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cosa sarà di Londra dopo la Brexit?

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EDITORIALELondra nell’occhio del ciclone. E’ arrivata la primavera ma ancora nessuno ha avuto il tempo di rendersene conto. La città ha passato un periodo di fuoco con l’attacco a Westminster e l’arrivo dell “Hard Brexit”. Eravamo anche noi a Trafalgar Square il giorno dopo l’attentato. Non si è trattato di un solo minuto di silenzio ma di un intero giorno, non di più, i londoners non lo permettono.In questo numero cercheremo di raccontarvi e sbrogliare al meglio tutti i dubbi e le incertezze sulla questione Brexit. Interessa tutti noi e chi come noi sogna un futuro qui, in una città che si definisce aperta ma che stabilisce i primi confini con l’Europa.

EDITORIALLondon’s eye of the storm.Spring has sprung, even though everyone has yet to realize it. The City has just survived a hectic time span, given Westminster’s attack and the “Hard Brexit” incoming. The day after the attack, we were in Trafalgar Square, too. It was not just a moment, rather a whole day of silence – the Londoners would never allow themselves more than this.In the current issue, we wish to debate over the Brexit case, unraveling some doubts and uncer-tainties. All of us are interested in the matter, along with those who dream of a future here, in the city that defines itself as open, while establi-shing the early borders with Europe.

THE ITALIAN ZONE

TESTI E FOTO GIULIA LIVIA

TESTI E FOTO SORAYA PEDONE

DISTRIBUZIONE DEBORAH DORIGO

MARKETING E TRADUZIONI NICOLE SILVERIO

TESTI E TRADUZIONI LARA CORSINI

GRAFICHE MARA MASAROTTI

DISTRIBUZIONE E PR ZAIRA DELLA PIETRA

SOMMARIO04_ BREXIT: RICORDIAMO CHE L’OBIETTIVO È UN ACCORDO 06_ BREXIT: COSA SARÀ DI LONDRA DOPO LA BREXIT 09_I VINI DEL FVG PROTAGONISTI A LONDRA 10_INTERVISTA: ENZINA FUSCHINI, UNA DONNA E UN’ARTISTA. UN PONTE CON LA COMUNITÀ IN GRADO DI EMOZIONARE 12_FOTO DEL MESE: WE ARE NOT AFRAID 14_WESTMINSTER, IL GIORNO DOPO L’ATTACCO: IL CORDOGLIO E LA “LONDONER WAY OF LIFE” 16_LA CITY OF LONDON: IL MIGLIO QUADRATO PIÙ POTENTE AL MONDO 17_INFOGRAFICA: CITY OF LONDON 18_ARTISTA DEL MESE: ASICIANNA KHEREDDIN KDAIMATI

EVENTI, NEWS, CULTURA, CONSIGLI. CONNETTERE PERSONE E RITROVARSI

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BREXIT:RICORDIAMO CHE L’OBIETTIVO È UN ACCORDO

di Soraya Pedone

Per gli stranieri che ormai vivono da molto tempo sul suolo del Regno Unito, la Brexit è stato un duro risveglio o forse un incubo ad occhi aperti. Molte le domande. Poche le risposte. In primis ci si chiede quale sarà la sorte di tutti coloro che, seppur non inglesi di nascita si sentono inglesi di adozione. Quali diritti verranno loro garantiti?

Inaspettatamente ad ergersi difensori dei diritti degli oltre 3milioni di stranieri che vivono oltre Manica, sono stati i Lord inglesi. La Camera Alta del parlamento di Westminster ha votato 358 a 256 per concedere a tutti gli stranieri, compresi circa mezzo milione di italiani, il diritto incondizionato di rimanere a tempo indeterminato in questo paese anche dopo la Brexit. La richiesta al Governo non è stata di un’azione immediata e unilaterale ma che entro tre mesi dal lancio della Brexit vengano formulate proposte su come proteggere gli europei e le loro famiglie.

Cosa accadrà adesso? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su tutta questa situazione spinosa che tiene insonni molti stranieri.

