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GLI SVEVItra XI e XIII secolo
✓ Inquadratura storica (primo link)
✓ Federico I (link e presentazione)
✓ Federico II (link e presentazione)
✓ Ultimi Svevi e il Regno di Sicilia dopo gli Svevi
Guardare con attenzione i video a questi link(prima della presentazione)
https://www.youtube.com/watch?v=JL0RM1Wl7pc (parte 1°)https://www.youtube.com/watch?v=xty1Vno6hzY (parte 2°)https://www.youtube.com/watch?v=9_iHSYDjgXk (parte 3°)https://www.youtube.com/watch?v=cRFc-w8yaDY (parte 4°)https://www.youtube.com/watch?v=E29Z9qufOnM (parte 5°)https://www.youtube.com/watch?v=E29Z9qufOnM (parte 6°)
Liberamente adattato da prof.ssa Sangalli
Federico I
“Barbarossa”
⚫ Federico Barbarossa (1122 – 1190) fu
Imperatore del Sacro Romano Impero
⚫ Salì al trono di Germania nel 1152
⚫ Fu incoronato Imperatore nel 1155
Miniatura da un manoscritto del 1188, Biblioteca Vaticana. Liberamente adattato da prof.ssa Sangalli
Guelfi e Ghibellini
⚫ Federico Barbarossa divenne re di Germania dopo una lotta dinastica tra la casa di Svevia (“ghibellini”, da Weiblingen, nome del loro castello) e la casa di Baviera (“guelfi”, da Welf, loro capostipite)
⚫ Alla fine prevalsero gli Svevi e Federico di Hohenstaufen(Gli Hohenstaufen furono una famiglia nobile originaria della Svevia, una regione della Germania) ottenne la corona di Germania (Federico aveva ereditato il ducato di Svevia per parte di padre, ma la madre apparteneva alla casa di Baviera, quindi si trattò quasi di un compromesso fra le due casate)
⚫ Questi termini si diffusero anche in Italia: “ghibellini” furono detti i sostenitori dell'imperatore e “guelfi” i loro avversari).
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Castello di Waiblingen
in Germaniaccccccccccccccccccc
Liberamente adattato da prof.ssa Sangalli
Federico Barbarossa Imperatore
⚫ Federico discese in Italia nel 1154 per farsi incoronare re d'Italia e
ripristinare il controllo imperiale sulle città del Nord e del Centro
recuperando le cosiddette regalie (diritti di imporre tasse, battere
moneta, ecc.) e per cingere anche la corona imperiale, che
secondo tradizione doveva essere consegnata dal papa, cosa che
avvenne nel 1155 per mano del pontefice Adriano IV.
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Lo scontro con i comuni
⚫ Meno facile fu invece per l'imperatore
riaffermare il proprio potere su Milano e su altri comuni della Lombardia che si erano uniti per
rivendicare la propria autonomia.
⚫ In un primo tempo Federico Barbarossa riuscì a
imporre nella dieta di Roncaglia (1158) le proprie
condizioni a Milano e agli altri comuni; ma poi,
mentre l'imperatore era trattenuto in Germania
dalla ripresa delle lotte feudali, i comuni
lombardi gli si ribellarono di nuovo, forti
dell'appoggio del nuovo papa Alessandro III.
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1º marzo 1162 i consoli di Milano davanti a Federico Barbarossa
chiedono clemenza
Lo scontro con i comuni
⚫ Federico scese ancora una volta in Italia nel 1174, ma questa volta i
comuni seppero superare le loro divisioni e costituirono un'alleanza
(Lega lombarda) che riuscì a vincere contro l'esercito
dell'imperatore (battaglia di Legnano, 1176), costringendolo a
firmare la pace di Costanza nel 1183 con la quale riconoscere ai
comuni le autonomie e le prerogative che avevano conquistato.
⚫ Tramonto del sogno imperiale
"Battaglia di Legnano", Amos Cassioli
(1860-1870, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti)
• Federico Barbarossa morì
annegato, durante la
Terza crociata, nel fiume
Göksu (oggi Saleph) in
Turchia
• Unico vero successo aver
combinato il matrimonio
del figlio Enrico con l’erede
degli Altavilla
Federico II
⚫ Morto Enrico VI a soli 32 anni, si aprì la lotta per la successione alla corona imperiale.
⚫ Alla fine (1212) ottenne il trono Federico II, figlio di Enrico VI e Costanza d'Altavilla e re di Siciliagià dall'età di 14 anni. Ciò fu possibile grazie all'appoggio del papa Innocenzo III, a cui Costanza d'Altavilla aveva affidato il figlio prima di morire (quando Federico aveva solo 4 anni).
⚫ La definitiva vittoria di Federico II sul suo rivale al trono (Ottone di Brunswick) fu sancita dalla battaglia di Bouvines del 1214 (Giovanni Senzaterra
e Ottone di Brunswick contro Filippo Augusto).
