Tituli
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8/2/2019 Tituli http://slidepdf.com/reader/full/tituli 1/1 Tituli I trofei del calcio non sono come l’elezione di miss universo o come il concorso canoro di Sanremo, non si assegnano attraverso votazioni, come il Pallone d’oro, ma si conquistano sul campo. Se si dovessero attribuire a tavolino, l’Inter ne avrebbe dovuti avere molti di più, perché a livello di talento, cioè in teoria, è stata in molti anni la squadra più forte (come ne avrebbe vinti di più se il calcio non fosse stato macchiato da truffe e disonestà). Ma il calcio va giocato e nel calcio giocato entrano in ballo numerosi fattori oltre ai valori tecnici: l’umore, la carica agonistica, la tattica, gli infortuni, le condizioni climatiche, il caso (di cui fanno parte anche gli errori arbitrali, se l’arbitro è onesto), la preparazione, ecc. Tanto che non sempre vince la squadra più forte. Ma anche questo è il bello del calcio. Il calcio si gioca qui ed ora ed è qui ed ora che occorre prevalere. Queste sono le regole. Non che i titoli (Mourinho li chiamava “tituli”) cioè i trofei, esauriscono il calcio. Il calcio è anche fatto di valori morali, per cui anche di giustizia, che va riconosciuta a chi è stato defraudato. Ed è anche teoria e potenzialità che, anche se inespresse, hanno il loro valore e fanno discutere e sviluppano le filosofie calcistiche. Ma il calcio è anche concreto, fatto perciò anche di trofei. Se la Seconda Guerra Mondiale fosse stata combattuta solo in teoria sarebbe stata la tragedia, perché avrebbero vinto i nazisti, che avevano progettato armi contro cui nessuno poteva resistere. Ma in pratica la provvidenza che si cela dietro gli eventi ha disposto diversamente. Il calcio non è certo una guerra e non è così importante se una squadra dovesse perdere un trofeo grazie al caso, cioè per sfortuna. L’importante è che chi vince si sia comportato onestamente. Per quanto io ami molto la fantasia e gli dò grande importanza, vedo nei trofei il sale del calcio. Non sono il calcio, non ne costituiscono l’anima, ma gli danno più sapore.
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8/2/2019 Tituli
http://slidepdf.com/reader/full/tituli 1/1
Tituli
I trofei del calcio non sono come l’elezione di miss universo o come il concorso canoro di Sanremo,
non si assegnano attraverso votazioni, come il Pallone d’oro, ma si conquistano sul campo.
Se si dovessero attribuire a tavolino, l’Inter ne avrebbe dovuti avere molti di più, perché a livello di
talento, cioè in teoria, è stata in molti anni la squadra più forte (come ne avrebbe vinti di più se il
calcio non fosse stato macchiato da truffe e disonestà).
Ma il calcio va giocato e nel calcio giocato entrano in ballo numerosi fattori oltre ai valori tecnici:
l’umore, la carica agonistica, la tattica, gli infortuni, le condizioni climatiche, il caso (di cui fanno
parte anche gli errori arbitrali, se l’arbitro è onesto), la preparazione, ecc. Tanto che non sempre vince
la squadra più forte. Ma anche questo è il bello del calcio.
Il calcio si gioca qui ed ora ed è qui ed ora che occorre prevalere. Queste sono le regole.
Non che i titoli (Mourinho li chiamava “tituli”) cioè i trofei, esauriscono il calcio.
Il calcio è anche fatto di valori morali, per cui anche di giustizia, che va riconosciuta a chi è stato
defraudato. Ed è anche teoria e potenzialità che, anche se inespresse, hanno il loro valore e fanno
discutere e sviluppano le filosofie calcistiche.
Ma il calcio è anche concreto, fatto perciò anche di trofei.
Se la Seconda Guerra Mondiale fosse stata combattuta solo in teoria sarebbe stata la tragedia, perché
avrebbero vinto i nazisti, che avevano progettato armi contro cui nessuno poteva resistere. Ma in
pratica la provvidenza che si cela dietro gli eventi ha disposto diversamente.
Il calcio non è certo una guerra e non è così importante se una squadra dovesse perdere un trofeo
grazie al caso, cioè per sfortuna. L’importante è che chi vince si sia comportato onestamente.
Per quanto io ami molto la fantasia e gli dò grande importanza, vedo nei trofei il sale del calcio. Non
sono il calcio, non ne costituiscono l’anima, ma gli danno più sapore.
