ticino · La cincia dal ciuffo appare, scom-pare, eccola di nuovo, la voce tenue, ... Ficedula,...

16
ticino N° 20, marzo 2009 Spicca il volo!

Transcript of ticino · La cincia dal ciuffo appare, scom-pare, eccola di nuovo, la voce tenue, ... Ficedula,...

ticinoN° 20, marzo 2009

Spicca il volo!

2 EDITORIALE

Via i pregiudizi

IndiceScoprire la natura osservando gli uccelli 3Cambiamenti climatici e specie a rischio 6Strategia cantonale per l’avifauna 8Testimoni del cambiamento 9Uccelli, messaggeri celesti 10In breve 13Attività giovanili 14Campi estivi 15

ImpressumBollettino trimestrale della SezioneTicino di Pro Natura. Viene allegatoalla Rivista nazionale di Pro Natura.Editrice:Pro Natura TicinoSegreteria:Vl. Stazione 10, c.p. 2317,6500 BellinzonaTel.: 091 835 57 67Fax: 091 835 57 66E-mail: [email protected]: 65-787107-0Internet: www.pronatura.ch/tiCommissione redazionale:Alberto Spinelli, Fiorenzo Dadò, An-drea Persico, Luca Vetterli, NicolaSchoenenberger, Christian MocciaRedattore responsabile:Luca VetterliProduzione e stampa:Schlaefli & Maurer AG, InterlakenTiratura:2500Immagine di copertina:Germano reale (foto: Pro Natura / An-drea Persico)

Alberto Spinelli, presidente di Pro Natura Ticino

(foto: Pro Natura Ticino / Andrea Persico).

nella grande spirale del cielo. Si avvi-cina. Macchie bianche sulle ali svelanola sua giovane età. Anche lei arrischiò discomparire. Homo sapiens così avevadeciso.Lontani nel cielo enormi, rumorosi edinquinanti uccelli metallici scorazzanotra le nuvole. Il silenzio è scomparso.

Passa il tempo. La curiosità porta alla ri-cerca della verità offuscata da supersti-zioni, maldicenze e frasi fatte. Alla cu-riosità si affianca la caparbietà di chivuol vedere, vuol sapere. Con pazienzae perseveranza si scopre allora che ilbosco di cembro si riproduce, si perpe-tua e si espande anche verso quote sem-pre più alte grazie ai semi nascosti nelterreno dalla nocciolaia che, da essa nonusati, germogliano dando origine anuove piante. Neonati e agnelli? Non sa cosa farseneil gipeto. Carogne e specialmente ossasono il suo alimento, ossa a volte grandiche non riuscirebbe ad ingoiare, se nonlanciate da grandi altezze su un sassoben preciso affinché si frantumino, di-mostrando una precisione di tiro chenulla ha da invidiare ai mostri dell’altatecnologia umana. La natura ha provve-duto anche agli operatori ecologici.E l’aquila? La storia è sempre quella.Preconcetti, ignoranza e la boria diaverne una ben impagliata da mostrareagli amici.

Alberto Spinelli, Val Monastero, fine gennaio 2009

Cembri e larici sprofondano nella nevee nel silenzio rotto dai raggi del sole checercano un varco nell’oscurità della fo-resta. La cincia dal ciuffo appare, scom-pare, eccola di nuovo, la voce tenue,quasi muta come il silenzio del bosco.Un rumore, un verso non bello, quasisgraziato. La nocciolaia si posa in cimaall’albero, osserva e riparte, forse a sca-vare nella neve alla ricerca dei semiseppelliti nella stagione calda, depositodi calorie e di sopravvivenza. In tempinon poi così remoti l’uomo l’aveva de-cimata ritenendola sua concorrentenella raccolta dei semi e responsabiledel malessere del bosco cui carpiva ifrutti. Lentamente saliamo nella neve pro-fonda. Qua e là tracce di animali. Si-lenzio. Cembri e larici sono ora sotto dinoi. Il sole illumina la neve su su finoalla vetta. In cielo non una nuvola. Unfruscio strano, nuovo. Eccoli sotto dinoi. A stento si ferma un grido di gioiae sorpresa. Uno, due gipeti, forse ma-schio e femmina in giro d’ispezione,senza batter d’ali, scivolano sull’ariaalla ricerca di qualche carogna, di qual-che osso da mangiare. L’uomo li portòall’estinzione, vittime dell’ignoranza,delle superstizioni e dell’immortale stu-pidità umana. Accusato di rapimentodi bambini, come attestato da ex voto,di furto di agnelli, condannato all’eli-minazione, senza processo.Lontana, appena visibile, un’aquila ada-giata nelle correnti calde di sole, sale

A QUATTR’OCCHI CON… 3

Roberto Lardelli, presidente di Ficedula, con un

assiolo (foto: Chiara Scandolara).

Parliamo di Ficedula.Ficedula è nata con l’obiettivo primo diconoscere tutti gli aspetti dell’avifauna,il che porta oggi ad avere gli strumentiper proteggere. Per questo la prima partedel nostro lavoro è stata la raccolta dati,sfociata in seguito nella pubblicazionedell’atlante di cui parlavo. Per anni ab-biamo passato al setaccio il territorio inogni suo angolo proprio per ottenere leinformazioni da cui partire. C’è stato daandare a scoprire il territorio per sapercosa ci fosse e dove. Va anche detto chegeograficamente il Ticino è un po’ comeun imbuto che fa sì che moltissimi uc-celli in transito spesso si fermino primadi passare le Alpi.

Ritiene che ci sia abbastanza consape-volezza dell’importanza del Ticino perl’avifauna? A livello faunistico sicuramente, a li-vello di media e popolazione stiamo la-vorando. Va detto che oggi il nostro can-tone è uno dei meglio conosciutiornitologicamente. Spesso, proprio perla nostra posizione geografica, ci tro-viamo addirittura a sperimentare metodidi lavoro. Si può dire che questi, fun-zionando in un cantone di difficile ap-proccio come il nostro, potranno essereapplicati anche altrove. Un esempio è ilmonitoraggio delle specie diffuse inSvizzera, i cui rilevamenti prevedonouna copertura al chilometro quadrato ditutto il territorio, cosa a volte difficile daeffettuare perché alcune aree sono inac-cessibili. Da qui l’idea di sceglierne dirappresentative e di arrivare a modelliz-zare l’insieme. Il metodo sperimentatoin Ticino è stato applicato anche a norddelle Alpi. Le tendenze che emergono cipermettono di capire quali cause agi-scono sugli uccelli di una particolare

Scoprire la natura osservando gli uccelliChristian Moccia si è intrattenuto con Roberto Lardelli, presidente diFicedula e grande appassionato di uccelli e natura, per fare il puntodella situazione, fra obiettivi raggiunti, progetti in corso e ricordi per-sonali.

