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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1)ENTE PROPONENTE IL PROGETTO: Arci Servizio Civile Nazionale Informazioni aggiuntive per i cittadini: Sede centrale: Indirizzo: Via Monti di Pietralata 16, 00157 Roma Tel: 0641734392 Fax 0641796224 Email: [email protected] Sito Internet: www.arciserviziocivile.it Associazione locale dell’ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Sicilia Indirizzo: Via Carlo Rao 16, 90133 Palermo Tel: 0916101000 Email: [email protected] [email protected] Sito Internet: www.ascsicilia.com Responsabile dell’Associazione locale dell’ente accreditato: Michele Carelli Responsabile informazione e selezione dell’Associazione Locale: Michele Carelli, Rosario Rossi Le modalità di partecipazione, candidatura e tutto l’iter relativo alla selezione, verranno pubblicati all’url: www.ascsicilia.com. I candidati sono tenuti ad attenersi alle indicazioni che verranno ivi riportate e ad indicare sulla domanda di candidatura, un valido indirizzo e-mail, per ricevere comunicazioni in merito a tutte le procedure di selezione e seguenti. In particolare le comunicazioni in merito alle convocazioni per le procedure di selezione saranno veicolate esclusivamente sul sito indicato. Solo per gravi e giustificati motivi, nei limiti previsti dalla calendarizzazione dei colloqui, può essere richiesto il differimento della data fissata per i colloqui. In ogni caso la domanda va presentata entro la data fissata per il colloquio. Non saranno tenute in considerazione le domande pervenute successivamente 2) CODICE DI ACCREDITAMENTO: NZ00345 3) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE: Albo Nazionale – Ente di I classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) TITOLO DEL PROGETTO: Liberarci dalle spine: percorsi di legalità 5) SETTORE ED AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO CON RELATIVA CODIFICA: Settore: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE Area di intervento: Educazione alla pace Codifica: E07 Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) 1

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1)ENTE PROPONENTE IL PROGETTO: Arci Servizio Civile Nazionale Informazioni aggiuntive per i cittadini: Sede centrale: Indirizzo: Via Monti di Pietralata 16, 00157 Roma Tel: 0641734392 Fax 0641796224 Email: [email protected] Sito Internet: www.arciserviziocivile.it Associazione locale dell’ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Sicilia Indirizzo: Via Carlo Rao 16, 90133 Palermo Tel: 0916101000 Email: [email protected][email protected] Sito Internet: www.ascsicilia.com Responsabile dell’Associazione locale dell’ente accreditato: Michele Carelli Responsabile informazione e selezione dell’Associazione Locale: Michele Carelli, Rosario Rossi Le modalità di partecipazione, candidatura e tutto l’iter relativo alla selezione, verranno pubblicati all’url: www.ascsicilia.com. I candidati sono tenuti ad attenersi alle indicazioni che verranno ivi riportate e ad indicare sulla domanda di candidatura, un valido indirizzo e-mail, per ricevere comunicazioni in merito a tutte le procedure di selezione e seguenti. In particolare le comunicazioni in merito alle convocazioni per le procedure di selezione saranno veicolate esclusivamente sul sito indicato. Solo per gravi e giustificati motivi, nei limiti previsti dalla calendarizzazione dei colloqui, può essere richiesto il differimento della data fissata per i colloqui. In ogni caso la domanda va presentata entro la data fissata per il colloquio. Non saranno tenute in considerazione le domande pervenute successivamente 2) CODICE DI ACCREDITAMENTO: NZ00345 3) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE: Albo Nazionale – Ente di I classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) TITOLO DEL PROGETTO: Liberarci dalle spine: percorsi di legalità 5) SETTORE ED AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO CON RELATIVA CODIFICA: Settore: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE Area di intervento: Educazione alla pace Codifica: E07

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6) DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE E/O SETTORIALE ENTRO IL QUALE SI REALIZZA IL PROGETTO CON RIFERIMENTO A SITUAZIONI DEFINITE, RAPPRESENTATE MEDIANTE INDICATORI MISURABILI; IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI E DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO: Il progetto “liberArci dalle Spine: percorsi di legalità” si svolgerà all’interno del territorio di Corleone, piccolo centro della Sicilia, in provincia di Palermo, noto alle cronache, passate o meno, in quanto luogo di origine di un gruppo mafioso che dagli anni cinquanta agli anni 70, ha dato vita ad un vero e proprio terremoto nell’ambito della mafia siciliana, perpetrando stragi ed uccisioni, in nome della conquista del potere (vedi il vero e proprio sterminio dei boss palermitani e del circondario da parte degli emergenti mafiosi corleonesi) ed instaurando un regime di terrore all’interno della vita politica e sociale del territorio. Corleone è un paese dell’entroterra palermitano, distante 60 km dal capoluogo. La popolazione è di circa 11.000 abitanti e l’economia è prevalentemente agricola. Per quanto riguarda l’istruzione scolastica oltre alle scuole elementari e medie inferiori, sul territorio comunale insistono quattro istituti superiori: il Liceo Classico, quello Scientifico, il Socio-psico-pedagogico e la Scuola Agraria. Nella memoria collettiva Corleone è ricordato come il paese di mafiosi Luciano Liggio, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano, esempi fortemente negativi. Ma Corleone è anche il luogo in qui vissero personaggio come Bernardino Verro, Placido Rizzotto e altri che cercarono di contrapporsi alle politiche mafiose di violenza, illegalità, prevaricazione, omertà operando per il rispetto della dignità e dei diritti e pagando quello in cui credevano, spesso con la vita. Corleone da decenni è anche metà di un turismo, che potremmo definire, folkloristico. Vari visitatori sono stati richiamati in questi luoghi sia dalle vicende di mafia, che dal fascino cinematografico come quello esercitato dal film “Il Padrino” di Francis Ford Coppola (che prendendo spunto dall’omonimo libro di Mario Puzo, narrava la saga e le vicende della famiglia di Don Vito Corleone, immaginario personaggio che lo scrittore aveva descritto originario proprio di Corleone). Dal 1993 il paese, sotto la spinta dell’allora sindaco Pippo Cipriani, cercò di scrollarsi di dosso l’immagine negativa che gli era stata nel tempo attribuita. Corleone sì paese di origine di alcuni esponenti mafiosi, ma anche di tanta gente onesta. Ed è così che l’anno successivo, approfittando anche di una tappa della prima Carovana Antimafia, organizzata dall’Arci Sicilia, che il comune entra a far parte dell’associazione Avviso pubblico (Cordinamento dei comuni e degli Enti Locali, che si battono per la legalità e contro le mafie), cercando di percorrere una strada di legalità democratica e non di connivenza mafiosa, che aveva caratterizzato precedenti amministrazioni. I CAMPI DI STUDIO E LAVORO “LIBERARCI DALLE SPINE”

Sul territorio di Corleone, dal 2005 la cooperativa Lavoro e non Solo, insieme all’Arci ed alla Regione Toscana, ha dato vita all’esperienza dei campi di studio e lavoro sui terreni confiscati, tramite il progetto “Liberarci dalle Spine”. Questa attività ha visto la partecipazione di 84 ragazzi toscani, che nel periodo di luglio ed agosto del 2005 hanno lavorato con i soci della cooperativa per l'espianto del vigneto (Canicatti) e per la raccolta dei pomodori (Corleone). Grandissima è stata la valenza educativa e formativa di questa attività. Le attività all'interno dei campi di lavoro non si sono infatti limitate soltanto al lavoro in campagna, ma sono stati promossi - attraverso seminari- alcuni incontri con esponenti del movimento antimafia, con testimonianze di coloro che una parte di questa storia l’hanno vissuta direttamente, con "escursioni" in luoghi particolarmente significativi dal punto di vista della memoria antimafia. I campi vennero dedicati a Placido Rizzotto, sindacalista corleonese ed ex partigiano, ucciso dalla mafia il 10 marzo del 1947. Dal 2006 ad oggi la cooperativa Lavoro e non Solo, ha proseguito e sviluppato le attività relative ai campi estivi di lavoro e conoscenza. Rispetto all’anno precedente si è avuto un incremento del numero di domande di partecipazione. Ai campi, che si son tenuti da giugno fino a settembre, hanno infatti partecipato circa 1000 ragazze e ragazzi (alcuni dei quali presenti anche negli anni precedenti). L'iniziativa è stata promossa, sostenuta ed organizzata in collaborazione con l’Arci della Sicilia e della Toscana, Libera, il Comune di Canicattì, il Consorzio Sviluppo e Legalità, la Fondazione Culturale Banca Etica, la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, le Camere del lavoro di Firenze, Palermo, Roccamena, Corleone, Piana degli Albanesi

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e Agrigento, e i Comuni Corleone, Camporeale, Piana degli Albanesi, Roccamena, Monreale, Colle Val d'Elsa, Roccastrada, Cascina, Certaldo, Capannoni, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Empoli, con la presenza durante le settimane dei campi di lavoro del Vice Presidente della Regione Toscana, del Presidente della Provincia di Firenze, di alcuni Sindaci di Comuni Toscani, hanno dimostrato al territorio in cui operiamo quotidianamente che i progetti di riutilizzo dei beni confiscati alla mafia vedono coinvolti oltre i ragazzi delle cooperative, il Consorzio “Sviluppo e Legalità” e Libera anche tanti altri soggetti che con il lavoro di rete sostengono il progetto e le attività. Il rapporto tra mafia e politica è invece stato il tema dei 14 campi di studio e lavoro, realizzati nel 2010 ed effettuati tra i mesi di aprile ed ottobre, che hanno visto la partecipazione di 700 ragazzi e non , provenienti da varie regioni d’Italia. Negli ultimi tre anni i numeri sono cresciuti esponenzialmente, e i campi hanno visto per la prima volta anche la partecipazione di giovani della provincia di Palermo, ottimo risultato che fa ben sperare sulla partecipazione attiva dei giovani e sulla loro volontà di scardinare la mafia e costruire una Sicilia pulita, legale. La scuola, luogo di crescita e di formazione per eccellenza dei nuovi cittadini, è interlocutore privilegiato della Cooperativa Lavoro e Non Solo. In questi anni infatti i soci hanno incontrato gli studenti delle scuole medie superiori e hanno condiviso con loro momenti di formazione e di crescita, raccontando sfide e soddisfazioni del loro lavoro, spiegando l’importanza dell’attività delle cooperative che lavorano terreni confiscati, rispondendo alle domande dei ragazzi. Nel 2010 un nuovo progetto si è inserito nel panorama dell’offerta formativa che la Cooperativa propone alle scuole: Gli studenti di alcune classi di scuole superiori hanno partecipato infatti ai Cento Sguardi, progetto nato dalla volontà di valorizzare Corleone attraverso gli occhi e gli scatti fotografici dei più giovani. Lo scorso autunno infatti, grazie al sostegno di Coop Tirreno, sono state consegnate agli studenti 100 macchine fotografiche usa e getta, con le quali i ragazzi hanno immortalato i luoghi e la vita di Corleone. Da quegli scatti è nata una mostra fotografica capace di rendere giustizia al volto positivo di una cittadina per troppo tempo e troppo spesso associata a uno stereotipo negativo. L’AZIONE DEI CAMPI DI LAVORO

