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    Corso per guide turistiche

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    Federica Montaldi

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    Lasse del Po e centro citt

    La Spina

    Lasse di corso Marche

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    Al centro del nuovo PRG torinese vi lasse della Spina centrale, che nascedallinterramento di 7 dei 12 km del passante Ferroviario.

    Al progetto ferroviario si accompagna la costruzione in superficie di un grande asse

    di scorrimento del traffico in direzione nord-sud (il cosiddetto boulevard), oltre alla

    riqualificazione di diverse porzioni del tessuto urbano, in corrispondenza di questo

    asse centrale.

    Il progetto della Spina centrale permette di ricomporre la frattura del tessuto urbano

    causata dalla secolare presenza dei binari ferroviari e, contemporaneamente, di

    creare un nuovo forte asse di centralit urbana: i programmi di trasformazione

    urbana approvati nel dicembre 1998 prevedono limpegno congiunto di risorse

    pubbliche e private, specie sulle aree industriali dismesse nei pressi della ferrovia,per circa due milioni di metri quadri (destinati per il 53% a nuove residenze, per il

    43% a terziario, produttivo avanzato, attivit commerciali e di servizio e per il 4% ad

    interventi di interesse generale).

    Per dare una regia unica allinsieme delle varie trasformazioni previste,

    lamministrazione comunale ha incaricato nel dicembre 2000 larchitetto Jean-PierreBuffi di definire, per lappunto, linee guida e comuni criteri di progettazione.

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    Viene abitualmente identificato come Spina 1 lambito sud della Spina, tra i corsiLione, Mediterraneo, Rosselli e Tirreno (dove un tempo cerano le Officine

    materiale ferroviario - Materferro della Fiat), che verr servita dalla stazione

    ferroviaria Zappata: nel complesso, si tratta di unarea pari a 142.000 metri quadri,

    per un investimento complessivo (pubblico e privato) di oltre 80 milioni di euro.

    La trasformazione dellarea su cui gi insediata (nellarea ex-Fergat) la nuovafondazione Sandretto Re Rebaudengo per larte contemporanea si articola

    secondo le linee guida redatte da Jean Nouvel.

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    Quello della cosiddetta Spina 3 , come detto, lambito di maggiore trasformazione del PRG, pari

    ad oltre un milione di metri quadri (per un investimento complessivo di circa 800 milioni di euro).

    Larea suddivisa in sette comprensori, sulla base di altrettanti fabbricati industriali dismessi: i 3

    degli ex impianti siderurgici CimiMontubi (Valdocco, Vitali, Valdellatorre), gli ex stabilimentiMichelin, Paracchi, Fiat Nole, Savigliano.

    Molte delle trasformazioni nellarea di Spina 3 sono gi state realizzate: in primo luogo

    lEnvironment Park, uno dei due parchi tecnologici torinesi nati da operazioni di trasformazione

    urbana (laltro il Virtual reality & multimedia di corso Lombardia); sorge sulle aree ex-Teksid

    (circa 25.000 metri quadri) ed stato realizzato tra il 1997 e il 2000 su progetto di Emilio Ambasz,Benedetto Camerana e Giovanni Durbiano, con finanziamenti dellUnione europea. Di fronte

    allEnvipark, ormai attivo dal 2003 anche il Centro commerciale Dora (con multisala, centro

    commerciale, parcheggio), sorto sullarea ex-Michelin (di circa 100.000 metri quadri) compresa tra

    le vie Livorno, Treviso e corso Umbria. Linsediamento finanziato dalla societ Sviluppo Dora-

    Novacoop e da un gruppo di imprenditori milanesi comprende anche nuove residenze in

    corso Umbria, per complessivi 350 alloggi.Nellarea ex-Vitali invece prevista, insieme ad altri interventi, la realizzazione del principale

    vil laggio media per le Olimpiadi, che, dopo il 2006, verr destinato a spazi per residenza,

    terziario, commerciale e alberghiero. Nelle ex-officine Savigliano si insedier un polo terziario

    innovativo e commerciale di circa 40.000 metri quadri, per aziende informatiche, realizzato dalla

    neonata societ SNOS (Spazi per nuove opportunit di sviluppo). Larea tra piazza Piero dellaFrancesca, via Valdellatorre e via Nole, destinata a ospitare il nuovo Centro pastorale

    diocesano, che comprende al suo interno anche la nuova chiesa del Santo Volto, progettata

    da Mario Botta.

    Il Programma di Riqualificazione urbana di Spina 3 prevede poi un grande parco lungo la Dora

    (450.000 metri quadri), le cui linee guida sono state definite dallarchitetto Andrea Kipar, oltre alla

    scopertura del fiume, che torner quindi a scorrere in superficie lungo tutto il suo corso.

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    Environment Park e

    Centro commerciale Dora

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    La parrocchia "Santo Volto" di Torino stata progettata dall'architetto Mario Botta di Lugano

    (Svizzera). Sorger nell'angolo dell'isolato tra via Borgaro e via Val della Torre, nella cosiddetta

    Spina 3. La sua collocazione ha dettato le linee portanti dell'idea progettuale con la proposta di unintervento a forte carattere monumentale. Ledificio a pianta centrale, capace di circa mille posti,

    connotata da torri perimetrali ognuna delle quali porta una luce zenitale all'interno dell'aula. Sotto

    la chiesa e il sagrato sar realizzato, un centro congressi per le attivit pastorali. Accanto

    sorgeranno una cappella feriale, spazi amministrativi della Curia Metropolitana e ambienti per le

    attivit parrocchiali su un edificio a tre piani perpendicolare al precedente.La nuova chiesa richiama la pi toccante e misteriosa immagine di volto martoriato, coronato di

    spine e di uomo flagellato e crocifisso. Senza fanatismi si in molti a ritenere il volto della

    Sindone come possibile volto di Ges di Nazaret; possibile volto, unico al mondo, impresso dal

    Verbo incarnato su di un lino. Non solo: ricorda il versetto 8 del salmo 27: Il tuo volto, Signore,

    io cerco, diventato espressione emblematica dell'Ostensione del 2000.

    "Un grande ingranaggio" la definizione di Mario Botta, l'architetto che ha progettato la nuova

    chiesa a pianta circolare che potr accogliere oltre mille persone. L'architetto ha evidenziato

    come l'immagine evoca la memoria industriale. La zona dove sorger il Santo Volto, infatti, era

    l'insediamento delle ex acciaierie Fiat. "L'esterno della chiesa caratterizzato da sette torri - ha

    spiegato Botta - alte 35 metri che si stagliano verso il cielo lasciando penetrare all'interno in ununico spazio liturgico un gioco di chiaroscuro secondo l'ora del giorno". Accanto alle torri

    rimasta intatta la vecchia ciminiera alta 55 metri, "altro segnale di continuit - segnala l'architetto -

    rinnovata, per, con una spirale metallica illuminata la notte. In cima sar issata la croce".

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    Il Programma di Riqualificazione urbana di Spina 4, invece, interessa alcune aree

    industriali dismesse alla periferia nord della citt. Sono previsti insediamenti commercialinella zona di corso Vigevano e residenziali nellarea compresa tra via Cigna e i Docks

    Dora (integrati da attivit commerciali). Questarea della Spina 4 sar servita dalla nuova

    stazione ferroviaria Rebaudengo, dove dovrebbe attestarsi anche il collegamento tra

    Torino e laeroporto di Caselle.

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