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Tesseramento 2019

uilpa 2018, un anno alla grande

sommario [ dicembre 2018 ]

l’editorialebilancio positivo, orapronti a nuove sfidedi Nicola Turco

rsu 2018il misterodel voto nascostonel cassetto

attualitàLa lunga marcia versoil contratto: maratonatargata UiL e UiLPa

riavvolgiamo i fili di un’annata ricca di eventi, dal contratto alle rsufino al quinto congresso confederale. ma siamo già pronti al 2019...

la giustizia è finitail peso “economico”delle sentenze prevalesui diritti dei lavoratori

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approfondimento da pagina 8

la Copertina del meseanno 4 - Numero 22

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sommario [ dicembre 2018 ]

speCiale Culturathe american dreammichele Pilla premiatoa New York

successo... in versistanding ovation perl’opera di enrico Ponti

attualitàil governo del cambiamentodeve cambiare! chiediamotavolo permanente della P.a.

Contrattiamo dirittida contratti a politiche P.a.a milano, roma e Napolitre grandi manifestazioni

rinnovo Contratti p.i.Visogna spingere al massimo!

attualitàLa Pubblica amministrazionenon si tocca!

Corsi di formazione«Formare e aggiornareè indispensabile per costruireil sindacato di domani»

in punta di spillocome uscire dagli schemiper aiutare il paese a cresceredi enrico matteo ponti

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Dicembre 2018 5UILPAMAGAZINEl’editoriale

anno iv, n. 22dicembre 2018in attesa di registrazionedirettore politicoNicoLa TUrcodirettore responsabileeNrico maTTeo PoNTiCaporedattore/progetto graficomicheLe PiLLaredattricesimoNeTTa coLaiorisede legaleVia emiLio LePido, 4600175 romatelefono06/715393Web www.uilpa.itemail [email protected] serVizi srLVia seneca, 22 - 00136 romac.F. e P. iva 11672801005

Chiuso in redazioneil 31 diCemBre 2018

La collaborazione è aperta a tutti, ma in nessun caso instaura un rapporto di lavoro ed è sem-pre da intendersi a titolo di volontariato. i la-vori pubblicati riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali se ne assumono la responsabilità di fronte alla legge. Le foto, salvo quanto diver-samente specificato, sono della UiLPa oppure tratte dal web.

Periodico di informazionepolitico-sindacale

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carissimi amici, un altro lungo anno è trascorso insieme, tra momenti di entusiasmo, di dif-

ficoltà, di estrema complessità. Viene spontaneo voltarsi all’indietro, cercando di scorrere nella nostra mente tutti gli eventi che si sono susseguiti, fotogrammi che uno dopo l’altro si susseguono nella nostra mente e che ci danno l’idea di quanto sia stato duro e difficoltoso il cam-mino percorso ma quanto nel con-tempo sia stato anche ricco di grandi soddisfazioni. La fine di un anno - per antonomasia - rappresenta il momento fatidico per fare un bilancio comples-sivo, per tirare le somme di quanto è stato fatto nonché per guardare avanti, volgendo rapida-mente lo sguardo alle sfide del futuro.il 2018 è stato un anno intensamente vissuto, a tratti anche duro, ma noi ci siamo affezionati ai pro-getti che abbiamo messo in campo e che abbiamo portato avanti, mettendoci tutta la passione di cui siamo capaci. e noi siamo molto orgogliosi dei tanti traguardi e successi che abbiamo conseguito non-ché dei molteplici, ambiziosi, obbiettivi che ci siamo prefissi di perseguire nel prossimo futuro, con la determinazione che da sempre ci contraddistingue. Noi siamo quelli che ogni giorno cercano di svolgere il proprio lavoro con totale dedizione,

intensa passione ed enorme profes-sionalità, mettendoci tutto l’impegno e tutte le energie di cui siamo capaci. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo sempre con il cuore perché noi amiamo il nostro lavoro e siamo for-temente convinti che avere passione per quello che si fa sia il migliore dei modi non solo per perseguire i suc-cessi ma anche per rendere la nostra società, il nostro Paese un posto migliore per tutti, lavoratori, pen-sionati e cittadini.e seppure possa accadere che qual-

che volta i risultati siano inferiori alle nostre aspet-tative, ciò non deve abbatterci ma - al contrario - aumentando la nostra esperienza, deve stimolarci, spronandoci a dare ancora di più ed a rafforzare quanto più possibile la nostra azione. ad albert einstein si attribuisce questa celebre frase: “Non possiamo pensare che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”. bene, noi siamo pronti a migliorare ancora di più ma per farlo abbiamo bisogno del vostro aiuto!Le novità e le sfide previste per il 2019 sono davvero tante ma non è questo lo spazio dedicato alle anticipazioni. Questo è soltanto un modo per dire Grazie a tutti coloro che - in questo anno di grandi prove - hanno camminato insieme a noi, dandoci tutto il sostegno e la fiducia possibili!

BilanCio positivo, ora pronti ad affrontare

nuove sfideniCola turCo segretario Generale UiLPa

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Dicembre 2018 9UILPAMAGAZINEin CopertinaDicembre 2018UILPAMAGAZINE8 in Copertina

2018, un grande impegno: Cuoree passione prima di ogni Cosa

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Dicembre 2018 11UILPAMAGAZINEin CopertinaDicembre 2018UILPAMAGAZINE10 in Copertina

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Quando un anno volge al termine la pri-ma sensazione che sollecita la mente è l’estrema volatilità del tempo trascorso.

“Sembra ieri che” … eppure puntualmente ci ri-troviamo alla conclusione di quell’arco tempora-le che per, consuetudine e tradizione, costituisce l’intermezzo preso a riferimento per “tirare le somme”. In poche parole, è il tempo dei bilan-ci, della valutazione dei risultati raggiunti e della loro rispondenza agli obiettivi prefissati, tenendo anche conto delle risorse “spese” non tanto in termini economici quanto in quelli di impegno, energia e sforzi organizzativi. Insomma, è il momento delle riflessioni, delle analisi, delle considerazioni che consentono non solo di fare il punto riguardo alle varie questioni meramente organizzative e burocratiche bensì di focalizzare in modo particolare i traguardi con-seguiti, quelli che riflettono le azioni, i risultati, gli effetti dell’azione di politica sindacale che si è scelto di portare avanti. Ripercorrere insieme la tappe di questo percorso annuale è d’obbligo, pur sottolineando che tale circostanza non corrisponde ad una esigenza pu-ramente “calendaristica” ma intende soddisfare un nostro bisogno più profondo ed appassiona-to, perché per “NOI” il “FARE” non è scandi-to soltanto da adempimenti e da doveri predeter-minati ma costituisce l’espressione pratica della nostra “mission”, degli obiettivi che ci siamo im-posti nonché di quelli che abbiamo ipotizzato di raggiungere. In estrema sintesi: sono i momenti che hanno caratterizzato il “nostro” anno e che costituiscono lo specchio della nostra ragione di esistere, perché coincidono con le linee del ter-mometro con il quale misurare lo stato di salute della nostra Organizzazione!Abbiamo iniziato bene l’anno 2018, anzi

contratti, congresso, rsU: è tempo di bilanci in UiLParipercorriamo insieme questo 2018 ricco di eventi

12 Febbraio 2018Firma deL coNTraTTo

di simonetta Colaiori

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Dicembre 2018 13UILPAMAGAZINEin CopertinaDicembre 2018UILPAMAGAZINE12 in Copertina

molto bene. Il 12 febbraio è stata ap-posta la firma definitiva sul CCNL delle Funzioni centrali, la cui ipotesi era stata sottoscritta all’alba del 23 dicembre 2017, al temine della lun-ga nottata di trattative che ha visto la nostra Organizzazione, supportata dalla UIL, protagonista assoluta del rinnovo contrattuale 2016-2018. Un rinnovo storico, che non può essere paragonato ai tanti rinnovi del pas-sato, perché con esso si è posto fine all’annoso blocco della contrattazione prolungatosi per quasi nove anni, una circostanza senza precedenti nella storia del lavoro pubblico. Il primo step di questo anno è stato quindi caratterizzato dalla ripresa del-la contrattazione, che non soltanto ha dato luogo ad un incremento eco-nomico medio pro-capite pari ad 85 euro, cui si è aggiunta la correspon-sione di un emolumento perequativo destinato a compensare le penalizza-zioni delle fasce medio-basse, ma – cosa più importante – ha consentito la riapertura delle procedure negoziali incidendo in modo significativo sulla parte normativa del contratto. Final-mente, dopo anni di battaglie, sia-mo riusciti ad imporre un cambio di passo rispetto al passato, quello che abbiamo auspicato per lungo tempo e ciò si è concretizzato attraverso la restituzione di molte materie alla contrattazione, proprio quelle che la psuedo riforma del lavoro pubblico di matrice brunettiana aveva reso ogget-to di decisioni unilaterali, arrogate alla parte datoriale. Insomma, si è dato luogo ad una vera e propria inversio-ne di tendenza che ha consentito di recuperare il pieno ruolo della con-trattazione nei processi che riguarda-no l’organizzazione ed il rapporto di lavoro, restituendole il grande valore che il legislatore degli anni ’90 le ave-va attribuito.Dal punto di vista economico è stato

