisiognomica del paesaggio 197
PERCEZIONE 200
Trasformare e contemplare 202
Tradizioni culturali e arte contemporanea 204
Il paesaggio come valore 206
Decodificazione del paesaggio 208
IDENTITÀ 212
Conservazione e progetto 213
Simboli nuovi 215
ARTE E PAESAGGIO 220
Arte - percezione 223
Arte - identità 229
9
ENTROPIA 235
Le regole nascoste 237
La città come paesaggio discontinuo 239
L’evoluzione del paesaggio 241
Percezione dei nuovi codici 242
Ambiente: disordine come transizione. Energia e informazione 244
Società: trasformazione attraverso il coinvolgimento creativo 246
Quinta parte
CONVERSAZIONI 251
João Ribeiro Ferreira Nunes (PROAP) 253
Osservatorio Nomade 259
BIBLIOGRAFIA 267
11
Introduzione
La tesi che si intende dimostrare è che gli impianti di energia rinnovabile,
in particolare le centrali eoliche, sono in grado di costruire nuovi paesaggi con
una forte dignità, rappresentativa dei valori della nostra epoca.
A fronte delle forti resistenze attualmente in atto nei confronti dello svi-
luppo del settore eolico proprio per ragioni di incompatibilità ambientale, in
particolare paesaggistica, questo libro sostiene che le centrali eoliche non solo
sono in grado di integrarsi nel paesaggio, ma sono anche in grado di valoriz-
zarlo, rivalutarlo e farsi portatrici di nuovi contenuti formali, simbolici ed e-
stetici, rappresentativi dei luoghi e del tempo che le ospitano. Quindi, trattan-
dosi di simboli che uniscono alla produzione la rappresentatività di una socie-
tà, è lecito non cercare una progettazione che miri alla semplice mitigazione
ma, al contrario, che dichiari i propri valori attraverso la ricerca formale che
trova nell’architettura e nel paesaggismo le discipline di riferimento.
Questo libro cerca di mettere in luce una semplice evidenza: un sistema
come il territorio, per potersi evolvere, deve necessariamente trasformarsi e a-
deguarsi così ai nuovi contenuti che il trascorrere del tempo gli sottopone.
Trasformare è inteso come opportunità di innescare processi portatori di valo-
ri condivisi da una comunità. Il punto è come realizzare tali trasformazioni,
come agire sul territorio e quale grado di trasformazione può tollerare uno
specifico paesaggio. Lo sforzo che si è compiuto in questo lavoro va nella dire-
zione di definire il come agire, in netta contrapposizione a un approccio che
nega in modo aprioristico qualsiasi forma di azione e quindi di evoluzione.
12
RINGRAZIAMENTI
Angelo Bugatti, Richard Ingersoll, Franco Sala, Filippo Solci, Paolo Mestri-
ner, Carlo Pesso, Manuela Ferrari, per il confronto e le stimolanti discussioni
che hanno condotto alla realizzazione di questo lavoro.
Monica Battistella, Federica Paoletti, Marta Battistella, Maurizio Campa-
nella, IBA Fürst-Pückler-Land, Larry Kagan, Agostino De Rosa e Imago
Rerum Team per aver messo a disposizione il materiale iconografico. In que-
sto senso un ringraziamento particolare va al gruppo NL Architects per la
grande disponibilità nel concedere l’utilizzo di materiale grafico prodotto nel
loro studio.
15
Energia eolica: lo stato dell’arte
L’oggetto di questo lavoro è il paesaggio e le trasformazioni che in esso av-
vengono. Come evento particolare in grado di produrre trasformazioni si sono
considerati i parchi eolici. Questi stanno caratterizzando in modo sempre più
determinante il nostro territorio, dando vita a nuove forme e nuovi contenuti
che la società fatica a metabolizzare.