All’interno dei campi di studio e lavoro, i partecipanti hanno la possibilità di svolgere sia l’attività agricola sui terreni (raccolta prodotti, sistemazione degli impianti, partecipare alla vendemmia, alla mietitura ecc) che partecipare ad incontri, seminari, approfondimenti, momenti di studio o visite ai luoghi simbolo dell’antimafia (es: Portella della Ginestra, dove il primo maggio 1947 avvenne l’omonima strage; Rocca Busambra, dove vennero ritrovati i resti di Placido Rizzotto; Cinisi, paese di Peppino Impastato). Sul territorio in cui ci si propone di intervenire la cooperativa Lavoro e non Solo è pressocchè l’unica realtà che si occupa della realizzazione dei campi di studio e lavoro sui beni confiscati alla mafia. Attraverso questi “campi” è possibile far conoscere a volontarie e volontari provenienti da varie parti del territorio, il lavoro che la cooperativa svolge, la sua azione di recupero e reinserimento, di aggregazione e socializzazione, di informazione e conoscenza.

I LABORATORI

La Cooperativa Lavoro e non solo attua annualmente un piano annuale di attività che si svolgono all’interno del Laboratorio della Legalità e a “Casa Caponnetto”, destinate target di età e categorie sociali. I laboratori vengono condotti da volontari o da esperti e vengono attentamente monitorati attraverso specifici indicatori di risultato, sia di tipo qualitativo che quantitativo. Annualmente, la programmazione viene rielaborata e vengono nuovamente ridefiniti gli obiettivi alla luce dei risultati raggiunti. I laboratori attuati sono i seguenti: 1. Laboratorio di studio e approfondimento. In relazione ai diversi target di età, vengono organizzati convegni, seminari, presentazione di libri. Tale attività rende possibile la riflessione e il dibattito su temi importanti e attuali, quali il consumo critico, il livello organizzativo e di propagazione dei sistemi criminali all’interno del territorio, la storia della mafia e del movimento antimafia, la parità di genere etc… 2. Attività di training of trainers rivolta agli educatori: la Cooperativa lavoro e non solo ha accolto la richiesta proveniente dal mondo scolastico per ciò che concerne una riflessione sulle problematiche giovanili. Gli educatori hanno necessità di spazi di approfondimento e di incontro, anche per lo sviluppo in

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rete di azioni da realizzare con il giovani. Questa attività risulta di fondamentale importanza poiché è propedeutica alla successiva, che prevede l’organizzazione dei laboratori di cittadinanza attiva. 3. Lega@lmente: Percorsi di educazione alla legalità. Ogni anno la Cooperativa Lavoro e non solo attua in entrambe le sedi di vicolo Colletti e di via Crispi a Corleone dei laboratori che hanno l’obiettivo di promuovere la cultura della legalità. Il laboratorio prevede attività relative agli itinerari della memoria, svolti all’interno della provincia di Palermo nei luoghi-simbolo della storia del movimento antimafia. Il laboratorio comprende le seguenti sottoattività: • Il villaggio dei diritti: laboratorio finalizzato a promuovere percorsi di conoscenza e partecipazione” per i giovani sulle problematiche legate ai diritti. Educare ai diritti significa prima di tutto farli conoscere e far capire che questi riguardano tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna. Il percorso affronta tematiche per promuovere una cultura dei diritti umani, per rafforzarne la conoscenza, la consapevolezza ed il rispetto. • Qualcosa in “Comune”: Il laboratorio mira allo sviluppo di un percorso di incontri con le istituzioni. I giovani partecipanti sviluppano in questo modo un programma con specifiche richieste in riferimento alle loro esigenze da sottoporre ai rappresentati delle istituzioni locali, provinciali e regionali. Vengono svolti incontri presso l’aula consiliare del Comune di Corleone e uno presso l’Assemblea Regionale Siciliana. I giovani hanno così la possibilità di istaurare un primo contatto con le istituzioni. • Campi di lavoro: La Cooperativa Lavoro e Non Solo gestisce e coltiva 150 ettari di terreni confiscati alla Mafia e alcune strutture/immobili che mira a riconvertire ad uso sociale e aggregativo. L’attività centrale è infatti quella svolta proprio nei terreni confiscati alla mafia. I giovani partecipanti, supportati dai soci della cooperativa e da figure specifiche, svolgono attività nei campi e vita di comunità. Attraverso pratiche concrete che consisteranno nella semina, nella raccolta, nel confezionamento dei prodotti biologici, i giovani sviluppano competenze specifiche, sostenendo allo stesso tempo il lavoro delle cooperative e la valorizzazione dei beni confiscati e vivono momenti di aggregazione svolgendo vita di comunità all’interno della “Casa Caponnetto”, bene confiscato alla mafia, oggi sede della Cooperativa lavoro e non solo e ostello della gioventù. Le giornate sono strutturate in modo dinamico, perseguendo gli obiettivi sopraindicati, i giovani partecipanti, durante le ore mattutine si recano nei campi svolgendo il lavoro stagionale previsto, cucinano, collaborando attivamente, i prodotti che hann raccolto, per allestire un pranzo comunitario. • Viaggio nella memoria: La Cooperativa Lavoro e non solo, attraverso la costruzione di uno specifico percorso, offre ai giovani l’occasione per conoscere le tappe fondamentali della storia della mafia e del movimento antimafia. I giovani hanno la possibilità di conoscere in modo diretto, dopo averle conosciute dal punto di vista storico in relazione ai vari fatti accaduti, i luoghi simbolo del riscatto dalla mafia (Portella della Ginestra; Casa Memoria a Cinisi – Peppino Impastato; Albero Falcone e via D’Amelio – Palermo; Giardino della Memoria – San Cipirello; Laboratorio della Legalità – Corleone; Cimitero Comunale di Corleone- Tomba di Placido Rizzotto). • Laboratorio “Noi-Tutti”: attività rivolta a immigrati e soggetti svantaggiati. Attraverso metodiche partecipate all’interno dei quartieri a rischio, vengono “agganciati” i giovani che spesso vengono segnalati dagli stessi servizi sociali di Corleone, o dalle scuole, a causa della problematica relativa alla dispersione scolastica. La metodologia attuata è quella dell’educativa di strada, che prevede una serie di azioni da attuare fuori dalle sedi circoscritte. Grazie a questo laboratorio vengono coinvolti quei giovani che solitamente restano ai margini della società, in modo particolare, si sono riusciti a coinvolgere i giovani immigrati che risiedono nel nostro territorio e per i quali non esistono nel corleonese attività specifiche. Al termine delle attività vengono sempre realizzati dei prodotti formativi, spesso presentati in occasione dei momenti conclusivi.

Riepilogo dati utenza degli ultimi tre anni

Attività Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Totale Percorsi della memoria 123 235 276 634 Laboratori rivolti ad adulti dai 6 ai 13 anni 158 182 223 563 Laboratori rivolti ad adulti dai 14 ai 18 anni

209 235 270 714

Laboratori rivolti ad adulti dai 19 ai 39 anni

45 101 134 280

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Laboratori rivolti ad adulti dai 40 ai 60 anni

78 81 154 313

Campi di lavoro 424 462 485 1.371 totale 1.037 1.296 1.542 3.875

LE COOPERATIVE DI TIPO B Le Cooperative Sociali e i loro consorzi sono imprese che operano con finalità di promozione sociale e di sviluppo nella società, ma sono imprese a tutti gli effetti. Esse offrono servizi, personale specializzato ed attuano inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati in strutture con caratteristiche imprenditoriali, sviluppando professionalità spendibili sul mercato. A differenza delle cooperative di tipo A, le cooperative di tipo B reinseriscono persone svantaggiate utilizzando una formula organizzativa particolarmente adatta alle esigenze di tali soggetti e socialmente utile . La cooperativa sociale si fonda sull'idea che la persona svantaggiata, se opportunamente affiancata e supportata da lavoratori ordinari preparati a questo compito, possa essere avviata al lavoro e operare in un contesto produttivo non simulato bensì organizzato con criteri d'impresa. Il lavoro in cooperativa diviene così per i soggetti svantaggiati un momento importante di educazione, socializzazione e acquisizione di status e, nello stesso tempo, il luogo di apprendimento di abilità e tecniche lavorative specifiche. L'obiettivo della cooperativa è quello di trovare una collocazione lavorativa esterna. In presenza di particolari situazioni soggettive, la persona svantaggiata resterà a lavorare stabilmente in cooperativa, senza ricadere in ogni caso nell'ambito delle forze di non lavoro assistite. Così come per le cooperative di tipo A, gli introiti delle cooperative di tipo B provengono prevalentemente da clienti pubblici anche per la difficoltà di acquisire commesse da privati. Le possibilità di crescita per le cooperative di tipo B sembrano dipendere principalmente dalla capacità di sviluppare il proprio mercato, scegliendo di operare in settori dove possono competere con prodotti di qualità accettabile e con vantaggi di costo. Le cooperative di tipo B, così come le cooperative di tipo A, presentano dei punti deboli che sono: la difficoltà di acquisire commesse con i privati; la difficoltà di valutare la validità di gestione con parametri "aziendalistici"; i problemi legati alla limitatezza delle risorse per gli investimenti e per lo sviluppo; la precarietà di molti contratti con la pubblica amministrazione, condizionata spesso sia dalla scarsità delle risorse che dalla mancanza di chiarezza su quale debba essere il rapporto tra pubblico e privato. Ciò su cui più puntano le cooperative di tipo B sono: l'utilità sociale ed economica del reinserimento lavorativo degli svantaggiati; la validità della formula di reinserimento lavorativo; la tendenza di adeguare l'attività alle persone e non viceversa; la possibilità di sostenere economicamente l'attività di reinserimento grazie ai vantaggi riconosciuti per l'impiego di personale svantaggiato.

