Timber #1 Italiano
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PERIODICO AZIENDALE DEL GRUPPO PFEIFER
UN MARCHIO FORTE
Potere calorifico compresso
Pfeifer offre posti di lavoro alle donne
Edizione 1luglio 2012 | GRUppO pFEIFER
03
EditorialE
Che si tratti di materiale ge-nerico o materiale da costru-zione o di fonti energetiche: solo poche materie prime rappresentano il pensiero della sostenibilità ecologica, economica e sociale come il legno. Probabilmente il rap-porto decennale con questo affascinante materiale ha fat-to sì che nella ditta Pfeifer il pensiero e l’azione sostenibile
siano profondamente ancorati nel DNA dell’azienda.Sicuramente è il fondamento tradizionale dei valori di una ditta a conduzione fami-liare che ci induce a pensare in termini di generazioni. Mirare al guadagno facile ed a vantaggi a breve termine non rientra in questa filosofia. Scaturisce da dentro. Per le aziende come per intere nazioni: come attualmente dobbiamo sperimentare. Proprio in un’epoca in cui si vive veloce-mente è decisivo progammare oltre la breve scadenza.
Pfeifer Holz si attrezza sin da ora per le sfide future. L’anno 2009 ci ha presentato prove decisive che abbiamo gestito positi-vamente. Ogni crisi cela in sé anche chance.
Per noi le sfide consistevano nel riflettere con ancor più precisione sui nostri processi, dare una forma ancora più efficiente alle nostre strutture e pensare cosa ha contribuito negli ultimi anni al nostro successo. Ovvero la creazione di valore aggiunto. Quando i prodotti finiti escono dai nostri stabilimenti, nascono articoli di qualità che portano valore aggiunto ai nostri clienti. Allo stesso tempo noi ricicliamo il 100 % di CO2 della materia prima, fornendo un contributo al benessere della comunità, sotto forma di posti di lavoro, tasse e per la sostenibilità menzionata all’inizio.
L’equilibrio dato da tutti questi fattori ci fà guardare con ottimismo ai prossimi mesi. Per quanto concerne le valutazioni del quadro del mercato internazionale siamo ancora in alto mare, ma l’organizzazione della Pfeifer Holz è in una barca solida. Continueremo a lavorare per consolidare questa stabilità. Questo avverrà creando prodotti che soddisfano la nostra massima aziendale:„PASSiON fOr TiMbEr“.
Sarà un piacere per noi presentarvi anche la prima edizione del nostro nuovo periodico aziendale “timber”. Come le precedenti “Pfeifer News”, offrirà regolarmente novità e informa-zioni sulla nostra azienda. Vi auguriamo una lettura stimolante!
Gli amministratori delegati della Pfeifer Holding GmbH: Clemens Pfeifer, Ewald Franzoi, Michael Pfeifer
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | EdITORIAlE
CON PIÙ FORZA NEL FUTURO
Egregi lettori,
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UntEr-bErnbach
ObIETTIvO PUNTATO sUL sITO
Ubicata in baviera, dal 2005 la sede di Unterbernbach fà parte del
gruppo Pfeifer. Con questa acquisizione ed assieme alla ditta Anton
Heggenstaller GmbH, storica azienda che vanta una lunga tradizione
nella lavorazione del legno, è stato consolidato il commercio in
Germania. La Anton Heggenstaller operava nel settore già nel
13esimo secolo e dai documenti storici dell’epoca è
raffigurato il mulino sul fiume Paar.
Dal mulino alla moderna industria del legno
1237 Il mulino Unterbernbach è menzionato
per la prima volta in documenti già nel
1237, lo dimostrano le archiviazioni
dei conti di Wittelsbach.
1638 Menzione della segheria
1855 Aqusizione ad opera di Paul
Heggenstaller che acquistò il
mulino con un’economia di 66 lavori
giornalieri e la “giustizia della segheria”.
All’epoca il mulino aveva sette ruote
di azionamento
1876 Continuazione dell‘attiuitá tramite la
Anton Heggenstaller
2005 Aqusizione ad opera del Gruppo Pfeifer
2012 Cambio di nome da Anton Heggenstaller
GmbH in Pfeifer Holz GmbH
Unterbernbach fa parte del
comune di Markt Kühbach, il
quale conta 4.000 abitanti. Con
280 dipendenti, Pfeifer è il più
grande datore di lavoro della
regione.
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1316
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1 Parcheggio per camion
2 Spedizioni/Logistica
3 Magazzino prodotti finiti
4 Centrale a biomassa
5 Camere di essicazione
6 Selezione tronchi
7 Magazzino tronchi
8 Settore amministrativo
9 Magazzino prodotti finiti
10 Segheria
1 1 Paar
12 Pellettizzazione
13 Essiccatoio a nastro
14 Fabbrica blocchetti per palette
15 Collegamento ferroviario
16 Selezione legno tagliato
5.600 i viaggi di camion
che ogni anno si possono
risparmiare grazie al
collegamento ferroviario.
75 milioni i kWh di biocorrente
che vengono prodotti ogni
anno nella centrale termoelet-
trica a biomassa.
930.000 i metri cubi di abete e pino che
diventano legno da taglio,
220.000 i metri cubi di blocchetti di
truciolare compresso
150.000 le tonnellate di pellet che vengono
prodotte.
