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The Enterprise Service BUS
Starting guide
G R E E N V U L C A N O E S B V . 3 . 1 . 0
Starting guide
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Sommario
Prefazione 3
Documentazione Correlata 3
Descrizione di GreenVulcano ESB 3
Contattare il supporto GreenVulcano 3
Installazione 4
Piattaforme compatibili 4
Prerequisiti 5
Installazione 5
Post installazione 7
Avvio di GreenVulcano ESB 9
Domande Frequenti 9
Console di amministrazione 11
Accesso 11
Deploy new service 12
Export Services Configuration 22
Parameter 23
Reload Configuration 42
Testing 44
Log Viewer 49
Web Service 55
3333
Prefazione
GreenVulcano ESB – L’ Enterprise Service BUS di GreenVulcano
l presente documento contiene una guida veloce per l’installazione, la configurazione, e l’avvio di GreenVulcano ESB (versione Community) su sistemi Microsoft Windows e Unix/Linux.
Documentazione Correlata
In aggiunta a questo manuale , vengono di seguito riportati i riferimenti alla documentazione rilasciata per i componenti software di terze parti:
• JBoss Community (http://community.jboss.org/) dove è possibile reperire informazioni sulle modalità di installazione , configurazione e tuning dell’Application Server.
Descrizione di GreenVulcano ESB
GreenVulcano ESB è un’infrastruttura software che fornisce servizi di supporto ad architetture SOA complesse.
GreenVulcano ESB interconnette applicazioni e tecnologie eterogenee, fornendo in maniera consistente servizi di orchestrazione, sicurezza, messaggistica, routing intelligente e trasformazione dati, agendo come una dorsale attraverso la quale viaggiano servizi software e componenti applicativi.
Contattare il supporto GreenVulcano
Per eventuali commenti o problemi con questo manuale o con il software al quale si riferisce, è possibile contattare il supporto GreenVulcano nelle seguenti modalità:
• richiedendo supporto all’indirizzo [email protected]
• scrivendo nel forum all’indirizzo http://www.greenvulcano.com/forum
Capitolo
1
I
4444
Installazione
La semplicità di essere un ESB Java based.
reenVulcano ESB, realizzato interamente in linguaggio Java, garantisce la totale compatibilità con la maggior parte dei sistemi operativi che supportano nativamente la Java Virtual Machine fornita da Sun Microsystems.
Piattaforme compatibili
Piattaforme hardware supportate
GreenVulcano ESB può essere installato sulle seguenti piattaforme hardware.
Componente Tecnologia Note Processore Intel x86
x86-64 (AMD64 (AMD) or Intel64 (Intel) Intel IA-64 (Itanium, Itanium II) 1 CPU con frequenza di 1.8 Ghz
GreenVulcano ESB supporta tutti i processori basati su tecnologia Intel x86 e x86-64. I processori che utilizzano tecnologie differenti sono compatibili relativamente al supporto di questi da parte della Java Virtual Machine.
Memoria 1 GB minimo. 2 GB consigliati.
Spazio Disco 300 MB minimo Dipende dalle politiche di log retention.
Piattaforme software supportate
GreenVulcano ESB può essere installato su diversi sistemi operativi. La tabella seguente mostra la lista delle piattaforme software compatibili.
Tecnologia Piattaforma Sistema Operativo (32/64 bit )
Microsoft: Windows XP SP2, Windows 2000, Windows 20 03 Server *nix: Linux (kernel 2.6.x), Solaris *, AIX *, HP- UX * * da verificare che la piattaforma hardware sia sup portata
Application Servers
JBoss v. 4.2.3-GA L’installazione con differenti Application Servers (BEA WebLogic Server, IBM WebSphere etc) è trattata nella manuali stica compresa nel pacchetto Enterprise.
Java JDK 1.6 (Sun Microsystems)
Capitolo
2
G
5555
Prerequisiti
Per procedere con l’installazione di GreenVulcano ESB è necessario che il sistema sia compatibile con le piattaforme hardware e software descritte in precedenza.
Il sistema dovrà essere già configurato con i seguenti prodotti:
� JDK 1.6 o superiore
� JBoss 4.2.3-GA
Per l’installazione dei prodotti sopra elencati , fare riferimento ai manuali forniti dai rispettivi produttori relativamente alla piattaforma hardware/software che si sta utilizzando oppure, per quanto concerne JBoss, è possibile effettuare il download del pacchetto già configurato con tale Application Server.
Se si sta utilizzando un sistema operativo *nix è raccomandato per l’istallazione di GreenVulcano non utilizzare l’utente root. L’utente root è quello che ha accesso amministrativo al sistema. Un utente normale non ha questo tipo di accesso, per cui è consigliato di,individuare una directory, un gruppo e un utenza in modo da garantire i minimi canoni di sicurezza del sistema. Nel proseguo di questa guida utilizzeremo un utente di nome gvuser.
E’ ora possibile procedere con l’installazione di GreenVulcano ESB.
Installazione
Questa sezione descrive i passi necessari all’installazione di GreenVulcano ESB.
Copia dell’archivio
1. Decomprimere il file GvCommunity3.1.0.zip in una directory qualsiasi sul server nel quale si intende installare il software. Per evitare potenziali problemi il path di installazione NON DEVE contenere spazi.
In caso di sistemi operativi *nix, si potrà scegliere di creare una directory di installazione per GreenVulcano ESB o nella home directory dell’utente (es: /home/gvuser), oppure in percorsi prestabiliti dai System Administrators (es: /opt). Posizionarsi all’interno della directory scelta per l’installazione e decomprimere il file con il comando:
unzip GvCommunity3.1.0.zip
In caso di sistemi operativi Windows, si consiglia di decomprimere il file ZIP in una directory modificabile dall’utente utilizzato per l’esecuzione di GreenVulcano. Si consiglia di NON utilizzare directory con spazi nei nomi. Posizionarsi all’interno della directory scelta per l’installazione e decomprimere il file utilizzando un qualsiasi programma compatibile con il formato di compressione GNU zip.
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Configurazione Ambiente
Prima di utilizzare GreenVulcano ESB è necessario impostare alcune variabili d’ambiente.
