tesi NATO 3.0

download tesi NATO 3.0

of 361

Transcript of tesi NATO 3.0

Universit degli Studi di Trieste Facolt di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze Politiche

Tesi di Laurea in Geografia Politica

SINTESI DEI RISULTATI E RUOLO DELLA NATO PER LA SICUREZZA IN EUROPA

Laureando: T.Col. Lucio PROVENZANI

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Maria Paola Pagnini Correlatore: Prof. Aldo Colleoni

Anno Accademico 2002-2003

INDICE

INDICE...2 INTRODUZIONE......5 CAPITOLO I....10 Le origini e la genesi della NATO; dalla seconda Guerra Mondiale alla fine del Patto di Varsavia 1. 2. Gli antecedenti...10 Il ruolo della NATO negli anni della guerra fredda...13

CAPITOLO II...20 Struttura e principi organizzativi dellAlleanza 1. 2. I mezzi a disposizione ed i compiti fondamentali..21 Principi organizzativi di vertice dellAlleanza...23

CAPITOLO III.28 Il ruolo dellAlleanza nel controllo degli armamenti 1. 2. 3. Il controllo delle armi Nucleari, Biologiche e Chimiche...29 Gli armamenti Convenzionali34 Le armi di distruzione di massa.37

CAPITOLO IV.40 Gli Stati Uniti e la nuova strategia per la sicurezza Europea 1. 2. Linteresse degli Stati Uniti nellEuropa dopo la fine della guerra fredda40 I nuovi comp iti ed il Nuovo Concetto Strategico della NATO..45

CAPITOLO V..48 Lidentit di sicurezza e difesa Europea 1. 2. 3. Levoluzione dell ESDI48 La cooperazione NATO-WEU..54 Le relazioni NATO-UE.56

2

CAPITOLO VI..60 I Partenariati 1. 2. 3. 4. PfP e EAPC..60 La Carta NATO-Ucraina.64 Le relazioni NATO-Russia.65 Il dialogo con i paesi del Mediterraneo...68

CAPITOLO VII70 Il processo di allargamento dellAlleanza 1. 2. La genesi dellAlleanza a 16.......70 Lo studio sullallargamento della NATO e ladesione di Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria....71 3. Il Membership Action Plan (MAP).....75

CAPITOLO VIII..79 La NATO del ventunesimo secolo 1. 2. La Trasformazione del dispositivo di difesa..80 La Guerra al terrorismo..83

CONCLUSIONI...89 ALLEGATO "A"...A-1 La Carta Atlantica ALLEGATO "B".......B-1 Carta delle Nazioni Unite - Articolo 51 ALLEGATO "C"...C-1 Trattato di Bruxelles ALLEGATO "D"...D-1 Risoluzione Vandemberg ALLEGATO "E"........E-1 Trattato dell'Atlantico del Nord ALLEGATO "F"....F-1 Summit NATO - Cronologia e principali decisioni

3

ALLEGATO "G"...G-1 Organizzazioni internazionali - Stati membri ed affiliazioni ALLEGATO "H"...H-1 Allarga mento dell'Alleanza - Principali fasi del processo di adesone di Polonia, repubblica Ceca ed Ungheria ALLEGATO "I"......I-1 Cronologia dei principali fatti riguardanti l'evoluzione della NATO a fronte dei principali eventi mondia li ALLEGATO "L"........L-1 Principali sigle di uso comune BIBLIOGRAFIA........ i

4

INTRODUZIONE

In linea generale, l storia del mondo occidentale stata, nella second a met del a ventesimo secolo, intimamente connessa con una serie di avvenimenti concernenti istituzioni, accordi e trattati fra gli stati. Fino alla fine degli anni ottanta, ossia per circa quaranta anni, nonostante lattivismo istituzionale interna zionale e fasi alternanti di vera e propria tensione e distensione, il sistema bipolare est-ovest ha di fatto consentito di mantenere una situazione abbastanza statica di tutto il sistema geopolitico EuroAtlantico. I riflessi di tale distensione si sono registrati anche in aree diverse con un

meccanismo di vero e proprio riverbero geostrategico e geopolitico. Nemmeno alcuni episodi di guerra guerreggiata, avvenuti in altre aree del mondo, n gli stessi avvenimenti dUngheria, Cuba, Cecoslovacchia e Polonia in realt, hanno mai intaccato tale sistema. In seguito, a partire dalla fine degli anni 80, il panorama delle relazioni politiche internazionali ha invece subito delle accelerazioni pochi anni prima imprevedibili, che hanno generato una lunga serie di profondi mutamenti. Il sistema di sicurezza del

continente europeo ha attraversato, con la fine della Guerra Fredda e del connesso equilibrio bipolare, una vera e propria rivoluzione, che ne ha interessato tanto gli aspetti tecnico-operativi quanto la dimensione politica ed economica che ne alla base. Nella comune accezione pu spesso accadere che il ruolo della NATO sia percepito semplicemente come quello di alleanza militare, e che assuma quindi le funzioni di semplice strumento dellazio ne politica internazionale. Ad unanalisi pi

approfondita risulta invece che lAlleanza ha avuto nel passato un ruolo, che ancor oggi riveste, di diretta influenza nella politica internazionale. Venuta meno la sua funzione originaria di difesa politica e militare delloccidente contro la minaccia sovietica, nonostante molti analisti colleghino a questultima lunica ragione della sua esistenza, la NATO non si dissolta. Al contrario, si proposta come il principale foro delaborazione teorica e realizzazione pratica della politica di sicurezza atlantica futura. Alla nascita della nuova NATO del XXI secolo si Daltronde, la

affiancano, in questo contesto, i recenti sviluppi dellUnione Europea.

sicurezza transatlantica e lintegrazione europea erano considerate anche dagli Stati

5

Uniti, gia dai tempi della firma del Trattato, due elementi necessari ed inscindibili per la stabilit di tutta la regione. Alla luce di questi fatti, con questa tesi sintende analizzare tutta levoluzione storica e le premesse di base che hanno dato vita allAlleanza, fino ad esaminare lattuale struttura dei rapporti euro-americani in materia di sicurezza e difesa. Lo scopo di evidenziare il motivo conduttore in ragione del quale poter approfondire e comprendere appieno i fenomeni ed i maggiori avvenimenti contemporanei, in modo da avere gli strume nti concettuali per interpretare le possibili evoluzioni future. Un elemento di attenzione nellanalisi fatta che, per la maggior parte, la letteratura americana ed europea in materia si compone di estese monografie su un singolo aspetto della vita dellAlleanza Atlantica o sulle nuove strutture sorte oggi al suo interno. Esistono altrimenti numerosi saggi, dal carattere eminentemente

descrittivo, incentrati sulla dimensione giuridica di una sicurezza comune tra i paesi membri dellUE, sulla prossima costituzione di una forza armata europea ed, in generale, sulle future prospettive di sviluppo per la politica di sicurezza Atlantica. Bisogna, tuttavia, ammettere che si tratta di prospettive a brevissimo termine, data lestrema difficolt insita in tale sforzo di previsione. Ci che ci si propone di compiere con questo lavoro, piuttosto, la ricostruzione sintetica e selettiva di tutti gli aspetti di maggiore significato politico ed importanza nellesistenza dellAlleanza Atlantica, ed in generale nel sistema di sicurezza europeo. Si cercato, quindi, di tratteggiare i valori comuni ai due periodi storici che in un certo senso suddividono i trascorsi della NATO in due fasi: il periodo post-bellico, con lestensione a tutti gli anni della guerra fredda, ed il periodo del decennio appena passato, che ha segnato la nascita di una nuova architettura nelle relazioni politiche internazionali. LAlleanza vive probabilmente in questi anni il momento di svolta pi rilevante di tutta la sua esistenza. E attraverso lanalisi dei risultati e dellevoluzione storica, dai successi ottenuti nel mantenere lequilibrio di forze con il patto di Varsavia fino alle gravi crisi di credibilit da essa affrontate, che sembrato possibile rintracciare le risposte ad alcuni degli interrogativi sollevati da storici e analisti politici contemporanei. Perch, con il crollo dellURSS e la fine del bipolarismo, la NATO non si sciolta? Quale direzione seguir il suo sviluppo futuro? Dove affonda le sue radici il processo di

6

trasformazione dellAlleanza da un patto difensivo di carattere prevalentemente militare ad unorganizzazione di sicurezza complessiva ? La tesi proposta che se si vanno ad analizzare le premesse che hanno spinto lEuropa e gli Stati Uniti alla stipula di un trattato transatlantico, molte di queste sono esistono ancora. Per quanto riguarda il punto di vista degli Stati Uniti, permane linteresse per la stabilit in Europa, non pi minacciata dallaggressivit della Germania, o dalla vicinanza geografica ed ideologica dellURSS, ma da altrettanto pericolose situazioni nei Balcani ed altre aree limitrofe. Per poter affrontare le sfide della guerra al

terrorismo internazio nale, gli USA hanno bisogno di poter costruire una politica di sostegno internazionale. Si tratta per lAmerica di un obiettivo di difficile

realizzazione ma fondamentale, come dimostrato anche recentemente dalle schermaglie diplomatiche precedenti allintervento militare in Iraq del 2003, avvenute sui tavoli delle Nazioni Unite. La costruzione dei necessari strumenti di legittimazione ed

accettabilit politica , per il futuro, evidentemente ancora pi ardua, probabilmente quasi impossibile senza un interlocutore unico europeo. LEuropa, da parte sua, sebbene liberata dalla minaccia dellUnione Sovietica alle porte, dichiaratamente ancora incapace di rinunciare al contributo americano per una difesa integrata continentale. Per lintegrazione politica, non ancora realizzata, deve

invece affrontare le sfide di un ulteriore allargamento e le esigenze dei paesi in precedenza darea sovietica. Sotto questo punto di vista, la NATO listituzione che pi dogni altra ha rivolto interesse alla realizzazione di uneffettiva identit comune europea. Lapproccio metodologico seguito nellelaborazione dei temi fin qui descritti dunque di tipo essenzialmente analitico, teso a mettere alla luce gli aspetti di comunanza e comparazione tra passato e presente, alla luce dei quali la NATO pu ancora considerarsi unistituzione attuale. Essi dimostrano i motivi della sua

permanenza, ed importanza, sulla scena delle relazioni politiche internazionali. Dopo aver individuato i motivi portanti del panorama della sicurezza atlantica negli anni 60, stata analizzata la complessa struttura istituzionale che, attraverso linterazione di un numero crescente dorganizzazioni sopranazionali, garantisce oggi la stabilit europea.