Come nasce la sua passione per gli uc-celli? Ricordo che quando ero bambino miononno aveva due tortore dal collare; maa fare scattare la passione è stata proba-bilmente la presenza vicino a casa miaper un paio d’anni di seguito del luche-rino, un uccello granivoro che in invernomigra fino al sud delle Alpi dal nordEuropa. È un ricordo di quando avevosette o otto anni. Vedere questo uccellovenuto da lontano ha fatto nascere qual-cosa. È vero che il migratore porta consé anche l’idea del viaggio, la lonta-nanza. C’è poi stato anche un libro suglianimali regalato dai miei genitoriquando frequentavo la prima elemen-tare

«Ficedula è nata con l’obiettivoprimo di conoscere tutti gli aspettidell’avifauna, il che porta oggi ad

avere gli strumenti per proteg-gere.»

Come è cambiato nel corso del tempo econ il lavoro questo suo sguardo sugliuccelli? Con la passione ho cominciato ad andaresul terreno ad osservare direttamente lanatura. Ci tengo a dire che in qualchemodo gli uccelli sono stati la porta d’en-trata alla scoperta della natura, ed è unpo’ quello che cerchiamo di fare ora conFicedula: suscitare l’interesse per la na-tura partendo da animali vicini all’uomoo abbastanza facili da osservare. Piùtardi ho cominciato a percorrere il Ticinoper raccogliere dati, con l’aiuto di tantialtri, che sono andati a formare l’Atlantedegli uccelli nidificanti del Ticino,uscito nel 1992, e ancora oggi, per il Ti-cino, lavoro di riferimento.

4 A QUATTR’OCCHI CON…

Lavorate anche sulla vostra specie sim-bolo, la balia dal collare.In questo caso ci siamo ispirati a quantoè stato osservato in Svezia e abbiamoposizionato molte cassette nido per com-pensare la diminuzione di cavità naturaliidonee. L’intervento ha avuto successopoiché un paio delle aree dove un temponidificava, sono state di nuovo coloniz-zate. Possiamo immaginare che, grazie aquesto intervento, la produttività possacrescere, ed è su questo margine che la-voriamo. L’ultimo progetto riguarda piùspecie, quelle che nidificano in parete equi purtroppo c’è un potenziale conflittocon gli arrampicatori, persone che vannoin parete proprio per la natura. Quandosale il rocciatore, il falco pellegrino si al-lontana quel po’, ma è il corvo imperialea tornare prima di lui e a predare uova epiccoli. Sono aspetti che stanno venendofuori lentamente, assieme alle prove diinvolontarie distruzioni dirette dei nidi.A Ponte Brolla, dove tenta di nidificareil passero solitario, si possono contareanche centinaia di persone che arrampi-cano. Stiamo effettuando un inventarioin collaborazione con l’Ufficio natura epaesaggio per valutare dove sono i mag-giori conflitti e tentare, se possibile di ri-solverli.

Che effetto le fa vedere che i lavori di ri-naturazione della foce del Ticino sonocominciati? L’informazione ha permesso di dimo-strare quanto questo sito sia importante.Ora che i lavori sono iniziati devo direche non credo ai miei occhi, non riescoancora a rendermi conto che tutto questosia stato possibile. Nell’immaginariocollettivo la percezione dell’importanzadelle Bolle c’era già, la conferma l’ab-biamo avuta con la ricerca. Ora ci sarà lapossibilità di verificarlo sul terreno equesta può diventare un’opportunità disviluppo del territorio. La gente di Ma-gadino, vedendo gli appassionati chevengono dalla Svizzera interna e dal-l’estero, comincia ad intravedere un pos-sibile sviluppo turistico. Delle Bolle siparla anche all’estero e secondo me suquesto bisognerà puntare moltissimo.Credo fermamente nell’occasione di unnuovo sviluppo a misura d’uomo ed eco-compatibile.

zona. Possiamo determinare come il nu-mero di individui di certe specie decre-sca nel tempo, in seguito a quali fattori,mentre altrove cresce. In pratica riu-sciamo a correlare differenti fenomeni.

A proposito di decrescita di alcune spe-cie, quali progetti sta portando avantiFicedula?La massa di informazioni raccolta ci hapermesso di compiere il passo succes-sivo. Una volta determinate le specie datutelare, ci siamo chiesti come agire.Così è nato per esempio il progetto ci-vetta, una delle specie più minacciate inSvizzera, o quello legato all’upupa, indifficoltà perché vive in zone ad agri-coltura non intensiva. Per ovviare allacarenza di cavità, abbiamo posizionatodelle cassette nido e chiediamo allagente di segnalarci, oltre che la presenzadella specie, anche quella di grillotalpae maggiolini, gli insetti di cui si nutre. Cioccupiamo anche del gufo reale, che èmolto sensibile all’urbanizzazione e dicui, malgrado i grossi cambiamenti delterritorio ticinese, sopravvive una pic-cola popolazione. Nel Bellinzonese unacoppia è segnalata da oltre un secolo,coppia che di giorno va a nutrirsi sulPiano di Magadino, in un’area che sa-rebbe stata tagliata in due dalla Variante95.

«…la percezione dell’importanzadelle Bolle c’era già, la dimostra-zione l’abbiamo avuta con gli annidi ricerca. Ora ci sarà la possibi litàdi verificarlo sul terreno e questapuò diventare un’opportunità di

sviluppo del territorio.»

Altre specie minacciate sono il rondonee il rondone maggiore, uccelli estrema-mente problematici e sensibili all’inter-vento dell’uomo. L’anno scorso, a Col-drerio, un’importante colonia dirondone maggiore è stata praticamenteannientata da una ristrutturazione. Èvero che durante il periodo di riprodu-zione emette i suoi trilli e può disturbarela gente, che decide di ristrutturare lostabile sbarazzandosi degli uccelli.Certo che togliendo il predatore le predeaumentano e possono anche essere in-setti fastidiosi.