Partiamo dal funzionamento del Parlamento inglese. Si compone di due Camere, la Camera dei Comuni, o Camera Bassa, i cui membri vengono eletti democraticamente dal popolo britannico, e la Camera del Lord, o Camera Alta, i cui membri, a seguito della riforma del governo laburista di Tony Blair sono tutti di nomina governativa. Questo ha fatto sì che la Camera dei Lord sia diventata nel giro di vent’anni una sorta di “camera dei saggi”, i cui membri sono grandi esperti in tutti i campi del sapere umano: scienziati, docenti universitari, ex-leader politici di primo piano o grandi avvocati.

Il divorzio dell’Inghilterra dall’Europa avverrà con l’applicazione del tanto discusso articolo 50 del Trattato di Lisbona. Ma cosa significa esattamente e cosa comporta? L’articolo 50 dice che ogni stato membro può decidere di ritirarsi dall’Unione europea conformemente alle sue norme costituzionali.

30mila

50mila

100mila

30/06/16

antibrexit

2/07/16

march for europe

25/05/17

unite for europe

persone presenti alle manifestazioni antibrexit dal 2016 a oggi

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Brexit: let’s remember the goal is an agreement

After Brexit, over 3 million foreigners who live in the United Kingdom started asking themselves many questions, above all: what are the rights that will be guaranteed? Among the defenders of these rights stands the House of Lords, which voted to guaran-tee foreigners the right to stay in the United Kingdom indefinitely even after Brexit, asking the Government for measures to protect Eu-ropeans who live in the country. What is going to happen now? The separation of the United Kingdom from the European Union will take place according to the Article 50 of the Treaty of Lisbon’s, the one stating that each member state of the European Union can decide to exit it, following through to its constitutional legi-slative procedure. In this case, the member state needs to communicate its decision to the European Council and negotiate an agree-ment, in order to preserve future relationships between the country and the European Union. The end goal of this process, which could take up to two years’ time, is to reach an agre-ement favourable for both parties, causing the least of problems and guaranteeing both parties’ rights. We need to keep this in mind when thinking about Brexit and its consequen-ces on us foreigners: the goal is a common agreement

“Serve a fare in modo che questa scissione politica o meglio conosciuta come “divorzio” comporti meno problemi possibili e garantisca a tutte le sue parti le dovute tutele.”

Se decide di farlo, deve informare il Consiglio europeo della sua intenzione e negoziare un accordo, stabilendo le basi giuridiche per un futuro rapporto con l’Unione europea. L’accordo deve essere approvato da una maggioranza qualificata degli stati membri e deve avere il consenso del parlamento europeo.

Vorremmo porre l’attenzione sul fatto che i due anni di tempo, prorogabili su richiesta delle parti in causa, servono proprio per raggiungere un accordo, che per definizione è l’incontro di volontà per cui due o più persone convengono di seguire un determinato comportamento nel reciproco interesse. Serve a fare in modo che questa scissione politica

o meglio conosciuta come “divorzio” comporti meno problemi possibili e garantisca a tutte le sue parti le dovute

tutele.

La tavola delle trattative, conseguenza dell’ormai votata separazione da Bruxelles è tutta in divenire ma non dimentichiamo che l’obiettivo è un accordo, non una deportazione di massa di tutti i cittadini europei, ormai stranieri, residenti in Inghilterra. Una prima battuta d’arresto alla Brexit

è stata inflitta dalla Camera dei Lord, dimostrando una notevole sensibilità al tema dei diritti degli stranieri. Nei momenti di sconforto ricordiamoci quindi che l’obiettivo è un accordo.

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COSA SARÀ DI LONDRA DOPO LA BREXIT

di Giulia Livia

Londra è una grande capitale grazie all’immigrazione, quasi 9 milioni di cittadini sono immigrati in questa città e contribuiscono alla sua grandezza. Cosa succederà con l’arrivo della Brexit? Cosa effettivamente cambierà per i londoners?

Nel contesto europeo Londra possiede un ruolo dominante, la sua uscita dall’Unione Europa avrebbe un bell’impatto economico. Ora come ora è un porto accessibile, conveniente, aperto e collegato perfettamente con ogni altra città d’Europa.