A causa dell’urgenza di abbassare le sostanze inquinanti prodotte dalle
fonti convenzionali di energia, si sta assistendo ad un rapido sviluppo del set-
tore eolico reso anche possibile dai costanti progressi tecnologici e il conse-
guente abbattimento dei costi. Attualmente il costo dell’energia eolica in Italia
va da circa 10 a 13 cent/kWh calcolati su un periodo di ammortamento di 15
anni,1 con ottime prospettive di ulteriori abbassamenti per il 2012, anno in cui
si prevedono una potenza installata su scala mondiale di 240 GW e una pro-
duzione di energia da fonte eolica pari a 500 TWh (3% dell’energia prodotta
su scala mondiale).2
1 Il calcolo è stato fatto tenendo conto di fattori come le difficoltà dovute alle condizioni
geomorfologiche del territorio in cui si installano i parchi eolici e le condizioni econo-
miche dovute alla congestione del mercato delle turbine. Per ulteriori approfondimenti
si rimanda a M. Benini, M. Borgarello, A. Gelmini, “Incentivazioni alle fonti rinnovabili:
quanto costa”, in L’energia elettrica, n. 5, 2007.
2 Fonte: Global Wind Energy Council (GWEC), Report 2007.
16
Stima del costo delle turbine e del costo totale di un nuovo progetto calcolato nel 2008
Fonte: IEA Wind Energy, Annual Report 2008
Paese Costo delle turbine ( /kW) Costo totale dell’istallazione ( /kW)
Austria 1.400-1.800
Canada 1.057-1.291
Germania 941-1.340 onshore 1.350-1.500 offshore
1.260-1.659 onshore 2.625-3.230 offshore
Grecia 1.000 a 1.200
Irlanda 1.100 1.700
Italia 1.270 1.800
Giappone 1.000-1.200 1.800-2.200
Messico 989
Olanda 1.200 onshore 3.200 offshore
Portogallo 1.061 1.297
Spagna 1.400
Svizzera 1.450 1.885
Inghilterra 1.050-1.575 onshore 2.100-3.150 offshore
Stati Uniti 977
IN EUROPA
In Europa alla fine del 2003 si poteva già contare su un potenziale installa-
to di 28,5 GW corrispondente a tre quarti del totale mondiale e con l’obiettivo
di raggiungere (EU-27) gli 180 GW nel 2020, inclusi 35 GW in ambiente off-
shore, con una produzione di energia pari a 477 TWh onshore e 133 TWh off-
shore. Tale potenza istallata equivarrebbe alle necessità di 107 milioni (corri-
17
spondente al 49%) di unità abitative medie presenti in UE.3
I paesi che in ambito europeo stanno dimostrando il maggior interesse
nello sviluppo dell’energia eolica sono Germania, Spagna e Danimarca, le qua-
li rappresentano il 36%4 (al 2008) della potenza installata nell’intero pianeta.
Germania
La Germania è la maggior produttrice di energia da fonte eolica, a fronte
della capacità totale di 66.000 MW (2008) installati nell’intera Europa, tro-
viamo 23.902 MW (2008) installati sul territorio tedesco, in grado di provve-
dere a circa il 6,5% (2008) del fabbisogno elettrico dell’intero paese. L’indotto
dell’industria eolica tedesca copre il 22% del mercato mondiale, generando 7,6
miliardi di euro dalla vendita di turbine e singoli componenti. Nel 2008 più di
90.000 persone hanno trovato un posto di lavoro nel settore dell’energia eoli-
ca.
Il primo provvedimento concernente la produzione di energia da fonte eo-
lica risale al 1991, con l’Erneuerbare-Energien-Gesetz/EEG entrato in vigore
nel 2000 e aggiornato nel 2004 e nel 2008 per adeguare le tariffe alle condi-
zioni di mercato e ai costanti progressi tecnologici, rappresenta ancora oggi il
maggiore incentivo nello sviluppo dell’energia eolica in Germania.
