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Lunedì, 3 Luglio 2017 www.corrieredelmezzogiorno.it E PREVENZIONE Salute S aremo tutti pazienti! Scongiuri a parte, i recenti dati sullo stato di salute degli ita- liani parlano chiaro: aumenta l’aspetta- tiva di vita ma, parallelamente, aumen- tano le malattie croniche. Quasi 24 milioni di cittadini soffrono di una malattia cronica, iper- tensione e diabete su tutti. Nella stessa direzio- ne anche le patologie oncologiche con quasi mille nuove diagnosi al giorno con aumento dell’incidenza principalmente negli over 65. In uno scenario con il quale realisticamente dobbiamo abituarci a convivere, per questo è fondamentale l’equazione “medico – paziente – cura”. Proprio parlando di cure, è innegabile che la ricerca in campo farmaceutico abbia fat- to passi da gigante: dall’oncologia con terapie innovative sia in termini di efficacia che di ridu- zione degli effetti collaterali alle malattie rare, dove si tutela il diritto alla salute con soluzioni terapeutiche realizzate anche per poche perso- ne - i cosiddetti “farmaci orfani”. Il medico e gli operatori sanitari in genere hanno visto nel corso della storia un’evoluzione relazionale nel rapporto con i pazienti molto discontinua. Dal medico ippocratico del “prendersi cura” e della centralità del paziente, ai forti passi in- dietro dei secoli dal Trecento al Seicento dove non è più il soggetto-paziente ad essere centra- le, ma soltanto la malattia e la disfunzione. Non dilungandoci oltre nella storia, possiamo certa- mente dire che oggi nella società iperconnessa e dei tuttologi del web, il medico ha il difficile compito non solo di coinvolgere, ma spesso di convincere. L’empowerment dei pazienti e cit- tadini diventa, quindi, elemento imprescindi- bile per una corretta attuazione delle politiche sanitarie. Il recente decreto sui vaccini ne è un esempio calzante: proteste di molte mamme all’esterno del Ministero, Regioni che fanno ricorso contro il decreto e soliti antivax infestatori seriali del web che impazzano. Pur fortemente convinti, come sempre riba- dito anche su queste pagine, dell’alto e insosti- tuibile valore in termini preventivi e sociali dei vaccini, non si può non evidenziare una discuti- bile strategia comunicativa del decreto, a dimo- strazione che senza condivisione e confronto, dal piccolo ambulatorio di paese fino alla parte- cipazione delle associazioni nei tavoli istituzio- nali (Agenas e Aifa su tutti) non esiste program- mazione sanitaria. © RIPRODUZIONE RISERVATA Saremo tutti pazienti In aumento aspettativa di vita e malattie croniche On line L’inserto speciale «Salute e prevenzione» può essere consultato anche su www.corrierede lmezzogiorno.it L’analisi Nella nostra società iperconnessa il medico ci deve convincere di Marco Trabucco Aurilio

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Lunedì, 3Luglio2017 www.corrieredelmezzogiorno.it

E PREVENZIONESalute

S aremo tutti pazienti! Scongiuri a parte, irecenti dati sullo stato di salute degli ita-liani parlano chiaro: aumenta l’aspetta-tiva di vita ma, parallelamente, aumen-

tano le malattie croniche. Quasi 24 milioni dicittadini soffrono di una malattia cronica, iper-tensione e diabete su tutti. Nella stessa direzio-ne anche le patologie oncologiche con quasimille nuove diagnosi al giorno con aumentodell’incidenza principalmente negli over 65.In uno scenario con il quale realisticamente

dobbiamo abituarci a convivere, per questo èfondamentale l’equazione “medico – paziente –cura”. Proprio parlando di cure, è innegabileche la ricerca in campo farmaceutico abbia fat-to passi da gigante: dall’oncologia con terapieinnovative sia in termini di efficacia che di ridu-zione degli effetti collaterali alle malattie rare,dove si tutela il diritto alla salute con soluzioniterapeutiche realizzate anche per poche perso-ne - i cosiddetti “farmaci orfani”.Il medico e gli operatori sanitari in genere

hanno visto nel corso della storia un’evoluzionerelazionale nel rapporto con i pazienti moltodiscontinua.Dal medico ippocratico del “prendersi cura”

e della centralità del paziente, ai forti passi in-dietro dei secoli dal Trecento al Seicento dovenon è più il soggetto-paziente ad essere centra-le, ma soltanto lamalattia e la disfunzione. Nondilungandoci oltre nella storia, possiamo certa-mente dire che oggi nella società iperconnessae dei tuttologi del web, il medico ha il difficilecompito non solo di coinvolgere, ma spesso diconvincere. L’empowerment dei pazienti e cit-tadini diventa, quindi, elemento imprescindi-bile per una corretta attuazione delle politichesanitarie.Il recente decreto sui vaccini ne è un esempio

calzante: proteste di molte mamme all’esternodelMinistero, Regioni che fanno ricorso controil decreto e soliti antivax infestatori seriali delweb che impazzano.Pur fortemente convinti, come sempre riba-

dito anche su queste pagine, dell’alto e insosti-tuibile valore in termini preventivi e sociali deivaccini, non si può non evidenziare una discuti-bile strategia comunicativa del decreto, a dimo-strazione che senza condivisione e confronto,dal piccolo ambulatorio di paese fino alla parte-cipazione delle associazioni nei tavoli istituzio-nali (Agenas e Aifa su tutti) non esiste program-mazione sanitaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Saremo tutti pazientiInaumentoaspettativadivitaemalattiecroniche

On lineL’inserto speciale«Salute eprevenzione»può essereconsultatoanche suwww.corrieredelmezzogiorno.it

L’analisi

Nella nostra societàiperconnessa il medicoci deve convincere

di Marco Trabucco Aurilio

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NA2 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Negli studi degli specialisti stanno superando le donneGli interventi di blefaro-plastica sono tra i più gettonatima aumentano anche quelli per togliere la pelle in eccessoQuasi sempre però il problema non è fisico ma psicologico

Chirurgia plasticaAdesso il «ritocchino»lo vogliono gli uomini

«F inalmente l’esta-te», lo si sente unpo’ ovunque. Ep-pu r e s ono i n

molti a vivere la prova costumecome un incubo. Finito il tem-po dei buoni propositi, chiusoil capitolo delle diete e abban-donata la palestra, a questopunto non resta chemostrare irisultati. O no? La verità è chepur di sembrare più belli, gio-vani e «fisicati», in molti casisi cerca un aiutino dal chirur-go plastico o dal medico dimedicina estetica. Non è uncaso che il business legato almondo della bellezza non co-nosca crisi. La curiosità è chesempre più spesso sono gliuomini a cercare il «ritocchi-no», o anche veri e propri in-terventi, per tirare indietro lelancette dell’orologio.«Le signore – conferma

Francesco D’Andrea, tra i mag-giori esperti italiani in chirur-gia plastica – sono storica-mente nostre affezionateclienti, ma ora hanno buonacompagnia. Nei nostri studivediamo infatti anche moltiuomini, e sono estremamenteesigenti». Gli interventi più ri-chiesti?«Nei giovani riguarda-no quasi tutte la blefaro-plasti-ca. Il naso è una parte del cor-po che crea grandi insicurez-ze. Vediamo aumentare peròanche interventi tesi ad elimi-nare la pelle in eccesso a se-guito di chirurgia bariatrica».Un dato che non desta scalpo-re, visto che la Campania è trale regioni con il tasso più altodi obesità infantile. Ma certorattrista, se si considera che lanostra regione è anche la culladella Dieta mediterranea. «Gliuomini – aggiunge D’Andrea –ricorrono spesso alla chirurgiaper nascondere i segni dell’età.Devo dire che oggi abbiamo glistrumenti per far cancellare isegni del tempo con risultatidel tutto naturali».Per le signore il must resta

la mastoplastica additiva, so-prattutto per le più giovani.Mentre con l’aumentare deglianni si bada molto al «lato B».In questo caso, aggiunge il chi-rurgo, gli interventi possibilisono due: «Si può procederead una gluteoplastica, inse-rendo quindi delle protesi, op-pure si trapianta del grassoprelevato da altre parti del cor-po. Entrambe le soluzioni ga-rantiscono ottimi risultati, è

in prossimità dell’estate. D’An-drea non ha dubbi: «Se si ha ilbuon senso di evitare l’esposi-zione diretta a raggi solari, ilcaldo può rendere solo la de-genza più fastidiosa, per que-sto solitamente si sceglie dinon sottoporsi ad interventi

importanti in piena estate.Tuttavia basta anticipare di unmesetto, che poi in linea dimassima è il tempo richiestoper ristabilirsi dopo un’opera-zione. Se il caldo fosse “perico-loso” per i pazienti operati icolleghi di Miami, che è la ca-

di Raffaele Nespoli

Il focus

pitale mondiale della chirur-gia plastica, cadrebbero in di-sgrazia». Meno complessa è lasituazione quando ci si sotto-pone a trattamenti di medici-na estetica. Amira Bodavera,esperta nel distretto faccia-collo, conferma la tendenzaper la quale sono sempre piùgli uomini a sottoporsi ai trat-tamenti. Ci si concentra so-prattutto su addome e fianchi,ma non è raro che si chiedaanche un ritocchino su viso econtorno occhi. Insomma, nelcampo della medicina esteticail sorpasso sulle donne è giàavvenuto.Ma quali sono i trattamenti

più richiesti? «Si tratta - spiegaBodavera – di quelli non inva-sivi. Ad esempio il face-liftingnon chirurgico capace di sti-molare il collagene del tessutoe creare un effetto lifting. In al-tre parole sono trattamentiche tonificano e rigenerano lapelle». Di norma per questitrattamenti al viso servonocinque o sei sedute. Se si vuoleintervenire su tutto il corposervono invece otto sedute, inquesto caso si lavora ad un ri-modulamento non chirurgico.

AmiraBodaveraChirurgoplasticoe medicoestetico,è espertanel distrettofaccia-collo

bene che la scelta la faccia lapaziente sulla base di quantoconsigliato dal chirurgo». Undubbio che bene o male vienesempre quando si parla di in-terventi è legato al periodo nelquale è meglio operarsi. O ad-dirittura alla paura di operarsi

FrancescoD’AndreaProfessoreordinariodi Chirurgiaplasticaricostruttivaed esteticaalla Federico II

Il face-liftingNon èchirurgico,stimola ilcollagenedei tessutie rigenerala pelle

Prova costume

«col trucco»Sia per la chirurgia plastica

che per la medicina esteticanegli ultimi 5 anni si è registratoun forte aumentodei trattamenti sugli uomini

Quando si usa il bisturi la differenza lafa l’età: i ragazzi si rivolgono al chirurgoprevalentemente per la blefaro-plastica,mentre le ragazze chiedono nella maggiorparte dei casi una mastoplastica additiva

Tra le donne di una certa età spopola lagluteoplastica, intervento che può essere realizzatosia con l'impianto di protesi che con il trapiantoautologo di grasso corporeo

Negli ultimi anni c’è stato un aumento esponenzialedegli interventi tesi ad eliminare la pelle in eccessoa seguito di chirurgia bariatrica

I trattamenti di medicina estetica sono quelli che a ridossodell’estate vanno per la maggiore. Tra questi, il face-lifting nonchirurgico, un trattamento con radiofrequenza (sia monopolareche bipolare) capace di stimolare il collagene del tessutoe creare un effetto lifting

Particolarmente in voga anche il criolipolifting, trattamento che duraun’ora che manda in necrosi il grasso. Quest’ultimo, per effettodell'apoptosi, viene poi eliminato dall'organismo

In media i tempi di recupero a seguito di chirurgia plastica sono di 30giorni, mentre per la medicina estetica il fattore tempo è decisamente piùridotto

NunziaCrispinoPsicologa epsicoterapeutasistemicorelazionale, si èspecializzatain psicoterapiadelle relazioni