Prima del referendum per la Brexit è stato pubblicato uno studio sui posti di lavoro a Londra: la scorsa estate risultavano 235mila nuovi posti di lavoro altamente qualificati tra il 2014 e il 2015, con dirigenti proveniente da un numero di paesi europei superiore a qualsiasi altra città.

La Brexit ha causato differenti scelte da parte delle società: da una parta Google, Facebook, Amazon, Apple e Snapchat hanno deciso di creare proprio qui a Londra le loro nuove sedi, donando tantissimi posti di lavoro specializzati nelle nuove tecnologie e skills, dall’altra

parte si rischia la fuga della compagnie dal mercato, dalle compagnia assicurative alle imprese edilizie. Non converrà più avere la propria base operativa a Londra, molte compagnie internazionali vorranno cambiare dato che i “passport rights” (una specie di regime speciale in accordo con L’U.E.) che facilitano le attività cross-border con l’utilizzio di una sorta di passaporto, saranno cambiati.

Anche gli investitori troveranno meno attraente investire in UK e, per esempio nelle sue Start-up, che erano diventate un nuovo vanto per la capitale inglese,

“nido per giovani imprenditori”.

Perciò nel futuro delle Start-up probabilmente ci saranno città come Berlino o Parigi, piazze emergenti per l’imprenditoria innovativa.Ovviamente anche la Borsa risente del SI’ all’uscita dall’Unione Europea, gli effetti sono tangibili e questo clima di incertezza non rende le cose più semplici.

I sostenitori della Brexit ritengono che uscendo dall’Europa il Regno Unito avrà finalmente la sua possibilità di diventare un centro globale, rimanendo ugualmente un’attrattiva nonostante la chiusura. Un ragionamento ambiguo in quanto Londra è diventata ciò che per merito dell’immigrazione. A dirlo forse è quella fascia di ricchi che crede in una Londra come “città per ricchi” e paradiso fiscale.

Cosa diventarà la City?

I negoziatori della Brexit della commissione europea devono trovare un accordo “praticabile” con il governo May per proteggere la City, ne va delle

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5%

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percentuale immigrati a londra

“Quasi 9 milioni di cittadini sono immigrati in questa città e contribuiscono alla sua grandezza”

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economie dei restanti Stati membri.

I servizi finanziari con sede a Londra rappresentano il 40% del patrimonio in Europa e il 60% delle attività dei marcati dei capitali. Le sedi bancarie nel Regno Unito forniscono miliardi di sterline dei crediti verso gli Stati membri dell’Unione Europea.

L’esclusione del principale centro finanziario europeo dal mercato potrebbe avere conseguenze in termini di occupazione e crescita dell’ Unione Europea.

E’ stato suggerito che il Regno Unito potrebbe accettare una proposta della Commissione per un “meccanismo di risoluzione doppia controversie imposizione”, in cui le imprese e gli individui dovrebbero avvalersi di un organismo paneuropeo se fossero tassati sugli stessi utili da parte di più corpi di reddito nazionali.

Dal punto di vista di chi ha votato sì c’è quindi il pensiero di una Londra nuova regina dei mercati, dal punto di vista di chi non è d’accordo con la Brexit c’è la visione

di fine del dominio sul mercato. Per non trattare poi delle stime che sono state fatte in merito al numero di posti di lavoro che andrebbero persi. Molti impiegati della City stanno pensando di espatriare o ricevono offerte di lavoro prestigiossime da parte delle grandi città europee ottime in tema di finanze, come Parigi o Francoforte.

Chi potrà prendere il posto della City?

Milano desidera ardentemente entrare in campo e diventare un distretto finanziario in grado di prendere le veci di Londra. Tutto è in fermento per il road-show, incontri per la serrata comunità

finanziaria per convincere la City a trasferirsi a Milano.

Il prossimo passo lo deve fare il Governo,

bisogna dare concretezza giuridica all’ambizione di porsi come distretto: i parlamentari chiedono che l’esecutivo agisca in fretta e con esso si muovano università, società civile e imprese.