LA LAVORO E NON SOLO

“Lavoro e non solo” è una cooperativa sociale costituita ai sensi della legge 381/91 art. 1 comma B; dal febbraio 2000, gestisce un’azienda agricola su terreni confiscati alla mafia nel territorio di Corleone e Monreale. L’attuale compagine sociale della cooperativa è composta da 12 soci (di cui 4 cosiddetti svantaggiati L.n. 381/91). La cooperativa ha avuto in affidamento dal Consorzio Sviluppo e Legalità (costituito dai Comuni di: Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirrello e San Giuseppe Jato), 130.00 ha di terreno, di cui 58.00 ha nel territorio di Corleone e 72.00 ha nel territorio di Monreale. Nel settembre del 2004 il Comune di Canicattì (AG) ha affidato alla “Lavoro e non solo” altri 19.00 ha di terreno confiscati alle famiglie mafiose del territorio.

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Nei primi anni di attività, la cooperativa ha indirizzato il proprio lavoro finalizzandolo a due obiettivi: - la costruzione di un gruppo coeso con la consapevolezza non solo che poteva costruirsi una

opportunità lavorativa ma soprattutto che poteva contribuire ad un processo di cambiamento di quel territorio;

- bonificare quei terreni incolti e abbandonati da anni e provare a costruire un’ipotesi di sviluppo della cooperativa partendo da quei pochi ettari di terreno a noi affidati (nel 2001 erano 10,50 ha di seminativi) pensando a colture che potessero garantire redditi e opportunità di lavoro per i soci.

6.2 Criticità e/o bisogni relativi agli indicatori riportati al 6.1

CRITICITA’/BISOGNI INDICATORI MISURABILI

Criticità 1 Scarsa conoscenza tra i giovani del fenomeno mafioso e debole partecipazione dei ragazzi ai percorsi antimafia attivati dall’ente.

Numero di giovani del territorio che hanno visitato le nostre strutture confiscate alla mafia e le attività in esse svolte Numero scuole contattate

Numero visite effettuate nei campi

Numero laboratori attivati

Criticità 2 Scarsa conoscenza dei benefici determinati dalla gestione per finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità mafiosa e dei percorsi di legalità e di educazione alla pace attivati nel territorio

Numero di eventi organizzati sul territorio

Numero dei soggetti raggiunti

Numero dei partecipanti ai campi di lavoro della cooperativa Lavoro e non solo

6.3 Individuazione dei destinatari ed i beneficiari del progetto: 6.3.1 destinatari diretti Studenti delle scuole, giovani e cittadini del territorio.

6.3.2 beneficiari indiretti I destinatari indiretti sono rappresentati dalle famiglie d’appartenenza, da tutto lo staff scolastico, dagli enti locali e dal territorio in cui saranno predisposte le attività progettuali. 6.4. Indicazione su altri attori e soggetti presenti ed operanti nel settore e sul territorio Altre realtà presenti sul territorio che si occupano di terreni confiscati alla mafia, sono la coop Placido Rizzotto, che gestisce un agriturismo con annesso maneggio nel territorio di San Giuseppe Jato; la coop Nòe, che gestisce un’azienda agricola a Partitico; la coop Pio la Torre, che gestisce un’azienda agricola a San Giuseppe Jato ed un agriturismo in località Drago, zona ricadente nel territorio comunale di Monreale. Queste strutture insieme alla Lavoro e non Solo, aderiscono al progetto “Liberaterra”. Attraverso questa rete è stato possibile promuovere il lavoro delle coop ed anche commercializzare e promuovere i “frutti delle confische”, cioè i prodotti bnm, ottenuti (ed in seguito trasformati) dalla coltivazione dei campi, come la passata di pomodoro, la farina, i vari formati di pasta, le conserve, i legumi, i sughi pronti, il vino. Inoltre sul territorio è presente il Consorzio Sviluppo e legalità, al quale le suddette cooperative fanno riferimento.

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Nello specifico il Consorzio nasce, su iniziativa della Prefettura di Palermo, nel maggio 2000, quando, in seguito della confisca definitiva da parte dello Stato italiano di terreni agricoli e fabbricati rurali appartenuti al clan mafioso dei “corleonesi”, e affidati ai Comuni, Sindaci di appartenenza politica diversa decidono di mettersi assieme per gestire quell’ingente patrimonio in modo produttivo e a fini sociali. Delle realtà presenti sul territorio, oltre alla cooperativa Lavoro e non Solo, soltanto la Coop Placido Rizzotto, realizza un’attività simile a quella dei campi di studio e lavoro (un unico campo internazionale realizzato nel periodo estivo). 6.5 Soggetto attuatore ed eventuali partners Soggetto attuatore COME NASCE LA COOP LAVORO E NON SOLO La Lavoro e non solo nasce con lo scopo di permettere a soggetti svantaggiati, in questo caso affetti da handicap psichico, di “riscattarsi” all’interno della società, effettuando un percorso che li mettesse in grado di poter operare sia un reinserimento lavorativo, che un reinserimento sociale, riconquistando quindi una certa “normalità”, negatagli dal disagio da cui erano stati colpiti. All’inizio della proprio attività, la coop ha avuto in affidamento dal consorzio Sviluppo e Legalità (costituito dai comuni di Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirrello e San Giuseppe Jato) circa 10 ha di terreno Adesso la coop gestisce 119ha, ricadenti nei territori comunali di Corleone (PA), Monreale (PA) e Canicatti (AG). LA produzione agricola verte sulla produzione del grano,m dei pomodori, dei legumi, degli ortaggi e dell’uva da vino. Il coraggioso lavoro della Coop, purtroppo negli ultimi anni è stato contrastato dalla mafia, che nell’azione di sviluppo e legalità, vede un nemico ed un ostacolo alle proprie attività illecite. Nel marzo del 2006, all’interno della vigna di Canicatti, alcune delle barbatelle (termine con cui vengono definite le piccole piante di vite) appena impiantate, vennero ritrovate sradicate. Nel maggio 2007 venne danneggiato il vigneto di contrada Pietralunga. Su 1000 piante, 700 vennero private delle gemme che avrebbero determinato la produzione vinicola del 2008, lasciando inalterata quella del 2007. Un chiaro atto intimidatorio. Un messaggio negativo. A luglio, invece, un incendio sui campi, ha compromesso la produzione delle lenticchie. 14 ha di coltivazione andati in fumo. Inoltre nel giugno 2007 il comune di Corleone, ha affidato alla cooperativa, una casa appartenuta alla famiglia Provenzano e confiscata nel 2005. Questa è stata utilizzata per l’ospitalità dei partecipanti ai campi di studio e lavoro del 2007. Questa è stata in seguito ristrutturata e nell’agosto del 2010 è stato inaugurato quale se de del “Laboratorio della Legalità”, all’interno del quale hanno trovato posto un piccolo museo, una biblioteca con sala consultazione, uno spazio espositivo e di degustazione dei prodotti ottenuti sui terreni confiscati. Il Laboratorio della Legalità, dedicato al magistrato Paolo Borsellino, ucciso durante le stragi di mafia, è stato costituito il 15 ottobre 2008 per iniziativa del Comune di Corleone. Il Laboratorio non ha fini di lucro ed è formato da un'associazione di enti impegnati sul fronte della legalità e della lotta alla mafia. L'Associazione include al suo interno: la Cooperativa Sociale Lavoro e non Solo; il centro di ricerca e formazione professionale CE.RI.FO.P. e le associazioni Omnia Onlus e Il Germoglio. Nel novembre 2007, la cooperativa si è vista affidare, dal consorzio “Sviluppo e Legalità”, un bene immobile, appartenuto alla famiglia Grizzaffi. In questa struttura è stato realizzato un ostello che ospita i partecipanti al progetto “liberArci dalle Spine 2008”. Dal 2009 la cooperativa Lavoro e non solo ha in gestione una pizzeria, realizzata in un immobile sempre confiscata alla mafia, a Bagheria (PA). L’inaugurazione del posto è avvenuto alla presenza del giudice Giancarlo Caselli e dell’ex ministro Virginio Rognoni (autore della L.646/82, “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURE DI PREVENZIONE DI CARATTERE PATRIMONIALE ED INTEGRAZIONI ALLE LEGGI 27 DICEMBRE 1956, N.1423, 10 FEBBRAIO 1962, N.57 E 31 MAGGIO 1965, N.575”, meglio conosciuta come legge Rognoni-La Torre).

