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Obiettivo contrattacchi veloci: allenare la squadra a ripartire. A cura di Andrea Pagan Analisi ed esercitazioni tecnico-tattiche per l’organizzazione e l’allenamento della squadra. Andrea Pagan, 32 anni, è per la seconda stagione consecutiva alla guida degli Allievi Nazionali del Cittadella Calcio. Diplomatosi Allenatore di base nel 2005, Pagan ha allenato le categorie allievi e juniores nel settore giovanile dell’Albignasego (CND), del Sottomarina Calcio (Cat.Eccellenza VE), due anni nella categoria allievi del Noventa Calcio (Cat.Eccellenza PD), oltre ad aver svolto l’esperienza di allenatore in seconda degli allievi nazionali del Padova Calcio nella stagione 2005/06. Per la rivista allenatore.net ha pubblicato diversi articoli, compresi i mesocicli di due annate complete relative alla categoria allievi. . Transizione (dal latino transitionis e, a sua volta, dal verbo transire, "passare") indica un passaggio da una condizione (o situazione) ad un’altra. Nel calcio il termine transizione viene associato con l’aggettivo "negativo" se si passa velocemente da una situazione di possesso palla a una di non possesso, mentre si ha transizione "positiva" se avviene il contrario; cioè se si riesce a recuperare palla e ripartire velocemente in fase offensiva. Questa seconda transizione è il tema che tratteremo in questo articolo. Analizzando, approfondendo e sviluppando tutti i contenuti al fine di ottenere un efficace modo di lavorare su questo importantissimo aspetto. Prima di entrare prettamente nell’analisi tecnico-tattica della transizione positiva e di come allenare efficacemente questa fase è utile fare delle considerazioni primarie - non prettamente calcistiche - su cosa è possibile avvenga a livello mentale sia nei singoli giocatori che nell’intera squadra in questo momento delicato e determinante della partita. Tutti nel corso della vita affrontano o hanno affrontato di continuo momenti positivi e momenti meno positivi (o negativi) modificando di conseguenza il proprio agire in relazione alla positività o negatività dell’evento. Si chiama “reazione” ovvero si reagisce (risposta attraverso un’azione) in base a quello che succede. Nel calcio - e soprattutto nella fase di transizione, succede la stessa cosa. Se si recupera palla il momento è favorevole e mentalmente si è più N.89 SETTEMBRE 2011 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO ESERCITAZIONI articolo 2 2

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Obiettivo contrattacchi veloci: allenare la squadra a ripartire. A cura di Andrea Pagan

Analisi ed esercitazioni tecnico-tattiche per l’organizzazione e l’allenamento della squadra.

Andrea Pagan, 32 anni, è per la seconda stagione consecutiva alla guida degli Allievi Nazionali del Cittadella Calcio. Diplomatosi Allenatore di base nel 2005, Pagan ha allenato le categorie allievi e juniores nel settore giovanile dell’Albignasego (CND), del Sottomarina Calcio (Cat.Eccellenza VE), due anni nella categoria allievi del Noventa Calcio (Cat.Eccellenza PD), oltre ad aver svolto l’esperienza di allenatore in seconda degli allievi nazionali del Padova Calcio nella stagione 2005/06. Per la rivista allenatore.net ha pubblicato diversi articoli, compresi i mesocicli di due annate complete relative alla categoria allievi. .

Transizione (dal latino transitionis e, a sua volta, dal verbo transire, "passare") indica un passaggio da una condizione (o situazione) ad un’altra. Nel calcio il termine transizione viene associato con l’aggettivo "negativo" se si passa velocemente da una situazione di possesso palla a una di non possesso, mentre si ha transizione "positiva" se avviene il contrario; cioè se si riesce a recuperare palla e ripartire velocemente in fase offensiva. Questa seconda transizione è il tema che tratteremo in questo articolo. Analizzando, approfondendo e sviluppando tutti i contenuti al fine di ottenere un efficace modo di lavorare su questo importantissimo aspetto. Prima di entrare prettamente nell’analisi tecnico-tattica della transizione positiva e di come allenare

efficacemente questa fase è utile fare delle considerazioni primarie - non prettamente calcistiche - su cosa è possibile avvenga a livello mentale sia nei singoli giocatori che nell’intera squadra in questo momento delicato e determinante della partita. Tutti nel corso della vita affrontano o hanno affrontato di continuo momenti positivi e momenti meno positivi (o negativi) modificando di conseguenza il proprio agire in relazione alla positività o negatività dell’evento. Si chiama “reazione” ovvero si reagisce (risposta attraverso un’azione) in base a quello che succede. Nel calcio - e soprattutto nella fase di transizione, succede la stessa cosa. Se si recupera palla il momento è favorevole e mentalmente si è più