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA3

È una delle aspirazioni al-le quali più frequente-mente deve attenderel’odontoiatra. Il deside-

rio di migliorare il sorriso, chetanto influenza la percezioneche gli altri hanno di noi, nonha preclusione di sesso, età elivello socio-culturale.La crescente richiesta esteti-

ca è stata recepita, già da anni,dall’industria odontoiatricache ha messo a disposizionedel clinico e dei pazienti tuttauna serie di prodotti realizzatiad hoc.Al di là dei prodotti da ban-

co, è sempre preferibile che ladecisione di eseguire un trat-tamento sbiancante professio-nale avvenga solo dopo un’at-tenta valutazione clinica daparte dello specialista che nondeve trascurare le aspettativedel paziente e rendersi contose queste siano compatibili

canti. Importante chiarirlo inun’epoca in cui l’immissionedi nuovi prodotti da parte del-l’industria, non solo in campoodontoiatrico, è frenetica enon sempre supportata da unapregressa validazione scienti-fica. Se le tecniche di cui di-sponiamo oggi sono in gradodi assicurare la correzione dinumerose discromie «estrin-seche» (provocate da sostanzepigmentante legate alla super-ficie esterna del dente) non al-trettanto si riesce ad ottenereper alcune discromie «intrin-seche», legate cioè ad alcunepatologie o all’assunzione dialcuni antibiotici come le te-tracicline. Dovrà essere l’odon-toiatra in base alla propriaesperienza, alla natura dellepigmentazioni e al risultatoche si desidera ottenere a pro-porre la metodica più idonea.L’importante è comprende-

re che non sempre denti bian-chissimi sono sinonimo dibellezza,ma che il vero succes-so estetico si ottiene quando ilrisultato è in armonia con ipropri caratteri somatici e so-prattutto con l’età.Libero professionista a con-

tratto presso il D.A.I. della Fe-derico II di Napoli

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È bene chiarire sin da subitoche si tratta di procedure pernulla dolorose, «si prova solouna leggera sensazione di ca-lore. Dopo il trattamento sipuò notare un leggero rossoreche sparisce in qualche minu-to». Se poi si desidera un trat-tamento «profondo», si pos-sono aggiungere gli ultrasuo-ni. «In questo modo si riesce asciogliere il grasso localizzatoin maniera più incisiva. Sonosempre trattamenti indolorecon effetto lifting».Leggermente diverso il di-

scorso che concerne i tratta-menti di criolipolisi, che con-gelano letteralmente il grasso,facendo in modo che poi sial’organismo stesso ad elimi-narlo. «Il trattamento duraun’ora ed è unico per ciascunazona. Il grasso va in necrosi edentro due mesi in apoptosi,quindi l’organismo provvedead eliminarlo. La sensazioneche si percepisce è di leggerofreddo. La procedura può es-sere ripetuta una volta ognidue mesi nella stessa zona oaltrimenti una volta ogni duesettimane su zone diverse. Ilrisultato è definitivo». Quanto

Sbiancamento dentale no al fai da teMetodiche improvvisate creano solo danni irreversibili. I consigli dell’esperto

alle controindicazioni sonopoche o nulle, in linea di mas-sima questi trattamenti li pos-sono fare tutti. «La radiofre-quenza - conclude la speciali-sta – va esclusa solo in caso dipazienti con una diagnosi ditumore o problemi di tiroideautoimmune. Chiaramentesono esclusi anche i portatoridi pacemaker. Per tutti gli altrinon c’è alcun problema».Al di là di quelle che sono le

procedure alle quali ci si puòsottoporre, è interessante in-dagare anche le motivazioniche spingono a ricorrere allamedicina estetica o alla chi-rurgia plastica. Nunzia Crispi-no, esperta in psicoterapiadelle relazioni, sottolinea co-me spesso alla base ci sia la pa-ura di non essere accettati. Opeggio ancora un’alterata per-cezione di sé. «Le ragioni – di-ce - sono moltissime. Per que-sto la chirurgia plastica do-vrebbe andare a braccetto conla psicologia. Il fatto è che ilnostro “Io corporeo” si costru-isce nel tempo e dipende dallenostre esperienze di vita. E’ unpo’ come se queste esperienzefossero i mattoni con i quali

costruiamo la nostra autosti-ma. Per questa ragione moltevolte il vero problema è psico-logico e non fisico. E in casi co-sì che la chirurgia non risolve,perché il paziente proiettaquella stessa ansia su un’altraparte del corpo. Così a inter-vento segue intervento, senzasoluzione di continuità». Laparola chiave è «accettazio-ne». Ma questo non significaaffatto che la chirurgia plasticao la medicina estetica non ser-vano. Solo, è bene arrivarci do-po un percorso di consapevo-lezza. «In questo modo – con-clude l’esperta – i pazienti ri-s o l vono ve r amen te unproblema di autostima legatoad un difetto estetico. L’inter-vento, qualunque esso sia, rag-giunge la sua massima effica-cia». In definitiva, un po’ di«ansia da prestazione» è nor-male. Del resto viviamo nellasocietà dell’immagine, cheglorifica la perfezione fisica.Non bisogna però mai dimen-ticare che i modelli imposticome riferimento sono spesso«posticci», spesso costruiti alpc dagli dei della grafica.

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con la reale efficacia del tratta-mento.La maggior parte dei pa-

zienti sono informati sullemetodiche, ma spesso sonoanche disorientati dalla valan-ga di pubblicità alla quale sia-mo sottoposti. A volte c’è la ne-cessità di chiarire che la «puli-zia dei denti», divenuta sino-n imo di «ab laz ione de ltartaro», assicura principal-mente la rimozione della plac-ca, del tartaro e solo di mac-chie più superficiali dello stra-to smalto (legate generalmen-te al fumo, caffè, thè e cosìvia). Allo stesso modo è im-portante chiarire che il tentati-vo di ottenere uno sbianca-mento conmetodiche improv-visate o «fai da te» (spazzola-mento con bicarbonato, opeggio ancora col succo di li-mone), può provocare solodanni irreversibili (abrasione)alla superficie dentale ma noncerto sbiancamento.Il principio attivo di tutti i

do-riduzione, di scomporre lemolecole pigmentante checontengono. Di qui l’effettosbiancante. Da più di 30 anninumerosi lavori scientifici in-ternazionali evidenziano la to-tale atossicità del perossido diidrogeno per tutti i tessutidentari alle concentrazioni dicomune impiego a fini sbian-

Le richiesteTogliere lerughe dal visoe il grasso dallecosce sonoi desideridelle donne

vari agenti sbiancanti oggi incommercio (striscette, penne,gel) è rappresentato dal peros-sido di idrogeno che applicatodirettamente sulla superficiedei denti ha la capacità di pe-netrare nei tessuti duri deldente (smalto e dentina) e diprodurre radicali liberi in gra-do, attraverso processi di ossi-

di Gaetano Marenzi

Prima e dopoDentaturasottopostaal trattamentodi sbiancamento

Pubblicità

● La maggiorparte deipazienti sonoinformati sullemetodiche, matroppo spessosono anchedisorientatidalla valanga dipubblicità allaquale siamosottoposti. ognigiorno

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NA4 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Lamedicina estetica

I trattamenti sono molteplici ma la competenza riguarda personale adeguatamente formatoNei centri di bellezza non si può operare perché mancano le condizioni igienico-sanitarie

Diagnosi e terapie solo in mani esperte

RomualdoCrescenzoCoordinatoregeneraleAccademiadella Sime(SocietàItaliana diMedicinaEstetica)

C on il sopraggiungere del-l’estate i trattamenti dimedicina estetica si molti-plicano. Per questomotivo

è indispensabile fare un po’ dichiarezza, soprattutto per aiutarei cittadini a scegliere il professio-nista e la struttura a cui rivolgersi.Essere informati è certamente ilpresupposto di una scelta consa-pevole. Partiamo allora da chi nonpuò, per legge, effettuare tratta-menti di medicina estetica.La prima cosa che è opportuno

sottolineare al fine di fare chiarez-za in un argomento così comples-so è che per effettuare trattamentimedico-estetici, comeper ogni al-tro atto che ricada sotto la respon-sabilità medica, è necessario pro-durre una diagnosi. In questi casiil problema può essere ad esem-pio la cosiddetta «cellulite» ol’adiposità localizzata, l’invecchia-mento cutaneo, e così via.Le terapie sonomolte, ciascuna

con prerogative proprie: mesote-rapia, carbossiterapia, radiofre-quenza medica, biostimolazionecutanea, botulino, ialuronico. Ilprimo punto, dunque, è che que-sti trattamenti lo possono fare so-lo i medici.L’estetista non può effettuare

né diagnosi, né terapia. Perchénon ha le competenze per farlo,né un medico può operare in un

centro estetico, poiché non ci so-no le condizioni igienico-sanita-rie richieste dalla legge. Purtrop-po gli illeciti sono molti, ma pro-prio di questo si tratta. L’uso diapparecchiature (radiofrequenza,laser, luce pulsata, e così via) èconsentito in questi centri, pur-ché siano «elettroestetiche», cioèdepotenziate e quindi senza la ne-cessità di essere sottoposte al-l’avallo del ministero della Salute,

rispetto a quelle «elettromedica-li», che possono essere usate soloda medici. Sono apparecchiaturesottoposte ad autorizzazione delministero della Salute, perché so-no le uniche con risultato scienti-ficamente provato e, quindi, connecessità di controllo.Allo stesso modo il laureato in

Odontoiatria, grazie ad un chiaroparere espresso dal Consiglio su-periore di sanità può effettuare untrattamento di medicina estetica«con acido ialuronico, limitata-mente alla regione labiale ed acompletamento di un più ampiotrattamento odontoiatrico».Il parere del Consiglio superio-

re di sanità vincola l’odontoiatranei tempi (solo a completamentodi un trattamento odontoiatrico)nella sede indicata (le labbra) e ri-spetto al tipo di prodotto da utiliz-zare (acido ialuronico). Inoltre, adavallare quanto sostenuto dalConsiglio superiore di sanità nonesiste assicurazione che paghi undanno di tipo medico estetico, adesempio una complicanza da fil-ler, se l’assicurato è un laureato inOdontoiatria e Protesi dentaria.Dunque, chi può svolgere trat-

tamenti di medicina estetica?Oggi qualsiasi laureato in Me-

dicina e Chirurgia può svolgerequalsiasi specialità (tranne Radio-logia, Anestesia e Medicina Lega-le, per le quali è indispensabile laspecializzazione). Tuttavia, comeper le altre specialità, sarebbe op-

portuno rivolgersi a chi ha un’ade-guata formazione.Per consentire all’utente di ri-

volgersi ad un medico adeguata-mente e professionalmente for-mato, alcuni Ordini comeMilano,Roma, Napoli e Palermo hannopubblicato un elenco di mediciche hanno effettuato un percorsoformativo adeguato in medicinaestetica (scuola post universitariaquadriennale omaster universita-rio di II livello biennale), a dispo-sizione del cittadino, la cui tuteladella salute è il fine ultimo diqualsiasi Ordine dei Medici. Inol-tre, ci sono delle specialità affinialla medicina estetica (si pensi al-la dermatologia e la chirurgia pla-stica) che presentano nelle lorospecialità, percorsi formativi edesami in medicina estetica checonsentono agli utenti di rivolger-si a tali specialisti in assoluta sicu-rezza.Il consiglio, supportato dalla

legge nel primo caso, e dal buonsenso nel secondo, è di rivolgersia medici adeguatamente e profes-sionalmente preparati, diffidan-do dalle offerte «open day» e trat-tamenti a bassissimo costo pub-blicizzati su social network e al-tro, in quanto non si sa nulla circala qualità e la provenienza sia deiprodotti che della formazione de-gli operatori, evitando di metterea rischio la propria salute per unfalso risparmio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’alleanza terapeutica tra medico e pazienteonco-ematologico nell’era delle medicina diprecisione, basata su quattro chiavi: lealtà,fiducia, ascolto, engagement. Il punto centraledella tavola rotonda che si è tenuta a Roma «Ilpatto medico-paziente in onco-ematologia»parte del progetto «La salute: un bene dadifendere, un diritto da promuovere», propostoda Salute Donna Onlus, in collaborazione con leassociazioni dei pazienti e dei medici. Al centro

del focus l’importanza di stringere una fortealleanza non solo terapeutica tra medici epazienti, e nel contempo il bisognoinsopprimibile di un patto di fiducia reciproca trale due figure, messa a dura prova dal flusso dinotizie – spesso senza fondamento – che gliutenti/pazienti riescono a reperire attraversointernet. Insomma, un focus sulla comunicazionecosì come dovrebbe essere, nell’interesse deipazienti.