Dal punto di vista fiscale, con la legge di

“Milano desidera ardentemente entrare in campo e diventare un distretto finanziario in grado di prendere le veci di Londra. “

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What will happen to London after Brexit?

London became one of the most important capitals in the world also thanks to its now almost 9 million immigrants, who moved here and worked to make it great. What is going to happen with Brexit? What is going to chan-ge for Londoners? If we look at it within the European context, London has a prime role, being open and convenient, well connected with other European cities and with a high number of specialised job positions occupied by foreigners. This situation is inevitably going to change with Brexit. While some companies, like Google, Facebook, Amazon, Apple and Snapchat decided to open new offices in Lon-don creating new job openings in the digital sector, other companies will probably leave the British market. For many international companies it will not be convenient anymore to keep their headquarters in London, with chan-ges being applied to “passport rights” (special legislation that facilitates cross-border acti-vities within the European Union). Investors will also be less inclined to invest in the United Kingdom, and in its start-ups, the most recent entrepreneurial phenomenon in London. The economic sector, as well as the financial one, are feeling the consequences of the exit from the European Union. The crucial point is going to be the agreement that the United Kingdom and the European Union will reach regarding the City’s future. As the major financial hub in Europe, the City’s possible exclusion from the European market will have great con-sequences in terms of both jobs and growth within the Union. While for those who voted in favour of Brexit, this could be the chance to make London an even bigger and independent financial hotspot, detractors state tha this will mean the end of an era and the escape of many qualified professionals towards other cities, like Frankfurt or Paris. Milan is one of the cities that has been working towards becoming a valid alternative to the City of London, coordinating with the Italian Parlia-ment and Government in order to establish a tax legislation in favour of foreign investments and relocations, as well as precise controversy laws. If the plan should succeed, the city will benefit from new incomes and a great number of new job openings.

Bilancio sono già state introdotte novità interessanti per il mondo di manager e finanzieri che ruota intorno alla City, basti pensare alla tassazione ridotta sul 50% dell’imponibile o forfettaria a 100mila euro per coloro che portano la residenza in Italia. Anche dal punto di vista giuridico, con l’arbitro per le controversie finanziarie di Consob si accelera il contenzioso tra operatori

e clienti, mentre creando il distretto finanziario anche le liti tra operatori potrebbero essere risolte in sede di arbitrati europei garantiti dal diritto britannico (al quale la comunità finanziaria è più avvezza).

Il comitato Select Milano sfrutterà la Brexit per questa convergenza di interessi. I ricavi e gli utili dell’ Eurocleaning rimarrebbero sempre al London Stock Exchange, mentre in Italia arriverebbero indotto e opportunità di lavoro (sono stati calcolati ben 10mile nuovi posti di lavoro).

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I VINI DEL FVG PROTAGONISTI A LONDRA

Con grande successo si è svolta a Londra la seconda edizione del Friuli Wines organizzato dal Fogolâr Furlan. Importatori e appassionati del settore enologico si sono presentati all’evento degustazione dove c’e’ stato modo di far conoscere nella capitale inglese il made in Italy friulano.

Cantine di pregio hanno esposto le loro eccellenze: Tenuta mont’Albano, Aquila del Torre, Bergomas, Ca’ Tonero, Tonutti, Maion, Rodaro, Moschioni, Colmello, Colutta, Lis Fadis.

Nella classifica del vino Friulano, primo classificato si è piazzato Aquila del Torre, secondo Bergomas e terzo Tenuta Mont’Albano. Nella competizione del vino

rosso Schioppettino, il primo posto è stato raggiunto da Maion, secondo Zorutti e terzo Moschioni. Nella competizione delle bollicine hanno spiccato Ca’ Tonero e Colutta.La giuria composta da Loris Propedo e Omar Zanatta ha dato il verdetto finale, premiando i migliori vini della competizione.

Dal Web.

