RITORNO AI CLASSICI · 2019. 2. 18. · ralmente magica. Con le Electa Ama - tor arrivò un...

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  • Quando i ragazzi della rivista sono arrivati per la consueta consegna di oggettida recensire l’ansia si era fatta già piuttosto alta, visto che mi era stato annun-ciato che finalmente stavo per avere in sala un paio di Sonus faber con la S ma-iuscola! Ovvero diffusori costruiti in legno massello, dettaglio non da poco cheha contribuito a far diventare il marchio vicentino un fenomeno globale.

    48 FDS 246 ▼ Il Regno degli Ascolti

    di Alberto Guerrini

    RITORNO AI CLASSICI

    SISTEMA DI ALTOPARLANTI DA PAVIMENTOSONUS FABER OLYMPICA II

  • dotto al proprio interno, non a casoispirato dalle strutture degli edificiclassici del passato remoto. Un chia-ro omaggio alla zona che ha dato i na-tali alla Sonus faber e alla sua storia,zona che tutt’ora ne ospita il bellissi-mo e innovativo quartier generale. Si tratta di una linea che si pone subitoprima di quelle totalmente High End(rappresentata da Elipsa Homage,Lilium e Aida), ma che ne eredita intutto e per tutto le caratteristiche sa-lienti, a cominciare dal meravigliosoe sinuoso corpo in legno massello dinoce (sottolineato da eleganti fughe inacero chiaro), a doppia curvatura e aspessore variabile, per non parlare deinuovi trasduttori e delle forme parti-colarmente complicate del baffle an-teriore e del top sempre ben avvoltidall’abbraccio nella pelle nera concuciture in vista.

    DESCRIZIONE Il diffusore in oggetto ha una sezionea lira, le pareti sono curve per abbat-tere al meglio le onde stazionarie al-l’interno. Il progetto è un tre vie concrossover a pendenza progressivacon topologia “paracross” sia per ilpassa alto che per il medio. Ha un ac-cordo reflex particolare, la porta è af-facciata lateralmente nella parte po-steriore, ciò ne facilita l’avvicina-mento alle pareti posteriori, essa è svi-luppata in altezza (porta definita“para laminar stealth flow”). Lo spes-sore del cabinet è variabile ed è rea-lizzato in noce massello, con rinforziverticali. Abbiamo tre trasduttori ap-plicati a cominciare da un tweeter apunta di freccia, di tipo DAD (Dam-ped Apex Dome, sviluppato in casa),sintesi del dome classico e dell’emis-sione anulare con motore in neodimioe bobina mobile, da 29 mm di dia-metro. Il mid range è da 150 mm didiametro ed è totalmente di proget-tazione Sonus Faber, la bobina pre-senta un avvolgimento realizzato concavo CCAW, avvolto su un supportoscevro totalmente da correnti paras-site, poiché il motore lineare incorporaben tre anelli in rame Kellog/Goeller(proprio per eliminare questo feno-meno e ottenere un movimento libe-ro da distorsioni), la membrana èrealizzata con un “compound” dimateriali naturali non pressati (la-sciati riposare post produzione, sen-za asciugatura forzata), un misto di

