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T T r r a a i i s s e e n n t t i i e e r r i i , , s s o o t t t t o o l l a a l l u u n n a a Tra i sentieri, sotto la luna luglio agosto Palermo ORTO BOTANICO LA MACCHINA DEI SOGNI trentunesima edizione direzione artistica MIMMO CUTICCHIO

Transcript of Tra i sentieri, TTrraa ii sseennttiieerrii,, sotto la luna ... filefarà da cornice e sfondo alle...

TTrraa ii sseennttiieerrii,, ssoottttoo llaa lluunnaa

TTrraa ii sseennttiieerrii,, ssoottttoo llaa lluunnaa3311 lluugglliioo,, 11,, 22,, 33 aaggoossttoo 22001144Palermo OORRTTOO BBOOTTAANNIICCOO

LLAA MMAACCCCHHIINNAA DDEEII SSOOGGNNIItrentunesima edizionedirezione artistica MMIIMMMMOO CCUUTTIICCCCHHIIOO

Agli alberi piace la musica, per questo invitano gli uccelli a cantare sui propri rami.Mimmo Cuticchio

direzione artistica MMiimmmmoo CCuuttiicccchhiioo

Laboratorio per attori-narratori MMiimmmmoo CCuuttiicccchhiioo

Laboratorio per bambiniGGiioovvaannnnii GGuuaarriinnoo

gruppo di lavoroNNiinnoo CCuuttiicccchhiiooGGiiaaccoommoo CCuuttiicccchhiioo TTaanniiaa GGiioorrddaannooHHeeiiddii MMaanncciinnooMMiimmmmaa GGiioorrddaannoo

allestimenti e costumiTTaanniiaa GGiioorrddaannoo

tecnica VViinncceennzzoo CCaannnniioottoo

ufficio stampa SSiimmoonneettttaa TTrroovvaattooprogetto grafico MMeellaa DDeellllJJEErrbbaa

illustrazioniTTaanniiaa GGiioorrddaannoo

collaborazione ai testi RRoobbeerrttoo GGiiaammbbrroonnee

fotografo del festivalVVaalleerriioo BBeelllloonnee

organizzazione EElliissaa PPuulleeoo

Si ringraziaCCaarrmmeelloo SSaarrddeeggnnaaMMaannlliioo SSppeecciiaalleee la CCooooppeerraattiivvaa ssoocciiaalleeHHCCuullttuurraa BBoottaanniiccaaII

Città di PalermoAssessorato alla Cultura

ASSOCIAZIONEFIGLI D’ARTE CUTICCHIO

MMoonniiccaa DDJJOOnnooffrriioo e CChhiiaarraa DDJJAAmmbbrroossregistreranno gli eventi

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TTrraa ii sseennttiieerrii,, ssoottttoo llaa lluunnaa

La letteratura epico-cavelleresca, fonte principale del repertorio dell’Opera dei Pupi e del cunto, è ricca didescrizioni naturalistiche, di boschi, valli, foreste e brughiere, che fanno da sfondo alle vicende d’amore edi battaglie. Ma il verde è imprescindibile anche per il Don Chisciotte di Cervantes e finanche per GalileoGalilei, che osservando la luna col suo primo cannocchiale descrisse un’improbabile vegetazione, mutuataproprio dalla fantasia dell’Ariosto.Dalla letteratura al paesaggio e dal paesaggio alla letteratura, lo scambio avviene in direzione biunivoca: loscenario dell’Orto Botanico, di per sé carico di tutti i simbolismi che gli sono propri, ritorna all’arte comeelemento ispiratore. “La Macchina dei Sogni”, ancora una volta, si integra nel luogo che la ospita, rispettandolo e valorizzandonele potenzialità nascoste. Il verde dell’Orto diventa palcoscenico del mondo e quindi metafora della vita edel teatro. L’invito a rispettare la natura e le sue forme è un invito a riconoscerne i significati nascosti, conl’aiuto del teatro, della letteratura e della scienza. Cultura è coltura, come ci insegnano i latini. Prendersicura delle piante, coltivarle è, in forma traslata, coltivare se stessi nel rapporto col mondo. Ci piaceimmaginare, dunque, l’Orto Botanico di Palermo come ideale terreno di semina per i nostri sogni e i nostribisogni di uomini e teatranti.

Mimmo Cuticchio

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LLaa MMaacccchhiinnaa ddeeii SSooggnnii

L’edizione 2014 del festival di teatro di figura e di narrazione “La Macchina dei Sogni” consisterà in di-versi eventi, che avranno luogo negli spazi dell’Orto Botanico di Palermo, in sintonia con il tema di un laboratorio legato al festival - Tra campagne, valli, pianure e monti - dedicatoal paesaggio e all’ambiente naturale nella tradizione epico-cavalleresca, che Mimmo Cuticchio conduce con15 allievi narratori provenienti da tutta Italia.Il teatro diventa ambientale, nel senso avanguardistico (environmental theatre) e naturalistico del termine.Allo stesso tempo, recuperando le peculiarità del teatro itinerante, si immerge nel territorio rendendo pro-tagonisti prati, piante e fiori.Mettendo in gioco ancora una volta la sua poetica teatrale, Mimmo Cuticchio ci proporrà, dunque, un con-nubio inedito e originale fra Les chansons de geste e la natura.