7

Si quindi cercato di evidenziare come le interazioni tra queste e la NATO stiano dando luogo ad un nuovo sistema di sicurezza collettiva. In tale ottica, tuttavia, risiede anche il convincimento che la materia si presta ad analisi personali che potrebbero consentire una fondazione teorica fragile dello studio. Per mantenere i criteri di scientificit propri della teoria delle relazioni internazionali si quindi preferito puntare su un corredo storiografico pi che su giudizi intuitivi o di suggestione. In questo lavoro si cercato inoltre di evidenziare innanzitutto la

dimensione storica dogni fenomeno, prestando per allo stesso tempo attenzione ai principali rimandi teorici, con una prospettiva moderatamente istituzionalista. La rete delle organizzazioni internazionali e transnazionali, infatti, svolge un ruolo prezioso nella fluida situazione attuale, fungendo innanzitutto da punto di riferimento e di continuit in periodi di gran turbolenza e cambiamenti, quale quello verificatosi nellultimo decennio. Ancor di pi, poi, se gestite con flessibilit e capacit dadattamento, le istituzioni internazionali possono costituire non solo un riparo, ma il motore stesso di una rilevante evoluzione. Nel chiedersi dunque quale debba essere la risposta dellOccidente alle sfide che il ventunesimo secolo porta con s, ci si deve altres domandare quali siano i limiti ed i possibili contributi di unorganizzazione come la NATO a tali sfide, ma soprattutto quali saranno i modi dinterazione tra l Unione Europea, uno degli spazi strategici pi importanti, e gli Stati Uniti. E interessante capire, in altre parole, come la dimensione pi propriamente europea pu convivere con gli imperativi politici americani, senza esserne oppressa, ma contribuendo attivamente alla costruzione della futura identit di sicurezza occidentale. La tesi strutturata su otto capitoli. Nel primo si ricostruiscono gli antecedenti che hanno preceduto la stipula del Trattato, cercando di analizzare le motivazioni e gli interessi di base che hanno spinto loccidente ad unirsi in unAlleanza transatlantica, cogliendone le applicazioni immediate nellambito della divisione est-ovest e del clima delle relazioni negli anni della guerra fredda. Nel secondo capitolo si descrivono i principi originatori e di funzionamento dellAlleanza, evidenziando che, gi dalla sua fondazione, lalleanza militare solo una

8

parte, quella prettamente tecnica ed organizzativa, di una pi complessa alleanza politica di difesa, rappresentata dalla NATO. Nel terzo capitolo si analizza il ruolo della NATO in tutte le attivit tese al controllo ed alla diminuzione degli armamenti; argomento, anche questo, di natura prettamente politica. Si vanno quindi a ricercare, nel quarto capitolo, le motivazioni dellinteresse Statunitense nellEuropa degli anni 90 e quindi delle ragioni concettuali della nuova strategia per la sicurezza europea. Con il quinto capitolo presa in considerazione lIdentit di Sicurezza e di Difesa Europea, e quindi le implicazioni di un impegno diretto delle istituzioni europee per contribuire ad una difesa continentale, sempre armonizzata ed integrata con il legame transatlantico. Nei capitoli sei e sette sono presi in esame i fenomeni legati alla politica della open door, e quindi il processo dallargamento, che ha gi visto nel 1999 lingresso nellAlleanza di tre stati in precedenza appartenenti al Patto di Varsavia, e le iniziative dei Partenariati, che hanno creato una linea di comunicazione diretta per una migliore comprensione con molti paesi orientali e mediterranei, nonch una speciale relazione con la Russia. Nellottavo capitolo si analizzano infine le sfide future, vale a dire il processo di trasformazione dellAlleanza per poter soddisfare le esigenze legate allassetto geopolitico in rapido cambiamento e allimpegno nella guerra al terrorismo.

9

CAPITOLO I

LE ORIGINI E LA GENESI DELLA NATO; DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE ALLA FINE DEL PATTO DI VARSAVIA

Per comprendere il ruolo attuale della NATO ed il suo significato per la sicurezza Europea presente e futura, bisogna comprendere la situazione originaria che ha alimentato la necessit di costituire lAlleanza, nei modi e con le forme che la caratterizzano. Le ragioni politiche del trattato, e della sua tenuta sono da ricercare in epoca precedente a que lla della sua sottoscrizione da parte dei dodici paesi originari. Alle tendenze di natura nazionalistica ed ideologica della prima met del secolo, nessuno non ha saputo dare n risposte n rimedi strutturali adeguati. La comunit

internazionale, nonostante tutti gli sforzi di tipo istituzionalistico, ha dovuto sopportare quindi due devastanti guerre mondiali, pagandone tutte le conseguenze connesse senza, di fatto, risolvere problema della sicurezza internazionale. Sta proprio nella presa di

coscienza di questa situazione, risalente a diversi anni prima della firma del trattato, il motivo originale della creazione dellAlleanza Atlantica.

1. GLI ANTECEDENTI

NellAgosto 1941, durante la seconda guerra mondiale, il primo ministro Britannico W.Churchill ed il presidente degli Stati Uniti dAmerica F.D.Roosvelt sincontrarono su una nave militare al largo di Terranova. Gli USA non erano

ancora entrati in guerra, ed i due capi di stato firmarono un documento, la Carta Atlantica1 , con la quale gli Stati Uniti dAmerica simpegnavano a collaborare alla sconfitta della Germania. Gran Bretagna ed USA dichiararono di non mirare ad

alcun ingrandimento territoriale, di voler rispettare lintegrit territoriale delle nazioni e la volont dei popoli quanto a forme di governo, di voler promuovere la

1

Il testo integrale, in lingua inglese, della Carta Atlantica riportato nellAllegato A.

10

collaborazione fra le nazioni nella sicurezza e nella libert, disarmando gli stati aggressivi. La carta Atlantica ha rappresentato la base ideologica delliniziativa angloamericana nella seconda guerra mondiale. Al tempo stesso, essa stata il primo

atto con il quale si iniziato a proporre la creazione di unorganizzazione di sicurezza collettiva al posto della Societ delle Nazioni 2 . La carta Atlantica stata in seguito sottoscritta a Washington, il 1 gennaio 1942, da altri 26 paesi. E in

pratica stata il germe che ha, pochi anni pi tardi, dato il via alla creazione dellONU e successivamente della NATO. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Churchill e Roosvelt ebbero loccasione di discutere con Stalin, nel corso delle conferenze di guerra di Mosca, Dumbarton Oaks e Jalta, della creazione di unorganizzazione internazionale che si concretizz nella conferenza di San Francisco nel 1945, durante la quale i delegati di 51 Stati approvarono la Carta delle Nazioni Unite. In essa, allArticolo 51 3 ,

specificatamente rimarcato il diritto delle singole nazioni di mettere in atto misure di difesa, individuali o collettive. In pratica con la Carta delle Nazioni Unite

veniva creato un foro di consultazione universale per favorire le consultazioni, ma al tempo stesso erano in sostanza incoraggiate le iniziative di difesa collettiva tese ad aumentare la sicurezza e la stabilit. A partire dal 1945, i paesi dellEuropa occidentale e i loro alleati nordamericani si trovarono di fronte allurgenza della ricostruzione economica. Nello stesso tempo le politiche e i metodi espansionistici dellUnione Sovietica, nonch gli scopi ideologici manifestati dal Partito Comunista Sovietico, non potevano non destare preoccupazioni. A nessuno sembrava sicuro che gli appelli al rispetto dello Statuto delle Nazioni Unite e degli accordi internazionali, conclusi

2

La fondazione della Societ delle Nazioni risale alla Conferenza di pace di Versailles, avvenuta nel 1919 al termine della prima Guerra Mondiale. Gli stati aderenti si impegnavano a rispettare lintegrit territoriale e lindipendenza politica degli altri membri e a non ricorrere alla guerra, prevedendo sanzioni economiche contro i violatori di tali impegni. Gli Stati Uniti non aderirono alla Societ delle Nazioni perch fra le forze politiche prevalse una linea di isolazionismo. Lorganizzazione ebbe pochi successi, limitati alla soluzione di conflitti fra piccoli stati, e fall completamente nelle vertenze che coinvolgevano grandi potenze.3

NellAllegato B riportato il testo integrale, in lingua inglese, dellArticolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.

11

alla fine della guerra, avrebbero garantito la sovranit nazionale o lindipendenza dei paesi democratici dalla minaccia daggressione esterna o di sovversione interna. I paesi occidentali avevano ridotto i loro effettivi e smobilitato, secondo quanto previsto dagli impegni presi in tempo di guerra, ma contemporaneamente costatavano con crescente preoccupazione come lUnione Sovietica intendesse mantenere intatta la potenza delle sue forze armate. Nel frattempo, in molti paesi dellEuropa centro-orientale e in altre parti del mondo, erano imposti regimi non democratici e veniva repressa ogni forma dopposizione, con violazione dei diritti delluomo, dei diritti civili e delle libert fondamentali. Tra il 1947 ed il 1949 una serie di drammatici avvenimenti politici fece precipitare le cose. Com noto, si verificarono minacce dirette contro la sovranit della Norvegia, della Grecia, della Turchia e daltri paesi dellEuropa Occidentale, il colpo di stato del giugno 1948 in Cecoslovacchia e il blocco di Berlino, iniziato nellaprile dello stesso anno. Nel marzo del 1948 fu firmato da Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito il Trattato di Bruxelles 4 . Nello stesso periodo, per fini diversi e pi ampi, nasceva anche il Consiglio dEuropa5 . Con il Trattato di Bruxelles si manifestava la determinazione di cinque paesi dellEuropa occidentale a costituire un sistema di difesa comune e a rinsaldare i loro legami, in modo da poter resistere a pericoli di natura ideologica, politica e militare che costituissero una minaccia per la loro sicurezza. In seguito, nel 1954,4

NellAllegato C riportato, in lingua inglese, il testo integrale del Trattato di Bruxelles nella versione del 1948. Il Trattato stato modificato con un accordo, firmato a Parigi nel 1954, che di fatto creava la Unione Europea Occidentale (WEU, Western European Union) e che sanciva laccesso di Germania ed Italia al Trattato.5

Il Consiglio dEuropa una organizzazione internazionale fondata il 5 Maggio 1949 da Gran Bretagna, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Irlanda, Norvegia e Lussemburgo con il compito di promuovere lunit europea e predisporre convenzioni sui diritti economici, civili e politici. Un progetto federalista per la costituzione di una unione europea fall nel 1950-51 a causa delle riserve sollevate da alcuni stati membri. Limportanza del Consiglio dEuropa pass conseguentemente in secondo piano quando, nel 1957, venne costituito il Mercato Europeo Comune. Il Consiglio dEuropa ha svolto una funzione importante nel campo dei diritti umani. Nel 1954 ha promosso la costituzione della Commissione Europea dei diritti dellUomo. Nel 1959 susseguentemente nata la Corte Europea dei Diritti dellUomo. Nellultimo decennio si verificata una accelerazione delle adesioni al Consiglio dEuropa, spinta principalmente dagli stati dellEuropa occidentale. NellAllegato G riportato uno schema aggiornato con le adesioni di tutti gli stati membri e gli stati con status di osservatore.