Il convegnoMedico-paziente,patto di alleanzacontro le fake news

SandraFrojoLaureatain Odontoiatriae ProtesiDentaria, èpresidente dellaCommissioneAlboOdontoiatridell’Ordinedei Medici-Chirurghied Odontoiatridella Provinciadi Napoli

Più sani, più belli La salute come risorsa«Anche i laureati in Odontoiatria tra gli specialisti che migliorano l’aspetto fisico»Dall’Ordine un elenco di professionisti per garantire prestazioni sanitarie di qualità

«P iù sani, più belli» èil titolo di una fa-mosa trasmissionedella Rai di qualche

anno fa condotta da RosannaLambertucci.Ma realmente salutee bellezza sono due concetti sepa-rati, o si tratta piuttosto di duefacce della stessa medaglia?Ovviamente la domanda è del

tutto retorica. L’OrganizzazioneMondiale della Sanità propendeinfatti per quest’ultima ipotesi. Eanzi stabilisce che una percezionepositiva del proprio corpo contri-buisce attivamente amigliorare lostato di salute di ciascuno. Perl’Oms la promozione della saluteè il processo che conferisce allepopolazioni imezzi per assicurareun maggior controllo sul propriolivello di salute e migliorarlo.Questo modo di procedere de-

riva da un concetto che definiscela salute come la misura in cui ungruppo o un individuo possono,da un lato, realizzare le proprieambizioni e soddisfare i propri bi-sogni e dall’altro, evolversi conl’ambiente o adattarsi a questo nelmigliore dei modi. La salute èdunque percepita come risorsadella vita quotidiana e non comeil fine della vita. Si tratta di unconcetto positivo che mette in va-lore le risorse sociali e individuali,

come le capacità fisiche. Così, lapromozione della salute non è le-gata soltanto al settore sanitariosic et simpliciter. Questa stessadefinizione si è evoluta nel con-cetto di promozione della salute,concepita come processo grazie alquale le persone possono e devo-no avere consapevolezza nella ge-stione della propria condizione.Questo significa anche avere gli

strumenti per valutare in modosempre più consapevole gli spe-

cialisti ai quali ci si rivolge.Per quel che riguarda il rappor-

to tra salute orale ed estetica, si èpurtroppo creata una sterile dia-triba tra alcuni odontoiatri e alcu-ni medici di medicina estetica.Ovviamente, all’odontoiatra è

affidata la salute orale di una po-polazione. Il Distretto di compe-tenza è quello che viene espressa-mente enunciato dalla legge409/85 che istituisce la figuraprofessionale del «medico odon-

toiatra» appunto.A questo professionista non

può essere negato, per quanto so-pra, di praticare la medicina este-tica con i limiti previsti di invasi-vità e di topografia, vale a dire al-l’intero del terzomedio e del terzoinferiore del viso e quindi nellearee cutanee adese al mascellaresuperiore e inferiore, a prescinde-re che si tratti di completamentodi un altro trattamento odontoia-trico strettamente correlato ad

una patologia. Non ravviso inquesto né una mancanza di com-petenza, né alcun altro problemadi sorta.Uno dei temi sui quali si discute

è quello assicurativo del medicoodontoiatra che dovesse avereproblemi a seguito di un tratta-mento. Anche in questo caso, nul-la quaestio. L’odontoiatra potràfacilmente negoziare l’estensionedell’assicurazione ai trattamentiperiorali della propria coperturaper responsabilità professionale.Piuttosto, per rispondere ad unanuova esigenza di salute della po-polazione, l’odontoiatra deve pre-pararsi sempre meglio.Oggi gli interventi di medicina

estetica sono praticati da odonto-iatri che hanno personalmenteimplementato il proprio bagaglioformativo con corsi specialistici.Questo sforzo è stato ricono-

sciuto dall’Ordine dei Medici del-la Provincia di Napoli che ha crea-to un elenco di professionisti de-dicato alla medicina estetica.L’elenco comprende a buon ti-

tolo anche laureati in odontoia-tria ed è volto a garantire ai citta-dini prestazioni sanitarie di quali-tà. Per gli anni a venire, mi auguroche le Università riconoscano lanecessità di migliorare la prepa-razione di base e avanzata, in me-dicina estetica dei futuri odonto-iatri.

© RIPRODUZIONE RISERVATAProfessionisti del sorriso All’odontoiatra è affidata la salute orale di una popolazione

di Romualdo Crescenzo

❞Consiglio di SanitàIl laureato inOdontoiatriapuò effettuare trattamentocon acido ialuronico,limitato alla regione labiale

di Sandra Frojo

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA5

B uon senso e un pizzico diconoscenza, basta questoper mettersi al sicuro dabrutte scottature che negli

anni possano sfociare addiritturain unmelanoma.A scendere in campo per la pre-

venzione è l’Ordine dei Farmacistidella provincia di Napoli, assiemea Federfarma Napoli, alla Fonda-zione Melanoma Onlus e al Co-mune di Napoli. Il «piano d’azio-ne» è ampio e prevede da un latoil consulto di specialisti dell’Isti-tuto Pascale, dall’altro una capilla-re distribuzione di volantini conregole e consigli preziosi da se-guire.Da luglio, e sino a settem-bre, tutti i cittadini che lo vorran-no potranno approfittare di unconsulto gratuito con i migliorispecialisti in fatto di melanoma.Il primo appuntamento è per

venerdì 21 luglio (dalle 16 alle 19)nella sede dell’Ordine in via Tole-do 156. Poi a settembre con altretre date: lunedì 18, venerdì 23 emercoledì 27 (sempre dalle 16 alle

poi si precipitano in spiaggia pervere e proprie maratone di solenel week end.«Prima di esporsi airaggi Uva e Uvb - spiega Santaga-da - è bene trovare il giusto filtrosolare. Che sia latte, crema, gel, oilnon è importante, è essenzialeche il prodotto contenga il giustofattore di protezione e che sia uti-lizzato in modo corretto».E poi c’è il consiglio più impor-

tante, quello di chiedere sempreconsiglio al proprio farmacista e,perché no, di approfittare deiconsulti gratuiti che gli espertidella Fondazione MelanomaOnlus offriranno presso la sededell’Ordine dei Farmacisti in viaToledo. Un modo per prepararsialla vacanza in maniera consape-vole e per individuare precoce-mente eventuali problemi.

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19).In tutte le farmacie che aderi-scono all’iniziativa si troverannoinvece i flyer delle dieci regoled’oro per la salute della pelle.Qualche esempio? «Non esporsial sole se la pelle è già irritata» o,per qualcuno sarà una sorpresa,«evitare di utilizzare lampade ab-bronzanti». «Abbiamo deciso direalizzare questa iniziativa – spie-ga Vincenzo Santagada, presiden-te dell’Ordine dei Farmacisti dellaprovincia di Napoli – perché rite-niamo che il ruolo dei farmacistisia anche quello di promuoverecomportamenti sani e responsa-bili. L’Ordine che ho l’onore dipresiedere vuole infatti giocareun ruolo attivo nella divulgazionedi corrette informazioni per la sa-lute e nella realizzazione di inizia-tive gratuite di prevenzione. Perquesto ringrazio la collaborazionedella Fondazione MelanomaOnlus di Paolo Ascierto; il Pascale,che è un gioiello nella cura dellemalattie oncologiche in Italia enel mondo, e naturalmente il Co-mune di Napoli».I dati delmelanoma li snocciola

Paolo Ascierto, presidente della

si occupa del melanoma. Conquesto tipo di organizzazione siuniscono professionalità che mi-gliorano il trattamento dei pa-ziente. Accanto alla ricerca – con-clude - svolgono un ruolo essen-ziale anche le campagne di pre-venzione, che si traducono inmilioni di vite salvate e in rispar-mi per il sistema sanitario nazio-nale».Nella lotta almelanoma tut-to parte dal «fototipo», che espri-me la diversa capacità della pelledi produrre melanina. Il rischioaumenta non tanto in funzione diesposizioni prolungate nel tem-po, quanto in ragione di esposi-zioni «mordi e fuggi». Non a casoil melanoma è considerato il tu-more dei colletti bianchì, vale adire di persone che di norma pas-sano gran parte del proprio tem-po in ufficio (al riparo dal sole) e

Laprevenzione

Fondazione Melanoma: «In diecianni in Italia i casi sono quasi rad-doppiati, nel 2006 erano poco piùdi 7.000, 13.800 nel 2016. È la se-conda più comune diagnosi di tu-more negli uomini under 50 e laterza nelle donne in questa fasciadi età. Le scottature solari gravi,durante l’infanzia e l’adolescenza,triplicano il rischio di svilupparequesta neoplasia da adulti, ma so-lo un terzo dei giovani protegge lapelle dall’esposizione eccessiva airaggi ultravioletti. Grazie allecampagne di sensibilizzazione,condotte anche dalla nostra Fon-dazione, oggi in 7 casi su 10 lama-lattia è individuata in fase iniziale.Per questo è fondamentale inse-gnare le regole della prevenzio-ne», che rappresenta l’arma piùimportante nella lotta contro ilcancro. Attilio Bianchi, direttoregenerale del Pascale, ricorda chel’Istituto «è uno dei centri di ec-cellenza per il trattamento di que-sto tipo di tumore a livello inter-nazionale. L’unico ospedale in Ita-lia organizzato per dipartimentid’organo, partendo proprio dalsuccesso ottenuto dal gruppo che

VincenzoSantagadaPresidentedell’Ordinedei farmacistidi Napolie docenteuniversitarioalla Federico II

RobertoSanseverinoDirettoredella U.o.c.di Urologiaall’interno delDipartimentodelle DisciplineChirurgichepressol’OspedaleUmberto Idi NoceraInferiore

Urologia, il futuro è nella laparoscopiaIn Campania aumentano le patologie maligne alla prostata, alla vescica e alle vie urinarieIn un convegno a Nocera Inferiore tutte le nuove frontiere della chirurgia conservativa

