Tlc, il futuro secondo Vodafone “Fibra per tutti, attenti ... · ca non è solo una metafora: è...

3
Spedizione in abbonamento postale art. 1, legge 46/04 del 27 febbraio 2004 Roma - Supplemento di economia, investimenti e management a ;Il lunedì de la Repubblica< del 26 Febbraio 2018 Anno 33 N. 8 Tlc,ilfuturosecondo ;Fibrapertutti,atte FabioBogo L eaffermazionidel presidentedella CommissioneUe JeanClaude Juncker,cheha paventatolascorsasettimanail rischiochedopoleelezionisi vedalanascitainItaliadiun governo;nonoperativo< , vanointerpretatealnetto dellascompostainvasionedi campodelpolitico lussemburghese.Perchéin realtànascondonountimore diffusonellecancellerieUe:e cioèchelamacchina economicaitaliana,ripartita conrobustoslancio,possa trovareunfrenodalletre variabilichealeggianosulla suatesta,collegatetraloro.La primaèappuntol8incertezza politica;lasecondaèl8elevato livellodeldebitopubblico,che rendeesplosivele conseguenzedimanovre economicheimprudenti;la terzaèlapressionecostante all8internodellaBceperché Draghiaccantonirapidamente ilQuantitativeEasing,cosache metterebbepiùanudola fragilitàdeicontiitaliani. L8Europainsommaassistead unasituazioneschizofrenica: leforzepolitichepiùdisinvolte equelleansioseditornareal governosilancianoin promessepreoccupanti;il tessutoproduttivoinvececon sanorealismosièrimessoin marcia.Edèunamarcia incoraggiante.Lotestimoniala crescitadifatturato(+5,1%)e ordinativi(+6,6%)certificati dall8Istatperil2017.Lo testimonial8aumentodel trafficoautostradaleneiprimi duemesidel2018:+5,1%in media,conpicchipiùaltiper quellocommerciale.Lo testimonianoibanchieri,che raccontanocomeiltessuto delleaziendeabbiaimparatola lezionedellacrisieproducadi piùemeglio.Inquesto universocheguardaavantisi distinguonolemedieimprese. Un8analisirealizzatada MediobancaeUnioncamere rivelacheil55%diloronei consuntivi2017segnalaun aumentodelfatturato(soloil 9%lovedeindiminuzione);il 20%prevedeunacrescita dell8occupazione(soloil3% pensacheridurràgliaddetti);il 50%registraunaumento dell8export(appenal88%lo vedescendere).Esuimercati esteril8aumentodeiricavi,a giudiziodeglistessi imprenditori,èlegatosìalla competitivitàdeiprezzi(la giudicailprimofattoreil16,4% diloro)eallanotorietàdel marchio(23,1%),maancoradi piùallacrescitadelladomanda diprodottimadeinItaly (31,8%).Masoprattuttoun39 %delcampioneinterpellatoda Mediobanca-Unioncamereha anchespiegatocheilsuccesso èdovutoallamigliorequalità deiprodotti,cheadessoè superioreaquelladeiloro concorrenti.C8èancorada fare,sesiconsideracheil 34,2%delleaziendeha dichiaratodinonconoscerela rivoluzione4.0,echesoloil 6,4%dicediaverlaintrodotta. Masonostatifattipassi dagigante,consacrificio ebuonsenso.Sarebbe unpeccatocancellarli etornarenelbuiodeltunel. StefanoCarli P erEnelXesserein;polepo- sition< nella partita delle smartcityedellamobilitàelettri- canonèsolounametafora:èlette- ralmente vero. Perché al centro dellestrategiedellanuovadivisio- n eglobaleperiservizidigitali,pre- sentata all8ad Francesco Starace loscorsonovembreeaffidataalla guidadiFrancescoVenturini,c8è effettivamenteunpalo.Omeglio,unlampio- n e.Meglioancora:unlampioneintelligente. Unpaloconunalampada,vabene,mapieno ditecnologia:difattoilterminalediunapiatta- formadigestionedeiservizidiilluminazione