Il provvedimento EEG stabilisce la priorità della connessione alla rete per
l’energia prodotta da fonte rinnovabile e prevede una tariffa fissa per ogni
kWh prodotto e immesso nella rete. Tale “tariffa iniziale” di 0,092 /kWh è
fissa per almeno 5 anni, dopo di che potrebbe venire ridotta alla “tariffa base”
di 0,0502 /kWh per un massimo di 20 anni, in funzione delle locali condi-
zioni anemologiche, comparate con un “riferimento di produzione” stabilito
dal provvedimento. Installazioni in condizioni ventose molto buone (“riferi-
3 Fonte: European Wind Energy Association (EWEA), marzo 2008. Le previsioni per il
2030 è di 300 GW di potenza installata onshore e 120 offshore e 935 TWh di energia
prodotta onshore e 469 TWh offshore.
4 Fonte: Global Wind Energy Council (GWEC), Report 2008.
18
mento di produzione” del 150%) riceveranno la “tariffa iniziale”, più vantag-
giosa, solo per 5 anni, mentre per centrali collocate in luoghi più sfavorevoli
tale periodo potrebbe venire prolungato. Non sono garantite compensazioni
per installazioni con un “riferimento di produzione” inferiore al 60%, ciò al
fine di disincentivare l’installazione di centrali in aree con inadeguate condi-
zioni anemologiche. In due casi è previsto uno speciale incentivo di 0,005
/kWh (fino al 2013) per incrementare la potenza di una centrale e per mi-
gliorare i requisiti tecnici dell’allacciamento alla rete.
Un altro importante provvedimento è rappresentato dal Codice edilizio fe-
derale (Baugesetzbuch) dove le centrali eoliche vengono inserite tra i “progetti
privilegiati”. Alle autorità locali è richiesto di dare indicazioni su priorità e zo-
ne preferenziali per la produzione di energia eolica.
Il grande favore riscontrato presso l’opinione pubblica, il costante suppor-
to delle amministrazioni, sia a livello centrale che locale, e la lungimiranza del
mondo imprenditoriale che ha saputo investire nella risorsa vento costituisco-
no le chiavi di lettura del successo ottenuto dalla Germania nello sviluppo del-
l’eolico.5
Spagna
La Spagna rappresenta un caso molto interessante per la grande capacità
dimostrata di incrementare in breve tempo la propria produzione energetica
da fonte eolica. Passa dagli 880 MW installati nel 1998 ai 16.740 MW del
2008.
Attualmente l’energia prodotta dal vento è in grado di coprire il 11% del
fabbisogno nazionale, con 31.100 GWh prodotti nel 2008.
Le prime iniziative a supporto delle tecnologie rinnovabili risalgono al
1980 con una legge sulla conservazione dell’energia (Ley 82/1980, de 30 de
5 La Germania ha coperto al 2007 il 14% dei consumi interni con energia prodotta da
fonte rinnovabile, superando l’obiettivo del 12,5% imposto entro il 2010 dall’Unione
Europea.
19
diciembre, sobre Conservacion de Energia). Da allora diverse iniziative sono
state intraprese per incoraggiare lo sviluppo delle energie rinnovabili dal pun-
to di vista legislativo e di supporto finanziario. L’attuale sistema tariffario risa-
le al 1997 con la Ley 54/1997, de 27 noviembre, del Sector Eléctrico, successi-
vamente modificato dai decreti reali RD 436/2004 e 1634/2006. Tali provve-
dimenti stabiliscono differenti livelli di tariffe in funzione delle tecnologie uti-
lizzate e delle dimensioni delle installazioni. In accordo con i provvedimenti
sopra citati i produttori possono scegliere tra un prezzo di vendita fisso garan-
tito oppure possono ricevere un premio che andrà sommato al prezzo di ven-
dita sul libero mercato. Tale scelta deve essere mantenuta per un anno, dopo
di che è possibile cambiare il regime tariffario. Il Gestore della rete ha
l’obbligo di acquistare l’energia prodotta da fonte rinnovabile e il costo di ge-
nerazione dell’energia rinnovabile è stabilito in funzione della media annuale
del prezzo dell’elettricità, in modo tale da assicurare che il costo extra sostenu-
to dai consumatori sia proporzionale ai loro reali consumi.
