Tesina a cura di Nicola Di Federico V° B LST istituto ... · anche sport sferistici, diffusissimi...

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Tesina a cura di Nicola Di Federico V° B LST istituto “Giulio Natta” Anno scolastico 2013-2014

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Tesina a cura di Nicola Di Federico

V° B LST istituto “Giulio Natta”

Anno scolastico 2013-2014

INDICE

STORIA DEL TENNIS pag. 1

WIMBLEDON pag. 10

TENNIS E FISICA pag. 14

L’HAWK EYE pag.18

I MUSCOLI DEL TENNIS pag. 20

L’ASPETTO MENTALE DEL TENNIS pag. 21

STORIA DEL TENNIS

a. GLI ANTENATI: gli sport sferistici

b. IL LAWN TENNIS DEI PIONIERI

c. IL TENNIS MODERNO E CONTEMPORANEO

a. GLI ANTENATI: gli sport sferistici

Le origini del tennis devono essere ricercate in una serie di sport affini tra di loro, chiamati

anche sport sferistici, diffusissimi in Europa prima dell'avvento degli sport britannici.

Le origini di questi giochi sembrano risalire allo sphairistikè dell’antica Grecia e ad altri

giochi degli antichi Romani di cui ci rimangono un'iscrizione nell'abbazia di Fiastra, che

ricorda un Publio Petronio Primo, lusor folliculator, ossia giocatore di piccola palla e più in

generale molti documenti che ricordano come giocatori di palla fossero soliti ritrovarsi,

specie in età imperiale, nello sphaeristerium (lo sferisterio ancora oggi ospita molti campi

di gioco del pallone), solitamente costruito all'interno delle terme, oppure nel campus come

il Campo Marzio della capitale.

In particolare tra i giochi degli antichi Romani troviamo il follis (un pallone di pelle conciata,

pieno d'aria), la pila trigonalis ("palla triangolare", chiamata così forse per la disposizione

dei giocatori in campo o per la forma triangolare del campo o per il numero dei giocatori),

la pila paganica ("palla campestre", perché si giocava in campagna ed era caratterizzata

dalla presenza di una palla riempita di piume) e l'harpastum ("strappo", perché i giocatori

probabilmente si "strappavano" a vicenda una piccola palla di cuoio); i Romani conobbero

questo gioco nell'antica Grecia e lo modificarono lievemente diffondendolo poi nel vasto

territorio dell'impero romano. Le partite di harpastum godevano di una notevole

partecipazione popolare, quindi il numeroso e chiassoso pubblico circondava spiazzi e

piazzali dove i giocatori si esibivano.

Sulle regole si possono fare soltanto supposizioni. Inizialmente si trattava solo di una

sequenza di palleggi di precisione, in seguito divenne probabilmente un gioco di finte e di

strategie per superare l'avversario, fino a quando fu stabilita la regola secondo la quale

per vincere bisognava rinviare la palla oltre i limiti del campo.

Ci sono ipotesi interessanti anche su una possibile origine sacra dei suddetti sport

sferistici, almeno per quanto riguarda il continente americano. Nell'America

precolombiana, infatti, la pratica del Tlachtli, un gioco tolteco, aveva la funzione di

sostenere e nutrire il movimento del Sole, attraverso la fatica e il sacrificio dei giocatori. In

questo gioco precolombiano la palla veniva colpita con le natiche e le anche e lo scopo

era quello di far passare la palla attraverso il foro scolpito nella grande pietra.

Il gioco fu ripreso da Spagna e Arabi, che lo praticavano con uno strumento anziché con le

mani. Il termine arabo per il gioco era ràhat ("راحة", "palmo della mano"), da cui deriva la

parola racchetta. Dal gioco della palla, praticato con uno strumento, probabilmente

derivano l'odierno polo, il baseball e la pelota basca moderna.

JEU DE PAUME

In Francia alcune illustrazioni del Trecento mostrano un campo diviso da una corda o

striscia tracciata sul suolo e una palla cucita fatta di quattro spicchi in cuoio. Questo gioco

si chiamava jeu de paume, ovvero "gioco di palmo" della mano. Era praticato da

ecclesiastici di ogni grado, dai nobili e dalle donne. Si giocava in un campo rettangolare

con una corda tesa a metà del campo, colpendo una palla di cuoio riempita di pelo di

cane, secondo l'ordinanza di Luigi XI del 1480, sia con il palmo che con il dorso della

mano. Il successivo uso delle racchette fece del jeu de paume il precursore del tennis

odierno con l'adozione di racchette e della rete di corde intrecciate a metà campo. In

Inghilterra il jeu de paume potrebbe essere arrivato circa nel Trecento, portato dai cavalieri

che accompagnavano la figlia di Eguerrand di Piccardia dal suo sposo, il re Alessandro III

di Scozia. La certezza che si praticasse questo gioco viene dai vari poemi di Willie The

Sweet e di Shakespeare, i quali usavano parole come “tennis ball, tenetz”. “Tenetz”, dal

francese, significa "prendete!", derivato dal tenere latino che significa "prendere". Quindi,

probabilmente, la parola "tennis" sarebbe sorta come termine latino, per poi trasformarsi in

inglese, passando da tenetz, a tynes, a tenyse, fino a tennis.

Le varietà fondamentali di gioco sono due: court paume e longue paume.

Court paume o real tennis o court tennis: la court paume è giocata in un locale chiuso

lungo 30 m e largo 12 m con rete divisoria alta 0,92 m al centro e 1,50 m ai lati. Si doveva

far passare la palla attraverso ostacoli, porte e gallerie, secondo un antico regolamento.

Questa varietà di gioco ha due specialità: una si pratica con la mano e l'altra con una

racchetta. La specialità praticata con le racchette fu modificata dagli inglesi che la

chiamarono real tennis o royal tennis e si diffuse negli Stati Uniti con la definizione di court

tennis. Attualmente questo sport, chiamato in italiano pallacorda, è praticato da

professionisti, che disputano periodicamente campionati mondiali, in Regno Unito, Irlanda,

Australia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Francia, dov'è chiamato ancora court paume; i campi

da gioco esistenti nel mondo sono attualmente 45. Il punteggio è simile a quello da tennis

e solitamente le partite si disputano al meglio dei 5 set; la racchetta differisce poco da

quella di tennis e la palla ha un nucleo centrale in sughero rivestito di lana. Per la regola

che considera i muri validi in caso vi rimbalzi la palla, questa specialità è simile alla pelota

basca e padel tennis. Nel 1740 si svolse il primo campionato mondiale che fu il primo

evento globale considerando tutte le attività atletiche sinora conosciute; nel 1816 il titolo

mondiale fu vinto dall'italiano Marchisio. Quest'attività atletica fece parte del programma

olimpico nel 1908 e il titolo fu vinto dal campione statunitense Jay Gould.