12

la Repubblica Federale di Germania e lItalia aderirono al Trattato di Bruxelles e lorganizzazione fu ribattezzata Unione dellEuropa Occidentale (WEU 6 ). Sempre nel 1948, il Senato degli Stati Uniti sanciva labbandono definitivo della politica disolazionismo con lapprovazione della Risoluzione Vandemberg7 . Subito dopo la firma del Trattato di Bruxelles furono avviati dei negoziati con gli Stati Uniti e il Canada allo scopo di creare, tra lEuropa e lAmerica, unAlleanza del Nord Atlantico fondata su garanzie di sicurezza ed impegni reciproci. La Danimarca, lIslanda, lItalia, la Norvegia ed il Portogallo furono I

invitati dalle potenze firmatarie del Trattato a partecipare a tale processo.

negoziati culminarono, nellaprile 1949, con la firma del Trattato di Washington, che istituiva un sistema di sicurezza comune, basato su unalleanza tra questi dodici paesi (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti), dando vita alla NATO.

2. IL RUOLO DELLA NATO NEGLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA

Con la firma del Trattato Nord Atlantico, lesercizio delle responsabilit militari dellOrganizzazione del Trattato di Bruxelles, o Unione dellEuropa Occidentale, venne trasferito allAlleanza Atlantica. LUnione dellEuropa Occidentale, dopo aver perso temporaneamente importanza, stata concretamente riattivata nel 1984, con la missione di elaborare una Comune Identit di Difesa

6

Western European Union. La Unione dellEuropa Occidentale (UEO - WEU) stata stabilita con gli Accordi di Parigi del 1954, che modificavano loriginario Trattato di Bruxelles del 1948. La WEU ha dieci stati membri (tutti membri NATO), dei paesi membri associati (membri NATO ma non EU) e dei partner associati (non membri EU e non NATO). Ha inoltre diversi stati che partecipano con lo status di osservatori. La WEU, dopo un periodo di inattivit, stata riattivata nel 1984 con lo scopo di sviluppare una Identit di Difesa Europea Comune e rafforzare il pilastro europeo dellAlleanza. Alla fine degli anni 90 lUnione Europea si voluta assumere questa responsabilit, facendo tesoro dellesperienza e del lavoro svolto dalla UEO negli anni precedenti. NellAllegato G sono riportati alcuni schemi che illustrano la situazione aggiornata degli stati membri, degli stati con status di osservatore e degli stati con status di partner.7

Il testo della Risoluzione numero 239 del senato degli Stati Uniti dAmerica, detta anche Risoluzione Vandemberg per il nome del Senatore che la ha presentata, riportato nellAllegato D.

13

Europea (ESDI8 ), attraverso la cooperazione tra i suoi membri in materia di sicurezza, e di rafforzare il pilastro europeo dellAlleanza Atlantica. Lalleanza del Nord Atlantico stata dunque istituita con un Trattato liberamente concluso tra stati, dopo un dibattito pubblico e la ratifica dei relativi parlamenti. Il Trattato salvaguarda i diritti di questi stati, come pure i loro obblighi internazionali derivanti dallo Statuto delle Nazioni Unite. Costituisce per i paesi membri un impegno a condividere rischi e responsabilit, e a non assumere alcun altro impegno internazio nale che potrebbe risultare incompatibile. Il Trattato spicca per chiarezza e semplicit. Sebbene sia costituito di soli 14 articoli 9 , riesce a definire tutti gli aspetti ed i requisiti fondamentali dellalleanza e degli stati partecipanti, dalle consultazioni politiche, alla cooperazione economica, alla difesa collettiva. E deliberatamente poco specifico, probabilmente perch i

redattori hanno temuto che maggiori dettagli avrebbero potuto causare delle difficolt politiche in alcuni degli stati partecipanti, con particolare riferimento agli Stati Uniti. Il Trattato ruppe, di fatto, la politica di isolazionismo americano. Daltronde arriv in un momento in cui gli Stati Uniti riflettevano sul fatto di aver dovuto partecipare a due guerre mondiali per evitare che il continente europeo non cadesse sotto il dominio di una sola nazione. Per lAmerica rappresent quindi una vera e propria svolta politica e con esso, di conseguenza, gli USA si vincolarono ad un impegno continuo nel vecchio continente. Questa rivoluzione della polit ica La durata del

estera americana non pot comunque essere definita completa.

trattato fu inizialmente fissata in 20 anni, ma Eisenhower dichiar che lAlleanza avrebbe fallito qualora lEuropa non avesse saputo dimostrare di saper agire unitariamente entro 10 anni. La fase di ratifica al Senato USA fu causa daccesi

dibattiti e rivel un forte scetticismo da parte della classe politica americana.

8

European Security and Defense Identity. Identit di Sicurezza e Difesa Europea. Lo scopo dello sviluppo della ESDI nellambito dellAlleanza quello di permettere a tutti gli Alleati Europei di di fornire alla NATO un pi coerente ed effettivo contributo, quale espressione delle responsabilit condivise, e per rinforzare lunione transatlantica agevolando, allo stesso tempo, iniziative comuni in un contesto puramente europeo. La ESDI una parte importante del processo di riadattamento della struttura dellAlleanza.9

NellAllegato E riportato il testo integrale del Trattato dellAtlantico del Nord.

14

Fin dagli esordi, la NATO sempre stata strettamente legata alla questione del futuro ordine Europeo. Liniziativa della creazione di un Patto Atlantico stata inizialmente suggerita dalla classe politica europea, la stessa che nel corso della prima met del ventesimo secolo aveva dovuto prendere atto, per ben due volte, che lEuropa non era stata capace di riconciliare gli interessi delle maggiori nazioni senza dover ricorrere a guerre di grandi proporzioni. La stessa classe politica

aveva forse, pi o meno consciamente, compreso che lunico sistema per uscire dal percorso autodistruttivo nel quale lEuropa sembrava incanalata, era di legare le sorti del continente a quelle degli Stati Uniti in maniera permanente. Attraverso la NATO, lEuropa cercava dunque un modo per poter affrontare con fiducia tutta la serie di problemi che si trovava di fronte: la gestione di uneconomia post-bellica, la vicinanza dellUnione Sovietica, la paura di unulteriore rinascita della potenza militare e dellaggressivit tedesca. Mentre inizialmente lAmerica era molto pi riluttante ad entrare in unorganizzazione che la avrebbe legata permanentemente allEuropa, pi tardi buona parte della dirigenza statunitense cap che era invece di grande interesse, per lAmerica, prendere parte al progetto Europeo e potere quindi esercitare una certa influenza sullo sviluppo socio-politico del vecchio continente. Tale ruolo permanente degli Stati Uniti nella creazione e gestione della sicurezza Europea , in effetti, lessenza politica principale della NATO. Attraverso la NATO, gli Stati Uniti riescono inoltre ad esercitare il ruolo di potenza europea. Al tempo stesso, senza la presenza degli Stati Uniti sarebbe probabilmente stato difficilissimo, o forse impossibile, realizzare una difesa comune fra gli stati Europei, che avrebbero verosimilmente continuato a competere anzich cooperare. La NATO probabilmente lelemento che pi dogni altro ha contribuito a controbilanciare i motivi che sono stati causa di due guerre mondiali nella prima met del ventesimo secolo, ed al tempo stesso per lEuropa unespressione dautodifesa dalle tendenze autodistruttive che non stato possibile controllare in altro modo. Un semplice ed, in effetti, abbastanza generico patto di difesa comune non poteva certo da solo creare un nuovo ed effettivo ordine di pace stabile. Alla

15

sicurezza deve associarsi lintegrazione politica ed economica.

In tale ottica, la

NATO pu essere considerata gemellata al progetto di costruzione di unEuropa unita. Questa logica stata condivisa largamente su entrambe le sponde dellAtlantico da molti leader europei ed americani, quali De Gasperi10 , Adenauer 11 , Monnet 12 , Truman13 , Marshall 14 , Acheson15 .16

Lo stesso Presidente

Truman gi definiva il Piano Marshall ed il Trattato di Washington come due met della stessa noce Questa stretta connessione tra cooperazione transatlantica ed integrazione Europea offre una lettura molto interessante. Mentre il bisogno della

partecipazione degli Stati Uniti nella realizzazione della sicurezza europea potrebbe essere considerato come una rassegnazione ad una perpetua dipendenza dagli Usa ed un freno allunificazione europea, in effetti, la NATO rappresenta proprio lopposto. La ricostruzione economica dellEuropa era gi cominciata con il

Piano Marshall nel 1947, ben due anni prima della firma del Trattato di Washington.10

Gli Stati Uniti si erano quindi gia impegnati in un piano che, di

Alcide De Gasperi, a capo del Governo italiano, era consapevole dellisolamento italiano dopo la sconfitta nella seconda Guerra Mondiale e della entit dei sui bisogni materiali. Cerc quindi di instaurare un profondo rapporto di fiducia con gli stati Uniti e contemporaneamente si impegn per un progetto europeistico.11

Il cancelliere tedesco Konrad Adenauer respinse lidea di una Germania neutrale, ponte fra est ed ovest. A suo avviso una tale situazione avrebbe potuto favorire una graduale penetrazione comunista in Europa. Si impegn quindi fortemente perch la Germania entrasse (nel 1954) nella NATO, avviando un graduale riarmo, e condusse la nazione ad aderire alla Comunit Economica Europea.12

Jean Monnet, gi vice segretario della Societ delle Nazioni dal 1919 al 1923, fu tra i massimi sostenitori delleuropeismo ed a lui si deve soprattutto al stesura del piano Schuman, che port alla creazione della Comunit Europea del Carbone e dellAcciaio, nel 1951.13

Il Presidente degli stati Uniti dAmerica Harry Truman appoggi la politica del contenimento (containment). Negli anni della sua presidenza fu realizzato il piano Marshall e fu fondata la NATO.14

Il Segretario di Stato americano George Marshall lanci lo European Recovery Program (ERP, Programma di Ricostruzione Europea), conosciuto come Piano Marshall, e diede il via alle trattative per la realizzazione dellAlleanza Atlantica.15

Dean Gooderham Acheson, Segretario di Stato americano, guid la politica estera del Presidente Truman negli anni che videro il lancio del Piano marshall e la creazione della NATO.16

Il Piano Marshall fu lanciato da Segretario di Stato degli USA G.C.Marshall, con il nome di European Recovery Program (ERP, Programma di Ricostruzione Europea) nel 1947. Prevedeva la concessione di aiuti gratuiti alle nazioni europee, perlopi sotto forma di beni, che venduti dai vari governi agli operatori economici interni, avrebbero dovuto finanziare la creazione di infrastrutture ed il risanamento dei bilanci. Il Piano Marshall contribu a rilanciare leconomia europea in stretto collegamento con quella americana.

