Tra due rive Cooperare per una nuova comunità Giugno 2018 .pdf · in Corea del Nord. Lo stesso...

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Associazione Teranga Persona, viandante, migrante                                 Tra due rive                            Cooperare per una nuova comunità    "L'albero e l'uomo non sono indifferenti alle parole"      (Proverbio africano)   www.assteranga.com

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Tra due rive                             Cooperare per una nuova comunità

   "L'albero e l'uomo non sono indifferenti alle parole"     (Proverbio africano)

  

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Margaret Mead nel suo “L'inverno delle more” cos scriveva già nel 1977:ì

“Per la maggior parte, i contemporanei euroamericani sono tantoetnocentrici, tanto interessati ai loro problemi personali e alla loro visionelimitata del mondo, tanto mal disposti a spingere il loro pensiero al di là diloro stessi e del loro proprio tempo, quanto lo erano all'inizio del XXsecolo...

Oggi ci sono alcuni che vogliono studiare la letteratura come gli scolasticimedioevali e poi sottoporre le loro scoperte frammentarie a tutte lecomplessità moderne dell'analisi di un calcolatore elettronico.

Ci sono poi i ribelli che, alla ricerca di una vita "naturale", vorrebbero tentarel'esperimento di vivere in mezzo a qualche gruppo primitivo.

Ci sono sentimentali che vorrebbero alzare recinti intorno a gruppi superstitidi popoli primitivi e trattarli come creature selvatiche in una riserva di caccia.

E sempre più ci sono quelli che tentano di trasformare i popoli primitivi, chevivono ai margini della civiltà moderna, in attrazioni turistiche, come fosseroanimali esotici, esposti alla vista del pubblico in uno zoo.

Ma quanti sono i cultori di scienze sociali, oggi, che tentano di escogitare imodi in cui i “cosiddetti” popoli primitivi, dove ancora ne esistono, possanodiventare i nostri alleati e collaboratori nella ricerca di quel sapere che, allafine, potrebbe salvare i loro figli e i nostri?”

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Premessa

1. Il punto su socialità e identità

La Rivoluzione francese dovette includere la parola Fraternità per far capireche tutti dovevano vivere insieme e con spirito di fratellanza, per dire che “in tutte le culture conosciute, ogni casella della mappa mentale dei rapportidi parentela è collegata a un elenco di diritti, doveri e regole di mutualità,anche se questi elenchi variano sensibilmente fra una cultura e l’altra”.

Ci è voluto un secolo o più di duro lavoro, a volte ricorrendo alla forza militare e altre volte al lavaggio del cervello, per convincere i prussiani, i renani, i turingi o i sassoni (come per convincere oggi gli ex tedeschi dell’Este gli ex tedeschi dell’Ovest) che sono tutti parenti stretti e discendenti dellostesso ceppo germanico, animati dallo stesso spirito germanico, e che perquesti motivi dovrebbero comportarsi come si comportano i parenti stretti: essere ospitali gli uni con gli altri e collaborare a proteggere e incrementare il benessere comune…

Oggi la composizione umana delle nostre città è il risultato del passaggiodalla fase del nation-building alla fase multiculturale.Il traffico umano infatti corre in entrambe le direzioni, le frontiere vengonoattraversate in un senso e nell’altro. La Gran Bretagna, per esempio, oggi è un paese d’immigrazione ma secondo gli ultimi calcoli attualmente ci sono quasi un milione e mezzo diindividui nati in Gran Bretagna che vivono in Australia, quasi un milione inSpagna, varie centinaia di migliaia in Nigeria, e ce n’è una dozzina perfinoin Corea del Nord. Lo stesso discorso vale per la Francia, la Germania, la Polonia, l’Irlanda, e sicuramente anche per l’Italia; dove più dove meno, il concetto è applicabilea qualsiasi territorio defrontierizzato del pianeta, con l’eccezione di unamanciata residua di enclaves totalitarie.In ogni paese, ormai, la popolazione è una somma di diaspore.In ogni città di una certa dimensione, gli abitanti sono ormai costituiti da unaggregato di differenze etniche, religiose e di stili di vita, dove la linea fra insider e outsider è tutt’altro che palese…

Quello che previde oltre due secoli fa Immanuel Kant (e cioè che progettare, elaborare e tradurre in pratica regole di reciproca ospitalità sarebbe diventato a un certo punto, considerando che abitiamo la superficie di unpianeta sferico, una necessità per la specie umana) ora si trasforma in realtà; o, meglio, diventa la sfida più rilevante del nostro tempo, una sfidache esige la risposta più urgente e meditata possibile. Non c’è luogo sul pianeta che possa sottrarsi alla sfida.