Longue paume: la longue paume si pratica solitamente all'aperto su campo lungo 150 m

e largo 25-30 m tra squadre di 2-6 atleti; le palle sono ricoperte di stoffa. Questa varietà di

gioco ha due specialità: una si pratica con la racchetta e l'altra con il tamburello. Si può

ribattere la palla al volo o al primo rimbalzo; se la palla cade in un posto dove l'avversario

non possa ribatterla che al secondo rimbalzo si ottiene una “caccia” (generalmente si

verifica una caccia quando un “pallonista”, rispondendo alla battuta e non potendo

respingere il pallone in modo regolare lo prende tra le mani dopo il primo rimbalzo e prima

che superi la linea di fondo del campo di gioco. Dopo tale azione di gioco, l'arbitro segna

sul terreno, tracciando una linea con gesso o ponendo una bandierina, dove il pallone è

stato arrestato) e dopo due cacce le squadre invertono la loro posizione in campo. Il

punteggio, che si calcola in giochi, è segnato di 15 in 15 punti sino 60 e le partite sono di 5

o 7 giochi. Quest'attività atletica fece parte dei giochi olimpici nel 1900. Attualmente i

praticanti di questo sport sono pochi.

PALLACORDA

Nella storia è famosa la sala della pallacorda di Versailles nella quale i delegati del Terzo

Stato elaborarono la costituzione della Francia il 20 giugno 1789. Il 28 maggio 1606, a

Roma, Michelangelo Merisi da Caravaggio uccise il suo rivale durante una partita di

pallacorda dopo una discussione per un fallo, ma i due già avevano litigato altre volte per

diverse questioni. In Italia la prima regolamentazione ufficiale di questo sport risale al 1555

con il trattato dedicato ad Alfonso d'Este da Antonio Scaino di Salò. Tra le descrizioni delle

varianti del gioco, lo Scaino menziona il fatto che il gioco a mani nude faceva gonfiare

eccessivamente la mano poiché all'epoca il pallone era di cuoio e veniva considerato poco

adatto alla nobiltà, che perciò si proteggeva la mano impugnando un bracciale di legno,

donde la definizione di pallone col bracciale. Questa fu probabilmente una delle ragioni per

le quali il gioco con la racchetta ossia pallacorda sia stato nei secoli prerogativa delle città,

mentre quello a mano nuda si sia mantenuto nelle zone rurali.

Verso la fine dell'Ottocento, con la vulcanizzazione della gomma, furono fabbricati i primi

palloni in questo materiale, che permisero di sostituire il bracciale con una protezione più

leggera di strisce in stoffa e cuoio. Fu così che il bracciale si divise nelle due specialità:

quella del pallone piccolo o piemontese, diventata in seguito pallone elastico poi

pallapugno, e quella del pallone grosso o toscano, che per tre secoli fu il gioco più

praticato in tutta la Penisola.

b. IL LAWN TENNIS DEI PIONIERI

Il moderno gioco del tennis, nella versione brevettata il 23 febbraio 1874 dal maggiore

Walter Clopton Wingfield, aveva regole diverse da quelle odierne. Il campo, a forma di

clessidra, era lungo 18,20 metri, mentre la sua larghezza variava da m 9,10 alle basi a m

6,5 al centro; tale forma del campo sembra sia stata dettata principalmente dalla difficoltà

di piantare correttamente i pali e le corde della rete. Come per il gioco della pallacorda, la

rete non era tesa: la sua altezza variava da m 1,52 ai lati a m 1,42 in centro. Dal rombo

posto al centro di una metà-campo la palla andava servita verso il fondo dell’altra metà-

campo e precisamente in uno dei due rettangoli tra la riga di fondo campo a quella di

metà-campo. Solo chi serviva poteva marcare i punti (il set terminava a 15 punti), mentre

se il palleggio veniva vinto dal giocatore alla risposta, il battitore perdeva non il punto, ma il

diritto di servire che passava all’avversario. Per giocare era indispensabile acquistare la

cassa dello “sphairistikè”, nome che presto scomparirà in favore di Lawn Tennis, al cui

interno si trovavano quattro racchette, una fornitura di palle, un rotolo di nastro, degli

spilloni e delle zeppe col loro martello. Da W.C.Wingfield e il campo a clessidra alla

nascita di Wimbledon e del vero tennis: nel 1877, con la nascita del famoso torneo di

Wimbledon, il campo di gioco si avvicina alle misure attuali, anche se la rete è ancora

molto alta: 152 centimetri ai lati e 99 al centro. Solo nel 1883 si decide di ridurre l'altezza

della rete e di fissare la distanza della linea di battuta a 7,92 metri dalla rete; distanza

successivamente ridotta a 6,7 metri. Organizzatore del torneo di Wimbledon è l’All

England Lawn Tennis and Croquet Club fondato nel 1868. Oggi opera ancora come un

normale club tennistico, sebbene organizzi uno dei più importanti tornei al mondo, con 375

membri a tempo pieno, 100 temporanei e molti onorari, ex campioni del torneo inclusi. Il

club è anche sede del Wimbledon Lawn Tennis Museum ed ha ancora un campo da

croquet, ma troppo piccolo per competizioni di alto livello. Conta invece un totale di 19

campi da tennis (più quelli di allenamento), incluso lo storico Centre Court che solitamente

ospita le finali. I campi in erba possono essere usati fra maggio e settembre. Il Campo

centrale ha una capienza di quasi 14000 posti, ma secondo un progetto in corso sarà

ampliata a circa 15000. Il club installò un tetto mobile sul Campo centrale nel 2009,

capace di aprirsi e chiudersi in 10 minuti. Il club fu anche la sede degli incontri di tennis

della XXX Olimpiade nel 2012.