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Enzina FuschiniUna donna e un’artista. Un ponte con la comunità in grado di emozionaredi Soraya Pedone

Incontro con Enzina Fuschini, eclettica artista italiana che lavora e trasmette da molti anni la sua arte nella Capitale Britannica. Tramite l’arte racconta se stessa e trasmette le sue emozioni e pensieri. Ha trovato a Londra la sua dimora pur non dimenticando mai le sue radici italiane e la sua terra. Ciao Enzina, sei una donna, un artista, e come più volte da te ribadito un’italiana. Quando e dove è inizata la tua passione per l’arte?La mia famiglia ha sempre avuto un inclinazione per l’arte. La prima grande artista era mia nonna, con i suoi splendidi ricami. Un’altra donna cruciale della mia vita è stata mia mamma. Una figura molto importante che mi ha sempre lasciata libera di scegliere. Il suo dono più grande è stato piantare in me il seme della fede che non mi ha mai abbandonata e ispira ogni mio lavoro.Quale è stato il tuo primo lavoro, o meglio, la tua prima opera?Avevo sei anni. Sono molto legata alle mie radici, alla mia famiglia e alla mia italianità. La mia prima opera è stata quindi la casetta di mia nonna. Sfortunatamente non ce l’ho più ma la ricordo come l’avessi disegnata oggi, l’avevo persino firmata in rosso.Da dove trai la tua ispirazione?Da Dio. Dio è ovunque, i fiori, i colori, la bellezza del mondo, l’umanità nel suo complesso. Dio è amore ed è grazie a lui che apro il mio cuore. Come dicevo, fu mia mamma a piantare dentro di me il seme delle fede e con il tempo quel piccolo seme è cresciuto. Ricordo ancora, quando ero bambina, come mia mamma, quando la notte non prendevo sonno, mi cullava parlandomi della Madonna. Ancora oggi provo le stesse sensazioni.

Nella tua vita hai prodotto molte serie, cosa si prova a vendere un quadro?

Il rapporto che si crea con il proprio lavoro è come quello che si ha con un figlio. Gli dai vita e lo vedi crescere. Quando poi è pronto, proprio come si fa con un figlio, lo si lascia volare via. Lo si amerà sempre ma è giusto che vada.

Cosa significa per te l’arte?

L’arte è come un ponte tra me e l’umanità. Tramite essa riesco ad esprimermi, a comunicare un messaggio, un pensiero, un emozione. L’arte consente di abbattere i muri e di comunicare, nel senso più intimo e profondo del termine, con il mondo, con la comunità. Mi da una profonda gioia quando vedo che il mio messaggio arriva alle persone e riesco ad emozionarle. Sicuramente è il compenso più grande che dona il mio lavoro. Grazie all’arte trasmetto una mia emozione ed emoziono.

Hai vissuto per due anni con Giorgio de Chirico, come è avvenuto il vostro incontro?

Ero molto giovane, avevo 25 anni. Non avevo nemmeno mai preso un treno. Andai ad

una mostra a Genova

e vidi le sue opere. Ne rimasi ammaliata.

Durante quell’occasione vidi un libro sul quale era segnato l’indirizzo del suo studio. Tornai a casa e dissi

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a mia mamma: “Mamma io voglio conoscere il maestro, vado a Roma”.

Ci sei andata davvero a Roma?

Certo. Sono andata all’indirizzo del suo studio e ho suonato il campanello. La segretaria, tale Vincenzina mi disse di tornare la sera alle sei. Quando tornai l’accoglienza non fu delle migliori, mi sentii molto indesiderata e umiliata. Pensavano fossi stata così sfacciata da non rendermi conto di dove mi trovassi. Ma si sbagliavano, la mia non era sfacciataggine ma solo desiderio di conoscere un’artista che ammiravo molto. Ad un certo punto le emozioni e i sentimenti contrastanti furono tali che mi misi a piangere. Fu la guardia del corpo di De Chirico ad intervenire invitanto la segretaria a farmi conoscere, anche solo per 5 minuti, il maestro. Fu grazie alle sue parole che Vincenzina si convinse e riuscì così a conoscere De Chirico, a mostrargli e donargli i miei lavori. L’emozione fu unica.

Cosa accadde dopo quel primo incontro?