raggiunto il massimo risultato possi-bile, considerato anche il frangente politico-economico del momento. Grazie al coraggio del Segretario Ge-nerale della Uilpa Nicola Turco, sia-mo riusciti a portare a casa una cifra che fino a poco tempo prima sembra-va una irrealizzabile chimera!In questi ultimi, lunghi anni la Uil-pa – unica voce fuori dal coro - ha più volte reclamato a gran voce la ci-fra di sette miliardi per il rinnovo dei

contratti del Pubblico Impiego e se l’ammontare delle risorse appostate in sede di legge di bilancio per il 2018 si è avvicinato moltissimo alla somma rivendicata, possiamo essere più che orgogliosi della determinazione che la nostra Organizzazione Sindacale, grazie all’appoggio mai venuto meno da parte della Confederazione, ha di-mostrato di avere! Parimenti, soltanto la pervicacia e la grinta con le quali la Uilpa ha affron-

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tato i tavoli negoziali hanno favorito il ritorno ad una contrattazione degna di questo nome. Insomma, l’anno si è aperto con una grande soddisfazione per i risultati conseguiti, che andre-mo sicuramente a migliorare – per gli aspetti rimasti in sospeso – con i rin-novi contrattuali 2019-2021.Il rinnovo del contratto ha portato certamente una grande ventata di en-tusiasmo per l’ottimo risultato ripor-tato - sofferto e conquistato con le

unghie e con i denti - e sull’onda di tale successo siamo subitaneamente partiti per affrontare altri due grandi tour de force: la tornata elettorale per il rinnovo delle RSU ed il percorso Congressuale. Una vera e propria sfi-da, in quanto il sovrapporsi dei due eventi hanno sottoposto l’Organizza-zione ad un impegno veramente stra-ordinario, che solo grazie alla passio-ne che ci contraddistingue siamo stati capaci di sopportare con altrettanto

successo.Di sicuro, il diverso approccio che ci caratterizza ha consentito a tutti noi di correre coraggiosamente verso il tra-guardo uniti, coesi, forti e determinati.Lo straordinario successo riportato nella tornata elettorale per il rinno-vo delle RSU nel Pubblico Impiego ha premiato la nostra COERENZA ovvero quella dote, ormai molto rara in questo Paese e per questo notevol-mente apprezzata, che fa sì che agli obiettivi ed ai programmi annunciati facciano seguito azioni in linea con gli scopi prefissati, scevre da condizio-namenti politici o di altra natura. Mai marce indietro, sempre puntati verso l’obiettivo! Quando c’è sintonia tra le scelte e le posizioni dell’Organizzazione e le aspettative ed il sentire dei pubblici dipendenti l’apprezzamento di questi ultimi non può che essere positivo. Di certo, gli obiettivi conseguiti attraver-so il rinnovo del contratto hanno gio-cato un ruolo importante nel proces-so dell’espressione delle preferenze da parte dei lavoratori, consentendo alla Uilpa di uscire dalla competizio-ne elettorale notevolmente rafforza-ta. Rispetto al passato la nostra sigla sindacale è cresciuta tanto in termini di voti ricevuti quanto nel numero de-gli eletti ed il fatto più significativo è costituito dalla positività dei risultati ottenuti anche nei collegi in cui per la prima volta sono state presentate le nostre liste. La Uilpa è risultato il pri-mo Sindacato in tantissime sedi.E’ evidente che uno straordinario nu-mero di lavoratori ha capito, ha com-preso il grande percorso fatto dalla Uilpa, sempre presente nelle battaglie sia di carattere generale sia negli am-biti specifici di singole realtà ammini-strative, nelle quali non abbiamo mai mancato di far sentire la nostra voce rispetto a fatti ed avvenimenti che richiedevano risposte pron- »

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te ed incisive.Tutto ciò ha sicuramente deposto positiva-mente in favore della nostra Organizzazione, percepita come soggetto attivo, mai silente e assuefatta o asservita ai politici di turno. Ma, come dicevamo prima, alla impegnativa tenzone per il rinnovo delle RSU si è sovrap-posto un altro gravoso appuntamento: il per-corso congressuale che ha interessato l’Orga-nizzazione a tutti i livelli, dai congressi GAU a

quelli territoriali, fino ad arrivare al V Congres-so Nazionale che si è svolto Salerno nel mese di maggio. Un Congresso straordinario, innovativo, par-tecipato. Un grande contenitore di idee, tema-tiche, dibattiti, eventi di vario genere, cui tanti illustri ospiti hanno dato un prezioso contri-buto, stimolando la piena partecipazione della platea. Il simbolo del nostro Congresso, non a caso,

è stato il cuore e non avrebbe potuto essere diversamente perché il cuore è quello che ha governato tutta la nostra attività, quello che ha scandito il ritmo del nostro tempo e del-le nostre azioni, quello che è riuscito a dare a tutti il senso di una grande comunità. Un immenso cuore pulsante ha tenuto dentro di sé una miriade di cuori, più piccoli, quelli di ognuno di noi, che hanno battuto all’unisono, con lo stesso ritmo, sintetizzando quel clima di

condivisione, empatia, affiatamento, coerenza, comprensione in cui abbiamo serenamente operato. I cuori di ciascuno noi hanno reso palpabile l’emozione, la passione, il coraggio che ci contraddistinguono, insomma tutto quel mix di ingredienti che nel corso di questi ultimi anni la nostra Organizzazione ha saputo ben miscelare, riuscendo a diventare una gran-de categoria.Noi Uilpa, semplicemente Noi.

il Congressodi quest’annoè statostraordinario,innovativo,Un grandecontenitoredi idee

Passionee innovazionesotto il segnodel “noi”:coerenza,condivisione,empatiae affiatamento

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La lunga marcia verso il contratto,una maratona targata UiL e UiLPaLa firma all’albadel 23 dicembre 2018, la sottoscrizioneall’aran il 12 febbraioturco: «Un risultatocorrispondentealle nostre richiestee aspettative»

«Dopo il via libera della Corte dei Conti, abbiamo proceduto alla sottoscrizione definitiva dell’ipotesi di CCNL siglata lo

scorso 23 dicembre”. Così Antonio Foccillo, Segretario confederale della Uil e Nicola Tur-co, Segretario generale della Uilpa, lo scorso 12 febbraio. “C’è grande soddisfazione per la conclusione positiva di un lungo percorso che, sebbene irto di difficoltà, ha reso final-mente giustizia alla nostra pervicacia nel per-seguimento dell’obiettivo».Il rispetto dell’Accordo del 30 novembre 2016 tra Governo e Sindacati confederali e la va-lorizzazione della contrattazione, che si riap-propria di contenuti e materie, «caratterizzano questo rinnovo contrattuale ed aprono la stra-da ad una nuova fase, consentendo il ritorno alla partecipazione dei lavoratori ai processi che interessano le realtà lavorative nelle quali si trovano ad operare», ha evidenziato Foccillo.«Attraverso il rinnovamento delle procedure negoziali e il ripristino di relazioni sindacali degne di questo nome - ha aggiunto Turco - restituiremo dignità a tutti i lavoratori e sare-mo in grado di apportare il nostro fattivo con-tributo per orientare le scelte organizzative e per rendere il servizio pubblico più funzionale ed efficiente».Quello firmato all’alba del 23 dicembre scorso - ha spiegato il Segretario Generale della Uilpa - può considerarsi un risultato corrispondente alle nostre richieste ed alle nostre aspettative».Un obiettivo per niente facile da raggiungere, ha proseguito il Segretario Generale della Uil-pa, «ma possiamo affermare che la battaglia che abbiamo portato avanti in questi lunghi anni, caratterizzata da forza e determinazione, ha generato un risultato estremamente soddi-sfacente, grazie soprattutto all’indispensabile e fattivo sostegno confederale della Uil, che è stata sempre al nostro fianco».Un risultato storico, in quanto nonostante il dietro front minacciato dalla Politica, abbiamo fatto sì che il contratto rinnovato sia perfetta-mente in linea con quanto era stato stabilito nell’accordo del 30 novembre dello scorso

anno tra Governo e Sindacati confederali».Oltre al risultato economico conseguito (aumento medio di 85 euro e salvaguardia del Bonus degli 80 euro), «il fattore per noi importantissimo è che questo contratto re-stituisce pieno valore alla contrattazione, in quanto leva fondamentale per restituire la dignità ai lavoratori e per il futuro della Pub-blica Amministrazione che, ricordiamolo sempre, costituisce un patrimonio di tutti. Ripartiamo, dunque, da qui” - chiosa Turco - nella consapevolezza di aver comunque con-tribuito a ripristinare un livello di relazioni sindacali degno di questo nome, in grado di garantire alla macchina pubblica un grande ritorno in termini di efficienza ed efficacia, dopo la fallimentare esperienza della riforma Brunetta».