Mary Outerbrigde importò il gioco in USA nel 1874 imbarcando sul battello a vapore

Canima la cassa di Wingfield che incontrò qualche difficoltà d’ingresso, poiché il suo

contenuto non era descritto nei libri della dogana. La regolamentazione definitiva è del

1888 quando si costituì l'associazione tennistica inglese. Nel 1895 si svolse il primo

campionato italiano per tennisti. Nel 1896 il tennis fu inserito nel programma della prima

olimpiade moderna e vi restò sino il 1924, infine è stato riammesso nel 1984.

c. IL TENNIS MODERNO E CONTEMPORANEO

Oggi il tennis è uno degli sport più praticati al mondo e che godono del maggior numero di

appassionati. Le televisioni, i giornali e i siti internet dedicano enorme spazio al tennis e ai

suoi campioni che sono popolari ovunque e possono guadagnare molti milioni di euro

l'anno. L'attività internazionale dura tutto l'anno, con tornei maschili e femminili in

programma praticamente ogni settimana. Nel 1926 iniziò l'era dei tornei professionistici e

nel 1968 la federazione internazionale accettò il professionismo per tutti i tornei.

LA COPPA DAVIS

Regolamenti e dimensioni si avviano a diventare quelli attuali nel 1900, con la prima

disputa della Coppa Davis tra USA e Gran Bretagna, trofeo che spetta annualmente alla

squadra nazionale campione del mondo. Non riuscendo a trovare nulla di meglio

l'organizzatore di questo evento, Dwight Davis, mise in palio una insalatiera d'argento,

ancora oggi premio e simbolo del prestigioso torneo. È il più antico campionato a squadre

nazionali di ogni disciplina sportiva. Ogni nazione aspira a competere nel primo gruppo di

16 nazioni (il "World Group") che prevede quattro turni di gare distribuiti in quattro

weekend nell'arco dell'anno. Ogni sfida tra due nazioni del "World Group" consiste di 5

incontri disputati nell'arco di tre giorni, solitamente venerdì, sabato e domenica. Al venerdì

i primi due incontri sono dei singoli, solitamente tra i due migliori giocatori di ogni nazione.

Un incontro di doppio si disputa nel secondo giorno, mentre nel terzo gli ultimi due incontri

sono dei singoli, nei quali i giocatori del primo giorno si scambiano gli avversari. Se la sfida

si è già risolta a favore di una delle due squadre, è abitudine che gli incontri restanti

vengano disputati dalle riserve (più giovani e meno quotate), che acquisiscono così

esperienza in Coppa Davis. Il capitano di ogni nazionale può convocare una squadra di

quattro giocatori per ogni sfida e decide quali di questi competeranno nei primi tre incontri.

Il giovedì precedente agli incontri viene sorteggiato l'ordine e l'accoppiamento dei giocatori

dei primi due singoli. In passato le squadre potevano sostituire i giocatori dei singoli

dell'ultimo giorno solo se il risultato era già determinato, ma attualmente le regole

permettono alle squadre di selezionare qualsiasi giocatore per gli ultimi due singoli, a patto

di non ripetere l'accoppiamento di uno degli incontri del primo giorno. Non esistono

limitazioni su quali membri della squadra possano disputare il doppio: i due giocatori del

singolo, altri due giocatori (solitamente specialisti di doppio), o una combinazione delle

due. Tutti i singoli sono al meglio dei 5 set, senza tie-break nel set decisivo. Se una

squadra si è già assicurata la vittoria, gli incontri restanti vengono abbreviati al meglio dei

3 set, previo accordo tra i due team. A partire dell'edizione 2009 anche la Coppa Davis

assegnerà punti validi per la classifica ATP. L’Italia ha vinto la Davis Cup in Cile nel 1976.

James Van Alen nel 1954 fondò la International Tennis Hall of Fame che attualmente è il

più grande museo di tennis nel mondo e ha sede in Newport negli Stati Uniti; in questo

museo sono custodite racchette, maglie, cappelli, foto di molti campioni che vengono

ammessi in qualità di membri: l’italiano Nicola Pietrangeli è diventato membro nel 1986.

La Fed Cup: l'idea di una Davis Cup femminile divenne realtà nel 1963, per celebrare i 50

anni della ITF e venne aperta a tutte le nazioni che volessero prendervi parte.

Nell'edizione iniziale le partecipanti furono 16 e da subito vi aderirono le tenniste più

importanti. La prima sede fu il Queen's Club, a Londra, gli USA vinsero e tuttora sono la

nazione con più successi. Inizialmente non vi erano premi in denaro e le squadre

partecipavano a proprie spese. L'avvento degli sponsor fece notevolmente lievitare il

numero di nazioni in lizza; il primo fu Colgate nel 1976, poi fra il 1981 ed il 1994 fu la volta

della NEC. Nel 1994 parteciparono 73 nazioni e venne richiesto che la nazione ospitante

quella settimana di gioco avesse uno speciale complesso tennistico per organizzarla.

L'aumento delle adesioni portò alla creazione di competizioni di qualificazione regionali nel

1992 e successivamente nel 1995 la Federation Cup cambiò nome in Fed Cup ed adottò

un nuovo format simile alla formula della Davis Cup con sfide casa-trasferta. Il format dal

1995 è stato più volte aggiustato, introducendo nel 2005 un World Group I ad otto squadre

ed un World Group II. L’Italia ha vinto la Fed Cup in Belgio nel 2006 e a Reggio Calabria

nel 2009.

Nel 1971 si adottò il gioco decisivo “Tie-Break” sul punteggio di 8 pari e dal 1979 sul 6

pari. Nel 1973 si ricorse all'uso dell'elaboratore elettronico per aggiornare quotidianamente

le classifiche dei tennisti professionisti; sino allora le classifiche erano compilate da esperti

per essere pubblicate su giornali e riviste specializzate.

Nel 1986 iniziarono periodici controlli antidroga di giocatori professionisti e arbitri. Il

materiale dei telai delle racchette alla fine degli anni ‘80 è passato dal legno al metallo per

arrivare all'attuale materiale sintetico e le corde intrecciate, che un tempo erano in budello

animale, sono poi state realizzate in nylon. In Italia un grande aumento di popolarità del

tennis, diventato sport di massa, si è verificato negli anni '80 grazie a importanti successi

conseguiti da campioni, come Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, nonché per grandi

imprese della nazionale in Coppa Davis; erano anche gli anni di campioni memorabili quali

Jimmy Connors, Guillermo Vilas, Bjorn Borg, John McEnroe, Ivan Lendl, Yannick Noah,

Mats Wilander, Pat Cash, Stefan Edberg, Boris Becker, Thomas Muster, Michael Chang,

per citarne alcuni.