dicittàedigrandiimpianti,manonsolo. segueapagina 8 multi media Pubblicità suInternet larivolta allaschiavitù dell8algoritmo Correntedailampioni ecorrel8autoelettrica AlbertoSaravall N elle campag elettorali g ralmentesif sceperpar pocodipoli e ancor meno di po Non può dunque stupi chesiaimprovvisame latoilsilenziosul n edellavigilanzane rebancarioefinanz cuisièlungamented toinquestimesi. Ilte ma,chehainfiamma toildibattitop mesi,èfinitopoipe n erareinunapolemica sonalechepocoh reconleragionic ispirato l8istituz commissione d8inchie Cheallafinesis soprattuttodiuno todilottapoli denziaanchedalle ste, abbastanza i stenti,contenutenell zioneconclusiva. Iltemaprincipale tezionedeirisparmi rimasto sostanzial senzarisposteconc Larelazionedima ranzaharilevato ciadeicontrollid Banca d8Italia e mairimedisuggerit branounpanicelloc erasentanol8ovvi poteriispettivia taliaemaggiore mentotragliorga lanza). segueapagina 10 AlvinRabushka padredellaflattax chehaispirato LegaeForzaItalia [ ILPROGETTO] Industria,co volailMadein FabioBogo Londra V ittorio Colao è il manager chedapiùtempoèallaguida di una grande multinazionale nel settoredelleTlc.Amministratorede- legato del gruppo Vodafone, dal 2008dirigeunesercitodioltre90mi- lapersonecheprovvedonoa500mi- lionidiclientinelmondo.«Forsec8è solounfinlandesechehaun8anzia- n itàmaggiore»,scherza.Eseglisi chiedesehapensatoacosafareinfu- turorispondeconfranchezza.«Quel- lochesofare-dice-ètecnologiaege- stioneinternazionale». segueapagina 2 L8amministratoredelegatodiVodafone, VittorioColao PaolaJadeluca L eaziendedellamodasonol talia.Maanchedelmondo. zedonia,Monclerevialungoibra moproduttoresconosciuto,com presisonocresciutiatassi maggioridelrestodituttal segueapagina 22 E ugenioOccorsio apagina 6 Alitalia,ilcieloval FlavioBini apagina 28 ©RIPRODUZIONERISERVATA EttoreLivini L8 attra zionefatalediAlitaliacolpi- sceancora.Ilfenomeno,giàan- datoinscenanel2008-2009ereplicato conilblitzdiEtihadnel2014,hainsé qualcosadacasodipsicanalisi.C8èuna compagniainpesantecrisi.Induecasisu trefinita-pernonandaregambeall8aria- inproceduraconcorsuale.Iproblemiso- n osempreglistessi:erroristrategici,un n etwork scombinato e qualche proble- ma2anchesemenogravediquantosidi- ca2dicosti.Lasaggezzapopolare(;Non c8èduesenzatre<)suggerirebbeapoten- zialicompratoriditenersiallalargadalla compagnia,vistiicentinaiadimilionidi eurobruciatinelbuconeroAlitaliadaica- pitanicoraggiosiedagliemiridiAbuDha- bi.Inveceno.Ciak,sigiraelascenaèsem- prelastessa.ICommissariapronolapro- ceduradivenditae2almenoinapparen- za2duecolossieuropei,unacompagnia americana,unalow-costeunfondodi privateequitysiazzuffanocomecomari peravereilprivilegiodipoter;trattarein esclusiva<perquestogioie llo. segueapagina 4 [ ILCASO ] Risparmi chefine hafatto l8Author villaggio globale FrancescoMalgaroli apagina 12 IlSudafrica faiconti conlerovine dellagestione diZuma INTERVISTAAVITTORIO COLAO:RIVOLUZIONECON 5GEFIBRA,MACONRETI APERTEEREGOLE.ANCHE PERIGIGANTIDELWEB [ ILPERSONAGGIO ] finanza eborsa MassimoMinella apagina 16 Mincione riapre ilRisiko diBanca Carige Francesco Venturini addiEnelX CHIIMPARA ECHINO DAGLIANNI DELLACRISI [ ILCOMMENTO ] Scopri di più su bnymellonim.com SPECIALISTI NEGLI INVESTIMENTI GLOBALI bnymellonim.com