16

fatto, integrava economicamente gli stati europei e spianava la strada ad una futura integrazione politica. La NATO non andava quindi a bloccare il processo

dintegrazione, ma ad agevolarlo, creando sul fronte della sicurezza comune un ulteriore momento dunificazione. Daltronde, una pi stretta integrazione ed

unione politica dellEuropa era stata dichiaratamente annoverata fra gli obiettivi degli Stati Uniti, proprio per facilitare la stabilit del continente. Nella notte

antecedente alla firma del Trattato, il Segretario di Stato americano Dean Acheson chiar che gli Stati Uniti desideravano con un senso durgenza una pi stretta unificazione politica Europea. Egli disse inoltre che vi era il bisogno di integrare

la Germania nella comunit occidentale, e prima ancora nellEuropa, facendo in modo che riacquistasse credibilit e fiducia. Gli Stati Uniti, insomma, non

volevano assolutamente ripetere lerrore di isolare la Germania, come alla fine della prima Guerra Mondiale, e volevano chiaramente e dichiaratamente utilizzare anche la NATO per questo, nonostante non mancassero su questo argomento gli scetticismi e le paure di diversi altri alleati. In definitiva si pu affermare che la NATO nata con un triplice ruolo:

creare una connessione tra America ed Europa; fronteggiare e contenere lUnione Sovietica; controllare la Germania.

Lord Ismay, primo segretario Generale della NATO, in maniera cruda ma efficace, espresse cos il ruolo dellAlleanza: tenere gli Americani dentro, i Russi fuori ed i Tedeschi sotto. Questa affermazione dimostra che, nonostante il lato visibile e pratico della NATO sia rappresentato da unelaborata rete daccordi militari e strutture organizzative, lAlleanza contiene fondamentalmente, sin dallorigine, un preciso progetto politico, sebbene non sia mai stata raggiunta ununanimit generale sulla validit di questo progetto. I dubbi sulla sua efficacia e lo scetticismo sostanziale di larghi settori delle forze politiche e dellopinione pubblica americana non sono mai scomparsi. Durante tutto il periodo della guerra fredda, la NATO ha dovuto affrontare tutti i paradossi e le difficolt di creare una linea dazione comune a tante

17

diverse nazioni. Sotto questo punto di vista la NATO ha attraversato un periodo di crisi permanente, sia sul fronte delle consultazioni politiche, sia su quello della strategia militare. Oltre a tutto devono aggiungersi le altre difficolt dovute al continuamente variabile stato delle relazioni transatlantiche, anche nelle materie e per gli scopi estranei a quelli dellAlleanza. Negli anni della guerra fredda, gli analisti politico-militari americani hanno ripetutamente spronato gli alleati europei ad un maggiore impegno e allincremento dellinvestimento militare a favore dellAlleanza, per cercare di bilanciare gli oneri pagati da Stati Uniti per la sicurezza, quasi minacciando di riconsiderare il forte supporto statunitense, economico e militare, allorganizzazione. Gli alleati europei, da parte loro, hanno velatamente e pi volte accusato gli Stati Uniti di voler dominare la NATO, sia nellambito politico che militarmente. Spesso gli Stati Uniti sono anche stati accusati di fare un doppio gioco, spronando da una parte lintegrazione Europea per garantirgli maggiori responsabilit, salvo poi riservarsi tutte le posizioni di leadership nellambito dellorganizzazione dellAlleanza. Queste divergenze portarono addirittura alluscita della Francia

dalla struttura militare, avvenuta nel 1966, che rese necessario lo spostamento delle sedi di vertice della NATO da Parigi a Bruxelles. Nonostante il processo decisionale lungo e tedioso, nonostante la prevedibilit delle prese di posizione ufficiali, lAlleanza comunque sopravvissuta a tutte queste difficolt. La regola delle decisioni allunanimit, causa principale della Le

lentezza e della difficile amovibilit politica, ha avuto dei seguiti positivi.

decisioni, una volta prese, sono state rispettate da tutti gli Stati alleati, conferendo quindi una notevole autorevolezza agli atti degli organi dellAlleanza. Delle considerazioni simili possono essere fatte anche per quanto riguarda la strategia militare. Da un certo punto di vista, la NATO ha rappresentato una serie di continui compromessi tra la limitatezza di risorse messe in campo dagli alleati europei e le esigenze legate agli interessi comuni. Nonostante ci, la NATO riuscita a dare al mondo il messaggio che lEuropa occidentale ed il Nord America si consideravano un unico spazio di sicurezza, e che intendevano perseguire assieme gli interessi comuni e quindi garantire la sicurezza e la stabilit di tutta la regione. Questo forte messaggio, oltre ad essere un effettivo deterrente di difesa

18

ha, di fatto, impedito allUnione Sovietica di considerare luso della sua potenza militare quale strumento dinfluenza politica. Gli accordi di tipo militare dellAlleanza, mai utilizzati fino agli anni 90 17 , hanno quindi dato luogo, sin dallinizio, a risultati politici dentit notevole. Con il passare del tempo, inoltre, si sono lentamente consolidati gli interessi di tutti i membri nella relazione transatlantica modellando, di fatto, una comunit basata sia su valori e legami culturali che su interessi comuni. Per l Europa, il

legame transatlantico rappresentava uno strumento di protezione nei confronti della vicina Unione Sovietica ed una garanzia da eventuali dispute interne. Rappresentava anche lunico sistema disponibile per esercitare una qualche influenza sulla politica degli Stati Uniti, rendendo prevedibili e meglio gestibili le relazioni bilaterali degli stati membri con gli USA. Per gli stati nordamericani, USA e Canada, la NATO rappresentava invece un mezzo prezioso per esercitare uninfluenza sullevoluzione politica europea, a garanzia deventi o sviluppi non desiderati. Tramite la NATO, gli Stati Uniti

hanno evitato che il continente europeo potesse cadere sotto il dominio egemonico di ununica potenza, evitando quindi il rischio di situazioni simili a quelle che causarono a suo tempo la seconda guerra mondiale. Parallelamente, la NATO ha creato unatmosfera che ha favorito enormemente il commercio e gli scambi transatlantici, con notevoli benefici per le economie di tutte le parti. Gli interessi comuni ed i vantaggi derivanti dallAlleanza hanno quindi bilanciato e superato i motivi di contrasto e di disaccordo. Nonostante le ripetute

crisi, lAlleanza ha saputo auto-regolarsi e procedere per diversi decenni attraverso tutto il periodo della guerra fredda. Le diverse opinioni su fatti specifici non

hanno, infatti, mai incrinato i rapporti cordiali basati, come detto, su ben solidi interessi comuni.

17

Il primo intervento di forze militari della NATO stato effettuato, su richiesta delle Nazioni Unite, in Bosnia nel 1993, per lapplicazione della Risoluzione 816 del Consiglio di Sicurezza che autorizzava la zona di interdizione aerea sulla Bosnia Erzrgovina. Nel 1995, sempre n risposta ad una richiesta i dellONU, aerei della NATO attaccano per la prima volta degli obiettivi in territorio serbo-bosniaco.

19

CAPITOLO II

STRUTTURA E PRINCIPI ORGANIZZATIVI DELLALLEANZA

Sin dalla sua nascita, lobiettivo essenziale della NATO stato quello di salvaguardare la libert e la sicurezza di tutti i suoi membri attraverso uso di l mezzi politici e militari, conformemente ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite, per contribuire ad instaurare un ordine pacifico, giusto e durevole in Europa, basato sui comuni valori di democrazia, di rispetto dei diritti delluomo e dello stato di diritto. Questo obiettivo centrale ha assunto un rinnovato significato in seguito alla fine della Guerra Fredda perch, per la prima volta nella storia europea del dopoguerra, la prospettiva del suo raggiungimento diventata una realt. Nelle sue migliori intenzioni, la NATO incarna il legame transatlantico attraverso il quale la sicurezza del Nord America permanentemente legata alla sicurezza dellEuropa. E la concreta espressione delleffettivo sforzo collettivo

tra i propri membri a sostegno dei loro comuni interessi. Il principio fondamentale alla base del funzionamento della NATO limpegno comune e la volont di cooperazione tra stati sovrani che deriva dallindivisibilit della sicurezza dei suoi membri. La solidariet in seno

allAlleanza garantisce che nessun paese alleato sia costretto a fare affidamento unicamente sui propri mezzi per rispondere alle principali sfide alla propria sicurezza. Senza porre alcuna limitazione al diritto e al dovere che hanno i suoi membri di assumersi le proprie responsabilit di stati sovrani in materia di difesa, la NATO consente di realizzare i loro obiettivi fondamentali di sicurezza nazionale attraverso lo sforzo collettivo. In breve, lAlleanza unassociazione di liberi stati, uniti nella loro determinazione a salvaguardare la loro sicurezza attraverso reciproche garanzie e stabili rapporti con altri paesi.

20

1. I MEZZI A DISPOSIZIONE ED I COMPITI FONDAMENTALIIl Trattato del Nord Atlantico dellaprile 1949, che costitu la base giuridica e negoziale dellAlleanza, fu concepito nel contesto ed in armonia allarticolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, che riafferma il diritto naturale degli stati indipendenti alla legittima difesa individuale o collettiva. Lo scopo dellAlleanza, come afferma il preambolo del Trattato, di promuovere relazioni pacifiche e amichevoli in tutta l area n ord Atlantica. Al tempo della firma del Trattato, in ogni caso, limmediato scopo della NATO era soprattutto quello di difendere i suoi membri da una potenziale minaccia derivante dalle politiche e da una crescente capacit militare di quella che allora era lUnione Sovietica. LOrganizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO) la struttura che permette la realizzazione degli obiettivi dellAlleanza. Si tratta di

unorganizzazione intergovernativa, i cui paesi membri conservano la loro sovranit e la loro completa indipendenza. E la sede in cui i paesi si consultano su qualsiasi argo mento decidano di voler sollevare e ove prendono decisioni su questioni politiche e militari concernenti la loro sicurezza. Fornisce inoltre

strutture idonee a facilitare la consultazione e la cooperazione tra i paesi membri in ambito politico, militare, economico e scientifico, come pure in altri settori non militari. La consapevolezza che hanno i membri dellAlleanza, di beneficiare di un uguale livello di sicurezza, pur nella diversit delle loro rispettive situazioni o delle loro capacit militari, contribuisce inoltre alla stabilit complessiva in Europa e crea quindi delle condizioni favorevoli ad una migliore cooperazione tra stati membri, come pure nei confronti dei paesi terzi. Per attuare la sua politica di sicurezza, lAlleanza utilizza, i seguenti mezzi:

un sufficiente potenziale militare per prevenire la guerra e assicurare una difesa efficace; una capacit globale per gestire con successo le crisi che mettessero a repentaglio la sicurezza dei suoi membri;

21

degli sforzi politici che tendono a favorire il dialogo con gli altri paesi e un approccio in cooperazione alla sicurezza europea, che includa misure per conseguire successivi progressi nel campo del controllo degli armamenti e del disarmo.