Le campionesse di quel periodo erano anche tante e tra le più vincenti si ricordano

Evonne Goolagong, Chris Evert, Martina Navratilova, Hana Mandlikova, Tracy Austin,

Steffi Graf, Gabriela Sabatini, Arantxa Sanchez. Da considerare che le professioniste,

grazie alla loro enorme popolarità, sono diventate, negli ultimi decenni del secolo scorso,

le prime atlete ad accumulare introiti paragonabili a quelli dei colleghi maschi e che

attualmente alcune giovani campionesse avvenenti sono ritratte su copertine di riviste

come le loro coetanee modelle famose.

Il declino della sua popolarità in Italia (già considerato d'élite) è indissolubilmente legato

anche alla sua cancellazione di fatto dai canali della tv generalista e risale a circa la metà

degli anni '90, quando entrarono in scena le cosiddette pay tv.Negli anni 2000 il tennis è in

ripresa di popolarità in Italia, grazie anche all'esaltazione mediatica del dualismo tra lo

spagnolo Rafael Nadal e lo svizzero Roger Federer, per molto tempo numero uno al

mondo e considerato uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi.

ASSOCIATION OF TENNIS PROFESSIONALS (ATP)

L'ATP (Association of Tennis Professionals) è l'associazione che riunisce i giocatori

professionisti maschi di tennis di tutto il mondo.

Nacque nel settembre 1972 dall'iniziativa di Donald Dell, Jack Kramer, e Cliff Drysdale che

divenne il primo presidente.

Il suo corrispettivo al femminile è il WTA(women tennis professionals).

Lo scopo principale dell'associazione è quello di tutelare gli interessi dei giocatori

relativamente ai vari aspetti dell'attività nonché di gestire ed organizzare dei servizi quali

ad esempio quello fondamentale della classifica mondiale detta, appunto, classifica ATP.

La classifica ATP è il presupposto in base al quale l'ATP stila i tabelloni per la

partecipazione dei singoli tennisti ai tornei del circuito internazionale, decidendo teste di

serie e scontri diretti.

ATP WORLD TOUR

l circuito è composto da tornei di differente levatura internazionale: i quattro tornei

del Grande Slam, considerati i più importanti al mondo (Australian

Open, Wimbledon, Roland Garros e U.S. Open), gli ATP World Tour Masters 1000,

gli ATP World Tour 500 series, gli ATP World Tour 250 series, i Challenger e infine

i Futures.

I giocatori e coppie di doppio con il numero maggiore di punti (collezionati durante la

stagione) si affrontano poi nell'ATP World Tour Finals, organizzato congiuntamente con

la ITF. Questo è il dettaglio del tour:

LA RIFORMA DEL 2009

Dal 2009 è in vigore la nuova classificazione in 1000 series, 500 series e 250 series, i

numeri si riferiscono ai punti assegnati ai vincitori dei vari tornei. A grandi linee i tre circuiti

hanno sostituito rispettivamente gli ATP Masters Series, gliInternational Series Gold e

gli International Series.

I 1000 non sono nient'altro che i vecchi ATP Masters Series con l'eccezione del Master di

Amburgo, retrocesso a 500 series e sostituito dal Master di Shanghai. Il Master di Madrid,

ora evento combinato sia maschile che femminile, ha preso il posto di Amburgo nel

calendario e il suo posto nella stagione indoor è stato occupato dal torneo cinese.

Dal 2011 è previsto inoltre che anche i Masters di Roma e di Cincinnati si trasformino in

eventi combinati. Sono state previste sanzioni severe per i giocatori che non dovessero

presentarsi ai tornei senza autorizzazione medica, condizione non obbligatoria però per

ilMaster di Montecarlo, inizialmente destinato a diventare un 500 ma poi risparmiato

dall'ATP con l'aggiunta di questa clausola. La Tennis Masters Cup (ora ATP World Tour

Finals) è stata quindi poi spostata da Shanghai a Londra.

I tornei 500 sono i vecchi ATP International Series Gold con l'aggiunta

di Washington, Pechino, Basilea, Valencia e appunto di Amburgo. Sono stati invece

declassati Stoccarda e Vienna.

Dal 2014 anche la Coppa Davis porta dei punti ATP fino ad un massimo di 500. Questo

varrà solo per gli scontri dei playoff e del World Group che verranno conteggiati tutti

congiuntamente e occuperanno uno dei posti destinati ai 500 series. 125 punti addizionali

andranno ai giocatori capaci di vincere tutti gli 8 singolari (due rispettivamente nei playoff,

nei quarti, in semifinale e in finale) e la Coppa Davis.

WIMBLEDON

La prima edizione del torneo si tenne

sotto il controllo dell'All England Lawn

Tennis and Croquet Club nel 1877 su un

campo nei pressi di Worple Road; l'unico

evento disputato fu il singolare maschile.

Nel 1884, l'All England Club aggiunse il

singolare femminile e il doppio maschile.

Il doppio femminile e quello misto

vennero aggiunti nel 1913. I "Campionati"

si spostarono nella sede attuale, nei

campi vicino a Church Road, nel 1922. I

britannici sono molto orgogliosi dei

"Campionati", ma tra le donne il trofeo

manca dall'ultima vittoria di Virginia

Wade (1977).

L'All England Croquet Club, fondato

nel 1868 con sede in Warple Road, in

un'area di quattro acri di prato, era

all'epoca un circolo molto prestigioso.

Henry Jones, uno dei fondatori del club,

ebbe l'idea di affiancare al croquet il gioco

del tennis. Il signor Jones pensò di

organizzare nel suo circolo un torneo di

tennis. L'iniziativa piacque anche a J.H.

Walsh, proprietario della rivista Field che,

nell'edizione del 9 giugno 1877, pubblicò

quanto segue:

«L'All England Croquet and Tennis Club

Wimbledon propone l'organizzazione di

un torneo di tennis, aperto a tutti i

dilettanti, lunedì, 9 luglio e nei giorni

seguenti. Tassa d'ingresso una sterlina e

WIMBLEDON

The first edition of the tournament was

hold under the control of the All England

Lawn Tennis and Croquet Club in 1877

on one field near Worple Road; the only

event competed was the men's singles. In

1884, the All England Club added ladies'

singles and men’s doubles. The women's

doubles and mixed were added in 1913.