T roppi tumori della prosta-ta, della vescica, delle vieurinarie e renali, in Cam-pania il dato d’incidenza di

queste neoplasie va oltre la preva-lenza nazionale.La notizia è emersa a margine

della reunion di esperti tenutasi il26 e 27 giugno all’ospedale Um-berto I di Nocera Inferiore, volutae organizzata da Roberto Sanseve-rino, direttore del reparto di Uro-logia. Obiettivo dell’incontro «fa-re il punto della situazione sull’in-cidenza di queste neoplasie –spiega il professore -, ma primaancora discutere del cambio dipasso segnato in questi anni gra-zie allo sviluppo di una nuovaconcezione della chirurgia e diavanzati sistemi tecnologici».Quanto alle cause di una ri-

scontrata «super incidenza» diqueste neoplasie in Campania,per Sanseverino non esiste unasola e unica causa. «Per compren-dere il fenomeno – dice – serveun’analisi multifattoriale. Certa-mente esiste una diretta correla-zione con il fumo di sigaretta, epoi ci sono gli agenti inquinantiche purtroppo nelle grandi me-tropoli sono maggiormente pre-senti. Benché il trend in aumentosia nazionale, dobbiamo dire cheNapoli e tutta la fascia vesuviana

fanno registrare dati fuori scala».Il tema portante dell’incontro

tenutosi a Nocera è stato lo svilup-po della chirurgia oncologica inurologia e soprattutto la tendenzaa coadiuvare la radicalità dellachirurgia con la salvaguardia del-l’organo, per garantire una buonaqualità di vita dei pazienti a segui-to dell’intervento.«La chirurgia – aggiunge San-

severino - è cambiata. Anzi è cam-biato il modo di intendere l’ap-

proccio chirurgico, prima si cer-cava a tutti costi una chirurgia ra-d ica le , arr ivando spesso amutilare i pazienti. Certo si cura-va, ma con un impatto devastantesulla qualità di vita. Oggi si guardaalla radicalità oncologica, ma pre-servare in modo efficace la fun-zione dell’organo sul quale si in-terviene».Due i fattori principalidi questo cambiamento: una dia-gnosi precoce che consente discoprire e trattare la malattia tu-

morale in una fase nella quale lachirurgia conservativa è ancorapossibile, e in secondo luogol’evoluzione tecnologica che met-te a disposizione dei chirurghistrumenti prima impensabi-li.«Oggi abbiamo a disposizionetecnologie che stanno lentamenteentrando a far parte anche del-l’uso comune, ad esempio scher-mi 4K e immagini 3D. In questomodo possiamo vedere dettaglianatomici che ad occhio nudo sa-rebbero difficilmente distinguibi-li».Questo permette di ridurre i ri-schi, sia durante la procedura chi-rurgica che nel post operatorio.Volendoli elencare in manieraschematica i principali vantaggidella tecnica laparoscopica sonodiversi. Si parte da unminor dolo-re al risveglio, incisioni piccole eridotta apertura della parete ad-dominale. Quindi tempi di recu-pero rapidi, minor sanguinamen-to durante l’operazione, minori irischi di sviluppare infezioni.«La nostra decisione di specia-

lizzarci in questo campo è legataalla convinzione che questo sia ilfuturo della chirurgia».Il punto dipartenza che negli anni ha portatoallo sviluppo di queste tecniche èstato da sempre garantire al pa-ziente un basso impatto traumati-co e un’alta efficacia. Non è un ca-so che questo tipo di chirurgia siadefinita mininvasiva, «una chi-rurgia che consente di avere punti

d’accesso piccoli, per i quali nonservono grandi incisioni».In pratica quello che il chirurgo

deve fare è procedere con piccolifori sull’addome, ed è possibileintrodurre e utilizzare gli stru-menti chirurgici perché la stessacavità addominale viene distesa ein parte «gonfiata» utilizzandodell’anidride carbonica.Chiara-mente non tutte le discipline han-no ottenuto gli stessi vantaggi daqueste procedure. «L’urologia –spiega Sanseverino - è una diquelle branche in cui la laparo-scopia ha portato maggiori van-taggi, soprattutto in relazione allemalattie oncologiche. Oggi riu-sciamo ad intervenire in modoparticolarmente efficace sui tu-mori dell’apparato urinario siamaschile che femminile e dell’ap-parato genitale maschile».Non si deve sottovalutare il fat-

to che queste neoplasie hannoun’alta incidenza sulla popolazio-ne e il fatto che questa metodicasia diventata ormai una routine hacreato una vera e propria rivolu-zione. Oggi è possibile intervenireinmaniera sempre più precisa e ilnuovo approccio mira a salva-guardare anche l’aspetto funzio-nale, perché per i pazienti che sitrovano a dover affrontare questotipo di neoplasie riuscire a preser-vare anche una buona qualità divita non è un fattore secondario.

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Estate sicura, tutte le regole da seguire in un volantinoIn dieci anni i tumori della pelle sono quasi raddoppiati

Emergenza melanomaLe scottature fanno maleI consigli dei farmacisti

di Renato Nappi

PaoloAsciertoDirettoreOncologiaMelanoma eImmunoterapiaOncologicaal Pascaledi Napoli

di Raimondo Nesti

AttilioBianchiDirettoregeneraledel Pascaledi Napoli, èstato direttoresanitario dell’exAsl Napoli 3

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NA6 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA7

In sala parto

L a nascita di un figlio è unevento che trasforma inmaniera permanentel’esistenza di ogni cop-

pia. Un cambiamento ancorpiù evidente quando i neoge-nitori si ritrovano a viverel’evento critico di una nascitaprematura.La coppia è catapultata in

un vortice ansiogeno, un tur-binio di angoscia, un senso diimpotenza che destabilizza inmaniera permanente il suocorso di vita, infatti, le recentiricerche sottolineano che inalcuni casi critici si possonoindividuare vulnerabilità psi-cologiche che se non suppor-tate scaturiscono in importan-ti disturbi depressivi. Da quil’importanza della figura diuno psicoterapeuta che sup-porti all’interno degli ospedalii genitori. A determinare lecause della nascita prematurasi riscontrano il travagliospontaneo, le gravidanze mul-tiple, le malformazioni uteri-

madre vive un forte senso dicolpa per aver partorito pre-maturamente, idea che l’ac-compagnerà permolto tempo.Il supporto psicoterapeuticosarà utile nella gestione dellostress e delle emozioni, ma so-prattutto a trovare un senso al-la colpa che la donna si dà pernon essere riuscita ad essereun buon “contenitore” per ilproprio piccolo.Letteratura scientifica sotto-

linea che vi deve essere una si-nergia sempre maggiore tramedicina e psicologia. L’inter-vento quindi dev’essere multi-disciplinare, affinché si possa-no garantire le giuste cureme-diche, ma anche creare l’ido-neo spazio per l’ascolto deivissuti dolorosi che colpisco-no i genitori di bambini natiprematuri. Bisogna creare“luoghi possibili”, attraversoidonei progetti, dove cure me-diche e supporto psicologicodivengano un felice connubioper l’instaurarsi di una comu-nicazione efficace tra mente ecorpo.

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Bambini nati prematuri,un aiuto dallo psicologoI genitori vengono catapultati in un vortice ansiogenoe c’è bisogno di un terapeuta per esprimere le emozioni

è soggetto il piccolo prematu-ro. Il terapeuta apre uno spa-zio-tempo, subito dopo il col-loquio, dove la neo-coppiapuò esprimere le emozioni piùterrificanti abbattendo così iltempo sospeso.A ciò si aggiunga che la ma-

dre, a causa del parto, può pre-sentare problemi legati al-l’umore; il livello di ormoni,quali l’estrogeno ed il proge-sterone, cade drammatica-mente nelle ore successive alparto e spesso si presentaspossatezza ed instabilità. Dalpunto di vista epidemiologicoi disturbi dell’umore, per ladonna, nel post-partum sonola Maternity Blues, essa si pre-senta nel 50-70% dei casi, masolo il 20% può evolvere in de-pressione post-partum; la de-pressione perinatale post par-tum, invece, si manifesta nel13% nelle prime settimane do-po il parto, il 14,5% di donne haun nuovo episodio di depres-sione maggiore o minore, il20% nel primo anno dopo ilparto.Dal punto di vista emotivo la

ne, emorragie antepartum e ilritardo di crescita intrauteri-no.Il ruolo dello psicologo cli-

nico è quello di accompagnaree sostenere la coppia, divenutaprematuramente coppia geni-toriale, ad incontrare per laprima volta il piccolo nato (chenel migliore dei casi può pesa-re anche 600 grammi, distin-guendo, così, i nati molto pre-termine, bambini venuti almondo prima della 37esimasettimana, da quelli estrema-mente pretermine, nati primadella 28esima settimana); taleincontro, per i neogenitori èfortemente provante: le aspet-tative che nutriva la coppianon sono soddisfatte, il bam-bino appare piccolissimo, inincubatrice, intubato ed avvol-to damolteplici fili che lo lega-no ai monitor salva vita, non èpossibile toccarlo, né pensabi-le prendere tra le braccia il pic-colo nato. Le dimensioni che igenitori dovranno affrontare eper cui è richiesto un supportoterapeutico sono il tempo so-speso, la maternity blues, l’im-

potenza del ruolo paterno, l’af-fidarsi incondizionatamenteal personale sanitario.Il tempo si dilata e pare di-

venga sospeso, per i neo geni-tori tutto inizia con la nascitaprematura, l’incontro con imedici amplifica il timore e lamemoria in quei contesti pareoffuscarsi. Le informazioninon vengono ritenute e spessosono miste a sentimenti di an-goscia per il timore di perderela propria creatura. Il ruolodello psicoterapeuta è quellodi accompagnare silenziosa-mente i coniugi al colloquiocon imedici, rimarcare con lo-ro i dubbi e chiarire più volte ivari punti critici e quelli di for-za. Compito del clinico è di da-re continuità tra il tempo, lamemoria e le parole dei sani-tari, portare quindi i neogeni-tori ad una consapevolezza esenso di realtà che altrimentisi dilaterebbero in un vuotofatto di parole che riecheggia-noma non permangono.Alte divengono le aspettati-

ve dei genitori che purtroppocontrastano con le realtà a cui

di Massimo SantoroIncontroCompitodel clinicoè aprireunospazio-tempo peril dialogo

MadreDopoil partoci sonodisturbi diumore nel50-70%dei casi

MassimoSantoroPsicologo,psicoterapeutae socioordinariodella Sippr,SocietàItalianadi Psicologiae PsicoterapiaRelazionale

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NA8 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

L’eccellenza

La struttura nata a Ponticelli è ormai una realtàIl cronoprogramma prevede cinque stepAttivati 91 posti letto, entro fine anno saranno 415Professionisti eccellenti per urgenze e lungodegenza

OspedaledelMareLasanitànuova

C ome annunciato, dopo un cammino du-rato un decennio, l’Ospedale del Mare siè avviato ai suoi ultimi cinque passi. Lascorsa settimana il commissario ad acta

Ciro Verdoliva (l’uomo che di fatto ha salvatol’ospedale dal baratro) ha attivato i 91 posti lettodedicati all’elezione, vale a dire agli interventiprogrammati che esulano dal circuito del-l’emergenza.«Abbiamo attivato – spiega - 69posti ordinari e 22 di day surgery. Devo ammet-tere che per me è stato un momento moltoemozionante. Del resto, quando il mio manda-to ha avuto inizio in pochi credevano chel’Ospedale del Mare sarebbe mai stato comple-tato. Lo stesso scetticismo ha circondato, e tut-t’ora circonda, l’apertura. Dimostrare nei fattiche lavorando a testa bassa si può raggiungerequalsiasi obiettivo credo sia lamigliore rispostache potevamo dare ai nostri detrattori. Moltopresto, come promesso dal presidente De Luca,la Campania potrà contare su di un presidioospedalieromoderno e ricco di grandi speciali-tà».Attualmente all’ospedale di Ponticelli sono

già attive una serie di discipline (tra le qualianestesia e rianimazione, ortopedia e trauma-tologia, medicina generale, gastroenterologia,chirurgia generale). Con il primo step si è tra-sferito anche parte del San Gennaro e del SanGiovanni Bosco.All’Ospedale del Mare si è inse-diata la squadra di primari che ha dato corpo aquesta prima attivazione: Ernesto Grasso (pri-mario di medicina e chirurgia d’accettazione ed’urgenza,medicina generale), Francesco Cam-panile (primario di anestesia e rianimazione),Raffaele Russo (primario di ortopedia e trau-matologia), Vincenzo Torre (primario della ga-stroenterologia). E ancora, Ciro Paglionico (ne-frologia e emodialisi), Gennaro Rispoli (chirur-

gia generale), Francesco Pignatelli (chirurgiavascolare), Ines Marano (diagnostica per im-magini), Giovanni Sirabella (neuroradiologia),Giuseppe Iannacci (anatomia e istologia pato-logica), Giustino Silvestro (radioterapia),Maso-ne Filomena (medicina nucleare), Maria LauraCuzzolino (farmacia), Vincenzo Nuzzo ( malat-tie endocrine, ricambio e della nutrizione), Ste-fano Spiezia (chirurgia endocrina ed ecoguida-ta), Bernardo Tuccillo (cardiologia), Achille

Tortori (oculista) e Cosimo Nocera (medicinatrasfusionale). Il management vede invece co-me direttore sanitario Nunzio Quinto, direttoreamministrativo Rita De Rinaldis e come re-sponsabile tecnico Alfonso Sabatino.

