Tra noi della Crocetta 2011 n.2

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TRA NOI DELLA CROCETTA Parrocchia Beata Vergine delle Grazie Torino NOTIZIARIO della Dicembre 2011 - N. 2 - Anno 62º FAMIGLIA PARROCCHIALE

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dicembre 2011 Notiziario della FAMIGLIA PARROCCHIALE - Crocetta - Beata Vergine delle Grazie

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TRA NOIDELLA CROCETTA

Parrocchia Beata Vergine delle GrazieTorino

NOTIZIARIO dellaDicembre 2011 - N. 2 - Anno 62º FAMIGLIA PARROCCHIALE

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UFFICIO PARROCCHIALE: tutti i giorni feriali (eccetto il sabatopomeriggio) mattino ore 10/12; pomeriggio ore 16/19.

PARROCCHIA BEATA VERGINE DELLE GRAZIE - CROCETTA10129 TORINO - Corso Einaudi, 23 - Tel. 011.59.92.33 - Fax 011.59.30.06Su Internet: www.parrocchiacrocetta.org - E-mail: [email protected] : Vi a Mar c o Po l o , 8 • ORATORIO : Vi a Mar c o Po l o , 6

Il Notiziario si invia gratuitamente a tutti i Parrocchiani. È distribuito da volontari –le famiglie cristiane sono invitate a favorire la consegna nel proprio condominio.Si accettano offerte presso l’Ufficio Parrocchiale.

ORARIO delle SANTE MESSE

� In PARROCCHIAGiorni feriali: 7,45 - 9 - 10 - 18.Giorni festivi: 9 - 10 - 11 - 12 - 18.Sabato e vigilia feste di precetto: S. Messa festiva della vigilia ore 18.

� Al CONVALESCENZIARIO: S. Messa festiva ore 9,30.

� Nella CHIESA di VIA PIAZZI, 25 (Salesiani) - Tel. 011.58.11.391Giorni feriali: 7 - 8 - 17,30 - 18,30.Giorni festivi: 8 - 9,15 - 10,30 - 11,30 - 18,30.Sabato e vigilia feste di precetto: S. Messa prefestiva ore 18,30.

�� BATTESIMI COMUNITARI: vengono amministrati normalmente alle ore 16 ogni secondae quarta domenica del mese. I genitori passino in parrocchia almeno un mese prima delladata desiderata per il Battesimo dei figli per accordarsi sugli incontri di preparazione pergenitori e padrini.

�� Ai FUTURI SPOSI ricordiamo di presentarsi in Parrocchia almeno sei mesi prima dellacelebrazione del matrimonio. Si invita a frequentare un corso di preparazione prima di avviarele pratiche. Alla porta della chiesa è affisso il calendario degli incontri dei futuri sposi del-l’Unità Pastorale. Nella nostra Parrocchia gli incontri (sei serate e un pomeriggio domenicalecon incontro, S. Messa, cena insieme) sono al lunedì, ore 21, con inizio nei mesi di febbraio,maggio e ottobre. L’iscrizione avviene con un incontro con il Parroco.

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NATALE: festa del cuoreCarissimi parrocchiani e amici,chissà perché, consciamente o inconsciamente, il Natale ci richiama lanostra infanzia… Nostalgia di cose semplici, di intimità, di calore familiare, diaffetti genuini? Nostalgia di una fede semplicemista a tenerezza e commozioneper un bambino che nasce? Emergere del “bambino” che è in noi? Forse è unpo’ tutto questo.Una cosa è certa: il Natale, nel suo significato più profondo, non è festa dabambini. È una festa adulta, tenera ed impegnativa insieme. Tenera perchérivela il volto di un Dio che si fa bambino, di un Dio che «ha tanto amato ilmondo da dare il Suo Figlio unigenito» (Giov. 3,16).Sì, Natale è credere alla tenerezza dell’amore di Dio per ciascuno di noipersonalmente, di un Dio che non è lontano, ma è il Dio-con-noi, di un Dioche non scaccia, ma accoglie, non condanna, ma perdona, non ci rinfaccia ilpassato, ma ci crede capaci di un futuro nuovo, diverso.È festa impegnativa perché dall’accoglienza di quel Bambino dipende laverità del nostro essere Figli di Dio. «A quanti lo hanno accolto ha dato il poteredi diventare figli di Dio» (Giov. 1,12).Sì, il Natale ci chiede ogni anno di prendere posizione davanti a quel Bimbodel quale ricordiamo e riviviamo la nascita. Il Natale ci dice che Gesù non èuno da ricordare, ma da incontrare perché dall’incontro con lui la nostra vitane esca rinnovata.Per questo il Natale è festa cristiana. Inutile ripetere che anche noi cristianirischiamo di tradire questo grande evento di fede con una cornice straripantedi “cose”. Ma quando le cose diventano il tutto, non c’è più posto né per gli altri,né per l’Altro.L’augurio è che le nostre famiglie cristiane “salvino” il Natale perché siaFESTA DEL CUORE.Festa del cuore di Dio da cui ci sentiamo amati e … inseguiti.Festa del cuore che si apre a Dio e lo accoglie in un clima di raccoglimento, diriflessione, di preghiera, di partecipazione alla vita della comunità cristiana.

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Festa del cuore che ricupera la dimensione degli affetti familiari, genuini,profondi, gratuiti.Festa del cuore che rilancia ponti di riconciliazione là dove l’armonia el’intesa si è interrotta.Festa del cuore che si apre ai fratelli più poveri, sofferenti, soli, malati,impediti… con quella fraternità calda e accogliente che dovrebbe caratte-rizzare tutti i nostri giorni.Festa del cuore che ritrova valori smarriti: onestà, rettitudine, sincerità,rispetto, solidarietà, fedeltà, discrezione…Festa del cuore che ricupera il senso della sobrietà nel cibo, nelle parole,nell’uso del tempo, nello stile di vita.Sì, Natale è una festa adulta. Forse i bambini, da sempre i protagonisti diquesta festa, ci chiedono proprio questo stile, questo modo di essere, antico esempre nuovo.Buon Natale a tutti, nessuno escluso.� don Guido

con don Lino e don Ale

MOMENTI DI FEDE E DI COMUNITÀVERSO IL NATALE

� PREGHIERA DELLE LODI (in chiesa):ore 7,30, ogni giorno dal lunedì al sabato.

� NOVENADI NATALE dal 16 al 24 dicembre, ore 18, durante la S. Messa.Per i ragazzi del catechismo: orari a parte.

� CELEBRAZIONE PENITENZIALE per Adulti e Giovani:lunedì 19 dicembre, ore 18 (al posto della Santa Messa).

� SABATO 24 DICEMBRE, ore 18:SANTA MESSA DI NATALE per le famiglie dei ragazzi del catechismo.

� SABATO 31 DICEMBRE, ore 18:SANTA MESSA DI FINE ANNO: canto del “TE DEUM” di ringraziamento.

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È la lettera di augurio natalizioche il nostro Arcivescovoha scrittoper tutte le nostre famiglie.È un invito a ripensare,a riscoprire, a riviverela nostra “nuova nascita”nel Battesimo.La lettera è disponibileal fondo della Chiesa.

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PREGARE IN FAMIGLIA,ASPETTANDO ILNATALE

Anche quest’anno, il libretto dell’Avvento e del Nataleper la preghiera quotidiana, personale, di coppia, di famiglia.

È un piccolo strumento, prezioso, apprezzato da circaduemila famiglie che ne hanno fatto buon uso

nell’Avvento e nella Quaresima scorse.Questa volta le preghiere di ogni giorno sono state

preparate da altrettante CATECHISTEdella nostra comunità, che ringraziamo di cuore.

Usatelo! Ha il sapore delle cose genuine... fatte in casa.

CONFESSIONI NATALIZIECELEBRAZIONE COMUNITARIA: lunedì 19 dicembre ore 18. ALTRI ORARI: giovedì 22dicembre ore 10/12 - 15/18; venerdì 23 dicembre ore 10/12 - 15/18; sabato 24dicembre ore 10/12 - 15/18.

DUE SUSSIDI PER UN Natale cristiano

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LETTERA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO

La prima Lettera pastorale di Mons.Nosiglia come Arcivescovo di To-

rino offre una sintesi organica delleindicazioni emerse dall’assembleadiocesana del 3 giugno scorso, eentra a pieno titolo nel cammino de-cennale della Chiesa italiana dedi-cato al tema dell’educazione.

Il filo conduttore della Lettera èla pastorale ordinaria.

Nella premessa Mons. Nosigliapresenta questi primi mesi dellasua esperienza torinese rievocandola lunga serie di incontri con tuttele «componenti» della comunità diocesana, inparticolare con i giovani.