Associazione Figli d’Arte Cuticchio

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GGllii eevveennttii

Il pomeriggio del 3311 lluugglliioo la suggestiva e unica ambientazione dei giardini dell’Orto Botanico di Palermofarà da cornice e sfondo alle guarattelle napoletane di BBrruunnoo LLeeoonnee, a La Pazzia di Orlandodell’AAssssoocciiaazziioonnee FFiiggllii dd’’AArrttee CCuuttiicccchhiioo, episodio tradizionale dell’Opra con le musiche eseguite dal vivoda GGlliiAArrcchhiiEEnnsseemmbbllee,, e all’Ubu Re di Jarry rivisitato dalle ombre de IIll TTeeaattrroo ddeeggllii IInnccoommppaattiibbiillii..L’11 aaggoossttoo sarà la volta di MMaarrcceell GGoorrggoonnee e il suo “teatro delle mani”, dell’ensemble di musica medievaleIInn TTaabbeerrnnaa, che ci trasporterà nell’universo mitico dell’amor cortese, mentre gli allievi del laboratorio diMimmo Cuticchio racconteranno, due storie ciascuno, tratte da repertori diversi ma tutte legate al temadel verde.Il 22 aaggoossttoo, prima che Cuticchio proponga un cunto sulle vicende ariostesche – animando, con la potenzadell’immaginazione, piante e fiori dell’Orto – tre studiosi saranno chiamati a “raccontare” a loro volta storielegate al tema del festival. CCoorrrraaddoo BBoollooggnnaa, docente di filologia, ci parlerà delle lune dell’Ariosto, di Galileie di Leopardi; l’agronomo GGiiuusseeppppee BBaarrbbeerraa farà altrettanto selezionando un racconto legato al paesaggiodell’Orlando furioso, mentre l’attore e giornalista GGaabbrriieelllloo MMoonntteemmaaggnnoo leggerà brani tratti dallo stessopoema. I loro interventi saranno “legati” dai racconti dei narratori del laboratorio, a loro volta guidati daMimmo Cuticchio, che qui diviene l’alter ego dell’Ariosto.Con questa singolare iniziativa, “La Macchina dei Sogni” restituirà una specifica visione de Les chansons,trasformando l’Orto Botanico in uno specchio culturale, un modello dove scienza e arte celebreranno uninedito connubio. Come all’interno dello SSttaarrllaabb,, un planetario dove grandi e piccini, possono ammirareuno straordinario cielo stellato e imparare a distinguere pianeti e costellazioni.LLaarraa AAllbbaanneessee racconterà, per gruppi di 25 persone, due distinte storie, Il gioco di Virginia e Sotto lo stessocielo e ci trasporterà in un universo magico dove la scienza di Galileo incrocia antiche leggende cinesi.Sotto una splendida Luna proiettata sulla cupola del planetario, attraverso la narrazione e le bellissimesagome realizzate dal burattinaio MMaarriiaannoo DDoollccii, il pubblico sarà coinvolto in un viaggio tra stelle e corpicelesti, alla scoperta di come sia cambiato nei secoli il modo di osservare il cielo.Il 33 aaggoossttoo, giorno conclusivo del festival, saranno presentati i lavori finali dei due laboratori, quello de-dicato agli attori-narratori condotto da MMiimmmmoo CCuuttiicccchhiioo e quello condotto da GGiioovvaannnnii GGuuaarriinnoo,dedicato ai più piccoli, messaggeri di un mondo migliore.

II llaabboorraattoorrii

TTrraa ccaammppaaggnnee,, vvaallllii,, ppiiaannuurree ee mmoonnttiiLLaabboorraattoorriioo ppeerr aattttoorrii--nnaarrrraattoorrii ccoonnddoottttoo ddaa MMiimmmmoo CCuuttiicccchhiioo -- EExx cchhiieessaa ddii SSaann MMaattttiiaa

Nella letteratura cavalleresca, il paesaggio naturale – campagne, boschi, giardini o selve – nel quale hannoluogo le avventure di eroi, eroine e cavalieri, costituisce l’elemento unificante delle storie fantastiche.Sia l’Innamorato che il Furioso descrivono spesso scene ambientate in luoghi del tutto immaginari, conspeciale attenzione al dettaglio paesaggistico, che si presenta come elemento pre-esistente e che, ancorprima del protagonista, richiede adeguata descrizione.Angelica, fuggendo dal Pietron di Merlino per cercare il fratello Argalia, entra «in un bosco» e s’imbattenell’odiato Rinaldo, il quale cerca il cavallo Baiardo; il paladino insegue Angelica, che scappa di nuovo nel«bosco della foglia», giunge ad un fiume e trova Ferraù, il quale stava cercando l’elmo caduto in acqua;Rinaldo e Ferraù si affrontano, ma interrompono il duello per correre insieme entro «selve oscure»all’inseguimento di Angelica; ad un bivio i due si separano e Ferraù, dopo aver girato a vuoto, si ritrova inriva al fiume, ove torna a cercare l’elmo, ma si vede comparire il fantasma di Argalia; Angelica continua afuggire «tra selve spaventose e scure». E via raccontando.Les chansons de geste sono piene di campagne, valli, pianure e monti, di giardini incantati e di brughiere,di selve oscure e di foreste perigliose; eppure, quando ascoltiamo questi racconti e viaggiamo con ipersonaggi, spesso ci sfugge il profumo dei fiori o del muschio che i versi descrivono.I poeti inseriscono la bellezza della natura nei loro componimenti, gli scrittori nei loro romanzi, i narratorinei loro racconti. Poeti e scrittori arrivano al lettore individualmente, i narratori alla comunità che decidedi ascoltarli.Il laboratorio Tra campagne, valli, pianure e monti, rivolto a 15 allievi attori-narratori, si presenta, dunque,come un viaggio dal quale affiorano diversi percorsi narrativi. I narratori viaggeranno nei propri personalisentieri, con lo scopo di mettere in luce non tanto e non solo i personaggi che animano le storie, ma i“percorsi” che danno vita ai personaggi. I testi, scelti liberamente dagli stessi allievi, offriranno spunti eapprofondimenti all’interno di una rappresentazione dai continui e molteplici rimandi trasversali, ognunodei quali indicherà rotte e sentieri per seguire altri percorsi.