05
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | SITI
SapErE pEr coSa ci Si impEgna
Dal 2012 il Gruppo Pfeifer si presenta con una unica denominazione.
Da un gruppo imprenditoriale di singole società è nato un gruppo
che si fà vedere anche all’esterno con un marchio comune, un
Corporate Design unitario e una struttura
organizzativa razionalizzata.
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UN MARCHIO FORTE PER UN FORTEGRUPPO NEL sETTORE DEL LEGNO
Con l’entrata unitaria sul mercato
la dimensione del Gruppo Pfeifer
in quanto “attore” importante
dell’industria europea del legno
diventa più visibile.
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timber >> edizione 1 | luglio 2012 | STRATEGIA dI MERCATO
benchè con 1.500 dipendenti e 500 milioni di euro di fatturato (2011) il gruppo rien-tava già da tempo tra i leader dell’industria europea del legno, ma per anni questo non è stato visibile esternamente. “Abbiamo nascosto bene la nostra dimensione”, ammette il CSO Michael Pfeifer con un leggero ghigno. Eppure nell’anno prece-dente l’era della strategia di più marchi aveva terminato definitivamente la sua opera. Era ora di imboccare una nuova via. Michael Pfeifer puntualizza i motivi che hanno spinto a ciò: “Dobbiamo gua-dagnare punti con la grandezza, sfruttare le sinergie. E qui conta soprattutto pre-sentarsi come un’azienda con un nome comune.” benché si lavorasse già sotto una struttura comune di proprietari, la pre-sentazione esterna realizzata ha costituito l’ultimo passo coerente di un programma ambizioso: l’affermazione sostenibile di un’azienda industriale di dimensioni euro-pee per la lavorazione del legno. “Questo passo è una professione di fede. Noi vogliamo gestire insieme il futuro sotto un tetto comune che si estende soprattutto sui nostri 1.500 dipendenti in tre nazioni”, sottolinea il CPO Clemens Pfeifer.
UN NOmE PER UNA FAmIGLIA DEL LEGNOL’attuazione di questa strategia rappre-senta indubbiamente un’impresa delicata. E quindi una sfida per la comprensione della crescita per coloro che rappresen-tavano in passato marchi affermati: Heg-genstaller, Konstrukto, Donau, Schlitz. Altrettanto sorprendenti sono state le iniziative autonome e l’ambizione con cui le aziende hanno integrato il nuovo Corporate Design. Cartelli aziendali,
bandiere, scritte, tutte le insegne grafiche di un’azienda – tutto questo è stato rinnovato rapidamente e con evidente entusiasmo. “Un nome comune fa bene anche ai nostri dipendenti. La consapevolezza di stare in una grande famiglia del legno dà sicurezza. rafforza la tenuta e la sensazione di essere “noi””, così Clemens Pfeifer. Anche Ewald franzoi, il terzo uomo del triumvirato degli amministratori delegati della Pfeifer Holding GmbH, mette in luce l’aspetto dell’effetto interno. Nel nostro settore noi abbiamo vissuto ultimamente alcuni anni molto movimentati e anche il futuro continuerà a proporre sfide. È importante sapere, per chi e per cosa si lavora. Le reazioni dei nostri dipendenti, soprattutto nei siti non tradizionali di Pfeifer, sono assolutamente positive. La cosa più importante è che nella propria casa si avverta l’identificazione di questa filosofia”, così franzoi.
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Michael Pfeifer // CSO Pfeifer Holding
Dobbiamo guadagnare posizioni con la
dimensione e sfruttare le sinergie. E qui
conta soprattutto presentarsi come
un’azienda con un nome comune.
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | STRATEGIA dI MERCATO
S F o n d o : F u S i o n E d i M a r C H i
Dello sviluppo di un nuovo Corporate Design di Pfeifer si è fatta carico l’agenzia
pubblicitaria WEST di Landeck. Il logo che ora rappresenta tutto il gruppo
costituisce una simbiosi. Il tronco rotondo Pfeifer e la pila di tavole Heggen-
staller si fondono in un simbolo. Insieme alla scritta Pfeifer tipograficamente
ringiovanita, è nato un marchio chiaro e ben leggibile. “Per noi era importante
trasferire interamente la tradizione delle varie aziende nella presentazione
sul mercato”, spiega Peter Perktold dell’agenzia pubblicitaria West. Seguendo
questo pensiero, anche il colore verde ha assunto più importanza nella lingua
del design. “Pfeifer crea valore aggiunto dal circuito dell’economia del legno.
Un concetto imprenditoriale più sostenibile è a malapena immaginabile.
E in fin dei conti il Corporate Design deve portare con sé anche questo pensiero”,
così Perktold.
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nUova vEStE fiEriStica
Nella tedesca Stoccarda il nuovo stand con design Pfeifer ha
festeggiato la sua prima fiera DACH+HOLZ nel gennaio 2012.
Questa moderna presentazione ha fatto acqusire stile all´azienda,
esaudendo contemporaneamente le esigenze di flessibilitá.
UN INGREssO PER TUTTE LE FIERE
Cambiando il Corporate Design il Gruppo Pfeifer si è posto anche la domanda di una rappresentanza fieristica adeguata ai tempi. “Una volta ci presentavamo al pubblico di settore con i vari marchi. Ora il nuovo stand mostra ai nostri clienti in modo del tutto chiaro quale molteplicità di prodotti noi offriamo sotto il marchio collettivo “Pfeifer”, rivela ingo Meitinger, direttore della divisione pannelli per edilizia.