abbiamorestituito

dignitàai lavoratorie dato pieno

valore allacontrattazione

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Dicembre 2018UILPAMAGAZINE18 attualità Dicembre 2018 19UILPAMAGAZINEattualità

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In un tempo in cui grazie alla tele-matica e a tutte le altre diavolerie che consentono di veicolare dati

e notizie in tempo reale appare quanto meno incredibile il fatto - o il fattaccio, valuti il lettore - che sta avvenendo intorno ai risultati delle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sin-dacali Unitarie nella Pubblica Ammi-nistrazione. Elezioni che, considerate bene il dato - o meglio, la data - si sono svolte dal 17 al 19 aprile scorso vedendo oltre tre milioni di pubblici dipendenti liberamente impegnati per scegliere con il loro voto chi dovrà rappresentarli in tutti i singoli posti di lavoro per un lungo, lungo triennio.Fatto o fattaccio in ogni caso utilizza-bile quale traccia di un racconto giallo o di un film dell’orrore i cui titoli po-trebbero essere “Il mistero dei risulta-ti nascosti” oppure “La lunghissima notte dei voti viventi”.Accantonando, per un attimo, la sem-pre valida vis ironica che caratterizza

la nostra pennaccia, veniamo al fat-to… o al fattaccio che dir si voglia.Come dicevamo, tutti i dipendenti pubblici italiani, con percentuali di partecipazione che altre aree della vita sociale del Paese non riescono neppu-re a sognarsi ad occhi aperti, hanno, ormai mesi fa, scelto organizzazioni sindacali e persone cui affidare la tu-tela dei loro diritti, troppo spesso con-culcati non solo da scelte politiche di trasparenza più che dubbia ma anche da quelle incrostazioni e da quelle ve-tero culture maledettamente dure a morire che si nascondono dietro una parola che, nobile nella sua genesi, viene, giustamente, oggi interpretata e vissuta dalla cittadinanza in tutta la sua negatività: la burocrazia.Quella burocrazia che qualcuno per-fettamente sintetizzava richiamando una frase che, sempre lo stesso…, qualcuno voleva venire utilizzata da vecchie cariatidi che, rivolgendosi ai nuovi assunti, ricordavano loro che dovevano limitarsi a sapere per chi la-voravano e non perché…

Tornando alla norma che regola la materia, giova ricordare come la stes-sa stabilisca che entro il 10 maggio tutte le amministrazioni pubbliche avrebbero dovuto trasmettere, in via telematica, all’ARAN, l’Agenzia pub-blica deputata a seguire questa speci-fica procedura, i dati di ogni singola sede di lavoro. E già questo la dice lunga sui tempi…. Se il voto viene espresso praticamente a metà aprile perché mai, si chiedereb-be qualsiasi persona di buon senso, aspettare oltre 20 giorni per trasmet-terli a quella che potremmo paragona-re ad una sorta di Commissione Elet-torale Centrale? E perché mai, nel frattempo, non vengono, comunque, resi pubblici i dati provvisori che mano a mano sono disponibili così come avviene in ogni elezione moderna degna di questa de-finizione?Dice il Solone che i dati, prima di es-sere resi pubblici, devono essere certi-ficati da un Comitato Paritetico all’uo-po delegato.

Nessuno, non fia mai…, contesta questa procedura ma appare assurdo che in attesa di questa certificazione finale i dati disponibili debbano resta-re ad ammuffire in un cassetto chiuso a doppia mandata.Sarebbe come se i risultati delle ele-zioni, politiche o amministrative ov-vero dei referendum, tanto per fare un esempio, prima di essere portati a conoscenza dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione fossero tenuti chiusi nei cassetti della Corte di Cassazione in attesa del superamento di eventuali errori, contestazioni, ritar-di aut similia.Ve lo immaginate Bruno Vespa e i suoi autorevoli ospiti bivaccare sulle bianche poltrone di Porta a Porta per qualche mese prima di poter commen-tare dati, ancorché non assolutamente definitivi, ma comunque certi al 99%?Ve li immaginati i vari giornali tenere ferme le rotative in attesa che un Co-mitato chiamato a santificare risultati serrati in una stanza blindata come se si trattasse del quinto segreto di Fati-

ma?Ve li immaginate i dipendenti pubblici di altri paesi moderni ed industrializ-zati obbligati a dover ignorare come si sono orientati i loro colleghi davanti ad un coinvolgimento democratico di tale portata?E poi… perché?Forse perché ci si vuole attribuire un abnorme ruolo autoreferenziale o, peggio, si vuol tentare di diluire nel tempo l’impatto derivante dal fatto che il sindacato confederale ottiene, ancora una volta, la maggioranza as-soluta delle preferenze dei lavoratori pubblici a tutto scapito di sigle e si-glette che pesano quanto un batuffolo di cotone idrofilo?O forse ancora perché si spera che arrivando l’estate e poi l’autunno e, quindi, l’inverno… si scolorisca il sen-so e la portata degli effetti che essa burocrazia attraverso il combinato di-sposto di norme e normette condite in salsa di leguleiche pandette non sia costretta a misurarsi con realtà vive, attuali e autorevoli nell’esclusivo,

criptico interesse di trinariciuti azzec-cagarbugli di manzoniana memoria?Non volendo essere certamente noi maliziosi al punto di condividere l’essenza di questi interrogativi ci li-mitiamo a chiedere alle loro Emerite Eccellenze di liberare dalle pastoie delle interpretazioni capziose o quan-to meno incomprensibili i risultati del voto che tre milioni di cittadini italia-ni hanno espresso e che, senza nulla voler togliere alle successive istanze di controllo, che di norma, modificano pochissimo o niente rispetto ai dati disponibili, chiedono a gran voce, e a pieno diritto, di conoscere in tempi reali e non biblici.È possibile o è chiedere troppo?Se fosse chiedere troppo poi, però, i registi di questo film dell’orrore, non si lamentino che poltrone pie-ne di ragnatele e sfondate dal peso del troppo tempo che vengono oc-cupate dagli stessi deretani vengano rivoltate, spolverate e rioccupate da corpi giovani, dinamici e al passo coi tempi.

il mistero del votonasCosto nel Cassetto

di enrico matteo ponti

Perché indugiare mesi e mesi per far conoscere i risultati elettorali?

La nostra chiave di lettura di un triste fenomeno a metà fra il kafkiano e lo scandaloso

Dicembre 2018 Dicembre 2018UILPAMAGAZINE20 elezioni rsu 2018 21UILPAMAGAZINEelezioni rsu 2018

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“Il giudizio espresso dal-la Consulta, che ha legitti-mato la trattenuta del 2,5%

dell’80% della retribuzione sulle buste paga dei dipendenti pubblici in regime di TFR, si aggiunge alla lista delle decisioni che da alcuni anni vengono adottate in ossequio agli equilibri di finanza pubblica”. Con queste parole il Segretario Ge-nerale della UILPA, Nicola Turco, commenta la sentenza emessa sulla questione dalla Corte Costituzio-nale, constatando come “ancora una volta le ragioni del’economia abbiano prevalso su quelle del di-ritto”.“Si è ripetuto quanto già accaduto in occasione delle sentenze sulle pensioni e sul blocco della contrat-tazione nel Pubblico Impiego”, in-calza Turco. “La Corte Costituzio-nale ha ceduto ai condizionamenti esercitati dalla Politica attraverso il ricorso alle quantificazioni allar-mistiche operate dall’Avvocatura generale dello Stato che, anche in questa circostanza, ha giocato un ruolo fondamentale nella formula-

zione del giudizio finale della Cor-te Costituzionale”.Prosegue il Segretario generale del-la Uilpa: “Nella parte motiva della sentenza in questione i giudici co-stituzionali rilevano il considerevo-le impatto economico di una even-tuale pronuncia di accoglimento, posto in risalto dall’Avvocatura che ne ha evidenziato gli effetti finan-ziari di rilevante entità, suscettibili di pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica”.“Vorremmo capire perché quest’ul-tima esigenza venga avvertita sol-tanto quando si tratta di riconosce-re dei sacrosanti diritti a lavoratori o pensionati” rappresenta Turco, rimarcando che “se il diritto con-

tinua ad abdicare in favore dell’e-conomia è del tutto evidente che i cittadini di questo Paese sono stati finanche defraudati del diritto alla giustizia”.“Si tratta di un fenomeno grave – prosegue Turco - che va arginato con riferimento a qualsiasi genere di questioni prima che quelle rego-le economiche – pur spesso violate quando lo si vuole – diventino in-vece l’alibi abituale e naturale per assumere scelte politiche che si pongono oltre il limite invalicabile della costituzionalità, a detrimento delle tutele e delle garanzie ricono-sciute dalla Carta Costituzionale”. Conclude il Segretario Generale della Uilpa: “Politica e Giustizia devono tornare ad essere esercitati come poteri separati ed indipen-denti tra loro, Noi ci batteremo an-che per questo. Nei prossimi giorni valuteremo le opportune iniziative per portare a conoscenza di ogni cittadino la gravità degli effetti del consolidarsi di tale prassi sulla sfe-ra dei diritti sanciti dalla Costitu-zione”.