Il laboratorio si è articolato in due momenti. La prima parte ha avuto luogo dal 3 al 14 giugno, la seconda, iniziata il 7 luglio,si concluderà il 3 agosto con i racconti che gli attori/narratori proporranno al pubblico dell’Orto Botanico.

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...... ee llJJuuoommoo iinnccoonnttrrDD llJJaallbbeerroo

DDiieeccii PPaallaaddiinnii ddeellllJJOOrrttoo è una atipica passeggiata nell’Orto palermitano dove si incontreranno, cosìcome succede in città, alcuni individui dalle singolari personalità. L’esperienza sarà condotta, domenica 3 agosto alle 10.30, dal botanico Manlio Speciale.

DDiioooonn eedduulleele piante ancestrali e le sfingi guardiane del Tempio

TTiippuuaannaa ssppeecciioossaala gialla e volante sorella della Jacaranda

NNeelluummbboo nnuucciiffeerraalJombrello degli elfi

DDeennddrrooccaallaammuuss ggiiggaanntteeuussi bambE, la HCronopiantaI

FFiiccuuss mmaaggnnoolliiooiiddeessHNecat-PlantasI

JJuubbaaeeaa cchhiilleennssiissPrincipes Plantarum

FFiiccuuss bbeenngghhaalleennssiissil riposo di Siddharta

TTaaxxooddiiuumm ddiissttiicchhuummDaunbailD

BBoommbbaaxx mmaallaabbaarriiccuummcustode della tropicalitC

GGiinnggkkoo bbiilloobbaalJalbero degli iniziati

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SSttoorriiaa ddii uunn GGiirraassoolleeLLaabboorraattoorriioo ppeerr bbaammbbiinnii ccoonnddoottttoo ddaa GGiioovvaannnnii GGuuaarriinnoo -- EExx cchhiieessaa ddii SSaann MMaattttiiaa

SSttoorriiaa ddii uunn GGiirraassoollee è liberamente tratta dal libro di Daniela Zurlan Fior di favole, miti e leggendesull’origine dei fiori, che è il punto di partenza del Laboratorio.Sono innumerevoli le fiabe che parlano di fiori, che raccontano come sono nati, il loro essere simbolo dibellezza assoluta e massima fragilità. In un mondo in cui la bellezza è diventata status omologante edesteriore e la fragilità un disvalore, le favole sui fiori rinviano ad una riflessione sul rapporto tra il proprioapparire e il proprio essere senza uscire dal “mondo incantato” dell’immaginario popolare, per “cogliere”dalla sua saggezza, come si fa con i fiori, un’esperienza durevole di bellezza interiore. Inoltre, parlare di fioriè un modo “altro” per parlare di ambiente.Tra le tante, Giovanni Guarino ne ha scelto una che racconta l’origine del nome del “Girasole”.È la storia di Giovannino e del suo viaggio che intraprende per compiere una grande azione affinché tuttilo possano riconoscere come Giovanni. Incontrerà draghi, uccelli esotici, cavalli alati fino al compimentodella sua missione. Ma un’altra grande prova lo attenderà alla fine del viaggio: liberare la sua amata Caterinadall’incantesimo di una strega, che potrà fare grazie all’aiuto del più piccolo dei raggi del sole.Giovanni diventerà un vecchio giardiniere, che ha sempre una storia da raccontare, che parla alle sue piantee delle sue piante racconta le avventure, le origini. Un vecchio giardiniere capace di regalarci nuovi mondi,giocando con il teatro delle ombre oppure con i pupazzi, di insegnarci filastrocche e canzoni e sarà propriolui l’anfitrione che ci condurrà nel fantastico mondo dei fiori.

Il laboratorio, dal 29 luglio al 3 agosto, coinvolge i bambini in tutte le fasi della creazione. I partecipanti, divisi in gruppi dilavoro, attraverso il gioco e l’animazione teatrale, affrontano specifici elementi espressivi: scenografia, testo, drammatizzazione,fino ad arrivare ad una vera e propria messa in scena, che viene presentata al pubblico domenica 3 agosto.