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RIV ISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TR IBUNALE D I LUCCA N° 785 DEL 15 /07/03

SEDE V IA E .FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU) TEL . 0584 976585 - FAX 0584 977273

D IRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZ IO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO

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propositivi, viceversa quando si perde palla pochi riescono a reagire immediatamente alla situazione cercando di rimediare. Per questo la transizione positiva è una fase molto più semplice e favorevole da allenare ma non per questo più facile. Non si deve dare nulla per scontato, anzi; mentalmente si è più propositivi (è vero) ma non sempre appropriatamente efficaci. Quante volte abbiamo avuto buone occasioni per ottenere cose importanti e non si è stati pronti a sfruttarle: la transizione positiva va vista allo stesso modo. Spesso una squadra, un singolo giocatore recupera palla ma non ha le idee ben chiare su quali scelte o azioni compiere: l’obiettivo è appunto quello di capire come allenare questa fase e soprattutto come sfruttarla in modo efficace compiendo scelte importanti. Finora si è parlato di transizione, un termine che è possibile considerare “moderno” nel calcio ma in pratica la transizione non è altro che l’inizio di un momento che nel calcio esiste da sempre: “il contropiede”! Questo termine non è oggi molto più diffuso perché si è trasformato in “ripartenza”. Quali differenze ci sono tra questi due termini? “Nel calcio si definisce contropiede un'azione offensiva impostata in maniera repentina, dopo aver interrotto un'azione offensiva avversaria, senza dare all'avversario il tempo di riorganizzare il proprio schieramento difensivo”. E la ripartenza non è la stessa cosa? Praticamente sì. Però al giorno d’oggi dire contropiede significa affibbiare ad una squadra un termine difensivo ovvero di squadra che pensa soprattutto a difendersi e solo in alcuni

momenti della partita ad attaccare. Invece quando si parla di ripartenze si pensa ad una squadra molto organizzata, che sa difendersi in modo organizzato e costruisce la propria fase offensiva anche dal modo di difendersi. Quindi entrambi i termini indicano un’uguale azione di gioco ma rappresentano due distinti “stili” di gioco. Allora, recuperata palla (transizione positiva), dobbiamo organizzare la fase offensiva con una ripartenza o con un contropiede: a voi la scelta! Primo punto importante è la zona dove si recupera palla. Se la palla viene recuperata dal portiere la squadra avrà davanti a sè circa 100 metri da conquistare; se è un difensore ad effettuare il recupero si parlerà di 70/80 metri circa; se sono i centrocampisti circa 50 metri e infine per gli attaccanti lo spazio mancante si restringerà a circa 30 metri. Ovviamente sono distanze indicative anche il relazione al tipo di gioco scelto. Per esempio, se la squadra organizzasse la propria fase difensiva con una pressione alta dei propri attaccanti la linea difensiva potrebbe trovarsi nella zona di centrocampo, quindi i difensori recupererebbero palla a circa 50 metri dalla porta avversaria. Altro fattore fondamentale che si deve valutare sono le caratteristiche dei giocatori. Giocatori di grande corsa garantiscono soluzioni diverse da altri tecnicamente più importanti ma che non fanno dell’aspetto condizionale un fattore decisivo. Quindi ogni allenatore dovrà “adattarsi” ai propri uomini e organizzare la transizione positiva rispettando questi due fattori: zona di recupero ed ottimizzazione delle caratteristiche dei giocatori.