Transcript of Tlc, il futuro secondo Vodafone “Fibra per tutti, attenti ... · ca non è solo una metafora: è...

Page 1: Tlc, il futuro secondo Vodafone “Fibra per tutti, attenti ... · ca non è solo una metafora: è lette-ralmente vero. Perché al centro delle strategie della nuova divisio-ne globale

Spedizione inabbonamentopostaleart.1, legge46/04del27 febbraio2004Roma -Supplementodi economia,investimenti emanagementa“Il lunedì de laRepubblica”del

26 Febbraio 2018Anno 33 N. 8

Tlc, il futuro secondo Vodafone“Fibra per tutti, attenti a Big Tech”

Fabio Bogo

Le affermazioni del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, che ha

paventato la scorsa settimana il rischio che dopo le elezioni si veda la nascita in Italia di un governo “non operativo”, vanno interpretate al netto della scomposta invasione di campo del politico lussemburghese. Perché in realtà nascondono un timore diffuso nelle cancellerie Ue: e cioè che la macchina economica italiana, ripartita con robusto slancio, possa trovare un freno dalle tre variabili che aleggiano sulla sua testa, collegate tra loro. La prima è appunto l’incertezza politica; la seconda è l’elevato livello del debito pubblico, che rende esplosive le conseguenze di manovre economiche imprudenti; la terza è la pressione costante all’interno della Bce perché Draghi accantoni rapidamente il Quantitative Easing, cosa che metterebbe più a nudo la fragilità dei conti italiani. L’Europa insomma assiste ad una situazione schizofrenica: le forze politiche più disinvolte e quelle ansiose di tornare al governo si lanciano in promesse preoccupanti; il tessuto produttivo invece con sano realismo si è rimesso in marcia. Ed è una marcia incoraggiante. Lo testimonia la crescita di fatturato (+5,1%) e ordinativi (+6,6%) certificati dall’Istat per il 2017. Lo testimonia l’aumento del traffico autostradale nei primi due mesi del 2018: + 5,1% in media, con picchi più alti per quello commerciale. Lo testimoniano i banchieri, che raccontano come il tessuto delle aziende abbia imparato la lezione della crisi e produca di più e meglio. In questo universo che guarda avanti si distinguono le medie imprese. Un’analisi realizzata da Mediobanca e Unioncamere rivela che il 55% di loro nei consuntivi 2017 segnala un aumento del fatturato (solo il 9% lo vede in diminuzione); il 20% prevede una crescita dell’occupazione (solo il 3% pensa che ridurrà gli addetti); il 50% registra un aumento dell’export (appena l’8% lo vede scendere). E sui mercati esteri l’aumento dei ricavi, a giudizio degli stessi imprenditori, è legato sì alla competitività dei prezzi (la giudica il primo fattore il 16,4% di loro) e alla notorietà del marchio (23,1%), ma ancora di più alla crescita della domanda di prodotti made in Italy (31,8%). Ma soprattutto un 39 % del campione interpellato da Mediobanca-Unioncamere ha anche spiegato che il successo è dovuto alla migliore qualità dei prodotti, che adesso è superiore a quella dei loro concorrenti. C’è ancora da fare, se si considera che il 34,2% delle aziende ha dichiarato di non conoscere la rivoluzione 4.0, e che solo il 6,4% dice di averla introdotta. Ma sono stati fatti passi da gigante, con sacrificio e buon senso. Sarebbe un peccato cancellarli e tornare nel buio del tunnel.

Stefano Carli

Per Enel X essere in “pole po-sition” nella partita delle

smart city e della mobilità elettri-ca non è solo una metafora: è lette-ralmente vero. Perché al centro delle strategie della nuova divisio-ne globale per i servizi digitali, pre-sentata all’ad Francesco Starace lo scorso novembre e affidata alla guida di Francesco Venturini, c’è

effettivamente un palo. O meglio, un lampio-ne. Meglio ancora: un lampione intelligente. Un palo con una lampada, va bene, ma pieno di tecnologia: di fatto il terminale di una piatta-forma di gestione dei servizi di illuminazione di città e di grandi impianti, ma non solo.

segue a pagina 8

multimediaPubblicitàsu Internetla rivoltaalla schiavitùdell’algoritmo

Corrente dai lampionie corre l’auto elettrica

Alberto Saravalle

Nelle campagne elettorali gene-ralmente si fini-sce per parlare poco di politica

e ancor meno di policy. Non può dunque stupirci che sia improvvisamente ca-lato il silenzio sulla questio-ne della vigilanza nel setto-re bancario e finanziario su cui si è lungamente dibattu-to in questi mesi.

Il tema, che ha infiamma-to il dibattito politico per mesi, è finito poi per dege-nerare in una polemica per-sonale che poco ha a che fa-re con le ragioni che hanno ispirato l’istituzione della commissione d’inchiesta. Che alla fine si sia trattato soprattutto di uno strumen-to di lotta politica, si evi-denzia anche dalle propo-ste, abbastanza inconsi-stenti, contenute nella rela-zione conclusiva.

Il tema principale – la pro-tezione dei risparmiatori – è rimasto sostanzialmente senza risposte concrete.

La relazione di maggio-ranza ha rilevato l’ineffica-cia dei controlli da parte di Banca d’Italia e Consob, ma i rimedi suggeriti sem-brano un pannicello caldo e rasentano l’ovvietà (più poteri ispettivi a Banca d’I-talia e maggiore coordina-mento tra gli organi di vigi-lanza).

segue a pagina 10

Alvin Rabushkapadre della flat taxche ha ispiratoLega e Forza Italia

[IL PROGETTO]

Industria, con la moda vola il Made in Italy

Fabio Bogo

Londra

Vittorio Colao è il manager che da più tempo è alla guida

di una grande multinazionale nel settore delle Tlc. Amministratore de-legato del gruppo Vodafone, dal 2008 dirige un esercito di oltre 90mi-la persone che provvedono a 500mi-lioni di clienti nel mondo. «Forse c’è solo un finlandese che ha un’anzia-nità maggiore», scherza. E se gli si chiede se ha pensato a cosa fare in fu-turo risponde con franchezza. «Quel-lo che so fare - dice- è tecnologia e ge-stione internazionale».

segue a pagina 2 L’amministratore delegato di Vodafone, Vittorio Colao

Paola Jadeluca

Le aziende della moda sono le più brave d’I-talia. Ma anche del mondo. Luxottica, Cal-

zedonia, Moncler e via lungo i brand, fino all’ulti-mo produttore sconosciuto, complessivamente presi sono cresciuti a tassi di tre quattro volte maggiori del resto di tutta la manifattura italiana.