Per conseguire il suo obiettivo essenziale, giacch Alleanza di paesi impegnati dal Trattato di Washington e dallo Statuto delle Nazioni Unite, essa svolge i seguenti compiti fondamentali:

sicurezza: fornisce uno degli elementi indispensabili per uno stabile contesto di sicurezza in Europa, basato sullo sviluppo delle istituzioni democratiche e sullimpegno a risolvere le contese in modo pacifico, in cui nessun paese dovrebbe essere in grado di intimidire od obbligare un altro attraverso la minaccia o luso della forza;

consultazione: conformemente alle disposizioni dellarticolo 4 del Trattato Nord Atlantico, funge da fondamentale foro transatlantico per le consultazioni tra Alleati su ogni questione che riguardi i loro interessi vitali, inclusi i possibili sviluppi che presentino dei rischi per la sicurezza dei membri e per lidoneo coordinamento dei loro sforzi in settori di comune interesse;

dissuasione e difesa: esercita la dissuasione e la difesa nei confronti dogni minaccia daggressione contro uno stato membro della NATO, come previsto dagli articoli 5 e 6 del Trattato di Washington;

rafforzamento della stabilit nellarea euro-atlantica: fornisce un contributo essenziale alla stabilit continentale tramite: gestione d elle crisi: pronta, caso per caso e attraverso il consenso, conformemente allarticolo 7 del Trattato di Washington, a contribuire ad unefficace prevenzione dei conflitti e ad impegnarsi attivamente nella gestione delle crisi, incluse le operazioni per risposta ad una crisi; partenariato: promuove vaste relazioni di partenariato, di cooperazione e di dialogo con altri paesi nellarea euro-atlantica, allo scopo di accrescere la trasparenza, la fiducia reciproca e la capacit dazioni congiunte con lAlleanza.

22

Le strutture create in seno alla NATO permettono ai paesi membri di coordinare le loro politiche in vista del conseguimento di questi compiti complementari. Consentono di consultarsi e di cooperare permanentemente nel settore politico ed econo mico e in altri ambiti non militari. Permettono, inoltre, di stabilire dei piani congiunti per la difesa comune, di creare linfrastruttura, le installazioni di base e quanto necessario per consentire alle forze militari di operare e di organizzare piani daddestramento ed esercitazioni congiunte. Tutte queste attivit hanno alla base una struttura civile e militare complessa, il cui funzionamento assicurato da personale amministrativo, finanziario e addetto alla pianificazione, come pure da agenzie create dai paesi membri dellAlleanza allo scopo di coordinare lattivit in settori specialistici: per esempio, in quello delle comunicazioni, necessarie per facilitare la consultazione politica e il comando e controllo delle forze armate o in quello del sostegno logistico, necessario per sostenere tali forze.

2. PRINCIPI ORGANIZZATIVI DI VERTICE DELLALLEANZA

Al momento della firma del Trattato, nellAprile del 1949, il processo di realizzazione pratica dellAlleanza inizi con la creazione, secondo quanto previsto dallarticolo 9 del documento, del Consiglio Nord Atlantico (North Atlantic Council NAC), detto anche, per brevit, semplicemente Consiglio Atlantico. In

esso sono rappresentati i governi di tutti i paesi membri, e lo scopo primario di tale organo supremo quello di discutere tutte le questioni concernenti

limplementazione del Trattato stesso.

Costituisce inoltre ununica sede di

consultazione fra tutti i governi dei paesi membri per tutte le questioni riguardanti la sicurezza e la difesa della pace. Il consiglio lunico organo che trae origine ed autorit direttamente dal Trattato. Tale situazione rimasta immutata fino ad

oggi. Il consiglio Atlantico tuttora la principale autorit dellAlleanza, ed il suo compito principale rimane quello di lavorare per garantire il raggiungimento degli obiettivi posti a base dellAlleanza, e in altre parole per garantire la pace, la sicurezza degli stati membri, la stabilit nella regione Europea ed Atlantica.

23

Il processo di consultazione interno ai meccanismi del Consiglio assicura degli strumenti di completa cooperazione. Tutti gli stati membri hanno uguale diritto di esprimere la loro opinione nellambito del Consiglio. Agendo quale libera ed indipendente associazione intergovernativa e multinazionale, costituita da stati sovrani, la NATO non assume alcunautorit sopranazionale e non si accolla nemmeno delle funzioni dindirizzo politico indipendenti. Le decisioni prese in ambito NATO, pur esprimendo una volont

collettiva e generate da un comune consenso sono, dal punto di vista giuridico internazionale, delle decisioni prese liberamente da tutti gli stati membri dellAlleanza. Il livello di suddette decisioni pu quindi variare da semplici

accordi sullo scambio dinformazioni, su procedure o su iniziative di cooperazione, fino alla decisione di intraprendere azioni militari. La NATO pu intraprendere iniziative solo se lunanimit degli stati membri daccordo, anche nel caso in cui le citate iniziative prevedono la partecipazione di non tutti gli stati membri. Non essendovi alcun elemento sopranazionale nellambito del Consiglio Atlantico, lattivit di consultazione fra le varie nazioni assume un ruolo chiave nel processo di costruzione della volont comune. Il livello e le materie delle

consultazioni politiche possono spaziare in tutto il campo della politica estera, senza limitazioni territoriali relative allarea geografica NATO, con la sola esclusione degli affari dinteresse puramente nazionale dei paesi membri. Ogni paese membro della NATO rappresentato presso il Consiglio dellAtlantico del Nord da un Rappresentante Permanente (Permanent Representative - PermRep) che agisce sulla base delle istruzioni ricevute direttamente dal rispettivo governo. Oltre alla sessione permanente, nella quale il Consiglio Atlantico si riunisce per almeno due giorni a settimana, sono previste delle sessioni speciali:

a livello di Ministri della Difesa (3 volte lanno); a livello di Ministri degli Esteri (2 volte lanno); a livello di Summit, con la partecipazione dei Capi di Stato/Governo (quando opportuno).

24

Oltre al Consiglio Atlantico sono stati creati altri due organi complementari:

il Comitato di Pianificazione della Difesa (Defense Planning Committee DPC); il Gruppo per la Pianificazione Nucleare (Nuclear Planning Group - NPG). Il Comitato di Pianificazione della Difesa implementa il lavoro del Consiglio

Atlantico, fornendo delle linee di guida alle autorit militari della NATO sulla materia della pianificazione della difesa. Ha, per le materie di competenza, le stesse funzioni e la stessa autorit del Consiglio Atlantico. Il Gruppo per la Pianificazione Nucleare la principale sede di consultazione per tutti gli argomenti riguardanti il ruolo delle forze nucleari per la sicurezza e la politica di difesa della NATO. Questi organi decisionali e di consultazione di vertice sono supportati da una vasta struttura di comitati e gruppi di lavoro subordinati. Attraverso di questi

assicurato, attraverso la partecipazione volontaria, che ogni nazione sia rappresentata ad ogni livello ed in ogni campo dattivit della NATO. Gran parte

dei suddetti comitati ha inoltre responsabilit specifiche supplementari, quali quelle concernenti l implementazione del piano di lavoro per Consiglio per il Partenariato Euro-Atlantico (EAPC18 ) Partenariato per la Pace (PfP 19 ) Il Comitato di Pianificazione della Difesa (DPC), il Gruppo per la Pianificazione Nucleare (NPG) e tutti i comitati subordinati operano in maniera completamente analoga al Consiglio Atlantico, basando le discussioni e le decisioni, sempre allunanimit, sulla base delle attivit dei comitati e dei gruppi di lavoro subordinati. Come avviene per il Consiglio Atlantico, anche in questo caso18

e quelle legate alliniziativa di

Euro-Atlantic Partnership Council. Il Consiglio per il Partenariato Euro-Atlantico un foro al quale i paesi membri della NATO ed i paesi partner si incontrano regolarmente per discutere su argomenti di carattere politico e relativi alla sicurezza, incoraggiando la cooperazione in molte aree.19

Partnership for Peace. Il Partenariato per la Pace, lanciato nel gennaio 1994, offre ai Partner dellAlleanza lopportunit di prendere parte, con la NATO, a programmi di cooperazione nellambito della sicurezza, opportunamente adattati alle loro necessit. Questi includono attivit quali esercitazioni militari, e di supporto alle emergenze civili.

25

i rappresentanti nazionali agiscono in conformit alle indicazioni ricevute direttamente dalle rispettive capitali, rappresentando le intenzioni e le posizioni delle rispettive autorit nazionali. Parallelamente, tengono informate le autorit nazionali sulle posizioni espresse dai rappresentanti delle altre nazioni. Il Segretario Generale, nominato direttamente dagli stati membri, esercita la presidenza del Consiglio Atlantico, del comitato di Pianificazione per la Difesa, del Gruppo per la Pianificazione Nucleare e di alcuni dei Comitati subordinati. Esercita le funzioni di portavoce ufficiale e tutte quelle legate alle relazioni dellAlleanza, sia verso lesterno che verso i governi degli stati membri. proporre degli argomenti di discussio ne e decisione. Egli pu

E supportato dalle Stato

Maggiore Internazionale (International Staff IS), che comprende lUfficio del Segretario Generale, cinque Divisioni Operative (Affari Politici, Operazioni e Pianificazione della Difesa, Supporto alla Difesa, Logistica e Pianificazione Emergenze Civili, Affari Scientifici e per lAmbiente), l Ufficio di Gestione (Office of Management) e l Ufficio di Controllo Finanziario (Office of Financial Controller). Attraverso la loro struttura di Direttorati e Servizi, cinque Assistenti

Segretari Generali dirigono il supporto del Consiglio Atlantico e dei suoi Comitati nei vari settori dinteresse dellAlleanza. Vi sono inoltre una serie dagenzie ed

organizzazioni situate in diversi stati membri, che si occupano di specifiche materie, quali le comunicazioni ed il supporto logistico. La struttura militare integrata rimane sotto il controllo politico e la guida del Consiglio Atlantico e del Comitato di Pianificazione della Difesa. Il ruolo

primario quello di fornire una struttura organizzativa di base per la difesa del territorio degli stati membri contro le minacce alla loro sicurezza ed alla loro stabilit. Il Comitato Militare (Military Committee MC) la pi alta autorit militare dellAlleanza, dipendente direttamente dallautorit politica del Consiglio Atlantico, del Comitato di Pianificazione della Difesa e, quando reso opportuno per gli argomenti concernenti larmamento nucleare, del Gruppo di Pianificazione Nucleare. Il Comitato Militare rappresenta il pi alto livello di consultazione e cooperazione tra Gli stati membri su questioni di carattere militare. E

responsabile di fornire le dovute raccomandazioni alle autorit politiche sulle

26

misure ritenute necessarie per la difesa comune dellarea dinteresse della NATO e di fornire direttive guida ai comandanti militari strategici di vertice. Il Presidente del Comitato Militare presiede le riunioni e dirige

lamministrazione ordinaria, agisce da portavoce e rappresenta il Comitato Militare alle riunioni del consiglio Atlantico e del Comitato di Pianificazione della Difesa al fine di fornire suggerimenti sulle questioni militari. E aiutato da uno Stato

Maggiore Militare Internazionale (International Military Staff - IMS), che ha il compito di agevolare limplementazione delle decisioni e delle linee guida del Comitato. In analogia al Consiglio Atlantico, i Capi di Stato Maggiore della Difesa (o le corrispettive autorit militari) delle diverse nazioni sono rappresentati presso la sede centrale della NATO da Rappresentanti Militari ( ilitary representative M MilRep) in seno al Comitato Militare. Nel realizzare il processo decisionale e di consultazione, basato sullunanimit e sul consenso comune, le nazioni dellAlleanza salvaguardano, in ogni caso, le loro prospettive e posizioni individuali, mettendo delle forze a disposizione del meccanismo necessario a realizzare capacit di reazione rapide e coordinate. Il

continuo scambio dinformazioni e lattivit di consultazione contribuiscono ad assicurare la cooperazione in casi di crisi, quando non vi sarebbe tempo per riconciliare diverse posizioni ma necessaria lunanimit per prendere decisioni importanti. allAlleanza. Le consultazioni allinterno della NATO possono prendere diverse forme, e non sono limitate a quelle ufficiali realizzate dai soggetti politici istituzionali. Una vasta tipologia di consultazioni pu realizzarsi in molti campi dapplicazione, formalmente ed informalmente. semplice scambio dopinioni. Queste possono a volta prendere la forma di Altre volte possono contemplare lo scambio Una comune visione su questa necessit aggiunge forza e credibilit

dinformazioni su intenzioni o azioni, di prossima realizzazione o gi intraprese, in conformit a decisioni naziona li o con il concorso parallelo daltre nazioni. Talvolta possono riguardare intenzioni, per le quali desiderato un avallo.