Nel 2007 viene emanato un nuovo provvedimento (Real Decreto 661/
2007)6 che in sostanza consolida il vecchio sistema. Vengono apportate delle
modifiche alle tariffe (meno favorevoli) e al sistema per fissare il premio da
sommare alla vendita sul libero mercato per i produttori che scelgano tale op-
zione. Gli operatori del settore che hanno installato le loro centrali prima del
gennaio 2008 hanno tempo fino al 1° gennaio 2009 per scegliere se adottare
ancora per 5 anni (periodo transitorio) il vecchio regime o se adottare da subi-
to le disposizioni del RD 661/2007. Questo stabilisce per il 2009 l’opzione del-
la tariffa fissa garantita a 78,183 /MWh, e l’opzione del premio da sommare
al prezzo di vendita sul libero mercato a 31,2 /MWh, per il premio, e limita il
prezzo di vendita ad un intervallo di oscillazione che non dipenderà più dal
libero mercato, ma che andrà da 76,98 a 90,7 /MWh. Tale sistema si prefigge
di proteggere gli operatori delle rinnovabili da picchi negativi dei prezzi di
mercato e, dall’altro lato, elimina il premio quando il prezzo sarà considerato
6 È previsto un nuovo decreto di adeguamento del sistema tariffario nel 2010 e da allora
in poi ogni 4 anni.
20
abbastanza alto da coprire i costi di generazione.
In Spagna le amministrazioni hanno avuto cura da subito che vi fossero ri-
cadute occupazionali a livello locale, sia per la costruzione dei parchi eolici, sia
per la costruzione delle infrastrutture necessarie al loro raggiungimento. Oggi
la Spagna produce componenti per gli aerogeneratori ed è in grado di compe-
tere con i paesi nordeuropei. La grande disponibilità di vento sia sulla costa
che nell’entroterra, il continuo sostegno dello Stato e le politiche regionali pa-
lesemente favorevoli allo sviluppo degli impianti eolici fanno supporre che en-
tro il 2010 la Spagna possa raggiungere i 20.000 MW di potenza installata.
Danimarca
La Danimarca ha investito per prima in modo sistematico nella ricerca per
produrre energia rinnovabile dal vento attraverso la quale è in grado di coprire
(dati del 2008) il 19,3% dei consumi energetici dell’intera nazione con 579 kW
installati ogni 1.000 abitanti, ovvero 72,5 MW/km2 (dati 2007). L’eolico è una
delle industrie trainanti l’economia danese, che si è imposta fin da subito sul
mercato internazionale. Al 2007 dati forniti dalla Danish Wind Industry Asso-
ciation stimavano che, comprendendo subforniture e joint ventures, l’indu-
stria legata all’eolico danese coprisse il 40% del mercato mondiale.
Per quanto riguarda le nuove installazioni la Danimarca segue il sistema di
incentivi introdotto nel 2008, che prevede un premio di 0,25 DKK/kWh per
22.000 ore di funzionamento a pieno regime, più 0,023 DKK/kWh per com-
pensazioni di varia natura. Le turbine incluse nel programma di re-powering
godono di un extra premio di 0,08 DKK/kWh per le prime 12.000 ore di fun-
zionamento a pieno regime. Dal 2009 è previsto un risarcimento per i pro-
prietari dei terreni confinanti con una nuova centrale, per bilanciare la perdita
di valore dovuta alla nuova istallazione.
Al 2007 la Danimarca poteva contare su una potenza installata di 3.125
MW con la previsione di raggiungere i 4.150 MW al 2010.
21
IN ITALIA
L’Italia dimostra un buon interesse verso l’energia eolica con un incremen-
to della potenza installata dal 1998 (197 MW) al 2008 (3.736 MW) di 3.539
MW. Rimane una diffusa condizione di incertezza dovuta alla definizione delle
procedure necessarie all’approvazione degli impianti, alla forma di sostegno
statale e alle resistenze esercitate da parte di chi ritiene che le centrali eoliche
costituiscano elementi detrattori del paesaggio. Attualmente tali problemi non
sono ancora risolti e l’Italia sta vivendo un momento in cui la presa di coscien-
za della necessità di applicare procedure più chiare si scontra con una proget-
tazione che troppo spesso si rifà a principi di carattere esclusivamente tecnico,
affidando l’inserimento paesaggistico a una valutazione di impatto ambientale
eseguita a posteriori. A questo va aggiunto una naturale resistenza ai cambia-
menti tipica di qualsiasi trasformazione che coinvolga una collettività consoli-
data.