Il primo capitolo è dedicato a una medita-zione biblica. Il brano scelto dall’Arcivescovo èquello della pesca miracolosa. Mons. Nosigliasottolinea la «fiducia» di Pietro, la scelta liberadi credere e obbedire alle parole di Gesù.

Il realismo di Pietro consiste propriamentenell’accettare la «scommessa» della fede cheGesù propone («sulla tua Parola»). E la pro-messa del Signore è di diventare «pescatore diuomini»: testimone e annunciatore di una sal-vezza contagiosa, di un senso della vita che nellaParola di Dio trova la sua autentica ragion d’es-sere. La fede, ricorda l’Arcivescovo, cresce do-nandola. Ecco dunque lo scenario della «rela-zione educativa»: un rapporto fra persone in cuitutti «imparano».

A partire dal cap. II la Lettera ripercorre eriordina le indicazioni emerse dall’assembleadiocesana del 3 giugno. Al centro della rifles-sione c’è appunto la «comunità educante», sog-getto della pastorale e della stessa vita cristiana.Mons. Nosiglia parte ricordando che l’orienta-mento principale è quello della formazione deglieducatori.

«Buoni cristiani, onesti cittadini» è lo slogandello stile educativo di Don Bosco ed è anchel’obiettivo di una pastorale che punta a formare«persone complete», adulte e libere, capaci diassumersi responsabilità nella Chiesa ma ancheal servizio della società intera.

Il III capitolo entra nello specifico del progettopastorale della Chiesa torinese per il prossimo

anno. Gli «interlocutori» princi-pali del progetto sono i cristiani«ordinari», coloro che cercano divivere la fede nell’esistenza di tuttii giorni. La prospettiva missionariaè quindi rivolta prima di tutto aimomenti che offrono occasioni dicontatto e di annuncio: la Messadomenicale in primis, ma anche lecelebrazioni (matrimoni, battesimi,funerali) che richiamano in chiesapersone altrimenti lontane o menoattente.

Alla famiglia, cominciando dalnucleo «originale» della coppia uomo-donna, èdedicato il IV capitolo. L’Arcivescovo chiede unosforzo particolare di attenzione e accoglienzaper le coppie e per la specificità della vocazioneconiugale. Pur rivolgendosi alla famiglia «natu-rale» così com’è descritta anche nella Costitu-zione italiana, Mons. Nosiglia suggerisce un’at-tenzione particolare anche ai conviventi: «Avvi-cinare con amicizia e serenità di dialogo questecoppie e offrire la possibilità di confrontarsi sullaParola di Dio e sulle loro scelte di vita e pro-blemi. Analogo metodo va seguito per quantoriguarda il Battesimo dei figli».

Lo stile dei rapporti personali qualifica ancheil modo in cui la Chiesa stessa vuole presentarsialla gente: e può essere solo quello di una«madre» che non dimentica nessuno ed è ca-pace di accogliere sempre tutti.

Si tratta di offrire un’«immagine» di Chiesache non sia contradditoria fra una parrocchia el’altra, una comunità e l’altra; e, nello stessotempo, di sperimentare una comunione fraternareale ed efficace.

L’Arcivescovo annuncia l’inizio della Visita pa-storale con il prossimo Avvento, e presenta letappe del cammino della Chiesa torinese per iprossimi anni.

La Lettera si conclude con due pagine intito-late «Io credo» in cui Mons. Nosiglia riassume epresenta la propria personale esperienza di fedenel Cristo Salvatore e di amore e servizio allaChiesa.

Dalla sintesi di Marco BonattiTesto integrale su www.diocesi.torino.it

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La generosità che la comunità dimostra ogni anno a Nataleattraverso la “Busta Natalizia” dice che ne è stato compresoil significato. Queste poche righe vogliono perciò essere an-

zitutto di GRATITUDINE a tanti parrocchiani che amano la par-rocchia, la sentono come loro seconda famiglia e contribuisconoanche economicamente alle sue varie attività.

E vogliamo confermare ancora una volta che “la parrocchianon ha ricchezze”, ma vive della generosità dei suoi parrocchiani.

Come si potrebbe diversamente provvedere anche solo allamanutenzione ordinaria dei tanti locali usati – ovviamente gratis

– dai ragazzi del catechismo (circa 650 ogni settimana), dai giovani dei gruppi parrocchiali odell’Azione Cattolica o scouts, dai fidanzati, dai gruppi sposi, dagli anziani, dalla San Vincenzo,dal Gruppo Missionario, dalla catechesi adulti, dal Consiglio Pastorale Parrocchiale…?

La fatica di tante famiglie quando arrivano le bollette della luce, del telefono, del riscalda-mento (!) è la fatica della parrocchia che vive solo delle offerte, ovviamente libere, in occasionedelle SS Messe, delle sepolture, dei Battesimi, dei Matrimoni … della Busta Natalizia.

È giusto ed è anche un bene che la parrocchia viva la medesima fatica delle famiglie chefanno fatica ad arrivare a fine mese. Questa fatica non ha mai impedito alla comunità parroc-chiale di essere sensibile ai bisogni dei poveri vicini, delle Missioni lontane, dei bambini del Ma-dagascar, del Sermig, della Quaresima di Fraternità e alle richieste della Caritas in occasione digravi catastrofi “naturali”. Guai venisse meno questa generosità che rivela apertura di cuore ecrea mentalità di condivisione.

E ora, guardando al futuro, stiamo programmando lavori necessari sia per una migliore agi-bilità dei locali, sia per una migliore garanzia igienica.

Vorremmo nei prossimi mesi migliorare la sede Scout, ritinteggiare le aule di catechismo, ilsalone palestra, l’ingresso di v. Marco Polo 8, l’atrio e l’ufficio parrocchiale. GRAZIE perciò se inquesto Natale dite il vostro affetto alla parrocchia anche con la Busta Natalizia.

Perchéla bustanatalizia

Sabato 19e domenica

20 novembresi è svolto

il tradizionalebanco vendita

dei Gruppidella Caritasparrocchiale,

molto apprezzatoper le golosità

cucinatecon maestria.

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I giovedì della crocetta

EDUCAREALLAVITA BUONAVenerdì 11 novembre,l’ArcivescovoMons. Cesare Nosiglia,è intervistatoda Emmanuela Banfoed Ezio Risatti,coordinati da Giorgio Chiosso.

TAV,INCENERITORE

EDINTORNIIl Commissario

per l’alta velocitàTorino-Lione,Mario Virano,

dialoga giovedì 17 novembreconMauroMeggiolaro

eMarco Ferrando.CoordinaMaria Pia Valetto.

SCOMMETTIAMOSUTORINO?Giovedì 24 novembreè la volta del Sindaco,Piero Fassino,intervistato daMarco Bonattie Luigi La Spina.Introduce e coordinaAlberto Riccadonna.

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Il tema delle celebrazioni eucaristiche e della loro qualità, conparticolare riferimento a quella domenicale che, come ricorda

l’arcivescovo nella sua lettera pastorale “Sulla Tua Parola get-terò le reti”, offre occasioni di contatto e di annuncio e “ri-chiama in chiesa persone altrimenti lontane o meno attente”, èstato oggetto dell’attenzione del Consiglio Pastorale Parroc-chiale per tutto lo scorso anno e ancora nel primo incontro au-tunnale del 27 settembre scorso.

Dopo svolto un approfondimento sia dal punto di vista teo-logico che da quello liturgico,rispettivamente con don Andrea Bozzolo e don Paolo Tomatis, il Con-siglio ha sviluppato una sintesi di alcuni temi emersi nelle riflessioni proposte.

Tra le sottolineature, alcuni aspetti che riguardano il “modo” di partecipare e essere presenti; ov-vero la puntualità e il raccoglimento senza “via vai”davanti all’uscita della sacrestia o nelle navate, in-tesi come rispetto per la comunità in preghiera e come atteggiamento importante per essere in co-munione non solo con chi ci siede accanto, ma anche, e soprattutto con il Signore.Tutti, inoltre, sap-piamo che l’intera celebrazione nelle sue diverse parti è importante per prepararci alla condivisionedel Pane eucaristico.

Molto importante è poi recuperare la consapevolezza che il gesto compiuto da Gesù con l’isti-tuzione dell’Eucarestia è il centro della nostra vita e l’unica cosa importante. È necessario riconoscerea Lui il protagonismo: è Gesù, il Cristo, il Signore che viene ad incontrarci e ci salva.

La miglior liturgia è quella che fa trasparire la presenza del Signore mantenendo un equilibriotra l’esigenza di accoglienza e l’essere orientati verso il Signore.