27

CAPITOLO III

IL RUOLO DELLALLEANZA NEL CONTROLLO DEGLI ARMAMENTI

La diminuzione degli armamenti ad un livello minimo e controllato fa parte degli obiettivi di sicurezza che lAlleanza si pone. Per questo motivo la NATO sempre

stata in primo piano nel sostenere le politiche di controllo degli armamenti, di disarmo e della non proliferazione. In questo settore si impegna ta e continua ad impegnarsi, in

armonia agli obiettivi fondamentali. Recentemente, il problema del controllo degli armamenti ha trovato uno spazio pi consistente nelle dottrine di base dellAlleanza, a riprova di una presa di coscienza del ruolo politico che la NATO ricopre, parallelamente a quello dorganizzazione militare multinazionale per la difesa comune. I leader dellAlleanza hanno deciso inoltre, nel vertice di Washington dellaprile 1999, di aumentare gli sforzi per contrastare la proliferazione delle Armi di Distruzione di Massa (WMD20 ) e dei loro vettori. LAlleanza, come indicato nel Concetto strategico del 1999, impegnata a contribuire attivamente allo sviluppo daccordi sul controllo degli armamenti, sul disarmo e sulla non proliferazione. E impegnata inoltre allo sviluppo di Misure per Accrescere la Sicurezza e la Fiducia (CSBM 21 ). I paesi membri considerano

ovviamente le misure per accrescere la fiducia, il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione come importanti componenti della prevenzione dei conflitti, per ovvio che sono consci che lAlleanza pu svolgere un ruolo fondamentale in20

Weapon of Mass Destruction. Iniziativa mirata ad affrontare il rischio della proliferazione di Armi di Distruzione di Massa tramite la intensificazione delle consultazioni sul disarmo e sulla nonproliferazione, lanciata nel summit NATO di Washington dellAprile 1999. un apposito centro sulle Armi di Distruzione di Massa stato attivato presso il quartier generale NATO a Bruxelles per coordinare le attivit in questo campo, e per dare supporto agli sforzi per aumentare la preparazione dellAlleanza per rispondere al rischio derivante dalle WMD.21

Confidence and Security Building Measures. Si tratta di una serie di misure preventive e meccanismi per lo scambio e la verifica di informazioni riguardanti le Forze Armate e le attivit militari dei paesi partecipanti. Sotto legida dellOSCE, una serie di iniziative diplomatiche iniziate fin dal 1984, hanno creato i presupposti per la sottoscrizione del Documento di Vienna. Questo documento poi stato pi volte rivisto ed ammodernato, sempre nellambito delle iniziative dellOSCE. Lultima versione (Documento di Vienna 1999), stato adottato in occasione del summit OSCE di Istambul del Novembre 1999.

28

questo campo promuovendo un pi vasto, completo e verificabile processo internazionale sul controllo degli armamenti e il disarmo. I programmi di partenariato, di cooperazione e di dialogo della NATO offrono unopportunit unica per promuovere questi obiettivi, contribuire ad accrescere la fiducia e la sicurezza ed a sviluppare un approccio di cooperazione alla sicurezza internazionale. Nel vertice di Washington del 1999, gli alleati della NATO hanno stabilito, alla luce degli sviluppi strategici generali e della ridotta importanza attribuita agli armamenti nucleari, di valutare delle possibilit riguardanti le misure per accrescere la sicurezza e la fiducia, alle verifiche, alla non proliferazione e al controllo degli armamenti e al disarmo. Dopo il vertice, i competenti organismi della NATO hanno intrapreso

unapprofondita e vasta valutazione degli sviluppi complessivi e hanno esaminato alcune possibilit per il futuro. Da questiniziativa poi scaturito un acceso dibattito, strutturato sulle questioni concernenti le WMD. A prescindere da qualsiasi considerazione sul rinnovamento delle dottrine e sulle implicazioni politiche che queste hanno, ovvio che, per il raggiungimento degli obiettivi fondamentali, il principale interesse dellAlleanza e dei suoi paesi membri rimane quello di prevenire la proliferazione degli armamenti dal verificarsi o, ove ci avvenisse, sconfiggerla attraverso mezzi diplomatici. Una sintesi dei principali

sviluppi verificatisi in questo campo riportata qui di seguito.

1. IL

CONTROLLO

DELLE

ARMI

NUCLEARI,

BIOLOGICHE

E

CHIMICHE

Uno dei pi grossi problemi per lAlleanza la proliferazione delle armi nucleari, biologiche e chimiche (NBC) e dei loro vettori. Sono stati faticosamente raggiunti, nel corso degli anni, molti positivi progressi nel rafforzamento dei regimi internazionali di non proliferazione. delicato e di difficile gestione. E ovvio che la proliferazione pu verificarsi nonostante gli sforzi per Tuttavia il problema rimane, ed molto

prevenirla e pu costituire una diretta minaccia militare per le popolazioni, i

29

territori e le forze armate. LAlleanza riconosce apertamente questo.

Infatti,

esistono stati che vendono, acquistano o cercano di acquistare armamenti e vettori NBC. Alcuni di questi stati sono ai limiti dellarea NATO, altri in altre regioni.

Esistono inoltre altre organizzazioni o entit che, pur non essendo degli stati, hanno le potenzialit per creare ed utilizzare alcune di queste armi. Nel passato la NATO ha posto come cardine delle dottrine militari, in funzione di mantenere un alto impatto in termini di deterrenza, proprio le forze nucleari. Ultimamente, a partire dagli anni 90, la NATO ha notevolmente ridotto la propria dipendenza dalle forze nucleari. I tre paesi membri dellAlleanza che

detengono arsenali nucleari, vale a dire Stati Uniti, Francia e Regno Unito, hanno compiuto importanti riduzioni in questo tipo di forze. Tuttavia, lesistenza di

potenti forze strategiche al di fuori dellAlleanza costituisce un indicativo fattore che lAlleanza deve tenere in considerazione, ove sintenda mantenere la sicurezza e la stabilit nellarea euro-atlantica. Nonostante il continuo processo

davvicinamento, la Russia detiene ancora un gran numero darmi nucleari di tutti i tipi. La Cina, dal canto suo, ha continuato a modernizzare le proprie forze

nucleari nel corso dellultimo decennio. India e Pakistan hanno entrambi eseguito, alla fine degli anni 90, esperimenti nucleari che hanno rappresentato una seria sfida agli accordi di non proliferazione nucleare ed accresciuto i pericoli di conflitti regionali. A seguito di ci, nel giugno 1999, Stati Uniti e Russia hanno

confermato i loro attuali impegni derivanti dal Trattato sui Missili Antimissile (Anti Ballistic Missiles - ABM), esaminando gli eventuali mutamenti nella situazione strategica che possono influire sul Trattato, e considerando eventuali proposte per accrescerne ulteriormente lefficacia. Gli Stati Uniti hanno quindi proposto delle modifiche al Trattato, onde consentire lo spiegamento di un limitato sistema di difesa antimissile. Le discussioni bilaterali e le cons ultazioni multilaterali, sia sul Trattato ABM che su una terza serie di Negoziati sulle Riduzioni degli Armamenti Strategici (STrategic Armament Reduction Talks III - START III), sono continuate per anni. Unaltra iniziativa bilaterale stata lanciata da Stati Uniti e Russia nel Settembre 2000. Le due superpotenze hanno avviato una cooperazione sulla Lo

stabilit strategica, quale base costruttiva per rafforzare la fiducia reciproca.

30

scopo finale di questiniziativa di

sviluppare delle misure per rafforzare la

suddetta stabilit strategica e di contrastare su scala mondiale la proliferazione degli armamenti di distruzione di massa, dei missili e delle tecnologie missilistiche.

a.

Il Trattato di Non Proliferazione nucleare (NPT 22 ) Il pi importante accordo internazionale sulla non proliferazione su scala mondiale e sul processo di realizzazione di un disarmo nucleare stato senzaltro, per molti anni, il Trattato di Non Proliferazione nucleare. A seguito di unapposita iniziativa di proroga e di riesame, lanciata nel 1995, il Trattato stato prorogato per una durata indeterminata. Nella stessa occasione stato inoltre deciso di adottare una serie di Principi ed Obiettivi per la non proliferazione e il disarmo nucleari , per rafforzare il processo di riesame e proroga. E stato inoltre rilevata limportanza di compiere dei progressi per pervenire ad un trattato che vieti la produzione di materiali fissili per armi nucleari o daltri dispositivi nucleari esplosivi e ha invitato a riprendere i negoziati su tale argomento nel contesto della Conferenza sul disarmo. Nel maggio 2000, n ella Conferenza di riesame del NPT, tenutasi a New York, stato adottato un ampio e importante documento finale, che stabilisce un continuo sostegno ed un forte impulso verso:

-

ladesione universale al NPT; uno stretto rispetto delle sue disposizioni; delle rafforzate garanzie dellAgenzia Internazionale per lEnergia Atomica (IAEA23 );

-

le future azioni tese al disarmo nucleare.

22

Non-Proliferation Treaty.

23

International Atomic Energy Agency LAgenzia Internazionale per lEnergia Atomica un Ente centrale mondiale intergovernativo per la cooperazione tecnico-scientifica nel campo nucleare. Funge anche da ispettorato internazionale per lapplicazione delle misure di sicurezza e verifica per i programmi nucleari civili.

31

A seguito della Conferenza di riesame si sono avuti notevoli benefici. E stato realizzato un accordo sullentrata in vigore del Trattato per la Totale messa al Bando degli Esperimenti nucleari (CTBT24 ), non appena il numero di ratifiche richieste fosse stato raggiunto. In tale situazione da notare che i

paesi membri della NATO si sono impegnati a adoperarsi per garantire le firme e le ratifiche necessarie per pervenire ad una rapida entrata in vigore del Trattato.

b.