30 settembre 2017Per questa data si prevede che possa partire il

secondo step di attivazione che porterà i postiletto a disposizione a 189 in tutto (151 ordinari ,14 di day hospital e 24 day surgery). A questopunto le sale operatorie attive saranno sette, seiin funzione per sei ore al giorno e un’altra infunzione lungo l’arco delle ventiquattr’ore. Perquesto secondo step verranno garantiti inter-venti diagnostici e terapeutici per pazienti conpatologie anche in fase acuta in regime di ele-zione.

Il commissario ad actaVerdoliva: «Quando ho iniziatoil mio mandato, in pochi credevanoche avremmo concluso l’operaAbbiamo superato lo scetticismo»

La vicenda

l’Ospedale delMare venneprogettato nel2004 aPonticelli peraccorpareLoreto Mare,Ascalesi, SanGennaro eIncurabili. Aquei tempil’investimentototale previstoera pari a 187milioni di euro.Nell’ottobre2010 il cantierevenne chiuso aseguito di unainchiestagiudiziaria. Ilavori ripartitinell’agosto2012.

La politica ai tempi in cui Grillo e Salvini non c’erano«Non faccio nomi...solo cognomi» è il libro di Enzo Rivellini«Non faccio nomi… solo cognomi», è il titolo dellibro di Enzo Rivellini. Un «diario scritto d’impeto esenza alcun timore del “politicamente corretto”.Chi avrà la pazienza di leggerlo – dice l’autore –non potrà che constatare che ho anticipato di unbel po’ Grillo e Salvini, scombussolando un sistemadi potere che all’epoca sembrava imbattibile e che i

politici sono innanzitutto degli uomini e pertantoun piccolo uomo forse potrà diventare un politicodi successo ma mai un “grande” politico». Il libroripercorre il solco segnato negli anni dalla politica,in una continua alternanza di forze di ogni parte.Nobile lo scopo, parte del ricavato dalla venditasarà devoluta alla Lega Italiana Lotta ai Tumori.

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA9

«Un’occasione importante per valorizzarei progetti che hanno generato un realebeneficio per la salute dei cittadini e undecisivo progresso verso l’affermazionedella centralità del paziente». È ilmessaggio del ministro Beatrice Lorenzininviato agli organizzatori del premio «Leeccellenze dell’informazione scientifica eper la centralità del paziente».L’informazione medico scientifica

rappresenta un tassello importante nelpassaggio tra medico e paziente.L’obiettivo è il trasferimento alprofessionista di conoscenze certe,trasversali e puntuali per la cura deipazienti; in questo modo si connota diuna decisa valenza sociale in quantofavorisce la salute pubblica fino ad avereun impatto positivo sulla sostenibilità delSistema sanitario nazionale.

Il premioInformazionescientificae salute dei cittadini

30 ottobre 2017Questo passaggio porterà l’Ospedale del Ma-

re a 236 posti letto (197 ordinari, 14 day hospitale 25 day surgery. Con 16 posti tecnici di Osser-vazione breve intensiva). Per la prima volta ilpresidio di Ponticelli vedrà attivo un prontosoccorso di I livello (accesso secondario).

30 novembre 2017A questo punto l’Ospedale del Mare divente-

rà a tutti gli effetti un nuovo polo per l’emergen-za, i 236 posti letto serviranno non solo per leattività in regime di “elezione”, ma anche perrispondere ai ricoveri di emergenza.

30 dicembre 2017Questo sarà l’ultimo passaggio, quello che

segnerà la definitiva e completa attivazione del

nosocomio di Ponticelli. Al 30 dicembre i postiletto attivi saranno complessivamente 415 (ol-tre al quelli di day hospital, day surgery e di Os-servazione breve ci saranno 363 posti di degen-za ordinaria. Il pronto soccorso dell’Ospedaledel Mare sarà pienamente operativo, 24 ore su24, con accesso diretto.Come previsto l’ospeda-le assorbirà alcune specialità che oggi si trova-no nei presidi del centro storico di Napoli, dan-do vita ad un’offerta sanitaria maggiormenteorganizzata, sicura e di qualità; la speranza èche la Asl Napoli 1 Centro sappia gestire al me-glio questa struttura nuova di zecca. Anche se, adire il vero, in molti auspicano che il presidiodiventi presto un’Azienda ospedaliera autono-ma.

Raffaele Nespoli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nosocomioAlcuni scattidell’Ospedaledel Mare diPonticelli. Nellafoto grande,una vedutaaerea. dellazona. Nellealtre foto,internied esternidella struttura

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NA10 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Il pianeta cuore

«L’ uso del defibril-latore dovrebbeessere insegna-to, obbligato-

riamente, fin dalle scuole ele-mentari. I bambini dovrebbe-ro crescere con la cultura dellaprevenzione». Conosce benel’importanza del cosiddettosalvavita, Salvatore Cafarelli,uno dei soci di “Euronics-Gruppo Tufano”, che dellaprevenzione ha fatto uno stiledi vita. Concretamente. Acqui-stando 24 macchinari per cia-scun punto vendita – in Cam-pania e nel Lazio - dopo, ovvia-mente, aver formato il perso-nale in modo adeguato.«Trovo vergognoso che la

presenza del defibrillatorenon sia imposto dalla legge,racconta il manager che è an-chemedico. Le aziende privatenon sono obbligate eppure ab-biamo sentito di dovere dicompiere questo passo. Ci do-tiamo di questi macchinariperché sappiamo quanto sia-no importanti e, spesso,moltospesso, salvano la vita. In mol-te città italiane ed europee il

salvavita lo trovi per strada».E così, la decisione, tre anni

fa, di rivoluzionare il gruppo,formando il personale – quat-tro persone per ogni stabili-mento – e rinnovando i mac-chinari con un investimento dicirca trentamila euro.In questo lasso di tempo

non vi è mai stata la necessitàdi intervenire ma, la preven-zione, fa stare più tranquilli. Inposti dove si registra moltautenza, dove c’è un via-vai digente, il salvavita è rincuoran-te. «Io obbligherei tutti ad im-parare anche la manovra di di-sostruzione pediatrica ( ma-novra di Heimlich)», aggiungeil medico. «Tutte le mamme,in primis, dovrebbero saperintervenire in caso di necessi-tà. Ci sono delle nozioni sani-tarie che tutti dovrebbero co-noscere e saper fare».Ma cosa è e come funziona il

defibrillatore? Si tratta di unmacchinario capace di rilevarele alterazioni del ritmo dellafrequenza cardiaca e, non ulti-mo, erogare una scarica elet-trica al cuore. Qualora fosse

Il ras dell’elettronica:«Un defibrillatorein ogni punto vendita»All’Euronicssonostatiacquistati24salvavita«Trentamilaeuroeoracisentiamopiùsicuri»

Distinguere tra arresto cardiaco e infartosenza sottovalutare sintomi e fattori di rischioC’è un importante progetto in rete sulla prevenzione che però stenta a decollare

di Rosa Coppola

«L’ infarto e il be-neficio del tem-po-dipendente:l ’ i n te r ven to ,tempestivo, ai

primi sintomi, è determinan-te». La casistica è chiara el’esperienza insegna. Così,Bernardo Tuccillo, direttoredell’unità operativa complessadi Cardiologia dell’ospedale‘Loreto Mare’ di Napoli non-ché presidente dell’AnmcoCampania (Associazione Na-zionale Medici Cardiologi),sottolinea l’importanza dellaprevenzione e spiega i sintomipiù comuni per riconoscerel’infarto. Che, ci chiarisce, èspesso confuso o accomunatoall’arresto cardiaco. È benequindi capire la differenza.L’arresto cardiaco è un im-

provviso deficit delle funzio-nalità del cuore. Questo com-porta una veloce perdita di co-scienza e delle capacità respi-ratorie.Un arresto cardiaco è così

grave che, se non si intervieneimmediatamente, attraversol’uso salvavita di un defibrilla-tore, nel giro di pochissimiminuti provoca dei danni per-

manenti al cervello e la mortedella persona colpita.L’infarto, invece (o attacco

di cuore), comporta la ‘morte’delmuscolo cardiaco a seguitodell’ostruzione di una delle co-ronarie, le arterie che portanosangue ricco di ossigeno e nu-trimenti al cuore. Si deve in-tervenire, immediatamente.«I sintomi più comuni sono:

il cosiddetto dolore al pettoche può essere di diversa in-tensità. Penetrante, potrebbedare un senso di costrizione odi bruciore. Il respiro è rallen-tato, si ha difficoltà. In questicasi bisogna chiamare subito il118», spiega il cardiologo Tuc-cillo e continua: «Ci sono deifattori di rischio da tener pre-sente: fumo, diabete, fattorifamiliari, tra i più noti. La pre-venzione resta l’arma vincente.A partire dalla corretta alimen-tazione, alla pratica sportiva».E, tra convegni e open day,

le campagne in piazza, tra lagente, restano sicuramente lepiù efficaci.«In collaborazione con l’as-

sociazione cardiologi organiz-ziamo un preciso cronopro-gramma di visite gratuite»,chiosa.E nella divisione ospedalie-

ra del ‘LoretoMare’ guidata dal

dottor Tuccillo, la prevenzionecome la voglia di migliorarsi,sembra che siano caratteristi-che costanti.Ad inizio di quest’anno è

stato effettuato il primo inter-vento percutaneo di anulopla-stica mitralica senza l’ausiliodella cardiochirurgia. La pa-ziente, una donna di 73 anniaffetta da grave scompensocardiaco, era stata già operatain precedenza di by-pass aor-to-coronarico e di mitral-clipper una insufficienza valvolaremitralica funzionale di grado

severo. Il reparto è al passo coni tempi e vicina all’utenza connumeri importanti ed elo-quenti.Ma se il cittadino deve stare

attento, curarsi, il pianeta sa-nità dovrebbe accelerare itempi al fine di realizzare quelbel progetto chiamato “ReteIma – Infarto miocardico”, ov-vero la rete regionale che col-lega i centri, detti hub: sonoquelli dotati di cardiochirur-gia, cardiologia, emodinamicae terapia intensiva coronarica.Salerno è il centro pilota

PrimosoccorsoLe manovre perla rianimazionecardio-polmonare alcentro dei corsidi prevenzionedel rischiocardiaco

VincenzoCafarelliPresidentedi «EuronicsGruppoTufano» che haattivato unaserie diiniziative voltea prevenire ilrischio cardiacoall’internodei vari puntivendita

dell’importante progetto chestenta a decollare. Va a rilentoe non è a pieno regime. Il nuo-vo sistema per l’emergenzaprevede che un elettrocardio-gramma, collegato al servercentrale, esegua gli esami a ca-sa dell’ammalato o per strada einvii il tracciato al reparto(unità coronarica) competenteper fare la diagnosi e quindidecidere in anticipo in qualeospedale il paziente debba es-sere trasportato. Senza perde-re tempo.

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polemica, non sempre appaio-no ligi. Eppure i dati dei deces-si sono eloquenti e chiari. No-nostante ciò, neanche gli Isti-tuti scolastici sono garantiti daquesta preziosa presenza. Ca-pita,così, che tra una donazio-ne di un privato e una raccoltafondi, quando arriva il defi-brillatore in un plesso appareun ‘evento’, con taglio del na-stro e annuncio in pompa ma-gna. Quei 3-5 minuti dovreb-bero invece diventare un lifemotive.

