Testo Narrativo: struttura e analisi

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Il testo narrativo: struttura e analisi PREMESSA Quando si racconta una storia a qualcuno abbiamo sempre: un narratore un destinatario una storia Se mancano uno di questi elementi non c’è narrazione. Tutti e tre questi elementi sono importanti per definire di quale tipo di racconto o narrazione o storia si tratti. Importante ricordare che è il narratore che gestisce il linguaggio a seconda del pubblico a cui è destinata la storia e a seconda del contesto. Ogni narratore ha in mente, quando crea la struttura del proprio testo, un lettore ideale che rispecchia in tutto la sua idea di lettore, capace quindi di comprendere tutto ciò che egli scrive.

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La struttura e l'analisi di un testo narrativo.

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  Il testo narrativo: struttura e analisi

      PREMESSA Quando si racconta una storia a qualcuno abbiamo sempre: un narratore un destinatario una storiaSe mancano uno di questi elementi non c’è narrazione. Tutti e tre questi elementi sono importanti per definire di quale tipo di racconto o narrazione o storia si tratti. Importante ricordare che è il narratore che gestisce il linguaggio a seconda del pubblico a cui è destinata la storia e a seconda del contesto. Ogni narratore ha in mente, quando crea la struttura del proprio testo, un lettore ideale che rispecchia in tutto la sua idea di lettore, capace quindi di comprendere tutto ciò che egli scrive.

 

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  STRUTTURAl testo narrativo è un testo che racconta una storia, cioè una serie di avvenimenti riguardanti uno o più personaggi. Gli elementi essenziali di una storia sono:

i personaggi; le azioni che essi compiono; lo spazio, cioè i luoghi in cui si svolgono le vicende; il tempo durante il quale si svolgono le azioni.

 Questi quattro elementi si trovano in tutti i testi narrativi, indipendentemente dal genere cui appartengono: fiaba, favola, leggenda, racconto o romanzo. Tutti i testi narrativi, pur presentando caratteristiche proprie particolari, hanno, come suddetto, una struttura simile, articolata in tre parti: inizio, sviluppo (o svolgimento) e conclusione.  

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L’Analisi I testi narrativi sono scritti essenzialmente per essere letti, per farci sognare ad occhi aperti. Il racconto, però, è anche altro: è una comunicazione molto ricca e complessa che si stabilisce tra l’autore e il lettore, è un messaggio molto articolato che bisogna imparare a smontare e analizzare. Per capire come funziona un testo narrativo occorre:

Individuare le sequenze Distinguere la storia dall’intreccio Analizzare i personaggi e le azioni Analizzare il tempo Analizzare lo spazio Analizzare il narratore Individuare lo scopo della narrazione Analizzare lo stile narrativo dell’autore

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A.  Le sequenze Per analizzare correttamente la costruzione e lo sviluppo di una storia, è opportuno suddividere il testo in parti più piccole, individuando le sequenze narrative. Ogni sequenza deve avere un’unità di contenuto, deve cioè sviluppare una porzione di storia che può considerarsi compiuta: presentazione di un personaggio, descrizione di un luogo, narrazione di un fatto, spiegazioni di certi fenomeni, ecc.

I segnali che indicano il passaggio da una sequenza all’altra sono: il cambiamento di luogo; il cambiamento di tempo; l’entrata o l’uscita di scena di un personaggio; l’inserimento di un nuovo tipo di narrazione ; il passaggio dal discorso diretto a quello narrativo e viceversa.

Secondo il contenuto e le modalità di esposizione, una sequenza può essere: narrativa: quando presenta ciò che accade nella vicenda; descrittiva: quando contiene la descrizione di un ambiente, di un oggetto, di un personaggio o i particolari di un’azione; riflessiva: quando contiene le riflessioni, le idee, le osservazioni dei personaggi o del narratore; dialogata: quando riferisce esattamente le parole dei personaggi, in forma di discorso diretto.   Questi tipi di sequenze, variamente presenti in ogni testo, scandiscono il ritmo del racconto.

Come si individuano e classificano le sequenze? a. Si individuano le sequenze del testo, considerando le diverse variazione. b. Si assegna ad ogni sequenza un titolo (possiamo scriverlo a lato del testo all’inizio della equenza). c.  Si distingue il tipo di sequenza secondo la tipologia. Le sequenze di un testo possono essere paragonate alle scene di un film, come un film è formato dall’insieme di scene che lo compongono, così un testo è formato da tante sequenze; così come un film in cui prevalgono le scene d’azione si può definire “film d’azione”, lo stesso per i testi, se prevalgono le sequenze descrittive è un’opera descrittiva, ecc.   B.  La Storia e l’Intreccio

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Uno degli elementi fondamentali per l’analisi di un testo narrativo è l’ordine in cui vengono narrati i fatti. In alcuni testi, i fatti sono narrati in successione logico-temporale, cioè seguendo l’ordine in cui sono accaduti, dall’inizio alla fine. In altri, l’autore non rispetta l’ordine logico-temporale, ma racconta i fatti come preferisce, anticipando alcuni avvenimenti futuri (anticipazioni) o ricostruendo avvenimenti del passato (flash-back o retrospezione). La semplice successione degli eventi in ordine cronologico si chiama storia o fabula; la ricostruzione fatta dall’autore si chiama intreccio. I racconti in cui la storia e l’intreccio coincidono (le fiabe, i miti … ) sono più facili da ricordare, perché costruiti secondo lo schema della realtà. Quando il narratore, invece, altera l’ordine naturale dei fatti, l’intreccio non coincide con la storia; con le anticipazioni e le retrospezioni, egli riesce ad avvincere il lettore suscitandone l’interesse e la partecipazione emotiva. L’intreccio è l’elemento fondamentale per la costruzione dei gialli, dei thriller e dei racconti di suspense.