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2. Il concetto di cultura

Nel campo delle scienze umane si è acquisito da tempo un concetto di cultura che contrasta con l’idea di insieme chiuso e immutabile. Le identità culturali sono ormai considerate frutto di una negoziazionedinamica non solo nella sfera pubblica ma anche in quella privata.

L’identità è sempre “l’identità dell’identità e della differenza”, in altre parole,l’identità è sempre una categoria dinamica che include la differenza, che include l’altro/a e l’alterità in sè. Questo principio è fondamentale anche per il modo in cui noi comprendiamo la cultura. La cultura giunge ad identificarsi solo passando attraverso narrative conflittuali e contraddittorie, che contengono sempre un riferimento agli “altri”. Il “Noi” presuppone sempre un “Loro”: c’è sempre un modo in cui “Noi” facciamo le cose che è opposto al modo in cui “Loro” fanno le cose.

E’ interessante ricordare che una delle fondamentali differenze tra i Greci e iBarbari è che i Barbari sono “coloro la cui lingua noi non comprendiamo”.“Oi Barbaroi” in Greco significa non quelli che non hanno una lingua e neppure quelli che non hanno una civiltà – come voi sapete i Greci eranomolto preoccupati del fatto che i Persiani stavano per distruggere le loro città ma piuttosto “quelli la cui lingua noi non comprendiamo”. Dunque ogni cultura si basa su narrative che articolano differenze, che pensano la relazione tra identità e differenza; se quindi le culture si basanosu narrative, il problema della differenza non è esterno ma interno alle culture stesse. In altre parole il dialogo narrativo di ciascuna cultura conl’altra è fondamentale e penso che questa tesi sul modo in cui la cultura sisviluppa, sia di natura tanto filosofica quanto empirica.

3. Immigrazione diversità culturale e integrazione

Nel nostro paese il fenomeno immigratorio, nel corso dei decenni, haprogressivamente trasformata la società in multietnica e multiculturalementre la popolazione autoctona ha metabolizzato queste trasformazioni inmodo differente.

Gli studi dei sociologi sulle società multiculturali riconoscono in esse diversilivelli di problematicità : Ideologico: riguarda la tensione tra stabilità e mutamento, continuità e discontinuità e affronta il tema della forza distruttrice o innovatrice della differenza introdotta dalla migrazione, possibile “motore” di mutamento sociale.Descrittivo: pone attenzione alla polarità differenza/solidarietà, a come garantire coesione sociale, tolleranza e comunicazione tra differenze senzarinunciare alle specificità.

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Normativo e della giustizia: si concentra sulla polarità differenza/universalismo, su come conciliare il rispetto delle specificità senza rinunciare ai principi democratici. Pragmatico: si concentra sulla polarità azione politica efficace/rispetto dei principi di pari opportunità, sul favorire la convivenza sociale e il controllo dei conflitti attraverso il riconoscimento e la gestione delle differenze, la conciliazione tra la diversità culturale e identitaria con l’unità politica.

Questa lettura dello scenario sociale suggerisce di considerare il tema del multiculturalismo dal punto di vista delle sue conseguenze, prima che delle sue cause. Strategico appare affrontare il tema delle relazioni multiculturali che l’immigrazione produce, passando dalle cause agli effetti di questofenomeno. La multietnicità che caratterizza oggi la società italiana pone quindi l’esigenza di affrontare realisticamente la questione integrazione.

Col termine integrazione (sociale) si intende l'inclusione delle diverse identità in un unico contesto all'interno del quale non sia presente alcunadiscriminazione e nel quale venga praticata la comunicazione interculturale Per comunicazione interculturale si intende l'acquisizione e la pratica da parte dei soggetti delle quattro categorie di:

tolleranza, ascolto attivo, empatia cura

Attraverso la pratica di questo processo comunicativo la tolleranza si sposta verso la condivisione e il concetto di integrazione viene a caratterizzarsi nella dinamica della interazioneIn tal senso, ad esempio in ambito scolastico, si tende a parlare di pedagogia della interazione e non di pedagogia della integrazione

In altri termini l'integrazione è il processo attraverso il quale il sistema acquista e conserva un'unità strutturale e funzionale, pur mantenendo la differenziazione degli elementi. L'integrazione è anche il prodotto di tale processo, in termini di mantenimento dell'equilibrio interno del sistema, della cooperazione sociale, del coordinamento tra i ruoli e le istituzioni.