“Sono tante le direttrici su cui deve muoversi l’azione politica per affrontare in modo positi-

vo le problematiche che affliggono la Pubblica Amministrazione: con-tratto, riforma della dirigenza, digi-talizzazione, ricambio generazionale, sicurezza e benessere organizzativo”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della Uilpa Nicola Turco, aggiungendo che “i temi individuati dal Ministro della PA Giulia Bon-giorno sono quelli giusti ma su di essi urgono trattazioni e soluzioni tempe-stive, che tuttavia non possono esau-rirsi in battute rilasciate agli organi di stampa ed a interviste spot ma vanno affrontate in modo partecipato con tutti gli attori coinvolti, per arrivare insieme alle soluzioni condivise che servono ad un vero rilancio del set-tore dei servizi pubblici, in favore di tutti i cittadini”. Prosegue Turco: “E’ prioritario quin-di istituire con urgenza un tavolo per-manente con tutte le parti in causa in modo da evitare che scelte così im-portanti per il futuro del Paese pos-sano ancora una volta identificarsi nel

frutto di decisioni unilaterali”. “Ricordiamo che in questo Paese le cose migliori sono quelle che scatu-riscono dal lavoro e dalla sinergia di tutti coloro che sono interessati alle

varie questioni”, rimarca il Segretario Generale della Uilpa, concludendo che “il Governo del cambiamento non deve ripetere gli errori del pas-sato”.

la giustizia è finita. il peso“economico” delle sentenzeprevale sui diritti dei lavoratori

il governo del cambiamento deve cambiare! la uilpa chiedeun tavolo permanente della p.a.

e nel 2019 ripartiamo da...

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Dicembre 2018 Dicembre 2018UILPAMAGAZINE24 attualità 25UILPAMAGAZINEmultimedia

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“Rinnovare i contratti delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici e adottare le politiche necessarie per migliorare la Pubbli-

ca amministrazione a partire dalle proposte conte-nute nella piattaforma unitaria”. Intorno a questi due temi si sono tenute oggi a Milano, Roma e Napoli tre grandi assemblee promosse da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa dal titolo ‘Contrattiamo Diritti’. Grande la partecipazione a questi appun-tamenti, alla presenza di delegati e lavoratori pub-blici, a sostegno della rivendicazione per l’apertura della tornata contrattuale 2019/2021 e per l’avvio di un confronto col governo a partire dalle undici proposte contenute nella piattaforma ‘Contrattia-mo Diritti’ in vista dell’approvazione della legge di Bilancio.A partire dall’incontro in calendario martedì 13 novembre con il ministro della Pa, Giulia Bon-giorno, i sindacati avanzeranno le richieste con-tenute nel documento ‘Contrattiamo Diritti’ e che ruotano intorno “al bisogno di un maggiore investimento pubblico per la crescita e lo svilup-po del Paese, passando per più occupazione e più risorse”. Le undici proposte vanno, infatti, dall’a-dozione di un piano di assunzioni straordinario, oltre il turn over al 100%, per contrastare anche le esternalizzazioni allo stanziamento di risorse per il rinnovo dei contratti nazionali per il prossimo triennio (nonché quelli della dirigenza ancora in attesa, insieme alla conferma dell’elemento pe-requativo); dal potenziamento del sistema di re-lazioni sindacali al superamento dei vincoli sulla costituzione dei fondi per il salario accessorio; dall’avvio di un piano generale di formazione e aggiornamento per i dipendenti pubblici all’equi-parazione normativa tra pubblico e privato, spe-cie per l’erogazione del Tfs/Tfr e le agevolazioni

fiscali per i premi di produttività; dal tema della legalità a quello dell’organizzazione del lavoro; dal finanziamento adeguato alla Sanità all’avvio del-la revisione del sistema di compartecipazione del Servizio sanitario nazionale, per determinare una migliore offerta di servizi ai cittadini.Da questa piattaforma Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Uil Fpl, come ribadito oggi nel corso delle tre assemblee interregionali, chiederanno al ministro Bongiorno “l’avvio di un confronto, forti del con-senso alle proposte che si sta registrando su www.contrattiamodiritti.it, dove è possibile esprimersi sulle proposte, insieme alla raccolta firme che si sta tenendo in tutti i luoghi di lavoro pubblici”.

Pa: cgil-cisl-Uil, da contratti a politicheper Pubblica amministrazione, serveil confronto. ‘contrattiamo diritti’, treassemblee a milano, roma e Napoli

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Dicembre 2018 Dicembre 2018UILPAMAGAZINE26 attualità 27UILPAMAGAZINEmultimedia

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“Non bastano le risorse previ-ste per i rinnovi dei contratti del Pubblico Impiego e se tale

scelta venisse confermata si andreb-be in una direzione completamente opposta a quella che il Ministro del-la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno aveva sintetizzato nell’e-spressione ‘spingerò’ nel corso del primo ed ultimo incontro avuto con le Organizzazioni Sindacali dall’i-nizio del suo mandato”. E’ quanto dichiara in una nota il Segretario Ge-nerale della Uilpa Nicola Turco.“Non si può pensare ad alcun pro-getto di ‘concretezza’ che restituisca efficienza alla macchina pubblica senza prevedere la valorizzazione professionale ed economica di chi vi opera quotidianamente, incalza il Se-

gretario Generale della Uilpa eviden-ziando che “non esiste alcuna forma priva di sostanza in grado di produr-re benefici al buon funzionamento del Servizio Pubblico”.Turco rimarca: “Se effettivamente le politiche di questo Governo sono finalizzate alla ripresa dei consumi attraverso misure che vanno nella direzione di incrementare la capaci-tà reddituale dei cittadini di questo Paese, riterremmo assolutamente

incoerente escludere la platea dei la-voratori pubblici dalla possibilità di recuperare quella capacità finanzia-ria, che potrebbe concorrere posi-tivamente alla crescita ed al rilancio dell’economia del Paese”. “Il Ministro Bongiorno ci convochi per un confronto sui rinnovi contrat-tuali e sulle altre priorità necessarie per restituire efficienza alla PA, è ora di spingere al massimo!” conclude Turco.

rinnovo contratti Pubblico impiego,bisogna spingere al massimo!

“Le ipotesi circolate sulla stampa in ordine a presunti tagli della spesa pubblica, fi-

nalizzati alla copertura di interventi da inserire nella prossima legge di Bilancio, non possono che destare enorme preoccupazione”. Lo af-ferma in una nota il Segretario Ge-nerale della UILPA, Nicola Turco, aggiungendo che “non si tratta di facile allarmismo ma la locuzione ‘revisione della spesa’ evoca i fan-tasmi di un passato ancora troppo recente, in cui sono stati cagionati danni irreversibili a tutto il mon-do dei servizi pubblici, con conse-guenze pesantissime per cittadini e lavoratori”.Continua Turco: “Nelle more della predisposizione della nota di ag-giornamento del Def, nella quale dovranno essere messe a punto le

previsioni su cui si baserà la legge di Bilancio 2019, invitiamo dunque il Governo ad una attenta riflessione sullo stato della Pubblica Ammini-strazione, che non è assolutamente nelle condizioni di sopportare ul-teriori colpi di scure finalizzati al recupero di risorse da destinare ad altri scopi, così come lo sollecitia-mo a far sì che l’impegno assunto e sostenuto dal Ministro della P.A. Giulia Bongiorno sul rinnovo dei contratti venga rispettato. Un ma-laugurato intento di comprimere la spesa pubblica – rimarca il sinda-calista - non potrebbe che intacca-re risorse vitali, destinate alla ge-stione di attività e di servizi rivolti alla cittadinanza nonché ai lavora-tori che li assicurano”. Il Segretario Generale della UIL-PA prosegue: “E’ appena il caso di

ricordare che in uno Stato sociale i servizi ai cittadini costituiscono un diritto. Se tuttavia ulteriori ta-gli dovessero colpire i capitoli dei pubblici uffici, il cittadino in prima persona sarebbe costretto a pagare per poterne fruire”. “La Pubblica Amministrazione – evidenzia Turco - deve essere con-siderata una risorsa e non un costo”.“Noi”, conclude il Segretario ge-nerale della UILPA, “siamo orgo-gliosi di essere dipendenti pubblici al servizio della collettività e non consentiremo che vengano perpe-trati ulteriori danni ai dipendenti ed ai cittadini, destinatari del servi-zio pubblico. Non permetteremo che i servizi vengano privatizzati e diventino un ulteriore lusso da pa-gare. Questo i cittadini lo devono sapere!”