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CALENDARIO

Ingresso Viale Vincenzo TineoIncrocio Viale Centrale con Viale delle palmeViale Vincenzo TineoFicus Magnolides �Macrofilla�Sangue di DragoPapiroCancello di Viale Luigi Montemartini Serra Maria CarolinaViale Filippo Parlatore �allJaltezza acquarium�Piazzale antistante GymnasiumAcquariumBambEGymnasium

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Viale Luigi M

ontemartini

Viale Centrale

Viale delle palme

Viale Vincenzo Tineo Viale Giuseppe Tineo

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Bruno Leone - SSttoorriiee ddii PPuullcciinneellllaaSanta Buttaci - LLaa rroossaa ddeellllJJiimmmmoorrttaalliittCCMariano Dolci e Lara Albanese - SSoottttoo lloo sstteessssoo cciieellooMaddalena Campanella - DDuuee cciilliieeggii iinnnnaammoorraattiiFigli dJArte Cuticchio - LLaa ppaazzzziiaa ddii OOrrllaannddooMariano Dolci e Lara Albanese - SSoottttoo lloo sstteessssoo cciieellooValeria Di Chiara - IIll nnaarrcciissoo sseellvvaattiiccoo ee iill ppaappaavveerroo rroossssooTiziana Cuticchio - GGrraattttuullaa bbeeddddaattttuullaaIl Teatro degli Incompatibili - UUbbuu rree//RRaappssooddiiaa ppeerr uunnJJaasscceessaa

Marcel Gorgone - IIll ssiiggnnoorree ddeellllee ddiittaaMarianna Di Muro - IIll ffiioorree nnuuoovvooGiusva Pecoraino - II ccaallzzaarrii lliiqquueeffaattttiiMariano Dolci e Lara Albanese - IIll ggiiooccoo ddii VViirrggiinniiaaMichele Neri - PPeerriinnaaCesare Maschi - LLaa ssttoorriiaa ddeell bbooiiaaSalvatore Ragusa - UU sscceeccccuu ccaa ppaarrllaaMariano Dolci e Lara Albanese - IIll ggiiooccoo ddii VViirrggiinniiaaIn Taberna - CCoonncceerrttoo ddii mmuussiiccaa mmeeddiieevvaallee

Chiara Di Dino - LLaarrrriivvoo ddii AAnnggeelliiccaa aa PPaarriiggiiGabriello Montemagno - AAnnggeelliiccaa cchhee ssffuuggggee aallllJJaammoorreeIsabella Messina - BBrraaddaammaannttee ee llJJIIppppooggrriiffooGiuseppe Barbera - EE aanncchhee ggllii aallbbeerrii iioo ccaannttoo........Santa Buttaci - OOlliimmppiiaaCorrado Bologna - LLaa LLuunnaa ddeellllJJAArriioossttoo,, ddii GGaalliilleeii,, ddii LLeeooppaarrddiiGiuseppe Provinzano - AAnnggeelliiccaa ee MMeeddoorrooGiusva Pecoraino - RRuuggggiieerroo,, BBrraaddaammaannttee ee MMaarrffiissaaMimmo Cuticchio - BBaattttaagglliiaa ddii ttrree ccoonnttrroo ttrree aallllJJiissoollaa ddii LLaammppeedduussaa

Manlio Speciale - ...... ee llJJuuoommoo iinnccoonnttrrDD llJJaallbbeerrooLaboratorio bambini - SSttoorriiaa ddii uunn GGiirraassoollee ��ccoonncclluussiioonnee��Laboratorio attori-narratori - TTrraa vvaallllii,, ccaammppaaggnnee,, ppiiaannuurree ee mmoonnttii ��ccoonncclluussiioonnee��

3311 lluugglliioo 1177,,44551188,,11551188,,33001188,,33001188,,44551199,,33001199,,55002200,,00002200,,1100

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II PPrroottaaggoonniissttii ddeell ffeessttiivvaall::

LLaarraa AAllbbaanneessee GG aassttrroonnoommaaDopo essersi laureata in fisica con una tesi sulle particelle elementari (le più piccole parti di materia oggi conosciute)realizzata presso il laboratorio Rutherford di Oxford, si è resa conto di preferire anche nella vita i piccoli ai grandi,scegliendo di dedicare il proprio lavoro alla comunicazione della scienza ai bambine e alle bambine di tutto il mondo.È stata responsabile di diversi progetti finanziati sia a livello locale che europeo ed ha collaborato come consulentenel campo della didattica e della comunicazione della scienza con osservatori astronomici, enti di ricerca e Universitàsia italiani che esteri. Ha scritto quindici libri per bambini e pubblicato un centinaio di articoli (questa volta pergrandi). Per il suo lavoro ha vinto numerosi premi. Nel 2013 ha ricevuto il premio Andersen “per l’opera entusiasta,qualificata e innovativa svolta in campo astronomico e scientifico,coniugando felicemente divulgazione e narrazione”.Nel 2014 ha vinto il premio nazionale per la divulgazione scientifica “Un libro per l’ambiente”.Ai più grandi propone conferenze, spettacoli e osservazioni del cielo. È professoressa a contratto del laboratorio diDidattica Museale e Divulgazione Scientifica presso l’Università degli studi di Parma (ALEF).