segue a pagina 22

Eugenio Occorsio a pagina 6

Alitalia, il cielo vale 10 miliardi

Flavio Binia pagina 28

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ettore Livini

L’attrazione fatale di Alitalia colpi-sce ancora. Il fenomeno, già an-

dato in scena nel 2008-2009 e replicato con il blitz di Etihad nel 2014, ha in sé qualcosa da caso di psicanalisi. C’è una compagnia in pesante crisi. In due casi su tre finita - per non andare gambe all’aria - in procedura concorsuale. I problemi so-no sempre gli stessi: errori strategici, un network scombinato e qualche proble-ma – anche se meno grave di quanto si di-ca – di costi. La saggezza popolare (“Non

c’è due senza tre”) suggerirebbe a poten-ziali compratori di tenersi alla larga dalla compagnia, visti i centinaia di milioni di euro bruciati nel buco nero Alitalia da i ca-pitani coraggiosi e dagli emiri di Abu Dha-bi. Invece no. Ciak, si gira e la scena è sem-pre la stessa. I Commissari aprono la pro-cedura di vendita e – almeno in apparen-za – due colossi europei, una compagnia americana, una low-cost e un fondo di private equity si azzuffano come comari per avere il privilegio di poter “trattare in esclusiva” per questo gioiello.

segue a pagina 4

[IL CASO ]

Risparmio, che fineha fatto l’Authority?

villaggioglobale

Francesco Malgarolia pagina 12

Il Sudafricafa i conticon le rovinedella gestionedi Zuma

INTERVISTA A VITTORIO COLAO: RIVOLUZIONE CON 5G E FIBRA, MA CON RETI APERTE E REGOLE. ANCHE PER I GIGANTI DEL WEB

[IL PERSONAGGIO]

finanzae borsa

Massimo Minellaa pagina 16

Mincione riapreil Risikodi BancaCarige

Francesco Venturini ad di Enel X

CHI IMPARAE CHI NODAGLI ANNIDELLA CRISI

[IL COMMENTO]

Scopri di più su

bnymellonim.com

SPECIALISTI

NEGLI

INVESTIMENTI

GLOBALI

bnymellonim.com

Page 2: Tlc, il futuro secondo Vodafone “Fibra per tutti, attenti ... · ca non è solo una metafora: è lette-ralmente vero. Perché al centro delle strategie della nuova divisio-ne globale

26 FEBBRAIO 201828

Flavio Bini

«Lei non sa chi sono io!» è una di quelle frasi che su

Internet non si possono più pronun-ciare. Non per una questione di eti-chetta o regole di web-educazione. Ce lo dice l’esperienza quotidiana in Rete. Basta una qualsiasi ricerca su un argomento per ritrovarci pochi istanti dopo inserzioni mirate su quello che abbiamo cercato un’ora prima su un altro sito web. Volevi in-formazioni su una vacanza in Thai-landia? Ecco comparire in un ban-ner i voli più convenienti per Bang-kok. Quando raccogliamo informa-zioni su un determinato prodotto, leggiamo le notizie, acquistiamo un paio di scarpe online, i siti che visitia-mo a volte ci conoscono meglio dei familiari più stretti: sanno benissi-mo chi siamo, ci riconoscono al no-stro ritorno, si ricordano dei nostri gusti e delle nostre preferenze. Loro sanno tutto di noi. Noi, invece, non sappiamo quasi nulla di loro. Ma so-prattutto, loro sono molti più di quel-li che immaginiamo.

La sintesi migliore la trova Clau-dio Agosti, sviluppatore software ed esperto di privacy e sicurezza infor-matica, che in queste settimane sta anche lavorando a un interessante progetto open source per studiare come si comporta l’algoritmo di Fa-cebook in vista delle elezioni: «Quan-do stai navigando su un sito – osser-va- in realtà stai navigando su molti siti». Di che cosa si tratta? Società che raccolgono e analizzano le ton-nellate di dati che gli utenti produco-no inconsapevolmente durante la navigazione. Formiche sotterranee che si muovono e lavorano in inco-gnito ma che insieme alimentano il business multimiliardario della rac-colta, elaborazione e cessione dei da-ti. Gli addetti ai lavori la chiamano pubblicità comportamentale, ma dietro al gergo da manuale di marke-ting c’è una realtà che gli utenti cono-scono bene da molti anni: inserzioni sempre più mirate rispetto a profilo, gusti e ricerche recenti degli utenti.

Agosti mostra un esempio diretta-mente dal suo progetto. Un elenco di link di alcuni articoli letti e condi-visi in rete nelle ultime ore. Accanto alla url della pagina di una famosa te-stata web ci sono i nomi di 61 compa-gnie che trattano i dati di chiunque visiti quella pagina. Tra questi, mol-tissimi nomi sconosciuti ma anche diversi volti noti come Google, Face-book e Amazon. Lo strumento prin-cipe è quello dei cookies, una sorta di informazione che i siti web lascia-no sui nostri computer come traccia

della navigazione, anche se la tecno-logia in questo campo ha fatto molti passi avanti nell’ultimo decennio. I più semplici sono installati dai pro-prietari della pagina stessa, a cui fa comodo ad esempio riconoscere un utente che è già passato di lì. Se ab-biamo prenotato volo partendo da Milano, il sito vorrà impostare Mila-no come città predefinita, riducen-do così i tempi di prenotazione.

