Tesina Metodologia del gioco e dell'animazione.

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-Tesina laboratorio di metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione- Facoltà di Scienze Umane e Sociali Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria A.a 2012- 2013 1

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L'importanza del gioco nella scuola dell'infanzia.Proposte operative.

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-Tesina laboratorio di metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione-

Facoltà di Scienze Umane e Sociali

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria

A.a 2012- 2013

Prof. Filippo Bruni Studentessa :

Claudia Doganiero

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Matricola 139005

INDICE

Il gioco pag.3

Una classificazione dei giochi pag. 4

Dimensioni dello sviluppo attraverso il gioco pag. 5

sviluppo cognitivo pag.5

sviluppo emotivo pag.6

sviluppo sociale pag.7

Il gioco nella scuola dell’infanzia pag.7

Alcune tipologie di gioco pag.8

Gioco simbolico pag.8

Gioco di imitazione pag.9

Giochi di gruppo pag.9

Giochi di manipolazione pag.9

Unità di apprendimento “EMOZIONI IN GIOCO” pag.10

Proposte di giochi pag.11

Lo specchio pag.11

Ti si legge in faccia pag.11

Bibliografia pag.14

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Il gioco

ETIMOLOGIA

Il termine gioco ,deriva dal latino Iòcus, significa scherzo , divertimento , burla, indica un’attività piacevole alla quale gli individui si dedicano a scopo di svago, divertimento.

PER UNA DEFINIZIONE

Il gioco è un’espressione libera e spontanea della personalità dell’individuo ed è legato alla vita istintiva del bambino. La Convenzione sui diritti dell’infanzia ,approvata il 20 novembre 1989,nell’art.31 riconosce ai bambini “il diritto al riposo al tempo libero , a dedicarsi al gioco.” Il gioco come diritto è strettamente collegato al concetto di bisogno, il bambino gioca perché trae da questa attività una sensazione di benessere. I bambini partecipano al gioco con intensità, vi si applicano con propria volontà ,non vi sono pressioni esterne o rinforzi che inducono a questo comportamento ,è proprio la spinta motivazionale intrinseca nel perpetuare l’attività ludica comporta lo svilupparsi di altre componenti .Il gioco è uno strumento indispensabile per il processo educativo e formativo della persona, mediante il gioco il bambino sviluppa e perfeziona le conoscenze e le abilità che sono alla base di ogni futuro apprendimento, si identifica, è capace di riconoscere gli altri come soggetti diversi da sé imparando a relazionarsi. La dimensione ludica per il bambino è, dunque una dimensione serissima, a questo proposito Montaigne afferma che “I giochi dei bambini non sono giochi , e bisogna considerarli come le loro azioni più serie” ; l’espressione “tanto è un gioco” sfugge al bambino che di contro si impegna nel gioco mobilitando tutte le sue risorse per risultare vincente agli occhi degli altri e di se stesso, occorre perciò cercare di non minimizzare la portata del gioco , quest’azione potrebbe significare per il bambino

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ridurre la considerazione nei suoi confronti, svalutare la sua importanza di soggetto dotato di pensiero.

Una classificazione dei giochi

Capire la struttura e la logica interna di un gioco ci permette di individuare gli effetti che un gioco può produrre. Il gioco che fa crescere generalmente è quello che pone i bambini in uno stato di competizione sana o di cooperazione con gli altri, quidni che esplica in un’ interazione sociale. Analizzando i giochi sulla base della relazione sociale che si crea tra due o più partecipanti possiamo distinguere in:

1. DUELLO SIMMETRICO FRA INDIVIDUI I soggetti che partecipano all’attività hanno un ruolo di gioco che si può definire uguale; (es. gioco degli scacchi.)