Armi biologiche e chimiche Molti considerano, non a torto, che la proliferazione delle armi biologiche e chimiche, oltre che per i pericoli connessi ai conflitti tra stati, rappresenta un crescente problema per la sicurezza internazionale come possibile aspetto del terrorismo. Luso darmi chimiche e biologiche gi vietato dal Protocollo di Ginevra del 1925. Nel 1975 entrata in vigore una Convenzione sulle Armi Biologiche e Tossiche (BTWC25 ). Gli stati firmatari stabilirono di non sviluppare, produrre, stoccare o acquisire agenti biologici e le relative attrezzature destinate a scopi ostili. Nel 1994, inoltre, stato istituito un Gruppo ad hoc di stati aderenti alla Convenzione per esaminare delle possibili misure di verifica e delle proposte per rafforzare la Convenzione. Nellambito delle successive

Conferenze di riesame, stata quindi iniziata la realizzazione di un apposito

24

Comprehnsive Test Ban Treaty. Questo trattato tende a bloccare la pericolosa competizione nucleare e la realizzazione di nuove armi atomiche, incrementando la sicurezza globale. Nel 1995 gli Stati Uniti e le altre potenze nucleari hanno promesso di mettere in atto questo trattato in scambio di una indefinita estensione del trattato NPT (Non-Proliferation Treaty). Il Trattato CTBT rafforza fortemente il trattato di Non Proliferazione Nucleare.25

Biological and Toxin Weapons Convention. La Convenzione sulle Armi Biologiche e Tossiche proibisce lo sviluppo, la produzione, limmagazzinamento, lacquisizione ed il possesso di qualsiasi tipo di agenti batteriologici, biologici o tossici in quantit non giustificabili per motivi profilassici, protettivi, o di qualsiasi altra natura pacifica. Proibisce inoltre armi, equipaggiamenti o qualsiasi vettore idoneo allutilizzo di tali agenti in azioni belliche o ostili. Lutilizzo di armi biologiche proibito dalla Convenzione di Ginevra del 1925. Uno specifico articolo della BTWC chiarisce che nulla di quanto contenuto nella convenzione pu essere usato come deroga dagli obblighi contenuti nel Protocollo di Ginevra.

32

Protocollo attuativo.

La NATO, anche tramite la riunione ministeriale del

maggio 2000, ha confermato limpegno verso questobiettivo. Tra il 1980 ed il 1992, nella Conferenza sul disarmo, stata negoziata una Convenzione sulle armi chimiche, che poi entrata in vigore nel 1997. Con

questo documento, i paesi aderenti hanno accettato di non sviluppare, produrre, acquisire, stoccare o conservare armi chimiche, di non utilizzarle o prepararsi a farlo e di non aiutare altri paesi ad agire contro le disposizioni della Convenzione. Inoltre, i paesi aderenti hanno concordato di distruggere tutte le armi chimiche in loro possesso, come pure le loro installazioni per la produzione darmamenti chimici.

c.

Missili ed altri vettori Un altro motivo di notevole preoccupazione rappresentato dalla proliferazione delle tecnologie missilistic he. Nel 1987 stato is tituito quindi il Regime di Controllo della Tecnologia Missilistica (MTCR26 ), che riunisce 33 stati (tra cui i 19 paesi membri della NATO) che tendono a limitare la proliferazione dei missili e della tecnologia missilistica. In tale maniera si tende a controllare le esportazioni in conformit ad una comune lista darticoli regolamentati e di creare una politica comune di controllo delle esportazioni.

26

Missile Technology Control Regime. Il Regime di Controllo della Tecnologia Missilistica una associazione informale di paesi che, su base volontaria, si ripromettono di limitare la proliferazione incontrollata di vettori idonei al lancio di Armi di Distruzione di Massa. Questi paesi cercano di coordinare una politica di limitazione delle licenze e delle esportazioni tecnologiche relative a sistemi di loro produzione.

33

2. GLI ARMAMENTI CONVENZIONALINel campo del controllo degli armamenti convenzionali e delle relative misure per accrescere la fiducia e la sicurezza, sono stati fatti negli ultimi anni notevoli progressi su molti fronti.

a.

Ladattamento del Trattato CFE Il 19 novembre 1990 fu firmato il Trattato sulle Forze Convenzionali in Europa (CFE27 ). Il Trattato CFE uno dei pi importanti trattati per il

controllo delle armi ed un documento chiave della sicurezza Europea. Con questo trattato sono stati determinati dei tetti, giuridicamente vincolanti, a cinque categorie dequipaggiamenti. Sono inoltre state fissate

delle disposizioni sullo scambio dinformazioni e sulle notifiche, come pure sulle verifiche e sulle ispezioni in loco. In forza del trattato sono state eseguite oltre 3.000 ispezioni, realizzando un livello di trasparenza che, per quanto concerne le concentrazioni darmamenti, costituisce un aspetto unico nel suo genere. Pi di 58.000 pezzi darmamento militare sono stati distrutti in

Europa da quando gli Alleati ed i membri del Patto di Varsavia hanno firmato il Trattato. Nel 1996 si tenuta una Conferenza di riesame del trattato, nella quale gli stati aderenti hanno riconosciuto la necessit di un adattamento, per consentirgli di continuare a svolgere il proprio ruolo fondamentale nellambito degli accordi concernenti la sicurezza europea. Nei negoziati, si dovuto tener conto di almeno quattro fatti fondamentali che avevano avuto luogo dopo il 1990:

-

la riunificazione della Germania; la dissoluzione del Patto di Varsavia e dellURSS; la nascita di nuovi stati che aveva portato ladesione al trattato da 22 a 30 stati;

27

il processo di democratizzazione in Europa centrale e orientale; la fine della Guerra fredda.

Conventional Forces in Europe.

34

Al termine dei negoziati, Russia, NATO, ed altri stati Europei hanno raggiunto un accordo su tutti i pi importanti argomenti del CFE, aprendo la strada per il riadattamento ed il rilancio del Trattato CFE. Conseguentemente, al Summit dellOrganizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE28 ) di Istanbul del novembre 1999, stato firmato un Accordo sulladattamento del Trattato CFE, giuridicamente vincolante.

Contemporaneamente, sempre ad Istanbul, stato anche adottato un Atto finale, politicamente vincolante, che contiene tutti gli impegni concernenti il controllo e le progressive riduzioni delle dotazioni dequipaggiamenti, che gli stati aderenti avevano ulteriormente offerto nel contesto delladattamento del Trattato.

b.

Il Documento di Vienna Gli stati membri dellOrganizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), contemporaneamente al vertice di Istanbul del 1999 di cui al punto precedente, hanno adottato inoltre il nuovo Documento di Vienna, che rafforza le Misure per Accrescere la Fiducia e la Sicurezza (CSBM), introdotte con i Documenti di Vienna del 1990, 1992 e 1994. Il Documento di Vienna del 1999 migliora le attuali CSBM e pone laccento limportanza della cooperazione regionale.

28

Organization for Security and Cooperation in Europe. Precedentemente conosciuta come Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Conference on Security and Cooperation in Europe - CSCE), lOSCE era inizialmente solo un processo politico per stabilire i principi fondamentali per la condotta degli affari internazionali per allentare le tensioni ed accrescere la reciproca confidenza fra gli Stati. E ora una organizzazione di comprendente tutti gli stati europei, il Canada e gli Stati Uniti. LOSCE ha controllato e garantito il normale e regolare svolgimento delle elezioni in BosniaHerzegovina. Ha inoltre organizzato una missione internazionale di verifica in Kosovo, per verificare lattuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (missione poi ritirata nel 1999 per il fallimento dei negoziati per il raggiungimento di una intesa politica fra le parti). La sede dellOSCE a Vienna, ma lorganizzazione ha uffici ed istituzioni anche a Copenaghen, Ginevra, LAia, Praga e Varsavia. NellAllegato G sono inclusi alcuni schemi che riportano lattuale situazione relativa agli stati membri ed agli stati partner.

35

c.

Il Trattato Cieli Aperti Il Trattato sui Cieli aperti del marzo 1992, consente il sorvolo di territori nazionali su base di reciprocit, determinando una maggiore apertura nel settore militare. Lo scopo del Trattato quello di accrescere la fiducia, facilitare il controllo dellosservanza degli esistenti o dei futuri accordi sul controllo degli armamenti, e rafforzare la capacit di rapida individuazione e di conseguente gestione delle crisi attraverso il permesso di sorvolo, su base di reciprocit, del territorio nazionale.

d.

Armi leggere e di piccolo calibro Un altro elemento dattenzione, emerso principalmente nellultimo decennio, rappresentato dalla necessit di prevenire e ridurre gli accumuli e i flussi destabilizzanti darmi leggere e di piccolo calibro, in particolare se ci avviene attraverso trasferimenti illeciti ed irresponsabili. A seguito di questa nuova consapevolezza, sono state intraprese alcune iniziative a carattere mondiale, regionale e locale. In particolare, i paesi

membri del Consiglio di partenariato euro-atlantico (EAPC) ed anche lAssemblea generale dellONU, hanno affrontato sul piano pratico questargome nto, lanciando diverse iniziative, tra cui lorganizzazione di specifiche conferenze internazionali sullillecito commercio darmi in tutti i suoi aspetti.

e.

Mine antiuomo E largamente riconosciuto che le sofferenze causate dalle mine antiuomo, specialmente ai danni di civili incolpevoli, rappresentano un problema umanitario non pi trascurabile. Questo tipo darmi, tra laltro, continua

odiosamente a produrre danni anche dopo il termine del conflitto o della situazione che ne ha determinato limpiego. La comunit internazionale,

specialmente negli ultimi anni, quindi divenuta sempre pi attiva per limitare

36

la produzione, luso ed i danni prodotti dalle mine antiuomo. La NATO ed i paesi membri hanno dimostrato una notevole sensibilit ed un forte impegno per tale problema. Nel 1998, stato firmato il Protocollo sul divieto o la limitazione delluso di mine, trappole esplosive ed altri dispositivi, che entrato in vigore nel dicembre dello stesso anno. Nel dicembre 1997 stata firmata a Londra una Convenzione, di carattere ancora pi specifico, sul divieto di usare, stoccare, produrre e trasferire mine antiuomo e sulla loro distruzione, entrata in vigore il 1 marzo 1999, che stata ratificata da oltre 100 stati.

3. LE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA

La proliferazione delle armi di distruzione di massa costituisce una minaccia per la sicurezza internazionale. Questo fatto divenuto negli ultimi anni un

argomento di cronaca, a causa dei timori e delle paure collettive di un possibile utilizzo per fini terroristici di tali armi. Largomento gi stato preso in

considerazione dai Capi di stato e di governo della NATO, che nel 1994 incaricarono lAlleanza di intensificare ed ampliare gli sforzi contro la proliferazione. Nel giugno 1994, i Ministri degli esteri della NATO pubblicarono

La politica dellAlleanza sulla proliferazione delle armi di distruzione di massa , un documento pubblico che stabiliva come il principale obiettivo dellAlleanza e dei suoi paesi membri fosse quello di prevenire la proliferazione dal verificarsi o, se ci avvenisse, di sconfiggerla attraverso mezzi diplomatici. Il documento, inoltre, riconosceva che la proliferazione avrebbe potuto verificarsi, malgrado le disposizioni e gli accordi internazionali di non proliferazione, e che le armi di distruzione di massa e i loro vettori possono costituire una minaccia militare diretta per i territori, le popolazioni e le forze armate della NATO. A seguito di

questiniziativa, lAlleanza ha attribuito una crescente attenzione alle differenti capacit di difesa in grado di annichilire la proliferazione e uso delle Armi di l Distruzione di Massa. Molti sforzi sono stati fatti, ed altri sono tuttora in corso, per migliorare il dispositivo di difesa della NATO contro i rischi costituiti dalle WMD.