Un altro elemento sul quale si è soffermata l’attenzione del Consiglio, in relazione a un migliorevissuto delle celebrazioni, è l’attuale orario festivo delle Messe.

Sono emersi una serie di vantaggi che vanno dal contribuire a soddisfare le esigenze d’orario euna presenza numericamente alta, alla verifica di una piuttosto nitida caratterizzazione della tipolo-gia di partecipazione nelle diverse celebrazioni. Tutto ciò rende la parrocchia un “simil-santuario” incui l’orario è ben memorizzato dalla gente perché è così da tanti anni.

Ma esistono anche svantaggi o, come si dice oggi, “effetti collaterali”.Ad esempio, non consente un approccio con la gente da parte del celebrante prima e dopo la

Messa per l’incalzare della Messa seguente, considerato che per molte persone impedite lungo la set-timana, il dopo Messa festivo è occasione per contattare i sacerdoti per le diverse esigenze praticheo spirituali.

Inoltre, non permette di inserire alcuna celebrazione particolare nelle Messe del mattino della do-menica (es. festa degli anniversari di matrimonio, Prime Comunioni, Cresime, inizio dell’ anno pa-storale, eventuali battesimi, Messa con i fidanzati ... ). Infatti tutte queste celebrazioni sono collocateo fuori orario o nelle Messe serali del sabato o della domenica.

In contrasto con quanto si diceva all’inizio sull’atteggiamento di preghiera costante, dopo la Co-munione durante le Messe delle 10 e delle 11, è difficile proseguire con la preghiera personale. In-fatti chi arriva per la Messa seguente “occupa” i posti di chi è andato a fare la Comunione e anche peril prete celebrante non è facile mantenere il necessario raccoglimento e concentrazione.

Non ultimo, è disattesa la normativa diocesana che richiede 1 ora e mezza tra l’inizio di una ce-lebrazione e l’altra, come ha fatto notare lo stesso Arcivescovo venuto a celebrare la S. Messa perl’A.C. diocesana una domenica mattina alle ore 9…

Il Consiglio ritiene pertanto necessario rimodulare l’orario delle Messe domenicali del mattino.Ciò dovrà essere fatto in accordo con i Salesiani di via Caboto per evitare sovrapposizioni o “buchi”,ma anzi per mantenere l’aspetto positivo di venire incontro a tutte le esigenze di orario, valorizzando,però, anche l’attenzione alla preghiera, al raccoglimento e alla vita comunitaria della famiglia par-rocchiale.

MPV

ConsiglioPastoraleParrocchiale

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Famiglie in difficoltà:come le aiutiamo

Noi, volontarie vincenziane, svolgiamoall’interno della comunità parroc-

chiale, un’opera di sostegno alle per-sone che vivono in condizioni di grave di-sagio.

Quando si viene a sapere di un casodi cui occuparsi, cerchiamo di incontrarequeste persone; preferiamo farlo all’in-terno della loro abitazione perché è illuogo più adatto per conoscerle e per ca-pire i vari risvolti del problema che le tor-menta. Inizialmente possiamo dare unaiuto economico per coprire le emer-genze (affitti, bollette, ...), ma è difficileche il nostro intervento possa essere ri-solutivo; ciò che possiamo e dobbiamofare è, abbandonando ogni forma di as-sistenzialismo e paternalismo, stare lorovicino, aiutarli a orientarsi nelle compli-cazioni burocratiche, creare un clima direciproca fiducia in modo che possanosentirsi accolti e considerati e faccianovenir fuori i talenti che forse ignorano per-sino di avere. Solo così diventeranno au-tonomi e responsabili.

Per fare ciò sarebbero utili molte com-petenze (da quelle dello psicologo aquelle dell’amministrativo) che non ab-biamo, ma ci dobbiamo far aiutare; è unlavoro che esige tempo e pazienza, chepuò avere momenti di successo e poifermate o passi indietro, ma non dob-biamo mai dimenticare che la forza veraè quella della Carità e che dobbiamoavere fiducia nella Provvidenza.

Giorgina

VESPRI SOLENNI: giovedì 5 gennaio 2012 ore 19, vigilia dell’Epifania; sabato26 maggio ore 19, vigilia di Pentecoste; mercoledì 31 ottobre ore 19, vigilia deiSanti; venerdì 7 dicembre ore 19, vigilia dell’Immacolata.

Cara comunità vi racconto cos’è il ca-techismo.

Il catechismo non è scuola, ma uncammino di fede, per questo è un’espe-rienza profonda e avvincente ma deli-cata.

Per un catechista, “fare catechismo”,significa un percorso di fede con i proprifanciulli. E crescere insieme.

Al termine di ogni anno scopri di averfatto un profondo cammino spiritualestimolato dalla trasparnza e dalla sem-plicità dei tuoi piccoli compagni di viag-gio che non si accontentano di quello cheracconti loro, ma quanto è impotantenella tua vita il Signore e quindi, se tu cicredi, quanto ci credi e sei credibile ailoro occhi .

...E allora ti accorgi che la prepara-zione di ogni incontro ha la sua partico-larità e la sua bellezza in quanto scopridi dover essere sincera con te stessa. Tiinterroghi, ti poni domande, cerchi, purqualche volta balbettando, di darti rispo-ste semplici e umili da poter donare etrasmettere ai fanciulli che ti ascoltano.Pregando il caro Signore di usare tuttiquesti ingredienti e con il suo soffiod’amore giungere al cuore e alla mentedei suoi e nostri preziosi fanciulli.

Vivere con i bambini è un grande donoperché ti aiuta a vedere le cose: “... conocchi trasparenti di un bambino”.

Luigina

Il pacifico esercitodelle catechiste

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Sorrido pensando alla prima sera in cui cisiamo trovati, tutti un po’ intimiditi e im-

barazzati, ma credo tutti con il cuore pienodi gioia e di attese: in fondo credo che siastato il primo gesto “ufficiale”, il primo passonella comunità vissuto insieme, come coppia,ed era qualcosa di grande! Era bello essereaccolti, ogni lunedì, dal saluto di don Guidoche ci attendeva sulla porta: «Un tempo i fi-danzati arrivavano tenendosi per mano..!» -ci ha detto la prima sera, con tono scherzoso,quasi a rimproverare amorevolmente la frettacon cui stavamo correndo verso l’entrata divia Marco Polo per scongiurare il ritardo...!

Con entusiasmo abbiamo conosciuto gli altri ragazzi, e incontro dopo incontro, è stato sorprendentescoprire la ricchezza del confronto, la bellezza del riuscire ad esprimersi con naturalezza anche con per-sone fino ad allora estranee, ma che in brevetempo stavano divenendo familiari; sì, per-ché ciò che ci accomunava era il sogno chetutti stiamo portando nel cuore in questimesi, i progetti, i desideri, e Il Desiderio, cioèquello di intraprendere questo nostro nuovocammino con Lui, che ci ha chiamati e volutiinsieme, e che vorremmo rimanesse semprela stella polare delle famiglie che formeremo.

Il pensiero più affettuoso e grato va,però,alle fantastiche coppie che ci hanno accom-pagnato e guidato. Più che le parole, è statala loro vita a parlare; nella semplicità di chivive il Vangelo ogni giorno, sono riusciti a tra-smettere il significato del matrimonio cristiano attraverso la loro esperienza di vita, i loro racconti, la loro

disponibilità.È stato bello preparare insieme la Messa

finale, il modo migliore per ringraziare il Si-gnore per i doni che stiamo ricevendo in ab-bondanza, e per gli strumenti che ci sono statidonati in questo corso. Non sono mancate le“coccole”: le coppie che hanno pregato per noidurante gli incontri, la Bibbia per la nostranuova casa, e tante altre delicate attenzioni.

Un grazie, dunque, a tutta la comunità,che ci accompagna e prega per noi...con lapromessa di “restituire” alla Chiesa, comenuove famiglie!

Sara e Simone

Ci siamo preparati insieme al Matrimonio

I prossimi cicli di incontri saranno:

1º CICLO: lunedì (ore 21-23) 6-13-

20-27 febbraio 2012; 5-12 marzo;

domenica 18 marzo ore 15-21.

2º CICLO: lunedì (ore 21-23) 7-14-

21-28 maggio 2012; 4-11 giugno;

domenica 17 giugno ore 15-21.

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Da circa due anni è attivo, su stimolo diDon Guido, un gruppo di giovani coppie

che ha iniziato un cammino mirato alla forma-zione personale per approfondire il senso e ilsignificato del Battesimo e che, da un anno, ac-compagna i sacerdoti della Parrocchia nella ca-techesi che viene proposta ai genitori che chie-dono per i loro figli questo Sacramento.L’équipe si è avvalsa anche, nell’itinerario for-mativo, di altreesperienze già esi-stenti nella Diocesi.Diverse sono infattile Comunità all’in-terno delle qualicoppie di laici pro-pongono camminicatecumenali e checon passione vivonoil lancio della pro-posta cristiana.