1. Creare la variabile d’ambiente JBOSS_HOME ed impostarla con il percorso assoluto di installazione di JBoss
2. Creare la variabile d’ambiente GV_HOME ed impostarla con il percorso assoluto dove è stato installato GreenVulcano ESB
3. Creare la variabile d’ambiente GV_SERVER ed impostarla con il percorso assoluto dove è presente il server JBoss di GreenVulcano ESB
4. Creare la variabile d’ambiente JAVA_HOME ed impostarla con il percorso assoluto dove è presente il JDK installato
Seguire gli esempi di seguito riportati per configurare correttamente le variabili d’ambiente.
In caso di sistemi operativi *nix, modificare i file start_GreenV.sh e stop_GreenV.sh presenti nel percorso GvCommunity3.1.0/GvServer/jboss-4.2.3.GA/server/GreenV/bin relativo al file decompresso, impostando i valori alle variabili come nell’esempio seguente:
export JBOSS_HOME=/home/gvuser/GvCommunity3.1.0/GvS erver/jboss-4.2.3.GA
export GV_HOME=/home/gvuser/GvCommunity3.1.0/GvServ er/GreenV
export GV_SERVER=$JBOSS_HOME/server/GreenV
export JAVA_HOME=/usr/lib/jvm/java-6-sun
In caso di sistemi operativi Microsoft Windows, modificare il file start_GreenV.cmd presente nel percorso GvCommunity3.1.0/GvServer/jboss-4.2.2.GA/server/GreenV/bin relativo al file decompresso, impostando i valori alle variabili come nell’esempio seguente:
set JBOSS_HOME=C:\GvCommunity3.1.0\GvServer\jboss-4 .2.3.GA
set GV_HOME=C:\GvCommunity3.1.0\GvServer\GreenV
set GV_SERVER=%JBOSS_HOME%\server\GreenV
set JAVA_HOME=C:\SDK\jdk
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Parametri di avvio
Oltre alle variabili sopra citate, il file start_GreenV.sh (o start_GreenV.cmd per ambienti Microsoft Windows) contiene altri valori utili alla configurazione dell’avvio di GreenVulcano ESB. Di seguito la lista di queste variabili.
Parametro Descrizione JBOSS_HOME Percorso assoluto di installazione di JBoss GV_HOME Percorso assoluto di installazione di
GreenVulcano ESB GV_SERVER Percorso assoluto dove è presente il server
JBoss di GreenVulcano ESB JAVA_OPTS Java Virtual Machine options:
Es: JAVA_OPTS=”-Xms512M -Xmx512M” JBOSS_BIND_ADDRESS Indirizzo di rete sul quale il s erver JBoss
sarà in ascolto. impostare = 0.0.0.0 per ascoltare su tutte le interfacce
JBOSS_SERVER_HOSTNAME Hostname del server JBoss PREFER_IP_V4_STACK Utilizza il mapping per gli indi rizzi IPv4 CONFIGURATION_SERVER_NAME Nome del server
predefinito = default
Post installazione
Terminata l’installazione e la configurazione fin qui illustrata, accertarsi che, nel caso di sistemi *nix, l’utente con il quale verrà eseguito GreenVulcano ESB abbia i permessi di esecuzione per i seguenti script:
$GV_SERVER/bin/start_GreenV.sh $GV_SERVER/bin/stop_GreenV.sh $JBOSS_HOME/bin/run.sh $JBOSS_HOME/bin/shutdown.sh
Finalizzazione dell’installazione
Nel caso si sia scelto di effettuare l’installazione di GreenVulcano ESB mediante il download del pacchetto non comprensivo di JBoss, è necessario modificare alcuni file con i passi di seguito descritti.
Il file jboss-service.xml è presente nel seguente percorso:
$GV_SERVER/conf
La variabile gv.app.home definita nello script di start e indica la home directory del prodotto.
Aggiungere le seguenti righe al file jboss-service.xml:
<classpath codebase="file://${gv.app.home}/applicat ion/gvlib" archives="*"/> <classpath codebase="file://${gv.app.home}/applicat ion/lib" archives="*"/>
Prima di
<classpath codebase="${jboss.server.lib.url:lib}" a rchives="*"/>
Modificare nello stesso file il valore dell’attributo URLs per l’mbean :
name : jboss.deployment:type=DeploymentScanner,fla vor=URL
aggiungendo la seguente stringa separata da una virgola:
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file://${gv.app.home}/application/deploy/
Es:
<mbean code="org.jboss.deployment.scanner.URLDeploy mentScanner" name="jboss.deployment:type=DeploymentScanne r,flavor=URL"> . . . . . <attribute name="URLs">deploy/, file:${gv.app.home}/application/deploy/</attribute> . . . . . </mbean>
Modificare il contenuto del file login-config.xml come segue:
Il file login-config.xml è presente nel seguente percorso:
$GV_SERVER/conf
<application-policy name="gvesb"> <authentication> <login-module code="org.jboss.security. auth.spi.UsersRolesLoginModule" flag="required"> <module-option name="usersPropert ies">gvesb-users.properties</module-option> <module-option name="rolesPropert ies">gvesb-roles.properties</module-option> </login-module> </authentication> </application-policy>
I componenti di terze parti configurabili, al fine di integrarsi con GreenVulcano ESB, possono essere copiati nella seguente directory:
$GV_HOME/application/deploy
Terminata la procedura di installazione sopra descritta, il file system sarà strutturato come segue:
$GV_HOME/ application/ deploy/ gvlib/ lib/ doc/ dtds/ gvconsole/ etc/ lock/ gvdte/ log/ webservices/ xmlconfig/ $JBOSS_HOME/ bin/ client/ docs/ lib/ server/ GreenV/ --> alias $GV_SERVER bin/ conf/ deploy lib/
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Avvio di GreenVulcano ESB
Terminato il processo di installazione e configurazione, è possibile avviare GreenVulcano ESB eseguendo lo script di avvio presente nella seguente directory:
$GV_SERVER/bin
In caso di sistemi operativi *nix, lo script di avvio è start_GreenV.sh. Ricordarsi di non eseguire mai lo script di avvio come utente root, bensì con l’utente scelto per l’installazione, e quindi owner della directory $GV_SERVER.