    polpa di cellulosa, kapok, kenafe al-tre fibre naturali. Sulla superficie delcono è applicata una copertura viscosasmorzante per eliminare qualsiasitipo di colorazione del suono. Vi sonostati applicati elementi anti compres-sione, per eliminare risonanze nelle ca-vità. Infine abbiamo il woofer da 180mm, direttamente derivato da quelloutilizzato nelle top di gamma Aida,che racchiude le caratteristiche dialta definizione, prerogativa dei coniin “sandwich”, con le caratteristichedi dolcezza proprie della carta, infat-ti abbiamo un cuore di schiuma sin-tattica, circondato da membrane inpolpa di cellulosa. La bobina da 1,5pollici e il motore a lunga escursione,immerso in un campo magneticomolto lineare, contribuiscono ad unaprestazione notevole riguardo alladiscesa in basso, alla dinamica ed al-l’articolazione di questa porzione del-lo spettro sonoro. Il baffle anteriore,come da tradizione ha una formacomplessa opportunamente sagoma-ta, è protetto da un rivestimento in pel-le nera, e si sporge in avanti rispettoalla naturale interruzione del legno deifianchi, per evitare diffrazioni. Rive-stito in pelle è anche il top, che mostrale cuciture ben in evidenza, con stiledi reminiscenze automobilistiche.L’elegante finitura è cesellata dalla gri-glia, costituita da una fitta parete dicavi elastici assicurati agli estremi adue supporti in metallo brunito, chesi innestano su due fori ciascuno ai li-miti del pannello frontale.I post di serraggio a vite sono in con-figurazione biwire e rodiati, sonoistallati saggiamente a pochi millimetridal pavimento, unico neo è che sonoveramente molto ravvicinati tra loroe in caso di forcelle di grandi dimen-sioni creano qualche problema di po-sizionamento del cavo. I ponticelli for-niti sono delle sottili lamine. Il sup-porto di base, molto ben fatto, si pro-trude, nella parte frontale dai lati delmobile verso l’esterno, mentre nellaparte posteriore è più aderente adesso, ospita quattro solide punte re-golabili in altezza.

    ASCOLTOL’ascolto è stato effettuato inserendola coppia di Sonus Faber Olympica IInella mia catena di ascolto così com-posta: sorgente digitale per musica li-quida: Mac Mini, convertitore D/A

    Beh, è pazzesco pensare che siapassato così tanto tempo daquando, per la prima volta,Franco Serblin presentò il suo primocapolavoro al SIM di Milano. Corre-va l’anno 1980 ed il progetto Snail (co-stituito da un componente centrale de-voluto alla gamma bassa e due ele-menti laterali uniti ad esso per mez-zo di braccia regolabili in più dire-zioni) fu un successone, che portò,poco dopo, alla realizzazione delleParva. Queste ultime furono il prelu-dio alle fantastiche Minima, che an-cora ho scolpite indelebilmente nelmio subconscio audiofilo. Le sensa-zioni incredibili che provai ascoltan-do per la prima volta questi piccoligioielli sono ancora con me, vivide eindimenticabili, mi fecero chiederecome fosse possibile per un diffusorecosì piccolo (a patto che fosse ben pi-lotato), riuscire a scendere in basso inmaniera così credibile e coerente ren-dendo l’esperienza di ascolto lette-ralmente magica. Con le Electa Ama-tor arrivò un meritatissimo successointernazionale, che sfociò nella inevi-tabile riorganizzazione aziendale contrasferimento della sede in Arcugna-no; fatti avvenuti nel 1991 a distanzadi undici anni dalla fondazione. Laforza e l’ottima strategia economicadell’azienda, imprinting di CesareBevilacqua, già manager di grandeesperienza, unite al genio indiscussodi Serblin come progettista (rimasto inazienda fino al 2006), hanno fatto siche l’azienda divenisse una vera e pro-pria superpotenza, riuscendo, graziealla confluenza in un fondo di inve-stimento, ad acquisire persino marchiblasonatissimi dell’’hi fi quali AudioResearch, Sumiko e McIntosh.La coppia di diffusori in prova su que-ste pagine appartiene alla linea Olym-pica che, come già accennato in pre-cedenza, riprende appieno la tradi-zione di questa che, oramai, dobbia-mo definire compagnia globale, vistoil taglio decisamente internazionaleche ha assunto negli anni, vuoi per sa-gacia di amministrazione, vuoi per lescelte sempre risultate vincenti daun punto di vista squisitamente tec-nico. Eredita il proprio nome dal tea-tro di Vicenza, uno degli ultimi ca-polavori del celeberrimo architetto An-drea Palladio, modello indiscutibile diedificio studiato per diffondere e va-lorizzare al meglio il suono ripro-