Oggi, questogruppo formato dauna decina di coppie, abbina momenti forma-tivi, di preghiera e conviviali mediamente unavolta al mese, con il servizio attivo.

Ma oggi cosa succede alla Crocetta quandoviene chiesto un Battesimo per un bimbetto?

Quando i genitori si rivolgono alla Parroc-chia per chiedere il Battesimo per il loro par-golo/a, incontrano subito il Parroco che spiegaloro come viene articolata la proposta nella no-stra Comunità. Dopo questo primo incontro, igenitori vengono contattati da una coppiadella équipe Battesimi che propone un incon-tro a casa loro. Questo prezioso quanto sem-plice momento, ha lo scopo di dare ai genitoriil senso della accoglienza, di far conoscere lanostra Comunità e di spiegare loro quali op-portunità formative-educative può offrire laComunità parrocchiale ai giovani genitori.

Proprio in questa ottica siamo convinti, comedice il nostro Arcivescovo nella recente Let-tera pastorale alla Diocesi, che: «Ogni gesto diattenzione gratuito alle persone richiamal’Amore di Dio che si fa vicino e porta gioia eamicizia».

Un terzo momento importante avviene inuna serata in Parrocchia quando uno dei sacer-doti, in compagnia e con il supporto della cop-

pia che ha visitato lafamiglia a casa, illu-stra sinteticamentee con grande effica-cia a tutte le fami-glie che insieme ladomenica successi-va presenteranno illoro bambino allaChiesa, i contenutiteologici del Sacra-mento.

Infine viene ilgrande giorno: e

quei bambini, per cui tutta Comunità pregadurante le Messe domenicali, ricevono il Bat-tesimo accompagnati da genitori, padrini e pa-renti emozionati almeno quanto noi, che ab-biamo condiviso qualche prezioso momentodella vita di queste famiglie.

Che dire a commento di questa giovaneesperienza?

Sono state “gettate le basi” e molto resta dafare per perfezionare questa proposta, ma si èpartiti.

Il Battesimo permane per tutta la vita, ed èun dono sempre da rinnovare.

Per questo, quando si avranno energie eforze, dovremo accompagnare il primo mo-mento a un progetto di percorso post-battesi-male per gli adulti.

L’équipe battesimale

Visitando le famiglieche chiedono il Battesimo

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Sono passati circa undicianni da quando, sposininovelli, abbiamo iniziato atrovarci in parrocchia percondividere il nostro desi-derio di formare famigliecristiane. Consapevoli diaver ricevuto una Chia-mata abbiamo sentito il bi-sogno di farci aiutare dallaParola, da un sacerdote edalla nostra amicizia perpoter compiere questocammino.Ora che qualche anno è

passato possiamo iniziare afare un primo bilancio e citroviamo a dire che questotempo insieme è stato undono del Signore perché èbello poter guar-dare indietro e ve-dere quanto si ècamminato: comele nostre famigliesono cresciute conl’arrivo dei bam-bini e come sia-mo passati attra-verso le fatichequotidiane, le dif-ficoltà lavorative edi salute... e intutto questo potercontinuare a dire avicenda a noi e almondo che il Si-gnore non ci hadelusi, che il ma-

trimonio in Cristo è unameraviglia.Nel corso del tempo il

gruppo, sempre formatoda sei coppie, ha resistitoanche ai traslochi e hacontinuato a incontrarsiuna volta al mese circa,oltre ad almeno un week-end ed alcune cene condi-vise all’anno.Il modo di organizzare

gli incontri è cambiato:siamo passati dall’appog-giarci a vari libri delle caseeditrici cattoliche a medi-tare il Libro con le letturedella domenica, facendoeco di quanto la Paroladice alla nostra vita. Da

due anni circa, poi, ab-biamo avuto anche il donodi essere seguiti da DonGuido che, oltre a spezzareper noi la Parola, ci mostracon la sua stessa vitaquanto è bello e gioioso se-guire Cristo.Oltre al sostegno che ci

diamo come sposi, ve-diamo che un altro fruttoprezioso che stiamo racco-gliendo è l’amicizia tra inostri figli, che hanno lapossibilità di ritrovarsi e dicrescere insieme.Crediamo che il Signore

ci stia accompagnando perla comunione che speri-mentiamo e che ci fa dire,oggi come all’inizio, cheanche se richiede unosforzo ritagliarsi questotempo e uscire di casa lasera, è ancor più difficile sa-lutarsi al termine degli in-contri.

Annalisa e Marco

CI INCONTRIAMOCOME SPOSI

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Quei mercoledì della Bibbia sul Vangelo di Marco

L’Anno liturgico che stiamo vivendo da poche settimane (Anno B)è scandito dal Vangelo di Marco. Per questo la nostra Comunità

Parrocchiale ci ha offerto in Ottobre tre serate di introduzione a que-sto secondo Vangelo. Relatore l’omonimo don... Marco Rossetti, sale-siano. Si è trattato quasi di tre lezioni: siamo andati a “istruirci”, a “im-parare delle cose”, con l ‘obiettivo, ovviamente, di non fermarci alle no-zioni, ma di farne il punto di partenza per la riWessione durante tuttol’anno liturgico. L’autore, che ritroveremo negli Atti degli Apostoli

come “Giovanni, detto Marco” (At 12, 25: un nome ebraico e uno romano), scrive a una comunità cristianadi origine pagana che forse ha già sperimentato qualche forma di persecuzione. La stesura si colloca versoil 70 d.C., forse un po’dopo. Marco vuole rispondere alla domanda “chi è Gesù?”e lo fa con una narrazioneteologica profondamente radicata nella Storia, non disgiunge mai Gesù risorto dal Gesù storico. Il primoversetto del suo Vangelo contiene già la risposta alla sua domanda, risposta che verrà poi elaborata. Recitacosì: INIZIO DEL VANGELO DI GESù CRISTO, FIGLIO DI DIO. Il Gesù storico è il Messia (Cri-sto) ed è Figlio di Dio. Si potrebbe dire “ma certo, lo sappiamo, lo sappiamo da quando eravamo piccoli”.Ma la domanda non è “lo sapevi già?”, bensì “cosa comporta questo nella tua vita?”.

A ognuno la risposta. Annabella

Io c’ero ... e non da sola!

Non è facile raccontarequanto buona sia una torta

se non ne rimane un pochino dafare assaggiare... Allo stessomodo è difficile dire quanto siastato gustoso un pomeriggio diriflessione sul Desiderio di Dio,sui desideri nostri e su quanto ecome essi siano illuminati dallaSua Luce.

Domenica 20 novembre, uncentinaio abbondante di parroc-chiani ha condiviso un momentosicuramente molto desiderato,magistralmente accompagnati dadon Ferruccio Ceragioli. Cuoredella giornata era riflettere suldesiderio di Dio, così grande daincarnarsi tra noi, e sui nostri de-sideri, che trovano significatopieno quando divengono donoriconosciuto, libero e gratuito.

È sempre molto arricchentevivere questi momenti di comu-nione fraterna, anche delle pro-prie riflessioni personali, con per-

sone che sembrano tanto diverse;eppure la condivisione del cam-mino, che tutti fatichiamo acompiere, ha un potere aggre-gante e pacificante enorme.

Certo, solo un pomeriggio,ma un pomeriggio da cui cia-scuno di noi porterà nel cuore enella preghiera i desideri degli

altri parrocchiani che li hannocondivisi.

È stato bello trovarsi e, anchechi forse desiderava esserci e nonha potuto, o chi non ha ricono-sciuto il desiderio di vivere que-sta giornata o chi ha temuto dinon essere desiderato, beh, tuttieravamo insieme a portare alPadre l’offerta dei nostri desideripiù profondi. Benedetta

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Canta con noi!PER TUTTI I BAMBINI E RAGAZZI DEL CATECHISMO E DELL’ORATORIO (6-11 ANNI)

QUANDO? Ogni sabato pomeriggio dalle 17 alle 18, nella Cappella dell’Oratorio.PERCHÉ? Chi canta prega 2 volte! E cantare dà felicità...CHE COSA? I canti della comunità per partecipare meglio alla Messa, ma anche tanti altri cheimpareremo strada facendo...PER INFORMAZIONI e ADESIONI: Pia Bitelli 347.4439249 – Anna Bannone 328.4518688 – IreneBitelli 340.5581930. Oppure scrivici: [email protected]

Riceviamo regolari notizie sia dalle SuoreNazarene di Torino sull’OrfanotroVo di

Fianarantsoa in Madagascar che dai nostricorrispondenti signori Frigerio. Questi ultimici inviano regolarmente gli aggiornamenti. Peresempio, sappiamo che dueragazzi entrati in fasce nel-l’orfanotroVo e che lavoranoattualmente nell’atelier sisono sposati nel mese di set-tembre. L’attività nell’ateliercontinua tra alti e bassi con 7apprendiste, ogni apprendistacosta per la formazione, unpasto e la piccola retribu-zione euro 40 al mese. PerNatale stanno preparando adAntjorokafo il pomeriggiogioioso con i bambini poveridel quartiere, con giochi,canti e premi. Una cinquan-tina di famiglie vivono grazieal lavoro svolto dai nostricorrispondenti ed anche con l’aiuto di colla-boratori. È possibile contribuire richiedendole coordinate bancarie presso la nostra sede.