In caso di sistemi operativi Windows,lo script di avvio è start_GreenV.bat.
Per verificare il corretto avvio di GreenVulcano ESB connettersi a Gv-Console digitando il seguente indirizzo nel proprio browser preferito:
http://<SERVER-HOSTNAME>:8080/gvconsole
Gli amministratori di sistema troveranno più comodo configurare l’avvio ed il fermo di GreenVulcano ESB assieme a quello del server. In tal caso, gli script di avvio e fermo del software potranno essere presi come esempio, oppure essere richiamati da script di avvio e fermo del sistema.
Domande Frequenti
Posso utilizzare la versione open source del jdk, OpenJDK al posto di quello fornito da Sun ?
GreenVulcano ESB è 100% compatibile con la Java Virtual Machine di Sun Microsystems. E’ consigliato utilizzare la versione JDK 1.6 fornita da Sun Microsystems, anche se siamo a conoscenza di utenti di GreenVulcano ESB che non hanno riscontrato alcun problema di funzionamento con OpenJDK.
Come posso accedere alla console di amministrazione di GreenVulcano ESB ?
La console di GreenVulcano ESB è disponibile all’indirizzo http://<SERVER-HOSTNAME>:8080/gvconsole, dove “<SERVER-HOSTNAME>” va sostituito con l’indirizzo del server su cui si è installato GreenVulcano ESB.
Non riesco ad accedere alla console di amministrazione cosa posso fare ?
Verificare nel file di log server.log il corretto deploy dell’applicazione Gv-Console. Verificare sulla console di Jboss http://<SERVER-HOSTNAME>:8080/web-console/ in J2EE Domains la presenza del file gvconsole-3.1.0.war Non conosco le credenziali per accedere alla console di amministrazione, dove posso reperirle ? Le credenziali per accedere alla console di amministrazione, Gv-Console, sono reperibili nel file gvesb-users.properties presente nella directory $GV_HOME/xmlconfig
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Ho un problema che non riesco a risolvere, come posso contattare il supporto GreenVulcano ? E’ possibile contattare il supporto GreenVulcano inviandoci la segnalazione all’indirizzo di posta [email protected] allegando le informazioni su:
• Versione della Java virtual machine utilizzata • Sistema Operativo • Breve descrizione dell’architettura hardware
Allegando eventualmente i file di log presenti nella directory $GV_HOME/log e $GV_SERVER/log Vi ricordiamo inoltre il forum disponibile all’indirizzo http://www.greenvulcano.com/forum/ dal quale è possibile reperire qualsiasi informazione di carattere tecnico cosi come richiedere aiuto alla community creando un thread/post con la descrizione problema riscontrato.
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Console di amministrazione uesta sezione illustra le funzionalità principali della console di amministrazione di GreenVulcano ESB Gv-Console.
Accesso
La console di GreenVulcano ESB, d’ora in poi Gv-Console, sarà accessibile al seguente indirizzo:
http://<SERVER-HOSTNAME>:8080/gvconsole
Aprire la URL nel proprio browser preferito, sostituendo a “<SERVER-HOSTNAME>” l’indirizzo del server in cui si è installato GreenVulcano ESB.
Figura 1: Home page di Gv-Console
Per accedere alle diverse sezioni bisogna introdurre username e password.
Capitolo
3
Q
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Figura 2: Form di login
Deploy new service
In questa sezione è possibile fare il deploy, dei nuovi servizi creati con VulCon, sul Server. Il deploy consiste nell’aggiungere le configurazioni di servizi, adapter, ecc, presenti nel file compresso creato con il wizard di VulCon, sulla configurazione presente sul Server di GreenVulcanoESB.
Di seguito le operazioni da intraprendere dopo aver scelto il primo tab della console di amministrazione (“Deploy New Services”)
Figura 3: Deploy new service
Immettere il percorso del file del quale si vuole effettuare il deploy e fare click su “Submit”:
Figura 4 - Upload nuovo servizio
A questo punto verranno prospettati i servizi e i relativi parametri.
Figura 5 - Tab Deploy Service
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Come si può notare dalla figura precedente sono presenti tre sottosezioni:
� Deploy Service
� Deploy Adapter
� Deploy Support Parameter
Di seguito riportiamo il dettaglio di ognuna di esse.
Deploy service
Deploy Service comprende le sezioni:
• Services o TOUPPER (nome del servizio) o TOUPPER_A (nome del servizio) o ...
• Parameter:
o Xpath o Task o Pool Manager o Concurrency handler
Facendo click sul nome del servizio (“TOUPPER”) è possibile fare il confronto tra i due file, quello in locale “XLM NEW”, e la versione presente sul web “XML SERVER”.
A destra della pagina è presente una postilla che evidenzia se il servizio e già presente o meno.
Una volta analizzati i file è possibile effettuare il deploy facendo click su “Deploy” o tornare al menù principale senza fare nessuna operazione facendo click su “Cancel”.
Figura 6: Confronto tra due file
Facendo click su “Deploy” si aprirà la pagina per il salvataggio della nuova versione del documento e qui premere “Save” o “Cancel” se si vuol salvare o meno:
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Figura 7: Salvataggio di un documento
Premendo “Save” si apre automaticamente la sezione per la definizione dei parametri.
Questa procedura di salvataggio viene ripetuta ogni volta che si effettua un deploy e vale per ogni sezione relativa all’area di Deploy New Services.
PoolManager: manager dei pools di oggetti che possono invocare il Core di GreenVulcano ESB:
Figura 8: Pool manager
Xpath: nella sezione Xpath vengono specificati i namespaces utilizzabili con dei prefissi all’interno degli XPath utilizzati all’interno di GreenVulcano ESB:
Figura 9: Namespaces
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Task: definisce i compiti elaborativi, processi e sequenze di istruzioni da eseguire ad orari specifici, eventualmente da iterare più volte.
Figura 10: Task
Concurrency handler: gestisce il numero di occorrenze di un certo servizio che possono essere elaborati in contemporanea.