Diverso è il caso invece quando gli stessi cookies sono inseriti in pagi-na da soggetti terzi. In questo caso la raccolta dei dati attraversa percorsi di navigazione molto più lunghi. Ovunque queste “spie” osservano quello che facciamo da un sito ad un altro, cosa leggiamo, per quanto tem-po, cosa guardiamo prima e dopo e così via. L’insieme di queste informa-

zioni, aggregate, costituisce la minie-ra per chi sul web si trova a vendere inserzioni pubblicitarie.

Un’intrusione nella nostra priva-cy non indifferente e che ha spinto nel 2014 il Garante per la protezione dei dati personali a introdurre l’ob-bligo per tutti i siti che utilizzino i cookies di rendere visibile un ban-ner in homepage che avverte dell’uti-lizzo di questi strumenti e con quali soggetti coinvolti. Un passo in avanti per la tutela degli utenti ma con alcu-ne criticità. «In tutti i casi, il consen-so non è veramente informato e non ci sono vere alternative. Quindi seb-bene vengano riconosciuti i diritti del cittadino in termini di dati perso-nali, e viene specificato chi fa il tratta-mento, è stato legittimato un merca-to che continua alle spalle di chi navi-

ga», evidenzia Agosti. La raccolta di informazioni non si

ferma nemmeno alle porte delle sin-gole piattaforme. Cosa ci fanno le “spie” di Facebook fuori dal social network, in un articolo che parla dell’ultima vittoria alle olimpiadi in-vernali? Continuano a raccogliere dati anche fuori dal perimetro del so-cial. Anche dopo avere chiuso le fine-stre, ammesso di essere rimasti log-gati. Una pratica controversa che in Europa ha già cominciato a incontra-re più di un ostacolo. Il 16 febbraio un tribunale belga ha ordinato alla società di Mark Zuckerberg di inter-rompere immediatamente la raccol-ta dei dati al di fuori della piattafor-ma, pena una multa da 250 mila eu-ro per ogni giorno di violazione.

C’è poi un’ulteriore questione:

Schiavitù dell’algoritmo, scatta la ribellioneGLI “AD BLOCKER” PER ESCLUDERE LA PUBBLICITÀ DALLA NAVIGAZIONE SONO L’AVANGUARDIA DI UN MOVIMENTO BEN PIÙ DECISO: SI VUOLE EVITARE DI ESSERE AGGREDITI DA DECINE DI ANNUNCI OGNI VOLTA CHE CI SI INTERESSA A QUALCOSA SU UN MOTORE DI RICERCA

Google e gli altri motori di ricercasanno la tua età

e il tuo sesso (anche se non glieli hai mai detti) e conoscono

i tuoi interessi

multimedia

Google sa dove vai e ti segue

ovunque. In alcune cittàla polizia sa anche se sei

a rischio di prendere una multa

Google e gli altri motori di ricerca sanno

cosa cerchi su Internet e il tuo provider registra ogni sito che visiti

anche se sei in navigazione riservata

Con l’arrivo delle tre reti Mediaset, diventano 35 i canali in Hd distribuiti da Tivùsat con il supporto infrastuttu-

rale di Eutelsat, la prima piattaforma satellitare gratuita in Eu-ropa. Con Canale 5, Italia 1 e Rete 4 sono più di 100 i canali tele-visivi disponibili, 45 quelli radiofonici, oltre a servizi on de-mand e tre canali in 4k (Rai 4K, Eutelsat 4K1, Fashion TV). Tut-ti visibili gratis attraverso i satelliti della flotta Eutelsat. «La svol-ta Hd di Mediaset rafforza il ruolo del satellite come soluzione privilegiata per l’alta definizione televisiva», dice Renato Fari-na, amministratore delegato di Eutelsat Italia, che ha forte-mente ispirato e sostenuto questa scelta da parte di Cologno

Monzese. «Con le sue risorse satellitari e la quarantennale esperienza mondiale, Eutelsat conduce un lavoro costante in nome della qualità delle immagini al fianco dei player del set-tore», dice Farina. Tivùsat propone un’ampia esperienza di vi-sione a partire dallo sport: dalla Champions League su Canale 5 alle Olimpiadi invernali su Rai 2. E a giugno ci sono i Mondia-li che pur senza l’Italia saranno un grande spettacolo. Su Ti-vùsat è visibile l’intera offerta Rai in Hd più canali nazionali co-me SuperTennis, Nove, Radio Italia Tv e Rtl 102.5 e i canali in-ternazionali Arte, Trt World, Cgtn, Kbs, France 24.

MILIARDI DI DOLLARIIl prezzo pagato da Qualcomm per acquisire l’olandese Nxp

L’obiettivo è rendersi “indigeribile” al takeover da 140 miliardi di Broadcomm

Facebook può prevedere quando una relazione finirà,

sa se sei una persona stabile, se sei soddisfatto della tua vita, basandosi sui “likes”che hai cliccato.