GGiiuusseeppppee BBaarrbbeerraa GG aaggrroonnoommooGiuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi produttivie paesaggi dell’ agricoltura mediterranea. È responsabile di progetti nazionali sui paesaggi agrari tradizionali. È socioonorario dell’ Associazione Italiana Architettura del Paesaggio e membro del Comitato Scientifico della FondazioneBenetton, Studi e Ricerche. Per il FAI ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi.Ha scritto numerosi libri. Tra gli ultimi Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi mediterranei tra scienza e letteraturaMondadori, 2007,vincitore del Premio Giardini Hanbury Grinzane Cavour; Abbracciare gli alberi, mille buoneragioni per piantarli e difenderli, Mondadori, 2009; Conca d’oro, Sellerio, 2012.Negli ultimi due anni è stato assessore all’ambiente del Comune di Palermo e ha iniziato ad occuparsi dell’agricolturadella Conca d’oro, della Favorita e del recupero del giardino storico di Villa Trabia.

CCoorrrraaddoo BBoollooggnnaa GG ffiilloollooggoo È Professore Ordinario di Filologia e linguistica romanza nel Dipartimento di Lingue, letterature e culture stranieredell’Università di Roma Tre; ha insegnato la stessa materia nelle Università di Ginevra, di Chieti e di Roma “LaSapienza”. Si è occupato dei temi della Voce nelle sue dimensioni filosofiche, teologiche, antropologiche, teatrali(Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce, con prefazione di P. Zumthor, Bologna 1992) e delle rappresentazionidella Fortuna nella cultura occidentale (Immagini di Fortuna. Pensiero, arte e letteratura fra antico e moderno, Firenze1995). Studia soprattutto i rapporti fra letteratura, arti visive e scena teatrale nella tradizione europea, con unaparticolare attenzione per la forza spirituale e comunicativa dell’immagine nella raffigurazione artistica e nellacostruzione della metafora letteraria.Ha scritto fra l’altro sulla Commedia di Dante (Il ritorno di Beatrice. Simmetrie dantesche fra “Vita Nova”, petrose e“Commedia”, Roma 1998), sull’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (La macchina del “Furioso”. Una lettura delle “Satire”

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e dell’“Orlando”, Torino 1998), sul Don Chisciotte di Miguel de Cervantes. A proposito di quest’ultimo capolavoro hacollaborato con Mimmo Paladino per la produzione di un’edizione illustrata del testo e di un “libro d’artista” (Roma2005), ed anche per la sceneggiatura del film Quijote, presentato al festival del Cinema di Venezia nel 2006.

GGiiaaccoommoo CCuuttiicccchhiioo GG oopprraannttee ee mmuussiicciissttaaNato a Palermo nel 1982, è compositore, pianista ed erede di una delle più robuste e vitali tradizioni teatrali sicilianedell’Opera dei pupi. Figlio e nipote di opranti-pupari, la sua formazione d’artista ha luogo tra avventure cavalleresche,battaglie e passioni contrastate, nella cornice di estremo rigore e attenzione che caratterizza l’attività teatrale difamiglia. L’inclinazione per la musica del piccolo Giacomo trova fertilissima terra tra i suoni del pianino a cilindro,che tradizionalmente scandisce e commenta le vicende dei paladini di Francia, e lo straordinario e prezioso eserciziodella vocalità proprio dell’Opra e del cunto. Giacomo compie le tappe del consueto apprendistato dell’Opera deipupi: da suonatore di pianino ad aiutante di prima quinta, ad oprante completo, capace di dirigere per intero unospettacolo e dare voce a tutti i pupi. Convivono in lui due anime, quella di oprante e quella di musicista; alla base di uno straordinario intuito per il suonoe per la drammaturgia è possibile rintracciare, nelle sue composizioni teatrale e musicali, la prassi del cunto, di cuiil padre Mimmo è l’ultimo autentico erede.Dal 2003 dirige la compagnia Figli d’Arte Cuticchio, rappresentando gli spettacoli dei pupi per i giovani e glistudenti nel teatro di Via Bara all’Olivella a Palermo.Nel 2013 pubblica il suo primo CD Quaderno di danze e battaglie dell’Opera dei Pupi, distribuito dalla casa discografica Egea.

MMiimmmmoo CCuuttiicccchhiioo GG oopprraannttee ppuuppaarroo,, ccoonnttaassttoorriiee,, aauuttoorree ee rreeggiissttaaUniversalmente riconosciuto come il massimo rappresentante dell’Opera dei Pupi, Cuticchio ha traghettato lasapienza e il patrimonio tradizionale nel teatro contemporaneo, sperimentando nuove forme di rappresentazione nelrispetto della tradizione ereditata dal padre. Tutti gli spettacoli di Cuticchio, permeati dalla sua storia personale,mettono in campo il “mestiere”, ovvero l’insieme di strutture e attrezzi in dotazione alla famiglia d’arte, un “saperfare” ereditato dai maestri ma arricchito dalla ricerca continua di nuove forme e nuove dinamiche della scena.La qualità davvero eccezionale di Mimmo Cuticchio – la cui fama è ormai vastissima – è quella di saper coniugarele caratteristiche del cunto popolare con l’abilità del regista-interprete del teatro dei pupi, capace di affidareall’improvvisazione lo svolgimento di un canovaccio di tradizione secolare, con un raffinato approfondimento delleradici storiche del repertorio ed una profonda riflessione sul significato che la civiltà epico-narrativa del Medio Evoha conservato nel tempo, attraverso il variare delle forme letterarie e la metamorfosi che i diversi generi hannoimposto ai temi e ai personaggi della storia cavalleresca.Accanto al repertorio classico (il ciclo dei Paladini di Francia, le cui fonti sono nell’Orlando Furioso e in altri poemicavallereschi), Cuticchio ha costruito un repertorio di nuove storie, spesso legate all’attualità, che mette in scena consoluzioni registiche innovative, sempre legate alle tecniche del cunto e dell’Opera dei pupi. Ha collaborato, tra gli altri,con Salvatore Sciarrino e Mimmo Paladino. Nel 1971 ha fondato, e dirige tuttora, la compagnia Figli d’Arte Cuticchio,nel 1973 apre un suo Teatro di Pupi a Palermo, in via Bara all’Olivella, nel 1997 la Scuola per pupari e cuntisti. È