4. Prevenire e gestire la conflittualità

Il tema di fondo - nel nesso tra globalizzazione e processi di integrazione – si riconduce al tentativo di governare un processo sociale e culturalerichiamando quel particolare modello di integrazione che viene chiamato

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dialogo interculturale.Tale modello si affaccia sulla scena in considerazione anche del fatto che il migrante di oggi rispetto al migrante di ieri non intende più rinunciare alla propria identità culturale, ma finisce con l’essere come un cittadino di due mondi: del mondo di provenienza del quale intende conservare le radici e certi aspetti delle norme sociali di comportamento e dall’altro del Paese e della cultura nella quale si inserisce. Questa è una novità perché i flussi migratori precedenti erano caratterizzatedal fatto che il migrante di ieri amava abbandonare la propria matrice diappartenenza per integrarsi nel più breve tempo possibile nella nuovacultura che lo ospitava.

Questo comporta un problema ignoto alle epoche precedenti. Il problemadi come integrare e quindi rendere possibile il dialogo tra portatori diculture diverse. In secondo luogo questa caratteristica mostra comel’universalismo, all’insegna del quale le democrazie liberali occidentali sierano preproposte come ancoraggio morale per il mondo intero, è entratoin palese conflitto con altri universalismi, ad esempio l’universalismoislamico. Accade cos , sempre più, che i paesi, meno sviluppati o in via diìsviluppo, da cui provengono i flussi migratori oppongano sempre più unadura resistenza alla pretesa di universalità di certi diritti, come ad es. i dirittiumani, perché vengono considerati una sorta di cavallo di Troia con il qualeil mondo occidentale intenderebbe perpetuare la propria dominazione conaltri mezzi rispetto a quelli del passato. Ecco qui un problema nuovo ignoto alle epoche precedenti. Preso atto che le nostre società tendono a diventare, per problemistrutturali, società di immigrazione ed emigrazione, come configurare il rapporto tra multiculturalità ed identità? In altre parole fino a che punto si deve poter spingere una politica delleidentità se si vuole che portatori di matrici culturali diverse possano convivere in uno stesso territorio, in uno stesso Paese in maniera non conflittuale, in maniera pacifica?

5. Bisogno di comunità

E’ necessario dedicare una sottolineatura a quello che è un dato ormai conclamato nella nostre società industriali avanzate indipendentemente dalfenomeno migratorioCi si riferisce qui alla “domanda di comunità” e/o alla crisi dei processi disocializzazionePer «socializzazione» si intende il processo di inserimento delle nuovegenerazioni nella cultura, nei valori e nella vita della comunità alla qualeappartengono. Questo processo, di norma, iniziava nella famiglia e poi proseguiva nella scuola. I dati che abbiamo sotto gli occhi (quasi quotidiani) ci spingono a costatareche oggi sia l'una che l'altra istituzione mostrano elementi di forte fragilità nell’interpretare questo fondamentale processo educativo.

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I mass media influiscono molto sull'educazione delle nuove generazioni,perché soprattutto i più giovani trascorrono fin dall'infanzia moltissimotempo davanti a televisione e internet.Tali mezzi forniscono una grande quantità di informazioni in senso lato maspesso diventano un sostitutivo dell'interazione diretta. In questo quadro la compresenza nella scuola di persone portatrici diculture diverse comporta sovente problemi di relazione interpersonale Gli studi in merito concordano nel rilevare che tali problemi hanno originedal fatto che gli studenti hanno una scarsa conoscenza reciproca delledifferenze culturali, ci sembra aggravato dall'atteggiamento diòcompetizione che caratterizza il contesto scolastico in cui sono inseriti e la scarsa attitudine che la scuola ha ad integrare le differenze.

Tale difficoltà di valorizzazione della differenza, considerandola un valorenella sua reciprocità, rappresenta un ostacolo alla integrazione di parte delle nuove generazioni.Sul piano umano, questa emarginazione, comporta il vivere e portare con séuna sofferenza che inserisce nella crescita della persona e nella costruzionedella relazione con sé e con gli altri l'esperienza del dolore.