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Sempe nel 2009 la cooperativa ha avuto in affido un’altra struttura confiscata alla mafia, un agriturismo sito nei pressi dell’area archeologica del comune di San Cipirrello. Pero’ nel corso della primavera del 2010, la struttura è stato bersaglio di un’incursione da parte di ignoti, che hanno sottratto tutta l’attrezzatura della cucina, impedendo cosi’ l’avvio dell’attività. Inoltre alla coperativa Lavoro e non Solo è stato affidato uno stabilimento per il confezionamento dei Legumi nel territorio comunale di Corleone (PA). Gli avvertimenti mafiosi, non hanno però inficiato il lavoro dei ragazzi della cooperativa, che non si sono fatti per nulla fermare o scoraggiare. E sempre questi atti, hanno dato impulso ad una forte coscienza che ha portato ad una grosso aumento del numero dei partecipanti all’interno dei campi estivi. Un messaggio alla mafia: “Voi ci avete colpito, avete cercato di farci paura, ma noi rispondiamo essendo ancora piu’ numerosi e presenti”. E così, si sono ritrovati sui terreni, fianco a fianco, a lavorare insieme, volontari e soci lavoratori, condividendo fatiche, stanchezza, ma anche gioie ed emozioni, discutendo, confrontandosi e conoscendosi. ATTIVITA' DI INSERIMENTO SOCIALE La Cooperativa “lavoro e non solo” ha continuato le sue attività agricole sui terreni confiscati alla mafia nel territorio di Corleone, nell’intento di rafforzare il percorso d’inserimento lavorativo dei soggetti con disagio psichico iniziato nel 2000, consolidando il rapporto di collaborazione con gli enti del pubblico e del privato sociale attraverso un lavoro costante di messa in comune di professionalità, esperienza, capacità progettuali per la realizzazione di servizi atti ad accogliere le offerte riabilitative destinate all’utenza psichiatrica. La Cooperativa rappresenta una maglia importante della rete di risorse del territorio palermitano per l’integrazione lavorativa di questi soggetti che, per il loro “svantaggio”, sono fuori ed esclusi dalla società ed in particolar modo dal mondo del lavoro. Per non rischiare che il lavoro, comunemente inteso come soddisfacimento del bisogno economico inaridisca ed azzeri la vita psichica, ribadendo la loro marginalità ed inibendo il germogliare ed il liberarsi di energie orientate alla generazione e alla crescita, è necessario sovrapporre un’elaborazione del vissuto del lavoro attraverso la costruzione e la ridefinizione delle relazioni e lo scambio di pensieri. Uno degli obiettivi della nostra cooperativa, è sperimentare percorsi integrati di orientamento, formazione ed inserimento lavorativo in una logica integrata, partecipata ed attenta ai bisogni del singolo cittadino, della famiglia e della comunità. I soggetti vengono inseriti nel gruppo di lavoro già formato, inserimento mediato soprattutto dal DSM di Corleone. La Cooperativa con un lavoro costante e sicuramente non semplice ha dovuto far acquisire ai nuovi arrivati, e non far perdere al vecchio gruppo, la consapevolezza che essi non sono portatori di svantaggio, ma posseggono una diversità che è ricchezza. Una diversità che, se riesce a dialogare, può produrre innovazione e trasformazione. Il dialogo, infatti, è il momento d’incontro su cui si sinergizzano i singoli interventi, senza questo modo di lavorare che è culturale e strutturale il singolo intervento pur avendo una sua propria validità, diventa meno efficace. La scommessa continua ad essere quindi quella di aiutare in questa operazione di elaborazione della propria diversità, che per poter diventare produttiva deve essere accompagnata dall’interiorizzazione e dalla conoscenza. In questo scambio dinamico il “malato psichico” è portatore di una dignità, di un potere, non è semplicemente colui che fa parte del “sistema malato” e che deve essere colonizzato. Lo svantaggiato, grazie agli strumenti, agli stimoli che la cooperativa gli offre, diventa soggetto centrale per portare l’innovazione alla propria crescita. Attraverso il lavoro la vita ricomincia a fluire e si può dare un’impronta al mondo esterno, uscendo da una sensazione di non esistenza. Possiamo dire che in queste situazioni il lavoro manuale richiede la riattivazione di un lavoro psichico interiore, un movimento interno orientato dall’esigenza e dalla prospettiva di lasciare la propria impronta. Spesso il tentativo di una riattivazione della muscolatura psichica si suppone possa avvenire attraverso un lavoro che propone un incontro con le cose “buone” e che, per lo più, conserva il sapore ed il senso di adattamento. La rivitalizzazione della muscolatura psichica richiede invece il contatto con l’altro, da soli non si può riuscire. La cooperativa ha permesso questo, proponendosi come contenitore in cui è stato possibile sperimentare l’appartenenza ad un gruppo, ma nello stesso tempo poter vivere momenti di autonomia e di solitudine. Tutti gli spazi interstiziali del lavoro (mangiare, andare e tornare insieme) creano uno spazio di dialogo e di ascolto, diventano la vita, il fermento esistenziale che alimenta il lavoro e gli dà senso. Questo risulta essere l’elemento di forza su cui la cooperativa si poggia. La condivisione informale naturalmente offre più spazio alla spontaneità, ma anche un’organizzazione dell’ascolto diventa molto importante. Ascolto aperto senza un

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intervento ingombrante da parte di chi ascolta, la possibilità di raccontare l’esperienza che stanno vivendo è stato un primo passo per trasformarla da adattiva ed alienante in qualcosa di personale. Un altro aspetto importante che è emerso nel gruppo è stato la “funzione portavoce”. Ciò che il singolo non riesce ad esprimere perché non lo ha elaborato o è lontano dalla sua coscienza, viene detto da qualcun altro. Si recupera così una certa integrità personale, per il fatto che qualcun altro ti presta la propria voce. In questa maniera tutti partecipano, qualcuno silenziosamente altri invece facendosi portavoce di istanze e di pensieri in qualche misura comuni, ma tutti hanno tratto dei benefici attraverso il confronto e la continua stimolazione. Anche se è un procedimento lento ha permesso un po’ alla volta di mostrare le risorse e le potenzialità nascoste di ognuno. La gruppalità si è articolata in una dialettica di solidità ed apertura (cioè del tenere insieme senza schiacciare le singole soggettività). La cooperativa, per questi soggetti fluttuanti, è stata sicura come una casa, ha fornito un punto di riferimento, una sorta di contenitore solido e semplice che protegge dalla dispersione e dalla frammentazione del sé. Il gruppo ha quindi avuto la funzione importante di contenitore, che tiene insieme il sé e permette di sentirsi se stessi. Partners Per l’attuazione dei laboratori ci si avvarrà della collaborazione delle scuole primarie e le scuole secondarie di I grado presenti nel territorio, che avranno il compito di segnalare le classi interessate all’intervento, supportare l’organizzazione logistica degli incontri e dell’Associazione Laboratorio della Legalità, costituita da una federazione di enti impegnati sul fronte della legalità e della lotta alla mafia. Infatti, l’associazione include al suo interno: la Cooperativa Sociale Lavoro e non Solo; il centro di ricerca e formazione professionale CE.RI.FO.P. e le associazioni Omnia Onlus e Il Germoglio. Il Laboratorio della Legalità ha sede legale presso la residenza municipale della città di Corleone. Le attività si svolgono all'interno di un bene confiscato, appartenuto al boss Bernardo Provenzano e, fino a qualche tempo fa, luogo di residenza della sua famiglia. La sede ospita il museo della Legalità con i suoi quadri e a pianterreno la Bottega della legalità nella quale è possibile acquistare i prodotti realizzati con il lavoro svolto dalle cooperative sui terreni confiscati alla mafia. Questo luogo, intitolato a Paolo Borsellino, in sé è già simbolo di riscatto di un intera cittadina e soprattutto della società civile che quotidianamente contribuisce ad avviare e alimentare processi di cambiamento culturale nel territorio. Al suo interno, è stata predisposta una mostra permanente dei quadri elaborati dal maestro partinicese Gaetano Porcasi. Le opere d'arte esposte costituiscono un percorso visivo di forte impatto emotivo sullo snodo degli accadimenti più rilevanti del fenomeno mafioso e del movimento antimafia. Attraverso le attività laboratoriali svolte, il bene è divenuto un luogo fruibile a tutti, dove esercitare la memoria e costruire l'impegno civile. Il ruolo concreto rivestito dai copromotori del progetto in questione è di tipo collaborativo/partecipativo rispetto alle attività e alle iniziative progettuali. 7) OBIETTIVI DEL PROGETTO: Il settore su cui interviene il progetto è l’educazione alla pace, con particolare riguardo alla fascia giovanile e al ruolo dei giovani e dei cittadini nella costruzione di percorsi alternativi e di legalità al fine di garantire la pace e lo scardinamento della mafia. Le criticità evidenziate al box 6 generano gli obiettivi di cui al box successivo, su cui si intende intervenire. 7.1 Gli obiettivi di cambiamento generati dalle criticità e bisogni indicati nel 6.2:

CRITICITA’/BISOGNI OBIETTIVI

Criticità 1. Scarsa conoscenza tra i giovani del fenomeno mafioso e debole partecipazione dei ragazzi ai percorsi antimafia attivati dall’ente.

Obiettivo 1.1 ampliare la conoscenza e le possibilità offerte dalla gestione per finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità mafiosa agli studenti ed alla cittadinanza che non hanno mai visitato le strutture

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Obiettivo 1.2 Attivare laboratori per i giovani e gli studenti sulla partecipazione attiva e sull’educazione alla pace

Criticità 2. Scarsa conoscenza dei benefici determinati dalla gestione per finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità mafiosa e dei percorsi di legalità e di educazione alla pace attivati nel territorio

Obiettivo 2.1 Organizzazione di eventi sul territorio sull’analisi del fenomeno mafioso, sui percorsi di antimafia e sulle opportunità offerte

Obiettivo 2.2 Partecipazione dei giovani ai campi di lavoro Liberarci dalle spine, realizzati sui terreni confiscati alle mafie e in gestione all’Ente.

7.2 Gli obiettivi sopra indicati con gli indicatori del 6.2 alla conclusione del progetto

OBIETTIVO INDICATORI Obiettivo 1.1. Ampliare la conoscenza e le possibilità offerte dalla gestione per finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità mafiosa agli studenti ed alla cittadinanza che non hanno mai visitato le strutture

Numero di giovani del territorio che hanno visitato le nostre strutture confiscate alla mafia e le attività in esse svolte Numero scuole contattate Numero visite effettuate nei campi

Obiettivo 1.2. Attivare laboratori per i giovani e gli studenti sulla partecipazione attiva e sull’educazione alla pace

Numero laboratori attivati.

Obiettivo 2.1. Organizzazione di eventi sul territorio sull’analisi del fenomeno mafioso, sui percorsi di antimafia e sulle opportunità offerte

Numero di eventi organizzati sul territorio

Numero dei soggetti raggiunti

Obiettivo 2.2. Partecipazione dei giovani ai campi di lavoro Liberarci dalle spine, realizzati sui terreni confiscati alle mafie e in gestione all’Ente.

Numero dei partecipanti ai campi di lavoro della cooperativa Lavoro e non solo.