UNO stAND PER tUttI I CAsISe con lo stand precedente ci si presentava nel classico design di legno, il modello successivo si impone all’attenzione con altre caratteristiche. La nuova veste fieristica Pfeifer è in bianco e dotata di grandi immagini. Particolare valore è posto sulla variabilità riguardo alla dimensione. Così la superficie si può estendere dai 50 m2 ad un massimo di 200 m2, a seconda dell’importanza della fiera.in collaborazione con l’azienda fieristica tirolese Auer, è stato possibile realizzare il nuovo stand in due soli mesi. “Nella costruzione del nuovo stand fieristico sono stati utilizzati prodotti Pfeifer. il bar,
per esempio, è stato realizzato con i nostri pannelli in legno naturale. Già al primo utilizzo in Germania i clienti si sono com-plimentati con noi per la via intrapresa”, così ingo Meitinger. La progettazione si basava sul fatto che oggigiorno le fiere sono considerate prevalentemente come punto d’incontro e piattaforma per lo scambio di informazioni. Di conseguenza una propria area per colloqui con i partner commerciali è considerata irrinunciabile.
PREsENZA INtERNAZIONALE CONNOtA tIROLEsESe il nuovo stand si dispiega in tutta la sua grandezza, 15 - 20 persone circa assistono i numerosi visitatori nelle grandi fiere. Sul parquet internazionale i dipendenti porta-no spesso anche un “pezzo” di Tirolo nel mondo. Dato che il catering deve essere realizzato direttamente, lo speck e la birra della regione dell’imst fanno parte del bon ton. Affinché lo stand sia nel posto deside-rato al momento giusto, la divisione inter-na della logistica si occupa del trasporto nel relativo luogo di montaggio.
aPPuntaMEnti FiEriStiCi
Sao Paulo (Brasile) >
Concrete Show 2012
29.08. – 31.08.2012
riad (arabia Saudita) > Saudi Build
11.11. – 14.11.2012
Monaco di Baviera (d) > Bau 2013
14.01. – 19.01.2013
Mumbai (india) > bC india
05.02. – 08.02.2013
Verona (i) > Legno & Edilizia
14.03. – 17.03.2013
Monaco di Baviera (d) > bauma
15.04. – 21.04.2013
Colonia (d) > Branchentag Holz
30.10. – 31.10.2013
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | pRESENTAZIONE SUl MERCATO
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riscaldate gli austriaci con pellets:
rudolf Huber è considerato il
pioniere nel campo della
biomassa compressa.
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potErE calorifico comprESSo dalla natUra
Pellet e bricchetti sono diventati componenti imprescindibili nella gamma
dei prodotti Pfeifer Holz. La segatura proveniente dalle segherie di proprietà
garantisce un circuito di riciclo chiuso. “Timber” ha parlato con la persona
a cui noi dobbiamo questo tipo di riscaldamento: rudolf Huber ha
sviluppato i primi bricchetti in legno e ha portato i pellet in Austria.
Paesi di lingua tedesca! E così ho comin-ciato ad importare merce in sacchi dagli USA e dalla Svezia per il mercato locale. All’inizio mi sentivo ancora dire: “Che cosa ci fai con questi salamini?” Oppure “Adesso ci mettono anche i mangimi per maiali nella biomassa!”. Ma già nel 1996 il mio datore di lavoro di allora costruì il primo impianto per la produzione di pellet da riscaldamento. Era stato risvegliato l’interesse del mercato e la marcia trionfale dei riscaldamenti a biomassa era iniziata.
Che cosa l’ha spinta ad impegnarsi così per la biomassa compressa?Ero e sono convinto che i pellet sarebbero stati il combustibile del futuro. L’Austria, per esempio, è ricoperta al 48 per cento da boschi. in Germania crescono ogni anno
60 milioni di metri cubi di bosco, di cui solo 40 milioni vengono sfruttati. Perché questa è una materia prima senza fine.
In fin dei conti i pellet sono “figli” dei bricchetti di legno. La cui storia và anco-ra più indietro nel tempo ed è anche forte-mente “compressa” con la Sua persona?All’inizio degli anni 80 a Umdasch abbiamo iniziato con la compressione dei bricchetti di legno – per necessità, un inizio caratte- rizzato da sili strapieni di trucioli e da un successo modesto. La distribuzione diventò di mia competenza e così siamo andati alla prima fiera e abbiamo regalato rulli cam-pione da 2 chili ai consumatori finali. E poi sono iniziate le vendite.
Pioniere dei pellet, professore dei pellet – nel corso della Sua carriera Le sono stati conferiti alcuni titoli. Lei stesso come si de-finirebbe?forse un piromane nobile da tanti anni, ora in stato di non riposo. il lavoro pionie-ristico lo abbiamo già prestato, ma non ero solo perché ho sempre avuto buoni colla-boratori e sostenitori. E, da non dimenti-care, investitori coraggiosi!