Richiamando il tema delle forme odierne di costruzione dell'identità è utilededicare una riflessione alla costruzione dell’identità nelle nuovegenerazioni.La psiche non è una dote naturale che uno possiede per il solo fatto di esser nato e cresciuto, ma è qualcosa che si forma attraverso quel veicolo così spesso trascurato che è il sentimento. Ora capita spesso che ai bambini insegniamo a mangiare, a dormire, aparlare. Ammiriamo i loro sprazzi di intelligenza, le loro intuizioni, maoccorre interrogarsi su quanto ci curiamo della qualità del sentimento che inloro si forma e talvolta, a nostra insaputa, non si forma. Il sentimento è l'organo che ci consente di distinguere cos'è bene e cos'è male.Bisognerebbe perci valutare la loro capacità di "sentire". òE' opportuno considerare ci per capire dove pu arrivare la nostraò òcondotta quando non è accompagnata dal sentimento, e quindi richiamarel'attenzione sui processi di crescita dei nostri figli onde evitare chel'intelligenza si sviluppi disancorata dal sentimento e diventi intelligenzalucida, fredda, cinica, e potenzialmente distruttiva. Anche per questo occorre riflettere sull'importanza che hanno oggi luoghi,opportunità d'incontro dove sperimentare il dialogo, anche aspro, conl'altro, dove vivere la relazione e incontrare il sentimento.

E’ utile a questo punto anche definire il termine "comunità" in particolareper delineare una traccia di interrelazione tra essa e la costruzionedell'identità.Nelle scienze sociali si considera che la comunità vissuta è uno statoparticolare che ogni collettività pu temporaneamente assumere”.òNon tanto una entità collettiva concretaE' un "sentimento di appartenenza" una " identità" che in quanto tale,connotata cioè da memoria, rapporto con lo spazio/tempo, relazioni

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umane, varia e pu variare in funzione delle forme e caratteristiche che taliò dati vengo ad assumereUna cosa sono quindi le persone residenti in una determinata zona(intendendo qui comunità come numero di persone identificate dal risiederenella stessa area geografica), quindi “comunità in senso passivo”, comunitàconsiderata a fini statistici, altro è la “comunità in senso attivo”, cioècomunità vissuta.All’interno della comunità si instaurano legami forti e legami deboli: legami forti: sono quelli basati sui vincoli familiari e vincoli di stretta amicizia o fiducia; legami deboli: sono basati sulla semplice conoscenza o su frequentazioni occasionali. La qualità solidale di una comunità vissuta, la sua flessibilità (capacità di integrare le modificazioni) è legata ad una certa presenza dei legamideboli che permettono ai suoi componenti di non rifugiarsi nei vincoli storicie nelle reti familiari ritenute appunto più “fidate”, più “vicine”.In mancanza di legami deboli si pu produrre una frequentazione ristretta eòuna scarsa integrazione con la nuova popolazione locale, una scarsaarmonia

Il bisogno di armonia è altrettanto vitale di quello di cibo, solo che si esprime in condizioni diverse e secondo una scala di priorità. La scala dei bisogni dell'uomo, elaborata da Maslow parte da quelli primari,quelli della sopravvivenza fisica e della sicurezza, e prosegue attraverso il bisogno di amore e appartenenza, autostima e prestigio, per fermarsi, per ilmomento, a quelli che chiama "di autorealizzazione": tra questi ultimi vi sono, appunto, la conoscenza e la bellezza. Secondo questa teoria la soddisfazione di un livello libera l'espressione dellivello successivo, ovviamente intendendo questo processo non in unasuccessione rigorosa ma approssimativamente secondo un ordine. Questo modo di leggere i comportamenti umani restituisce dignitàall'inquietudine, al bisogno di andare oltre, e soprattutto ricompone l'essere umano come un tutt'uno formato di corpo, mente e anima. Su un altro gradino della scala, quindi, “abitare” è necessario allasopravvivenza come mangiare e dormire.

Quello di Maslow è un invito al dialogo tra le parti, tra un corpo che vuolecibo e un'anima che vuole bellezza, tra l'utilità e il piacere, tra l'utile e il piacere del singolo e quelli del gruppo. Una "solidità" del senso di abitare permetterebbe quindi di acquisire unaidentità culturale e non solo storica, una identità affettiva di gruppo.

Tale identità affettiva di gruppo fa intravedere e ritenere possibile unconfronto con la diversità come senso di acquisizione e non di perdita.Se invece l'identità è fragile, frammentata, insicura, venata da scarsi datiaffettivi rassicuranti, ogni diversità rischia di venire vissuta sempre più comepericolo, come perdita di un precario equilibrio e quindi il suo rifiuto preventivo diventa un percorso sempre più probabile.