7.3 Il confronto fra situazione di partenza e obiettivi di arrivo

INDICATORI ex ANTE Ex POST Numero di giovani del territorio che hanno visitato le nostre strutture confiscate alla mafia e le attività in esse svolte 1.557 2.000

Numero scuole contattate 70

80

Numero visite effettuate nei campi

634

900

Numero laboratori attivati 8 10 Numero di eventi organizzati sul territorio 20 30 Numero dei soggetti raggiunti 3.875 5.000 Numero dei partecipanti ai campi di lavoro della cooperativa Lavoro e non solo 1.371 1.900

*I dati raccolti ex ante si riferiscono all’ultimo triennio di attività dell’Ente. 7.4 Obiettivi rivolti ai volontari: Il progetto intende offrire ai volontari:

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• Occasioni di conoscenza delle diverse realtà di bisogno presenti sul territorio di riferimento; • Opportunità di sperimentarsi direttamente, pur all’interno di contesti tutelati e protetti, nella

relazione con il territorio e le sue problematiche; • Momenti di sperimentazione delle attività proposte all’interno di un sistema integrato di servizi

potenziato dalle realtà del terzo settore; • Strumenti ed elementi per una crescita umana e civile maggiormente orientata alla solidarietà. • Competenze specifiche in campo di educazione alla pace e alla legalità. • Competenze specifiche nell’organizzazione logistica di eventi, nel lavoro di gruppo e nella gestione

dell’aula. • Competenze specifiche relative all’agricoltura e ai processi stagionali, acquisibili durante lo

svolgimento dei campi di lavoro. Inoltre nei confronti dei giovani volontari il progetto offrirà:

• Promozione di una cultura della cittadinanza che veda i volontari di servizio civile come soggetti appartenenti ad un contesto, capaci di influenzarlo positivamente rendendolo più rispondente ai principi della nostra costituzione;

• formazione ai valori dell’impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN (vedi box 33) e al Manifesto ASC 2007;

• apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all’inserimento attivo nel mondo del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit;

• Costruzione di una culturale del servizio e della partecipazione; • Promozione del servizio civile nazionale presso enti del territorio affinché anch’essi siano volani

della suddetta cultura, con i quali costruire processi di influenzare che consentano ai vari attori sociali del territorio (pubblici o privati) di confrontarsi con i contenuti e i valori espressi dal progetto;

• Diffusione del servizio civile nazionale come strumento di abbattimento dell’esclusione sociale; • Alimentare nei giovani, attraverso il contatto diretto con le persone e il territorio, il senso di

appartenenza alla vita sociale e civile del nostro paese. • fornire ai partecipanti strumenti idonei all’interpretazione dei fenomeni socio-culturali al fine di

costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile; • crescita individuale dei partecipanti con lo sviluppo di autostima e di capacità di confronto,

attraverso l’integrazione e l’interazione con la realtà territoriale; • Offrire ai giovani l’occasione per confrontarsi in una dimensione organizzativa e comunitaria,

sperimentando da una parte l’esperienza dell’autonomia e della responsabilità personale, dall’altra la relazione e la responsabilità condivisa e legata al contesto e al gruppo di lavoro.

8 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO CHE DEFINISCA IN MODO PUNTUALE LE ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGETTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A QUELLE DEI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, NONCHÉ LE RISORSE UMANE DAL PUNTO DI VISTA SIA QUALITATIVO CHE QUANTITATIVO: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Descrizione dell’ideazione e delle azioni precedenti l’avvio del progetto: Obiettivo 1.1 Ampliare la conoscenza e le possibilità offerte dalla gestione per finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità mafiosa agli studenti ed alla cittadinanza che non hanno mai visitato le strutture

Azione 1.1.1 realizzazione seminari sulle tematiche relative ai beni confiscati alla mafia ed alla legalità democratica

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Attività 1.1.1.1 contattare le scuole e coloro che interverranno ai convegni in veste di “testimoni”

Attività 1.1.1.2 pubblicizzare e promuovere l’evento e gestione logistica Azione 1.1.2 Organizzazione visite didattiche

Attività 1.1.2.1 Diffusione del materiale informativo e divulgativo nelle scuole, nelle associazione e nelle istituzioni Attività 1.1.2.2 Incontri con il corpo docente delle scuole, con i rappresentanti delle associazioni o delle istituzioni per definire aspetti organizzativi di dettaglio (giorni, orari, ecc) per le visite didattiche. Attività 1.1.2.3 Visita delle strutture confiscate alla mafia.

Obiettivo 1.2 Attivare laboratori per i giovani e gli studenti sulla partecipazione attiva e sull’educazione alla pace Azione 1.2.1 realizzazione di attività di ricerca sull’antimafia Attività 1.2.1.1 incontri con le varie realtà che si occupano di antimafia Attività 1.2.1.2 studio del fenomeno mafioso e dell’antimafia

Azione 1.2.2 implementazione delle attività del “Laboratorio della Legalità” Attività 1.2.2.1 Attuazione dei laboratori della legalità, col supporto dell’ente Associazione Laboratori della legalità che supporterà l’organizzazione e lo sviluppo dei laboratori con analisi di casi studio.

Obiettivo 2.1 Organizzazione di eventi sul territorio sull’analisi del fenomeno mafioso, sui percorsi di antimafia e sulle opportunità offerte

Azione 2.1.1 realizzazione seminari sulle tematiche relative ai beni confiscati alla mafia ed alla legalità democratica

Attività 2.1.1.1 contattare gli enti presenti nel territorio e coloro che interverranno ai convegni in veste di “testimoni”

Attività 2.1.1.2 pubblicizzare e promuovere l’evento e gestione logistica Obiettivo 2.2 Partecipazione dei giovani ai campi di lavoro Liberarci dalle spine, realizzati sui terreni confiscati alle mafie e in gestione all’Ente. Azione 2.2.1 Promozione progetto “liberArci dalle Spine” (campi di studio e lavoro)

Attività 2.2.1.1 Attivazione di punti informativi, che possano raggiungere i giovani interessati all’esperienza dei campi Attività 2.2.1.2 incontri con circoli giovanili ed associazioni interessate alle tematiche dell’antimafia, con particolare riferimento al ruolo delle cooperative sociali nella gestione dei beni confiscati. Attività 2.2.1.3 avvio dei campi di studio e lavoro “liberArci dalle Spine” e supporto logistico e operativo alle attività previste nei campi.

Cronogramma

mesi Azioni

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1.1 Ampliare la conoscenza e le possibilità offerte dalla gestione per finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità mafiosa agli studenti ed alla cittadinanza che non hanno mai visitato le strutture

Azione 1.1.1 realizzazione seminari sulle tematiche relative ai beni confiscati alla mafia ed alla legalità democratica

Attività 1.1.1.1 contattare le scuole e coloro che interverranno ai convegni in veste di “testimoni”

x x x x x x

Attività 1.1.1.2 pubblicizzazione e promozione dell’evento – gestione logistica

x x x x x x x x

Azione 1.1.2 Organizzazione visite didattiche

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Attività 1.1.2.1 Diffusione del materiale informativo e divulgativo nelle scuole, nelle associazione e nelle istituzioni

x x x x x x x x x

Attività 1.1.2.2 Incontri con il corpo docente delle scuole, con i rappresentanti delle associazioni o delle istituzioni per definire aspetti organizzativi di dettaglio (giorni, orari, ecc) per le visite didattiche.

x x x x x x x

Attività 1.1.2.3 Visita delle strutture confiscate alla mafia

x x x x x x x x x

Obiettivo 1.2 Attivare laboratori per i giovani e gli studenti sulla partecipazione attiva e sull’educazione alla pace

Azione 1.2.1 realizzazione di attività di ricerca sull’antimafia

Attività 1.2.1.1 incontri con le varie realtà che si occupano di antimafia

x x x x x x x x x x x x

Attività 1.2.1.2 studio del fenomeno mafioso e dell’antimafia

x x x x x x x x x x x x

Azione 1.2.2 implementazione attività del “Laboratorio della Legalità”

Attività 1.2.2.1 Attuazione dei laboratori della legalità, col supporto dell’ente Associazione Laboratori della legalità che supporterà l’organizzazione e lo sviluppo dei laboratori con analisi di casi studio.

x x x x x x x x x x x

Obiettivo 2.1 Organizzazione di eventi sul territorio sull’analisi del fenomeno mafioso, sui percorsi di antimafia e sulle opportunità offerte

Azione 2.1.1 realizzazione seminari sulle tematiche relative ai beni confiscati alla mafia ed alla legalità democratica

Attività 2.1.1.1 contattare gli enti presenti nel territorio e coloro che interverranno ai convegni in veste di “testimoni” x x x x x x x x

Attività 2.1.1.2 pubblicizzare e promuovere l’evento e gestione logistica

x x x x

Obiettivo 2.2 Partecipazione dei giovani ai campi di lavoro Liberarci dalle spine, realizzati sui terreni confiscati alle mafie e in gestione all’Ente

Azione 2.2.1 Promozione progetto “liberArci dalle Spine” (campi di studio e lavoro)

Attività 2.2.1.1 Attivazione di punti informativi, che possano raggiungere i giovani interessati all’esperienza dei campi

x x x x x x x x x

Attività 2.2.1.2 Incontri con circoli giovanili ed associazioni interessate alle tematiche dell’antimafia, con particolare riferimento al ruolo delle cooperative sociali nella gestione dei beni confiscati.

x x x x

x

x

Attività 2.2.1.3 avvio dei campi di studio e lavoro “liberArci dalle Spine”

x x x x x x x x

Azioni trasversali per il SCN

Accoglienza dei volontari in SCN X

Formazione Specifica X x x

Formazione Generale X x x X x x

Informazione e sensibilizzazione x x x x x x x x x x x x

Inserimento dei volontari in SCN X x

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Monitoraggio x x x x

Azioni trasversali: Durante tutto il periodo di servizio civile, dalla formazione generale, (box 29/34) a quella specifica, (box 35/41), al monitoraggio (box 21 e 42), verranno inserite anche altre attività che permetteranno ai partecipanti al progetto di sviluppare le competenze poi certificate attraverso l’Ente ASVI (box 28). I volontari del SCN saranno altresì coinvolti nelle azioni di diffusione e sensibilizzazione previste dal progetto (box 17). Il complesso di tutte le attività previste dal progetto aiuteranno infine i giovani a realizzare la finalità di “contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani” indicata all’articolo 1 della legge 64/2001 che ha istituito il Servizio Civile Nazionale. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Esperti in comunicazione, con esperienza pluriennale in attività di fron-office e comunicazione con enti esterni e istituzioni

3

Soci volontari con esperienza pluriennale in gestione di gruppi e attività connesse alla realizzazione di laboratori didattici e campi di lavoro

8

Esperto in conduzione gruppi e coordinamento delle attività 1

Operatori enti partner (3 educatori e operatori sociali 1 esperto in finanza etica)

4

le suddette risorse saranno impegnate nelle attività come di seguito descritto

Attività del progetto Professionalità Ruolo nell’attività Numero

Realizzazione seminari Esperto in comunicazione

Preparazione e trasferimento conoscenze sull’attività di gestione dei beni confiscati alla mafia agli

operatori servizio civile

1

Organizzazione visite didattiche

socio con decennale esperienza nel settore,

che cura l’organizzazione delle

visite didattiche

Coordinamento attività finalizzate all’ acquisizione materiale

informativo e di conoscenza sulla gestione dei beni confiscati

3

Visite guidate

socio con decennale esperienza nel settore,

che cura l’organizzazione delle

attività

Coordinamento delle attività degli operatori del servizio civile che accompagnano gli studenti nella

visita dei beni confiscati alla mafia

2

Implementazione attività Laboratorio della

Legalità

Socio con esperienza nella gestione delle

attività di front office e comunicazione sociale,

col supporto di 3 educatori dell’ente

Laboratorio della legalità

Sostegno e coordinamento dei volontari; partecipa agli incontri di lavoro e coordina il raggiungimento

degli obiettivi di progetto

3 + 4

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e 1 esperto in finanza etica dell’ente partner