Le Suore Nazarene di Torino che durantel’estate sono ritornate in Madagascar ci hannoportato le foto aggiornate dei bambini, chestiamo provvedendo a consegnare alle famiglieadottive.

Padre Albano Passarotto è stato in Italiadurante l’estate e l’abbiamo incontrato. In-

sieme al Padre Generale vincenziano hannofesteggiato l’entrata di nuovi novizi. Sono ri-cominciate le scuole a Tolagnaro con 515 ra-gazzi, 15 maestri e 5 persone addette alla cu-cina, perché viene assicurato agli studenti un

pasto al giorno. Il Padre Pas-sarotto ci informa che si do-vrebbero preparare le elezioninel Paese, ma la povertà au-menta, perché manca il la-voro e c’è poco turismo.

Dal Bollettino Salesianodel mese di ottobre 2011 ap-prendiamo che «il Madaga-scar ha bisogno di ritrovare isuoi valori fondamentali: reli-giosità, famiglia, solidarietà,accoglienza, che sono messi adura prova dalla globalizza-zione che fa rincorrere invecemiraggi di basso stampo chehanno cambiato la mentalità,soprattutto dei giovani. In

questa situazione un rimedio sicuro è investiresull’educazione, per formare cittadini onesti ca-paci di dirigere la società. Quest’anno nellaDiocesi di Ambanja 400 giovani vengono so-stenuti negli studi universitari.La maggior partedei salesiani in Madagascar sono malgasci, so-no tutti giovani e si stanno formando per pren-dere in mano tutto ciò che i missionari hannoiniziato».

Il GruppoMissioni Crocetta

IL GRUPPO MISSIONARIO INFORMA

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Il 23 settembre 2011, anno in cui cade il 43° anni-versario della morte di San Pio da Pietrelcina, si è

tenuto nella nostra chiesa parrocchiale il “Gruppo dipreghiera diocesano” con il neo Arcivescovo di TorinoMons. Cesare Nosiglia. La chiesa era gremita per lapresenza di molti aderenti di Gruppi di Preghiera dellaDiocesi, i cui stendardi facevano bella mostra di sé sultransetto antistante l’altare.

Il nostro direttore spirituale, don Lino Mascia,nonché coordinatore diocesano di tutti i Gruppi, hadato inizio all’incontro presentando il nuovo Arcive-scovo, avvalendosi anche di alcune sue espressioni, let-

teralmente citate, tratte dalla recente Lettera Pastorale. In sintesi, don Lino ha posto l’accento sulla figura“apostolica” del nuovo Arcivescovo, sulla sua totale e piena apertura a tutti i problemi che una Diocesigrande e complessa come quella di Torino presenta.

Dopo la recita del santo Rosario con meditazione dei misteri a più voci e alla presenza del SS. Sa-cramento, è seguita la S. Messa officiata dall’Arcivescovo e dai sacerdoti della Parrocchia. Bella e toc-cante è stata l’omelia seguita alla lettura del Vangelo.

Mons. Nosiglia ha chiesto poi che, per i prossimi incontri, si uniscano alle intenzioni della pre-ghiera anche quella per le “Vocazioni”, che tanto stanno a cuore al nostro Pontefice e delle quali c’ètanto bisogno in questo periodo, caratterizzato da una crescente e preoccupante secolarizzazione. L’Ar-civescovo ha poi tracciato un profilo sintetico ma molto pregnante sulla figura di questo grande Santoche, come Lui stesso diceva, avrebbe fatto parlare di sé più da morto che da vivo. Perché tanta devo-zione? Perché ancora tante domande sulla sua persona? Durante la sua esistenza non c’era Internet perdivulgare in rete i suoi messaggi, eppure la sua eco s’è sparsa in tutto il mondo, i Gruppi di preghiera sonosorti ovunque e sempre più numerosi. San Pio era l’immagine stampata di Gesù e pertanto credibilenella sua sofferenza che si esprimeva in modo totale durante la celebrazione della Messa attraverso laquale riviveva ogni giorno la Passione di Cristo. Chiunque abbia assistito alla sua celebrazione è rima-sto fortemente impressionato e colpito dalla totale offerta di sé al Signore.

Mi è difficile sintetizzare quanto espresso dall’Arcivescovo su San Pio, ma non mi è difficile espri-mere quanto le sue parole, forti e appassionate, siano rimaste dentro ciascuno di noi, stampate, inde-lebili, e ci abbiano soprattutto fatto tanto, tanto bene.

Conclusa la Funzione, sono seguiti i ringraziamenti, non rituali come di consueto, ma informali esinceri. Un grazie particolare è stato rivolto da Mons.Nosiglia a don Lino per tutta l’opera da lui svolta nelcoordinare e rendere operativi i Gruppi, per i Pelle-grinaggi organizzati e per il grande impegno col qualeha voluto questa commemorazione del Santo, riuscitaal meglio.

L’Arcivescovo, come sua abitudine, si è poi in-trattenuto a parlare e a stringere le mani di tanti fedelipresenti, facendosi sentire anch’egli il Padre di tutti.

Grazie, Mons. Nosiglia, del calore che lei ci tra-smette e che, anche noi, vorremmo trasmettere a lei.

Giusy Renzoni

I GRUPPI di PREGHIERA con Monsignor NOSIGLIA

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Sono statain pellegrinaggio

a LOURDESSono stata, con mio marito, in

pellegrinaggio a Lourdes con laparrocchia e con la guida spiritualedi Don Guido. Per me non era laprima volta, forse la decima. Lour-des, infatti, ha in sé una forza taledi attrazione che non si esaurisce inuna volta, ma continua ad affasci-nare e a dare nuovi momenti di crescita interiore. Lourdes per me è gioia, forza spirituale, en-tusiasmo, occasione di nuove amicizie. Maria dalla grotta guarda e ascolta tutti, vede dentro dinoi le nostre ansie, i nostri dolori, i nostri progetti, i nostri grazie; sembra ascoltarci per inter-venire comunicando coraggio, sollievo e soprattutto fede. Davanti alla grotta c’è una folla silen-ziosa che prega, che piange, che chiede aiuto. La grotta è davvero, come dicono, una calamita:quando ci si allontana ci si volta sempre indietro ed è difficile staccare lo sguardo. Lourdes, però,non è solo la grotta ... è la Messa internazionale che ci conferma che il messaggio di Cristo è ve-ramente per tutti gli uomini, la Vaccolata notturna con il canto dell’Ave Maria mentre le Vac-cole si levano verso l’alto quasi a unire la terra con il cielo, la Via Crucis, un percorso in salita unpo’ accidentato, che porta a riWettere sulla Passione di nostro Signore per trionfare nell’ultimastazione con la Risurrezione. Un momento di grande serenità è il “cammino” lungo il VumeGave, silenzio, preghiera, meditazione. Un augurio a tutti: andare, almeno una volta, a Lourdes;si troverà un clima unico, di fratellanza e di fede che ci porteremo sempre nel nostro intimo eche ci potrà aiutare anche nei momenti più difficili della nostra vita.

Attilia

Quando l’altra sera, alprimo incontro dei giovedì

della Crocetta, Mons. Nosigliaha parlato dell’importanza dicreare all’interno delle par-rocchie momenti di comuni-cazione ed incontro, ho pen-sato che noi, “gruppo CASO-MAI”, nel nostro piccolo, cer-chiamo proprio di fare questo.

Da qualche anno, infatti,abbiamo creato un momentodi accoglienza “il caffè di CA-SOMAI”: dopo la S.Messadelle ore 10,00, se oltrepas-

sate la Sacrestia e il corridoioed arrivate nelle stanze delleQuerce…vedrete che …laMessa continua! (parole diDon Guido…).Lì, infatti, tro-vate coppie, famiglie e giovaniche bevono il caffè, mangianodolci (…pasticceria FamigliaLeone…) e chiacchierano perconoscersi un po’ di più.