Figura 11: Concurrency handler
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Deploy Adapter
Deploy Adapter comprende le sezioni:
� WEB SERVICES
� ADAPTER :
� GV_CONNECTOR_J
� SQL_ERROR_MAPPING
� JDBC
� GVDP
� EXCEL_WORK
� EXCEL_REPO
Figura 12: Deploy Adapter
GV_CONNECTOR_J: è la configurazione del connettore Java di GreenVulcano ESB.
Figura 13: GV_CONNECTOR_J
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SQL_ERROR_MAPPING: configurazione del catalogo degli errori SQL.
Figura 14: SQL_ERROR_MAPPING
WEB SERVICES: è la configurazione dei WebServices esposti da GreenVulcano ESB.
Figura 15: WEB SERVICES
JDBC: definisce i parametri per stabilire una connessione JDBC
Figura 16: JDBC
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GVDP: definisce la configurazione dei Data Providers.
Figura 17: GVDP
Altri componenti possono essere presenti in base alla licenza acquistata o ai vari adapters installati.
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Deploy Support Parameter
Deploy Support Parameter comprende le sezioni:
� LOG4J
� JAVASCRIPT
� DATE_UTILS
� STATISTICS
� MONITORING
� TESTING
Figura 18: Deploy support parameter
LOG 4J: configurazione del frame work di logging LOG4J per Java.
Figura 19: LOG4J
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JAVASCRIPT: configurazione degli inizializzatori di Javascript per utilizzare il linguaggio di scripting Javascript all’interno di GreenVulcano ESB.
Figura 20: JAVASCRIPT
DATE_UTILS: modulo di utilità per configurare date festive per i diversi TimeZone.
Figura 21: DATE_UTILS
STATISTICS: configurazione del modulo di statistiche di GreenVulcano ESB.
Figura 22: STATISTICS
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MONITORING: configurazione del modulo di monitoraggio di Gv-Console..
Figura 23: MONITORING
TESTING: configurazione del modulo di testing di Gv-Console.
Figura 24: WORKBENCH
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Export Services Configuration
Permette di fare il download del file XML presente sul server in un file ZIP in locale.
Figura 25 - Export Configuration File
Premendo “download config” si avvierà il download di un file ZIP contenente la configurazione del server di GreenVulcano ESB.
Il contenuto del file ZIP può essere copiato in un progetto VulCon vuoto (ha la stessa struttura di directory) in modo da visualizzare e/o editare la configurazione presente sul server.
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Parameter
In questa sezione vengono mostrati gli archivi di configurazione con un dominio applicativo.
Figura 26 - Parameter
Configuration management mostra: i documenti registrati con la loro descrizione, le operazioni disponibili per ogni documento e un form per compilare un documento lato client.
I documenti disponibili e le operazioni possibili dipende dai permessi concessi all’utente che accede al sito.
Per ogni archivio nell’elenco l’utente può:
� Modificare [edit]
� Visualizzare [view]
� Analizzare la cronologia [history]
Edit
Premere “Edit” in corrispondenza del documento da modificare:
Figura 27 - Edit Parameter
Nella prossima figura viene illustrato cosa si prospetterà se si sceglie di compilare la sezione GVServices di GVCore.
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Il documento di configurazione ha una struttura ad albero. Ogni nodo dell’albero ha un attributo e un sottonodo. Siccome la rappresentazione interna della configurazione è in XML si può riferire ad un nodo come un “elemento”.
L’interfaccia fornisce la visualizzazione di un elemento, dei suoi attributi, dei suoi figli e dei suoi antenati (padri), come mostrato in figura:
Figura 28 - Interfaccia elemento
L’immagine seguente mostra nello specifico l’interfaccia di un elemento:
Figura 29 - Interfaccia
Root element
Current element
Attribute
Menù
Elemento corrente Attributi
Sottoelementi
Predecessori
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L’interfaccia utente comprende sette diverse aree:
� Menù: fornisce i comandi “Salva”, “Scarta”, “Cerca nel documento”, “Download del documento”, “Visualizzazione del documento”, “Visualizzazione dell’elemento”. Durante l’editing è obbligatorio salvare o scartare le modifiche effettuate.
� Elemento corrente: mostra il nome dell’elemento che si sta procedendo a configurare.
� Attributi: mostra gli attribuiti dell’elemento corrente e le possibili operazioni per aggiungere, rimuovere ed impostare un attributo.
� Predecessori: mostra gli elementi che precedono quello corrente. Questi link permettono di navigare il documento per poi tornare all’elemento corrente. Non premere su back per tornare al nodo precedente.
� Sottoelementi: mostra i sottoelementi(“children”) dell’elemento corrente e le possibile operazioni aggiungi, rimuovi e modifica il children.
Nel caso di warning, viene visualizzato in una apposita area il motivo dell’inconsistenza ed è possibile facendo click sull’icona di undo/redo analizzare e risolvere l’inconsistenza.
Figura 30 - Warning
L’editing è anche possibile procedendo ispezionando gli elementi nel file XML. Per scegliere l’editor di configurazione fare click sulle icone evidenziate in figura:
Figura 31 - Editor di configurazione
Ci sono due piccolo icone, ma per visualizzare la configurazione dell’editor ad albero fare click sull’icona seguente:
Figura 32 - Icona Editor di configurazione
Area warning
undo/redo warning
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Si prospetterà così la modalità di visualizzazione ad albero:
Figura 33 - Visualizzazione ad albero
Come si può notare l’icona di visualizzazione ad albero è sbarrata da una X rossa.
Sulla sinistra è riportata la schematizzazione ad albero del file di configurazione in XML, con i suoi elementi e sottoelementi.
Menù
Il menu fornisce i seguenti comandi:
� [Salva]: questo commando salva il documento corrente. Se ci sono inconsistenze non è possibile salvare ma bisogna prima analizzare l’area di warning è risolvere le anomalie.
� [Discard]: questo commando scarta le variazioni apportate. Tutte le modifiche andranno perse.
� [Download del documento]: facendo click con il tasto destro del mouse si salva il documento lato client in formato XML. Il documento scaricato contiene anche le informazioni necessarie per editing, per costruire l’interfaccia utente (in modo che il documento possa essere caricato in un secondo momento). Per visualizzare il documento bisogna utilizzare l’icona di visualizzazione documento in seguito descritta.