La PUbbLica ammiNisTrazioNenon si tocca! Nessun prelievo possibile

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Luglio 2018UILPAMAGAZINE28 attualità

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“Il nostro obiettivo è quello di tornare ad essere la punta di diamante dell’asse strategico

istituzionale di questo Paese ma af-finché ciò avvenga è necessario che – prima di ogni cosa - ci venga resti-tuita la dignità”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della Uil-pa, Nicola Turco, aggiungendo che “il punto di partenza non può essere certamente quello della rilevazione biometrica delle presenze, non è così che si parte con il piede giusto”. Prosegue Turco: “ricordiamo al Mi-nistro della P.A. che i soggetti che hanno posto in essere comporta-menti illegali costituiscono lo 0,3% di una platea composta da circa tre milioni di lavoratori pubblici. Al riguardo”, rimarca il sindacalista, “vorremmo ricordare che se ancora esiste un barlume di servizio pubbli-co lo si deve proprio a quel restante 99,7% di lavoratori che - sebbene vi-lipesi ed offesi nella propria dignità - continuano ad esercitare quotidia-namente la propria funzione di pub-blico dipendente”.Precisa Turco: “In questi giorni ab-biamo ascoltato dal Ministro Bon-giorno parole incoraggianti che, dopo 20 anni, vanno nella direzione da noi auspicata da sempre. La con-danna delle vecchie logiche di risa-namento dei conti pubblici a danno dell’efficienza della macchina pub-blica e la scelta di indirizzare invece

la propria azione politica verso un ricambio generazionale, unite all’im-pegno di spingere sul versante dei rinnovi contrattuali, contraddistin-guono un atteggiamento fortemente condivisibile e veramente innovativo nei confronti del Pubblico Impiego. Così come è assolutamente condivi-sibile e innovativo il discorso della responsabilizzazione della dirigenza, che presuppone che la stessa operi nella consapevolezza di essere valu-tata e retribuita a seguito delle scelte fatte, fermo restando che l’assunzio-ne delle decisioni deve avvenire, nel rispetto delle regole, attraverso la contrattazione, stendendo finalmen-te un velo pietoso sui quei nefasti provvedimenti del passato, adotta-ti senza alcun confronto, tra i quali spiccano sicuramente quelli relativi alla premialità, troppo spesso conce-piti soltanto per soddisfare il proprio cerchio magico senza il riconosci-mento di alcuna meritocrazia”.“Siamo fortemente convinti di tali

iniziative”, incalza il Segretario Ge-nerale della Uilpa, “ma siamo altret-tanto sicuri che le stesse saranno no-tevolmente avversate da quei poteri e da quegli interessi forti che fino ad oggi hanno saccheggiato e devastato il settore pubblico, facendo di tutto per indebolirlo a favore del settore privato”.Conclude Turco: “Chiediamo dun-que al Ministro di mettere in campo un progetto di riorganizzazione della P.A., ribadendo che tutte le cose che in questo Paese hanno sortito effetti positivi sono quelle nate dalle scel-te condivise. Proponiamo una task force con interventi mirati nel breve volti al reclutamento di personale, alla reinternalizzazione dei servizi, alla valorizzazione delle professiona-lità esistenti e alla costituzione di una commissione permanente composta da tutti i protagonisti del riassetto allo scopo di restituire al nostro Pa-ese la Pubblica amministrazione che si merita”.

Pubblica amministrazione,vogliamo diventare il fioreall’occhiello del paese

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In“Sempre di meno, sempre più anziani e sempre più oppressi da carichi di lavoro enormi, que-

sto è l’identikit dei lavoratori pubbli-ci nel nostro Paese”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della Uilpa Nicola Turco, evidenziando che “continuare a sottovalutare tale situazione rischia di compromette-re seriamente la sopravvivenza della Pubblica Amministrazione”.“Le politiche degli ultimi anni hanno scientemente ignorato il problema del ricambio generazionale, deter-minando carenze di organico verti-ginose”, sottolinea il Segretario ge-nerale della Uilpa, rilevando “che il nostro Paese occupa l’ultimo posto

della classifica europea per quanto riguarda il rapporto tra dipenden-ti pubblici e cittadini mentre è al penultimo posto con riferimento a quello tra lavoratori pubblici e totale degli occupati. Da un recente studio dell’Adapt emerge che se volessimo adeguare i nostri organici ai parame-tri di Francia e Regno Unito dovrem-mo disporre di ulteriori 2,5 milioni di dipendenti in aggiunta agli oltre 3 milioni attualmente in servizio, con effetti assolutamente positivi non solo in termini di funzionalità ed ef-ficienza del Servizio Pubblico ma an-che in chiave di risposta al problema della disoccupazione giovanile”. Conclude Turco: “Bisogna, allora,

porre fine all’assurdo convincimen-to che la Pubblica amministrazione sia un fardello costoso e contrastare l’idea che il ‘privato’ sia meglio del ‘pubblico’. E’ necessario agire tem-pestivamente per limitare i danni finora prodotti adottando una poli-tica di rilancio della macchina pub-blica, attraverso una seria politica di investimenti sia in termini di va-lorizzazione delle risorse umane a disposizione sia favorendo un piano assunzionale che consenta l’ingresso di tanti giovani e che renda anche possibile l’indispensabile trasmissio-ne delle competenze, un patrimonio che altrimenti rischia di andare irri-mediabilmente perduto”.

Dicembre 2018UILPAMAGAZINE30 attualità

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“A Bari, la città senza tribunale, in cui si è passati dalla giustizia in tenda al fermo attività fino

al prossimo mese di ottobre, si accu-muleranno ben 70mila notifiche”. Lo afferma il Segretario Generale della Uilpa, Nicola Turco, commentando l’attuale situazione della Giustizia e citando al riguardo anche l’emblema-tico caso di Reggio Calabria, “la città con gli uffici dalle cancellerie invivi-bili dove - nonostante le segnalazioni - permangono situazioni di disagio estremo a causa del malfunzionamen-to degli impianti di climatizzazione e della sigillatura delle finestre in attesa della loro sostituzione mentre conti-nuano ad essere sparsi ed accatastati lungo i corridoi i faldoni dei fascicoli, che in caso di emergenza impedireb-bero le vie di fuga”.Prosegue Turco: “Per non parlare poi del Tribunale di Termini Imerese, che nell’Ufficio notifiche esecuzioni e protesti ospita addirittura i topi. E potremmo aggiungere ancora Napoli, Roma, Milano e altre città, un lungo elenco di sedi ove oltretutto è forte la presenza della criminalità organizzata, che impone carichi di lavoro di gran lunga superiori alla media”.“Tutto questo in presenza di un silen-

zio assordante sia da parte dei datori di lavoro – che nella fattispecie sono dei magistrati – sia da parte della po-litica nonché da quella dei media che si affannano invece a ricercare notizie di altra natura nel mondo del lavoro pubblico” rimarca Turco, evidenzian-do come “tali ultimi esempi del totale degrado in cui versano alcuni luoghi di lavoro pubblici non ci hanno cer-tamente lasciato indifferenti e come UILPA li abbiamo presi in carico per-ché meritano interventi immediati. E, amaramente, diciamo anche che essi mostrano tutta l’ironia della sorte!” “Infatti”, incalza il Segretario Genera-le della Uilpa, “lo Stato fa e conosce le regole, censura e punisce giustamente chi non le rispetta, poi però lo stesso Stato - di fronte alle proprie lavoratri-ci, ai propri lavoratori e agli utenti che ogni giorno affollano le Aule dei Palaz-zi di Giustizia - dimentica le regole e, beffardamente, le viola”. “Noi, a questo Stato, vogliamo ricor-dare che è una legge dello Stato stes-so a disporre che, pubblico o privato che sia, il datore di lavoro ha un debito di sicurezza, che è quello di eliminare o ridurre al minimo i rischi per la sa-lute, la sicurezza ed il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori”, puntua-

lizza Turco rilevando che ”è sempre lo Stato che deve garantire ambienti salubri, sicuri e confortevoli, attrez-zature adeguate e una organizzazione del lavoro efficiente e sostenibile e che ancora deve preparare le lavoratrici e i lavoratori ad affrontare il lavoro ed a riconoscere e a saper proteggersi dai rischi non eliminabili. Anche lo Stato, quindi, in qualità di datore di lavoro pubblico deve controllare e vigilare, in modo costante, che in tutti i luoghi di lavoro che ad esso si riferiscono, ven-gano rispettate le regole di sicurezza”. “Tutti coloro che hanno delle respon-sabilità di vertice non possono pen-sare di rimanere impuniti”, sottolinea Turco ricordando che “la UILPA è da tempo impegnata sul fronte della pre-venzione, consapevole che lavorare in sicurezza garantisca salute e benessere alle persone che lavorano. Proseguire-mo, dunque, sulla strada già tracciata, coscienti che, oltre il giusto riconosci-mento economico, sia necessario rida-re dignità ai lavoratori pubblici. Se poi prevarrà il dialogo o la lotta – chiosa il Segretario Generale della Uilpa - dipenderà soltanto dalla capacità di ascolto e di decisione dei nostri inter-locutori” .

lo stato è il peggior datoredi lavoro, ma nessuno pensidi rimanere impunito!