YouTube conosce i tuoi gusti, sa quali video ami

e cosa cerchi. I supporti vocali registrano

tutto ciò che chiedi

Alcuni siti sannose hai deciso

di avere un figlio e possono sapere

se una donna è incinta prima che

i suoi familiari lo vengano a sapere

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Su Tivùsat si completa il bouquet delle reti in Hd

44

Il tuo supermarket di fiducia e la tua farmacia sanno

che marchi preferisci.

Collezionano i dati e li usano per inviarti offerte

mirate

Amazon sa cosa leggi,

Netflix sa che film ami. La bambola Barbie conosce

per filo e per segno il carattere di tua figlia

[LO SVILUPPO]

20180226_affariefinanza_af_028.pdf 1 25-Feb-18 10:06:02

Page 3: Tlc, il futuro secondo Vodafone “Fibra per tutti, attenti ... · ca non è solo una metafora: è lette-ralmente vero. Perché al centro delle strategie della nuova divisio-ne globale

26 FEBBRAIO 2018 29

prima ancora di svolgere qualsiasi at-tività o ricerca in una pagina però, la mole di informazioni che comuni-chiamo inconsapevolmente in Rete è enorme. Un altro progetto open source, Webkay, offre uno strumen-to molto chiaro per mostrare quanto qualsiasi sito, indipendentemente dal nostro consenso, abbia accesso a delle informazioni su di noi che non sempre siamo consapevoli di fornire. Tanto per cominciare, chiun-que sa dove ci troviamo. Non il Pae-se o la città, ma - con margini di erro-re trascurabili - la via o il quartiere. Proviamo nell’istante in cui stiamo scrivendo. Il tool ci posiziona in via Sannio 22, a 300 metri circa dalla se-de di Repubblica dove ci troviamo. Ovviamente forniamo informazioni sul tipo di device che utilizziamo

(pc, tablet o telefono), quale brow-ser e che sistema operativo. Informa-zioni che offrono indicazioni impor-tanti sui profili osservati. Utilizzare uno smartphone di ultima genera-zione può dire ad esempio che sia-mo potenziali consumatori dell’ulti-mo, costosissimo, gadget messo sul mercato da qualche azienda tecnolo-gica. Non è finita. Un ipotetico sito che visitiamo sa a quali social net-work siamo loggati. E tra le informa-zioni che condividiamo c’è anche, se usiamo un comune iPhone ad esempio, come lo stiamo impugnan-do, se siamo indirizzati verso Nord o verso Sud, e dal tipo di inclinazione persino se il telefono è in mano o ap-poggiato sul tavolo.

Se queste sono le informazioni che trasmettiamo senza compiere al-cuna azione non sorprende che ogni nostra mossa sul web, passata ai raggi x, possa diventare materia preziosa per la pubblicità. Inserzio-ni non soltanto sempre più precise, ma divenute nel corso degli anni sempre più invasive nel corso della navigazione. I vecchi popup appar-tengono alla preistoria di Internet. Oggi gli annunci hanno raggiunto li-velli di sofisticazione che da un lato ne hanno migliorato l’efficacia ma dall’altro hanno alimentato un’insof-ferenza da parte degli utenti che ha generato a sua volta un nuovo pro-blema: il sempre più frequente ricor-so agli ad blocker, strumenti che li-mitano o eliminano le inserzioni. Una benedizione per gli utenti, un’e-norme minaccia per inserzionisti o publisher, che senza la pubblicità ri-schiano di rimanere a terra.

Apparentemente a sorpresa, alcu-ni giorni fa, è arrivata la notizia che l’ultimo ad blocker lanciato sul mer-cato porta la stessa firma di chi con le inserzioni pubblicitarie macina qualcosa come 24 miliardi di dollari l’anno, l’84% dei suoi ricavi totali: Google. Non un suicidio consapevo-le, ma una mossa lungimirante di contenimento del danno che Agosti spiega così: «Questo strumento non rimuove tutte le pubblicità, ma sol-tanto le più fastidiose. Vuole cioè che la navigazione sia più fruibile e che le inserzioni rispettino determi-nati criteri. Le prime analisi mostra-no che blocca il 16% delle inserzioni mentre altri ad blocker fermano il 93%». Ma il punto, per l’azienda di Mountain View, è occupare uno sno-do che altrimenti rischia davvero di mettere in pericolo il proprio busi-ness pubblicitario. Invece di elimina-re la pubblicità, ingabbiarla secon-do le proprie regole. Senza mettere in pericolo la sua principale fonte di ricavi: «Il cosiddetto ad-blocker di Google - rimarca Agosti - non è vera-mente un bloccante, ma un filtro per-ché il problema del tracking rimane, mentre gli altri blocker come Ad-block plus, Ghostery o uBlock bloc-cano davvero i traccianti e quindi la raccolta dei dati». In altre parole, me-no inserzioni invasive in superficie ma nessuna reale modifica al busi-ness che prospera sottotraccia.