Passarono dei mesi, continuai a studiare arte e feci la mia prima esposizione. Decisi di invitare anche De Chirico ma lui non venne. La sera stessa, mentra cenavo con mia mamma ricevetti una telefonata. Era Vincenzina. Mi disse che il maestro mi apriva le porte di casa e che potevo trasferirmi a Roma. Da quel giorno in poi la mia vita cambiò per sempre.

So che dopo Roma ti sei trasferita prima a Parigi e poi a New York. Come è stato vivere in queste grandi metropoli?

Non ho mai sentito la solitudine. Non ho mai provato la sensazione di sentirmi sola o piccola, schiacciata dall’immensità della città. Per me è stato il contrario. Sopratutto New York è stata una rivelazione. L’immensità di tutti quei palazzi, la loro geometria che tende al cielo, all’apertura verso il divino mi hanno sempre fatto sentire accolta, ispirata.

Vivi a Londra da ormai molti anni, sei innamorata di questa città?

Amo Londra e amo l’Inghilterra. Trovo il popolo inglese molto intelligente, mi ha

sempre accolta e fatta sentire accolta. Amo la frenesia di questa città, il brulicare continuo di gente. Consente di poter osservare l’umanità in tutti i suoi colori e le sue forme. Nonostante abiti da molti anni quì non dimentico però le mie radici italiane. Amo la mia patria e ho un profondo rispetto per tutto il sangue degli italiani che è stato versato per avere la nazione che siamo oggi. Quì a Londra gli italiani sono molto apprezzati per le loro grandi qualità.

Hai un quartiere o una zona di Londra che apprezzi più di altri?

Il mio quartiere preferito è indubbiamente Chelsea. Non solo per la sua architettura ma anche e sopratutto per il continuo movimento di persone. Per me è il cuore di Londra.

Hai collaborato con molti nomi illlustri, De chirico in Italia, Karim Al Faed e Mohemmed Al Faed a Londra. E questi sono soli alcuni dei molti nomi. Da donna a donna, hai mai incontrato delle difficoltà nel mondo dell’arte?

Certamente. Ma a me non è mai interessato. Sono sempre andata avanti per la mia strada.

In queste ore mi hai mostrato un album in cui sono racchiusi tutti i tuoi primi lavori, la tua storia. L’ultima pagina contiene un giuramento. Di cosa si tratta?

Sono delle parole scritte da me che rappresentano il mio impegno e il mio legame inscindibile con l’arte. Il mio giuramento recita: “Giuro a me stessa davanti al Signore nostro unico Dio, di dedicare tutta la mia vita all’arte, alla purezza, alla verità! Amo immensamente il mare, il sole, le stelle, la luna, la terra...! ... Amo tutta l’umanità...! Amo la vita perchè solo vivendo questa nostra grande e più bella ricchezza possiamo aiutare, comprendere gli altri fratelli”.

Amo l’arte per l’emozione che provoca e il messaggio che grazie ad essa riesco ad esprimere. Il suo potere di abbattere il muro della solitudine e creare un ponte comunicante con la comunità.

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La nostra risposta a questo attacco contro la nostra città, contro il nostro stile di vita, contro i nostri valori condivisi mostra al mondo cosa significa essere un Londoner.”

Parole del Mayor Sadiq Khan alla veglia di commemorazione a Trafalgar Square per rendere omaggio alle 4 vittime dell’attacco terroristico contro Westminster.

foto di Giulia Livia

“WE ARE NOT AFRAID”

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WESTMINSTER, IL GIORNO DOPO L’ATTACCO: IL CORDOGLIO E LA “LONDONER WAY OF LIFE”

di Lara Corsini

I cittadini di Londra si sono riuniti a Trafalgar Square per rendere omaggio

alle 4 vittime dell’attacco terroristico del 22 Marzo, insieme al Mayor Sadiq Khan, alle istituzioni del parlamento e alle forze dell’ordine.L’assalitore, identificato come Khalid Massood, si è lanciato con un’auto tra i passanti sul ponte di Westminster, ferendo circa quaranta persone e causando la morte di 3 civili, per poi accoltellare e uccidere l’agente Keith Palmer.Nonostante il caos, il cordoglio e la paura, il giorno dopo tutto sembra sia tornato a funzionare regolarmente, dagli uffici ai trasporti – con la sola eccezione della Piazza del Parlamento, limitata al traffico.Decidiamo di addentrarci tra le vie del centro, dove saltano subito all’occhio diverse anomalie: pochissime persone per le strade, molti reporter e troupe televisive, un massiccio dispiegamento di polizia. Tuttavia, riusciamo a muoverci