Dicembre 2018 31UILPAMAGAZINEattualità

[email protected] alla redazione »Uilpa Tv

la p.a. a risChioestinzione,urge un pianoassunzionaledi largo respiro

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Dicembre 2018 Dicembre 2018UILPAMAGAZINE32 33UILPAMAGAZINE

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Da molti anni la UILPA è impegnata sul fronte della formazione dei propri quadri. Non si tratta solo di aggiornarli rispetto ai

continui mutamenti della normativa e della contrat-tualistica, ma di aumentare il loro grado di profes-sionalità per rispondere alle sfide del presente. Sfide molto difficili, che vedono da un lato un costante ridimensionamento del settore pubblico a favore di quello privato e, dall’altro, un progressivo aumento della complessità del lavoro sia dal punto di vista dei processi sia dal punto di vista delle professioni. Non basta. La contrattazione di secondo livello, alcune ri-forme del pubblico impiego – tanto punitive quanto inutili – e la comparsa di contratti a tempo deter-minato anche tra i dipendenti dello Stato obbligano a organizzare diversamente dal passato le forme di tutela. A questi fenomeni si aggiunga infine la generale metamorfosi del lavoro con l’avvento

«Formare e aggiornareè indispensabile per costruire

il sindacato di domani»il segretario Nazionale UiLPa sandro Colombi,

responsabile della formazione , illustra l’esclusivainiziativa del nostro sindacato: per sedersi

ai tavoli è fondamentale conoscere e istruirsi

»

di sandro Colombi

Corsi di formazione uilpa Corsi di formazione uilpa

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Dicembre 2018 Dicembre 2018UILPAMAGAZINE34 35UILPAMAGAZINE

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delle tecnologie a base informatica.La UILPA, anticipando un bisogno che attual-mente è molto diffuso, già dal 2014 ha dedicato alla formazione un profondo impegno, consi-derandola come strumento indispensabile per rendere i delegati sindacali periferici preparati ad affrontare le grandi sfide sui posti di lavoro.Abbiamo ritenuto, in coerenza con quanto trac-ciato dalla UIL Confederale sulla necessità di un Sindacato a Rete, che una formazione dei quadri territoriali fosse indispensabile per avvicinare le lavoratrici e i lavoratori del Pubblico Impiego alle dinamiche contrattuali del posto di lavoro.Non è stato facile costruire moduli formativi che consentissero, da un lato, di avere un qua-dro chiaro delle varie modifiche normative in-tervenute nel corso degli anni, per effetto dei cambiamenti legislativi che si sono susseguiti, e dall’altro, una maggiore capacità di comuni-cazione sulla base dei nuovi strumenti oggi in vigore.In una società che cambia rapidamente, aveva-mo la necessità di aggiornare i nostri rappresen-tanti territoriali con la continuità dei principi e dei valori della UIL. L’autorevolezza ai tavoli di contrattazione la si guadagna con la conoscenza e la capacità di interpretare correttamente i bi-sogni dei lavoratori, coniugandola con l’interes-

in una società che cambia

rapidamente, avevamo

la necessità di aggiornare

i nostrirappresentanti

territoriali coi principi

e i valoridella UiL

se più complessivo dei cittadini.Non basta. La contrattazione di secondo livello, alcune riforme del pubblico impiego – tanto pu-nitive quanto inutili – e la comparsa di contratti a tempo determinato anche tra i dipendenti del-lo Stato obbligano a organizzare diversamente dal passato le forme di tutela. A questi feno-meni si aggiunga infine la generale metamorfosi del lavoro con l’avvento delle tecnologie a base informatica.Per realizzare tutto questo, la scelta di docenti adeguati si è rivelata di fondamentale importan-za. Non potevamo limitarci ad una accademica spiegazione di norme ma avevamo la necessità che i docenti calibrassero i loro insegnamenti a discenti che svolgono quotidianamente attività sindacale.Crediamo di essere riusciti in questo intendi-mento, per l’entusiasmo dimostrato, corso dopo corso, dai discenti che si sono avvicendanti e per l’incredibile numero di richieste di partecipazio-ne che ci pervengono quotidianamente da tutto il Paese. Ciò a testimonianza che il messaggio che la UILPA ha inviato alle strutture territoriali è stato perfettamente recepito.Un’organizzazione sindacale cresce quando crescono i suoi delegati di posto di lavoro e le sue RSU.

La sceltadei docentisi è rivelatamoltoimportante:occorrevacalibrarele lezionia discentiimpegnatiin attivitàsindacalo

«ottima iniziativa», il parere dei discenti sui corsi UiLPa» clicca qui e leggi il nostro giornale di febbraio 2015

Corsi di formazione uilpa Corsi di formazione uilpa

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Patrimonio Italiano Tv è una nuovissima webtv dedicata esclusivamente all’italianità all’estero. Nata alla fine

dello scorso anno, in questo 2018 ha già riscosso diversi e ampi consensi, sia in termini di critica che di riconoscimenti ufficiali.Il più importante di questi è sicuramente la prestigiosa “Citation” che il Borough di Brooklyn, uno dei cinque della città di New York, ha conferito al nostro Michele Pilla e al collega Luigi Liberti, fondatori della webtv.L’occasione è stata la celebrazione dell’“Italian-American Culture heritage month”, tenutosi a New York nel mese di ottobre. Un vero e proprio trionfo in America. È stato il Presidente del Borough in persona, Eric L. Adams, a consegnare la preziosa pergamena ai due giornalisti per “la diffusione della cultura italiana in America e nel mondo”. Un grande encomio che ha preceduto la partecipazione di Pilla e Liberti al prestigioso Galà del Niaf di Washington, tra i più importanti appuntamenti del mondo italo-americano negli Stati Uniti.Nel corso del viaggio negli States, la webtv ha realizzato uno speciale sul Columbus Day di New York, la bellissima parata svoltasi sulla Fifth Avenue, con interviste ai tantissimi italiani accorsi a far festa; da New York a Washington, con il Premio Eccellenza Italiana presso lo storico Cafè Milano, quindi il 43esimo Galà del N.I.A.F., uno degli eventi più importanti

al mondo. Infine, viaggio nella Little Italy di Boston.Un viaggio ricco di contenuti, che mostra quanto l’Italia sia amata dai nostri connazionali all’estero, che giorno dopo giorno s’impegnano a profondere italianità oltreoceano.E proprio di loro, Patrimonio Italiano Tv racconta le gesta, in una serie di video visualizzabili nell’apposita sezione sul portale. Con “Italian Heritage”, trasmissione in onda ogni martedì sera, che mette in scena proprio l’italianità all’estero, in collegamento video con amici italiani in tutto il mondo. Con “L’Italia nel mondo”, rassegna stampa dei media italiani all’estero. Con il “Tg Ambasciate

& Consolati”, la voce delle nostre istituzioni nel mondo. E con il “Patrimonio Italiano Tg”, l’esclusivo notiziario della webtv. Tra gli obiettivi principali di Patrimonio Italiano TV, la voglia di illustrare le storie degli italiani che si sono stabiliti all’estero affermandosi con successo nelle rispettive professioni, per cercare di individuare se e come stia evolvendo oggi agli occhi del mondo il ricchissimo patrimonio di valori e tradizioni culturali italiane, che hanno contributo e contribuiranno alla storia e al progresso. Ma anche tenere unite le tante comunità di “paesani” che vivono o hanno vissuto fuori dal proprio paese e che mantengono vive le proprie radici.