Si, perché è soprattutto unmomento di incontro, di salutie sorrisi, di confronto e condi-visione tra genitori e ragazzi,di richieste di collaborazione

per le necessità della parroc-chia (…CASOMAI aveste biso-gno di noi….): tutto questo inassoluta libertà e senza alcunvincolo.In modo molto semplice

noi vogliamo sentirci “a casa”anche nella nostra parroc-chia.

Quindi siete tutti invitati,ogni domenica mattina, dopola S. Messa delle ore 10,00, aprendere “il caffè con CASO-MAI”. Vi aspettiamo!

Rita

La domenica mattina prendo il caffè con CASOMAI

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Cresime– LETTERA DI UN NONNO ALLA NIPOTINA –

Carissima nipotina,

la vita, questo meraviglioso dono che ci è stato dato soltanto per amore, scorree non si ferma: ma ci sono dei momenti di particolare importanza che segnano deipassaggi significativi su cui ci dobbiamo fermare un istante per guardare il cam-mino finora percorso e quello da percorrere.

Questo che stai vivendo oggi, giorno della tua Cresima, è proprio uno di quelli:alle tue spalle un meraviglioso passato di bambina vivace e intelligente, davanti ate un futuro di responsabilità e di impegno nel mondo che ti circonda: e sarà que-sto che ti dovrà dare le maggiori soddisfazioni.

Ciò non vuol dire abbandonare la dolce e innocente bambina che è e rimarrà inte, con le tue bambole e pelouches vari, visti con gli occhi da adulto.

Abbiamo apprezzato l’impegno e la trepidazione con cui hai vissuto l’avvici-narsi di questo momento, e questo è la miglior garanzia per una piena comprensionedell’importanza del Sacramento che oggi ricevi.

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Il sigillo spirituale che lo caratterizza è per noi credenti garanzia della specialeforza dello Spirito Santo per affrontare con coraggio e serenità tutte le prove dellavita e per testimoniare quel credo che tu hai saputo così genuinamente e sponta-neamente esprimere.

Nei momenti difficili ricordati di affidarti alla Madonna che sempre ha aiutatotutti noi e aiuterà anche te.

I tuoi nonni ti sono e saranno sempre vicini in questo tuo cammino, con un af-fetto e una stima profondi.

Ti abbracciamo teneramente.I tuoi nonni

GIOVEDÌ 19 GENNAIO ore 20,45Serata-incontro ecumenico

per tutti i giovani della Diocesinella nostra chiesa

RITIRO COMUNITARIO DI QUARESIMAdomenica 26 febbraio

ore 14,30-19,30 in Oratorio

CHIESAPERTA dalle ore 20,30 alle 23 per la preghiera silen-ziosa, l’adorazione personale, le Confessioni: mercoledì 11 gennaio ♦ mercoledì1º febbraio ♦ mercoledì 7 marzo ♦ giovedì 5 aprile: GIOVEDÌ SANTO, fino a mez-zanotte ♦ mercoledì 2 maggio ♦ mercoledì 6 giugno.

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SSSSiiiiaaaammmmoooo ssssttttaaaatttt iiiiccccoooonnnn iiii llll PPPPaaaappppaaaaaaaallll llll aaaa GGGGMMMMGGGG

La GMG è un incontro,o meglio, è IL grande

incontro. Cristiani di ogniparte del mondo raccol-gono sogni, speranze epreghiere in uno zaino epartono per incontrare Dio con altre migliaia e migliaia di giovani. L’incontro durauna settimana e ha come guida spirituale il Papa.

Quest’estate ho partecipato alla mia prima GMG, che si teneva a Madrid. Sonopartito senza sapere che cosa aspettarmi. Ho trovato code infinite alla metro, at-tese molto lunghe per mangiare, una palestra che con altre 500 (!) persone divi-devo per dormire, orari faticosi. Ma è proprio in quei momenti che ho incontratoLui: nei volti delle persone in coda, nei canti festosi e nei cori degli altri giovani.Alla GMG, dice un saggio, ci vuole pazienza: se riesci a vedere oltre agli (apparenti)disagi, guadagni il colore del grano. I momenti più emozionanti per me sono statila Via Crucis e la veglia notturna all’aeroporto di Quatro Vientos: tutti i giovani cri-stiani di tutto il mondo uniti dalla preghiera.

La GMG è una festa gioiosa!

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TTOORRIINNOO 4488 AALL CCAAMMPPOO DDII GGRRUUPPPPOOGli scout. E i loro pantaloni corti. Gli inquilini del piano di sotto, della zona umida e spesso di-

sordinata. A passeggiare in quelle stanze ci si può imbattere in un po’ di tutto. Pali di legnoda tre, decine di seghe dal filo consumato, una tenda canadese per otto persone di quelle chesi vedono nelle foto degli anni Settanta, tanta e tanta roba che sembra sia stata appena scari-cata lì da uno sgombracantine. Per tutto l’anno nulla sembra muoversi e più che una stanza perattività giovanili, il piano di sotto assomiglia ad un magazzino. Ma tutto quel materiale è lì perun motivo ben preciso, se ne sta un anno fermo e silenzioso per riemergere alla luce verso leultime due settimane di luglio. Di solito si sparpaglia tra i vari campi, nelle case dove giocano ecorrono i lupetti, tra i boschi dove il reparto monta le sue tende o negli zaini del clan su per i bric-chi di montagna.

L’estate appena trascorsa però no. Il materiale non si è sparpagliato, il gruppo degli scout nonsi è diviso tra i vari campi. Tutto tutti insieme, questa è stata l’estate scout del Torino 48. A Spet-tine, in provincia di Piacenza, un’attrezzata base scout dove hanno corso e giocato i lupetti(erano sessanta, se cantavano li sentivano in paese), montato le tende i repartari (una giungladi palafitte e fuochi sospesi, veri uomini dei boschi) mentre il clan aiutava e serviva dove c’erabisogno (il forno a legna ha esaltato la vocazione panificatrice di molti di loro, una delizia). Chegrande bellissimo casino. Obbiettivo:smettere per un attimo di curare lasiepe del proprio giardino e sedersi perun po’ tutti alla stessa tavola.

Morale: i più piccoli che guardano dinascosto i più grandi e sognano di poteranche loro un giorno fare ciò che ve-dono fare con spensieratezza e ardi-mento. I più grandi che aiutano i più pic-coli, che insegnano e mostrano il lorolato migliore ai loro impegni di oggi ealle promesse di domani. Estenuante,ma appagante. In tre parole: Campo diGruppo.

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In Crocetta ormai siamo quasi in 200, mal’obiettivo non è cambiato: crescere. Nei nu-

meri, certo, ma soprattutto nella consapevolezzache oggi più che mai la Chiesa, a tutti i livelli, habisogno di laici, giovani e adulti, che sappianoprendersi le loro responsabilità e i loro spazi, ma-turando giorno dopo giorno la loro identità dicristiani e di cittadini, costruendo un rapporto diintelligente collaborazione con i loro parroci e iloro Vescovi. Da sempre è questo il sogno del-l’Azione Cattolica, ed è anche quello che cer-chiamo di vivere qui in Crocetta, sapendo che inuna parrocchia dove – per fortuna! – siamo tantie facciamo tante cose il rischio che corriamo èquello di sederci sulle nostre abitudini, se non dicredere addirittura di bastare a noi stessi. Ma chisi siede prima o poi si addormenta, e oggi –siamo convinti - c’è da restare ben svegli! Sì, macome? Sforzandosi, sempre, di guardare e pen-sare oltre. Oltre il nostro quartiere e oltre le no-stre comode certezze, di persone e di cristiani.

Ognuno se la gioca a modo suo, perchéognuno ha la sua età, la sua fede, il suo percorso.Ma insieme si cammina meglio, e in una comu-nità numerosa e articolata come quella della Cro-cetta, siamo convinti che a noi di Ac spetti ilcompito – proprio come associazione che perstatuto è a servizio della comunità - di provare a

spingere là dove fatichiamo di più: mantenendoalto il livello della formazione che si fa in par-rocchia, offrendo esperienze unitarie che aiutinoa fare comunità ragazzi, giovani e adulti insieme,promuovendo iniziative che ci facciano andareoltre la dimensione parrocchiale.

Di tutto questo abbiamo parlato l’anno scorsoall’assemblea parrocchiale che ha eletto il nuovoConsiglio, e nei mesi scorsi abbiamo tradottoquesti impegni nel programma triennale del-l’Azione Cattolica parrocchiale. Un primo as-saggio sono stati i ritiri per gli adulti, sui quali cisiamo impegnati in prima persona.