FicedulaFicedula, Associazione per lo studioe la conservazione degli uccelli dellaSvizzera italiana nasce nel 1981,dopo lo scioglimento della Societàpro avifauna di Lugano e dintorni(1931–1979). Si occupa di promuo-vere e sostenere la ricerca sugli uc-celli nella Svizzera italiana econtribuire alla conservazione delleloro popolazioni e degli habitat. Aquesto scopo ha sviluppato i seguentiprogetti:censimenti degli uccelli acquaticiatlante degli uccelli nidificantiprogetto paretiprogetto balia dal collareprogetto civettaprogetto upupaprogetto gufo reale

Indirizzo segreteria:Via Campo Sportivo 116834 Morbio Inferiorewww.ficedula.chtelefono: 079 207 14 07per segnalazioni: 091 646 32 02

A QUATTR’OCCHI CON… 5

Quali rapporti intrattiene Ficedula conPro Natura?I nostri rapporti con Pro Natura sono si-curamente buoni. C’è una grande siner-gia fatta anche di contatti personali.Quasi sempre le loro battaglie sono an-che le nostre e quando facciamo ricorsomolte volte lo facciamo assieme. Diamola nostra disponibilità a condividere de-terminate cose, anche se il loro interesseè molto più vasto. Pro Natura è moltopiù visibile e, grazie a loro e alle batta-glie condivise, anche noi lo diventiamo.Abbiamo la possibilità di mostrarci, fun-giamo in qualche modo da strumento diPro Natura. Siamo una piccola associa-zione molto attiva e lo sono anche i no-stri membri.

«È la nostra specificità, avere tantiocchi sul terreno. Pochi sono deiprofessionisti, ma tutti sono ap-

passionati…»

Basta entrare nel sito www.ornitho.chper vedere quante segnalazioni vengonoimmesse ogni giorno dal Ticino. È lanostra specificità, avere tanti occhi sulterreno. Pochi sono dei professionisti,ma tutti sono appassionati, gente col bi-nocolo o la macchina fotografica prontaa documentare. Questo aiuta ad aggiun-gere un tassello al mosaico della cono-scenza.

Gli uccelli non conoscono le frontierenazionali, quali sono le relazioni con leassociazioni ornitologiche del Nord Ita-lia?Le relazioni ci sono e sono molto buone.Soprattutto in passato ho dato loro unamano per cominciare le osservazioni e laraccolta dati, anche perché la nascitadelle associazioni ornitologiche si èavuta più tardi in Italia che da noi. Cosìho frequentato spesso la Val d’Ossola ela Valtellina, scoprendo tra l’altro luoghimagnifici e particolarmente pregiati.Adesso collaboriamo, per esempio perquanto riguarda i progetti su civetta eupupa. Altri progetti importanti sono invia di elaborazione.

Cosa viene fatto nelle scuole per sensi-bilizzare i giovani alla natura? Qui torna il legame con il mio passato.

Abbiamo sviluppato la nostra attività di-dattica in modo specifico con un pro-getto mangiatoia. La mangiatoia è un’at-trazione incredibile, anche seecologicamente di valore basso. Non c’ènecessità di nutrire gli uccelli d’inverno,però a livello didattico il risultato è spet-tacolare.

«Mi piace l’idea che gli uccelli fun-gano un po’ da porta d’entrata

all’ambiente.»

Due inverni fa abbiamo fornito ad al-cune scuole interessate del materiale,arrivando a far sì che più di mille allievigiornalmente guardassero una mangia-toia dall’aula scolastica. Non speravo inrisultati eclatanti, che però sono arri-vati. Una classe ha lavorato un anno in-tero sugli uccelli, che sono stati presicome filo conduttore delle lezioni. Ri-cordo di aver guidato questo gruppo alleBolle ad ottobre, un mese dove si vedepochissimo. Mi preme citare un aned-doto: tutti sono arrivati con il binocolo e,mentre raccontavo di non illudersi divedere il martin pescatore, abbiamo sen-tito il suo canto. In un attimo ho vistotutti i ragazzi girarsi all’unisono pun-tando il binocolo. È stato incredibile,

Nella pagina a fianco: la balia dal collare (foto:

Giorgio Mangili). Sotto: l’upupa (foto: Mikel Ca-

tania).

tutti l’hanno potuto osservare. In questocaso i docenti hanno fatto un lavoro ec-cezionale. Quest’anno abbiamo lanciatoun concorso abbinato alle fotografie dicinquanta specie da identificare. Mipiace l’idea che gli uccelli fungano unpo’ da porta d’entrata all’ambiente. Sepoi uno si aggancia, trova il legame,tutto si apre. Le varie associazioni do-vrebbero cercare di sviluppare le lorospecificità per catturare l’interesse versola natura.

Grazie per l’intervista!

Una pernice bianca in abito estivo (foto: Chiara

Scandolara).

6 CON GLI ALTRI

Alpi particolarmente vulnerabiliQuali scenari si prospettano per il nostroterritorio e quali sono le specie mag-giormente a rischio? La Svizzera e ilTicino, con il loro spazio alpino, hannouna grande responsabilità per la conser-vazione, a livello internazionale, dellepopolazioni di molte specie montaneche qui raggiungono alte densità e sonooggi tra le più esposte alle conseguenzedel riscaldamento.

I perdenti…Un esempio su tutti è la pernice bianca.Attualmente questo Galliforme è dif-fuso soprattutto nel Ticino settentrio-nale, mentre più a sud si trova solo sullemontagne che raggiungono i 2100 metri.La pernice bianca vive su versanti benstrutturati in cui parti coperte da vege-tazione si alternano con pietraie e rocce,creste esposte al vento e vallette nivali.Questa specie sedentaria ha specificiadattamenti per sopportare il freddo eanzi soffre le temperature sopra i 16 °C. Il riscaldamento climatico le sta restrin-gendo l’areale idoneo (le montagne nonsono infinite) e la costringerà ad alzarsisempre più in quota per cui le sue po-polazioni diventeranno più ridotte edisolate le une dalle altre. I dati raccolti negli ultimi 10 anni inSvizzera dimostrano che qualcosa stagià cambiando. Difatti la popolazione diun’altra specie, il merlo dal collare, stagià diminuendo.Per questo Turdidae, nidificante nei bo-schi, specialmente ricchi di conifere, e inzone aperte solitamente tra i 1200 e2200 metri, la diminuzione è inoltre piùmarcata al di sotto dei 1500 metri che aldi sopra di tale quota. Per queste ed altre specie tipicamentemontane, legate agli ambienti aperti, i

Cambiamenti climaticie specie a rischio

Gli uccelli sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici. Unrecente studio ne ha messo in luce gli effetti sulla distribuzione delledifferenti specie europee. Ne risulta che anche quelle presenti in Ti-cino saranno soggette a mutamenti.