Ro. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

ne completamente delegata amedici o da operatori sanitariabilitati).Ogni anno in Italia le vittime

dell’arresto cardiaco sono cir-ca 60mila e costituiscono il10% della totalità dei decessi.Colpisce tutti, anche giovani eatleti: quanti sembrano appa-rentemente ‘sani”? I primi mi-nuti di intervento sono fonda-mentali per ristabilire il batti-to.È diventato obbligatorio

(Legge Balduzzi) avere l’appa-recchio per le società sportiveche, tra un rinvio e qualche

necessario. La scarica serveper azzerare il battito cardiacoe, successivamente, ristabilir-ne il ritmo. Chi segue il corsodi Blsd (Basic Life Support &Defibrillation – Primo Soccor-so) posizionerà gli elettrodisul torace del paziente (uno adestra e uno a sinistra del cuo-re ) e da una parte centrale de-dicata all’analisi dei dati da es-si trasmessi. Ci sono diversi ti-pi di defibrillatori tutti più omeno facili da usare (eccezionfatta forse per il defibrillatoremanuale: ogni valutazionedelle condizioni cardiache vie-

Che cos’èRilevaalterazioninel battitocardiacoed erogascaricheelettriche

BernardoTuccilloDirettoredell’unitàoperativacomplessadi Cardiologiadell’ospedaleLoreto Maredi Napoli epresidentedell’AnmcoCampania

La Calabria e la Campania (tratto dai dati delCentro per i diritti del Cittadino) sono le due regionidove si muore di più per cure tardive o sbagliate,con l’81 per cento dei casi di malasanità che siconcludono col decesso del paziente. Il dato pareconfermato dalle conclusioni della CommissioneParlamentare d’Inchiesta sugli errori in camposanitario che nel quinquennio 2009-2012 haregistrato 570 denunce per malasanità, di cui 117in Sicilia, 107 in Calabria, 37 in Campania, 36 in

Puglia ed Emilia-Romagna. In questo sensol’Ospedale del Mare rappresenta una grandeopportunità per il futuro. Sul rischio clinico l’Anaao,la Fadoie e l’Ame hanno organizzato una giornatadi studio dedicata alla formazione, per offrire atutti gli operatori sanitari, indipendentemente dalruolo e dall’ambito professionale, una vera epropria opportunità di crescita nell’ambito di unsettore delicato e nevralgico qual è la gestione delrischio clinico.

MalasanitàCure sbagliate,in Campanial’81% dei casi

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA11

La spesa sanitaria L’incidenza del cancro del colon retto è inaumento in Campania e la prevalenza èdestinata ad aumentare a causa diinvecchiamento della popolazione, aumentodell’aspettativa di vita e miglioramentotecnologico (diagnosi endoscopica precoce). LaCampania è tra le regioni a più bassasopravvivenza a 5 anni per cancro del colonretto con un valore pari al 59% contro il 65%del centro nord. Lo screening, con la ricerca del

sangue occulto nelle feci e la successivacolonscopia per i soggetti positivi, con lacontestuale rimozione di lesioni precancerose odi tumori allo stadio iniziale salva la vita. Aquesto obiettivo mira il percorso per laprevenzione messo in campo dall’Asl Napoli 3sud, grazie all’accordo sottoscritto con l’Istitutonazionale dei Tumori Fondazione Pascale diNapoli. Sotto la lente degli esperti i fattori dirischio generici e quelli correlati.

PrevenzioneColon retto,accordo tra Asl Na 3e Istituto Pascale

L a sclerosi multipla ha un forteimpatto sullo stato di salute deipazienti, ma anche una pesantericaduta in termini di costi diret-

ti e indiretti. Secondo l’Associazioneitaliana sclerosi multipla la stima deipazienti colpiti è di 112.730 in tutta Ita-lia nel 2017. Sempre l’Aism classificaquesti pazienti per gravità di disabilitàin tre diversi stati e in questo modo siosserva che il 44,5% (46.001) di soggettipresenta uno stato di disabilità inter-medio, il 40,8% (50.214) ha uno stato didisabilità lieve, mentre il restante 14,7%(16.515) è in stato avanzato di disabilità.Studi molto recenti parlano di costi

diretti a carico del Servizio sanitarionazionale pari a circa 2,3 miliardi dieuro per il 2016, corrispondenti al 2%della spesa sanitaria pubblica corrente.La perdita di produttività causata dal-l’assenza dal lavoro legata alla malattia,genera dei costi pari a 550 milioni, cherappresentano l’11% della spesa com-plessiva per la patologia. Consideran-do che i costi diretti non sanitari am-montano a 2,35miliardi, emerge che la

sclerosi multipla ha un impatto impor-tante anche in termini economici e so-ciali. Per contestualizzare questi risul-tati, basti pensare che la spesa stimataè quattro volte superiore della spesa in-dotta da una malattia cronica comel’Hcv (stima dei costi diretti ed indirettipari a 1,05 miliardi di euro).La progressione della disabilità rap-

presenta un fattore negativo, in termi-ni di qualità della vita e per le risorseche occorre impiegare. Dalle analisi sievince che i pazienti in stato avanzatodi disabilità, pari al 14% della popola-zione, assorbono più di 1/4 della spesatotale. Invece, i pazienti in stato di disa-bilità lieve assorbono la quota di spesaminore (23% del totale), pur costituen-do il 41% dei pazienti totali. Il costo deltrattamento farmacologico è risultatoessere la principale voce di spesa percosti diretti sanitari. Per quanto riguar-da i costi diretti non sanitari, la voce dicosto maggiore è principalmente assi-milabile all’assistenza informale, ovve-ro dal tempo libero o tempo di lavoroperso dai caregivers. A questi costi siaggiungono quelli Inps. In termini pre-videnziali e assistenziali, infatti, questemalattie determinano dei costi parti-

colarmente consistenti dovuti alle pre-stazioni corrisposte.Per quanto attiene le malattie del si-

stema nervoso centrale, una recenteanalisi condotta da Eehta del Ceis dellaFacoltà di Economia di Tor Vergata in-sieme all’Aismha evidenziato comedal2009 al 2015 sia stata generata una spe-sa di 8,2miliardi nei sette anni, con unaspesamedia annua di 1,2miliardi corri-spondente all’11% del totale stimato.Dal 2009 al 2015, per quanto attienespecificamente la sclerosi multipla, èstata stimata una media annua di 27mila beneficiari, con un decrementodel 28% dal 2009 al 2015, dovuto so-prattutto alle pensioni di invaliditàprevidenziale che nello specifico dellapatologia sono passate da unamedia di23 mila a 14 mila beneficiari. Comples-sivamente per la sclerosi multipla ri-sultano essere stati spesi 250milioni di

euro in media all’anno per la previden-za con l’aggiunta di 59 milioni di eurorelativi alle indennità di accompagna-mento. Confrontando le singole pre-stazioni previdenziali con le indennitàrisulta che le pensioni di invalidità pre-videnziale determinano il maggior nu-mero di erogazioni e costi, rispettiva-mente pari al 43% e al 41% sul totale.Quindi si sente una forte necessità difavorire l’attuazione di importanti rac-comandazioni tendenti ad assicurare ilmigliore percorso assistenziale e di cu-ra ai pazienti con sclerosi multipla. Insintesi l’Italia deve riconoscere l’impor-tanza socioeconomica della patologia atutte le età per assegnare loro appro-priata priorità. E’ urgente una ricercaclinica che indaghi le cause, i fattoripredittivi che impattano su questa ma-lattia. Bisogna assicurare che le perso-ne con disabilità generate da sclerosimultipla abbiano diritto di piena inclu-sione nella società.Questo comprende l’ottimizzazione

dei fattori ambientali e di stile di vita,la disponibilità di strumenti di autoge-stione e la garanzia del diritto alla fles-sibilità nell’ambiente di lavoro. Allostesso modo i pazienti dovrebbero ri-cevere un immediato accesso a cure dialta qualità, in centri specializzati, conl’obiettivo di una vita di qualità il piùlunga possibile. La gestione della ma-lattia deve essere, in ogni regione, rea-lizzata sulla base delle raccomandazio-ni fondate sulle evidenze scientifiche.Non si dovrebbe mai dimenticare chele persone con sclerosi multipla sono“gli esperti” del vivere con una patolo-gia cronica.

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di Francesco Saverio Mennini

Bisogna riconoscere priorità a questa patologia

Sclerosi multiplaLa disabilità che costa2,3 miliardi di euro

FrancescoSaverioMenniniDocentedi EconomiaSanitariaall’UniversitàTor Vergatadi Roma

I contiOgni annoin Italia250milionistanziatiper laprevidenza

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NA12 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Le cure innovative

Epatite C, nuovi farmaci «personalizzati»Arrivano antivirali diretti ancora più potenti ed efficaci: nel 95,8 per cento dei casi funzionanoUn piano per la Campania significa ripensare tutta la rete di cura secondo il modello hub&spoke

L’intestino e il morbo di CrohnQuando l’infiammazione è cronicaColpisce in prevalenza i giovani tra i 20 e i 25 anni e gli over 65

S pesso maltrattato, certa-mente poco conosciutorispetto all’importanza

che riveste per il nostro benes-sere e la nostra salute, l’intesti-no può essere vittima di moltepatologie più o meno invali-danti. Unamalattia della qualesi inizia a sentir parlare sem-pre più spesso è la malattia, omorbo, di Crohn. «Si tratta –spiega Francesco Selvaggi – diuna condizione infiammatoriache può coinvolgere ogni trat-to dell’apparato gastroenteri-co, caratterizzata da un’infiam-mazione cronica che riguardal ’ intera parete intestina-le».Quanto al «comportamen-to clinico» della malattia, Sel-vaggi spiega che segue tre tipidi pattern: «Esclusivamenteinfiammatorio, stenosante ofistolizzante–penetrante».Semplificando si può dire che«quando la malattia è fistoliz-zante è sostanzialmente legataalla formazione di una fistola(una comunicazione tra duesuperfici), che può essere en-teroenterica (nel qual casocomporta una fuoriuscita dauna parte all’altra dell’intestinonei punti di contatto tra le pie-ghe), enterocutanea o può lo-calizzarsi a livello perianale.L’incidenza di quest’ultimacondizione è di circa il 30%.Il trattamento delle fistole è

generalmente teso al control-lo della sepsi attraverso un’in-cisione e un drenaggio degliascessi. Vengono anche posi-zionati dei setoni e si prescriveuna terapia medica con im-munomodulanti (immuno-soppressori o biologici)».Ci sono poi alcuni casi nei

quali bisogna intervenire,purtroppo, con un approcciochirurgico e l’impatto psicolo-gico può essere molto for-te.Anche se allo stato attualenon esiste un registro nazio-nale delle malattie cronicheinfiammatorie intestinali nédati attendibili, si calcola chein Italia i pazienti siano circa100mila.Per quanto riguarda la ma-

lattia di Crohn, colpisce preva-lentemente i giovani (20/25anni) e gli over 65. Tuttavia siosservano dei casi anche neibambini e negli adolescenti.Ilgrosso scoglio, ricorda Selvag-gi, riguarda il fatto che «l’ezio-logia della malattia è poco no-ta, presumibilmente comples-sa emultifattoriale. Certamen-te concorrono fattori geneticie ambientali. Un ruolo impor-tante è svolto dal fumo di siga-retta, alla cui abitudine si asso-cia un difficile controllo dellamalattia. Il gold standard nellaricerca clinica delle fistole pe-rianali è rappresentato da trialrandomizzati controllati, ne-cessari per guidare il tratta-mento della malattia di Crohn

perianale».Tra questi, un re-centissimo trial con cellulestaminali, a cui ha contribuitoin maniera importante il cen-tro di riferimento per lemalat-tie infiammatorie croniche in-testinali dell’Università dellaCampania Luigi Vanvitelli, cheha fornito un promettentenuovo approccio terapeuticonelle fistole perianali com-plesse.«Uno studio multicen-trico, in doppio cieco, “rando-mizzato vs placebo” in cui so-no stati arruolati pazientiadulti refrattari alle terapieconvenzionali. Dei 212 pazien-ti arruolati, 107 hanno ricevutoil trattamento con cellule sta-minali e 105 il placebo. Sonostati osservati per 24 settima-ne. Alla 24esima settimana, unsignificativo numero di pa-zienti trattati con staminali haraggiunto una migliore rispo-sta clinica rispetto a quellitrattati con placebo. Anche perquel che riguarda gli eventi av-versi (prevalentemente asces-so anale e proctalgia) sono sta-ti significativamente inferiorinei pazienti trattati con cellulestaminali. Questo ci offregrandi speranze per il futuro, eci fa credere che il trattamentocon cellule staminali, le cosid-dette “Cx601” possa essere si-curo ed efficace per le fistoleperianali che non rispondonoalla terapia convenzionale obiologica o entrambe».