Ma all’inizio non è stato deriso? Sì, come succede appunto ai pionieri! Ma non mi sono mai lasciato scoraggiare. È stato nel 1993 che ho visto in televisione un reportage su un produttore austriaco di caminetti il quale produceva ogni anno 10.000 forni a pellet e li esportava tutti negli USA, per mancanza di pellet nei
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | pROFIlO
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rUDOlf hUBer // intervista
Erano ancora bricchetti in legno massello senza foro, in compenso con emissioni molto basse?Sì, e perciò, con un grande lavoro di sviluppo, ci praticammo dentro un foro. il foro ne migliorò la combustione e fece diminuire ulteriormente le emissioni. Purtroppo nel 1986 in Germania fu di-sposto un divieto di combustione per i bricchetti di legno perché alcuni produttori avevano messo nei bricchetti tutto quello che assomigliava vagamente al legno. Perfino televisori con cornice in legno! Con la norma austriaca M 7135 e la DiN 51731 nonché con la creazione di ulteriori norme riuscimmo infine ad opporci e a creare criteri di produzione vincolanti.
La questione del foro ha richiesto anche nella Pfeifer a Imst un po’ di lavoro di persuasione. Come si è arrivati alla coope-razione?Nel 1991 venni a conoscenza che Pfeifer produceva anche bricchetti in legno, quindi contattai Oskar Pfeifer. Volevo vendere il suo prodotto ai miei clienti commercianti. Del foro Oskar si persuase solo dopo un test nella sua stufa di ceramica, prima lo riteneva una trovata per il marketing. Così si crearono le basi per una collaborazione.
... che poi si estese anche alla produzione di pellet?Malgrado una forte concorrenza nei pannelli per edilizia e nelle travi, si era creato un ottimo dialogo tra Umdasch/ Doka e Pfeifer, nel 1998 fui autorizzato a mostrare ad Oskar Pfeifer la produzione di pellet nella nostra azienda. Quindi pensò che in realtà noi avevamo solo due “ma-cinini per il caffè” utilizzati per la produzi-one di pellet! in ogni caso si è fidato a co- struire uno stabilimento di pellet a Kundl, malgrado la distribuzione fosse solo agli inizi. Seguirono altri stabilimenti e Pfeifer diventò il più grande produttore di pellet dell’Europa centrale.
Un pioniere-spia dei pellet per così dire ... Seriamente: In quanto esperto Lei è convinto della qualità Pfeifer?Assolutamente. Corrisponde ai parametri più alti. Da notare che nei bricchetti di legno l’umidità costante e la resistenza sono di 1,2 kg/dm3. in questo modo si può raggiungere un’elevata efficienza energetica e una combustione quasi priva di fumi. Anche i pellet di legno corrispondono sempre ai criteri di qualità più recenti e a norme come EN 14961 e simboli di qualità come DiNplus e Enplus.
Come vede Lei le prospettive di qualità per la biomassa?La ruota della biomassa compressa si gira e non si può più fermare. il mercato dei bricchetti di legno in tema di qualità non si può più ampliare di tanto. Per i pellet il fabbisogno è in crescita, sia tra i piccoli consumatori come anche tra i grandi impianti comunali e commerciali. il mercato delle piccole stufe continuerà ad aumentare – in italia per esempio attual-mente c’è un vero e proprio boom. Paesi come la Spagna e la francia seguiranno questo esempio. i produttori locali ven-gono sfidati perché i concorrenti di molte nazioni stanno incalzando in questo mercato. Ma il consumatore finale pagherà sempre un buon prezzo per la qualità più alta.
rUDOlf hUBer // Il pioniere del pellet
Ero e sono convinto che i pellet sarebbero stati il
combustibile del futuro. L’Austria per esempio è
ricoperta al 48 per cento da boschi. in Germania
crescono ogni anno 60 milioni di metri cubi di
bosco, di cui solo 40 milioni vengono sfruttati.
Perché questa è una materia prima senza fine.
S u L L a P E r S o n a
rudolf Huber
Perito industriale dal 1972 è direttore delle
spedizioni a Umdasch Ladenbau e dal 1976
è responsabile degli acquisti del legname
alla Umdasch / Doka.
Dal 1980 è responsabile vendite dei brichetti
di legno. Nel 1990 è fondatore della
divisione bioenergia e dal 1993 è
responsabile vendita del pellet.
Nel 2006 si trasferisce ad Amburgo alla GEE,
azienda operante nel settore delle energie
rinnovabili, e dal 2011 è in stato di “non
riposo” con una propria azienda di
consulenze per la biomassa.
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | pROFIlO
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P E L L E t – u n a S t o r i a C o M P r E S S a
d i S u C C E S S i
La pellettizzazione esiste da oltre 100 anni, ma nel passato
avveniva esclusivamente per i mangimi ed i farmaci. Verso
la fine degli anni ’70 si iniziò a comprimere i truccioli
trasformandoli in pellet e contemporaneamente si
produssero i primi caminetti. Nel 1985 in Svezia partiva il
commercio all’ingrosso e dal 1990 nei Paesi Bassi si iniziò a
produrre pellet per le lettiere per gatti. Nel 1996, su iniziativa
di Rudolf Huber, fu avviata la produzione di pellet in Austria
e contemporaneamente iniziarono le vendite in Austria e in
Germania di stufe con porta in vetro.