È ormai indubbio che il clima si stiamodificando a seguito dell’attivitàumana e che bisogna attendersi grandiconseguenze sulla biodiversità. Alcunieffetti, ad esempio sui periodi di fiori-tura, sono già facilmente riconoscibili.Quali bioindicatori dello stato di salutee della qualità degli ecosistemi, gli uc-celli sono particolarmente sensibili aicambiamenti climatici e permettonoquindi di monitorarne l’evoluzione.In un recente studio l’Università di Dur-ham, la Royal Society for the Protectionof Birds e BirdLife International, hannoelaborato dei modelli di distribuzionefutura dell’avifauna europea. Essi pre-vedono che entro la fine del secolol’areale di molte specie si sposterà ingenerale verso nord e nordest, media-mente di 550 km.

CON GLI ALTRI 7

Il gruccione (foto: Paolo e Laura Casali).

problemi crescono con l’avanzata delbosco in quota legata all’aumento delletemperature e all’abbandono degli al-peggi e della pastorizia di montagna.

… e i vincentiIl riscaldamento vedrà però anche l’ar-rivo di «nuove» specie più tipicamentemediterranee che si espanderanno versonord. Il colorato gruccione, il passerosolitario, l’usignolo di fiume, potreb-bero diventare più comuni anche da noirispetto a quanto lo sono ora. L’assiolo,un piccolo rapace notturno dai grandiocchi gialli, fino a qualche anno fa as-sente dal nostro territorio, è comparsorecentemente in Ticino e nel 2008 ve-

deva la presenza di ben dieci individui incanto distribuiti sul Piano di Magadino.Secondo le previsioni, tutte queste spe-cie termofile potrebbero addirittura di-ventare comuni alla fine del secolo finonei paesi scandinavi. Tuttavia sarà anche decisivo se tali re-gioni potranno essere raggiunte (le ca-pacità di dispersione degli uccelli, seb-bene essi siano in grado di volare, nonsono illimitate!) e se il futuro sfrutta-mento da parte dell’uomo consentiràl’insediamento da parte degli uccelli.

Chiara Scandolara

Clima e migratori Gli uccelli migratori, in volo tra i con-tinenti, permettono di seguire l’im-patto dei cambiamenti climatici anchea grande scala. Le popolazioni di airone rosso nidifi-canti in Olanda sono state messe inrelazione con la portata dei fiumi del-l’Africa occidentale durante l’invernoprecedente. La grande diminuzionedella popolazione europea di sterpaz-zola è ritenuta legata alla siccità nellaregione africana del Sahel dove laspecie va a svernare. Le rondini in In-ghilterra migrano una settimanaprima rispetto al 1970 e la popola-zione di nibbio bruno nidificante suigrandi laghi prealpini ha anticipatola cova di tre giorni. Sebbene questopossa sembrare di poca rilevanza, bi-sogna sottolineare che per certe spe-cie è stata dimostrata una cosiddetta«desincronizzazione». Le date di ar-rivo in primavera della balia nera noncoincidono più con il picco di abbon-danza del cibo necessario per l’alle-vamento dei piccoli. In questomigratore gli individui che arrivanodopo producono meno pulcini e i ma-schi che arrivano più tardi non si ri-producono. Per l’aumento delletemperature alcune specie rinuncianoa migrare. Recentemente la capineraha cominciato a svernare in Inghil-terra; il verdone rimane in Finlandiaanche in inverno. Gli uccelli con i loro spostamenti su-perano le invisibili barriere politichee la loro conservazione, più che perogni altro gruppo, deve essere affron-tata a livello internazionale.

8 PROTEZIONE ATTIVA

Strategia cantonale per l’avifauna

Primo cantone svizzero, il Ticinosi dota di uno strumento cheposa le fondamenta della prote-zione dell’avifauna. Il documento,pubblicato dall’Ufficio della na-tura e del paesaggio, traccia unastrategia di studio e tutela degliuccelli.

InformazioniLa Strategia è stata pubblicata dal-l’Ufficio della natura e del paesaggioe vi hanno collaborato l’Ufficio cac-cia e pesca, il Museo cantonale di sto-ria naturale, Ficedula, la Stazioneornitologica svizzera, come pureASPU/BirdLife Svizzera e la Fonda-zione Bolle di Magadino.

Essa può essere richiesta all’Ufficiodella natura e del paesaggio, VialeStefano Franscini 17, 6501 Bellin-zona.Tel. 091 814.37.67 (segreteria); e-mail: [email protected].

Quali sono le specie, i comparti e gliambienti prioritari per la conservazionedegli uccelli in Ticino? A queste do-mande risponde la «Strategia cantonaleper lo studio e la protezione degli uc-celli» pubblicata dall’Ufficio della natura e del paesaggio sulla scorta dei ri-levamenti disponibili e della biblio -grafia.

Le specieCivetta, upupa, martin pescatore, piropiro piccolo, corriere piccolo, fagiano dimonte sono solo alcune delle 32 specieprioritarie. Hanno difatti subito un fortedeclino e necessitano di piani d’azionespecifici per la loro conservazione. Adesse si aggiungono, quali particolarità ti-cinesi il gufo reale, il rondone pallido, ilpassero solitario e la balia dal collare, inquanto il Ticino ne ospita tutta o la mag-gior parte della popolazione svizzera eha quindi una grande responsabilità a li-vello nazionale per la loro salvaguardia.

I comparti La distribuzione delle specie prioritarieindica i comparti territoriali più impor-tanti per garantirne la conservazione:Bolle e Piano di Magadino, Riviera,Delta della Maggia e Valle Maggia sonofondamentali, non solo per i nidificanti,ma anche per la sosta dei migratori chein grande numero attraversano il nostroterritorio in primavera e autunno. Altricomparti prioritari sono la Val Bedrettoe la regione Piora-Dötra, in particolareper la salvaguardia delle specie alpine.

Gli ambientiUndici sono gli ambienti consideratiprioritari e tra di essi una particolare at-tenzione va a quelli che negli ultimi de-cenni hanno subito i maggiori cambia-menti in seguito all’attività umana e cheospitano le specie più minacciate: lezone umide, divenute ormai rare soprat-tutto a causa delle bonifiche degli scorsisecoli, e lo spazio agricolo ed i vignetitradizionali in continua trasformazione.

Chiara Scandolara

In alto: un corriere piccolo (foto: Markus Vare-

suvo).

Sotto: un fagiano di monte (foto: Angel Pulido

Dominguez).