2. DUELLO DISIMMETRICO FRA INDIVIDUI I soggetti hanno ruolo di gioco asimmetrico; (es.acchiapparello)

3. DUELLO SIMMETRICO TRA GRUPPI I soggetti di entrambe i gruppi hanno ruoli uguali; (torneo di calcio)

4. DUELLO DISIMMETRICO TRA GRUPPI : uno contro tutti, ciascuno per sé, gioco paradossale.

5. GIOCHI COOPERATIVI nei giochi cooperativi non si gioca per vincere , viene annullata la sfida contro gli altri e la competizione a favore della ricerca di un equilibrio con il gruppo, per il raggiungimento di uno scopo comune.

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Dimensioni dello sviluppo attraverso il gioco

SVILUPPO COGNITIVO

PiagetLa complessa e variegata struttura del gioco e del giocare;il suo essere libero ma regolato allo tempo stesso , individuale e di gruppo; permette ai bambini uno sviluppo multidimensionale: sviluppo cognitivo , emotivo e sociale.

Piaget ha analizzato soprattutto il rapporto tra gioco e sviluppo cognitivo cioè l’insieme di funzioni che consentono all’individuo di ricercare e ottenere informazioni dall’ambiente, di trasformarle, di immagazzinarle, in modo da poterle utilizzare in momenti successivi nella propria attività .Piaget individua tre momenti specifici nel rapporto tra gioco e intelligenza:

1. Periodi dei giochi dell’esercizio –prevalgono nella fase senso-motoria il bambino attraverso l’afferrare, il portare gli oggetti alla bocca impara a coordinare i gesti e il piacere che ne deriva porta il bambino a ripeterli più volte.

2. Periodo dei giochi simbolici – si collocano nella fase pre-operazionale dai 2 ai 6 anni , il bambino utilizza oggetti che acquistano significati simbolici, significanti completamente differenziati dai loro significati. Il bambino adatta la realtà al proprio io.

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3. Periodo dei giochi con regole (7 -11 anni) il bambino sperimenta la vita di gruppo ,e si trova di fronte determinate regole che è tenuto a rispettare , ma non le vive come imposizioni da accettare ma come mezzi per il buon andamento del gioco.

Lev Vygotskij

Lev Vygotskij sottolinea l’importanza del gioco soprattutto in età prescolare , in quanto offre al bambino la maggiore opportunità di compiere delle esperienze ricche di valore. In quest’età il gioco per il bambino è serio in quanto egli non distingue la situazione fittizia da quella reale , il gioco funge da mediatore nel passaggio dalla totale dipendenza dalla realtà alla capacità di agire su di essa. Secondo Vygotskij il gioco è il mezzo più efficiente per sviluppare il pensiero astratto favorendo la creatività e lo sviluppo della fantasia. Inoltre secondo lo studioso l’attività ludica è una fonte di sviluppo potenziale, quindi si colloca nella Zona di Sviluppo prossimale (cioè tra lo sviluppo attuale raggiunto dall’individuo che si mostra nei compiti che il bambino svolge in maniera autonoma e quello potenziale cioè lo sviluppo ancora non raggiunto ma che può essere stimolato dalla cooperazione con il compagno).

SVILUPPO EMOTIVOVa sottolineata inoltre l’importanza del gioco anche nella dimensione emotiva-affettiva , attraverso il gioco (soprattutto quello simbolico)il bambino si mette nei panni dell’altro e prende consapevolezza che esistono modi di essere diversi dal proprio . Il bambino riconosce e comprende l’esperienza emotiva dell’altro e scopre la ricchezza del confronto e dello scambio .La dimensione ludica favorisce nel bambino lo sviluppo:

dell’empatia: il bambino è in grado di ricercare il significato che determinate emozioni rivestono negli altri e mettere in atto dei comportamenti empatici (comportamenti prosociali: aiuto ,consolazione );

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del riferimento sociale il bambino fa riferimento all’emozioni altrui per regolare e pianificare i proprio comportamenti.