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Malattie non curabili, ma controllabili,grazie ai farmaci di nuova generazione,all’approccio con la medicina di precisione,ritagliata sulle esigenze del paziente, conminore impatto sulla qualità della vita.L’endocrinologia italiana si è riunita a Romaper il 39esimo congresso della Societàitaliana di Endocrinologia, presenti espertidi patologie rare che hanno discusso degliaspetti legati alla prescrizione dei nuovi

farmaci per il trattamento delle patologieipofisarie, come l’acromegalia, malattiarara che in Italia, (con un’incidenza di 5-6nuovi casi all’anno e una prevalenza di 60-70 casi per milione di abitanti) colpiscemigliaia di persone, riducendoneaspettativa e qualità di vita. Tra i relatori,anche Annamaria Colao (foto), direttricedel dipartimento di Medicina Clinica eChirurgia della Federico II di Napoli.

Il convegnoNuove terapie,endocrinologia congresso

FrancescoSelvaggiProctologo,docente diChirurgia alla Sun

MassimoGalliProfessoreordinariodi Malattieinfettiveall’Universitàdegli Studidi Milano

La pillolaVa assunta unavolta al giorno,per dodicisettimanedi trattamento

Supplemento della testata

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Direttore responsabile:Luciano Fontana

di Raimondo Nesti

C ure garantite per tutti ela possibilità di guari-gione sempre più alta(anche grazie all’entra-

ta in commercio di nuovi far-maci antivirali), eppure l’epa-tite C resta tuttora un’emer-genza di salute pubblica.Si pensi che si stimano un

milione di casi in Italia, di cuisolo trecentomila diagnostica-ti, con la Campania prima re-gione per casi di virus e in al-cune aree viene raggiunto il12% di incidenza rispetto al 3%nazionale.Per questa malattia servono

trattamenti personalizzati,«cuciti» sui pazienti, e un ap-proccio sinergico che associtrattamento e attività per pro-muovere la prevenzione e ladiagnosi del sommerso. A par-tire dalle carceri per arrivare aiSert e ai centri di cura.Di questi temi si è discusso a

Milano, in un incontro che hamesso faccia a faccia i maggio-ri esperti del settore e ha evi-denziato i passi in avanti fatticon l’introduzione di antiviralidiretti (DAAs) ancora più po-tenti ed efficaci, tra cui la nuo-va combinazione di «elbasvir»e «grazoprevir», che ha otte-

farmaco riesce a eradicare ilvirus.Per Massimo Galli, profes-

sore ordinario di Malattie in-fettive all’Università degli Stu-di di Milano: «I risultati otte-nuti con i DAAs contro il virusHCV sono in generale moltobuoni. Il risultato miglioragrazie ad una terapia persona-lizzata, più adatta al singolocaso, il che rende utile poter

su quando verranno messi intrattamento, grazie alle listed’attesa nelle quali saranno in-seriti, liste d’attesa più o menolunghe a seconda del centro dicura. Questo è il primo passoverso la normalità. Quantoquesto cambiamento influiràsullo scenario futuro lo vedre-mo, così come vedremo sel’eliminazione dell’epatite C èun obiettivo primario per leRegioni nei loro piani sanitari.Noi non possiamo che auspi-care che le Regioni ripensinoalle strutture ricettive che pos-sono prendere in cura i pa-zienti, i modi per farlo sono didiverso tipo: rinforzare i Centriesistenti, nominare nuoviCentri o ripensare a tutta la re-te di cura secondo il modellohub&spoke. Per adesso siamoall’anno zero di un vero pianodi eliminazione dell’epatiteC».Un piano che per la Campa-

nia e per diverse regioni delMezzogiorno d’Italia potrà si-gnificare molto in termini disalute pubblica. Del resto inve-stire in farmaci innovativi chepossono eradicare il virus de-finitivamente significa garan-tire un enorme risparmio perle casse pubbliche negli anni avenire.

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nuto l’autorizzazione del-l’Agenzia Italiana del Farmaco(AIFA) per il trattamento delvirus dell’epatite C cronica ri-spetto ai genotipi 1 e 4.Si tratta di una pillola da as-

sumere una volta al giorno,senza restrizioni di cibo, perdodici settimane di trattamen-to nella maggior parte dei pa-zienti, senza ribavirina.Nel 95,8 per cento dei casi il

disporre del maggior numeropossibile di opzioni terapeuti-che».Ma resta il problema delle

patologie che possono arriva-re a peggiorare il quadro clini-co dei pazienti con HCV, dallacirrosi epatica all’infezione daHIV.Per questo motivo è neces-

saria una cautela particolarenella definizione della terapia,l’epatite C colpisce circa l’1-2%della popolazione mondiale:circa 150milioni di individuicontagiati, e per questo è im-portante che l’AIFA abbia ride-finito i criteri di rimborsabilitàdei farmaci innovativi perl’epatite C cronica, ampliandocosì le possibilità di accesso al-le terapie di ultima generazio-ne e attivando i registri per ilmonitoraggio.«Con l’ampliamento dei cri-

teri di accesso ai farmaci inno-vativi cambia tutto – spiegaIvan Gardini, presidente EpaCOnlus – se prima avevamo bar-riere di accesso e i farmaci ve-nivano offerti e rimborsati dalservizio sanitario solo a metàdei pazienti con epatite C chene avevano diritto, da unmesea questa parte tutti i pazientipossono aver accesso alla loroterapia e ottenere dal propriomedico curante l’indicazione

di Gianluca Vecchio

E PREVENZIONESalute

Coordinatore tecnico-scientificoMarco Trabucco Aurilio

In questo numero hanno scritto:Rosa Coppola, RomualdoCrescenzo, Sandra Froio, SofiaGorgoni, Gaetano Marenzi,Francesco Saverio Mennini,Renato Nappi, Raffaele Nespoli,Raimondo Nesti, Massimo Santoro,Roberto Soprano, Gianluca Vecchio

Sono stati intervistati:Paolo Ascierto, Roberto Bernabei,Attilio Bianchi, Amira Bodavera,Vincenzo Cafarelli, CorradoCalamaro, Nunzia Crispino,Francesco D’Andrea, MassimoGalli, Roberto Sanseverino,Vincenzo Santagada, FrancescoSelvaggi, Luigi Sparano, BernardoTuccillo, Ciro Verdoliva

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA13

Vaccini, la campagna dei mediciLo slogan: «Segui il mio esempio»Negli ultimi due anni la copertura è scesa al di sotto della soglia di sicurezza

S ono dati allarmantiquelli che arrivano dalCentro regionale di far-macovigilanza della

Campania sull’appropriatezzanell’uso dei farmaci e dei vac-cini. All’ombra del Vesuvio lecoperture vaccinali a 24 mesicontro poliomielite, tetano,difterite, epatite B e pertosse(che fino al 2013 superavano il95%) sono scese negli ultimidue anni al di sotto della sogliadi sicurezza. Colpisce che tragennaio 2001 e dicembre 2016al Centro siano arrivate 25.629segnalazioni di sospette rea-zioni avverse a farmaci e vacci-ni, ma è anche doveroso direche sia nel 2015 che nel 2016, lamaggior parte delle segnala-zioni ha riguardato eventi av-versi non gravi.Gli eventi gravi registrati so-

no il 26,55% delle segnalazionitotali.Non è un caso che i me-dici di famiglia e i pediatri sia-no scesi in campo assieme al-l’Ordine provinciale di Napolicon diverse iniziative miratead informare e prevenire. Una

Corrado Calamaro – soprattut-to adesso che è stata introdot-ta l’obbligatorietà per altri ottovaccini. Nonostante se ne parlimolto, tantissime personenon sono correttamente infor-mate, ecco perché abbiamodeciso di mettere a disposizio-ne dei nostri assistiti tutta lanostra esperienza, così chepossano recepire tutte le prin-cipali informazioni». Tra que-ste anche quelle relative alle

nuove regole previste dal mi-nistero. Visto che dal 2017 ledodici vaccinazioni obbligato-rie divengono un requisito perl’ammissione all’asilo nido ealle scuole dell’infanzia (per ibambini da 0 a 6 anni). Salvo«virate» dell’ultimo istante, levaccinazioni obbligatorie egratuite passano infatti daquattro a dodici. Per i bambinifino a 16 anni sono obbligato-rie e gratuite – in base alle spe-cifiche indicazioni del Calen-dario VaccinaleNazionale rela-tivo a ciascuna coorte di nasci-ta : la vaccinazione anti-poliomielitica, la vaccinazioneanti-difterica, la vaccinazioneanti-tetanica, la vaccinazioneanti-epatite B (tutte in realtàgià obbligatorie).Si aggiungono come obbli-

gatorie la vaccinazione anti-pertosse, la vaccinazione anti-Haemophilus Influenzae tipob, la vaccinazione anti-menin-gococcica B, la vaccinazioneanti-meningococcica C, la vac-cinazione anti-morbillo, lavaccinazione anti-rosolia, lavaccinazione anti-parotite, lavaccinazione anti-varicella.Tutte vaccinazioni obbligato-

LuigiSparanoMedicodi medicinageneralee segretarioprovincialeFimmg Napoli

rie di nuova introduzione, magià presenti nel Calendariovaccinale vigente come «forte-mente raccomandate».Dodici vaccini non significa

dodici punture. Sei vaccinipossono essere somministraticontestualmente con la cosi-detta vaccinazione esavalente(i vaccini: anti-poliomielite,anti-difterite, anti-tetano, an-ti-epatite B, anti-pertosse, an-ti-Haemophilus Influenzae ti-po b). Quattro vaccini possonoessere somministrati con laquadrivalente (i vaccini: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-pa-rotite, anti-varicella) e solodue vaccini (anti-meningo-cocco B e antimeningococcoC) devono essere sommini-strati separatamente. Questedodici vaccinazioni devono es-sere tutte obbligatoriamentesomministrate ai nati dal 2017.Ovviamente, la violazione del-l’obbligo vaccinale comportal’applicazione di significativesanzioni pecuniarie. Quanto alcontributo dell’Ordine dei Me-dici di Napoli, sul portale saràcaricata una sezione «doman-de e risposte» che servirà achiarire i temi più importanti.Oltre questo, i camici bianchidedicheranno un appunta-mento fisso per incontri facciaa faccia con lemamme e i papàche lo vorranno. «Anche nellescuole», propone il coordina-tore provinciale della FimpNapoli Antonio D’Avino. Pro-posta applaudita dalle mam-me di Chiaia, rappresentate daBenedetta Sciannimanica,presidente onoraria dell’asso-ciazione «Tu - Tutte Unite».