Dopo la bella esperienza della Quaresimascorsa, domenica 20 novembre più di cento par-rocchiani si sono regalati un pomeriggio per farsiprovocare sul tema del desiderio: che cosa desi-deriamo, veramente, oggi? Ma soprattutto, alnetto di tutte le banalità pre-natalizie, che cosac’è dietro ai nostri desideri? Domande non scon-tate, che speriamo abbiano accompagnato il no-stro percorso di avvicinamento al Natale, con-sentendoci di arrivarci un po’ diversi.

Ma è solo un esempio. Senza aggiungere ap-puntamenti ad agende già strapiene, come Acabbiamo pensato di spenderci – insieme algruppo Missionario – per il concerto di Natale,provando a renderlo un appuntamento per tutti,non solo per gli “over”. E poi ci sono i caffè conl’Ac della domenica mattina (i prossimi sarannoin calendario per il 12 febbraio e il 22 aprile),momenti informali in cui scambiarci quattrochiacchiere su qualche argomento d’interesse. Poic’è la festa dell’adesione del 15 gennaio, in cui –attraverso un grande gioco e un pranzo insieme– vorremmo riunire tutte le famiglie per una bella“domenica del villaggio”.

L’11 marzo, a grande richiesta, tornerà la gitasulla neve per grandi e piccoli, mentre in prima-vera vorremmo organizzare una serata di appro-fondimento dedicata al tema dell’educazione, perla quale abbiamo già contattato lo scrittore Ales-sandro D’Avenia.

Sempre in primavera, dal 4 al 6 maggio pro-porremo ai nostri giovani e adulti gli esercizi spi-rituali organizzati dall’Ac diocesana, un’occasione

IL SOGNO E IL PROGRAMMA DELL’AZIONE CATTOLICA PARROCCHIALE

Cristiani (e cittadini) sempre in movimento

Guardando avanti…I principali appuntamenti in agenda per i pros-simi mesi:– 15 gennaio: Festa dell’adesione per ragazzi, gio-

vani e adulti.– 5 febbraio: Marcia della Pace diocesana (ragazzi

e giovanissimi).– 12 febbraio: Caffè con l’Ac (adulti).– 26 febbraio: Ritiro parrocchiale di Quaresima

(adulti).– 11 marzo: Gita sulla neve a Claviere (ragazzi,

giovani e adulti).– 22 aprile: Caffè con l’Ac (adulti).– 4-6 maggio: Esercizi spirituali diocesani (giovani

e adulti).

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importante che finora è mancata nella nostraagenda parrocchiale.

Un (breve) discorso a parte lo meritano igruppi. Oltre all’Acr, ai giovanissimi e ai giovani,stiamo lavorando per lanciare, dall’anno pros-simo, un gruppo per adulti. Diverse persone, cop-pie o single, ci hanno manifestato il desiderio dipartire con un gruppo di formazione che affronti,con incontri mensili, temi legati alla fede maanche al lavoro, all’etica, alla politica. Stiamo rac-cogliendo le pre-adesioni: chi è interessato ce lofaccia sapere.

In ogni caso sappiamo che si tratta di piccolecose, rispetto ai grandi obiettivi che vorremmodarci. Ma da qualche parte bisogna pur partire. Epoi tocca a ognuno darsi mete sempre più ambi-ziose. A noi, come Ac, basta sapere di essere ingrado di fare qualche proposta stimolante. Certoè che, per essere sempre più efficaci, abbiamo an-cora bisogno di allargare “la famiglia”: negli ul-timi anni gli aderenti della parrocchia sono quasiraddoppiati, e ancora l’anno scorso – oltre ai ra-

gazzi che hanno iniziato il cammino di gruppo edi catechismo - abbiamo accolto con gioia diversiadulti che hanno deciso di entrare in Ac perstima o semplicemente per curiosità: per noi è unbel riconoscimento, vuol dire che siamo nella di-rezione giusta. Per aderire all’Ac c’è tempo fino al15 gennaio… vi aspettiamo!

Marco Ferrando([email protected])

e il Consiglio parrocchiale di Ac([email protected])

* * *– Il CONSIGLIO PARROCChIALE DI AC, peril triennio 2011/2014 è composto da: Luca Di Bellaed Edoardo Bruno Ventre (rappresentanti Acr) –Alessia Sartorio e Marco Gola (rappresentanti gio-vanissimi e giovani) – Lorenza Aluffi Mazzaglia edEugenio Bitelli (rappresentanti adulti) – TeresaStroppiana (segretaria) – Marco Ferrando (presi-dente) – mons. Guido Fiandino e don AlessandroMarino (assistenti).

GIORNALI CATTOLICI… QUESTI SCONOSCIUTI

È fortunata la nostra Diocesi ad avere due setti-manali di ispirazione cristiana: La Voce del popolo eIl Nostro Tempo. Sono due settimanali di buon livello,stimati anche dalla stampa “laica”. Non altrettanto...dai cattolici!

Siamo contenti che ogni settimana una cinquantinadi copie entri nelle case dei parrocchiani che le ritirano

al fondo della chiesa (meglio se per ogni copia ritirata la-sciassero cadere nella cassetta 1 euro!). Il nostro sogno è chealmeno 300 famiglie si abbonino a uno di questi settimanali.

La crescita e la maturazione della nostra coscienza cri-stiana, che valuta gli avvenimenti alla luce del Vangelo,passa anche attraverso la lettura costante di questi giornali.Ne uscirebbe arricchita la nostra apertura a una visione piùampia della Chiesa diocesana e della Chiesa sparsa nelmondo.

Regalarsi a Natale un abbonamento è un bel dono!L’ufficio parrocchiale è disponibile a raccogliere gli

abbonamenti.

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ALBUM DI FAMIGLIA

La festa della Madonna delle Grazie ha avuto

anche quest’anno il suo culmine

nella processione di giovedì 6 giugno per le strade

del quartiere, con la presenza dei bambini

della Prima Comunione.

La festa patronale della Beata Vergine delle Grazie si è svolta nel mese di giugno scorso con una serie di iniziative rivolte a tutti i parrocchiani.

Durante le celebrazioni per la Festa patronale momento comunitario con gli ospiti e i collaboratori del Convalescenziario della Crocetta, nella celebrazione dell’Eucarestia, presieduta da don Lino.

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ALBUM DI FAMIGLIA

Segni sacramentali e momenti liturgici

della vita comunitaria dall’inizio dell’anno pastorale

alla commemorazione dei defunti.

Solenne inizio dell’Anno Pastorale. Nella Celebrazione Eucaristica,don Guido consegna la Lettera Pastorale dell’Arcivescovo ai rappresentanti dei Gruppi operanti in parrocchia.

Ancora un momento comunitario

con la S. Messa degli Anniversari di Matrimonio.

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ALBUM DI FAMIGLIA

Pronti per ricominciare il nuovo anno: gli educatori ricaricano le batterie alla “2 giorni edu” di Chateaux Beaulard.

Guardateli bene! Sono i nuovi educatori che prendono in carico

il gruppo dei ragazzi cresimati nel cammino dell’ACR.

Buon lavoro a loro e agli educatori

di tutti gli altri gruppi

Campo ISSIMI a Forte Santa Chiara di Giaglione. Sono i nostri ragazzi, la nostra speranza: pieni di energia, di fede e di voglia di incontrareil Signore nella loro vita.

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L’Avvento si colora di Gospel.Il gruppo Missionario

e l’AC parrocchiale hanno collaborato nell’organizzazione

del concerto natalizio a favore del progetto Amahoro.

Protagonista della serata di giovedì 1 dicembre

il coro gospel Chorus Life.

USCIRE ALLO SCOPERTO Cosa è peggiore della mala/a? Essere affe/ da una patologia rara Cosa è peggiore di portare con noi il fardello di una patologia rara? La solitudine, il non sapere a chi ri-

volgersi per avere una diagnosi, il non sapere come curarsi, quali medicinali poter e dover assumere, il nonconoscere il nome della propria mala/a perché nelle vicinanze non vi è alcun medico, alcuna stru.ura ingrado di aiutarci, il non trovare persone che manifestano i nostri stessi sintomi ... il sen-rsi SOLI, perchévanno controvento le storie di mala/e rare. E a remare controvento, nel mare aperto, si fa davvero fa-caQuella che c’è voluta per trainare la barche.a di Tommaso, 10 anni, che è diventata il logo del libro e dellospe.acolo teatrale “Controvento”, realizza- dall’Is-tuto Superiore di Sanità e dedica- alle Mala/e rareper raccontarne il vissuto più umano e più in-mo.

L’Italia ha un’enorme e sempre costante risorsa nel Volontariato e con esso si contano cen-naia, mi-gliaia di associazioni il cui unico scopo è aiutare chi è in difficoltà, trovare fondi per poter ricercare e stu-diare sindromi e patologie rare.