Se si intendono realmente abbassare i valori delle sostanze inquinanti va
tenuto presente che ad oggi l’eolico è la più economica e produttiva tra le fonti
di energia rinnovabile e, vista la costante crescita del fabbisogno di energia, si
è di fronte a una scelta: investire sull’eolico e le altre rinnovabili o incrementa-
re il numero delle centrali termoelettriche con le note gravi ricadute sull’am-
biente.7
Qualsiasi attività produttiva o intervento dell’uomo in natura ha delle con-
seguenze: si tratta di limitarne gli aspetti negativi e di valorizzarne le potenzia-
lità, trasformando ciò che si ritiene elemento detrattore in risorsa. Spesso le
resistenze alle centrali derivano dall’alterazione del paesaggio provocata dalle
infrastrutture necessarie all’installazione e alla manutenzione delle turbine.
Occorre quindi, per tali interventi, predisporre uno specifico progetto architet-
tonico e paesaggistico in grado di determinare una trasformazione di qualità
7 Non viene preso in considerazione il nucleare per i forti problemi ancora irrisolti che
riguardano lo smaltimento dei prodotti di scarto generati dallo sfruttamento di tale fon-
te energetica.
22
del paesaggio, che includa anche le modalità di gestione degli eventuali con-
flitti emergenti attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti dei luoghi che
si andranno a trasformare.
Dove tale conflitto è stato ben gestito si è rilevata non solo una buona as-
similazione nell’ambiente antropizzato delle centrali, ma anche una consape-
vole presa d’atto che gli aerogeneratori sono espressione di una naturale evo-
luzione che vede l’uomo come artefice della costruzione di nuovi paesaggi. Gli
esempi di maggiore successo mostrano che oltre a considerare gli aspetti pret-
tamente tecnici è necessario prevedere un impegno nella consultazione delle
amministrazioni locali e nell’instaurare un rapporto diretto con i residenti,
informandoli sulle reali conseguenze dell’operazione.
In Italia l’eolico sta diventando una notevole risorsa per regioni caratteriz-
zate da economie marginali come la Campania, la Puglia o la Sicilia. Si indivi-
duano, infatti, segnali di apertura da parte di amministrazioni locali che vedo-
no nel vento una concreta risorsa di ricchezza. Sulla scorta di quanto accaduto
in Spagna, l’Italia potrebbe subordinare lo sfruttamento del vento al coinvol-
gimento dell’imprenditoria e della manodopera locale per la costruzione delle
infrastrutture che interessano le centrali (movimento terra, costruzione stra-
dale, progettazione del paesaggio) e dei componenti necessari alla costruzione
delle turbine, favorendo così lo sviluppo economico delle regioni del Sud.
Si segnala in questo senso il Protocollo di Intesa tra il ministero delle Atti-
vità produttive, quello dell’Ambiente e Tutela del territorio e del Mare, quello
dei Beni e Attività culturali e la Conferenza unificata dei presidenti delle Re-
gioni per favorire la diffusione degli impianti eolici attraverso delle linee guida
condivise. Tale protocollo si prefiggeva di “agevolare il perseguimento degli
obiettivi nazionali di diffusione dell’eolico, favorire il corretto inserimento de-
gli impianti nel territorio, determinare un quadro autorizzativo il più possibile
semplice, certo e omogeneo”. Le parti non hanno ratificato congiuntamente il
documento, ponendo le basi dell’attuale stato di incertezza procedurale.
Tali propositi vengono ribaditi dal D.lgs. 387/2003, dove all’art. 12 si sta-
bilisce di semplificare lo svolgimento dei processi autorizzativi, e all’art. 10 di
definire le quote minime che competono a ogni Regione: queste possono deci-
dere di produrre quote aggiuntive di energia e stabilire quali aree non sono
23
idonee alla costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile.