SVILUPPO SOCIALE

L’attività ludica influisce anche sullo sviluppo sociale del bambino perché gli permette di instaurare i primi rapporti con i coetanei .Il gioco riveste un ruolo irrinunciabile nella costruzione della propria identità , nella promozione dell’autonomia e nell’ampliamento degli scambi sociali. L’attività ludica, educa il bambino ad inserirsi nella società e inoltre può svolgere un’efficace azione diagnostica e terapeutica e Freud a sottolineare che nel gioco e attraverso esso il bambino manifesta sensazioni e atteggiamenti interiori , permettendoli di liberarsi dalle paure e superare il dolore.

Il gioco nella scuola dell’infanzia

Il gioco è un approccio capace di appassionare , creare interesse all’apprendimento. Le Indicazioni Nazionali per il curricolo e della scuola dell’infanzia 2012 indicano che uno dei connotati essenziali ai fini dell’apprendimento è il gioco : “L’apprendimento avviene attraverso l’azione , l’esplorazione , il contatto con gli oggetti , la natura , l’arte , il territorio , in una dimensione ludica , da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano ,rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali.”

Nella scuola dell’infanzia il gioco deve essere inteso come risorsa privilegiata di apprendimenti e di relazioni , ossia come il modo preciso del bambino di rapportarsi

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alla realtà. È compito dell’insegnante prendere in considerazione tutte le possibili forme di gioco affinché i bambini possano progredire sul piano fisico e cognitivo, e inoltre essenziale curare gli spazi e utilizzare una grande varietà di materiale ludico, ciò consente al bambino di sperimentare e conoscere, è dal contatto con una pluralità di materiali nello spazio, che egli prende confidenza con l’ambiente che lo circonda acquistando sicurezza per potersi muovere ed agire serenamente. È inoltre fondamentale che l’insegnante tenga sempre presente il fine a cui tendere per promuovere un armonico sviluppo dei bambini proponendo sia giochi cognitivi che affettivo-emotivi, e sociali. Giocando con il materiale strutturato che l’insegnante propone, i bambini fanno degli esperimenti e delle scoperte, risolvono problemi, immaginano, creano.

ALCUNE TIPOLOGIE DI GIOCO

Gioco Simbolico

I bambini impegnati in questa attività condividono l’immagine di una realtà alternativa a quella esistente, che permette loro di prendere parte ad una situazione che è frutto di fantasia . Essi sono stimolati anche dalla presenza e dalla disponibilità di oggetti o di piccoli attrezzi ,utilizzati non con la loro specifica funzione ma in rapporto ai significati che si intende loro conferire. L’esercizio di immaginazione nel dare significato al movimento e all’azione può essere stimolato anche dalla proposta di interpretare brevi fiabe o racconti.

Gioco di Imitazione

Forma di attività generalmente utilizzata con i bambini in età prescolare che consiste nel proporre un modello , un gesto o un’azione da riprodurre. I giochi imitativi favoriscono l’integrazione del bambino nel mondo reale ,stimolano anche

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l’interpretazione del bambino che non si limita ad un ‘azione passiva ma inventa cogliendo l’occasione dello stimolo imitativo.

Nel gioco simbolico, come in quello imitativo, si riflette il vissuto emotivo ed affettivo del bambino. In questa occasione egli proietta il mondo interiore, le sue paure, le ansie e i desideri inespressi. Giocando scarica le tensioni, supera alcuni conflitti. Attraverso questi giochi il bambino riesce a comunicare senza difficoltà ciò che pensa o sente, e questo gli permette di metabolizzare ciò che gli procura ansia e turbamento.

Giochi di gruppo

I giochi di gruppo favoriscono il superamento dell’egocentrismo intellettuale del bambino, permettono infatti al bambino di confrontarsi con gli altri

Giochi di manipolazione

I giochi per la cui effettuazione è richiesta un’abilità nell’utilizzo delle mani e delle dita. La manipolazione di oggetti, sostanze, materiali o elementi naturali, aiuta il bambino a sviluppare la manualità, la conoscenza del mondo che lo circonda e le sue possibili trasformazioni.