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L’ascesa
Nascita di Federico II a Jesi, in una tenda,
secondo una «fantasiosa tradizione» dovuta a
Ricordano Malispini
Ritratto di Federico II con il falco
(dal De arte venandi cum avibus)
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La battaglia di Bouvines (1214), miniatura del XIII secolo.
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Federico II Imperatore
⚫ Incoronato ufficialmente a Roma nel 1220 dal
pontefice Onorio III, il giovane imperatore Federico II
(nato a Jesi e cresciuto a Palermo, che non era mai
stato in Germania e non parlava il tedesco) si
dedicò al consolidamento del potere centrale: le
concessioni feudali ottenute illegalmente furono
abolite, le fortezze e i castelli costruiti abusivamente
furono rasi al suolo. Non mancarono resistenze da
parte di alcuni feudatari, ma a causa della loro
rivalità non riuscirono a imporsi.
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Federico in Terrasanta
⚫ Per ottenere la corona imperiale, Federico aveva promesso al
pontefice una nuova crociata.
⚫ Federico II in realtà era un grande ammiratore della civiltà
araba, e poiché non si decideva ad organizzare la spedizione, il
nuovo papa Gregorio IX lo scomunicò (1227).
⚫ Federico allora partì per la Terrasanta, ma diede alla sua impresa
(la sesta crociata, 1228-30), un carattere insolito: alle armi preferì
la diplomazia, sottoscrisse un accordo con il sultano d'Egitto e
riuscì a giungere in Terrasanta e a farsi incoronare re di
Gerusalemme, senza versare una sola goccia di sangue.
⚫ Il papa tuttavia accusò Federico di essere sceso a patti con gli
infedeli e lanciò il suo esercito contro il regno di Sicilia. Rientrato
dalla Palestina, l'imperatore sconfisse le truppe del pontefice,
che si vide costretto a firmare la pace di San Germano (1230) e
a ritirare la scomunica.
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Federico incontra il sultano
ayyubide al-Malik al-Kamil,
codice miniato.
Sigillo in cera 85 mm della
pergamena 13 febbraio 1240.
Intorno al campo la legenda
recita:
[FRIDERICUS D(e) I GR(ati) A
IMPE]RATOR
ROMANOR(um)[SE]MP(er)
AUGUST[US].
Al centro del campo affiancano
il trono i due termini:
REX IH(e) R(usa) L(e) M.
Cagli, Archivio Storico
Comunale
Augustale di Federico II,
1231 circa.
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Regno di Sicilia
⚫ Federico poteva ora dedicarsi a riorganizzare e consolidare il
suo potere, il cui centro fu il Regno di Sicilia, comprendente tutta
l'Italia meridionale (vedi cartina p.138: l'impero di Federico II).
⚫ Nel 1231 Federico emanò il Liber Augustalis: un corpo di
costituzioni (chiamate melfitane) in cui si proclamava la
suprema autorità del sovrano sui baroni, sui comuni e sulla
Chiesa.
⚫ Per l'amministrazione statale Federico si servì di funzionari
salariati e revocabili, per la cui formazione costituì apposite
scuole giuridiche, prima fra tutte quella dell'Università di Napoli,
fondata nel 1224. Nella famosa Scuola medica di Salerno (1231)
Federico istituì la prima cattedra di anatomia d'Europa, presso la
quale era consentito praticare la dissezione dei cadaveri
(praticata nell'antichità ma considerata sacrilega nel
Medioevo).
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Il Castello di Melfi dove Federico II promulgò le costituzioni.
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La corte di Palermo⚫ A Palermo, Federico insediò una corte sfarzosa, che fu luogo di alta
cultura, dove furono chiamati intellettuali non solo del mondo cristiano, ma anche arabo.
⚫ La scuola siciliana, il circolo di poeti radunatisi intorno all'imperatore, è la prima scuola letteraria fiorita nel nostro paese durante l'età medievale.
Inasprimento fiscale⚫ Quella di Federico era una politica centralista che necessitava di
risorse ingenti, per questo
− istituì monopoli regi sui prodotti di prima necessità e sulle materie prime,
− creò nuove aziende agricole di proprietà della corona
− riorganizzò e appesantì il sistema fiscale: qualsiasi attività produttiva fu sottoposta a tributi ordinari e straordinari. La situazione delle classi più povere, oppresse dal duplice peso delle prestazioni feudali dovute ai signori e delle tasse regie, si fece molto difficile.
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Morte di Federico II
⚫ Le spinte autonomistiche dei comuni dell'Italia centro-
settentrionale, alimentate dal papa, e da Enrico VII, figlio
dell'Imperatore, furono inizialmente respinte dall'esercito
imperiale vittoria di Cortenuova
⚫ Ma, sia Gregorio VII (a causa della nomina di Enzo, figlio di
Federico a re di Sardegna) sia Innocenzo IV (suo successore)
colpirono l'imperatore con nuove scomunica (concilio di Lione)
⚫ Parallelamente numerosi tumulti scoppiarono nell'Impero: i
nobili non intendevano l'autorità di un sovrano che togliesse
loro privilegi
⚫ Le sconfitte subite a Parma e a Fossalta sul Panaro nel 1249,
indebolirono il potere di Federico che, durante la preparazione
di una nuova spedizione in Italia settentrionale, morì all'età di 56
anni colpito da peritonite.