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autore di numerose pubblicazioni sul Teatro dei Pupi e sul Cunto, tra gli ultimi Aladino di tutti i colori, AriannaEditore 2009, La nuova vita di un mestiere antico - in viaggio con l’Opera dei pupi e il Cunto, Liguori Editore 2010.

MMaarriiaannoo DDoollccii GG bbuurraattttiinnaaiiooNato a Belgrado nel 1937, insegna per quattro anni (dal ’65 al ’69) Matematica e Osservazioni Scientifiche nellascuola media. Nei primi anni ’60 conosce la compagnia del “Teatro Sperimentale dei Burattini di Otello Sarzi”, concui inizia una collaborazione sempre più intensa, fino a diventare incompatibile con gli studi e l’insegnamento. Daallora e per tutta la vita ha utilizzato marionette e burattini nel proprio lavoro. Con questi strumenti ha attraversato,e a volte riattraversato, i tre diversi contesti dove è possibile incontrarli, ossia teatro, educazione e attività dimediazione nella cura e nel sociale. Nel 1970 è assunto dal Comune di Reggio Emilia per dirigere il “Laboratoriodi Animazione” (ora intestato a Gianni Rodari) delle scuole e negli asili nido comunali, in modo da sperimentaretutte le potenzialità pedagogiche dei burattini nelle istituzioni della città, fino al pensionamento avvenuto nel 2002.Sotto la direzione della fisica Lara Albanese (ricercatrice all’osservatorio astronomico di Arcetri), collabora ad attivitàdi diffusione della cultura astronomica rivolte a bambini e ragazzi attraverso il teatro delle ombre. È autore dinumerose pubblicazioni tradotte in varie lingue.

MMaarrcceelllloo GGoorrggoonnee GG bbuurraattttiinnaaiiooNoto come Marcel, artista eclettico di Piazza Navona, ama far divertire i bambini e rendere nostalgici i più grandi,strappare un sorriso a chiunque si fermi a guardar muovere le sue dita che animano vari personaggi, da Charlot aMichael Jackson. Di lui hanno parlato giornali italiani e stranieri. Marcel ha partecipato a film, spettacoli teatralie trasmissioni televisive. Nato in Sicilia, ha cominciato giovanissimo a girare il mondo, vendendo giocattoli fatti amano a grandi aziende, fino a quando decide di abbracciare l’avventura dell’arte di strada. A seguito di un nuovo regolamento del Comune di Roma, che impone restrizioni all’esibizione degli artisti di stradain alcune piazze storiche della città, compresa piazza Navona, decide di interrompere l’attività di burattinaio e,incoraggiato da chi segue con affetto e fedeltà il suo percorso creativo, realizza un libro, Il signore delle dita, checonduce i lettori dentro la propria vita intrisa di favola e poesia.

GGiioovvaannnnii GGuuaarriinnoo -- nnaarrrraattoorree ee aanniimmaattoorree tteeaattrraalleeÈ tra i fondatori del CREST di Taranto. Nato e cresciuto nel dedalo delle viuzze della città vecchia, sin da bambino ne haassorbito i suoni caratteristici: le barche che rientravano all’alba dalla pesca, le voci che riempivano i vicoli di richiami, i“cunti” dell’amata zia Mimina, che raccontava ogni sera per strada. Nel corso degli anni, decine di scelte scellerate hannoridotto la città di Taranto, l’antica capitale della Magna Grecia, in un coacervo di tensioni, rabbia e povertà. L’industria haaggredito il territorio producendo fumi, veleni, disoccupazione, tensione sociale ma ancor più tragicamente morte emiseria. Vivendo ancora nel cuore della vecchia città, Guarino ha potuto constatate che di quelle voci che riempivano ivicoli non è rimasto niente. Solo il ricordo e l’eco sono ancora presenti nella sua testa e nel suo cuore. Per questo, daqualche anno, la sua attenzione è riservata a quelle attività che vedono il teatro calarsi nel sociale, per diventare occasionedi socializzazione propositiva, di comunicazione, di conoscenza. Ama molto lavorare con i bambini di ogni età.