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UNITA’ DI APPRENDIMENTO

TITOLO: “ EMOZIONI IN GIOCO”

DESTINATARI: sezione mista 3-4-5 anni

TRAGUARDO: il bambino sviluppa il senso d’identità personale percepisce i propri sentimenti e quelli degli altri e sa esprimerli sempre in modo più adeguato .

OBIETTIVI:

riconoscere gli stati d’animo propri e altrui; comunicare attraverso il corpo e la mimica facciale; esprimere emozioni con immaginazione e creatività; ampliare il proprio vocabolario e comunicare agli altri emozioni

attraverso il linguaggio verbale.

CONTENUTO: le emozioni, lettura immagini del corpo.

ATTIVITA’: Lettura di storie che raccontino le emozioni, costruzione dell’orologio lunatico “Oggi mi sento….”, attività grafico-pittoriche (io quando ho paura , quando sono triste…), costruzione dell’albero delle emozioni composto da fotografie , filastrocche mimate, racconti personali, giochi : “lo specchio” ;“ Ti si legge in faccia.”

METODOLOGIA: ludica , laboratoriale

STRUMENTI: materiale di facile consumo , cd musicali, fotografie, filastrocche .

TEMPI: 3 settimane.

VERIFICA: riconoscimento delle emozioni da fotografie, disegni verosimili e disegni stilizzati.

VALUTAZIONE: griglia di valutazione.

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PROPOSTE DI GIOCHI

“LO SPECCHIO”

TIPOLOGIA DI GIOCO: ImitativoCAMPI DI ESPERIENZA COINVOLTI: corpo e movimento; immagini ,suoni e colori.

ETA’: da 3 anni in su

SVOLGIMENTO: i giocatori si dispongono di fronte all’insegnante che occuperà un posto centrale affinché tutti i bambini possano vederla .I bambini saranno il nostro specchio e mimeranno tutti i movimenti che facciamo con le mani e tutte le espressioni facciali.

FINALITA’: RIPRODUZIONE E RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI .

“ TI SI LEGGE IN FACCIA!”

TIPOLOGIA DI GIOCO: Simbolico ,associativo e parallelo.

CAMPI DI ESPERIENZA COINVOLTI: il sé e l’altro ;il corpo e il movimento ;immagini, suoni e colori.

OBIETTIVO : esprimere emozioni attraverso la mimica e la gestualità

MATERIALE: il racconto“ Nel paese dell’arcobaleno” ,i giochi della classe per un gioco simbolico.

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PARTECIPANTI : il numero dei partecipati varia a seconda della storia da rappresentare.

ETA’: da 4-5 anni in su.

SVOLGIMENTO: l’insegnante assegnerà ad ogni bambino il ruolo di un personaggio della storia che sarà narrata. La voce narrante(l’insegnante )guiderà i bambini che dovranno dilettarsi a mettere in scena la storia improvvisando con gesti e espressioni facciali il suo contenuto in questo caso le emozioni. È importante creare uno spazio idoneo per la rappresentazione.

FINALITA’: Comprensione delle emozioni.

TRAGUARDI DI SVILUPPO : il bambino vive a pieno la propria corporeità , ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo , controlla l’esecuzione del gesto.

“NEL PAESE DELL’ARCOBALENO”

Un giorno, nel paese dell’arcobaleno faceva tanto, ma tanto caldo. I fiorellini, gli alberi e gli animali avevano tanta sete, ma nel cielo non c’era neppure una nuvoletta che portasse un po’ di pioggia. Alcuni di loro erano TRISTI e DISPERATI, altri ARRABBIATI, altri ancora avevano tanta PAURA di morire.

Ora, dovete sapere che nel paese dell’arcobaleno vanno i bambini quando sognano e nei loro sogni possono fare quello che vogliono.