a Lt i S S i M a q u a L i tà d i
P F E i F E r H o L z
Nelle quattro sedi europee (Imst, Kundl, Un-
terbernbach e Trhanov) si producono i pellet
e i bricchetti della Pfeifer. Con una capacità di
ca. 380.000 tonnellate all’anno Pfeifer è tra i
produttori leader in Europa. La materia prima
proviene dalle segherie di proprietà, in questo
modo l’approvvigionamento è assicurato
in ogni momento. Il controllo esterno della
qualità effettuato dal Deutsches Pelletinstitut
DEPI (Istituto tedesco per i pellet) e da Holz-
forschung Austria Wien (Ente per la ricerca
sul legno) come pure il sistema di qualità
interna garantiscono uno standard di qualità
sempre elevato. Il grande sfruttamento
energetico, un buon rapporto prezzo-
prestazione, basse spese di riscaldamento
ed emissioni minime di sostanze nocive ne
fanno il combustibile del futuro. I pellet
e i bricchetti della Pfeifer forniscono un
contributo attivo alla protezione del clima.
SiTi Di PrODUZiONe Del PelleT
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | pROFIlO
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Imst Kundl
Trhanov
Unterbernbach
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | pFEIFER NEWS
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INdUSTRIA dEl lEGNO
dEll’ANNO 2012
Trasformare un’azienda familiare marcata da forti personalità
in un gruppo industriale moderno e guidato da un team non
è una cosa facile. Nel Gruppo Pfeifer evidentemente sì.
Non solo per questo il periodico austriaco specializzato
“Holzkurier” ha eletto l’azienda a “Industria del legno
dell’anno 2012”.
“Dalla piccola segheria fondata nel 1948 a Imst è nato un
gruppo che agisce a livello internazionale. L’onorificenza
è il riconoscimento visibile dello sviluppo continuo del
Gruppo Pfeifer e intende sottolinearne l’autostima”, spiega
il redattore capo dell’Holzkurier DI Gerd Ebner.
pFEIFER HA UN RATING dA
NUMERO UNO
Affidabilità e stabilità vengono indicate nel Rating Certificate
di Dun & Bradstreet (D&B), il più grande fornitore di servizi al
mondo per le informazioni economiche business-to-business.
Anche il Gruppo Pfeifer è simbolo di affidabilità e stabilità. Nel
novembre 2011 l’azienda familiare è stata nuovamente premiata
con il Rating 1 per il più alto grado di solvibilità. “Il certificato è
un’attestazione di qualità e conferma che l’azienda è un partner
in affari degno di fiducia”, spiega Romana Edelhauser,
responsabile della direzione della filiale D&B di Vienna.
La classificazione della solidità finanziaria dell’azienda si basa
su dati di gestione, dati della Camera di Commercio e incassi da
clienti. Accanto alle cifre di bilancio, fluiscono nella valutazione
anche informazioni negative, come le insolvenze.
Fondato nel 1948 come piccola segheria, il Gruppo Pfeifer si è
sviluppato fino a diventare una moderna azienda industriale.
attestato di massima solvibilità: il Gruppo Pfeifer ha
ottenuto nuovamente da d&B il rating 1.
ECCELLENTE
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | SFONdO
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bisogno di tempo, sottolinea franzoi. Prima che si possa elaborare un piano concreto, team interni delle divisioni acquisto materie prime e tecnologia, pro-dotti e vendita nonché logistica ed energia vagliano più varianti di riavvio. “Con la grande segheria a Domat/Ems in Svizzera si è già mosso qualcosa”, argomenta franzoi. “Sarebbe un peccato bloccare questa costruzione.” inoltre ingomar Kogler, responsabile degli acquisti dei tronchi ha constatato una grande aria di svolta. “Gli svizzeri han-no riscoperto il bosco. Dalla politi-ca arriva un chiaro intento indirizzato ad utilizzare il potenziale di materia prima che si cela nel bosco.”
COmmIssIONE mERCAtO HOmAKO “in un primo passo la se-gheria deve essere adattata al bosco federale (svizzero)”, sottolinea franzoi. Un appoggio viene dalla com-missione per la commercia-lizzazione del legno che era stata creata (HOMAKO). L’organo deve accerta-re i dati di base per l’acquisto dei tronchi. Si tratta infat-ti di adattare la tecnologia e la strate-
gia di localizzazione della segheria di Domat/Ems ai tronchi disponibili nel cantone e di creare una cornice ambientale opportuna. Una cosa è certa: il progetto nel sito Domat/ Ems può avere succes-so solo se tutti gli interessati collaborano intensamente su questo punto e sono consapevoli della tematica bosco, legno e le sue possibilità di sfruttamento.
Da tanti anni il Gruppo Pfeifer è legato al cantone svizzero dei Grigioni, dove gode di un’ottima reputazione – sia per gli acquisti che per le vendite. L’industria del legno Pfeifer AG con sede a Zug (un’affiliata del Gruppo Pfeifer) si è assi-curata nel 2011 i diritti di costruzione a Domat/Ems. “La decisione di acquistare i due diritti di costruzione su un totale di 215.000 m2 comprensivo degli edifici della grande ex segheria non è stata facile”, dice Ewald franzoi, amministratore delegato della Pfeifer Holding GmbH.