� [Cerca nel documento]: effettua una ricerca all’interno del documento specificando una parola chiave. Inoltre è possibile fare una ricerca avanzata in base al tipo della chiave di ricerca immessa, al nodo se root o corrente ed altre opzioni.
� [XQuery del processo]: permette di recuperare agevolmente le informazioni all’interno del documento XML e di andare a costituire una sorta di "SQL per XML". Il comando XQuery consente, mediante una sintassi semplice e facilmente leggibile, di formulare nel modo più agevole possibile le interrogazioni sui dati.
� [Visualizzazione documento]: questo commando mostra in formato XML l’intero documento che si sta compilando. Non utilizzare questo comando per scaricare il documento. Per scaricare il documento utilizzare il comando [Download del documento].
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� [Visualizzazione elemento]: funzionalità del tutto simile a [Visualizzazione documento], ma relativa al solo frammento di documento che rappresenta l’elemento corrente.
� [Salva]: questo commando salva il documento alla fine dell’ editing. In caso di warning è possibile salvare solo dopo aver consultato la warning list e risolto il problema.
Figura 34 - Salva documento
Quando si preme su “Save”, prima di salvare bisogna scrivere una nota che specifica il cambiamento apportato. Così facendo la nota viene riportata nella sezione cronologia, in modo da rendere facilmente individuabili agli altri utenti i cambiamenti dell’ultima versione del documento. Viene prospettata così una pagina in cui si può inserire una nota o tornare all’editing:
Figura 35 - Conferma il salvataggio del documento
Facendo click su “Save” si aggiorna la versione del documento con le modifiche apportate, facendo click invece su “Cancel” si ritorna alla sezione dell’editing senza salvare.
Se si vuole terminare la fase di editing senza salvare le modifiche effettuate usare il comando [Discard] .
Prima di salvare nella fase dell’editing di configurazione del file XML è possibile validare le operazioni apportate in due possibili modi:
� automaticamente (default)
� manualmente
In modalità automatica ogni operazione e controllata e ogni anomalia è segnalata in una warning list:
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Figura 36 - AutoCheck
Per attivare la modalità manuale di validazione, bisogna fare click sull’icona di validazione barrata dalla “X” rossa (evidenziata nella precedente figura); apparirà l’icona corrispondente al Check Document:
Figura 37 - Valida il documento manualmente
Validare il documento (icona Check Document) prima di salvare.
Se il documento presenta inconsistenze, premendo su “Save” si aprirà una pagina che prospetterà i warning come segue:
Figura 38 - Salvataggio con warning
Non è possibile salvare il documento in caso di warning, quindi bisogna ritornare alla sezione editing o facendo click sulla freccia vicino al messaggio di warning, oppure sull’icona di [Document editor].
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[Discard]
Il commando Discard scarta le modifiche effettuate ed esce dalla sezione di editing.
Figura 39 - Discard document
Facendo click su “Discard” si aprirà una pagina per confermare l’azione tramite “Continue”, o per ritornare nuovamente all’editing tramite “Cancel”.
Figura 40 - Conferma "discard document"
[Dowload del documento]
Si può effettuare il download del documento lato client facendo click sull’icona [Download document] :
Figura 41 - Scarica il documento
Verrà così prospettato il documento in XML:
Figura 42: Visualizzazione documento XML
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Facendo click sul tasto destro del mouse e scegliendo l’opzione “Salva pagina con nome...” è possibile salvare il documento XML in locale.
Figura 43: Salvataggio XML in locale
Selezionare la cartella locale dove si vuole salvare il documento, scegliere un nome appropriato (default: MaxXMLServlet.xml) e fare click su “Salva”.
Figura 44: Scelta del nome del file
[Cerca nel documento]
Questo comando permette di effettuare una ricerca nel documento corrente.
Figura 45 - Cerca all’interno del documento
Facendo click sull’icona di [Search], si aprirà una pagina dove immettere il nome che si desidera cercare. E’ possibile inoltre selezionare opzioni avanzate di ricerca, in base al tipo del valore cercato, al nodo se root o corrente ed altre opzioni come riportato in figura:
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Figura 46 - Sezione per la ricerca all’interno del documento
Facendo click su “Search” verranno mostrati tutti i risultati della ricerca, analizzabili facendo click sul link associato al loro nome:
Figura 47 - Risultati della ricerca nel documento
[XQuery del processo]
Una query in XQuery è costituita da un’espressione che legge una sequenza di nodi XML o un singolo valore, e restituisce come risultato una sequenza di nodi od un singolo valore. Le espressioni XQuery sono composte da espressioni XPath per individuare i nodi da analizzare e da funzionalità aggiuntive specifiche di XQuery per il recupero delle informazioni.
[Visualizzazione documento]
Con questo comando si visualizza in formato XML il file in fase di editing. Per accedere alla visualizzione, fare click sull’icona [View document] :
Figura 48 - Visualizza documento
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Verrà così mostrata la seguente pagina:
Figura 49: Visualizzazione alberatura XML
Facendo click sul “+” e “–“ si può espandere o comprimere l’alberatura dell’XML.
Facendo click in quest’area con il tasto destro del mouse, si può scaricare il documento (se non viene ricopiata la dichiarazione <!DOCTYPE …>, ciò comporta il salvataggio di una versione del documento che non può essere più sottoposta ad editing). Bisogna quindi usare l’icona [Download document] per scaricare correttamente il documento.
[Visualizzazione elemento]
Per la visualizzazione solo dell’elemento corrente , fare click sull’icona [View current element]:
Figura 50 - Visualizza l’elemento corrente
Verrà prospettato solo l’elemento corrente:
Figura 51: Visualizzazione elemento corrente
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Elemento corrente
Gv-Console, nella sezione Parameter, mostra sempre un l’elemento corrente. Il nome dell’elemento è evidenziato nella seguente figura:
Figura 52 – Elemento corrente
Facendo click sull’icona si accede a un help che descrive l’elemento corrente, recuperato dal DTD che lo descrive.
Attributi
La sezione Attributi mostra gli attributi di un elemento ed i suoi valori. Vediamo per esempio l’attributo dell’elemento Service:
Figura 53: Attributi
Facendo click su “Apply” si salvano gli eventuali cambiamenti effettuati sull’attributo. “Apply” e “Reset” sono abilitati solo nel caso in cui siano state apportate modifiche ai valori degli attributi.