E mentre faceva tanto, ma tanto caldo e i fiorellini e gli alberi e gli animali avevano tanta sete, capitarono lì, nel paese dell’arcobaleno, un bambino e una bambina con i loro sogni. Il bambino si chiamava Piccolino e la bambina Piccoletta.

Piccolino deciso e SICURO disse: ”Voglio una nuvoletta gialla!” e subito nel cielo comparve una nuvoletta gialla, con grande MERAVIGLIA di Piccoletta. allora Piccoletta, PASSATO LO STUPORE, tutta CONTENTA, con la sua vocina squillante cominciò a gridare: “Io voglio una nuvoletta blu! Voglio una nuvoletta blu! La voglio bluuuuu!” e in men che non si dica ecco comparire una nuvoletta blu, lì accanto a quella gialla…

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I due bambini non riuscivano a smettere di esprimere i loro desideri, guardandosi negli occhi che sprizzavano GIOIA da tutte le parti, gridarono a squarciagola: “Vogliamo una nuvoletta rossaaaaa!”. E nel cielo, indovinate un po’ cosa comparve?…. bravissimi! proprio una nuvoletta rossa. I bambini continuarono così finché il cielo non fu pieno di nuvolette di tutti i colori, era proprio uno spettacolo meraviglioso!

Piccolino e Piccoletta si sentirono veramente SODDISFATTI di avere messo in cielo tutte quelle bellissime nuvolette colorate, ma erano anche DISPIACIUTI per la sofferenza dei loro amici. e allora parlarono così alle nuvolette: “ I nostri amici – i fiorellini, gli alberi, gli animali – stanno soffrendo tanto e noi vorremmo aiutarli. Vi chiediamo di far scendere tanta pioggia di tutti i colori sopra il paese dell’arcobaleno”.

Le nuvolette colorate, grate ai due bambini che le avevano create e FELICI di potere far vedere come erano brave nel fare le nuvole, cominciarono a far scendere una bellissima pioggia di tutti i colori.

Mentre la pioggia scendeva a bagnare il paese dell’arcobaleno, Piccolino e Piccoletta saltavano e danzavano sotto la pioggia, ridevano e cantavano … erano EUFORICI!

Solo un gattino, che si trovava sotto una nuvoletta gialla, con il musetto arricciato e la lingua di fuori, continuava a dire “Bleah! CHE SCHIFO! CHE SCHIFO!” e si scrollava l’acqua gialla dal pelo….

Avete capito che cosa aveva creduto? nooo?! allora ve lo dico io. Credeva che la nuvoletta gialla avesse fatto …la pipì sopra di lui ed era proprio DISGUSTATO.

Ma poi anche lui capì che era solo acqua e fu proprio ORGOGLIOSO di avere il pelo di un bel giallo limone.

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Bibliografia e sitografia:

Apprendimento e gioco articolo tratto dalla Rivista S.S.E.F

S. Kloppe e Horacio E.,300 Giochi per bambini dai 3 ai 6 anni, Parramon Ediciones,Barcellona,2002

Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo circolo d’istruzione ,2012

F.Fraboni, F.M.Minerva, Introduzione alla pedagogia generale, Laterza , Roma –Bari,2007

Barone L., Manuale di Psicologia dello sviluppo, Carocci Editore, Roma ,2009

Di Terlizzi E., Teoria della Mente e relazione tra i pari.Milano,2008

G.Staccioli, Culture in gioco.Attività ludiche per l’apprendimento, Carocci ,Roma ,2004

E.Baumgartner, Il gioco dei bambini , Carocci Roma ,2002

G.Cavaliere , Motricità gioco ,ginnastica e schema corporeo, Palladino Editore,2010

P.Fontana, La scuola delle idee, Tresei scuola.

Corpo movimento prestazione –CONI-Istituto Treccani

www.edurete.org

www.cicsl.scuola.it

www.galileo.it

www.psico.unifi.it

www.infanziaweb.it

www.intelligenzaemotiva.it

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