RIAvvIO IN UNA DImENsIONE RIDOttALa storia della grande segheria a Domat/Ems non è molto lunga: entrata in fun- zione nel 2007 ha avuto subito diversi problemi: gli approvvigionamenti, la crisi economica ed un franco svizzero forte. Due anni dopo la fondazione la grande segheria viene rilevata da un altro im-prenditore, ma in un solo anno fallisce. Con una quantità di 800.000 m3 di tronchi da taglio, la segheria è stata progettata sovradimensionata e non sarebbe mai stato possibile gestirla con profitto, così si “mormora” tra gli esperti. i macchinari sono stati acquistati da una azienda della Turingia, mentre la Pfeifer ha acquisito all’asta i diritti di costruzione.Attualmente si esamina un riavvio in dimensioni più ridotte. il progetto ha
impEgnodomat/EmS
Con l’acquisizione dei diritti di costruzione a Domat/Ems nei
Grigioni in Svizzera, il Gruppo Pfeifer imbocca una nuova via.
Vengono esaminate diverse soluzioni di riavvio della struttura.
NUOvO AvvIO IN svIZZERA
il sito domat/Ems rientra dal 2011
nel Gruppo Pfeifer.
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | EUROBlOCK
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La EUrObLOCK Verpackungsholz GmbH è una Joint Venture tra Pfeifer Holz GmbH e l’olandese Presswood internatio-nal b.V.. Entrambe le aziende partecipano rispettivamente al 50 %. La sede princi-pale della ditta è a Unterbernbach/D, gli altri stabilimenti si trovano a Uelzen/D, Lauterbach/D e a berlino nonché in Olanda ad Ermelo. innovazione e qualità, utilizzo della potenzialità, gestione sostenibile e standard ad alto livello tecnico formano il leitmotiv del leader mondiale del mercato dei blocchetti per palette.
sU sOLIDE GAmbEOltre 2 milioni di metri cubi di trucioli e segatura privi di corteccia vengono prodotti ogni anno negli stabilimenti
per la lavorazione del legno del Gruppo Pfeifer – un materiale prezioso ed assolutamente naturale per i blocchetti per pallet. Queste schegge di legno di conifere vengono pressate insieme a colla, cera e indurenti con procedure automa-tizzate e computerizzate, ad alta pressione e temperatura. Così nasce un materiale ligneo omogeneo e pregiato, un prodotto base indispensabile per una logistica merci funzionante.
QUALItà sOLIDA30 anni di esperienza e un’ampia sicurezza della qualità interna ed esterna fanno dei blocchetti per pallet della EUrObLOCK prodotti di prima scelta. Le caratteristiche essenziali di qualità sono un’aspettativa di vita più lunga e alta solidità di forma grazie all’umidità dell’8 percento. Entusiasmano inoltre i clienti l’ottima sicurezza operativa nella produzione automatizzata di palette, un’elevata resistenza all’estrazione dei chiodi nonché il rispetto di tutte le norme internazionali.
ImbALLAGGIO? LEGNO!E poi i blocchetti di EUrObLOCK sono un prodotto ligneo ecocompatibile, che insieme ai vantaggi delle tavole in legno maturo (elasticità e flessione), producono ottime palette. Gli stabilimenti di Unter-bernbach, Uelzen e Lauterbach forniscono, oltre ai blocchetti per palette, anche legno per imballaggio in puro abete europeo, abete bianco e pino provenienti da foreste sostenibili. La lavorazione sulla moderna linea di truciolatura-sagomatura-segatura garantisce superfici lisce, precisione di taglio e precisione dimensionale. il legno da imballaggio viene consegnato sia fresco che essiccato artificialmente, come è richiesto tassativamente, per esempio, negli imballaggi per l’esportazione. È possibile produrre materiale lungo o a taglio fisso. Tagli speciali nonché una molteplicità di altre dimensioni sono disponibili su richiesta del cliente.
Con i blocchetti per palette e le tavole da imballaggio
della EUrObLOCK, il moderno trasporto merci in
tutto il mondo poggia su una solida base. Cinque centri
di produzione e vendita assicurano la presenza sui
mercati e tempi di consegna rapidissimi.
da schegge di legno naturale, colla, cera e indurenti nasce un prodotto base
indispensabile per una logistica merci funzionante.
B r E V i i n F o r M a z i o n i
Capacità annuale:
900.000 m3 legno da imballaggio
620.000 m3 blocchetti per palette
Sicurezza qualità:
controllo della produzione
tramite SGS-ControllCo
Certificati:
omologazione dei blocchetti per palette
EUROBLOCKdi EPAL e vari enti,
certificazione PEFC
www.euroblock.com
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EUroblocK –il mondo dElla logiStica mErcisOLIDE bAsI PER IL TRAsPORTO GLObALE DELLE MERCI
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | CREATIVITÀ
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uFFiCio di arCHitEttura
aLtErnatiVo in aLBania
I locali dell’ufficio di “Anima Pictures” nella
capitale albanese Tirana sono un vero e
proprio colpo d’occhio. Dato che le soluzioni
disponibili sul mercato non soddisfacevano
le esigenze dei creativi in tema di estetica
e funzionalità, si è optato per l’impiego
originale di Europalette. Dalla postazione
di lavoro per i dipendenti al tavolo per con-
ferenze – il prodotto seduce attraverso la
sua molteplicità. “Le palette sono elementi
eccezionali per realizzare idee e in tema di
estetica possiedono una sobrietà incantevole”,
spiega Soena Lame, direttrice di Anima Pic-
tures. Accanto a numerosi spot pubblicitari,
è significativo che la truppa creativa produca
anche la versione albanese del format
televisivo “Extreme Makeover Home Editino”.