PROTEZIONE ATTIVA 9

Da diversi anni Pro Natura Ticino collabora con Ficedula e WWF Sviz-zera italiana in favore del Parco sul Piano di Magadino. Alcune speciedi uccelli sono state scelte quali testimoni della situazione attuale edella sua evoluzione tanto sul Piano di Magadino quanto in aree agri-cole simili oltre frontiera.

In alto: l’averla piccola (foto: Norino Canovi).

Sotto: una cartina della distribuzione di questo

volatile nel Piano di Magadino.

Una campagna che produca alimentisani, che permetta alle famiglie conta-dine di vivere e lavorare, che sia ricca divita e con un paesaggio diversificato eappagante per chi lo frequenta: questisono gli obiettivi a lungo termine delParco del Piano di Magadino, promossodal Cantone.

Valorizzazione ecologicaCon la realizzazione del progetto di in-terconnessione delle superfici di com-pensazione ecologica (strumento predi-sposto dalla Legge sull’agricoltura),iniziato ufficialmente nel 2003 e pro-mosso da un gruppo di contadini delPiano, si sta già lavorando concreta-mente in questa direzione.Un gruppo di 22 specie è stato sceltoquale testimone della situazione attualee soprattutto dei cambiamenti che av-verranno sul territorio, per valutare ilconseguimento degli obiettivi naturali-stici. La metà d’esse sono specie avi-faunistiche che si prestano particolar-mente bene per monitoraggio a lungotermine. Sono infatti note su più vastascala (trend compresi) e rilevabili inmodo esaustivo e a costi contenuti. Cosìsul Piano di Magadino nel 2005 e 2006

Testimoni del cambiamento

sono state censite a tappeto le coppie diallodola, averla piccola, canapino, can-naiola verdognola, codirosso, quaglia, ealtre ancora. I risultati sono interessantie incoraggianti, ma soprattutto sarannoun termine di confronto impietoso tra10, 20 … 100 anni!Grazie ai collaboratori di Ficedula pa-rallelamente alle specie sono state rile-vate, sia per estensione che esatta ubi-cazione anche le colture (mais, altricereali, prato …). Lo stesso tipo di ri-lievi è stato realizzato in aree agricoledel Parco Lombardo del Ticino nelleProvince di Novara e Varese. Questoprogetto transfrontaliero (programma In-terreg) è nato dalla collaborazione tra laFondazione Bolle di Magadino, L’Uffi-cio della natura e del paesaggio del Can-tone Ticino e il Parco Lombardo del Ti-cino. Esso vuole seguire l’evoluzionedell’ambiente e individuare i fattori chela possono indirizzare in modo favore-vole per la vita animale e vegetale.

Nicola Patocchi

campo

prato perenne

superficie di compensazione ecologica

prato alberato

albero singolo, bosco, boschetto

cespuglio, cespuglieto

canneto

tunnel, serra

strada, deposito, costruzione, ecc.

Tipologia ambientale

Dati faunistici

2005

2006

10 NATURA INTERIORE

Uccelli, messaggeri celesti

penna, l’uccello incarna lo spirito.Vi si aggiungono il canto ispirante,l’abito sgargiante e la danza nuziale cheesprimono speranza, gioia di vita, e ilpiacere d’affermarsi. L’uccello annun-cia il giorno che sorge e la primavera eda fede nella luce e nel rinnovamento ci-clico.

Uovo cosmico e dea-uccelloL’uovo, questa meraviglia, riassume sim-bolicamente l’unità primordiale soggia-cente a tutte le cose, l’intero potenziale

In tutte le culture l’uccello, con la suaala, il suo canto e il suo uovo, viene per-cepito come la miglior manifestazionevisibile dei valori immateriali centraliquali lo spirito e l’anima, o, per dirla conun altro linguaggio, l’energia psichica.

Ali e penne per elevarsiLa magia del volo d’uccello che sfida lagravità terrestre senza seguire né lasciaretraccia, ha profondamente plasmatol’immaginario. L’uccello suggerisce lalibertà totale, oltre i limiti dello spazio edel tempo, il superamento dei condizio-namenti terreni, l’infinito. Vede ilmondo dall’alto per cui diviene guida eaugurio; poiché congiunge senza sostacielo e terra, è il messaggero celeste,come gli angeli incaricati d’una mis-sione, se non la manifestazione direttadella divinità.L’anima dei morti, l’ispirazione e l’atti-vità dello spirito vengono da semprerappresentati come uccelli; e ogni formad’energia psichica, come pure il sacro ingenere, raffigurati con delle ali, talvoltaai piedi (Mercurio), talaltra a coperturaprotettiva.Essenza dell’uccello, la penna trascendecon la sua leggerezza la materia e invitaall’elevazione; per mano del poeta scriveispirandosi dallo spirito.In poche parole: col suo volo, l’ala e la

Uovo cosmico che contiene il mondo nella

mano d’un uomo-uccello. La genesi dell’uni-

verso a partire da un uovo cosmico è uno dei

miti di creazione del mondo più diffusi. L’uovo

riassume simbolicamente l’idea dell’unità pri-

mordiale soggiacente a ogni cosa come pure il

potenziale evolutivo futuro e il rinnovamento

periodico (sasso dipinto, Isole di Pasqua, Cile).

Dea-uccello. Le rappresentazioni delle dee a

partire dal Paleolitico rivelano un rapporto privi-

legiato con l’uccello di cui riprendono le forme

e il motivo dell’uovo. L’aspetto d’uccello sem-

bra esprimere la percezione fondamentale del

principio spirituale che anima il creato come

pure l’unità primordiale rappresentata dall’uovo

cosmico (statuetta siriana, 3. millennio a.C.).

Il bell’uccelloUn passero saggio dice all’uccellodal piumaggio splendido: sembri unpiccolo arcobaleno; siccome ricordil’invisibile, a te spetta legare il cieloalla terra. Il tuo volo insegna agli es-seri umani che devono staccarsi dalmondo sensibile. Grazie alle tue ali ecome un angelo, di cui sei fratello quigiù, porti buoni messaggi: in te si ma-nifesta il mistero dello sposalizio trale cose celesti e terrestri.Sentendo quest’ode, la talpa sotto lasua zolla e l’intero creato furono per-vasi di gioia. Era tornata la prima-vera. (Testo orientale)

Cosa meglio esprime la gioia di vivere che il canto degli uccelli all’albao i loro ariosi volteggi aerei? Anelito d’infinito, i pennuti ci ispirano spe-ranza e libertà, trasformandoci. Sanno trasportarci sulle loro ali in unadimensione celeste e celata della realtà alla quale l’uomo, da tempoimmemore, aspira partecipare.