Banca Etica

Promozione e partecipazione progetto “liberarci dalle spine”

Esperto in conduzione gruppi col supporto del Comune di Corleone, partner del progetto

Coordinamento dei gruppi di lavoro che di volta in volta parteciperanno

al progetto 10

Supporto attività della sede

Responsabile delle risorse umane con

pluriennale esperienza in conduzione dei gruppi

Si occuperà di curare i rapporti all’interno del gruppo di volontari in

scn 1

Attivazione punto informazioni

Socio con esperienza nella gestione delle

attività di front office e in comunicazione

Facilitare l’acquisizione di conoscenze ed esperienze

nell’ambito della produzione culturale, della formazione

permanente

2

Agli operatori dell’ente si affiancheranno gli insegnanti e il personale della scuola nel caso di iniziative che si svolgeranno negli edifici scolastici, che avranno il ruolo di supportare le attività. Tutte le risorse umane impegnate nel progetto sono soci volontari dell’associazione; gli operatori degli Enti partner coinvolti nel progetto collaboreranno a titolo gratuito. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto In relazione alle azioni descritte nel precedente punto 8.1 i volontari in SCN saranno impegnati nelle seguenti attività con il ruolo descritto:

Azioni Attivita’ Ruolo realizzazione seminari sulle tematiche relative ai beni confiscati alla mafia ed alla legalità democratica

pubblicizzazione e promozione dell’evento

Contatti telefonici con le scuole e i relatori, organizzazione logistica dell’evento, supporto agli operatori dell’ente.

Organizzazione visite didattiche

Incontri con il corpo docente delle scuole, con i rappresentanti delle associazioni o delle istituzioni per definire aspetti organizzativi di dettaglio (giorni, orari, ecc) per le visite didattiche.

Contattare le scuole, le associazioni, le istituzioni per informarli e prepararli alle visite didattiche. Accompagnamento durante le visite didattiche

realizzazione di attività di ricerca sull’antimafia

incontri con le varie realtà che si occupano di antimafia

Studio del materiale acquisito

implementazione delle attività del “Laboratorio della Legalità”

Front office e gestione dei laboratori Partecipazione alle attività del Laboratorio della Legalità, conduzione dei gruppi di lavoro e dei laboratori

promozione progetto “liberArci dalle Spine” (campi di studio e lavoro)

Attivazione di punti informativi, che possano raggiungere i giovani interessati all’esperienza dei campi

.Fornire informazioni; elaborare schede di partecipazione ai capi di lavoro

avvio dei campi di studio e lavoro “liberArci dalle Spine”

Supporto alle attività dei campi di studio e lavoro; Supporto alle attività della sede

Azioni e/o attività trasversali

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Accoglienza dei volontari – In questa fase i volontari in SCN vengono coinvolti nelle diverse attività condotte dagli operatori dell’ente e partecipano all’avvio delle attività programmate, mirato alla partecipazione attiva e alla condivisione dei valori da parte dei volontari in SCN, oltre a condividere necessità di lavoro e organizzazione delle attività.

Formazione generale e specifica – I volontari in SCN partecipano sia alla formazione generale che a quella specifica. Sono previsti momenti di scambio e verifica tra i volontari, il responsabile del progetto, la sede d’assegnazione. Inoltre, i volontari parteciperanno tramite apposita piattaforma, alla formazione a distanza.

Informazione e sensibilizzazione sul SC – I volontari in Servizio Civile avranno il compito di promuovere e diffondere l’esistenza del Servizio Civile Nazionale attraverso alcuni incontri con i giovani e la comunità locale, come previsto al box 17.

Monitoraggio - I volontari in SCN saranno invitati a compilare due questionari di monitoraggio online al fine di verificare l’andamento del piano di attività, dell’andamento del progetto e della soddisfazione delle aspettative, e per procedere eventualmente alla rimodulazione del progetto. Infine i volontari selezionati per questo progetto parteciperanno attivamente alla presa di coscienza delle competenze che acquisiscono nei campi di cittadinanza attiva e di lavoro di gruppo, finalizzato a realizzare gli obiettivi di cui al box 7 attraverso specifiche attività individuali e collettive. In particolare questa loro partecipazione è funzionale alla realizzazione dell’obiettivo indicato al box 7, sezione “obiettivi dei volontari” che viene qui riportato: - formazione ai valori dell’impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN e al Manifesto ASC 2007; - apprendimento delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all’inserimento attivo nel mondo del lavoro; - partecipazione alle attività di promozione e sensibilizzazione al servizio civile nazionale di cui al successivo box 17. 9) NUMERO DEI VOLONTARI DA IMPIEGARE NEL PROGETTO: 4 10) NUMERO POSTI CON VITTO E ALLOGGIO:0 11) NUMERO POSTI SENZA VITTO E ALLOGGIO: 4 12) NUMERO POSTI CON SOLO VITTO: 0 13) NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI, OVVERO MONTE ORE ANNUO: Monte ore annuo 1400, inclusa la formazione 14) GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI (MINIMO 5, MASSIMO 6): 6 giorni con possibilità di effettuare turni anche in giorni festivi 15) EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO: Le giornate di formazione potrebbero essere svolte anche nella giornate del sabato. E’ possibile prevedere l’impiego dei/delle volontari/e anche in giorni festivi e/o con orario continuato. I/Le volontari/e dovranno garantire la possibilità di rendersi disponibili per tali occasioni, anche se dovessero svolgersi fuori dalla sede di attuazione, secondo quanto calendarizzato dall’OLP. In caso di esigenze legate all’attuazione del calendario del progetto, gli orari potranno essere rimodulati e i/le volontari/e dovranno attenersi all’organizzazione del lavoro definita dall’OLP.

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) SEDE/I DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO, OPERATORI LOCALI DI PROGETTO E RESPONSABILI LOCALI DI ENTE ACCREDITATO: Allegato 01 17) EVENTUALI ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: Complessivamente, le/i volontarie/i del SCN saranno impegnati nelle azioni di diffusione del Servizio Civile per un minimo di 25 ore ciascuno, come di seguito articolato. I volontari del SCN partecipanti al progetto, nell’ambito del monte ore annuo, saranno direttamente coinvolti nelle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale che l’Ente intende attuare tramite incontri presso:

- associazioni, precipuamente giovanili con cui la sede Arci Servizio Civile locale organizza attività di informazione e promozione

- luoghi, formali ed informali, di incontro per i giovani (scuole, università, centri aggregativi, etc.) con cui la sede di attuazione intrattiene rapporti nell’ambito della propria attività istituzionale o in occasione di eventi sul territorio a cui l’ente partecipa.

Verranno programmati un minimo di 3 incontri di 4 ore cadauno, durante i quali i volontari in SCN potranno fornire informazioni sul Servizio Civile Nazionale, grazie alle conoscenze acquisite durante la formazione generale. Inoltre un giorno al mese, nei 4 mesi centrali del progetto, o in concomitanza con la pubblicazione dei bandi SCN, presso la sede di attuazione o presso la sede locale di Arci Servizio Civile, i volontari in SCN saranno direttamente coinvolti nell’attività degli sportelli informativi sul servizio civile, propri delle nostre associazioni Arci Servizio Civile, che da anni forniscono informazioni e promuovono il SCN nel territorio, per complessive 13 ore. Le azioni sopra descritte tendono a collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i volontari del SCN prestano servizio, portando alla luce (tramite la loro testimonianza diretta) le positive ricadute del progetto nel contesto in cui esso interviene. L’azione informativa, di promozione e sensibilizzazione viene intesa quale attività continuativa che tende a coinvolgere attivamente i volontari in SCN e si esplica in 3 differenti fasi: informazione sulle opportunità di servizio civile (da effettuare ex ante, precipuamente nel periodo di

vigenza del bando tramite le sotto indicate modalità di comunicazione sociale) sensibilizzazione alla pratica del SCN (effettuata in itinere, con i succitati interventi presso i “luoghi

aggregativi” e coinvolgendo in modo attivo i giovani tramite le associazioni suddette) diffusione dei risultati del progetto (da effettuare ex post, anche grazie alla partecipazione dei

giovani in SCN alle attività promozionali dell’associazione e alla stesura di una relazione finale sull’esperienza maturata, che concorrerà alla pubblicazione nella rivista locale di ASC Sicilia “Civilmente”, raccolta di esperienze e testimonianze sul SCN e nonviolenza)

Comunicazione sociale: il testo del progetto e le modalità di partecipazione verranno pubblicati sul sito internet dell’ente per l’intera durata del bando (www.arciserviziocivile.it). Verrà diffuso materiale informativo preso le sedi di attuazione di Arci Servizio Civile interessate, con particolare attenzione agli sportelli informativi che le nostre sedi di assegnazione organizzano nel proprio territorio. La sede locale di Arci Servizio Civile curerà la possibile diffusione del progetto sui media locali, regionali e nazionali presenti nel proprio territorio. 18) CRITERI E MODALITÀ DI SELEZIONE DEI VOLONTARI: 19) RICORSO A SISTEMI DI SELEZIONE VERIFICATI IN SEDE DI ACCREDITAMENTO (EVENTUALE INDICAZIONE DELL’ENTE DI 1^ CLASSE DAL QUALE È STATO ACQUISITO IL SERVIZIO):