Nella nota trasmissione un team di artigiani
assieme ad un architetto per interni, accom-
pagnati da telecamere, rinnova la casa di una
famiglia in difficoltà.
www.anima.al
ECCOCI
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | FORMATORI pROFESSIONAlI
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ampi Spazi allE donnE pEr lavori qUalitativi
Lavorare nell’industria del legno – presso la Pfeifer Holz da tanto tempo non è più un
campo esclusivamente maschile. Con l’alta percentuale di posti di lavoro femminili,
da tanti anni il Gruppo Pfeifer avanza con successo su nuove vie.
mente da una situazione storica di emer-genza. Oggi siamo molto contenti e anche orgogliosi di aver intrapreso questa via e quindi di aver assunto un ruolo precursore anche in veste di datori di lavoro”, dichiara Gunther Jaritz, procuratore commerciale e dirigente commerciale della Pfeifer Holz GmbH & Co KG.
Verso la fine degli anni Ottanta la città di imst viveva un forte aumento della disoccupazione a causa della riduzione dell’industria tessile locale con la chiusura dello stabilimento Jenny & Schindler. in collaborazione con l’agenzia per il lavoro, la Pfeifer Holz ha sviluppato nella sede aziendale di imst un progetto per consen-tire il rientro nell’attività lavorativa alle donne in prevalenza senza una qualifica. Un progetto di successo, come chiarisce Gunther Jaritz: “È risultato che la forza la-voro femminile è ottimamente adatta nel
campo della trasformazione. il controllo visivo della qualità delle tavole di legno non è un lavoro fisicamente pesante, ma richiede un alto grado di concentrazione per diverse ore.
CREsCItA CONtINUA DEI POstI DI LAvORO FEmmINILIDal 1991 la percentuale di posti di lavoro femminili nelle filiali del Gruppo Pfeifer è cresciuta continuamente – alcune delle “pioniere del legno” operano tuttora in azienda. Solo nella sede di imst 110 su 450 dipendenti sono donne. L’azienda è così uno dei maggiori offerenti di posti di lavoro femminili per tutto l’anno nella regione. Anche in altre sedi negli ultimi anni è stato possibile aumentare continu-amente la percentuale di posti di lavoro femminili. Accanto ad un clima lavora-tivo piacevole nell’azienda tradizionale le donne che lavorano nella Pfeifer Holz
Nella storia aziendale della Pfeifer Holz le donne sono saldamente radicate fin dall’inizio dell‘attività: da una piccola segheria fondata nel 1948 da barbara Pfeifer ad imst, nel corso di pochi decenni è nato un gruppo che opera a livello inter-nazionale. Oggi i dipendenti del Gruppo Pfeifer sono dislocati in nove stabilimenti urbicati in Austria, Germania e repubblica Ceca. All’incirca 250 su un totale di 1.500 posti di lavoro sono occupati da don-ne. Accanto a numerose opportunità di occupazione e formazione nel settore amministrativo, in particolare il campo della lavorazione industriale del legno, l’attività centrale dell’azienda, assicura posti di lavoro a part time sicuri e flessibili per la forza lavoro femminile.
NUOvE stRADE vERsO IL sUCCEssO“il coinvolgimento delle donne nel nostro impianto manifatturiero è nato originaria-
POsTI DI LAvORO PER LE DONNE CON PFEIFER
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LEna BauEr // tirocinante al secondo anno di studi per
assistenti aziendali, sede di Unterbernbach:
“Durante il mio periodo di formazione alla Pfeifer, attraverso
i siti internazionali ho avuto l’opportunità di conoscere
anche altri centri di produzione e sfere lavorative. Quello che
mi piace in particolare è che, passando in tutte le divisioni, ci
viene data una preparazione completa e possiamo lavorare
fin dall’inizio anche autonomamente. Mi sento particolar-
mente bene nel nostro team e opterei in ogni caso di nuovo
per una formazione presso la Pfeifer Holz!”
iSoLdE SCHEdLEr // dipendente controllo qualità,
sede di Imst:
“Lavorare presso la Pfeifer Holz è per me come lavorare in
una grande famiglia. Dopo tanti anni in azienda ci si conosce
tutti bene ed il mio lavoro nella stazione di tracciatura non
è fisicamente pesante e mi consente buone possibilità di
guadagno. Per me ed il mio futuro professionale desidero
soprattutto una buona salute e poter continuare a svolgere
il mio lavoro presso la Pfeifer Holz ancora a lungo
augurandomi di andare in pensione qui.”
apprezzano particolarmente l’opportunità degli orari di lavoro flessibili. Attraverso l’organizzazione del workflow in due – tre turni si gestisce il controllo della qualità del manufatto operando con un’offerta di lavoro basata su cicli di lavoro della durata di quattro ore cadauno suddivisibili nella giornata. Una flessibilità che garantisce stabilità e sviluppo continuo, sia da parte dei dipendenti che del datore di lavoro.
unità doMEStiCHE //
Nei siti Pfeifer a Kundl, Unterbernbach,
Lauterbach e Uelzen si possono produrre
ogni anno 265 milioni di chilowattori di
bioenergia. Questa capacità basta per
alimentare 65.000 unità domestiche con
energia elettrica. In media un’unità
domestica europea presenta un consumo
energetico di 4.040 chilowattori all’anno.