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6. Cooperazione

La cooperazione internazionale si è storicamente basata su di un aiutounidirezionale da Nord a Sud , dai “popoli sviluppati” verso i “popolisottosviluppati “ poi divenuti Paesi in via di Sviluppo, Paesi emergenti etc

La crisi che investe il mondo occidentale, l’inefficacia di molti progetti dicooperazione e il fenomeno migratorio pongono oggi alcune domande :

Quale senso ha oggi parlare di popoli sviluppati e sottosviluppati ? Come connettiamo i concetti di persona e cultura ? Che significato attribuiamo a concetti quali salute, malattia ,

benessere, educazione, guaritore … e cosa sappiamo di come nellastoria dell’uomo si sono definiti e si definiscono tutt’oggi ?

Cosa intendiamo per accoglienza, integrazione, inclusione ? Di cosa parliamo quando parliamo di cooperazione e sviluppo ?

In ultima analisi “Chi aiuta chi ?” ed è possibile aiutare senza conoscersi ?

Cosa conosciamo dei valori che orientano la vita dei migranti che arrivanonel nostro paese ? E cosa sappiamo dei popoli che visitiamo come turistiportandoci a casa souvenir di varia natura ?

Nel testo “Economia solidale” (EMI 2002) Tullio Aymone concludeva cos laìsua prefazione:“La speranza è che movimenti di base come quelli citati, pur cos differentiìfra loro, costituiscano i tasselli di una nebulosa culturale in formazione, chepoco a poco riesca a costruire un mondo solidale, ricco di valori e sapienza.Unica prospettiva questa perché l'umanità d'oggi riesca ad affrontare ipesanti problemi irrisolti che la travagliano. Perché in fondo, in questasperanza, si adombra la possibilità di un'economia umanizzata, a misuradell'ambiente naturale e della persona. Perché oggi, di fronte alle grandimanovre finanziarie e agli scambi progettuali cui dobbiamo assistere, siprova la certezza di non vivere più in mondi dominati solo da casteguerriere, ma in un mondo di uomini e potentati che usano l'economiacome fosse un'arma, senza curarsi troppo delle vittime. In un 'intervista del 2000 , concessa ad un quotidiano italiano, Amartya Sen,grande economista indiano, premio Nobel, affermava che il mondocontemporaneo abbisognerebbe di profeti e di santi per affrontare iproblemi che l'economia e gli economisti non sanno né affrontare nérisolvere.” Forse davvero nessuna cultura pu dare risposta ai suoi problemi attuali seònon cerca e valorizza anche il sapere delle altre e per fare questo getta pontiper costruire un dialogo reciproco dove conoscerci e imparare a rispettarci.

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Il progetto “Tra due rive”

Tra due rive è una metafora che indica un passaggio, l’essere collocati oggitra due tempi, uno vecchio che se ne è andato e un nuovo che stenta adarrivareViviamo tra concetti del passato ormai superati e nuovi concetti che faticanoad emergere per aiutarci ed orientarci verso un agire che risponda allarealtà del presente

Il progetto – riferendosi alle riflessioni in premessa - vuole collocarsi inquesto processo di cambiamento per offrire alcune opportunità informativee formative che facilitino il modificarsi di alcuni concetti ormai superati.

Vuole contribuire al costruire identità nate anche da un confronto con la diversità come senso di acquisizione e non di perdita.

Interpreta il termine cooperazione in chiave di scambio di risorse umane,culturali, economiche e di reciproco apprendimentoPone la conoscenza reciproca e la costruzione di relazioni interpersonalicome base del processo

Propone quindi attività di sensibilizzazione in Italia, di cooperazione inSenegal e di formazione nei due paesi come possibilità di riflessione maanche di acquisizione di strumenti utili nell’operare quotidiano e nelloscambio reciproco.

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Il progetto propone : attività di sensibilizzazione in Italia di cooperazione in Senegal di formazione nei due paesi

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IlIl progetto progetto

Obiettivo generale

Facilitare processi relazionali tra autoctoni e migranti in Italia e promuovere uncircuito di scambio e conoscenza in Senegal autogestito dalle comunità locali conforme di imprenditoria giovanile

Aree di attività

1. Sensibilizzazione e formazione Progetti mirati al facilitare percorsi di dialogo sui territori

2. CooperazioneMessa a punto degli strumenti e supporti utili alla attivazione di un circuito di scambio conoscitivo in Senegal