37

La NATO tende a ridurre le vulnerabilit operative delle proprie forze militari, mantenendo al contempo la loro flessibilit ed efficacia in situazioni che includano la presenza, la minaccia o luso darmi NBC. Allo scopo di rispondere ai rischi per la sicurezza, costituiti dalla diffusione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori, lAlleanza ha avviato nel 1999 unIniziativa, che si basava sullattivit, in precedenza attuata, per migliorare gli sforzi politici e militari che essa compie in questo settore a livello complessivo. Questa Iniziativa sulle WMD contribuisce a promuovere un pi intenso e strutturato dibattito, che conduce ad una migliore comprensione tra i paesi della NATO delle questioni riguardanti le WMD e sul come darvi risposta: per esempio, migliorando la qualit e la quantit dintelligence e dello scambio dinformazioni. Nel maggio 2000, per contribuire a questi sforzi, stato creato presso la sede della NATO un Centro sulle WMD. Vi sono, inoltre, tre organi ad alto livello della NATO che si occupano degli sforzi dellAlleanza nel campo politico e della difesa contro la proliferazione delle WMD, e cio:

il Gruppo Politico-Militare ad Alto livello sulla Proliferazione (SGP 29 ); il Gruppo di Difesa ad Alto livello sulla Proliferazione (DGP 30 ); il Comitato Congiunto sulla Proliferazione (JCP31 ).

I primi due si occupano rispettivamente degli aspetti politici e di difesa della risposta della NATO. Il JCP coordina e riunisce lattivit su entrambi gli aspetti. Lo SGP esamina una serie di fattori in campo politico, economico e in quello della sicurezza che possono determinare o influenzare la proliferazione e studia i

29

Senior Politico-M ilitary Group on Proliferation. Il Gruppo Politico-Militare ad Alto livello sulla Proliferazione il pi alto organo consultivo sugli aspetti politico-militari in merito alla proliferazione delle Armi di Distruzione di Massa.30

Senior Defense Group on Proliferation. Il Gruppo di Difesa ad Alto livello sulla Proliferazione il pi alto organo consultivo sugli aspetti relativi alla difesa in merito alla proliferazione delle Armi di Distruzione di Massa31

Joint Committee on Proliferation. Il Comitato Congiunto sulla Proliferazione il pi alto organo consultivo che fornisce direttamente al Consiglio Atlantico dei rapporti coordinati sugli aspetti politicomilitari e della difesa in merito alla proliferazione delle Armi di distruzione di Massa.

38

mezzi politici ed economici per prevenire o reagire alla proliferazione. Il DGP individua le capacit militari necessarie per scoraggiare la proliferazione di WMD, per dissuadere le minacce e l uso di tali armi, e per proteggere le popolazioni, il territorio e le forze armate della NATO.

39

CAPITOLO IV

GLI STATI UNITI E LA NUOVA STRATEGIA PER LA SICUREZZA EUROPEA

LAlleanza ha saputo adattarsi agli eventi ed al mutare delle situazioni perch stata in grado di modificare prontamente il proprio Concetto Strategico. Il Concetto Strategico il documento che definisce gli obiettivi e stabilisce le linee guida di pi alto livello sulluso dei mezzi disponibili, politici e militari, per raggiungerli. Considerata la preponderanza dellapporto di forze fornito dagli Stati Uniti, rispetto al resto degli altri paesi membri, sarebbe ipocrita negare un collegamento, o almeno una relazione indiretta, fra la strategia di base della politica estera degli Stati Uniti ed il Concetto Strategico della NATO. Per i prossimi anni a venire, un particolare significato viene assunto dalle strategie di USA e NATO, con particolare riferimento alla stabilit ed alla sicurezza del continente Europeo.

1. LINTERESSE DEGLI STATI UNITI NELLEUROPA DOPO LA FINEDELLA GUERRA FREDDA

LEuropa occidentale stata per decenni larea del mondo in cui gli interessi degli Stati Uniti sono stati considerati in pericolo. Ci ha determinato una chiara disponibilit asimmetrica ed unilaterale, da parte degli USA, a contribuire alla difesa europea. Con la fine della guerra fredda variata la situazione strategica e geopolitica generale sulla quale si era retto lequilibrio mondiale. Sono cos cambiate anche le basi e le motivazioni dellinteresse degli Stati Uniti nella regione europea. Certo che ad una prima analisi appare chiaro che la presenza degli Stati Uniti sia notevolmente diminuita. Appare altrettanto chiaro uno spostamento dello

sforzo diplomatico e militare verso altre regioni del mondo, dove gli interessi USA sono attualmente sottoposti a maggiori rischi. Non invece diminuito limpegno

40

generale verso la politica estera.

In Europa in ogni caso ridimensionato il

potenziale economico e militare della Russia, e la possibilit che uno stato non democratico possa prendere il controllo su tutta la regione europea ora lontana. Rimane la possibilit, come dimostrato nel decennio 1990-2000, di conflitti limitati e di difficile prevedibilit, che niente hanno a che vedere con gli equilibri del periodo della guerra fredda. Questa nuova situazione stata codificata nel 1990

dallamministrazione Bush, che ha concepito la Nuova Strategia Regionale per la politica di difesa degli Stati Uniti. Le amministrazioni seguenti pare abbiano

accettato le premesse di tale impostazione, creando una certa continuit politica. Gli obiettivi della nuova strategia, strutturata in quattro punti sono, secondo quanto letteralmente articolato dal Segretario di Stato per la Difesa Dick Cheney32 , i seguenti:

il nostro obiettivo fondamentale quello di scoraggiare o annullare un eventuale attacco proveniente da qualsiasi fonte, contro gli stati Uniti, i sui cittadini, le sue Forze Armate ed onorare i nostri impegni derivanti da motivazione storiche o da trattati

il secondo obiettivo il rafforzamento e lestensione del sistema di accordi di difesa che lega assieme le nazioni democratiche e di analoga cultura in una difesa comune contro laggressione, costruisce un clima di cooperazione, evita la rinazionalizazione delle politiche di sicurezza, e fornisce sicurezza a costi minorie con minori rischi per tutti. La nostra preferenza per una risposta

collettiva per evitare pericoli o, se necessario, affrontare tali pericoli una funzione chiave della nostra Strategia di Difesa regionale;

il terzo obiettivo quello di precludere qualsiasi potenza ostile dal dominio di una regione critica per i nostri interessi, e quindi anche rafforzare le barriere contro la riemersione di una minaccia globale agli interessi degli Stati Uniti

32

Richard B. (Dick) Cheney stato Segretario di Stato per la Difesa dal 1989 al 1993, sotto lamministrazione del Presidente George Bush. Attualmente Vice Presidente degli Stati Uniti dAmerica.

41

ed i suoi alleati. Queste regioni includono lEuropa, lAsia orientale, il Medio Oriente/Golfo Persico e lamerica Latina. Un controllo non democratico

consolidato delle risorse di una di queste regioni critiche potrebbe generare un pericolo significativo alla nostra sicurezza;

il quarto obiettivo quello di precludre possibili conflitti attraverso la riduzione delle cause dinstabilit regionale e di limitare le azioni di violenza qualora eventuali conflitti dovessero accadere. Nellambito della pi ampia

politica di sicurezza nazionale dincoraggiamento della diffusione e consolidamento di governi democratici e di sistemi economici aperti, il Dipartimento della Difesa contribuisce a rafforzare tali finalit attraverso sforzi tesi a contrastare il terrorismo, il traffico di droga, ed altri pericoli per lordine democratico interno; assistenza alle azioni per il mantenimento della pace; Il contributo allassistenza umanitaria e di sicurezza; limitazioni alla diffusione di tecnologie militari rilevanti, particolarmente la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei mezzi idonei al loro utilizzo; e luso di contatti da-difesa-a-difesa (defense-to-defense) per assistere il

rafforzamento delle istituzioni civili-militari ed incoraggiare la riduzione delle spese militari. Con la Strategia Regionale, gli Stati Uniti cercano di dare importanza, soprattutto politica, agli sforzi multilaterali. Riconoscono per che eventuali

pressioni o interventi di tipo collettivo potranno non sempre essere tempestivi ed efficaci. Gi durante la prima campagna elettorale presidenziale, Bill Clinton33 si

pronunciava cos:

Capacit multilaterali efficaci sono nellinteresse nazionale americano. Dividendo gli sforzi con altre nazioni possiamo risparmiare vite umane e denaro Quando delle capacit multilaterali fossero indisponibili o non idonee, una amministrazione Clinton non esiterebbe a prendere le necessarie

33

Bill Clinton stato Governatore dello stato dellArkansas dal 1978 al 1982 e dal 1986 al 1992, quando stato eletto Presidente degli Stati Uniti dAmerica.

42

misure per proteggere gli interessi globali ed i principi fondamentali. Una forte ONU non pu essere il sostituto per una forte difesa nazionale e politica estera. Agiremo quindi insieme quando possibile; da soli quando dovremo.

Come pu essere ovvio, le implicazioni della Strategia Regionale per la politica USA in Europa Occidentale sono notevoli. In effetti, lEuropa con tutte le problematiche di sicurezza, vista semplicemente come una delle diverse aree dove gli interessi nazionali degli Stati Uniti sono sottoposti a qua lche tipo di rischio. Sebbene con la fine della guerra fredda le minacce ai citati interessi sono in sostanza quasi del tutto scomparse, gli interessi nazionali USA sono in pratica immutati. A differenza di quanto avvenuto in Europa, in tutte le altre aree non stato registrato un proporzionale calo della minaccia. Da qui deriva quindi il processo Nonostante

di ridistribuzione, ancora in corso, dello sforzo militare americano.

tutto, la Strategia Regionale contiene per una forte spinta verso una politica dalleanze. LEuropa non rappresenta pi unarea bisognosa di protezione da uneventuale aggressione sovietica. Secondo alcuni, ora piuttosto la fonte primaria del

supporto politico e diplomatico, necessario agli USA, per perseguire la Strategia Regionale nelle altre aree dinteresse. In ogni caso, pur venendo a mancare la

minaccia Sovietica, permangono gli interessi americani alla stabilit regionale europea ed alla costruzione, con i governi dellarea, dalleanze e politiche comuni rivolte allesterno, verso altre aree del mondo. La stabilit interna della regione europea, dunque stata soprattutto lelemen