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IInn TTaabbeerrnnaa- EEnnsseemmbbllee ddii mmuussiiccaa mmeeddiieevvaallee HHHHiissttoorriiFF AAnnttiiqquuFFIIUna grande passione per la cultura musicale del Medioevo ed anni di certosina ricerca, sono stati la base perl’aggregazione e la successiva maturazione artistica del gruppo di musica medievale “Historiæ Antiquæ”. Inizialmenteil gruppo si è concentrato nella rappresentazione teatrale delle vite dei santi, mettendo in scena l’oratorio Ave Miriame A laude di Cristo, sulla vita di san Francesco d’Assisi, presentandoli in chiese ed abbazie medievali della Sicilia.Danze, trotti, laudi, rondò, canti, gighe e intermezzi del XI-XV sec. italiano e celtico sono eseguiti con fedeliricostruzioni di strumenti musicali del medioevo e del primo rinascimento.Il continuo studio ha spinto il gruppo ad una costante crescita artistica. Oggi l’ensemble, oltre ad avere arricchitola propria strumentazione, ha ampliato l’ambito di ricerca, estendendolo alla musica celtica medioevale. Lecaratteristiche che distinguono l’ensemble sono la vivacità espressiva e la spontaneità, con le quali si presenta alpubblico rendendo gradevole l’ascolto.

BBrruunnoo LLeeoonnee GG gguuaarraatttteellllaarrooBruno Leone apprende l’arte delle guarattelle da Nunzio Zampella, ultimo maestro guarattellaro napoletano, edevita in tal modo la scomparsa di una tradizione che risale a girovaghi e saltimbanchi medievali. L’arte delle guarattelledeve la sua vitalità alla capacità dei burattinai di coniugare memoria e attualità in un rapporto molto stretto colpubblico. Bruno Leone, che ha ripreso canovacci e stili di quest’arte, ha contribuito con efficacia alla ripresa di ungenere teatrale molto importante per la storia della cultura napoletana ed europea. Storie di Pulcinella è un modo dipresentare i canovacci antichi nella loro modernità e universalità, alternandoli con altre storie antiche e moderne;oltre che spettacolo può diventare incontro, lezione, storia, commedia dell’arte antica e moderna, viaggio nel mondomeraviglioso delle guarattelle.

GGaabbrriieelllloo MMoonntteemmaaggnnoo GG ggiioorrnnaalliissttaa ee aattttoorreeNato a Caltagirone nel 1938, è giornalista professionista. Dal ’72 al ’92 è stato redattore del quotidiano “L’Ora”. Peroltre vent’anni ha collaborato con i programmi regionali della RAI. Fin dal tempo del Cut (Centro UniversitarioTeatrale) ha svolto intensa attività nel teatro di prosa in qualità di attore e regista. È stato tra i fondatori del Teatrodei 172 e poi del Teatro Teatés di Michele Perriera. Per la scena ha scritto, pubblicato, diretto e interpretato tra glialtri: Discorso sulla contrapposizione tra violenza e non-violenza a proposito della morte violenta del non-violento MartinLuther King (insieme a Piero Violante, 1968), Il sogno spezzato di Rita Atria (1992, premio Mazzucco come migliorspettacolo nella stagione ’92-’93), Tutte le donne del viceré (1997, da storie e leggende di Luigi Natoli), Consigli perle signore, ovvero i mostri di villa Palagonia (1999); per il Teatro Biondo Stabile di Palermo ha scritto, diretto einterpretato Il delirio di Francesco Elia, cameriere del conte Alfieri (2003), Bravo Bert! (2006), Belìce. Oratorio perLudovico Corrao (2013).Tra le altre pubblicazioni: Inchiesta sul teatro di prosa in Sicilia (Flaccovio 1968), Scena in rivolta, Storia del teatropolitico in Sicilia (Flaccovio 1980), Palermo, la primavera interrotta (Nem 1990), Eppur non si muove, Splendori emiserie degli inventori palermitani (editore ‘Palermo’ 1993), Luigi Natoli e i Beati Paoli (Flaccovio 2002).

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GGlliiAArrcchhiiEEnnsseemmbbllee -- ggrruuppppoo ddii mmuussiiccaa ddaa ccaammeerraa Si compone di undici strumentisti: tre violini primi, tre violini secondi, due viole, due violoncelli ed un contrabbasso.La collaborazione con grandi solisti e direttori (Boris Belkin, Günter Neuhold, George Pehlivanian, Hubert Soudant,ecc.) e l’esperienza maturata sulle scene musicali di rilevanza nazionale ed internazionale hanno consentitoall’ensemble, di affinare un repertorio sempre più ampio e di alto livello.GliArchiEnsemble sono stati in tournèe oltre che in Italia anche in Brasile, Argentina, Uruguay e Cina. Nel 2011iniziano una collaborazione con il compositore siciliano Mario Crispi e il gruppo Arenaria. Il 2013 vede l’ensembleimpegnato nella registrazione di musiche originali del compositore Angelo Gilardino e nella realizzazione dellacolonna sonora scritta da Francesco Di Fiore per il film “Ore Diciotto In Punto” del regista Giuseppe Gigliorosso. Nel dicembre 2013 GliArchiEsemble hanno celebrato i dieci anni di carriera con una nuova produzione discograficadal titolo “Suggestioni” con etichetta Stradivarius.