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Ultimo aspetto: la disposizione avversaria. Sfruttare una transizione positiva con una situazione di superiorità numerica è decisamente diverso dalla parità o, addirittura, inferiorità numerica. Tutti questi aspetti condizionano di molto le scelte del mister e della squadra. Recuperata palla le scelte in linea di massima sono due: attaccare immediatamente l’avversario per cercare di finalizzare a rete prima possibile o gestire il possesso per costruire la propria manovra offensiva con una serie di passaggi. Spesso noi allenatori non diamo molta importanza a questa fase e lasciamo che siano i giocatori in campo a gestire in modo libero questi momenti molto importanti della partita. Ovviamente non significa per forza dover di converso schematizzare e obbligare i giocatori a sviluppare giocate prestabilite ma comprendere come cambierebbe la fase offensiva se la squadra potesse avere più soluzioni e soprattutto se fosse abituata, attraverso un allenamento mirato, a fare scelte importanti in riferimento alle diverse situazione di gioco che si presentano. Ecco riassunto l’obiettivo desiderato: creare una didattica di lavoro che migliori la capacità - mentale e tecnica - dei giocatori di operare scelte in riferimento ai 3 aspetti sopra elencati. Un’ultima cosa prima di iniziare. E’ preferibile suddividere in due le transizioni positive e contraddistinguerle per le loro differenze: cercate o improvvise.

Transizioni positive cercate sono quelle in cui la squadra, schierandosi in un determinato modo, è riuscita a condizionare l’errore avversario e quindi ha recuperato palla con un sistema efficacemente provato e studiato, facilitando lo sviluppo della transizione stessa e della successiva azione offensiva. Al contrario una transizione positiva ma improvvisa si verifica quando gli avversari hanno commesso un errore non provocato direttamente dalla squadra (solitamente un passaggio sbagliato o un gesto tecnico eseguito male) inibendo perciò la medesima organizzazione della situazione precedente - dove l’errore era provocato con la squadra pronta alla ripartenza-. Tuttavia anche in questo caso i giocatori devono sapere come comportarsi avendo potuto ricevere delle linee guida su come scegliere la giocata più efficace. IL PERCORSO PRATICO SUL CAMPO Come per qualsiasi altra cosa si voglia fare il metodo più efficace è quello di partire dal semplice per poi arrivare al complesso; quindi il lavoro partirà da esercitazioni base dove saranno impiegati pochi giocatori per poi passare a lavori più complessi nei quali si impiegheranno uno o più reparti. E’ giusto precisare che sulle transizioni si è già scritto e soprattutto pubblicato molto, tanto che proporre cose nuove è assai difficile. Si consiglia quindi di consultare anche altre pubblicazioni molto utili ed interessanti (lette e praticate dallo scrivente) come ad esempio l’interessante pubblicazione di Maurizio Viscidi. Testi e video molto completi che hanno offerto idee e spunti significativi per la stesura di questo articolo.

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ESERCIZIO N.1 (Fig.1)

Situazione di gioco di 1vs1, A contro B. A può contare sull’aiuto di A1 che si posiziona fuori dal campo pronto ad entrare appena A diviene in possesso di palla: obiettivo del gioco quello di penetrare in guida della palla all’interno della porticina. 1° step: si gioca un A contro B in modo semplice, quindi i due giocatori si passano palla. Al segnale del mister il giocatore in possesso diventa attaccante e l’altro difensore; se A parte in possesso potrà decidere se sfruttare la collaborazione di A1 o l’azione solitaria, al contrario se in possesso si trovasse B, A dovrà difendere con attenzione e recuperare palla per ripartire sfruttando l’aiuto di A1. Si gioca con il fuorigioco quindi A1 dovrà rimanere molto attento quando entra sul campo e muoversi senza palla facendo attenzione alla posizione di B. 2°step: stesse modalità di gioco ma con A1 che, se B si trovasse in possesso palla, può entrare in campo aiutando A e cercare di recuperare palla per sviluppare un’azione offensiva di ripartenza.