The "Leagues" moved into its present

location, in the fields near Church Road in

1922. The British are very proud of the

"Leagues", but among women the trophy

missing from the last victory of Virginia

Wade (1977).The All England Croquet

Club, founded in 1868 at Warple Road, in

an area of four acres of meadow, was at

the time a very prestigious Club. Henry

Jones, one of the founders of the club,

had the idea of combining the croquet

and the game of tennis. Mr. Jones

planned to organize in its circle a tennis

tournament. J.H. Walsh, owner of the

magazine Field that, liked the initiative

and the 9 June 1877, he published:' The

All England Croquet and Tennis Club

Wimbledon proposes the organization of

a tennis tournament, open to all

amateurs, Monday, July 9, and in the

following days. Entry fee one shilling and

uno scellino. Due premi vengono

assegnati, uno in oro al vincitore e uno in

argento al secondo classificato».

Il giornale, di suo, mise in palio una

coppa del valore di 25 ghinee. Per

l'occasione fu sistemato il terreno e

furono varate alcune regole, valide

ancora oggi con qualche eccezione.

Il campo prese la forma rettangolare e la

rete venne abbassata al centro a 0,99 m,

portando così il dislivello rispetto

all'altezza dei paletti a circa 53 cm. La

linea del quadrato del servizio venne

portata a 7,32 m dalla rete. Le palle

furono codificate per quanto riguarda

peso e misura.

Al via del torneo, il giornale The

Times dedicò all'evento otto righe alla

pagina undici. Gli iscritti furono 22, quindi

le gare si svolsero rapidamente, ed

appena quattro giorni dopo l'inizio i due

finalisti erano già stati individuati

in Spencer Gore, abilissimo giocatore

di jeu de paume, e William Marshall,

giunto in finale per forfait dell'avversario.

Tra il 12 e il 14 luglio non venne disputato

alcun incontro per dare spazio ad un

incontro del più popolare cricket e solo

lunedì 16 circa duecento persone,

pagando ciascuna una sterlina e uno

scellino, poterono assistere alla finale.

Vinse Spencer Gore per 6-1, 6-2, 6-4, ed

one pound. Two prizes are awarded, one

in gold to the winner and one runner-up

silver»

The newspaper of his own, set up for

grabs a cup valued at 25 Guineas. For

the occasion, was placed the ground and

were launched some rules still apply, with

some exceptions. The field took the

rectangular shape and the net was

lowered in the middle to 0.99 m, bringing

the gap compared to the height of about

53 cm posts. The line of the square of the

service was brought in 7.32 m from the

net. The balls were codified as regards

weight and measure.

At the start of the tournament, the

newspaper The Times devoted eight lines

on page eleven. Enrollees were 22, then

the races were quickly, and just four days

after starting the two finalists had already

been identified in Spencer Gore, skilled

player of jeu de paume, and William

Marshall, now in the final.

Between 12 and 14 July was not played

any match to make space for a match of

the most popular cricket. Only Monday,

16, about two hundred people, paying

each one pound and one shilling, for be

able to watch the final. Spencer Gore

winning by 6-1, 6-2, 6-4, and

il Field, sponsor ufficiale della

manifestazione scrisse:

«Spencer Gore ha condotto una gara

molto vivace. Ha coperto una vasta zona

del campo e ha ribattuto palle che

sembravano impossibili. Egli gioca anche

molto con la testa».

Gore, visto che le possibilità di giocare

efficacemente da fondo campo erano

assai ridotte, si era piazzato a rete,

intercettando la maggior parte delle palle

del suo avversario, e concludendo

rapidamente l'incontro. Gli addetti ai lavori

contestarono la validità del gioco al volo,

e nacque una lunga controversia. Infine

la volée venne accettata, a patto che non

si toccasse la rete o non la si

oltrepassasse con la racchetta.

IL 1° GRANDE SLAM

In quel periodo, il singolare femminile fu

una questione personale della

californiana Helen Wills, che

nel 1927 raccolse l'eredità della Lenglen

e vinse prima tre titoli consecutivi, poi altri

quattro, l'ultimo nel 1939, prima della

seconda sosta del torneo, imposta dalla

seconda guerra mondiale.

Finita l'era dei moschettieri francesi, due

personaggi si imposero nel mondo del

tennis: Fred Perry e Donald Budge. Il

primo, inglese, si aggiudicò il torneo

the Field, official sponsor of the event

wrote:

«Spencer Gore led a lively race. It

covered a wide area of the field and has

flattened balls that seemed impossible.

He also plays a lot with his head»

Gore, see that the ability to play

effectively groundstrokes were much

reduced, he placed near the net,

intercepting most of his opponent's balls,

and quickly concluding the match. the

work operator challenged the validity of

the fly game, and was born a long

dispute. Finally, the volèe was accepted,

as long as you don't touch the net or do

not exceeding with the racket.

The 1° GRAND SLAM

At that time, the women's singles was a

personal matter of Californian Helen

Wills, who in 1927 take on the legacy of

Lenglen and won three consecutive titles

before, then four more, the last in 1939,

before the second break of the

tournament, set during the World War II.

Ended the era of French Musketeers, two

characters imposed in the world of tennis:

Fred Perry and Donald Budge. The first,

English, won the tournament

nel 1934, 1935 e 1936. Due finali le giocò

con il barone tedesco Gottfried von

Cramm, che però non riuscì mai a vincere

a Wimbledon.

Budge vinse nel 1937 e 1938. Nella

seconda occasione riuscì a vincere

gli Internazionali d’Australia,

gli Internazionali di Francia e degli Stati

Uniti, conquistando il Grande Slam, il

primo nella storia.

Nel 1933 fece la sua apparizione

l'italiana Lucia Valerio, raggiungendo i

quarti di finale, e nel 1934 quando Giorgio

De Stefani, incluso tra le teste di serie, fu

sconfitto al secondo turno.

Il secondo fermo al torneo arrivò a causa

della seconda guerra mondiale. Londra fu

devastata dai bombardamenti, e si dice

che sull'erba di Wimbledon furono allevati

galline e maiali. Nel 1946 molti inglesi si

privarono di un tesserino per comprare il

pane in cambio di un biglietto per il torneo

di Wimbledon.

Nel 1946 vinse il francese Yvon Petra,

reduce di guerra e ferito ad un ginocchio,

mentre tra le donne si affermò Pauline

Betz.

in 1934, 1935 and 1936. Trailing the two

played with the German Baron Gottfried

von Cramm, but never managed to win at

Wimbledon.