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20) PIANO DI MONITORAGGIO INTERNO PER LA VALUTAZIONE DELL’ANDAMENTO DELLE ATTIVITÀ DEL PROGETTO: Ricorso al sistema di monitoraggio e valutazione, depositato pressoil Dipartimento della Gioventù e del SCN descritto nel modello: Mod. S/MON: Sistema di monitoraggio e valutazione 21) RICORSO A SISTEMI DI MONITORAGGIO VERIFICATI IN SEDE DI ACCREDITAMENTO (EVENTUALE INDICAZIONE DELL’ENTE DI 1^ CLASSE DAL QUALE È STATO ACQUISITO IL SERVIZIO): Si 22) EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI AI CANDITATI PER LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO OLTRE QUELLI RICHIESTI DALLA LEGGE 6 MARZO 2001, N. 64: 23) EVENTUALI RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE DESTINATE IN MODO SPECIFICO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: 24) EVENTUALI RETI A SOSTEGNO DEL PROGETTO (COPROMOTORI E/O PARTNERS): Per l’attuazione dei laboratori ci si avvarrà della collaborazione delle scuole primarie e le scuole secondarie di I grado presenti nel territorio, che avranno il compito di segnalare le classi interessate all’intervento, supportare l’organizzazione logistica degli incontri e dell’Associazione Laboratorio della Legalità, costituita da una federazione di enti impegnati sul fronte della legalità e della lotta alla mafia. Infatti, l’associazione include al suo interno: la Cooperativa Sociale Lavoro e non Solo; il centro di ricerca e formazione professionale CE.RI.FO.P. e le associazioni Omnia Onlus e Il Germoglio. Il Laboratorio della Legalità ha sede legale presso la residenza municipale della città di Corleone. Le attività laboratoriali si svolgono all'interno di un bene confiscato, appartenuto al boss Bernardo Provenzano e, fino a qualche tempo fa, luogo di residenza della sua famiglia. Il ruolo concreto rivestito dai copromotori del progetto in questione è di tipo collaborativo/partecipativo rispetto alle attività e alle iniziative progettuali. 25) RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI NECESSARIE PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO: I volontari in SCN saranno integrati nei processi della quotidiana attività istituzionale dell’ente, ed avranno a disposizione tutti gli impianti tecnologici e logistici presenti nelle sedi di attuazione. In coerenza con gli obiettivi (box 7) e le modalità di attuazione (box 8) del progetto, si indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali ritenute necessarie ed adeguate per l’attuazione del progetto e fornite dal soggetto attuatore: Stanze: 10

Scrivanie: 6

Telefoni, fax, scanner: 1

Computer, sistema posta elettronica: 2

Fotocopiatrice: 1

stampante 1

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Automezzi: 4

Materiale laboratori: video, cd, cartelloni, tele, colori, tv, amplificazione, documentari, libri, riviste…

n.q.

Cancelleria nq

Attrezzature dell’azienda agricola; cucina da campo; utensili vari; zappe, vanghe; letti; materassi; coperte; lenzuola, asciugamani; guanti; berretti; libri, cd e dvd; film; dispense informative; risme fogli di carta; quaderni; penne; matite

12 kit

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) EVENTUALI CREDITI FORMATIVI RICONOSCIUTI: L’ateneo di Palermo ha recepito le direttive impartire dal MIUR con la circolare della Direzione Generale per l’Università, ufficio III, prot.2626 del 9/7/04, riconoscendo, con delibera del Senato Accademico dell’Università degli studi di Palermo del 18/04/05, crediti formativi a tutti gli studenti che svolgano il SCN indipendentemente dallo specifico progetto o ente. I crediti saranno attribuiti fino ad un massimo di 9 relativamente alla lettera d) dell’art. 10, comma 1 del DM 509/99, e fino ad ulteriori 9 crediti relativamente alla lettera f) dello stesso articolo. Detta delibera integra l’art. 11 del regolamento didattico di Ateneo, demandando ai singoli Consigli di Corso di studio la valutazione sul numero di crediti da riconoscere ad ogni studente che ne faccia documentata richiesta. 27) EVENTUALI TIROCINI RICONOSCIUTI: Il Consiglio della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo nell’adunanza del 12/11/2003, nel deliberare il regolamento del tirocinio previsto per le lauree triennali della classe XVIII, ha previsto all’art.6 che lo svolgimento del SCN presso enti accreditati dall’UNSC permette a chi lo svolge di ottenere i CFU previsti per il tirocinio definito all’art.1 del suddetto regolamento. Detti CFU saranno riconosciuti dal Consiglio della classe XVIII agli studenti che presenteranno istanza corredata dalle relative certificazioni. 28) COMPETENZE E PROFESSIONALITÀ ACQUISIBILI DAI VOLONTARI DURANTE L’ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO, CERTIFICABILI E VALIDI AI FINI DEL CURRICULUM VITAE: La certificazione delle competenze per i giovani partecipanti al progetto verrà rilasciata, su richiesta degli interessati, da ASVI - School for Management S.r.l. (P. Iva 10587661009) FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI 29) SEDE DI REALIZZAZIONE: La formazione generale dei volontari viene effettuata direttamente da Arci Servizio Civile Nazionale, attraverso il proprio staff nazionale di formazione, con svolgimento nel territorio di realizzazione del progetto. 30) MODALITÀ DI ATTUAZIONE: In proprio presso l’ente con formatori dello staff nazionale con mobilità sull’intero territorio nazionale con esperienza pluriennale dichiarata all’atto dell’accreditamento attraverso i modelli: - Mod. FORM - Mod. S/FORM

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31) RICORSO A SISTEMI DI FORMAZIONE VERIFICATI IN SEDE DI ACCREDITAMENTO ED EVENTUALE INDICAZIONE DELL’ENTE DI 1^ CLASSE DAL QUALE È STATO ACQUISITO IL SERVIZIO: Si 32) TECNICHE E METODOLOGIE DI REALIZZAZIONE PREVISTE: I corsi di formazione tenuti dalla nostra associazione prevedono: • lezioni frontali - LF (lezioni formali con metodo espositivo, proiezione di video, proiezione e discussione

di power point, letture di materiali, lezioni interattive con coinvolgimento diretto dei partecipanti tramite metodo interrogativo…). La lezione frontale è utilizzata per non meno del 30% del monte ore complessivo di formazione in aula. Nelle giornate di formazione con prevalente metodologia di lezione frontale si possono prevedere sino a 28 partecipanti in aula.

• dinamiche non formali – DNF- (giochi di ruolo, di cooperazione, di simulazione, di socializzazione e di valutazione, training, lavori di gruppo, ricerche ed elaborazioni progettuali). Le dinamiche non formali sono utilizzate per non meno del 40% del monte ore complessivo di formazione in aula. Nelle giornate di formazione con prevalente metodologia non formale si possono prevedere sino a 25 partecipanti in aula.

• formazione a distanza - F.A.D. - (Il percorso consiste in moduli conclusi da un apposito test di verifica, allocati su piattaforma e-learning dedicata,con contenuti video, audio, forum e simili, letture, dispense, strumenti collaborativi).

33) CONTENUTI DELLA FORMAZIONE: La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1 della legge 64/2001: la formazione civica, sociale culturale e professionale dei volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all’ interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione si intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in ambito no-profit. I contenuti della formazione generale, in coerenza con le “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”, (Decreto 160/2013 del Dipartimento Gioventù e SCN del 13/07/2013) prevedono: 1 “Valori e identità del SCN”

a. L’identità del gruppo in formazione e patto formativo b. Dall’obiezione di coscienza al SCN c. Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e nonviolenta d. La normativa vigente e la Carta di impegno etico

2 “La cittadinanza attiva”

a. La formazione civica b. Le forme di cittadinanza c. La protezione civile d. La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”

a. Presentazione dell’ente accreditato Arci Servizio Civile, finalità, struttura, soci, settori di intervento b. Il lavoro per progetti c. L’organizzazione del servizio civile e le sue figure d. Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale e. Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

34) DURATA: La durata complessiva della formazione generale è di 42 ore. Ai fini della rendicontazione, verranno tenute 32 ore di formazione in aula attraverso metodologie frontali e dinamiche non formali e ulteriori 10 ore

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attraverso formazione a distanza (FAD). In base alle disposizioni del Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” questo ente erogherà l’intero monte ore di formazione generale entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto. La Formazione generale è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore. FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI 35) SEDE DI REALIZZAZIONE: Presso sedi di attuazione di cui al punto 16. 36) MODALITÀ DI ATTUAZIONE: In proprio presso l’ente. 37) NOMINATIVO/I E DATI ANAGRAFICI DEL/I FORMATORE/I: Formatore A: cognome e nome: Parisi Calogero nato il: 18 aprile 1967 luogo di nascita: Catania 38) COMPETENZE SPECIFICHE DEL/I FORMATORE/I: In coerenza con i contenuti della formazione specifica, si indicano di seguito le competenze dei singoli formatori ritenute adeguate al progetto: Formatore A: Calogero Parisi Titolo di Studio: diploma Ruolo ricoperto presso l’ente: Presidente della cooperativa Lavoro e non Solo Esperienza nel settore: gestione dei beni confiscati alla mafia, amministratore della società e responsabile dei progetti della cooperativa; esperto in dinamiche di gruppo, grazie alla formazione e all’esperienza pluriennale di dirigente Arci e della stessa cooperativa. Formatore (accreditato per la formazione generale SCN) sulle tematiche della legalità, della protezione civile e dell’educazione alla pace e nonviolenza. Conduce sin dalla data di costituzione della Cooperativa Lavoro e non Solo seminari sul tema dell’antimafia e della legalità, laboratori sulla legalità con gruppi di giovani e scolaresche e con adulti, organizza e conduce i campi di lavoro sui terreni confiscati alla mafia. 39) TECNICHE E METODOLOGIE DI REALIZZAZIONE PREVISTE: Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia soprattutto apprendimento dall'esperienza. Le metodologie utilizzate saranno: Lezione partecipata – consente di trasmettere elementi conoscitivi e di omogeneizzare le disparità di conoscenze teoriche; Lezione frontale – finalizzata alla trasmissione diretta delle informazione di base; Il lavoro di gruppo – permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare in autonomia su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti, permette lo scambio delle reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere l’autostima e la consapevolezza delle proprie capacità, stimola e crea lo “spirito di gruppo” Learning by doing – apprendere attraverso l’esecuzione dei compiti così come si presentano in una giornata di servizio. Si tratta di Role Playing individuale in cui si simulano in modo realistico una serie di problemi decisionali ed operativi. Casi di studio – finalizzati a esemplificare le buone prassi; Formazione a distanza.