Dicembre 2018UILPAMAGAZINE38 Cultura Dicembre 2018 39UILPAMAGAZINECultura

Il filmato del colorito abbraccio di un emigrato pugliese, Nick Prudente, al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. La scenasi è svolta sulla Quinta Avenue a New York,nel corso della parata del Columbus Day nell’ottobre 2018. Risate e tanta commozione nel gesto che ha emozionato il web.

patrimonio italiano tv, la webtvdi italiani all’estero ha ricevutola “citation” del brooklyn borough

L’eVeNTo

“È stata una bellissima serata, di celebrando l’Italian-American heritage e parlando al pub-blico di lingua italiana nel mondo su Patrimo-nio Italiano TV. Con la nostra vibrante cultura e la storia di immigrati italiani che risalgono a molte generazioni, Brooklyn è sicuramente la Roma d’America”.Con queste parole Eric L. Adams, Presi-dente del Borough di Brooklyn ha salutato la bellissima cerimonia di “Italian American Heritage”, intervistato in diretta video da Michele Pilla in diretta su Patrimonio Italiano Tv. Una dichiarazione poi postata anche sul proprio account Twitter ufficiale, che sottoli-nea ancora una volta il legame tra Brooklyn e la comunità italiana di New York.

il saluto di eric adams, presidentedel Borough di Brooklyn

“Chi t’e BBiv”, video da oltre due milioni di visualizzazioni

» clicca qui per visualizzare il videosu www.patrimonioitalianotv.com

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Mercoledì 7 novembre 2018, presso il Salone Spadolini del Mibact, si è tenuto il concerto della Schola

Polifonica Romana, diretta da Roberto Colavalle, durante la quale è stato presentata l’ultima fatica letteraria di Enrico Matteo Ponti, “L’acqua dell’ultimo mare - Il viaggio vita nel mondo dentro di noi, nel mondo fuori di noi, nel mondo sopra di noi”. Un vero e proprio percorso musical-letterario, quello messo in scena dall’autore, in una cornice suggestiva gremita in ogni ordine di posto: un concerto fra musica, poesia e canzonidal Rinascimento alla commedia musicale. Dopo il saluto dell’editore Santiago Maradei - Bibliotheka edizioni - il giornalista Patrizio Paolinelli ha illustrato i tratti salienti dell’opera, declamata mirabilmente nei suoi brani principali dalle ipnotiche voci di Maria Cristina Locori e Fabio Pergoloni.Prima o poi si sente il bisogno di riordinare le proprie idee e rivisitarle per capire, con il distacco del tempo, il disegno che si è andato creando. Confrontare nell’oggi il punto dal quale, ieri, si è partiti e dove si pensava di arrivare.Enrico Matteo Ponti, l’autore di questo affascinante corpus poetico, ha iniziato a rivisitare il suo percorso e, sommando al nuovo il meglio del vecchio, ha pensato di

racchiuderlo in una raccolta, giunta oggi alla seconda edizione, arricchita da nuovi inediti, dalla presentazione del giornalista Patrizio Paolinelli e dalla postfazione di Marcello Alberto Cristofani Della Magione. Un po’ come un vascello che, riposandosi in quella che, per un attimo, è per lui “L’acqua dell’ultimo mare”, l’autore rivisita tutti i porti dei viaggi nei quali ha attraversato i tanti e spesso sconosciuti mondi nei quali, contemporaneamente, tutti viviamo: il mondo dentro di noi (quello dell’amore e della psiche), il mondo fuori di noi (quello del sociale e dell’ambiente), e quello sopra di noi (il mondo della fede, della spiritualità e del misticismo).

Un percorso poetico dal profondo impegno sociale e civile, in cui prevale la dolcezza del verso anche quando vengono trattati temi come quello delle ingiustizie o dello squilibrio ecologico che rischiano di portare il pianeta “verso la fine del nostro domani”. Il rispetto per la persona e la natura, l’odio per ogni forma di violenza, razzismo ed arroganza, l’amore per la vita e la ricerca di un qualcosa che è allo stesso tempo dentro, fuori e sopra di noi, risultano tratteggiati in maniera nuova, inducendo, cosa sempre più rarain un tempo superficiale e convulso, a riflessioni spesso inconsciamente evitate.

Sul sito di Bibliotheka Edizioni è possibile scaricareun estratto in PDF dell’opera letteraria di Enrico Matteo Ponti. Basta cliccare su » QUESTO LINK

di michele pilla

Direttore e redattore di riviste e periodici cul-turali e politici, si interessa, in particolare, dei problemi del lavoro e di quelli sociali, dalla tutela dell’ambiente alle questioni giovanili a lui assai vicine durante gli anni dell’insegnamento. Membro di Accademie nazionali ed internazio-nali, già Presidente della Associazione Citta-dini per l’Ambiente, ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti fra i quali quelli di Amnesty International, dell’Unicef, il primo premio per la poesia sociale al Concorso-Rassegna “Dieci anni di poesia italiana”, promosso dall’Accade-mia Internazionale di Propaganda Culturale, quello “Orsa minore e maggiore” e il “Premio Speciale Josepin” con la seguente motivazio-ne: “per averci regalato versi che testimoniano un impegno sociale degno d’essere preso a modello da quanti credono in un mondo mi-gliore”. Attualmente vive a Roma Dell’autore: Quaderni , Notturne in versi; I salmi dell’uomo di oggi, Dimensione Uomo.

L’aUTore enrico matteo Ponti

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“L’acQUa deLL’ULTimo mare”,

a roma La beLLissima PreseNTazioNe

deLL’oPera di eNrico maTTeo PoNTi

Dicembre 2018UILPAMAGAZINE40 Cultura Dicembre 2018 41UILPAMAGAZINECultura

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come UsciredaGLi schemi Per aiUTare iL Paese a crescere

UNa PUbbLica ammiNisTrazioNe moderNa aL serVizio deLLa coLLeTTiViTa’

obiettivo: guardare nella direzione giusta, quella che qualcunonon ama, per pigrizia o amore del potere incontrastato

“in coscienza non so dire se la situazione sarà migliore quando cambierà: posso dire che deve cambiare se si vuole che diventi migliore”

( Licbtemberg Georg Christoph da “Osservazioni e Pensieri” )

in punta di spillo

coin una fase come quella attuale nella quale il Paese sembra aver finalmente compreso l’importanza di un effettivo e generalizza-

to processo di modernizzazione in tutti i settori della vita sociale e produttiva, la Pubblica am-ministrazione è chiamata ad assicurare, senza eccezione alcuna, servizi di assoluta qualità ai cittadini e alle imprese. Per concretizzare tale processo, il primo cam-biamento deve riguardare l’assoluto rilancio del principio che vuole la netta divisione fra indirizzo e gestione. il primo, affidato al legislatore e alla parte istituzionale, la seconda a chi tale indirizzi è chiamato ad attuare senza, però, essere condizio-nato… nelle fasi realizzative. Purtroppo, il vecchio vizietto di ordinare e na-scondere la mano crea sempre una ampia discus-sione che si è andata articolando fra difficoltà e contrasti che mettono in competizione due scuole di pensiero.La prima, rappresentata da quanti si sentono privati del diritto, storicamente considerato “intangibile” da una certa cultura partitica, di influenzare e gestire per interposta persona, ovvero decidere sempre tutto….; la seconda che ricomprende coloro che rivendicano il proprio

ruolo, pronti a risponderne nella misura in cui vengono, però, lasciati liberi di esercitare i dovuti livelli di responsabilità senza i lacci e lacciuoli di chi ordina nell’ombra riservandosi di penalizzare pesantemente quanti si dovessero permettere di non eseguire a puntino i comandi… e a tale confronto anche noi della UiLPa vo-gliamo partecipare sia con il nostro impegno quotidiano, sia con una “rivisitazione del cambia-mento” che prenda spunto da riflessioni e appro-fondimenti che portano ad un continuo dibattito sull’attualissimo tema della modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana.erano gli anni ‘70. L’inizio. “Un buon dirigente deve potersi sedere alla scrivania di uno qualsiasi dei suoi impiegati e fare il suo lavoro come lui. anzi, meglio di lui”. era questo il messaggio con il quale il “capo” concludeva la presentazione del “giovane collega neoassunto” al quale, ovviamente, augurava una “luminosa carriera” ed un “futuro dirigenziale”. Non c’è da sorridere (siamo aiutati dalla prospet-tiva storica): questa concezione della funzione dirigenziale, incentrata esclusivamente, o quasi, sulla “competenza”, era molto diffusa all’epoca in tutti i settori. Lo era anche un decennio più tardi »

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di enrico matteo ponti Direttore responsabile