ESERCIZIO N.2 (Fig.2)

Situazione di gioco di 1vs1, A contro B. A può contare sull’aiuto di A1 e A2 che si posizionano fuori dal campo pronti ad entrare non appena A entra in possesso di palla. B può contare sulla collaborazione difensiva di B1. Obiettivo del gioco quello di penetrare in guida della palla all’interno della porticina. 1°step: A e B si giocano palla. Al segnale del mister il giocatore in possesso palla funge da attaccante e l’altro da difensore; se in possesso si trova A i due compagni A1 e A2 possono entrare sul campo e, ovviamente, anche B1 può seguire il movimento di A1. Si viene quindi a creare una situazione di 3vs2 a favore dei giocatori A. Giocando con la regole del fuorigioco, A1 e A2 dovranno valutare attentamente quali movimenti fare e A in possesso dovrà scegliere la giocata più efficiente in riferimento alla situazione di gioco determinatesi. Se in possesso si trovasse B, si effettuerà il lavoro svolto nello step 2 della prima esercitazione. A1 raddoppierà aiutando A nel recupera della palla; recuperata palla si ripartirà con l’entrata sul campo di A2 e B1.

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2°step: Se in possesso si trovasse B, B1 potrà entrare subito sul campo costringendo A1 e, questa volta, anche A2 a ripiegare per recuperare palla e ripartire. ESERCIZIO N.3 (Fig.3) Situazione di partenza 1vs2, A contro B1 e B2. A può contare sull’aiuto di A1 e A2 che si posizionano fuori dal campo pronti ad entrare appena A entra in possesso di palla. B può contare sulla collaborazione difensiva di B1. Obiettivo del gioco quello di penetrare in zona difensiva avversaria e fare gol di prima.

1°step: A, B e B1 si giocano palla. I giocatori B decidono quando dare il via al gioco, quindi uno dei due (in figura B1), guida palla fino alla zona difensiva di A; qui scarica palla al giocatore A che da’ il via all’azione di ripartenza, sfruttando la collaborazione di A1 e A2 che dovranno muoversi sempre in riferimento alla posizione del giocare B per non andare in fuorigioco. B1 invece dovrà ripiegare immediatamente dopo aver scaricato palla. I giocatori A hanno l’obiettivo di penetrare in zona difensiva e segnare utilizzando un solo tocco dentro la zona, l’azione finisce quando la palla esce dal campo.

2°step: il via all’azione in questo caso la decide il mister. Al suo segnale la squadra in possesso può partire in fase offensiva; quindi se la palla si trova nei piedi del giocatore A si determinerà una situazione di 3vs2 con l’entrata sul campo di A1 e A2, invece se la palla si trova nei piedi dei giocatori B o B1, A dovrà difendersi temporeggiando e aspettando il ripiegamento dei due compagni. L’azione finisce quando la palla esce dal campo. Variante: stesse modalità con un giocatore di più per squadra; si avrà una situazione di 4vs3. (Fig.4)

ESERCIZIO N.4 (Fig.5)

Esercitazione situazionale. In uno spazio di 60x45 (poco più di una metà campo) 4 difensori devono far circolare palla cercando di far pervenire il pallone attraverso un passaggio

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filtrante ai due centrocampisti centrali che si trovano dietro una linea posta in prossimità della zona centrale del campo. 5 giocatori (3 attaccanti e 2 interni di centrocampo) dovranno muoversi in riferimento alla palla e cercare di neutralizzare le linee di passaggio intercettando palla e ripartendo in situazione di 5vs4 con l’obiettivo di eseguire un passaggio filtrante per un giocatore che nel frattempo si è inserito in zona difensiva avversaria. Se i 4 difensori riescono a servire i propri centrocampisti, si crea una situazione di 2vs1 contro il mediano avversario che dovrà temporeggiare aspettando il resto della squadra che può ripiegare velocemente cercando di recuperare palla e attaccare gli avversari. Variante: togliere la zona difensiva e permettere qualsiasi modalità di conclusione. Altra variante: si possono inserire i due esterni bassi che entrano sul campo solo quando si recupera palla intercettandola; si crea quindi una situazione di 7vs4. ESERCIZIO N.5 (Fig.6)

Esercitazione situazionale. Con le stesse modalità dell’esercizio precedente, in uno spazio di 60x45