I valori possono essere anche fissi e quindi non possono essere variati dall’utente. Gli attributi opzionali possono essere inseriti e cancellati usando le seguenti icone:
• per inserire l’attributo.
• per rimuovere l’attributo.
Ogni attributo ha un proprio help accessibile mediante l’icona
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Figura 54 - Icone Help, Aggiungi e rimuovi degli attributi
Predecessori
Questa sezione mostra gli elementi predecessori (elementi antenati) di quello corrente. Selezionando i link a loro associati si ritorna all’elemento di livello superiore.
Figura 55 - Predecessori
Sottoelementi
I sottoelementi sono figli (children) degli elementi correnti:
Figura 56 - Sottoelementi
L’utente può aggiungere un nuovo elemento o cancellare/tagliare un elemento già esistente.
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Figura 57: Aggiunta o rimozione di un elemento
Quando viene aggiunto un nuovo elemento, viene visualizzato un elemento vuoto come di seguito:
Figura 58 - Inserisci elemento
Il warning permette di impostare correttamente i dati mancanti relativi al nuovo elemento.
Nel caso si voglia cancellare un sottoelemento bisogna fare click sulla freccetta alla sua sinistra e scegliere “Delete”:
Figura 59 - Elimina elemento
Add
Delete Copy Cut
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Per tornare alla pagina precedente basta fare click su pulsante di Undo:
Figura 60 - Revoca cancellazione elemento
Nel caso si voglia copiare un sotto elemento già presente nel document bisogna fare click sulla freccetta alla sua sinistra, e scegliere “Copy”:
Figura 61 - Copia elemento
Dopo la copia, facendo click sulla freccia a destra, è possibile scegliere la funzione Incolla:
Figura 62 - Incolla Elemento
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Nel caso in cui si voglia tagliare un sotto elemento già esistente, bisogna fare click sulla freccetta alla sua sinistra e scegliere “Cut”:
Figura 63 - Taglia elemento
Dopo aver tagliato, facendo click sulla freccia a destra è possibile scegliere la funzione Incolla:
Figura 64 - Incolla elemento dopo averlo tagliato
Si aprirà la pagina relativa al sottoelemento tagliato:
Figura 65 - Elemento dopo essere stato incollato
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Warning dell’elemento corrente
Quando si inserisce un nuovo elemento in GreenVulcano, viene generato un messaggio di warning che indica che i valori relativi ad un elemento non possono essere vuoti.
Figura 66 - Warning nell’elemento
Il messaggio di warning indica cosa manca durante la creazione del nuovo elemento. Possono essere segnalati, se presenti, warning di sottoelementi.
La label di warning sulla destra, indicata nella figura precedente, mostra la lista di warning riferiti al nuovo elemento. Facendo click su questa label si aprirà la seguente lista di warning; selezionando una freccia relativa ad un determinato warning, si individua il punto in cui è stato generato.
Figura 67 - Lista dei Warning
Se l’utente non imposta tutti gli attributi del nuovo elemento, nel momento in cui si salva il warning rimane attivo, impedendone il salvataggio. Occorre quindi risolvere tutte le inconsistenze prima di salvare il documento.
Alcuni elementi sono strettamente collegati ad altri, quindi bisogna ricercare l’origine del problema e risolverlo. Supponiamo di risolvere il warning relativo alla non univocità del nome del sistema client (cerchiato nella figura precedente).
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Facendo click sul warning verrà automaticamente selezionato l’elemento che lo provoca. Usando il menù a tendina, sceglieremo un nuovo sistema, come in figura:
Figura 68 - Esempio Warning per attributo di elemento non univoco
Confermando l’operazione, facendo click su “Apply”, la lista dei warning sarà vuota.
Figura 69: Esempio warning eliminato
Allo stesso modo si procede anche per eliminare tutti gli eventuali warning ancora presenti, prima di poter correttamente salvare il documento.
View
Ogni document può essere visualizzato facendo click sull’apposita icona:
Figura 70 - Apertura documento in modalità View
Questa modalità di visualizzazione non permette la modifica del file aperto, mostrando un set di operazioni meno ampio rispetto la modalità Edit.
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Figura 71 – Documento aperto in modalità View
La visualizzazione può essere richiamata anche dalla sezione History, per visualizzare versioni precedenti del file:
Figura 72 - History view
History
Quando un utente cambia e salva una configurazione del document, l’interfaccia Gv-Console non cancella la versione precedente, ma bensì aggiorna la sezione di storicizzazione.
Facendo click sull’icona History:
Figura 73 - History
si prospetterà la seguente cronologia:
Figura 74 - Lista History
1. La Version della configurazione del documento corrisponde ad un numero progressivo che aumenta ad ogni variazione apportata.
2. La Date indica la data di creazione della versione.
3. Author è l’identificativo dell’utente che ha salvato una determinata versione del documento.
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4. L’utente nel campo Note può scrivere le modifiche apportate in modo da facilitare le lavorazioni future sul Documento.
5. Commands sono le possibili operazioni effettuabili su una determinata versione del documento.
Oltre al già citato comando di visualizzazione “View” è possibile ripristinare una determinata versione del documento facendo click sul link “Restore” ad essa associato.
Verrà aperta la seguente pagina:
Figura 75 - Restore Document
La pagina riporta le seguenti informazioni precedenti, delle quali è possibile modificare il campo Notes. Queste variazioni si ritroveranno anche nella sezione History:
Figura 76 - Version e notes per il document history
1. Il numero progressivo della Version del documento si incrementa ad ogni variazione, quindi la versione più recente è quella in cima alla lista.
2. Nelle note viene immessa una descrizione di default che indica la versione a cui si è tornati, che può essere integrata con l’aggiunta da parte dell’utente di ulteriori dettagli.
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Reload Configuration
Questa funzione permette all’utente di ricaricare una versione del file XML di configurazione senza fermare il server. Quindi consente una rilettura del file XML, perché la configurazione interna può essere cambiata.
Per accedere alla pagina di reload della configurazione cliccare su “Utility”:
Figura 77 - Utility
E successivamente cliccare su “Reload Configuration”.