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Nel febbraio del 1248 Federico subì una grave sconfitta nella battaglia di Parma. Dopo
un assedio durato oltre sei mesi i parmigiani, approfittando dell'assenza dell'imperatore che
era andato a caccia nella valle del Taro, uscirono dalla città e attaccarono le truppe
imperiali, distruggendo la città-accampamento di Vittoria. L'imperatore riuscì a stento a
rifugiarsi a San Donnino, da dove raggiunse poi la fedele alleata Cremona.
L'anno seguente il figlio Enzo, battuto nella battaglia di Fossalta, fu catturato e tenuto
prigioniero fino alla morte (1272).
Poco dopo Federico subì il tradimento (o credette di subirlo) di uno dei suoi più fidati
consiglieri, Pier delle Vigne (celebre in un passo dell'Inferno di Dante).
« L'animo mio, per disdegnoso gusto,
credendo col morir fuggir disdegno,
ingiusto fece me contra me giusto. »
Pier della Vigna è noto per essere citato nella Divina Commedia
precisamente nel XIII canto dell'Inferno.
Dante Alighieri, ponendolo nella selva dei suicidi, lo assolve
dall'accusa di aver tradito l'imperatore.
Pier delle Vigne cieco e imprigionato,
versione cinematografica de L'Inferno
(1911)
Liberamente adattato da prof.ssa Sangalli
Completare lo studio di Federico II con i documenti di pag. 158-T5 e pag. 166-T13
Il sarcofago di Federico II nella Cattedrale di Palermo.
Particolare del folio 16 recto del trattato
De arte venandi cum avibus.
Castel del Monte, in territorio di Andria
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Gli eredi di Federico II e la fine
della dinastia Sveva
• Alla morte di Federico II la lotta tra Guelfi e Ghibellini si inasprì
• I ghibellini, guidati dal re di Sicilia, Manfredi (figlio naturale di
Federico II, a cui l’imperatore aveva assegnato la reggenza)
cercarono di riconquistare il trono imperiale, ma la fortuna di
Manfredi, che aveva riproposto la politica del padre
appoggiando le forze ghibelline, tramontò quando due papi
francesi, Urbano IV e Clemente IV, offrirono la corona siciliana
a Carlo d’Angiò (signore di Provenza, figlio di Luigi VIII e fratello
di Luigi IX) Carlo, incoronato re di Puglia e Sardegna,
sconfisse Manfredi nella battaglia di Benevento.
• I ghibellini sperarono in una rivincita quando Corrado IV, noto
come Corradino di Svevia, rivendicò il titolo imperiale, ma nel
1268 Corradino fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e fu
giustiziato (decapitato in piazza)
• Finì così, in modo drammatico, una delle più grandi dinastie
medievali.
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Le sorti del Regno di Sicilia
Liberamente adattato da prof.ssa Sangalli
• Alla morte di Corradino, Carlo d’Angiò attua una politica non più
accentratrice, come quella degli Svevi, ma si appoggia ai baroni (combattuti
e controllati per tutto il suo regno da Federico II); ad essi assegna feudi franco-
provenzali rafforzando il loro ceto, ma generando un diffuso malcontento per:
- eccessivo fiscalismo (soprattutto in Sicilia)
- prepotenza dei soldati (francesi e quindi particolarmente malvisti dai siciliani)
- spostamento della capitale da Palermo a Napoli
• RIVOLTA DEI VESPRI: il lunedì dell’Angelo del 30 marzo 1282, a Palermo, un
soldato francese importuna una giovane nobildonna siciliana all’uscita dalla
Chiesa, scatenando una rivolta contro gli Angioini percepiti come dominatori.
Alla rivolta, che da Palermo si diffuse in tutta la Sicilia, parteciparono nobili e
popolani.
• Pietro III d’Aragona, si schiera a fianco dei rivoltosi e rivendica il trono di Sicilia
(in quanto, marito di Costanza figlia di Manfredi)
• La ribellione segna l’inizio di una serie di guerre (Guerre del Vespro) per il
controllo della Sicilia
Liberamente adattato da prof.ssa Sangalli
• Guerra ventennale nel 1302 la Pace di Caltabellotta, tra
Carlo di Valois (angioino) e Federico III d’Aragona, prevede
che il Sud Italia venga momentaneamente diviso:
- SICILIA a Federico d’Aragona
- NAPOLI a Roberto d’Angiò (sovrano raffinato, apprezzato da
Petrarca e Boccaccio).
• Alla morte di Federico la Sicilia sarebbe dovuta tornare agli
Angiò, ma così non sarà. Le guerre del Vespro termineranno
solo nel 1372 col Trattato di Avignone che sancirà la definitiva
vittoria degli Aragonesi
• Fino al 1443 tutto il Sud sarà controllato dagli Aragonesi che
ne determineranno l’isolamento e la provincializzazione della
sua grande cultura.