Budge won in 1937 and 1938. On the

second chance he managed to win the

Australia international, the France and

U.S international, winning the Grande

Slam, the first in history.

In 1933 he made his first appearance the

Italian Lucia Valerio, reaching the quarter-

finals, and in 1934 when Giorgio De

Stefani, included among the seeded, was

defeated in the second round.

The second stop in the tournament came

from the World War II. London was

devastated by the bombing, and it says

that on the grass of Wimbledon were

raised chickens and pigs. In 1946 of

many Brits deprived themeselves to buy

bread for buy a ticket for the Wimbledon

tournament.

In 1946 won the French Yvon Petra, a

veteran of war and injured at one knee,

while among women it said Pauline Betz.

TENNIS E FISICA

Il tennis però, come già detto in precedenza, non comprende solo la psiche ma anche la

tecnica. Quest'ultima trova il suo perchè nelle leggi fisiche coinvolte durante l'attività. Ad

ogni movimento (non lesivo del corpo) corrisponde una determinata legge che ne

differenzia uno corretto da uno sbagliato. Teorizzando situazioni ideali si può arrivare a

fornire una spiegazione esauriente delle motivazioni dei movimenti.

Innanzitutto i colpi fondamentali sono tre: dritto (o diritto), rovescio e servizio. Tutti e tre i

sono impatti racchetta pallina e sono esempi del principio di conservazione della quantità

di moto (massa · velocità). Questa legge dice che “la quantità di moto di un sistema è

costante nel tempo se la risultante delle forze esterne che agiscono sullo stesso è nulla”.

Se la racchetta e la pallina hanno massa fissata, più la velocità con cui la prima colpisce la

seconda sarà elevata, maggiore sarà la velocità con cui la palla lascia la racchetta. Quindi

l'obbiettivo della tecnica è quello di far sviluppare al braccio la massima velocità

consentita. Siccome il movimento della racchetta è una rotazione orizzontale nel caso di

dritto e rovescio e verticale in quello del servizio si prende in considerazione la forza

centrifuga: è da considerare in particolare modo la formula inversa visto che l'obbiettivo è

quello di ricavare maggior velocità.

In questo caso F è la forza sviluppata dal braccio, r è la distanza dalla spalla (centro di

rotazione) al punto di impatto lungo il piano ortogonale a quello della rotazione e m è la

somma delle masse di racchetta e braccio. Per far sì che r aumenti bisogna quindi

distendere il braccio il più possibile lontano dal corpo in modo che esso formi un angolo di

90° con la linea del corpo. Un altro modo utile sarebbe incrementare la massa della

racchetta. Questo metodo però presenta grossi limiti, infatti il braccio potrebbe non

arrivare ad esprimere una velocità consistente e come è possibile notare dalla

composizione delle due formule viste sopra la quantità di moto viene moltiplicata solo per

√m . Quindi tra le due opzioni è sicuramente più conveniente cercare un movimento più

ampio. Un' altra soluzione per riuscire ad imprimere più velocità alla palla è quella di

“scaricare il peso del corpo” su di essa. Tradotto in termini fisici se tutto il corpo del

giocatore durante l'impatto si muove verso la palla, quando si va a calcolare la massa in

funzione della quantità di moto non si considera più solo il sistema braccio racchetta, ma il

sistema corpo racchetta. Nel caso ideale della palla inizialmente in quiete:

E' molto importante quindi la preparazione al colpo così che le gambe piegate siano

pronte a spingere il corpo verso il campo avversario. Un'ultima soluzione invece è quella di

tendere meno il piatto corde sfruttando così l' effetto elastico delle stesse. “Un qualsiasi

corpo solido o liquido può essere distorto in diversi modi: allungandolo,

torcendolo,comprimendolo ecc. Ognuno di questi contribuisce all'ammontare dell'energia

elastica del materiale”. L'energia elastica, sviluppatasi in questo caso dall'allungamento

delle corde prodotto dall'impatto con la pallina, si va a convertire quasi completamente

(per il principio di conservazione dell'energia) in energia cinetica. Nonostante questo

metodo faccia viaggiare la pallina ad una velocità più elevata, esso presenta però un

grosso difetto cioè il controllo del colpo diventa molto complicato. Infatti più la velocità con

cui la pallina e la racchetta si incontrano sarà elevata, più le corde si allungheranno e più

energia sarà sviluppata:troppe variabili per il cervello che senza un lungo allenamento non

riesce a controllare con sicurezza il colpo. Difatti uno degli obbiettivi della tecnica

tennistica è quello di far controllare dove si vuole mandare la pallina in modo da costruire

poi una tattica. Questo controllo avviene sia con un movimento calibrato che con l'aiuto di

effetti fisici specifici della pallina rotante in aria. Infatti durante il colpo, oltre al movimento

del braccio , vi è anche una rotazione del polso. Questa durante l'impatto mette in

movimento rotatorio anche la racchetta e permette così di far sfregare il piatto corde con la

palla. L'attrito tra le corde della racchetta e la stoffa della palla mette in rotazione

quest'ultima dotandola così di effetti. Essi sono tre: top spin, back spin e slice (orario o

antiorario esso avviene solo nella battuta). I primi due sono rotazioni che avvengono su un

asse orizzontale parallelo al piano del campo: il primo si effettua sfregando la palla dal

basso verso l'alto ed accentua molto il moto parabolico facendo scendere

improvvisamente la palla nella fase di discesa (fig.1a). Il secondo è l'opposto del primo e

annulla il moto parabolico o addirittura lo capovolge facendo durare più a lungo la fase di

volo della palla (fig.1b). Il terzo invece è una rotazione sull'asse perpendicolare al piano

del campo e da alla palla un moto circolare nel piano parallelo al campo da tennis (fig.1c).

Fig. Effetti della palla da tennis.

Una volta capito come creare gli effetti alla palla bisogna capire il perchè essa assume

determinate traiettorie. Questi, ben visibili ad occhio nudo, sono il risultato dell'effetto

Magnus, composizione dell'effetto Bernoulli e dell'attrito tra l' aria e la superficie della palla.