NATURA INTERIORE 11

dell’evoluzione futura e il rinnovamentociclico. Per non dire che l’uovo è la mi-glior illustrazione dell’idea stessa disimbolo, il cui significato supera larga-mente l’espressione manifesta. Così lacreazione del mondo a partire dall’uovocosmico è uno dei motivi mitologici piùuniversali. Al caos-vuoto, in cui ognicosa preesiste, succede l’uovo primor-diale, germe di differenziazione, ordinee armonia. L’uovo di Pasqua o la cicognache porta il neonato sono una deliziosatraccia di questo motivo.L’uccello tocca quindi valori fondamen-tali e appare quale simbolo oltremododuraturo fino all’avvento del razionali-smo. Le più antiche tracce d’un rapportosimbolico tra uomo e uccello risalgonoal Paleolitico europeo, oltre 25 mila annior sono: troviamo dapprima statuettefemminili altamente stilizzate con li-neamenti d’uovo o d’uccello che antici-pano innumerevoli raffigurazioni di deeneolitiche mediterranee dalla testa o al-tri attributi d’uccello. In questo filones’inserisce anche la dea dell’amoreAfrodite accompagnata da colombe e, inuno sviluppo ulteriore, la colomba delloSpirito Santo cristiano, chiamato Amoredel Padre e del Figlio, che plana sulle ac-que della Genesi. Tutto ciò suggerisceche il miracolo della vita, in perennetrasformazione, come pure l’energia ge-neratrice e spirituale della natura, sianostati recepiti come una dea-uccello chelibera l’uovo cosmico.L’idea che lo Spirito stesso fosse un uc-cello-animale, ossia un istinto naturale,e l’idea che il femminile, tradizional-mente associato alla materia, fosse le-gato ad un uccello, essere spirituale pereccellenza, racchiudono un significatodalla profondità oceanica.

Divenire uccelloVi sono poi, negli antri più discosti dellecaverne paleolitiche, incisioni rudimen-tali di uomini, spesso feriti, a testa omaschera d’uccello. Suggerisconol’estenuante viaggio estatico degli scia-mani per mettersi in contatto con gli spi-riti ed attingere, si potrebbe dire, al-l’energia psichica. Vissuta come unvolo, l’estasi è l’esperienza più arcaicadello spirito. Si collega alla ricerca del-l’ispirazione del poeta, o alla ricerca spi-

Incontro del defunto con la Fenice che ne inco-

raggia la fiducia nella resurrezione. Uccello mi-

tico d’uno splendore e d’una longevità senza

uguali, la Fenice risorge dalle proprie ceneri e

simboleggia, al pari del sole, l’immortalità e la

rigenerazione ciclica; corrisponde allo Spirito

Santo, lui pure raffigurato quale uccello (tomba

egizia di Deir El Medina, 1200–1100 a.C.).

Espressione dell’essenza stessa dell’uccello, la

penna trascende, per leggerezza, la materia e

invita all’elevazione. Portare una penna signi-

fica partecipare alla sua essenza spirituale; per

l’indiano ogni penna d’aquila corrisponde ad un

atto eroico e garantisce il contatto con le forze

sovrannaturali (Nuvola Rossa, capo indiano

Sioux).

Pagina a sinistra sotto il titolo: l’ala caratterizza

quel che è immateriale, spirituale, sacro, o

ricco d’energia psichica. La dea egizia Maat,

con la sua penna di struzzo rappresenta la co-

scienza della giusta misura e della verità. La

testa umana suggerisce che tale principio può

divenire consapevole. Lei è all’origine del primo

soffio e assicura l’equilibrio cosmico. Il campanile simboleggia l’asse del mondo al

centro del villaggio ed esprime l’allineamento

dei sui abitanti sui principi divini. Il gallo catto-

lico, simbolo di resurrezione, serve qui da asse

di riferimento. L’uccello sul bastone di Lascaux

o seduto sull’albero, ricco di tutta la sua espe-

rienza aerea, esprime sovente la realizzazione

del rapporto con l’invisibile (Gers, F, 18. Se-

colo).

L’uomo con la maschera d’uccello in trance

suggerisce il viaggio dello sciamano verso il

mondo degli spiriti, la sua ascensione verso il

cielo. Il suo bastone con l’uccello, come infisso

nel tereno, ne rafforza l’idea e ricorda il simboli-

smo del gallo sul campanile. E’ una delle più

antiche testimonianze dell’importanza simbo-

lica dell’uccello e della ricerca del contatto con

le forze spirituali (grotta di Lascaux, F, 15'000

a.C.).

12 NATURA INTERIORE

rituale dei mistici, percorsi che trascen-dono la natura umana umile e rudimen-tale. Così, sviluppare la dimensione spi-rituale vien sovente descritto comeacquisire ali, divenir uccello. Origenediceva ad esempio: «superiamo tuttoquanto striscia sulla terra e genera pre-occupazioni terrene… diventiamo uc-celli».Ma l’eccesso di spirito che si affrancadalle contingenze terrene può anche sfo-ciare nella catastrofe come testimonia ilmito di Icaro, precipitato perché avvici-natosi troppo al sole – un tema oltre-modo attuale.

Uccello e serpenteL’animale maggiormente opposto al-l’uccello, e spesso il suo più acerrimonemico, è il serpente, quale creatura ti-picamente terrena. Vi sono innumere-voli raffigurazioni della lotta tra l’eroeluminoso a piume, e il suo nemico tene-broso a squame. Spesso l’eroe deve pa-tire o morire prima di poter risorgere, ri-generato grazie alla suo confronto con leforze oscure. Una tale peregrinazionepuò corrispondere all’esplorazione dellapropria anima e dei suoi angoli più re-conditi. All’inizio si tratta d’imparare acontrollare le proprie pulsioni istintive osuperare il materialismo, un processocosì ben illustrato dall’uccello che vinceil serpente. Nello sviluppo della perso-nalità lungo un tale percorso segue poiun vero dialogo tra coscienza e incon-scio (istinto), e più generalmente un dia-logo con l’opposto, felicemente descrittodalla figura che sposa gli attributi del-l’uccello con quelli del serpente (si vedaqui a sinistra). Di tali figure beneficheve ne sono in ogni cultura, dal serpentepennuto dell’antico Messico, al dragoalato cinese. Esprimono una saggezzabasata sulla congiunzione degli oppostiperseguibile soltanto con un grandesforzo.