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Azioni

1. Sensibilizzazione e formazione

1.1 ProgettoNarrazione e nuova comunità

1.2 Corsi e seminari Corso : Relazione e differenze culturali Seminario : Sul confine 1.3 Portale web di scambio I tuoi occhi per vedermi

2. Cooperazione

2.1 Costruzione di Elupolaal, a Ziguinchor

2.2 Circuito di turismo integrato

2.3 Stage di conoscenza e studio in Senegal

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Azioni

Indichiamo qui i riferimenti essenziali delle varie azioni , di ognuna èdisponibile una brochure di presentazione

1. Sensibilizzazione e formazione

1.1 ProgettoNarrazione e nuova comunitàIl progetto viene costruito in base alla analisi del fabbisogno del territorio in cui viene a collocarsi . Promuove conoscenza reciproca tra migranti e cittadini al fine di sensibilizzare e ridurre pregiudizi relativi alle differenze culturali . Individua azioni concrete da mettere in atto per costruire nuclei di comunità

1.2 Corsi Seminari Laboratori

Corso : Relazione e differenze culturali Le differenti appartenenze culturali possono essere fonte di curiosità o diconflitto . Sovente la differenza culturale sovrasta l’uguaglianza umanaattraverso cui si possono saltare i muri della differenza Quando ci avviene si attiva una straordinaria occasione di rivisitazioneòdelle proprie radici con la possibilità di ampliare la propria rete di relazionie di essere umano .

Seminario : Sul confinePersone che raccontano del loro stare sul confine tra due mondi, due culture e come tale frequentazione abbia permesso cambiamenti del loro modo di essere , di pensare , di interpretare la loro professione

Laboratorio : Ritmo, parola e percussioni Il Laboratorio propone una riflessione esperienziale sul concetto e sulladinamica dell'ascolto come elemento chiave della relazione attraverso ilritmo delle percussioni e della parola . 1.3 Portale web “ I tuoi occhi per vedermi “Portale in cui collocare le storie di persone africane e italiane tradotte nelle due lingue supportate anche da materiale di altra natura.I protagonisti saranno le persone delle associazioni senegalesi partner e della rete Italiana che attraverso il raccontare e l’ascoltare potranno per vedersi con gli occhi dell’altro.

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2. Cooperazione

2.1 Costruzione di ElupolaalElupolaal significa “La nostra casa” in lingua Diola.Sarà una casa di quartiere a Ziguinchor gestita dalla Associazione ASCABScon sede formativa e centro di ascolto per giovani e foresteria per i visitatori

2.2 Circuito di turismo integratoE’ già attivo e verrà consolidato con Elupolaal . In tal modo sarà possibilepartire sviluppare un circuito da Ziguinchor alla comunità rurale diCoubanao in forma integrata

2.3 Stage in SenegalPossibilità per studenti, operatori , visitatori di soggiornare per un periodomedio lungo e fruire di una fase di orientamento e visita mirati all’avvicinarsiai concetti di salute e malattia e della medicina tradizionale e ai significati eforme della educazione famigliare e della educazione di strada

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AttivitàAttività PeriodoPeriodo Azioni previsteAzioni previste

2018Messa a punto partnership conAssociazioni Senegalesi

Gennaio - agosto Missione in SenegalStesura accordi

Avvio Gruppi di appoggio in Italia Aprile - dicembre Incontri sui territori

Ricerca fondi per budget iniziale Giugno - dicembre Mappatura bandipubbliciFinanza equaCrowfoundigFoundrisingRaccolte Gruppi diappoggioSponsorizzazioni

Ricerca alleanze su territori per attività di sensibilizzazione

Giugno – dicembre ContattiIncontri

Messa a punto stage in Senegal Giugno - settembre Accordi partner locali

Promozione dei percorsi di sensibilizzazione e formazione

Giugno - dicembre Contatti con Enti locali,Associazioni,Cooperative,Università, cuolepsicologia

Avvio iniziative dei Gruppidi appoggio

Settembre

Promozione viaggi giugno Fare reteCreare alleanze

2019Reperimento fondi Gennaio -dicembre Mappatura bandi

pubbliciFinanza equaCrowfoundigFoundrisingRaccolte Gruppi diappoggioSponsorizzazioni

Formazione giovani a Ziguinchor Aprile - luglioAvvio costruzioneElupolaal

settembre

Promozione circuito estage

Gennaio - dicembre

Promozione dei percorsi di sensibilizzazione e formazione

Gennaio - dicembre

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AzioniAzioni

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Iniziative dei Gruppi diappoggio

Gennaio -dicembre2020

A regime

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