Vengono visualizzati i file di configurazione attualmente caricati da GreenVulcano ESB.
Si può scegliere di ricaricare la configurazione selezionando un archivio e facendo click su “Reload”. Oppure se si vuole ricaricare tutti i file di configurazione, fare click su “Reload all”.
Figura 78 - Reload Configuration
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Selezionando un file e facendo click su “Reload”:
Figura 79 - Esempio Reload Configuration
Si avvierà un prompt di conferma della corrente operazione di Reload:
Figura 80 - Conferma il reload delle configurazioni
La funzione di Reload carica l’ultima versione del file salvato in fase di editing.
Quando l’utente cambia e salva il documento, l’applicazione non vedrà queste variazioni fin quando non viene effettuato il Reload.
Dopo aver scelto “OK”, il successo dell’operazione di Reload verrà visualizzato come segue:
Figura 81: Conferma dell’avvenuto Reload del file di configurazione
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Testing
Testing è una web application che permette l’invocazione di un servizio di GreenVulcano simulando la richiesta da un client.
Figura 82 – Sezione Testing
I dati richiesti all’utente per l’esecuzione del test sono i seguenti:
• Output File Name: nome del file sul quale memorizzare l’output dell’esecuzione del test;
• Input File Name: nome del file di input contenente il GVBuffer serializzato;
• Iterator Number: numero di invocazioni da eseguire con lo stesso payload;
• ID: identificativo univoco della transazione;
• Service: nome del servizio da invocare;
• System: nome del sistema client da simulare;
• ReturnCode: codice di ritorno numerico;
• Character Encoding: encoding del payload;
• Payload: dati da inviare per il test;
• Properties: proprietà aggiuntive del GVBuffer;
• Transaction Mode: modalità di simulazione della transazione;
• Forward Name: nome del forward da simulare, se previsto.
Tutte le text box per l’inserimento dei valori del GVBuffer di input sono modificabili.
Il valore del campo ID può essere inserito dall’utente, oppure generato grazie alla funzione “getID”. Nel caso di inserimento da parte dell’utente, si ricorda che questo campo deve
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sottostare alle seguenti regole (a meno che non si voglia testare il caso di inserimento ID errato):
• una lunghezza di 24 caratteri esadecimali;
• deve contenere solo lettere maiuscole dalla A alla F;
• non può terminare con 0000.
In caso di inserimento di valori errati da parte dell’utente, l’applicazione cercherà comunque di effettuare il test e restituirà un’eccezione.
La gestione delle properties prevede l’inserimento di molteplici coppie Nome-Valore grazie al tasto Add. Inoltre ogni coppia inserita può sempre essere eliminata facendo click sull’ icona [del].
Per quanto riguarda il campo Payload, l’utente ha la possibilità di inserire il valore nella Text Area o di caricarne il valore da un file tramite il bottone Upload.
Figura 83 - Upload Data
Nel caso sia scelta la seconda ipotesi, ossia caricare il valore del campo payload da un file, la suddetta Text Area conterrà il file stesso.
La funzione di Upload permette la scelta di un file avente uno dei seguenti encoding:
• Binary
• UTF-8
• US-ASCII
• ISO-8859-1
• UTF-16BE
• UTF-16
Nel caso si voglia caricare un file di tipo binario, la Text Area del campo payload verrà sostituita da un tasto Show Data che appunto visualizzerà i dati binari sottoforma di dump esadecimale.
Per riportare il campo data alla Aext Area originale, basterà fare click sul bottone ResetData.
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La scelta dell’encoding modificherà la visualizzazione del campo payload.
Tale visualizzazione, per essere corretta, prevede il salvataggio del file nel dovuto encoding, nel caso in cui sia richiesta la funzione di Upload..
Per l’esecuzione dei test la pagina propone un numero di bottoni, tante quante sono le possibili operazioni invocabili sui servizi di GreenVulcano ESB.
La comunicazione con il Core di GreenVulcano ESB, e l’invocazione dei servizi, avviene tramite la lookup sull’albero JNDI dell’Application Server di un EJB. È quindi possibile impostare i parametri di connessione attraverso il bottone Set JNDI Parameters. Questo bottone propone la seguente serie di parametri utili all’invocazione di un EJB:
• JNDI Name Nome dell’EJB da richiamare (Obbligatorio)
• JNDI Factory Nome della classe Factory dell’Application Server dove è stato effettuato il deploy dell’EJB
• Url URL di connessione all’albero JNDI
• User Utenza per l’accesso all’albero JNDI
• Password Password per l’accesso all’albero JNDI
Figura 84 - Modifica dei parametri di connessione all’EJB per il test
Le text box saranno sempre modificabili e proporranno in prima istanza dei valori di default inseriti nel file di Configurazione :
• GVSupport.xml
Questo file sarà configurabile tramite la console di GreenVulcano ESB.
L’impostazione di questi parametri da parte dell’utente resterà tale per tutta la durata del test richiesto, salvo, ovviamente, in caso di reset che riporterà i valori a quelli di default avuti in prima istanza.
Per ogni tipo di input non viene effettuato alcun controllo di validità, proprio per non venir meno allo scopo stesso della sezione di Testing, che si propone di testare GreenVulcano ESB in qualsiasi condizione. Nessuno dei campi in input è quindi obbligatorio.
È possibile eseguire il test una sola volta o un numero di volte configurabile. Nel caso in cui si voglia iterare sullo stesso test, tutti i campi di Input del GVBuffer, saranno gli stessi tranne l’ID che verrà generato per ogni test.
Il numero di test da effettuare può essere modificato a run time dalla stessa pagina, come mostrato in figura:
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Figura 85 - Numero di iterazione per il test
E’ inoltre possibile definire un file che raccoglie l’output di tutti i test eseguiti in loop e se questo file è in append o meno, come mostra la seguente figura :
Figura 86 - Scrittura su file dell’output del test
Output dei Test
Sia per i test singoli che per quelli multipli, a fronte di un’invocazione, i dati di input non vengono eliminati, ma rimangono affiancati all’output prodotto dall’ESB, per facilitarne il confronto.