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Gli incontri di formazione specifica saranno registrati su apposito modulo contenente l’indicazione del luogo di svolgimento dei corsi, data e orari delle lezioni, nominativi e firme di presenza dei volontari e indicazione dell’orario di inizio e fine lezione, firma del formatore, tematiche trattate e metodologie utilizzate. Le ore di formazione specifica da effettuarsi a distanza su apposita piattaforma saranno formalizzate con apposito report di download e consultazione personalizzati. 40) CONTENUTI DELLA FORMAZIONE: I contenuti formativi si articoleranno secondo il seguente schema dei moduli della formazione di base:

I MODULO

Introduttivo Durata: ore 2

Obiettivi Temi Metodologia didattica:

Analisi dei rischi connessi all’attuazione del progetto

• I rischi connessi all’attuazione del progetto: studio dei rischi legati al territorio, al lavoro sui campi e nelle attività laboratoriali

• Principale normativa di riferimento • Il superamento dei rischi

Lezione frontale

II MODULO

Storia della mafia e dell’antimafia Durata: ore 12

Obiettivi Temi Metodologia didattica:

Analisi la storia della mafia e dell’antimafia

• il fenomeno mafioso ed il movimento antimafia; 4 ore

• storia del movimento contadino in sicilia; 4 ore

• la legalità democratica; 4 ore

Lezione frontale

III MODULO

Il gruppo Durata: ore 6

Obiettivi Temi Metodologia didattica:

Costruzione di un gruppo di lavoro

• Tecniche della dinamica di gruppo; 3 ore

• Principi di gestione risorse umane e tecniche di comunicazione; 3 ore

Casi studio

Brainstorm

Simulazioni

IV MODULO

L’impresa sociale Durata: ore 6

Obiettivi • Temi Metodologia didattica:

• Presentare la struttura e fornire informazioni sul mondo delle cooperative e sul mondo dell’associazionismo

• Storia delle coop sociali (di tipo A e B), dell’associazionismo e degli enti non-profit (con particolare attenzione all’iter delle coop di tipo B e alle sue finalità); 7 ore

• L’impresa sociale; 5

Lezione frontale

Incontri con responsabili enti

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V MODULO Legislazione Durata: ore 14

Obiettivi • Temi Metodologia didattica:

• Trasferire ai volontari conoscenze di base del settore

• Leggi sulle cooperative; 8 ore • Principi di ricerca e studi

legislativi; 6 ore

Lezione frontale

Consegna materiale

Gruppi di lavoro

Obiettivo 1.2 Promozione della cultura antimafia VI MODULO Analisi e marketing

Durata: ore 6 Obiettivi • Temi Metodologia

didattica:

• Promozione • Principi di analisi dei dati; • Nozioni di marketing e campagne di

promozione;

Consegna materiale

Casi studio

VII MODULO

informazione Durata: ore 28 formatore: Calogero Parisi

Obiettivi • Temi Metodologia didattica:

• organizzazione • strutturazione dei campi di studio e lavoro; 14 ore

• diffusione delle attività e dei progetti della cooperativa; 12 ore

• cooperazione e partecipazione; 2 ore

Lezione frontale;

simulate; lavoro sul campo

Ai moduli di cui sopra si aggiunge il seguente modulo:

Modulo 8: FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI Arci Servizio Civile in ambito di formazione specifica e rispondendo al Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” inserirà, nel computo del totale delle ore da svolgere, due moduli per complessive 8 ore sulla “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC”. Nominativi, dati anagrafici e competenze specifiche dei formatori Andrea Morinelli: nato il 18/02/1969 a Torricella in Sabina (RI) -Laurea in Geologia -Abilitazione alla professione di Geologo; -Manager dell'emergenza; -Consulente per sicurezza, piani di protezione civile, ubicazione aree di emergenza, Legge 626/96 e DL 81/08, NTC 2008 e Microzonazione sismica, ricerche geologiche, stabilità dei versanti, ricerche di acqua, perforazioni, edifici, piani di protezione civile, cartografia dei rischi, geologia ambientale; -Realizza piani di fattibilità per aree di emergenza per Protezione Civile per i Comuni; -Progettista di corsi di formazione ad hoc sia per la formazione generale (corsi di recupero, corsi per enti esteri su progettazione e comunicazione interpersonale, sui comportamenti in emergenza), che per la formazione specifica (sui temi dei rischi connessi all’impiego di volontari in progetti di SCN, DL 81 e sicurezza sul lavoro), coprogettista (per i contenuti, test, ricerche e materiali), autore e tutor della parte di formazione generale che ASC svolge in FAD (2007/2014);

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-dal 2003 ad oggi formatore accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile; -dal 2004, supervisione delle attività di SCN dei progetti di ASC, relativamente ai settori e ai luoghi di impiego indicati nel progetto. Vincenzo Donadio: nato il 14/07/1975 a Frankenthal (D) -Diploma di maturità scientifica -Responsabile del Servizio per la Prevenzione e la Protezione sul luogo di lavoro; -Progettista di soluzioni informatiche, tecniche e didattiche per la Formazione a Distanza. -Progettista della formazione generale, specifica ed aggiuntiva; -Referente a livello nazionale per le informazioni sull’accreditamento (tempi, modi, DL 81 e sicurezza dei luoghi di lavoro e di SCN); -Progettista ad hoc sia per la formazione generale (corsi di recupero, corsi per enti esterni su gestione e costruzione di piattaforme FAD, manutenzione e tutoraggio delle stesse), che per la formazione specifica ai sensi della Linee Guida del 19/07/2013(coprogettista per i contenuti, test, della formazione specifica che ASC svolge in FAD sul modulo di Formazione ed informazione sui Rischi connessi all’impiego nel progetto di SCN (2014); -Formatore accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile; -Responsabile informatico accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile; -dal 2004, supervisione delle attività di SCN dei progetti di ASC, relativamente ai settori e ai luoghi di impiego indicati nel progetto. MODULO A Poichè le sedi di svolgimento dei progetti di SCN sono, come da disciplina dell’accreditamento, conformi alle norme per la tutela dei luoghi di lavoro, ed in esse si svolgono i progetti di SCN, si reputa adatto e necessario partire con un modulo omogeneo per tutti i volontari sulla tutela e sicurezza dei luoghi di lavoro. DURATA: 6 ore CONTENUTI: - Comprendere: cosa si intende per sicurezza sul lavoro e come si può agire e lavorare in sicurezza cos’e’, da cosa dipende, come può essere garantita, come si può lavorare in sicurezza

- Conoscere: caratteristiche dei vari rischi presenti sul luogo di lavoro e le relative misure di prevenzione e protezione concetti di base (pericolo, rischio, sicurezza, possibili danni per le persone e misure di tutela

valutazione dei rischi e gestione della sicurezza) fattori di rischio sostanze pericolose dispositivi di protezione segnaletica di sicurezza riferimenti comportamentali gestione delle emergenze

- Normative: quadro della normativa in materia di sicurezza codice penale codice civile costituzione statuto dei lavoratori normativa costituzionale D.L. n. 626/1994 D.L. n. 81/2008 (ed testo unico) e successive aggiunte e modifiche

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Il modulo, erogato attraverso una piattaforma FAD, sarà concluso da un test di verifica obbligatorio. MODULO B Nell’ambito delle attività svolte dai volontari di cui al precedente box 8.3, si approfondiranno le informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti di frequentazione indicati al precedente box16, per i settori e le aree di intervento individuate al precedente punto 5. DURATA: 2 ore

Contenuti: Verranno trattati i seguenti temi relativi ai rischi connessi all’impiego di volontari in scn nel settore Educazione e Promozione Culturale, con particolare riguardo all’area di intervento indicata al box 5 Educazione e promozione culturale fattori di rischio connessi ad attività di aggregazione ed animazione sociale e culturale verso minori,

giovani, adulti, anziani, italiani e stranieri, con e senza disabilità fattori di rischio connessi ad attività di educazione, informazione, formazione, tutoraggio,

valorizzazione di centri storici e culture locali fattori di rischio connessi ad attività sportive ludico-motorie pro inclusione, attività artistiche ed

interculturali (teatro, musica, cinema, arti visive…) modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni

Focus sui contatti con l’utenze e servizi alla persona modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni gestione delle situazioni di emergenza sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali normativa di riferimento

Inoltre, come indicato del Decreto 160/2013 (Linee Guida…), “in considerazione della necessità di potenziare e radicare nel sistema del servizio civile una solida cultura della salute e della sicurezza … e soprattutto, al fine di educarli affinché detta cultura si radichi in loro e diventi stile di vita”, con riferimento ai luoghi di realizzazione ed alle strumentazioni connesse alle attività di cui al box 8.3, si approfondiranno i contenuti relativi alle tipologie di rischio nei seguenti ambienti: Per il servizio in sede Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi in cui i volontari si troveranno ad utilizzare le normali dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti nelle sedi di progetto (rispondenti al DL 81 ed alla Circ 23/09/2013), quali uffici, aule di formazione, strutture congressuali, operative, aperte e non al pubblico , per attività di front office, back office, segretariato sociale, operazioni con videoterminale, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 15 Per il servizio fuori sede urbano (outdoor) Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti urbani (piazze, giardini, aree attrezzate o preparate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in occasioni di campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al progetto, utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti e disponibili in queste situazioni (quali materiali promozionali, stand, sedie, tavoli e banchetti,…) materiali e dotazioni rispondenti a norme UE e al DL 81), per le attività indicate al box 8.3, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 15 Per il servizio fuori sede extraurbano (ambiente naturale e misto) Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti extraurbani (parchi, riserve naturali, aree da monitorare o valorizzare, mezzi quali Treno Verde, Carovana Antimafia, individuate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in occasioni di eventi, incontri, campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al progetto, utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti e disponibili in queste situazioni (quali abbigliamento ed attrezzature ad hoc,

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tutte rispondenti a norme UE e al DL 81), per le attività indicate al box 8.3, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 15. Il modulo, erogato attraverso una piattaforma FAD, sarà seguito da un incontro di verifica con l’OLP di progetto. Infine è prevista la partecipazione ai corsi di esperti in campo educativo e sportivo, che supporteranno i formatori, con le proprie competenze, al fine di simulare casi studio, grazie alle metodologie del Learning by doing e del Role Playing. 41) DURATA: La durata complessiva della formazione specifica è di 82 ore, con un piano formativo di 12 giornate in aula e sul campo per 74 ore e 8 ore da svolgersi attraverso la FAD. La formazione specifica è parte integrante del progetto ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore. La formazione specifica, relativamente a tutte le ore dichiarate nel progetto, sarà erogata ai volontari entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto stesso. ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE 42) MODALITÀ DI MONITORAGGIO DEL PIANO DI FORMAZIONE (GENERALE E SPECIFICA) PREDISPOSTO: Formazione Generale Ricorso a sistema monitoraggio depositato presso il Dipartimento della Gioventù e del SCN descritto nei modelli: - Mod. S/MON Formazione Specifica Localmente il monitoraggio del piano di formazione specifica prevede:

- momenti di “restituzione” verbale immediatamente successivi all’esperienza di formazione e follow-up con gli OLP

- note periodiche su quanto sperimentato durante i percorsi di formazione, redatti sulle schede pre-strutturate allegate al rilevamento mensile delle presenze dei volontari in SCN

Data 14 luglio 2014 Il Responsabile Legale dell’Ente/

Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente

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