liberamente sia a piedi, sia con i mezzi, fino ad arrivare direttamente sul luogo della strage.Tra i giornalisti in diretta con tutto il mondo, qualche passante si ferma per appoggiare un mazzo di fiori, un biglietto o una piccola bandiera inglese nel luogo dove è stato colpito l’agente Palmer.Oltre alla dimensione del cordoglio, si percepisce una volontà di andare avanti, di proseguire con la quotidianità nonostante tutto, una persistenza che sembra rientrare pienamente nel carattere

incrollabile dei Londoners.Attraversiamo strade semi-deserte, per raggiungere Trafalgar Square, dove man mano si raduna una piccola folla per la veglia di commemorazione. Qualcuno porta bandiere e striscioni: risaltano le scritte dedicate all’amore e alla lotta all’odio, frasi come “We Stand Together”, o l’esortazione “We are not afraid”.Sono presenti vari gruppi di mussulmani, che insieme alla cittadinanza si fanno avanti in questo momento di dolore per la propria città. Cercano il dialogo, la comprensione, e in molti tra i presenti si soffermano a parlare insieme a loro.Nel silenzio che segue, intervengono varie figure istituzionali, in un clima di raccoglimento e fierezza. L’intenzione è di tornare alla normalità senza dimenticare l’accaduto, una resilienza che sintetizza la Londoner way of life.

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Fine Art & Bespoke Design Commisions

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w w w. e n z i n a f u s c h i n i f i n e a r t . c o m

‘Volos’ Water Colour 80x70cm, 1986

A tribute to Enzina’s master and close confidant Georgio De Chiricoand part of the De Chirico Exhibition – Rome 1988

“This piece takes inspiration from the isle of Volos in Greece, where G. De Chirico was born.It celebrates De Chirico and his land, as a mixture of different cultures and languages”.

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LA CITY OF LONDON: IL MIGLIO QUADRATO PIÙ POTENTE AL MONDOdi Soraya Pedone

La City of London è la zona architettonicamente più moderna ma storicamente più antica. Non sono in molti a sapere che questa zona di Londra, con i suoi immensi grattacieli, le installazioni lungo le strade di arte moderna e contemporanea e le vetrate geometricamente disegnate, è in realtàil nucleo originario di questa grande metropoli. Quella che infatti, è conosciuta in tutto il mondo come la City of London, era per i romani la Londinium, primo nucleo urbano di quella che sarebbe poi diventata la grande Londra che noi tutti conosciamo.

Passeggiando oggi lungo le vie della City, risulta difficile pensare che questo quartiere, centro dell’economia mondiale, abbia vissuto ogni genere di sventura. Fu colpito da due incendi, il primo nel 1212 e il secondo nel 1666. Quest’ultimo fu

devastante distruggendo 70.000 abitazioni delle 80.000 presenti all’epoca. Un alto numero di londinesi perse poi la vita con l’epidemia della grande peste che mise nuovamente alla prova la resistenza della città e dei suoi abitanti. Anche la Seconda Guerra mondiale non ha risparmiato la City, distruggendo quasi interamente tutti i suoi edifici. Nonostante la Londinium sia costernata di eventi che l’hanno ridotta più volte in ginocchio ha sempre trovato la forza di rialzarsi fino a portarla ad essere uno dei centri ecomonici più potenti al mondo. Attraversando questa zona di Londra si respira tutta la sua storia: nascosti tra le imponenti vetrate dei grattacieli troverete i resti di quell’antica Londra, con edifici storici e antiche chiese. I segni del passato sono proprio lì, ai piedi di quei grandi e nuovi edifici, come a dire che sono stati loro le basi e le colonne dell’imponenza e potenza della City of London.