(poco più di una metà campo), 4 difensori devono far circolare palla cercando di far pervenire il pallone attraverso un passaggio filtrante ai due centrocampisti centrali che si trovano dietro una linea posta in prossimità della zona centrale del campo. 5 giocatori (3 attaccanti e 2 interni di centrocampo) dovranno muoversi in riferimento alla palla e cercare di neutralizzare le linee di passaggio intercettando palla e ripartendo in situazione di 5vs4 con l’obbligo di sviluppare l’azione offensiva nella zona opposta da dove si è recuperato palla e con l’obiettivo di eseguire un passaggio filtrante per un giocatore inseritosi in zona difensiva avversaria. Se i 4 difensori riescono a servire i propri centrocampisti, si crea una situazione di 2vs1 contro il mediano avversario che dovrà temporeggiare aspettando il resto della squadra che può ripiegare velocemente cercando di recuperare palla e attaccare gli avversari. Variante: togliere la zona difensiva e permettere qualsiasi modalità di conclusione. Altra variante: si possono inserire i due esterni bassi che entrano sul campo solo quando si recupera palla intercettandola, quindi si crea una situazione di 7vs4. ESERCIZIO N.6 (Fig.7-8-9) Gioco a tema. Due squadre si affrontano all’interno di un campo con le zone difensive delimitate. L’interno del campo viene suddiviso in due metà campo. Ogni squadra può sviluppare una giocata offensiva in due modi. Primo, costruendo il proprio gioco e cercando la conclusione con la collaborazione dell’attaccante posto dietro la linea difensiva avversaria, quindi possesso palla manovrato e

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passaggio filtrante con sostegno offensivo e conclusione solo su scarico della punta (il gol vale 1), (Fig.7).

Secondo sviluppando la transizione e recupero del pallone attraverso un contrasto o intercetto e successivo sviluppo della manovra offensiva immediata con altre modalità di conclusione. Se la giocata avviene immediatamente dal giocatore impossessatosi del pallone, l’attaccante potrà ricevere e concludere a rete o in alternativa servire un compagno entrato in zona difensiva (il gol vale 2), (Fig.8); se invece il giocatore che ha recuperato palla la passa ad un altro compagno posizionato in posizione più favorevole per servire la punta (quindi più passaggi per arrivare alla punta) si dovrà segnare solo su scarico della punta (come nella prima modalità, il gol vale 1) (Fig.9).

Infine un paio di esercizi sulla conclusione a rete un po’ diversi dai soliti, quindi con modalità diverse e soprattutto cercando sempre di abbinare gli aspetti tecnici e tattici a quelli mentali; valutazione e decisione nel più breve tempo possibile. A voi la fantasia di crearne altri. ESERCIZIO N.7 (Fig.10-11) Esercitazione situazionale per la finalizzazione rapida sfruttando la superiorità numerica. Si crea nella zona di trequarti campo (a metà tra il centrocampo e una porta) un quadrato di dimensioni variabili in riferimento al livello di impegno fisico-atletico che si intende far raggiungere ai giocatori. Si consiglia di limitarne le dimensioni per facilitare la riuscita del gioco.

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6 giocatori si dividono in 3 gruppi da due di colore diverso. 4 si posizionano negli angoli (Fig.10) o nei lati (Fig.11) e 2 all’interno, come fosse un classico torello; gli esterni hanno l’obiettivo di effettuare più punti possibili in un determinato tempo. Il punto si effettua con un passaggio in diagonale (Fig.10) o da un lato a quello opposto (Fig.11). Gli interni invece se riescono a recuperare palla devono sviluppare immediatamente verso la porta del colore che ha commesso l’errore, quindi (Fig.10) il rosso, tentando di fare punto, si fa intercettare palla da un blu che riparte immediatamente con il proprio compagno e l’aiuto dei due gialli creando una situazione di 4vs2. Conclusa l’azione i rossi ritornano all’interno del quadrato fino alla fine del tempo prestabilito.

Alla fine tempo si conteggia quale gruppo è riuscito a segnare di più. Il conteggio avviene con le seguenti regole: gol 2 punti, passaggio regolare nel torello -1 punto. Utilizzare tutte e due le modalità di posizionamento degli esterni.

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