MMaannlliioo SSppeecciiaallee -- bboottaanniiccooDottore di Ricerca in Botanica, Agronomo, Violinista, è stato invaso dal mondo vegetale in modo irreversibilediversi anni addietro, a Bologna. Gilles Deleuze avrebbe detto: “un’irruzione delle piante dentro di se”. Da alloranon ha mai smesso di osservare, studiare, stupirsi e ammirare, per poi piantare e far crescere, quegli essericlorofilliani a lui tanto cari. Ha insegnato Botanica per qualche anno ed è autore di numerose pubblicazioniinerenti la flora esotica e i giardini storici. Insieme a P. Puccio e A. Carapezza ha curato la stesura del noto libroPomelia felicissima, una monografia dedicata alla celeberrima Plumeria rubra, fiore simbolo della Città. Oggiquesta verde dedizione si è espansa rizomaticamente nel suo nucleo familiare, con la sua compagna paesaggistacaliforniana, Cassandra, incontrata proprio nell’Orto palermitano, e la loro bambina, chiamata, giustamente,Flora. Lavora e opera presso l’Orto botanico dell’Università di Palermo.

IIll TTeeaattrroo ddeeggllii IInnccoommppaattiibbiillii Nasce nel 2013 dalla volontà di Andrea Acciai e Roberta Lombardo dopo l’esperienza maturata nel corso degli anniin incontri di natura teatrale e sperimentazione artistica. Il lavoro del gruppo, che si avvale della collaborazione dipersonalità provenienti dai più diversi ambiti espressivi, muove la sua indagine a partire dalla rilettura e riscritturadi opere di forte contento simbolico ed espressivo, nel tentativo di ricreare una visione dal carattere meraviglioso,capace di coinvolgere intimamente ogni spettatore. Questo diviene possibile attraverso l’orchestrazione sulla Scenadi differenti mezzi espressivi quali la Voce – con le sue repentine e magiche trasformazioni; la Musica - intesa comecomposizione originale ed eseguita dal vivo; e gli elementi del Teatro di Figura - quali burattini, marionette e ombre,realizzate con un attento lavoro artigianale.

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II nnaarrrraattoorrii::

SSaannttaa BBuuttttaacciiLa Rosa dellJImmortalitC e Olimpia

MMaaddddaalleennaa CCaammppaanneellllaa Due ciliegi innamorati e LJarrivo di Angelica

LLiibbrraannttee CCoossttaaSaurra e La Pazzia di Orlando

TTiizziiaannaa CCuuttiicccchhiiooGrattula Biddattula e La morte di Angelica

VVaalleerriiaa DDii CChhiiaarraaIl narciso selvatico e il papavero rosso e Il Palazzo Incantato

CChhiiaarraa DDii DDiinnooGrieg e la natura e LJarrivo di Angelica a Parigi

CCeessaarree MMaasscchhii La storia dei boia

DDaavviiddee GGrreeccooBrunello all�albero

IIssaabbeellllaa MMeessssiinnaaLa ragazza del melone e Bradamante e lJippogrifo

MMaarriiaannnnaa DDii MMuurrooIl fiore nuovo e La morte di Zerbino e Isabella

MMiicchheellee NNeerriiPerina e Astolfo contro Caligorante

GGiiuussvvaa PPeeccoorraaiinnoo I calzari liquefatti e Il riconoscimento di Bradamante, Marfisa e Ruggiero

GGiiuusseeppppee PPrroovviinnzzaannooLandolfino e Polidoro e Angelica e Medoro

SSaallvvaattoorree RRaagguussaaU scieccu ca parra e Astolfo sulla luna

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FFiiggllii ddJJAArrttee CCuutt ii cccchh iioo -- PPaalleerrmmoo

L’Associazione Figli d’Arte Cuticchio continua e rinnova una antica tradizione iniziata nel 1933 quando il Cav. Giacomo Cuticchio (1917 - 1985) fondò il suo Teatro dei Pupi a Palermo. A Mimmo Cuticchio, il maggiore dei figli maschi, si deve la continuità, l’affermazione e il rilancio della tradizione familiare. Oltre all’attività di conservazione, l’associazione porta avanti la promozione attraverso l’organizzazione di nuovi spettacoli,rassegne, mostre, convegni, seminari. Nel 1973 apre il suo teatro a Palermo, in Via Bara all’Olivella, nel cuore della cittàstorica. Dal 1984 realizza “La Macchina dei Sogni” e, dal 1997, la prima Scuola per pupari e cuntisti, con l’obiettivo digarantire un futuro all’Opera dei Pupi e al Cunto.

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AAssssoocciiaazziioonnee FFiiggllii ddJJAArrttee CCuuttiicccchhiiooUffici e Teatro - via Bara allJOlivella, 9590133 Palermo - Italiatel. +39 091 323400wwwwww..ffiigglliiddaarrtteeccuuttiicccchhiioo..ccoomm

Città di PalermoAssessorato alla Cultura

ASSOCIAZIONEFIGLI D’ARTE CUTICCHIO

Università di PalermoOrto Botanico

OOrrttoo BBoottaanniiccoo ddii PPaalleerrmmooVia Lincoln, 2 - 90133 Palermo tel.+39 091 23891236wwwwww..oorrttoobboottaanniiccoo..uunniippaa..iitt

ingresso spettacoli dalle ore 17,30 alle 20,00bbiigglliieettttoo iinnggrreessssoo 33 €€