Apple punta al mercato cinese, che però si fa sempre più difficile per la crescita di

brand interni come Huawei, Oppo, Xiaomi. Ma per l’azienda di Cupertino è un mercato fondamentale per l’ultimo modello iPhone X ed ecco che lo storytelling prova a fare breccia nelle emozioni dei cinesi. Il filmato di tre minuti commissionato da Tim Cook, ceo di Apple, al regista cinese Peter Chan, famoso per film prodotti ad Hong Kong, racconta la storia vera di un bambino che vuole fare gli auguri per il nuovo Capodanno cinese appena trascorso, aspettando la mamma che lavora su un treno anche la notte della festività. L’attesa del bimbo sul binario, il tempo che stringe poiché il treno deve ripartire, la folla con regali e valigie che fa da barriera tra madre e figlio creano un percorso emozionante che sul web ha registrato 68 milioni di visualizzazioni in meno di una

settimana, ma anche diverse polemiche. Ovviamente gli auguri arriveranno alla fine via smartphone.Ryan Reynolds, attore canadese famoso per il film per Deadpool, diventa testimonial del Gin Aviation di Portland, prodotto dalla Davos Brands. Il gin si vanta, nella pubblicità, di avere un “mix botanico” originale rispetto

alla concorrenza.Il pilota americano Freddie Spencer si è impegnato personalmente come testimonial per lanciare il prossimo Motodays, evento dedicato alle due ruote, che si terrà a Roma dall’8 all’11 marzo. Spencer resta, nella mente dei suoi fan, un mito che ha vestito i colori iridati del Motomondialeben tre volte nella sua carriera.Nelle Olimpiadi invernali di PyeongChang, Corea del Sud, non brillano solo le medaglie dei nostri atleti ma anche la capacità produttiva di un team italiano, che con Casta Diva Cape Town ha realizzato una serie di spot per Alibaba Group, “Worldwide Partner” delle Olimpiadi invernali. «I tre soggetti», raccontano i fondatori di Casta Diva Group, Andrea De Micheli e Luca Oddo, «sono stati il frutto di un lavoro collettivo e complesso anche da un punto di vista organizzativo e geografico, abbiamo lavorato con le agenzie Proximity e BBDO Shanghai e con la Media Conpany Shanghai Red Horse e aperto set in diversi posti del mondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tim Cook, ceo di Apple, e il regista cinese Peter Chan, artefici di un discusso filmato promozionale

Valerio Maccari

Più intelligenti, tecnologiche, inter-connesse. Ma anche più vulnera-

bili verso attacchi cyber, gravi incidenti e malfunzionamenti di tipo informatico. Le città diventano sempre più smart, e l’industria della sicurezza si adegua. Con il progressivo aumento di soluzioni intel-ligenti per la gestione della quotidianità del territorio, infatti, cresce anche la ri-chiesta di sistemi di sicurezza smart. Per difendersi da nuovi ri-schi, ma anche per be-neficiare dei vantaggi derivati dall’integra-zione delle moderne tecnologie di sicurez-za con il paradigma interconnesso delle smart city.

L’aumento della ri-chiesta di sicurezza è provato dal crescente numero delle “ Com-mand & Control Room”, le stanze di controllo hi-tech per la gestione centralizza-ta di segnalazioni e in-terventi nelle situazio-ni di emergenza. Un segmento di mercato in costante espansio-ne: secondo una ricer-ca di Ihs Markit, quel-lo europeo crescerà con un tasso annuo del 5,9% fino al 2020.

Anche in Italia il trend di richiesta di protezione da parte di enti, aziende e organizzazioni è in asce-sa. A confermarlo è Hexagon Safety & In-frastructure, un’azienda specializzata in soluzioni tecnologiche per la sicurezza e la protezione di infrastrutture critiche, di-visione della multinazionale svedese di soluzioni geospaziali Hexagon Ab (il gruppo era molto cresciuto con l’acquisi-zione nel 2010 l’americana Intergraph Corporation). La Hexagon vede in questa tendenza un segnale chiaro della necessi-tà di accompagnare l’evoluzione delle smart cities con forme sempre più effi-cienti di sicurezza: «Le città diventano sempre più smart – spiega Angelo Gazzo-ni, country manager italiano di Hexagon Safety & Infrastructure – perché ne han-no la necessità. La popolazione dei centri urbani continua ad aumentare, e le previ-sioni ci dicono che la crescita interesserà sempre di più le metropoli. Una sfida di gestione che sta accelerando l’adozione del modello smart city, più efficiente nel gestire grandi flussi. Ma aumentano an-che i fattori di rischio in caso di attacchi o malfunzionamenti, magari dovuti a qual-che calamità, come purtroppo accade nel nostro Paese e le aspettative di si-curezza dei cittadini. Per questo di-ciamo che essere una safe city, una città sicura, è un prerequisito del-le smart city».