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Laprevenzione

delle novità è che negli studidei medici della Fimmg Napo-li in questi giorni compariran-no dei poster, su ciascuno cisarà la foto del propriomedicodi famiglia intento a farsi som-ministrare il vaccino. Sottouno slogan con l’invito a se-guire il suo esempio.«Quello della vaccinazione

è un tema particolarmentesentito – dicono i leader dellaFimmg Napoli Luigi Sparano e

InformareUn temamolto sentitoal centro di unacampagna deimedici Fimmg

Prenderà ufficialmente il via ai primi di settembre ilvaccino terapeutico Hepavac, primo vaccinomondiale contro il cancro al fegato, che è statoscoperto da un team di ricercatori dell’ IstitutoPascale di Napoli coordinato da Luigi Buonaguro.Dopo il nulla osta anche del comitato eticodell’Istituto dei tumori di Napoli tutto è prontoaffinché vengano arruolati i primi quarantapazienti affetti da epatocarcinoma nonmetastatico. Dopo tre anni di studi, che ha visto

coinvolti, oltre all’Italia con il Pascale e il SacroCuore di Verona, altri quattro Paesi europei(Germania, Spagna, Belgio e Regno Unito) ilprotocollo vaccinale è stato approvato dalleagenzie regolatorie e la settimana scorsa ha avutoil definitivo via libera anche dal comitato etico delPascale. «Se i risultati saranno quelli auspicati -riferisce Luigi Buonaguro - il nostro sarà il primovaccino al mondo per il tumore epatico candidatoad una sperimentazione su vasta scala».

Tumore epaticoUna nuova curasperimentatasu 40 pazienti

di Raimondo Nesti

CorradoCalamaroMedicodi medicinageneralee tesorieredella Fimmgdi Napoli

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NA14 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno

L’invecchiamento della popolazione impone il ricorso alle tecnologie

La terza età

Tecnoassistenza, la sfidadei servizi snelli e continuativiper gli ultrasessantacinquenni

L’ Italia è il paese più vec-chio d’Europa; il se-condo al mondo, pre-ceduto solo dal Giap-

pone. Il 22,3% degli italiani hapiù di 65 anni (entro il 2030saranno il 26,5% e il 6,8% oggine ha più di 80.Il Belpaese, quindi, si con-

ferma ai primi posti per la lon-gevità, con una speranza di vi-ta alla nascita che raggiunge80 anni e sei mesi per gli uo-mini e 85 anni e unmese per ledonne. Oggi tutti i governihanno tra le priorità quella difavorire un invecchiamento insalute e, da qualche anno, Ita-lia Longeva, il network scienti-fico del Ministero della Salutededicato all’invecchiamento,lavora affinché questa fascia dietà possa divenire un “motore”del Paese anche dal punto divista economico.Si punta non solo su una

maggiore inclusione sociale

campo della domotica. Nasco-no, quindi, nuove opportunitàdi sviluppo e nuove figure pro-fessionali. «È un’opportunitàper il sistema sanitario - spie-ga Bernabei - e per i cittadini,ma anche una promessa per igiovani, e in genere per ilmondo dell’economia e del-l’industria: l’implementazionedella tecnoassistenza sarà resapossibile dai nuovi strumentitecnologici che le aziende, e iospero che siano soprattuttoaziende italiane, saranno ingrado di sviluppare e offrire almercato. Ma accanto a questistrumenti - conclude Bernabei- serviranno nuove professio-nalità, nuovi lavoratori: si pen-si ai giovani da impiegare neicentri di controllo di tutti i datiinviati dagli strumenti diagno-stici e di monitoraggio a di-stanza, ma anche alle nuoveprofessionalità sulle quali do-vremo poter contare per strut-turare una nuova assistenza diprossimità».

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in grado di ripensarsi, a parti-re dai suoi professionisti e da-gli snodi organizzativi in cuioperano nell’attuale sistema.Non è pensabile che l’ospedalee l’emergenza-urgenza sianoancora, anche nell’immagina-rio collettivo, i principali frontoffice della sanità italiana. Èun assetto che a breve non sa-remo più in grado di sostene-re, anche perché, in fondo, ri-sponde solo ‘da lontano’ alleesigenze dei cittadini, cioè inluogo anche fisicamente di-stante dal loro domicilio».È qui che entra in gioco la

tecnoassistenza in grado di of-frire servizi socio-assistenzialicontinuativi: dai software dicomunicazione agli indumen-ti che rilevano e trasmettonoparametri vitali e clinici in ge-nere, dai laboratori di diagno-stica itineranti ai dispositiviche facilitano l’aderenza alleterapie, dalle soluzioni di mo-nitoraggio da remoto di perso-ne affette da cronicità fino aglistrumenti più avanzati nel

meno dimassa nel nostro Pae-se, con circa 13 milioni di per-sone ultrasessantacinquenni,che insieme ai pazienti cronicisono i primi utilizzatori di pre-stazioni sanitarie. Dei soggetticon più di 70 anni, il 10% hauno stato di salute instabile eva incontro ad un rapido peg-gioramento. «In quest’ottica -spiega Roberto Bernabei, pre-sidente di Italia Longeva – ilservizio sanitario deve essere

degli anziani, che potrebberoessere protagonisti di funzionieducative (soprattutto a bene-ficio dei più giovani), ma an-che sulla tecnoassistenza: l’in-sieme di tutte le tecniche –dalla telemedicina alla domo-tica – che si fondano sulla tec-nologia e possono essere im-piegate per la cura e l’assisten-za degli anziani. Questo è pro-prio uno dei temi principali dicui si discuterà nella secondaedizione dell’appuntamentonazionale sulle cure a lungotemine. Italia Longeva riunirà,l’11 e 12 luglio, a Roma, i diret-tori generali del Ministero del-la Salute e molti responsabilidella sanità italiana a livello re-gionale e locale, per discuteresulle strategie per la presa incarico di chi ha bisogno di as-sistenza continuativa e pro-lungata: un tema che per epi-demiologia e impatto econo-mico potrebbe incidere sullesorti future dell’intero serviziosanitario.L’invecchiamento è feno-

Col ventaglioDue donneanzianecercanoun po’ direfrigeriodal caldo torridodei giorniscorsi

All’avanguardiaCura e assistenzacon gli strumenti piùavanzati di domoticae telemedicina

L’assistenzaNel futuro immediatooltre alle macchineserviranno anchenuove professionalità

RobertoBernabeiOrdinariodi Geriatriaall’Universitàcattolicadi Roma epresidente diItalia Longeva

di Sofia Gorgoni

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 3 Luglio 2017NA15

Burocrazia& salute

I n dialetto napoletano la «foja» èl’impeto, la forza incontenibile amuoversi. E’ curioso che F.O.I.A. siaa livello giuridico l’acronimo per

«Freedom of information act», la nuo-va legge sulla trasparenza amministra-tiva, introdotta in Italia nel 2016 ed en-trata in vigore il 23 dicembre. La nuovanormativa consente a chiunque di«muoversi», di accedere a dati, infor-mazioni e documenti detenuti dallepubbliche amministrazioni, senzaspiegare motivazioni di sorta.L’amministrazione pubblica italiana

è sempre stata vista, nell’immaginariocollettivo, come un impenetrabile tun-nel nel quale si affollano documenti,persone e procedure che segnano lenostre vite e i nostri comportamenti.Fino a poco tempo fa, se un privato cit-tadino avesse inteso conoscere lo statodi una pratica, le liste di attesa o qua-lunque altra informazione in possessodi una pubblica amministrazione,avrebbe dovuto dimostrare il suo inte-resse a farlo e motivare la richiesta(dunque l’informazione doveva, diret-tamente o indirettamente, riguardar-lo). Oggi, con una totale inversione ditendenza, il legislatore consente achiunque di accedere ai documentidetenuti dalle pubbliche amministra-zioni, senza motivazione alcuna e sen-za pagare alcunché. Anzi, l’obiettivo

Sanità trasparente inizia la rivoluzioneLa nuova legge sull’ «accesso civico generalizzato» si ispira ai sistemi anglosassonie consente a chiunque di accedere a dati pubblici senza dover fornire le motivazioni

della nuova legge è proprio di «favori-re forme diffuse di controllo sul perse-guimento delle funzioni istituzionali esull’utilizzo delle risorse pubbliche»,nonché di «promuovere la partecipa-zione al dibattito pubblico». Questaimportante novità prende il nome di«accesso civico generalizzato».Quest’innovazione, mutuata dai si-

stemi anglosassoni, potrà incontraremolte resistenze, perché le pubblicheamministrazioni italiane non sonoculturalmente aperte ad una simile ri-voluzione copernicana. È altrettantovero, però, che la legge c’è ed è neces-sario conoscerla per applicarla corret-tamente e favorire l’effetto che si pre-figge: prevenire fenomeni corruttivi equella maladministration che troppevolte è balzata agli onori della cronacanazionale, facendo dell’Italia la terzul-tima nazione in Europa per corruzionepercepita.Che fare, dunque, se intendo ottene-

re copia di un documento la cui pub-blicazione sul sito web dell’ammini-strazione non è già obbligatoria perlegge? Devo indicare le mie generalità,precisare il dato, l’informazione o ildocumento a cui intendo accedere etrasmettere, anche per via telematica,l’istanza all’ufficio dell’amministrazio-ne che detiene il dato, o all’Ufficio Re-lazioni con il Pubblico o al responsabi-le della Prevenzione della Corruzione edella Trasparenza. Quest’ultimo è an-che l’organo al quale rivolgersi per ot-

tenere il riesame della domanda, nelcaso in cui l’accesso sia stato negato ose l’amministrazione non abbia rispo-sto entro il termine previsto. L’ufficioche riceve l’istanza deve infatti soddi-sfare la richiesta nel termine di 30giorni. La mancata risposta non equi-vale a rigetto dell’istanza, cioè ad unatto virtuale negativo (silenzio–dinie-go), bensì ad un comportamentoomissivo e sanzionabile (silenzio–ina-dempimento) e potrebbe configurareil reato di omissione di atti d’ufficio,previsto dall’art. 328 del codice penale.Il presidente dell’Autorità nazionaleanticorruzione chiamata ad approvarele linee guida per la corretta applica-zione e gestione dell’accesso ha chiari-to che «deve essere data immediataapplicazione all’istituto». Alle pubbli-che amministrazioni si richiede per-tanto di adeguare la loro organizzazio-ne, al fine di concentrare in un unicoufficio la «competenza a decidere sul-le richieste di accesso». Dovranno,perciò, dotarsi di un regolamento in-terno per indicare ai dipendenti comeaffrontare le diverse tipologie di istan-ze di accesso. V’è da chiedersi se la no-stra pubblica amministrazione siapronta ad un’innovazione di tale por-tata o se, diversamente, si stia corren-do il rischio di appesantire e burocra-tizzare, in modo ulteriore, un sistemagià di per sè non particolarmente flui-do.

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RobertoSopranoAvvocato,con studiolegalea Napoli,è espertoin appalti eservizi pubblici

Parte da Milano una tecnologia avanzata checonsente di sostituire in modo più sicuro i dentimancanti, grazie alla possibilità per il chirurgo divalutare durante l’intervento l’impianto più adattoda inserire in base alla consistenza dell’osso delpaziente. Il motore chirurgico per implantologiadentale intelligente TMM2, prodotto dalla IdiEvolution consente di controllare l’andamentodell’operazione tramite grafici visualizzati sudisplay touch-screen e ad avviso vocale. Ma

l’assoluta novità sta nella presenza nel kitchirurgico di una particolare punta lettore chemontata sullo strumento rotante permette, unavolta inserita nel foro praticato nell’osso, distabilire la qualità ossea. Il chirurgo può cosìscegliere ed inserire sempre l’impianto giusto nelposto e nell’osso giusto. L’impianto sarà ben fermonell’osso già dopo l’intervento, potrà quindisostenere subito un nuovo “dente” provvisorio eavrà una percentuale di successo molto più alta.

La novitàImplantologia,tecnologie avanzateper sostituire denti

di Roberto Soprano

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NA16 Lunedì 3 Luglio 2017 Corriere del Mezzogiorno