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  • ta di una registrazione ad alta defini-zione, la considero un vero capola-voro. Il primo brano è interpretato da Rad-ka Toneff, si intitola “The Moon Is AHarsh Mistress”, semplice composi-zione per pianoforte e voce, spartanacome impostazione ma che ci dice su-bito molto sulle caratteristiche di ri-produzione di un componente. La sce-na è ariosa e la voce chiara e aperta,senza sibilanti fastidiose ma con unaimpronta volta evidentemente allaprecisione. Ottima è la quantità di det-taglio, con buonissimi e abbondantiparticolari provenienti dal palco di re-gistrazione. Le meccaniche del pia-noforte sono ben in evidenza, il mo-bile è subito sottolineato da contenu-ti lignei di tutto rispetto e descritto datutte le armoniche che lo contraddi-stinguono.Paco De Lucia e la sua chitarra in“Live In America” ci danno subito unpalco tridimensionale ed estrema-mente ben sviluppato in ogni dire-zione degli assi cartesiani. Il posizio-namento di ciascun interprete presenteè puntuale ed estremamente ben fo-calizzato. La chitarra è assolutamen-te dinamica e potente, il battito dellemani asciutto, naturale e molto dina-mico. Grande contrasto e grande im-postazione chiaroscurale. La forzaespressiva di questa traccia è incre-dibilmente congeniale alla prestazio-ne delle Olimpica, che ne sottolinea-no istante per istante l’efficacia. Le cor-de sono scolpite con grande tridi-mensionalità, così come il corpo del-lo strumento. I tacchi dei ballerini diflamenco sono irrefrenabili ed il pal-co, imponente, reagisce fortissima-mente al loro percuotere, con vibra-zioni materiche sviluppatissime. L’ap-plauso finale cesella le dimensioni no-tevoli dell’ambiente, saturandolo edandoci un grandissimo impatto di-namico viscerale. Hans Theessink hauna voce profonda e incisiva, nella sua“Call Me”, buonissimi i contenuti ingamma alta, precisi e puntuali i pas-saggi sia dei fiati che del piano elet-trico. La batteria è forte, dinamica emolto ben articolata. La chitarra stop-pata nella prima parte del brano èmolto ben sottolineata e ha una tim-brica ottimamente descritta, vera-mente molto realistica. I punti in cuila “steel pedal guitar” interviene sonoestremamente piacevoli e lo stru-

    USB 24/96, Emm Labs DAC2X, ca-blaggio USB Audioquest ChocolateDbs 7, cavi RCA e alimentazioneEmm Labs, Nordost Valhalla; diffu-sori: Martin Logan SL3, Lumen Whi-te Silver Flame; sorgenti digitali: CDTeac VRDS-10 modificato a valvoleEmmebi, lettore ibrido DVD-DVDA-SACD Labtek Aurora; sorgente ana-logica: giradischi Michell Gyrodec,braccio SME 309, testina ClearaudioTitanium MC, con cablaggio Audio-quest Wel Signature; preamplificato-re: Convergent Audio Tecnology Le-gend, con stadio phono MM, MC; dueamplificatori finali a valvole: McIntoshMC275 in configurazione mono; cavidi potenza: Nordost SPM Reference;cavi di segnale tra pre e finali mono:Audioquest Horizon Dbs 72V; cavo disegnale tra CD VRDS-10 e pre: Nor-dost Spm Reference; cavi di segnale tra

    Labtek Aurora e pre: Audioquest Ho-rizon Dbs 7; cavo di alimentazionepre: Nordost Valhalla; cavo di ali-mentazione Labtek Aurora: NordostBrahma con terminazioni Furutech;cavi di alimentazione finali: NordostValhalla; cavo di alimentazione CDVrds-10: Nordost Shiva. Ho sottopo-sto le Olympica ad un rodaggio so-stenuto, con volumi più elevati ri-spetto al consueto, utilizzando, a dif-ferenza del solito, un disco test ap-posito (“XLO Burn – in and Test CD”)visto che la prova era piuttosto ur-gente, i risultati sono stati assoluta-mente ottimali, nonostante i soli cin-que giorni di durata dell’operazione.Per questo “instant classic” da partedi Sonus Faber ho rispolverato uno deimiei dischi test più utilizzati, ovveroil Burmester “Art For The Ear” Test CD2 (Burmester, CD): anche se non si trat-