CaMPi da CaLCio //
Milioni di tifosi del calcio hanno seguito con ansia il
campionato europeo 2012 in Polonia ed Ucraina. A
prescindere dal risultato del gioco, anche il Gruppo Pfeifer
può presentare cifre da campioni. Se si sommano le capacità
produttive annuali nei settori dei pannelli in legno massiccio
e naturale, ne risulta una superficie di 10.000.000 m2 con cui
si potrebbero coprire ben 1.400 campi da calcio secondo la
norma ufficiale FIFA (7.140 m2).
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | GIOCHI dI CIFRE
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IL vARIOPINTO MONDO DELLE CIFRE DELLA PFEIFER
iMSt-toKio //
La capacità produttiva delle travi per armature nelle fabbriche di Imst e Schlitz ammonta a 9.000.000 metri lineari.
E questo corrisponde a 9.000 chilometri. Che a sua volta è la lunghezza in linea d’aria da Imst a Tokio.
un FortE attaCantE //
Con le sue 38,5 tonnellate la macchina per il
trasbordo del legno Sennebogen 735 M-HD
non rientra sicuramente nella categoria
dei pesi leggeri. Lo speciale macchinario
in uso negli stabilimenti Pfeifer di Kundl e
Unterbernbach dimostra che la forza e la
versatilità non si escludono a vicenda. Così
la macchina afferra fino a 10 metri cubi di
legno in una sola volta e allo stesso tempo
guadagna punti nella marcia su terreno
curvo.
nazioni //
Madera/дерево/dřevo – in
tutto il mondo la materia
prima legno porta vari nomi.
Il Gruppo Pfeifer è presente
con i suoi prodotti in 90
nazioni in tutto il globo:
dai Paesi emergenti come il
Brasile, la Cina e l’India fino
a sedicenti “esotici” come
Angola, Bahrain o Mauritius.
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timber >> edizione 1 | luglio 2012 | GIOCHI dI CIFRE
timber >> edizione 1 | luglio 2012 | pERSONE
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IN bREvE
onorEFiCEnza //
Nella corso della seduta Propellet al
“pioniere del pellet” Rudolf Huber, che
ha lasciato il suo posto per la meritata
pensione, gli è stata consegnata una
coppa.
ViSitE // Le visite agli stabilimenti del
Gruppo Pfeifer sono regolarmente in
programma. Anche i rappresentanti della
ditta Götz e Popp hanno dato un’occhiata
dietro le quinte allo stabilimento di Imst.
PotErE aLLE donnE // Insieme alla
consigliera nazionale Gisela Wurm, la ministra
austriaca per le donne Gabriela Heinisch-
Hosek si è stupida dell’alta percentuale di
donne presenti nello stabilimento per la
produzione di travi lamellari.
ESPEriEnzE // Le porte degli
stabilimenti della Pfeifer sono
aperte anche alle scolaresche. Così
nel programma degli scolari e delle
scolare della HTL Imst era prevista
un’escursione nella sede di Imst.
FEdELtà aziEndaLE //
Nel quadro delle festività
natalizie 2011 è stata di nuovo
onorata l’appartenenza pluriennale
all’azienda. Nel Gruppo Pfeifer oltre
200 dipendenti lavorano da più di
20 anni.
ViSitato // Rappresentanti della Holz Kunz
GmbH di Ubstadt-Weiher hanno fatto visita alla
sede della Pfeifer di Imst. I visitatori provenienti
dalla Germania hanno approfittato della gita in
Tirolo per una divertente gara di slittino sulla
Latschenhütte di Imst. Divertimento
in rifugio compreso.
ECCELLEntE // La formazione di nuovi quadri occupa una posizione
importante presso la Pfeifer. L’esempio migliore è Roman Flur, apprendista
elettricista nello stabilimento per
la produzione di travi lamellari ad
Imst. Ha portato a termine ogni
anno scolastico con i voti migliori.
Pertanto, in presenza del direttore
aziendale dello stabilimento BSH
Ing. Ulrich Poll e del governatore
regionale Gunther Platter, ha rice-
vuto un premio per studenti dotati.
COLOPHON
Editore: Pfeifer Holding GmbH, Fabrikstraße 54, A-6460 Imst, pfeifergroup.comCollaboratori di questo numero: Ingo Meitinger, Florian Singer, Tobias Schindler, Günther Jaritz
Grafik & Design: West Werbeagentur, A-6500 LandeckRedazione: Polak Mediaservice, A-6460 Imst
Foto: Andreas Schatzl, West Werbeagentur, Archiv Pfeifer Holding, Andreas Friedle, Anima Pictures - Blerta Kambo, ShutterstockStampa: Druckerei Pircher GmbH, A-6430 Ötztal-Bahnhof
Uelzen
Lauterbach
HöcHstädt
Imst
Trhanov
Schlitz
Unterbernbach
Kundl
PfEifEr HOLDiNG GMbH
fabrikstraße 54 A-6460 imst
Tel.: +43 5412 6960 0fax: +43 5412 6960 [email protected]
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