Oggi, grazie alla tecnologia delle comunicazioni, alla rete è più facile cercare centri, associazioni natecon l’unico scopo di aiutarci, ma è necessario uscire allo scoperto.

Una di queste associazioni è la ILA, è un’associazione ONLUS cos-tuita dai mala- di Angiodisplasia,da un comitato medico scien-fico e da numerosi volontari; le Angiodisplasie sono una rara patologia delsistema vascolare, così rare da non comparire all’interno del Registro Nazionale delle Mala/e Rare delMinistero della Salute, così rare che i mala- non possono dare un nome alla loro specifica malformazione,possono per il momento solamente usare il generico termine di Angiodisplasia o Emangioma.

In occasione del Banco gastronomico che si è tenuto nei giorni 18,19 e 20 novembre, era presente e“ospite” un colorato stand della ILA (www.angiodisplasie.org), il cui scopo era informare le persone in-teressate sul suo operato: s-molare la Ricerca che consenta di o.enere nuovi strumen- terapeu-ci, pro-muovere corsi di aggiornamento agli operatori sanitari del se.ore, sostenere i centri specializza- anchecon donazioni di strumentazione innova-va e mirata, finanziare la creazione di un database internazio-nale ove raccogliere i da- clinici delle malformazioni vascolari congenite.

Gli obie/vi di questa prima occasione di incontrarci sono sta- poter avere conta/ con personale me-dico e non, presente nella nostra Comunità, per un eventuale scambio di informazioni al riguardo delleangiodisplasie e cercare la disponibilità di persone, famiglie che desiderino dare una mano e suggeri-men- a ILA e le Mala/e rare.

Grazie a Tu/.Daniela e Massimiliano Baroncelli

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Capita spesso in chiesa che durante le funzioni religiose, o al di fuori di esse, si ve-rifichino malori di varia origine e natura tra i fedeli. L’esperienza di questi eventi

ha dimostrato che i presenti, nella maggior parte dei casi, non sapendo come com-portarsi nell’attesa dell’arrivo dei soccorritori non possano che limitarsi a chiamare il118, anche se talvolta può essere richiesto un intervento immediato. D’altronde i me-dici, anche specialisti, eventualmente presenti, non hanno a disposizione alcun presi-dio tecnico per prestare i primi soccorsi ed effettuare uno “screening” diagnostico.

Per questo è stato predisposto un minimo di materiale tecnico e farmacologicoconservato prontamente disponibile in Sacrestia.

Per informare tutti di quello che è possibile fare nell’attesa dell’arrivo dei soccorri-tori 118 e soprattutto di quello che non si deve fare, saranno programmati incontri pertutti i parrocchiani non medici secondo un calendario predisposto in seno al Consi-glio Pastorale. Altri incontri più specialistici saranno riservati ai medici che desiderinoprendere visione di quello che è stato predisposto. Sarà possibile anche effettuare vericorsi di BLS (Supporto vitale di base) secondo gli standard internazionali, dedicati a chinon avesse già frequentato questi corsi in luoghi di lavoro od altrove.

Il calendario di questi corsi sarà reso noto al più presto. Chi fosse comunque inte-ressato a partecipare può comunicarlo in Ufficio parrocchiale.

«LUNEDÌ DEL SANTO VOLTO»- Programma incontri del ciclo 2011-2012 -

Di seguito il programma degli ultimi incontri 2011-2012 dei «Lu-nedì del Santo Volto», presso il Centro Congressi del Santo Voltoin via Val della Torre 3:6 FEBBRAIO 2012, alle 21, Luigi Alici, presidente emerito

dell’Azione Cattolica Italiana, tiene una conferenza su «Educare alla fede cristiana/educare la fede in un mondo multireligioso».

5 MARZO 2012, alle 21, Mons. Mariano Crociata, segretario generaledella CEI, tiene una conferenza su «Educare all’accoglienza ed educare l’accoglienza».

L’ingresso è libero.

Quando... prende male in chiesa- Organizzazione del SOCCORSO SANITARIO -

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FRA GLI EREMITI – Esi-stono ancora gli eremiti? Chisono? Dove vivono? Perchéscelgono un’esistenza austera aimargini estremi della società?In Italia e in Occidente il feno-meno di chi lascia tutto e si ri-tira in luoghi appartati è inforte crescita anche fra i gio-vani. Il nostro parrocchianoFrancesco Antonioli (giornali-sta del Sole 24 Ore) si è messosulle tracce degli ultimi solitari:li ha incontrati – in Italia, inFrancia, in Svizzera, in MedioOriente, in Asia – dentro unagrotta, nascosti in baracche fa-tiscenti, in eremi sperduti nellanatura o semplicemente al ri-paro dai frastuoni della “civiltàdel rumore”. E dopo averli sco-vati li ha invitati, e talvolta for-zati con insistenza, a “raccon-tarsi”. Le parole e le storie diquesti personaggi – alcuni notie altri sconosciuti, alcuni cre-denti e altri in ricerca – svelanopreziose verità per chi vive im-merso nel caos della vita quoti-diana: la necessità di staccareogni tanto da un vorticoso atti-vismo per ritrovare il senso delnostro agire; il valore della me-ditazione come disciplina dispiritualità laica; il bisogno dispazi per la “coltivazione di sé”,il riposo e la rigenerazionementale. (F. ANTONIOLI, Un

eremo è il cuore del mondo,Piemme, Milano 2011, 220 pa-gine, 15 euro).

RAGAZZI DENTRO – Do -po il successo del romanzo “Nelmare ci sono i coccodrilli”(2010), Fabio Geda, già caposcout alla Crocetta, torna nellelibrerie con il romanzo breve“La bellezza nonostante”. È lastoria, ispirata a fatti veri, di unuomo che sceglie di fare il mae-stro elementare e come primoimpiego viene inviato fra lemura del carcere minorile di To-rino. Ci resta trent’anni, vede ilcarcere trasformarsi attorno alui: prima i figli degli immigratidel sud Italia, venuti a Torino alavorare alla Fiat, poi i figli delsud del mondo. In carcere, tra igiovanissimi detenuti, tentagiorno dopo giorno di portarepensiero, consapevolezza, cul-tura e naturalmente speranza. Ilracconto di Geda è abbinato aun documentario girato nel car-cere minorile Ferrante Aporti escaricabile via internet digitandoun codice riprodotto nel vo-lume. (F. GEDA, La bellezza no-nostante, ed. Transeuropa, Massa2011, 83 pagine, 10 euro).

PRIMA DELL’UNITÀ – Lastoria dimenticata delle navi in-glesi il giorno dello sbarco dei

garibaldini in Sicilia. Quella delForte di Fenestrelle, il lager deiSavoia. La disavventura dei ge-suiti torinesi nelle prigioni diCavour. La storia dei primifrancobolli italiani, dei primicollegamenti navali, del primotraforo ferroviario… Sono vi-cende minori, affascinanti, tal-volta imbarazzanti, che i libri discuola trascurano, preferendoricordare il Risorgimento nellesue tappe ufficiali, di eroica li-berazione nazionale. Come siarrivò all’Unità d’Italia? Il 1860– l’anno che precedette l’unifi-cazione – è raccontato dal gior-nalista della “Voce del Popolo”Alberto Riccadonna in 52 epi-sodi, uno per ogni settimana,recuperando soprattutto gli epi-sodi dimenticati. Parlano i gior-nali dell’epoca, i fatti, la cronaca.Ma emerge anche tutta la fa-ziosità del giornalismo risorgi-mentale: lo scontro fra il quoti-diano anticlericale “La Gaz-zetta del Popolo” e quello catto-lico conservatore “L’Armonia”.A fianco dei miti ufficiali – Garibaldi e Cavour, VittorioEmanuele – i giornali fanno ri-vivere protagonisti minori:Carlo Passaglia, NapoleoneSantocanale, Amedeo Peyron,Sisto Riario Sforza, GiovanniPiatti. E spuntano figure a sor-presa: Giuseppe Verdi, Alessan-dro Manzoni, Carlo Marx…(A. RICCADONNA, L’anno primadell ’Unità, edizioni R.e., Torino2011, 128 pagine, 13 euro).

libriperNataleTre autori della Crocetta. Tre libri freschi di stampa. Li segnaliamo achi ama trascorrere le feste di f ine anno in compagnia di qualche buonalettura: un’inchiesta sul mondo degli eremiti, un romanzo ambientatofra le mura del carcere minorile, una storia dell ’Unità d’Italia attra-verso le cronache dei giornali dell ’Ottocento.

Le foto del nostro periodico

sono a cura diANGELO BOSCO

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