Una nuova sfida per il com-parto sicurezza, che ormai si allarga, viste le potenzialità della tecnologia, alla sicurez-za fisica vera e propria dei cit-tadini. Anche il concetto di sicu-rezza, infatti, è diventato smart. La cre-scente diffusione di nuove tecnologie sta avendo un impatto significativo an-che nel mondo della Safety e Security, permettendo alle autorità deputate al-la gestione dell’emergenza di prende-

re decisioni rapide ed efficaci basate su da-ti, analytics e modelli previsionali. In parti-colare con l’ultima generazione di sistemi Cad – Computer Aided Dispatch – che creano un quadro operativo unificato, in grado di correlare informazioni provenien-ti da sensori fissi e mobili, dati da dispositi-vi sul campo, riconoscimento immagini, ma anche big data, sentiment analysis su base geo-referenziata dei social network. «Anche nel campo safety & security, l’evo-luzione tecnologica è spinta dai driver che stanno influenzando i nostri tempi come IoT, big data e mobile – sottolinea Angelo Gazzoni - la nostra attenzione è dunque sempre più volta a sviluppare sistemi che si avvalgono di droni, robot ed altri sensori fissi e mobili attraverso i quali raccogliere informazioni e prendere decisioni».

Il beneficio dell’impiego di queste tec-nologie è evidente: un operatore sul campo, do-tato di una videocamera indossabile, che trasmet-te in tempo reale verso la sala di controllo può da-re informazioni vitali a chi prende le decisioni in situazione di emergen-za. Aumentano il più pos-sibile la cosiddetta “situa-tional awareness”: Si trat-ta - continua Gazzoni - della capacità di avere una visione chiara e det-tagliata della situazione in corso e prevedere la sua evoluzione. Un obiet-tivo ottenuto attraverso l’utilizzo incrociato di In-ternet delle cose e e Big Data, che permette all’o-peratore di sala di co-mando e di controllo di contare anche sui dati dei sensori e sulle analisi predittive dagli strumen-ti di analytics. La compo-

nente mobile permette inoltre all’opera-tore di campo di ricevere informazioni molto dettagliate dalla sala centrale diret-tamente sul dispositivo portatile».

L’applicazione va dalla gestione di un semplice tunnel fino a quella di intere province. I/Cad, il sistema di dispatching di Hexagon, ad esempio, è utilizzato nel tunnel ferroviario ad alta velocità del San Gottardo che, con i suoi 57 chilometri, è il più lungo al mondo. Ma sistemi Hexagon sono utilizzati dalla Polizia della regione dell’Uttar Pradesh in India che gestisce 200 milioni di cittadini e 100mila chiama-te al giorno – in un’area vasta come Fran-cia e Germania messe insieme – dove i cit-tadini in difficoltà possono interagire con i soccorsi mandando la loro posizione, via whatsapp o social, all’equivalente del nostro numero di emergenza.

Tecnologie di questo tipo permettono di risparmiare minuti preziosi per le ope-razioni di soccorso, identificando le risor-se più vicine, delineando i percorsi ideali

e definendo in dettaglio le procedure da eseguire. Un requisito fonda-

mentale per permettere di mette-re in campo azioni di sicurezza più efficaci e puntuali, minimiz-zando i rischi legati alla progres-siva smartification dei centri ur-bani. «Mi piacerebbe vedere ta-

voli che convochino partner isti-tuzionali, tecnologici e investitori

per discutere e mettere in campo iniziative per le safe city», aggiunge Gazzoni. «Dobbiamo cercare di non arrivare in ritardo. Faccio un paral-lelo con l’edilizia: negli anni ’50 e ’60 si è costruito senza pensare a ri-

schi e conseguenze, ed ora è mol-to difficile rimediare all’errore.

Con le smart city dobbiamo muoverci in tempo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GAZZETTA DELLO SPOT2,953%

Qui sopra, la sala operativa della protezione civile di Bolzano, con applicazioni “smart” di Hexagon. In basso, Angelo Gazzoni, country manager per l’Italia del gruppo

Sotto, la sala operativa “smart” della Zurich Public Transport, equipaggiata dalla Hexagon Safety & Infrastructure

Gabriele Di Matteo

SENTIMENTI E BAMBINIPER APPLE IN CINA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le carte di credito sanno cosa compri e dove

e se sei un creditore a rischio. Questi dati possono aiutare a identificare consumatori vulnerabili. Le app che usi hanno accesso ai tuoi dati

personali, numeri telefonici, indirizzi e alcune perfino

al contenuto di registrazioni se si usa il microfono

LE SOLUZIONI SOFWTARE E HARDWARE CHE AIUTANO A GESTIRE PIÙ EFFICACEMENTE IL TRAFFICO CITTADINO O LA RACCOLTA DEI RIFIUTI, POSSONO DARE UN CONTRIBUTO FONDAMENTALE ANCHE ALLA DIFESA DEL CITTADINO DAI PERICOLI CHE SI CORRONO NELLE STRADE DELLE METROPOLI DEL MONDO

[IL CASO]

DELLA POPOLAZIONEIn tutto il mondo, su 7,6 miliardi di abitanti, ormai ben 4 miliardi sono connessi in rete. E 3,2 miliardi (il 32% ) usano i social network

MILIARDIÈ il numero di coloro che utilizzano i social network dallo smartphone, ormai enormemente superiorea quello di chi vi accede dal pc

Da smart a safe nella “city” del futuro l’hi-tech aiuta la sicurezza