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    Particolare dell’altoparlante per le frequenze alte, tweeter customarrow point DAD

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    dello strumento è evidenziata du-rante l’emissione da parte di queste ot-time tower. Il gentile spazzolare deipiatti sottolinea l’intervento tondo ematerico del contrabbasso sebbene ap-pena pizzicato. Quando improvvisa-mente intervengono la batteria e il pia-noforte per il rispettivo assolo, la sce-na si illumina per qualità ed estremanaturalezza della timbrica. Per nonparlare della tridimensionalità, unitaalla profondità di campo semplice-mente eccezionali, che si notano fin dalprimo sussurro dello strumento ad an-cia protagonista delle prime note e del-la maggior parte del brano. Tutto è as-solutamente perfetto e il trasporto cheinevitabilmente si prova è totale.Il brano successivo “LindenkircheBerlin” ci narra in tutto e per tutto delsuccesso che hanno avuto I progetti-sti di queste casse in ambito di ripro-duzione dell’estremo grave, nono-stante le dimensioni non certo ele-fantiache, le Olympica sono campio-nesse indiscusse di discesa! L’organoè immanente e pienissimo in ogni pas-saggio e su tutta l’escursione che av-viene durante l’esecuzione. Le cannesbuffano in maniera prorompente e ar-ticolatissima, pregne di dettagli e sfu-mature. È il risultato nel suo insiemeche colpisce in maniera particolare,con una sensazione di percezionedelle dimensioni della cattedrale,dove è stata registrata la performan-ce, intrinseca e imprescindibile. Per-sino durante i passaggi più delicati,sottolineati dai campanelli, si mate-rializza una scena estesissima e superriverberante, che trasforma l’eventosonoro in solenne epifania d’ascolto.Il brano della Dallas Wind Sympho-ny esordisce con un vero e proprioschiaffo di potenza e dinamica inten-sissime, delineando immediatamen-te le capacità di escursione manife-stamente precisa e controllata dei tra-sduttori tutti, dandoci dei fiati pieni eparimenti intensi ed articolati. Lepercussioni profonde e visceralmen-te impattanti non danno code evidentio cedimenti, dovuti ad una richiestatroppo elevata di corrente verso i fi-nali, nonostante la bassa efficienza (88dB) affiancata dalla bassa impedenza.Il brano ha un incedere incalzante eman mano sempre più impetuoso, mail tetto dinamico sembra sempre ave-re molto più margine rispetto ai mas-simi che si percepiscono, peraltro no-

    tevolissimi. Il controllo è sorpren-dente così come la capacità di artico-lazione del medio basso.

    mento brilla letteralmente di contenutiarmonici e vibrazionali. La quartatraccia di “Dabringhaus Und Grimm”,“Konzertante Barockmusik”, è unconcerto di musica barocca che ci of-fre una serie di incroci delicati diarpa e orchestra, un insieme articola-to e molto impegnativo soprattutto ingamma alta e medio-alta, dove è facilecadere in irrigidimenti e perdite di det-taglio; questo non è proprio il caso del-le Olimpica che brillano letteralmen-te di luce propria, assecondando lostrumento a corda per eccellenza intutte le sfumature possibili, garan-tendo un contenuto di micro dinami-ca e micro contrasto assolutamente de-gni di nota. Il clavicembalo vienegiustamente sottolineato, possiedecorpo e soprattutto sostanza all’in-terno della composizione, non vienemai messo in disparte, anzi spicca percontenuti armonici e timbrici. I pieniorchestrali non disturbano affatto,nonostante l’alto volume d’ascolto,sono carichi di contenuto importanteanche e soprattutto verso l’estremograve, dettagliando una tridimensio-nalità estremamente credibile delcomplesso. La sala d’ascolto è inevi-tabilmente avvolta da un’aura digrande pathos durante la riprodu-zione. Il quinto brano è di Quincy Jones,“Back On The Block”, apre con una di-scesa in basso eccezionalmente ben af-frontata dalle tower nostrane, che sa-turano l’ambiente e lo pervadono digrande articolazione. La linearità è no-tevole e in ogni ambito si nota gran-de qualità sia in campo macroscopi-co che microscopico, la dinamica è ot-tima e la tenuta in potenza notevole,si raggiungono livelli di pressionesonora degni di litraggi ben superio-ri. Le voci sono forti e penetranti, congrande efficacia di intervento e capa-cità di impatto sonoro. La gamma me-dioalta e media hanno grandi conte-nuti anch’esse e mettono alla frustacon continuità i trasduttori che rea-giscono senza irrigidimenti o com-pressioni di sorta. I cori sono an-ch’essi molto potenti e altrettanto ef-ficaci nella propria azione. Ben Web-ster ci offre la sua Gentle Ben, domi-nata da un sax ricchissimo di conte-nuti fini e dettagliatissimi. Una mes-se di chiaroscuri e contrasti dei più mi-croscopici, che pare non abbiano unavera fine. Ogni singola caratteristica