Forse un’altra informazione sconosciuta ai più è che la City è indipendente dalla Corona inglese: nel IX secolo Guglielmo il Conquistatore trasformò la City in una County, con un governo locale

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CITY OF LONDON

200

250

150

100

50

0

Tower42

Heron Tower The Gherkin

City Point

SKYCRAPERS

HYSTORY1212 1941

1666

1665

fire

second world war

black plague

1,12 sq mi/ 2,90km² 51°30’ N 0°05’ W

7.375

15,105 enterprises

392,400 people employed

Mayor: Andrew Parmley

GOVERMENT AND ECONOMY

MUSEUMS St Paul's CathedralTower Bridge Tower of London

GREEN SPACESCity GardensHampstead HeatEpping forest

WALKSRoman LondonGreat FireCharles Dickens

THINGS TO DO

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The City of London: the world’s most influen tial square mile

The City is London’s most modern district architecturally, but historically it is the oldest one: the area, with its high skyscrapers and modern art street installations, is the original core of the town Romans called Londinium. This district, so important economically nowadays, faced a variety of unfortunate events during history: two great fires (one in 1212 and the great London fire of 1666), the plague, Wor-ld War II. Each one of these events contributed to the destruction of the City’s buildings and the decimation of its inhabitants. Regardless, the City always found the strength to pick up the pieces and start again bigger than before. Its legacy can be seen walking along the streets of the district, where historical buildings and churches are hidden among the skyscrapers, almost symbolising the fact that they were the foundations for such greatness. The City of London is also independent from the British crown since the IX century, when William the Conqueror made it into an independent County, with its independent police, legislations and mayor. Among the famous buildings within this mile are the Lloyd’s Tower, the City Point and “The Gherkin”. Highly populated during the week and almost deserted during weekends, the City presents the perfect balance between old and new, past and present.

indipendente, una propria polizia, corpo legislativo e sindaco. Lo sviluppo sociale, urbano e soprattutto economico della City fece sorgere infatti la necessità di nominare un’apposita figura a capo dell’amministrazione della City, il Lord Mayor. Attualmente Andrew Parmley è il Lord Mayor della City of London da non confondere con il Lord sindaco di Londra, Sadiq Khan.

Questa zona, chiamata dagli inglesi Square Mile è un Miglio Quadrato in gran parte sviluppato in altezza con i suoi innumerevoli skyscrapers tra i quali spiccano il palazzo della Lloyd, la Tower 42, che ha detenuto fino al 1990 il primato per essere l’edificio più alto di Londra con i suoi 183 metri, o il City Point, che con i suoi 122 metri fu una costruzione ambiziosa e futuristica considerando che fu costruito nel 1967. Quando si pensa alla finanza di Londra è impossibile non associarla all’immagine del 30 St Mary Axe. Informalmente è conosciuto come “The Gherkin”, il Cetriolo, oppure, facendo riferimento al proprietario, il gruppo assicurativo Swiss Re, come Swiss Re Building. Opera di Norman Foster e del suo ex socio, Ken Shuttleworth, con i suoi 180 metri, è famosa in tutto il mondo per la sua audace architettura. Impossibile elencare tutte le strutture, seppur concentrate in un solo miglio quadrato.

Una zona di Londra febbricitante e nervosa di vita durante la settimana e di una calma quasi sconcertante il week-end, dove, se non fosse per le imponenti costruzioni, sembrerebbe di

passeggiare lungo le vie di un paesino della campagnia inglese. Una perfetta sincronia tra vecchio e nuovo, tra passato e futuro, dove l’occhio si incanta e le mente si perde.

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Aiscianna Khereddin Kdaimati

After taking Art School and several fine art courses in Italy, Aiscianna Khereddin Kdaimati enrolled to Wimbledon college of Art.Here you have a taste of her artwork.If you wish to see her live works, visit the collective exhibit at R.K.Burt and Company Ltd. Gallery,56-61 Union Street, London SE1 1SG Nearest tubes: London Bridge, Borough

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