  C.  I personaggiI personaggi sono l’elemento più importante della storia, in quanto con le loro azioni determinano gli eventi. Essi calamitano l’attenzione del lettore, che spesso giunge a immedesimarsi in questo o quel protagonista. I rapporti che i personaggi stabiliscono tra loro, con gli oggetti e con gli ambienti, rappresentano la trama, cioè tutto l’intreccio che costituisce l’argomento di una narrazione. In ogni testo narrativo, i personaggi sono divisi secondo l’importanza, il ruolo e la funzione. Per importanza possiamo distinguere tra: personaggi principali, che sono al centro della vicenda e che il narratore descrive in modo completo; personaggi secondari, che affiancano i primi nelle loro azioni e contribuiscono a modificare, in qualche modo, lo svolgimento della vicenda; comparse, che non hanno alcuna influenza sugli avvenimenti.   In base al ruolo e alla funzione  che svolgono, possiamo distinguere: il protagonista (o eroe), cioè il personaggio intorno a cui ruota tutta la storia e che l’autore descrive nell’aspetto, nel carattere, nelle abitudini, nei pensieri …; l’antagonista, cioè il “cattivo” di turno, che, con le sue azioni, ostacola il protagonista. Gli altri personaggi sono spesso schierati dalla parte del protagonista o dell’antagonista; pertanto, essi assumono il ruoli di: aiutanti, quando intervengono a favore del protagonista; oppositori, quando contrastano l’azione del protagonista  

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D. Il tempo Ogni narrazione presenta due coordinate: il tempo e lo spazio. Tempo determinato: quando il periodo storico del racconto è indicato esplicitamente; Tempo indeterminato: quando non si può risalire al periodo storico. Tempo indefinito. Di solito una narrazione comporta un’estensione temporale diversa rispetto a quella dei fatti raccontati: l’arco di tempo reale degli avvenimenti, cioè, non corrisponde, generalmente, al tempo che gli avvenimenti hanno sulla pagina. Distinguiamo perciò: il tempo della storia, che è la durata reale dei fatti narrati; il tempo del discorso, o del racconto, che è la durata della narrazione e non quella dei fatti raccontati. il tempo del narratore: è il momento in cui il narratore racconta (solitamente il momento in cui il narratore racconta è successivo al momento in cui si sono svolti i fatti - tempo passato - , ma non è escluso che possano invece coincidere - tempo presente - ).   Possiamo anche distinguere un tempo interno della narrazione. In questo caso bisogna stabilire: la durata della storia: un’ora, un giorno, un anno, una vita … (brevissimo, breve, lungo, lunghissimo); la velocità della narrazione: dipende dalle scelte dell’autore (veloce, lenta); a seconda se è più o meno dettagliata la descrizione.  

E. Lo spazio Le coordinate spaziali consentono al lettore di determinare l’ambiente in cui si svolge la vicenda. L’ambiente può essere assai vario: all’aperto o al chiuso, in uno spazio ristretto o ampio; può trattarsi di un luogo reale, cioè descritto dall’autore in modo verosimile, oppure fantastico, immaginario. Il luogo è importante per creare l’atmosfera o può anche servire all’autore per sottolineare alcuni tratti psicologici e comportamentali dei personaggi. Nell’analizzare un racconto, dunque, è fondamentale valutare perché l’autore ha scelto di ambientare la storia in un luogo piuttosto che in un altro.

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F. Il Narratore In un racconto dobbiamo distinguere: . autore: corrisponde alla persona reale che materialmente ha composto l’opera; . narratore o voce narrante: chi racconta la vicenda. Può essere inventato dall’autore per raccontare la vicenda; può coincidere o non coincidere con un personaggio (che a volte può essere l’autore stesso); il narratore può essere interno o esterno alla storia.   Il narratore interno è costituito al protagonista o da un altro personaggio che partecipa alla vicenda. Racconta i fatti usando la prima persona singolare ed è il genere di narratore più naturale: espone la storia alla quale ha preso parte o a cui è stato presente o che sta vivendo in quel momento; La voce del narratore esterno è quella di uno sconosciuto, che non ha partecipato o non partecipa e quindi descrive e racconta gli avvenimenti dall’esterno, rimanendo fuori dalla storia e usando la terza persona singolare.

G. Scopo e messaggio L’autore di un testo narrativo può avere scopi diversi: descrivere, divertire, informare, suscitare riflessioni.

H. Stile narrativo Anzitutto la trama può essere narrata: in prima persona o in terza persona (se il narratore è al di fuori dei fatti; in questo caso la narrazione diventa oggettiva e impersonale).L’autore, inoltre, può fare uso: del discorso diretto, sia quando ci sono i dialoghi sia quando ci sono i monologhi; del discorso indiretto, riferendo le parole dei personaggi. L’altro fattore determinante dello stile narrativo è dato dalle scelte linguistiche: sia lo scrittore sia i personaggi, infatti, possono usare una lingua corrente (registro informale) oppure una lingua sostenuta (registro formale).