Non avendo avuto seguito nei fatti, l’intenzione di stabilire delle quote mi-
nime per ogni regione viene rinnovata nella L. 244/07 (Legge finanziaria
2008), dove all’art. 2 comma 167 si dice: “Il Ministro dello Sviluppo economi-
co, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regio-
ni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce con proprio decreto la
ripartizione fra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano della
quota minima di incremento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnova-
bili necessaria per raggiungere l’obiettivo del 25 per cento del consumo inter-
no lordo entro il 2012, e dei successivi aggiornamenti proposti dall’Unione eu-
ropea”.
Ad oggi tali propositi rimangono disattesi. Inoltre, è affidata alle Regioni
che spesso demandano alle Province e a volte ai Comuni,8 la responsabilità di
rilasciare l’Autorizzazione unica.
Oggi, ai fini di un corretto sviluppo dell’energia eolica in Italia, diventa
sempre più urgente stabilire linee guida a livello nazionale condivise dalle Re-
gioni sul quadro autorizzativo che deve essere “il più possibile semplice, certo
e omogeneo” e sulla “ripartizione fra le regioni della quota minima di incre-
mento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili”.
8 Quest’ultima possibilità attualmente è stata esclusa dalla Legge 244/07.
24
Potenziale eolico installato nel mondo
Fonte: IEA Wind Energy, Annual Report 2008
Nazione Potenza installata (MW)
Potenza installata in ambiente marino (MW)
Incremento annuale della potenza di rete (MW)
Numero di turbine
Australia 1.306 0 482 756
Austria 995 0 14 618
Canada 2.369 0 523 1.681
Danimarca 3.163 423 39 5.101
Finlandia 143 13 33 118
Germania 23.902 0 1.665 19.568
Grecia 990 0 115 1.190
Irlanda 1.002 25 207.7 834
Italia 3.736 0 1.010 3.588
Giappone 1.880 11 342 1.508
Repubblica di Corea 236 0 43 152
Messico 85 0 0 104
Olanda 2.214 228 490 2.053
Norvegia 430 0 45 200
Portogallo 2.818 0 694 1.500
Spagna 16.740 0 1.609 >16.000
Svezia 1.047 133 216 1.151
Svizzera 14 0 2.3 28
Gran Bretagna 3.331 598 912 1.952
Stati Uniti 25.369 0 8.558 >15.000
TOTALE 91.771 1.431 17.000 58.102
25
Nazione Media della potenza delle nuove turbine installate (kW)
Elettricità generata dal vento (GWh/anno)
Domanda nazionale di elettricità (TWh/anno)
% della domanda nazionale di elettricità coperta dal vento*
Australia 2.000 3.462 267,0 1,3%
Austria 2.000 2.050 70,7 2,9%
Canada 1.863 5.800 575,0 1,0%
Danimarca 2.000 6.975 36,2 19,3%
Finlandia 3.000 260 87,0 0,3%
Germania 1.667 40.400 615,1 6,5%
Grecia 1.650 2.300 51,0 3,7%
Irlanda 1.696 2.298 26,2 8,8%
Italia 1.566 6.637 337,6 1,9%
Giappone 1.247 2.856 913,2 0,3%
Repubblica di Corea 1.579 421 422,0 0,1%
Messico 254 209,7 0,1%
Olanda 2.219 4.259 119,3 3,6%
Norvegia 2.531 921 128,6 0,7%
Portogallo 1.900 5.737 50,6 11,3%
Spagna 1.600 31.100 266,5 11,7%
Svezia 1.700 1.974 145,9 1,4%
Svizzera 2.000 19 57,4 0,03%
Gran Bretagna 2.060 5.274 406,0 1,3%
Stati Uniti 1.670 71.000 3,736,8 1,9%
TOTALE 1.886 193.997 8,521 2,28%
* (Elettricità prodotta dal vento/domanda nazionale di elettricità) x 100.
In corsivo i valori stimati.