    Il bellissimo cabinet delle FullTower Sonus Faber Olympica II,realizzato in legno massello aspessore variabile, doppia cur-vatura, sezione a “lira” e finiturain legno di noce con fughe inacero chiaro: da notare la fini-tura in pelle con cuciture in evi-denza nella parte superiore,l’accordo con sfogo sul lato esviluppo verticale con la bellabase in alluminio

  • tocco in più che donano le Olympicarispetto alla concorrenza, un’ottavaquasi piena di differenza! Un vero eproprio punch che in quella sezionedello spettro sonoro era quasi deltutto sconosciuta se non ai riferimen-ti del mio impianto (ed a pochi altrimai apparsi dalle mie parti, di certo siparla di ben altri listini paragonati aquello delle tower attualmente inprova). La voce è calda e presente,come in un vero evento dal vivo, let-teralmente coccolata da un roll dibasso profondo e appena accennato,ma dannatamente vivo.Le ultime tre tracce sono tratte dal-l’album “The Wall” dei Pink Floyd enello specifico si tratta di “AnotherBrick In The Wall part 1”, “The Hap-piest Days Of Our Lives” e “AnotherBrick In The Wall part 2”. Ciò che èstato l’emblema della musica del fan-tastico gruppo inglese e che ha defi-nito il rock psichedelico è lì assoluta-mente in evidenza, ogni singola vocedei bambini presente nella registra-zione si distingue in maniera inequi-vocabile, ogni effetto aggiunto, ognirumore. Il passaggio in “panning” del-l’elicottero non cancella in alcun modoil resto dei contenuti presenti. Gliimpatti di cassa sono chirurgici econtrollati, con le rampe dei tran-sienti di attacco e rilascio perfetta-mente inclinate, così come dovrebbe-ro essere.

    CONCLUSIONILa performance è stata notevole, conspunti da top di gamma, senza doversottoporre le proprie finanze a veri epropri stupri, in un periodo terribilecome quello che stiamo vivendo. La discesa in basso affiancata ad uncontrollo ed un’articolazione impor-tanti sono stati, assieme ad una asso-luta coerenza timbrica, il vero “leit-motiv” delle Olympica. I sottili det-tagli in gamma alta che si aggiungo-no ad un medio fluido e assoluta-mente verifico, sono il frutto di una ri-cerca e sviluppo volti non solo all’in-novazione di per se, ma che aspira adun obbiettivo di qualità d’ascolto lapiù alta possibile. Più si dona loro qua-lità da parte delle elettroniche e più siviene ripagati, prerogativa questa didiffusori di altissimo lignaggio. Un diffusore che è l’emblema di unmade in Italy di eccellenza, per fattura,prestazioni ed eleganza.