LA DIREZIONE GIUSTAÉ IL LAVORO

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quando la pubblica ammini-strazione cominciò a muovere i primi passi nel processo di autoriforma che avrebbe poi avuto riconoscimento ed im-pulso dalla normativa derivante dall’applicazione del concetto di privatizzazione del rapporto di lavoro. comprensibile, quindi, lo spiazzamento del manage-ment (che non sapeva ancora di essere tale) di fronte alla nuova filosofia lavorativa: gestione per obiettivi, sviluppo e crescita delle risorse umane, innovazio-ne organizzativa, gestione della conflittualità, soddisfacimento dei bisogni dell’utente-cliente. erano obiettivi. da interiorizza-re e partecipare. ma all’inizio furono vissuti come imperativi, e piuttosto categorici, che sem-bravano abbandonare i percorsi noti e consolidati di un mestiere (e di un grado….) laboriosa-mente acquisito per declinare i contenuti di una nuova pro-fessionalità che si stentava a comprendere operativamente.Tanto più che il cambiamento non sembrava stabilizzarsi ma era, allora come adesso, in con-

tinua evoluzione ed i messaggi “del nuovo” si moltiplicavano con un lessico che, ad orec-chie tradizionaliste, appariva ispirato ad un preoccupante sociologismo. i dirigenti e con loro i dipendenti più attenti a percepire il modificarsi del mondo in senso lato, avvertiva-no che il ruolo doveva cambiare perché la realtà era cambiata e si rischiava di navigare a vista senza più scopo e prospettiva. La crisi di identità dei singoli era la crisi di identità dell’ammini-strazione. si passò, quindi, da una situazione di “non capisco ma mi adeguo” ad una adesione progressivamente più colta e convinta. Peraltro, in qualcuno, con l’irrealistica speranza che una volta raggiunto il traguardo tornasse la bonaccia e, a mo’ di un moderno Gioco dell’oca, si potesse rincasare nel comodo, per loro, punto di partenza.Non era così. e non è così. in questi anni convulsi, la maggio-ranza dei dipendenti pubblici ha capito che va recuperato lo spirito dei viaggiatori storici del grand tour: scopo del viaggio è

il viaggio stesso (ovvero la qua-lità dei servizi quotidianamente erogati ) e non uno statico arri-vare (magari al 27 del mese…).

ad ogni soluzione acquisita fa inevitabilmente da sfondo un orizzonte di problemi emergen-ti, spesso totalmente nuovi e quindi da affrontare con stru-menti aggiornati. i contenuti della professionalità manage-riale (non solo dei dirigenti ma di chiunque abbia la gestione di risorse) vanno integrati costantemente e, se necessario, ripensati. Non basta più aiutare i collaboratori ad affrontare il “cambiamento continuo”, occorre spingerli a farsi promotori di miglioramen-ti operativi. Non basta più partecipare gli obiettivi che arrivano dal “cen-tro” e neanche incrementarli con quelli “locali” ma occorre individuare linee operative da riproporre ai diversi livelli per assicurare l’arricchimento della comunicazione organizzativa. obiettivo del funziona-rio pubblico che presta

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in punta di spilloattenzione alle richieste della cittadinanza (secondo la più re-cente concezione di “missione aziendale” non può più essere quello di creare validi collabo-ratori (comunque un notevole passo avanti rispetto al vecchio concetto di validi esecutori ... ) bensì di mirare a farne dei validi innovatori.con questa ottica ed in presen-za di una complessa situazione di transizione caratterizzata in molti casi da scelte politiche miopi che si traducono in pesan-ti limitazioni nelle risorse sia finanziarie che umane (leggi: carenze organiche, tagli lineari, blocco del turn over,), sia da problemi di ricambio generazio-nale.chi viene trasferito o va in pen-sione non ha il tempo di incon-trare, o quasi, chi è chiamato a sostituirlo: al massimo passa il testimone non certo la profes-sionalità.Proviamo a ipotizzare un fun-zionale profilo di un responsa-bile ad servizio della collettività: “consapevole della missione aziendale e delle implicazioni operative in termini di orien-tamento all’utenza, inserito concretamente nella realtà socioeconomica nella quale è chiamato ad operare dimo-strandosi in grado di leggerla nell’ottica degli scenari evo-lutivi, promotore di sviluppo delle componenti organizzative con attenzione particolare alle risorse Umane, costante equi-libratore del clima aziendale interno e del sistema relaziona-le esterno”.se è questo l’obiettivo che si

vuole raggiungere, bisogna avere il coraggio di uscire dagli schemi rigidi di una formazione a pioggia; l’esperienza, infatti, ci ha insegnato che “tutto a tutti” non sempre paga. Non serve conoscere tutti i processi alla perfezione, ma, bensì, cono-scerli bene specializzandosi in uno solo, nella consapevolezza che l’evoluzione marcia con tempi e ritmi che impongono una specializzazione al passo con gli stessi. e questo, certamente, costa…Quindi, dalla capacità di valu-tare il potenziale del singolo in rapporto a ciò che realmente serve dipende in gran parte il buon esito dell’operazione futuro. Nei momenti formativi sarà im-portante far emergere la neces-sità di alzare lo sguardo dallo schiacciamento quotidiano per cogliere i segnali di cambiamen-to quando sono ancora deboli e prima che diventino problemi dell’emergenza. si dovrà anche far capire che i rapporti non sono un “optional” salottiero ma costituiscono occasione per integrare le politiche operative dell’ammi-nistrazione nelle diverse realtà socio-economiche in cui si è chiamati ad operare. si dovrà, quindi, operare per far percepi-re la Pubblica amministrazione non come un agglomerato di variegate sopraffazioni cen-tralistiche ma bensì come un moderno e valido soggetto erogatore di complessi servizi pluriarticolati e soprattutto validi ed apprezzati.siamo certi che la Pubblica

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Le pubbliche ammin-istrazioni, in coer-enza con l’ordinamento dell’Unione euro-pea, assicurano l’equilibrio dei bi-lanci e la sosteni-bilità del debito pubblico. I pubblici uffici sono organiz-zati secondo dispo-

sizioni di legge, in modo che siano assi-curati il buon anda-mento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competen-za, le attribuzioni e le responsabilità pro-prie dei funzionari.

Agli impieghi nelle pubbliche amminis-trazioni si accede me-diante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.

ARTICOLO 97 DELLA COSTITUZIONE

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amministrazione nel prossimo futuro sarà cosa inevitabilmen-te diversa dall’attuale perché la partita della integrazione del nostro Paese nell’europa, che oggi sembra giocarsi solo intorno a fattori economici, do-vrà assumere alla fine il respiro dell’integrazione delle politiche generali. e qualunque sia la scelta definitiva delle attuali alternative legate ad “europa sì - europa no” o meglio ad “europa subito - europa dopo” oppure ancora a “europa tutto - europa in parte” i1 processo di globalizzazione dei mercati appare inarrestabile: le politi-che generali non si definiranno più solo su tavoli nazionali.ai temi formativi tradizionali sarebbe pertanto opportuno aggiungere contenuti di pro-spettiva: accanto all’analisi delle realtà specifiche la lettura del quadro europeo di riferi-mento, accanto alla gestione dei conflitti ed alle dinamiche di negoziazione, le tecniche applicate di controllo dello stress, alla “dazione ambienta-le” (brutto neologismo per un fenomeno altrettanto brutto ma non nuovo, anzi antico), si

può pensare di rispondere con una progettazione nuova, come pure occorrerà disegnare le metodiche di costruzione di un mirato sistema relazionale sul territorio e di inserimento attivo nel governo del “socioe-conomico emergente”. atten-zione particolare meriterebbe la “gestione del tempo” intesa come possibilità di equilibrio tra esigenze della vita privata e quelle della vita professionale ovvero benessere organizzati-vo complessivamente inteso; equilibrio senza il quale si finisce per pagare un prezzo in termini esistenziali con ine-vitabili ricadute su entrambi i fronti. sarà funzionale, infine, arricchire il problem solving con testimonianze che escano dallo stereotipo del “vi raccon-to una esperienza di successo”. si chieda di raccontare gli insuccessi: quelli dai quali ab-biamo imparato qualcosa, quelli sui quali abbiamo “poi” costru-ito esperienze positive. con un indispensabile messaggio di fondo: non è vero che i problemi si risolvono da soli. se succede, vuol dire che li ha riso]ti qualcun altro o che erano falsi problemi.

Quelli veri vanno presi per il collo e non mollati. Non mollati finché non sputino una soluzio-ne. dalla somma delle soluzioni, vere, concrete, praticabili può nascere una nuova Pubblica amministrazione che contribu-isca in maniera significativa a rimuovere le giuste ragioni di protesta di quanti esigono di essere cittadini e non sudditi di uno stato moderno che sa far vivere i propri cittadini nel diciottesimo anno dopo il duemila.da ultimo, siamo certi che il lettore che, senza stancarsi, ci ha seguito fin qui, vorrà condi-videre una riflessione finale: non può, né potrà mai essere moderno uno stato che si permette di bloccare i rinnovi contrattuali dei suoi dipendenti per quasi dieci anni chiedendo loro, nel contempo, la giusta, to-tale, dovuta disponibilità a quei processi appena richiamati. ma, forse, nella testa bacata di qualcuno è proprio quello che si vorrebbe: ma di che stato moderno andate cianciando… Torniamo all’ottocento, in fila per due, senza fiatare, perché io so’ io e voi...

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