Brigitte Egger

Lotta dell’uccello Garuda coi serpenti Nagas

della mitologia induista: il famoso eroe celeste

trionfa sui suoi atavici nemici terreni, i serpenti

delle acque oscure, che tiene nel becco e nelle

grinfie. Una bella illustrazione della necessità

della coscienza di controllare le pulsioni, ad

esempio la collera o la sessualità. Lo stesso

motivo di San Michele che trafigge il drago.

Una buona intesa tra uccello e serpente: l’es-

sere benefico mezz’uccello e mezzo serpente

esprime uno stadio iniziale felice, in cui conscio

e inconscio sono ancora indifferenziati, e ancor

più uno stadio finale ove la saggezza poggia su

una congiunzione degli opposti, realizzata con

grande sforzo, un’attitudine per cui il conscio si

allea senza inimicizia alla base istintiva (dea

egizia serpente-uccello, ca. 1400 a.C.).

Tenere un uccello in gabbia significa non la-

sciarsi sfuggire la qualità (spirituale) che gli si

attribuisce. Così la nostra anima è un uccello

da tenere in compagnia durante la nostra vita e

da rilasciare alla morte. Simbolo di grazia e bel-

lezza, la pernice è spesso tenuta in gabbia dai

Berberi che le attribuiscono la capacità di al-

lontanare sfortuna e ingiustizia col suo sguardo

aguzzo.

L’arte sta nel preservare l’immagine simbolica

trattando al contempo bene le creature!

Spirito libero per definizione, l’uccello non sog-

giace alla gravità terrena come il serpente o il

rospo. È esposto al duplice rischio d’essere

troppo vincolato oppure troppo libero, senza

legami con la natura o i valori del cuore, com’è

il caso nella cultura occidentale. L’alchimista in-

vece prova a conciliare gli opposti, quali spirito

e corpo, intelletto e istinto; l’uccello messo in

gabbia assume un significato simbolico ana-

logo (da un trattato alchemico del 1624).

IN BREVE 13

Povere acquePovero delta

Bel colpoNel 2004 ci eravamo opposti ad un am-pliamento esorbitante dell’area edifica-bile di Intragna, ottenendo ragione dalConsiglio di Stato nel 2006. Avevamotuttavia potuto opporci solo all’invasionedel bosco (che attiene al diritto fede-rale) e non all’edificazione dei prati (cheattiene al diritto puramente cantonale enon configura un nostro diritto di ri-corso). Seppur ridimensionata, l’areaedificabile restava tuttavia eccessiva.L’hanno impugnata alcuni privati pressoil Tribunale amministrativo che ha datoloro ragione all’inizio di quest’anno.Una bella pennellata verde a dispetto dichi vuole un paesaggio grigio di ce-mento.

Il delta del Cassarate stravolto alla fine di gennaio (foto: Pro Natura / Nicola Schoenenberger).

Dopo un movimentato iter il progetto diParco nazionale del Locarnese è giuntoa Berna alla fine del 2008. Le autoritàfederali intendono esaminarlo entro finegiugno, visitando il territorio interes-sato, assieme ai rappresentanti canto-nali e comunali, il 2–5 giugno. In caso dirisultato positivo la negoziazione su unaccordo programmatico tra le parti avràluogo il 21 settembre.

Parco a Berna

Mentre il Gran Consiglio tergiversa sullaproposta di moratoria sulle centralineidroelettriche (vedi Rivista N. 17), lacorsa alle ultime acque diventa semprepiù frenetica. I progetti di minicentraliidroelettriche ticinesi, annunciate per ot-tenere le garanzie federali di ripresadella corrente a prezzo maggiorato, sono17 che il Deputato Fiorenzo Dadò hachiesto al Governo di elencare. Non pos-siamo – dice la risposta del 3 febbraio –questi dati sono coperti da segreto d’uf-ficio. Al contempo il Governo si rifiutadi pianificare lo sfruttamento delle ac-que e aspetta passivamente le domandeda esaminare, di caso in caso, senza li-nee direttrici sulle acque da preservare.

Alla fine di gennaio sono improvvisa-mente apparse le scavatrici alla foce delCassarate a Lugano e hanno stravolto ilprezioso delta che le alluvioni del 2008avevano depositato a lago. Siamo inter-venuti presso il Comune di Lugano epresso il Cantone per far bloccare i la-vori illegali, in quanto non sorretti dallapubblicazione che la legge impone perconsentire alle associazioni di espri-mersi. Ma i lavori sono proseguiti, aven-done addossato il Comune la responsa-bilità al Cantone e il Cantone alComune. Coinvolti erano entrambi: perabbassare il greto del Cassarate (per eva-cuare meglio le piene) il Cantone, persmontare il barcone del Palace alla foce,il Comune. Nessuno ha voluto muoversie intanto il delta è in gran parte scom-parso, rispettivamente ha servito a chissàquali lavori edili e ha riempito chissàquali casse. Sì perché oltretutto il Can-tone ha rinunciato al prelievo di unatassa per l’utilizzazione (privata) degliinerti che appartenevano alla colletti-vità, in quanto facevano parte del de-manio pubblico.

14 ZERO – SEDICI

Attività giovanili

Come partecipare alle uscite?Visitate il nostro sito:www.pronatura.ch/ti/giovanidove potete iscrivervi online, oppurespedite una cartolina postale firmatadai genitori indicando nome, indi-rizzo, telefono, e-mail, data di nascitae allergie a: Pro Natura Giovani, CP.2317, 6501 Bellinzona, possibilmentetre settimane prima dell’attività.Attenzione: l’assicurazione è a caricodei partecipanti. Posti limitati.Agli iscritti sarà data conferma e ver-ranno fornite indicazioni sui luoghi,gli orari e il materiale da prendere.

Alla scoperta della Rasa sperdutaRasa, un piccolo villaggio sperduto sullependici delle Centovalli. Uno scrigno ditranquillità che vi incanterà. Un’escur-sione a piedi per i sentieri dei boschi at-torno a Rasa alla scoperta delle sue bel-lezze naturali e dei suoi magici luoghi.

Data: sabato 16 maggio 2009.Luogo: Rasa, Centovalli.Partecipanti: da 8 a 13 anni, massimo20 partecipanti.Equipaggiamento: abiti adatti ad unascampagnata, k-way di sicurezza ed evi-dentemente un picnic ristoratore.Prezzo: 15.–

Cannibali alle IsoleGnam gnam! Che gusto hanno gli in-setti? Sono indigesti o slurposi? Perchèmai una pianta dovrebbe mangiare in-setti, non le bastano le sue radici? Aqueste e molte altre domande potretetrovare una risposta partecipando a que-sta stravagante e divertente escursione.Dite ai vostri genitori di non aver paura,tornerete con tutte le dita!