Nel caso in cui l’utente abbia inviato un file binario, l’output darà la possibilità di scegliere tra uno Show binary che prevede la visualizzazione del dato binario in un dump esadecimale e uno Show as text che prevede la visualizzazione del dato binario in una stringa con decodifica a scelta in una combo box, come mostra la seguente figura:
Figura 87 – Output di un test singolo
Nel caso in cui sia stato eseguito lo stesso test per un numero variabile di iterazioni l’output si presenta come mostra la seguente figura:
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Figura 88 – Output con 5 iterazioni
Gli ID vengono generati a run time e saranno uno diverso per ogni test. Dal link Output è possibile visionare il risultato del singolo test, scegliendo il tipo di encoding.
Eccezioni
Ogni tipo di errore riscontrato durante l’esecuzione del test affiancherà alla visualizzazione dell’input lo stack trace dell’eccezione riscontrata.
Di seguito uno screenshot dell’invocazione di un servizio fallita, perché eseguita con il paradigma errato:
Figura 89 – Output con 5 iterazioni
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Log Viewer
In questa area si accede tramite il menu dal tasto “Log”:
Figura 90 – Visualizzatore Log
La sezione si occupa di visualizzare i messaggi di log storicizzati su database.
I messaggi di log possono essere filtrati al nome del servizio (anche parziale), del sistema client (anche parziale) e dell’ID della transazione, per livello di log, oltre che per intervallo orario di ricerca.
Il livello di log è gerarchico, cioè se si filtra per INFO, saranno selezionati anche i messaggi a livello WARNING e ERROR.
I messaggi sono paginati in gruppi da 100, limite modificabile dall’utente.
I messaggi troppo voluminosi (>500 caratteri) sono sostituiti da una icona:
Figura 91 - Messaggi voluminosi
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Cliccando sulle icone viene visualizzato il contenuto del messaggio:
Figura 92 - Visualizzazione messaggio voluminoso
I messaggi a livello WARNING e ERROR sono visualizzati con sfondo rosso. Eventuali
eccezioni saranno sostituite da una icona:
Figura 93 - Messaggi con errori
Cliccando sulle icone viene visualizzato il dettaglio dell’eccezione:
Figura 94 - Dettaglio eccezione
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Abilitazione Log DB
GreenVulcano ESB viene fornito con la console “Log viewer” predisposta per accedere ad un database Oracle al quale si connette tramite i parametri definiti nel file GVAdapters.xml nella sezione GVJDBCConnectionBuilder. Gli statement per interagire col database sono configurati nel file GVSupport.xml nella sezione LogConsole. L’abilitazione del logger (Log4J) alla scrittura si database si effettua nel file GVSupport.xml nella sezione GVLog4JConfiguration (di default non è abilitato).
Nelle directory:
$GV_HOME/doc/extra/log/mysql $GV_HOME/doc/extra/log/oracle
si trovano gli script ddl per definire le strutture dati sul database e i frammenti di configurazione da aggiungere/sovrascrivere nei file GVSuppor.xml e GVAdapters.xml.
I frammenti di configurazione devono essere adeguati ai parametri di connessione specifici per il database (url, user, password).
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Monitoring JVM
In questa area si accede tramite il menu dal tasto “Monitoring”:
Figura 95 - Monitoring della JVM
La sezione si occupa di monitorare lo stato della Java Virtual Machine.
Possono essere configurate diverse JVMs in cui sono funzionanti le istanze di GreenVulcano ESB. Nel file GVSupport.xml, nella sezione “GVMonitoringConfig”, sono impostati i parametri di connessione ai vari server. In particolare, in questo elemento è configurata la lista di “MonitoredProcess” che può avere i seguenti attributi:
• Name: la label che apparirà nella console (obbligatoria)
• Url: service:jmx:protocol:sap (es.service:jmx:rmi:///jndi/rmi://localhost:9999/server)
• User: utente, se è necessario connettersi con credenziali
• Password: se è necessario connettersi con credenziali
Accedendo all’area di monitoraggio tramite la console, vengono visualizzati quattro grafici, che rappresentano i componenti principali della JVM selezionata:
• Utilizzo della memoria:
ο Usata
ο Riservata (prenotata)
ο Massima
Figura 96 - Chart per la memoria utilizzata
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• Threads:
ο Live
ο Peak
ο Totali
Figura 97 – Threads
• Classes:
ο Loaded
ο Unloaded
ο Totali
Figura 98 - Classes
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• CPU:
ο CPU usata
Figura 99 – Percentuale di CPU utilizzata
Al passaggio del mouse nei cerchietti presenti nel grafico è possibile avere ulteriori informazioni come il valore del punto nel grafico e la data:
Figura 100 - Info monitoraggio nel grafico
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Web Service
In questa area si accede tramite il menu dal tasto Web Service:
Figura 101 – Parametri generali
Questa sezione è composta di 3 tabs:
� General Parameter
� WSDL
� UDDI
General Parameter
In questo tab sono visualizzate le informazioni di configurazione dei parametri generali dei Web Services. In particolare, questi parametri sono riepilogativi dei parametri impostati sul file di configurazione GVAdapters.xml, e definiscono le URL di accesso ai Web Services esposti da GreenVulcano ESB, la directory dove vengono ricercati i WSDL da pubblicare, ed i parametri di connessione al registro UDDI.
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WSDL
In questo tab sono presenti i WSDL già creati ed i servizi per i quali si possono creare i WSDL.
Figura 102 – Tab WSDL
In particolare la prima sezione visualizza i Web Service configurati, ed è possibile creare/ricreare i WSDL per il Web Service stesso, alla destra della slush-bucket.
Nella sezione in basso, sono visualizzati i WSDL già creati, quelli legati a un Web Service di GreenVulcano ESB con una tick verde, quelli non legati a nessun Web Service di GreenVulcano ESB, con un’icona triangolare gialla lampeggiante. Sempre in questa sezione è possibile eliminare fisicamente il WSDL (bottone Delete WSDL) o effettuare il deploy su GreenVulcano ESB (bottone Deploy).
UDDI
In questo tab sono presenti i WSDL presenti nella cartella specificata nel tab General Parameter (parametro wsdl-directory), e lo stato di pubblicazione nel registro UDDI (se configurato).
Figura 103: Tab UDDI