    Le percussioni leggere nel pezzo diRicky Lee Jones “Dat Dere” sono lie-vi e al contempo agilissime, sottoli-neano una voce dolcissima e articolataal punto giusto, senza tradire nasali-tà o tentennamenti di sorta. La chitarraspunta qua e là con contenuti e spun-ti dinamici impressionanti uniti a deicontrasti di tutto rispetto. Tutto èomogeneo e ben bilanciato, daglistrumenti alle voci, in un susseguirsidi evoluzioni dettagliate e perfetta-mente equilibrate. La Wiener Sym-phoniker, ci presenta la Sinfonia Nr. 9di Schostakovich con un alternarsi difrasi delicatissime, al contempo intri-se di contenuti armonici importan-tissimi, con passaggi potenti ed im-provvisi in cui i fiati saturano l’am-biente e offrono picchi dinamici, per-fettamente messi a bada dalle capacitàdi controllo delle Sonus Faber, che fa-rebbero impallidire diffusori di rangoben superiore. La brillantezza di cer-ti passaggi è semplicemente ine-briante! Queste Olympica non fannoche sorprendere ad ogni brano che sisottopone loro. Gli archi sono legge-ri e maledettamente a fuoco, incisivie morbidi al tempo stesso (scusate l’os-simoro). I riverberi e le reazioni del-l’ambiente circostante fanno da cilie-gina sulla torta ad una prestazionesontuosa con i pieni orchestrali. Il re-golare e fitto succedersi di piani sonoriva a ricreare, pennellata dopo pen-nellata, una tridimensionalità com-plessiva intricata quanto precisa, do-nando una componente ulteriore diveridicità alla già impressionante qua-lità di ogni sezione del complesso de-gli strumenti. Questi ultimi sono pro-posti con gran quantità d’aria attorno,e mai cancellati, anche durante i pas-saggi più estremi e la trasparenza è ot-tima. Veniamo ad un genere diame-tralmente opposto, rappresentato dal-lo stile blues inimitabile di StevieRay Vaughan nella sua “Tin Pan Al-ley”, ove si addiviene immediata-mente alle stesse conclusioni tratte dal-la traccia precedente. Una sensazionedi naturalezza estrema della timbricaed una dinamica prorompente adogni pizzicata o plettrata di corda. Latimbrica della Stratocaster del genia-le chitarrista americano è centrataperfettamente, è immediatamente ri-conoscibile come corretta e assoluta-mente ben proporzionata. Il contenutodella parte acuta del pick up è quel

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    CARATTERISTICHE TECNICHE

    Tipologia di progetto: Tower 3 viecon accordo anteriore porta reflexlaterale a sviluppo verticale; Cabi-net con spigoli arrotondati e se-zione a lira;Numero di driver: 3, configura-zione bass reflex, flusso “stealth”paralaminare;Tipologia dei driver: 1 x 29 mmtweeter custom arrow point DAD(Damped ApexDome, fusione di classico dome e diun trasduttore anulare) 29XTR2; 1x unità medio bassa da 150 mm cu-stom con membrana in compounddi materiali naturali non pressati esenza asciugatura forzata (un mistodi polpa di cellulosa, kapok, kena-fe altre fibre naturali. M15XTR ogi-va rifasatrice e cestello a compres-sione libera; Woofer Da 9” deriva-to da quello dell’Aida con mem-brana in sandwich di materialeHigh Tech e polpa di cellulosa;Potenza di amplificazione consi-gliata: compresa tra 50 e 250 W sen-za clipping;Numero di vie: 3;Risposta in frequenza: 40 Hz - 30kHz;Frequenza di taglio crossover: trabassa e media frequenza: 220 Hz; tramedia e alta frequenza 2.500 Hz;Sensibilità: 88 dB 2,83 V/1 m;Impedenza nominale: 4 Ohm;Terminali: biwire dorati, con ser-raggio a vite e ponticelli rodiati;

    Cabinet: cabinet antirisonante aforma di lira con tripla curvatura espessore variabile in massello dinoce;Finiture disponibili: finitura le-gno laccato naturale di noce mas-sello con fughe in acero e particolariin pelle, Finitura nero laccato pianoblack;Dimensioni (LXPXA): 370 x 472 x1055 mm;Peso: 68 kg;

    Prezzo di Listino (IVA Inclusa):Euro 4.867,00 per diffusore

    Distributore per l’Italia: MPI electronic s.r.l.Tel: 02 9361101Web: www.mpielectronic.com