Si considera il caso dello slice antiorario, con la palla vista da sopra (fig. 2) .“Prescindendo

da ogni effetto complesso, si dovrebbe dire che l'aria che scorre sul lato destro della palla

ha, relativamente ad essa, una velocità maggiore di quella che transita sul lato sinistro( a

destra, la velocità rotatoria della palla, essendo concorde con quella del suo moto

traslatorio, si somma a essa, mentre si sottrae sull'altro lato). La legge di Bernoulli dice

che la pressione è minore dove la velocità dell'aria è maggiore, dunque la palla sarebbe

soggetta a una spinta laterale che la fa percorrere una traiettoria incurvata verso destra.

Ebbene, l'esperienza insegna che le cose vanno esattamente all'incontrario. Il fatto è che

la palla per effetti di attrito, trascina con sé un involucro d'aria che va a diminuire la

velocità effettiva dell'aria dove la palla ruota andando contro la direzione i moto

dell'aria(ossia a destra), e ad aumentarla sul alto opposto. Dunque, riapplicando la legge

di Bernoulli in questa visione, la pressione è maggiore a destra e la palla piega a sinistra.

Effetto Magnus

L'effetto Magnus sviluppa sulla palla una forza che nel caso del top spin spingendo verso il

basso si somma a quella di gravità e in quello del back spin spingendo verso l'alto la

contrasta. Questi sono i motivi per cui avviene il drop ossia la caduta improvvisa della

palla (nel primo caso) e il prolungamento della fase di volo (nel secondo). Molto importante

nel tennis è la risposta al servizio dove sono fondamentali i riflessi. Si chiama riflesso

condizionato“la risposta che il soggetto dà alla presentazione di uno stimolo condizionato.

Il riflesso condizionato è una reazione prodotta nell’animale in cattività da un elemento

esterno, che l’animale si abitua ad associare ad un preciso stimolo (presentato subito

dopo durante la fase di condizionamento; subito prima una volta effettuato il

condizionamento). Il primo agente diventa perciò lo stimolo chiave, ciò che attiva il riflesso

condizionato. Il tennista deve rispondere allo stimolo visivo della palla spostandosi poi per

andare a colpire.

Classici esempi di grande prontezza di riflessi sono le risposte ai servizi nella categoria

mondiale(ATP) dove le palline possono arrivare ad una velocità di 200 Km/h (“Samuel

Groth batte la prima palla a 263 km/h”). Il giocatore che deve rispondere, guardando il

lancio, cerca di capire dove andrà la palla, dopo di che si butta in quella direzione

cercando l'impatto alla distanza giusta. Il tennis inoltre è tattica. La parte fondamentale è

costruire il punto. Questo avviene quando un giocatore dalla linea di fondo riesce a

spostare l'avversario (fase di palleggio che può durare anche diversi scambi) che tira così

al centro del campo (accorciando il tiro) dando la possibilità all'altro di attaccare a rete

oppure di chiudere il punto (tirare un colpo in modo che l'avversario non sia in grado di

prenderlo). Questa procedura ricorda molto la tecnica di caccia del leopardo. Quest'ultimo

infatti segue la sua preda appostato per ore e poi effettua agguati improvvisi cercando di

sprecare meno energia possibile. Il leopardo (panthera pardus) è un animale molto

intelligente che fa parte della famiglia dei felidi. Le sue caratteristiche,che lo accomunano

al giocatore di tennis, sono di essere elegante, agile e veloce. Questo felide non è un

grande amante della corsa infatti effettua scatti brevi consumando così la giusta dose di

energia. Allo stesso modo il tennista dovrebbe cercare di fare economia delle proprie

energie visto che una partita in media può durare da una a tre ore. È un animale di tipo

solitario e come il tennista egli si muove all'interno di un “campo”. Quest'ultimo si può

identificare con il territorio che, delimitato dalle sue urine,può variare da 1 a 10 Kmq di

superficie. Una curiosità su questo animale è il fatto che la pantera nera , inizialmente

identificata come specie a sè, differisce dal leopardo per il colore del manto che all'ombra

sembra tutto nero ma in realtà sotto il sole presenta anche esso le macchie tipiche del

panthera pardus.

L’HAWK EYE

L'Hawk-Eye (talvolta tradotto in “occhio di falco”) è un sistema di moviola utilizzato

comunemente nel tennis, cricket ed altri sport. Consiste nella riproduzione della traiettoria

della palla e del percorso che ha statisticamente seguito. È stato sviluppato dagli ingegneri

del Roke Manor Research Limited di Romsey, in Inghilterra, nel 2001 e successivamente

è stata creata l'apposita compagnia, Hawk-Eye Innovations Ltd., grazie alla fusione con la

compagnia televisiva Sunset + Vine, comprata nel 2001 da Sony. Dal 2012 il sistema

Hawk-Eye è stato accettato anche dalle federazioni calcistiche IFAB e FIFA.

Metodo

Tutto il sistema dell'Hawk-Eye è basato sul principio della triangolazione usando le

immagini registrate da almeno quattro telecamere posizionate in diversi angoli del campo

da gioco. Il sistema controlla i video e, basandosi su modelli predefiniti del campo e sulle

regole dello sport, decreta se la palla era valida o meno.

In ogni frame inviato dalla telecamera il sistema individua i pixel che corrisponsono alla

palla e, confrontandoli con le immagini fornite da almeno due telecamere posizionate a

diversi angoli, calcola la posizione effettiva della palla. Con una sequenza di frame viene

ricostruito il percorso seguito dalla palla e previsto il futuro andamento compreso l'impatto

con il campo da gioco.

Utilizzo dell'Hawk-Eye sui campi diWimbledon

Durante i quarti di finale degli US Open 2004 tra Serena Williams e Jennifer Capriati ci

furono una serie di chiamate importanti contestate dalla Williams e i successivi replay

televisivi hanno dimostrato che erano errori dei giudici. Alla giudice di sedia, Mariana

Alves, è stato impedito di arbitrare altri match durante il torneo newyorkese e i suoi errori

spinsero a valutare l'introduzione della tecnologia finora utilizzata solo per le moviole

televisive.

Nel finire della stagione 2005 l'ITF ha testato il sistema dell'Hawk-Eye a New York City e

dopo il controllo di ottanta tipi di tiro misurati dall'ITF high speed camera, è stato approvato

l'utilizzo a livello professionistico. Gli US Open Tennis Championship avevano annunciato

che per il torneo del 2006 ogni giocatore aveva diritto a due controlli (o challenge) per set.

Già a gennaio durante l'Hopman Cup era stato introdotto l'Hawk-eye. È stato il primo

torneo di alto livello ad usare il nuovo sistema e la tennista Michaëlla Krajicek è stata la

prima a richiedere di controllare la chiamata del giudice.