Data: sabato 9 maggio 2009.Luogo: Parco Botanico delle Isole diBrissago.Partecipanti: da 6 a 11 anni, massimo25 partecipanti.Equipaggiamento: scarpe comode,abiti adatti al clima della giornata e pic-nic.Prezzo: 15.–

I mille colori e profumi di San GratoUn’escursione dai mille stimoli senso-riali, una passeggiata tra i colori e pro-fumi del Parco botanico del San Grato ei magnifici boschi circostanti. Ma nonsolo, anche una vista stupenda sulle Pre-alpi dei tre laghi.

La comunicazione è importante anche innatura. Molti animali cantano per atti-rare il partner o per scacciare gli intrusi,altri utilizzano a questo scopo odori par-ticolari. Ci sono poi piccoli insetti che dinotte sono grandiosi: le lucciole. Gio-chiamo insieme nel buio ed impariamoa lanciare messaggi, a riceverli e a de-codificarli? Tutti insieme da soli nellanotte… paura? (Attività con pernotta-mento in tenda!)

Data: da sabato 13 a domenica 14 giu-gno 2009.Luogo: pratone del Pepp a Lodano.Partecipanti: da (8) 9 a 13 anni, mas-simo 16 partecipanti.Equipaggiamento: portare una torciaelettrica, picnic e l’indispensabile perpassare la notte in tenda (sacco a pelo,materassino).Importante: conoscere il codice Morse!Prezzo: 20.– (pernottamento e cola-zione compresi).

Data: sabato 11 aprile 2009.Luogo: Parco San Grato – ArbostoraPartecipanti: da 6 a 12 anni, massimo 25partecipanti.Equipaggiamento: scarpe comode,abiti adeguati al clima della giornata eun buon picnic.Prezzo: 10.–

Uno strano serpente…

·—·· ··— —·—· ·

ZERO – SEDICI 15

Campi estivi

Come partecipare ai campi?Per iscriversi ad un campo basta farela pre-iscrizione dal sito internet. Da fine marzo informeremo sulla di-sponibilità di posti ed invieremo il formulario di iscrizione definitiva det-tagliato.Tra fine maggio ed inizio giugno ver-ranno organizzate delle serate infor-mative per bimbi e genitori durante lequali saranno presenti i monitori.Per altre informazioni sull’organizza-zione delle nostre attività visita il no-stro sito:www.pronatura.ch/ti/giovani

Il gruppo del trekking del 2008 visita la torbiera

della Bedrina: passerella improvvisata per non

danneggiare la palude (foto: Damiano Torriani).

Pro Natura Jones:alla ricerca della valle perdutaScopri assieme a noi i misteri della na-tura della valle del mitico Luzzone. At-tenzione però perchè dovrai fronteggiareinaspettate difficoltà ed i pericoli piùpericolosamente pericolosi.Un campo solo per le più coraggiose e ipiù intrepidi!

Luogo: Casa di colonia Luzzone.Partecipanti: da 7 a 11 anni, massimo20 partecipanti.Prezzo: 320.– / 295.– per chi è già mem-bro.

A piedi nel regno dei camosciHai voglia di camminare in montagna?Vorresti vedere uno stambecco, un ca-moscio o una marmotta? Non cercare oltre, hai trovato quello che cerchi!Accompagnato da monitori esperti, po-trai gustarti cinque giorni indimentica-bili attraversando sperduti ma stupendiangoli delle Alpi ticinesi. Dormirai ognigiorno in capanne diverse in simpaticacompagnia.

Luogo: trekking tra la Leventina e laLavizzara. Pernottamento in capanna.Partecipanti: da 11 a 15 anni, massimo20 partecipanti.Prezzo: 310.– / 285.– per chi è già mem-bro.

Alla ricerca della piuma verde

NATURIAMO: stage per animatori

Gli uccelli vivono in un mondo straor-dinario. Possono volare e vedere la Terrada una prospettiva che noi non possiamonemmeno immaginare. Partecipando aquesto campo, accompagnato da spe-cialisti dell’ala, scoprirai molti dei loroincredibili segreti e fantastici superpo-teri.

CEMEA, Pro Natura Ticino, WWFSvizzera, Centro Natura Valle Maggia eFondazione Calanca delle Esploratricipropongono lo stage NATURIAMOsuddiviso in due moduli. Il primo dal 30aprile (la sera) al 3 maggio e il secondodal 20 maggio (la sera) al 25 maggio. Lostage è rivolto a chiunque voglia ac-

compagnare giovani nella natura, moni-tori, docenti ma anche a tutti i curiosiche vogliono approfondire il loro rap-porto con l'ambiente per poterlo condi-videre con altri.Per informazioni e iscrizioni contattatecipresso la nostra sede di Bellinzona(telefono 091 835 57 67).

Luogo: Capanna Döttra.Partecipanti: da 8 a 13 anni, massimo15 partecipanti.Prezzo: 230.– / 205.– per chi è già mem-bro.

L’uccello, quest’abitante libero e fugace del cielo diurno, si presta straordinariamente bene a illustrare simbolicamente ciò che trascende la materia: lo spirito e

l’anima, i geni e i demoni, tanto dei vivi che dei morti, dell’al di qua che dell’al di là. Nelle mitologie l’uccello cura la relazione tra cielo e terra e appare come un

messaggero celeste, come augurio o incarnazione della divinità. Ancor più egli è spesso associato alla creazione del mondo a partire dall’uovo primordiale, po-

tente immagine tanto dell’unità soggiacente quanto del potenziale d’ogni futura evoluzione e del rinnovamento ciclico. Tutto ciò fa sì che lo sviluppo della spiri-

tualità sia stato spesso descritto come l’acquisizione di ali, come il divenire uccello.

Così nella tradizione cristiana lo Spirito Santo, pure chiamato Amore del Padre e del Figlio, si manifesta quale colomba che scende dal cielo e che ricorda altri

uccelli mitici come la colomba della dea dell’amore Afrodite o la Fenice, capace di risorgere dalle proprie ceneri, simboleggiando l’immortalità e il potere di tra-

sformazione. Nella Genesi, lo Spirito di Dio, talvolta descritto pure come Presenza o Saggezza di Dio, feconda le acque primigenie indifferenziate e avvia così la

creazione del mondo e l’avvento dell’ordine, ricordando il tema dell’uovo cosmico. (Mosaico della Genesi, XIII Secolo, Basilica di San Marco a Venezia.)

L’uccello si rivela un simbolo invero basilare, universalmente diffuso e straordinariamente duraturo nel suo significato.