Confronto tra la palla e la superficie di impatto.

Nel 2007 anche Wimbledon ha introdotto l'Hawk-eye sul Centre Court e il Campo 1,

concedendo ad ogni tennista tre controlli errati per set. In caso di tie-break viene

assegnato un challenge extra, inoltre nell'ultimo set dove non esiste il tie-break vengono

assegnati altri tre controlli ogni 12 game (quindi i primi tre sul punteggio di 6-6 e altri

eventuali sul 12-12). La prima chiamata è stata fatta da Tejmuraz Gabašvili nel primo

turno contro Roger Federer. Durante la finale tra lo stesso Federer e Rafael Nadal è stato

richiesto l'Hawk-Eye dal tennista spagnolo su una palla chiamata fuori e il risultato

mostrato sullo schermo è stato di una palla dentro di pochi millimetri. Il tennista svizzero a

seguito di alcuni challenge in favore dell'avversario ha richiesto inutilmente di spegnere

l'Hawk-eye . Durante il quarto turno degli Australian Open 2009 tra Roger Federer

e Tomáš Berdych, Berdych ha richiesto un challenge su una palla chiamata fuori ma a

causa di un'ombra sul campo è stato impossibile riprodurre la traiettoria ed è stata tenuta

valida la chiamata del giudice di linea. Il sito dell'Hawk-Eye Innovations indica che il

sistema ha una media di errore di 3.6 millimetri.

Unificazione delle regole

Fino al marzo 2008 l'ITF, ATP, WTA e i tornei del Grande Slam avevano introdotto delle

regole diverse sull'utilizzo dell'Hawk-eye, quali il numero di challenge permessi per set. Il

19 marzo 2008 le varie federazioni hanno uniformato il sistema con le regole attuali: tre

challenge errati per set con uno extra in caso di tie-break. Il primo torneo ad aver adottato

le nuove regole è stato il Sony Ericsson Open 2008.

I MUSCOLI DEL TENNIS

La corsa è una delle componenti fondamentali del tennis: tonifica le gambe e le rende più

forti. A trarne particolare vantaggio, perciò, in questo caso sono i quadricipiti ed i polpacci.

Inoltre si sciolgono le caviglie e le ginocchia. Quando i piedi sono ben piantati per terra

prima di eseguire il colpo, comincia a lavorare il bacino. Durante questi movimenti, sono

posti sotto sforzo i muscoli della schiena (dorsali) e gli addominali. Ai dorsali, comunque, è

richiesto lo sforzo massimo quando si effettua il servizio. Braccia e spalle lavorano ogni

qualvolta si colpisce la pallina; delle spalle i muscoli più coinvolti sono i deltoidi, quelli tra la

scapola e la clavicola. Per quanto riguarda

le braccia, invece, parliamo di bicipiti,

tricipiti e muscoli degli avambracci. La

capacità motoria di espressione di forza

viene esplicata attraverso l’unica azione

attiva che il sistema muscolare può

realizzare: la contrazione che avviene a

livello delle sue fibre, in quanto il motore

che fa muovere il nostro corpo è un

complicato sistema di impulsi nervosi e di

reazioni biochimiche che si realizzano

all’interno delle cellule muscolari. La forza

per il tennista: gambe. In questo articolo

vengono presentati alcuni esempi di

esercitazioni utili al miglioramento della

capacità di forza degli arti inferiori. Nel

tennis moderno risulta sempre più

pressante la necessità di far nascere, accrescere o mantenere la capacità di forza utile al

singolo giocatore. Il costante aumento della diffusione del tennis nel mondo – oltre alle le

perfezionate metodologie di insegnamento e ai materiali innovativi utilizzati per campi,

racchette, palline e abbigliamento - porta a sviluppare ricerche tecniche volte a produrre

azioni motorie sempre più rapide e coordinate. Il tennista deve scattare, deviare, frenare,

colpire la palla con precisione e proseguire lo scambio adoperando sempre più forza, in

quanto la velocità e la precisione del gioco possono realizzarsi solo grazie all’azione

muscolare.

L’ASPETTO MENTALE DEL TENNIS

In qualsiasi disciplina sportiva la prestazione dell’atleta può essere analizzata osservando

e studiando l’interazione di quattro aree principali: area tecnica, area tattica, area fisica,

area psicologica.

Il gioco del tennis, come pochi altri sport, è un'attività di tipo "Open Skill", cioè a situazioni

aperte. La complessità e l’imprevedibilità delle situazioni di gioco fa sì che il tennis sia uno

sport ad elevato contenuto non solo tecnico e fisico, ma anche tattico e, non ultimo,

psicologico. Queste quattro caratteristiche formano un sistema e, come tutti i sistemi, si

basa sulla forza e sulla tenuta di tutte le sue componenti. Una debolezza in un’area del

sistema determina la debolezza dell’intero sistema.

Qualora un tennista sia preparato tecnicamente, tatticamente, fisicamente ma non

mentalmente ci si troverebbe di fronte ad un tennista dalla preparazione incompleta.

L'incidenza dell'aspetto mentale nel tennis è elevata, anche se spesso è difficile

riconoscere e distinguere gli aspetti psicologici da quelli tecnico-tattici e fisici: molti però si

rendono conto che in partite tra giocatori con potenziale ed abilità tecnico tattiche simili, il

risultato della partita è spesso determinato da fattori psicologici come la fiducia, la

determinazione e la concentrazione. Per dirla con Marat Safin, ex tennista russo vincitore

di due grande slam: “Il tennis non è solo buttare la palla dall’altra parte della rete, servire e

fare volè, è molto più di ciò, devi usare la tua testa.”

Quindi, se è la testa a fare la differenza occorre allenare la testa a fare la differenza.

L'utilizzo delle tecniche di allenamento mentale (Mental Training) può costituire un

importante valore aggiunto nella preparazione del tennista. Quanto più elevato è il livello

agonistico dell’atleta, tanta più importanza assumerà la sua preparazione mentale.

Novak Djokovic (2011), alla domanda se la chiave di volta al successo tra il 2010 e il 2011

non fosse mentale ha risposto: "Sì, direi che si tratta probabilmente della stabilità mentale

che ho adesso. Non ne avevo molta un anno e mezzo, due anni fa. Le emozioni sono

dappertutto, ma sento che posso rientrare nella partita più velocemente e facilmente di

quanto facessi prima”.